Evénements et anniversaires

27 avril 2021

Les Cahiers du Conseil - Auguste Petigat

Ha rappresentato un punto di riferimento sociale e politico per i valdostani emigrati in Francia, ma non solo: l'abbé Auguste Petigat è stato sacerdote dai molteplici interessi, fine letterato, poeta, teologo e influente giornalista politico. Nato a Villeneuve il 27 aprile 1885, giovane vicario, trovando angusto l'ambiente ecclesiastico valdostano, nel 1912 si è trasferito a Parigi, diventando consigliere e apôtre des émigrés valdôtains. Travailleur infatigable, il excella particulièrement dans la prose: il se consacra au journalisme pendant plus de quarante ans. En tant que romancier, il fut couronné par l'Académie française pour son "Le jeune vicaire d'Aoste": cet ouvrage passa presque inaperçu en Vallée d'Aoste. Malgré l'exil en France, l'abbé Petigat fut l'auteur du premier texte systématique de critique littéraire sur la production valdôtaine: "La littérature française dans la Vallée d'Aoste". Uomo di lettere, ma anche d'azione: l'abbé Petigat per più di quarant'anni aiutò gli emigrati della nostra regione, impegnandosi per trovare loro un tetto e un lavoro. In Valle d'Aosta, fu tra i promotori dell'istituzione delle colonie estive per i figli degli emigrati e l'ideatore della festa annuale de l'Arbre de Noël. Antifascista dichiarato, si servì del suo giornale, "L'écho de la Vallée d'Aoste", per proseguire l'attività politica. Nell’immediato dopoguerra, le sue opinioni divennero più radicali, schierandosi a favore dell’annessione della Valle d’Aosta alla Francia. Tornato a Villeneuve, Auguste Petigat è morto lo stesso giorno in cui avrebbe festeggiato il suo giubileo sacerdotale: il 4 maggio 1958. Una via di Aosta porta il suo nome, mentre sulla sua casa natia è stato posto un busto in bronzo. Il Consiglio Valle ha sostenuto la pubblicazione del libro in cui Riccardo Nicolini dell'abbè Petigat ripercorre "L'impegno giornalistico, l'opera sociale e politica a favore degli emigrati valdostani a Parigi".

Informazioni tratte da "Les cent du Millénaire", 2000, Conseil de la Vallée.