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Communiqué n° 68 de 7 février 2017

Interrogazione sulla ristrutturazione della Casa da Gioco di Saint-Vincent

Seduta consiliare del 7 febbraio 2017

I gruppi ALPE e Misto, con un'interrogazione congiunta posta nella seduta consiliare del 7 febbraio 2017, sono tornati sul tema della ristrutturazione della Casa da gioco di Saint-Vincent.

Constatato che «nell'ambito dell'esame del dossier Casinò in seconda Commissione consiliare, un consulente incaricato dalla Casa da gioco prima dell'inizio dei lavori di ristrutturazione ha dichiarato che si è voluto spendere molto di più di quello che era necessario», i Consiglieri hanno voluto sapere chi abbia autorizzato tutti i lavori effettuati dal 2011 al 2014, per un ammontare di 120 milioni di euro.

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nella risposta, ha premesso che «i costi sostenuti per i lavori di ristrutturazione del Billia e della Casa da gioco ammontano a 89 milioni 621 mila e 201 euro per investimenti capitalizzati, evidenziati nei bilanci della società approvati dall’Assemblea dei soci e trasmessi annualmente al Consiglio regionale, e a 30 milioni 545 mila 239 euro per investimenti spesati, che indicano i costi correlati all’investimento, con particolare riferimento agli oneri aggiuntivi di carattere gestionale, sostenuti dalla società durante il periodo di effettuazione dei lavori in relazione alla scelta, condivisa con la Regione, di mantenere aperta l’attività durante i lavori.»

«Inoltre - ha precisato il Presidente -, il piano di sviluppo indica una stima dei costi, come cifre di larga massima, proprio perché non si tratta di una progettazione preliminare, ma di linee di indirizzo alla cui realizzazione ha provveduto in concreto la Casinò de la Vallée spa, individuata nel piano come stazione appaltante in virtù di un mandato senza rappresentanza conferitole dalla Regione.»

Il Capogruppo di ALPE Albert Chatrian, nella replica, ha evidenziato: «Con la nostra iniziativa auspicavamo chiarezza, ma la risposta del Presidente Rollandin lascia la domanda irrisolta: chi, a livello di proprietà, ha autorizzato l'allora Amministratore unico a realizzare questi lavori supplementari che hanno generato costi molto più elevati rispetto a quanto approvato dal Consiglio regionale? Non c'è uno straccio di documento o di delibera, ma si parla genericamente di accordo con la proprietà: i conti della serva non tornano e i dubbi aumentano. Allora ci chiediamo: in quale società, la proprietà dà una delega in bianco all'amministratore? Noi riteniamo che questi 120 milioni di euro dovessero essere autorizzati formalmente

SC