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Communiqué n° 37 de 10 février 2020

Giorno del Ricordo: una delegazione di studenti valdostani in Friuli-Venezia Giulia e in Slovenia

Dal 13 al 15 febbraio 2020

Il Giorno del Ricordo, commemorato oggi, lunedì 10 febbraio 2020, viene celebrato in Valle d'Aosta attraverso il viaggio di una delegazione di studenti tra il Friuli-Venezia Giulia e la Slovenia, in un'iniziativa promossa dal Consiglio Valle insieme all’Assessorato regionale dell’istruzione, università, ricerca e politiche giovanili.

Il percorso di approfondimento si sviluppa dal 13 al 15 febbraio e coinvolge un gruppo di studenti dell'Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès, del Liceo linguistico di Courmayeur, dell'Istituto professionale regionale alberghiero di Châtillon e dell'Istituto Don Bosco di Châtillon. Il progetto vuole continuare il percorso di sensibilizzazione e approfondimento per gli studenti sul tema dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, proseguendo le iniziative portate avanti negli anni anche dal Consiglio regionale.

Il viaggio farà anzitutto tappa al Sacrario militare di Redipuglia, monumento ai caduti della Prima guerra mondiale, e alla Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio italiano, per arrivare quindi a Trieste e a Capodistria, in Slovenia. In più occasioni, i ragazzi valdostani incontreranno dei rappresentanti della comunità italiana in Istria e Dalmazia, visitando anche la sede della TV Capodistria. L'itinerario prevede anche la visita al campo profughi di Padriciano, dove vissero gli esuli istriani e dalmati dalla fine della Seconda guerra mondiale al 1976; l'ultima tappa è in programma alla foiba di Basovizza, con la visita al Monumento nazionale sul carso triestino.

Il Giorno del Ricordo, istituito per legge nel 2004, è celebrato in coincidenza con la data della firma del Trattato di pace di Parigi, il 10 febbraio del 1947; il suo scopo è quello di «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.»

 

DJ