Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2272 du 15 juillet 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 2272/XIV - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 13 febbraio 2013, n. 3 (Disposizioni in materia di politiche abitative)".

Rosset (Presidente) - Con 30 Consiglieri presenti possiamo iniziare i lavori pomeridiani. Punto 36.01 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il Consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Il disegno di legge in esame propone la modifica della legge regionale n. 3/2013, aggiornandola sia con l'inserimento di alcune nuove forme di finanziamento a tasso agevolato, sia con l'aggiornamento di alcune norme per renderle più attuali ed efficaci rispetto alle mutate condizioni socio-economiche.

Con l'approvazione del disegno di legge si dà attuazione ai nuovi mutui a tasso agevolato per:

- finanziare gli interventi di edilizia convenzionata in sostituzione dei contributi a fondo perso finora previsti e che ormai dal 2012 non è più possibile finanziare. Il disegno di legge prevede inoltre la destinazione di risorse per 1 milione di euro a valere sul fondo di rotazione istituito presso la Finaosta;

- sostituire il contributo per il rifacimento dei tetti in lose, ormai sospeso dal 3 ottobre 2013 con un mutuo a tasso agevolato, sempre a valere sul fondo di rotazione della Finaosta con un importo previsto pari ad 1 milione di euro;

- sostenere il recupero edilizio incentivato dalle detrazioni fiscali previste dalla normativa statale vigente. In questo caso l'importo stanziato sul fondo di rotazione è di 1,5 milioni. A questi finanziamenti si aggiungono poi i due interventi a tasso agevolato già esistenti:

- recupero dei centri storici con risorse disponibili pari a 3,5 milioni di euro;

- acquisto, recupero e nuova costruzione, per la prima casa (mediamente sono impiegati a questo titolo circa 20 milioni di euro all'anno). Inoltre, il disegno di legge in approvazione modifica alcuni procedimenti amministrativi che permetteranno una più efficace, veloce e flessibile applicazione delle procedure in materia di edilizia residenziale pubblica.

Passando all'articolato, l'articolo 1 modifica la lettera e) del comma 2 dell'articolo 5 della legge n. 3 del 2013, chiarendo che al finanziamento del fondo regionale per le politiche abitative partecipano tutti gli enti proprietari o gestori di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Comuni e ARER), mediante il versamento del 5 percento dei canoni di locazione riscossi.

L'articolo 2 modifica il comma 5 dell'articolo 7 della legge n. 3 del 2013, riducendo a 10 giorni il termine concesso agli enti proprietari o gestori di alloggi di edilizia residenziale pubblica per comunicare alla Regione la disponibilità di alloggi assegnabili, termine che fino ad oggi era fissato in 30 giorni.

L'articolo 3 modifica l'articolo 12 della legge n. 3 del 2013; il comma 1 riformula il primo comma dell'articolo 12 eliminando, come di fatto avviene ormai da qualche anno, la possibilità di concedere contributi a favore di assegnatari di alloggi di ERP a sostegno delle spese per servizi accessori all'abitazione. Il comma 2 invece modifica il comma 2 dell'articolo 12 e introduce la possibilità di anticipare i contributi a sostegno delle spese di locazione direttamente ai proprietari delle abitazioni per ridurre il ricorso all'emergenza abitativa.

L'articolo 4 sostituisce l'articolo 13 della legge regionale n. 3 del 2013, relativo all'emergenza abitativa, stabilendo la competenza in capo alla Regione nella ricerca, reperimento e assegnazione degli alloggi per sistemare temporaneamente i nuclei riconosciuti in emergenza abitativa.

L'articolo 7 integra il comma 1 dell'articolo 23 della legge, prevedendo che i bandi di concorso per l'assegnazione di alloggi di ERP siano sottoposti all'approvazione della Commissione per le politiche abitative.

L'articolo 8 sostituisce il comma 2 dell'articolo 25 della legge, modificando e integrando le competenze della Commissione per le politiche abitative, che tra i nuovi i compiti dovrà: approvare i bandi di concorso per l'assegnazione di alloggi di ERP; verificare l'istruttoria delle domande ai fini della formazione e degli aggiornamenti delle graduatorie anche per la mobilità; autorizzare la deroga ai limiti previsti dall'articolo 16 della legge per quanto riguarda la nozione di alloggio adeguato. Inoltre, come già era previsto dalla legge attuale, la commissione deve decidere in merito ai ricorsi sulla formazione e sugli aggiornamenti delle graduatorie; accertare i casi di morosità incolpevole degli assegnatari; valutare le domande di emergenza abitativa; rilasciare il parere obbligatorio e vincolante nei casi di annullamento, decadenza e occupazione senza titolo.

L'articolo 9 sostituisce il comma 3 dell'articolo 26 della legge per rendere più chiare le procedure di presentazione e valutazione delle opposizioni alla Commissione per le politiche abitative. In particolare si chiarisce che in sede di esame delle opposizioni, non possono essere valutate condizioni non segnalate con le modalità ed entro i termini previsti dal bando di assegnazione.

L'articolo 10 sostituisce l'articolo 27 della legge, relativo alle procedure di aggiornamento delle graduatorie di assegnazione degli alloggi ERP, fissando tempi certi di aggiornamento, tenuto conto del periodo di validità dell'ISEE e semplificando le procedure. In particolare, le nuove domande per l'aggiornamento della graduatoria approvata potranno essere presentate al Comune competente tra il 1° febbraio e il 30 giugno di ogni anno e la Commissione per le politiche abitative provvederà all'aggiornamento della graduatoria entro il 31 ottobre.

L'articolo 12 modifica l'articolo 29 della legge per poter perseguire, anche in sede di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, l'obiettivo di razionalizzare l'utilizzo del patrimonio pubblico.

L'articolo 13 modifica il comma 1 dell'articolo 35 della legge, introducendo l'approvazione da parte della Commissione per le politiche abitative delle graduatorie per la mobilità di assegnatari di alloggi di ERP.

L'articolo 17 sostituisce il comma 1 dell'articolo 48 della legge, dando un diverso ordine ai criteri di priorità di inserimento degli alloggi nelle proposte di piano vendita degli alloggi di ERP. In particolare, si terrà conto prima degli alloggi per i quali gli inquilini hanno manifestato la volontà di acquistare, poi quelli per i quali è applicato il canone massimo, poi quelli per cui i costi di manutenzione sono superiori alla media e infine quelli che si trovano in edifici già parzialmente alienati.

L'articolo 21 sostituisce il comma 4 dell'articolo 52 della legge, riducendo da 30 a 20 anni la durata dell'esercizio del diritto di prelazione da parte degli enti proprietari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.

L'articolo 23 modifica l'articolo 57 della legge, al fine di sostituire i contributi a fondo perso per l'edilizia convenzionata con nuovi mutui agevolati fino all'80 percento della spesa ammissibile. Tali mutui utilizzano le risorse a valere sul fondo di rotazione regionale istituito presso la società finanziaria regionale Finaosta. I preesistenti contributi a fondo perso rimangono limitatamente ai soli interventi che potranno essere finanziati attraverso fondi statali o europei appositamente stanziati. Con apposita deliberazione della Giunta regionale, prevista dall'articolo 25, saranno definite le tipologie degli interventi ammissibili ad agevolazione, la determinazione delle modalità di calcolo delle superfici e i limiti massimi di costo per ciascuna tipologia di intervento.

L'articolo 28 sostituisce il comma 1 dell'articolo 69 della legge, introducendo la possibilità di utilizzare garanzie personali, oltre che quelle reali fino ad oggi previste, a supporto del mutuo erogato dalla Finaosta.

L'articolo 30 sostituisce l'articolo 74 della legge, prevedendo che la disciplina per la concessione del mutuo per la prima casa sia stabilita con deliberazione di Giunta regionale al posto del regolamento regionale attualmente vigente. In sede di commissione consiliare su questo articolo è stato approvato un emendamento che prevede che la deliberazione sia adottata previo parere della competente commissione consiliare.

L'articolo 35 modifica il comma 1 dell'articolo 84 della legge, prevedendo che la Giunta regionale individui l'ammontare delle risorse disponibili per il finanziamento degli interventi nei limiti delle disponibilità del fondo di rotazione. Anche in questo caso, a seguito di un emendamento approvato in sede di commissione consiliare, la deliberazione sarà adottata previo parere della competente commissione consiliare.

Gli articoli 36 e 37 inseriscono nel titolo IV della legge rispettivamente: il capo III bis per disciplinare la concessione di mutui agevolati per il rifacimento del manto di copertura in lose di pietra ai soggetti in possesso dei requisiti richiesti per la concessione di mutui prima casa e il capo III ter per disciplinare la concessione di mutui agevolati per interventi di recupero edilizio privato sugli immobili destinati a prima abitazione, nei limiti delle detrazioni fiscali previste dalla normativa statale. Per entrambe queste agevolazioni è prevista l'adozione di una deliberazione della Giunta regionale per definire i criteri e le modalità di concessione.

Infine gli articoli 38 e 39 recano rispettivamente le disposizioni transitorie e le abrogazioni. In particolare, con la disposizione transitoria si stabilisce che la riduzione da 30 a 20 anni del diritto di prelazione per gli alloggi di ERP si applica anche ai contratti di acquisto già stipulati alla data di entrata in vigore della presente legge.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Fontana, ne ha facoltà.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Oggi discutiamo di questo disegno di legge, che nasce dalla necessità di fornire risposte alle nuove esigenze emerse sul territorio valdostano sulla politica della casa. Il nostro gruppo, che da sempre ha lavorato in tale direzione per trovare soluzioni nuove al problema dell'emergenza abitativa, ha contribuito fattivamente alla predisposizione del testo in questione insieme all'Assessore Mauro Baccega e agli altri gruppi.

Il disegno di legge di modifica della legge regionale 13 febbraio 2013 n. 3 riguardante la politica della casa, introduce diversi aspetti di novità importanti per dare impulso alla politica abitativa di questa maggioranza e rendere più snelle le norme di riferimento. In particolare, viene modificato l'articolo 13, relativo all'emergenza abitativa, per renderlo più coerente con le nuove modalità di gestione dell'emergenza abitativa in capo alla Regione, che è subentrata ai Comuni a partire dal 1° luglio 2015 nella ricerca delle soluzioni abitative per i nuclei familiari in difficoltà. Si introducono nuove modalità per l'aggiornamento delle graduatorie dei bandi ERP, prevedendo che siano presentate le nuove domande tra il 1° febbraio e il 30 giugno di ogni anno. Entro il successivo 31 ottobre, la Commissione regionale provvede ad aggiornare la graduatoria dei bandi ERP. Altra modifica molto importante è quella dell'articolo 52, che riguarda la riduzione da 30 a 20 anni del diritto di prelazione a favore degli enti proprietari di alloggi ERP. Con questa modifica si riuscirà certamente a dare un nuovo impulso ai piani di vendita degli alloggi ERP, che sono fermi da diverso tempo e che tanta importanza rivestono per quanto riguarda il reperimento di nuove risorse economiche da reinvestire nella manutenzione degli alloggi ERP.

Con questo disegno di legge si modifica poi il contributo per interventi di edilizia convenzionata, che diventa un nuovo mutuo a tasso agevolato finalizzato a recuperare o costruire nuovi alloggi da immettere sul mercato delle locazioni ad un canone convenzionato. Vengono inoltre modificate le norme per il mutuo della prima casa, prevedendo in particolare la semplificazione normativa: infatti è abrogato il regolamento regionale vigente e tutte le condizioni di dettaglio per ottenere il mutuo saranno inserite in una deliberazione della Giunta regionale. In questo modo diventerà molto più semplice intervenire per apportare le necessarie correzioni che con l'andare del tempo possono emergere per rendere più efficace l'intervento regionale. Vengono infine creati due nuovi fondi di rotazione per rifinanziare la ricostruzione dei tetti in lose in pietra. Questo nuovo finanziamento sostituisce il vecchio contributo, che ormai dal 2014 non era più riconosciuto, per erogare mutui a tasso agevolato per un importo non superiore alla detrazione fiscale prevista dallo Stato per gli interventi di recupero edilizio della prima abitazione.

In conclusione il gruppo PD-SIN.VdA si ritiene soddisfatto delle scelte portate avanti con questo disegno di legge, che potrà dare importanti risultati nel settore dell'emergenza abitativa, nonché per tutto il comparto dell'edilizia e pertanto il nostro voto sarà favorevole.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Abbiamo ascoltato attentamente la relazione del collega Marquis. Questo disegno di legge presenta aspetti senz'altro condivisibili. Chi mi ha preceduto è intervenuto anche in merito alle modifiche apportate, per cui non ritengo neanche opportuno andare ad elencare l'articolato, anche perché è un testo di raccordo che riguarda l'aspetto molto importante dei contributi per gli interventi di edilizia convenzionata, il contributo per il rifacimento dei tetti in lose e il recupero edilizio incentivato.

C'era un aspetto che non ci convinceva in questo disegno di legge, pertanto, come gruppo UVP, avevamo presentato due modifiche: una quella che riguardava la modifica della legge regionale n. 3 del febbraio 2013; l'altra era la modifica del regolamento n. 2 del maggio 2009, erano riferite alla parte per noi molto importante del mutuo prima casa. Ritenevamo importante mantenere il regolamento, pertanto, in contrapposizione a questa legge, abbiamo presentato una richiesta di modifica del regolamento. Questo perché credevamo, e crediamo ancora, che le scelte per un mutuo prima casa siano delle scelte che uno pondera nell'arco di tutta una vita come famiglia e pertanto ritenevamo che il regolamento fosse probabilmente un punto di riferimento più importante.

A seguito anche del confronto in commissione, a seguito anche del confronto all'interno della maggioranza, si è addivenuti alla decisione di ritirare queste due proposte, sia la modifica di legge che di regolamento, e, come ha ben evidenziato il collega Marquis, si sono introdotti degli emendamenti in cui si prevede che queste delibere di Giunta che andranno a regolamentare i dispositivi attuativi di questo disegno di legge saranno adottati dalla Giunta regionale con propria delibera previo parere della commissione consiliare competente. Riteniamo importante il passaggio nelle commissioni, perché, per quel che riguarda il gruppo UVP, rimangono tre punti che sarebbe molto importante approfondire - e sicuramente verranno approfonditi -, che sono quelli dell'aumento dell'importo dei mutui per evitare, quando si fa un mutuo prima casa, eventualmente la necessità di andare ad accedere ad un altro mutuo supplementare con un altro istituto di credito, cosa che succede molto sovente, proprio perché l'importo finanziato il più delle volte non è sufficiente per garantire l'intera operazione, quindi succede che l'istituto di credito privato ha la prelazione rispetto all'istituto di credito Finaosta. Il secondo è proprio in linea con il discorso di essere coerenti con il piano casa, eventualmente vedere un incentivo dei metri quadri quando si interviene per un recupero attuando il piano casa. L'ultimo era per noi un aspetto molto importante: la possibilità di rivedere il tasso di interessi per i redditi ISEE 12 mila-20 mila euro. Su questo monitoreremo e cercheremo di essere vigili e soprattutto di trovare una sintesi affinché la delibera di Giunta vada in questa direzione, per cui il voto dell'UVP sarà un voto favorevole.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Intervengo, a nome del gruppo ALPE, sul disegno di legge che stiamo discutendo. La grande novità ci viene difficile da cogliere...la sostanza del disegno di legge è che si passa da un regime di contributi ad un regime di mutui seguendo un percorso che oramai, come ha ricordato la collega Fontana, è in vigore dal 2014.

Venendo nello specifico, ci sono tre grandi aspetti, che sono: l'aspetto sui tetti in lose, quello sull'edilizia residenziale pubblica e quello sulla prima casa. Sui tetti in lose abbiamo avuto un percorso anche in passato, dove abbiamo ascoltato a più riprese i tecnici del settore, c'era anche una proposta di legge, all'epoca avevamo discusso mi sembra il progetto di legge n. 74 dell'UVP, che, partendo da una considerazione che noi condividevamo: quella di tutelare quanto più possibile una peculiarità del territorio valdostano attraverso le forme della sua architettura, volevano andare a tutelare maggiormente. Sentendo i loseur, loro avevano dichiarato che passare ad un mutuo sarebbe stato proprio un minimo sindacale, ma non l'avevano ritenuto minimamente sufficiente a perseguire quello scopo di valorizzazione del nostro territorio. La Giunta dice che invece questo garantirà ai posteri la "sentenza" di vedere cosa succederà, perché noi assistiamo invece ad un proliferare di tipologie costruttive che nulla hanno a che vedere spesso anche in zone dove bisognerebbe invece prestare più attenzione.

Oltre a questo, ha già detto bene il collega Gerandin sulla prima casa, anziché un regolamento chiaro e definito e semplice, si delega la Giunta a deliberare le modalità per cui verranno erogati questi mutui, quindi ad oggi noi non abbiamo elementi. È vero che è stata introdotta questa compensazione, che si sentirà la commissione consiliare, ma ad oggi nella sostanza vi è nulla. Anche in questo caso si è parlato di ampliamenti e di copertura dei mutui: bisogna forse trovare un giusto equilibrio tra quello che si può fare, evitando che poi la gente magari rischi di fare il passo più lungo della gamba, indebitandosi, quindi bisogna trovare un punto di equilibrio fra una necessità e l'altra, ma ad oggi nessun elemento c'è per poter dare un giudizio su questo.

Sull'edilizia residenziale pubblica un aspetto che era emerso già in sede di discussione in commissione era la mancanza di tempi certi e di rapidità dell'iter per l'assegnazione degli alloggi e questa ci sembrava una carenza da colmare e noi abbiamo ritenuto opportuno presentare un emendamento che va in quella direzione. L'idea è quella di accelerare i tempi e fare in modo che alla fine il percorso sia definito e stabilito e il più possibile veloce per dare risposta a chi è in attesa di un alloggio e soprattutto che sia adeguato alle sue esigenze. Queste sono le considerazioni che come gruppo ci sentivamo di fare e, per quanto ci riguarda, la nostra posizione sarà di astensione sul disegno di legge.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Anch'io per dichiarare un voto di astensione rispetto a questo disegno di legge. Oltre a quanto detto già dai colleghi, in particolare dal collega Roscio, vorrei aggiungere anche che si cerca di tappare una falla, che è stata quella della gestione dei Comuni rispetto ai problemi, come abbiamo già più volte sollevato in quest'aula. Non ci sono quindi grosse novità, si cerca semplicemente in qualche modo di migliorare il sistema, ma non risolviamo i numerosi problemi. Non diamo neanche una risposta rispetto alle spese, per esempio, condominiali e quant'altro per l'emergenza abitativa, una volta veniva fatto e qui invece viene tranquillamente omesso qualunque tipo di discorso. Per questo motivo e per i motivi già espressi ci sarà un voto di astensione.

Presidente - Non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Molto brevemente per fare alcuni ringraziamenti e alcune sottolineature anche rispetto ai riferimenti che sono stati fatti.

Io devo dire che questo percorso, rispetto ad una legge quadro sulla casa, è iniziato nell'ottobre 2015 e ha visto il coinvolgimento di tutta la Giunta. In realtà, la legge ha recepito le indicazioni che arrivavano dall'Assessorato dell'urbanistica, dall'Assessorato delle politiche sociali, dall'industria, dall'artigianato e ha visto la collaborazione dell'ARER, dell'APS e dei Comuni e soprattutto ha visto una fattiva collaborazione da parte dell'Avvocatura regionale perché, ovviamente, la materia era abbastanza complessa. Ringrazio anche la Consulta, che ha espresso parere favorevole, ma soprattutto ringrazio la commissione competente e il collega Marquis, che nella sua relazione è riuscito a dare l'input dei diversi articoli.

Direi che questi ringraziamenti vanno nella direzione di aver centrato un obiettivo importante dal nostro punto di vista, che individua i punti salienti che erano carenti nella normativa rispetto all'edilizia residenziale. È stato già detto negli interventi della collega Fontana, dei colleghi Gerandin, Roscio e Cognetta; devo dire che i mutui sono la grande novità che ha portato quel sostegno all'edilizia che più volte in Consiglio è uscito, il sostegno per il recupero, per la detrazione fiscale, l'edilizia convenzionata che riparte dopo anni di sofferenza e il rifacimento di tetti in lose: tutti temi individuati nei punti n. 4 e n. 25 del programma di Governo.

Un altro elemento fondamentale è l'emergenza abitativa: cambia tutta la normativa, era già cambiata un anno fa ed era necessario modificare la legge per adeguarla. Anche qui i risultati sono importanti, perché l'emergenza abitativa non è più come qualche anno fa, dove i Comuni non riuscivano a fare le verifiche e i controlli, in questo momento l'emergenza abitativa viene data solo a chi ha realmente bisogno e i controlli sono sistematici ogni tre mesi, quindi si hanno anche lì risposte importanti.

Com'è stato sottolineato, è una legge che darà forte impulso al piano vendite: da tre a quattro anni i piani vendita dei Comuni e dell'ARER sono bloccati, perché il diritto di prelazione così pesante di 30 anni era un deterrente in questo senso e questo intervento legislativo ci darà modo di sopperire a questa problematica, proprio per andare nella direzione di avere risorse nuove per fare gli interventi di ristrutturazione.

Chiariamo con grande attenzione gli aspetti legati ai bandi, su cui si fissano tempi certi e dove le graduatorie per le mobilità per il sovraffollamento e il sottoutilizzo permetteranno di non avere più alloggi occupati; cento metri occupati da una persona o, viceversa, alloggi da 40 metri con 4 persone all'interno. Ci sarà la graduatoria anche finalizzata alla vendita degli alloggi e, quindi, abbiamo normato tutto il percorso.

Andiamo ad abrogare il regolamento, ma abbiamo ascoltato con attenzione le suggestioni che sono arrivate dalla commissione e siamo certi che nella delibera di Giunta che andremo a predisporre e che presenteremo alla commissione ci sarà buona parte delle richieste che vengono fatte. Direi quindi che è un provvedimento che migliora, aggiorna una legge che sostiene le famiglie per l'edilizia residenziale pubblica e anche le imprese per gli interventi che dovranno fare, legati ai 27 milioni del fondo di rotazione.

Si dà atto che il Consigliere Lanièce lascia l'aula alle ore 16,00.

Presidente - Non ci sono richieste per dichiarazione di voto, possiamo passare alla votazione. Dichiaro aperta la votazione sull'articolo 1. La votazione è chiusa.

Presenti: 30

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 6 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.

Articolo 2. Posso dare lo stesso risultato? Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 6 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso esito per l'articolo 3? Stessa votazione. Articolo 4. Stessa votazione. Articolo 5. Stessa votazione. Articolo 6. Stessa votazione. Articolo 7. Stessa votazione. Articolo 8. Stessa votazione. Articolo 9. C'è l'emendamento del gruppo ALPE. Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Intervengo molto brevemente perché in parte l'avevo già detto durante il precedente intervento. Questa modifica che noi proponiamo parte dalla constatazione che, secondo la vecchia norma, erano necessari circa sei mesi per la conclusione dell'iter tra le domande, la loro analisi, la formazione delle graduatorie provvisorie, i reclami e ci sembrava un iter troppo lungo; al che noi abbiamo introdotto un comma uno - che potremmo definire comma zero - secondo il quale "il termine massimo per la conclusione dell'iter di assegnazione degli alloggi non deve essere superiore a novanta giorni". Si dimezza sostanzialmente tutto l'iter e, di conseguenza, le voci a cascata diventano proporzionate, per arrivare a totalizzare al massimo questo percorso. L'idea che sta dietro è quella di rendere più celere l'assegnazione, dare dei tempi certi proprio per venire incontro alle esigenze degli utenti. Gradiremmo sentire un parere della maggioranza su questo.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (SA) - In realtà, il punto n. 1: "il termine massimo per la conclusione dell'iter di assegnazione degli alloggi non deve essere superiore a novanta giorni" è inattuabile, perché l'iter inizia al termine della presentazione delle domande del bando; nell'ultimo bando sono state presentate 850 domande, con 550 ammessi più o meno, la commissione non è una commissione permanente, è presieduta da un giudice del tribunale ed è composta dai sindacati, dai servizi sociali e da tutti gli enti che sono coinvolti nella fase di assegnazione e si riunisce in occasione dei bandi anche due o tre volte alla settimana, ma, rispetto a numeri così importanti, è difficile andare verso quel percorso. Questo è il primo iter che porta alla formulazione della graduatoria; una volta che la graduatoria è approvata, sono poi i Comuni a fare le assegnazioni, non è la Regione. È irricevibile quindi, non possiamo accettarla perché sono norme che non sarebbe assolutamente possibile rispettare. Abbiamo cercato di valutare di stringere i tempi, ma in realtà questa è la fase in cui l'iter non può avere ulteriori riduzioni. Novanta giorni solo per predisporre la graduatoria...voi pensate che ogni pratica ha la verifica dell'ISEE che assegna da due a tre punteggi differenti, a seconda dell'importo; si verifica la residenza; ci sono le relazioni sociali; ci sono gli attestati di disabilità che, secondo la percentuale di disabilità, assegnano un punteggio piuttosto che un altro; la stessa cosa per i minori del nucleo familiare: a seconda dell'età dei minori, si differenziano i punteggi e la stessa cosa anche per gli anziani. Un'istruttoria quindi che non dura cinque minuti, ma un'istruttoria che dura per ciascuna domanda almeno 20-25 minuti e, se voi fate i conti, è assolutamente impossibile recepirla.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Roscio, ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Assessore per la risposta. Lo spirito con cui avevamo presentato la modifica era chiaro, al di là dei tecnicismi: dalle nostre verifiche, adesso non so se 90 o 100, ma ci risulta che qualche accorciamento, sforbiciata sui tempi si poteva fare. La nostra idea era di cercare di accorciare i tempi il più possibile per riuscire a dare delle risposte. Se lei ritiene che questo sia totalmente inattuabile, avremo due posizioni diverse e pazienza.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento del gruppo ALPE. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 31

Votanti: 6

Favorevoli: 6

Astenuti: 25 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Marguerettaz, Marquis, Nogara, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Rosset, Testolin, Laurent Viérin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Metto in votazione l'articolo 9. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 6 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 10? Stesso risultato. Articolo 11. Stesso risultato. Articolo 12. Stesso risultato. Articolo 13. Stesso risultato. Articolo 14. Stesso risultato. Articolo 15. Stesso risultato. Articolo 16. Stesso risultato. Articolo 17. Stesso risultato. Articolo 18. Stesso risultato. Articolo 19. Stesso risultato. Articolo 20. Stesso risultato. Articolo 21. Stesso risultato. Articolo 22. Stesso risultato. Articolo 23. Stesso risultato. Articolo 24. Stesso risultato. Articolo 25. Stesso risultato. Articolo 26. Stesso risultato. Articolo 27. Stesso risultato. Articolo 28. Stesso risultato. Articolo 29. Stesso risultato. Articolo 30. C'è l'emendamento n. 1 della III Commissione. Non ci sono richieste, metto in votazione l'articolo 30 con l'emendamento della III Commissione. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 6 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.

Articolo 31. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. Articolo 32. Stesso risultato. Articolo 33. Stesso risultato. Articolo 34. Stesso risultato. Articolo 35. C'è l'emendamento n. 2 della III Commissione. Stesso risultato. Articolo 36. Stesso risultato. Articolo 37. Stesso risultato. Articolo 38. Stesso risultato. Articolo 39. Stesso risultato. Possiamo mettere in votazione il disegno di legge n. 79 nel suo complesso. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 6 (Bertin, Certan, Chatrian, Cognetta, Morelli, Roscio)

Il Consiglio approva.