Rapport d'activité 2012
XIII Legislatura


La rete istituzionale

Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative
delle Regioni e delle Province autonome
La Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti regionali è un organismo di valorizzazione del ruolo istituzionale delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome oltre che sede di coordinamento e scambi di esperienze per le attività di interesse dei Consigli stessi.


Rinnovo delle cariche
L'Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee, riunita il 19 novembre a Roma, ha provveduto al rinnovo degli organi, ai sensi dello Statuto che ne stabilisce in trenta mesi la durata. Coordinatore della Conferenza è stato eletto il Presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Eros Brega, Vice Coordinatore il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato; il Comitato di Coordinamento è composto dai Presidenti Francesco Talarico (Calabria), Paolo Romano (Campania), Fabrizio Cecchetti (Lombardia), Valerio Cattaneo (Piemonte), Onofrio Introna (Puglia), Alberto Monaci (Toscana), Clodovaldo Ruffato (Veneto). Membri del Collegio dei Revisori dei Conti sono i Presidenti Rosario Monteleone (Liguria), Mario Pietracupa (Molise) e Emily Rini (Valle d'Aosta).


Un nuovo impulso alla rete di rapporti istituzionali

Sin dal suo insediamento, il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha evocato l'importanza della rete di rapporti istituzionali che l'Assemblea valdostana ha costruito nel tempo, ribadendo la volontà di dare un nuovo impulso a questo tessuto, con particolare riguardo alla Conferenza dei Parlamenti regionali. In questo ambito, la visita del Presidente del Consiglio regionale del Molise, Mario Pietracupa, in Valle d'Aosta ha costituito un primo momento di confronto tra piccole realtà, unite a salvaguardia dell'autonomia regionale.


La Conferenza sui costi della politica

Alla luce degli eventi che a partire dal mese di settembre hanno coinvolto i Consigli regionali con particolare riguardo ai finanziamenti dei gruppi politici, la Conferenza si è riunita più volte per affrontare la tematica della trasparenza dei bilanci e i controlli sulle spese dei gruppi consiliari oltre che le modalità di individuazione di parametri omogenei per la riduzione del trattamento indennitario dei Consiglieri regionali.

Il confronto si è quindi esteso alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto-legge sui tagli ai costi della politica nelle Regioni. Le Assemblee legislative e gli Esecutivi hanno confermato la determinazione delle Regioni ad andare avanti con celerità, lavorando ad un impianto omogeneo per tutto il territorio nazionale al fine di parametrare le indennità di Consiglieri e Presidenti della Regioni e l'ammontare dei gruppi consiliari alle regioni più virtuose. Pur essendo d'accordo sull'esigenza di contenimento delle spese, il Presidente del Consiglio Emily Rini e il Presidente della Regione Augusto Rollandin non hanno sottoscritto l'intesa in quanto non hanno condiviso il metodo imposto dallo Stato che viola lo Statuto speciale valdostano e per lasciare aperta la possibilità di impugnare il provvedimento per quanto riguarda in particolare l'intervento della Corte dei conti e i riferimenti statutari.

Pur non ritenendosi vincolato alle singole disposizioni di dettaglio contenute nel decreto-legge, nella sua autonoma determinazione il Consiglio Valle, sulla base di una serie di emendamenti presentati dallo stesso Presidente Rini, ha comunque approvato l'iniziativa legislativa volta a ridurre i costi della politica, intervenendo sia sul finanziamento ai gruppi consiliari, sia sulle indennità sia sul sistema contributivo dei Consiglieri.


Il Coordinamento delle speciali
Su sollecitazione del Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, si è riunito il Coordinamento delle Assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome, dapprima a Bolzano e poi a Roma. Per la Presidente Rini era più che mai necessario trovare una coesione tra le autonomie differenziate al fine di fare fronte comune nella difesa di quelli che non sono privilegi ma diritti derivanti da norme costituzionali e particolarismi frutto di realtà storiche.

Il Coordinamento ha quindi approvato un documento nel quale i Presidenti hanno chiesto al Parlamento e in particolare ai parlamentari eletti nelle rispettive circoscrizioni di «tutelare le istituzioni autonomistiche e far valere le prerogative costituzionali e l'attualità delle ragioni delle diverse specialità.» I Presidenti si sono altresì impegnati «a intraprendere, in accordo con i rispettivi esecutivi, ogni utile iniziativa per contrastare l'affermarsi di un superato principio di supremazia statale, a contrapporsi in ogni modo alla tendenza di svilire il ruolo storico, istituzionale e rappresentativo delle autonomie speciali, a salvaguardare in tutte le sedi le proprie forme e condizioni di speciale autonomia per la piena attuazione dei principi costituzionali.»

I Presidenti hanno quindi evidenziato che «la lunga e anticipatrice esperienza delle Regioni speciali e Province autonome ha fatto crescere e maturare nelle rispettive istituzioni una capacità di rappresentanza dei territori e delle minoranze in essi insediate, senza la quale rischia di diradarsi e di venir meno il senso di appartenenza delle stesse popolazioni alla Repubblica.»