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Communiqué n° 20 de 28 janvier 2020

Leggi di bilancio della Regione 2020-2022: iniziato il dibattito in Aula

Seduta straordinaria del Consiglio Valle del 28 gennaio 2020

La seduta mattutina del Consiglio straordinario del 28 gennaio 2020 è stata dedicata al dibattito sui documenti di bilancio della Regione per il triennio 2020-2022.

Il Consigliere Roberto Cognetta (Vdalibra) si è detto colpito dall'appello del Presidente Testolin, «che ci ha chiesto un forte segnale di responsabilità. Un segnale che però noi abbiamo già lanciato in più occasioni, senza aver riscontro. L'emendamento cardine, quello che modifica l'Irpef, è stato un segnale inascoltato, nonostante i tanti discorsi in Commissione. Concordiamo che sia fondamentale non concentrarsi sulla pagliuzza ma sulla trave, e non è scontato in quest'Aula. Dichiaro la mia disponibilità a votare questo bilancio, pur essendo un documento a mio avviso non votabile. Eppure lo voterò, ma soltanto ad una condizione: che venga firmato almeno da diciotto Consiglieri il foglio delle dimissioni. Questo sgombrerebbe ogni dubbio su questo bilancio e sulle reali intenzioni di chi sta cercando nuove maggioranze e governi. Sono pronto anche a dare il mio voto al bilancio per poter far terminare questa Legislatura; mi pare uno scambio equo per fare davvero il bene dei valdostani, di tutti i valdostani. Il foglio delle firme sta passando tra i Consiglieri, questa non è una proposta provocatoria. Basta fare melina: gettate la maschera e dimostrate di voler davvero andare alle urne dopo l'approvazione del bilancio. Altrimenti, state solo perdendo tempo per sistemare i vostri affari, senza voler risolvere qualcosa

«Je porte une réflexion - a dit le Conseiller de la Lega VdA Roberto Luboz - qui part de la Journée de la Mémoire: il y a matière à réfléchir, en voyant les chroniques que nous lisons ces jours-ci. Il est nécessaire de rendre hommage à ce qui est arrivé dans le passé, mais il faut également se souvenir de tout ce qui est arrivé dans ce Conseil, dans celle qui pourrait être la dernière séance de cette Législature. Les élections de 2018 avaient donné un signal de changement: on a essayé de concrétiser ce changement, pendant la très brève expérience de gouvernement, comme le dossier Casino l'a démontré. Les résultats d'aujourd'hui portent à une confrontation impitoyable entre ce que nous avons fait, bien que critiqués avec une véhémence extraordinaire pars ceux qui nous ont menés ici.» Per il Consigliere, «il 2019 è iniziato con l'operazione Geenna e non poteva concludersi peggio, con le dimissioni di tre ottavi del Governo. Nessuno esce vincitore da questa esperienza legislativa: non noi, non chi ha cambiato casacca, non chi lava i propri panni sporchi in pubblico. Non la maggioranza, forse la peggiore della storia valdostana. Non ne esce vincitrice la nostra patria, vittima della più ipocrita delle espressioni, quella del "senso di responsabilità".»

Per la Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, «questo bilancio va votato rapidamente mettendo fine a questo percorso che dura ormai da un mese e mezzo e cui la nostra comunità assiste attonita e preoccupata. L'invito che rivolgiamo oggi è quello di procedere con serietà e pragmatismo, confrontandoci anche con durezza ma senza sollevare polemiche sterili. La campagna elettorale è partita, ma evitiamo di trasformare questo Consiglio in un palcoscenico, in una bagarre senza fine. Oggi, limitiamoci a constatare che siamo in netto ritardo: i tanti confronti hanno prodotto dei miglioramenti, ma è arrivato il momento di mettere fine all'esercizio provvisorio, salvaguardando la credibilità della nostra Assemblea.» Per Morelli, «questo è il bilancio che ridà un po' di sicurezza alla nostra regione: garantisce e consolida i servizi legati alla quotidianità e lascia intravedere un po' di luce dopo i momenti di crisi. Dà alcune priorità: prime fra tutte la sanità, con fondi in aumento che si attestano a 293 milioni di euro, e il diritto allo studio, con la valorizzazione dell'educazione plurilingue, la formazione per gli adulti, l'edilizia scolastica, il sostegno ai disabili. Per noi sono settori da privilegiare perché indici di civiltà: sanità e scuola devono garantire pari opportunità per tutti e quindi devono rimanere pubbliche. Questo bilancio pone anche attenzione al turismo, incrementando i fondi per la promozione e con misure in coerenza con una strategia regionale di sviluppo sostenibile e di miglioramento dei trasporti. In un momento in cui tutto si frammenta, noi di Alliance Valdôtaine abbiamo fatto un percorso inverso: abbiamo unito anziché dividere cercando i punti in comune tra ALPE e UVP e su questa strada intendiamo proseguire con convinzione e coraggio. Per incidere significativamente abbiamo però bisogno di stabilità che il quadro politico attuale non può garantire: ribadiamo quindi in modo chiaro - pur non raccogliendo i ricatti e le provocazioni perché decidiamo noi tempi e modi di firmare le nostre dimissioni - che si torni a dare la parola agli elettori e proponiamo che si decida per un election day. Questo aumenterà il coinvolgimento dei cittadini e permetterà di ottimizzare i costi per l'Amministrazione

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha sostenuto: «In questa Legislatura c'è una sostanziale differenza tra la politica fatta da voi e la politica come la concepiamo noi. Nei mesi del nostro Governo, abbiamo portato i fatti, ottenendo risultati che hanno cambiato il destino della Valle d'Aosta. Abbiamo dimostrato la nostra caratura morale: prima di far politica siamo uomini e per noi non c'è nulla di più importante della dignità; combattiamo per ideali, non siamo attaccati alle poltrone e quando diciamo una cosa la facciamo, altrimenti andiamo a casa. Potete raccontare col vostro tono mellifluo ciò che volete, mentre noi andiamo in giro a testa alta. Ho una visione diversa: miro ad un confronto a ben più alto livello, con un dialogo franco tra maggioranza e opposizione. La vostra è l'unione della disperazione e delle debolezze, è uno strumento per essere rieletti, anche portando nel baratro i vostri movimenti. Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità a venirvi incontro, anche nel caso di questo bilancio che arriva per la terza volta in Aula, ma ci avete chiuso le porte in faccia

«Questo bilancio - ha detto il Capogruppo di Vdalibra, Stefano Ferrero - ha dei padri, come quello dell'Union Valdôtaine che veniva chiamato "jolly" nelle intercettazioni, o quel "cavallo vincente" dell'Union Valdôtaine Progressiste, che però è scomparso. Questo bilancio dà un segnale non ai valdostani, ma a qualcuno in particolare: qualcuno con cui bisogna saldare dei debiti, facendo capire che ci sarà ancora possibilità di voto di scambio nelle prossime elezioni. Per questo il bilancio è inaccettabile: c'è un disegno che va ben oltre la presentazione del bilancio stesso. Gli emendamenti proposti possono inserire qualche correttivo, ma manca una visione strategica a medio e lungo termine. Non possiamo parlare di eccellenze nel turismo, nella sanità, nell'istruzione, nell'assistenza agli anziani, nel soccorso come testimoniato dalla gestione ostinata dei Vigili del fuoco. Ci troviamo a votare questo bilancio per la terza volta: la responsabilità quindi è vostra, di chi lo ha portato in Aula senza i voti necessari. Adesso avete la possibilità di porre la firma per decidere la fine di questa triste Legislatura: firmate le dimissioni, e turandoci il naso voteremo per approvare il bilancio. Chiudiamo questa pagina vergognosa della storia della Valle d'Aosta.»

Pour le Chef de groupe de l'Union Valdôtaine, Erik Lavevaz, «le budget est le moment de programmation le plus important de l'administration, un moment de dialogue, de partage. Mais aujourd'hui il est difficile de faire de la programmation financière et politique. Pour l'Union Valdôtaine, la priorité est d'approuver le budget; ensuite, il faut procéder aux élections. Il s'agit d'une décision sérieuse, ni impulsive ni prise à la hâte: de façon claire et cohérente le mouvement de l'UV a toujours porté en avant cette idée.» E ha proseguito: «purtroppo, le vicende di cronaca hanno leso i rapporti di fiducia tra cittadini e amministratori, hanno comportato conseguenze politiche pesanti, per cui la fine della Legislatura è l'unica soluzione possibile. E l'UV sostiene le elezioni pur sapendo di non essere in un momento di forza. Questo non è un bilancio di marchette, ne sono certo, ma non vorrei lo diventasse con gli emendamenti presentati in un clima ormai di campagna elettorale. Teniamo poi presente che il Governo che verrà sarà legittimato a rivedere questo documento contabile, nelle parti di discrezionalità politica. Ma il bilancio va assolutamente approvato. Focalizzandomi sugli Enti locali, rappresento la necessità di fare un'inversione di rotta rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da una sussidiarietà inversa motivata dalle esigenze del bilancio regionale. Ma ora il trend deve tornare ad essere quello di un tempo. E questa è una convinzione ancorata nel mio essere federalista. In futuro bisogna ridare agli Enti locali maggiore dignità e maggiori risorse, ridando in toto la finanza locale ai Comuni. Non firmerò le mie dimissioni in bianco prima dell'approvazione del bilancio. Prima il voto al bilancio, poi si proceda alle considerazioni per ridare voce ai cittadini

La Consigliera del M5S Maria Luisa Russo ha parlato di «bilancio con pesanti ombre scure nei suoi capitoli e con interferenze della 'ndrangheta locale e condizionato anche dalla questione della discarica di Pompiod. Oggi paghiamo i danni di una classe politica che negli anni ha fatto scelte scellerate e che ha isolato la Valle d'Aosta dal resto d'Italia. Questo ultimo mese è stato come vivere in una pièce théâtrale, in una farsa, con giochi di poteri esterni a questo Consiglio regionale. Vi siete dimenticati che il bilancio è il futuro per la nostra regione, ma vedo davvero poco amore e interesse reale per la Valle d'Aosta.» La Consigliera si è quindi soffermata su alcuni temi: «Dobbiamo ripartire dall'istruzione se vogliamo dare un'occasione di rinascita sana e pulita alla nostra regione. La scuola secondaria di secondo grado è vissuta male: gli aspetti deboli sono la didattica, la valutazione, il ruolo dei dirigenti, l'eccessiva burocrazia. Per noi la scuola deve puntare sull'inglese, sulla formazione degli insegnanti. Nel DEFR, poi, le politiche per i giovani sono appena accennate mentre le politiche sociali non sono nemmeno citate, quando invece c'è il problema del welfare per gli anziani e mancano le politiche per la natalità e il sostegno alle famiglie. Per noi la sanità deve restare pubblica a tutti i costi: il prossimo Piano per la salute e il benessere dovrà trovare nuovi modelli per migliorare il sistema sanitario. Abbiamo proposto degli ordini del giorno e una serie di emendamenti anche se non condividiamo l'impianto del DEFR e del bilancio: lo abbiamo fatto per portare il nostro contributo, confrontandoci con le esigenze della comunità. Noi ci asterremo sul voto di fiducia a questo bilancio e riteniamo che il ritorno alle urne sia inevitabile perché questi 35 Consiglieri non sono in grado di far funzionare questo Consiglio

«Al di là delle vicende investigative che faranno il loro corso - ha dichiarato la Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) - la conseguenza politica è che siamo di fronte a una crisi istituzionale che ha visto Giunte cadere per 8 volte negli ultimi 6 anni e mezzo. Per questo, prima di andare a votare, noi riteniamo che fosse necessario riscrivere le regole: la prospettiva oggi è di recarci alle urne con un sistema vecchio, mentre serve la possibilità di scegliere una maggioranza e un Presidente che governino in modo stabile, senza continui stravolgimenti, in modo da poter chiedere conto di quanto fatto al termine della Legislatura. Sono anche personalmente contraria a un "election day" che rischia di svilire le elezioni comunali, magari permettendo candidature in entrambe le competizioni elettorali. Noi ritenevamo che ci fosse ancora lo spazio per confrontarsi, fra tutte le forze politiche, mettendo da parte calcoli personali e di bottega. C'era una strada alternativa, quella di un Governo istituzionale che in sei mesi, fino ad ottobre, poteva realizzare alcune riforme condivise e poi andare al voto con regole nuove. Rete Civica non ha sostenuto la nascita della Giunta Fosson, ma abbiamo osato, con l'accordo di luglio, proporre coraggiosi obiettivi in tempi definiti, introducendo concetti e metodi sconosciuti alla politica valdostana: alcuni risultati li abbiamo raggiunti, altri no. Sulla manovra finanziaria, dopo un lungo periodo di calo, il quadro delle entrate regionali è in crescita ed è più stabile: il paradosso è che il Consiglio rischia ora di paralizzare la propria operatività per mezzo anno. Non subordiniamo il nostro voto sul bilancio all'accettazione dei nostri emendamenti, ma siamo critici su diversi punti del DEFR: sulle linee individuate per la diffusione delle colonnine di ricarica elettrica, sul collegamento con impianti a fune tra Cervinia e Monterosa, sui tempi della concessione delle acque a CVA.»

La Capogruppo di ADU VdA, Daria Pulz, annunciando il voto contrario, si è detta «disillusa rispetto al DEFR che non esplicita una programmazione innovativa, ma presenta priorità troppo generiche: una lista di buoni propositi che si trascinano stancamente di anno in anno, come nel caso del lavoro e dello sviluppo delle attività produttive, per cui l'immobilismo della politica elargisce finanziamenti senza costruire un tessuto economico stabile e crescente. Molte risorse sono state dirottate su turismo, beni culturali, sport, commercio e agricoltura: una sinergia positiva, ma con un tesoretto che stride con la differenza di investimenti per il lavoro e la formazione professionale (senza una strategia per far trovare ai giovani lavoro in Valle d'Aosta) e per l'edilizia. Siamo preoccupati per gli studi che puntano sull'accrescimento degli impianti a fune, visto che ci sembra più opportuno puntare a una gestione sostenibile degli esistenti. Sempre nell'ambito dei cambiamenti climatici e della tutela del territorio, siamo in particolare apprensione per la grande opera delle Cime Bianche; è inoltre imbarazzante la situazione dei trasporti pubblici, in particolare della ferrovia, vorremmo attenzione alla vera mobilità sostenibile e alla lotta al rischio idrogeologico. Non viene affrontata la questione della raccolta dei rifiuti malgrado lo scandalo di Pompiod e le diffuse preoccupazioni per la discarica di Issogne. Non si capisce il disegno di riorganizzazione dei servizi socio-sanitari. La spesa complessiva per l'istruzione è in diminuzione e solo una piccola parte è riservata agli investimenti per l'edilizia scolastica, eppure la politica dovrebbe concentrarsi proprio sulla formazione dei nostri giovani, ovvero del nostro futuro. In conclusione, è dal 23 gennaio 2019 che ripetiamo che questo Consiglio è delegittimato: dovremmo avere tutti e 35 insieme il coraggio di dare un segnale alla comunità valdostana dimettendoci affinché possa lavorare al rinnovamento della classe politica.»

Il Consigliere Luciano Mossa (M5S) ha richiamato il percorso dei documenti di bilancio in Commissione e in Consiglio: «La condivisione auspicata dal Governo e dalla maggioranza era nei fatti una menzogna: il vero obiettivo era quello di prendere tempo per arrivare a un accordo nella spartizione delle marchette. Ormai lo hanno capito tutti. Nonostante tutto, il M5S ha lavorato con serietà portando un contributo concreto, anche se non è servito a nulla: malgrado la nostra ampia collaborazione, la maggioranza ha approvato solo i suoi emendamenti bocciando quelli dell'opposizione. Oggi auspichiamo che la ex maggioranza abbia finito di giocare a "marchettopoli" e chiediamo: avete i numeri per votarvi il DEFR e il bilancio davanti agli occhi indignati dei valdostani? È giunto il momento di tornare alle urne

«Ogni volta - ha detto il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin - che ci siamo trovati a discutere di questo bilancio, ci è stato detto che era il migliore possibile: ogni volta, invece, è stato emendato dalla stessa ex-maggioranza. Ci si dice che la responsabilità della mancata approvazione del bilancio è di tutti: ma invece è solo di chi ha voluto, da dicembre 2018, fare un ribaltone contro il volere dei valdostani. Noi vogliamo coerenza tra la campagna elettorale e i temi che poi vengono effettivamente affrontati in Aula. Nel programma di governo dell'ex maggioranza c'è una lunghissima serie di fallimenti: rappresentanza valdostana a Bruxelles, utilizzo delle risorse di CVA per lo sviluppo economico, ente unico del turismo, profonda riforma dell'amministrazione regionale, potenziamento del sistema sanitario, rilancio del sistema culturale, riorganizzazione del welfare, legalità. Un esempio è quello della situazione degli agricoltori, che definite "vostri": le risposte sono quelle che leggiamo sui giornali sui prezzi del latte, sulla disperazione degli allevatori che vendono le pecore in Piemonte, sui fondi europei destinati all'agricoltura. La condizione delle politiche sociali è ancora peggiore, per non parlare della sanità: i casi di cronaca di questi giorni ne sono la testimonianza.»

La Consigliera Emily Rini (PNV-FV-AC) ha osservato: «Il tempo di discussione in Commissione è stato ben utilizzato: oggi possiamo analizzare un testo con elementi di novità. Ho presentato due emendamenti: uno intende fornire una prima risposta alla galassia delle partite IVA, un mondo che, in trincea, soffre in silenzio per mandare avanti la baracca; l'altro va incontro alle associazioni senza scopi di lucro, in particolare le Pro Loco, fondamentali per la prosecuzione di iniziative identitarie sul nostro territorio ma messe in ginocchio dalle stringenti previsioni della circolare Gabrielli sulla sicurezza, non confacenti alla nostra realtà. Ma è solo un primo passo: per le partite IVA dobbiamo lavorare a un disegno di legge; per le piccole Associazioni bisogna far fronte comune a livello nazionale. Come Presidente del Consiglio, questa mattina ho poi depositato un ordine del giorno sulla parifica di bilancio con la Corte dei Conti, al fine di equiparare la nostra Regione alle altre, sarebbe un segnale di totale trasparenza. La Valle d'Aosta deve essere unica, ma non facciamoci riconoscere per non essere al passo con i tempi. Inoltre, non si può tacere su CVA, perché non scegliere vuol dire scegliere e io mi dissocio da questo atteggiamento. Queste sono le nostre priorità ed è a queste che vincoliamo l'appoggio al bilancio. Con coerenza confermo la mia posizione ribadendo la mia intenzione di dimettermi dopo l'approvazione del bilancio ma per serietà e concretezza, agli atti folcloristici preferisco quelli che producono effetti. E quindi rilancio dicendo che aspetto tutti i colleghi con la penna in mano nell'ufficio del Segretario generale del Consiglio per firmare le dimissioni che produrranno così effetti immediati.»

«Il clima - ha detto intervenendo la Consigliera Alessia Favre (AV) - è quello di un anticipo di campagna elettorale. Andare a votare è opportuno: a titolo personale, però, propongo di riflettere su quanto in questa Aula siamo autoreferenziali, perdendoci in considerazioni che, seppur legittime, interessano solo noi. È anche colpa nostra se la comunità valdostana si allontana dalla politica. La priorità adesso è trovare un modo decoroso di approvare il bilancio: è compito di chi lo ha scritto, ma anche di chi ha cercato di migliorarlo. Non è certamente un bilancio perfetto, ma è lo strumento necessario. Non siamo però a un bilancio che serve a ottenere consenso. Non stupisce chi vuole proporre alternative, né stupiscono le accuse: lasciano invece perplessi i toni continui che parlano di marchette e 'ndrangheta, accuse gravi che non possono essere generalizzate. Nessuno, invece, sottovaluta lo tsunami che si è abbattuto sul Consiglio. Dovremmo invece avere paura di coloro che si sentono ancora di manovrare dall'esterno la politica valdostana: di certo a loro interessa il bilancio. Qualcuno ha detto che la battaglia per cambiare la Valle d'Aosta non è finita: occorre fare un passo per volta

Le Conseiller Diego Lucianaz (Lega VdA) a souligné: «La situation est dramatique, les Valdôtains demandent au Conseil de démissionner, bien sûr après avoir approuvé le budget. Mais les Valdôtains invoquent aussi la réduction des impôts et il faut être plus proches des entreprises qui ont des difficultés. Tout d'abord, pour avoir un gouvernement stable, des gens stables sont nécessaires, des règles stables ne suffisent pas. Nous sommes convaincus que les prochains Conseillers seront des gens sérieux. Enfin, je reproche au Gouvernement de n'avoir pas suffisamment travaillé pour favoriser la langue des Valdôtains.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

SC-MM-DJ