Info Conseil

Communiqué n° 309 de 22 mai 2019

Approvata la proposta di legge per la rideterminazione degli assegni vitalizi

Seduta consiliare del 22 maggio 2019

 

Nella seduta del 22 maggio 2019, il Consiglio regionale ha approvato, con 31 voti a favore e 4 astensioni (Mouv', ADU-VdA), la proposta di legge che contiene la rideterminazione degli assegni vitalizi di cui alla legge regionale 33 del 1995.

Il provvedimento, presentato dai componenti l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, è finalizzato a dare attuazione all'articolo 1 della legge di bilancio 2019 dello Stato che ha sancito una serie di adempimenti in capo alle Regioni volti alla rideterminazione dei vitalizi, i cui criteri sono stati stabiliti nell'intesa siglata il 3 aprile scorso in sede di Conferenza Stato-Regioni. La ridefinizione riguarda il sistema della prestazione definita che è stato in vigore fino alla XII Legislatura e potrà consentire, in fase di prima applicazione, un risparmio calcolato su base annua di circa 50 mila euro, pari approssimativamente al 5 per cento della spesa annua.

La Presidente del Consiglio, relatore della proposta, ha spiegato che al fine di giungere a tale intesa, la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, che allo scopo si è riunita più volte e ha svolto un ruolo importante nella definizione della stessa, ha avviato, nei mesi scorsi, un'istruttoria tecnica, richiedendo ad ogni Assemblea legislativa regionale di predisporre simulazioni della rideterminazione e giungendo alla formulazione di una proposta puntuale, condivisa da tutti i Consigli regionali, il cui l'obiettivo è quello di contribuire al coordinamento della finanza pubblica, producendo risparmi di spesa e armonizzando la legislazione regionale.

Emily Rini ha quindi aggiunto che questo passaggio è positivo perché armonizza questo tema su tutto il territorio italiano, dove esistono trattamenti molto diversificati, evidenziando che la Regione Valle d'Aosta è stata citata come l'esempio più virtuoso fra le Regioni italiane. Un segnale positivo, per la Presidente del Consiglio, la quale ha puntualizzato che il vitalizio in Valle non esiste più dal 2003, quando è stato introdotto il sistema contributivo, che era ancora bilanciato in maniera non equa, ma che nel 2012 è stato riformulato in maniera da consentire una reale ottimizzazione della spesa pubblica e in particolare una riduzione dei costi della politica. Ha poi ricordato che nel 2018 è stato dato un altro segnale fortissimo dal Consiglio, quando ha abolito anche il sistema previdenziale e introdotto l'adesione facoltativa alla previdenza complementare: oggi, sono 13 i Consiglieri che non vi hanno aderito, tra i quali anche la Presidente Rini. Per quanto riguarda, invece, i vitalizi prima della XII Legislatura, sui quali questo provvedimento interviene, la Presidente ha specificato che per la Valle d'Aosta non cambia nulla, in quanto il contributo di solidarietà dato dai Consiglieri ante 2003 è già pari alla misura introdotta ora, sottolineando che la Valle d'Aosta è l'unica regione dove non c'è stato nessun ricorso. Ha infine concluso che su queste tematiche, al di là delle appartenenze politiche, il Consiglio ha dato prova di serietà.

Il Capogruppo di Mouv' Stefano Ferrero ha motivato l'astensione perché si continua a spacciare per successo quello che invece si fonda sul nulla. Ferrero si è detto fermo sulla posizione che aveva ancora prima di cominciare a fare politica: i vitalizi vanno aboliti e non tagliati o ridotti come, invece, hanno proposto movimenti che ora sono al Governo nazionale, come il M5S. Per Ferrero, il politico non deve avere privilegi rispetto al cittadino.

Il Capogruppo del M5S ha replicato che quanto viene discusso a Roma è frutto delle decisioni del contratto di governo con la Lega e quindi bisogna trovare una mediazione: il M5S, ha detto, è a favore dell'abolizione totale dei vitalizi, ma non avendo ancora il 51% per governare da solo, spesso deve trovare dei compromessi per raggiungere quanto più possibile gli obiettivi prefissati.

Il Capogruppo della Stella Alpina ha sostenuto che la politica deve garantire l'accesso a tutti i lavoratori, ma ha ravvisato che non c'è pari trattamento tra gli autonomi rispetto ai dipendenti. Per Pierluigi Marquis questi non sono argomenti da cavalcare per conquistare l'opinione pubblica, bisogna piuttosto approfondire, fare proposte costruttive con approccio corretto; è un tema che non deve appartenere a nessun partito per fregiarsi col titolo di difensore della corretta spesa pubblica nella remunerazione dei Consiglieri. Marquis ha osservato che alla comunità interessa soprattutto sapere che ogni Consigliere porti idee per risolvere i problemi della quotidianità.

Il Vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle ha annunciato il voto convintamente a favore di questa proposta di legge che, per quanto tardiva e senza riuscire a recuperare i vitalizi del passato, permette di sanare almeno qualche situazione, prevedendo una cosiddetta doppia pensione che è identica a quella di un qualsiasi cittadino che ricorre a una pensione integrativa, dovendo i Consiglieri pagare di tasca propria i contributi figurativi. Inoltre, Luigi Vesan ha giudicato positivamente la riduzione di parte dei privilegi in tutta Italia.

Il Consigliere Alberto Bertin (RC-AC) ha sostenuto che la politica non è una professione e non può avere una pensione ad hoc. La soluzione adottata alla fine della scorsa Legislatura è, secondo Bertin, equilibrata, abrogando di fatto il vitalizio. Il Capogruppo di RC-AC si è rammaricato del fatto che questo argomento sia affrontato come questione di campagna elettorale e propaganda. Bertin ha quindi sottolineato che questo provvedimento è un atto dovuto, senza la sua approvazione la Regione sarebbe sanzionata con una penalizzazione dei trasferimenti statali. Bertin ha annunciato il voto favorevole a questa proposta normativa che comporta una seppur ridotta riduzione dei costi della politica e si inserisce nell'attività condotta in questi anni.

Per il Capogruppo dell'UV è un bene che sia evidenziato che la Valle d'Aosta è una delle regioni più virtuose su questa materia. Il Consigliere Bianchi ha quindi precisato che, pur con tutte le difficoltà che stanno attraversando attualmente i Consiglieri nell'assumersi la responsabilità di approvare atti, è loro dovere discutere i vari problemi della popolazione, ognuno con le proprie sensibilità, e cercare di dare delle risposte senza dover incorrere in questioni legali.

Il Consiglio è sospeso e i lavori riprendono questo pomeriggio alle ore 15.00.

SC-MM