Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2603 del 17 febbraio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2603/XIV - Ordine dei lavori.

Rosset (Presidente) - Con 34 Consiglieri presenti possiamo iniziare i lavori.

Porto a conoscenza l'Assemblea che all'ordine del giorno c'è un unico punto: la costituzione di una commissione consiliare d'inchiesta, di cui all'articolo 21 - come dalla riunione della Conferenza dei Capigruppo - sull'acquisto da parte di CVA di turbine e di altro materiale proveniente dalla Cina. La discussione ovviamente verterà sulla risoluzione relativa alla costituzione di una commissione in questione; credo che verrà presentata in aula una risoluzione per poter attivare la discussione. La discussione sarà articolata nel modo seguente: due interventi per ciascun gruppo proponente, 10 minuti a intervento, 20 totali; repliche della Giunta regionale e due interventi per ciascun gruppo, 10 in totale nelle repliche. Nella riunione di questa mattina nella Conferenza dei Capigruppo si è concordato di portare in coda alla definizione di questa discussione del Consiglio straordinario una discussione sulla situazione politica con cinque minuti per ogni gruppo.

Ha chiesto la parola il collega La Torre, ne ha facoltà.

La Torre (UV) - Per mozione d'ordine. Credo che mai mozione d'ordine abbia più significato perché i fatti che sono accaduti (la sentenza proclamata il giorno 14 febbraio) non possono essere disattesi, almeno per quello che mi riguarda. Si tratta di una sentenza chiara che in maniera molto precisa determina un percorso di noi Consiglieri, i fatti pertanto impongono a me personalmente di ridefinire la mia presenza in quest'aula e quindi la mozione d'ordine mi serve proprio per questo, Signor Presidente: per annunciare le mie dimissioni da Presidente della II Commissione, da membro della II Commissione e da membro della IV Commissione. Ritengo che la sentenza - poi giustamente ognuno potrà interpretarla anche in modo filosofico, anche tirando in ballo Socrate - sia chiara e che delegittimi i Consiglieri a continuare ad operare all'interno della pubblica amministrazione, poi ognuno avrà modo di difendersi per la propria parte personale, ma, sotto il profilo pubblico, siamo delegittimati in attesa di essere sospesi. Io, siccome non voglio neanche creare quell'imbarazzo di questo idillio che ho letto sui giornali anche di purezza dell'Union Valdôtaine, mi dimetto anche dal gruppo dell'Union Valdôtaine. Trasmetto tutte le note di dimissioni che saranno a valere da lunedì 20 febbraio. Credo che questo sia il minimo che si possa fare nel rispetto della sentenza e anche dell'opinione pubblica. Grazie. Ho già finito. Vede che era breve la mozione d'ordine.

Presidente - Quanto lei ha annunciato ovviamente sarà oggetto di eventuale discussione, come ho anticipato, al termine della discussione per quanto il Consiglio è stato convocato. Ha chiesto la parola il Vicepresidente Marco Viérin, ne ha facoltà.

Viérin M. (SA) - Sempre per lo stesso argomento. Sto consegnando le mie dimissioni. Cari colleghi, l'esito della sentenza relativa al processo d'appello a Torino in merito all'utilizzo dei fondi che tutti sappiamo a disposizione dei gruppi consiliari ha suscitato in me sconcerto e profonda amarezza. La sentenza ha inaspettatamente sovvertito quanto emerso in primo grado ad Aosta, in cui veniva sancita l'assoluzione totale poiché il fatto non sussiste. Cercherò di affrontare con la determinazione che mi appartiene questa difficile situazione, che proverò a superare con la vicinanza della mia famiglia e dei miei amici. Sottolineo che il mio agire è sempre stato improntato alla correttezza e nella fattispecie nel rispetto dei dettami della legge regionale, che disciplinava l'utilizzo delle risorse pubbliche. Sono fiducioso che le medesime ragioni che hanno portato - come ha già detto il mio movimento - all'assoluzione definitiva di un mio collega di gruppo, avendo condotto gli stessi comportamenti, saranno il presupposto per accertare la mia innocenza nel ricorso che promuoverò in Cassazione.

Mi compiaccio per tutti quelli che sono stati scagionati, perché qui non è un ragionamento di parte o di movimenti; qui noi abbiamo vissuto in una maniera molto difficile la gestione dei fondi dei gruppi consiliari e, anche se abbiamo modificato la legge per ben due volte, abbiamo ancora delle difficoltà adesso. Queste difficoltà di gestione sono a conoscenza di tutti, pertanto mi compiaccio con tutti quelli che sono usciti finalmente da questa vicenda, ma il rispetto che serbo verso le istituzioni mi impone, pur avendo la certezza di essere nel giusto e sereno con la mia coscienza, di rassegnare le dimissioni dal ruolo di Vicepresidente del Consiglio regionale, ma continuerò a lavorare per la Valle d'Aosta.