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Union Valdôtaine

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26 février 2021

L'autonomia è assunzione di responsabilità

 

L'autonomia è da sempre un valore insostituibile per la nostra amata Regione e con rammarico negli anni passati si ascoltavano dichiarazioni superficiali che asserivano la sua inutilità perché noi Valdostani non avevamo più diritto ai "buoni benzina".

Siamo lieti di riscontrare in questi giorni - in più contesti e da parte di molteplici sensibilità - una diffusa presa di coscienza dell'importanza e della necessità di essere protagonisti delle scelte che riguardano la propria comunità e il proprio territorio.

Oggi, venerdì 26 febbraio 2021, in questa giornata dedicata alla celebrazione del settantacinquesimo anniversario dell'Autonomia e del settantatreesimo dello Statuto speciale, vogliamo ricordare i valori dell'autonomia e le responsabilità che derivano dal suo esercizio.

L'autonomia non è un privilegio, ma un diritto e un dovere.

«Il principio di autonomia, delle Regioni e degli Enti locali, è alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale», affermava l'anno scorso il Presidente Mattarella in occasione dell’incontro con i Presidenti di Regione, nel cinquantesimo anniversario di costituzione delle Regioni a Statuto ordinario.

Autonomia vuol dire essere consapevoli delle criticità e delle ricchezze della propria terra per, rispettivamente, porvi rimedio ed esprimere appieno le loro potenzialità.

Significa agire con prudenza, ma con determinazione.

La legge 11 del 2020 "Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione autonoma Valle d'Aosta in relazione allo stato di emergenza", ispirata dal principio di leale collaborazione, è stata malauguratamente fraintesa nelle sue finalità dal Governo, ma i frutti della sua attuazione sono ben visibili e noti a tutti: la nostra regione si differenzia dalle altre in maniera significativa e il raggiungimento della cosiddetta "fascia bianca" è sfumato per pochi numeri quando in altre realtà, al contrario, assistiamo a una recrudescenza del Covid-19.

A chi contesta l'esercizio dell'autonomia e lo giudica un ingiustificato privilegio, rispondiamo che, da convinti federalisti, sogniamo un'Italia in cui non ci siano cinque Regioni a Statuto speciale e quindici a Statuto ordinario, ma che la nostra nazione, al pari della Svizzera, diventi una confederazione dove tutte le Regioni possano in eguale misura essere protagonisti consapevoli e responsabili.

La ricorrenza odierna deve essere vissuta con grande partecipazione da parte della nostra comunità sia per rispondere ai continui attacchi che, con la scusa dell'emergenza sanitaria, vengono scorrettamente indirizzati nei confronti delle regioni, che si renderebbero colpevoli di tutte le inefficienze e dei problemi nella gestione della pandemia, sia per mandare un forte inequivocabile segnale alla nuova ondata centralista che, purtroppo, cercherà di mortificare le nostre giuste rivendicazioni di autogoverno.