Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 449 del 6 marzo 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 449/XV - Presa d'atto della sospensione di diritto dalla carica del Consigliere regionale Marco Sorbara, ai sensi dell'articolo 8, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, e sua temporanea sostituzione con il Signor Giovanni Barocco, ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 1995, n. 33. Convalida e giuramento del neo-Consigliere".

Rini (Presidente) - Punto n. 3.01 all'ordine del giorno.

Il Consiglio regionale oggi è chiamato a prendere atto della sospensione temporanea dalla carica del Consigliere regionale Marco Sorbara, come accertata dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 febbraio 2019. Si tratta di una mera presa d'atto.

Il Consiglio deve ora procedere alla convalida dell'elezione del neo-Consigliere regionale supplente. Dal verbale dell'Ufficio elettorale regionale presso il Tribunale di Aosta riguardante l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, avvenuta il 20 maggio 2018, risulta che nella lista n. 8, avente il contrassegno "Union Valdôtaine", il primo dei candidati non eletti risulta essere il signor Barocco Giovanni, con una cifra individuale di 860 preferenze. Gli uffici, con apposita relazione, hanno proceduto d'ufficio ad esaminare la condizione dell'eletto ai fini dell'adempimento di convalida, previsto dall'articolo 56 della legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3, dall'articolo 8 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 20, e dall'articolo 4 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio. Chiedo di distribuire la relazione ai colleghi.

Ora ricordo, per chi vuole intervenire nella discussione, che ieri la Conferenza dei Capigruppo ha deciso all'unanimità di concedere la facoltà di parola su questo punto per il tempo di cinque minuti ad ogni rappresentante di gruppo. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie, Presidente...

Presidente - Dica, collega Mossa... per mozione d'ordine.

Mossa (M5S) - Vorrei ribadire che ieri abbiamo deciso, sì, cinque minuti, ma non per ogni rappresentante di gruppo, per tutti i Consiglieri.

Presidente - No, è stato deciso questo: cinque minuti per ogni gruppo ed è a verbale della Conferenza dei Capigruppo di ieri.

Mossa (M5S) - Non per Consigliere?

Presidente - No, ieri è stato detto cinque minuti per gruppo. Prego, collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo intervenire a nome del gruppo Lega proprio su questo punto all'ordine del giorno e vorrei riallacciarmi a quanto già espresso questa mattina in particolare dai colleghi Gerandin e Sammaritani.

C'è un dato di fatto che bisogna valutare in quest'Aula: oggi questa maggioranza non ha i numeri che le permetterebbero tranquillamente di poter procedere all'approvazione di questo punto. C'è un caso politico più che giuridico, o comunque regolamentare, che non è banale, è molto importante, e che si riallaccia sempre a un fatto numerico: non ci sono i numeri. Non sappiamo la maggioranza che cosa intenda fare, probabilmente lo vedremo tra poco e anche nell'alveo del Consiglio non sappiamo come si comporteranno tutti i gruppi.

Io credo che i cittadini oggi abbiano bisogno di risposte, la gente sta mormorando e si sta lamentando. Questo governo è nato per rispondere a un'esigenza di governabilità, per dare delle risposte. Se le risposte sono quelle di non avere i numeri e non dare anche i numeri - penso alla cara variazione di bilancio - una motivazione ci sarà. Chi oggi in quest'Aula prenderà certi tipi di posizioni se ne assumerà le proprie responsabilità e darà una risposta al proprio elettorato.

Per quanto ci riguarda, noi agiremo di conseguenza nell'interesse della Regione e, soprattutto, nella rispettabilità di questa istituzione. Questo ragionamento lo faccio legandomi a quello che diceva il collega Sammaritani, ovvero a un governo che, con il diciottesimo elemento, è subentrato a un governo precedente che comunque aveva un altro tipo di legittimità. Questo è un dato di fatto. Oggi ci si comporterà di conseguenza e la gente capirà ognuno come agisce.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Riprendo dal ragionamento espresso prima, proprio in conseguenza di quanto annunciato in quella sessione di Consiglio dal Presidente Fosson, il quale diceva: "Se non ci sono i numeri, mi dimetto cinque minuti dopo". Siamo arrivati al nocciolo della questione: in questo momento, su questo punto, mi pare che la maggioranza non abbia i numeri per poter votare questa sostituzione, questa convalida.

Ora il ragionamento è molto semplice: se c'è una correttezza politica, una correttezza di comportamento, noi pensiamo che sia nella saggezza del Presidente Fosson rassegnare le dimissioni onde evitare di arrivare ad uno scontro istituzionale. Ringrazio gli uffici che hanno fatto il loro egregio lavoro, ma che hanno anche detto, qualora ci sia una situazione di impasse (17 a 17), che in quest'Aula si andrebbe incontro a tutta una serie di problematiche, non ultimo il fatto che un'eventuale non sostituzione, non convalida, potrebbe eventualmente comportare dei danni economici alla Regione perché, se qualcuno avviasse un'azione legale a tutela della propria immagine e della non convalida, sarebbe la collettività che rischierebbe di pagare eventualmente uno stipendio di più a un Consigliere, anche se non convalidato in Aula.

Pertanto, Presidente, le chiedo molto semplicemente di prendere atto di questa situazione, di evitare uno scontro istituzionale e di rassegnare le dimissioni. Si apre così una fase eventualmente di consultazione politica. Per chi ha il terrore di andare ad elezioni non vuol dire che le sue dimissioni vadano in automatico ad elezione, per cui tranquillizziamo anche chi magari in questo momento fa più una ragione di pancia che non di ideale, di correttezza politica. Oppure, Presidente, prenda la parola e ci annunci una nuova maggioranza, perché chiunque voterà a favore di questo, in quest'Aula, farà parte della nuova maggioranza regionale. Se c'è una nuova maggioranza ne prenderemo atto. Per ideali comuni, o comunque per una visione politica dell'intera minoranza che c'è stata in questo periodo, abbiamo tutti detto che avevamo almeno il dubbio su queste ultime elezioni, che fossero state in parte falsate anche dalle notizie in merito a questo voto di scambio o quant'altro. Per cui, se qualcuno da una parte invoca le elezioni, fa dichiarazioni invocando l'eventuale scambio di voti e, dall'altra, fa da stampella... torno a dire: indipendentemente dal fatto che si voti eventualmente a favore o ci siano astensioni, chiunque in questo momento sia di supporto a questa convalida, per noi significa che ha legittimato il risultato elettorale. Sicuramente non si potrà più parlare in prospettiva dicendo: "sono scandalizzato che ci siano queste cose in Valle", no, perché andranno bene. Ecco perché chi sarà di supporto farà comunque parte di quella che per noi sarà la nuova maggioranza.

Sarebbe corretto, Presidente, se c'è questa nuova maggioranza, che ce l'annunciasse, per cui si andrebbe avanti, ne prenderemmo atto e ce ne faremmo una ragione, anche se sarà un po' difficile da spiegare all'esterno. Se però non c'è questa maggioranza, eviti lo scontro istituzionale per arrivare eventualmente a un 17 a 17 che sarebbe devastante, soprattutto per la prospettiva del governo, ma anche per l'immagine della Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Io oggi sono veramente stupito del comportamento dei colleghi della Lega e del MOUV', al di là della loro prestazione giuridica riguardo al primo punto all'ordine del giorno, che è stata proprio ammirabile. Il loro atteggiamento mi lascia davvero basito e vi spiego perché.

Nella seduta del 19 dicembre 2018, quando abbiamo presentato la mozione per chiedere le dimissioni dei colleghi condannati dalla Corte dei Conti richiamando i principi etici di questo Consiglio, i colleghi della Lega e del Mouv' sono intervenuti dichiarando il loro voto contrario. Nella fattispecie è intervenuto il Consigliere Sammaritani, il quale, mettendo in rilievo la sua esperienza trentennale di avvocato e di persona garantista - anzi, necessariamente ma convintamente garantista - e dicendo che non poteva accettare questo tipo di giustizia sommaria, si esprimeva in questo modo: "La legge è legge e se la legge dice che ci sono delle cause di incompatibilità vanno rispettate, ma se la legge non lo dice non possiamo demandare alla giustizia di condizionare elezione e organi amministrativi". Successivamente è poi intervenuta la collega Spelgatti, la quale condivideva appieno la posizione del collega Sammaritani, aggiungendo che tutto derivava dalla loro deformazione professionale e affermava che la "la garanzia del diritto è qualcosa di sacrosanto". Per ultimo è intervenuto il collega Aggravi, che ha affermato di credere fermamente nello stato di diritto, dicendo (cito le testuali parole): "Lo stato di diritto definisce dei confini e questi confini, se non sono rispettati, danno delle conseguenze". Il confine, se ci fosse stato in questo caso, avrebbe determinato la sospensione dei colleghi. "Credo nello stato di diritto e la sfera di diritto mi dice che oggi questi colleghi a pieno titolo possono stare in quest'Aula". Infine, richiamando l'intervento del collega Ferrero, Aggravi ci invitava ad agire nelle deputate sedi per presentare emendamenti alla legge elettorale, al fine di potenziare il diritto e quindi la legge per determinare un nuovo livello di confine.

Noi oggi siamo qui e il nostro compito è solo quello di decidere attraverso il voto se per questa nomina vi siano o meno cause di incompatibilità previste dalla legge regionale n. 20 del 2007. Se, come tutti noi abbiamo avuto modo di constatare, non esistono cause di incompatibilità previste dalla norma, e quindi non si superano quei confini di cui parlava il collega Aggravi, o i principi garantisti di cui parlavano i colleghi Sammaritani e Spelgatti, allora ci chiediamo quali siano le motivazioni che spingano i colleghi di Lega a Mouv' a tali comportamenti. Mi viene da pensare che tutti quei "sani principi garantisti sullo stato di diritto", così ben decantati dai colleghi della Lega in altre circostanze, oggi vengano messi da parte per dare posto a un'opportunità politica: mettere in difficoltà la maggioranza. Se però uno ha dei sani principi, li dovrebbe mettere sempre in atto e non solo quando fanno comodo. Questa si chiama "coerenza", cosa che magari, proprio a causa della loro deformazione professionale, forse non viene sempre applicata. Se l'obiettivo di questi giochetti è quello di tornare al voto prima che entri in vigore la nuova legge elettorale - e quindi parliamo all'incirca di metà giugno -, noi siamo comunque contrari: sì al ritorno alle urne, ma solo quando la nuova legge elettorale sarà vigente.

Infine vorrei fare dichiarazione di voto. Noi del Movimento 5 Stelle, constatato che non vi è alcuna delle cause di incompatibilità previste dalla legge regionale n. 20 del 2007, voteremo a favore della nomina del primo escluso della lista dell'Union Valdôtaine. Certo, da un punto di vista etico, i fatti risalenti al 1993 ci lasciano davvero perplessi su questa nomina e, anche se nel 1999 ci sono state le assoluzioni in secondo grado dall'accusa di voto di scambio di tutte le persone allora coinvolte, c'è da sottolineare che la motivazione dell'assoluzione da parte della Corte d'Appello è stata (e cito testuali parole): "Gravemente riprovevole fu l'operato del Rollandin e degli altri imputati, ma è insufficiente la prova della loro penale responsabilità ". Pertanto, anche se dal punto di vista giuridico non vi sono cause di ineleggibilità, dal punto di vista etico ci sarebbe da aprire una parentesi mica da ridere. Il fatto però è che noi oggi non siamo chiamati a valutare questioni di etica o di opportunità politiche, siamo deputati a deliberare solamente una procedura prettamente amministrativa, quindi non è questa l'occasione adatta, anche se pienamente condivisibile, per appellarsi all'etica di questo Consiglio.

Invitiamo i colleghi Ferrero e Aggravi, in occasione di future revisioni della legge elettorale, in quelle sedi, questa sensibilità comune dal punto di vista etico, che si manifesti attraverso l'introduzione di cause di incompatibilità e ineleggibilità definite in maniera chiara, in modo che alle prossime future convalide di eletti non ci siano più problemi di questo genere.

Presidente - La parola al collega Aggravi, per l'integrazione del tempo rimasto a disposizione.

Aggravi (LEGA VDA) - In realtà è per fatto personale esplicativo, perché mi sembra di essere al Concilio di Nicea, collega Mossa. Vede, quando lei mi parla di rispetto delle leggi e dei regolamenti, le dico - e mi spiace dirlo - che, come lei oggi rivendica il diritto del rispetto dei regolamenti, così quella mozione non aveva senso giuridico, e noi l'avevamo spiegato in maniera chiara e ben distinta. Oggi effettivamente è vero, lei giustamente si difende di fronte a quello che dice il regolamento, ma le ricordo - è per questo che ho citato il Concilio di Nicea - che questo è un organo politico e il problema è politico! Il collega Sammaritani ha fatto un discorso politico e oggi noi vogliamo dare un segnale politico, perché altrimenti qui saremmo semplicemente un Consiglio che ratifica delle cose, mentre invece facciamo politica e facciamo anche amministrazione.

Le voglio specificare che la posizione presa all'epoca era in linea con i regolamenti, quello che noi facciamo oggi è in linea con i regolamenti, ma è anche in linea con la nostra coerenza politica. Qualcuno probabilmente se ne è dimenticato, ma ne risponderà al suo elettorato o a chi di dovere.

Presidente - La parola al collega Sammaritani per fatto personale.

Sammaritani (LEGA VDA) - Per fatto personale.

Si è parlato di incoerenza e quindi mi pare doveroso fare almeno un piccolo cenno, anche se in realtà mi ha anticipato il collega Aggravi che ha detto perfettamente qual è e qual era la situazione di quella volta. Mi spiace che i colleghi Cinquestelle se la siano presa così, ma in realtà è un discorso di garantismo. Noi oggi perseguiamo questa linea, naturalmente sempre nei limiti, nell'alveo di quello che è il regolamento. Ci permettiamo di prendere una posizione politica che avremmo auspicato fosse presa anche da qualcun altro, in particolare da voi, ma evidentemente o non avete capito il problema e l'occasione che abbiamo oppure avete preso un'altra direzione, come diceva magari il collega Gerandin. Mi stupirebbe alquanto, ma ne prendo atto e basta. Mi spiace che non abbiate colto l'occasione e la palla al balzo. Pazienza, sarà per un'altra volta. Evidentemente qualcuno ha paura di andare ad elezioni, noi non ne abbiamo.

Presidente - La parola al collega Ferrero per fatto personale, perché è stato citato.

Ferrero (MOUV') - Apprendiamo oggi che per il Movimento 5 Stelle la questione etica passa in secondo piano e la questione formale passa invece in primo piano. Di conseguenza...

Presidente - Espliciti il fatto personale, collega, perché è previsto un intervento per gruppo e per il suo ha già parlato il collega Gerandin. Le ho dato la parola per fatto personale.

Ferrero (MOUV') - Il fatto personale è che mi sono state addebitate delle questioni di incoerenza, quando invece, guardandosi allo specchio, l'incoerenza probabilmente potrebbe vederla chiaramente chi mi ha fatto questi rilievi. Non la tiro per le lunghe: prendiamo atto che da parte del Movimento 5 Stelle c'è un sostegno dal punto di vista politico a questa maggioranza. Non entro poi...

Presidente - Collega Ferrero, si limiti al fatto personale. Vuole fare il Presidente del Consiglio? Si limiti al fatto personale.

Ferrero (MOUV') - Va bene, mi fa tacere e io mi taccio, parlerò poi un'altra volta. Se questa è la vostra visione di democrazia, bene, vi troverete insieme a braccetto.

Presidente - Si limiti al fatto personale, collega. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Io credo che sia necessario ricondurre un po' la questione ai termini corretti.

Il punto all'ordine del giorno prevede la presa d'atto della sospensione dell'ex collega Sorbara e la convalida dell'eletto che subentra. Intanto vorrei ricordare che la prima condizione necessaria a cui l'Aula è chiamata è la ricostituzione del plenum, che è condizione imprescindibile e necessaria per l'esercizio delle funzioni da parte dell'Assemblea. Vorrei poi semplicemente ricordare che la convalida è un atto dovuto, non è una concessione magnanima che chi è già eletto dà a qualcuno che deve fare il suo ingresso in questo Consiglio.

Il collega Mossa l'ha rammentato: ci sono leggi che normano prima la candidabilità e poi l'ineleggibilità e l'incompatibilità con la carica di Consigliere, leggi che sono state rispettate. Pertanto io credo che non ci sia nient'altro da fare in questa sede che procedere alla convalida. Chi si prenderà la briga di non convalidare, di non dare il diritto di entrare in quest'Aula a chi deve subentrare se ne assumerà le responsabilità, responsabilità che - da quanto ci è stato detto - saranno anche di tipo erariale.

Io vorrei semplicemente richiamare l'Aula ad un comportamento corretto, in questo caso istituzionale. Altra cosa è il dibattito politico, ci saranno tutte le occasioni per farlo e per attaccare chi si vorrà attaccare, ma credo che in questa sede il Consiglio regionale debba semplicemente svolgere il suo ruolo. Tra l'altro ricordo che negare in qualche modo a Giovanni Barocco l'ingresso in quest'Aula sarebbe una discriminazione nei suoi confronti, perché ricordo che, in seguito alle elezioni regionali, la convalida dei 35 eletti viene fatta in blocco; non si sta a vedere se uno ha gli occhiali, se ha gli occhi azzurri, il colore della sua cravatta. Noi in quest'Aula abbiamo convalidato il Consiglio regionale in blocco, quindi andare a fare delle questioni, in particolare per un eletto, secondo me è discriminazione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Mi ricollego in parte alle parole pronunciate adesso dalla collega Morelli.

La convalida che noi oggi siamo chiamati a votare è la diretta conseguenza dell'operazione "Geenna" e dei provvedimenti giudiziari che ne sono derivati: la sospensione di Sorbara e la necessità di procedere alla convalida del primo escluso della lista dell'Union Valdôtaine. È vero, è una decisione particolarmente rilevante, visto l'attuale perfetto equilibrio che c'è tra le forze all'opposizione e le forze al governo.

A nostro avviso ciò che oggi il Consiglio è chiamato a votare è semplicemente un'applicazione dell'articolo 4 del Regolamento, che è chiaro ed esclude valutazioni di opportunità politica, quelle andranno fatte per altre questioni. Si tratta di un atto meramente amministrativo che riguarda la funzionalità dell'Assemblea consiliare. Non c'è nessuna nuova maggioranza, e il tono vagamente minaccioso che è stato utilizzato è da respingere in toto, così come non c'è nessuna volontà di abdicare all'importanza della questione morale.

Noi oggi dobbiamo attenerci al Regolamento e votare la possibilità di una persona ad entrare in questo Consiglio. Non diamo valutazioni sulla vicenda di Sorbara e su quella di altre persone, quello lo potremo fare in un altro momento. Non permettere la convalida di questa persona, in assenza di questioni di legittimità giuridica, significherebbe impedire la ricostituzione del plenum del Consiglio regionale e, di fatto, stante gli equilibri attuali, impedirne il funzionamento. Si determinerebbe una crisi istituzionale con degli esiti gravi e imprevedibili e con pesanti conseguenze sul funzionamento del Consiglio.

Chi ha un minimo di memoria storica ricorderà che la Valle d'Aosta, già in passato, ed esattamente nel 1966, ha assistito ad un braccio di ferro sul subentro dei Consiglieri regionali. In quel caso era l'Union Valdôtaine che si opponeva al subentro di due Consiglieri della Democrazia Cristiana, cosa che ha portato ad una paralisi di vari mesi del Consiglio e, infine, all'intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri con la nomina di un commissario per la nostra Regione. È stata una brutta vicenda politica che ha lasciato pesanti strascichi e che, a nostro avviso, è bene non ripetere.

Abbiamo quindi scelto di partecipare ai lavori del Consiglio, nonostante qualcuno ci abbia consigliato di non farlo, anche se esprimiamo esplicitamente il nostro imbarazzo, un imbarazzo vero per l'intera vicenda e anche per la figura del subentrante, coinvolto in passato in una preoccupante vicenda giudiziaria. Questa partecipazione è dettata da una sensibilità istituzionale che, secondo noi, dovrebbero avere tutti i Consiglieri, anteponendo il ruolo del Consiglio a interessi di parte e a calcoli a vantaggio della contingenza politica attuale, perché questo è quanto si rischia di fare oggi.

La stessa sensibilità istituzionale noi la chiediamo però rispetto anche ad un'altra vicenda che è all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio regionale, vale a dire la questione delle dimissioni della Vicepresidenza dell'Assemblea da parte del Consigliere Rollandin, oggetto di una mozione di cui discuteremo più avanti. Se c'è sensibilità istituzionale, se c'è rispetto per le istituzioni e un significato delle cariche del Consiglio, occorre che ci sia un passo indietro. Il Presidente e i Vicepresidenti del Consiglio rappresentano infatti tutti i 35 Consiglieri, non solo i loro elettori o i partiti di appartenenza, gli eletti rappresentano principalmente i loro elettori.

Noi abbiamo rispetto per le istituzioni, per la questione morale pure, ed è per questo che siamo in Aula oggi: per il procedimento di convalida dell'elezione del primo escluso della lista dell'Union Valdôtaine e per la ricostituzione del plenum del Consiglio regionale.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Pare surreale trovarci qui questa mattina a fare il gioco delle parti in una tragicommedia che riguarda la vuota ritualità della sostituzione di un collega Consigliere che si trova recluso in base all'articolo 41bis, per un supposto reato che va contro l'ordine pubblico, contro quindi la collettività e le sue "Istituzioni". Noi non possiamo sollevare questioni formali rispetto alla situazione del supplente, ma ribadiamo che, in ragione della gravità di questa situazione di cui la cittadinanza sembra più consapevole rispetto a molti politici, non basta a sostituire un Consigliere. Si deve andare tutti a casa e ridare la parola agli elettori nella ferma speranza che questo giro aprano gli occhi, anzi, li spalanchino proprio e abbiano il coraggio di scelte coerenti con le accuse che muovono in continuazione alla classe politica.

Aggiungo che, fatta salva la presunzione di innocenza, che riaffermiamo con forza nella nostra posizione convintamente garantista, il triste caso Sorbara rende evidente a tutti quello che da tempo pochi - tra cui mi permetto di dire le persone che si riconoscono in Ambiente, Diritti e Uguaglianza - dicevano apertamente: "L'intero sistema politico valdostano è inquinato da comportamenti illegali". Si sostituisce ora un Consigliere con un altro dello stesso partito, l'Union Valdôtaine che conserva, purtroppo - e dico purtroppo - ben poco della sua onorata storia delle origini e che nelle ultime elezioni pare sia stata favorita da metodi di ricerca del consenso illegali, determinando così, con le sue stesse mani, i minimi storici di credibilità.

Presidente - Collega Pulz, stiamo sul punto e lasciamo fare ai giudici le disquisizioni giuridiche e di contenuto. Restiamo sul punto della sostituzione del collega.

Pulz (ADU VDA) - Certo. Questo basta e avanza a fare sì che si debba sostituire a nostro avviso non solo un Consigliere, ma l'intero Consiglio, poiché è delegittimato nel suo insieme, e vi spiego anche perché: perché noi siamo un insieme, non semplicemente una sommatoria di individui o di gruppi politici, ognuno responsabile per conto suo, e pur nella certezza - mi permetto di dirlo e arrivo al punto - che i 731 voti per cui io mi trovo qui anziché in classe questa mattina sono voti puliti e disinteressati, le mie dimissioni restano disponibili, proprio perché siamo un gruppo. Ce ne vogliono altre, però.

Mi chiedo allora quale sia il senso di ostinarsi nella parte dell'ultimo giapponese che non si arrende alla disfatta come dà l'impressione di volere fare la maggioranza tutta. Questo secondo me - e arrivo alla dichiarazione di voto in tre secondi - è lesivo, lo posso dire e lo voglio dire, della vita democratica, offende le Istituzioni che noi tutti insieme rappresentiamo qui e manca di rispetto anche alle madri e ai padri nobili di questa autonomia troppo spesso evocata a sproposito in quest'Aula.

Arrivo al dunque: Ambiente, Diritti e Uguaglianza dichiara il suo voto di astensione.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Oggi siamo chiamati a un momento importante: dobbiamo ricostituire il plenum di questo Consiglio. Credo sia dovere di tutti assumersi la responsabilità a cui siamo chiamati, che non è altro che una responsabilità tecnica, non politica, una scelta obbligata nel rispetto delle volontà e delle regole di funzionamento della democrazia. Impedire oggi la ricostituzione del plenum significherebbe impedire il funzionamento dell'Aula, ma in particolare impedire a un rappresentante dei cittadini, eletto, a poter entrare in Aula per svolgere il proprio lavoro. Questo vuol dire fare venire meno il rispetto delle regole fondanti la democrazia. Come è stato detto da chi è intervenuto prima di me, l'occasione era comunque ghiotta sotto il profilo politico, era un'occasione per fare della discussione, del confronto, e questo ci sta. Apprezzo anche che qualcuno abbia tenuto toni molto pacati e non abbia voluto sfruttare politicamente sotto il profilo elettoralistico questo momento cui siamo chiamati ad assumerci delle responsabilità.

Ora però ritengo, così come avviene nella prima seduta di insediamento del Consiglio regionale, che siamo chiamati a convalidare un atto, atto sul quale c'è un'istruttoria predisposta da parte degli uffici. I temi sono due. Gli uffici hanno dovuto verificare se ci sono cause ostative all'ingresso del subentrante a seguito della sospensione in relazione nell'ineleggibilità e all'incompatibilità. Credo che il risultato della verifica sia rassicurante per tutti, gli uffici hanno garantito che ci sono tutte le condizioni, l'hanno fatto oggi come l'hanno fatto all'atto del nostro insediamento. Pertanto penso che con molta serenità potremo procedere ad esprimere - come abbiamo fatto allora - il nostro parere e il nostro voto.

Oggi non siamo in Aula consiliare per fare dei ragionamenti di questo genere: "ci sono i numeri per la maggioranza, non ci sono", ma siamo in Aula a fronte di un evento non previsto e non prevedibile, quindi procediamo a una sospensione così come previsto dal sistema legislativo. Io credo che il primo compito della politica - perché prima è stato detto che qui si fa politica e amministrazione - sia non impedire che si possa fare l'amministrazione. Tergiversare su questi argomenti significa impedire il funzionamento dell'Aula e la possibilità di amministrare la nostra Regione, obiettivo che penso tutti noi dobbiamo garantire qui nel rispetto di chi ci ha votato, a prescindere dal ruolo che abbiamo, sia esso di opposizione o di maggioranza. Ognuno di noi cerchi di portare avanti il proprio programma nel migliore dei modi. Fare dell'ostruzionismo, al di là di non essere legittimo, credo sia anche fare venire meno la soddisfazione delle esigenze della comunità valdostana. Io ritengo che la comunità valdostana non abbia bisogno di parlare di nuove maggioranze, di nuovi capovolgimenti di tavoli. È questo che i valdostani vogliono, secondo voi? Io credo che i valdostani vogliano che amministriamo la Valle e ciascuno lo deve fare dal proprio ruolo, portando il proprio contributo.

Pertanto credo sia superfluo concludere l'intervento dicendo che il nostro voto sarà positivo rispetto all'espressione cui siamo chiamati tra poco.

Presidente - La parola al collega Daudry.

Daudry (UVP) - Semplicemente per esplicitare anche la posizione del gruppo UVP.

Permetteteci una breve premessa: sapevamo evidentemente che oggi l'occasione era ghiotta per sviscerare un dibattito dal punto di vista delle nostre sensibilità sul tema, però noi crediamo molto semplicemente e in maniera molto chiara che la questione debba essere ricondotta esclusivamente a quello che è. Oggi siamo chiamati qui ad esprimerci su un atto di convalida e dobbiamo pronunciarci su due aspetti fondamentali tecnici importanti: con il primo riposizioniamo quest'Aula a 35 membri, che è un atto doveroso e dovuto, e con il secondo dobbiamo prendere atto del lavoro degli uffici - che ringraziamo - in merito alla preparazione di questa istruttoria, perché evidentemente, per quanto riguarda la sostituzione del signor Barocco che ci accingiamo a votare, è emerso chiaramente che non esistono né motivi di ineleggibilità, né motivi di incompatibilità. Avevamo capito, sapevamo che c'era magari da parte dei gruppi la volontà di fare un ampio dibattito dal punto di vista politico, però quello che vogliamo e teniamo a sottolineare è che oggi noi siamo qui a pronunciarci su un atto di convalida. Lo vogliamo dire a scanso di equivoci: così come è avvenuto il 26 giugno per noi 34 che siamo qui, poiché il signor Barocco ha effettivamente gli stessi diritti e gli stessi requisiti che abbiamo noi 34, non possiamo immaginare evidentemente se non un voto favorevole, perché sennò - come hanno sottolineato molti colleghi - saremmo veramente qui a fare un atto discriminatorio e noi, sotto questo punto di vista, non possiamo che essere assolutamente in disaccordo.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Già chi mi ha preceduto ha avuto modo di evidenziare che oggi la situazione politica era chiaramente ghiotta per la minoranza o comunque per qualcuno della minoranza e quindi si è voluta fare una discussione politica; ci poteva stare, tranquillamente.

Io riporterei un po' la discussione al punto che stiamo discutendo, vale a dire alla ricostituzione del Consiglio. La ricostituzione del Consiglio è un atto dovuto, è una procedura di convalida per un Consigliere che sostituisce un altro Consigliere. Qualcuno ha capito in maniera chiara che ovviamente era una presa d'atto, perché noi qui non possiamo togliere il diritto ad una persona, che è stata votata ed eletta dai valdostani, ad entrare in Consiglio regionale. È una mera presa d'atto. Noi possiamo fare discorsi politici, ci stanno, ci mancherebbe, ma quello che andremo a votare è una presa d'atto per ricostituire il plenum del Consiglio, per continuare a lavorare e a dare delle risposte.

Permettetemi anche di dire che sicuramente il collega Barocco sarà un valore aggiunto per il Consiglio regionale, arriva dagli Enti locali, è una persona che ha esperienza e certamente potrà dare il suo contributo, come ognuno di noi darà e continuerà a dare.

Presidente - Collega Vesan, per quale ragione chiede la parola?

Vesan (M5S) - Ai sensi dell'articolo 63.

Presidente - Prego, la parola al collega Vesan per dichiarazione di voto.

Vesan (M5S) - Quale piccola premessa alla dichiarazione sul nostro voto, vorrei evidenziare alcuni avvenimenti legati alla presenza del nostro Movimento 5 Stelle in questa legislatura, in quest'Aula. Fin dalla prima riunione di questa legislatura, in fase di sospensione ci è stato richiesto dall'Union Valdôtaine e dall'Union Valdôtaine Progressiste di lasciare l'Aula, in modo da non garantire la presenza di un numero sufficiente di Consiglieri, vista la maggioranza risicata da parte della Giunta Spelgatti per ritardare l'insediamento della Presidente Spelgatti. A questa richiesta il Movimento 5 Stelle si è opposto. Abbiamo detto che eravamo contrari a qualunque tipo di giochetto che boicottasse i lavori dell'Aula, indipendentemente dal nostro favore o sfavore nei confronti di una o di un'altra maggioranza. Mancando la nostra partecipazione non si è potuto fare, perché naturalmente la sola assenza di UV e di UVP non avrebbe invalidato i lavori dell'Aula. La nostra posizione, quello che il Movimento 5 Stelle sostiene in quest'Aula, è quindi coerente adesso come, e sempre da una posizione di minoranza, perché i nostri pre-requisiti per partecipare alla maggioranza non sono mai stati accolti da nessuno e non ne siamo tristemente sorpresi. Pertanto, per garantire il lavoro dell'Aula, in più occasioni abbiamo richiesto che fosse portato avanti l'ordine del giorno che invece è stato interrotto e rimandato...

Presidente - Consigliere Vesan, si limiti però alla dichiarazione di voto, altrimenti questo è un modo per eludere la decisione della Conferenza dei Capigruppo che aveva stabilito un intervento per gruppo. Le ho dato la parola perché è un diritto garantito dal nostro Regolamento esprimersi sulla dichiarazione di voto, ma non per entrare nel merito, altrimenti lei elude la decisione della Conferenza dei Capigruppo, che ha deciso all'unanimità - glielo ricordo - di stabilire un intervento per gruppo.

Vesan (M5S) - Mi sta mangiando i miei cinque minuti a cui ho diritto.

Presidente - No, non glieli sto mangiando, è lei che sta occupando i cinque minuti con le dichiarazioni sulla discussione e non con la dichiarazione di voto. Prego.

Vesan (M5S) - Motivo il mio voto, è quello che sto facendo dall'inizio della mia discussione.

(mormorio in Aula)

Presidente - Dopo farà la mozione, lasci terminare il collega Vesan. Prego, collega Vesan.

Vesan (M5S) - Non so quanto tempo mi rimane, vado avanti.

Per quello che riguarda la posizione del Movimento 5 Stelle, noi restiamo coerenti sul fatto che quest'Aula è sovrana, quest'Aula dal punto di vista legislativo è legittimata. Non siamo stati soddisfatti della precedente Giunta Spelgatti, che non ha avuto nessun voto di fiducia da parte nostra; non siamo soddisfatti dell'attuale maggioranza regionale, che non ha e non avrà nessun voto di fiducia da parte nostra; noi non abbiamo votato il bilancio e abbiamo presentato ripetutamente in quest'Aula mozioni e interventi volti a garantirne la rispettabilità e la legalità, purtroppo tristemente inascoltati.

In questo momento siamo tenuti a votare il fatto di garantire il prosieguo dei lavori di quest'Aula facendo subentrare a un Consigliere arrestato un altro Consigliere, che è stato votato dagli elettori dell'Union Valdôtaine. Non siamo noi a scegliere se Giovanni Barocco - detto Jean dagli amici - debba subentrare o meno in quest'Aula. Noi siamo qui a dire che il primo degli esclusi dalla lista dell'Union Valdôtaine è il signor Giovanni Barocco, che non ci sono cause ostative per quanto concerne la sua elezione e che quindi, come quest'Aula si è espressa a favore dell'insediamento di noi 34, in modo congiunto, senza entrare nel merito dal punto di vista della legittimità, quando era già stata dichiarata favorevole da parte degli uffici, in questa maniera continueremo coerentemente a votare sull'ammissibilità dei Consiglieri subentranti, esattamente come è successo dal nostro primo insediamento.

Esprimo quindi la volontà di votare favorevolmente al subentro di tale Consigliere da parte del Movimento 5 Stelle.

Presidente - Aveva chiesto la parola il collega Manfrin... per mozione d'ordine?

Manfrin (LEGA VDA) - Presidente, solo per ricordarle che, all'interno di quest'Aula, anche quando si interviene in dichiarazione di voto, ogni Consigliere ha il diritto di esprimere le valutazioni che ritiene più opportune per poter motivare successivamente il suo voto. Ritengo quindi lesivo della libertà di espressione di ogni Consigliere orientare il discorso di un qualsiasi rappresentante di questo Consiglio in una direzione o nell'altra. Se un Consigliere decide che una tesi piuttosto che un'altra lo porterà a votare in una certa direzione, è suo diritto intervenire e dire quello che ritiene più opportuno. L'importante è che, alla fine del suo intervento, dichiari il suo voto.

Presidente - Collega Manfrin, ovviamente lei faceva parte della Conferenza dei Capigruppo. Ho richiamato il collega Vesan a una limitata dichiarazione di voto, poiché avevamo deciso di fare un intervento per gruppo e, come poi vede dalle prenotazioni, questo elude tale decisione. Nessuno in quest'Aula ha mai nemmeno lontanamente tentato di modificare od orientare, anche perché non so in quale verso potrei orientare la discussione di quest'Aula. Stia quindi tranquillo, mai è stato fatto questo.

La parola al collega Cognetta per una breve dichiarazione di voto.

Cognetta (MOUV') - Mi permetta di rimarcare il fatto che lei stia conducendo quest'Aula in maniera ottimale, devo dire che è veramente perfetta la sua conduzione e quindi, a questo punto, mi dà la possibilità di parlare perché possa esprimere la mia intenzione di voto. Per sgombrare il campo dai dubbi, io voterò contro e devo spiegare perché, a questo punto, perché deve essere una cosa abbastanza chiara a tutti il perché del mio voto contrario. Ricordo di essere stato in quest'Aula e di avere votato contro su uno stesso provvedimento; allora si trattava della sostituzione di un altro collega con il Consigliere Perrin e io votai contro, come mi accingo a fare oggi. La questione tecnica sollevata dai colleghi la conosco in maniera molto chiara, l'ho approfondita anche in altre occasioni rispetto ai pareri e, per me, ha una valenza risibile in questo caso, non è così importante.

Io credo che in questo caso sia molto più importante la valenza politica di questo voto, di conseguenza il mio voto contrario esprime quello che sento dentro come Consigliere regionale. Io credo che questa maggioranza non abbia i numeri e pertanto non debba procedere alla surroga, e prendere atto, una volta per tutte, che bisogna tornare al voto. Ora capisco le posizioni degli altri, le capisco ma non vuol dire che le avvalli. Mi rendo conto che ognuno poi politicamente faccia le sue scelte, anche perché andare al voto non è così facile, non è una scelta che si può prendere sotto gamba. Se però si ha l'interesse primario dei cittadini, allora si fanno scelte che vanno oltre le considerazioni personali. Con questo voto contrario io esprimo proprio questo: personalmente sono convinto che le elezioni siano la cosa migliore, a prescindere dalla legge elettorale e da qualunque altro discorso. Se per arrivare a questo c'è bisogno di forzare un atto tecnico, la cosa non mi importa, perché io metto al primo posto, come ho sempre fatto in tutta quanta la mia carriera politica, l'interesse dei cittadini fuori di qui. Il resto sono, come si dice, "parole al vento", "questioni di lana caprina". Alla gente non interessa qui dentro se uno vota a favore o contro per questioni tecniche; oggi alla gente interessa andare a votare e quindi è questo che dovremo fare, come tra l'altro ha anche rimarcato la collega Pulz. Quindi mi sento di votare contro, ribadisco che voterò contro e sono fermamente convinto di votare contro. Qualora ci fossero delle conseguenze per me personalmente rispetto a eventuali reclami, ricorsi e così via, la cosa non mi interessa e non mi riguarda, perché il bello della libertà è proprio questo: se sei una persona veramente libera fai delle scelte a prescindere dai tuoi interessi personali. È questo il punto qui dentro. Qui sono mascherate in quest'Aula delle decisioni rispetto ad interessi personali. Il mio voto è pertanto contrario, ci tengo a dirlo, così siamo ancora sull'argomento.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti per dichiarazione di voto.

Spelgatti (LEGA VDA) - Oggi assistiamo all'ennesima bruttissima pagina politica di questa Regione. Ormai penso che ci sia veramente da vergognarsi per lo spettacolo indecente che diamo ai cittadini e anche al di fuori della Valle d'Aosta della situazione valdostana. Chiaramente qui c'è un problema strettamente politico, oltre che giuridico, un problema gravissimo a livello politico, perché si ribadisce il fatto che il provvedimento di sospensione, indipendentemente dall'efficacia giuridica su cui ci sarebbe comunque da discutere, ha effetto retroattivo e, di fatto, questo governo è stato votato ed eletto con il voto determinante del diciottesimo Consigliere, attualmente agli arresti per questioni legate alla 'ndrangheta e a tutto il resto.

Ora, questo Consiglio è ampiamente delegittimato, questa maggioranza è ampiamente delegittimata per il fatto stesso di questo arresto; questo Consiglio è ulteriormente delegittimato se si guarda la data da cui ha efficacia la retroattività, indipendentemente dalle questioni giuridiche, che comunque decorre dal 7 dicembre, e quindi oggi noi siamo chiamati a fare una scelta politica. La nostra scelta politica è estremamente chiara: la Lega voterà contro questo subentro, per tutte queste motivazioni.

Le motivazioni del Movimento 5 Stelle e di Rete Civica a sostegno invece del subentro del Consigliere successivo appaiono chiarissime a chiunque ascolti, soprattutto appariranno chiare alla gente che ascolta fuori da qua e a cui dovrete comunque rispondere. Appare chiaro che tutte le vostre motivazioni sono legate alla non volontà di tornare ad elezioni, perché sapete benissimo che uno stallo di questo tipo porterebbe e avrebbe comportato necessariamente una presa di coscienza ancora più forte da parte di questo governo, visto che il Presidente Fosson questa presa di coscienza che aveva dichiarato non la sta attuando e, quindi, sarebbe stata una motivazione ancora più forte per spingere ad elezioni. Evidentemente voi non volete andare ad elezioni, evidentemente prendiamo atto del fatto che in questo momento state facendo da stampella alla maggioranza. Tanti buoni propositi, però di fatto quello che state facendo oggi è esattamente questo. Avete paura evidentemente di andare ad elezioni, a differenza nostra, ma non perché ci sentiamo forti o quant'altro, semplicemente perché non ha importanza se verremo rieletti, chi verrà rieletto, cosa succederà. L'unica cosa che importa è porre fine a questa legislatura e, soprattutto, dare la possibilità ai cittadini di decidere chi dovrà governare questa Regione in futuro. Noi non abbiamo paura di tornare ad elezioni, subito, in qualsiasi momento, non abbiamo paura perché quello che conta è che ai cittadini sia data di nuovo la libertà di decisione.

Presidente - La parola al collega Gerandin per dichiarazione di voto.

Gerandin (MOUV') - Si ascoltano sempre con interesse le giustificazioni che vengono date per un voto.

Io ci tenevo ad intervenire e a comunicare, per quello che mi riguarda, che anche il mio voto sarà contrario, per una serie di ragioni. C'è chi ritiene di mascherarsi dietro al rispetto di un Regolamento, ma abbiamo sentito anche interventi di qualcuno che nell'altra legislatura - io me lo ricordo - non si era neanche presentato in Aula quando si è trattato di ripristinare il numero dei Consiglieri presenti; qualcuno, che adesso sta predicando il rispetto del Regolamento, è uscito fuori dall'Aula, ha cercato di fare mancare il numero legale. Pertanto ci sono giustificazioni "a geometria variabile", potrei chiamarle così.

Il mio voto sarà contrario perché ritengo che non ci sia davvero nulla di coerente con le dichiarazioni fatte a suo tempo dal Presidente, che diceva: "se non ho i numeri, vado a casa". Se, come qualcuno dice, questo non è un voto di allargamento di maggioranza ma di rispetto di Regolamento, bene, allora il Presidente a maggior ragione dovrebbe rendersi conto che, se non è un voto per una nuova maggioranza, in questo momento questa maggioranza ha 17 voti. Ora viene davvero difficile pensare che qualcuno predichi bene e razzoli male. Se c'è un comportamento in cui vengono denunciati una serie di dubbi sulla legittimità di chi è stato eletto perché si parla di scambio di voti - si parla di 'ndrangheta, di piaceri o quant'altro - ottenuti a fini politici, viene davvero difficile pensare che uno trovi delle scusanti per continuare ad alimentare un Consiglio delegittimato.

Ho apprezzato le parole della collega Pulz, è stata onesta nel suo intervento, nel senso di dire: "è vero, c'è un Regolamento, ma è giusto che in questo momento, al di là dei tatticismi riferiti al fatto che dobbiamo aspettare l'entrata in vigore della nuova legge"... perché poi io sono convinto che chi è attaccato alla poltrona in questo momento, quando entrerà in vigore la nuova legge, solleverà il problema della non governabilità, per cui bisognerà fare un altro "ritocchino" alla legge per dare governabilità e andremo avanti nel tempo. È palese a tutti che in questo momento - parlando di voti legati a un senso coerente dell'azione politica che la minoranza ha portato avanti - non c'è nulla in questo voto, un voto in cui si ripristina un Consiglio che, da una parte, viene considerato delegittimato perché comunque oggetto di una serie di ipotetici favoritismi legati alle elezioni di esponenti in quest'Aula ma, dall'altra, si dice: "no, lo tengo in vita, gli do l'ossigeno, lo mantengo perché l'importante è che nessuno mi tolga la seggiola". Questa è l'opinione che viene comunemente espressa ed è assolutamente in linea con quello che diceva la collega Pulz, che probabilmente ha avuto questi ritorni come noi.

Qualcuno che mi ha preceduto l'ha detto chiaramente: alla gente non importa nulla del rispetto delle norme regolamentari. Peraltro io penso sia una tara del nostro Regolamento, perché se uno ha diritto non riesco a capire perché io debba votare la convalida, se uno ha diritto, ha diritto. Se però devo votare, è chiaro che il mio voto è politico, non è solo nel Regolamento, è un voto politico per cui io sostengo una maggioranza. In questo momento prendo atto che almeno da parte del Movimento 5 Stelle - perché non so ancora quale sarà il voto di Rete Civica, se sarà di astensione o favorevole - ci sono i quattro componenti che sono il supporto operativo, tecnico e politico di questa nuova maggioranza.

Presidente - La parola al collega Manfrin per dichiarazione di voto.

Manfrin (LEGA VDA) - Credo che il collega Gerandin abbia riassunto molto bene l'inizio del mio intervento, ma desidero fare un'ulteriore precisazione, perché è evidente che siamo di fronte al voto di un atto che ci permette di votare in tre modi differenti. Ora, secondo l'interpretazione data da qualcuno all'interno di quest'Aula, il voto sarebbe invece uno solo, perché? Perché gli uffici hanno già compiuto le verifiche del caso e quindi, sostanzialmente, questo Consiglio è un semplice "passacarte degli uffici". Ora io mi rifiuto di aderire a questa impostazione. Viene assegnata da parte del Consiglio regionale la facoltà di scegliere tra tre voti ben distinti: quello a favore, quello di astensione e quello contrario.

Presidente - Collega Manfrin, io non voglio interromperla, perché poi potrebbe sembrare così... può fare la sua dichiarazione di voto, ma non può offendere l'operato degli uffici. Invito anche il Vicepresidente Luca Distort... scusi, mi fa parlare?

Manfrin (LEGA VDA) - No, pretendo pure di parlare, quindi prima parlo io, e poi, se vuole, interviene lei!

Presidente - Eh no, forse non conosce bene il Regolamento! Porti un po' di rispetto e alla mia persona e a quest'Aula, collega Manfrin! Lei ha chiesto la parola per una dichiarazione di voto, non le permetto in alcun modo di offendere l'operato di questi uffici e di questa Presidenza. Invito davvero anche il collega Vicepresidente Luca Distort a difendere l'operato degli uffici della Presidenza del Consiglio. Faccia il ragionamento politico come hanno fatto tutti i suoi colleghi, ma la smetta di insultare l'operato degli uffici. Le chiedo questo, collega. Prego, ha la parola con tutti i minuti a sua disposizione, ma faccia e si limiti alla dichiarazione di voto.

Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente farò finta di ignorare quello che è stato detto, perché io non ho portato alcuna offesa agli uffici. Ho detto che questo Consiglio non può essere un "passacarte degli uffici", che è cosa ben diversa. Rispetto gli uffici, rispetto il lavoro che hanno svolto, ma qui dobbiamo fare delle valutazioni politiche e questo era il senso del mio intervento. Ecco perché, Presidente, rivendico il diritto di poterlo dire. Non ho detto che gli uffici hanno compiuto un cattivo lavoro, ho detto che rivendico il diritto di questo Consiglio ad esprimersi, che è ben diverso!

Dicevo che ci è consentito esprimere tre tipi di voto: il voto favorevole, il voto di astensione e il voto contrario, ma secondo quanto alcuni hanno ventilato, invece, questo Consiglio dovrebbe limitarsi ad esprimere un voto favorevole e basta. Allora chiedo: perché il Regolamento ci assegna la facoltà di poter esprimere tre voti differenti se, invece, noi dovremmo limitarci semplicemente a prendere atto di quanto gli uffici ci comunicano? Perché in realtà c'è una valutazione diversa, è stato evocato l'intervento di qualche collega e la situazione che si è prodotta all'inizio di questo Consiglio. All'inizio di questo Consiglio si è votata la convalida di tutti e 35 gli eletti e questa ovviamente è una considerazione che ci porta ad una questione riguardante la gerarchia delle fonti e l'aporia delle norme - che risparmio a quest'Aula per carità di patria - che alla fine dice sostanzialmente questo: siccome ogni legge è legittimata da una legge superiore e la Costituzione, che è la legge suprema, non è legittimata da alcuna legge superiore, la Costituzione si legittima da sola. È evidente che questo Consiglio di 35 Consiglieri non poteva essere votato, la convalida non poteva essere votata da nessuno; quindi quest'Aula si è votata la convalida. Ben diverso è il caso del Consigliere subentrante, e qui sta la valutazione politica, è evidente. Chi vota per l'ingresso di questo Consigliere oggi legittima questa maggioranza, ne legittima i numeri, ne legittima l'azione politica e si trova di fronte ad una scelta molto importante: cercare di continuare a contrastare chi ha subito un arresto di questo tipo, chi ha portato in campo politiche chiaramente negative, secondo le valutazioni di tutti all'interno di quest'Aula, oppure concedere appunto questi numeri a questa maggioranza.

Trovo un pochino strumentale e anche ridicola la posizione di chi chiede le dimissioni di Consiglieri condannati per una sentenza della Corte dei Conti e poi, invece, quando si trova in altre situazioni - quindi non vi è una situazione giuridica che consenta le dimissioni o che debba imporre le dimissioni di questi Consiglieri -, quando si trova nella condizione di porre invece altri tipi di veti, dica: "noi dobbiamo limitarci agli atti". Questo però sarà oggetto di dibattito successivo. Trovo altrettanto minaccioso il parere che ci è stato fornito dicendo: "Guardate che se non votate in una certa maniera ci saranno delle conseguenze" e richiamo all'articolo 24 del nostro Statuto che dice: "I Consiglieri regionali non possono perseguiti per le opinioni espresse o i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni" e questo lo rivendico in maniera netta.

Il collega Marquis ci ha spiegato che i valdostani non vogliono le elezioni. Non è questo che chiedono i valdostani, ce l'hanno detto anche altri all'interno di quest'Aula, ma il collega Marquis è stato molto insistente su questo punto: i valdostani non vogliono le elezioni. Collega Marquis, è evidente che non frequenta probabilmente abbastanza valdostani per conoscerne l'opinione. Ovviamente anch'io, come i miei colleghi, voterò contro.

Presidente - La parola al collega Mossa per dichiarazione di voto.

Mossa (M5S) - Non capiamo se i colleghi della Lega e del MOUV' abbiano fatto la dichiarazione di voto al posto nostro, perché a questo punto non è chiara la situazione. A differenza vostra, che come il vostro leader indossa una felpa a seconda delle opportunità - un giorno indossate quella con la scritta "giuristi", il giorno dopo quella con la scritta "politici" a seconda delle occasioni o, meglio, delle opportunità - noi indossiamo solo ed esclusivamente un'unica felpa, quella con scritto "coerenza". È proprio per questa coerenza e correttezza istituzionale che oggi voteremo a favore di questo atto "puramente amministrativo". Noi non vediamo l'ora che entri in vigore la nuova legge elettorale e siamo pronti a dimetterci il giorno stesso per tornare alle urne, ma con i dovuti modi e correttezza, soprattutto coerenza, che ci distingue dalle altre forze politiche opportuniste.

Presidente - La parola alla collega Nasso per dichiarazione di voto.

Nasso (M5S) - Non pensavo di intervenire, ma se vado fuori tema sarà lei a bloccarmi. Una volta per tutte voglio rispondere -poi concluderò con la mia dichiarazione di voto - alla collega Spelgatti, che ci ha accusato di essere una stampella. Basta guardare cosa accadde qualche mese fa: avrebbe fatto carte false per averci in maggioranza, ha accettato l'oriunda Presidente Rini pur di andare al governo, quindi io queste cose non me le faccio dire da nessuno. Non sono la stampella di nessuno, nessuno mi ha chiesto di andare in maggioranza. Questa scelta non è stata facile. Sono giorni e giorni che non ci dormo la notte per arrivare a questa scelta, una scelta politica, sì, ma anche amministrativa, perché se io dovessi tornare al 26 giugno, a quando ci siamo insediati e dove ho votato per tutti e 35, vi posso assicurare che, senza fare nomi, non è che tutti mi stessero a genio a livello politico - chiedo scusa se mi permetto -, ma ho votato per tutti, perché era il decorso naturale di un iter che prima vedeva le elezioni, che eravamo tutti abili ad entrare qui dentro e ho votato; quindi, coerentemente con quello che ho votato il 26 giugno, abbiamo deciso ma, ripeto, non è stato facile votare così.

Io non ho paura di andare al voto. Il giorno che ci saranno le elezioni io sarò in campagna elettorale dal giorno dopo, e la farò anche qui dentro, ma fino a quel giorno, che non so quando sarà, e mi auguro dopo l'entrata in vigore della legge elettorale... perché non riesco a capire tutta questa fretta, cari colleghi! Volete andare prima con le triplette, con il monitoraggio dei Comuni? Non lo so, dove c'è questa fretta? Aspettiamo che entri in vigore la preferenza unica e i poli. Io non ho paura di andare in campagna elettorale, però fino ad allora lavorerò a testa bassa, alzando un po' l'asticella, comportandomi bene in quest'Aula, con la diatriba che ne consegue, ringraziando il Presidente quando mi dà la parola, salutando e con l'educazione che dovrebbero avere tutti, perché dovremmo anche dare un briciolo di esempio. Quando poi sarò in campagna elettorale, urlerò anch'io, ma adesso cerco di lavorare, senza fare campagna elettorale costante, che è anche un po' noiosa.

Quanto all'opinione pubblica, sì, effettivamente l'opinione pubblica mi interessa, ne risponderò davanti a tutti coloro che mi chiederanno qualcosa di questo mio voto favorevole alla semplice entrata naturale di Barocco, tra l'altro scelto dai cittadini, non di certo da altri, pertanto non avrò nessuna paura di raccontare e di spiegare a gran voce il perché di questa scelta. Io non sono una stampella, noi non siamo una stampella, ditecene pure quanto volete. Voi siete in campagna elettorale, noi cerchiamo ancora di lavorare a testa bassa.

Voteremo a favore, e le scelte politiche e le diatribe politiche le porteremo poi avanti anche in altre iniziative.

Presidente - La parola al Vicepresidente Distort per dichiarazione di voto.

Distort (LEGA VDA) - Nel rispetto delle norme, dei regolamenti e anche delle consuetudini non avrei chiesto la parola, perché prendo atto del fatto che le disposizioni erano: un intervento per gruppo e le espressioni delle intenzioni di voto.

Visto che sono stato chiamato in causa da lei, Presidente Rini, mi permetto di prendere la parola. Mi permetto di prenderla però per esprimere il mio parere, a questo punto, come diceva San Giovanni Bosco. Lo ripeto e lo ripeterò sempre, perché ci sono degli elementi e dei capisaldi nell'agire umano che sono l'elemento cardine, la pietra miliare del comportamento di ogni persona per tutta la propria vita. Questa è una delle mie pietre miliari: "se credi che qualcosa sia giusto, costi quel che costi, fallo".

Oggi le dico questo: apprezzo - e non è captatio benevolentiae, ma è chiarezza - il ruolo guerriero che lei, Presidente Rini, ha messo in campo oggi difendendo in tutti i modi questa maggioranza. L'apprezzo, io la apprezzo e la vedo così, abbia pazienza. Per me è un complimento, però le dico questo: ho una mia personale posizione, che è quella relativa al fatto di allinearmi alla posizione del mio movimento, e mi ci allineo semplicemente perché in un discorso giuridico, amministrativo - parliamo sia di Regolamento del Consiglio, sia dal punto di vista giuridico per quanto concerne l'interpretazione delle leggi - questo è un piano. Io non entro in merito, prendo atto di quello che lei, Presidente Rini, ha messo in campo, è vero, anche dal punto di vista della difesa del Regolamento e aggiungo questo: penso che lei si senta mal interpretata per questo fatto. Però io le dico: questo è un piano, ma c'è un altro piano, quello politico, ed è emerso in maniera molto chiara in questo dibattito. Mi permetto poi di aggiungere un altro piano: il piano morale. Vorrei fare entrare in questa sede la parola "morale", che non è retorica, è fondamentale, perché qui non rappresentiamo semplicemente un'istituzione con il suo ordinamento giuridico, ma rappresentiamo una collettività, non rappresentiamo solo forze politiche, rappresentiamo i cittadini, compresi quelli che non ci hanno votato. Per cui la parola "morale", che sia o no fuori moda, per me è fondamentale. Ed è sulla parola "morale" che io mi confronto, perché questo porta dietro tutto: porta dietro la battaglia esemplare di difesa del Consiglio che ha messo in atto lei, porta dietro di sé, porta la legittimità e l'onorabilità di questo Consiglio, porta l'onorabilità delle persone, dei cittadini che rappresentiamo.

Pertanto io chiedo, in nome di una coscienza personale e politica, a ognuno di noi - rifarei l'appello con nome e cognome - se siamo in grado oggi, a fronte di questi turbamenti che mettono in difficoltà un governo, che mettono in difficoltà il considerare legittimo l'esito delle elezioni trascorse, di ripetere con questa coscienza personale e politica questa frase: "Giuro di essere fedele alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto speciale per la Valle d'Aosta e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione autonoma della Valle d'Aosta". Io, in nome di questo giuramento prestato, oggi ribadisco che sono pronto a rimettere le mie dimissioni, a ritornare al voto e a mettere a disposizione dei cittadini valdostani la capacità di scegliere.

Presidente - Collega Distort, mi sono permessa prima di chiamarla in causa in quanto Vicepresidente, non certo per delle valutazioni politiche, perché queste le devono fare altri. La ringrazio per il "guerriera", un po' ormai mi conosce, e l'ho citata per l'ottima collaborazione che abbiamo all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Sono guerriera quando si tratta di far valere e rispettare il Regolamento, ma soprattutto di fare rispettare gli uffici che quotidianamente sono a nostra disposizione e lavorano, non certo per una o per l'altra maggioranza, bensì per il bene della nostra istituzione. Per questo avevo fatto un richiamo al collega Manfrin, che poi, giustamente, anche nel prosieguo delle parole, ha esplicitato in maniera diversa quanto inizialmente aveva detto. Per questo io l'avevo chiamata in causa, collega: per difendere l'onorabilità delle istituzioni che io, lei e altri colleghi rappresentiamo nell'Ufficio di Presidenza.

Nessuno ha difeso la maggioranza, ben lungi, abbiamo difeso l'applicazione del Regolamento, poiché oggi all'attenzione di quest'Aula vi è un atto amministrativo. In altre Regioni si è scelto di fare altrimenti, per esempio vi sono delle Giunte per le elezioni. La nostra legge, invece, dispone che siamo noi a votare questa convalida di un atto amministrativo e l'atto amministrativo deve avere una motivazione, altrimenti è illegittimo. Questo mi sono limitata a dire, non certo - e non le consento di dire questo - per difendere una maggioranza, ma per difendere l'operato dei nostri uffici, questo sì, lo faccio da vera guerriera, mi creda.

La parola al collega Marquis per dichiarazione di voto.

Marquis (SA) - Non avrei voluto intervenire perché avevo già annunciato nel precedente intervento che avremo votato a favore della sostituzione, ma debbo intervenire poiché sono stato tirato in causa dal collega Manfrin, che probabilmente ha male interpretato i concetti da me espressi nell'intervento precedente. Io non ho detto che i valdostani non vogliono le elezioni, mi sono limitato a dire che i valdostani chiedono governabilità e risoluzione dei propri problemi. Se poi la soluzione ai problemi dei valdostani passa attraverso le elezioni, ben venga, ma io credo che noi siamo chiamati in primis a garantire la governabilità, e la governabilità è il nostro fine ultimo che dobbiamo dare e garantire. Comincio a credere, dopo tutte le esperienze viste in questi pochi anni, che se dopo sei mesi non siamo in grado di portare avanti l'amministrazione, allora forse il problema siamo noi, dentro l'Aula. Allora vi invito tutti a modificare la legge scrivendo che non si può più candidare nessun uscente e poi forse i problemi della Valle d'Aosta si risolveranno!

Présidente - La parole au collègue Luboz pour explication de vote.

Luboz (LEGA VDA) - Où en étions-nous (o dov'eravamo rimasti, se preferite)? De temps en temps une intervention en italien ne fais pas du mal, d'autant plus que l'italien en Vallée d'Aoste n'est pas un cadavre qui pue et que nous devons porter sur nous comme l'autre langue sœur.

Un passo indietro fino al 23 gennaio è opportuno e naturale farlo per ricondurre all'origine di questo dibattito odierno: 'ndrangheta, è per quello che noi oggi stiamo discutendo e stiamo utilizzando il nostro tempo. A mio giudizio, è necessario analizzare le responsabilità e identificare anche perché la 'ndrangheta si è infiltrata in Valle d'Aosta, certe analisi le facevamo già vent'anni fa io e il collega Lucianaz, alcuni ci deridevano, altri minimizzavano. Un sistema fondato su una ricchezza très répandue ha sicuramente permesso l'infiltrazione di questa criminalità organizzata in Valle d'Aosta. Sicuramente questa ricchezza très répandue ha anche permesso che tanti imprenditori, tanto benessere possa essersi sviluppato in Valle, ma ciò che ci angoscia è l'infiltrazione della criminalità organizzata. Tornando a quel 23 gennaio, penso e spero che quella sia stata l'ora più buia di quella che ho avuto modo di definire "nuit valdôtaine", quando c'è stato l'insediamento di questo governo, e spero che da questa "nuit valdôtaine" la Valle d'Aosta possa risvegliarsi presto. Quanto sarà ancora lontana l'alba? Forse dipenderà anche dai membri dell'attuale maggioranza, perché sicuramente dal Forte di Bard all'Università, senza parlare di questi problemi giudiziari, la Valle d'Aosta vorrebbe uscirne al più presto.

Oggi comunque siamo qui a discutere la sostituzione del collega Sorbara. Curiosamente colui che siamo designati a chiamare per succedergli - guardate un po'! - assurse agli onori della cronaca proprio per circostanze non troppo dissimili. Viene opportuno con una battuta dire che nulla capita per "Raso" in Valle d'Aosta e ora i "Rasi" sono due. Va tutta la mia solidarietà alle persone stimabili che conosco e che portano questo cognome. A onor del vero, però, occorre precisare - come l'ha anticipato anche il collega Mossa - che il collega che stiamo per accogliere nella nostra Assise con noi, insieme al collega Rollandin, al porta-voti e alla simpatizzante postina fu assolto in secondo grado per insufficienza di prove. Tuttavia fu significativo quanto scritto dai giudici: che era gravemente riprovevole l'operato del Rollandin e degli altri imputati. D'altra parte nelle intercettazioni e nei filmati i personaggi parlavano solamente di spese necessarie, di eventuali assunzioni al Casinò, di un sacchetto contenente 30 milioni di lire, ovviamente prove non sufficienti!

Presidente - Si limiti alla dichiarazione, collega Luboz.

Luboz (LEGA VDA) - Va bene, termino la mia dichiarazione. Motivo per assoluta dignità, fermezza e onestà l'operato che deve contraddistinguerci, quindi dichiaro ovviamente il mio voto contrario e faccio i migliori auguri a quel movimento che avrebbe dovuto essere un flambeau per la Valle d'Aosta, ma che purtroppo non ritengo che attualmente goda di buona salute.

Presidente - La parola al collega Bertin per dichiarazione di voto.

Bertin (RC-AC) - L'Assemblea ha preso una piega diversa dall'oggetto del punto all'ordine del giorno. Qui, in questo momento, non si decide di date di elezioni, non si decide di nuove maggioranze, ma di una convalida in seguito ad una sospensione. Di solito poi, quando si vota contro una convalida, come è successo in passato, la logica conseguenza è quella di ricorrere alle ragioni ostative che ne determinano la non compatibilità, ma non è questo il caso. Pertanto votare contro non ha senso e, da questo punto di vista, non permettere all'istituzione di funzionare è un'altra delle responsabilità che nessuno dovrebbe prendersi. Non si può neanche interferire con l'espressione dei voti dei cittadini che male fanno e male hanno fatto ad esprimere certi voti, ma non possiamo comunque interferire nel processo democratico.

Riportando la questione a quella che è e come in passato si è già verificato, benché di fatto non cambi niente - come diceva il Consigliere Gerandin -, perché non cambia niente, invece di votare a favore ci si astiene, anche per segnare una chiara distanza da certi metodi.

Presidente - La parola al collega Aggravi per dichiarazione di voto.

Aggravi (LEGA VDA) - Nell'esplicitare la mia dichiarazione di voto, credo sia proprio necessario comprendere due fattori fondamentali a beneficio dell'Aula e anche per stemperare certi toni, che non sono da campagna elettorale, ma che riguardano prima di tutto il fatto che questo voto ci scalda perché - come abbiamo già detto - quello che sta avvenendo è un fatto politico importante. Se c'è un voto su questo provvedimento può essere sicuramente dovuto a una particolarità del Regolamento consiliare, come ricordava giustamente il Presidente del Consiglio, ma io credo che, finché le cose non cambiano, ci deve essere da parte di chi vota un provvedimento di questo tipo, una valutazione di natura politica, oggi più che mai. Credo anche - e questo lo dico a beneficio di chi ovviamente ha da sempre il monopolio dell'etica - che quando si vota come oggi bisogna pure considerare il momento politico in cui lo si fa. Non possiamo fare finta di pensare e di vedere quello che è successo - e penso che la collega Pulz l'abbia espresso in maniera completa, anche se interrotta, ma questa è una particolarità della giornata - riguardo a un importante momento politico di sintesi e di valutazione di quello che comporta una posizione piuttosto che un'altra su un voto di questo tipo. Capisco più, e giustamente, la posizione della maggioranza, capisco più la difesa giustissima che di parte sua fa il Presidente del Consiglio, ma capisco meno certe valutazioni che assomigliano più a degli specchi che non ad una valutazione di natura politica.

Sicuramente il voto che andremo ad esprimere - e qui dichiaro il mio voto contrario, come quello degli altri membri del gruppo - è un voto che tiene conto di un momento politico particolare di quanto è successo. Questo voto e questa situazione non stanno giovando alla Valle, c'è la necessità di fare qualcos'altro. Trincerarsi di fronte alla necessità di attendere l'entrata in vigore di una legge elettorale - validissima valutazione ma, ripeto, ognuno di noi poi ne risponde al di fuori - mi sembra tanto un arroccarsi su una posizione che non vede il bene prima di tutto dei cittadini e la volontà di avere finalmente un'Amministrazione che prenda delle decisioni. Non è campagna elettorale, non è caos, ma è la valutazione di uno specifico momento politico importante. Voterò contro.

Presidente - La parola al collega Sammaritani per dichiarazione di voto.

Sammaritani (LEGA VDA) - Come è già stato detto da chi mi ha preceduto ed è schierato da questa parte della sala, il Regolamento ha evidentemente una criticità, ma noi qui siamo chiamati ad esprimere spesso opinioni politiche, anche attraverso il voto, perché è così che si fa nei sistemi democratici. Si esprimono quindi dei voti perché si hanno dei contenuti politici da portare avanti ed è anche per questo che non si viene perseguiti normalmente. È questo che prevede la legge.

Perché questa maggioranza non è più maggioranza e non lo è da tempo? Qui introduco un tema etico, morale, se volete, che ci è abbastanza caro: non perché sia stata colpita da un evento ineluttabile, dal decesso di un componente, no! È stato arrestato perché probabilmente ci sono dei sospetti di connessioni con ambienti di malvivenza, comunque di criminalità organizzata, quindi è un fatto molto grave ed è per questo che questo Consiglio è delegittimato (sto dicendo il Consiglio, quindi io stesso). Pertanto quel trasformismo che ci viene imputato dall'altra parte della sala è del tutto infondato, perché qui non siamo a dire: "dimettetevi perché avete...", noi siamo qui a dirci: "dimettiamoci perché non abbiamo più una legittimazione". L'ho detto in tempi sospetti, perché l'ho detto già a caldo il giorno stesso in cui l'evento è accaduto, nel mese di gennaio. Ho detto che noi siamo delegittimati, che siamo la parte offesa di questa vicenda e che quindi tutti quanti dovremmo prendere delle decisioni, come giustamente ha detto la collega Pulz.

Anch'io ritengo che i miei voti siano del tutto puliti e trasparenti, sono convinto, spero sia così; per carità, non si sa mai, ma non ho nessun timore a questo proposito. Dobbiamo però essere tutti in grado di cogliere questo elemento politico: c'è una maggioranza che non è più una maggioranza, che non ha più la forza nemmeno di sostituirsi un elemento dei suoi, e quindi questa situazione va colta. Questo non è trasformismo, ma è fare politica.

Direi che non c'è più nient'altro da aggiungere a questa discussione, perché ormai sta diventando un po' sterile. Dichiaro quindi il mio voto contrario.

Présidente - La parole au collègue Lucianaz pour explication de vote.

Lucianaz (LEGA VDA) - Rapidamente dichiaro che anch'io voterò contro. Posso argomentare il voto rapidamente? Sono anch'io un guerriero, un guerriero della cultura valdostana, gravemente offesa da questi fatti quali quelli dell'infiltrazione mafiosa, che non risale né al 23 gennaio, né a questo decennio. Siamo quindi anche noi a combattere in prima linea per il bene della nostra cultura, della nostra società. Saremo sicuramente sempre contrari ad atteggiamenti che possano permettere a questo deleterio modo di vedere la società e l'economia che avanza in Valle d'Aosta e condanniamo tutti i rappresentanti politici che in qualche modo hanno contribuito o contribuiranno affinché questo malcostume, questo modo deleterio - ripeto - possa continuare in Valle d'Aosta.

Non si può accusare nessun Consigliere eletto o che presto prenderà parte di questo Consiglio, ma è certo che nel nostro gruppo della Lega non avremmo mai candidato Marco Sorbara, neanche prima delle elezioni o prima di questi fatti, come non avremmo mai candidato Prettico o Gianni Barocco. Sono scelte, ognuno è libero di fare le scelte che vuole e prendere i voti che il popolo manifesta. Noi abbiamo un altro modo di vedere i rappresentanti della comunità e facciamo delle scelte. Non avremmo neanche mai accettato di essere votati, signor Presidente del Consiglio, da certi elementi della lista n. 8 (tra l'altro adesso mi rendo conto che ne faceva parte anche lei).

Il "no" è convinto e chi ieri era presente alla Biblioteca regionale - abbiamo anche dei Consiglieri qui, in Aula - può benissimo manifestare qual era l'ambiente vissuto dai presenti e quanta necessità ci sia da parte delle istituzioni valdostane di prendere in tutti i modi distanza da questo fenomeno, non solo con giustificazioni formali.

Presidente - La parola al collega Ferrero per dichiarazione di voto.

Ferrero (MOUV') - Volevo sottolineare una questione non trascurabile: il voto ovviamente sarà del tutto contrario, in quanto non si tratta - come qualcuno ha cercato di insinuare - di un discorso di governabilità. Per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il MOUV' si tratta di un discorso di legalità e democrazia. La legalità è stata violata, la democrazia è stata violata nel corso delle elezioni e la legittimazione di questo Consiglio è venuta meno perché l'ombra pesante del voto di scambio è emersa non solo da questa operazione, ma già da operazioni precedenti che hanno riguardato - guarda caso! - componenti della lista dello stesso partito coinvolto nell'operazione "Geenna". Non penso che si possa fare diversamente, perché la questione è prettamente politica e portare avanti un governo che è figlio di elezioni che non si sono svolte in maniera democratica significa semplicemente una cosa: avvallare certi comportamenti, al di là di quello che poi si dice o non si dice.

Noi non vogliamo avvallare certi comportamenti. Si vuole andare a votare? Andiamo a votare con la legge elettorale che volete, ma andiamo a votare, e al più presto! Purtroppo le persone che sono in quest'Aula non tutte sono il frutto di una decisione democratica, ma sono il frutto di una mano della criminalità organizzata che si è insinuata nella pubblica amministrazione e di questo voi continuate a fare finta di niente. Noi non vogliamo fare finta di niente, non vogliamo avvallare un governo che è illegittimo, pur se ha rispettato le formalità previste. Abbiamo visto dalle intercettazioni telefoniche, dalle persone coinvolte, dagli arresti che sono stati effettuati - e sappiamo che questa è solo la punta dell'iceberg - che continuare in questa direzione è una scelta suicida, per noi lo è per quanto riguarda tutta la comunità valdostana.

Non sappiamo ancora se ci saranno altri sviluppi e quindi portare avanti questo governo regionale rappresenta un rischio che, sicuramente, noi non ci vogliamo accollare. Il nostro voto contrario è quindi un voto contrario deciso. Ci spiace che non sia stato condiviso da altre forze della minoranza, ma non importa, ognuno ha diritto di assumersi le proprie responsabilità e di fare le proprie scelte. Per noi è un "no" a questo governo.

Presidente - La parola al collega Restano per dichiarazione di voto.

Restano (GM) - Veramente io devo fare ancora il primo intervento... chiedo scusa, è finita la discussione generale.

Il nostro voto del Gruppo Misto non può che essere favorevole; sarà favorevole perché oggi discutiamo la convalida di un eletto in sostituzione di un collega sospeso, quindi la ricostituzione del plenum dell'Assemblea per noi è un atto dovuto. Le precedenti verifiche sulla candidabilità del Consigliere che si accinge ad essere convalidato sono state fatte, anche le verifiche sull'ineleggibilità e sulle eventuali incompatibilità, quindi nulla osta affinché venga votata la sua convalida.

Non posso però esimermi dal fare alcune considerazioni. Il dibattito si poteva sviluppare dal punto di vista amministrativo e anche dal punto di vista politico e io ritengo fosse quasi un dovere da parte della minoranza sollevare determinate situazioni e la questione dei nostri numeri che sostengono la maggioranza, che sono evidentemente quelli di diciotto. Politicamente che cosa è emerso da questa discussione? Io non posso che rilevare la differenza di vedute all'interno della minoranza. Abbiamo i Cinquestelle, un gruppo che si pone su una certa posizione, e l'altro gruppo, che si pone sotto un altro punto di vista, e non sono nient'altro le posizioni che riscontriamo anche nel governo nazionale. È questo il dato politico emerso e mi pare doveroso sottolinearlo in questo mio breve intervento, che poi probabilmente in altre sedi si manifesta anche nei fatti su scelte concrete. Ora non è certo il momento di discutere di determinati temi, perché oggi discutiamo sulla convalida e su questo ci dovremmo limitare. Avremo modo sicuramente di affrontare anche altri argomenti quali la delegittimazione del Consiglio, visti i temi in discussione all'ordine del giorno o che magari si vorranno portare nei prossimi Consigli e, personalmente, non mi nasconderò di certo.

Io credo che questo sia un atto dovuto per ripristinare il Consiglio e per portare avanti il legittimo dibattito all'interno dello stesso, senza esprimere le posizioni politiche ad oggi dei componenti del Gruppo Misto, che a volte si distinguono da quelle della minoranza, da quelle della seconda minoranza, ma anche all'interno della attuale maggioranza. Avrò le occasioni per dimostrarle, però ritengo coerente con il mio comportamento e con il comportamento da sempre portato avanti dai rappresentanti del Gruppo Misto votare questa convalida.

Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, colleghi, pongo quindi in votazione la convalida dell'elezione del nuovo Consigliere Barocco Giovanni. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 31

Favorevoli: 21

Contrari: 10

Astenuti: 3 (Bertin, Minelli, Pulz)

Il Consiglio approva.

Invito il Consigliere Barocco Giovanni a prendere posto in Aula. Si procede ora al giuramento del nuovo Consigliere Barocco Giovanni, ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto speciale e dell'articolo 6 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio. Do lettura della formula per il giuramento e invito il Consigliere Barocco ad alzarsi.

"Giuro di essere fedele alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto Speciale per la Valle d'Aosta e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Valle Autonoma Valle d'Aosta".

"Je jure d'être fidèle à la Constitution de la République et au Statut spécial pour la Vallée d'Aoste et d'exercer mon mandat dans le seul but du bien inséparable de l'État et de la Région Autonome de la Vallée d'Aoste".

Barocco (UV) - Je le jure.

Il Consiglio prende atto.

Presidente - Il Consigliere Barocco chiede la parola. Prego.

Barocco (UV) - Madame le Président du Conseil, Monsieur le Président du Gouvernement, Mesdames et Messieurs les Assesseurs, chères et chers collègues les Conseillers, avant tout merci pour m'avoir donné la parole à l'occasion de mon entrée en cette assise si prestigieuse et importante pour l'autonomie de notre Vallée; une présence, la mienne, qui se veut limitée dans le temps, mais dans laquelle je tâcherai de répondre à mon mandat avec toute ma passion, ma responsabilité, mes compétences et mon humilité.

Quelques minutes pour les salutations et quelques considérations d'ordre politique. Je veux saluer le Peuple Valdôtain qu'ici, tous ensemble, nous représentons; peuple duquel nous parviennent tous les jours requêtes de faits concrets pour répondre aux exigences de notre vie quotidienne et de nos familles et, surtout, une requête précise d'avoir une politique et une démocratie plus citoyenne. Un mot de salutation je l'adresse aussi à la communauté de Quart à laquelle j'appartiens. Mon parcours politique est caractérisé par une appartenance depuis les années du lycée à la famille unioniste: avant à la Jeunesse Valdôtaine et puis à l'Union Valdôtaine, mouvement dans lequel je milite encore aujourd'hui. Sous le drapeau de ce mouvement j'ai eu l'honneur d'être élu, par les Quarteins qui me connaissent depuis toujours, Syndic de la Commune pendant deux mandats. J'en profite ici pour saluer tous les anciens collègues Syndics avec qui nous aurons l'opportunité de collaborer profitablement pour notre communauté. Dans ce rôle et avec une bonne équipe d'administrateurs je me suis occupé de différents thèmes et dossiers qui ont façonné mon expérience.

Lo sapete, il Sindaco si occupa di tombini, acquedotti, scuole, tutte cose che non vanno in prima pagina, ma sono quelle che ci rendono la vita più confortevole. Nella mia esperienza ho fatto anche altro, lanciando progetti innovativi in ambito ambientale, edilizio, dei prodotti alimentari, dell'agricoltura, del sociale, della sicurezza, della transizione dal digitale ad internet, della mobilità sostenibile, di esempi di democrazia diretta, fino a questioni più etiche, come il complesso problema del fine vita. Su questi temi, tempo e condizioni politiche permettendo, cercherò di prestare un'attenzione particolare durante i futuri lavori di questa Assemblea, perché ritengo che questi argomenti siano diventati fattori strategici e debbano essere approfonditi anche in funzione di nuova idea di autonomia.

La Valle d'Aosta ha vissuto ormai un anno fa una campagna elettorale che ha cambiato il volto della politica valdostana. Ritengo che in questi mesi la famiglia politica cui appartengo abbia compiuto i primi passi avanti nell'analisi di questi risultati, per comprendere fenomeni politici che è troppo semplice liquidare con commenti del tipo: "gli elettori non hanno capito" oppure "è un voto di pancia". Vi posso garantire che, quando scopri che chi ha aderito a queste nuove proposte politiche è il tuo vicino di casa, il tuo collega, il tuo amico delle elementari, fino a conoscenti molto prossimi, la cosa ti tocca sul vivo, e l'analisi, quella vera e realistica, diventa davvero necessaria.

Penso che nel nostro movimento serva capire nel profondo i messaggi che ci giungono dai valdostani per cercare di arrivare adesso all'elaborazione di contenuti prima dei contenitori, per creare insieme un percorso autonomista con la A maiuscola, che punti sull'autonomia del terzo millennio, quella che non può più aspettare e che ha bisogno di affrontare i nuovi modelli di pensiero non rimanendo nel freezer, ma che deve essere portata tra la gente con determinazione, simpatia, energia, obiettivi condivisi e chiari a tutti.

Io sto nell'Union Valdôtaine, nel mio movimento. Le mie battaglie politiche ho cercato e cercherò sempre di condurle all'interno dell'Union Valdôtaine. Non concordo, pur nel rispetto totale delle altrui opinioni, con chi se ne è andato. Il dialogo vive di punti di vista differenti, ma la forza di partito si ottiene solo con l'unità del movimento. Posso però capire che, quando un rapporto si lacera, la colpa non è da ricercare solo in una parte, e questo è ancora più importante quando viene meno un rapporto non solo con alcune persone o membri del tuo movimento, ma si rompe una relazione consolidata con i valdostani.

Signor Presidente, sono qui per costruire, sono qui per portare il mio piccolo contributo fatto di idee nuove e progetti che guardano al futuro. Sono qui per dare voce a tutti quei valdostani e amici che, incontrandomi, mi hanno chiesto: "per favore, battiti per realizzare progetti innovativi". Qui si parla dell'innovazione, quella vera, quella che porta benefici ai cittadini, che porta risorse alle famiglie, occupazione per i giovani e che innesca voglia di fare e progettare.

Concludendo, signor Presidente Fosson, sono convinto che alcuni temi dibattuti in quest'Aula di cui ho letto i resoconti dalle cronache giornalistiche necessitano di approfondimenti importanti; sono pronto a farli tutti, rendendomi disponibile da subito per fare e collaborare.

Signor Presidente, con queste premesse, che per me sono fondamentali, è con piacere che le comunico la mia adesione alla maggioranza e al Gruppo dell'Union Valdôtaine.