Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2398 del 17 novembre 1986 - Resoconto

OGGETTO N. 2398/VIII - INIZIATIVA PER CHIARIRE I RAPPORTI INTERCORSI TRA L'ASSESSORE REGIONALE AL TURISMO ED IL COMMISSARIO REGIONALE MANGANONE. REIEZIONE DI MOZIONE.

PRESIDENTE: Do lettura della mozione in oggetto presentata dal Consigliere Aloisi:

MOZIONE

CONSIDERATE le risultanze del dibattito emerse in Consiglio regionale in data 6 ottobre 1986 nel corso del quale l'Assessore Giuseppe Borbey ha categoricamente smentito di aver fatto "pressioni" di qualsiasi natura nei confronti del Commissario regionale Eraldo Manganone in merito ad un incontro svoltosi nel suo ufficio in data 11 dicembre 1985;

CONSTATATO che il Commissario regionale Manganone nel corso dell'audizione nella Conferenza dei Capi Gruppo in data 22 settembre 1985 ha dichiarato di essere stato convocato dall'Assessore Borbey nel proprio ufficio, e che nel corso del colloquio, lo stesso Assessore avrebbe affermato che sarebbero stati presi provvedimenti per estrometterlo definitivamente dall'Amministrazione regionale;

RITENUTO poco edificante il comportamento di un pubblico Amministratore che convoca nel proprio ufficio un dipendente regionale, nei confronti del quale, a dire dallo stesso Manganone, avrebbe usato espressioni di dubbio buon gusto;

Tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale propone che il Consiglio

DELIBERI

- di promuovere un incontro chiarificatore tra l'attuale Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, geom. Borbey ed il Commissario regionale Eraldo Manganone alla presenza di tutti i Capi Gruppo del Consiglio regionale, al fine di riscontrare la "veridicità" del colloquio intercorso tra lo stesso Assessore ed il dipendente regionale Eraldo Manganone nelle due versioni ufficiali: la prima, quella del Commissario, che ha lamentato giustamente "minacce" ed "intimidazioni" ricevute, denunciando il fatto innanzi alla Conferenza dei Capi Gruppo in data 22 settembre scorso; la seconda, invece, dell'Assessore Borbey che, in pieno Coniglio, nella seduta del 6 ottobre scorso non solo ha smentito le "minacce", ma anche tutte le "vessazioni" lamentate dal Commissario regionale Eraldo Manganone.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Come ben ricordano coloro che facevano o fanno tuttora parte della Conferenza dei Capigruppo, il Commissario regionale Eraldo Manganone, nella famosa audizione del 22 settembre 1985, dichiarò di essere stato convocato nell'ufficio dell'Assessore Borbey il quale, nel corso di quel colloquio, gli avrebbe dichiarato che sarebbero stati presi dei provvedimenti per estrometterlo definitivamente dall'Amministrazione regionale, se non avesse posto termine alla sua battaglia giudiziaria nei confronti dell'Amministrazione.

L'Assessore Borbey, in risposta ad una interpellanza del Consigliere Baldassarre, ha categoricamente smentito, qui in Consiglio, di aver fatto pressioni di qualsiasi natura contro il Commissario regionale Eraldo Manganone durante l'incontro svoltosi nel suo ufficio in data 11 dicembre 1985.

Siccome ritengo poco edificante il comportamento di un pubblico Amministratore che convoca nel proprio ufficio un dipendente regionale, nei confronti del quale, a detta dello stesso Manganone, avrebbe usato espressioni di dubbio buon gusto, mi sono permesso di presentare questa mozione per chiedere e promuovere un incontro chiarificatore tra l'Assessore Borbey ed il Commissario Manganone, alla presenza di tutti i Capigruppo, al fine di verificare se le dichiarazioni ed il comportamento dell'Assessore Borbey siano effettivamente rispondenti a quanto dichiarato dal Commissario Manganone oppure, se ciò che ha dichiarato il Commissario Manganone non corrisponde a verità.

Chiedo, in pratica, che il Consiglio si pronunci su un giurì d'onore tra l'Assessore Borbey ed il Commissario Manganone. Grazie.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta Rollandin; ne ha facoltà.

ROLLANDIN (U.V.): On ne peut que s'étonner de cette motion qui n'est même pas une motion. "La mozione consiste in un atto inteso a promuovere una deliberazione da parte del Consiglio". Il s'agit d'une requête de "giurì d'onore": je n'ai jamais rien entendu de semblable mais peut-être qu'en d'autres temps, il y avait même cette exigence.

Je ne veux rien ajouter à ce sujet sinon pour dire que chaque Conseiller peut juger ce qui se passe entre les administrateurs et n'importe quel citoyen valdôtain, comme il le juge bon. Je crois quand même que les administrateurs ont la possibilité de rencontrer à l'intérieur de bureaux, qui sont à la disposition du public, pour examiner n'importe quel problème. L'administrateur est en effet là pour examiner les problèmes et donner des réponses; celle-ci peuvent même être négatives.

On ne peut donc que repousser cette délibération. Je ne veux pas entrer dans les détails ni soulever de polémiques, ni soulever d'autres problèmes y afférents. A notre avis, il est impossible d'accéder à une requête de ce genre; ce serait une imposition à M. Manganone.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola l'Assessore al Turismo, Urbanistica e Beni Culturali, Borbey; ne ha facoltà.

BORBEY (D.C.): Je veux seulement dire que je partage pleinement les affirmations du Président de la Junte: samedi après-midi, à l'issue de la première du congrès de la Démocratie Chrétienne, nous avons eu l'occasion de nous rencontrer, le Président du Conseil régional, M. Manganone et moi-même et nous avons aussi parlé de cette rencontre.

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Aloisi; ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Ho ascoltato la risposta del nostro Presidente ma non ne con divido i contenuti. Però vorrei portare alla sua attenzione l'estrema gravità del comportamento dell'Assessore Borbey, perché, sempre ovviamente che corrisponda al vero quanto detto dal Commissario Manganone nella Commissione dei Capigruppo, un Assessore regionale non può minacciare un dipendente dell'Amministrazione nel modo in cui ci è stato riferito.

Io ritengo che non si possa neanche lontanamente pensare che un pubblico Amministratore sia accusato di una cosa del genere e che addirittura egli stesso, per primo, dovrebbe chiedere questo chiarimento, proprio per allontanare da sé qualsiasi ombra di dubbio.

Forse ho esagerato nel parlare di "giurì d'onore", ma intendevo riferirmi ad un incontro chiarificatore, alla presenza dei Capigruppo, per verificare la veridicità delle affermazioni dell'uno o dell'altro, e poiché ritengo assolutamente vergognoso, per un pubblico Amministratore, un comportamento come quello denunciato dal Commissario Manganone, non posso accettare la giustificazione che è stata data dal Presidente. Prendo atto del fatto che non si vuole chiarire la situazione. Pazienza!

PRESIDENTE: Ha chiesto la parola il Consigliere Baldassarre; ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): È piuttosto difficile parlare dell'Assessore Borbey e del Commissario Manganone, entrambi membri della Democrazia Cristiana e non mi sembra appropriato il riferimento ad un giurì d'onore perché non alludeva ad esso il deliberato della mozione. Subito dopo l'audizione del Commissario Manganone avevo presentato una interrogazione e l'Assessore Borbey, in quell'occasione, dichiarò apertamente di non aver mai rivolto minacce velate o palesi al Commissario Manganone.

Al contrario, invece, il Commissario Manganone affermò ufficialmente davanti a tutti i Capigruppo, che gli furono opposte pressioni e minacce da parte dell'Assessore Borbey.

Questa mozione chiede quindi solo un chiarimento su queste due posizioni così distanti tra loro: le affermazioni del Commissario Manganone e le smentite dell'Assessore Borbey.

Secondo me, solo il Presidente del Consiglio, che riceve le mozioni, può determinare se sia valido o meno il motivo per il quale si chiede l'inserimento di una mozione all'ordine del giorno. Comunque io ritengo che si tratti di un motivo molto valido perché possa essere accettata una mozione in merito.

Invece, qui si tende a sottovalutare, con risate o con la forza dei numeri, il ruolo che un Consigliere cerca di svolgere in seno al Consiglio regionale; ma io non sono d'accordo.

Il Consigliere Aloisi ha presentato questa mozione perché vuole dei chiarimenti. Anch'io li avevo chiesti con una interrogazione. In quella Commissione anche altri Gruppi, sia della maggioranza che della minoranza, avevano chiesto gli opportuni chiarimenti. Non riesco quindi a capire perché oggi si cerca di sminuire un argomento così importante come una richiesta di chiarimenti.

Nessuno vuole criminalizzare l'Assessore od il Commissario, ma vogliamo solo scoprire se il Commissario Manganone "è un grosso bugiardo". L'Assessore Borbey, infatti, ha tenuto a precisare di non avergli mai rivolto quelle minacce delle quali è accusato. Ed io ho il dovere di credere ad un Amministratore regionale. Perciò, senza ricorrere ad un giurì d'onore come ha detto il Consigliere Aloisi, vorrei che ci fosse comunque un chiarimento tra le due parti. Ma questo chiarimento lo si può avere solo riunendo i Capigruppo consiliari, così come chiede la mozione.

Torno a ripetere del resto che anche i Capigruppo degli altri Partiti, in occasione dell'audizione del Commissario Manganone, avevano richiesto un simile chiarimento.

Se poi ora si vuole fare marcia indietro, solo perché la mozione è stata Presentata dal Movimento Sociale Italiano, mentre poteva benissimo essere presentata da un rappresentante di qualsiasi altro Partito, io non sono d'accordo.

Voterò questa mozione, perché sono convinto che essa abbia un suo preciso significato. Se non si possono avere neppure questi chiarimenti, ciò significa che le battaglie dovranno essere fatte in un'altra maniera, come noi non vorremmo.

Dobbiamo essere coerenti con noi stessi e non si possono sottovalutare certe affermazioni: qui si tratta del rapporto tra un Amministratore ed un dipendente, di minacce subite o meno da un dipendente. Se le affermazioni del dipendente non sono vere, devono essere presi seri provvedimenti nei confronti di quel dipendente ed io per primo sosterrò questa tesi.

Invito pertanto gli altri Gruppi a riflettere sul significato di questa mozione, perché essa ha lo scopo di chiarire un problema dal quale noi, come Amministratori regionali, siamo stati molto colpiti.

PRESIDENTE: Se nessuno chiede la parola metto in votazione la mozione in oggetto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: 31

Votanti: 22

Favorevoli: 2

Contrari: 20

Astenuti: 9 (Bajocco, Breuvé, Dolchi, Mafrica, Millet, Pascale, Tonino, Torrione e Viberti)

Il Consiglio non approva.