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Riunione del Consiglio regionale del 6 e 7 marzo 2024

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Comunicato n° 115 del 28 febbraio 2024
Il Consiglio si riunisce il 6 e 7 marzo

Il Consiglio Valle è convocato in via ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2024, a partire dalle ore 9, per discutere un ordine del giorno composto di 49 oggetti.
L'Aula è chiamata ad approvare il Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030), su cui le Commissioni "Assetto del territorio" e "Sviluppo economico" hanno espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 20 febbraio.
Saranno inoltre designati i membri effettivi e supplenti della Commissione e della sottocommissione elettorale circondariale di Aosta. 
Per quanto riguarda l'attività ispettiva, invece, sono state iscritte dodici interrogazioni di cui una del gruppo Forza Italia sulla valutazione dei dati relativi agli studenti valdostani iscritti in atenei fuori Valle per l'attuazione di interventi a sostegno dello studio universitario.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato tre interrogazioni: estensione del bollo auto alle persone con disabilità anche in assenza del requisito dell'adattamento del veicolo; programmazione di un incontro con i sindacati rappresentanti dell'Inps sul tema dei processi di reclutamento su base regionale; partecipazione ai progetti del Programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori.
Sono quattro le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: applicabilità alla realtà valdostana del modello architettonico della comunità energetica diocesana di Treviso; possibile rimozione della fermata degli autobus sulla Strada statale n. 26 a Bard; motivazioni relative alla valutazione differenziata dei progetti per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde finanziati dal Pnrr; stato dell'arte dei lavori di ristrutturazione della ex sede del liceo Bérard. 
Quattro sono anche le interrogazioni del gruppo Rassemblement Valdôtain: rapporti di collaborazione tra Finaosta e Cassa depositi e prestiti; valorizzazione della filiera locale per contrastare la concorrenza sleale di prodotti provenienti da Paesi terzi; conclusioni del sopralluogo in località Crest a Champoluc con i rappresentanti della società Monterosa Ski; interlocuzioni con la società Terna sulle criticità della linea elettrica Aymavilles/Saint-Marcel.
Delle ventiquattro interpellanze iscritte, tre sono del gruppo Forza Italia: mutate modalità di nomina degli organi sociali di Aosta Factor; finanziamento degli interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica non coperti dalle risorse del Superbonus; intendimenti sull'eventuale proroga in servizio dei dirigenti medici oltre il 65° anno di età.
Il gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrerà otto interpellanze: indirizzi e attività demandate dal Governo al Cervim; risanamento dell'immobile sede dell'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta; riapertura in tempi brevi della biblioteca di Châtillon; impianti di innevamento artificiale nelle piccole stazioni della Monterosa Ski; soluzioni per facilitare l'iscrizione sul portale Place-VdA agli operatori economici non dotati di firma digitale e di posta elettronica; sistemazione del giardino vicino alle case popolari di Issogne in seguito ai lavori di costruzione e demolizione; segnalazioni di criticità al Pronto soccorso dell'ospedale Parini; approfondimento sui centri commerciali naturali come strumento di contrasto alla desertificazione commerciale.
Con due interpellanze il gruppo Misto si occupa dell'inclusione dei giovani ancora residenti nel nucleo familiare tra i destinatari dei mutui agevolati per la prima casa oltre che dell'applicazione delle misure stabilite dalla legge regionale n. 27/2023 per la soluzione di alcune criticità della sanità valdostana.
Il gruppo Progetto Civico Progressista discuterà cinque interpellanze: promozione dei tavoli di monitoraggio e condivisione finalizzati alla prevenzione di situazioni di crisi legate alla viabilità; reimpiego degli operatori di sostegno della Società dei servizi e definizione del periodo lavorativo e delle tipologie di contratto; interventi di efficientamento energetico delle caserme forestali; screening neonatale obbligatorio per la diagnosi precoce dell'atrofia muscolare spinale; risoluzione delle criticità relative alla gestione della struttura residenziale di Variney.
Sono cinque anche le interpellanze del gruppo Rassemblement Valdôtain: interlocuzioni con il Comune di Aosta sui possibili sviluppi della "Porta sud" del capoluogo; motivazioni della scelta di alcuni criteri per la concessione dei mutui agevolati per interventi nel settore dell'edilizia residenziale; valorizzazione dei ritrovamenti archeologici durante le attività di scavo per i lavori di ampliamento dell'ospedale Parini; intendimenti per far fronte alle criticità emerse nel settore pesca e rilancio nell'offerta turistica; soluzioni per una diversa organizzazione per il reperimento di farmaci necessari per ogni tipo di esame medico.
Sarà anche discussa una interpellanza a firma congiunta dei gruppi Misto, Lega VdA e RV sui controlli dell'utilizzo di farina di insetti nei prodotti valdostani.
Il Consiglio esaminerà anche sei mozioni, di cui due del gruppo Lega Vallée d'Aoste: la prima chiede la realizzazione di attività di divulgazione sulla storia e l'omicidio di Émile Chanoux mentre la seconda sollecita il Governo a rendere disponibile alla quarta Commissione il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici sull'elettrificazione della ferrovia Ivrea/Aosta.
Il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato una mozione con cui chiede al Presidente della Regione di sollecitare il ripristino della riduzione dell'Iva sul pellet. 
Avec une motion, le groupe Rassemblement Valdôtain veut engager le Gouvernement à organiser les États généraux de la langue francoprovençale de la Vallée d'Aoste.
Saranno poi trattate due mozioni a firma congiunta. Con la prima, i gruppi Rassemblement Valdôtain e Progetto Civico Progressista chiedono di audire in quinta Commissione i vertici della Casa di riposto J.B. Festaz, il Rup e il project manager sui lavori di costruzione dell'ospedale di comunità; la seconda, depositata dai gruppi Misto e Rassemblement Valdôtain, impegna il Governo a promuovere uno studio sulla presenza di metalli pesanti nelle rocce, acque superficiali e sorgenti per una valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute.
L'adunanza consiliare è aperta al pubblico ed altresì trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it) e sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda). È inoltre disponibile l'App ConsiglioValle.tv per smart TV LG e Samsung e per dispositivi Apple quali ad esempio Apple TV, iPhone, iPad e Mac (l'App Store Apple contiene l'elenco completo delle compatibilità). Consultare la sezione "Domande frequenti" sul sito www.consigliovalle.tv per le procedure di installazione e per gli aggiornamenti sulla disponibilità dell'App anche per altri marchi di televisore."
La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso l'Ufficio stampa del Consiglio. 
 
LT

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Comunicato n° 121 del 4 marzo 2024
Consiglio del 6 e 7 marzo: iscritti quattro question time all'ordine del giorno suppletivo

L'ordine del giorno del Consiglio Valle, convocato mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2024, è stato integrato da quattro interrogazioni a risposta immediata.

Con due iniziative distinte, i gruppi Forza Italia e Rassemblement Valdôtain chiedono di conoscere i tempi necessari per la sostituzione del componente regionale dimissionario della Commissione paritetica; il gruppo Progetto Civico Progressista chiede conto degli interventi attivati per la soluzione delle criticità emerse dopo le modifiche alle misure di inclusione sociale, mentre il gruppo Lega Vallée d'Aoste  porta all'attenzione dell'Aula la questione della Residenza sanitaria assistenziale di Variney.

Con questa integrazione all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi cinquantatré oggetti.

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Comunicato n° 124 del 6 marzo 2024
Il Consiglio Valle si apre con un minuto di silenzio in ricordo di Renato Barbagallo

I lavori del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 6, e domani, giovedì 7 marzo 2024, si sono aperti con un minuto di silenzio in ricordo di Renato Barbagallo, già Segretario generale della Regione Valle d'Aosta e componente della Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale valdostano e, nel 2019, nominato Chevalier de l'autonomie.

A ricordarne la figura sono stati il Presidente dell'Assemblea, Alberto Bertin, per il quale la Valle d'Aosta perde una figura illustre che, da profondo studioso del diritto regionale, ha caratterizzato le istituzioni valdostane, tra i massimi conoscitori del nostro ordinamento, di cui ha sempre difeso e promosso la specificità nell'ambito della sua lunga attività, e il Presidente della Regione, Renzo Testolin, che ha sottolineato come sia stato un punto di riferimento per intere generazioni: il volume conosciuto come "Il Barbagallo" è stato un testo fondamentale dell'ordinamento della Valle d'Aosta e per la preparazione dei concorsi pubblici; nel 1977 è diventato Segretario regionale, carica che ha occupato fino al 1989, e anche dopo il pensionamento non ha mai smesso di operare per il consolidamento dell'autonomia valdostana, contribuendo in maniera determinante alla definizione di importanti norme di attuazione dello Statuto che grazie anche alla sua esperienza sono state sviluppate.

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) lo ha ricordato come uomo colto, simpatico e molto spiritoso, all'occorrenza; uno studioso che non mancava di dispensare preziosi insegnamenti sull'ordinamento regionale che conosceva in maniera approfondita.

L'Assessore Luciano Caveri, a nome del gruppo AV-VdAU, ha parlato di una persona straordinaria che ha dato una svolta all'Amministrazione della Regione: con la sua presenza autorevole e mai autoritaria ha dato un impulso fondamentale alla modifica dello Statuto valdostano.

Per il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, era un uomo la cui conoscenza è stata messa al servizio della Valle d'Aosta in modo creativo, per trovare delle soluzioni valide, interpretando in modo lungimirante lo Statuto speciale.

Ulteriori comunicazioni dall'Aula

Dopo una riunione della Conferenza dei Capigruppo che ha deciso di dedicare qualche minuto all'attualità, il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha affrontato la questione dello «scandalo del dossieraggio di Perugia che mi vede come soggetto offeso. L'accesso a banche dati pubbliche per raccolte illegali di dati e di informazioni su centinaia di personaggi pubblici e politici (ministri, presidenti ed ex presidenti regionali, imprenditori, ecc) da mettere a disposizione di soggetti non ben definiti, mina la democrazia nelle sue fondamenta. È stato violato un tassello imprescindibile della democrazia che riguarda la difesa della privacy e del diritto di ogni cittadino ad essere tutelato. Chi ha fatto queste cose? Chi le ha commissionate con l'aiuto di funzionari pubblici compiacenti? Quando vengono meno i presidi a garanzia della persona viene meno lo Stato di diritto: un approccio inammissibile di cui quest'Aula deve avere contezza e discutere in maniera approfondita. Come parte offesa andrò a fondo della questione con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha osservato: «Il Consiglio avrà modo di approfondire l'argomento ed eventualmente di prendere posizione. Oggi, capiamo lo stato d'animo del collega Marquis ed è evidente che ci sia una preoccupazione, ma non avendo a disposizione elementi oggettivi, qualsiasi valutazione è prematura.»

 

SC

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Comunicato n° 125 del 6 marzo 2024
Iniziato l'esame del Piano energetico ambientale regionale al 2030

 

Nella seduta mattutina del 6 marzo 2024, il Consiglio Valle ha iniziato l'esame del Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030).

Il Piano, presentato dalla Giunta il 25 ottobre 2023 ed esaminato dalle Commissioni terza e quarta, è lo strumento di pianificazione regionale in materia di energia, definendo gli obiettivi di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel rispetto delle strategie di livello superiore (europeo e italiano) e in coerenza con le pianificazioni regionali negli altri settori.

Sul testo sono stati depositati in Aula 4 emendamenti dal gruppo Progetto Civico Progressista e 10 ordini del giorno, di cui 4 di Lega Vallée d'Aoste e 6 di Rassemblement Valdôtain.

L'Assessore allo sviluppo economico, trasporti e mobilità sostenibile, Luigi Bertschy, ha illustrato l'atto all'Assemblea: «Il sistema energetico valdostano è caratterizzato da alcune peculiarità che lo rendono unico sul panorama nazionale. Nel 2019 la produzione locale complessiva è pari a circa 3.514 GWh, costituita per il 100% da fonti energetiche rinnovabili (Fer), di cui il 90,7% derivanti da fonti energetiche rinnovabili elettriche e il restante 9,3% da fonti energetiche rinnovabili termiche quali la biomassa, il solare termico, la quota rinnovabile delle pompe di calore e il biogas. Una quota importante di energia elettrica viene esportata (circa il 63%) in quanto mediamente solo il 37% dell’energia elettrica prodotta viene consumata sul territorio regionale. Nonostante l’elevata produzione locale di energia da fonti energetiche rinnovabili, il territorio regionale ha comunque la necessità di ricorrere all’importazione, in particolare di gas naturale e prodotti petroliferi, per poter soddisfare i propri fabbisogni energetici (circa 3.807 GWh al 2019). Il Pear, in coerenza con gli indirizzi strategici posti dalla road map per una Valle d’Aosta fossil fuel free al 2040 e di quelli a livello internazionale ed europeo, definisce tre obiettivi quantitativi per il 2030: riduzione dei consumi finali netti del 12%; aumento della produzione locale da Fer del 12%; riduzione del 34% delle emissioni di gas climalteranti. Il raggiungimento di questi obiettivi andrà perseguito attraverso un mix di azioni qualitative: sostenibilità, resilienza, trasversalità, elettrificazione, autosufficienza energetica, ricerca e innovazione. Particolare attenzione è posta su reti e infrastrutture che rappresentano un elemento cardine del processo di transizione energetica.»

«Il Pear - ha proseguito - è quindi molto sfidante in quanto c’è la necessità di imprimere una forte accelerazione al settore energia attraverso un vero e proprio cambio di paradigma, convogliando investimenti pubblici e privati verso un obiettivo comune di transizione energetica. La sfida ambientale potrà essere, in ogni caso, uno straordinario volano per l’economia, l’occupazione, l’innovazione tecnologica e uno sviluppo pienamente sostenibile e autosufficiente. Data la complessità delle azioni e la trasversalità delle tematiche, nonché la numerosità dei soggetti coinvolti, si ritiene strategico rafforzare la regia e il coordinamento per utilizzare in modo efficiente le risorse e garantire l’efficacia delle misure. Si ritiene quindi fondamentale avviare un tavolo di lavoro interassessorile così come parallelamente si procederà all’istituzione di tavoli di lavoro su specifiche tematiche energetiche. Il periodo di pianificazione al 2030 deve quindi porre le basi, anche infrastrutturali, per permettere un’ulteriore successiva accelerazione nel decennio seguente. Tra le prime azioni da concretizzarsi nel 2024, vi sono senza dubbio quelle in tema di Comunità energetiche rinnovabili e quelle relative all’efficientamento energetico e sviluppo delle Fer. Ci attende un lavoro intenso che dovrà tenere il passo con la rapida evoluzione normativa del settore, coinvolgere imprese, cittadini e pubblica amministrazione per uno sviluppo del nostro territorio più sostenibile e condiviso.»

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo FP-PD, Paolo Cretier, ha parlato di «un documento funzionale alla sostenibilità, il cui obiettivo principale è l’abbandono progressivo delle fonti fossili al 2040. Un Piano di ampia visione che guarda all'efficienza energetica intesa anche come riduzione dei consumi netti con iniziative concrete per la riqualificazione degli edifici e per l'incentivazione all'utilizzo del trasporto pubblico locale su gomma e ferrovia. Tra gli obiettivi da raggiungere vi è anche l'incremento della produzione di Fonti energetiche rinnovabili, attraverso la nuova installazione sia di Fer termiche che elettriche e l'intervento sulle reti infrastrutturali attraverso l’efficientamento di quelle esistenti e la creazione di nuove, ricordando le priorità di sfruttamento di acqua destinata al consumo umano, all'agricoltura e alla produzione energetica. La riduzione delle emissioni del 34% al 2030 è un obiettivo ambizioso - sì - ma sostenibile! In tutto questo il coinvolgimento delle persone gioca un ruolo fondamentale per poter raccogliere e sostenere questa sfida globale, per dare alla Valle d'Aosta la sua possibile autosufficienza energetica.»

La Consigliera di PCP Chiara Minelli ha osservato: «Questo è il terzo Pear e come i precedenti viene approvato con ritardo, a dimostrazione della difficoltà della Regione a programmare. Inoltre, con le sue 1327 pagine, si presenta come un documento poco accessibile, dove non si trova il nucleo fondamentale. Il Piano si pone obiettivi significativi e, in parte condivisibili, ma che non sono sorretti da una corretta programmazione delle relative azioni, il che li rende concretamente poco raggiungibili. In particolare, riguardo ai trasporti, dove si prevede che il 90% del consumo sarà ancora basato su fonti fossili, il Piano non è coerente con la legge 16/2019 che prevede, invece, una quota del 50% di mobilità sostenibile entro il 2030. Sulle Cer non c'è poi un ragionamento: visto che ormai ci sono decreti e regolamenti, la Regione deve dire adesso cosa vuole fare in concreto. Noi abbiamo avanzato proposte e siamo disponibili al confronto. Altro tema non affrontato è il ruolo della Cva. Non possiamo fare un Piano che prescinda dalla società di produzione di energia, che è il braccio operativo della Regione e di cui la legge istitutiva definisce correttamente gli ambiti di azione. Per realizzare efficacemente il processo di decarbonizzazione, Cva deve essere coinvolta in modo da sviluppare in Valle d'Aosta non solo l'idroelettrico ma anche il fotovoltaico: questo per garantire l'autonomia energetica della comunità valdostana. A fronte di un buon lavoro di analisi dei dati e una evidente competenza tecnica, in questo Pear manca l'impronta politica, o meglio essa è al ribasso.»

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, si è soffermato sulle ricadute del Piano «perché questo documento corposo è principalmente di natura tecnica e quindi occorre concentrarsi sulle ricadute pratiche. Manca, ad esempio, la valutazione sui costi delle azioni da realizzare: vi è la necessità di concentrarsi sulla convenienza delle scelte da fare e, mi auguro, non si pensi a misure di coercizione per raggiungere gli obiettivi. La qualità dell'aria prevede anche la mitigazione degli impatti di cantiere dovuti ai mezzi d'opera, ma quali sono i costi per cambiare questo parco auto? Sulle risorse energetiche manca un confronto più puntuale con chi guida i grandi investimenti che spesso lamenta, giustamente, la rigidità burocratica, freno alla realizzazione degli impianti. Sui rifiuti domina la scelta ideologica: è ridicolo, ad esempio, calcolare le tariffe su quante volte apro il cassonetto e non sulla base della quantità conferita. La riflessione sull'infrastruttura elettrica è la più sottovalutata nella grande tematica di trasformazione ecologica energetica: non si tratta solo di quanto produco ma di come lo trasporto e non c'è rete più interconnessa di quella elettrica. Con l'ideologia pura facciamo poco “business green” e mi auguro che il tanto declamato "cambiamento di paradigma" non faccia venir meno la libera impresa e la libera iniziativa delle persone.»

«Il nostro Pear è un importante tassello della transizione energetica - ha detto il Vicecapogruppo di AV-VdAU, Corrado Jordan -: da un lato occorre pianificare un intenso e graduale passaggio dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili disponibili, mentre dall’altro bisogna intervenire sulla razionalizzazione dei consumi di energia. Dobbiamo fare in modo di orientare le scelte di consumo dei cittadini verso l’autoproduzione, l’adozione di sistemi di accumulo, la partecipazione alle comunità energetiche, la gestione efficiente dei consumi, il miglioramento dell’efficienza energetica delle proprie abitazioni, la mobilità sostenibile. Dobbiamo farlo senza usare la demagogia, senza essere utopistici, senza che questo sia terreno di scontro politico. Sia chiaro che il Pear non è e non deve essere solo un atto amministrativo, ma una sorta di piattaforma in cui visioni politiche, competenze tecniche, portatori di interessi e società civile concorrono in un processo decisionale che porti a decisioni strategiche per lo sviluppo della regione.»

Per il Consigliere della Lega VdA Luca Distort, «serve un Piano dinamico capace di modificarsi velocemente per accompagnare in tempo reale le attività di vita sociale. La nostra priorità è la vita economica della comunità valdostana e valuteremo se questo strumento faciliterà le attività imprenditoriali. Siamo per l'economia reale che deve permettere alle persone di vivere e di crescere: l'economia di sopravvivenza e la decrescita felice sono concetti che non ci appartengono. L'ambiente va difeso ma senza perdere di vista la sfida di un'economia produttiva che sappia crescere in sintonia con il contesto. Rifuggiamo le visioni dogmatiche a favore di quelle realistiche e richiamiamo l'attenzione al paesaggio, luogo di incontro tra la natura e le attività umane. L'energia è la condizione base di vita di ogni sistema e quello umano ha, per noi, la priorità. In questo senso, sul contenimento dei consumi, il settore centrale è l'edilizia che per muoversi necessita di semplificazione burocratica e di accesso al credito. Valutiamo con favore la produzione di nuova energia che deve essere pulita, rinnovabile e a km zero: per noi, l'idroelettrico rappresenta l'elemento cardine. Il Pear dovrà dare gli strumenti necessari perché si realizzi questa visione di crescita: gli strumenti ci sono, ma saranno le modalità di attuazione a definirne il successo.»

Il dibattito prosegue nel pomeriggio a partire dalle ore 15.

SC-LT

 


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Comunicato n° 126 del 6 marzo 2024
Pear VdA 2030: approvati quattro ordini del giorno

 

Nella seduta pomeridiana del 6 marzo 2024, il Consiglio Valle ha proseguito la discussione sul Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030).

Contestualmente, sono stati approvati all'unanimità quattro ordini del giorno, di cui due di Rassemblement Valdôtain su sei depositati e due di Lega Vallée d'Aoste sui quattro presentati.

Le iniziative approvate di RV sono state illustrate dal Capogruppo Stefano Aggravi e sono state emendate in accordo con il Presidente della Regione, Renzo Testolin, e con l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy. La prima impegna il Governo a valutare la perseguibilità tecnica e giuridica per l'elaborazione di una bozza di norma di attuazione concernente le modalità di riassegnazione delle concessioni di distribuzione e misura dell'energia elettrica da porre all'attenzione della Commissione paritetica, presentando alle Commissioni competenti il risultato della valutazione. La seconda chiede di portare all'attenzione della Commissione competente un nuovo testo di legge che, tenendo conto di quanto già previsto nei progetti di legge depositati in materia di Cer e di autoconsumo collettivo, consideri ai sensi della normativa vigente tutte le configurazioni possibili per l'autoconsumo diffuso di energia al fine di non limitare le possibili opportunità di realizzazione di impianti da fonte rinnovabile in linea con gli obiettivi del Pear VdA 2030.

Gli ordini del giorno approvati di Lega VdA sono stati presentati in Aula dai Consiglieri Raffaella Foudraz e Luca Distort ed emendati in accordo con l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy. Il primo impegna a relazionare in terza Commissione, in tempi ragionevolmente congrui, sulla base dei dati disponibili la situazione energetica dei fabbricati pubblici e privati. Il secondo invita a valutare, nell'ambito del Piano regionale dei trasporti, l'avvio di uno studio per la creazione di una piattaforma logistica regionale per l'ottimizzazione della gestione dei sistemi di approvvigionamento e di trasporto, in genere, delle merci.

Sul Piano sono stati respinti quattro emendamenti del gruppo Progetto Civico Progressista in materia di: rete di gas naturale; obiettivi delle comunità energetiche rinnovabili; definizione del ruolo della Compagnia valdostana delle acque nel percorso di decarbonizzazione; trasporto pubblico su gomma.

Gli interventi in chiusura della discussione generale

«Questo è un piano cucito su misura per il sistema Valle d'Aosta - ha osservato il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU) -, sapendo però che siamo inseriti in un sistema molto più ampio: il ruolo della Regione è fondamentale, ma il raggiungimento degli obiettivi dipenderà anche dalle azioni nazionali, europee e internazionali. La costruzione di questo Piano è stata a più mani, seguendo una metodologia che, partendo dall'Amministrazione regionale, ha consentito il confronto tra tutti i cittadini. La parte più difficile è stata quella di trovare i giusti strumenti per far conciliare la tutela dell'ambiente, che è il nostro bene più prezioso, con la qualità della vita della popolazione.» Il Consigliere si è quindi soffermato sui consumi del patrimonio immobiliare: «Con il bonus 110%, gli interventi realizzati in Valle d'Aosta sono stati 900 con una cessione di credito pari a 230 milioni di euro, ma secondo noi c'è spazio per ridurre ulteriormente i consumi. La sfida è legata alla pianificazione, con interventi pubblici che creino le condizioni per i privati di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati al 2030 e al 2040 senza pagarne costi troppo elevati. Una sfida che potrà essere uno straordinario volano per l'occupazione, per l'ambiente, per il presidio del territorio, per la vivacità economica.»

«Le politiche energetiche sono fortemente influenzate dalla normativa nazionale ed eurounitaria ma anche dallo scenario geopolitico - ha commentato il Consigliere Diego Lucianaz (RV) -. Da un lato abbiamo un importante impegno di denaro da parte dell'Italia e dell'Ue per potenziare le capacità industriali di difesa per i prossimi cinque anni a sostegno della guerra in Ucraina, dall'altro, invece, l'Agenda 2030 che parla di pace e l'unica lotta che prevede è quella al cambiamento climatico. Con la Russia considerata il nemico da abbattere, la sola speranza che resta è che negli Usa vinca Trump perché fermi questa spirale di guerra, sostenuta dai democratici: un paradosso nel paradosso! L'Agenda 2030, che certo non prevede carriarmati elettrici, condiziona fortemente il Pear ma, anche se non ci sono obiettivi dedicati allo scenario bellico, la decisione di supportare l'Ucraina influirà inevitabilmente sulle produzioni e sull'utilizzo di energia a livello locale. Si parla anche di cambiamento climatico: un fatto che ha sempre interessato il mondo e che qui si ha la presunzione di fermare. La produzione di anidride carbonica, che compone l'atmosfera per lo 0,04%, sarebbe frutto dell'attività umana solo per lo 0,003%. Noi abbiamo la pretesa, ricondizionando il Pear e il sistema produttivo europeo, di modificare il cambiamento climatico? Questo Piano è un'altra terribile assurdità.»

Il Capogruppo di FI, Pierluigi Marquis, si è concentrato su due macro settori. «Sui trasporti, i risultati dipenderanno dall'attuazione delle varie politiche che dovranno essere accompagnate da azioni più puntuali, con situazioni che dovranno essere implementate, in particolare per la riduzione della mobilità sul territorio: non basta l'utilizzo dello smart working, occorre la conversione di mezzi a bassa emissione. Riguardo all'edilizia residenziale, si prevede l'aumento di consumi elettrici e la riduzione dei consumi termici. Indicazioni ragionevoli che però è difficile raggiungere se non ci sono delle incentivazioni: bisogna rendere competitivo il costo dell'energia elettrica, altrimenti i cittadini non scelgono questa opzione. Non è un processo semplice e va sostenuto con grande attenzione. Riteniamo indispensabile individuare delle priorità mettendo a disposizione delle risorse per gli investimenti: il settore energetico abbraccia tanti ambiti e può costituire l'occasione di mettere in moto la macchina dello sviluppo. Il Piano, al di là dell'indicazione degli obiettivi, è molto descrittivo e i risultati saranno proporzionali agli investimenti e al monitoraggio. Vigileremo sulla coerenza degli obiettivi con le azioni messe in campo.»

Il Consigliere dell'UV Erik Lavevaz ha richiamato l'attenzione sulla doppia faccia della medaglia legata al discorso energetico, invitando a «adottare una visione realmente globale. Nel 2023 la domanda di petrolio nel mondo è cresciuta in maniera esponenziale con un aumento di 2,4 milioni di barili al giorno oltre ai 102 milioni acquistati in precedenza. Stiamo diminuendo l'utilizzo dei combustibili fossili? Da un lato i Paesi dell'Ocse, di cui facciamo parte, hanno ridotto la domanda di 3 milioni di barili negli ultimi vent'anni e, dall'altro, i Paesi emergenti l'hanno aumentata di 25 milioni. Se parliamo di energia green come il fotovoltaico, che è giusto sviluppare al meglio, dobbiamo anche sapere che le componenti delle celle e dei motori elettrici richiedono materiali ottenuti in terre dove lo sfruttamento della persona è all'ordine del giorno. Un grosso ruolo giocherà anche la questione delle reti spesso vetuste e sottodimensionate. Oggi abbiamo 600mila megawatt di produzione eolica e solare che non sono fruibili perché manca la rete di distribuzione. La questione energetica merita tutta l'attenzione da parte della politica che non sempre va in questo senso. Succede che, sui temi energetici, venga distorta la verità in funzione della situazione: un aspetto davvero controproducente che porta allo stravolgimento anche delle questioni tecnico scientifiche più elementari. Dobbiamo fare dei passi avanti: è importante essere informati per poter decidere.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA), ha rivendicato «la battaglia che sul nucleare la Lega sta conducendo a livello nazionale da diversi anni e l'inutilità di guardare solo alla Valle d'Aosta: questo è uno slogan che serve a qualcuno, ma che non risolve i problemi. A noi importa sfruttare nel modo più intelligente ciò che la Valle può fare, sapendo che siamo inseriti in un contesto globale. Ricordo che siamo dieci anni avanti agli obiettivi già sfidanti posti dall'Ue, ma siamo scettici sul fatto che arriveremo al taglio drastico del 75% di emissioni. L'energia non consumata è la più green per eccellenza: ogni volta che riusciamo a tagliare e ad efficientare facciamo cosa buona e giusta.»

«L'azione sulle reti e infrastrutture è fondamentale per favorire la transizione energetica - ha ricordato il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) -. Nella nostra regione il teleriscaldamento presenta una serie di criticità considerevoli: rette altissime, impossibilità per i consumatori di scegliere il fornitore, nessun bonus sociale. Anche dal punto di vista tecnico il teleriscaldamento dovrebbe produrre calore da processi di scarto a costo zero, ma non è il caso della Valle d'Aosta. Una rete efficiente deve tener conto di tutte queste problematiche lasciando ai cittadini innanzitutto la possibilità di scelta e fornendo strumenti adeguati a costi ridotti per lo sfruttamento di questa opportunità, cosa che oggi non sta avvenendo nella nostra regione.»

Per l'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, «il Pear è un punto di partenza, concreto e credibile che traguarda obiettivi raggiungibili con altre strategie e altri strumenti programmatori. Il tema dei rifiuti è trattato nella declinazione di produzione di energia e calore da biogas: il quantitativo è modesto e valutato in diminuzione perché, in applicazione del Piano regionale rifiuti, si sta incrementando la raccolta di umido domestico, che è il principale fattore di produzione di biogas. La messa in esercizio dell'impianto di trattamento meccanico biologico a Brissogne contribuisce ad abbattere la percentuale di rifiuto umido e quindi la produzione di biogas. Le nuove modalità di raccolta dei flussi danno risposte anche alla durata del sito di Brissogne: il Piano rifiuti prevede proprio la dislocazione di centri di stoccaggio sul territorio in accordo con gli enti locali

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 7 marzo, alle ore 9.

SC-LT

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Comunicato n° 127 del 7 marzo 2024
Approvato il Piano energetico ambientale regionale al 2030

Nella seduta mattutina del 7 marzo 2024, il Consiglio Valle ha approvato, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA) e 16 astensioni (Lega VdA, RV, PCP, FI, GM), il Piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta al 2030 (Pear VdA 2030).

Il Piano è lo strumento di pianificazione regionale in materia di energia, definendo gli obiettivi di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel rispetto delle strategie di livello superiore (europeo e italiano) e in coerenza con le pianificazioni regionali negli altri settori. Il Pear individua quattro Assi di azione: riduzione dei consumi, in particolare da fonte fossile; aumento della produzione da fonti energetiche rinnovabili; sviluppo e gestione delle reti e delle infrastrutture; promozione di azioni volte al coinvolgimento attivo della popolazione e del tessuto produttivo.

Durante il dibattito, durato tutta la giornata di ieri, l'Assemblea ha anche approvato quattro ordini del giorno collegati al Pear, di cui due di Rassemblement Valdôtain e due di Lega Vallée d'Aoste.

 

SC-LT

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Comunicato n° 128 del 7 marzo 2024
Question time sulla Commissione paritetica

La sostituzione del componente di parte regionale mancante dalla Commissione paritetica è stata oggetto di due interrogazioni a risposta immediata illustrate dai gruppi Forza Italia e Rassemblement Valdôtain nella seduta consiliare del 7 marzo 2024.

In particolare, il Consigliere di FI Mauro Baccega e il Capogruppo di RV Stefano Aggravi hanno voluto conoscere quando si procederà alla sostituzione, avendo appreso che lunedì 4 marzo, la Giunta ha avviato la procedura. «Vi sono tanti dossier all'esame della Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale - hanno osservato -, tra cui in particolare il tema delle grandi concessioni di derivazione idroelettrica e l'equiparazione del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco con gli omologhi nazionali.»

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha confermato che «nella seduta di lunedì 4 marzo scorso, la Giunta regionale ha concordato di dare avvio alla procedura di sostituzione dell’ex Consigliere Rollandin in seno alla Commissione paritetica. Questo permetterà di iscrivere in via ordinaria all'ordine del giorno del prossimo Consiglio il punto con la nomina del nuovo rappresentante di parte regionale. La delibera esce dalla Giunta senza indicazione di nominativi, che saranno oggetto di valutazione all'interno di quest'Aula. L'obiettivo è quello di riavviare al più presto i lavori della Commissione.»

Il Consigliere Baccega ha ribadito che si tratta di «una nomina che deve avvenire con assoluta urgenza: sono trascorsi ormai due mesi dalle dimissioni del componente di parte regionale.»

Il Capogruppo Aggravi ha aggiunto: «Restiamo in vigile attesa e vedremo quali saranno i nomi che usciranno nel corso della trattazione.»

 

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Comunicato n° 129 del 7 marzo 2024
Question time sull'assegno di inclusione sociale

L'assegno di inclusione sociale è stato oggetto di un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta del consiliare del 7 marzo 2024.

«Le modifiche normative che hanno ridimensionato il reddito di cittadinanza, introdotto l'assegno di inclusione e modificato le disposizioni sull'Isee hanno penalizzato molte persone in condizione di fragilità - ha detto la Capogruppo Erika Guichardaz -. Chiediamo di sapere se, alla luce del monitoraggio dell'attuale situazione sull'impatto delle modifiche normative, è stata prevista la rapida attivazione di misure regionali in grado di rispondere alle criticità emerse sul nostro territorio

L'Assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi, ha ribadito «la volontà di monitorare, dopo un adeguato periodo di applicazione, l’impatto delle nuove misure, per formulare le opportune valutazioni e di segnalare le criticità riscontrate sul territorio nell’ambito dei tavoli di raccordo tra lo Stato e le Regioni. Dal 1° gennaio 2024, per effetto della modifica della normativa nazionale, i figli/figlie maggiorenni non conviventi con i genitori ma a loro carico ai fini Irpef, nel caso non siano coniugati e non abbiano figli, fanno parte del nucleo familiare dei genitori. In caso di nuclei distinti, i soggetti, se a carico di entrambi i genitori, fanno parte del nucleo familiare di uno dei genitori, da loro identificato. Diversamente da quanto avvenuto nelle precedenti annualità, per il 2024 i figli/figlie maggiorenni sono attratti al nucleo Isee dei genitori a prescindere dall'età. La modifica, voluta dall’attuale Governo nazionale, determina per alcune persone ripercussioni sull’accesso all’assegno di inclusione, e conseguentemente situazioni di minore disponibilità di supporto economico rispetto al passato.  L’ordinamento regionale prevede diverse e adeguate misure di sostegno per le varie forme di disagio e difficoltà. La Giunta e il Consiglio su queste misure stanno operando in continuità su queste misure e implementandole, come fatto recentemente con la legge regionale n. 23/2010. Le domande di assegno di inclusione vengono presentate direttamente all’Inps, che dispone dei dati complessivi. Ad oggi, le domande accolte sono 230; 18 quelle decadute. Il Dipartimento politiche sociali è assolutamente operativo e incontra tutti coloro che necessitano di informazioni su queste variazioni normative

La Capogruppo Guichardaz ha replicato: «Speriamo che il monitoraggio non duri a lungo perché le situazioni di fragilità hanno bisogno di risposte concrete immediate che le misure di sostegno attuale, a noi risulta, non contemplano. Queste persone devono comunque arrivare alla fine del mese, a prescindere dalle disposizioni di legge

 

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Comunicato n° 130 del 7 marzo 2024
Question time sulla Rsa di Variney

Si è tornati a parlare della Residenza sanitaria assistenziale di Variney nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 con un'interrogazione a risposta immediata del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Sulla base della segnalazione dell'associazione Cittadinanzattiva sono state richieste una serie di indicazioni al Governo che non hanno avuto puntuale riscontro, dal momento che è stato posto l'accento solo sul dato relativo alla mortalità media - ha sottolineato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Pare che sulla questione sia stato aperto anche un fascicolo di indagine riguardante proprio le criticità segnalate e interroghiamo il Governo per sapere se abbia svolto i dovuti approfondimenti.»

«Sul tema non risultano fatti nuovi così come non è pervenuta né presso l’Azienda Usl né presso l’Assessorato ulteriore comunicazione - ha risposto l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -. L'Ausl ha istituito una apposita Commissione composta da professionisti sanitari che si pone come soggetto terzo rispetto alla gestione della struttura di Variney e il 18 gennaio è stata costituita una Commissione per l’analisi delle mortalità sempre a Variney. I massimi vertici aziendali delle aree di intervento del Servizio sanitario regionale sono quindi impegnati per le valutazioni ad hoc su questa struttura residenziale: una scelta che non può che rassicurarci sulla qualità del lavoro svolto. Proprio in considerazione della particolare fragilità dei pazienti ospitati, la Cooperativa che ha in gestione il servizio è sempre stata sottoposta a controlli puntuali e approfonditi. Fin da subito è stato attivato un programma di formazione per il personale e di monitoraggio continuo per garantire il corretto svolgimento delle attività assistenziali. Inoltre sono ben quattro le diverse figure professionali che vigilano sulla gestione della Struttura di cui tre (Responsabile unico del procedimento, Direttore dell’esecuzione del contratto e Direttore operativo) coinvolte nel monitoraggio dei livelli di soddisfacimento previsti dalla gara. La quarta figura ha la responsabilità della gestione clinico assistenziale della struttura, ed è il Direttore sanitario. Abbiamo espressamente voluto che questa funzione fosse interna all’Azienda Usl, per mantenere in mano pubblica la gestione della struttura. L'attività di vigilanza intensiva ha permesso di effettuare tutti i correttivi necessari, fisiologici durante la prima fase, dimostrando un buon funzionamento delle procedure di controllo adottate.»

Il Capogruppo Manfrin ha quindi replicato: «Prendiamo per buone le spiegazioni e rimaniamo in attesa dello sviluppo degli eventi che ci auguriamo portino non solo delle criticità, ma anche delle soluzioni.»

 

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Comunicato n° 131 del 7 marzo 2024
Interrogazione sui rapporti di collaborazione tra Finaosta e Cassa e depositi e prestiti

L'incontro del 15 febbraio 2024 tra Cassa depositi e prestiti, Conferenza delle Regioni e Province autonome e Finanziarie regionali per lo sviluppo sostenibile è stato al centro di un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain trattata nella seduta consiliare del 7 marzo.

In particolare, il Capogruppo Stefano Aggravi ha voluto sapere se rappresentanti dell'Amministrazione regionale o di Finaosta vi abbiano partecipato e quali siano ad oggi i rapporti di collaborazione tra Finaosta e Cassa e depositi e prestiti (Cdp). Ha poi chiesto se la Finanziaria regionale abbia mai valutato l'opportunità di attivare forme di basket bond regionali per facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese locali in sinergia con Cdp nonché di sviluppare la realizzazione o il completamento di infrastrutture di interesse regionale in collaborazione con realtà quali ad esempio Cdp.

Il Presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto: «Finaosta ha comunicato di non aver partecipato all’incontro organizzato da Cassa e depositi e prestiti con le Finanziare regionali poiché rappresentata dal Presidente dell’Associazione nazionale delle finanziarie regionali (Anfir), che ne ha poi riferito nell'ambito della periodica Assemblea Anfir del 21 febbraio. La Finanziaria regionale ha poi precisato come siano in corso delle interlocuzioni informali per verificare le potenziali collaborazioni tra Finaosta e Cdp e come al momento la stessa sia intestataria di due finanziamenti, attivati su mandato della Regione, in corso di regolare ammortamento. Finaosta segnala infine come si sia già attivata per analizzare lo strumento dei basket bond e che sono in corso, da parte delle strutture tecniche, gli opportuni approfondimenti. Per quanto riguarda la Regione abbiamo attualmente in corso un’interlocuzione con Cdp in merito al possibile sviluppo di una collaborazione che dovrebbe concretizzarsi in una convenzione con Cdp stessa finalizzata ad uno studio da svolgersi a carico dell’Istituto e propedeutico a fornirci indicazioni in merito a diverse opzioni programmatorie e di finanziamento infrastrutturale principalmente nel campo della mobilità alpina.»

Il Capogruppo Aggravi ha parlato di «risposta un po' formale sull'incontro organizzato da Cdp: è vero che c'era il Presidente di Anfir, ma vista la portata del confronto tra Cdp e Regioni mi sarei aspettato una presenza non delegata, perché delegare gli affari non è mai buona cosa. Sono contento di sentire parlare di interlocuzioni con Cdp e mi auguro che siano fattive e non solo fini a sé stesse. Il tema del basket bond è particolare: noi siamo convinti che si possa attivare così come lo hanno già fatto altre Regioni. Mi auguro che la tematica della mobilità alpina sia trattata a tutto tondo: ne conosciamo i costi e sarebbe opportuno creare sinergie e reti, aprendoci, per sfruttare al meglio le occasioni che si presentano.»

 

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Comunicato n° 132 del 7 marzo 2024
Interrogazione sulla valorizzazione della filiera alimentare locale

Con un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain presentata nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 si è parlato della filiera alimentare locale.

Il Consigliere Dino Planaz ha evidenziato il «crollo nel settore dell'allevamento bovino e in particolare quello delle razze autoctone che si riverbera negativamente sui piccoli allevamenti a conduzione familiare. Gli allevamenti intensivi dei Paesi extra-Ue, con le loro economie di scala offrono delle carni a prezzi irrisori, ma ottenute con tecniche di allevamento, macellazione conservazione delle carni che necessitano di poche risorse economiche e non corrispondono agli standard eurounitari. Questi prodotti vengono immessi sul mercato in modo poco controllato. Chiediamo di sapere quanta carne viene importata da paesi Ue ed extracomunitari e inserita nei prodotti Igp, Dop, Pat o altre certificazioni di denominazione controllate valdostane; quali azioni sono state intraprese per valorizzare la filiera locale e per contrastare la concorrenza sleale creata dall'immissioni di prodotti provenienti da paesi terzi nel nostro territorio, nell'ottica di creare un canale prioritario del prodotto locale

«Nei prodotti Dop regionali, Valle d’Aosta Jambon de Bosses e Valle d’Aosta Lardo d’Arnad, e nei Prodotti agroalimentari tradizionali Motzetta, Saouseusse non è presente carne proveniente da paesi extra Ue, poiché vietato dai rispettivi disciplinari o schede identificative, mentre per il Pat Mocetta non vi sono indicazioni sulla provenienza della carne - ha riferito l'Assessore all'agricoltura Marco Carrel -. Il dato complessivo non è a disposizione ma la percentuale di carni provenienti da paesi terzi rispetto al totale è pari a circa il 50% sul totale della carne utilizzata. Nel Jambon de Bosses e Lard d’Arnad, è presente esclusivamente carne proveniente dalle regioni italiane identificate dai disciplinari (Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte, Friuli, Veneto, Emilia-Romagna). Per le Dop che utilizzano carni suine, nel 2023, l’Organismo di certificazione ha certificato rispettivamente: 201.500 kg di carne per il Lard d’Arnad e 32.700 per il Jambon de Bosses. Nei Pat Motzetta e Saouseusse è presente solo carne regionale. La consapevolezza del consumatore sulla provenienza e le qualità merceologiche dei prodotti, per noi, è importante, nonostante la legislazione europea nel settore della carne non preveda un obbligo specifico di etichettatura per i prodotti trasformati ma solo per la carne fresca, refrigerata e congelata. La partita si gioca quindi sull'adeguata informazione del consumatore e l’Assessorato si impegna da anni nel promuovere il consumo dei prodotti locali a filiera corta, provenienti dai nostri allevamenti locali che essendo di tipo estensivo sono decisamente più sostenibili dal punto di vista ambientale, sia per una bassa concentrazione di animali, sia per un utilizzo ridotto di mangimi e il ricorso al pascolamento. La nuova strategia di sviluppo locale del Gal, approvata dalla Giunta vuole valorizzare le filiere corte e le risorse destinate dalla Pac al Gal saranno impiegate a questo scopo. I prodotti afferenti alla carne e a base di carne, possono costituire un’entrata economica aggiuntiva rispetto a quella principale della vendita del latte. Inoltre, in un momento di messa al bando mediatica dei prodotti a base di carne e degli allevamenti intensivi, della sostituzione del cibo “naturale” con il cibo sintetico, è determinante informare il consumatore sulle caratteristiche peculiari della nostra carne di montagna. I trasformatori locali delle carni utilizzano, ormai da anni, un'etichettatura che evidenzia in maniera univoca i prodotti locali rispetto a quelli ottenuti con altre carni.»

«Per la carne fresca non oggetto di trasformazione, Arev da tempo promuove il consumo della carne valdostana con un disciplinare di etichettatura volontaria che coinvolge allevatori e macellatori locali - ha aggiunto Carrel -. Quindi la dicitura “carne valdostana” identifica un prodotto che viene indubbiamente dalla nostra regione e può essere definito sostenibile e a filiera corta. Abbiamo avviato anche la collaborazione che l'Arev ha stretto con il Valais, nell’ambito di un progetto Interreg Italia-Svizzera per la valorizzazione della carne prodotta in Valle d’Aosta dalle razze autoctone dei territori di montagna. L’Arev gestisce il disciplinare tramite convenzioni con i macelli, i sezionamenti e i punti vendita, garantendo la tracciabilità della filiera e la veridicità delle informazioni contenute. Quando in etichetta troviamo la dicitura e il logo dell’Arev siamo sicuri che la carne è di razza valdostana. Il circuito della carne valdostana sta diventando interessante con numeri già significativi: 2300 capi macellati e commercializzati nel circuito Arev di cui circa 900 sono capi sotto i 24 mesi (carne da banco) e 1400 bovini oltre i 24 mesi (carne in parte destinata alla ristorazione e, per il resto, a prodotti a base di carne). La filiera carne valdostana ha delle potenzialità da valorizzare in un confronto che tra i produttori primari e i trasformatori che stiamo mettendo in campo, partendo da un primo incontro che si è tenuto con gli allevatori e le loro associazioni. Gli spunti sono stati interessanti e ci siamo ripromessi di incontrarci nuovamente a breve con tutti i soggetti coinvolti nella filiera, compresi i trasformatori.»

«È importante poter dare la garanzia che i prodotti del nostro territorio siano realmente valdostani. Il regolamento europeo che non prevede l'obbligatorietà di indicare la provenienza per i prodotti derivati è davvero pericoloso - ha osservato Planaz -. Infatti questi, pur non ottenendo il riconoscimento Dop o Igp, possono utilizzare dei nomi che richiamano gli "originali" valdostani traendo in inganno il consumatore. La nostra filiera ha delle regole di produzione ben diverse da quella delle carni extra Ue. La tematica della valorizzazione dei prodotti valdostani è delicata e importante: bisogna trovare una soluzione che dia più garanzie al consumatore su ciò che acquista, garantendo tracciabilità, originalità e genuinità dei prodotti

 

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Comunicato n° 133 del 7 marzo 2024
Interrogazione sulla comunità energetica diocesana di Treviso

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interrogazione sull'applicabilità alla realtà valdostana del modello della comunità energetica diocesana di Treviso.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «a Treviso è stata realizzata la prima comunità energetica diocesana d'Italia, che si configura giuridicamente come una fondazione di partecipazione, con una unica Cer articolata in vari sottogruppi. Le dimensioni contenute della Valle d'Aosta consentirebbero la creazione di un'unica comunità di energia rinnovabile: chiediamo quindi se il Dipartimento energia dell'Assessorato dello sviluppo economico e il Centro osservazione e attività sull'energia abbiano preso in considerazione e ritenuto applicabile alla nostra realtà tale modello di Cer.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha riferito che «il modello di Treviso è stato visionato dalle strutture e contatteremo direttamente i soggetti per un ulteriore approfondimento. La Diocesi di Treviso si estende su un territorio di un milione di abitanti e conta 265 parrocchie. La forma giuridica della Cer è la fondazione di partecipazione, che rispetta il modello diocesi. Questa Cer si basa quindi su un solo soggetto giuridico a cui fanno riferimento 23 configurazioni. La fondazione si metterà al servizio di parrocchie, aziende, persone fisiche, e anche Comuni, per la gestione amministrativa, fiscale e tecnologica della comunità energetica. Il regolamento è in fase di redazione e sarà unico per tutte le configurazioni: servirà a definire l’utilizzo degli incentivi sull’energia condivisa e, oltre al mantenimento della struttura tramite la copertura dei costi di gestione, servirà a remunerare i produttori e i consumatori. Lo stesso prevede che gran parte degli incentivi sia impiegata per il sostegno delle famiglie bisognose che si recano presso i centri di ascolto Caritas: scopo principale è quindi il contrasto alla povertà energetica.»

«Il modello che prevede la realizzazione di un’unica Cer con al suo interno una serie di configurazioni di cabina primaria può essere vantaggioso sotto diversi punti di vista - ha proseguito l'Assessore -: è infatti possibile efficientare i processi di costituzione e di gestione garantendo un risparmio di risorse sia nella fase iniziale sia a regime in fase di gestione. Tuttavia tale modello potrebbe non essere idoneo a rappresentare i singoli territori coinvolti e a valorizzarne i bisogni specifici. I nodi da sciogliere sono ancora molti. Continuiamo quindi con l'esplorazione del modello di Treviso, ma allo stesso tempo proseguiamo il percorso di approfondimento delle varie tematiche per fornire tutte le informazioni possibili in particolare agli enti locali che giocheranno un ruolo significativo per la costituzione delle Cer in Valle d'Aosta. Saranno importanti il convegno del 22 marzo organizzato dal Coa energia e l'incontro con il Consiglio permanente degli enti locali di fine marzo.»

«Apprezziamo la volontà di approfondire l'architettura della Cer di Treviso che ha una forma giuridica particolare, diversa da quella della maggioranza delle Cer fino ad ora istituite in Italia - ha replicato la Consigliera Minelli -. È vero che ci sono molti nodi da sciogliere rispetto a questa realtà, ma per noi sarebbe anche importante capire, in un lavoro di questo tipo, se ci sono delle interlocuzioni con la nostra Diocesi, che è il primo soggetto in Valle d'Aosta ad aver fatto una riflessione sulla costituzione delle Cer. La nostra proposta di creare un'unica Cer in Valle servirebbe soprattutto per ottimizzare le risorse pubbliche e per semplificare l'avvio delle Cer locali. Noi crediamo che la nostra regione possa costituire un vero e proprio laboratorio delle Cer ma per questo ci vuole una regia che deve avvenire innanzitutto dalla Regione. Al di là e prima di varare la legge regionale, è indispensabile una riflessione sull'architettura delle Cer.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

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Comunicato n° 134 del 7 marzo 2024
Interpellanza sul Cervim

Si è parlato del Centro di ricerche studi e valorizzazione per la viticoltura di montagna nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«I vertici son stati rinnovati di recente - ha affermato il Consigliere Paolo Sammaritani - e le dichiarazioni del neo Presidente lasciano intendere che il Cervim abbia vissuto una certa fase di stallo della sua azione di tutela, valorizzazione, sostegno e promozione delle "viticolture eroiche" e anche l'Amministrazione regionale sembra orientata a ridefinire ruolo e funzioni di questo ente strumentale come risulta dal Defr 2023-2026 che parla anche di collaborazione con il Consorzio vini della Valle. Chiediamo di conoscere quali siano state le carenze e le azioni individuate dal Governo e non attuate dal Cervim negli anni passati; quali indirizzi e specifiche nuove attività intenda realizzare, demandandole ai nuovi vertici dell'ente

«L’Assemblea del Cervim è convocata per il 13 marzo e in quella sede sarà nominato il nuovo Consiglio direttivo - ha ricordato l'Assessore all'agricoltura, Marco Carrel -. Il nuovo Defr 2024-2026 chiede effettivamente al Cervim di valorizzare la collaborazione con il Consorzio Vini valdostano e di rafforzare l'autorevolezza del Centro nel contesto italiano e internazionale, nella continuazione di azioni di promozione della viticoltura eroica. L’integrazione evidenziata esprime la necessità di un lavoro di sinergia tra questi due enti, grazie alla quale la Regione potrà sviluppare con maggiore incisività politiche utili al settore della viticoltura. Sono convinto che la maggioranza che sostiene il Governo Testolin abbia deciso di cambiare due dei tre componenti del Cda a nomina regionale per poter continuare il lavoro svolto con nuovo slancio, in un’ottica di attenzione alle nuove sfide che si presenteranno in futuro, nell’ambito della valorizzazione della viticoltura. Credo che il Cervim abbia sempre rivestito un ruolo importante per la nostra Regione e in quest'ottica garantisco la massima collaborazione mia e dell’Assessorato

Il Consigliere Sammaritani ha definito il Cervim «un organismo di grande importanza dal punto di vista culturale e pratico e di rilievo nazionale e internazionale. Abbiamo tra i suoi soci, oltre a Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, anche Camere di commercio internazionali, come quelle austriache e tedesche, e aziende che operano nel settore tra cui alcune greche e una peruviana. I vertici del Cervim sono sotto la lente d'ingrandimento internazionale e le azioni che fa e che si propone di fare sono il suo e il nostro biglietto da visita. Monitoreremo l'attività di questo ente strumentale della Regione augurandoci che i nuovi indirizzi prendano consistenza reale.»

 

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Comunicato n° 135 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulla riapertura della biblioteca di Châtillon

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste è stata affrontata la questione della riapertura della biblioteca comprensoriale Monseigneur Duc di Châtillon.

«Risulterebbe che la biblioteca, prossima alla riapertura nella sua sede storica al centro del borgo, resterà ancora chiusa - ha sottolineato il Consigliere Simone Perron -. Vorremmo sapere se ciò corrisponde al vero, quali le motivazioni e quali gli intendimenti per la sua riapertura in tempi brevi.»

L'Assessore ai beni e alle attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, annunciando che «la biblioteca sarà riaperta al pubblico lunedì 11 marzo», ha ricordato che «la sede storica è stata chiusa nel 2018 per lavori di adeguamento alle norme di prevenzione incendi e, per alcuni anni, è stata dislocata presso l’ex Hôtel de Londres su una superficie ampiamente ridotta rispetto a quella originaria. Si è dovuto quindi effettuare una selezione del fondo e immagazzinare la parte che non poteva essere messa a scaffale. A conclusione dei lavori, a fine novembre 2023, sono iniziate le operazioni di trasloco. Le attività di trasloco sono state effettuate da una ditta specializzata di facchinaggio, ma tutte le restanti operazioni, qualitativamente molto importanti e fondamentali, sono state realizzate dalle tre unità di personale interno della biblioteca coadiuvato da quello della biblioteca regionale di Aosta. Il désherbage (selezione) del fondo a scaffale e di quello immagazzinato ha riguardato un totale di oltre 56.000 documenti a cui sono seguite la rimessa e la sistemazione a scaffale di tutto il materiale, la riorganizzazione degli spazi, delle collezioni e della segnaletica. A questo si sono aggiunti ulteriori interventi di manutenzione edilizi, impiantistici e di cablaggio informatico. Si è poi dovuto reperire un'ulteriore unità di personale per far fronte a un pensionamento già perfezionatosi e a un altro prossimo. La scorsa settimana si sono concluse le operazioni di désherbage e sistemazione a scaffale. Nel corso di questa settimana saranno effettuati gli ultimi interventi di fissaggio dei tendaggi, di sgombero e di pulizia.»

Il Consigliere Perron si è detto contento della notizia rilevando «l'importanza che la biblioteca riveste nella sua funzione sociale e culturale, in particolare nella sua ubicazione nel centro storico. Allo stesso tempo auspichiamo che gli orari di apertura comprendano anche i pomeriggi, altrimenti i ragazzi delle scuole resterebbero esclusi, con danno evidente.»

 

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Comunicato n° 136 del 7 marzo 2024
Interpellanza sui lavori di ampliamento dell'ospedale Parini

 

I lavori di ampliamento dell'ospedale Parini e il ritrovamento di rilevanti reperti archeologici sono stati nuovamente oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 con un'interpellanza del gruppo Rassemblement Valdôtain.

«Nell'area di ampliamento dell'ospedale è stata ritrovata parte di un complesso archeologico di grande valore storico e si presume che nel corso dei lavori di ampliamento dell'ospedale verrà alla luce il sito nella sua interezza - ha sottolineato il Consigliere Diego Lucianaz -. La relazione del Comitato scientifico archeologico del 2016, raccomanda espressamente che le infrastrutture in costruzione non interferiscano in nessuna maniera con il sito archeologico. Per consentirne la fruizione al pubblico sono state avanzate varie idee, esposte in una relazione dell'Assessorato ai beni culturali. Ci auguriamo che la Regione non ceda alla devastante tentazione di dividere e vandalizzare un cromlech unico in Europa per mere ragioni di realizzazioni edili. Vorremmo quindi conoscere: in cosa consiste e in quale zona avverrà precisamente l'esecuzione del secondo sottopasso di viale Ginevra; quale zona del complesso ospedaliero e delle aree adiacenti sarà interessata dai prossimi scavi archeologici propedeutici alla realizzazione della cosiddetta "hospital street". Come si intende conservare e valorizzare il rinvenimento dei cippi che si ipotizzano di rinvenire nel corso di questo scavo? Qual è la volontà del Governo regionale per valorizzare questi reperti?»

«Il Presidente del Comitato scientifico archeologico mi ha ribadito il valore di questi ritrovamenti su cui siamo tutti d'accordo - ha premesso l'Assessore ai beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz -. Il secondo sottopasso sarà realizzato circa 20 metri a sud del sottopasso già realizzato immediatamente a valle della rotonda su via Roma con la tecnica dello “spingi-tubo” - ha riferito La Soprintendenza per i beni e le attività culturali ha il compito istituzionale di tutelare il patrimonio culturale e paesaggistico e, quindi, il progetto non può in alcun modo prevedere di "dividere e vandalizzare", beni archeologici tutelati dal Codice dei beni culturali che, anzi, verranno valorizzati in situ. La zona interessata dagli scavi archeologici, propedeutici alla realizzazione del corpo L del nuovo ospedale Parini (hospital street), non può che indicativamente essere corrispondente con l’impronta in pianta del corpo di fabbrica. Ribadisco che il progetto definitivo di ampliamento dell’ospedale Parini contempla, al piano interrato, la presenza di un’area archeologica fruibile al pubblico che conservi e valorizzi le testimonianze monumentali della prima età del Ferro rinvenute durante gli scavi. Saranno infatti visibili sia il cerchio di pietre del VIII secolo a.C, sia il tumulo funerario del “Guerriero celtico”, databile alla metà del VII secolo a.C. Saranno inoltre predisposti apparati didattici illustrativi

«La fruizione avverrà con due diverse modalità - ha precisato Guichardaz -. La prima, dall’alto, accessibile a tutti, percorrendo la passerella prevista che congiunge il parcheggio dell’ospedale ai reparti dell’attuale nosocomio. Affacciandosi dalla passerella si avrà una visione ampia e generale delle evidenze archeologiche. La seconda, più specialistica, consentirà di accedere al piano di imposta dei monumenti e di camminare tra le vestigia, in occasione di particolari eventi o di visite guidate. All'info-point all’angolo fra via Guedoz e viale Ginevra, aperto al pubblico, si possono trovare alcuni rendering e simulazioni grafiche dell’area interessata dai reperti archeologici

«La nostra iniziativa puntava ad avere quelle risposte che sollecitiamo da mesi e che, nella Commissione competente non sono mai state affrontate da quando è Assessore il Consigliere Marzi - ha dichiarato il Consigliere Lucianaz -. Sono preoccupato dalle modalità con cui la Regione vuole gestire la situazione e questo mi obbliga inevitabilmente a chiedere aggiornamenti. L'Assessore Guichardaz mi garantisce che il Cromlech - struttura circolare per definizione - non sarà interrotto e, quindi, possiamo ipotizzare che i cippi ancora da portare alla luce saranno recuperati senza essere separati da una struttura di cemento armato. Non ho ricevuto risposte sulla zona sottostante viale Ginevra, avrei voluto conoscere le modalità di realizzazione del sottopasso "a spingi-tubo" e sapere se, con l'inizio dei lavori preventivato nel 2025 per la realizzazione dell'hospital street, procederanno gli scavi nella zona a ovest del viale. Le rassicurazioni che ci vuole dare l'Assessore non possono cancellare la nostra preoccupazione per le scelte che farà questa Amministrazione

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Comunicato n° 137 del 7 marzo 2024
Interpellanza sul reimpiego degli operatori di sostegno della Società dei Servizi

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interpellanza sul reimpiego degli operatori di sostegno della Società dei Servizi.

«Il Defr 2024-2026 ha tra i suoi obiettivi anche quello di ripensare la struttura giuridica della Società dei Servizi con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali, socio assistenziali e socio educativi, anche attraverso la costituzione di un ente strumentale - ha ricordato la Capogruppo Erika Guichardaz -. A seguito di nostre iniziative, il Governo aveva annunciato l'anticipo del servizio degli operatori di sostegno a partire dal 1° settembre e un prolungamento del lavoro fino al 30 giugno 2024. Chiediamo aggiornamenti sullo stato dell'arte rispetto alla creazione dell'ente strumentale; sul numero degli operatori di sostegno che hanno accettato il prolungamento del servizio sino alla fine di giugno. Quali sono gli intendimenti rispetto all'anno scolastico 2025-2026 per garantire il reimpiego dei lavoratori attualmente in servizio presso questa Società e definire con anticipo il periodo lavorativo e le tipologie di contratto?»

«La creazione di un ente strumentale è un'operazione complessa e delicata, alla quale le diverse strutture dell’Amministrazione interessate stanno lavorando - ha premesso l'Assessore al sistema educativo, Jean-Pierre Guichardaz -. Saranno anche necessari degli interventi legislativi e, al momento, non è possibile dare dei tempi certi per la creazione dell’ente strumentale, che non potrà essere operativo per l’anno scolastico 2024-2025. Come previsto nella delibera di Giunta 907/2023, il servizio di assistenza e sostegno, anche educativo, agli studenti con disabilità in situazione di gravità frequentanti le istituzioni scolastiche ed educative della Regione, comprese le scuole secondarie di secondo grado paritarie, è previsto per il periodo dal 1° settembre 2023 al 6 giugno 2024, per un monte ore complessivo pari a 8.640 ore settimanali. Per far fronte a eventuali necessità nella scuola dell’infanzia fino al termine delle attività educative (30 giugno 2024) e per l’assistenza per gli esami di Stato conclusivi dei cicli di istruzione, sarà possibile proseguire parte del servizio fino a conclusione delle attività didattiche. La Sovraintendenza agli studi procederà, come di consueto verso la fine di marzo, con la richiesta di ricognizione rivolta alle istituzioni scolastiche interessate. Rispetto all’anno scolastico 2024-2025, non è al momento possibile fare delle previsioni dato che non si conoscono ancora con certezza il numero degli alunni riconosciuti in situazioni di disabilità grave ai fini dell’inclusione scolastica. Inoltre, i gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica non si sono ancora riuniti per stabilire, per questi alunni, il monte ore necessario relativo alle figure di sostegno utili al loro successo formativo (ipoteticamente le ultime riunioni Pei inizieranno dalla seconda metà di marzo). Una volta valutate le richieste complessive inviate dalle istituzioni scolastiche (a giugno) sarà possibile fornire delle informazioni più di dettaglio.»

«Non ci aspettavamo che l'ente strumentale fosse in dirittura di arrivo, ma volevamo avere la conferma che le strutture ci stessero lavorando, anche se abbiamo molte perplessità su questo strumento - ha replicato la Capogruppo Erika Guichardaz -. Rispetto al ruolo degli educatori di sostegno, questi vivono sempre nell'incertezza sia sul periodo lavorativo sia sul numero di ore del loro contratto, a dispetto del ruolo così importante che svolgono per i ragazzi con disabilità, per le loro famiglie e per i colleghi con i quali collaborano. La Società di Servizi era stata creata per assicurare economicità e razionalizzazione delle risorse, ma così abbiamo dei dubbi sia stato, come non c'è stato nessun tipo di stabilizzazione. Probabilmente, le persone che svolgono questo tipo di attività guarderanno altrove, a fronte, però, del continuo aumento dei casi che richiedono un operatore di sostegno. Sarebbe opportuna una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione nei confronti almeno di quelle persone che negli anni hanno continuato a svolgere questo ruolo con competenza e passione.»

SC

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Comunicato n° 138 del 7 marzo 2024
Interpellanza sull'innevamento artificiale di piccole stazioni sciistiche

 

L'innevamento artificiale dei piccoli comprensori sciistici della Monterosa Ski è stato oggetto di dibattito nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Dalle recenti dichiarazioni dell'Amministratore delegato di Monterosa Ski e del Presidente dell'Associazione valdostana impianti a fune risulta che ci siano ancora delle criticità in alcune piccole stazioni dove gli impianti di innevamento sono scarsi, come a Champorcher e a Brusson - ha evidenziato il Vicecapogruppo Erik Lavy -. Esistono dei motivi tecnici alla base del mancato innevamento artificiale di parte delle piste del comprensorio di Estoul-Palasinaz? Quali sono e quando sono stati risolti? Chiediamo anche di conoscere la produzione oraria in metri cubi dell'impianto di innevamento da quando è stato attivato; le domande di potenziamento, con annessi importi, degli impianti di innevamento di Antagnod, Estoul-Palasinaz, Weissmatten e Champorcher già presentate o che saranno presentate entro il 2024 e se il Governo abbia l'intenzione politica di potenziare tutti gli impianti di innevamento artificiale delle piccole stazioni della Monterosa Ski. C'è un po' di confusione sui piccoli impianti; in quest'Aula si vuole valorizzarli, al di fuori non sembra così: l'Assessore faccia chiarezza anche per ciò che riguarda dichiarazioni contraddittorie da parte di figure di spicco di Monterosa Ski.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha risposto che «la maggior parte delle piste del comprensorio di Brusson-Estoul servite da innevamento artificiale sono state aperte per una lunghezza totale di circa 2.900 metri. Questo impianto è oramai datato, ha avuto alcuni guasti che non hanno comunque impedito all'impianto stesso di funzionare; in particolare la rottura di una pompa di adduzione. Monterosa, da quando è subentrata nella gestione del comprensorio, ha già provveduto alla sostituzione di tutti gli innevatori (cannoni); inoltre, a fine settembre 2023, ha presentato domanda di finanziamento per il potenziamento e il rinnovo dell'impianto. La produzione oraria dell'impianto dipende dalla disponibilità di acqua nel ru di adduzione: la produzione complessiva nella stagione 2023-2024 è stata di 33.552 m3.»

Riguardo al potenziamento degli impianti, l'Assessore ha dettagliato le domande presentate: «Potenziamento adduzione e produzione impianto di innevamento programmato ad Antagnod per 670mila euro; innevamento Brusson per 2,6 milioni di euro; innevamento Gressoney-Saint-Jean per 3,6 milioni di euro; potenziamento innevamento programmato Laris-Champorcher per 5,9 milioni di euro. Nell’ambito degli Accordi di cooperazione tra i gestori dei comprensori e i Comuni delle piccole stazioni sciistiche, i progetti definiti sono: per il comprensorio di Antagnod, il potenziamento dell’impianto di innevamento con l’aggiunta di una nuova captazione derivata dalla condotta del ru Courtod (il Comune di Ayas trasferisce 39mila euro alla Monterosa Spa per coprire le spese della progettazione, fattibilità tecnico economica ed esecutiva); per il comprensorio di Estoul-Palasinaz, la ristrutturazione dell’impianto di innevamento con ammodernamento tecnologico delle linee di tubazioni e creazione di una vasca di accumulo (il Comune di Brusson trasferisce 34mila euro alla Monterosa come contributo per la realizzazione dell’opera facendosi carico delle spese della progettazione, fattibilità tecnico economica ed esecutiva); per il comprensorio di Weissmatten, la ristrutturazione dell’impianto di innevamento con ammodernamento tecnologico ed efficientamento tecnologico, ampliamento del bacino di accumulo e nuova adduzione dal bacino Cva (il Comune di Gressoney-Saint-Jean trasferisce 54mila euro alla Monterosa Spa per coprire le spese della progettazione, fattibilità tecnico economica ed esecutiva). Siamo molto soddisfatti della risposta dei Comuni, che dimostra che abbiamo intrapreso un nuovo percorso nella gestione dei piccoli comprensori: intendiamo quindi lavorare dal punto di vista politico per rispondere positivamente a queste richieste di finanziamento perché la Giunta e il Consiglio hanno sempre promosso l'esigenza di investire nelle piccole stazioni, non solo per una questione economica, ma perché si tratta della salvaguardia della montagna, del presidio del territorio, del mantenimento delle attività e della popolazione sul territorio.»

Il Vicecapogruppo Lavy ha replicato: «Sappiamo che i bilanci vanno molto meglio, ma noi volevamo un minimo di chiarezza sia dal punto di vista politico, sia da parte della Monterosa. Volevamo capire se le domande di finanziamento fossero effettivamente state presentate, visto che queste piccole comunità vivono sulle incertezze: vedremo se le parole dell'Assessore saranno confermate o se saranno smentite dai fatti. La questione delle piccole stazioni va oltre i numeri, che sono importanti, ma il nostro ruolo guarda soprattutto alle comunità, che hanno bisogno di certezze, e al loro sostentamento.»

SC

 

 

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Comunicato n° 139 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulla riqualificazione del patrimonio Erp

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Forza Italia nella seduta consiliare del 7 marzo 2024 si è parlato della riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica non coperto dalle risorse del Superbonus.

«La relazione di Arer presentata nella quinta Commissione del 27 febbraio scorso abbiamo un quadro più preciso della situazione che appare desolante - ha commentato il Consigliere Mauro Baccega -. Lo stato degli interventi di riqualificazione sugli edifici in generale e, in particolare nel quartiere Cogne ci rivelano situazioni preoccupanti sia dal punto di vista dei finanziamenti che andranno persi sia per quanto riguarda le condizioni materiali delle case interessate dall'interruzione dei lavori di cantiere. A seguito di contenziosi con alcune imprese non sono stati rispettati i tempi previsti per poter beneficiare delle agevolazioni previste dal Superbonus con ripercussioni importanti. Chiediamo a quanto ammonta la perizia di variante richiesta dalle imprese; quali iniziative sono state prese per definire la questione con il raggruppamento temporaneo d'imprese; come si procederà per completare i lavori e smontare al più presto e liberare le aree di occupazione di cantiere; come si intenda finanziare le opere, se con risorse Arer o risorse della Regione, la mancata assegnazione di risorse dal Superbonus.»

Definendo il Superbonus «un'occasione che andava colta», l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet, ha riferito che «gli interventi di efficientamento energetico degli edifici Erp del quartiere Cogne afferiscono a due diversi progetti: il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’ambiente (Pinqua) e il programma legato al superbonus 110%. Il Pinqua, anche grazie ad un contributo statale di circa 15 milioni di euro, finanzia principalmente una serie di interventi sia sugli spazi pubblici del quartiere Cogne, sia sulla sua componente residenziale maggiormente degradata. Oltre al Pinqua, particolarmente importante è il Programma di riqualificazione a valere sul Superbonus, che riguarda invece i diversi comparti "Liconi" e una serie di unità abitative dei comparti "Giachetti, Stura e Filippini". Le criticità richiamate dal Consigliere riguardano nello specifico i lavori per il lotto "Liconi L3", e sono legate a contenziosi in essere con le ditte appaltatrici dei lavori. Arer informa che non è mai stata quantificata da parte del raggruppamento di imprese che si è aggiudicato il lotto una richiesta di perizia. Già a partire dalle prime fasi del cantiere, la Direzione lavori, il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e il Responsabile unico del procedimento di Arer hanno intrattenuto rapporti formali per garantire il completamento delle opere alla regola dell’arte, in sicurezza e nei tempi previsti, così come sono state ufficialmente convocate diverse riunioni mirate al superamento delle criticità più volte evidenziate, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti in rappresentanza dei diversi livelli gerarchici. In ultimo si è proceduto con la visita del collaudatore incaricato, regolarmente verbalizzata. Tuttavia Arer sottolinea come l’impresa non abbia dimostrato nei fatti il rispetto degli adempimenti contrattualmente previsti, al punto da arrivare alla rescissione contrattuale espressamente prevista dalla vigente normativa in materia di appalti pubblici per grave ritardo e grave inadempimento

«Con la comunicazione della rescissione contrattuale disposta dal Cda di Arer - ha proseguito Sapinet -, sono stati concessi all’impresa i 15 giorni previsti dalla normativa di riferimento per il ripiegamento del cantiere. Successivamente sarà redatto lo stato di consistenza delle opere eseguite, per poi riprendere possesso del cantiere e aggiudicare all’impresa che segue in graduatoria. Tali operazioni dovrebbero concludersi nel corrente mese di marzo. Dopo la riaggiudicazione sarà possibile procedere con il completamento dei lavori. Laddove nel fabbricato sia presente almeno un alloggio di proprietà di terzi, sarà ancora possibile cedere una quota pari al 70% dei lavori eseguiti nel 2024, dopo la riaggiudicazione dei lavori, situazione nella quale ricade il caso specifico in chiarimento. La restante quota non ceduta potrà essere oggetto di specifico finanziamento oppure, a partire dal 1° gennaio 2025, si trasformerà in mutuo ventennale e sono in corso le valutazioni del caso che saranno definite nel prossimo periodo

«Si sarebbe dovuti arrivare ad avere il quartiere Cogne fatto in un certo modo e non come lo vuole il Comune di Aosta ma, evidentemente, non c'è la giusta determinazione ad affrontare questo tema - ha replicato il Consigliere Baccega -.  Abbiamo più volte richiamato l'attenzione degli Assessori che si sono succeduti che la soluzione adottata non era efficace e che si sarebbero persi i finanziamenti. Gli interventi di riqualificazione hanno pagato lo scotto di una serie di scelte strategiche sbagliate. Oggi il quartiere assomiglia al Bronx per la quantità di lavori sospesi e lasciati a metà, case con tetti scoperti, chiusi solo da teloni di plastica, cappotti realizzati solo in parte, alloggi non ristrutturati all'interno. È stata anche chiusa una piazza di fronte alle scuole e per quanto riguarda la spesa per l'abbattimento dei due grattacieli - che sono al loro posto ormai da tempo immemore - la spesa è lievitata da 1 milione e mezzo a circa sei milioni! Chi si assumerà la responsabilità di queste cose? È una vergogna assoluta. Dopo tante risorse spese e da spendere, tanti annunci e proclami non so come lascerete il quartiere nel 2025. Se non prendete in mano la situazione come si deve, temo per le conseguenze a cui andremo incontro

SC

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Comunicato n° 140 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulle iscrizioni al portale Place-VdA

 

Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste, presentata nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, si è discusso della facilitazione all'iscrizione degli operatori economici alla piattaforma telematica di negoziazione centralizzata della Regione.

«Alcuni operatori, per lo più piccoli imprenditori, hanno difficoltà di accesso a questo portale perché non dispongono di firma digitale né di posta elettronica certificata che non sono obbligatorie per lo svolgimento della loro attività, in quanto si tratta di aziende assoggettate a un regime fiscale forfettario - ha riferito la Consigliera Raffaella Foudraz -. In Valle ci sono molte piccole e piccolissime imprese di questo genere, ad esempio, nel settore agricolo o in quello dell'artigianato: per queste aziende dotarsi di pec e firma digitale implica un aggravio di costi e lavoro. Chiediamo se sia possibile individuare una soluzione per rendere più agevole e facilitare l'iscrizione alla piattaforma di questi operatori e se il Governo intenda agire in tal senso

«La normativa nazionale prevede l'obbligo della posta elettronica certificata per pubbliche amministrazioni, imprese, società, ditte individuali, liberi professionisti iscritti ad un Albo professionale e partite Iva forfettarie se iscritte a un Albo o alla Camera di commercio - ha ricordato l'Assessore alle opere pubbliche, Davide Sapinet -. È uno strumento è necessario per poter effettuare diverse operazioni tra cui partecipazione a bandi, gare d’appalto e concorsi e comunicazioni con enti pubblici e solo i titolari di partita Iva forfettaria sono esonerati anche se molti decidono comunque di attivarla. L’iscrizione a Place-VdA è fondamentale per partecipare alle procedure di gara e garantire la validità legale delle comunicazioni elettroniche con gli enti pubblici e il sistema telematico offre la possibilità di registrazione anche per gli operatori economici che non possiedono firma digitale e Pec

«Place-VdA consente lo scambio di messaggi testuali tra gli operatori e l’ente durante le procedure di gara - ha specificato Sapinet -. Inoltre, è possibile gestire i contratti direttamente a sistema e gli operatori possono partecipare alle sedute virtuali della Commissione di gara e inviare quesiti per ottenere chiarimenti. Nel contesto di PlaCe-VdA, il MeVa (Mercato elettronico della Regione Valle d’Aosta) è uno strumento di centralizzazione acquisti per beni e servizi al di sotto della soglia di rilievo comunitario. Gli operatori possono partecipare tramite gestione telematica a "Richieste di offerta senza necessità di firma digitale" e, con la nuova funzionalità è anche possibile effettuare "Affidamenti diretti senza negoziazione" per importi sotto i 5mila euro. Questo strumento consente di richiedere il Cig in regime di interoperabilità senza necessità di interazioni con l'operatore economico a cui non è richiesta neanche l'iscrizione alla piattaforma. Per la gestione di tutti i restanti affidamenti le regole tecniche sono state dettate da Anac e le piattaforme hanno dovuto adeguare le proprie procedure in tal senso. Comunque, i costi per dotarsi di pec e di firma digitale sono molto contenuti: 5 euro più Iva di canone annuo per la prima e 39 euro più Iva per la seconda che ha validità triennale.  Si è arrivati a questa digitalizzazione in modo progressivo e ormai il possesso di tali strumenti da parte delle imprese è abbastanza consolidato, così come il supporto che in questi anni è stato fatto dalle associazioni di categoria nell’accompagnamento delle imprese alla digitalizzazione

La Consigliera Foudraz si è detta parzialmente soddisfatta della risposta: «Volevamo essere di stimolo alla ricerca di soluzioni che agevolino i rapporti tra pubblica amministrazione cittadini e imprese. Rendere più snella la pubblica amministrazione significa renderla più veloce, efficiente e di facile accesso per tutti anche alle piccole aziende che vorrebbero mettersi sul mercato elettronico. Rispetto alla data di presentazione dell'iniziativa sono stati fatti alcuni cambiamenti su Place-VdA che saranno sicuramente utili e contribuiranno a trasformare la burocrazia da ostacolo a opportunità

LT

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Comunicato n° 141 del 7 marzo 2024
Interpellanza sul prolungamento dei medici in servizio oltre l'età pensionabile

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, il gruppo Forza Italia ha portato all'attenzione dell'Aula la tematica del prolungamento del rapporto di lavoro dei medici oltre il 65° anno di età.

«Il numero ridotto di personale medico e sanitario è uno dei principali problemi della sanità valdostana di questi ultimi anni, che è stato rappresentato sia dalla Dirigenza dell'Ausl che dall'Assessorato alla sanità - ha affermato il Capogruppo Pierluigi Marquis -. Visto che il dirigente medico ha la facoltà di richiedere all'Azienda di prorogare il rapporto lavorativo fino al 70° anno di età, chiediamo se, nel corso delle annualità 2022-2023-2024, siano state avanzate richieste di estensione del periodo di servizio e se l’Azienda le abbia accolte favorevolmente. Quali sono gli intendimenti del Governo su questa possibilità di proroga oltre l'età pensionabile?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «nel 2022 sono pervenute tre domande da parte di dirigenti medici che non hanno la responsabilità di una Struttura complessa che sono state tutte accolte. Nel 2023 sono pervenute due domande di cui una non accolta. La normativa in materia di trattenimento in servizio dispone che la richiesta debba provenire dal lavoratore e che l’azienda sanitaria, svolte le opportune valutazioni, possa accoglierla o meno. La prassi aziendale prevede l’acquisizione del parere motivato del Direttore della struttura di appartenenza del medico e la conseguente determinazione aziendale. Secondo l'Ausl questa procedura risponde a un corretto principio di attribuzione dei legittimi margini di autonomia a chi ha in capo le responsabilità delle attività. Pertanto, la valutazione e la decisione sono sempre state demandate al Direttore di Struttura complessa che ha la responsabilità dell’équipe. L’Azienda ha determinato le proprie risposte in base ai pareri resi dai direttori di Struttura complessa coinvolti. Ne deriva che il parere dell’Ausl possa risultare diverso a seconda delle diverse istanze presentate. La competenza sulla permanenza o meno dei medici in servizio è prettamente organizzativa e, quindi, esclusivamente in capo ai Direttori di struttura complessa. Su questo tema, come su tutte le materie che attengono all’autonomia organizzativa dell’Azienda, come ogni volta ci chiedete e ribadite anche voi, non è corretto che la Regione interferisca.»

«Abbiamo messo 50 milioni all'anno in più per la sanità dal 2021, ma i risultati percepiti dai valdostani sono sempre peggiori - ha replicato il Capogruppo Marquis -. Ci sono delle richieste di medici di prolungare il loro percorso di lavoro che non vengono accettate: questa è una vergogna assoluta perché il nostro servizio sanitario manca di medici. Le liste di attesa si allungano ma si preferisce non accettare le domande. L'Assessore dice che la politica non deve interferire, dimenticando che è la politica che mette i soldi e che dovrebbe dare gli indirizzi. I problemi devono essere risolti, non ci si può nascondere dietro la burocrazia.»

SC

 

 

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Comunicato n° 142 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulla mancanza dei farmaci per l'esecuzione di esami medici

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, il gruppo Rassemblement Valdôtain ha chiesto chiarimenti sulla mancanza di farmaci per l'esecuzione di esami medici presso l'ospedale Parini.

«Lo scorso gennaio è stata prescritta una Pet con contrasto da effettuarsi nel più breve tempo possibile (entro 72 ore) - ha riferito il Vicecapogruppo Dennis Brunod -. A distanza di più di due mesi, il paziente non ha potuto effettuare l'esame per la mancanza del medicinale di contrasto necessario, a cui è stato sottoposto solo nei giorni scorsi. Vorremmo quindi sapere: se l'Assessore è a conoscenza di queste criticità e se ha l'intenzione di impegnarsi affinché vengano definitivamente risolte nel più breve tempo possibile; se c'è la possibilità di organizzarsi con modalità differenti per il reperimento dei materiali e/o farmaci necessari allo svolgimento delle attività affinché vi sia sempre un'alternativa da attuare in caso di imprevisti

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha riferito che «la produzione del radiofarmaco avviene attraverso un processo radiochimico complesso che non si può svolgere in Valle e in Italia è prodotto da una sola industria farmaceutica. In un qualunque radiofarmaco le sostanze radioattive decadono rapidamente nel tempo e la loro distribuzione non può avvenire in un raggio superiore a 400 km. Pertanto, il nostro approvvigionamento può avvenire soltanto presso il più vicino fornitore di Monza. Questo tipo di distribuzione risente inoltre di una calendarizzazione ferrea, stabilita univocamente dal produttore e condizionata dai controlli di qualità necessari al suo rilascio al paziente. Accade quindi che, a volte, i controlli di qualità non vengono superati e il lotto non viene rilasciato, a tutela del paziente. Inoltre, quando una produzione fallisce non è possibile iniziare immediatamente quella successiva, sia per tempistiche dovute alla radioprotezione che al necessario raffreddamento del Ciclotrone, il macchinario utilizzato. Una mancata fornitura non è quindi risolvibile individuando fonti alternative di approvvigionamento attraverso semplici ricerche di mercato. Per il caso che riguarda i tre pazienti in lista per l’esecuzione dell’esame, l’Ausl ha effettivamente dovuto rinviare - più di una volta - l’esecuzione dell’esame, a causa del differimento della consegna dovuto alla mancata idoneità nella produzione del radiofarmaco. L'Azienda chiesto al fornitore di porre in atto misure atte al non ripetersi del disagio arrecato. La Struttura complessa di medicina nucleare dell’Ausl è l’unico centro di riferimento per la popolazione valdostana e si annovera tra quelli maggiormente performanti, anche grazie ad alcune metodiche che non sono eseguite in altre medicine nucleari del nord Italia. Data la sua importanza, il nuovo Atto aziendale ha qualificato come struttura complesso il Centro di medicina nucleare dell'Azienda che è chiamato a una forte collaborazione con le altre strutture aziendali in un'ottica della presa in carico multidisciplinare del paziente. Dato il rilievo delle attività svolte da questa Struttura vi sono importanti prospettive di ulteriori sviluppi futuri delle proprie funzioni. Molti pazienti provenienti anche da altre regioni italiane si rivolgono alla nostra Struttura per esami di alta specializzazione, tra cui proprio la Pet con contrasto

«La distanza di 400 km massima per la consegna del farmaco non ci pare così rilevante - ha replicato il Vicecapogruppo Brunod -: se quello che conta è consegnare prima che le sostanze decadano, basterebbe usare altre modalità di trasporto più performanti in funzione della distanza. È poi sorprendente che ci sia un solo produttore e nessun "piano b". La vicenda del paziente che ci è stata segnalata, ci lascia senza parole: nel mese di gennaio gli sono state fissate e disdette due visite. A febbraio l'utente si presenta in ospedale per fare la visita, paga il ticket, fa l'accettazione e, solo dopo, gli viene comunicato che la ditta non aveva consegnato il farmaco e aveva avvisato in ritardo. Segue un quarto tentativo che va a vuoto per il guasto del macchinario. Una visita urgente, da farsi entro 72 ore, prenotata a gennaio viene effettuata a marzo!»

SC

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Comunicato n° 143 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulle criticità del Pronto soccorso dell'ospedale Parini

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2024, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza su una serie di criticità riscontrate al Pronto soccorso dell'ospedale Parini.

«Abbiamo ricevuto una serie di segnalazioni puntuali e particolareggiate di utenti del Pronto soccorso che evidenziano una situazione decisamente critica e che non rispecchiano assolutamente le dichiarazioni fornite in quinta Commissione dal Direttore generale dell'Ausl - ha commentato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Riteniamo sia importante fare luce su questa situazione che rileva ritardi e attese di decine di ore, con punte di una novantenne che ne ha attese 29, che getta discredito sull’incolpevole personale, a cui va tutto il nostro sostegno, che invece si spende per tutelare i pazienti. Chiediamo quindi di sapere se, a fronte delle eventualità rilevate, sia intenzione del Governo di compiere i necessari approfondimenti atti ad appurare cosa sia accaduto nei casi segnalati e, se confermati, di prendere provvedimenti.»

«Come rappresentato durante l'audizione del 6 febbraio in quinta Commissione sul tema dell’emergenza-urgenza - ha premesso l'Assessore alla sanità, Carlo Marzi -, evidenziamo nuovamente che nell’ultima annualità si è registrato un incremento di gravità dei casi sul totale degli accessi che è indice di maggiore appropriatezza degli accessi al Pronto soccorso. Nonostante questo incremento, è comunque diminuito il dato di permanenza, segnale che le misure messe in capo hanno avuto una risposta positiva. Vorrei ricordare la recente lettera aperta di tutti gli operatori del Pronto soccorso che chiedono con forza a cittadini, professionisti dell’informazione, esponenti pubblici e politici di assumere comportamenti responsabili. Gli operatori si riferiscono alle pubblicazioni sui social, in cui rilevano istigazioni all'odio che contribuiscono ad alimentare disinformazione e a restituire un'immagine assolutamente distorta della realtà, distruggendo il rapporto di fiducia tra gli utenti/pazienti e gli operatori che se ne prendono cura, arrecando un danno gravissimo ad entrambi. Una presa di posizione che è pienamente condivisibile e non può essere ignorata, sia per il rispetto per chi si prodiga per il prossimo sia per tutelare l'immagine esterna della nostra Azienda. E, in tale senso la sua iniziativa pare proprio cadere a "cetriolo e a fagiolo" come lei ha dimostrato con sensibilità di condividere.»

«L’Azienda sanitaria approfondisce, comunque, ogni segnalazione che riguarda i suoi servizi, compreso il Pronto soccorso, a cui segue una comunicazione agli utenti e la disponibilità ad un incontro tra l’Ausl e gli interessati: gli esiti degli approfondimenti contribuiscono alle azioni di miglioramento del servizio - ha proseguito Marzi -. Sono state espresse delle positive soddisfazioni dai cittadini che confermano la bontà del lavoro svolto. Dall’esame delle comunicazioni pervenute all’Urp e riferite al Pronto soccorso, nel 2023 si rilevano 22 segnalazioni con 12 encomi/ringraziamenti e nel 2024, a oggi, 3 segnalazioni con 3 encomi/ringraziamenti.»

Il Capogruppo Manfrin ha replicato: «Se c'è stato un miglioramento rispetto all'appropriatezza degli accessi al Pronto soccorso, dall'altra parte non si vede un abbattimento dei tempi di attesa. Chiedo all'Assessore di calarsi nella situazione delle persone che hanno dovuto aspettare per 29 ore al Pronto soccorso: probabilmente se vivesse una situazione di questo tipo, tratterebbe diversamente questo problema. Le carenze mediche non sono una mia opinione: le attese ci sono state e continuano ad esserci. Assessore faccia qualcosa perché la situazione sta diventando insostenibile.»

 SC

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Comunicato n° 144 del 7 marzo 2024
Interpellanza sulle criticità della sanità valdostana

 

In chiusura dell'adunanza del 6 e 7 marzo 2024, il tema della sanità è stato nuovamente trattato con un'interpellanza depositata dal gruppo Misto.

«I dati sulle cure essenziali nella nostra regione sono davvero sconfortanti: articoli della stampa nazionale riportano che nel 2022 e nel 2023 eravamo la Regione "maglia nera" nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza - ha affermato il Consigliere Claudio Restano -. Lo scorso mese di novembre, l'Assessore alla sanità ha incontrato il Ministro della salute rappresentandogli che gli indicatori standardizzati, utilizzati per monitorare l'andamento delle prestazioni sanitarie erogate, non sono aderenti alla nostra realtà; inoltre, a seguito di una riunione con il suo omologo piemontese, ha parlato di "rafforzare e implementare le collaborazioni per sviluppare nuove sinergie". Interpelliamo quindi il Governo per sapere se ritiene che i dati riportati fotografano la reale situazione della sanità valdostana; se l'incontro con il Ministro abbia chiarito la nostra situazione sugli indicatori standardizzati; se le iniziative per assicurare la regolare erogazione dei servizi essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale promosse con la legge 27/2023 abbiano già trovato applicazione. Quali sono i risultati e quali le prospettive a breve termine? Si ritiene opportuno riferire alla Commissione gli esiti delle misure adottate dopo un semestre anziché dopo un anno di applicazione della norma? L'Assessore crede che la sanità e la salute siano la prima priorità per la nostra Regione e quali sono le sue idee per migliorare la situazione riscontrata dai giornali?»

L'Assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha premesso che «i dati sugli indicatori Lea 2022 fotografano la situazione in modo parziale e non aggiornata, in quanto prendono in esame solo 22 indicatori selezionati dal Ministero della salute. Questi indicatori, seppur utili a sintetizzare per tutte le regioni i livelli di assistenza, non sono rappresentativi della qualità complessiva di tutta l’offerta assistenziale. Pensiamo, ad esempio, all’ambito ospedaliero: siamo stati valutati in rosso dai dati recentemente diffusi relativi all’anno 2022, mentre il sito di Agenas sul Programma nazionale esiti, che valuta le prestazioni ospedaliere, colloca il nostro ospedale in alta qualità in diverse aree cliniche (ambito cardiocircolatorio, nefrologico e respiratorio).»

«Nell’incontro dello scorso mese di novembre avevamo evidenziato al Ministro come, in alcuni casi specifici, gli indicatori standardizzati vanno contestualizzati, in quanto non risultanti aderenti alla nostra realtà - ha sottolineato Marzi -.  Il Ministro della salute ha concordato sulla ragionevolezza delle nostre richieste riferite alle situazioni in cui i volumi richiesti penalizzano inevitabilmente la realtà dei nostri piccoli numeri e ci ha formalmente comunicato che terrà conto, per la valutazione di alcuni indicatori, delle specificità valdostane. Speriamo quindi che questo avvenga a partire dalla pubblicazione dei dati del 2023. Sottolineo che, fino all’entrata in vigore del decreto relativo al nuovo sistema di garanzia (con decorrenza 1° gennaio 2020), la Regione, in ragione del proprio autofinanziamento del servizio sanitario regionale, non veniva censita nella ricognizione annuale relativa all’erogazione dei Lea. Questo a dimostrazione delle particolarità geografiche, morfologiche e demografiche che ci contraddistinguono. Abbiamo comunque potenziato l’attività di monitoraggio dei dati e dei flussi insieme all’Ausl, anche attraverso un ufficio dedicato, creato nel 2023 e incardinato nella Struttura programmazione socio-sanitaria e assistenza ospedaliera dell’Assessorato. La Struttura opera in stretta collaborazione con i competenti uffici dell'Ausl, ai quali a loro volta è richiesto un rinnovato impegno nelle attività di elaborazione, monitoraggio e verifica dei flussi informativi che dobbiamo comunicare al Ministero. Questa attività ha già iniziato a dare i primi frutti, con la recente conferma del raggiungimento dell’obiettivo Pnrr collegato all’assistenza domiciliare integrata. L'attività ha un duplice obiettivo: rendere i flussi informativi effettivamente rispondenti alle attività e ai servizi erogati, e su questo abbiamo detto come stiamo lavorando; individuare i settori sui quali è necessario potenziare e rafforzare gli interventi: non si tratta solo di trarre analisi tecniche, ma di assumere maggior consapevolezza della reale utilità del dato rispetto alla valutazione dei processi informatici collegati e i risultati di questa complessa attività potranno evidentemente emergere nei prossimi anni

«La legge regionale 27 è stata approvata dal Consiglio regionale il 21 dicembre 2023, ha superato positivamente il controllo di legittimità e il 15 febbraio scorso è stata deliberata dal Consiglio dei Ministri senza osservazioni e questo non è un fatto scontato - ha proseguito l'Assessore -. Risulta quindi oggettivamente prematuro poterne già valutare gli effetti, considerando che per una valutazione complessiva del percorso dell’attrattività sia necessario considerare un arco temporale di ampia portata. Per quanto riguarda le attività dirette al recupero delle liste d’attesa, è stata predisposta e sarà a breve posta all’attenzione della Giunta la deliberazione relativa agli standard di qualità delle prestazioni di assistenza ospedaliera in condizioni di sicurezza. Una volta adottato l’atto, l’unica struttura privata ospedaliera presente in Valle d’Aosta, l’Isav di Saint-Pierre, potrà richiedere l’autorizzazione e l’accreditamento per l’esecuzione di interventi di chirurgia generale. Questo contribuirà allo smaltimento delle liste d’attesa degli interventi chirurgici programmati. Sono inoltre in corso approfondimenti per potenziare, anche grazie alla collaborazione della Struttura ospedaliera Isav, lo smaltimento delle liste di attesa relative all’Ortopedia. Riguardo alle misure straordinarie sull'incremento generale dei costi di funzionamento dei servizi, l’Ausl sta elaborando i conteggi per procedere con l’erogazione delle somme a favore dei privati accreditati. Considerato che la legge regionale 27/2023, è entrata in vigore a fine 2023, e che quindi su tale annualità non si è potuto produrre alcun effetto, riteniamo sia ragionevole prevedere di relazionare in merito alla competente Commissione consiliare almeno dopo un anno di applicazione della norma.  Oltre alle attività illustrate stiamo anche ponendo in essere quanto necessario a migliorare le prestazioni erogate ai cittadini, che risentono ancora dei ritardi accumulati prima, durante e dopo la pandemia che certo non ha aiutato a migliorare le cose. Lo stiamo facendo in coerenza con quanto previsto nel Piano per la salute e il benessere sociale nel Defr, entrambi approvati dal Consiglio, e tenendo conto dei target e milestone Pnrr per la Missione salute, sui quali l’attenzione è massima.  Io credo che le azioni quotidiane dell’azienda Usl e dei suoi operatori, l’impegno del Dipartimento, i numeri del bilancio con le risorse stanziate, addirittura le iniziative consiliari rendano evidente come l’attenzione verso il tema sanità sia centrale nell’operato del Governo e del Consiglio durante tutta questa Consigliatura

Il Consigliere Restano si è detto «non particolarmente soddisfatto della risposta poco precisa e puntuale. Non si chiarisce quale indirizzo sarebbe stato preso nel corso di quest'anno. La sanità percepita, più che i dati Lea, sono quelli a cui si riferiscono gli utenti e non sempre la situazione è delle migliori. Non capiamo bene dove si voglia far andare la sanità valdostana. L'Assessore non si è reso disponibile a riferire alla Commissione a sei mesi dall'applicazione dell'art.5 della legge regionale 27/2023 e a relazionare in merito all'andamento della sanità, togliendo di fatto ai Consiglieri la possibilità di avere informazioni e conseguentemente fornire in Commissione suggestioni in merito all'andamento della sanità. È probabile che ci si debba nuovamente confrontare quando si avranno nuove informazioni

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente il 20 e 21 marzo.

LT

 

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