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Communiqué n° 362 de 22 juin 2017

Conclusa la settima edizione del progetto "Ti dico un libro, il teatro va a scuola"

Si è conclusa con riscontri più che favorevoli la settima edizione del progetto "Ti dico un libro, il teatro va a scuola", curato da Barbara Caviglia e Andrea Damarco della Compagnia Replicante Teatro, direttori artistici di Replicante Teatro, e sostenuto dal Consiglio Valle e dall'Assessorato regionale della sanità, salute e politiche sociali, in collaborazione con l'Assessorato dell'istruzione e cultura, le Istituzioni scolastiche valdostane, i Sindacati CIGL, SAVT e SNALS, l’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta e il Lions Club Aosta Mont Blanc e Zonta Club of Aosta Valley Area.

L’iniziativa, cui quest'anno hanno aderito 40 classi e oltre 800 studenti, è un vero e proprio omaggio al piacere della lettura attraverso il Gioco d’attore, mirando a coinvolgere il pubblico scolastico in modo attivo, per condividere la gioia della lettura come gesto concreto, affinché essa possa concludersi con un momento dialettico e di scambio, rendendo così il libro corpo vivo all’interno della programmazione scolastica.

«Per l'Assemblea valdostana - evidenzia il Presidente Andrea Rosset - sostenere questo progetto ha significato offrire ai nostri studenti un'opportunità formativa originale, di sicuro impatto, per riscoprire il desiderio di ascoltare, di dialogare, di migliorarsi e di ingigantire il bagaglio di conoscenze

«La valenza di questo progetto - dichiara l’Assessore Luigi Bertschy – consiste nel creare cultura e nel riuscire a coinvolgere i nostri giovani. È quindi nostra intenzione continuare a sostenerlo e valorizzarlo inserendolo nella progettazione futura delle politiche giovanili dell'Assessorato

«Quest'anno abbiamo incontrato 800 ragazzi e li abbiamo incontrati - uno ad uno - nelle loro classi, tra i loro libri, le loro cartine geografiche appese ai muri, in presenza dei loro insegnanti - precisano Andrea Damarco e Barbara Caviglia, Direttori artistici di Replicante teatro -; li abbiamo incontrati così, perché è così che questo progetto desidera incontrare gli studenti: portando il teatro dentro le scuole, nelle aule, tra i banchi. Senza pudore

«È un progetto - proseguono Andrea Damarco e Barbara Caviglia - che ci consente di incontrare i giovani dialogando con loro a partire dai grandi temi dell'umanità attraverso modalità che sono per noi imprescindibili da noi stessi: quelle del teatro. Sono momenti in cui poniamo, attraverso grandi autori, domande, in primis a noi stessi, attraverso le quali non dare a tutti i costi risposte, anzi (spesso ci salutiamo con nuove e preziose domande) ma per confrontarci, nel piacere che nasce quando le intelligenze si incontrano per muoversi insieme verso il luogo in cui il dialogo diventa centro delle relazioni. Per una compagnia di teatro non perdere il contatto con i giovani e le loro angolature è di vitale importanza. Se ci perdessimo di vista, a chi - di cosa e su cosa - potremmo ancora parlare e confrontarci - noi - domani?»

L'originalità dell'approccio ad un testo letterario e la capacità interpretativa degli attori hanno centrato l'obiettivo di interessare gli studenti, come si evince dai commenti di alcuni di loro:

«Sembrava avessimo letto un libro diverso. La vostra interpretazione, proprio perché filtrata dalla vostra sensibilità artistica e dal vostro intenso rapporto con la parola, ci ha stimolato a rileggere il libro per scoprire ciò che alla prima lettura di era sfuggito

«Improvvisamente una giornata qualunque tra quelle quattro mura bianche è diventata qualcosa di cui non mi dimenticherò mai. Quando la nostra professoressa ci ha proposto questa attività e i temi che avremmo affrontato, le mie aspettative erano nulle, ma, appena iniziato, ho cambiato idea e sono stata trasportata nel mondo della Divina Commedia...»

«Mi è parsa una strana attività, in quanto non avevo mai assistito a niente del genere. A scuola queste cose non vengono fatte e, a parer mio, è un vero peccato perché si capiscono meglio il significato e i messaggi che l'autore vuol far passare e noi alunni saremmo anche più interessati e coinvolti

Anche l'impianto degli incontri è stato ritenuto efficace: all'ascolto dei brani è sempre seguito un momento di approfondimento «con parole che spiegavano cose difficili con facilità, ma senza far perdere il fascino che le caratterizza» da parte di esperti, che hanno anche stimolato negli studenti dibattiti e riflessioni.

Pareri favorevoli sono giunti anche da parte degli insegnanti, che hanno rilevato come la partecipazione a questo progetto «che ci consente di dare un contributo assolutamente significativo e speciale al percorso formativo», abbia interessato soprattutto i ragazzi scolasticamente più fragili e quelle classi «piuttosto restie al coinvolgimento in attività differenti dalla tradizionale pratica didattica

«Gli ottimi risultati, in termini di partecipazione e inclusione, sono stati confermati anche dalle successive prove di verifica, dove i risultati ottenuti sono stati mediamente alti e migliori anche per i ragazzi più in difficoltà

«L’onda lunga dell’iniziativa si è sentita per giorni, a dimostrazione di come lavorare sull’empatia, fare leva su aspetti anche emotivi, possa aprire nuovi canali di comunicazione con alcuni ragazzi, se solo si potesse farlo in maniera continuativa. Insomma, alcuni degli alunni con più difficoltà di apprendimento sono stati i primi ad abbattere le barriere dell’imbarazzo, della non convenzionalità della giornata, per abbandonarsi alla narrazione

L'unico punto negativo? «Il tempo limitato, che ha troncato la possibilità di ulteriori approfondimenti e collegamenti

Ora è già tempo di pensare alla prossima edizione.

«Grazie per avermi fatto ridere e imparare. Spero di rivedervi l'anno prossimo

«Grazie a tutti voi per averci fatto ridere, sorridere e riflettere. Io vi aspetto. All'anno prossimo!»

 

 

MM