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31 marzo 2016

Presentata l’attività 2015 del Difensore civico

Il Difensore civico della Valle d’Aosta, Enrico Formento Dojot, dopo l’audizione in prima Commissione consiliare “Istituzioni e autonomia”, ha illustrato oggi, giovedì 31 marzo 2016, l’attività svolta dall’Ufficio di difesa civica nell’anno 2015.

Sono stati 665 i casi trattati dall’Ufficio nel corso dell’esercizio 2015, di cui 614 definiti nell’anno. Il confronto con i dati riferiti al 2014 rivela, ancora una volta, un ulteriore, cospicuo, incremento della casistica trattata nel corso dell’anno (ivi compresi quindi i casi non conclusi negli anni precedenti), quantificabile nel 12,59%, mentre per quanto riguarda i casi nuovi, cioè iniziati nel 2015, l’incremento rispetto al 2014 è quantificabile nel 24,94%. Considerando i dati relativi agli ultimi quattro anni, l’incremento complessivo dal 2012 si attesta ad oltre il 100%.

«L’incremento rilevato del numero complessivo dei casi trattati – ha spiegato Enrico Formento Dojot –quest’anno riguarda in particolare il settore dell’ordinamento (216 casi), a carattere trasversale, nell’ambito del quale si ricomprendono i tributi, fra i quali quelli locali, la circolazione stradale e l'esecuzione forzata, seguito da quello dell’assetto del territorio (113 casi) che ricomprende tra l’altro l’urbanistica e le espropriazioni nonché da quello dell’organizzazione (93 casi), segnatamente in ordine al rapporto di lavoro alle dipendenze dell’Ente pubblico. Il settore dell’assistenza sociale ha registrato un lieve incremento, passando dai 108 casi del 2014 ai 110 dell’esercizio in esame: trattasi di casi principalmente per politiche sociali, provvidenze economiche, edilizia popolare, previdenza e assistenza, emergenza abitativa. Fanno parte di questo settore anche le materie della cittadinanza e dell’immigrazione che hanno invece fatto registrare un decremento.»

Le istanze, per la seconda volta consecutiva in questi ultimi nove esercizi, riguardano in prevalenza gli Enti locali convenzionati – seppure in lieve diminuzione numerica rispetto al 2014 (-14 unità) –, destinatari di 206 casi (191 casi per i Comuni e 15 casi per le Unités des Communes valdôtaines), seguiti dall’importante presenza della Regione con 164 casi, dagli Enti dipendenti dalla Regione che passano da 5 a 57 casi nonché dall’Azienda USL della Valle d’Aosta che ha più che raddoppiato i casi ad essa relativi rispetto al 2014, passando da 21 casi a 45.

Gli Enti locali che hanno beneficiato i propri amministrati del servizio fornito dall’Ufficio del Difensore civico regionale ammontano ad oggi a 80, di cui 72 Comuni e 8 Unités des Communes valdôtaines. «Nel corso del 2015, nessuno dei due Comuni che non hanno ancora offerto ai loro amministrati il servizio di difesa civica ha intrapreso l’iter procedurale per il convenzionamento; saranno pertanto – ha aggiunto Formento Dojot – nuovamente sensibilizzati sull’idoneità dell’Istituto a garantire la protezione dei diritti e degli interessi dei cittadini e nel contempo a favorire il corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione.»

Successivamente, il Difensore civico ha illustrato l’attività svolta nel 2015 in qualità di Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

Nel 2015, l’Ufficio ha trattato 91 casi, di cui 79 definiti nell’anno. «Si tratta – ha commentato il Garante – di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, quindi attinenti, sostanzialmente, al rapporto con il carcere, quali le condizioni dell’Istituto e della detenzione, i rapporti con il personale dell’Istituto, il rispetto del regolamento interno della Casa circondariale, il vitto, il sopravvitto, i colloqui, la corrispondenza, le visite, che sono raggruppati nell’area tematica Organizzazione e sono in netta ascesa (45 casi contro i 25 casi del 2014), mentre in quella denominata Ordinamento, in lieve diminuzione (18 casi contro i 21 del 2014), sono ricomprese materie quali i rapporti istituzionali e, trattate anche a livello di collaborazione interistituzionale, giurisdizione nonché ordine e sicurezza pubblica.»

Il Garante ha poi fornito una serie di dati relativi al solo Istituto carcerario presente in Valle d’Aosta, la Casa circondariale di Brissogne. La capienza regolamentare dal mese di giugno 2015 è tornata ad essere di 181 unità, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2015 era di 171 unità, di cui 67 detenuti italiani, 104 stranieri, 42 tossicodipendenti, 3 ammessi a lavoro esterno, 25 collaboratori di giustizia sottoposti a programma di protezione.

«Tale dato effettivo, non può che accogliersi positivamente in quanto rappresenta un ulteriore passo avanti riguardo al problema principe, l’affollamento carcerario – ha precisato Formento Dojot – che ha reso, già a partire da gennaio 2014, la Casa circondariale più vivibile. Si pensi che a fine 2012, rispetto ad un organico pari a 181 unità le presenze ammontavano a ben 281 unità, già ridotte a 200 a fine 2013. Si deve tuttavia evidenziare che al 31 dicembre 2015 il numero totale di presenze (171 unità) si è discostato di sole dieci unità dalla capienza regolamentare (181 unità), a febbraio è stato eguagliato; il dato odierno è di 169 unità presenti. Il sovraffollamento tuttavia non è l’unico problema; restano da affrontare e risolvere questioni che attengono ad altri parametri evidenziati nelle sentenze della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (C.E.D.U.), come la qualità dell’igiene personale e delle celle, un migliore riscaldamento e una maggiore apertura delle medesime e l’individuazione di ulteriori spazi idonei per la socializzazione e le attività sportive, ricreative e culturali, nonché problemi relativi alla territorialità della pena, al lavoro interno ed esterno al carcere, ai servizi sanitari e al sopravvitto.

In conclusione, il Garante valdostano ha rimarcato che «l’anno 2015 è stato contraddistinto dall’iniziativa denominata “Stati Generali dell’Esecuzione Penale”, progetto poderoso che ha visto la costituzione di diciotto tavoli tematici concernenti tutti gli aspetti della carcerazione e dell’esecuzione in generale, con l’apporto di studiosi, operatori e Garanti, le cui giornate conclusive si svolgeranno il 18 e 19 aprile 2016 a Roma, presso la Casa circondariale di Rebibbia.» Assegnato al tavolo tematico dedicato ai Minori autori di reati, Enrico Formento Dojot sottolinea che «si è trattato di un’esperienza di grande arricchimento e confronto; nel corso delle riunioni i punti di vista si sono integrati producendo un valore aggiunto che sarà utile e prezioso per le riforme di cui si parla da tempo.»

Le relazioni annuali sono consultabili sul sito internet del Consiglio regionale, all’indirizzo: http://www.consiglio.vda.it/difensore-civico/relazioni-annuali.