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Communiqué n° 740 de 14 décembre 2021

Iniziata la discussione generale sul DEFR e le leggi di bilancio della Regione

In totale sono stati depositati 85 emendamenti e 49 ordini del giorno

 

La seduta mattutina del 14 dicembre 2021, è stata interamente occupata dalla discussione generale sul Documento di economia e finanza, la legge di stabilità, le sue disposizioni collegate e il bilancio di previsione della Regione per il triennio 2022-2024.

Sul DEFR sono stati depositati 48 emendamenti, di cui 14 della seconda Commissione, 23 del gruppo Progetto Civico Progressista oltre a 8 sub-emendamenti, 3 del Consigliere Baccega.

Sulla legge di stabilità sono stati presentati 28 emendamenti, di cui 7 del Presidente della Regione, 3 dell'Assessore alla sanità, 1 dell'Assessore alla sanità unitamente ai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie, 2 dell'Assessore all'agricoltura con il gruppo PlA oltre a 1 sub-emandemento di PlA e Lega VdA, 2 della Lega VdA, 3 congiunti tra Lega VdA, PlA e Consigliere Baccega, 7 di PlA e 2 di PCP.

Sulle disposizioni collegate sono gli 9 emendamenti proposti, di cui 3 della seconda Commissione, 2 del Presidente della Regione, 1 dell'Assessore alla sanità, 3 della Lega VdA.

Gli ordini del giorno depositati risultano ad ora 49, di cui 33 della Lega VdA, 15 di PlA e 1 di PCP.

Il Consigliere della Lega VdA Nicoletta Spelgatti, riferendosi alla seduta di ieri ha parlato di «giornata surreale: se è vero che il bilancio traduce la volontà politica, non capiamo quale sia quella della maggioranza. Il documento di quest'anno è una fotocopia di quello dell'anno scorso e le misure economiche contenute sono quelle adottate grazie allo spirito di collaborazione della minoranza. Mancano invece le azioni concrete per uscire dalla situazione di crisi. È una responsabilità del Governo quella di mettere i due piedi oltre l'ostacolo, ma in otto mesi non è riuscito nemmeno a nominare l'Assessore all'ambiente. L'immobilismo di questo Governo è segnato da una squadra in cui non sono distinti compiutamente i ruoli dei singoli componenti e constatiamo, purtroppo, come la maggioranza sia ancora ai blocchi di partenza: non riesce a trovare mediazioni e non porta sul tavolo temi da discutere. Bisogna che facciate delle scelte concrete, che decidiate dove volete andare, perché governare significa scegliere, impegnarsi e decidere.»

La Consigliera di PCP Chiara Minelli si è soffermata sul DEFR, «fondamentale strumento di programmazione dell'utilizzo delle risorse regionali, ma che in Valle d'Aosta è ridotto a mero adempimento burocratico, il che evidenzia un difetto della politica valdostana, ossia la mancanza di una cultura della programmazione. PCP ha quindi proposto una trentina di emendamenti per migliorare questo documento, a partire dalla necessità di una riforma del sistema elettorale oltre che di una maggiore sobrietà nei costi della politica regionale. C'è poi bisogno di procedere con l'approvazione dei documenti per poter raggiungere l'obiettivo fossil fuel free entro il 2040 (ricordo che non abbiamo nemmeno approvato la road map approvata dalla Giunta quasi un anno fa, ma non dal consiglio, che dovrebbe dare il via al percorso); occorre rivedere la norma regionale sulla gestione dei rifiuti contestualmente all'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti; chiediamo poi maggiore chiarezza sul collegamento intervallivo di Cime Bianche verificando con il Ministero della transizione ecologica se nel vallone sia consentita la realizzazione di impianti a fune; è urgente che vi sia una consultazione pubblica sul Piano regionale dei trasporti, mai realizzati in 24 anni, prima di essere approvato dalla Giunta e dal Consiglio; urge poi monitorare adeguatamente e essere parte attiva nell'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta/Ivrea, grazie anche ai fondi inseriti nel PNRR - evitando di acquisire ulteriori treni bimodali che potranno essere usati solo in modalità elettrica - e insistere con RFI per i lavori per la riapertura della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier; infine bisogna ridefinire nel 2022 una volta per tutte il ruolo dell'aeroporto prendendo atto dell'insostenibilità dell'aeroporto commerciale. Se il Consiglio approverà le nostre proposte, lo interpreteremo come un segnale positivo, altrimenti per noi sarà l'ulteriore conferma delle preoccupazioni che ci hanno portato ad abbandonare la maggioranza.»

Il Capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel, ha commentato: «Speravamo in un bilancio di ripartenza e ci ritroviamo davanti ad un bilancio di transizione che manca di visione complessiva e di necessaria programmazione. La disciplina che riguarda il personale è il risultato di una serie di deroghe alle norme invece che di modifiche sostanziali che consentano la reale gestione del contesto. Quindi, ad esempio, prorogheremo per almeno un anno ancora gli incarichi ai dirigenti sulle strutture regionali vacanti, differendo solo ulteriormente il problema che non tarderà a ripresentarsi. Il Governo sta dando prova di immobilismo, esteso a numerosi settori. Solo per farne degli esempi: a distanza di sette mesi dall'approvazione della legge sugli Uffici stampa non è stato indetto il concorso né è stata avviata la contrattazione di secondo livello per l'assunzione del personale; ad oggi non abbiamo ancora un coordinatore del Dipartimento innovazione e agenda digitale, ruolo fondamentale per la programmazione nella gestione dei fondi del PNRR; e l'istituzione di un ente unico per la promozione turistica della Valle d'Aosta è rimasta lettera morta nonostante ci fosse già un disegno di legge su cui poter lavorare. Oltre a ciò, alcuni interventi ci paiono decisamente contraddittori come la scelta di abrogare l'addizionale Irpef regionale affiancata nello stesso testo con la proroga della sospensione del Bon Chauffage, proprio oggi che abbiamo un caro bollette che sta colpendo tutte le famiglie valdostane. Sfugge inoltre la ratio nell'inserire una misura per l'attrattività di medici e infermieri e poi prevedere l'esternalizzazione di interi settori della sanità affidandoli a imprese private. Per i motivi appena esposti, a nostro parere questo bilancio è attendista, fermo, poco lungimirante e il suo unico obiettivo è quello di trovare un punto di equilibrio tra i vari Assessorati. Il tutto è francamente molto preoccupante.»

Il Consigliere Mauro Baccega del gruppo Misto ha osservato: «Il bilancio del 2014 è stato in assoluto il più povero di sempre con una disponibilità davvero mortificante sia per la spesa corrente che per gli investimenti. Adesso abbiamo a disposizione più risorse per un'azione di rilancio a fronte anche di una diminuzione demografica che dal 2014 al 2021 è stata di 4.350 persone. È innanzitutto importante guardare alla ripresa del dialogo con il Governo centrale per ricreare le relazioni politiche ed economiche con lo Stato, elemento indispensabile per costruire la nostra nuova autonomia. A Roma possiamo contare su rapporti seri e di sostegno che ci consentiranno di rilanciare la strategia delle politiche della montagna, molto importante per la nostra regione. Bisogna usare bene il denaro che abbiamo a disposizione e quello che arriverà dando più spazio e attenzione non solo al turismo ma anche alle famiglie, da sempre elemento centrale della nostra comunità e anello forte della resilienza sociale durante il periodo di pandemia. Siamo sostenitori del fattore famiglia e ci spiace rilevare che il DEFR dedichi solo poche righe a questo tema su cui invece bisogna operare intervenendo sul lavoro, sulla casa e sul sostegno sociologico. La pandemia ha bloccato una serie di progetti che devono essere rispolverati come quello sul fattore famiglia e l'housing sociale. Questo disegno di legge, in chiaro-scuro, mette al centro la sanità destinando notevoli risorse che ci auguriamo vengano spese tutte e bene. Ci poniamo molti interrogativi, anche sotto il profilo della legittimità normativa, sull'introduzione dell'indennità regionale integrativa destinata solo a medici e infermieri che esclude tutte le altre categorie del comparto sanitario creando iniquità. Sempre in materia di personale, è fondamentale che la Regione proceda con le nuove assunzioni al fine di integrare le carenze di organico che stanno rallentando in maniera significativa l'azione della macchina amministrativa. Tutto questo deve essere fatto in tempi brevi perché le persone hanno bisogno di risposte immediate.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha espresso «grosse perplessità: né il DEFR né i disegni di legge di bilancio hanno contenuti convincenti e rassicuranti; sembrano una brutta copia del bilancio tecnico approvato l'anno scorso. È evidente che non c'è stata attenzione e lo dimostrano i 13 emendamenti proposti dalla maggioranza con la riscrittura della parte sui trasporti e cambi di rotta notevoli sulla regionalizzazione della sanità, così come vi è una mancanza di coerenza con gli obiettivi del programma Legislatura. La tutela della salute è la voce che ottiene un maggior incremento di risorse e speriamo che possa invertire la rotta rispetto al declino della sanità che è sotto gli occhi di tutti, ma nella bozza di Piano della salute e del benessere ritroviamo una totale assenza di condivisione e di pianificazione, un approccio a comparti stagni, con una visione dell’ospedale come fabbrica di prestazioni e una mancanza di risposte organizzative pratiche per la riorganizzazione del territorio. È inutile pensare a indennità per non fare scappare medici e infermieri, quando il problema non è solo legato alla retribuzione, ma soprattutto alla qualità del loro lavoro. Abbiamo voluto prestare attenzione anche all'aspetto sociale e alle fasce più deboli della popolazione attraverso un emendamento sulla rimodulazione dell'Irpef, la riduzione dell'indennità del Presidente del Consiglio e la destinazione di apposite risorse per raggiungere la piena copertura dei servizi per la prima infanzia e per rifinanziare il Bon Chauffage. Per quanto riguarda l'istruzione, è sempre più urgente la stabilizzazione degli insegnanti e operatori di sostegno, mentre rispetto all'edilizia scolastica evidenziamo una mancanza di visione, così come non intravediamo nessuna riforma strutturale per gli enti locali. Insomma, questo documento della maggioranza autonomista non fa altro che dimostrare che la Valle d’Aosta, l’Autonomia, è sempre meno capace di correggere i limiti della politica nazionale: cresce la povertà, perdiamo intelligenze, pensiamo alla montagna come un luna park, tutto in una visione miope e conservatrice della sanità.»

Il Consigliere Simone Perron del gruppo Lega VdA si è soffermato su alcuni aspetti specifici del DEFR: «Per quanto riguarda le assunzioni del personale docente è importante riflettere sulla possibilità della Regione di bandire proprie procedure. Su questo tema ci sono varie interpretazioni ma crediamo che si debba prendere una decisione coraggiosa per intervenire sulla questione del precariato. Bisogna poi introdurre una legge regionale in materia di istruzione professionale così necessaria al nostro territorio. Per quanto riguarda la cultura, riteniamo importante sostenerla ma a condizione che siano fissati dei criteri precisi per l'erogazione del denaro pubblico consentendo a tutti di potervi accedere, valorizzando i talenti effettivi.  Se il modo di sovvenzionare le iniziative e i centri ricalcherà quello del passato, allora sarebbe meglio chiudere il rubinetto pubblico e lasciare spazio all'iniziativa privata dirottando le risorse pubbliche su altre iniziative. Concludo con un riferimento al mondo green che non è tutto rose e fiori ma che ci deve portare a sfruttare la nostra posizione privilegiata nel settore idroelettrico. Infine, i trasporti e la mobilità, tema a noi caro ci vedono positivi sulla questione dell'aeroporto perché riteniamo che ci siano margini di sviluppo economico per la nostra regione mentre esprimiamo le nostre perplessità per la riapertura della linea Aosta/Pré-Saint-Didier sperando che non si ripropongano le criticità passate. Siamo invece favorevoli all'acquisto dei treni bimodali che in futuro potranno essere utilizzati anche con l'elettrificazione della linea Aosta/Torino.»

«Il mio sarà un voto di fiducia - ha annunciato il Consigliere Claudio Restano (GM) -. Qui voglio concentrami sul DEFR, quale strumento principe di programmazione, che deve essere rivisto nella sua impostazione. Il DEFR è impostato in maniera verticale e rispecchia l'organizzazione della nostra Regione, che non opera in maniera sistemica, ma a cassetti. Ci vuole quindi una riforma radicale della macchina organizzativa, entro breve, anche attraverso l'utilizzo di risorse esterne alla pubblica amministrazione, attraverso una revisione organica della legge 22/2010, prevedendo una riduzione di dirigenti, potenziando l'organico del comparto, riducendo le sedi distaccate della Regione. Bisogna dare una continuità amministrativa, al di là delle maggioranze che governano. Oggi, il bilancio presenta entrate proprie inalterate, un'alta spesa corrente e poche risorse per gli investimenti: ci vuole un cambio di rotta. Dobbiamo anche interrogarci sul futuro che vogliamo, prevedendo una seconda autonomia che ci permetta di generare meccanismi virtuosi a favore della nostra popolazione: solo con un'autonomia pratica, i cittadini potranno percepirla come positiva e darle un nuovo slancio.» Parlando di sanità e trasporti, il Consigliere ha osservato: «L'attrattività per medici e infermieri non riguarda solo le risorse ma anche la qualità e poteva essere estesa anche ad altre figure del comparto; l'istituzione del Servizio di epidemiologia è stata una mia battaglia per tanti anni: io auspico che si arrivi alla creazione di questa struttura, che sarà indispensabile, non perché è un adempimento di legge, ma perché ci aiuterà nel risolvere le crisi. Sottolineo, infine, la grave situazione della Motorizzazione civile, che ha una enorme carenza di dipendenti, a fronte di un servizio che è anche un sostegno alle nostre imprese. Sarà poi importante affrontare, non perché sia urgente ma per non arrivare a ridosso delle elezioni, la riforma del sistema elettorale regionale: noi siamo per l'elezione diretta del Presidente della Regione.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha annunciato il voto favorevole sui documenti di bilancio, concentrandosi sulle prospettive: «Siamo di fronte a una doppia transizione, dalla pandemia e dal modello di Valle d'Aosta che l'ha preceduta e che non ci sarà più. Rispetto al 2007, abbiamo un PIL del 18% inferiore: questo dato sintetizza una situazione socio-economica che è sensibilmente peggiorata per tutti i valdostani negli ultimi 15 anni. Oggi, dobbiamo portare la Valle d'Aosta, prima, fuori dall'emergenza sanitaria e, poi, alla creazione di un nuovo modello per recuperare competitività e attrattività. La transizione va progettata e deve essere trasformativa: ci vuole progettualità superando gli approcci verticali e a settori; ci vogliono progetti unitari, che rappresentino una visione di globalità. Per farlo, ci vuole una riforma della macchina amministrativa, che deve essere approvata in tempi brevi, altrimenti rischiamo di non riuscire a mettere a terra le azioni a favore dei valdostani. Senza le riforme, si vanifica l'effetto degli investimenti e delle risorse messe a disposizione dall'UE. Dobbiamo cambiare passo, attrezzandoci per dare risposte più concrete, interrogandoci anche sull'esercizio della nostra autonomia e sulla conoscenza del nostro territorio: sono entrambi un valore, ma dobbiamo valorizzarli per quello che effettivamente sono. Il bilancio ci permette di guardare con un certo ottimismo al triennio, anche se la spesa corrente è ancora troppo alta: un territorio di montagna va gestito con continui investimenti e interventi. Noi siamo per una visione liberale, di centro, con alla base la voglia di creare economia, non di mortificare il desiderio di intraprendere: al di là dei giusti ristori dati durante la pandemia, c'è oggi la necessità di guardare oltre, per non generare una logica di assistenzialismo che va superata.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

SC-LT