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Riunione del Consiglio regionale del 24 dicembre 2013

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Comunicato n° 530 del 24 dicembre 2013
Approvato l'adeguamento del bilancio regionale 2013 agli obiettivi di politica economica dello Stato

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta si è riunito in via straordinaria nella giornata di oggi, martedì 24 dicembre 2013, per discutere l'adeguamento del bilancio regionale 2013 agli obiettivi complessivi di politica economica e di contenimento della spesa pubblica posti a carico della Regione autonoma Valle d'Aosta. Il disegno di legge è stato approvato con 18 voti a favore (UV e SA), e 17 contrari (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S).

Licenziato dalla Giunta regionale il 6 dicembre scorso, il provvedimento si compone di 7 articoli volti a prevedere l'accantonamento di 68,3 milioni di euro quale maggiore contributo della Regione al riequilibrio della finanza pubblica dello Stato per il 2013.

Il Vicepresidente del Consiglio Valle, André Lanièce (SA), nell'illustrare il disegno di legge ha evidenziato che «sommati ai 129,19 milioni di euro già accantonati nel corso del 2013 (in parte con il bilancio di previsione e in parte con la legge di assestamento), il contributo complessivo al risanamento della finanza pubblica richiesto dallo Stato alla Regione per il 2013 ammonta a 197,5 milioni di euro. Vengono rimodulate le autorizzazioni di spesa nell'ambito della finanza locale dell'anno 2013: si procede ad una riduzione dei trasferimenti finanziari degli enti locali con vincolo settoriale di destinazione per una somma totale di 2 milioni 164 mila euro, al fine di prevedere da una parte il reintegro in favore dei Comuni del minor gettito relativo alla soppressione dell’addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica, per un totale di 2 milioni di euro, e dall'altra le risorse necessarie per una definizione bonaria già raggiunta nell’ambito del Fondo per speciali programmi di investimento (Fospi) relativamente a dei lavori di realizzazione di un parcheggio interrato nel comune di Pré-Saint-Didier, per un totale di 164 mila euro. E' inoltre previsto l’obbligo per i Comuni valdostani di restituire alla Regione le somme anticipata da questa allo Stato in materia di Tares.» Il Vicepresidente Lanièce ha quindi annunciato il deposito di un emendamento dell'Assessore al bilancio e finanze che prevede la soppressione del comma 2 dell'articolo 1.

L'Assessore al bilancio, Mauro Baccega, ha quindi spiegato che l'emendamento è volto a sopprimere il comma che affidava alla Giunta regionale il compito di approvare le variazioni di bilancio nell'ambito dell'assolvimento degli obblighi per il riequilibrio della finanza pubblica, le quali venivano comunicate al Consiglio regionale entro dieci giorni dalla loro adozione. «Dal punto di vista politico è importante, invece, che la  Commissione consiliare competente sia coinvolta nella valutazione delle indicazioni che saranno determinate.»

Nella discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Gerandin, Certan, Donzel, Bertin, Perron, Chatrian, Ferrero e, per la replica, l'Assessore alle finanze e il Presidente Rollandin.

Il Consigliere Elso Gerandin (UVP) ha sottolineato, rifacendosi a quanto avvenuto in Aula nella precedente adunanza in merito alle scelte adottate dal direttivo del Consiglio permanente degli enti locali, che «la legge 54, invidiataci da tutta Italia, ha dato credibilità agli enti locali e dovrebbe essere difesa. Si dovrebbe permettere ai Comuni di scegliere come investire le proprie risorse, seguendo le scelte adottate da Trento e Bolzano in merito alla finanza locale, indirizzo che non è stato adottato in Valle. Ora i Sindaci devono fare i gabellieri per lo Stato, anche a causa di scelte che la Regione non ha voluto assumere. Di polemica non si va avanti, lancio quindi una sfida: se il ricorso alla Corte costituzionale per ridurre dal 9 al 2% la quota sarà accolto, chiedo che il 50% di queste risorse sia allocato alla finanza locale. L'organizzazione del Celva può essere un valido supporto per l'attività della Giunta regionale, che deve smettere di intervenire pesantemente sull'attività degli enti locali. Vedo come un buon auspicio per il futuro il bilancio regionale 2014, che è stato redatto con criteri più realistici, al contrario del libro dei sogni del 2013 scritto per la campagna elettorale, prendendo in giro gli elettori nella consapevolezza che non ci sarebbero state le coperture.»

La Consigliera di Alpe, Chantal Certan, ha sostenuto che «a causa di diversi errori, questo atto è diventato un gran pasticcio. L'opposizione tra Sindaci e Consiglieri è stato un fatto gravissimo che si è basato su di un equivoco. Il nostro obiettivo non era quello di non far votare il disegno di legge, bensì avevamo un dubbio di legittimità sul parere del Consiglio permanente degli enti locali rilasciato da Giordano e lo abbiamo denunciato. La maggioranza ha quindi lanciato lo slogan dei 2 milioni alla finanza locale, ma poi abbiamo capito, come dichiarato dallo stesso Assessore Baccega, che questi fondi erano un atto dovuto, obbligato. Siamo basiti dall'atteggiamento del Governo regionale che su di un provvedimento di tale importanza non sia stato tempestivo nel portarlo all'attenzione del Consiglio: ancora una volta dimostra di governare con confusione, poca trasparenza, di non voler far crescere gli Amministratori locali e di tenerli imbrigliati alla mangiatoia.»

Il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha specificato che «questo disegno di legge non riguarda solo 2 milioni di euro ai Comuni, ci sono altri 66 milioni di euro di tagli. Ci deve quindi essere una posizione univoca e chiara: dobbiamo instaurare nuovi rapporti con lo Stato al fine di correggere la nostra partecipazione al riequilibrio della finanza pubblica. Le polemiche di alcuni Sindaci contro il Consiglio regionale sono inopportune e infondate, visto che oggi il testo approvato dal Cpel viene emendato con la soppressione del comma 2 dell'articolo 1, che attribuiva totale competenza alla Giunta nelle variazioni di bilancio, mettendo a rischio anche la finanza locale. La volontà di tutti è quella di mettere in campo soluzioni con minori risorse, che non danneggino i servizi fondamentali dei cittadini. Bisogna ricondurre il tutto alle scelte politiche: la politica ha il dovere di costruire insieme dei percorsi per trovare delle soluzioni. Oggi, quello che blocca la Valle d'Aosta non sono le querelle tra il Cpel e il Consiglio regionale, sono gli atti di una burocrazia folle che sta impedendo agli operatori economici di lavorare. Facciamo la politica, quella buona.»

Il Consigliere di Alpe, Alberto Bertin, ha affermato che «questo disegno di legge formalizza il costo a carico della Valle d'Aosta riguardante il risanamento della finanza pubblica statale. È il risultato delle manovre finanziarie statali e del "Patto di Palazzo Grazioli" tra Rollandin e Berlusconi, avallato nel 2010 dal Consiglio Valle, che ha tuttora pesanti ripercussioni negative sulla finanza regionale. La riforma del federalismo fiscale è stata poi abbandonata dallo Stato, causando molte difficoltà alle Regioni autonome del nord, le uniche ad aver dato attuazione a quanto previsto dalla riforma stessa. Ma la comparazione con un'altra regione autonoma come il Trentino-Alto Adige per noi è impietosa e manifesta l'inadeguatezza dei nostri rappresentanti politici. Lo abbiamo visto anche con la recente legge di stabilità e le posizioni alterne tenute dai parlamentari valdostani. I rapporti con lo Stato vanno ridefiniti su basi diverse. Negli ultimi anni, la difesa dell'autonomia è apparsa retorica, a volte contradditoria, generalmente opportunistica. Questa è l'immagine che abbiamo trasmesso all'esterno. Al contrario, se si lavorerà per un'autonomia responsabile, legata all'Europa e valida interlocutrice nei confronti dello Stato, noi non faremo mancare il nostro convinto contributo.»

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha sottolineato che «con questo atto, la Valle d'Aosta dimostra di aver fatto interamente la propria parte nei confronti di uno Stato che spesso è sordo, che predica bene e razzola male, che non compie nessun passo per operare dei risparmi concreti e che, invece, pretende da altri. Fa male notare che tutte le Regioni siano viste unicamente come un centro di spesa, come enti inutili, dannosi e divoratori di risorse finanziarie: rifiutiamo politicamente questa rappresentazione, perché le Regioni sono un ente vicino al cittadino, sono l'espressione del territorio. Riguardo poi alle Speciali, rigettiamo categoricamente che queste vadano abolite: i motivi culturali e politici alla base della loro esistenza sono tuttora attuali e dobbiamo rivendicarli con forza, anche all'interno della nostra regione.» Il Consigliere ha quindi espresso forte preoccupazione sull'avvenire della nostra Regione: «La Vallée d'Aoste a pu survivre grâce a une certaine autonomie financière. Notre mouvement est une force politique responsable qui a assumé l'engagement d'administrer et de garantir la qualité des services: nous sommes conscients de la période difficile, mais nous sommes prêts à revendiquer nos droits. Nous renonçons aujourd'hui à 68 millions d'euros, ce qui démontre une attitude de grande responsabilité.»

Per il Consigliere di Alpe, Albert Chatrian, «questo disegno di legge è impattante e capitale per la nostra autonomia, per il nostro modello e per le casse regionali: apprezziamo l'emendamento di soppressione del comma 2 proposto dall'Assessore alle finanze, anche se non avrebbe dovuto neanche essere scritto. Noi pensiamo che per difendere le nostre prerogative e la nostra identità dobbiamo essere realmente autonomisti a casa  nostra, prima di tutto, il che significa essere rispettosi degli enti locali e non riprodurre, a livello regionale, il brutto centralismo nazionale. Dobbiamo cercare un modello che guardi al futuro, perché l'attuale è inadeguato e deve essere ristrutturato. Insisto sulla necessità di meglio sfruttare le nostre risorse, a partire dalle società partecipate. Dobbiamo seguire l'esempio virtuoso delle Province di Trento e di Bolzano che, con l'accordo di Milano, ratificato nel 2009, hanno saputo far valere le proprie ragioni in modi più performanti rispetto ai risultati ottenuti dal nostro Governo regionale, in quanto i gettiti fiscali, garantiti fino al 2017, permettono di sbloccare e utilizzare notevoli risorse accantonate. Non si può attendere, il modello Valle d'Aosta deve essere reso credibile, innovativo e trasparente e bisogna ridare dignità al Consiglio regionale. Il dibattito in Aula deve avvenire prima di avere stretto accordi. E' giunta l'ora di ridisegnare e di ripianificare il nostro domani.»

Per il Capogruppo del M5S, Stefano Ferrero, «con questo provvedimento si recita il de profundis di questa maggioranza. Dopo i pareri falsi, i viaggi inutili a Roma dove il potere contrattuale è pari a zero, dopo l'emendamento presentato dall'Assessore Baccega, questo è l'epilogo di un film che è iniziato a luglio di quest'anno e che giunge al suo termine. Una fase si sta esaurendo e la maggioranza deve prenderne atto. Il fatto che siamo qui a discutere, alla vigilia di Natale, il fatto che vengano convocate Commissioni alle quali viene poi fatto mancare il numero legale deve essere un motivo di riflessione per la maggioranza. Il prossimo anno sarà per noi del Movimento 5 Stelle l'annuncio di una guerra.»

L'Assessore al bilancio e finanze, Mauro Baccega, ha replicato che «questo è un atto dovuto perché le manovre che si sono succedute sono intervenute dopo l'approvazione del nostro bilancio. Il rapporto con lo Stato è difficile: non abbiamo ancora concluso l'accordo sul patto di stabilità, ma a inizio gennaio siamo convocati a Roma per discuterne e per stabilire regole certe al riguardo. Questo disegno di legge non va a intaccare le problematiche di questo bilancio e i 2 milioni di euro per la finanza locale sono fondamentali in questo momento di difficoltà e soprattutto saranno immediatamente spendibili. Con questo atto, le Regioni a Statuto speciale confermano di essere ancora una volta il salvadanaio del Governo. Urge un cambiamento: la forma di mediazione che abbiamo al momento con l'attuale Governo è a tempo, se necessario cercheremo tutte le strade possibili affinché sia rivendicata con forza la nostra autonomia.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha detto che «i tanto decantati accordi di Milano hanno, in realtà, dato risposte inferiori rispetto a quanto ottenuto dalla Valle d'Aosta. Per quello che riguarda il riparto dei contributi delle Regioni al risanamento della finanza pubblica, al Trentino è stato chiesto un impegno inferiore a quanto dovuto, a causa delle determinazioni adottate secondo una tabella che la Valle d'Aosta ha contestato. Sono d'accordo con il Consigliere Bertin, la legge sul federalismo si è svuotata. Attendiamo tuttora gli incontri bilaterali con il Governo, che non sono più stati convocati da marzo. In merito ai continui tagli, il Governo afferma di ricevere imposizioni dall'Europa e arriviamo al paradosso per cui la Valle d'Aosta, che non riceve fondi per la sanità, contribuisce al risanamento della sanità nazionale. Nelle scelte finanziarie siamo quindi obbligati ad assumere un atteggiamento prudente, in quanto il Governo nazionale non ci dà punti di riferimento, cambiando di continuo i termini dei patti. Diventa quindi sempre più difficile operare, poiché l'autonomia regionale ha la sua forza nell'autonomia finanziaria, che però non viene tutelata.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 15 e giovedì 16 gennaio 2014.

SC-CaSa

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