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Communiqué n° 723 de 2 décembre 2021

Mozione d'ordine sul voto riguardante l'istanza di incompatibilità di alcuni Consiglieri

 

Nella seduta mattutina del 2 dicembre 2021, dopo una sospensione per una riunione di maggioranza, il Capogruppo dell'Union Valdôtaine ha chiesto la parola per mozione d'ordine.

«A seguito di un voto espresso ieri in quest'Aula, si adombra che a questa votazione abbiano preso parte dei Consiglieri che hanno dei debiti nei confronti della Regione - ha specificato il Capogruppo Aurelio Marguerettaz -. Al fine di evitare speculazioni sull'attività del Consiglio, chiedo ai Presidenti del Consiglio e della Regione di intervenire per fare chiarezza. Io dichiaro di aver preso parte al voto perché non ho debiti nei confronti della Regione e chiedo ai Presidenti Bertin e Lavevaz di dichiarare se quanto da me affermato corrisponde al vero.»

Alla richiesta del Capogruppo dell'UV, si sono unite quelle dei Consiglieri Renzo Testolin (UV) e Claudio Restano (GM), che hanno dichiarato a loro volta di non avere debiti nei confronti della Regione e di aver partecipato al voto «in maniera assolutamente legittima e serena, come si è sempre fatto in quest'Aula, senza il timore di essere smentiti da chi fa un uso inappropriato e poco rispettoso della verità all'interno delle proprie comunicazioni.»

Anche il Consigliere Pierluigi Marquis (SA), che non ha partecipato ieri ai lavori del Consiglio «per ragioni di salute», ha dichiarato di aver estinto il proprio debito: «Questo è sciacallaggio politico: si fa un uso distorto di quanto avviene in quest'Aula.»

Il Consigliere Mauro Baccega (GM) ha invece annunciato di non aver partecipato al voto: «Io sono ancora un debitore nei confronti della Regione perché la mia assicurazione non si è ancora espressa. Sono sereno sul lavoro svolto dagli Uffici del Consiglio e della Regione e quindi aspetto la sentenza della Cassazione per capire se dovrò uscire da quest'Aula per aver espresso un voto favorevole su di un provvedimento che ha contribuito a salvare la Casinò e per il quale sono stato chiamato a risarcire 2,4 milioni di euro.»

Anche il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha dichiarato di non aver partecipato al voto.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha sollevato due criticità: «La prima è la carenza di istruttoria: l'atto è stato sottoposto all'attenzione del Consiglio senza che si fornissero i dati sufficienti per avere contezza di quello che si andava a votare; la seconda è che la carenza di istruttoria è una precisa responsabilità del Presidente del Consiglio, alla quale si aggiunge la responsabilità di aver permesso questa discussione: questa non è una mozione d'ordine, è una discussione politica, non ci risulta che ci sia stata una Conferenza dei Capigruppo per decidere di tenere questa discussione.»

Il Capogruppo Marguerettaz ha replicato al Consigliere Manfrin: «Abbiamo chiesto la mozione d'ordine perché la nostra era una domanda specifica collegata al voto espresso nella giornata di ieri, ossia chiedere se esistevano situazioni debitorie che potevano configurarsi come conflitto di interessi. Non volevamo una discussione politica.»

La Consigliera di PCP Chiara Minelli ha osservato: «Oggi si apprendono elementi nuovi di cui ieri non eravamo a conoscenza e che abbiamo esplicitamente chiesto non solo durante gli interventi in Aula, ma già molto tempo prima. Tutto è stato gestito in maniera oscura: non c'è stata la necessaria trasparenza che avevamo invocato. Se si portava tutta la documentazione in precedenza, probabilmente non saremmo nemmeno arrivati al voto. Ancora ieri in prima Commissione, alla richiesta di ricevere i documenti relativi all'istruttoria e all'istanza ci è stato detto di fare un accesso agli atti.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato che «i Consiglieri che hanno partecipato al voto e il Consigliere Marquis hanno estinto completamente la loro posizione debitoria nei confronti della Regione. La richiesta di chiarezza era quanto mai opportuna, perché le strumentalizzazioni e lo sciacallaggio sono antipatici in ogni dibattito politico.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha aggiunto: «Così come si fa all'inizio di ogni Legislatura o quando si fa la verifica sulle cause di incompatibilità, gli uffici conducono un'istruttoria approfondita: nel caso specifico, ad oggi, non sono emerse situazioni di incompatibilità e, a fronte di un'istanza specifica, abbiamo portato l'atto in Consiglio.»

I lavori riprendono alle ore 15.00.

 

SC