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Riunione del Consiglio regionale del 16 e 17 luglio 2014

Indice



Comunicato n° 330 del 16 luglio 2014
Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Il Presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, ha aperto i lavori dell'adunanza dell'Assemblea convocata oggi, mercoledì 16, e domani, giovedì 17 luglio 2014, per discutere un ordine del giorno composto di 38 oggetti.

Il Presidente, nelle sue comunicazioni, ha annunciato che lunedì 14 luglio sono pervenute le dimissioni della Presidente, del Comitato esecutivo e di una componente della Consulta regionale per le pari opportunità. «Nella riunione della Conferenza dei Capigruppo di ieri – ha detto Marco Viérin – si è deciso di convocare, entro la fine del mese di luglio, il tavolo di lavoro già istituito informalmente lo scorso autunno e composto da un rappresentante per gruppo, per decidere una eventuale revisione della legge istitutiva della Consulta prima di procedere con le nuove nomine.»

Il Presidente ha poi riportato il calendario delle prossime adunanze, da ottobre 2014 a gennaio 2015, deliberato dalla Conferenza dei Capigruppo di ieri. Il Consiglio si riunirà quindi, oltre alle date già stabilite per fine luglio e per il 24 e 25 settembre, nei seguenti giorni: giovedì 9 e venerdì 10 ottobre; mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre; mercoledì 5 e giovedì 6 novembre; martedì 18 e mercoledì mattina 19 novembre; lunedì 1, martedì 2, mercoledì 3 e giovedì 4 dicembre per la trattazione del bilancio della Regione; mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre; mercoledì 14 e giovedì 15 gennaio 2015.

La Conferenza ha inoltre disposto che la sessione europea e internazionale si svolgerà contemporaneamente alla seduta ordinaria già prevista per il 28, 29 e 30 luglio prossimi.

Infine, il Presidente dell'Assemblea ha comunicato un'inversione all'ordine del giorno di questa adunanza «al fine di poter discutere prioritariamente i punti che riguardano il Presidente della Regione, che sarà impegnato questo pomeriggio a Roma per impegni istituzionali.»

SC

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Comunicato n° 331 del 16 luglio 2014
Comunicazioni del Presidente della Regione

Nella seduta del 16 luglio 2014, il Presidente della Regione Augusto Rollandin, nelle sue comunicazioni, ha annunciato che «nella mattinata di oggi è previsto un incontro tra i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la Commissione bicamerale per le questioni regionali, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata che la Commissione sta svolgendo.»

«Lo scorso giovedì 9 luglio – ha spiegato Rollandin –, si è tenuto a Roma un incontro delle Regioni e delle Province Speciali finalizzato a definire una strategia unitaria in vista dell’audizione. La Presidente del Friuli Venezia-Giulia, Debora Serracchiani, a nome di tutte le Speciali, ribadirà quindi il valore delle autonomie differenziate nell’architettura istituzionale italiana e illustrerà, in particolare, la posizione comune delle Speciali sulla riforma del Titolo V della Costituzione e gli emendamenti che sono stati proposti, a partire dall’inserimento della clausola di salvaguardia per posticipare l’applicazione della riforma solo dopo l’adeguamento dei rispettivi Statuti (già approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato il 10 luglio scorso).»

Il Presidente ha poi annunciato che questo pomeriggio sarà a Roma per partecipare ad un incontro con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, in vista della programmazione dei Fondi europei 2014-2020, «riunione alla quale sono stati convocati i referenti politici di tutte le Regioni al fine di condividere il percorso sull'accordo di partenariato.»

SC

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Comunicato n° 332 del 16 luglio 2014
Interpellanza sulla copertura di posti nel Corpo valdostano dei Vigili del fuoco

I criteri di copertura dei posti nell'organico del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco sono stati l'argomento di un'interpellanza iscritta all'ordine del giorno dal Movimento 5 Stelle nella seduta del 16 luglio 2014

«I diversi contenziosi sorti sullo svolgimento e gli esiti delle prove del concorso per l'assunzione a tempo indeterminato di dieci posti di Vigile del fuoco hanno fatto venire alla luce criticità nell'interpretazione delle disposizioni, creando incertezza sui criteri adottati per le assunzioni degli idonei e ingenerando dubbi in alcuni candidati che si sono poi collocati nella graduatoria – ha spiegato il Capogruppo Stefano Ferrero –. Essendo necessario garantire la massima trasparenza di qualsiasi pubblico concorso, chiediamo con quali atti amministrativi sia avvenuto l'inquadramento nelle diverse professionalità di coloro che sono stati interessati al pensionamento e conseguentemente hanno dato corso alla necessità di ricoprire i posti vacanti; quale tipo di ricognizione sia stato effettuato per determinare le future esigenze di personale in base alla suddivisione in mestieri e quali le ragioni che hanno pregiudicato la copertura del ventesimo posto disponibile. Vorremmo capire le intenzioni della Giunta regionale riguardo alla pubblicità dei dati, con l'indicazione dei criteri che saranno utilizzati per le assunzioni di personale le cui qualifiche per mestieri non fossero disponibili nella graduatoria.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha confermato «la correttezza delle procedure concorsuali, avvalorata dalla sentenza con cui il Tar della Valle d’Aosta ha respinto per manifesta infondatezza il ricorso di alcuni candidati. Lo stesso Tar ha rilevato la piena conformità delle graduatorie suddivise per mestiere alle regole del bando, confermando la legittimità del provvedimento della Giunta regionale. Preciso che il mestiere è assegnato al momento dell'assunzione, pertanto i riferimenti si trovano nei singoli atti di assunzione, di cui il Dipartimento personale e organizzazione potrà fornire gli estremi. La cessazione dal servizio rende vacante un posto del mestiere afferente: in occasione dell’atto di assunzione di ulteriori nove Vigili del fuoco, non sono intervenute modificazioni rispetto al mestiere precedentemente assegnato ai posti medesimi. La suddivisione è stata giudicata coerente con le necessità di composizione delle squadre di intervento: ognuna di esse deve essere composta da esperti con competenze nelle diverse materie. Ecco perché il bandire concorsi senza identificare prima i mestieri potrebbe generare il rischio di avere dei buoni laureati in partenza, che però non dispongono di quella manualità che negli interventi risulta assolutamente fondamentale. La ricognizione per determinare le future esigenze di personale sarà effettuata con una programmazione triennale, aggiornata annualmente. Il ventesimo posto vacante in pianta organica riporta il mestiere di elettricista, ritenuto coerente con le composizioni e necessità delle squadre; per tale professionalità non risultano classificati ulteriori candidati idonei. Segnalo che la suddivisione dei posti di Vigile del fuoco per mestiere è pubblicata sul sito internet dell’Amministrazione fin dall’ottobre 2013. Nel caso in cui si rendessero vacanti altri posti e si decidesse di coprirli, si procederà a verificare di quale mestiere in quel momento abbia effettiva esigenza il Corpo; se vi saranno graduatorie utili si procederà direttamente, altrimenti si procederà ad indire un nuovo concorso specifico.»

Nella replica, il Capogruppo Ferrero si è detto «poco soddisfatto della risposta, visto che tutta la trasparenza sbandierata non c'è stata, altrimenti non sarebbero stati presentati i ricorsi. E' positivo che siano resi disponibili tutti i dati, ma nel campo della trasparenza nei concorsi c'è ancora molto da fare. Auspichiamo che l'Amministrazione regionale si sforzi, in modo da poter fugare tutti i dubbi dei candidati fin dal momento dell'indizione del bando.»

MM

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Comunicato n° 333 del 16 luglio 2014
Interpellanza sui cantieri autostradali

Nella seduta del 16 luglio 2014, il gruppo consiliare PD-SinistraVdA, con un'interpellanza, si è soffermato sui cantieri presenti sulle tratte autostradali valdostane.

In particolare, il Capogruppo Raimondo Donzel, nell'evidenziare «gli importi elevatissimi dei pedaggi nel territorio valdostano che hanno ridotto l'utilizzo dell'autostrada ma non i profitti delle società che la gestiscono», ha rilevato che «i lavori di messa in sicurezza e manutenzione delle autostrade devono evitare il più possibile i sensi alternati di marcia nella stessa carreggiata e assolutamente nei tratti di galleria, come convenuto in una interpellanza di qualche anno fa.» Ha quindi chiesto alla Giunta se intenda «verificare che non siano aperti troppi cantieri sulle tratte autostradali SAV e RAV, tali da compromettere la sicurezza degli automobilisti; valutare la possibilità di ridurre i pedaggi nei periodi dell'anno dove la presenza di numerosi cantieri rende necessario percorrere l'autostrada a velocità ridotte che non garantiscono più il servizio, nei tempi e nella qualità della guida; segnalare prima dell'accesso all'autostrada i problemi relativi alla presenza di cantieri.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha risposto che «sull'onerosità delle autostrade siamo tutti d'accordo e l'argomento è stato oggetto di numerose iniziative di questo Consiglio. Ed è proprio per questo che negli ultimi anni siamo riusciti a ottenere, non senza difficoltà, un insieme di agevolazioni per l’utenza locale - sconto del 50 per cento per i residenti, gratuità della tangenziale di Aosta – che in qualche modo vengono incontro alle esigenze dei valdostani e sono anche discretamente apprezzate.»

Riguardo ai cantieri, il Presidente ha spiegato che «le due Concessionarie hanno riferito che il numero dei cantieri è assolutamente contenuto e legato a esigenze improcrastinabili di messa in sicurezza delle gallerie (per RAV) e delle barriere spartitraffico (per SAV). Salvo eventi eccezionali, non vi è poi la previsione di installare cantieri che comportino deviazioni con cambi di carreggiata. Le Concessionarie non ravvisano quindi i presupposti per una riduzione dei pedaggi autostradali. Concordiamo sul fatto che l’informazione all’utenza relativa ad eventuali turbative del traffico presenti in ambito autostradale è tanto necessaria quanto opportuna. Perciò, RAV e SAV la assicurano mediante l’utilizzo di pannelli a messaggio variabile, dislocati sia agli accessi che lungo l’asse autostradale. Le notizie relative a eventuali disagi e/o turbative di una certa rilevanza sono inoltre veicolate, per la loro divulgazione, alle strutture di informazione del Centro di coordinamento informazione sicurezza stradale, di Radio Traffic e del call center di infoviabilità “Via Nordovest”, nonché su internet. Nell'occasione, evidenzio che, per la prima volta, quest'anno la SAV non effettuerà lavori sulla tratta di sua competenza durante il mese di agosto.»

Nella replica, il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha detto: «L'idea di fare qualcosa di innovativo non sta arrivando nei Consigli di amministrazione delle società con l'urgenza che dovrebbe avere: ci vorrebbe maggiore coraggio, perché anche l'autostrada è un prodotto da vendere, queste società fanno utili che devono essere gestiti a vantaggio del consumatore e della collettività e non per arricchire qualcuno. La nostra comunità è fortemente penalizzata dall'attraversamento autostradale, la segnaletica è importante ed è sinonimo di qualità del servizio. Qualità che noi oggi ancora non vediamo, ma siamo obbligati a pagare il pedaggio più caro d'Italia.»

SC

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Comunicato n° 334 del 16 luglio 2014
Interpellanza sull'acquisizione di informazioni sulla Società Cva spa

Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha trattato, con un'interpellanza, il tema del diritto di accesso dei Consiglieri regionali, disciplinato dall'articolo 116 del regolamento interno di funzionamento dell'Assemblea, con particolare riguardo alla Società Cva spa.

«Il Direttore generale della Società mi ha negato le informazioni che ho richiesto sui rendimenti certificati di alcuni impianti idroelettrici della nostra regione, il cui materiale, di produzione cinese, in base alle segnalazioni che ci sono pervenute, sarebbe di scarsa affidabilità – ha spiegato il Consigliere Alessandro Nogara –. Vogliamo allora sapere se la posizione intrapresa dalla Dirigenza della Cva sia condivisa o concordata con il Governo regionale; se si intenda prendere provvedimenti nei riguardi della stessa Dirigenza societaria, alla luce del comportamento di netta chiusura in merito a richieste puntuali da parte di Consiglieri regionali; quali iniziative debbano intraprendere i Consiglieri per ricevere documentazione e informazioni sul funzionamento, l'organizzazione e la gestione del gruppo Cva.»

Dans sa réponse, le Président de la Région, Augusto Rollandin, a affirmé : «Les demandes des Conseillers ont toujours été transmises à Cva qui les a toujours prises en considération et qui a répondu dans les délais prévus, en motivant ses positions. Au sujet de toutes les questions posées entre août dernier et aujourd’hui - 28 en tout, sur des sujets variés - Cva a fourni les informations dont elle disposait et présenté une abondante documentation relative à son activité, bien que son activité soit purement d’entreprise et déployée dans un contexte de concurrence et de libre marché. C’est pour cette raison qu’il y a des limites aux informations pouvant être divulguées, puisque ces données concernent la gestion opérationnelle de la société : il est, en effet, facile de comprendre que la communication de données et informations relevant de la gestion de contrats ou d’opérations commerciales spécifiques requiert une certaine prudence. Nous avons toujours le droit, en tant que Conseillers régionaux, d’utiliser l’article n° 116 du Règlement intérieur pour obtenir des informations ou de la documentation administrative nécessaires au bon exercice de notre mandat. Comme je viens de l’expliquer, il faut par ailleurs comprendre et accepter que la transparence ne signifie pas qu’il est possible d’avoir accès de façon indiscriminée et non contrôlée à tout type d’information, surtout quand il s’agit de sociétés qui opèrent sur un marché très concurrentiel.»

Il Consigliere Alessandro Nogara ha osservato: «Dobbiamo allora limitarci a sperare che Cva non compia errori, visto che non possiamo entrare nel merito della gestione societaria. Ribadisco che le mie richieste erano semplici e non trattavano di argomenti riservati. Contesto che la Cva ci abbia sempre risposto. Se non possiamo venire in possesso di informazioni e documentazioni, mi trovo a dovermi interrogare sul ruolo del Consigliere regionale.»

MM

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Comunicato n° 335 del 16 luglio 2014
Interrogazione su accorpamento di strutture presso l'ospedale Parini

Il tema dell'accorpamento di strutture presso l'ospedale Parini di Aosta è stato affrontato dal gruppo consiliare del PD-SinistraVdA nella seduta del 16 luglio 2014.

In particolare, con un'interrogazione, la Consigliera Carmela Fontana, preso atto dell'accorpamento, in via sperimentale dal 1° luglio al 31 agosto, della struttura complessa di urologia a quella di chirurgia generale, ha voluto sapere se la soluzione adottata fosse l'unica possibile e se vi sia in itinere la previsione di un adeguato percorso formativo per il personale infermieristico e assistenziale. Ha poi voluto conoscere il risparmio atteso da tale accorpamento.

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Antonio Fosson, ha riferito che «in estate, come succede in molti altri ospedali italiani, l'accorpamento delle strutture viene attuato per eliminare degli sprechi senza intervenire sulla sicurezza del malato. È vero che la riorganizzazione nel nostro ospedale è stata fatta in emergenza a seguito di una interpretazione sindacale per concedere le ferie al personale: si poteva fare diversamente e forse meglio, ma questa è stata l'unica soluzione possibile e la decisione aziendale è stata assunta grazie a un percorso sindacale e con la condivisione del personale. L'idea di mettere insieme dei servizi affini dove c'è un'occupazione ridotta in certi periodi è da implementare anche ad altri mesi dell'anno. È un fatto culturale nuovo: turnare all'interno di uno stesso Dipartimento porta arricchimento e vantaggi all'intera struttura. C'è stato sicuramente un risparmio, soprattutto perché non sono stati sospesi né i servizi né le sale operatorie, mantenendo i tempi delle liste d'attesa.»

Nella replica, la Consigliera Fontana si è detta d'accordo «sul fatto che bisogna risparmiare: ma è sbagliato il metodo che ha condotto a queste scelte, che hanno creato ansia tra il personale. La riorganizzazione deve partire dall'alto, coinvolgendo tutti gli attori interessati, e soprattutto non deve essere fatta in un mese, perché manca il tempo per formare il personale. La dirigenza dell'azienda non è stata in grado di programmare con lungimiranza le ferie dei dipendenti e oggi ne prendiamo atto.»

SC

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Comunicato n° 336 del 16 luglio 2014
Interrogazione sul responsabile del marketing del Casinò di Saint-Vincent

I lavori del Consiglio regionale si sono focalizzati sulla Casa da gioco di Saint-Vincent con un'interrogazione del gruppo Union Valdôtaine Progressiste, che ha chiesto se sia stato individuato entro il 1° luglio 2014 un professionista per la copertura del ruolo di responsabile del marketing.

L'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha precisato: «Si è provveduto ad avviare la ricerca per l'identificazione di un manager di alta professionalità che, affiancato da specialisti delle principali linee di prodotto, avrà il compito di rilanciare le politiche di promozione del Saint-Vincent Resort & Casino, consolidarne l'immagine e la comunicazione esterna, indirizzare la gestione dei clienti  privilegiati e le conseguenti iniziative di ospitalità, misurando e dando certezza al ritorno degli investimenti, il professionista dovrà anche lavorare alla creazione di una cultura e una metodologia, nonché a un piano di vendita del nuovo Resort, con particolare riguardo alla clientela internazionale. Data l'alta specializzazione richiesta, la selezione è avvenuta con un'individuazione preliminare di professionisti con maggiore esperienza nelle aziende italiane del settore e una successiva valutazione delle persone che si sono rese disponibili. I criteri per l'individuazione del manager sono stati impostati sulla ricerca delle migliori competenze maturate nel mercato delle Case da gioco, sull'esistenza di un portafoglio clienti anche personale, sulla perfetta conoscenza dei meccanismi operativi dei Casinò italiani, oltre che su esperienze maturate all'estero, con particolare riguardo della clientela di più alto livello per lo sviluppo di nuovi mercati. E' stato quindi identificato un candidato che, a giudizio della Casa da gioco di Saint-Vincent, ha maturato tutte queste esperienze, operando per molti anni in una Casa da gioco italiana e collaborando con un gruppo internazionale. La competenza più rilevante del manager è la gestione della clientela di alto livello grazie alla predisposizione alle relazioni commerciali e alla capacità di negoziazione. E' questa la competenza più urgente per favorire introiti lordi alla nostra Casa da gioco.»

Nella replica, il Capogruppo Luigi Bertschy ha dichiarato: «Prendiamo atto che si è giocato con le parole in un momento di grave crisi per l'azienda. Identificare il responsabile marketing entro il 1° luglio stava a significare – per la gran parte dei lavoratori e credo anche dei Sindacati – che il professionista avrebbe incominciato a lavorare per non perdere tempo. Così non è: dal 1° luglio l'unico taglio sicuro è quello agli stipendi dei dipendenti. Ancora una volta dobbiamo rilevare che manchiamo di strategia, perché in piena estate l'azienda ha le sale vuote e non si sa ancora quando il nuovo professionista si metterà al lavoro, sperando che produca davvero qualche beneficio alla triste realtà della Casa da gioco. Rimane l'amaro in bocca, l'auspicio è che almeno l'inverno porti qualche valore aggiunto.»

MM

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Comunicato n° 337 del 16 luglio 2014
Interpellanza sul complesso minerario di Cogne

Nella seduta di mercoledì 16 luglio 2014, il gruppo Alpe, con un'interpellanza, ha voluto conoscere le azioni intraprese dalla Giunta regionale per il recupero e la valorizzazione del complesso minerario di Cogne.

Il Consigliere segretario Fabrizio Roscio, nell'illustrare l'iniziativa, ha richiamato la mozione approvata all'unanimità dall'Assemblea regionale lo scorso 29 gennaio: «La mozione impegnava il Governo regionale, oltre che ad attivarsi per favorire l'acquisizione della proprietà dell'intero bacino da parte del Comune di Cogne, a far proprio lo studio di fattibilità per la valorizzazione del sito, illustrato alla quarta Commissione consiliare, e a reperire i fondi necessari a livello europeo. Il complesso minerario, così come attestato dall'analisi economica contenuta nello stesso studio di fattibilità, ha un indiscutibile appeal turistico che produrrebbe ricadute positive sull'intera economia regionale.» Ha quindi chiesto quali atti o documenti il Governo abbia prodotto in questi mesi per dare concreta attuazione all'impegno stabilito dalla mozione e per reperire i fondi necessari alla realizzazione del progetto, nonché quale sia il cronoprogramma che si intende seguire per la realizzazione del progetto del complesso minerario.

Nella risposta, l'Assessore al territorio e ambiente, Luca Bianchi, ha evidenziato l'importanza del tema trattato, citando gli atti assunti dalla Giunta regionale dal febbraio scorso per addivenire al passaggio di proprietà al Comune di Cogne e per poter accedere agli interventi rientranti nei fondi europei. «L'Amministrazione di Cogne ci ha informati che il 29 luglio prossimo sarà formalizzata l'acquisizione del sito minerario e di tutte le sue competenze, con il relativo passaggio di proprietà. Riguardo invece al reperimento dei fondi, siamo in attesa del parere del Nucleo di valutazione dei programmi a finalità strutturale (Nuval), che potrà fornirci le indicazioni e gli elementi necessari per determinare esattamente la strada da intraprendere. In merito al cronoprogramma, preciso che la fase attuativa è esclusivamente in capo al Comune di Cogne che, una volta perfezionato il cambio di proprietà, potrà intraprendere tutte le attività per individuare le modalità di valorizzazione del sito e elaborare il cronoprogramma, come già avvenuto per miniere di Brusson e Saint-Marcel. Confermo che l'Assessorato fornirà il coordinamento e il supporto necessario in ogni fase di intervento.»

Il Consigliere Roscio si è detto: «poco soddisfatto della risposta. Visto che il 2015 sarà l'anno europeo per la valorizzazione del patrimonio industriale, siamo decisamente in ritardo, essendo ancora in attesa del cronoprogramma. E' opportuno non sforare i tempi per non perdere importanti occasioni. Il Governo regionale provveda, ottemperando alla mozione approvata dal Consiglio sei mesi fa,  a sollecitare il Comune perché il progetto si possa realizzare nei modi e nei tempi tali da evitare l'ennesimo flop a danno dei contribuenti

SC

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Comunicato n° 338 del 16 luglio 2014
Interrogazione su iniziativa promozionale del Casinò de la Vallée

Nella seduta del 16 luglio 2014, il Movimento 5 Stelle ha posto un'interrogazione riguardante la realizzazione di un'iniziativa promozionale a favore della clientela della Casa da gioco di Saint-Vincent.

In particolare, i Consiglieri del gruppo hanno parlato di un'attività caratterizzata dall'invio di biglietti omaggio (ticket premium) nei confronti della clientela che aveva già frequentato il Casinò e hanno voluto sapere se corrisponde al vero che l'attività in questione abbia comportato una spesa di 300 mila euro e a quanto ammontano i tributi pagati. Hanno poi chiesto se, in relazione all'investimento, siano stati previsti dei meccanismi di verifica sull'effettivo risultato dell'azione promozionale.

Nella risposta, l'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Ego Perron, ha negato che «si trattasse di un'iniziativa commerciale della spesa di 300 mila euro: è vero invece che a fine maggio è stata realizzata una promozione finalizzata al recupero di clientela cosiddetta "inattiva" – clienti già fidelizzati e con un potenziale di spesa interessante – al fine di invitarla a tornare a frequentare la Casa da gioco attraverso una campagna informativa alla quale è stato abbinato un bonus di bentornato "una tantum" del valore di 100 euro. Tale bonus si sostanzia in un omaggio di gioco che non è monetizzabile, si tratta infatti di buoni di gioco non convertibili in denaro. Il ritorno dell'iniziativa è stato molto soddisfacente: al momento sono 514 i clienti che hanno usufruito della promozione e il fatturato generato è stato sicuramente superiore al costo teorico sul giocato. Le spese sostenute sono state infatti esclusivamente quelle della prova gioco e dell'invio di sms per la promozione, ossia pari a 30 mila euro, mentre ad oggi il ritorno sulle presenze già rilevate è stimato in oltre 50 mila euro. Preciso, inoltre, che non sono stati pagati tributi perché non si è trattato di un'operazione o di un concorso a premi. Nei prossimi mesi, ogni cliente che ha beneficiato della promozione sarà oggetto di verifica per individuare il tasso di retention generato.»

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha replicato che «non si riesce a capire quali siano le politiche di marketing della Casa da gioco. Si è andati a ripescare alcuni clienti che non si facevano più vivi da alcuni mesi: un'azione, a detta anche degli esperti, che è molto dubbia. Assistiamo ad una gestione improvvisata e ingessata, senza che vi sia un filo conduttore. All'emorragia continua di giocatori e di entrate, non si risponde con una strategia, ma con piccoli interventi estemporanei che hanno l'effetto di un cerotto su di una ferita di 40 centimetri. Sarebbe opportuno che il rilancio venisse preso in seria considerazione.»

SC

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Comunicato n° 339 del 16 luglio 2014
Interrogazioni sui lavori per il teleriscaldamento ad Aosta

Nella seduta del 16 luglio 2014, la tematica dei lavori per il teleriscaldamento ad Aosta da parte della società Telcha è stata al centro di un'interrogazione presentata dal M5S e di un'interpellanza posta dall'UVP.

In particolare, i Consiglieri del M5S si sono concentrati sul calendario dei lavori di posa delle condotte, sul tipo di informazione alle categorie produttive e ai cittadini delle zone interessate e sulle penali nel caso di differimenti nella realizzazione degli interventi. Il gruppo UVP ha invece posto l'attenzione sul ritardo nel versamento della fideiussione al Comune di Aosta, sul cronoprogramma dei cantieri, sui ripristini alla viabilità e sul riconoscimento di eventuali danni per le attività produttive e commerciali danneggiate dai cantieri o, in alternativa, sconti sulle tariffe.

L'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, ha risposto che «la tematica riguarda una convenzione tra la società Telcha e il Comune di Aosta, al quale ho chiesto osservazioni sui rilievi evidenziati dai Consiglieri. Si tratta quindi di una scrittura privata tra un soggetto pubblico e uno privato.»

Rispondendo ai Consiglieri del M5S, l'Assessore ha spiegato che «la gestione della comunicazione ai cittadini del progetto del teleriscaldamento è coordinata da un gruppo tecnico Comune/Telcha, istituito per gestire e monitorare i lavori. Le iniziative intraprese fanno riferimento ad un piano di comunicazione che prevede una serie di azioni tramite sito web, social media, annunci sulla stampa locale e on-line, affissioni in città, su ingressi condominiali e nelle sedi dei cantieri, avvisi personalizzati nelle buche delle lettere, totem informativi, riunioni di quartiere, incontri periodici con le associazioni dei commercianti e dei consumatori, oltre ai comunicati stampa diramati dall'ufficio stampa del Comune di Aosta. Gli interventi sono calendarizzati direttamente dall'Amministrazione comunale, che autorizza le ordinanze necessarie in accordo con Telcha. L'obiettivo è di concludere gli interventi entro il mese di ottobre 2014 e questo ha condizionato il calendario dei lavori. Tenuto conto della tipologia della convenzione, in cui il Comune non si configura come committenza bensì come Ente che ha autorizzato un intervento privato, non sono previste delle penali legate ai tempi di attuazione dell'opera, tuttavia è previsto il versamento di una fideiussione a garanzia della corretta realizzazione.»

Venendo ai quesiti posti dal gruppo UVP, l'Assessore Marquis ha evidenziato che «l'implementazione della rete da 5 a 7 km ha comportato una rideterminazione e un ritardo nella stipula della fideiussione, che è stata consegnata il 10 luglio scorso, rapportata quindi all'entità dei lavori per un importo di 2 milioni 136 mila euro. Sul tema dei ripristini delle pavimentazioni delle strade interessate dagli scavi, la convenzione pone in capo alla società Telcha l'onere di procedere alle riasfaltature. La programmazione dei cantieri prevede una prima fase di ripristino provvisorio mentre la sistemazione definitiva avverrà nella primavera 2015 a seguito del naturale periodo di assestamento. Stante la natura privatistica dell'opera, è evidente che chiunque reclami un danno nei confronti di un lavoro privato possa, nelle opportune sedi, richiedere un risarcimento. Così come la determinazione di eventuali sconti sulle tariffe è una materia all'interno della quale la Regione non ha titolo di esprimersi e qualsiasi determinazione nel merito è giusto che venga presa dalle parti (Telcha e Comune) che dispongono degli elementi per ogni opportuna valutazione.»

Nella replica, il Capogruppo Stefano Ferrero ha dichiarato: «Sulla comunicazione, il consiglio che diamo all'Assessore è quello di andare ad ascoltare quello che dicono i commercianti: le attività produttive interessate dai cantieri hanno riscontrato ingenti diminuzioni della propria clientela anche perché i lavori si stanno svolgendo in un periodo molto poco opportuno, senza peraltro che vi siano state comunicazioni con i commercianti e gli altri operatori turistici ed economici del capoluogo relativamente alla chiusura delle strade e alla durata dei lavori. Il pubblico non può cagionare dei danni al privato, noi riteniamo indispensabile mettere fine a questi disagi.»

Il Consigliere dell'UVP Elso Gerandin, nella replica, si è detto «dispiaciuto nel sentire dire che è una questione tra privati: il 24 per cento di Telcha è di una partecipata regionale, e quindi deve definirsi anche pubblica. Questo continuo scaricare le responsabilità, a seconda di come fa comodo, è davvero grave. Questo è un progetto regionale e la Regione ha l'obbligo di intervenire, facendo valere le proprie quote azionarie, anche per quanto riguarda il problema sollevato dagli operai della Sea. Riguardo alle fideiussioni, queste vanno rispettate e integrate: la giustificazione dell'Assessore non è quindi plausibile. Sui ripristini, poi, non osiamo pensare a come sarà il manto stradale in inverno, con il gelo. Non è questo il sistema di gestire il pubblico e il problema occupazionale in un momento in cui siamo alla canna del gas.»

 

SC

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Comunicato n° 340 del 16 luglio 2014
Interpellanza su realizzazione collegamento funiviario Cogne-Pila

Nella seduta del 16 luglio 2014, il gruppo Alpe ha posto un'interpellanza riguardante la realizzazione di un eventuale collegamento funiviario tra Cogne e Pila. «Un progetto che – ha spiegato la Consigliera Chantal Certancomporterebbe alla comunità valdostana una spesa di 50 milioni di euro, oltre ai costi di gestione, che sono stimati in un milione di euro all'anno. Si sta a stento tentando di mantenere il patrimonio funiviario regionale esistente e come gruppo Alpe chiediamo che, nonostante la Giunta regionale abbia commissionato uno studio di fattibilità, in un momento di crisi come quello attuale, si valuti attentamente le prospettive: vorremmo quindi conoscere le intenzioni del Governo regionale al riguardo.»

L'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha spiegato: «Nel 2011 uno studio di fattibilità valutava dal punto di vista tecnico varie possibilità, tra cui la partenza dell'impianto funiviario da Cogne e non da Epinel. Questo progetto è fortemente voluto dall'Amministrazione di Cogne, tenuto conto dei benefici che la comunità potrebbe ricavarne dalla realizzazione. Ad oggi, l'Amministrazione regionale, nella logica delle priorità, intende mantenere il patrimonio funiviario in funzione, in modo da garantire l'offerta turistica. Al momento per la funivia Cogne-Pila non ci sono risorse in bilancio, ma ciò non toglie che si possano fare valutazioni e pianificazioni, come ad esempio il progetto di collegamento tra i comprensori di Cervinia e del Monte Rosa. Il dossier della funivia Cogne-Pila resta comunque aperto»

Nella replica, il Consigliere Albert Chatrian ha evidenziato: «L'Assessore non ha risposto al nostro quesito. D'altronde, si avvicinano le elezioni comunali, questa maggioranza UV/Stella alpina non vuole prendere posizioni. Pensiamo che non si dovrebbe prendere in giro la nostra comunità; avremmo preferito una risposta più franca e puntuale, senza millantare ma spiegando apertamente ai cittadini di Cogne che oggi non sussistono più le condizioni per realizzare un progetto del genere, non più sostenibile non soltanto economicamente.»

 

MM

 

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Comunicato n° 341 del 16 luglio 2014
Interpellanza su impianto idroelettrico nel vallone di Barasson

La realizzazione di un impianto idroelettrico nel vallone di Barasson, situato nel comune di Saint-Oyen, è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Alpe nella seduta di mercoledì 16 luglio 2014.

Richiamando la contrarietà delle Amministrazioni comunali di Etroubles e Saint-Oyen e la petizione presentata nel 2010 da 450 cittadini contro la costruzione di una centrale idroelettrica in quella zona nonché il parere negativo della Soprintendenza per i beni e le attività culturali, il Consigliere Alberto Bertin ha evidenziato che «oltre a deturpare un angolo di natura incontaminata, la realizzazione di un impianto di questo tipo comprometterebbe un'importante riserva d'acqua per i fabbisogni agricoli e alimentari. Vorremmo capire quali sono le intenzioni della Giunta regionale al riguardo.»

Nella risposta, l'Assessore alle opere pubbliche, Mauro Baccega, ha ripercorso l'iter istruttorio dal 2007, a seguito del quale «sono pervenuti diversi pareri negativi sia da privati che dai Comuni di Saint-Oyen e di Etroubles, sia dalla Casa ospitaliera Gran San Bernardo che da Legambiente nonché dalla struttura regionale per la tutela dei beni paesaggistici e architettonici. Alla luce delle osservazioni e dei pareri, la società richiedente ha ritenuto di richiedere una sospensione dell'istruttoria di valutazione di impatto ambientale (VIA) in corso, al fine di approfondire tutti i vari aspetti

Facendo un discorso più generale, l'Assessore ha ricordato che «la Regione già nel 2012 ha stabilito una serie di indirizzi per limitare il rilascio di nuove concessioni di derivazione ad uso idroelettrico per almeno tre anni, permettendo solo la concessione di derivazione per il rifornimento energetico di alpeggi e di rifugi nonché le domande di variante alle subconcessioni di derivazione di acqua ad uso idroelettrico già autorizzate e in esercizio da almeno cinque anni. Ritengo che sia nell'interesse della Regione stessa e dei cittadini procedere, nel rispetto della normativa vigente e della tutela ambientale, a rilasciare le subconcessioni che comportano per la Regione e per i Comuni interessati un introito economico non indifferente. Solo a titolo informativo, segnalo che nel 2014, la previsione di introito derivante dal canone di concessione a favore della Regione è di circa 13 milioni di euro a cui vanno aggiunti circa 900 mila euro per la quota di competenza da sovraccanone dei Comuni rivieraschi. Inoltre, il BIM introita per il sovraccanone di sua competenza un importo annuale di circa 11,5 milioni di euro. A livello politico, dico che siamo favorevoli ad un utilizzo delle acque, la nostra più importante risorsa, che vada nella direzione della tutela dell'ambiente e della salvaguardia del territorio, ma soprattutto per produrre energia pulita a favore della collettività. L'argomento può essere approfondito meglio nell'ambito della pianificazione e quindi riportato al principale atto di programmazione, ossia il Piano di tutela delle acque, prevedendo un aggiornamento delle regole e valutando la possibilità di modulare meglio la producibilità annua, sulla base dell'eventuale sovrabbondanza di acqua determinata dalle precipitazioni annue

Il Consigliere Bertin, nella replica, ha ribadito che «la vicenda è complessa e contraddittoria e auspichiamo che si risolva definitivamente con un parere negativo. L'impianto non ha un valore significativo dal punto di vista economico, mentre sarebbe devastante per il territorio. In termini più generali, crediamo che la Valle d'Aosta, dal punto di vista dell'utilizzo delle acque a scopo idroelettrico, abbia dato abbastanza: le nuove iniziative dovrebbero quindi avere un significato economico certo e un impatto ambientale minimo. Una riflessione, su questo argomento, va fatta.»

SC

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Comunicato n° 342 del 16 luglio 2014
Interpellanza sui contributi concessi all'Aosta Sound Festival

Il gruppo PD-Sinistra VdA, con un'interpellanza discussa nel corso della seduta del 16 luglio 2014, ha voluto approfondire i contributi finanziari concessi dall'Amministrazione regionale e dal Consiglio Valle per l'organizzazione dell'Aosta Sound Festival, l'evento musicale svoltosi ad Aosta su più giornate a fine giugno.

Nello specifico, il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz, ha chiesto: «Se all'atto del finanziamento dell'iniziativa sia stato stipulato un accordo con l'organizzazione dell'Aosta Sound Festival che preveda l'obbligo di evidenziare nel proprio sito e nel materiale pubblicitario l'importante contributo istituzionale, calcolabile in circa 60 mila euro, ripartito tra il Consiglio regionale e la Regione; se esista una rendicontazione delle spese sostenute dall'organizzazione del festival e se la Regione e il Consiglio Valle contribuiscano in relazione alle spese effettuate e regolarmente fatturate o se si tratti di contributo una tantum senza necessità di giustificativi; per quale motivo i rappresentanti del Consiglio regionale non siano stati invitati alle iniziative finanziate o quantomeno alle manifestazioni su tematiche di interesse sociale per cui è stato previsto il finanziamento, in particolare una tavola rotonda in occasione del "Mandela day"; se vi sia l'intenzione di ridimensionare le cifre impegnate a favore dell'evento qualora non siano state rispettate eventuali clausole contrattuali.»

Nella risposta, l'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, ha riferito: «Per semplificare la complessità burocratica tra i due soggetti regionali e gli organizzatori dell'evento, si è deciso di affidare a un solo soggetto la gestione dei rapporti e dei controlli riguardo all'Aosta Sound Festival. La struttura individuata è stata quella competente del Consiglio regionale che, tra le varie incombenze, ha richiesto che tutto il materiale promozionale dell'iniziativa riportasse i loghi istituzionali in posizione graficamente visibile. Risulta che l'ente organizzatore abbia provveduto a tale adempimento. Non è tuttavia nella consuetudine delle procedure chiedere che nelle comunicazioni sia particolarmente evidenziato il contributo finanziario istituzionale, per quanto questo possa essere auspicato. Il rapporto di natura contrattuale instaurato con l'organizzazione della manifestazione prevede l'affidamento di un servizio predeterminato, per un controvalore di forfait predefinito, e ogni eventuale variazione in più nei costi rimane a carico dell'organizzazione; di conseguenza tale modalità di affido non prevede rendicontazione. Non risulta poi che per l'Aosta Sound Festival sia stato prodotto alcun invito formale, rimandando la promozione dell'evento agli ormai diffusi sistemi di comunicazione, quali i social network. In caso di violazioni delle clausole contrattuali gli uffici formulano obbligatoriamente contestazioni, ma non è questo il caso. Infine, preciso che i rappresentanti del Consiglio regionale sono stati chiamati a partecipare alla tavola rotonda, nata peraltro in seno all'Ufficio di Presidenza, che aveva richiesto l'ideazione di un momento di confronto culturale.»

Il Consigliere Guichardaz ha replicato: «Le Istituzioni pubbliche hanno finanziato un evento rilevante, senza però pretendere una rendicontazione né una verifica delle ricadute, in modo da valutare eventuali variazioni dell'ammontare dei contributi in futuro. Il Consiglio regionale ha il dovere di vigilanza sul riscontro ottenuto dalle manifestazioni finanziate con contributi importanti. Ritengo non sia più possibile accettare la sponsorizzazione di iniziative culturali senza l'effettuazione delle opportune verifiche.»

MM

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Comunicato n° 344 del 16 luglio 2014
Relazione sulle attività di VdA Structure: approvata una risoluzione per la revoca degli amministratori e della dirigenza

Nella seduta del 16 luglio 2014, il Consiglio regionale ha preso atto della relazione dell'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, sulle attività di Vallée d'Aoste Structure, società cui l'Amministrazione regionale ha conferito i beni facenti parte del patrimonio immobiliare destinato ad attività produttive e commerciali (ai sensi della legge regionale 10/2004).

Nell'ambito della discussione è stata presentata da parte dei gruppi di opposizione UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S una risoluzione volta ad impegnare la Giunta regionale a revocare il Consiglio di amministrazione e a rimuovere l'attuale dirigenza della società. L'iniziativa è stata approvata, in sede di votazione segreta, con 17 voti a favore, 14 contrari e un'astensione.

L'Assessore Marquis ha riferito che «nell'esercizio 2013, il valore della produzione ammonta a 5 milioni 287 mila euro, con un incremento di 715 mila euro rispetto al 2012 e di 1 milione 260 mila euro rispetto al 2011. L'esercizio 2013 chiude con un risultato negativo per 1 milione 694 mila euro, mentre a fine 2012 la perdita rilevata era di 2 milioni 958 mila euro e a fine 2013 di 3 milioni 259 mila.»

Oltre alle attività di gestione del patrimonio immobiliare e delle Pépinières d'entreprise di Aosta e Pont-Saint-Martin, la Società amministra la cessione dell'asse viario (tangenziale sud di Aosta), il cui iter sarà prevedibilmente concluso nel 2014, nonché gli approfondimenti sulla qualità della falda dell'ex area Cogne e della piana di Aosta, la progettazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica di terreni per il nuovo maneggio, le attività di promozione di animazione territoriale per l'accrescimento della cultura dell'innovazione in Valle, il trasferimento tecnologico presso aziende valdostane, la manutenzione di aree verdi esterne per circa 200 mila metri quadrati.

«La mission della Società è complessa – ha proseguito l'Assessore Marquis – e la crisi incrementa le difficoltà dell'attività della Società. Nel 2013 il divario tra ricavi e costi si è ridotto di circa 1.5 milioni, dovuto ad un consistente incremento dei ricavi per affitti principalmente derivanti dallo stabilimento Heineken di Pollein e dalle imprese insediate nelle Pepinières, oltre che dalla vendita di un'area dell'Espace Aosta alla Telcha. I costi si sono contratti nonostante alcune voci incomprimibili come l'Imu e le spese per il personale. Per questi motivi le concrete possibilità di risollevare i ricavi si affievoliscono nel breve periodo, nonostante gli sforzi compiuti per pervenire ad un contenimento dei costi nella stesura del budget 2014. Non è quindi possibile prevedere nel breve un incremento dei ricavi per poter riequilibrare i conti. La previsione per la gestione per l'esercizio 2014 è stimata in una perdita di 2.7 milioni di euro. Riguardo all'occupazione negli immobili locati, nel 2013 hanno operato 2.380 addetti in 46 imprese, con una diminuzione di 69 unità. Per contro, si rileva un incremento della superficie locata pari al 7,5% rispetto al 2012, mentre la superficie disponibile per locazione è del 5%.»

L'Assessore si è poi soffermato sugli interventi realizzati nel 2013, con una spesa di 190 mila euro per la manutenzione ordinaria e di circa 1.6 milioni per le opere di miglioramento o ampliamento del patrimonio esistente. Tra i principali lavori rientrano il completamento del percorso ludico-sportivo nell'Espace Aosta, la messa in sicurezza di alcuni edifici dello stabilimento Cogne, la realizzazione di una sala server alla Pepinière di Pont-Saint-Martin e l'avvio della riconversione della ex Zincocelere. Nel 2013 è stata poi acquistata, per 169 mila euro, la parte residua di un immobile a Donnas, mentre 20 milioni di euro sono stati stanziati per l'acquisto dell'intero complesso Heineken. La vendita di un'area a Telcha ha fruttato 639 mila euro.

«In merito ai nuovi insediamenti – ha aggiunto l'Assessore –, l'area ex Tecdis di Châtillon è stata concessa in comodato a Valle d'Aosta Technology fino al 2015 per la sua riqualificazione in un polo di alta innovazione per progetti di sviluppo e innovazione. Per quanto attiene alle Pepinières di Aosta e Pont-Saint-Martin, nel 2013 si sono registrati 27 nuovi contatti e manifestazioni di interesse, sono state formalizzate 10 domande che hanno prodotto sei insediamenti. Altro tema importante concerne la situazione dei crediti verso conduttori industriali e delle Pepinières, che alla fine del 2013 ammontano a circa 3 milioni di euro (importo simile a quello registrato a fine 2012). A giugno 2014, a seguito di verifiche e della costituzione di un ufficio legale, il credito residuo ammonta a circa 2,5 milioni. Per molte ditte la dilazione è già stata fatta e solo dopo diversi tentativi di risoluzione bonaria sono state intraprese azioni legali.»

Ammonta invece a 11 milioni di euro l'investimento per i lavori per il 2014, tra cui il completamento e la finitura di tutti i lotti di un edificio nell'Espace Aosta. La Società prevede poi di implementare l'offerta immobiliare, anche realizzandone un catalogo online e di effettuare alcune dismissioni.

«Stiamo affrontando una fase molto difficile – ha concluso l'Assessore Marquis -. Anche in Valle d'Aosta l'industria ha perso quote di valore aggiunto sul Pil, a favore di una terziarizzazione delle attività.  Siamo comunque in linea con le strategie attuate a livello europeo, in particolare con la definizione della smart specialisation strategy e la definizione del nuovo piano di sviluppo e di innovazione industriale e artigianale che contiamo di concludere entro l'anno. Ritengo che Vallée d'Aoste Structure sempre di più dovrà essere braccio operativo del settore industriale, potenziando l'aspetto di animazione territoriale e di creazione di cultura di impresa. E' un percorso cui non possiamo sottrarci, sin da domani la Società deve metterlo in atto per contribuire a dare nuovo sviluppo al comparto industriale e benessere alla Valle d'Aosta. E' una missione difficile ma noi ci impegneremo per ottenere il raggiungimento di questi obiettivi.»

Si è quindi aperto un approfondito dibattito.

Il Consigliere di Alpe Albert Chatrian ha rilevato: «Avremmo gradito che l'Assessore effettuasse un'analisi dettagliata, anche avanzando proposte da mettere in campo per invertire una rotta pesantemente negativa. Basti pensare che dal 2008 al 2014 la Società ha avuto perdite di esercizio per circa 17 milioni di euro. La situazione non è più sostenibile e i danni irrecuperabili. Tanti affittuari si lamentano della mala organizzazione interna. Nonostante ciò, la Giunta regionale ha inoltre previsto di affidare ulteriori immobili a VdA Structure, ritenendo evidentemente che la Società riesca a gestirli dignitosamente. L'Assessore ha omesso di parlare di questo conferimento. In questi mesi non abbiamo rilevato alcun impegno da parte del Governo regionale per cambiare la situazione. L'opposizione non ha la bacchetta magica, ma almeno non si nasconde dietro ad un dito. Non pretendiamo che questa Società faccia degli utili, ma che chiuda in pareggio. Qui si sta andando a picco, senza che il Governo regionale affronti realmente le enormi criticità. Mala gestione, sistema obsoleto e nessuna intenzione di arginare i danni causati. In sintesi: nessuna prospettiva per il futuro

Il Consigliere Chatrian ha poi annunciato la presentazione da parte dei gruppi di opposizione di una risoluzione, iscritta in Aula dai gruppi di minoranza, volta a revocare il Consiglio di Amministrazione di Vallée d'Aoste Structure e rimuovere l'attuale dirigenza. «Questa revoca deve essere un inizio di un percorso di vero cambiamento

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha parlato di «gestione catastrofica: già nel 2008, nelle relazioni si parlava di ricercare nuove strategie per la gestione della società, affidando la gestione a manager competenti ed efficienti. VdA structure dovrebbe essere una società che aiuta la Regione, invece siamo noi che dobbiamo venirle in aiuto. Bisogna intervenire immediatamente: chiediamo all'Assessore di impegnarsi affinché si addivenga al più presto ad una riorganizzazione che abbia come obiettivo la valorizzazione e l'efficacia delle attività

Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «si tratta dell'ennesima gestione fallimentare di una società partecipata dalla Regione, con una dirigenza poco preparata e che secondo noi deve essere mandata a casa. È giunto il momento di ammettere il fallimento dell'azienda: oggi, a differenza del passato, non ci possiamo più permettere gli sprechi sottraendo ogni mese risorse alle politiche sociali. È giunto il momento di dare un segnale diverso: con la risoluzione che abbiamo presentato si può fare

Il Consigliere dell'UVP, Elso Gerandin, ha spiegato: «Non ne voglio fare una questione di persone, gli attuali dipendenti sono sicuramente persone valide. Amministratori e dirigenti sono frutto di spartizioni politiche di maggioranza, senza badare a professionalità e meriti e non sono stati scelti nell'interesse della Valle d'Aosta. La responsabilità è tutta politica, di chi non ha il coraggio di ammettere che un sistema di gestione e un mondo sono finiti

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha osservato: «Fin dalla scorsa Legislatura, la maggioranza ha scientemente deciso di bloccare lo sviluppo industriale valdostano, con una gestione scellerata della VdA Structure, senza tentare di ovviare alle gravi perdite. Peggio di così non si potrà fare, bisogna intervenire con tempestività attuando una politica industriale. L'errore strategico è stato non credere a questo settore, instaurando collaborazioni con altri enti nel più ampio distretto industriale del Canavese e del Biellese. Da soli non si fa politica industriale. Vallée d'Aoste Structure ha operato con i paraocchi e ora siamo costretti a svendere clamorosamente? La Bassa Valle rappresenta un'area importante per la ripresa, mentre qui si parla solo di manutenzione di capannoni. VdA Structure va completamente rivista e riformata concettualmente come strumento di collaborazione con l'Assessorato e la Giunta e non come amministratore di affitti. Non è questa la sinergia giusta tra l'Assessorato e la Società per una ripresa industriale

L'Assessore Marquis ha quindi replicato: «E' finita l'epoca delle grandi industrie, il futuro passa attraverso una valorizzazione delle eccellenze del territorio, per competere in un contesto sempre più globalizzato. Sarà mia premura tenere aggiornato il Consiglio regionale sull'operatività di Vallée d'Aoste Structure e sulle linee strategiche che saranno attuate.»

Ha quindi preso la parola Albert Chatrian (Alpe) per chiedere «al Presidente della seconda Commissione di prevedere nel più breve tempo possibile un'audizione dell'azionista di riferimento, il dottor Cilea, al fine di avere gli elementi conoscitivi necessari per intraprendere una nuova e reale strategia di gestione della società.»

Il Vicepresidente della Regione, Aurelio Marguerettaz, ha condiviso «le riflessioni sviluppate in Aula dai Consiglieri: i beni hanno valore se sono capaci di produrre un reddito e i ragionamenti su VdA Structure che sono stati fatti parecchi anni fa meritano di essere rivisti. Noi crediamo che il percorso avviato dall'Assessore Marquis possa essere integrato con un esame in seconda Commissione.» Il Vicepresidente ha quindi chiesto di «soprassedere alla votazione della risoluzione e di aderire alla proposta formulata dal Consigliere Chatrian al fine di arrivare ad una revisione condivisa di strategie e indirizzi.»

Sono quindi intervenuti i Consiglieri del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz, dell'UVP Laurent Viérin e Elso Gerandin, di Alpe Albert Chatrian per confermare di voler mettere in votazione la risoluzione, osservando che «con i buoni propositi non si va da nessuna parte, deve esserci la volontà di convergere verso il cambiamento al fine di risolvere questo problema e la risoluzione che chiede la revoca del Consiglio di amministrazione e della dirigenza di Vallée d'Aoste Structure è un segnale politico molto chiaro.»

I lavori della seduta sono terminati. Il Consiglio si riunirà nuovamente domani, giovedì 17 luglio 2014, a partire dalle ore 9.

 


SC-MM

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Comunicato n° 345 del 17 luglio 2014
Interpellanza sul programma FESR 2007-2013

Gli investimenti cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2007/2013 a favore della crescita e dell'occupazione sono stati al centro di un'interpellanza posta dai gruppi Alpe e Union Valdôtaine Progressiste all'inizio della seduta di oggi, giovedì 17 luglio 2014.

In particolare, il Consigliere Albert Chatrian (Alpe), nell'illustrare l'iniziativa, ha richiamato i progetti pilota proposti da società a partecipazione regionale e da fondazioni per sapere se questi abbiano svolto il loro compito di modello trasferibile a enti e imprese operanti nel territorio regionale. Ha poi chiesto una valutazione politica sui risultati, in termini di competitività, di questa tipologia di investimenti pubblici e gli intendimenti del Governo regionale per il prossimo periodo al riguardo.

Dans sa réponse, le Président de la Région, Augusto Rollandin, en rappelant les trois projets pilotes financés (installation d’équipements photovoltaïques et micro-éoliens et d’un système d’éclairage innovant et la transformation de la galerie d'artisans dans la zone de l'autoport en bâtiment à énergie zéro; installation d’équipements photovoltaïques et solaires à Villa Cameron à Courmayeur; projet "RêVE-Grand-Paradis" visant à offrir aux touristes des voitures alimentées grâce à l’énergie électrique), a expliqué: «Ces interventions visent à augmenter les informations disponibles et à évaluer les niveaux de prestation des diverses technologies, afin d’établir s’il est possible de les implanter ailleurs et de les diffuser à grande échelle, dans le contexte régional. Les résultats du suivi des données sont utilisés par le COA-Énergie de Finaosta spa pour évaluer l'applicabilité sur le territoire régional et pour comparer les prestations dans des conditions environnementales identiques ; ces informations sont ensuite communiquées à la population dans le cadre d’activités d’information ciblées. A ce propos, les données relatives à l'utilisation des vélos électriques RêVE sont particulièrement intéressantes : 3 152 trajets en 2012 et 6 817 en 2013, avec 66 vélos assistés électriques de qualité. Nous considérons que ces projets ont rempli leur mission et que les résultats acquis ont permis de concevoir des interventions mieux structurées, ainsi que de développer des technologies qui permettront de mieux cibler les objectifs visés dans la programmation 2014/2020. Notons, par ailleurs, que le financement des projets constitue un outil indispensable, visant à définir les axes d’un essor technologique possible, lesquels peuvent également créer des retombées dans le domaine économique. Pour ce qui est des évaluations de nature politique, nous considérons que les résultats de ces projets ont permis de concevoir des actions mieux ciblées. Dans cette optique, diverses actions ont été élaborées, à savoir : la promotion des interventions de requalification énergétique de structures et de bâtiments publics situés sur le territoire régional ; la réalisation de projets visant à diffuser la mobilité douce et les systèmes de transport à faibles émissions de CO2, dans les principaux centres urbains de la région et, notamment, dans la ville d’Aoste et dans son aire périurbaine. C’est pourquoi il n’est pas prévu de financer des projets pilotes du Programme d’investissements pour la croissance et l’emploi 2014/2020

Il Consigliere Chatrian ha replicato: «Confermo che la criticità – a livello nazionale come in Valle d'Aosta – è quella di non poter disporre di informazioni sulle ricadute dirette a medio e lungo termine dei progetti. Si sono utilizzate risorse cofinanziate dall'Unione europea come pozzo di San Patrizio per finanziare le Società partecipate? Sarebbe estremamente grave. E' questa la nostra grande paura, tenuto conto che i milioni di euro spesi non hanno veicolato nuove azioni, nuovi progetti e relative ricadute positive e tangibili. Come facciamo a sapere se i benefici per la collettività superano i costi sostenuti? Un conto è il finanziamento diretto, un altro è il volano per il modello valdostano. Pensiamo che la programmazione 2014/2020 purtroppo non sarà molto diversa da quella del periodo 2007/2014, perché non risolverà questi problemi. Come Regione autonoma dovremmo riuscire a trovare dei criteri per valutare ricadute e non spendere malamente i soldi

MM

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Comunicato n° 346 del 17 luglio 2014
Interpellanza sul patto di stabilità

Le problematiche legate al patto di stabilità sono state il tema di in un'interpellanza presentata dal gruppo Union Valdôtaine Progressiste nel corso della seduta del 17 luglio 2014.

Il Consigliere Elso Gerandin, illustrando i contenuti dell'iniziativa, ha specificato: «Ogni disponibilità finanziaria futura del bilancio regionale dipenderà dalla tempestività e dalla capacità di chiudere un accordo con lo Stato che rilanci l'economia valdostana. Vogliamo quindi sapere chi in questo momento si stia occupando del patto di stabilità a livello regionale, chi gli interlocutori a livello statale e quali le intenzioni e i tempi con cui il Governo regionale intende risolvere la questione. Vorremmo poi capire se la trattativa con lo Stato interessi anche il 2015 e se ci sono tavoli aperti con le altre Regioni e Province a Statuto speciale per formulare una proposta di accordo da trasmettere al Ministro delle finanze. Da quanto ci risulta, da altre parti si sono mossi per tempo e hanno portato a casa i risultati, mentre noi insieme alla Sicilia siamo il fanalino di coda, con la differenza che la Sicilia non ha siglato l'accordo sul federalismo fiscale.»

Nella risposta, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato che «gli interlocutori sono definiti dalla legge di stabilità 2013 che prevede che al fine di assicurare il concorso agli obiettivi di finanza pubblica, le Regioni a Statuto speciale concordino, con il Ministro dell'economia e delle finanze, per ciascuno degli anni dal 2013 al 2017, l'obiettivo in termini di competenza eurocompatibile. Entro il 31 marzo di ciascun anno, il Presidente dell'ente trasmette la proposta di accordo al Ministro dell'economia e delle finanze. Ovviamente, sia la Ragioneria generale dello Stato, sia l’Assessorato regionale al bilancio, finanze e patrimonio, vista la tecnicità della materia, collaborano alla predisposizione degli accordi. Così come previsto dalla legge, ho provveduto a inviare una prima proposta entro il 31 marzo. E’ importante, però, ricordare che quest’anno è intervenuto il DL 66 (che, tra altro, ha previsto un aggravamento di 5 milioni del contributo posto a carico della Regione), il quale ha previsto il rinvio del termine del 31 marzo al 30 giugno. La Regione non ha comunque inviato una nuova proposta, anche in attesa della replica a quella che abbiamo presentato a marzo. Sicuramente sarebbe stato positivo aver già chiuso il patto, ad oggi. Tuttavia le notizie su una possibile revisione dei meccanismi che regolano il patto di stabilità, che temporalmente coincidono con l’avvio del semestre di presidenza dell’Unione Europea da parte dell’Italia, hanno reso opportuno attendere. In particolare, è ancora in corso una negoziazione per escludere dal patto di stabilità i cofinanziamenti statali e regionali dei programmi europei

«La Regione – ha proseguito il Presidente Rollandin –, già in sede di discussione del patto di stabilità 2013 ha proposto la definizione del patto per gli anni a venire (in primis l’anno 2014). E se si esamina l’accordo raggiunto, c’è una parte dei fondi che potrà essere “liberata” sul 2014. Il problema è che a febbraio 2014, quando abbiamo chiuso l’accordo 2013, non c’erano le condizioni per chiudere un accordo pluriennale favorevole. Sicuramente, per quanto possibile, da parte regionale si proverà a raggiungere un accordo pluriennale. La legge peraltro lo prevede, almeno fino al 2017

Sui rapporti con le altre Regioni e Province a Statuto speciale, il Presidente ha osservato che «questi si esplicano nell’ambito della Conferenza delle Regioni, che si riunisce ogni 15 giorni: questa collaborazione si è tradotta in un fruttuoso scambio di informazioni, ma purtroppo non è stato possibile concretizzare una posizione comune che permetta un’unica proposta di patto allo Stato. Lo Stato, con l’articolo 16, comma 3 del decreto-legge 95/2012, ha di fatto creato le condizioni per mettere le autonomie speciali l’una contro l’altra. In quell’articolo è stato infatti definito il riparto del contributo alla finanza pubblica complessivo, posto a carico delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome, ivi compreso il criterio di riparto tra ciascuna di esse qualora le stesse non siano in grado di trovare un diverso accordo. Ovviamente nessun soggetto si trova nella condizione di approvare un criterio diverso da quello stabilito in legge, se dall’applicazione dello stesso ne ottiene uno svantaggio economico.»

Il Presidente ha quindi concluso: «Un’impasse di difficile soluzione, ma sulla base dei contatti con il Ministero, credo che vi sia la possibilità di arrivare ad una conclusione entro i termini di 1 mese.»

Il Consigliere Elso Gerandin ha replicato che «in questa situazione, emerge tutta la debolezza della nostra Regione e il Presidente ha ammesso il momento di oggettiva difficoltà. Un tema così importante non può essere gestito solo da poche persone, noi siamo disponibili a condividere un metodo e un percorso, così come avevamo proposto alcuni mesi fa. Purtroppo oggi la situazione è peggiorata, con un bilancio disperato che non dà possibilità di spendere le risorse a disposizione. Sarebbe l'ora di coinvolgere tutto il Consiglio Valle al fine di dimostrare una unità di intenti nei confronti di Roma. Dobbiamo poi trovare un accordo con le altre Autonomie speciali. Siamo fuori tempo massimo e chi ne uscirà veramente male sarà la Valle d'Aosta

SC

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Comunicato n° 347 del 17 luglio 2014
Interpellanza su ricollocazione di personale alle strutture che si occupano dei fondi europei

Nella seduta del 17 luglio 2014, i gruppi di opposizione Alpe, UVP, M5S e PD-SVdA hanno posto un'interpellanza sull'eventuale ricollocazione di personale regionale a favore delle strutture che si occupano dei programmi cofinanziati dai fondi europei per il periodo 2014/2020.

Il Consigliere di Alpe Albert Chatrian ha evidenziato la centralità che assumerà la gestione di questi strumenti di programmazione e di finanziamento nell'ambito dell'azione politico-amministrativa della Regione: «Vista la riduzione delle disponibilità finanziarie a carico del nostro bilancio regionale e la parallela riduzione dei carichi di lavoro del personale regionale, sarebbe opportuno che per questa nuova programmazione si valutasse di assegnare personale regionale alle strutture competenti, invece di ricorrere, come si faceva negli anni passati, all'esternalizzazione delle attività attraverso incarichi e consulenze

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a souligné : « Le Gouvernement régional est bien conscient du fait que la capacité administrative des sujets concernés par la mise en œuvre des programmes constitue la condition nécessaire de l’efficience et de l’efficacité. Par ailleurs, pour les nouveaux programmes de la période 2014/2020, la capacité administrative représente une condition préalable qui doit être satisfaite le 31 décembre 2016 au plus tard. A ce propos, au cours du deuxième semestre 2014, chaque programme doit, conformément à la législation européenne, avoir élaboré un système de gestion et de contrôle conforme aux dispositions spécifiques transmises par la Ragioneria generale dello Stato. C’est dans ce cadre que seront définies les procédures d’application et de contrôle (les plus simples possible) et les ressources humaines nécessaires à l’exercice des différentes fonctions. L’on vérifiera si les ressources actuelles correspondent aux besoins et un plan spécifique de renforcement administratif sera défini. Pour pallier le manque de personnel, l’on aura recours, dans la mesure du possible, à la réaffectation de ressources en surplus, qui recevront une formation ad hoc. Pour faire face au manque de ressources constaté dans les structures qui exercent les fonctions d’autorité de gestion, en revanche, le Gouvernement régional a déjà pris des mesures en attribuant à ce problème une priorité spécifique. Pour valoriser certaines compétences précises déjà acquises, l’on envisagera le recrutement, sous contrat à durée indéterminée, du personnel actuellement employé sous contrat à durée déterminée par les structures des autorités de gestion. En ce qui concerne la formation, celle-ci sera conçue comme un outil et un investissement servant à adapter ou renforcer les compétences des ressources humaines. Pour ce qui est des prévisions de recrutement de personnel et du recours aux mandats externes, il sera possible de procéder éventuellement à des recrutements sous contrat à durée déterminée. Il ne sera fait recours aux mandats externes que s’il s’avérerait nécessaire de faire appel à des consultants ou à des collaborateurs professionnels, au titre d’activités strictement liées à l’application des programmes, et ce, même lorsque le recours à des personnes n’appartenant pas à l’Administration est prévu par la loi. Enfin, lesdites ressources relatives à l’assistance technique pourront être utilisées pour l’acquisition de services de soutien à l’application des programmes, par le biais de marchés publics.»

Nella replica, il Consigliere Chatrian si è detto poco soddisfatto della risposta, «perché è stata generica e vaga: avrei gradito sentire che sarà valorizzato e formato il personale interno, anche per risparmiare parecchi soldi e quindi investirli in progetti e programmi attivi. Nella passata programmazione la Regione ha incaricato e assunto per vari motivi personale esterno, impegnando 1,3 milioni di euro: questo non è più sostenibile. E' finita un'epoca. Continueremo comunque a vigilare sulla questione, perché potremmo avere nuove risorse da destinare a nuovi progetti

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha ribadito «la preoccupazione in merito agli affidi esterni, tenuto conto delle precedenti esperienze. Indipendentemente dalle richieste dell'Unione europea, noi non possiamo continuare a gestire i bandi e i progetti con strutture temporanee, avvalendoci di studi legali esterni

MM

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Comunicato n° 348 del 17 luglio 2014
Approvati il Conto consuntivo 2013 e l’assestamento 2014 dell’Assemblea

Il conto consuntivo 2013 e l’assestamento del bilancio 2014 del Consiglio Valle sono stati approvati, con 18 voti a favore (UV, SA) e 14 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S), nel corso della riunione di oggi, giovedì 17 luglio 2014.

Il conto consuntivo 2013 dell’Assemblea regionale pareggia sulla cifra di 20 milioni 227 mila euro, di cui 4 milioni di euro per partite di giro. L’avanzo di amministrazione ammonta a 2 milioni 543 mila euro, di cui 2 milioni 400 mila euro già previsti in sede di predisposizione del bilancio 2013 e 143 mila 643 euro destinati all’assestamento del bilancio 2014 per aumentare le risorse relative alle spese di funzionamento dei servizi e del personale dell'Assemblea regionale.

I provvedimenti sono stati illustrati dal Presidente Marco Viérin, che ha sottolineato come nel 2013, l’assegnazione a favore del bilancio del Consiglio sia stata ridotta di 1 milione di euro, per effetto dell'entrata in vigore della legge regionale n. 35/2012 in materia di riduzione della spesa per il funzionamento dei gruppi consiliari e per il trattamento indennitario e previdenziale dei Consiglieri regionali.

I costi fissi, che rappresentano il 90 per cento delle spese correnti, ammontano a 12 milioni 494 mila euro, con un decremento del 9,65 per cento rispetto al 2012 e con un incidenza sul bilancio che è aumentata dello 0,75 per cento rispetto al 2012. Tali costi riguardano il personale del Consiglio, la Consulta regionale per le pari opportunità, l'Ufficio del Difensore civico e il Comitato regionale per le comunicazioni oltre che la gestione degli amministratori e il funzionamento dei gruppi consiliari. In particolare, si rileva un decremento del 21 per cento rispetto al 2012 per le indennità dei Consiglieri regionali e del 34 per cento delle spese per il funzionamento dei gruppi consiliari, a seguito dell'entrata in vigore della legge regionale n. 35 del 2012.

I costi variabili – pari a 1 milione 395 mila euro, ossia il 10 per cento delle spese correnti – hanno subìto un decremento del 16 per cento rispetto al 2012 – già ridotti nel 2012 del 19 per cento – con economie nelle spese di gestione corrente degli uffici (- 10%), per le iniziative editoriali (- 43%), per la rappresentanza e l'ospitalità (- 44%), per le attività promozionali (- 27%), per l'acquisto mobili (- 43%).

SC

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Comunicato n° 349 del 17 luglio 2014
Presentazione delle proposte per la crescita e l'occupazione 2014/2020 cofinanziate da FESR e FSE

Nella seduta del 17 luglio 2014, il Presidente della Regione e l'Assessore alle attività produttive hanno illustrato al Consiglio regionale le proposte di programma di investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020: una cofinanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), l'altra dal Fondo sociale europeo (FSE), entrambe approvate dalla Giunta regionale il 13 giugno scorso.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nel presentare il documento FESR, ha evidenziato che «vi è una sensibilità diffusa su questa tematica perché rappresenta uno dei punti cardine per la crescita e lo sviluppo della Valle. Quest'anno per la prima volta non sono state concesse proroghe: il 22 luglio è la data imperativa per presentare la proposta di programma e, come abbiamo appreso ieri, molte Regioni sono in difficoltà. I programmi sono stati costruiti sulla base di un metodo condiviso con il partenariato regionale (in rappresentanza del tessuto socio-economico e culturale della Valle) che prevede azioni fattibili, in tempi dati e con risorse certe. Riteniamo che ci siano le premesse per arrivare ad un vero rilancio della nostra regione.»

Il Programma FESR comporta un investimento complessivo di 64 milioni di euro, di cui 32 milioni (pari al 50%) a carico dell'Unione europea, 22 milioni 400 mila (35%) a carico del Fondo di rotazione statale e 9 milioni 600 mila (15%) a carico della Regione. Si articola su tre grandi sfide: rafforzare la competitività, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione dell'economia valdostana; promuovere la sostenibilità ambientale e l'efficienza energetica al fine di ridurre i consumi energetici e incentivare sistemi di trasporto a basso impatto ambientale; valorizzare le risorse naturali e culturali della Valle d'Aosta.

L'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, si è soffermato sul Programma co-finanziato dal Fondo sociale europeo: «Il piano operativo è multidisciplinare e si prefigge di affrontare le principali sfide regionali: combattere la crisi del mercato lavoro, sostenere i soggetti più deboli come i giovani e i disoccupati di lunga durata, rafforzare la coesione sociale, combattere l'elevato tasso di abbandono scolastico, valorizzare il capitale umano di eccellenza, sostenere l'ampliamento dell'offerta formativa. Il Programma si concentra su 4 degli 11 obiettivi tematici: occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione, capacità istituzionale e amministrativa. In questo contesto è da segnalare il metodo innovativo con cui lo Stato, al fine di procedere in modo armonico, ha dato degli obiettivi a tutte le Regioni, in rispetto all'impegno assunto con l'UE che, attraverso dei protocolli, ha previsto degli indicatori sulla situazione esistenze e sulle finalità da perseguire. Il Programma è integrato con gli altri strumenti di politica regionale: il Piano di politiche del lavoro e il Piano giovani. Occorre, infatti, agire in sinergia per affrontare la situazione di grandi difficoltà.»

Il Programma FSE prevede un investimento complessivo di 55 milioni 200 mila euro, di cui 27 milioni 600 mila (50%) a carico dell'Unione europea, 19 milioni 320 mila (35%) a carico del Fondo di rotazione statale e 8 milioni 280 mila (15%) a carico della Regione. Gli ambiti prioritari della sua azione riguardano in particolare l'inserimento occupazionale dei giovani e il miglioramento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il sostegno all'occupabilità dei soggetti deboli con una specifica attenzione al reinserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata, il rafforzamento dell'accesso ai servizi sociosanitari ed educativi a favore dei soggetti fragili, il contrasto alla dispersione scolastico-formativa, il consolidamento delle opportunità di istruzione superiore, il potenziamento dell'accesso degli adulti alla formazione lungo l'arco della vita lavorativa, il miglioramento, grazie anche alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, dell'efficienza dei servizi resi a cittadini e imprese.

SC

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Comunicato n° 350 del 17 luglio 2014
Approvati i programmi per la crescita e l'occupazione 2014/2020 cofinanziati da FESR e FSE

Nella seduta del 17 luglio 2014, il Consiglio regionale ha approvato le proposte di programma di investimenti per la crescita e l'occupazione 2014/2020: la prima, cofinanziata dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), è stata approvata con 18 voti a favore (UV e SA) e 16 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), la seconda, cofinanziata dal Fondo sociale europeo (FSE), ha ottenuto 17 voti a favore e 16 astensioni.

Nel corso della discussione sono stati approvati all'unanimità due ordini del giorno, a firma di tutti i gruppi consiliari, a seguito di una convergenza che ha portato ad alcune modifiche ai testi inizialmente depositati dai gruppi di opposizione. Le iniziative impegnano la Giunta regionale a presentare, entro quattro mesi dalla definitiva approvazione dei programmi FESR e FSE, alla Commissione consiliare competente le azioni specifiche, concrete e declinate in attività pratiche e la relativa ripartizione finanziaria che si intende svolgere sul territorio e in particolare che rispondano agli obiettivi indicati.

Le proposte di Programma saranno ora trasmesse ai servizi della Commissione europea e dello Stato con cui la Regione condurrà il necessario negoziato.

Sui provvedimenti si è sviluppato un approfondito dibattito.

Il Vicepresidente Andrea Rosset (UVP) ha denunciato «l'intenzione della maggioranza di non condividere alcuna scelta, limitandosi a trasmettere la documentazione alle Commissioni. Ancora una volta, è stata disattesa la volontà di quest'Aula, che con l'approvazione di una mozione aveva stabilito che il Consiglio fosse coinvolto nell'elaborazione della programmazione 2014-2020. Entrando nel merito dei documenti in discussione, sul programma per l'occupazione, mi chiedo se vi sia l'intenzione di incentivare l'assunzione di giovani con titoli di studio spendibili, anche valutando l'opportunità di destinare risorse a borse di studio per gli studenti universitari. Sul programma competitività, rilevo come si sia puntato su una tecnologia ormai superata, quella della banda e della fibra, da evoluzioni tecnologiche ben più interessanti. Inoltre, nessun accenno è stato fatto alle miniere di Cogne. Non dovevano essere un progetto cantierabile nella programmazione 2014-2020?»

La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana ha sottolineato: «E' necessario mettere al centro le persone per ridare la speranza e intraprendere il cammino della ripresa. In un quadro critico come l'attuale devono essere inseriti la difesa dei soggetti più fragili, le pari opportunità, la lotta alla violenza di genere. Importanza deve essere attribuita a favorire l'accesso al mercato del lavoro alle donne. Non solo, non sono ipotizzabili programmi che non prevedano adeguati investimenti nell'istruzione: un sistema scolastico inefficiente allontana le riprese occupazionali. In generale, il miglioramento degli standard dei servizi offerti dalla pubblica Amministrazione costituisce un ambito di intervento fondamentale. L'industria non va abbandonata, ci deve essere una presenza equilibrata di tutti i settori economici. La nostra preoccupazione è che questi programmi si riducano all'ottenere risorse senza voler realmente costruire un rilancio della regione. Il raggiungimento degli obiettivi a lungo termine corrisponde ad una volontà politica di investire ulteriori risorse rispetto a quelle stanziate per un programma che incida concretamente sull'occupazione, e quindi sull'economia, già nell'anno in corso. E' così che si elabora un programma efficace e non un libro dei sogni.»

La Consigliera di Alpe Chantal Certan ha rilevato: «Abbiamo cercato di analizzare i documenti FSE e FESR in modo approfondito e evinto che questa programmazione manca di un'anima e di uno stile: ci sembra infatti priva di una visione generale, di scelte politiche ben delineate e coerenti con il programma di Legislatura. Non riusciamo a trovare le ricadute dirette che questi obiettivi avranno sulla comunità, non rileviamo i confronti tra i costi e i benefici, né le azioni concrete che ne scaturiranno. Ci pare, ad esempio, che molti progetti e corsi vengano svolti ma non siano poi coordinati e non producano alcun beneficio tra i giovani e i cittadini, stando ai dati dell'abbandono scolastico e della disoccupazione. Dal Governo regionale ci aspettavamo un intervento ben più politico. Non c'è sinergia tra quanto annunciato e l'entità di risorse poi realmente allocate. La parte politica avrebbe dovuto negoziare maggiormente con lo Stato e l'Unione europea le percentuali e le risorse per la nostra Regione. Condividiamo quindi alcuni obiettivi di partenza, ma lamentiamo mancanze in fase di concretizzazione degli stessi attraverso azioni concrete e, soprattutto, risorse adeguate.»

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha auspicato «che le risorse destinate all'occupazione non siano indirizzate ad interventi tampone, mentre per quanto attiene la competitività non siano finanziate costose iniziative che rimpinguino azioni la cui utilità è piuttosto dubbia. La posta in gioco è altissima, tutti concordiamo che questi fondi sono fondamentali per il futuro. Noi ci batteremo perché l'attuazione di questa nuova programmazione, che purtroppo dobbiamo approvare a scatola chiusa, generi progetti davvero utili e non si traduca nella solita distribuzione di fondi che non producono nulla di efficace per l'occupazione e il benessere. E' solo attraverso il potenziamento di una formazione altamente qualificante che si possono aggredire le criticità. E' puntando sul capitale umano che riusciremo a far uscire la Valle d'Aosta dallo stallo.»

Il Capogruppo di Stella alpina, Stefano Borrello, ricordati gli obiettivi principali che la programmazione 2014/2020 intende perseguire, ha ribadito l'auspicio per cui «i programmi di sviluppo possano avere ricadute positive nel tessuto economico valdostano.»

Per il Consigliere Roberto Cognetta (M5S), «molti dati ci indicano che tra il 2012 e il 2013 c'è stato un peggioramento dell'economia valdostana. Con la nuova programmazione, a titolo esemplificativo, spenderemo il 75 per cento del Fondo europeo di sviluppo regionale per migliorare l'assetto burocratico dell'Amministrazione pubblica: sorge il dubbio che non siano queste le azioni prioritarie da mettere in campo a favore dei cittadini. La popolazione attiva valdostana ha già partecipato mediamente a due corsi ciascuno: questo non ha sortito occupazione né imprenditoria e mi chiedo quanto sia utile riproporre iniziative simili. Troppi progetti piccoli hanno ingolfato il sistema, non dobbiamo ripetere questi errori. La nostra è una società cresciuta essenzialmente sul pubblico, ma non possiamo continuare in questo modo: i soldi di cui disponiamo devono essere spesi nel migliore dei modi, e per questo chiediamo di poter condividere le scelte.»

Il Capogruppo dell'UVP Luigi Bertschy ha rimarcato: «Il nostro gruppo non è stato messo in condizione di lavorare efficacemente, per rispondere alle esigenze dei cittadini. Su questa programmazione sono stati coinvolti tanti partner, ma non i Consiglieri regionali. A nostro avviso si sarebbe potuto lavorare meglio per mitigare la crisi. L'Europa intende ridurre l'inquinamento, valorizzare le energie alternative e creare benessere cercando di evitare la concentrazione di grandi numeri di cittadini in poche località, puntando sul ripopolamento del territorio. In quest'ottica, avremmo dovuto concentrarci sui problemi di accessibilità della nostra regione, riflettendo sul sistema di trasporto pubblico locale. Rilevo poi che l'allocazione di risorse regionali per la concretizzazione di progetti per il prossimo triennio non è sufficiente. Fondamentale è che questi fondi raggiungano l'obiettivo di dare delle risposte alla disoccupazione che vivono i nostri giovani, in particolare quelli che studiano con sacrificio personale e della propria famiglia.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Joël Farcoz, si è soffermato su «tre settori che riteniamo strategici per il futuro della Valle d'Aosta: l'innovazione e la ricerca, che consentirà ai giovani la possibilità di creare start-up nel campo delle tecnologie dove ci sono grandi opportunità con bassi investimenti; la green economy, sulla quale si concentreranno le occasioni di sviluppo per i prossimi anni; la scuola, per la quale sono state approvate delle linee-guida non per puntare il dito contro il sistema scolastico ma semplicemente per valorizzare il comparto e per avanzare una serie di proposte che sono state poi recepite nel FESR. Vi sono delle criticità che non possiamo nascondere, ma la volontà è quella di risolverle, rafforzando le eccellenze e creando  le condizioni per favorire una nuova imprenditorialità a fronte di minori risorse regionali.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha affermato che «nel 2007, molte delle criticità che oggi viviamo in modo drammatico erano già state evidenziate: lo sviluppo, la scuola, il settore industriale, l'agricoltura. Oggi, le risorse europee non sono più aggiuntive come allora a un consistente bilancio regionale, ma sono esclusive e con un bilancio regionale ridimensionato. Al di là dei bei documenti di analisi di contesto non vediamo delle intuizioni e delle strategie economiche che possano risolvere i problemi. Penso, in particolare, al settore industriale, dove c'è stata la maggior sofferenza in termini occupazionali e di tenuta delle imprese, alla formazione professionale, che dovrebbe essere integrata con il mercato del lavoro, alla disoccupazione, osservando che in Valle abbiamo il peggior trend di disoccupazione, in particolare giovanile, registrato in Italia. Il sistema va corretto in maniera significativa: noi vorremmo contribuire ad elaborare le azioni e le attività che discenderanno da questi programmi, perché la partita vera si gioca nella loro applicazione pratica. Soprattutto occorre sburocratizzare molte procedure regionali e formare il personale regionale per affrontare la gestione dei bandi europei anche da parte degli enti locali.»

Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha dichiarato di essere «rimasto impressionato dalla mole di risorse della passata programmazione che è stata assorbita dalle Società partecipate e dalle Fondazioni, senza sapere se i progetti approvati con i fondi strutturali apportino benefici alla collettività o a pochi 'fortunati'; stiamo parlando di decine di milioni di euro. I dati sull'inclusione sociale dovrebbero fare riflettere. Tanti sono i partecipanti ai corsi, ma poi pochissimi gli occupati. La sfida ora, soprattutto per quanto attiene l'occupazione, è nel non spendere denaro in progetti inutili o che vanno a 'ingrassare' solo poche persone. Dobbiamo assolutamente invertire la rotta.»

SC-MM

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Comunicato n° 351 del 17 luglio 2014
Approvata la proposta di programma di sviluppo rurale 2014/2020

Nella seduta del 17 luglio 2014, con 18 voti a favore (UV e SA) e 16 astensioni (UVP, Alpe, PD-Sinistra VdA e Movimento 5 Stelle), il Consiglio regionale ha approvato la proposta di programma di sviluppo rurale della Valle d'Aosta 2014/2020 cofinanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e dal Fondo di rotazione statale.

La proposta di Programma sarà ora trasmessa ai servizi della Commissione europea e dello Stato con cui la Regione condurrà il necessario negoziato.

Nel corso della discussione, il Consiglio ha respinto, con 18 astensioni (UV, SA) e 16 voti a favore, un ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S, volto ad impegnare l'Assessore all'agricoltura a provvedere alla riorganizzazione delle strutture dell'Assessorato al fine di fornire servizi, anche mediante la semplificazione delle procedure, agli operatori del settore, oltre che a reperire risorse regionali, sotto forma di fondi di rotazione, necessarie ad accompagnare il settore verso il nuovo scenario e a unificare in un unico GAL (Gruppo di azione locale) il territorio valdostano, con l'intento di ottimizzare l'organizzazione e di liberare risorse.

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Renzo Testolin, nell'illustrare il provvedimento, ha evidenziato come «questo piano rappresenti per la Valle d'Aosta il principale strumento a supporto della politica agricola, forestale e per lo sviluppo del territorio montano. Per rispondere a maggiori fabbisogni si è reso necessario individuare nuovi equilibri che contemperassero la continuità con misure precedentemente adottate con approcci innovativi per creare i presupposti per una crescita del settore

Il Programma, presentato dalla Giunta al Consiglio regionale il 17 giugno scorso, comporta un investimento complessivo di 138 milioni 706 mila euro, di cui 59 milioni 814 mila a carico del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (FEASR), 55 milioni 224 mila a carico del Fondo di rotazione statale e 23 milioni 667 mila 600 euro a carico della Regione. Gli obiettivi prioritari per il prossimo settennio sono stati individuati dall'Amministrazione regionale a seguito di una consultazione partenariale avviata dalla primavera 2013 e si traducono in una serie di obiettivi ritenuti strategici per il settore agricolo e per lo sviluppo rurale in Valle d'Aosta: mantenere il tessuto agricolo sul territorio regionale, migliorando la competitività delle aziende agricole; garantire la tutela dell’ambiente e del paesaggio; incrementare la qualità e il valore aggiunto delle produzioni, con particolare attenzione al prodotto Fontina; assegnare particolare attenzione e priorità ai giovani agricoltori e al ricambio generazionale; diversificare le produzioni agricole e le attività aziendali; promuovere lo sviluppo locale di tipo partecipativo.

L'Assessore ha dettagliato ognuno di questi sei punti, precisando: «La volontà è di garantire un livello reddituale sufficiente agli agricoltori con la compensazione degli svantaggi naturali determinati dal territorio montano, con l'obiettivo di rafforzare la competitività in un panorama di piccole aziende a carattere familiare. Una competitività che però non deve andare a detrimento delle tradizionali pratiche estensive di produzione: l'intenzione è di conservare la tradizione, ma anche si promuovere l'agricoltura biologica. Riguardo alla Fontina, sono confermate le attività a supporto del mantenimento e del miglioramento della sua qualità, parallelamente ad attività di controllo stringente, anche per una responsabilizzazione maggiore dei produttori. Le misure previste mirano poi al benessere animale, premiando gli allevatori impegnati a mantenere standard elevati, soprattutto nella monticazione in alpeggio, per cui si sono incrementate le risorse. Più in generale, attenzione è dedicata alla promozione dei prodotti regionali. Riguardo invece ai giovani agricoltori, il premio di insediamento presenta una novità: l'attivazione di uno sportello unico per le varie domande di aiuto.»

«Le scelte che hanno portato alla redazione di questo piano sono sicuramente di compromesso – ha concluso l'Assessore Testolin –, dettate dalla situazione finanziaria complessa, che ci ha portato a ricomprendere nel documento misure che precedentemente venivano finanziate con risorse regionali. Si è cercato di dare risposta alle priorità strategiche rilevate dall'analisi di contesto e alle osservazioni avanzate dalle associazioni e dai vari soggetti interessati, con cui si è mantenuto un rapporto costante durante tutte le fasi di elaborazione del piano, che, realizzato seriamente, risulta equilibrato, prevendendo un insieme eterogeneo di misure

Il Consigliere dell'UVP Alessandro Nogara ha definito il PSR «uno strumento importante per il settore agricolo, perché questi saranno gli unici soldi che ci saranno nei prossimi anni per l'agricoltura. Purtroppo, la Regione, che nel tempo ha sempre creduto nell'agricoltura, quale mezzo di valorizzazione del territorio e di sviluppo del turismo, oggi sta facendo tabula rasa degli aiuti e degli incentivi messi a disposizione. Nel periodo 2007-2013, per l'agricoltura venivano impegnati 348 milioni di euro; ora ce ne sono 138 milioni. Noi, invece, crediamo fondamentale reperire nuove risorse regionali, anche sotto forma di fondi di rotazione, come indicato nell'ordine del giorno che abbiamo depositato, necessarie ad accompagnare il settore verso il nuovo scenario: risorse che potrebbero essere quantificabili in 5 milioni di euro annui per ogni anno del piano. Oggi, vi è la necessità di creare sviluppo, accompagnando e favorendo gli agricoltori, altrimenti sanciremo la morte di molte aziende valdostane

Il Consigliere Fabrizio Roscio (Alpe) ha osservato che «la programmazione prevede 20 milioni di euro all'anno, con molti interventi che sono simbolici e polverizzati tra i vari obiettivi. Si replica un modello Valle d'Aosta degli anni passati, impegnando però meno risorse: c'è una contraddizione di fondo, perché se si intende riproporre un modello, la politica dovrebbe continuare ad investire, altrimenti facciamo i custodi di un cimitero. Oggi, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte politiche forti, innanzitutto semplificando il sistema. L'accesso ai finanziamenti sarà sempre più complicato, quindi noi proponiamo una riorganizzazione complessiva dell'Assessorato al fine di fornire assistenza agli agricoltori e garantire la piena partecipazione ai progetti. Bisogna far cambiare mentalità agli operatori, favorendo la capacità di fare rete; dobbiamo puntare sul conto interesse e non elargire contributi; bisogna migliorare la commercializzazione dei prodotti e il marketing. Se pensiamo che il PSR sia uno strumento politico, questa riorganizzazione sarà il nostro valore aggiunto

Il Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio", Stefano Borrello, ha ripercorso gli approfondimenti effettuati dalla Commissione, comprensivi di diverse audizioni, «che hanno consentito un rafforzamento dei rapporti tra le Istituzioni e le Associazioni di categoria. L'importanza dell'approvazione di questo piano è sì legata ad un aspetto economico, ma non si può non trattare dell'analisi di contesto, che fa capire il ruolo fondamentale di questo settore, necessariamente da tutelare, anche attraverso un presidio territoriale che mantenga le comunità locali e periferiche. La salvaguardia del patrimonio naturale e ambientale valdostano passa attraverso la difesa delle tante aziende agricole, così come contenuto nel piano di cui stiamo discutendo

Il Consigliere Vincenzo Grosjean (UVP) si è chiesto «quale sia il concreto sviluppo contenuto in questo piano, in cui ci sono soltanto misure quasi non percepibili dall'agricoltore e tante complicazioni. E' giusto pensare ai giovani, ma occorre dare loro le indicazioni per indirizzarli nei settori con più prospettive e non creare false aspettative. E non bisogna dimenticare le aziende già avviate che rischiano di dover chiudere. Sarebbe l'ora di ricominciare a studiare interventi più efficaci. Gli agricoltori chiedono di valorizzare il prodotto finale: per questo è sufficiente incentivare il latte di qualità. Se si proseguirà su questa strada, ci troveremo a parlare di Piano di 'sopravvivenza' rurale

Il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha sostenuto che, «sebbene l'incidenza dell'agricoltura sul pil regionale sia inferiore al 2 per cento, è un settore strategico e molto significativo per il territorio valdostano, sia per il suo nesso con il turismo sia per la tutela del paesaggio. Le misure messe in atto nel precedente periodo di programmazione hanno avuto scarsa incidenza per lo sviluppo del comparto, ad esempio nella preservazione della razza bovina (Castana e Pezzata Nera): oggi, c'è la necessità di una profonda riflessione nel mondo agricolo valdostano, che sarà chiamato a collaborare sempre più al suo interno; penso, per esempio, allo sfruttamento dei pascoli alti, alla viticoltura che dialoghi con l'allevamento; e non si cada in contrapposizioni poco produttive per tutto il settore: bisogna fare squadra e aiutarsi a vicenda. Un dato drammatico riguarda il fatto che il 57% delle aziende sono condotte da over 55: senza un ricambio generazionale duemila aziende rischiano la chiusura. C'è invece da rilevare che gli agricoltori interpretano in modo sempre più moderno l'attenzione verso l'ambiente, verso il benessere animale. Insomma, noi siamo convinti che le competenze ci siano, ma bisogna metterle a fuoco, individuando delle priorità per andare a intervenire sul territorio in maniera puntuale. La dimostrazione è il successo dei nostri vini di montagna e il fatto che la produzione casearia non è diminuita a fronte di una diminuzione dei capi produttivi. Allo stesso modo, avremo bisogno di strutture regionali in grado di curare con maggiore rapidità ed efficienza gli operatori: la sfida burocratica è importantissima e gli agricoltori vi tengono molto per evitare i problemi enormi che ci sono stati nell'erogazione del "verde agricolo". Non usiamo i fondi per i consulenti, investiamoli per sostenere veramente l'agricoltore. Il fondo europeo deve creare impresa e sviluppo, non nuova burocrazia

Il Consigliere Albert Chatrian (Alpe) ha osservato: «Del PSR l'impostazione generale non ci soddisfa, sembra che il Governo non si sia reso conto delle difficoltà del settore, definito strategico per la nostra comunità forse solo nei periodi elettorali. La politica regionale ha una grave responsabilità, perché non ha voluto tenere conto delle avvisaglie, sostando semplicemente il momento della resa dei conti. Più volte abbiamo tentato di far cambiare strada al Governo, consci di rappresentare una criticità reale. Ci aspettavamo un PSR più coraggioso che prendesse per le corna i problemi, anche con scelte drastiche; un piano che indicasse la strada su cui camminare con il supporto della politica, pur senza le risorse di un tempo. Questo invece è un piano che individuato più desideri che bisogni, che ha cercato di allargare la coperta a tutti, pur sapendo che questo non è più possibile. E' un documento che evidenzia la distanza crescente tra l'inamovibile macchina amministrativa regionale e gli agricoltori, che dovranno così affrontare una serie di ostacoli. Questo PSR dimostra che la politica tira a campare, mascherando i problemi che oggi vengono a galla. Temiamo che la situazione peggiorerà ancora

Prendendo la parola in merito all'ordine del giorno presentato dalla minoranza, l'Assessore Testolin ha precisato: «La riorganizzazione dell'Assessorato è in fase di valutazione, anche alla luce delle nuove attività legate all'utilizzo dei fondi del PSR che comporteranno, gioco forza, un riassetto all'interno degli uffici. Attenzione in tal senso è dettata anche dal fatto che l'obiettivo di razionalizzazione è prevista già negli obiettivi dirigenziali. Ciò non toglie che abbiamo sempre operato per fornire tutte le indicazioni utili ai cittadini. Concordiamo sull'opportunità di poter unificare in un unico Gruppo di azione locale il nostro territorio, ma devo specificare che comunque le risorse allocate non potrebbero diminuire, in quanto corrispondono alla percentuale minima cui non è possibile derogare

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha osservato che «si tratta di un piano di presentazione di richiesta di fondi che è di 14 milioni superiore a quello del settennato precedente. È una programmazione che dà risposte a chi gestisce la montagna, con particolare attenzione ad un settore in difficoltà come quello della zootecnia. Riguardo all'Assessorato, le strutture lavorano seriamente e nell'ottica di ottimizzazione dell'organizzazione sono stati assegnati ai dirigenti obiettivi puntuali tra i quali la razionalizzazione dei servizi. Sulle risorse da impegnare nel bilancio regionale, ci sarà l'occasione di riparlarne in sede di discussione della programmazione 2015. Non abbiamo illuso nessuno e ribadiamo che se non ci fossero questi interventi, ci sarebbero delle grossissime criticità: il Piano va quindi nella direzione auspicata da tutti


SC-MM

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Comunicato n° 352 del 17 luglio 2014
Donazione di reperti archeologici, opere d'arte e documentazione storica a favore della Regione

Nella seduta del 17 luglio 2014, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità l'accettazione della donazione, a titolo gratuito, di reperti archeologici, opere d'arte e documentazione storica a favore dell'Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda i reperti archeologici, come riferito dall'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, si tratta di 201 pezzi e un quadro della collezione di Aurelio Carugo, originario di Issogne e residente a Ivrea, che ha deciso di farne dono alla Regione per implementare il Museo archeologico regionale al fine di integrare sia il percorso di visita sia le sue potenzialità didattiche con reperti del vicino Oriente, dell'Antico Egitto e della civiltà etrusca e romana. Il valore di stima complessiva ammonta a 25 mila euro.

La donazione di opere d'arte riguarda 1 installazione in legno e corda, eseguita nel 1973 e intitolata "The four elements", e 1 dipinto datato 1988 dal titolo "Dionysos Pleys", entrambi di Joe Tilson, che sono stati esposti al Centro Saint-Bénin dal 26 ottobre 2013 al 4 maggio 2014, nell'ambito della mostra "Tilson. Ritorno ad Aosta" (valore complessivo 80 mila euro); 1 dipinto ad olio su tela di Sarah Ledda intitolato "Al terzo giorno", eseguito nel 2009 che fa parte della produzione artistica legata al progetto espositivo "Imago Dei", esposto nella chiesa di San Lorenzo dal 24 luglio 2009 al 25 ottobre 2009 (valore 5 mila euro); 1 scultura in bronzo di dello scultore Riccardo Chatrian, intitolata "Fumatore di pipa", eseguita nel 1993 e pubblicata sul catalogo "Riccardo Chatrian - Metamorfosi" (valore 3 mila 500 euro).

Infine, è stata donata una cartella contenente 42 disegni (piante, sezioni, prospetti, particolari decorativi e tecnici) relativi alla costruzione del Castel Savoia di Gressoney-Saint-Jean e di proprietà della signora Annamaria Linty. I disegni le furono donati dall'industriale milanese Ettore Moretti, poco prima che egli vendesse il castello alla Regione autonoma Valle d'Aosta nel 1981  (valore 7 mila 155 euro).

SC

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Comunicato n° 353 del 17 luglio 2014
Approvata una risoluzione sul conflitto israelo-palestinese

Nel corso dei lavori del 17 luglio 2014, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione proposta dai gruppi UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S riguardante il conflitto israelo-palestinese in corso.

In particolare, l'iniziativa impegna il Presidente della Regione e invita i Parlamentari valdostani ad adoperarsi presso le Istituzioni nazionali per far cessare immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette di ogni parte e affinché la politica e la comunità internazionale assumano un ruolo attivo e di mediazione per la fine dell'occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliano e palestinese, condannando al contempo la politica aggressiva nei confronti di Israele attuata da alcune organizzazioni palestinesi. La risoluzione chiede inoltre che il Governo italiano si attivi immediatamente affinché il nostro Paese e i Paesi membri dell'Unione europea interrompano la fornitura di armi, di munizioni, di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele e che, oggi alla Presidenza dell'UE, lo faccia con determinazioni e coraggio.

Nell'illustrazione, il Capogruppo del PD-Sinistra VdA, Raimondo Donzel, ha specificato «l'importanza della mobilitazione non violenta per la pace, come è successo con le "fiaccolate per la pace" svoltesi ieri in diverse città italiane, tra cui Aosta. E' importante una mobilitazione delle coscienze, cui contribuiscono anche le Istituzioni come la Regione e il Consiglio Valle. Perché anche il popolo valdostano è attento alla sofferenza di chi è costretto ad essere coinvolto in un conflitto bellico; non siamo sordi al grido di dolore che si alza da Gaza.»

Il Consigliere Nello Fabbri (UVP) ha auspicato il consenso dell'Aula su questa risoluzione, «con cui, nel nostro piccolo, cerchiamo di costruire la pace

Per la Consigliera Chantal Certan (Alpe), «affrontando questi argomenti, è opportuno togliersi ogni casacca, perché in guerra tutti hanno torto e i morti hanno uguale valore. Il Consiglio regionale da anni collabora al progetto "Voci di pace", che fa incontrare studenti valdostani, israeliani e palestinesi: è la dimostrazione che tutti, incontrandoci, possiamo costruire la pace. Come diceva il grande esperto di Medio oriente Igor Man: "Non con le armi si combatte il terrorismo". »

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero, ha affermato: «Non si può non essere d'accordo su questa risoluzione, anche perché non si vuole schierare i buoni e i cattivi. Questo conflitto può tra l'altro avere ricadute sull'Italia, basti pensare all'eventuale accoglienza di profughi

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha annunciato l'adesione della maggioranza alla risoluzione, «perché si pone nell'ottica di stimolare il dialogo e promuovere la pace

 

MM

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Comunicato n° 354 del 17 luglio 2014
Approvata una risoluzione sulle riforme istituzionali

In chiusura di lavori dell'adunanza del 16 e 17 luglio 2014, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione sulle riforme istituzionali depositata in Aula dai gruppi UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S.

L'iniziativa invita con urgenza i Parlamentari della Valle d'Aosta a relazionare alla prima Commissione consiliare, allargata alla Conferenza dei Capigruppo e all'Ufficio di Presidenza del Consiglio, sulle riforme in atto, sull'iter di negoziazione che ha riguardato la nostra Regione, a discutere delle ricadute che questa avrà sulla comunità valdostana e a condividere le azioni da intraprendere in vista della discussione e del voto sia alla Camera che al Senato.

Il testo è stato illustrato dal Consigliere Laurent Viérin (UVP) che ha evidenziato come la stagione di riforme messa in campo a livello nazionale avrà un'incidenza epocale anche sulla Valle d'Aosta: «È fondamentale difendere le nostre prerogative e il nostro particolarismo. Noi riteniamo che questa delicata fase, soprattutto in queste ultime settimane di accelerazione, avrebbe necessitato una dovuta condivisione e il più ampio coinvolgimento delle Istituzioni e della comunità. La nostra sollecitazione, in modo non polemico, è di rammarico per il mancato raccordo con il Consiglio Valle da parte dei Parlamentari valdostani. Abbiamo appreso dai giornali le bozze di riforma, ma non abbiamo mai avuto l'occasione di confrontarci con loro. Non si può andare a Roma a rappresentare la Valle d'Aosta a titolo personale. Quest'Aula, dove nasce la nostra Autonomia, merita la dovuta attenzione e il pieno coinvolgimento. Lavoriamo nella prima Commissione su questi temi e chiediamo al Presidente del Consiglio di farsi garante di questo impegno

Il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, ha osservato che «l'argomento è da tempo nell'agenda politica italiana, ma purtroppo in Valle non c'è stato il dibattito auspicato su questi temi. Il confronto con i nostri Parlamentari è totalmente mancato e oggi è più che mai urgente

Il Capogruppo dell'UV, Joël Farcoz ha condiviso «i principi della risoluzione e già in Commissione, non appena eletto Presidente, ho ritenuto opportuno proporre la convocazione dei Parlamentari per discutere di questo tema che riteniamo fondamentale per il futuro della Valle d'Aosta

Il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, ha aggiunto che «su questi temi ci deve essere condivisione. Il fatto che questa sia mancata ha creato un forte imbarazzo al nostro gruppo, perché non sappiamo cosa rispondere alla comunità valdostana. Queste riforme incideranno profondamente sulla nostra regione e dobbiamo essere preparati ad affrontare questa nuova stagione

Le Président de la Région, Augusto Rollandin, a partagé la résolution, en demandant une petite modification dans les prémisses: «Le fait de se rapporter régulièrement avec les Parlementaires valdôtains va dans le bon sens, d'un côté pour avoir des informations correctes et ponctuelles au sujet des réformes et d'autre part pour leur donner des orientations politiques

Il Consiglio si riunirà nuovamente lunedì 28, martedì 29 e mercoledì 30 luglio 2014.

SC

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