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Communiqué n° 279 de 7 mai 2019

Illustrata la relazione della Commissione speciale CVA

Seduta consiliare del 7 maggio 2019

Nella seduta del 7 maggio 2019, il Consiglio Valle ha iniziato la discussione sul futuro della Compagnia Valdostana delle Acque, la società di diritto privato interamente partecipata dalla Regione autonoma Valle d'Aosta tramite la società finanziaria Finaosta Spa, che svolge - sia direttamente sia tramite le proprie società controllate - attività di produzione e vendita di energia elettrica sull'intero territorio italiano e attività di distribuzione in Valle d'Aosta.

Il dibattito è stato avviato con l'illustrazione della relazione della Commissione consiliare speciale, istituita il 20 dicembre 2018 con l'incarico di procedere all'analisi delle determinazioni in relazione a diversi scenari riguardanti la CVA Spa - società interamente pubblica, società quotata in borsa o altre forme societarie.

La relazione, in Commissione, è stata approvata dai soli componenti della maggioranza regionale.

Il Presidente della Commissione speciale ha riferito che la Commissione si è riunita dodici volte, nel corso delle quali ha effettuato numerose audizioni che hanno riguardato il management di CVA e di Finaosta, il Presidente della Commissione Paritetica, i Coordinatori del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato e del Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio e i tecnici dell’ARPA. Sono inoltre stati sentiti gli esperti esterni indipendenti Maurizio Dallocchio, Nicola Aicardi e Matteo Di Castelnuovo; infine, sono stati ascoltati anche il Direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima della Provincia di Bolzano e il Comitato “Giù le mani dalle acque e da CVA”.

Come riportato dal Presidente Alessandro Nogara (AV), la Commissione ha preso atto che le limitazioni di crescita e di sviluppo di CVA sono state confermate dagli esperti che hanno partecipato alle audizioni, i quali hanno consigliato di assumere le iniziative necessarie alla loro rimozione al fine di consentire a CVA di operare liberamente e senza vincoli sul mercato.

A seguito delle audizioni e dei necessari approfondimenti e confronti, sono emersi diversi scenari, dei quali sono stati evidenziati i punti di forza e quelli di criticità nella relazione.

Quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa italiana: questa avrebbe, come primo e sostanziale effetto, quello di sottrarre la società dall'applicazione della legge Madia e di permettere alla CVA di conseguire un obiettivo di crescita, di sviluppo e di flessibilità, entro un termine ragionevolmente certo di 6-9 mesi e con modalità governate direttamente dalla società e dall'azionista. Secondo la Commissione, gli esperti hanno evidenziato che CVA possiede tutte le caratteristiche per portare positivamente a termine una quotazione; inoltre la quotazione in un mercato regolamentato è idonea a rendere la società quotata estremamente trasparente, in quanto soggetta a norme severe e al controllo di Consob e di Borsa italiana, oltre che rigorosa ed efficiente perché l'attuazione del piano industriale rappresenta un elemento fondamentale per poter stare sul mercato. Inoltre, per la Commissione si parla di quotazione di una parte minoritaria delle azioni. Eventuali criticità potrebbero essere riscontrate nella necessità per la Regione di doversi raffrontare con degli azionisti di minoranza nonché nella riduzione della percentuale di utili spettante.

Norma di attuazione dello Statuto speciale: attraverso l'intermediazione della Commissione paritetica, la Commissione evidenzia che si potrebbe concordare una norma di attuazione destinata ad ampliare l'esclusione dalla legge Madia delle società pubbliche valdostane che abbiano emesso un bond quotato su mercato regolamentato, a prescindere dalla data di emissione, superando così il termine del 30 giugno 2016 previsto dalla legge stessa. Più difficile, invece, ipotizzare una norma di attuazione che preveda la semplice esclusione delle società pubbliche valdostane dalla legge Madia, in quanto non è scontato che si possa trovare un accordo con il Governo italiano per la modifica di una norma che lo stesso ha introdotto con l'obiettivo di impedire che le società pubbliche operino sul libero mercato alterandone la concorrenzialità. Altro elemento di incertezza riguarda i tempi di emanazione. Più utile, invece, secondo alcuni degli esperti sentiti, l'utilizzo della norma di attuazione per disciplinare il tema delle concessioni di derivazioni idroelettriche e per prevedere una proroga dei termini entro i quali definire la disciplina di affidamento delle concessioni regionali  - quasi tutte quelle di grandi derivazioni scadono nel 2029 - su questo tema la Presidenza della Regione ha già posto in essere delle azioni, rafforzate da una risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio Valle a marzo 2019.

Mantenimento dello status attuale di CVA: la Commissione ha preso atto che, in assenza di quotazione o di legge di attuazione ad hoc, CVA resterà soggetta alla legge Madia, con conseguenti forti limitazioni in termini di sviluppo industriale (dovrà mantenere l'attuale parco impianti di proprietà senza poter crescere mediante l'acquisizione di ulteriori impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile) e di attività consentite (con l'impossibilità di contribuire a un progetto "Valle d'Aosta Green"), con ostacoli nella gestione del personale, con la condivisione pubblica di informazioni sensibili che arrecano pregiudizio alla società, con il rischio di assorbimento da parte di grandi gruppi.

Cessione della maggioranza delle azioni ad altro operatore privato: a fronte di due manifestazioni di interesse giunte a Finaosta e alla Regione da parte di Iren e di Swisspower, gli esperti sentiti in Commissione hanno sostenuto che l'eventuale scelta di percorrere questa strada dovrebbe privilegiare interlocutori in grado di apportare competenze industriali complementari e utili allo sviluppo dei piani strategici di CVA e non meramente orientati al risparmio dei costi, con possibili ricadute negative in termini occupazionali (chiusura della sedi in Valle d'Aosta) e di dispersione delle competenze. La Commissione ritenuto che sia da preservare la caratteristica distintiva di CVA, che è oggi un esempio di "operatore completamente green", con attività totalmente focalizzate sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a differenza delle classiche multiutility impegnate in molteplici servizi.

In conclusione della relazione, come riferito dal Presidente Nogara, la Commissione ha osservato come emergano due possibili scenari atti a soddisfare la necessità di garantire le migliori condizioni di operatività della Compagnia Valdostana delle Acque, a beneficio della comunità valdostana: uno relativo all'approvazione di apposite norme di attuazione e l'altro che preveda la quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa italiana, fermo restando la proprietà della Regione sulla maggioranza del pacchetto azionario. La Commissione ha inoltre rilevato come, a detta degli esperti, la percorribilità dell'opzione "norme di attuazione", ai fini della valorizzazione sul mercato, possa presentare una maggiore aleatorietà nei tempi e negli esiti del percorso, rispetto alla linearità delle certezze, anche temporali, che caratterizzano l'iter di quotazione. Avrebbe, invece, diversa natura una norma di attuazione in materia di concessioni che sarebbe da perseguire a prescindere da ogni altra decisione.

SC