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Communiqué n° 383 de 2 juillet 2019

Seduta straordinaria su CVA: approvata una risoluzione

Adunanza del 2, 3 e 4 luglio 2019

 

L'Assemblea regionale, convocata in seduta straordinaria oggi, martedì 2 luglio 2019, sul tema della Compagnia Valdostana delle Acque, ha approvato una risoluzione proposta in Aula dai gruppi consiliari Alliance Valdôtaine, Union Valdôtaine, Stella Alpina e Rete Civica-Alliance Valdôtaine. Il testo ha ottenuto 24 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC, M5S, ADU-VdA) e 11 astensioni (Lega VdA, Mouv', GM).

Contestualmente, il Consiglio ha respinto, con 19 astensioni (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC) e 16 a favore (Lega VdA, M5S, Mouv', ADU-VdA, GM), una risoluzione, depositata dai Consiglieri del M5S, Lega VdA e Mouv'.

L'iniziativa approvata impegna la Giunta regionale a procedere speditamente, per quanto nelle sue competenze, alla definizione e concertazione nell'ambito della Commissione paritetica Stato-Regione, di una norma di attuazione dello Statuto che consenta alla Regione Valle d'Aosta di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico e preveda procedure particolari nella riassegnazione delle autorizzazioni delle grandi derivazioni per una società che sia interamente pubblica, organo strumentale della Regione stessa. Inoltre sollecita la Commissione consiliare competente a compiere, con gli strumenti che può attivare, un approfondimento sul funzionamento di CVA, sulla funzionalità della sua organizzazione e sulle criticità da affrontare.

La riunione straordinaria del Consiglio era stata decisa dalla Conferenza dei Capigruppo il 13 giugno scorso su richiesta dei gruppi Movimento 5 Stelle, Lega Vallée d'Aoste, Mouv', Rete Civica-Alliance Citoyenne, Ambiente Diritti Uguaglianza VdA e Misto.

Il dibattito

A inizio seduta, il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha illustrato il testo della risoluzione di M5S, Lega VdA e Mouv': «La nostra iniziativa intende proporre alla Commissione consiliare competente di condurre una valutazione delle attività della società CVA negli ultimi esercizi in merito alla coerenza con le finalità sociali e la mission aziendale con cui CVA è stata costituita, da trasmettere al Consiglio entro 60 giorni, al netto della pausa estiva, per le opportune valutazioni. Inoltre chiediamo al Governo regionale di non rinnovare l'affidamento degli incarichi apicali del Consiglio di amministrazione di CVA agli attuali amministratori, affidando alla Commissione consiliare competente un primo vaglio dei curricula vitae dei candidati al fine di identificare quei soggetti il cui profilo di competenze risponde al meglio alle esigenze di conduzione dell'azienda. Inoltre intendiamo impegnare la Giunta a sospendere gli effetti dell'esclusione di CVA dalla legge regionale n. 20 del 2016 (Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione) fino al mantenimento dell'intero capitale sociale nelle mani pubbliche.»

La Capogruppo di AV, Patrizia Morelli, ha presentato all'Aula la proposta di emendamento dei gruppi AV, UV, SA e RC-AC: «Ricordiamo due concetti sui quali il Consiglio si era già trovato d'accordo e si era espresso: il primo impegno ricalca la necessità di perseguire con convinzione e celermente la definizione di una norma di attuazione che consenta alla Regione di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo delle acque pubblico a scopo idroelettrico; il secondo chiede alla Commissione consiliare competente di compiere un approfondimento sul funzionamento di CVA, sulla funzionalità della sua organizzazione e sulle criticità da affrontare. Con questo emendamento, riteniamo si possa trovare una condivisione. Riguardo al nuovo testo presentato dal collega Mossa, abbiamo delle perplessità sia sul non rinnovare gli incarichi apicali del Consiglio di amministrazione, che competono a Finaosta, sia sul riportare la CVA sotto il cappello della legge regionale 20 del 2016.»

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha sottolineato: «Il documento della maggioranza è un emendamento sostituivo, non integrativo; non c'è volontà di condivisione. Inoltre, il testo rimanda alla Commissione impegni molto vaghi e per questo potranno essere facilmente disattesi a piacimento. Gli impegni previsti invece dal testo dell'opposizione prevedono espressamente specifiche competenze che il Consiglio affida alla Commissione, in modo da esercitare un suo controllo su quella che è una proprietà di tutti i valdostani. Se il tramite di Finaosta esclude il Consiglio dal pronunciarsi sul destino di una società come CVA, allora c'è qualcosa che non funziona. Stralciare dal controllo di quest'Aula la gestione di CVA è un atto votato da una maggioranza diversa dall'attuale. Resta ferma la nostra disponibilità a trovare una soluzione condivisa, ma ci stiamo accorgendo del fatto che questa non è la maggioranza del dialogo.»

Il Vicecapogruppo di AV, Alessandro Nogara, ha osservato che «il bilancio è redatto dall'Azienda, approvato dal Consiglio di amministrazione della stessa, sottoposto al controllo del Collegio sindacale e alla Società di revisione esterna e indipendente: il bilancio è stato quindi certificato. Se il M5S ha altre notizie, si rivolga in altre sedi, perché con le sue accuse e il suo comportamento non fa altro che screditare e indebolire la CVA. Fa specie poi apprendere che il M5S voglia entrare così pesantemente nella gestione delle società pubbliche, quando invece sostiene che la politica debba mettere giù le mani da CVA. Riguardo alla legge regionale n. 20 del 2016, ricordo che il professor Florenzano, audito in quarta Commissione su proposta dell'allora Presidente Luboz, aveva detto che era importante escludere la CVA da questa norma perché totalmente incompatibile con il libero mercato e la concorrenza.» Il Consigliere ha poi stigmatizzato «che tutti siano titolati a parlare del futuro di CVA tranne chi è stato chiamato ad amministrarla. Una società, voglio evidenziarlo, che ha ottenuto la medaglia d'oro della Corporate Social Responsibility riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa.»

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha replicato che «stiamo parlando dell'unica legge che disciplina i principi di trasparenza e contenimento della spesa delle società partecipate ed è quindi importante rispettarla anche per CVA. È irresponsabile dare completa autonomia al management aziendale, lasciando completamente al di fuori del controllo regionale la società. Il non rinnovo dei vertici è per noi opportuno per i persistenti comportamenti dell'Amministratore delegato e del Presidente di CVA nei confronti del processo di quotazione in borsa. Secondo noi è fondamentale ricostituire il team di comando per avere un'azienda davvero competitiva, anche nella malaugurata ipotesi della quotazione in borsa.»

La Consigliera di RC-AC, Chiara Minelli, ha evidenziato: «CVA è una creatura della Regione, della politica valdostana ed è pertanto necessario che il Consiglio si occupi di questa società, anche se purtroppo, in questo ultimo anno, ci si è concentrati unicamente sull'aspetto della quotazione in borsa. A nostro avviso, la quarta Commissione è il luogo adatto per procedere agli approfondimenti che sono assolutamente necessari, perché non tutti hanno gli elementi di conoscenza su questi aspetti. L'iniziativa del M5S mette sotto accusa il management di CVA. Noi abbiamo affermato che non sta all'Amministratore delegato decidere le scelte di politica energetica della Regione; ma occorre assolutamente una visione d'insieme ampia e approfondita e che si focalizzi su due questioni: come creare le condizioni perché CVA continui a essere una società interamente pubblica di primaria importanza e capirne il suo funzionamento, le sue criticità. L'emendamento che abbiamo firmato affronta questi due aspetti, tiene conto delle necessità globali, sottolineando l'assoluta importanza della norma di attuazione. La proposta di integrare i due testi con un semplice copia e incolla non sta in piedi e questa scelta di non accogliere l'emendamento sostitutivo, a mio avviso, è una occasione mancata di compattezza del Consiglio regionale su un tema fondamentale.»

Il Consigliere del Mouv' Elso Gerandin ha dichiarato: «Riprendere dall'inizio il dibattito su CVA è un'inutile perdita di tempo perché in quest'Aula ci sono delle posizioni molto chiare. Noi non abbiamo cambiato idea rispetto a quanto già espresso proprio qui, in particolare sulla questione di non rinnovare gli incarichi agli attuali vertici perché sono entrati a gamba tesa nella discussione sulla quotazione in borsa o meno della società così come siamo convinti che si debba ricondurre CVA sotto il cappello della legge 20. Ci sono altri gruppi invece, come Rete Civica, che hanno trasformato la propria posizione riguardo ai comportamenti dei vertici di CVA e che, soltanto a maggio, avevano stigmatizzato con un comunicato molto duro nei loro confronti. Non mi meraviglio più di nulla, però noi dobbiamo dare un segnale al CdA della Compagnia, perché qualcuno ha detto delle cose inopportune in un momento inopportuno.»

Il Capogruppo di ADU-VdA, Daria Pulz, ha parlato della nomina dei vertici aziendali: «Per evitare il reiterare di imbarazzanti situazioni occorre cambiare rotta con grande urgenza, serve la volontà politica di abbandonare i vecchi criteri da manuale Cencelli. Il prossimo Consiglio di Amministrazione deve avere chiaro di gestire un bene comune fondamentale, l'acqua; deve accettare che è alla comunità che si deve rendere conto delle scelte compiute. Sarebbe anche auspicabile che nel CdA siedano rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Ci chiediamo ancora il motivo per cui non siano stati emessi bond quotati per sottrarsi alla legge Madia. Per ADU-VdA, non si deve riavviare il percorso di quotazione in borsa e nulla si deve vendere a società in cerca di espansione nel Nord Ovest. Ribadiamo che qualunque decisione sul futuro di CVA deve essere sottoposta a referendum consultivo popolare e ci dichiariamo favorevoli alla risoluzione dell'opposizione, ma anche all'emendamento sostitutivo della nuova maggioranza perché siamo a favore alla norma di attuazione e a procedere agli approfondimenti del caso in quarta Commissione.»

Per il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, «così come definito dal Codice civile, la gestione dell'azienda spetta al Consiglio di amministrazione, che secondo determinate modalità deve predisporre la bozza di bilancio da sottoporre all'assemblea per la sua approvazione. Il bilancio è quello consuntivo dell'anno precedente: quando questo è validato e certificato, non esiste nessuna discrezionalità da parte dell'azionista nella votazione. Per quanto riguarda l'applicazione della legge 20, tutti i soggetti auditi nella Commissione speciale CVA hanno detto che bisognava sottrarre la società dai lacci di questa norma, perché altrimenti non veniva garantita una gestione efficace e redditizia tale da garantire adeguate risorse per la Valle d'Aosta. Stupisce quindi la richiesta della risoluzione dei gruppi di minoranza. Con la nostra proposta di risoluzione abbiamo cercato di introdurre un momento di approfondimento nella Commissione consiliare competente, perché è importante contribuire con i nostri desiderata agli obiettivi di questa società pubblica. Vi sono grosse critiche al CdA, ma tutti ce la vogliono comprare: secondo voi perché funziona male e rende poco? Non credo. E noi tutti, in quest'Aula, dobbiamo ribadire l'importanza che CVA resti sotto il controllo del pubblico: io auspico che tutti si assumano questo impegno. CVA è una società che ha alimentato e alimenta il bilancio della Regione e anche se sono stati commessi degli errori, sono sempre stati in buona fede e tutto il personale ha lavorato sempre per il meglio di questa società che fa gola a tutto il mondo. La nostra priorità è questa: mantenere il Gruppo sotto il controllo pubblico nel sistema delle regole a disposizione, dare un futuro che sia il migliore possibile in primis attraverso una norma di attuazione al fine di superare le nuove sfide che tutti i valdostani si aspettano.»

Il Consigliere della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha affermato di aver assistito «ad una grande pagina di politica, con la presentazione da parte della neonata maggioranza di un emendamento sostitutivo che in sostanza parla di altro: una sorta di disinnesco, piuttosto che un obiettivo. Non voglio tornare sulla querelle delle vendite/quotazioni o altre strade ma ribadisco la necessità di disporre di numeri per comprendere tutti i possibili scenari di evoluzione e pericolo per poter valutare la strada da intraprendere con tutti gli elementi utili.»

L'Assessore alle finanze Renzo Testolin ha replicato che «trasparenza ed efficacia sono concetti cari a tutti così come lo sono il miglioramento delle potenzialità della società. Per noi il percorso è chiaro ed è quello di rendere più sicuro da parte della Regione l'affidamento diretto a CVA della gestione delle acque, contribuendo inoltre ad alleggerire gli oneri amministrativi della società, creando i presupposti per incidere positivamente sulle iniziative per la decarbonizzazione della Valle d'Aosta e per garantire risorse importanti per la nostra Regione. Sul percorso che si sta cercando di fare, è importante sottolineare che riprende una linea di condotta già approvata da questo Consiglio a suo tempo, primo fra tutti la definizione di una norma di attuazione che renda concedibili direttamente le concessioni dopo il 2029. Se questo percorso portasse i suoi frutti sarebbe fondamentale. Rimangono aperte le necessità di individuare i limiti che impediscono la piena redditività della società, prime tra tutte le limitazioni operative imposte dalla legge Madia. Rimarco che i numeri di CVA sono in crescita e si riallineano ai dati del 20124/2015 con risorse importanti che la Regione potrà nuovamente mettere a disposizione del territorio, assicurando servizi e infrastrutture e dando indirettamente un sostegno alla nostra economia.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha aggiunto: «Questo non è un disinnesco, perché il Governo in merito ha una posizione precisa: l'azione della Paritetica non esclude né posticipa certe scelte e la Commissione porterà il proprio lavoro sui tavoli ministeriali a breve. Per addivenire a risultati, non dovremo aspettare troppo tempo; intanto, metteremo in moto approfondimenti per cercare alternative, fermo restando il principio secondo cui CVA è una società valdostana. Ci asteniamo sul testo dell'opposizione, esprimendo invece il voto favorevole a quello della maggioranza, ribadendo che il percorso che abbiamo delineato è molto attento e di stimolo, piuttosto che di attesa.»  

SC-MM