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ADU VDA - Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta

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25 juin 2020

Vogliamo davvero tradire gli Enti locali?

«La Lega e suoi satelliti confermano un'idea centralista della Regione e il tradimento degli Enti locali.» A dirlo è la Consigliera del gruppo ADU VdA Daria Pulz a commento dell'emendamento alle misure anticrisi depositato dalla Lega che propone di togliere le risorse destinate ai Comuni per finanziare altre spese.

E aggiunge: «Questo emendamento della Lega e dei suoi fratelli è centrale nel dibattito politico e lascia basiti l'adesione dei Consiglieri Gerandin e Restano - che sono stati Sindaci e persino Presidente del CELVA - a questa deriva. Viene dimenticato il fatto che gli avanzi di amministrazione derivano da scelte neoliberiste dei governi centrali e regionali, che hanno ingessato la capacità di spesa, oltre che da tagli al personale che rallentano l'attività dei Comuni.»

«La tabella di proscrizione leghista - prosegue Pulz - è sbagliata nel metodo e nei contenuti, poiché non tiene conto del fatto che, appena le normative lo hanno consentito, buona parte degli avanzi comunali del 2018 è stato impiegato per realizzare interventi, altrimenti non finanziati dalla Regione: protezione del territorio, acquedotti, fognature, strade. Il rilancio economico della Regione passa anche attraverso un piano di lavori pubblici diffuso che possa coinvolgere, attraverso i Comuni, le piccole imprese locali

Secondo la Consigliera Pulz, i 300.000 euro a Comune non ripagano nemmeno in parte i tagli ai trasferimenti, l'aumento degli oneri a carico della finanza locale e la fine di programmi come i FOSPI subiti in questi anni dai Comuni, ma possono servire a finanziare quei piccoli ma essenziali interventi di manutenzione del territorio che i cittadini aspettano da tempo.

«La Lega - specifica la Consigliera di ADU VdA - vuole i 16,9 milioni di euro destinati ai cittadini dei Comuni valdostani per finanziare la propria propaganda elettorale. Mira al Consiglio Valle e snobba i Comuni. Conferma il sistema di potere, già di Rollandin, che costringeva le amministrazioni locali a sottomettersi alle giunte regionali per sperare di ottenere i finanziamenti necessari alla sua idea di sviluppo. Ma senza autonomia economica non c'è autonomia politica.»

«Su questo emendamento si gioca quel che resta, poco, di un sistema democratico fondato sulle autonomie locali e non su un micro sovranismo centralizzato - conclude Pulz -. Chi sottoscrive questo emendamento e lo vota, fa una scelta di campo per gli emissari locali di Salvini e contro la partecipazione dei territori alla vita politica della nostra regione.»