Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 5 del 5 luglio 2013 - Resoconto

OBJET N° 5/XIV - Élection du Président du Conseil régional.

Presidente provvisorio - Ricordo che, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, del Regolamento interno, per questa nuova elezione del Presidente è richiesta la presenza della metà più uno dei Consiglieri assegnati e che il Presidente è eletto con votazione a scrutinio segreto a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati. Visto che esiste il numero legale per deliberare, dichiaro aperta la discussione sulla proposta ad elezione del Presidente. Qualcuno intende prendere la parola? Nessuno prende la parola? Richiedo: qualcuno prende la parola? Non ci sono proposte? Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Riprendiamo un po' da dove ci eravamo lasciati per riaffermare, dal punto di vista dell'Union Valdôtaine, la necessità di procedere al più presto alla costituzione degli organi di questo Consiglio, al fine di permettere alle istituzioni valdostane di affrontare le questioni che questa comunità richiede vengano affrontate, affinché abbiano quindi degli organi perfettamente funzionanti. Ci siamo trovati in questa settimana con dei momenti di confronto dove, dal nostro punto di vista, come forze politiche di maggioranza, abbiamo riaffermato e ribadito più volte la nostra disponibilità al confronto. Credo peraltro - è un mio giudizio, ma credo sia confermato dai fatti - questi confronti nella Conferenza Capigruppo convocata in modo informale siano avvenuti in un clima di assoluta tranquillità e serenità, io penso non ci sia stato nessun muro contro muro. Dal nostro punto di vista - voglio riaffermarlo oggi qui -, abbiamo ribadito la nostra disponibilità a discutere delle proposte che la minoranza ci ha fatto in modo serio ed approfondito e credo non sia corretto e giusto subordinare l'elezione di un Presidente del Consiglio all'accettazione di un pacchetto di regole. Abbiamo quindi ribadito la nostra disponibilità a discutere di tutte queste corpose modifiche che la minoranza ci aveva proposto negli organismi competenti, cioè non era la Conferenza Capigruppo convocata in modo informale deputata a decidere le modifiche al Regolamento, le modifiche al funzionamento dell'Ufficio di Presidenza, le modifiche alle leggi.

Ci sono quindi alcune proposte che, a nostro giudizio, possono anche essere meritevoli di profonda discussione: penso alla proposta che, ad esempio, aveva fatto la collega Morelli circa l'avvicendamento all'interno dell'Ufficio di Presidenza e riprendendo l'impostazione del Valais. Lei, collega, conosce molto bene il funzionamento del Parlamento del Valais, una proposta di questo genere merita di essere approfondita in modo "robusto", perché presuppone un rapporto diverso anche tra Esecutivo e Parlamento. Noi, quindi, crediamo di essere oggi nella condizione di riaffermare la nostra possibilità di esprimere il Presidente dell'Assemblea, e, a nome della Stella Alpina e dell'Union Valdôtaine, riproponiamo la candidatura alla Presidenza del Consiglio della collega Emily Rini.

Presidente provvisorio - Altri intendono prendere la parola? Chatrian. Ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Merci Président.

Cari colleghi, ho ascoltato con attenzione le parole del collega Perron: "dobbiamo fare in fretta". Riprendiamo oggi, dopo una necessaria, oserei dire obbligatoria interruzione, i lavori di questa Assemblea: obbligatoria, necessaria perché le questioni poste all'attenzione della maggioranza, ma anche dell'opinione pubblica, a nostro avviso, non erano questioni secondarie, non erano meri pretesti, al contrario argomentazioni di sostanza che diciassette Consiglieri facenti parte dei gruppi UVP, ALPE, PD-Sinistra Valle d'Aosta e Movimento Cinque Stelle in modo compatto hanno voluto, hanno cercato di sottolineare. Devo dire che né l'opinione pubblica, né la maggioranza in un primo momento le ha sottovalutate o interpretate negativamente, tant'è che la riunione dei Capigruppo - dove io non ho partecipato, ha partecipato la nostra Capogruppo, la collega Morelli -, riunitasi il 2 luglio, il giorno successivo alla prima adunanza, si è svolta in un clima sereno, che lasciava forse ben sperare.

Sempre come gruppi UVP, ALPE, PD, Movimento Cinque Stelle, abbiamo cercato di mettere nero su bianco in maniera semplice, spontanea e chiara ai colleghi di maggioranza alcuni punti che consideriamo importanti, punti finalizzati al raggiungimento di una maggiore trasparenza dell'attività consiliare attraverso la pubblicazione delle delibere dell'Ufficio di Presidenza - più volte in quest'aula portata a conoscenza dal nostro gruppo e da altri gruppi ancora -, attraverso la trasmissione pubblica delle riunioni delle Commissioni, battaglia che nella scorsa legislatura noi più volte abbiamo cercato di portare in quest'aula, sede deputata a modificare le regole, per far sì che i cittadini siano informati del lavoro svolto dal Consiglio regionale, favorendo così una rivalutazione del ruolo ed un progressivo riavvicinamento alla politica. Obiettivo nobile a nostro avviso, ma obiettivo che ci siamo prefissati già nella scorsa legislatura e mai come in questo momento vorremmo mettere nero su bianco, una politica che deve saper dimostrare di meritare la fiducia degli elettori nella stessa ottica forse di credibilità al di là delle barricate, al di là della maggioranza, al di là dell'opposizione.

Abbiamo avanzato proposte, come dicevo prima, che vanno nel senso di un'ulteriore risposta chiara, Consiglieri, andando ad eliminare la doppia rappresentanza per ogni Commissario, possibilità che oggi è consentita attraverso una delega, e poi abbiamo voluto toccare un tema che riteniamo ancora prioritario nonostante i ritocchi già operati nella scorsa legislatura: quello della riduzione degli emolumenti, dei costi della democrazia, dei membri dell'Ufficio di Presidenza, nonché l'abolizione dell'indennità di funzione per i Presidenti di Commissione.

Altri argomenti sono stati evocati, quali l'inopportunità che il Presidente del Consiglio assuma posti apicali, di vertice nei partiti di appartenenza. Finezze? No, a nostro avviso, comunque la necessità era assolutamente quella di porre delle basi importanti per il prossimo quinquennio, proponendo in maniera chiara e definita quali erano le nostre istanze.

Infine, si è richiesta la disponibilità a ragionare anche sulla rotazione - che ascoltando le parole del collega Perron a quanto sembrava, quasi recepita a livello di interesse - della carica di Presidente del Consiglio per i componenti dell'Ufficio del Presidente - un'eventuale rotazione richiesta a breve, a medio e a lungo termine su cui auspicavamo un impegno, forse il "grimaldello" è su questo passaggio. Auspicavamo un impegno politico forte da parte della maggioranza, un'apertura al dialogo che rendesse meno plenario quanto dichiarato dal Presidente Rollandin: "governeremo in 18"...che si abbassassero un po' i toni in generale in considerazione della congiuntura economica, delle grandi difficoltà, della grande difficoltà disoccupazionale. Mai come in questo momento in Valle d'Aosta sotto i 25 anni quasi il 26 percento non ha un posto di lavoro, più di uno su quattro; mai successo in Valle d'Aosta da tanti tanti anni! Così non è stato, dalla maggioranza è giunto l'invito a votare invece il Presidente del Consiglio a scatola chiusa, il confronto politico sui temi evocati sarà per il dopo, perché "non è mica competenza di questa Capogruppo, non è competenza di quest'aula, perché le regole e le modifiche dovranno essere fatte dopo": questa è stata la risposta dal punto di vista politico. Beh, pensiamo che la fiducia sia una cosa seria e necessiterebbe di garanzia, di impegno di natura politica che a tutt'oggi questa maggioranza non ci ha e non ha dato a queste proposte normali, quasi di tutti i giorni, di ordinaria amministrazione, che forse si dovevano già fare nella scorsa legislatura e noi più volte le abbiamo proposte in quest'aula.

Termino dicendo che siamo profondamente rincresciuti, ma soprattutto siamo indignati dal fatto che non sia stato voluto in maniera molto diretta prendersi un impegno di natura politica. Merci.

Presidente provvisorio - Altri Consiglieri intendono prendere la parola? Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Nous voilà reconvoqués pour l'élection du Président du Conseil de la Vallée après le début de cette législature, qui a fait enregistrer un premier faux pas des forces politiques qui se sentent capables aujourd'hui d'assumer la responsabilité numérique et politique de former un Gouvernement dans cette Assemblée et qui en pleine solitude ont eu l'idée d'exprimer aussi le nom de celui, ou de celle en ce cas qui sera appelée à représenter l'Assemblée tout entière. Une nomination qui s'est révélée vaine à la première tentative en raison d'une disposition désormais connue, qui stipule que les deux tiers des Conseillers doivent être présents au moment de cette importante élection; une disposition qui n'est pas banale et qui découle des fonctions et du rôle qu'assume le Président, un rôle délicat et de grande envergure, représentant, arbitre et garant de la plus haute institution de notre Région, auquel nous avons tout de suite demandé d'assurer l'impartialité et de faire preuve d'une vigilance attentive à l'égard de tout ce qui est équilibre institutionnel et respect de cette Assemblée. Ces qualités ont néanmoins été mises en doute dès le début justement à cause de cette attitude...tout comme la sensibilité politique dont devrait faire part et faire preuve qui s'apprête à revêtir ce rôle, mais qui ne se soucie aucunement de concerter ce passage avec les forces politiques qu'il devrait représenter, un Président donc dont le nom s'il appartient à la majorité...même s'il appartient à la majorité, aurait dû, par égard des institutions, être concerté, ou tout de moins être discuté avec les autres forces politiques, précisément pour le rôle de garant de l'Assemblée qu'il devra assurer, ainsi que pour le mince écart entre les nombres qui régissent ce Conseil. C'est donc le manque de respect des règles qui est à l'origine de notre décision.

Al di là delle regole che qualcuno vorrebbe ignorare, o che avrebbe comunque voluto ignorare anche in quest'Assemblea - e che sono probabilmente considerate superflue, salvo poi addossare il ritardo nella formazione del Governo ad altri per non vedere le difficoltà oggettive derivanti da appetiti e spartizione di poltrone di questo mese -, c'è da chiedersi perché esista questa previsione del Regolamento del Consiglio regionale che fissa a due terzi la presenza minima per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale. Una previsione che, se conosciuta come qualcuno ha affermato, a maggior ragione avrebbe potuto vedere, in questo lungo mese di trattative e di spartizioni di posti di potere dalla difficile soluzione, almeno un coinvolgimento di tutte le forze politiche per concertare dapprima, come è stato ricordato, tutti i contenuti dell'azione del prossimo Presidente del Consiglio e solo in seguito ipotizzare un nome che incarnasse questi contenuti ed attorno al quale ricercare un'ampia convergenza, o comunque anche un eventuale consenso da parte del maggior numero possibile di forze politiche in questo Consiglio Valle. Giusto è che chi ritiene di avere i numeri per governare tenti di formare il Governo, è legittimo, ma altra cosa è, soprattutto con una maggioranza così risicata, il delicato passaggio dell'individuazione del Presidente del Consiglio e la prudenza, il garbo istituzionale ed anche il rispetto delle altre forze politiche che noi avremmo auspicato, unite appunto a questa disposizione vigente e all'accortezza quindi che questo passaggio politico avrebbe suggerito. Questo non è avvenuto e la carica del Presidente dell'Assemblea è stata fatta rientrare nella logica spartitoria dei posti di governo e anche di sottogoverno, assieme al "dietro front" sulla riduzione del numero degli Assessorati che noi suggeriamo a "qualcuno" che nelle scorse ore ha promesso di occuparsi di riduzione di costi della politica...ecco, di pensare prima a questi impegni che erano stati assunti davanti agli elettori... Poltrone...e spartizione che è stata fatta rientrare assieme ad altre poltrone anche in altre sedi istituzionali o meno, in particolare al Comune di Aosta, che è diventato una succursale della Regione e fetta della "torta" anche per gli alleati non eletti.

Una Presidenza intesa quindi come posto di potere da distribuire e da incastrare con i precari equilibri e i crescenti appetiti di tanti ed utile a far quadrare i conti, a placare le proprie ambizioni e ad evitare intoppi; atteggiamento troppo comodo, al quale abbiamo reagito. Stupisce quindi l'atteggiamento di chi si è meravigliato o indignato nel vedere le forze non coinvolte in questo delicato passaggio politico usare una delle poche armi democratiche in proprio possesso, cioè il Regolamento e le regole per difendersi da questa mancanza, extrema ratio ed unico modo per rivendicare in modo incisivo il rispetto istituzionale. Proprio a causa di queste considerazioni, abbiamo deciso di non garantire questa maggioranza qualificata che la maggioranza stessa da sola non aveva, non dimentichiamolo, non per perdere tempo come qualcuno ha affermato, ma per affermare un principio, non per fare ostruzionismo, ma per chiedere il rispetto delle regole, consapevoli della responsabilità che la comunità ci ha affidato, tra cui anche la verifica e la garanzia proprio del rispetto di quelle regole istituzionali, base della nostra democrazia, e certi che il loro rispetto non sia mai perdita di tempo, come neppure il fatto di aggiornare la seduta, che noi eravamo disponibili a ripetere anche prima, ma che impedimenti da parte della maggioranza hanno fatto slittare ad oggi. Non perdita di tempo quindi, ma senso di responsabilità e sottolineatura del rispetto delle regole di fronte alla superficialità e anche alla fretta di qualcuno, volontà di lanciare da parte nostra un messaggio ben preciso in quest'inizio di legislatura a chi pensa di continuare a gestire il potere con arroganza, con supponenza e anche prepotenza, incurante delle regole istituzionali le più elementari. Qualcuno che ha utilizzato questa carica appunto per i propri scopi politici e per completare il rebus della formazione del Governo, confondendo ruoli e funzioni e che si è sin da subito dimostrato poco rispettoso delle forze politiche alternative a questo sistema.

Questa maggioranza non ancora insediata è troppo impegnata in questa spartizione per curarsi delle regole e delle prassi e ha quindi, secondo noi, commesso il primo passo falso ponendosi in modo superficiale di fronte alle istituzioni e a queste regole, che sono la base della nostra azione democratica. Questo è il primo dato di fatto che vogliamo sottolineare, ricordando che le istituzioni sono patrimonio di tutta la comunità valdostana e non prerogativa di qualcuno da utilizzare a proprio piacimento! Sappiamo bene che questo passaggio forse non avrebbe sortito un'intesa, ma avrebbe sicuramente evitato quell'intoppo istituzionale, per poi vedere legittimata ogni forza politica o coalizione ad esprimere la propria posizione di fronte alla proposta avanzata, o in alternativa esprimere altre proposte, avendo però verificato questa disponibilità e percorso a monte un dialogo e un confronto. In questo senso e a questo proposito, per quanto riguarda l'Union Valdôtaine Progressiste, questo ora è avvenuto, e giudichiamo - e concordo con il collega Ego Perron - positivi, al di là dell'esito, gli incontri di questi giorni. Noi li giudichiamo positivi, malgrado l'indisponibilità dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina ad accogliere subito le proposte avanzate in merito al ruolo del Presidente del Consiglio, alla trasparenza istituzionale ed amministrativa, ai costi della politica, al metodo di lavoro e malgrado anche la mancanza di disponibilità ad individuare una candidatura condivisa e concertata che si facesse carico delle proposte avanzate e anche garante politico-istituzionale dell'intero Consiglio Valle; questo è stato comunque un passaggio istituzionale importante e per questo noi ci dichiariamo soddisfatti. Certo, ci rammarichiamo per questa chiusura o, meglio, per una presunta disponibilità ad un confronto futuro su questi temi, che, per quanto ci riguarda, equivale ad una chiusura...e anche a false promesse di cui non ci fidiamo visti appunto i precedenti anche recenti, alle quali attribuiamo la stessa credibilità dell'impegno di riduzione degli Assessorati, sbandierato per mesi e vanificato in questi giorni; promesse, a nostro avviso, prive di fondamento, quindi utili solo a superare l'impasse e che celano la mancanza di volontà effettiva di dare attuazione alle proposte avanzate, tipiche di un vecchio modo di fare politica.

In questo senso, per quanto riguarda l'Union Valdôtaine Progressiste, nel corso di questo confronto, ma anche nei confronti successivi con l'ALPE, il PD-Sinistra Valdostana e il Movimento Cinque Stelle, a seguito della chiusura da parte di Union e Stella Alpina, abbiamo attribuito grande importanza prima di tutto, al di là dei nomi da proporre, ai contenuti che questa Presidenza e chi la incarnerà rappresenterà e, dopo l'impraticabilità del dialogo con queste forze, l'Union e Stella Alpina, abbiamo trovato un'importante intesa con le altre forze politiche del cambiamento, che ringraziamo, e di cui altri diranno nelle proposte specifiche...ma lavorando ad una proposta alternativa e concreta, una proposta che potesse incarnare queste richieste anteponendo i contenuti, in grado anche di garantire le nostre istanze: quelle della comunità che rappresentiamo, con particolare riferimento alla trasparenza, al cambiamento e al contenimento della spesa appunto e facendo arrivare solo dopo, aprendo un confronto, il nome che proporremo: un nome che è la sintesi delle nostre sensibilità, del nostro modo di essere, del nostro modo di porci e di rappresentare la comunità valdostana in quest'aula. Tutto ciò al di là della logica spartitoria, di potere e di ricerca della poltrona che, come Union Valdôtaine Progressiste, abbiamo rifiutato sin dalle nostre prime scelte all'inizio del nostro percorso di cambiamento e che manteniamo come caposaldo in questo passaggio politico molto importante per la storia delle istituzioni valdostane, e lo facciamo anteponendo valori, principi, metodi e contenuti uniti al bene comune, alle persone, ai posti e alle poltrone...ma soprattutto anteponendoli all'interesse personale; un modo di agire e di concepire la politica e l'azione amministrativa diverso, che ci è proprio e che è alla base del nostro movimento, che facciamo nostro riaffermandolo oggi con forza in quest'importante elezione, ponendoci ancora una volta al servizio della comunità valdostana. Grazie.

Presidente provvisorio - Altri Consiglieri vogliono prendere la parola? Donzel Raimondo. Ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, siamo in un momento molto delicato per la Valle d'Aosta dal punto di vista economico-sociale e quindi ci sono grandi aspettative da parte della nostra comunità rispetto alle importanti decisioni che dovranno essere prese dal Consiglio regionale. È proprio per questo, perché siamo chiamati a dare delle risposte importanti, che non possiamo partire con dei comportamenti che non siano quelli dell'assoluto rispetto delle regole e dell'assoluto rispetto del ruolo che ciascuna forza politica deve svolgere all'interno di questo Consiglio regionale. Ricordavo l'altra volta come la maggioranza deve farsi consapevole del fatto che il ruolo che le è stato affidato le è stato affidato sulla base di 229 voti di vantaggio e, considerato che nello schieramento diciamo delle forze che sono alternative all'Union Valdôtaine e alla Stella Alpina ci sono anche gli elettori del Movimento Cinque Stelle, non esito a dire che la maggior parte degli elettori non ha sostenuto l'Union Valdôtaine e la Stella Alpina, quindi almeno una presa di coscienza numerica della vostra condizione dovrebbe esserci! Un piccolo segnale di umiltà rispetto a quella che fu l'arrogante gestione dei cinque anni passati doveva avvenire. Ebbene, io condivido una cosa col Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Ego Perron, riprendiamo esattamente da dove ci eravamo lasciati, su questo sono d'accordissimo, nel senso che ci eravamo lasciati con un meccanismo che creava l'emergenza, creava la situazione d'urgenza, dopodiché si arrivava in quest'aula e si diceva: "ma minoranza, per cortesia, non fateci perdere tempo, ci sono i valdostani fuori che hanno bisogno delle risposte!", ma regolarmente il procurato allarme, l'emergenza era creata dalla lentezza con cui la maggioranza affrontava le questioni... Vi siete presi, voi che avete fretta di dare risposte ai cittadini, tutto il tempo utile possibile, l'avete succhiato fino all'ultimo minuto, insomma ci avete fatto arrivare la fatidica decisione, la composizione del puzzle "Giunta più Presidente del Consiglio", all'ultimo istante utile, cioè il giorno prima del Consiglio regionale. Vi siete presi tutto il tempo possibile, se avevate voglia di dare risposte ai cittadini valdostani, eccetera, questa soluzione la trovavate nei primi dieci giorni e noi avremmo già fatto due sedute del Consiglio regionale, perché non ci saremmo opposti a dare risposte d'urgenza ai problemi economici, alle imprese, agli artigiani, ai lavoratori che sono disoccupati e non trovano soluzioni! Avete invece utilizzato tutto il tempo possibile, poi avete dato un'interpretazione supponente del Regolamento di questo Consiglio regionale, avete immaginato che chi ha un voto in più in Consiglio regionale può fare quello che vuole e vi siete trovati di fronte al fatto che vi mancava il numero legale per gestire l'aula.

Perché noi abbiamo evidenziato questa situazione? Perché deve finire il paradosso che in Valle d'Aosta chi rispetta le regole, chi le fa rispettare deve sentirsi in colpa, noi non abbiamo fatto altro che chiedere l'applicazione corretta di un Regolamento consiliare...e quindi che doveva esserci un numero legale per ottenere questo...affinché questo numero legale ci fosse, le persone che avevano scritto quel Regolamento si erano poste il problema che il Presidente del Consiglio dovesse rappresentare la maggior parte di quest'aula...e poi, se questi accordi non si sarebbero trovati, si sarebbe proceduto ad oltranza fino ad arrivare ad una persona che doveva gestire questa situazione... Ecco, per trovare quest'accordo, non abbiamo messo in campo esigenze di posti da parte della minoranza, anche questo vorrei farlo notare, e, quando sento parlare di disponibilità a parlare di questi problemi, scusate se mi viene un po' da sorridere! Perché tali problemi, con tutte le difficoltà del caso di far capire che non eravamo disposti ad occupare posti, a fare accordi strani, ma volevamo rispettare il voto degli elettori valdostani che ci avevano chiesto di essere alternativi a questo sistema di governo...noi molti di questi problemi li avevamo già posti più di 20 giorni fa! Non c'è stato nessuno della maggioranza che abbia detto: "beh, c'è qualcuno della minoranza che vuole parlare delle regole interne del Consiglio, che vuole cambiare qualcosa", si è andati avanti a dire: "l'Assessore lo fai tu...no, lo fa lui, lo fa l'altro, lo fa quell'altro...", cioè questa è stata la logica: incastrare la Presidenza del Consiglio nel puzzle dei rapporti di forza tra Stella Alpina ed Union Valdôtaine e quindi neanche minimamente prendere in considerazione che vi fossero anche dei problemi legati ai regolamenti interni...ma questi problemi avevano unicamente la necessità di rispondere alle forze di minoranza? Le questioni che noi maggiormente abbiamo posto hanno l'esigenza di rispondere ai cittadini valdostani, noi siamo qui oggi a fare un dibattito che va nell'indirizzo di rispondere alle richieste dei cittadini valdostani, che ci chiedono da tempo di fare lo sforzo, il massimo possibile anche da parte delle forze politiche, di ridurre i costi della politica. Ecco, degli Assessorati avremo modo forse in mattinata di parlare, ma vorrei dire che la riduzione dei costi della politica non è una novità di oggi, ma ALPE e PD avevano già posto l'abolizione del compenso per i Presidenti di Commissione, quindi è un tema... Quest'apertura al dialogo che arriva in aula per cinque anni non c'è stata, non l'abbiamo vista quest'apertura al dialogo e oggi c'è la possibilità di parlarne con un po' più di forza, perché i numeri in aula sono 17, perché, se rimanevamo quegli 8 che eravamo la scorsa legislatura, ci beccavamo gli sberleffi della maggioranza su questi temi, quindi è cambiato profondamente l'atteggiamento che va tenuto su tali questioni. Noi non siamo qui soltanto a parlare di chi è capace a schiacciare un pulsante e dire: "parla tu, parla quell'altro", noi volevamo che vi fosse un impegno politico su questi temi, impegno politico, quand'anche molti impegni politici non avete avuto nessuna intenzione poi di trasformarli in fatti o di mantenerli, però l'impegno politico era comunque importante.

Altra questione non indifferente ed utile ai cittadini valdostani era la pubblicità delle delibere dell'Ufficio di Presidenza, affinché qualsiasi cittadino valdostano potesse essere a conoscenza di come si è articolata una decisione, se abbiamo comprato coi soldi del Consiglio...cioè se abbiamo finanziato coi soldi del Consiglio la pubblicazione di un libro, un evento, eccetera. Questo deve essere trasparente, pubblico, questa non è una richiesta che dipende dai Consiglieri regionali, che possono saperlo tramite i loro colleghi che sono nell'Ufficio di Presidenza, è l'esigenza del singolo cittadino, che non appartiene a nessuna forza politica, che però, siccome gli capita qualche volta di andare anche a votare, vuole sapere cosa fa quest'Ufficio di Presidenza.

Abbiamo posto delle questioni senza senso? Erano a nostro vantaggio? Noi sappiamo benissimo cosa avviene nell'Ufficio di Presidenza, abbiamo i rappresentanti di minoranza...volevamo che il cittadino avesse la possibilità di accedere a quegli atti. Era troppo difficile dire: "sì, lo facciamo", invece di dirci all'ultimo minuto: "abbiamo una disponibilità a parlarne, chissà vedremo negli organismi che hanno la funzione di farlo".

Altra questione non indifferente - oggi abbiamo il privilegio, l'onore di essere in un'aula con un pubblico anche nutrito che ci segue e ce n'è un altro ancora più vasto che ci segue sui social network e tramite la diretta -: noi chiedevamo di dare la possibilità a queste persone che sono interessate a seguire l'attività politica...quindi esistono dei cittadini in questo momento difficile in cui tutti si sono in qualche modo occupati a dire: "facciamo ogni sforzo possibile per contrastare l'antipolitica", si parla tanto di antipolitica, esiste però una buona fetta di cittadini che è molto interessata a seguire cosa fa la politica, quindi non è tutta antipolitica, anzi, una certa antipolitica viene proprio dal fatto che i cittadini non riescono abbastanza a conoscere anche le attività che vengono svolte...quindi si diceva: "c'è la possibilità di rendere pubbliche...di poter seguire direttamente l'attività...", tengo a precisare in alcune Commissioni, in alcune situazioni, senza chissà voler forzare in qualsiasi modo il Regolamento, ma per avvicinare di più il cittadino alla politica; è un'esigenza solo dei Consiglieri regionali? Non credo, noi ci possiamo andare a queste riunioni, abbiamo gli organismi di partito, raccontiamo a chi viene alle riunioni di partito che cosa è successo, riusciamo ad informare tramite comunicati stampa e quant'altro, ma il singolo cittadino, quello che non ha rapporti diretti con i partiti, eccetera...vuole fare politica, vuole capirci di più di questa politica; questo chiedevamo: un impegno specifico in quella direzione alla maggioranza.

La maggioranza ha avuto la curiosa idea in questa delicatissima fase politica di approfittare di questa sorta di vacatio legis in cui ci troviamo e in qualche modo dire in quella che era una Conferenza dei Capigruppo un po' improvvisata, tanto per non riconoscere la legittimità della Presidenza del Consiglio provvisoria che deve legittimare la Conferenza dei Capigruppo...ma una riunione informale - è stato molto cortese il collega Perron: "informale" - dei Capigruppo, che i cittadini diranno: "che cosa vuol dire "riunione informale dei Capigruppo"?". Era un messaggio chiaro, cioè "quella roba lì per noi non conta niente, siamo passati di lì per un gesto di cortesia, ma ci mancherebbe pure che tra di noi non ci salutiamo al mattino e non siamo educati tra di noi...ci mancherebbe pure!". Vi ringraziamo di questa gentilezza, che avete voluto sedervi al tavolo con noi ed ascoltare queste ragioni che abbiamo cercato di portare in quella sede. Io, invece, ho immaginato quella riunione come un fatto estremamente importante dal punto di vista politico, perché, cari Signori miei, quando ci sarà da fare una legge urgente - adesso - per le imprese, allora vi appellerete e direte: "venite anche voi con noi, dateci una mano a fare questa legge", quando ci sarà da rispondere ai problemi del turismo e quant'altro, allora direte: "senso di responsabilità, fronte unito, larghe intese per dare risposte ai cittadini valdostani", ma come partite? Cercando di delegittimare quelle che sono le proposte che arrivano da noi, cercando di delegittimare già da subito i primi passaggi dicendo: "riunione informale, non ha validità proprio legale, non si capisce...", quando sappiamo benissimo che un impegno politico preso in modo chiaro davanti ai cittadini valdostani è un impegno politico che si può assolutamente portare avanti e mantenere.

Da questo punto di vista, quindi sono molto rammaricato, perché in qualche modo si cerca di vendere ai cittadini valdostani una grande disponibilità al dialogo che però nelle nostre procedure interne inficia tutta una serie di difficoltà, perché ovviamente, avendo noi proposto delle questioni normative...la riduzione dei compensi, che prevede una norma e deve essere per forza discussa nella I Commissione, cioè, scusate, nella I o nella II Commissione, che oggi non c'è, la questione del Regolamento di cui si parlava deve essere discussa nella Commissione Regolamento, che oggi non c'è...e quindi viene fuori la balzana idea: "beh, prima eleggiamo questi organismi e poi ne parliamo". Sì, d'accordo questa mi pare un'ovvietà, ma c'è qualcuno che si prende un impegno politico di dire: "su queste cose troviamo delle persone che hanno veramente la voglia di dare un segnale ai valdostani di cambiamento"?, cioè siamo pronti a dire: "siamo per abolire i compensi alla Presidenza delle Commissioni"? Lo diciamo con chiarezza e in questo caso sì che ci può essere da parte nostra un'attenzione a discutere, perché anche questo non si è detto: noi non abbiamo messo in discussione che la candidatura a Presidente del Consiglio potesse venire dai banchi della maggioranza, questo dovete riconoscerlo! Abbiamo detto che solo qualora ci fosse l'indisponibilità ad assumere un chiaro impegno politico su una serie di questioni, allora avremmo immaginato una candidatura alternativa che si facesse carico di queste problematiche che abbiamo sollevato. Da parte nostra, quindi, c'è stato un atteggiamento...come dire? se la maggioranza accoglie...ma non con la disponibilità al dialogo, perché io lo dimostrerò, ho degli atti in cui dichiarate a spron battuto che siete per l'abolizione dei compensi ai manager, ma poi in Commissione ci avete affondato tutto, non avete ridotto un euro ai manager, li premiate pure! La vostra parola in questo momento quindi è così un po' sub judice, volevamo un impegno che i Capigruppo potevano prendere e sottoscrivere come impegno politico, quindi una cosa che si poteva fare in assoluta trasparenza, i valdostani avrebbero visto un documento firmato dai sei Capigruppo di quest'aula in cui ci si impegnava in una certa direzione.

Siamo quindi arrivati, diciamo, ad una situazione in cui noi non possiamo accogliere una proposta della maggioranza che risponde unicamente alla logica spartitoria delle poltrone, un puzzle composto per dare un equilibrio all'interno dei rapporti Stella Alpina-UV e all'interno delle singole forze politiche in cui si è messa dentro anche la figura del Presidente del Consiglio, ovviamente tagliando fuori tutti quelli che non c'entrano con la maggioranza, e che non risponde assolutamente a nessuna delle esigenze che noi avevamo chiesto di prendere in conto, e ci mancherebbe che poi dopo in Commissione voi non deste la disponibilità a parlarne! Perché voi sapete benissimo che questi problemi noi li riproporremo in Commissione! La vostra disponibilità che ci sia o non ci sia quindi non cambia nulla! Quello che cambiava era se oggi qualcuno di voi si alzava e diceva: "vi è l'impegno politico ad assumere queste cose". La vostra disponibilità a parlarne è un obbligo, perché noi ve lo imporremo, vi obbligheremo a parlare di queste cose e lì vi confronterete punto per punto e dovrete dire: "sì" o "no", oggi potete squagliarvela e fuggire in ritirata con questa "cosa" della disponibilità, tra qualche settimana in Commissione queste saranno proposte di legge, proposte di modifica del Regolamento da parte delle forze di minoranza e lì dovrete dire: "sì" o "no"! E gli elettori capiranno se questa disponibilità che oggi avete tirato fuori dal cilindro tanto per far vedere che non siete proprio cattivi è una disponibilità vera, o se era l'ennesimo trucco per passare "'a jurnata...'a nuttata" (traduzione letterale dal dialetto napoletano: "la giornata...la nottata") scusate, per riuscire a scamparla bella e ad arrivare in fondo a quest'elezione che vi ha messo in difficoltà. Noi, dal nostro punto di vista, sosterremo l'idea della possibilità di un progetto politico che va nella direzione di concretizzare da subito queste proposte che abbiamo avanzato.

Presidente provvisorio - Altri Consiglieri intendono prendere la parola? Non ci sono altri interventi? Ferrero Stefano. Prego.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Direi che c'è poco da aggiungere a quanto è stato già detto dai colleghi di UVP, ALPE e PD-Sinistra Valle d'Aosta, due considerazioni tuttavia, secondo noi, sono indispensabili, veramente indispensabili. La prima è che l'indisponibilità a prendere un impegno politico su questioni come la riduzione dei costi dell'Amministrazione e sulla trasparenza - due cavalli di battaglia del Movimento Cinque Stelle, ma due temi che erano contenuti nei programmi di tutti i partiti che si sono presentati alle elezioni - ci ha stupito molto, perché non sia stato possibile ritrovare un accordo su questi due punti sinceramente ci è sfuggito. Non abbiamo cercato pretestuosamente, quando ci siamo visti, dei punti che sapevamo non fossero accettabili per farci dire "no" a tutti i costi: abbiamo cercato dei punti sui quali già in fase di campagna elettorale tutti si erano espressi in maniera favorevole, erano un patrimonio di tutti, adesso qualcosa è cambiato, ma non abbiamo capito perché.

Venendo poi alle dichiarazioni di alcuni dei vostri esponenti, abbiamo letto delle dure critiche ad un modo di fare interno al vostro gruppo che è lo stesso che non ci piace, quasi una necessità da parte di alcuni dei vostri che si apprestano a governare di prendere le distanze dal gruppo stesso, questo vi avrebbe dovuto fare riflettere, perché voi vi apprestate a governare in una situazione che è una situazione molto precaria. Non mi dilungherò oltre e la necessità per noi - "per noi" inteso come gruppi dell'UVP, di ALPE, del PD-Sinistra Valdostana e del Movimento Cinque Stelle - è a questo punto quella di individuare un candidato forte, un candidato che abbiamo individuato all'unanimità - "all'unanimità" una parola che forse suona in maniera diversa per qualcuno... -, e direi indipendente, soprattutto indipendente ed autorevole, che abbia un profilo istituzionale ed un'esperienza e che a questo unisse anche una spiccata personalità, perché ci vuole anche personalità per garantire quel ruolo di veramente arbitro e garante imparziale nell'ambito del Consiglio regionale. Ha rifiutato questa persona, e lo sappiamo, il burattinaio, come l'hanno rifiutato altre persone in precedenza, questo per noi è un fatto decisivo e, per portare una battaglia vera al di fuori di quel teatrino della politica a cui era stata ridotta la Valle in questi ultimi anni, ha fatto delle scelte coraggiose. In uomini, mezz'uomini, "ominicchi", ed altre due categorie che non stiamo qui a citare, Leonardo Sciascia divideva l'umanità. Noi candidiamo alla Presidenza del Consiglio regionale della Valle d'Aosta Patrizia Morelli. Siamo certi di aver trovato una donna tutta d'un pezzo, che saprà rappresentare le quattro forze politiche che l'hanno candidata e che saprà tenere all'interno di tutta la legislatura un profilo istituzionale elevato e ricoprire quel ruolo di garanzia che, secondo noi, in una situazione così precaria è indispensabile, quindi ribadisco la candidata scelta all'unanimità dai quattro gruppi è Patrizia Morelli.

Presidente provvisorio - Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, possiamo passare alla votazione. Morelli Patrizia. Ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Ritengo necessario intervenire dopo la presentazione fatta dai colleghi della minoranza, una presentazione che mi onora, mi sento particolarmente fiera della proposta che è stata fatta. La proposta che ho l'onore di rappresentare è una proposta, come è già stato detto, che è il frutto di un lavoro corale, di un apporto originale di ciascuno dei gruppi che compongono la minoranza, di ognuno dei 17 Consiglieri di minoranza, perché noi crediamo che un passaggio importante che dovrebbe caratterizzare quest'Assemblea sia proprio la coralità del lavoro, la condivisione, il confronto franco, aperto, senza rigidità, senza preconcetti. Il nostro progetto, che è già stato ripreso da chi mi ha preceduto, è finalizzato a ridefinire il ruolo del Presidente del Consiglio come una figura super partes capace di ascoltare le istanze di tutti, facendo quasi astrazione dalla propria appartenenza partitica. Noi proponiamo di favorire una maggiore partecipazione, responsabilizzazione di ogni Consigliere, in particolare attraverso l'approfondimento della possibilità della rotazione di tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza, come è già stato evocato, alla carica di Presidente del Consiglio, come avviene effettivamente per il Grand Conseil du Valais, ma anche attraverso alcune modifiche che potrebbero sembrare marginali, ma che, in realtà, sono sostanziali, come, per esempio, l'abolizione della possibilità, in caso di assenza di un Commissario nelle Commissioni consiliari, della doppia rappresentanza nella persona di un solo Consigliere, cosa che adesso è consentita, noi diciamo: un Consigliere, una presenza, un voto.

Il nostro cruccio è anche quello della totale trasparenza di quest'istituzione, questa deve essere veramente una casa di vetro, la casa di tutti i valdostani, da favorire, come è già stato detto, attraverso la pubblicazione integrale delle delibere dell'Ufficio di Presidenza, attraverso la pubblicità e la trasmissione dei lavori delle Commissioni, che sono la cheville ouvrière di quest'istituzione, delle quali i cittadini non conoscono niente. Proprio nell'ottica di un riavvicinamento dei cittadini alla politica, i cittadini devono rendersi conto di come i Consiglieri occupano il loro tempo all'interno di quest'istituzione e poi bisogna porre ogni singolo Consigliere nella condizione di poter lavorare, di poter dare il meglio di sé attraverso l'accesso facilitato, snello a tutti gli atti, ai progetti, senza lungaggini come avviene oggi.

Infine, permettetemi ancora un passaggio sulla riduzione dei costi della politica, argomento che dobbiamo riconoscere è già stato iniziato, abbozzato nella scorsa legislatura, ma che va proseguito ancora con convinzione. Sono argomenti importanti che prescindono da quale sia la persona che in questo caso la minoranza ha voluto indicare, rendendo a me quest'onore, e sui quali noi ci impegniamo fin da ora, poi, come è stato detto, le procedure, le norme, le sedi istituzionali all'interno delle quali i singoli provvedimenti, le singole modifiche andranno discusse verranno individuati opportunamente, ma oggi qui è necessario assumere un impegno politico formale su questi temi ed è proprio quello che è mancato da parte della maggioranza. Vi ringrazio per la vostra attenzione.

Presidente provvisorio - Altri intendono prendere la parola? Non ci sono altre richieste? Se non ci sono altre richieste...Bertschy Luigi, prego, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Merci Monsieur le Président. Seulement pour demander la votation à la table de vote au nom du groupe UVP et aussi des autres groupes, mais sont suffisants les cinq Conseillers, alors c'est...merci.

Presidente provvisorio - Per la votazione è richiesta la presenza in cabina, ad ogni Consigliere quindi verrà consegnata una scheda sui cui potrà essere scritto un solo nominativo. Ricordo che, in caso di omonimia, dovrà essere scritto sulla scheda, oltre al cognome, anche il nome di battesimo. Io, per una questione di trasparenza, proporrei, proprio per evitare incomprensioni, che il nome venga posto...il cognome in maiuscolo, onde evitare problematiche di annullamento o di incomprensione. La cabina di votazione - lo dico per i nuovi Consiglieri - è posta alla sinistra del bancone del Presidente, l'urna per le schede è al centro dell'aula. Il Consigliere Segretario chiamerà uno alla volta, in ordine alfabetico, i Consiglieri per la votazione. Ci sono interventi? Se non ci sono interventi...è chiaro? Bertschy Luigi ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Chiedo di richiarire, Signor Presidente, il sistema di voto, che non è stato così chiaro...in stampatello...maiuscolo?

Presidente provvisorio - Ad ogni Consigliere verrà consegnata una scheda su cui potrà essere scritto un solo nominativo. Ricordo che, in caso di omonimia, dovrà essere scritto sulla scheda, oltre al cognome, anche il nome di battesimo, solo in caso di omonimia; quindi chiedo, per una maggior trasparenza, onde evitare i problemi che si sono già avverati in tempi passati, che il nome posto venga scritto in maiuscolo, credo che tutti capiscano che cosa vuol dire "maiuscolo"!

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...stampatello, sì, è chiaro...no, non dice neanche il contrario. Non è un invito, è una richiesta per ordine di trasparenza, non va bene?...chiedo se c'è qualcuno vuol prendere la parola, chi vuol prendere la parola? Nessuno? Credo che tutti siano in grado di scrivere in stampatello, è semplice! Perron Ego, prego ne ha facoltà.

Perron (UV) - Solo per chiarire, Presidente, una scheda scritta in corsivo verrà dichiarata nulla dalla Presidenza? Solo per capire.

Presidente provvisorio - No, la Presidenza non ha competenza ad annullare, però gli scrutatori valuteranno...se chiediamo di farlo in stampatello e tu scrivi in corsivo, è un segno di riconoscimento.

Presidente provvisorio - È chiaro, è una maggior trasparenza, non capisco quale possa essere la difficoltà di scrivere in stampatello...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma non c'è scritto neanche il contrario...comunque ribadisco: cognome, in caso di...il nome da aggiungere. Possiamo procedere alla votazione? Non ci sono altre richieste? Chiedo al Consigliere Segretario di procedere all'appello.

Appello nominale

Presidente provvisorio - Si preparino gli scrutatori Borrello, Follien e Nogara. Do l'esito della votazione:

Consiglieri presenti: 35

Consiglieri votanti: 35

Schede bianche: 2

Hanno riportato voti:

- Rini: 16 voti

- Morelli: 17 voti

Presidente provvisorio - Chiedo, per cortesia, al pubblico di fare silenzio. No, in effetti chiedo, per cortesia, il silenzio...non è possibile, non siamo allo stadio! Grazie. Procediamo ad una nuova votazione. Ci sono interventi? Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Presidente, solo per una questione di correttezza istituzionale. Avendo fatto parte degli scrutatori, abbiamo condiviso con il collega Nogara e con il collega Follien di far notare questo proprio in virtù della sua richiesta, delle particolari grafie sul voto della Morelli..., quindi le chiediamo nel rispetto di quello che lei ha detto di attenerci a quanto richiesto.

Presidente provvisorio - Nogara Alessandro...ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - No, volevo solo confermare quello che è stato detto, ma non sono dei particolari graffiti, sono i puntini sulla "i": tre puntini su tre "i". Particolari graffiti è una cosa, il puntino sulla "i" probabilmente è anche un'altra.

Presidente provvisorio - Reputo però e vorrei chiarire...c'è il segreto dell'urna, Signori, se gli scrutatori mi hanno dato questo risultato, io leggo questo risultato, che cosa hanno visto non ci interessa! Vorrei chiarire quest'aspetto, Borrello, Nogara, questo è il risultato, se hanno fatto fiorellini, se hanno fatto cerchietti o quadretti non ci interessa, voi avete deciso, questo è il riscontro! Grazie. Seconda votazione. Chatrian Albert, prego.

Chatrian (ALPE) - Merci Président.

A nome dei gruppi ALPE, UVP, PD-Sinistra Valle d'Aosta e Movimento Cinque Stelle, chiederei una sospensione dei lavori, grazie.

Presidente provvisorio - Ci sono altri interventi? Chiedo: una sospensione di 10 minuti, un quarto d'ora va bene? Un quarto d'ora. I lavori riprenderanno tra un quarto d'ora.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 10,23 alle ore 10,44.

Presidente provvisorio - Possiamo riprendere i lavori? Possiamo procedere? Procediamo quindi, come da Regolamento, alla seconda votazione, a meno che non ci siano delle richieste di intervento. Chatrian Albert...ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Merci Président.

Forse qualcuno ha ritenuto curioso qualche istante fa che siano stati i gruppi ALPE, UVP, PD-Sinistra Valle d'Aosta e Movimento Cinque Stelle a chiedere un momento di sospensione di questi lavori su questo punto importante; io ritengo che gli equilibri siano mutati rispetto alla scorsa legislatura, i numeri non mentono mai come mi sembra un quarto d'ora fa i numeri non hanno mentito. Un segnale forte il risultato della seconda votazione, è un risultato precario dal punto di vista politico, ma è un risultato ancora più pericoloso legato al progetto, al programma che i quattro gruppi - ribadisco: ALPE, UVP, PD e Movimento Cinque Stelle - presentando nella persona di Patrizia Morelli, garante di un progetto politico, garante di un programma per creare tutte quelle condizioni a livello di Presidenza del Consiglio quindi fatti e non parole. Dico questo perché vorrei insieme a voi condividere il cuore, il dibattito su questo punto, che non abbiamo fatto perdere tempo ai valdostani, non è tempo perso, questi quattro giorni non sono stati tempi persi, perché il risultato è sotto gli occhi di tutti. Noi allora riteniamo che questo modo di fare politica, questo modello di utilizzare le istituzioni come delle caselle, di utilizzare le istituzioni come delle quadrature interne dei partiti deve finire in Valle d'Aosta per il bene dei cittadini e per il bene della collettività! Deve finire e questo è un altro segnale, che, a nostro avviso, ravvisiamo molto forte, e in maniera convinta il gruppo di ALPE e gli altri gruppi vogliono toccare il centro di questo progetto, il mondo è cambiato anche in Valle d'Aosta dal punto di vista politico, questo è il risultato. Neanche la Presidenza del Consiglio dopo la seconda votazione riesce a chiudere il cerchio, nonostante le proposte che questa mattina abbiamo sentito e nonostante la volontà di non condividere assolutamente a priori e non a posteriori, le esigenze di cambiamento, di rinnovamento e soprattutto le esigenze di trasparenza e le esigenze che le istituzioni in questo momento devono dare.

Il collega Donzel più volte lunedì scorso, e anche oggi, ha messo sul tavolo un numero importante: 229 voti che ci non ci hanno permesso di andare al ballottaggio, non utilizzerò più i numeri, ma mi sembra che questa maggioranza non abbia i numeri per fare maggioranza. Mi sembra che questa maggioranza non abbia neanche la possibilità di mettere in campo un Presidente del Consiglio, forse ecco perché noi abbiamo chiesto una pausa: proprio perché, come forze non di opposizione, ma come gruppi consiliari ALPE, UVP, PD e Movimento Cinque Stelle, riteniamo che la nuova stagione sta iniziando anche in Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente provvisorio - Altri intendono prendere la parola? Donzel Raimondo. Ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, in termini tecnici e politici si dice, quando una candidatura per due volte non passa in un'aula, che è bruciata, adesso vedremo se la pausa di riflessione ha portato consiglio in maggioranza e quindi se, dopo due esiti negativi molto pesanti, questa maggioranza riterrà opportuno riflettere di più su una candidatura che abbia la condivisione con la minoranza. Di certo insistere su questa linea dà l'impressione che veramente sia una maggioranza che vuole andare a testa bassa verso lo schianto, ma, come ho ricordato all'inizio dell'intervento precedente, qui lo schianto non è nostro, non è del Consiglio regionale: lo schianto è di una comunità che non riesce, perché c'è un'incapacità politica evidente ormai in quest'aula da parte della maggioranza, a trovare dei percorsi che la possano traghettare fuori da questa difficile situazione che stiamo vivendo.

Come non doveva essere minimizzato la volta scorsa il meccanismo del rispetto del numero legale, così oggi non può essere minimizzato il fatto che alla prima prova del fuoco, come si usa in termini militareschi, la maggioranza ha perso questo confronto del voto nei confronti della minoranza...la compattezza delle forze di minoranza, anche una minoranza che si è allargata, che ha saputo allargarsi, in questo mese di opportunità di lavoro che abbiamo avuto, al Movimento Cinque Stelle e che ha subito dato una prova molto positiva. Nell'esperienza militare la prima prova del fuoco è decisiva, qui qualcuno ha tagliato la corda subito, ha voluto lanciare un messaggio molto forte all'interno del suo gruppo e quindi questo messaggio forte non può non essere raccolto. Sappiamo che andremo avanti ad oltranza con le votazioni e quindi avremo alla fine di questa mattinata un Presidente del Consiglio, però è evidente che, dopo il Consiglio scorso, dopo questa votazione, difficilmente se non fermiamo questo modo di procedere, se non troviamo un'intesa...questo sarà un Presidente del Consiglio che parte debole, non parte forte, che non parte con il consenso di cui ha bisogno per fare tante riforme, dicevamo, all'interno degli organismi consiliari, che facciano lavorare meglio tutti, chiunque sarà, maggioranza e minoranza. Davvero allora ancora un appello alla maggioranza di prendere atto di questa situazione e di non insistere su questa linea, ma di avviare un vero confronto con la minoranza sui contenuti e sulla possibilità di trovare un accordo. È incomprensibile, anche nella logica parlamentare classica, che si insista su una candidatura che è risultata bruciata dallo stesso voto di maggioranza, non risponde davvero a nessuna logica istituzionale, se non alla logica della prova di forza fino all'ultimo. Allora la prova di forza tra di noi c'è stata, ha parlato a vantaggio delle forze UVP, ALPE, PD-Sinistra VDA e Movimento Cinque Stelle, a voi avere la capacità davvero di dimostrare, come avete scritto per un mese sui giornali, che siete responsabili, che avete davvero a cuore l'interesse dei valdostani! Dimostrate che avete a cuore l'interesse dei valdostani e non le vostre poltrone!

Presidente provvisorio - Altri intendono prendere la parola? Cognetta Roberto. Ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

La nostra indicazione, come abbiamo già anticipato nella passata seduta, è l'indicazione di un nome di garanzia, impegni e compiti istituzionali che caratterizzano il ruolo del Presidente non sono assolvibili da chi ha già dimostrato con i propri comportamenti la sudditanza psicologica verso alcuni esponenti del proprio partito. Il Presidente del Consiglio riveste un ruolo di rappresentanza e di garanzia e non può essere venduto e comprato come frutto di un mercimonio fra gruppi di potere in nome di una spartizione economica, la nostra idea di politica è un'altra: per noi chi ricopre ruoli di arbitro delle istituzioni deve essere sempre super partes, giusto, equidistante dalle logiche degli opposti. Gli arbitri devono garantire il rispetto delle regole, senza un arbitro giusto ed imparziale, i risultati degli incontri sono sempre falsi, ci sarà chi vince, ma senza avere diritto alla vittoria e ci sarà chi perde, ma senza meritare la sconfitta. Il cittadino che osserva lo scontro capisce che il risultato è fasullo, si rende conto in questo caso che, anziché assistere alla politica con la "P" maiuscola, in realtà sta guardando una trattativa commerciale che non si svolge neanche più a questo livello in un mercato rionale; ecco, questo ci fa dire un "sì" convinto alla candidatura della Consigliera Morelli. Quest'indicazione non è il frutto di uno scambio di favori o del peso elettorale: è frutto di un ragionamento, un ragionamento fatto al nostro interno con i nostri simpatizzanti e soprattutto è garanzia che la Consigliera interpreta meglio il compito assegnato ed è garanzia per tutti i componenti di questo Consiglio. Invito quindi tutti i Consiglieri a votare la Consigliera Morelli, perché è una persona che garantisce l'imparzialità e non rappresenta gli interessi personali di qualcuno.

Presidente provvisorio - Ci sono altri interventi? Bertschy Luigi. Ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Intanto segnalo che anche oggi ci sono dei problemi sul web, abbiamo segnalato, con lettera dei Capigruppo UVP, PD, Movimento Cinque Stelle e ALPE, il malfunzionamento della...seduta, chiediamo che si faccia attenzione comprendendo le difficoltà del lavoro di tutti, però è un momento molto importante in termini politici e la gente ha piacere di seguire.

Il fatto politico evidentemente è talmente rilevante che sottolinearlo diventa banale e sicuramente è un fatto politico che la sicurezza dei Capigruppo dell'UV e della Stella Alpina ieri nell'incontro con noi probabilmente ostentava un qualcosa che doveva ancora maturare.

Per quello che ci riguarda, le difficoltà a sostenere un percorso di questo genere sono notevoli, soprattutto la matematica non è politica e la politica non si fa con la matematica e l'autorevolezza che avrà anche in una possibile terza elezione la candidatura proposta sarà sempre minore in termini politici e anche morali di quello che è stato il percorso fatto dai nostri gruppi e quindi rispondere con della buona politica che risponda in maniera chiara, con discorsi chiari, ecco, a quelle che sono le esigenze e la maturazione che la società ha voluto dare anche alla comunità valdostana attraverso questo voto, se pure non ha portato in maggioranza gruppi che oggi per poco sono in minoranza, deve essere seguita attentamente. A noi credo interessi di più il percorso che non tutto il resto e il percorso ha visto quattro gruppi molto differenti, per certi versi, in termini politici, sulle sensibilità, sugli obiettivi, capire che la politica si fa organizzando con dei progetti e non sistemando 10 caselle su 18. Rispetto a questo, evidentemente ci auguriamo che questa legislatura non venga portata avanti a singhiozzo, perché non sono i cinque giorni che abbiamo fatto perdere noi e a questo punto sono talmente evidenti i fatti...che non sono i cinque giorni che allontaneranno la risoluzione dei problemi concreti della comunità valdostana...perché, se la comunità valdostana sarà oggetto ad ogni discussione politica di qualche possibile "mal di pancia", evidentemente questa maggioranza non potrà assicurare nessuna soluzione. Insieme agli altri quindi vi chiediamo di riflettere, forse di sostenere in maniera diversa l'inizio di questa legislatura per dare a questa legislatura una forza e la forza che deve avere in politica...l'attenzione che ognuno di noi deve portare ai problemi della gente che rappresenta.

Presidente provvisorio - Altri Consiglieri intendono prendere la parola? Non ci sono altri interventi? Si procede alla seconda votazione. Colgo l'occasione, in attesa di un aspetto tecnico...per ricordare al pubblico che non è consentito esternare il proprio pensiero. Grazie. Chiede la parola Gerandin Elso, ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Era solo per unirmi a quanto già espresso prima, nel senso che mi pare chiaro che in quest'aula oggi nasce un messaggio chiaro: è finito un metodo di fare politica, dove le imposizioni, le figure calate dall'alto e le scelte personalistiche e di comodo, o, meglio ancora, di convenienza non pagano più. Per troppi anni probabilmente si è stati abituati a gestire larghe maggioranze, in cui si era persa la volontà del confronto, si era persa la volontà di rispettare quella che era l'idea delle persone, soprattutto la libertà di coscienza delle persone. Questa prima votazione è un segnale di speranza per la Valle d'Aosta, per i suoi cittadini e per tutti quegli elettori che hanno scelto le persone prima dei partiti. Penso che questo luogo debba divenire, e soprattutto debba essere, quel posto in cui si fanno le scelte nell'interesse della Valle d'Aosta e l'interesse della Valle d'Aosta non si fa con prove di forza, si fa con il dialogo, con il confronto e soprattutto si fa in un momento in cui i numeri sono assolutamente risicati, in cui, visto l'andamento del primo Consiglio e della seduta odierna...la preoccupazione è quella che il futuro della Valle d'Aosta sia un futuro incerto, quando si è in un momento molto difficile, quando - qualcuno che mi ha preceduto l'ha ribadito - c'è grande carenza per quanto riguarda il lavoro... Se questo è un modo di imporsi, di confrontarsi, siamo veramente preoccupati per quello che può essere il futuro delle scelte, anche in futuro legate ad un Esecutivo che avrà, ben che vada, questi numeri - dico: "ben che vada" - che dovrà garantire l'attività istituzionale soprattutto nell'interesse dei cittadini, perché la politica deve fare un passo indietro, ma i cittadini, i valdostani in questo momento hanno bisogno di risposte e questo ci preoccupa, perché non è ammissibile che, per personalismi o per prove di forza, si metta in gioco il futuro della Valle d'Aosta in un momento così delicato. Grazie.

Presidente provvisorio - Vi sono altri interventi? Laurent Viérin, prego.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président. Seulement pour demander aux forces de l'Union Valdôtaine et de la Stella Alpina quelle est leur candidature face à la proposition de nos groupes qui ont proposé de nouveau Patrizia Morelli, on voudrait savoir si cette proposition d'Emily Rini reste ou s'il y a un changement. Merci.

Presidente Provvisorio - Altri interventi? Ego Perron. Ne ha la facoltà.

Perron (UV) - Pour ce qui nous concerne, la proposition que je venais de faire lors des précédentes interventions reste absolument valable.

Presidente Provvisorio - Ci sono richieste di intervento? Bertschy Luigi, prego.

Bertschy (UVP) - Je demande de nouveau la votation à la table de vote, la votation sécrète.

Presidente Provvisorio - Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere alla seconda votazione. Ricordo che verrà consegnata una scheda su cui porre per iscritto un solo nominativo, in stampatello e che, in caso di omonimia, dovrà essere scritto sulla scheda, oltre al cognome, anche il nome di battesimo, qualsiasi altro segno sarà riconosciuto come segno di riconoscimento. Chiedo al Segretario di procedere all'appello.

Appello nominale

Presidente Provvisorio - Chiedo agli scrutatori di prepararsi...Borrello, Follien, Nogara. Do l'esito della votazione:

Consiglieri presenti: 35

Consiglieri votanti: 35

Schede valide: 35

Hanno riportato voti:

- Emily Rini: 18

- Morelli: 17

Presidente Provvisorio - In base all'esito della votazione, proclamo eletta a Presidente del Consiglio regionale Emily Rini. Porgo, a nome mio e di tutto il Consiglio regionale, le felicitazioni al nuovo Presidente e la invito a prendere posto al banco della Presidenza.

À 11 heures et 23 minutes, après avoir invité le Président nouvellement élu, Emily Rini, à assumer la Présidence du Conseil et de la séance, le Président provisoire, Rosset, rejoint les bancs des Conseillers et le Président, Emily Rini, prend la présidence du Conseil et de la séance.