Legge regionale 23 maggio 1973, n. 25 - Testo storico

Legge regionale n. 25 del 23 05 1973

Bollettino ufficiale 13 6 1973 n. 8

COSTRUZIONE DI UN ISTITUTO - CENTRO REGIONALE DI SERVIZI PSICO - MEDICO - PEDAGOGICI, IN COMUNE DI SARRE.

Art. 1

Nel quadro degli interventi intesi al potenziamento delle strutture e servizi sociali e sanitari regionali, è autorizzata la costruzione, in Comune di Sarre, su area di proprietà regionale, di un Istituto - " Centro Regionale di servizi Psico-Medico-Pedagogici ", in esecuzione del Decreto Ministeriale 10 novembre 1965 (pubblicato nel Supp. ordinario della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 10 gennaio 1966) e della legge 30 maggio 1965, n. 574, " Centro " che sarà realizzato secondo i criteri di cui alla relazione e ai tre allegati A, B e C alla presente legge.

Il Centro farà parte dei Servizi Socio - Sanitari regionali ed entrerà in funzione secondo le modalità e indirizzi di cui al primo comma, a seguito di apposita legge regionale, da emanare per la ristrutturazione dei Servizi stessi in Valle d’Aosta.

Art. 2

Per la costruzione del predetto Centro Regionale è autorizzata la spesa di lire seicento milioni prevista per le opere e gli impianti, oltre alla spesa annua di lire diciassette milioni prevista a carico regionale per l’ammortamento dei mutui passivi da contrarre per il finanziamento dell’opera.

La Giunta Regionale è autorizzata a provvedere, nei limiti di spesa degli appositi stanziamenti annui del bilancio regionale, all’approvazione, al finanziamento ed alla liquidazione delle spese per l’attuazione della precitata opera, ammessa al contributo statale trentacinquennale à sensi di legge.

Art. 3

La spesa di lire seicento milioni, di cui al precedente articolo, graverà sul sottoindicato apposito istituendo capitolo della Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l’anno 1973.

La spesa annua di lire diciassette milioni, di cui al precedente articolo, graverà sui sottoindicati appositi capitoli da istituire nella Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l’anno 1973 e per i successivi 34 anni di durata di ammortamento dei contraendi mutui passivi.

Per il finanziamento e la copertura delle spese di cui sopra sono approvate le seguenti variazioni alla Parte Spesa del bilancio preventivo della Regione per l’anno 1973:

- è istituito il seguente nuovo capitolo 534 (" Spese per la costruzione dell’Istituto - Centro Regionale di Servizi Psico-Medico-Pedagogici ") con lo stanziamento di lire seicento milioni;

- è istituito il seguente nuovo capitolo 288 (" Quota capitale ammortamento mutui assunti per la costruzione dell’Istituto Centro Regionale di Servizi Psico - Medico - Pedagogici "), con lo stanziamento di Lire 2.300.000;

- lo stanziamento del capitolo 181 (" Interessi passivi, tributi e diritti accessori su mutui e su anticipazioni di cassa ") è aumentato di Lire 14.700.000;

- lo stanziamento del capitolo 271 (" Fondo speciale per oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali in corso di perfezionamento - Spese in conto capitale - Allegato F ") è ridotto di lire seicentodiciassettemilioni.

Art. 4

La Giunta Regionale è autorizzata a provvedere all’approvazione dei bandi di appalto - concorso e all’aggiudicazione dei lavori di costruzione del Centro Regionale di Servizi Psico-Medico-Pedagogici e all’approvazione e liquidazione delle relative spese, nonché all’approvazione degli atti necessari per addivenire all’assunzione dei mutui passivi di cui ai precedenti articoli.

L’aggiudicazione dei lavori è subordinata al preventivo parere sul soggetto vincente da parte di apposita Commissione esaminatrice.

Art. 5

La Commissione esaminatrice di cui al precedente articolo 4 e prevista dall’articolo 91 del Regolamento 23- 5- 1924 n. 827 sarà nominata dalla Giunta Regionale e sarà composta come segue:

PRESIDENTE: Il Presidente della Giunta Regionale;

MEMBRI: - l’Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale;

- l’Assessore ai Lavori Pubblici;

- l’Assessore alla Pubblica Istruzione;

- tre Consiglieri Regionali, di cui due della minoranza, designati dalla Giunta Regionale;

- l’Ingegnere Capo dirigente l’Assessorato LLPP;

- l’Ingegnere Capo dell’Ufficio del Genio Civile di Aosta;

- il Medico Regionale;

- il Sovraintendente alle Antichità e Belle Arti;

- un Architetto e un Ingegnere designati dai rispettivi Ordini professionali della Valle d’Aosta.

- un Sanitario esperto in neuro - psico - pedagogia, designato dall’Ordine dei Medici;

- un rappresentante dell’Associazione Valdostana dei genitori di figli subnormali, designato dalla Associazione stessa.

Le mansioni di Segretario della Commissione saranno disimpegnate da un funzionario dell’Assessorato alla Sanità.

Art. 6

La presente legge entrerà in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

La presente legge sarà inserita nella Raccolta Ufficiale delle leggi e dei regolamenti della Regione Autonoma della Valle d'Aosta e sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Della promulgazione della presente legge sarà dato avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Autonoma della Valle d'Aosta.

ALLEGATO A

alla legge regionale 23 maggio 1973, n. 25

PARTE PRIMA

L’ASSISTENZA AI BAMBINI DISADATTATI IN VALLE D’AOSTA

1. PREMESSA

Volendo affrontare, su un piano regionale, una politica di assistenza ai bambini cosiddetti " disadattati " della Valle d’Aosta non è possibile fare astrazione dei seguenti due concetti di base:

a) inquadramento del concetto di disadattamento;

b) strutture portanti del recupero del disadattato.

Esula dagli scopi della presente premessa una disamina approfondita del punto a).

Si può solo accennare brevemente che una classificazione dei disadattati potrebbe articolarsi in:

1.2 INQUADRAMENTO DEL CONCETTO DI DISADATTAMENTO

Disadattati per cause sensoriali: sordastri e ambliopici; //

Disadattati per turbe motorie: paralisi cerebrale infantile e turbe della psicomotricità; //

Disadattati per cause intellettive: ipodotati gravi e ipodotati lievi.

Disadattati per turbe caratteriali: è questo il gruppo più numeroso comprendente soggetti con disturbi della personalità o con difficoltà di relazione con il mondo esterno.

1.3 STRUTTURE PORTANTI DEL RECUPERO

Per quanto invece attiene le strutture portanti del ricupero di cui al punto b), queste vanno identificate:

1) nelle USL.

2) nella scuola

3) nella famiglia.

1.4 LA USL.

La USL dovrà, a questo proposito, inserirsi quale Unità Operativa con compiti di dépistare precocissimo. Tale depistage si muoverà nelle seguenti 3 direttrici di fondo:

1) studio biologico

2) studio psicologico

3) studio sociale

In altre parole nella USL dovrà trovare spazio oltre che una medicina preventiva per l’età adulta anche una medicina preventiva per l’età evolutiva di stretta competenza del pedopsichiatra.

Questo binomio specialistico è indispensabile per la realizzazione " alla base " del programma di intervento. Basti pensare ad esempio alla incidenza che sul disadattamento hanno certe malattie dismetaboliche o difetti di tipo alimentare. Poiché la USL ha il compito di unità operativa a livello di ogni tipo di scuola diviene indispensabile la specializzazione in pediatria per il Medico scolastico.

1.5 LA SCUOLA

La scuola è una delle strutture portanti perché è nel suo seno che troviamo tutte le devianze umane.

Oggi si chiede alla scuola non solo di insegnare, ma anche di curare. Ciò significa che la scuola deve essere INTEGRATA, cioè nella scuola deve agire un gruppo di tecnici (équipe medico - pedagogica) che in unione con l’insegnante partecipi al processo educativo e di socializzazione del disadattato. La scuola dovrà quindi avere come meta principale la socializzazione dell’individuo.

1.6 LA SCUOLA INTEGRATA

SCUOLA INTEGRATA significa quindi centro periferico di " cura " di tutte le devianze: è sufficiente questa moderna interpretazione della scuola per comprendere quanto non solo anacronistica, ma addirittura negativa sia la classe differenziale.

Per la classe degli pseudodeboli non dovrà più esserci posto se consideriamo che in una scuola integrata la classe normale può inglobare la classe differenziale.

Chi ha detto che un dislessico non possa stare in una classe normale? Non si dimentichi d’altra parte che ogni qualvolta si opera una divisione in una comunità si crea una segregazione. L’ipodotato può stare dunque nella scuola comune accettato che i contenuti scolastici siano differenti e a patto, si ripete, che la scuola sia una scuola integrata.

Non possiamo comunque nasconderci le difficoltà che oggi si oppongono alla realizzazione della scuola integrata. Sono difficoltà di ordine pratico e soprattutto dipendenti dalla carenza di personale sanitario specializzato o parasanitario adeguatamente preparato. È questa la carenza di base che giustifica soprattutto le scuole speciali. Queste scuole speciali si vorrebbero eliminare perché sul piano scientifico siamo convinti che il subnormale e l’insufficiente mentale di grado lieve possano far parte del complesso scolastico comune.

In attesa della scuola integrata che abbiamo preconizzato si dovrebbe almeno dare risalto ad un elemento importantissimo nella scuola, un elemento unificatore di tutta la massa dei ragazzi e cioè il doposcuola. È chiaro che l’insufficiente mentale - lieve e medio lieve dovrà avere una didattica particolare; forse anche una classe particolare, ma nel doposcuola il ragazzo normale ed il subnormale si amalgamano in un comune spirito sociale per cui non ci saranno difficoltà per i subnormali, nella prepubertà, ad inserirsi nel mondo normale e per i normali di accettare il subnormale. Si tratta, dopotutto, di due cittadini che hanno diritto di inserirsi entrambi nel mondo del lavoro.

1.7 ISTITUTI PER DISADATTATI

La domanda più ovvia che possiamo porci a questo punto della disamina è quella se gli Istituti che ricoverano bambini disadattati abbiano ancora un senso oppure no. Non v’è forse pericolo che questi Istituti che hanno prevalentemente una funzione di difesa sociale diventino invece lo strumento di difesa della società contro questi ragazzi, emarginandoli così per anni all’interno degli Istituti? Dobbiamo purtroppo riconoscere che gli Istituti che hanno questo carattere di custodia sono nel nostro Paese la maggioranza. Troppo facilmente in questi Istituti il ragazzo viene considerato come un malato ed in questa direzione il ragazzo reagisce rifiutando questo ruolo mediante un conseguente comportamento talora aggressivo oppure fuggendo, oppure accettando addirittura il ruolo di malato che è la cosa più pericolosa.

Ma ritornando alla domanda d’inizio sull’utilità o meno dell’istituzionalizzazione del bambino diremo che l’inserimento in Istituto è un argomento che deve essere spiegato: vi sono casi particolari in cui l’inserimento sarà sempre necessario sebbene si sia dell’avviso che questo può essere assolutamente diminuito dal 70 all’80 percento.

Ciò che si vuole invece è una legge che impedisca di istituzionalizzare il ragazzo al di fuori della propria Regione in quanto nessuno ha il diritto nel nome dell’assistenza di distaccare il bambino dalla propria famiglia. Non solo, si vuole inoltre che qualsiasi tipo di istituzionalizzazione debba rispettare la settimana corta in modo che il sabato e la domenica tutti i bambini abbiano la possibilità di tornare in famiglia.

Ridurre anche dell’80 percento il numero dei bambini da istituzionalizzare non ci autorizza tuttavia ancora a negare in assoluto la necessità di un servizio medico - psico - pedagogico. Esistono dei casi in cui per motivi contingenti, il più delle volte dipendenti proprio da quella famiglia che vorremmo maggiormente responsabilizzare e stimolare a livello dell’assistenza per il disadattato, l’assistenza a livello domiciliare è del tutto inesistente ed il ricovero, anche se limitato nel tempo, si pone quindi quale unica, valida alternativa di intervento.

1.8 CENTRO REGIONALE DI SERVIZI MEDICO - PSICO - PEDAGOGICI

Il Centro non intende assolutamente porsi quale biglietto di contestazione; ma bensì quale entità che ci permetta di sperimentare nuove tecniche di sussidio altrimenti non reperibili nel nostro Paese salvo rare eccezioni. In altri termini esso dovrà costituire una " cassa di risonanza " per accertare certe necessità che dovremmo altrimenti sperimentare altrove.

In questa luce il Centro si inserisce nel contesto socio - economico della Regione in forma sperimentale partendo dal principio incontrovertibile della non emarginazione del subnormale, ma bensì quale strumento di preparazione del bambino destinato domani ad inserirsi nel mondo del lavoro. È tuttavia impensabile che il Centro possa da solo sopportare il peso di un simile programma: ecco quindi prospettarsi la necessità, per esso, di intervenire quale strumento di preparazione del personale destinato, alla periferia, a recepire i subnormali.

La stragrande maggioranza di questo personale è costituito dagli insegnanti, da coloro cioè che si accusano di non essere in grado di inserire un ragazzo subnormale nella classe normale. In fondo la sostanza del problema dell’assistenza al disadattato è questa: o si responsabilizza la periferia o il problema non si risolve. Ma responsabilizzare significa prima stimolare la conoscenza di un problema e conoscere un problema significa capirlo, studiarlo e assimilarlo.

Si è accennato più sopra al Centro quale " cassa di risonanza " e pare che i concetti che precedono inquadrino già l’importanza dell’iniziativa nel senso del suo indirizzo centripeto di preparazione del personale che dovrà operare nella scuola integrata e nei focolari di periferia che presto o tardi si dovranno creare.

In questo senso un Centro regionale di servizi medico - psico - pedagogici non potrà mai essere superato.

Ma il Centro è valido anche in quanto fine a se stesso, in quanto cioè costituisce un concetto di struttura del quale non possiamo al momento fare a meno; basti pensare ai casi più gravi di insufficienza familiare e insufficienza intellettiva per i quali non conviene neppure ipotizzare un ricovero ospedaliero che oltre ad essere economicamente più oneroso è comunque sempre maggiormente traumatizzante. Si dovrà pertanto sempre poter disporre in una regione di un servizio che offra la possibilità di accogliere per uno, due o tre mesi ai fini di studio e di psico - terapia un soggetto non altrimenti trattabile. Perché un Centro del genere possa mantenere intatta anche nel futuro la propria validità occorre che esso sia impostato

su concetto modulare e logistico.

ARTICOLAZIONE E STRUTTURA DI UN SERVIZIO REGIONALE PER LA POPOLAZIONE INFANTILE HANDICAPPATA

2. PREMESSA

A premessa di ciò che l’Amministrazione regionale intende realizzare, a breve termine, per coprire le più immediate necessità di servizio e di assistenza ai bambini handicappati, dalla stessa Amministrazione viene riaffermata l’opportunità di considerare lo intervento, particolare e di settore, nel quadro del più ampio contesto dell’intera catena dei servizi per la popolazione infantile.

Si riconosce pertanto che il pieno funzionamento di una modificata struttura sanitaria nazionale, la( USL), possa proporre con l’opera di prevenzione e di profilassi in fase prenatale, nonché con quella di interventi precoci in fase perinatale e postnatale, una riduzione delle manifestazioni di anomalie psicofisiche nei bambini. A questo scopo dall’Amministrazione regionale verranno intraprese ed appoggiate tutte quelle iniziative volte a facilitare al massimo il conseguimento di tale obbiettivo.

Analogamente si dovrà intervenire per i servizi scolastici con la ricerca, per essi, di livelli funzionali ai bisogni, nel rifiuto di una prassi selettiva il cui peso grava sia direttamente sul bambino " escludendolo " sia sulla famiglia per gli oneri materiali e morali che si trova a sostenere. Si ritiene infatti che la scuola sia la struttura più indicata per svolgere una considerevole opera di ricupero e comunque, in nessun caso, non debba mai concorrere ad incrementare il problema della irregolarità.

In questo quadro trovano un preciso riferimento:

1.) la creazione di asili nido per la prima infanzia e la verifica dell’efficienza dell’attuale rete di scuole materne della Regione;

2.) il potenziamento dei consultori pediatrici operanti nella Regione;

3.) il potenziamento ed il coordinamento delle équipes medico - psico - pedagogiche perché operino a livello dei singoli comprensori a più diretto contatto con gli utenti del servizio;

4.) la preparazione di personale specializzato (terapisti, assistenti sociali, ecc.) da affiancare al personale scolastico ed a quello dei consultori.

I punti sovraesposti n. 1- 2- 3- 4 costituiscono il programma a lunga scadenza che l’Amministrazione regionale si propone di assolvere.

2.1 CENTRO REGIONALE DI SERVIZI PSICO - MEDICO - PEDAGOGICI

L’Amministrazione regionale si rende perfettamente conto che occorre evitare qualsiasi possibilità, nella realizzazione del programma a breve scadenza, di ricadere nella riproposta di strutture e si sistemi di esclusione. A tale scopo si ritiene necessario porre la massima attenzione più sull’articolazione di tutta una serie di servizi da predisporre che non a modelli istituzionali operanti altrove, la validità dei quali è sottoposta ad un continuo processo fortemente critico. L’intervento immediato viene quindi volto, oltre che come detto per sopperire all’attuale situazione di totale assenza di servizi, anche ad acquisire utili esperienze e preparare personale adeguato per la realizzazione del programma a più lungo termine.La scala di priorità dettata dalle immediate necessità a cui dover far fronte può svolgersi secondo l’articolazione di cui ai seguenti punti:

2.2 CENTRO PER LA PREPARAZIONE DEL PERSONALE

Servizio di preparazione del personale specializzato di grado intermedio. Questa preparazione può essere garantita al più alto livello soltanto attraverso la dotazione di attrezzature didattiche specifiche, di insegnanti, di esperienze formative pratiche e di un tirocinio controllato.

2.3 CENTRO DI DIAGNOSI

Questo servizio dovrà essere pertanto correlato ad un servizio specializzato per il coordinamento delle pratiche diagnostiche, di terapia (con relative apparecchiature), delle esperienze didattiche operate sul territorio, nonché per l’aggiornamento degli orientamenti da seguire per le medesime.

2.4 CENTRO DI SOGGIORNO E CURA (Insegnamento di tipo individualizzato)

Contemporaneamente potranno fare riferimento a questo tipo di strutture i soggetti che per il loro stato psicofisico prospettino il loro inserimento nella scuola normale più differito nel tempo. A tale proposito dovranno essere predisposti spazi e dotazioni per aree di giochi, attività socio - terapiche, attività parascolastiche per l’apprendimento oltre ai normali servizi per un soggiorno temporaneo diurno.

2.5 NUCLEO DI RESIDENZE

Potrebbe pure essere previsto il prolungamento del soggiorno a livello di foresteria anche per le ore notturne per casi particolarmente gravi.

Il servizio di residenza dovrebbe organizzarsi in due parti: secondo un limitato numero di nuclei famiglia (6 nuclei di 4 soggetti) disposti in appartamenti a larga indipendenza dal resto del complesso (anche se per i servizi generali possono appoggiarsi all’intera struttura). Il funzionamento dei nuclei famiglia si giustifica per tutti quei casi che per specifiche ragioni come l’isolamento invernale, l’isolamento dovuto all’innevamento, la mancanza o temporanea assenza dei genitori, ecc. necessitino di un alloggio e di un rapporto diretto con il personale specializzato. Nessuna particolare caratterizzazione, comunque, dovrebbe contraddistinguere tali appartamenti dalle consuete strutture residenziali per la popolazione, se non una maggiore vivibilità anche per la dotazione di spazi verdi disponibili.

L’altra parte del servizio di residenza dovrebbe comprendere un alloggiamento temporaneo di soggetti accompagnati da genitori (5 o 6 camerette in tutto) e destinate ad ospitare bambini per i quali si pongono taluni problemi connessi alla presenza del genitore.

2.6 SERVIZI GENERALI

Oltre alla foresteria sarebbero quindi da prevedere una serie di servizi, bar, ristorante ecc. che potrebbero essere eventualmente diretti anche da utenti esterni con gestione autonoma rispetto alla restante struttura.

ALLEGATO B

alla legge regionale 23 maggio 1973, n. 25

PARTE SECONDA

NOTE RELATIVE ALLA PARTE RIGUARDANTE L’ORGANIZZAZIONE ARCHITETTONICA DEL CENTRO REGIONALE DI SERVIZI PSICO - MEDICO - PEDAGOGICI DA REALIZZARSI NEL COMUNE DI SARRE PER LA POPOLAZIONE INFANTILE DELLA VALLE D’AOSTA.

L’insieme si prevede che sia articolato su corpi di fabbrica che non superino l’altezza massima corrispondente a due piani fuori terra. Dovranno potersi svolgere le funzioni che qui di seguito si riassumono in elenco:

A) Centro di diagnosi

B) Preparazione del personale

C) Centro di soggiorno e cura

D) Nucleo di residenze

E) Servizi generali.

Nella progettazione va tenuto presente che i vari nuclei dovranno far parte di un organismo architettonico che permetta, con la sua distribuzione interna ed esterna, la facilitazione dello svolgimento delle funzioni aggregantesi variamente le une con le altre senza rigidità.

Sarà lasciata ampia libertà al progettista di prevedere un edificio unico oppure più corpi di fabbrica tra loro separati semprechè si possa portare giustificazione alle esigenze sopra espresse.

A) CENTRO DI DIAGNOSI

Dovrà funzionare come un vero e proprio ambulatorio di igiene mentale infantile oltre che come centro di coordinamento dei servizi nel settore, per tutta la popolazione infantile della Valle.

Il Centro dovrà comprendere:

1) ingresso ed attesa munita di servizio igienico. Tale zona dovrà essere organizzata in modo che vi possa trovare posto un portiere con funzioni di centralinista e spazi adeguati per ospitare più persone con bambini (eventuale giardinetto di pertinenza).

2) Due salette per le Assistenti sanitarie.

3) Sala e saletta per 3 Assistenti sociali (due o tre persone con presenza continuativa e punti di appoggio per il personale che opera all’esterno del Centro).

4) Saletta per segreteria, archivio e dattilografia.

5) Tre salette per psicologi e due ambienti di appoggio per gli altri membri specializzati in discipline pedagogiche quali l’ortopedagogista, il logopedista e lo psicoterapista (tale ambiente ha anche funzione di luogo per colloqui diagnostici).

6) Due stanze per i medici neuropsichiatri (Medico dirigente e Vice Direttore) con funzione di studio o colloquio.

7) Ambulatorio per visite neurologiche in stretto rapporto di vicinanza con i punti 3- 5- 6- 8; l’ambulatorio dovrà essere anche in facile collegamento con i locali destinati ad apparecchiature specialistiche (elettroencefalografia, elettromiografia, radiologia e scopia, oculistica ed ortottica, otorinolaringoiatria, audiologia, otologoterapia, audiometro a potenziali evocati) per le quali occorre un’organizzazione degli spazi secondo quanto le apparecchiature stesse richiedono.

8) Una saletta studio per lo Specialista pediatra con annesso ambulatorio e piccolo laboratorio di analisi.

9) Infermeria dotata di 2 locali e di 3 letti l’uno con annesso vano per la infermiera e stanzino per armadio farmaceutico.

10) Adeguati servizi igienici per gli ambienti di cui ai punti 23- 4- 5- 6- 7- 8- 9.

11) Sala per riunioni di équipe fornita anche di cabina per la proiezione cinematografica.

12) Piccolo locale di soggiorno e spogliatoio del personale fornito di servizio igienico (10 persone).

13) Biblioteca specializzata.

14) Ufficio per il coordinamento dei servizi regionali di assistenza munito di archivio - schedario.

B) PREPARAZIONE DEL PERSONALE

È previsto che il servizio medico-psico-pedagogico abbia la funzione sia di preparare, attraverso corsi di formazione, il personale specialistico (terapisti, assistenti, ecc.) sia di aggiornare il personale già operante nei Centri medico-psico-pedagogici che sorgeranno nel territorio della Regione, attraverso corsi periodici.

Potranno gravitare a questo scopo nel servizio circa 20 persone e per esse dovranno prevedersi:

1) sala di riunione

2) biblioteca e consultazione della stampa periodica specializzata

3) un piccolo ufficio con funzione di direzione e amministrazione-archivio

4) adeguati servizi igienici e spogliatoio

5) salone per seminari e convegni della capienza di 80- 100 persone e predisposto per proiezione cinematografica.

Nella considerazione che taluni frequentatori del servizio medico-psico-pedagogico per la preparazione del personale abbiano anche necessità di soggiornare presso il servizio stesso per qualche tempo, si prevederanno 6- 7 camerette dotate di adeguati servizi igienici. La loro posizione sarà tale da permettere un accesso indipendente dall’esterno del complesso.

C) CENTRO DI SOGGIORNO E CURA

(Centro di insegnamento di tipo individualizzato)

È destinato ad accogliere, per le sole ore diurne, circa 50 ragazzi di età variabile dai 6 ai 14 anni; questo gruppo è costituito sia da soggetti (circa 25) con presenza limitata alle sole ore diurne, sia da soggetti (24) che pernotteranno nel nucleo delle residenze (nuclei - famiglia); la presenza dei soggetti nel Centro di soggiorno si presume non debba essere molto prolungata nel tempo in quanto è dovuta ad un temporaneo periodo di accertamento o di cure.

La funzione del Centro di soggiorno è però fondamentale nel trattamento curativo dei soggetti.

Esso dovrà comprendere:

1) adeguati spazi per il gioco ed il soggiorno sia all’aperto che al chiuso (tali spazi dovranno essere organizzabili in modo che in essi i ragazzi possano consumare il pasto principale e riposarsi nelle ore pomeridiane).

2) Zone per attività didattiche di tipo riabilitativo. Tali zone, per comodità di linguaggio, si ipotizzano assimilabili all’aula di tipo tradizionale nella quale possano trovare posto da 6- 8 ragazzi; in effetti si dovranno studiare spazi la cui caratterizzazione faciliti al massimo al terapista l’azione di recupero.

Dovranno comunque essere previste:

- 8 aule di circa 40 mq ciascuna

- 4 nuclei di servizi igienici divisi per sesso

- 1 locale per medicheria

- 1 piccola piscina coperta munita di spogliatoio e di adeguati servizi

- 2 locali per la terapia del linguaggio

- 2 spazi per il riposo pomeridiano e per eventuale consumo del pranzo principale

- 2 locali per arti e mestieri

- 1 palestra - teatrino di circa 100 mq.

- 1 locale per psicomotricità

- 1 appartamentino modello per addestramento domestico.

Le zone esterne dovranno essere sistemate in modo che vi possano trovare alloggio attrezzature per giochi fissi e mobili, vi dovranno essere vasche per la sabbia, zone per giochi collettivi, ecc.

Inoltre:

- 1 locale per il personale di servizio con funzione di spogliatoio e servizio igienico

- 1 locale per il personale con funzioni didattiche

- 1 ufficio di direzione

- 1 ufficio di amministrazione ed archivio

- 1 ingresso indipendente dalle altre parti già descritte.

D) NUCLEO DI RESIDENZE

Dovrà essere organizzato prevedendone due parti:

- alloggiamento temporaneo di soggetti accompagnati dai genitori ( 5- 6 camerette)

- alloggiamento per soggiorno più protratto di soggetti in nuclei funzionanti tipo casa - famiglia (6 nuclei di 4 soggetti). Complessivamente si dovranno prevedere circa 30 posti letto.

1) ALLOGGIAMENTO TEMPORANEO DI SOGGETTI ACCOMPAGNATI DAI GENITORI

A questo scopo si dovranno prevedere circa 5 o 6 camerette provviste di servizi ed ubicate in modo che per esse sia permesso il funzionamento come vere e proprie camere d’albergo a 2 letti (1 per il bimbo, 1 per il familiare).

Tale nucleo di camere potrà eventualmente, a discrezione del progettista e per permettere maggiori economie di gestione, essere ricavato in prossimità delle già ricordate zone di alloggio del personale del Centro B) e si dovranno corredare di servizi igienici (possibilmente 1 per ogni camera), spazi adeguati per ripostigli, deposito della biancheria sporca, piccolo guardaroba. Va anche prevista una cameretta per il personale di custodia notturna (1 persona).

2) ALLOGGIAMENTO PER SOGGIORNO PIÙ PROTRATTO DI SOGGETTI IN NUCLEI FUNZIONANTI TIPO CASA - FAMIGLIA

Per questa parte si dovranno prevedere 6 veri e propri appartamenti nei quali le zone notte dovranno essere raggruppate intorno a spazi destinati al soggiorno e che saltuariamente potranno anche prestarsi al consumo di alimenti predisposto dalla cucina centralizzata.

In ogni nucleo famiglia oltre al personale di assistenza costituito in generale da una sola persona sono raggruppati 4 soggetti.

Per riassumere saranno di pertinenza di ogni nucleo:

a) adeguate zone per il riposo notturno

b) spazi per il gioco ed il soggiorno - pranzo

c) servizi igienici

d) una cucinetta (magari una ogni 2 appartamenti) per la preparazione di bevande calde o piccole colazioni

e) possibilità di accesso ad uno spazio verde di pertinenza del nucleo, ma possibilmente in collegamento con gli spazi verdi degli altri nuclei.

E) SERVIZI GENERALI

Verranno disposti in modo tale che il loro rapporto con le varie funzioni del complesso ne permetta un uso appropriato.

È previsto che vi sia un impianto centralizzato di cucina, ma non un impianto di lavanderia al quale si sopperisce mediante convenzioni esterne.

Saranno da prevedersi:

- cucina centralizzata dimensionata per 200 coperti con relativi servizi. (È infatti da prevedersi un servizio mensa - self service anche per il personale del centro, genitori, visitatori, ecc.)

- locale per guardaroba e rammendo

- locale per deposito della biancheria sporca (strettamente collegato con l’esterno)

- soggiorno e pranzo organizzato tipo self - service e bar funzionante per tutto il personale, visitatori, ecc... con annessi servizi igienici.

NOTA: In riferimento all’elenco di ambienti sopra riportato si precisa che nella progettazione, ad alcuni ambienti, potranno essere destinate, a discrezione del progettista, anche più funzioni purché non in contrasto con lo svolgimento delle attività in essi previste, ma anzi integrative di queste.

Per quanto si riferisce ai materiali da adottare si ritiene di proporre qualche suggerimento orientativo.

1) per le zone di soggiorno, per gli spazi comuni ecc. è preferibile che in genere siano adottati materiali per pavimentazione tipo parquet in legno o similari.

2) I rivestimenti alle pareti, perlomeno fino ad un’altezza di mt. 1,50 (nelle zone frequentate dai ragazzi) dovrebbero essere trattati in modo tale che sulle mura sia possibile disegnare, scrivere senza pericolo di recare danno alla parete.

3) I servizi igienici dovranno essere organizzati in modo tale che sia accentuato al massimo il concetto di individualità e di rispetto della persona in modo da non riproporre raggruppamenti di tipo tradizionale proprii delle grandi comunità.

4) Le scale dovranno prevedere gradini di cm. 12 di alzata x cm. 30 di profondità o eventualmente essere sostituite da rampe.

I servizi generali sono completati da:

- impianto di riscaldamento

- impianto elettrico, telefonico, citofonico

- impianto igienico - sanitario

- eventuali impianti di ascensori

Dovrà inoltre essere prevista l’installazione di un impianto di televisione a circuito chiuso tra il nucleo A) ed il nucleo C).

ALLEGATO C

alla legge regionale 23 maggio 1973, n. 25

PARTE TERZA

CARATTERISTICHE GENERALI DELL’AREA DESTINATA ALLA COSTRUZIONE DEL CENTRO DEI SERVIZI PSICO - MEDICO - PEDAGOGICI E PREVISIONE DI LARGA MASSIMA SUL COSTO DI GESTIONE DEL COMPLESSO.

Il Centro dei Servizi Psico - Medico - Pedagogici troverà la propria collocazione su di un’area dalla superficie di circa 24 mila mq già acquisita dall’Amministrazione Regionale nel Comune di Sarre ed in zona dislocata a ridosso della parte di levante del Castello di Sarre.

La scelta di tale appezzamento ha costituito oggetto di un attento studio da parte di un’apposita Commissione tecnico - sanitaria regionale che, dopo aver esaminato molteplici proposte di aree disponibili nei territori dei Comuni di Nus, Quart e St - Pierre, si è soffermata ed ha scelto con verbale ufficiale quella di Sarre come la più idonea sia per intrinseche caratteristiche di accessibilità tramite mezzi pubblici (superstrada del Monte Bianco, servizio pubblico di linea Aosta - Aymaville e linea ferroviaria) sia per altri fattori quali l’insolazione, la dotazione di infrastrutture igienico - sanitarie (acquedotto e fognatura) sia ancora per l’inserimento del Servizio stesso in un vivo contesto socio - economico quale quello del Comune di Sarre e della Frazione di Lalex confinante con l’appezzamento stesso. Una tale ubicazione del Centro dei Servizi psico - medico - pedagogici può quindi permettere il rapido accesso da Aosta e dai Comuni della cintura dei bambini che soggiorneranno nel Centro sono durante le ore diurne e tale comodità di accesso si riflette ovviamente anche su tutto il personale medico, paramedico ed assistenziale in genere che nel Centro dovrà prestare la propria opera.

Una previsione del costo di gestione del Centro Regionale dei servizi psico - medico - pedagogici in Sarre non può non essere, al momento attuale, che di larga massima in quanto molteplici fattori oggi imprevedibili quali i miglioramenti economici per il personale addetto, trasferiscono sul piano ipotetico qualsiasi previsione oggi enunciabile. Tuttavia, sulla scorta degli enunciati di cui alla seconda parte del presente lavoro ( organizzazione dei servizi del Centro) e con partenza dalla necessità di ospitare nel Servizio un gruppo di circa 50 bambini dei quali la metà convittori e l’altra metà pendolari per le ore diurne, è prevedibile la seguente necessità del personale che, per comodità, suddividiamo in:

A) personale medico

B) personale parasanitario (Assistenti Sanitarie Visitatrici ed infermiere)

C) Assistenti Sociali, Psicologi, Ortopedagogisti, Logopedista e Psicoterapista

D) personale insegnante specializzato

E) personale addetto ai servizi generali.

A) PERSONALE MEDICO

Il personale medico è costituito dal Medico neuropsichiatra dirigente il Centro dei Servizi psico - medico - pedagogici, dal Vice Direttore e da una équipe medica della quale fanno parte lo specialista Pediatra, l’Oculista, l’Otorinolaringoiatra, il Radiologo e l’Odontostomatologo.

Mentre è prevedibile che il Medico neuropsichiatra dirigente ed il Vice Direttore si inseriscano nel Centro quale personale a tempo pieno e che di conseguenza fruiscano del trattamento economico proprio del contratto sindacale ospedaliero per i Primari e gli Aiuti, gli altri Sanitari specialisti costituenti équipe medica potrebbero prestare la loro opera a tempo limitato durante la giornata ed in qualità di consulenti. Impostata così l’assistenza medica ne deriverebbero vantaggi economici senza sofferenza per i diversi servizi specialistici (pediatria oculistica, otorinolaringoiatria, radiologia, odontostomatologia).

Ciò premesso, la spesa per i 2 Specialisti neurologi a tempo pieno dovrebbe aggirarsi intorno ai 22 milioni all’anno mentre per i 5 Medici consulenti secondo una previsione di impegno parziale settimanale la spesa annua globale dovrebbe aggirarsi sui 10 milioni.

Il trattamento economico di tutti i Sanitari operanti nel Centro sia a tempo pieno che in veste di consulenza dovrebbe aggirarsi sui 30-32 milioni annui.

B) PERSONALE PARASANITARIO

(Assistenti Sanitarie Visitatrici ed Infermiera Professionale)

Si prevede l’impiego di 2 Assistenti Sanitarie Visitatrici e di 1 Infermiera Professionale. Il trattamento economico per l’Assistente Sanitaria Visitatrice a mente del Regolamento Organico del personale della Regione è di L. 1.580.000 annue lorde (grado iniziale) mentre per l’Infermiera Professionale il contratto sindacale ospedaliero prevede un trattamento economico di complessive lorde mensili L. 168.200. La spesa del personale parasanitario dovrebbe quindi aggirarsi per le 3 unità di cui sopra intorno all’ammontare di Lire 5.200.000 circa.

C) ASSISTENTI SOCIALI, PERSONALE PSICOLOGO, ORTOPEDAGOGISTA, LOGOPEDISTA E PSICOTERAPISTA

È previsto l’impiego nel Centro dei Servizi psico - medico pedagogici di 3 Assistenti Sociali e di 3 Psicologi nonché di 1 Ortopedagogista, di 1 Logopedista e di 1 Psicoterapista.

Premesso che trattasi in parte di personale già operante da anni presso il Centro di Medicina Preventiva Regionale, il trattamento economico per le 3 Assistenti Sociali si aggira globalmente all’anno intorno ai 6.400.000 mentre per i 3 Psicologi globalmente all’anno attorno agli 8 milioni con un totale di circa L. 14.500.000. I trattamenti economici dell’Ortopedagogista, del Logopedista e dello Psicoterapista vanno considerati a tempo pieno ed è prevedibile una spesa annua globale di circa L. 12.000.000.

D) PERSONALE INSEGNANTE SPECIALIZZATO E DIREZIONE

Si prevede l’inserimento presso il Centro di insegnamento di tipo individualizzato di 8 Insegnanti ortofreniche e di un Direttore.

Il trattamento economico per ognuna delle Insegnanti è ipotizzabile in annue L. 2.400.000 circa corrispondenti ad una spesa globale annua di circa L. 20.000.000.

Per il Direttore è ipotizzabile una spesa annua di L. 3.000.000.

E) PERSONALE ADDETTO AI SERVIZI GENERALI

Si prevede l’impiego presso i servizi generali del seguente personale:

1 Segretario - 1 Archivista - 1 Coadiutore - 1 Telefonista - 1 Custode -6 Inservienti - 1 Usciere - 1 Guardarobiera - 1 Elettricista - 1 addetto alla centrale termica - 2 cuochi - 3 donne di cucina - 1 Giardiniere.

Tenuto conto che il personale addetto ai servizi generali soggiorna in buona parte presso il Centro dei Servizi disponendo anche di pernottamento e di ristorante self - service, è presumibile che la spesa annua complessiva si aggiri per le 21 persone di cui al punto E) sui 50.000.000 annui.

Spesa Totale circa L. 134.000.000.

CONCLUSIONE

Nei punti A - B - C - D - E sono state effettuate delle previsioni di spesa inerenti lo stretto personale che presterà la propria opera assistenziale medica e psicologica presso il Centro Regionale dei Servizi Medico - PsicoPedagogici.

Tale previsione di spesa appare ben contenuta e non eccessiva se rapportata all’importanza della grande iniziativa regionale volta al ricupero dei giovani valdostani disadattati che troveranno nella Comunità di Sarre tutte quelle possibilità di inserimento che oggi sono loro negate, trovandoci attualmente costretti ad ospitare 50 minori in Istituti fuori Regione con rette di degenza non indifferenti e con possibilità di integrazione pressochè azzerate.