Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 1114 du 13 décembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 1114/XVI - Illustrazione abbinata del DEFR per il triennio 2022-2024, del D.L. n. 46 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024), del D.L. n. 47 (Bilancio di previsione per il triennio 2022/2024) e del D.L. n. 48 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024).

Bertin (Presidente) - Punti n. 4.01, n. 4.02, n. 4.03 e n. 4.04. Possiamo iniziare la discussione del bilancio. Si è prenotato il presidente della II Commissione Malacrinò per l'illustrazione dei tre disegni di legge.

Malacrinò (FP-PD) - I documenti che andremo a licenziare al termine dei lavori si riferiscono: al disegno di legge n. 46: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, al disegno di legge n. 47: "Bilancio di previsione finanziario della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2022-2024" e al disegno di legge n. 48: "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022-2024. Modificazioni di leggi regionali e altre disposizioni". I documenti che saranno esaminati nel corso dei lavori del Consiglio regionale oggi e nei prossimi giorni sono stati oggetto di numerosi approfondimenti durante le audizioni della II Commissione consiliare permanente. I lavori hanno preso avvio in data 25 novembre con le nomine dei due relatori: il consigliere Aggravi per la minoranza e il sottoscritto per la maggioranza.

Con l'audizione del Presidente della Regione e dell'Assessore alle finanze abbiamo iniziato il lungo percorso che ha visto coinvolgere a vario titolo i rappresentanti di Finaosta, Chambre, categorie economiche, parti sociali, associazioni dei consumatori, Enti locali, ARER, ARPA e INVA. Il percorso in Commissione si è concluso in data 9 dicembre con il rilascio dei pareri di competenza sui documenti citati, comprensivi degli emendamenti apportati. Gli atti sono stati licenziati con il parere favorevole dei gruppi che compongono la maggioranza. I lavori in Commissione si sono svolti in assoluta collaborazione, si è cercato di accogliere tutte le proposte di audizione e tutte le richieste di documentazione. Anche nel confronto con i vari portatori di interesse credo si possa affermare che il clima fosse nettamente cambiato rispetto allo scorso anno, infatti è stata espressa soddisfazione per le misure approvate nel corso del 2021 che hanno consentito in qualche modo all'economia di ripartire. In particolare l'apprezzamento era rivolto alla legge regionale n. 15 (legge aiuti Covid) e tutte le successive modifiche e integrazioni che ha visto il contributo e la collaborazione di tutto il Consiglio regionale. Questa come altre misure importanti, come i vari interventi sui mutui e altre misure a sostegno delle famiglie e dell'economia sono state oggetto di discussione nella II Commissione che ho l'onore di rappresentare.

Veniamo ora ai documenti finanziari i quali si inseriscono in un quadro socio-economico non ancora delineato a causa della pandemia. Dai primi dati relativi all'economia della Valle d'Aosta dopo la caduta del PIL a meno 9,5 percento del 2020 ci si attende un rimbalzo del + 5 percento per il 2021 a cui dovrebbe seguire un biennio di crescita (+ 4,4 nel 2022 e + 2 percento nel 2023), delle cifre molto positive, se confermate, anche alla luce del clima generale di incertezza che spinge famiglie e imprese a rinviare scelte economiche e strategiche, senza tener conto inoltre che su questi dati pesa l'eccezionalità della chiusura per tutta la stagione invernale in una Regione dove il turismo è il maggior volano di sviluppo economico.

Il bilancio regionale pareggia nell'importo di 1.542.000.000 e cresce dell'1 percento rispetto allo scorso previsionale.

Visto il perdurare di una situazione di incertezza, si è deciso di reiterare anche per il 2022 la misura di esenzione dall'addizionale regionale IRPEF per la fascia più debole della nostra comunità, verranno dunque esentati dal pagamento dell'addizionale regionale IRPEF tutti i redditi dei Valdostani sotto i ? 15.000.

Per quel che riguarda la spesa corrente, che risulta in aumento di circa 71 milioni di euro, la maggior parte di queste risorse vengono destinate alla missione 12 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) che segnano un aumento di 8 milioni rispetto al previsionale 2021 e alla missione 13 (Tutela della salute) con un incremento di 43 milioni rispetto al previsionale 2021. Questo aumento nasce principalmente da due fattori: il primo, la necessità di risolvere una situazione molto critica sull'organizzazione della sanità e sulla carenza di medici che durante questi anni è purtroppo peggiorata, dunque si è scelto di destinare una buona parte delle risorse disponibili sul sistema sanitario, tema che riguarda ovviamente la salute di tutti i Valdostani; secondo, si tratta di una questione di natura tecnica, infatti non possiamo conoscere ad oggi se lo Stato consentirà ancora di andare in deroga e permettere l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per coprire spese correnti com'è stato fatto nell'ultimo periodo. Se dovessimo fare un'analisi del bilancio di previsione che andremo a proporre in approvazione... si possono notare tutta una serie di attenzioni che vengono poste in essere rispetto alla tutela della persona per quanto riguarda gli aspetti di natura sanitaria, socio-assistenziale e istruzione che sono assolutamente fondamentali. Risulta dunque del tutto evidente che la maggior parte delle risorse "spese" da questo bilancio appartengono a tre capitoli: tutela della salute, welfare e istruzione. Si è cercato di proporre un bilancio che cerca di far fronte a questa situazione di difficoltà con uno sguardo proiettato al futuro e alla ripartenza e allo stesso tempo con un occhio di riguardo per il sostegno ai tanti nuovi bisogni che l'emergenza ha prodotto.

Per quanto concerne il disegno di legge regionale n. 46, la legge di stabilità è la legge che a tutti gli effetti adegua l'ordinamento regionale in materia finanziaria al fine di predisporre le autorizzazioni successivamente recepite nel bilancio regionale. Le previsioni di bilancio infatti sono effettuate a legislazione vigente a cui si aggiungono le ipotesi di modificazione inserite appunto nella legge di stabilità. Per questo ruolo la legge di stabilità è anche definita "legge ponte" e il contenuto obbligatorio è riconducibile di fatto a materie che corrispondono ai capi di riferimento, cioè alle entrate. La legge si compone di 8 capi e 38 articoli.

Per quel che riguarda il disegno di legge regionale n. 48, il disegno reca delle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022-2024 in conformità a quanto previsto dall'articolo 25, comma 1, della legge regionale 4 agosto 2009 n. 30, il quale stabilisce che la Giunta regionale possa presentare al Consiglio regionale, anche contemporaneamente al disegno di legge di bilancio e al disegno di legge della finanziaria, uno o più disegni di legge collegati alle linee della pianificazione strategica con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio. Si tratta dunque di un documento tecnico che si compone di 9 capi per complessivi 17 articoli. L'iter della Commissione ha preso il via, come già ricordato, in data 25 novembre, i lavori sono proseguiti nelle date del 29 e del 30 di novembre e nelle date del 3, del 6 e del 9 di dicembre con le audizioni del Governo e dei principali stakeholders. La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 9 dicembre, ha preso in esame i disegni di legge n. 46, n. 47 e n. 48 e ha espresso a maggioranza il parere di competenza.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Aggravi per la relazione di minoranza, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Cari colleghi, anche quest'anno ho l'onore di rivestire l'incarico di relatore di minoranza ai disegni di legge di stabilità regionale per il triennio di programmazione 2022-2024 e di questo ringrazio i colleghi per aver ancora avuto fiducia in me. Una minoranza consiliare che nell'ultimo periodo ha incrementato la propria composizione passando da 14 a 16 membri, questo per effetto di una dialettica politica, o mancata tale, che ha interessato questa maggioranza di Governo sostanzialmente nel corso dell'intero ultimo anno, situazione che va necessariamente abbinata alla vitalità che ha interessato nell'ultimo periodo il centro dello schieramento politico di questo Consiglio. Due elementi di novità da tenere bene in considerazione quali premesse a questa discussione di bilancio.

Mi si consenta poi di ringraziare gli uffici che hanno lavorato all'elaborazione dei documenti in esame, i colleghi di II Commissione per il lavoro fatto, nonché tutte le parti audite per gli importanti contributi presentati. Nell'analizzare numeri e articolati dei disegni di legge. nelle audizioni delle controparti politiche, nonché di quelle tecniche, abbiamo lungamente cercato un "senso" a questo bilancio. Non vi abbiamo trovato grandi differenze rispetto a quello dello scorso anno che fu poi battezzato come "tecnico". Certo, direte voi, Signori del Governo, che novità importanti ci sono come nell'ambito sanitario ma su questo mi soffermerò nel prosieguo di questa relazione.

Senza dubbio siamo ancora nel mezzo del guado pandemico con tutte le sue più terribili incertezze, siano esse sanitarie che economiche e sociali, ma non c'è un vero senso che conduca la narrazione di questa legge di stabilità. Senza dubbio è altrettanto difficile poter dare in questo frangente temporale delle risposte che abbiano il "peso economico" di leggi emergenziali come lo furono la n. 8 o la n. 15, che hanno messo in campo concretamente risorse e misure utili a tamponare la crisi generata dalla pandemia, nonché dalle misure di contenimento al contagio imposte dal Governo centrale.

Mi si permetta anche di dire che forse è mancato quell'importante contributo che a vario titolo hanno dato forze più coese e organizzate che oggi, chissà come mai, siedono tra i banchi della minoranza e non nella compagine di Governo.

Tuttavia, dalle analisi condotte potremmo dire che in fin dei conti questo è il bilancio dello "sciacallo dorato", sì, unico vero elemento di novità emerso timidamente sin dalla presentazione del pacchetto di bilancio. Quello che lo studioso tedesco Alfred Edmund Brehm definì come "il più ardito, il più importuno di tutti i cani", quello che, come ebbe a scrivere anche Franz Kafka, rappresenta per le popolazioni delle steppe orientali un portatore di inganno, nonché il più solitario della sua specie. Ecco, questa immagine, perdonatemi l'ironia, spiega in fin dei conti il "senso" di questo bilancio dove, da quel che traspare, non vi è stato un lavoro coordinato e corale bensì la sommatoria di una serie di necessità proprie di alcune deleghe con una sorta di all-in sul tavolo che, almeno a parere nostro, rischia di non essere così efficace come i proponenti prospettano (su questa proposta lo spettro dell'impugnativa incombe proprio come il gruppo di sciacalli raccontato dallo scrittore praghese in uno dei suoi racconti).

Lo dicevo nel corso di una delle passate adunanze del Consiglio regionale e lo ripeto oggi: abbiamo sul tavolo ogni sorta di piano presentato o da presentare: piano regionale dei trasporti, riforma degli Enti locali, piano tutela delle acque, piano rifiuti, piano regionale per la salute e il benessere sociale, piano scuole, piano energetico ambientale regionale, piano regionale della mobilità ciclistica (e forse me ne sono anche dimenticato almeno uno). A fronte di tutti questi piani importanti, se non realmente fondamentali per il futuro della nostra Valle, è bene chiedersi se vi sia stata nella loro definizione e presentazione una reale e comune (nonché coerente) volontà programmatica o al contrario il semplice "scarico" d'ufficio per rispetto di scadenze e/o necessità varie. Da quel che abbiamo potuto leggere e analizzare, non troviamo quella necessaria coesione, coerenza e coordinazione che un bilancio presentato in questo momento così difficile e allo stesso tempo importante per la nostra Regione autonoma meriterebbe. Lo spettro dello sciacallo dorato sembra realmente presente tra noi.

L'analisi dei valori di bilancio previsionali dell'ultimo quadriennio evidenziano come le missioni di bilancio principali siano la n. 13: "Tutela della salute" e la n. 4: "Istruzione e diritto allo studio", non certo una novità sul trend della serie oggetto di osservazione. È però bene considerare che con riferimento all'ambito sanitario il salto in termini percentuali di peso sul bilancio è significativo se si prende in considerazione come dato di riferimento quello ante crisi del 2019, ovvero il 18,3 percento rispetto a quello prospettato sul 2022, pari al 23,49 percento, con un incremento di 5,19 punti percentuali. Un dato che evidenzia chiaramente come nel grande gioco della composizione del bilancio abbia vinto l'Assessore alla sanità, una considerazione che se è letta in maniera più approfondita, è di notevole impatto sulla composizione delle singole voci di bilancio. Consideriamo a tal pro i valori di incremento delle risorse sul 2022 (previsionale) rispetto al 2021 (sempre dato previsionale): + 11,2 milioni di euro per il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, + 2,1 milioni di euro per il recupero di somme a carico di aziende farmaceutiche a titolo di pay-back, + 9,3 milioni di euro per finanziare l'indennità (sperimentale) di attrattività regionale, + 5,2 milioni di euro per il finanziamento della retribuzione della quota variabile soggetta a incentivazione per il personale in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Regionale (SSR). Importanti finanziamenti a favore del settore più colpito da questa pandemia, le cui sorti erano già da tempo minate da altri fattori che da tempo hanno messo in crisi non soltanto la nostra sanità ospedaliera bensì tutto il sistema sanitario regionale. Una vittoria che tuttavia comporterà notevoli responsabilità attuative. Eh sì, perché queste risorse andranno spese, spese bene e dovranno generare un beneficio non soltanto al sistema sanitario nel suo complesso bensì anche e soprattutto all'utenza che ogni giorno si interfaccia con la nostra sanità.

Questo non soltanto per far fronte all'emergenza pandemica, è bene ricordarselo dato che di fatto stiamo parlando solo e troppo di Covid-19, dimenticandoci che tutte le altre patologie ed emergenze non hanno cessato di esistere: tumori, malattie croniche, incidenti invalidanti non si sono certo presi una pausa.

Dico questo collegandomi alla premessa di questa relazione perché troppo spesso siamo convinti, noi amministratori in primis, che la soluzione passi prima di tutto dall'entità delle risorse - prima di tutto si dovrebbe almeno considerare la loro esistenza, a spendere c'è sempre tempo - ma così non è. Si pensi, ad esempio, all'ultimo avanzo di bilancio dell'Azienda USL, tra l'altro nel mezzo della battaglia con la pandemia, sicuramente trainato da tanti fondi in più messi in campo dalla Regione e dallo Stato centrale per combattere il Covid e da investimenti non concretizzati in quel momento, ma è bene chiedersi se ciò abbia senso. Sì, ha senso mettere in campo tante risorse senza poi avere una chiara e definita programmazione di spesa che consenta di rendere realmente efficaci le spese autorizzate? No, in nessun campo.

Allo stesso modo, ha senso in questo momento non aver definito un piano di emergenza per traghettare la sanità valdostana fuori dalla gestione dell'evento pandemico e dalla crisi già presente prima, bensì scaricare il piano regionale per la salute e il benessere sociale in prossimità del bilancio senza averlo compiutamente affrontato nelle sedi deputate e soprattutto analizzato alla luce delle osservazioni dei vari stakeholders?

Allo stesso modo, ha senso costruire così un'indennità di attrattività regionale - la cui denominazione forse andrebbe modificata in "indennità di permanenza regionale" - senza passare dalla necessaria contrattazione con tutte le componenti della sanità valdostana? Con tutto il rispetto per il fondamentale ruolo svolto dalla dirigenza medica, nonché dal personale infermieristico - che non smetteremo mai di ringraziare - ma forse ci sono anche altre importanti professionalità di cui la nostra sanità non può fare a meno? Come ci è stato detto in audizione, questo è un importante punto di partenza, certo, ne siamo tutti convinti, ma ha senso generare incomprensioni e "guerre di parte" - come se già non ce ne fossero nell'ambito - tra attori che necessariamente devono operare come un'unica squadra?

Altro elemento: è tutta una questione di soldi? No, noi pensiamo di no e a tal riguardo guardiamo con grande interesse e favore alle proposte fatte nella deputata Commissione per quel che attiene all'attrattività delle professioni sanitarie, ma ha senso fare tutto ciò senza una pianificazione coesa e definita, utile a definire nella forma e nella sostanza le azioni che si intendono porre in essere per fare tutto questo? A tal riguardo questa mattina il mio gruppo consiliare ha depositato una proposta alternativa all'attuale formulazione dell'articolo 17 con la firma di altri colleghi di minoranza, si badi bene non in ottica di astio bensì di miglioramento di quanto presentato oggi dal Governo.

Spesso ci si dimentica che il complesso sistema di governo regionale, nonché dell'amministrazione delle risorse pubbliche, non è limitato al solo ambito Regione, bensì questo è composto da 73 Comuni più la nostra capitale, Aosta, un insieme di presidi territoriali che nel corso dell'evolversi della pandemia sono stati un vero e proprio punto di riferimento per molti cittadini, non soltanto nella gestione della mera "burocrazia del confinamento", bensì anche e soprattutto per tanti soggetti in difficoltà.

Lo ripetiamo ormai da anni, lo abbiamo addirittura specificato all'articolo 5 della legge n. 15/2020, che prevedeva, anzi prevede ancora il rinvio al 31 dicembre 2021 della revisione organica della disciplina regionale vigente in materia di esercizio associato di funzioni, servizi comunali e di segretari locali. Una riforma che non c'è stata. Sì, è vero, ci è stato preannunciato un testo di legge che verrà discusso nel corso dei primi mesi del prossimo anno ma ci chiediamo, proprio in linea con le premesse di questa relazione, che ne è della programmazione?

L'audizione dei rappresentanti del Consiglio permanente degli Enti locali ha posto in evidenza la complessa problematica inerente il reclutamento e l'organizzazione del personale negli Enti locali, un problema di non poco conto per i diretti effetti di bilancio nonché di erogazione dei servizi al cittadino, ma che ne è delle prospettive di riforma dell'intero sistema delle nostre autonomie locali? Il Documento di Economia e Finanza Regionale accenna e basta, nulla di più, quasi a lavarsi le mani su di un grosso problema che in tanti discorsi di bilancio viene liquidato con la sola presentazione del relativo articolo di stanziamento delle risorse di finanza locale, tuttavia così non è.

Quanto è grande la macchina amministrativa pubblica nel suo complesso? Sono personale e risorse a mancare oppure c'è da riformare l'insieme di processi e strutturazione dell'organizzazione di ogni attore pubblico responsabile? Il ruolo delle Unités des Communes e dello Sportello unico è rispettato, risponde alle necessità dei cittadini? Potremmo andare avanti all'infinito ma quel che oggi resta è l'ennesimo articolo di "sistemazione" - non dico altro - in materia di segretari degli Enti locali. Questo modo di agire ha senso? Pensiamo proprio di no e lo diremo ancor più chiaramente quando quest'Aula affronterà il dossier, speriamo finalmente in maniera concreta e puntuale.

Questa finanziaria, come ho già avuto modo di dire, arriva dopo il secondo pesante intervento regionale (e più interventi del Governo centrale) nell'allocazione di risorse emergenziali per far fronte alla crisi economica da Covid-19. Non è quindi facile poter dare una risposta altrettanto forte ai bisogni dei nostri cittadini se le risorse da allocare sono così "comandate", come quelle assegnate ai vari capitoli di questo bilancio, ma certo è che non trovare alcun intervento a favore di due problematiche che stanno di più colpendo le famiglie valdostane ci lascia perplessi, così come, tra l'altro, detto dalle controparti sociali audite in Commissione. Il caro energia - il caro bollette per intenderci - e le difficoltà che devono affrontare le famiglie valdostane per sostenere il costo della vita, di ogni nuova (importantissima) vita non sono state prese in considerazione nell'ambito di questa programmazione triennale. Per questo motivo, nell'ambito della presentazione degli emendamenti, il gruppo Lega Vallée d'Aoste, il gruppo di Pour l'Autonomie e il collega Baccega hanno voluto presentare due interventi che possano dare una risposta concreta ai bisogni delle famiglie valdostane: la reintroduzione del bon de chauffage e l'istituzione, a carattere sperimentale, del bonus Naître Valdôtain. Due iniziative che in combinazione con l'emendamento di modifica dell'indennità di attrattività regionale formulano una proposta di riallocazione di 19,5 milioni di euro sul triennio di programmazione 2022-2024 nell'auspicio che queste misure possano trovare la giusta attenzione da parte di tutte quelle comuni sensibilità presenti in quest'aula che credono sia necessario fare qualcosa in più a favore del nostro sistema sanitario e delle famiglie valdostane.

In conclusione vorrei tornare molto brevemente sul tema della programmazione amministrativa, dell'affastellamento di piani e riforme che questo Consiglio si trova e si troverà a dover affrontare. Diceva il generale, poi presidente Dwight Eisenhower che "le cose davvero importanti sono raramente urgenti e le cose urgenti sono raramente davvero importanti. Le cose poco importanti diventano urgenti per la mancanza di pianificazione".

Ecco, colleghi, questo bilancio non risolve oggi nessuna cosa davvero importante, nessuna cosa davvero urgente, ma così facendo rischia di dimenticarsi di tante cose poco importanti che alla fine potranno diventare molto urgenti. Forse è davvero venuto il momento di pensare a un cambio di passo, anche se questo (almeno per qualcuno) può sembrare oggi terra incognita ma questa non è una scelta di ideologia o di storia passata, bensì è soltanto una questione di coraggio.

Presidente - Si è prenotato l'assessore Marzi, a cui do la parola.

Marzi (SA) - Comincio con il ringraziare il collega Malacrinò e il collega Aggravi per il contributo che hanno portato a una parte così importante dell'attività consiliare quale la discussione del DEFR, della legge di stabilità del bilancio e del collegato.

Cari colleghi, lo scorso anno ci apprestavamo a discutere un bilancio che avevamo definito di umiltà e responsabilità e che si collocava nel solco della continuità amministrativa per garantire la prosecuzione della gestione evitando l'esercizio provvisorio, un bilancio che si incardinava in un quadro di estrema complessità condizionato, oltre che da una generale crisi economica, anche dall'incorrere di un'emergenza sanitaria e sociale di cui ancora non eravamo in condizione di stimare durata ed evoluzione.

Oggi il 2021 è quasi finito, un anno questo che ha richiesto a tutta la comunità valdostana, oltre che responsabilità e umiltà, anche coraggio e pazienza. Ci troviamo a presentare un bilancio determinato da una consapevolezza consolidatasi con la fase di emergenza che viviamo oramai da quasi due anni, un'emergenza che, al di là delle singole percezioni, sta profondamente cambiando le logiche e le consuetudini più profonde e intime delle nostre comunità, la loro capacità di vivere relazioni sia pubbliche che private. Ciò ha un riverbero a ogni livello di governo della cosa pubblica sia politico che amministrativo, soprattutto se raffrontato con quanto avveniva nel passato. Dobbiamo proseguire il lavoro che è stato fatto da questo Consiglio nell'anno che sta volgendo al termine, un'azione politica portata avanti da persone comuni che hanno affrontato un periodo e una serie di accadimenti che tutto avevano tranne che una connotazione comune.

Questo Consiglio ha svolto un'azione amministrativa condizionata dalla pandemia che ha visto assorbire gran parte delle risorse umane ed economiche per la vitale proposizione delle misure di ristoro e sostegno a favore di famiglie e imprese. Abbiamo nel contempo ravvisato la necessità di avviare un percorso di riforme che richiederà una prima azione di ascolto di tutti i portatori di interesse e rappresentanti del territorio e una successiva capacità di sintesi che dovrà saper coniugare le migliori energie propulsive di cambiamento coniugando le singole proposte per il bene della comunità. In tale contesto il documento di prospettiva all'attenzione del Consiglio poggia le basi sul lavoro svolto con gli organi consiliari in questo primo anno di legislatura attraverso un continuo confronto con tutti i rappresentanti del territorio, un confronto che si è sviluppato nella consapevolezza comune di dover ricercare la massima unità possibile rispetto agli approcci e alle scelte di ordine politico e amministrativo, condizione questa che, se unita al senso di comunità e di appartenenza, è determinante per superare insieme il momento più complesso nella nostra recente storia sociale, economica, politica e amministrativa. Presentiamo una programmazione che, rispetto all'ultima finanziaria, aumenta le voci di spese che connotano i concetti di persona e di comunità e quindi la famiglia, il lavoro, la salute e la tutela dei più fragili. Per questo motivo crescono sanità e politiche sociali, più 16.02 e 9.11 percento, cultura e istruzione più 10,16 e più 3,13 percento, sviluppo economico e lavoro più 8,60 e più 8,50 percento, turismo e sport più 16,11 percento, più 4,38 percento, agricoltura più 11,62 percento, territorio e ambiente più 16,18 e 4,58 percento. Diamo ora conto della traduzione numerica della finanziaria nelle sue varie declinazioni e cioè il DEFR, la stabilità, il bilancio e il collegato. La programmazione finanziaria per il prossimo triennio risulta coerente con il contenuto del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), approvato dalla Giunta regionale in data 17 novembre 2021 e integrato degli emendamenti presentati durante l'iter in II Commissione.

Proseguendo nel percorso di integrazione e raccordo tra i vari documenti di programmazione redatti dall'Amministrazione, nel DEFR è stata inserita la programmazione di settore e contestualmente al bilancio di previsione vengono approvati il programma regionale dei lavori pubblici e dei servizi di architettura e ingegneria per il triennio 2022-2024, e il relativo elenco annuale, rafforzando il perseguimento di due obiettivi, cioè 1) sviluppare il massimo livello di congruità tra la programmazione dei lavori pubblici e la necessità a copertura finanziaria che ne deriva, 2) rappresentare una fotografia di insieme più esaustiva della spesa complessiva per gli investimenti dedicati ai lavori pubblici permettendo di avere, già in sede di approvazione del bilancio, il dettaglio degli interventi finanziati per la realizzazione dei lavori - sia su beni di proprietà regionale sia su beni di terzi - incluse le opere per le quali si prevede di avviare nel triennio solo la fase progettuale che sono riepilogate nella sezione denominata "Servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria", variazioni queste rese possibili da alcuni atti posti in essere a suffragio di quanto già deciso nel corso degli anni durante il 2021. Per quanto concerne la parte contabile, il bilancio regionale pareggia nell'importo complessivo di euro 1.542.466.347,01 per l'anno 2022. Nel triennio nel bilancio non è previsto alcun ricorso all'indebitamento ma concorrono al raggiungimento del pareggio di bilancio le entrate una tantum derivanti dal rientro di fondi dalla gestione speciale presso Finaosta iscritte nel titolo 3 dell'entrata per 28 milioni di euro annui per il 2022 e il 2023 e per 14 milioni di euro annui per il 2024. Il totale delle entrate di competenza previste per il 2022 è pari a 1.387 milioni di euro in linea con le previsioni formulate per il 2020 nello scenario pre-pandemico. Le entrate di natura tributaria rappresentate nel Titolo I sono pari a 1.165 milioni per il 2022 e costituiscono l'84 percento delle entrate totali finali e sono rappresentate da 129 milioni di tributi propri e da 1 miliardo e 36 milioni di compartecipazione ai tributi erariali. Le entrate di natura tributaria vedono una maggiore previsione rispetto al 2021 passando da 1.098 a 1.165 milioni in conseguenza principalmente dell'andamento previsto dell'IVA e delle accise sui carburanti calcolate sempre sulla base dei dati dell'anno precedente, grazie al fatto che nel 2021 si sono limitati periodi di chiusura totale delle attività economiche e le limitazioni agli spostamenti delle persone. Nel triennio è prevista un'ulteriore crescita principalmente per l'andamento dell'IVA e dell'IRPEF. Le entrate extratributarie, cosiddette "patrimoniali", rappresentate nel Titolo III sono previste per il triennio in esame per circa 116 milioni sia per il 2022 che per il 2023, rispetto ai 102 milioni previsti per il 2024. Come detto in precedenza, esse includono il rientro di fondi della Gestione speciale presso Finaosta per euro 28 milioni annui per il 2022, per l'anno 2023 e per 14 milioni di euro per il 2024. Le entrate da trasferimenti ricomprese nei Titoli II e IV, rispettivamente per entrate correnti e un investimento, sono entrate cosiddette "a destinazione vincolata" e sono caratterizzate principalmente da trasferimenti statali e dall'operatività della programmazione europea. Non è previsto il ricorso al debito diretto in capo a Regione per il triennio in esame, sebbene le possibilità per finanziare nuovi investimenti mediante accensioni di prestiti siano state oggetto di approfondimento nel corso di questi mesi. In particolare è stato svolto un percorso di analisi dettagliata, anche in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti, sulla finanziabilità tramite il ricorso al debito delle opere idriche e di interventi su beni propri.

Per quanto concerne le spese: le risorse disponibili sono pari a poco meno di 1,4 miliardi di euro per gli anni 2022-2023 e poco più di 1,3 miliardi per il 2024. Di questi circa 82 milioni per ciascuna annualità sono stanziati a titolo di contributo regionale al risanamento della finanza pubblica, in riduzione di 20.6 milioni di euro rispetto allo stanziamento del 2021, che era pari al 102.8 milioni di euro, come previsto dall'accordo recentemente siglato dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal presidente Lavevaz.

Tra le risorse disponibili, la spesa corrente per l'anno 2022, al netto del contributo allo Stato, risulta pari a poco meno di 1.100 milioni di euro, mentre gli investimenti previsti ammontano a 247 milioni di euro: entrambi questi importi sono in crescita.

L'incidenza percentuale media della spesa corrente del triennio 2022-2024 è pari a circa l'83 percento, mentre quella degli investimenti al 17 percento, valori sostanzialmente in linea con le previsioni dei passati bilanci per le quali la programmazione di dettaglio e le conseguenti assunzioni di impegni di spesa si perfezionerà più avanti nel tempo.

Per quanto concerne la distribuzione complessiva delle spese per missioni, su tutte spiccano la tutela della salute a cui è destinato il 24,63 percento delle risorse e istruzione e diritto allo studio per il 13,38 percento, che insieme rappresentano il 38 percento degli stanziamenti complessivi.

Mi accingo brevemente a concludere: il bilancio è per antonomasia il documento di sintesi che traduce i numeri, le volontà politiche di una maggioranza e di un Governo. Esso porta con sé una serie di regole auree tutte da rispettare: tra le principali è necessario evidenziare che la diversa espressione di voto allo stesso documento attiene al diverso ruolo che le parti che compongono il Consiglio devono rappresentare. Dopo aver quindi illustrato la finanziaria regionale attraverso una sintesi che evidenzia il contesto politico, sociale ed economico nel quale essa è nata, con una successiva disamina delle parti numeriche che la compongono, vogliamo chiudere questa nostra relazione riprendendo alcuni concetti espressi in premessa.

Viviamo tempi nei quali uno dei concetti più richiamati è quello della libertà individuale. Nella parte iniziale di questo documento abbiamo voluto chiaramente evidenziare due concetti collegati tra loro: persone e comunità che rappresentano come modello la negazione politica del concetto di individuo; un individuo, se rappresentato nella sua capacità di avere relazioni con altri individui, diventa una persona. Il fondamento di una comunità è quindi costituito dalla capacità dei propri membri di avere relazioni di ogni tipo riuscendo a cedere una parte della propria individualità per il bene superiore della comunità di appartenenza. Ogni singola persona quindi, nel suo essere parte di una comunità, incarna vari ruoli. Se di conseguenza nella lettura di una finanziaria regionale sono rappresentate in maniera distinta tante esigenze in apparenza slegate tra loro, è solo attraverso una lettura congiunta di queste stesse esigenze che si può cogliere il lavoro centrale che tutti noi, al di sopra delle parti, siamo chiamati a compiere. Ecco pertanto che la scelta, apparentemente necessitata dalla pandemia, di dare particolare rilievo alle voci di spesa che attengono alla salute e al sostegno della fragilità sociale pone la persona al centro di questo bilancio e lo fa al di là dei ruoli che ogni singolo Valdostano rappresenta e svolge nella propria quotidianità. Ogni persona svolge un'attività, che sia privata, pubblica, subordinata o autonoma, ogni persona è membro di una famiglia che sia genitore o sia stato figlio o figlia. Ognuna di queste persone, ogni Valdostano ha sofferto durante questi due anni una delle tante conseguenze della pandemia. La cura, l'attenzione di questa finanziaria alla tutela della persona e della famiglia rende quindi questo bilancio prerogativa di tutte e di tutti noi ponendo a fattor comune non solo i singoli diritti individuali ma le esigenze che ci rendono una vera comunità: prima fra tutte il dovere dei più forti di occuparsi dei più deboli, insomma il dovere di essere buoni.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - In questi giorni di Consiglio siamo chiamati ad analizzare documenti diversi e complementari: il Documento di Economia e Finanza Regionale, la legge di stabilità e infine il bilancio di previsione. Si tratta di testi che risentono ancora in maniera evidente della situazione socio-economica che vive la nostra Regione, come tutto il nostro Paese. I dati economici dei primi trimestri 2021 sono stati anche migliori delle aspettative, ma non possiamo certo ancora considerarci fuori dalla crisi nella quale la pandemia ha gettato anche la Valle d'Aosta.

Come noto, non siamo fuori neppure dalla crisi sanitaria che ha cambiato forma grazie a uno sforzo collettivo, anche in questo caso quindi la situazione socio-economica potrà restituire dati attendibili e che potremo considerare stabilmente in crescita solo nel momento in cui la situazione sanitaria permetterà di garantire stabilità e prospettive certe per tutte le attività delle nostre collettività. Le prospettive oggi sono molto diverse rispetto a un anno fa, le armi che abbiamo a disposizione per contrastare la pandemia sono più affilate, ma purtroppo non ancora risolutive. L'impatto sull'economia ha quindi naturalmente una conseguenza diretta sui conti pubblici, non solo su quelli contingenti ma anche sulla loro prospettiva. Nonostante questo già nel 2021 abbiamo iniziato a guardare ben oltre la pandemia, lo sforzo è stato quello di contemperare la complessità della gestione quotidiana dell'emergenza sanitaria con il sostegno dell'economia della nostra Regione. La programmazione finanziaria del 2022 e del prossimo triennio che analizziamo in questi giorni è quindi una programmazione di transizione: Da un lato gli aspetti programmatori e le priorità sono ancora inevitabilmente segnati dalla gestione pandemica e dalle sue conseguenze, in primis sul piano sanitario ma anche sul piano delle politiche del lavoro ed economiche più in generale; dall'altro, tuttavia, affrontiamo un bilancio che guarda oltre, un bilancio che vuole dare alla Valle d'Aosta gli strumenti necessari ad affrontare il post pandemia. Abbiamo un piede dall'altra parte del fossato creato dal Covid, dobbiamo essere pronti e soprattutto avere gli strumenti per correre nel momento in cui avremo entrambi i piedi oltre l'ostacolo. Speriamo tutti che questo possa avvenire nei tempi più brevi possibili, sappiamo che abbiamo davanti anni di grande fermento e di sviluppo interessante, questo vale anzitutto sotto il profilo delle risorse anche molto importanti del piano nazionale di ripresa e resilienza, sono risorse tuttavia che arriveranno in modi e in forme che ad oggi non sono perfettamente note. Molto rilevante è anche lo scenario della nuova programmazione dei fondi europei, non possiamo farci cogliere impreparati da una sfida che ha pochi precedenti nella storia recente, dobbiamo fare in modo che queste opportunità diventino un volano per le iniziative di altri soggetti, privati e non. L'obiettivo è quello di generare un circolo virtuoso che riesca a generare benefici importanti ed esponenziali per la Valle d'Aosta. Quando si affronta una programmazione finanziaria, si devono fare i conti con i numeri, sul tavolo ci sono le necessità e soprattutto le priorità perché quasi sempre i primi non sono sufficienti a soddisfare le seconde.

Abbiamo aperto un tavolo di lavoro con il Ministero dell'economia e delle finanze volto a ridurre il contributo della Valle d'Aosta al risanamento della finanza pubblica, un contributo che per il momento è passato da circa 100 milioni a 82 milioni per ciascuno dei prossimi quattro anni. Abbiamo tuttavia ottenuto un impegno da parte del Governo a valutare altri interventi puntuali che dovrebbero essere oggetto già della finanziaria in discussione in questi giorni in Parlamento. La chiusura dell'accordo con il Ministero in tempo utile per l'approvazione del nostro bilancio ci ha permesso di avere una disponibilità ulteriore di 20 milioni all'anno per le chiusure dei tre esercizi finanziari di competenza di questa manovra. Per guardare oltre la pandemia, in una prospettiva di sviluppo futuro, abbiamo dovuto partire dall'analisi delle situazioni pre-pandemiche in molti settori. Per costruire piani di lunga prospettiva è infatti necessario non basarsi su situazioni emergenziali, che sono per loro natura fortemente instabili. Questo è il caso della sanità valdostana. La definizione delle priorità diventa politicamente più semplice quando ci sono delle emergenze oggettivamente definibili tali da affrontare.

Una priorità sostanziale è quella del sistema sanitario che ha visto l'emergenza pandemica innestarsi su un quadro che già mostrava criticità. I sanitari hanno messo in campo uno sforzo enorme in questi anni, diventato ancora più intenso a partire dal febbraio del 2020. Nonostante questo impegno, la carenza di medici ha rischiato e rischia tuttora di mettere a repentaglio il funzionamento di strutture essenziali per i Valdostani. Negli anni sono anche stati fatti investimenti importanti a livello di strumentazioni all'avanguardia e tecnologie chirurgiche di altissimo livello, la sanità è però fatta da diverse componenti che fanno funzionare una rete complessa e articolata. Se vengono a mancare le componenti centrali, che sono i medici e gli infermieri, possiamo anche avere strutture all'avanguardia e un'ottima organizzazione territoriale ma il sistema implode: ecco perché abbiamo posto una grandissima attenzione negli strumenti programmatori che portiamo all'attenzione di quest'Aula, alla situazione della sanità valdostana, in particolare alle iniziative per renderla attrattiva per i giovani laureati come i più sperimentati professionisti. Abbiamo il dovere di compiere ogni sforzo possibile con pragmatismo e decisione per affrontare questa problematica con ogni urgenza possibile. Occorre avere ben chiaro che non è che un primo passo, che nulla toglie alla necessità di portare in approvazione in tempi rapidi il piano regionale per la salute e il benessere sociale, con una nuova organizzazione territoriale e una maggiore efficienza delle strutture solo per citare alcuni esempi. Questo intervento è necessario per estinguere l'incendio, tutto il resto riguarda la ristrutturazione successiva sicuramente altrettanto necessaria. Inutile dire che se non estinguiamo l'incendio, rimarrà poco da ristrutturare. Abbiamo oggi qui e ora una grande responsabilità in un momento storico molto delicato per la sanità valdostana. Sempre in questa direzione, si è collocato anche il decisivo e definitivo passo in avanti fatto sulla costruzione del nuovo Ospedale, che vedrà l'avvio dell'appalto dei lavori nel corso del 2022 e che sarà successivamente completato con la progettazione della parte ovest con il corpo storico. Il risultato sarà un intervento all'avanguardia, funzionale e anche un'ottima azione dal punto di vista urbanistico e di recupero del patrimonio architettonico della città di Aosta. Sempre in ambito socio-sanitario abbiamo imputato correttamente in fase di programmazione di bilancio gli importi necessari a coprire completamente il fabbisogno delle coperture delle leggi di settore che riguardano i servizi alle persone anziane e agli asili-nido. In questo modo è possibile garantire anche la corretta copertura per i servizi essenziali per la nostra comunità e soprattutto garantire anche i bilanci degli Enti locali che gestiscono questi servizi.

In linea generale abbiamo messo in campo un'attenzione specifica verso gli enti gestiti da finanza derivata del bilancio regionale, l'intenzione è stata quella di garantire la possibilità di poter attuare una corretta programmazione a inizio anno. Abbiamo cercato di garantire una prospettiva chiara ad ogni ente, anche se con disponibilità spesso limitate considerando anche gli sforzi appena illustrati.

Per poter immaginare una ripresa stabile e di prospettiva, l'aspetto forse più importante è lo sviluppo economico, in particolare legato a corrette politiche di inclusione e del lavoro. Abbiamo immaginato di implementare e sviluppare anche il mondo della ricerca, considerando anche alcune eccellenze di livello internazionale che abbiamo in ambiti scientifici specifici sul nostro territorio. Non sempre i piccoli numeri e le piccole dimensioni sono un limite, a volte queste possono, al contrario, essere un'opportunità, vogliamo investire affinché queste prospettive diventino realtà.

Oltre al mondo dell'industria, il lavoro nella nostra regione vuol dire in buona parte turismo e agricoltura. Nella logica delle priorità contingenti abbiamo comunque aumentato le risorse in questi due campi fondamentali per la nostra regione, due settori che solo apparentemente possono sembrare lontani ma che sono in realtà strettamente e indissolubilmente legati.

Il 2022 sarà un anno molto importante per pianificare e poi realizzare una riforma strutturale dell'amministrazione, sia in una logica di amministrazione regionale che in una logica di comparto. Un grande lavoro sarà da fare anche con i diversi organismi istituiti con le organizzazioni sindacali per lavorare sulla contrattazione dei contratti scaduti, servirà inoltre un'analisi puntuale sull'efficienza delle strutture della nostra organizzazione, un intervento che non è più procrastinabile ormai, così come occorre un'analisi puntuale sulla legge regionale n. 22, che porti a una visione più moderna, flessibile ed efficace della Pubblica Amministrazione.

Il mondo degli Enti locali è coinvolto fortemente in questo processo che in parte è già cominciato. È più che mai necessaria una visione complessiva che porti a una riforma organica e condivisa, gli Enti locali sono lo scheletro del nostro sistema delle autonomie e come tali devono avere un'autonomia funzionale in una logica realmente federalista. Per fare questo nel corso del 2022, oltre alle riforme strutturali, si dovranno rivedere le regole organizzative del comparto anche per risolvere alcuni problemi contingenti che gli Enti locali si trovano ad affrontare, non ultimo il tema del personale. In questa direzione la maggioranza ha depositato oggi alcuni emendamenti per accogliere le richieste pervenute dal Consiglio permanente degli Enti locali, proprio nella logica della maggiore flessibilità per l'assunzione di personale a tempo determinato, nel merito degli emendamenti entreremo però durante il dibattito con un'illustrazione più puntuale.

Per quanto riguarda il disegno di legge n. 48, il cosiddetto "collegato", le norme contenute riguardano interventi urgenti di manutenzione dell'ordinamento: si tratta di modifiche soprattutto di natura tecnica ma con ricadute importanti, come, ad esempio, la norma che individua finalmente una soluzione definitiva per la chiusura dei tanti riordini fondiari che i nostri consorzi hanno promosso negli anni ma che non potevano essere formalmente chiusi per l'irreperibilità di alcuni proprietari.

Anche per il collegato presentiamo alcuni emendamenti per accogliere le richieste del Consiglio permanente degli Enti locali. Nei primi mesi del 2022 proporremo, come fatto lo scorso anno, un disegno di legge di manutenzione legislativa più ampia.

Auguro a tutti un buon lavoro in queste giornate importanti per la nostra Amministrazione, ringrazio i relatori e i membri della II Commissione per il lavoro svolto in modo preciso e puntuale, sono certo che, come sempre è avvenuto nel corso di questa legislatura, potremmo portare avanti un confronto su temi, magari anche duro, ma sempre franco e corretto nell'interesse di tutta la nostra comunità.

Presidente - Con questo intervento, come convenuto nella riunione dei Capigruppo di venerdì scorso, i lavori del Consiglio di oggi si concludono e sono aggiornati a domani mattina alle ore 09:00. Buon pomeriggio a tutti.

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La seduta termina alle ore 16:02.