Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2767 del 24 maggio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2767/XIV - Piano di ristrutturazione aziendale di Casino de la Vallée S.p.A., ai sensi della legge regionale 10 febbraio 2017, n. 2.

Rosset (Presidente) - Possiamo proseguire con il piano, affrontando gli emendamenti proposti dal Consigliere Cognetta. Ricordo che gli emendamenti numero cinque e numero sei non sono ricevibili, in quanto comporterebbero la modifica di una legge regionale da parte di un atto amministrativo qual è quello in discussione, in contrasto con il principio gerarchico delle fonti.

Emendamento numero uno. Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) -. L'emendamento numero uno è un emendamento di forma, però ha anche della sostanza: io chiedo che a pagina 4 del piano la parola "disclaimer" venga sostituita dalla parola "clause de non responsabilité". Sostanzialmente chiedo di usare il francese anziché l'inglese. Mi sembra una cosa ovvia in questo Consiglio regionale. Un po' meno ovvio il fatto che debba chiederlo io, perché è molto bello usare degli inglesismi, ma sarebbe altrettanto bello che chi viene pagato in questo modo così profumato dalla nostra azienda e venga qui a lavorare, perlomeno nei titoli possa mettere le parole giuste. Poi mi scuso per l'accento, mi scuso per il francese, mi scuso per tutto, ma non avrei dovuto farlo io questo emendamento. Volevo ricordare a tutti che magari c'è anche questo problema, che non è stato minimamente preso in considerazione.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Accogliamo le proposte costruttive del collega Cognetta.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento numero uno del collega Cognetta.

Presenti: 33

Votanti: 31

Favorevoli: 31

Astenuti: 2 (Cretier e Guichardaz).

Il Consiglio approva.

Emendamento numero due. Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta. Ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - L'emendamento numero due entra, invece, nella sostanza di ciò che è scritto a pagina 4. Ne abbiamo parlato tanto, tanti colleghi hanno rimarcato delle frasi, questa non è l'unica. Questo emendamento, in particolare, si riferisce alla frase seguente: "gli elementi riportati nel documento sono tratti da informazioni rese disponibili da parte del management aziendale che in questa fase di lavorazione non sono stati oggetto di autonoma verifica in merito alla correttezza, accuratezza, veridicità e completezza", io chiedo semplicemente di toglierlo. Questa frase va eliminata. Così chi si deve assumere le proprie responsabilità, se le assume senza fare tanti discorsi se è giusto o sbagliato mettere una cosa. Secondo me è sbagliato, quindi va tolta.

Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Per quanto riguarda l'emendamento numero due, proposto adesso dal collega, i tecnici già nell'illustrare il piano in IV Commissione, avevano declinato e spiegato perché all'interno della pagina 4 non è stato inserito questo paragrafo e quello successivo dell'emendamento numero tre.

Praticamente è consuetudine da parte di tutti i piani industriali e tecnici, non è indubbiamente una questione di natura politica, è una questione di natura tecnica e quindi su questo emendamento noi ci asterremo.

Presidente - Non ci sono altri interventi, metto in votazione l'emendamento numero due. Dichiaro aperta la votazione.

Presenti: 33

Votanti : 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Bertin, Bertschy, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Fosson, Gerandin, Grosjean, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio, Rosset e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Emendamento numero tre. Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta. Ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) -L'emendamento numero tre, sempre a pagina 4, è riferito sempre a ciò che recita il piano. In particolare è quello che dice che sostanzialmente qualunque cosa scritta in questo piano poi potrebbe anche non accadere, ma non è responsabilità di chi ha scritto il piano. Quindi in sostanza scarica di qualunque responsabilità gli estensori del piano. Io chiedo che venga eliminato anche questo.

Per quanto riguarda le spiegazioni fatte all'interno della Commissione da parte degli esperti, sinceramente so che è una cosa che viene messa di base, ma non è obbligatorio metterla. Si può tranquillamente togliere. Io mi assumo della responsabilità di quello che faccio. Il fatto che normalmente venga messa, non vuol dire che questa frase deve essere obbligatoriamente messa. I consulenti preparati che vengono, fanno un lavoro approfondito, vengono investiti di tutta quanta una serie di responsabilità, quando appongono la firma, si assumono la responsabilità di ciò che hanno scritto e fatto. Funziona per qualsiasi professionista. Quando ho fatto io dei progetti relativamente al mio settore li ho firmati, li ho messi in campo, me ne sono assunto la responsabilità. Non è che ho scritto: però se non succede quello che ho scritto, non importa, va bene lo stesso. Quindi chiedo semplicemente che venga abrogato questo paragrafo.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin. Ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Questi due emendamenti, che noi approviamo, la dicono lunga sul piano, queste due frasi giustamente dovrebbero essere tolte, perché la responsabilità è di chi comunque il piano lo ha sottoscritto; o ritiene che questi elementi forniti all'interno siano validi e quindi li fa propri, oppure, francamente, dico: ma quali controlli si fanno? Gli esperti dicono: "benissimo, chiaramente i valori determinati verranno raggiunti totalmente o anche solo parzialmente, perché a questo punto può essere che i dati che ci ha fornito l'azienda, non sono attendibili, non erano attendibili".

Ma questa verifica chi la deve fare, se non gli esperti che hanno lavorato e che a questo punto sottoscrivono o dicono che quel piano secondo voi è credibile? Questa è la prova che di fatto riprendono quello che hanno detto, traducono, riscrivono e dicono: "però fate attenzione. Ce l'hanno detto loro! Mica vogliamo prenderci la responsabilità di questo che scriviamo".

Per carità. Quindi si lavano le mani. Allora, mi dite come si può eventualmente poi fare con i controlli? Come dire che il piano è adeguato o non è adeguato? O il piano è semplicemente un riportare elementi interni che si conoscevano, e quelli che lavoravano lì potevano farlo tranquillamente, oppure non ha senso. Questo è, drammaticamente, il significato di questo. Noi siamo d'accordo sull'abrogarlo, perché chi fa il piano la responsabilità se la deve prendere. Può acquisire gli elementi che vuole, ma deve valutarli e dire: "questo mi sembra credibile e allora lo preparo, lo metto come evidenza o come punto di riferimento, oppure non lo prendo in considerazione".

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz. Ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Soprattutto grazie, collega Cognetta, che con questo emendamento ci farà risparmiare 2 mila euro. Ho fatto un po' il calcolo: sono sei righe su nove, più o meno su dieci, siccome ogni pagina ci costa 3 mila, 3.300 euro, credo che con questa avremo poi modo di scontare probabilmente dalle spese complessive. Quindi credo che, oltre che di buon senso, sia anche un emendamento risparmioso che ci darà modo, probabilmente, di recuperare soldi che potranno magari essere investiti nei vini valdostani, visto che è stato uno degli elementi di forza di questo piano l'utilizzo di vini valdostani nel mitico ristorante.

Devo dire che questo piano è talmente malfatto, ed è talmente complessivamente pacioccato che non l'avevo visto, non l'avevo letto con attenzione malgrado questa sia la prima pagina scritta dopo 10 mila euro di pagine di sommari, di indici, eccetera.

Colleghi, non potete non votarla. Questa è una manleva. Voi avete criticato Scordato, "avete fatto un mazzo tanto", detta proprio in inglese, non in francese, poi rispetto alla questione del francese bisognerebbe cambiarlo tutto questo piano; tranne ogni tanto qualche termine in thailandese, per il resto è tutto in inglese e quindi cambiare una parola può avere un significato. Ma, dicevo, questa è una manleva uguale a quella che voi avete criticato.

Collega Chatrian, lei ci ha tenuti incollati qua per delle ore, ci ha fatto perdere talmente tanto tempo raccontando ai Valdostani che a Scordato era stata fatta una manleva delle responsabilità - al di là del fatto del preavviso che è stato raccontato come se fosse addirittura un premio - ma che differenza c'è rispetto a questo? A parte che tirare via questa cosa, è anche un segnale, secondo me, che date a questo avvocato Di Matteo e al suo squadrone di esperti che non è che, come è scritto qua in avvocatese, "non vi è alcuna assicurazione". Popolo valdostano, si riassume tutto in questa frase il piano. Poi non venite a difenderlo a spada tratta. Sono contento che la portavoce di l'Altra Valle d'Aosta abbia detto che è una schifezza e che quindi prende le distanze dall'altra metà del movimento presente qua in Consiglio. Ma questa roba: "Non vi è alcuna assicurazione che i valori determinati verranno raggiunti totalmente o anche solo parzialmente", ma che piano deliberate oggi, colleghi?

Non chiederemo il voto segreto, perché poi su questo piano ho quasi la certezza che in coscienza e, come direbbe qualcuno, "nel segreto del voto e della gabbina" probabilmente voterebbe contro. Ma scritta così! Fateglielo almeno togliere, quantomeno. Poi lo sappiamo che tanto non andrete mai da questo geniale avvocato Di Matteo a chiedergli indietro i soldi, e nemmeno ai nove consulenti, ma facciamo un favore di facciata e togliamo questo velo pietoso, come si potrebbe dire, dello scarico di responsabilità, anche parziale. Emendatelo: "non verranno raggiunti totalmente". Poi, ripeto, come si fa a scrivere una roba del genere? Valdostani, come direbbe La Torre, ribellatevi! Veramente.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Dopo che i tecnici sono intervenuti in Commissione, ho cercato, collega Guichardaz, non di farmi un po' di dottrina giuridica su questo tema, ma di verificare cosa fanno gli altri nel momento in cui aziende piccole, medie e grandi richiedono a dei professionisti, a un pool di professionisti, dei piani industriali di ristrutturazione. Questa è ormai dottrina, ma non è un discorso di manleva: è la differenza tra obbligazione di mezzo e obbligazione di risultato. Non è una novità, non è neanche una consuetudine, ma ormai è praticamente al 100 percento garantita a tutti i livelli per quanto riguarda chi confeziona - fa quello di mestiere - elabora piani industriali. La differenza fra le obbligazioni assunte, i mezzi e le obbligazioni di risultati.

Quindi poi se vogliamo metterla sul ridere, ma qui penso che sul ridere non ci sia nulla da mettere nel momento in cui, dal punto di vista gestionale non ripeto un dato forse che la comunità valdostana sa tutta: 120 sono i milioni di euro di perdita di esercizio negli ultimi cinque anni. Sto parlando solo di gestione.

Presidente - Non ci sono altri iscritti, quindi possiamo mettere in votazione l'emendamento numero tre. Dichiaro aperta la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Bertin, Bertschy, Borrello, Certan, Chatrian, Fabbri, Fosson, Gerandin, Grosjean, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio, Rosset, Viérin)

Il Consiglio non approva.

Emendamento numero quattro. Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) -L'emendamento numero quattro ricalca l'emendamento numero uno. In particolare a pagina 8.2 "executive summary" verrebbe sostituita dalla parola "resumé". Consommé, anche, mi suggeriscono i colleghi di opposizione. Chiaramente è un emendamento provocatorio tanto quanto il primo e, al di là della parola in sé, ho rimarcato il perché di questi emendamenti.

Però a questo punto prendo ancora un minuto per spiegare il numero cinque e il numero sei, che invece mi sembravano un po' più importanti. È stato un errore quello di metterli qui, ho ragionato in maniera sbagliata. Comunque a cosa fanno riferimento il numero cinque e il numero sei che non verranno votati? Fanno riferimento al fatto che a pagina 9, tra le opportunità, c'è scritto, nell'analisi delle aree di forza, debolezza, opportunità e così via, che c'è una proposta di legge per la riduzione delle slot come opportunità per la Casa da gioco.

Io cosa chiedevo con questi due emendamenti, che non discuteremo? Semplicemente di applicare, in maniera più veloce rispetto a quanto già previsto nella legge che abbiamo approvato in Consiglio regionale contro la ludopatia, i cinque e otto anni di eliminazione delle slot nel raggio di cinquecento metri dai luoghi sensibili, e quindi chiedevo di farlo entro un anno. Voi direte che magari non c'entra nulla con il Casinò, invece se togliamo delle slot dal territorio, ovviamente si va a giocare al Casinò. Mi sembra anche naturale. Quindi anche questa è una delle cose che pensavo aveste, o potreste, ragionare per far sì che più persone si rivolgono, visto che abbiamo aperto il gioco ai Valdostani, tanto vale applicare la legge in maniera più breve rispetto ai cinque e agli otto anni previsti dalla legge e così aumentiamo le persone che vanno lì. Anche perché le persone che vanno lì, sicuramente sono più controllate di coloro che invece vanno nei bar o nelle sale slot normali. Era un suggerimento anche quello. Lo tenete, se volete, presente per ragionare per come far aumentare gli introiti.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Per quanto riguarda l'emendamento numero quattro, ci asteniamo, collega Cognetta. Invece per gli altri due, anche se non possiamo entrare nel merito, sicuramente facciamo le nostre valutazioni magari andando a riscrivere, per quanto ci riguarda, anche eventualmente un disegno di legge, una modifica di legge, in modo che possa permettere alla nostra azienda di controllare da una parte e di creare le condizioni dall'altra.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Naturalmente l'emendamento numero quattro va un po' nella direzione dell'emendamento precedente, noi non possiamo fare altro che astenerci. Però proponiamo - siccome questo è un atto ufficiale che viene presentato al Consiglio - una rapida traduzione in francese di tutto questo atto.

Magari gli correggono anche il "Casinò della Vallée" a questi geni milanesi che vengono qua, che non sono manco capaci di scrivere la dicitura corretta, giusto per evidenziare - magari con il sorriso sulle labbra ma a questo punto sorrido anche abbastanza poco rispetto a questa cosa - che veramente questo è un piano che, sia dal punto di vista del contenuto ma anche dal punto di vista linguistico e di correttezza delle cose scritte, non dico che faccia acqua da tutte le parti ma fa pena.

Quindi riprendete davvero in considerazione - questo ve lo chiedo proprio da contribuente - magari ritrattate anche questi contratti esorbitanti. C'è gente che porta a casa 40 mila euro per una roba del genere, per aver lavorato qualche giorno ed essersi coordinati credo via web. Non so neanche quanti incontri abbiano fatto tra di loro. Al di là dell'aspetto linguistico e degli errori presenti qua dentro, è veramente un invito che vi faccio, evitando magari che questa cosa appaia come una provocazione, ma è davvero serio ciò che c'è scritto qua dentro, al di là degli inglesismi e francesismi che a volte cadono altro che negli accenti.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l'emendamento numero quattro. Dichiaro aperta la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 20 (Bertin, Bertschy, Borrello, Certan, Chatrian, Cretier, Fabbri, Fosson, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Marquis, Morelli, Nogara, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio, Rosset e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Il numero cinque e il numero sei sono irricevibili, come già annunciato. Emendamento numero sette: ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Sempre nell'ambito degli errori che ho trovato - non tutti chiaramente segnalati con emendamenti - questo mi sembra abbastanza importante, e anche quello successivo. Per quanto riguarda l'emendamento numero sette, a pagina 10 abbiamo, tra i punti di forza elencati tra il resort e l'hôtel, una piscina olimpionica. Una piscina olimpionica è cinquanta metri di lunghezza per venticinque di larghezza. Non mi pare che ci sia una piscina olimpionica all'hôtel resort e Casinò. Mi sembra un po' più piccola la parte esterna, sinceramente. Forse è un'altra piscina quella che hanno visto, quindi per cortesia se gli esperti potessero togliere la parola "olimpionica" sarebbe il caso. Una piccola nota che non ho voluto aggiungere: i tre campi da tennis ci sono, è vero, ma sono in gestione esterna che io sappia. Quindi anche lì ci sarebbe da fare tutto un discorso. Però li hanno segnati. È vero che ci sono, c'è anche questo dettaglio, però non volevo entrare troppo nello specifico, anche perché l'emendamento successivo, è l'ultimo, mi sono fermato a pagina 10, se no avrei dovuto presentare 257 emendamenti e forse non sarebbero bastati. Quindi se per favore potessimo togliere questa inesattezza piuttosto grande, sarebbe meglio.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Accettiamo l'emendamento numero sette. Possiamo anche accettare l''emendamento numero otto, anche se è una criticità e ne abbiamo discusso anche ieri pomeriggio in maniera abbastanza approfondita, ma possiamo accettare anche l'emendamento numero otto.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta. Ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - A questo punto è inusuale, ma illustro anche il numero otto, Presidente, se posso. Grazie. L'emendamento numero otto dice, sempre a pagina 10, nella sezione debolezze, riferita sempre all'hôtel e al resort, l'ultimo punto era "servizi non in linea con un cinque stelle", io chiedo nell'emendamento numero otto di togliere questa frase, perché secondo me è offensiva rispetto a quello che viene fatto. E se è vero questo, allora abbiamo un problema enorme, perché a quel punto significa che quello che noi offriamo e che facciamo pagare ai clienti non è una cosa reale. Quindi è meglio toglierlo, se no avremmo una discussione che è molto più grande, se lo lasciamo. Nei documenti ufficiali qualcuno mi dice che dobbiamo difendere la Casa da gioco, che dobbiamo in qualche modo cercare di preservarla e anche ovviamente il resort, scrivere qui "servizi non in linea con un cinque stelle" non è proprio il caso. Poi se è vero, si risolve il problema ma non si scrive qui.

Presidente - Possiamo mettere in votazione gli emendamenti numero sette e numero otto congiuntamente? Dichiaro aperta la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.

A questo punto, possiamo approvare il piano di ristrutturazione, l'atto comprensivo degli emendamenti numero uno e numero due della IV Commissione, comprensivi degli emendamenti numero uno, numero sette e numero otto del collega Cognetta. Possiamo mettere in approvazione?

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il consigliere Perron. Ne ha facoltà.

Perron (UV) - Devo dire onestamente che le repliche del governo non ci hanno convinto. Non ci ha convinto l'approccio clericale del presidente Marquis - probabilmente nemmeno lei è tanto convinto del piano che ci propone - ma non ci ha convinto soprattutto la replica del collega Chatrian.

Mi permetto un suggerimento, collega, in punta di piedi. Lei ama molto rievocare, ricapitolare tutto quello che succede nei dibattiti in quest'aula. Se lei non utilizzasse questo tempo per ricordare ciò che noi abbiamo detto, forse ne guadagnerebbe nel portare all'attenzione dell'aula le sue motivazioni. Poco serve all'aula che lei dedichi, su venti minuti di replica, dodici minuti nel ricordare all'aula quello che noi abbiamo detto. Le assicuro che siamo presenti sui temi. Con visioni diverse dalle sue, ma le assicuro che siamo presenti. Quindi non serve molto che lei ci ricordi cosa puntualmente abbiamo rievocato nei nostri interventi.

Il dibattito che abbiamo affrontato, con spirito critico ma costruttivo, altro non ha fatto che aumentare le nostre perplessità sull'impostazione che lei ha dato a questo dossier, sull'approccio che c'è stato da parte di questa nuova soi-disant "governance", sull'impostazione che il nuovo amministratore unico ha dato sin da subito nella ricerca di questi consulenti e nel prodotto finale che questi declamati consulenti hanno fornito al socio Regione. A noi non è chiaro sostanzialmente qual è la grande diversità dell'approccio rispetto a prima, tale da giustificare il rovesciamento di un governo regionale. Non è chiaro, ma è raffazzonato, mi permetta, il percorso che lei ha provato a spiegarci nella presentazione dell'emendamento. Ci cala in aula un emendamento di 7 milioni di euro, usando i condizionali, quando sa benissimo che questo è un impegno finanziario certo per l'Amministrazione regionale, che dovrà garantire questo impegno di tipo finanziario. È sostanzialmente la stessa impostazione di prima. Io non voglio ricapitolare tutte le motivazioni che per due giorni abbiamo portato, ma lo consideriamo un piano debole, un piano debole nelle politiche di rilancio, nelle politiche di marketing perché tenta di riportare soltanto il Casinò ai valori del 2015, quelli tanto contestati da lei. Debole nelle politiche del gioco e nelle politiche dell'hôtel. È un piano debole nella politica del rapporto con il territorio. È un piano debole nella gestione del personale, nella sua riorganizzazione e nei costi e negli eventuali benefici che a questo potranno seguire. È un piano che non contiene nessuna risposta su una procedura, che noi a più riprese le abbiamo chiesto e su cui lei ha completamente sorvolato, che era il ritiro della procedura n. 223.

Ed è un elemento quanto mai evidente di come sia sintomatico il suo cambio di casacca rispetto a quando era in quei banchi rispetto a oggi, che occupa il banco di Assessore. È un piano che non affronta per noi la questione cruciale: il regolamento dei rapporti finanziari tra la proprietà e la società che ha fatto gli investimenti al posto della proprietà. Mi permetto di dire che queste ultime discussioni tra il semiserio e le correzioni che abbiamo apportato e approvato in aula, me lo consentirete, creano un quadro di sconsolamento. Se un lavoro così tanto presentato all'esterno, così tanto decantato deve venire qui in aula, con un atteggiamento semiserio e corretto poi dall'aula, ci permetta di dire che il lavoro fatto è lautamente pagato, ma è assolutamente modesto. E soprattutto dopo questo lavoro, così tanto decantato, il fatto che la premessa di chi l'ha prodotto sia quella - ancora una volta lo diciamo - che non vi sia alcuna assicurazione che i valori determinati verranno raggiunti, totalmente o anche solo parzialmente, ci convince sulla necessità di votare contro a questo piano.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz. Ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Non stiamo a ripetere tutte le cose che sono state dette, il nostro capogruppo ha sinteticamente ed efficacemente rappresentato questo nostro pensiero. Vorrei solo aggiungere due considerazioni, perché, pur nel breve tempo, noi abbiamo scomodato tante persone nell'ambito delle audizioni, abbiamo avuto modo di confrontarci e, per evitare di dire delle inesattezze, cito la collega Morelli che ha condotto anche molto bene le varie audizioni, cercando di valorizzare tutti gli scambi e tutti i contributi, quindi naturalmente cercando di fare bene, e che ha detto a un certo punto alle organizzazioni sindacali che: "noi cerchiamo di essere coscienti del nostro voto di politici, delle cose che noi cerchiamo, che ci assumiamo e ci assumeremo anche nei confronti di questo piano e questo disegno di legge". Nel dire questo, però, ha aggiunto queste affermazioni rivolte alle organizzazioni sindacali: "Pertanto, assolutamente da parte nostra vi è tutta l'attenzione nei confronti di quanto voi siete venuti a dirci. Abbiamo colto sicuramente molte criticità di cui ognuno di noi prende atto e trasmetterà dove ritiene di trasmetterle. Abbiamo anche apprezzato cenni e proposte". Io credo che quel ragionamento fosse sincero. Oggi ne aveva già parlato il collega Bianchi. Vuol dire che là dove ha trasmesso la Morelli, non ha attecchito nulla. È un momento dove ci sono i trapianti, c'è l'attività ortofrutticola e i trapianti non hanno attecchito.

Quindi noi abbiamo scomodato tutta una serie di persone, affermando che dicevano anche delle cose serie, delle cose concrete, ma non abbiamo recepito nulla. In particolare faccio anche un accenno a delle persone che abbiamo convocato: i rappresentanti dei poker-boys. Abbiamo fatto venire qua i poker-boys, abbiamo detto che avremmo in qualche modo recepito il loro pensiero e le loro necessità; nel piano non se ne parla. C'è un accenno indiretto molto velato, ma non se ne parla. Quindi, anche nei confronti del futuro di questi ragazzi, il piano non dice nulla.

Sono tante altre, ne abbiamo parlato, affronteremo nel prossimo Consiglio o nei prossimi Consigli un capitolo che è particolare che abbiamo derubricato, che è la modifica del disciplinare, ha un peso non da poco perché tutta una serie di cose che sono state dette su questo piano, hanno dei rimandi diretti.

Collega Chatrian, presidente Marquis, ad un certo punto noi diciamo che le svalutazioni dei crediti sui crediti di gioco aumenteranno. Io vi dico, un'affermazione del genere mi fa rabbrividire. E soprattutto se la metto insieme alla modifica dell'articolo 5 del disciplinare, dove si parla della cassa assegni, che ovviamente è il luogo dove vengono generati i crediti da gioco. Per cui questo piano non può essere assolutamente condiviso. Rispetto a questo, io vi anticipo la richiesta del voto nominale su questo piano, perché non può essere annacquata con una votazione globale.

Ognuno di noi, come ha detto la Morelli, deve essere responsabile e quindi su questa votazione noi chiediamo la votazione nominale.

Questo è un piano non credibile, è vero che Fabbri ha detto che un piano non è che può essere realistico, dà delle indicazioni, ma sono delle indicazioni contraddittorie, confuse e sotto alcuni aspetti preoccupanti.

Quindi noi chiediamo il voto nominale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Per dichiarazione di voto. Senza stare a ripetere le cose che abbiamo detto nel nostro intervento questa mattina, qualche cosa da ribadire inevitabilmente c'è. Questo è un piano che non ha sostanza, è un piano che è messo insieme da professionisti che non si sono visti, non hanno condiviso i percorsi, è un piano che non dà nessuna certezza.

L'unica certezza è che si va nella direzione di un ulteriore indebitamento della Casinò. Non dice niente ai dipendenti. E nelle repliche purtroppo abbiamo sentito delle cose, che francamente non sono state delle risposte alle nostre considerazioni. Lei, Assessore, ha citato mezza frase di ognuno di noi qua e là, tanto per dire "ho sentito cosa avete detto", ma sulle cose di sostanza, sulle questioni fondamentali lei non ci ha detto niente. Lei è arrivato con questo piano qui - blindato! -, e non ci si è mossi da lì. Le abbiamo chiesto: cancelli la n. 223 e faccia quella telefonata. Lei non l'ha fatta!

Caro Assessore, noi siamo molto preoccupati, siamo preoccupati e da questo punto di vista ci estraniamo da questo voto in questo senso - come ha detto il collega Marguerettaz - perché su questa vicenda non è ancora scritto tutto e vi assicuro che siamo profondamente divergenti rispetto a quello che state facendo. Noi avevamo impostato un'azione ben precisa, voi avevate un obiettivo solo: fare il ribaltone.

Caro Andrea Padovani, sei smentito, ma non solo, sei collaboratore di tutta questa azione. Mi dispiace, perché so che anche il tuo babbo lavora al Casinò. Non ha senso quello che stai facendo, e te lo sta dicendo anche il tuo movimento.

Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz. Ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Speravamo in una replica da parte del collega Chatrian.

Presidente - Chiederei un po' di silenzio, per cortesia, perché sull'educazione ci sarebbero da chiarire tante cose. Grazie.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Ricomincio. Dicevo che speravamo in una replica da parte del collega Chatrian.

A proposito di educazione, non siamo noi in piedi a chiacchierare. Quindi magari collega Rosset, visto che, quando lei parla, sembra che parli un po' a tutti...

Presidente - Collega Guichardaz, non mi sono riferito a lei, quindi per cortesia si limiti.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Lei dica che ci sono esattamente quattro della sua maggioranza, cinque con il Presidente, che gironzolano mentre noi ci esprimiamo, e io intanto ho perso quarantacinque secondi.

Intanto dicevo, speravamo in una valutazione più complessiva da parte del collega Chatrian, che quando era in maggioranza si prendeva tutti i minuti, compreso qualche minuto in più, tipo i quarantacinque secondi che mi prenderò io alla fine, per tirare "ramenotti" a destra e a manca alla maggioranza, con quel suo fare un po' pedagogico che lo distingue e che poteva andare bene probabilmente in opposizione, ma che adesso in maggioranza mi sembra sia scomparso, forse per senso istituzionale.

Devo dire che rispetto a questo continuare a rievocare vecchie responsabilità - lo diceva il collega - io ho la sensazione che voi, colleghi, rievocate delle vecchie responsabilità, ma fino ad un certo punto. Io continuo a dirlo, in quella benedetta Commissione l'ho detto sempre, le responsabilità della complessiva destrutturazione - come l'ha chiamata qualcuno - del Casinò, affondano negli anni e non è solo colpa della precedente Giunta: ci fermiamo a Frigerio, anzi, ci fermiamo all'ultimo periodo di Frigerio e a Scordato, ma sono responsabilità complessive, che affondano negli anni! Siccome voi, probabilmente per delicatezza nei confronti di alcuni vostri alleati, vi fermate fino a un certo punto, allora vi voglio dire che la responsabilità dello sfascio del Casinò è una responsabilità diffusa che si perde negli anni e non è solo di questa Giunta, né della Giunta precedente e neanche di quella prima.

È di qualche copain anche vostro. Quindi ad un certo momento quando farete poi un mea culpa, magari farete un gruppo di auto aiuto e riconoscerete di essere anche voi un po' responsabili di questa roba qua, al posto di scaricare sempre su di noi.

Per il resto, il collega Cognetta ha bloccato gli emendamenti a pagina 10, gliel'abbiamo detto noi, gli abbiamo detto: "non andare oltre perché altrimenti poi ti devono fare il bonifico di 300 mila euro!" perché stava scrivendo emendamenti che avrebbero riscritto completamente il piano. Ma, siccome paghiamo dieci professionisti, abbiamo detto al collega Cognetta di dedicarsi ad altro e di non mettersi lì a riscrivere.

Però colleghi, rileggetelo quel piano, sarebbe da riscrivere integralmente. Lo ripeto da prima, sarebbe da riscrivere per i contenuti, ma sarebbe da riscrivere anche per la forma di quel piano che non dice niente.

Noi voteremo contro per tutti i motivi detti dai colleghi, che non stiamo a ripetere, ma con l'invito, colleghi della nuova maggioranza, a riaprire su questo tema una vera condivisione. Su questo aspetto del Casinò Saint-Vincent, del resort Saint-Vincent hotel e Casinò, come si chiama, è bene che si riapra un ragionamento complessivo. Quindi la nostra disponibilità c'è a lavorare in questa direzione, ma voi dovete togliere le zeppe che vi abbiamo detto: dovete togliere la n. 223, dovete permettere ai sindacati di lavorare e, per favore, togliete questo piano che davvero è un piano impresentabile. Diversamente, prendetevi in toto la responsabilità intanto di votare questo piano del tutto irresponsabile. E qui lo voglio dire, non mi ha convinto per niente il collega quando ha detto che è una formula di rito quella. Non è una formula di rito. Se l'avesse scritta Scordato o avesse scritto Frigerio quella formula di rito, quella formula che si scarica delle responsabilità dirette di quel piano, voi avreste fatto un'insurrezione. Allora comincio a capire perché avete messo tutti quegli avvocati lì dentro: probabilmente per trovare degli escamotage dialettici che giustificassero in qualche modo l'impraticabilità e la non fattibilità di quel piano.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - L'ironia è una bella cosa. Saper ridere di tutto, di se stessi in primis, è qualcosa di sicuramente apprezzabile, però io credo che a un certo punto si debba essere seri quando il momento lo richiede, quando gli argomenti lo richiedono.

Tutti i vari interventi dei colleghi, in qualche modo, hanno voluto mettere in difficoltà questa maggioranza con attacchi pretestuosi, addirittura arrivando ad interpretare ciò che gli altri dicono.

Chiederò al collega Marguerettaz di diventare il Segretario della IV Commissione, dal momento che è lui che interpreta esattamente quanto io dico e quanto poi, conseguentemente, faccio rispetto a quanto detto. Non abbia tema, collega Marguerettaz, che se io ho dovuto trasmettere dei messaggi chiari, recepiti in quest'aula da parte delle rappresentanze dei lavoratori, io l'ho fatto e chi dovrà ne terrà conto. Non si preoccupi.

Ciò detto, non è un problema la votazione nominale. Noi siamo responsabili di ciò che decidiamo, di ciò che scegliamo e di ciò che votiamo. Quindi voteremo, ci alzeremo e ognuno di noi dirà "favorable" rispetto a questo piano, che - io dico - fortunatamente forse è un piano debole dal momento che tutti i piani forti che ci avete presentato voi, in questi anni, non hanno portato i risultati previsti. Non è il caso che vi ricordiamo le previsioni di crescita dei ricavi - non è il caso - di aumento dei giochi, degli afflussi, dei clienti. Non è il caso. Noi oggi votiamo questo piano, perché riteniamo che sia l'ultima chance da dare a questa azienda.

Dopo questa, non credo che ce ne saranno altre e probabilmente i lavoratori sul vostro voto contrario faranno delle riflessioni. Sicuramente hanno il nostro voto favorevole.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri. Ne ha facoltà.

Fabbri (UVP) - Dal punto di vista personale, non ho alcun problema a esprimermi con un voto nominale. Il motivo è che - come è stato detto ripetutamente in questi due giorni - abbiamo agito, e questo piano agisce, nel rispetto della legge. Prima di tutto della legge dello Stato e, non meno importante, della legge regionale. Questo è il fondamento per cui nessuno - io credo - possa avere dei dubbi nel votare questo provvedimento.

Entrando poi nel merito del piano, è chiaro, è un piano che, dal punto di vista dello sviluppo industriale rimane di certo - come avevo già detto - un piano e non una certezza. Questo sta nel semantismo delle cose. Un piano non può essere una certezza. Ma nello stesso tempo questo piano, sempre a mio avviso, ha dei punti di forza, quelli che sono stati sbeffeggiati in quest'aula, cioè che è un piano non ambizioso dal punto di vista del rilancio, un piano realistico, un piano che, a mio avviso, ci riserverà delle sorprese positive. Questo piano però è soprattutto - io credo - in mano a chi lo ha redatto, a chi avrà la responsabilità di portarlo avanti, ma soprattutto nelle mani di chi lavora in questa azienda, perché saranno i lavoratori - l'abbiamo detto più di una volta - con la loro grande professionalità con la voglia di salvare un''azienda, indispensabile per loro ma anche per la Regione, che daranno un ruolo e successo a questo piano.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani. Ne ha facoltà.

Padovani (GM) - Non volevo intervenire, ma a questo punto mi tocca. Il collega Baccega mi richiamava all'ordine, perché mi renderei complice di questa maggioranza. Collega Baccega, io in questo momento, e quando voterò a favore di questo provvedimento, mi renderò fautore del salvataggio di 264 posti di lavoro, 264 posti di lavoro che anche lei ha messo a rischio.

Questo piano supera di fatto la procedura n. 223, rilancia il business della Casa da gioco e dell'hôtel con anche delle idee innovative come il gioco on line e il gioco live. Sì, guardi pure la tribuna. Rilancia l'hôtel, rilancia la Casa da gioco. Per questo, voterò a favore.

Collega Baccega, poi io sui parenti che lavorano nella Casa da gioco, forse, se ci ricordiamo qualche scena degli anni passati, avrei soprasseduto.

Capisco che non ha avuto questa accortezza, non vorrei ricordarle alcune scene che non le hanno fatto molto onore.

Presidente - Per favore! Padovani. Altri interventi per dichiarazione di voto?

Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin. Ne ha facoltà.

Gerandin (GM) -. Semplicemente per dire che sono contento che il collega Marguerettaz abbia chiesto il voto nominale perché, come mia consuetudine, mi piace parlare chiaro, mi piace assumermi le mie responsabilità e pertanto penso che, al di là del voto nominale, in questo momento sia necessario fare un'assunzione di responsabilità a trecentosessanta gradi di fronte a una situazione disastrosa, l'ho detto prima, di una società che in sei anni ha creato 117 milioni di deficit, che ha avuto nel 2014 60 milioni di ricapitalizzazione, nel 2015 20 milioni di affidamento, di fido tramite Finaosta, che ha svariati milioni di debiti con le banche, e con Finaosta, di una società che ha deciso - e non sono stato di certo io a sceglierlo - di fare, negli anni, 120 milioni di investimenti, di una società che ha nell'atto più importante di questa società, la famosa legge n. 49, un piano che, a tutti gli effetti, in questo momento prevede di spendere 81 milioni e ne sono stati spesi decine in più, di una società che comunque fattura oltre 60 milioni all'anno e che, comunque, ha seicentocinquanta dipendenti in questo momento.

Avevamo due strade, per essere chiari: una era quella di prendere i libri, a seguito della vostra ottima gestione di questi anni, portarli in tribunale e fare magari uno spezzettamento come minacciano in questo momento in Alitalia; oppure prendere atto di una serie di impegni che voi avete preso; mi riferisco alla n. 223 e alla "Fornero" - che in questo momento dite che è quantomeno una procedura molto onerosa - quando sappiamo che, se non avessimo dato corso alla "procedura Fornero", avremmo dovuto rimborsare e ancora pagare gli arretrati dell'accordo che definiva, tra le altre cose, una diminuzione degli stipendi di 5 milioni all'anno.

I sindacati sono stati molto chiari: o portate avanti la "Fornero", che era alla base dell'accordo, o restituite queste somme. Dico questo per dire che l'altra strada era quella di seguire un'indicazione, un disegno di legge. Noi ci siamo attenuti - l'ha detto molto bene il collega Fabbri prima - alle disposizioni che vedono un percorso molto chiaro, in questo momento l'unico perseguibile: predisporre un piano di risanamento, un piano di risanamento credibile, attuabile. Su questo - io l'ho già detto - ci sono due step: uno è quello che mira a un risparmio immediato sul costo, in particolar modo del personale. Ma lo fa con cosa? Con il mantenimento della "Fornero", che a fine 2018 manderà in pensione 145 dipendenti. Ma questo nessuno l'ha detto, sembra che l'unica procedura rimasta in atto sia la n. 223. Questo, a mio parere, se gestito bene, eviterà le procedure di licenziamento.

In merito al fatto del voto nominale ne sono contento, perché non ci siamo nascosti dietro a nessun escamotage. Noi non abbiamo mai parlato di ristoro, non abbiamo mai parlato di investimenti spesati, abbiamo seguito la procedura di legge che ti dice: "tu puoi intervenire, a patto che ci sia un piano vistato da una società terza internazionale". E soprattutto, tengo a precisare che, come mia abitudine non firmo mai cambiali in bianco, nel senso che c'è un aspetto forse per la prima volta innovativo e per la prima volta importante: il fatto che questi finanziamenti che vengono riconosciuti, saranno in tre tranche: la prima è di 8 milioni, dopo di che vi posso assicurare che - con la stessa buona intenzione e con i buoni auspici che ho in questo momento e che mi porteranno a votare questo piano - per me settembre è già la prima data di verifica dove, se non ci sono risultati concreti, per me questa partita è chiusa.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Norbiato. Ne ha facoltà.

Norbiato (GM) -. Inizierei questo mio breve intervento con una citazione latina che mi sta molto a cuore "Primum vivere deinde philosophari". Significa prima vivere e poi filosofare. Tale citazione - ricorda Wikipedia - avverte contro quelli che si dedicano a teorizzare senza avere i piedi a terra. Tale citazione, infatti, mi sembra molto appropriata se riferita alla situazione in cui ci troviamo. Nel senso che, al di là delle diverse valutazioni di ordine politico, oggi dobbiamo assumere le nostre responsabilità, intendendo, come tali, procedere alla ristrutturazione e al successivo rilancio della Casa da gioco di Saint-Vincent, con annesso complesso aziendale del Grand Hôtel Billia. E trattando di responsabilità, mi sia consentito ricordare in questa sede che - in occasione del mio insediamento tra questi banchi il 10 marzo scorso - dichiarai la mia totale disponibilità e collaborazione allo scopo di proporre, sviluppare politiche "pour" e mai "contre", tendenti a risolvere i numerosi problemi che purtroppo insistono sulla nostra collettività.

Tale nostro impegno, che ci auguriamo sia il più possibile condiviso, lo proponiamo con scienza e coscienza e lo dobbiamo sviluppare in gran fretta, in quanto non dimentichiamo che i termini assegnatici dalla legge regionale n. 2 di quest'anno prevedevano il giorno di Pasqua (16/04/2017) quale termine ultimo (sessanta giorni) dall'entrata in vigore della predetta legge per la predisposizione del piano di ristrutturazione aziendale a garanzia del dovuto raggiungimento dell'equilibrio economico finanziario.

Sono certo che in quest'aula tutti noi siamo fortemente motivati, convinti che il non intervento da parte nostra entro il mese corrente causerebbe danni irreparabili nei confronti di molti dipendenti, che dovrebbero affrontare lo spettro dei licenziamenti, con il rischio che le società interessate precipitino poi in uno stato di insolvenza. Quanto sopra, pur avendo ben presente che la situazione di grande crisi in cui versa la società, come si apprende dal parere pro veritate, avrebbe origine, secondo l'analisi svolta dalla nostra II Commissione consiliare affari generali, da scelte societarie non sufficientemente ponderate e rivelatesi errate. Tuttavia il succitato parere evidenzia altresì come un'oculata e moderna gestione della Casa da gioco possa generare - oserei dire come nel recente passato - importanti entrate economiche, sia dirette che indirette. Gli atti che ci accingiamo ad approvare sono fondamentali e decisivi per non cancellare un'azienda, che comunque è patrimonio di tutti i Valdostani, ed è l'unica strada per evitare i tanto temuti licenziamenti.

Avviandomi verso la conclusione, assicuro da parte mia grandissima attenzione al monitoraggio delle prossime relazioni trimestrali riguardanti lo stato di attuazione del piano di ristrutturazione aziendale, in quanto soltanto così potremo garantire la sostenibilità del piano stesso.

Nel contempo ringrazio l'assessore Chatrian, tutti i colleghi, non solo quelli della IV Commissione, ma anche della II e quelli che sono venuti presenti in Commissione e lo staff dell'amministratore Di Matteo che, a vario titolo, hanno tempestivamente profuso, con tanto impegno ed importanti energie per proporre le soluzioni prospettate.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara. Ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Non sto a ripetere quanto è stato detto dai miei colleghi, ma noi con questo piano cerchiamo di fare con correttezza tutti i passaggi che si devono fare. Il voto nominale richiesto dal Consigliere Marguerettaz ci darà la possibilità di ribadire la nostra volontà innanzitutto di salvare l'azienda e di salvare i posti di lavoro, almeno ci proviamo. Però faccio una riflessione su quanto il capogruppo dell'Union e il Consigliere Marguerettaz hanno espresso, e ritorno a quanto, soprattutto prima, ha già detto il mio collega Elso Gerandin sul fatto che in questa azienda la vostra maggioranza ha riversato un mare di soldi in vari modi, con lettere di patronage, soldi arrivati, più i soldi che erano stati deliberati.

Ma non sto a ripetere di nuovo tutto. Mi fa strano che una maggioranza che ha impiegato tutti questi soldi in questa azienda di colpo la abbandoni, perché questo vostro voto contrario vuole dire abbandonare questa azienda.

Mi viene da dire che, molto probabilmente, quando il Procuratore regionale della Corte dei Conti fa certe affermazioni, queste non sono poi così sbagliate, perché secondo il Procuratore "sarebbe da ricondurre alle ingenti risorse pubbliche impegnate per un piano di rilancio della Casa da gioco, già affossato in partenza, con segnali inequivocabili che sarebbero anzi andati nella direzione esattamente opposta". Ora mi viene da dire: avete impegnato tutti questi soldi nel Casinò, ma perché, c'erano degli interessi vostri all'interno del Casinò quando avete messo tutti questi soldi? Adesso che c'è bisogno di salvare l'azienda e adesso che c'è bisogno di salvare i posti di lavoro, adesso non bisogna più fare niente, bisogna lasciar stare, bisogna lasciare tutto nelle mani di chi si è preso questo fardello per portarlo avanti. Questa secondo me non è certo una cosa che vi fa onore, ma soprattutto fa riflettere molto su questo voto negativo che avete annunciato.

Peraltro, come ho già sostenuto ieri, forse la nostra decisione di metterci anima e corpo per poter salvare questa situazione non sarà una decisione molto accettata dall'opinione pubblica, perché c'è una visione un po'distorta del Casinò. Per noi, invece conta il fatto di salvare un'azienda, come ho già ripetuto mille volte, che bene o male incassa 60 milioni di euro, e il nostro obiettivo unico è quello di rimetterla in piedi almeno con un pareggio di bilancio e dare la possibilità ai lavoratori di questa azienda di onestamente continuare nel loro lavoro e negli impegni presi. Quando abbiamo fatto la riunione qua in aula con i sindacati, c'erano diversi lavoratori del Casinò che dicevano chi di aver fatto un mutuo, chi di aver assunto degli impegni, chi di aver fatto diverse iniziative. Forse abbandonarli in questo momento non è il massimo.

Noi cerchiamo di fare del nostro meglio e speriamo che questo piano - come l'avete definito? disastroso, che fa ridere i polli, che è tutto quello che volete, però noi confidiamo in questo piano - riesca almeno in quanto ho detto finora.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Rollandin. Ne ha facoltà.

Rollandin (UV) -Francamente mi sembra paradossale che ci si permetta di dire che qui noi, votando contro, siamo per abbandonare i lavoratori al loro destino. Non si è dato ascolto a nulla: sia quello che abbiamo detto sia ai provvedimenti che noi abbiamo presentato, e non solo presentato ma che sono stati boicottati, per cui per otto mesi noi non abbiamo potuto portare avanti i piani previsti, perché già da allora era previsto il finanziamento che avrebbe risolto un sacco di problemi, come abbiamo già detto: non ci sarebbe stato bisogno di abbattere il capitale e non ci sarebbe stato bisogno di fare ricorso alla n. 223, lo ripeto per la terza volta!

Ora detto tutto questo e siccome tutti sanno di questa procedura, è difficile venire adesso a dire che noi non votiamo questo piano, perché non c'è nulla! Come è stato evidenziato dagli emendamenti che sono stati fatti a tutt'oggi, il piano si regge su qualcosa detto all'interno, di cui nessuno si prende la responsabilità!

Ma quali controlli volete fare su quello che non c'è? Allora mi sembra che il minimo sia tenere nella dovuta considerazione quello che noi abbiamo detto di fatto e preparato e che, lo ripeto, l'avete detto tutti, purtroppo non l'avete molto memorizzato il parere pro veritate, perché non mi sembra molto attinente laddove dice meglio la "soluzione uno" che la "soluzione due".

I piani noi li avevamo previsti nei tre mesi, esattamente come è stato fatto. Solo che non abbiamo dato i soldi. Non avendo potuto dare i soldi, giustamente non si sono potuti conseguentemente attivare i meccanismi, che adesso, con sei mesi di ritardo, si vogliono attivare.

Ecco perché noi siamo contrari al piano, non a salvare il Casinò. Noi abbiamo detto che quei soldi dovevano essere già dati da allora in modo diverso, non con altre fideiussioni, con altri prestiti, perché lì c'era la possibilità di rendere i 20 milioni del prestito precedente. Questa è la differenza sostanziale tra quello che adesso viene proposto, per cui noi non siamo d'accordo e non possiamo votarlo. Ma non perché non vogliamo sostenere, anzi, perché vogliamo che questo cambi, perché si prenda atto che per intervenire le posizioni sono quelle che abbiamo prospettato. Non c'è nessun piano su che cosa si vuole fare per la ristrutturazione, che c'era prima nell'accordo del 2015, che purtroppo non ha avuto l'evoluzione che doveva avere. Queste sono le ragioni per cui noi, non essendo convinti del piano, perché non c'è - è stato dimostrato - non possiamo votare. E questa è una condizione emersa in modo chiaro da tutti gli interventi che sono stati fatti.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione. Ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni di voto. Io vorrei innanzitutto ringraziare le componenti politiche che hanno dichiarato il loro sostegno a questo piano discusso in questi due giorni. Mi dispiace d'altronde registrare la contrarietà di altre forze rispetto a questa iniziativa, che a nostro avviso va solo ed esclusivamente nell'interesse dell'azienda Casa da gioco, dei lavoratori e delle comunità circostanti che hanno la necessità di vedere il rilancio di questa azienda.

Da oggi credo che inizi un percorso nuovo, un percorso in cui l'azienda deve fare l'azienda, la politica deve fare la politica. Sarà fondamentale intraprendere il confronto con tutte le parti interessate, con le forze sociali, con la governance per garantire l'attuazione di questo piano che è la vera novità.

La novità consiste nel monitoraggio dei passaggi previsti e quindi su questo possiamo garantire sin d'ora la nostra piena applicazione sotto il profilo politico, il pieno controllo che bisognerà esercitare per vedere garantiti i risultati che ci si prefigge. Io mi auguro che, nonostante tutto, da oggi possa essere intrapreso un percorso di confronto proficuo anche con coloro che non si sono riconosciuti in questo piano, nell'esclusivo interesse del salvataggio di questa azienda, che deve tornare a recitare un ruolo importante nell'economia della Valle d'Aosta, passando attraverso la sua messa in sicurezza e un successivo rilancio per dare soddisfazione a tutti quelli che lavorano e a tutto il territorio circostante, che ha la grande necessità di vedere una maggiore vivacità per poter garantire il proprio sviluppo economico.

Presidente - Non ci sono altri interventi, possiamo procedere con la votazione. Mettiamo in votazione il piano con gli emendamenti della IV Commissione, nonché gli emendamenti numero uno, numero sette e numero otto del collega Cognetta.

Invito il collega Segretario a procedere all'appello dei Consiglieri per la votazione.

BACCEGA Mauro: contrario

BERTIN Alberto: favorevole

BERTSCHY Luigi: favorevole

BIANCHI Luca: contrario

BORRELLO Stefano: favorevole

CERTAN Chantal: favorevole

CHATRIAN Albert: favorevole

COGNETTA Roberto: contrario

CONTOZ Paolo: contrario

CRETIER Paolo: contrario

FABBRI Nello: favorevole

FARCOZ Joël: contrario

FERRERO Stefano: assente

FOLLIEN David: contrario

FOSSON Antonio: favorevole

GERANDIN Elso: favorevole

GROSJEAN Vincenzo: favorevole

GUICHARDAZ Jean-Pierre: contrario

ISABELLON Giuseppe: contrario

LANIÈCE André: contrario

MARGUERETTAZ Aurelio: contrario

MARQUIS Pierluigi: favorevole

MORELLI Patrizia: favorevole

NOGARA Alessandro: favorevole

NORBIATO Carlo: favorevole

PADOVANI Andrea: favorevole

PÉAQUIN Marilena: contrario

PERRON Ego: contrario

RESTANO Claudio: favorevole

RINI Emily: contrario

ROLLANDIN Augusto: contrario

ROSCIO Fabrizio: favorevole

ROSSET Andrea: favorevole

TESTOLIN Renzo: contrario

VIÉRIN Laurent: favorevole

Comunico l'esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 34

Favorevoli: 18

Contrari: 16

Il Consiglio approva.

Porto in evidenza, che - conseguentemente agli emendamenti della IV Commissione e del collega Cognetta numero uno, numero sette e numero otto - occorre, in sede di coordinamento formale, apportare al piano le conseguenti correzioni.