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Forum: Convenzione per lo Statuto

24 settembre 2007

No alla bugia della parlata tedesca nei comuni walser valdostani .

Giancarlo Borluzzi

Nel 1993 il deputato dell'Union Valdotaine Luciano Caveri fece introdurre dal Parlamento l'articolo 40 bis nello Statuto regionale della Valle d'Aosta , articolo il cui primo comma recita : " Le popolazioni di lingua tedesca dei comuni della Valle del Lys individuati con legge regionale hanno diritto alla salvaguardia delle proprie tradizioni linguistiche e culturali. " . Ma è un fatto inconfutabile che la lingua tedesca non è assolutamente parlata nei comuni di Issime , Gressoney Saint Jean e Gressoney La Trinitè , come evince indiscutibilmente a chiunque privo di pregiudizi sosti in qualunque parte di tali tre comuni . Gli abitanti di questi ultimi sono demograficamente variegati , fatto tipico di ogni insediamento valdostano : ci sono autoctoni ( in minoranza ) , italiani provenienti da ogni altra parte d'Italia e chi ha ascendenze composite . Alcuni autoctoni parlano talora dialetti con lontane derivazioni tedesche , ma senza che ciò giustifichi il riferimento alla lingua tedesca riportata nel precitato articolo 40 bis . Chi parla talora tali dialetti non si cimenta assolutamente con il tedesco e , se si trovasse a Berlino o Vienna , esprimendosi tramite loro non sarebbe compreso da nessuno nè soprattutto saprebbe parlare la lingua di Goethe . Per la legge dei grandi numeri , ci potrà essere un'1 % ( iperottimistico ! ) che conosce il tedesco , fatto comunque tipico anche in altre parti della Valle d'Aosta o del resto d'Italia , ma questo non può certo giustificare la bugia in questione . Quella del tedesco parlato nei tre comuni walser valdostani è un'oggettiva insensatezza che va eliminata dal nuovo Statuto anche perchè calpesta l'articolo 3 della Costituzione , articolo che mette sullo stesso piano tutti i cittadini italiani . Chi parla talora i dialetti walser è infatti generalmente autoctono , anche se non tutti gli autoctoni conoscono o parlano tali dialetti ; gli italiani residenti in Valle ma originari di altre regioni che conoscono tali dialetti sono una piccola parte ed è quindi da rigettare la non verità non solo di una parlata tedesca , ma anche quella di dialetti patrimonio di tutti , anche se vi è la deprecabile tendenza a fingere , contro il dettato appunto dell'art. 3 della carta costituzionale , che contino solo gli autoctoni e gli altri debbano adeguarsi . Si può aggiungere che appare eccessiva la dizione "...popolazioni della valle del Lys..." , in quanto ci si riferisce a poco più di un migliaio di persone : si pensa forse che il numero sia potenza ? E' evidente la motivazione ideologica che ha portato a questa non verità , introdotta in uno Statuto che è oltretutto appendice della Costituzione ; la mia parte politica opererà per chiarire bugia e connessa motivazione ideologica affinchè il Parlamento apra gli occhi anche su questa realtà , gettandosi alle spalle l'ingenua tendenza a bere quanto il partito integralista valdostano propone nel solo proprio interesse ideologico . Si può difendere la specificità di una piccola parte dei residenti nei tre comuni indicati , ma a tre condizioni : che non si finga patrimonio di tutti quanto è appannaggio solo di qualcuno ; che non si imponga nulla a nessuno , posto che le specificità vere passano solo attraverso la libera adesione individuale ; che non si parli più di una lingua tedesca , localmente del tutto assente . Si ama la Valle accettandola per quella che è , non deformandone i tratti a tavolino : è un'offesa alla realtà e ai cittadini cui lo Statuto si riferisce . Nota a margine relativa all'informazione pro Union Valdotaine di media locali : nel telegiornale regionale delle ore 19.30 del 9 agosto 2007 di RAI3 è stato trasmesso un servizio sui walser valdostani e , nella presentazione del medesimo , la speaker affermava testualmente che in Valle d'Aosta vi sarebbero tre comuni ove si parla la lingua tedesca .... Bisogna girare pagina !

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