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17 avril 2015

Presentata l’attività 2014 del Difensore civico

Il Difensore civico della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, ha illustrato oggi, venerdì 17 aprile 2015, l’attività svolta dall’Ufficio di difesa civica nell’anno 2014.

Sono stati 524 i casi trattati dall’Ufficio nel corso dell’esercizio 2014, di cui 476 definiti nell’anno. Il confronto con i dati riferiti all’esercizio 2013 rivela, ancora una volta, un incremento della casistica trattata nel corso dell’anno (ivi compresi quindi i casi non conclusi negli anni precedenti), quantificabile intorno al 3%, mentre per quanto riguarda i casi nuovi, cioè iniziati nel 2014, l’incremento rispetto al 2013 è quantificabile intorno al 5%.

«L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati – ha spiegato Enrico Formento Dojot – quest’anno riguarda in particolare il settore dell’ordinamento (169 casi), a carattere trasversale, nell’ambito del quale si ricomprendono la circolazione stradale (19 casi), le sanzioni amministrative (11 casi), e i tributi (9 casi), seguito da quello dell’assetto del territorio (80 casi) e da quello dell’organizzazione (59 casi), segnatamente in ordine al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Ente pubblico (52 casi). Il settore dell’assistenza sociale ha registrato un lieve incremento, passando dai 99 casi del 2013 ai 108 dell’esercizio in esame: trattasi di casi principalmente per provvidenze economiche (21 casi), per emergenza abitativa (20 casi), per edilizia popolare (11 casi), per la previdenza e assistenza (12 casi). Hanno inciso particolarmente a determinare detto lieve incremento le materie della cittadinanza (17 casi) e dell’immigrazione (6 casi).»

Per la prima volta in questi ultimi otto esercizi, le istanze dei cittadini hanno riguardato in primis gli Enti locali convenzionati, destinatari di 220 casi (196 casi per i Comuni e 24 casi per le Comunità montane), seguiti dall’Amministrazione regionale con 143 casi.

Gli Enti locali che hanno beneficiato i propri amministrati del servizio fornito dall’Ufficio del Difensore civico regionale ammontano ad oggi a 80, di cui 72 Comuni e 8 Comunità montane. «L’obiettivo – ha aggiunto Formento Dojot – che l’Ufficio di difesa civica si era prefissato, a dire il convenzionamento della totalità degli Enti locali affinché tutti i valdostani possano in eguale misura avvalersi del servizio anche a livello istituzionale locale, è ormai quasi raggiunto. Gli ultimi due Comuni non ancora convenzionati saranno nuovamente sensibilizzati sull’idoneità dell’Istituto a garantire la protezione dei diritti e degli interessi dei cittadini e nel contempo a favorire il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione.»

Successivamente, il Difensore civico ha illustrato l’attività svolta nel 2014 in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Nel 2014, l’Ufficio ha trattato 60 casi, di cui 46 definiti nell’anno. «Si tratta – ha commentato il Garante – di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le relazioni con il personale dell’Istituto, il rispetto del regolamento interno, il vitto, il sopravvitto, i colloqui, la corrispondenza, le visite, casi raggruppati nell’area tematica Organizzazione (25 casi) mentre in quella denominata Ordinamento (21 casi) sono ricomprese materie quali i rapporti istituzionali e, trattate anche a livello di collaborazione interistituzionale, giurisdizione e sicurezza pubblica.»

Il Garante ha poi fornito una serie di dati relativi al solo Istituto carcerario presente in Valle d’Aosta, la Casa circondariale di Brissogne. La capienza regolamentare già di 181 detenuti è scesa dal mese di aprile di una unità, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2014 era di 134 unità, di cui 50 detenuti italiani, 84 stranieri, 26 tossicodipendenti, 5 ammessi a lavoro esterno, 15 collaboratori di giustizia sottoposti a programma di protezione.

«Tale dato effettivo, rispetto alla situazione al 31 dicembre 2013 – ha precisato Formento Dojot –, rappresenta un notevole, ulteriore, passo avanti riguardo al problema principe, l’affollamento carcerario; si pensi che a fine 2012, rispetto ad un organico pari a 181 unità le presenze ammontavano a ben 281 unità, già ridotte a 200 a fine 2013. È l’effetto delle misure definite “svuota carceri” varate negli ultimi due anni, a seguito delle sentenze della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (C.E.D.U.). L’atmosfera nell’Istituto è pertanto più vivibile, anche se il sovraffollamento non è l’unico problema; restano da affrontare e risolvere questioni che attengono ad altri parametri, come la qualità dell’igiene personale e delle celle, un migliore riscaldamento e una maggiore apertura delle medesime e l’individuazione di ulteriori spazi idonei per la socializzazione e le attività sportive, ricreative e culturali.»

In conclusione, dopo aver ricordato gli argomenti di maggiore attualità trattati nell’incontro avuto, in delegazione con altri Garanti regionali, con il Ministro della giustizia in data 2 dicembre 2014 quali «il lavoro in carcere, l’inserimento nelle comunità terapeutiche, il diritto all’affettività, la nomina del Garante nazionale, l’applicazione della norma volta a risarcire i detenuti soggetti a detenzione degradante, e, infine, la convocazione degli “Stati generali” per le problematiche della detenzione, cui parteciperanno le categorie di operatori che a vario titolo esercitano funzioni sul tema», Formento Dojot ha espresso una cauta vena di ottimismo per l’anno 2015.

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo:

http://www.consiglio.vda.it/difensore_civico/relazione_annuale_i.asp