Info Conseil

Communiqué n° 358 de 21 juin 2017

Approvata una risoluzione sul decreto ministeriale sulle vaccinazioni

Seduta consiliare del 21 giugno 2017

Il Consiglio Valle, nel corso della seduta pomeridiana del 21 giugno 2017, ha dibattuto a lungo sulla questione delle vaccinazioni, in particolare sulle misure obbligatorie e sulle sanzioni previste dal decreto legge del 7 giugno scorso del Consiglio dei Ministri.

In merito, l'Aula ha approvato una risoluzione, così come emendata, presentata in Aula dall'Assessore alla sanità, con 31 voti a favore, un voto contrario (M5S) e un'astensione (Assessore Certan).

La risoluzione impegna la Giunta regionale e i Parlamentari valdostani ad attivarsi in sede di conversione in legge del decreto per ridurre significativamente le pesanti misure coercitive quali il divieto di accesso alle scuole di ogni ordine e grado e sanzioni, ed eliminare la misura della sospensione della potestà genitoriale e della segnalazione dell'inadempimento alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni; sensibilizzare il Governo centrale ai fini dell'incremento delle risorse destinate alle attività di informazione e comunicazione finalizzate a promuovere l'aggiornamento dei professionisti sanitari e dei dirigenti e docenti scolastici per la diffusione della cultura della prevenzione vaccinale come scelta consapevole e responsabile dei cittadini; prevedere attività di farmacovigilanza, che vadano oltre quelle routinarie, al fine di monitorare e valutare adeguatamente gli eventuali rischi e informare la popolazione.

È stata invece respinta con 31 astensioni e 2 voti a favore (M5S e Assessore Certan) la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle, volta a stralciare e non applicare le misure previste dal decreto e a riportare il numero delle vaccinazioni obbligatorie allo status precedente.

La discussione era iniziata proprio con l'illustrazione della mozione da parte del Consigliere Roberto Cognetta, che, ricordando come le vaccinazioni obbligatorie in Italia siano 12, ha effettuato un confronto con altri Paesi: «Nessuna vaccinazione in Austria, Germania, Danimarca, Estonia, Cipro, Finlandia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, come pure in Norvegia e Islanda; 3 vaccinazioni obbligatorie in Francia, Portogallo e Grecia; 1 vaccinazione obbligatoria in Belgio. A fronte di un'adeguata campagna di sensibilizzazione, i genitori devono essere liberi di scegliere

Dopo una sospensione dei lavori, l'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, ha depositato una risoluzione che «è stata valutata con gli altri gruppi e tiene conto di una sintesi che è scaturita dal confronto e aperta agli emendamenti dell'Aula. Con questo testo si punta sulla riduzione delle pesanti misure coercitive del decreto legge, quali il divieto di accesso alle scuole, e sull'incremento delle risorse destinate alla diffusione della cultura della prevenzione vaccinale

Il Consigliere del M5S Cognetta è intervenuto per sostenere che «la risoluzione proposta dall'Assessore non ci trova d'accordo né negli impegni né nelle premesse. Riteniamo che non sia sufficiente parlare di riduzione delle misure coercitive o di sensibilizzazione del Governo centrale per l'aumento delle attività di comunicazione

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha affermato: «Mi sono sempre affidato ai medici, anche conscio degli effetti dei vaccini. Non penso che lo Stato voglia mettere in piedi un trattamento sanitario obbligatorio di massa a discapito della comunità; non credo ci sia un disegno di sperimentazione sui nostri figli da parte di un regista occulto e crudele. Non posso credere che lo Stato (inteso come sistema, non solo la parte politica) voglia danneggiare il suo bene più prezioso: i cittadini. Non sono d'accordo con i 'paladini a prescindere', col cavalcare politicamente e ideologicamente un argomento come questo. Con riferimento alle dichiarazioni dell'Assessore Certan, ricordo che la sperimentazione nazista sulle cavie umane testava gli effetti tossici dei medicinali, non voleva salvare vite umane. Si deve piuttosto aprire un serio ragionamento sull'utilità o meno delle misure coercitive, sulla necessità di una maggiore informazione. Sarebbe ingiusto definire inefficace una campagna vaccinale dagli acclarati risultati positivi. La risoluzione dell'Assessore Bertschy va nella direzione giusta

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha parlato di «un decreto molto forte, ma che ha dovuto affrontare una situazione difficile che si andava via via aggravando. I decrementi delle vaccinazioni ci fanno allontanare pesantemente dalle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità, il cui scopo è quello di preservare la salute della popolazione mondiale. Questa situazione ha richiesto una presa di posizione drastica da parte del Governo, che può risultare eccessiva nelle sue sanzioni. Con questa risoluzione vogliamo intervenire nell'approccio, che consideriamo esageratamente coercitivo. La via maestra è quella dell'informazione, che deve essere veritiera, non preconcetta e non pregiudiziale: è per questo che chiediamo ai nostri Parlamentari di insistere su questo punto, perché è la base essenziale per evitare il regime sanzionatorio che è stato proposto così duramente dal decreto. La libertà dell'individuo comincia dove finisce quella degli altri: ci sono soggetti deboli che devono essere protetti dalle recrudescenze di malattie sempre più gravi. Quando tutti saranno coscienti delle opportunità delle vaccinazioni, cadranno tutti i dubbi e le incertezze perché ciascuno sarà in grado di stabilire quello che i vaccini possono dare in termini di salute alla popolazione. Il rischio sanitario è inevitabile e non si possono escludere totalmente i rischi collaterali, ma la bilancia fra le opportunità e i rischi è a favore delle opportunità

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha affermato: «Non ci riconosciamo nella mozione del M5S perché non siamo d'accordo di ridurre il numero dei vaccini obbligatori, mentre ci ritroviamo nella proposta di risoluzione dell'Assessore alla sanità. È necessario adoperarsi per ridurre le pesanti misure coercitive. Nelle scorse settimane ci ha molto stupito l'atteggiamento dell'Assessore Certan che, grazie alle sue affermazioni su questa materia, ha regalato alla Valle d'Aosta un'immagine vergognosa a livello nazionale. Il Governo centrale va sensibilizzato alla promozione dell'aggiornamento dei professionisti sanitari ma anche dei dirigenti scolastici. Siamo altresì d'accordo sull'impegno alla farmacovigilanza al fine di informare maggiormente la popolazione

Per il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin, «quando si cerca di imporre e di sanzionare senza spiegare è difficile trovare una sintesi. Non me la sento di dire chi ha torto e chi ha ragione, anche se molto probabilmente i vaccini sono il bene del futuro. Così come la strada dei vaccini è stata la via giusta perché ha contribuito a preservare la vita della popolazione. Rispetto alla risoluzione, propongo un emendamento al primo punto dell'impegnativa riguardante la patria potestà: mi sembra eccessivo che venga tolta a chi non fa vaccinare i propri figli

Per la Capogruppo di ALPE Patrizia Morelli, «la questione dei vaccini è difficilmente inquadrabile in una visione politica e partitica: ognuno di noi ha la propria posizione. Io sono favorevole ai vaccini e l'ho detto più volte. Oggi, dobbiamo pronunciarci ma questa non è una questione di maggioranza né di minoranza, sarebbe pretestuoso interpretarla in questo modo. Non entro nel merito della questione scientifica, ma posso pronunciarmi sulla questione delle pesanti misure coercitive che sono contenute nel decreto: quindi, rispetto al testo presentato dall'Assessore Bertschy, chiederei la revoca e non la semplice riduzione delle misure

Il Capogruppo del PNV Antonio Fosson: «I vaccini sono stati una conquista mondiale, ci danno la possibilità di sconfiggere alcune malattie. I vaccini di oggi sono molto più sicuri e l'informazione resta determinante. Ho sempre ritenuto giusto dare la libera scelta per i vaccini, ma soltanto perché mi sembrava impossibile che, in base alle risultanze scientifiche, ci si rifiutasse di vaccinarsi. Non è possibile che tutta la comunità medica e scientifica sia stata comprata dalle case farmaceutiche. L'obbligo dei vaccini corrisponde ad un fallimento delle campagne di informazione e, per come stanno le cose, va introdotto. Il diritto alla salute è superiore e va salvaguardato. Concordo anch'io sul fatto che le misure coercitive sono esagerate

In sede di dichiarazione di voto, l'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha detto che «questa vicenda ha evidenziato in modo chiaro quanta distanza ci sia tra i cittadini e la politica. Questa è una questione morale ancora prima che politica: non sono contro i vaccini e ho votato in Giunta il Piano vaccinale che ampliava l'offerta da quattro a dodici vaccini, ma che rimaneva facoltativo. Però i principi costituzionali degli articoli 32 e 34 devono essere salvaguardati: questo decreto, basato su questi presupposti di coercizione, non li preserva. "La scuola è aperta a tutti", mentre il decreto entra a gamba tesa impedendo questo diritto; nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario, "la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana", ma questo decreto lo impone. Stanno emergendo diversi aspetti che secondo me non sono né secondari né da sottovalutare: fino ad ora non c'è stato nessun confronto con le Regioni quanto all'applicabilità del decreto nelle scuole, ma un'imposizione che ricade direttamente sui Dirigenti scolastici e sulle famiglie. Quanto proposto dall'Assessore Bertschy, che riprende in parte alcune considerazioni del Comitato, mi vedrebbe d'accordo, ma vorrei che fosse chiesto all'unanimità dalla nostra Regione non di ridurre, ma di revocare le misure coercitive. Auspico che in sede di revisione del decreto, il Parlamento sappia essere autorevole, ma non autoritario, su questa tematica, non imponendo un obbligo, ma facendo una giusta informazione, equa e super partes. Permettere la libera scelta dei genitori, con il supporto dei medici, è il miglior impegno di fiducia che lo Stato può avere nei confronti dei cittadini

Il Consigliere Cognetta ha replicato: «È fondamentale la differenza tra uno Stato autorevole e uno autoritario come il nostro. Su questioni dirimenti in Italia non si riesce mai a normare. Invece noi vogliamo dare un segnale di maturità, ma approvando la risoluzione proposta dal Governo regionale la maggioranza si è omologata. Ribadisco che staremo fermi sulla nostra mozione e esprimo l'invito a riflettere, per portare la nostra Regione ai livelli dell'Europa

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha infine parlato di sensibilità diverse: «I vaccini hanno avuto un compito importante e lo Stato si è preoccupato di cercare di dare le garanzie di copertura vaccinale alla comunità. Dare una copertura obbligatoria però è una sconfitta politica: significa non essere riusciti a far passare un messaggio. Per noi ridurre le sanzioni vuol dire ridurle significativamente, perché siamo convinti dell'importanza della sensibilizzazione e dell'informazione. Il nostro impegno sarà totale nel portare la voce della piccola Valle d'Aosta sui tavoli competenti a livello nazionale

SC-MM