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Riunione del Consiglio regionale del 27 aprile 2022

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Comunicato n° 233 del 26 aprile 2022
Confermato lo svolgimento dell'adunanza consiliare del 27 e 28 aprile

 

Facendo seguito alla Conferenza dei Capigruppo, riunita nella mattinata di oggi martedì 26 aprile 2022, l'adunanza del Consiglio Valle convocata per domani, mercoledì 27, e dopodomani, giovedì 28 aprile, è confermata con alcune variazioni all'ordine del giorno.

L'Assemblea costituirà l’Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, previsto dalla legge regionale 1/2022.

Per quanto riguarda l'attività legislativa, i Consiglieri esamineranno il disegno di legge di manutenzione dell’ordinamento regionale per il 2022 e disposizioni urgenti, su cui le cinque Commissioni consiliari hanno espresso parere favorevole a maggioranza e su cui relaziona il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia" in qualità di capofila. Il Consiglio discuterà anche il nuovo testo di Commissione risultante dal coordinamento tra il disegno di legge della Giunta che aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026 e la proposta legislativa del gruppo Progetto Civico Progressista che contiene disposizioni in materia di gestione di rifiuti speciali, su cui relazionano i Consiglieri Albert Chatrian (AV-VdAU) e Chiara Minelli (PCP).

In merito all'attività ispettiva e di indirizzo, i gruppi Progetto Civico Progressista e Forza Italia mantengono le proprie iniziative, mentre il gruppo Lega Vallée d'Aoste ritira le proprie interrogazioni per trasformarle in interrogazioni a risposta scritta e rinvia la trattazione delle proprie interpellanze e mozioni. Il gruppo Pour l'Autonomie comunicherà all'inizio della seduta consiliare di domani le proprie decisioni.

SC

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Comunicato n° 234 del 27 aprile 2022
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

 

In apertura dei lavori dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 27, e domani, giovedì 28 aprile 2022, il Consiglio Valle ha ricordato il Chevalier de l'Autonomie Dino Darensod, morto il 17 aprile scorso, evocando la sua attività di instancabile ambasciatore delle eccellenze enogastronomiche valdostane, appassionato e innovatore della viticoltura di montagna.

Il Presidente dell'Assemblea ha comunicato l'esito dei lavori della Commissione regionale per i procedimenti referendari che, l'8 aprile, ha deliberato l'inammissibilità della proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo riguardante la modifica delle norme per l’elezione del Consiglio regionale della Valle d’Aosta (legge regionale n. 3/1993) e abrogazione della legge regionale n. 21/2007 in materia di forma di governo.

La Vicecapogruppo di PCP ha ritenuto la decisione della Commissione per i referendum sorprendente e grave, perché la legge regionale in materia di iniziativa popolare non ha escluso la materia elettorale e perché il tema dell'ammissibilità della disciplina degli strumenti di democrazia diretta era già stato oggetto di discussione nel 2006, 2007 e 2016, con una conclusione di ammissibilità. Secondo la Consigliera Minelli, a questo punto il problema va affrontato alla radice, essendo chiari nel dire se il popolo può essere sovrano e decidere su materie che sono di fondamentale importanza. Il gruppo PCP ha quindi accolto l'appello del comitato per la riforma elettorale, depositando una proposta di legge nella mattinata di ieri: per PCP, l'ennesima crisi politica testimonia l'urgenza con la quale bisogna affrontare la tematica auspicando che si apra un confronto e che questa crisi sia l'ultima di questo sistema elettorale, che va al più presto cambiato.

Il Presidente Bertin ha poi riferito in merito alla sentenza del 12 aprile del TAR della Valle d'Aosta, che ha respinto la richiesta di sospensione dell'efficacia del provvedimento con cui il Consiglio ha eletto Adele Squillaci a Difensore civico. L'udienza per la trattazione del merito è fissata per il 12 luglio prossimo.

Il Presidente ha anche riportato la delibera dell'Ufficio di Presidenza che ha giudicato irricevibile la petizione "Rendez-nous France2" presentata il 29 marzo, in quanto non accompagnata né dalle firme dei sottoscrittori, né dalla firma autentica del primo firmatario, né dalle autocertificazioni di nascita o residenza nella regione nonché di cittadinanza italiana dei firmatari.

Infine, il Presidente Bertin ha riferito di aver ricevuto la settimana scorsa una comunicazione della Presidente del Parlament de Catalunya relativa al caso noto come Catalangate. Sulla base delle risultanze di uno studio condotto da Citizen Lab (dell'Università di Toronto), molti esponenti politici catalani sarebbero stati vittime di un'operazione di spionaggio condotta mediante l'utilizzo dello spyware Pegasus da parte delle autorità spagnole. Secondo il Presidente si tratta di una vicenda inquietante e inaccettabile che richiama l'urgenza di fare chiarezza sull'utilizzo di programmi quale quello in questione, da cui spesso derivano consistenti violazioni di diritti fondamentali. L'auspicio di Bertin è che il comitato di inchiesta recentemente istituito dal Parlamento europeo, proprio al fine di fare luce sul tema delle ingerenze sui processi democratici all'interno dei paesi dell'Unione, dia i suoi frutti.

 

SC

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Comunicato n° 235 del 27 aprile 2022
Costituito l'Osservatorio regionale sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso

 

Nella seduta del 27 aprile 2022, il Consiglio Valle ha deliberato, con 32 voti a favore e 2 astensioni (PCP), la composizione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e criminalità organizzata e di tipo mafioso previsto dalla legge regionale n. 1/2022.

L'Osservatorio risulta così composto: il Presidente del Consiglio Valle, il Vicepresidente del Consiglio regionale individuato in modo da garantire l'equilibrio tra la maggioranza e la minoranza in riferimento alla carica di Presidente, il Presidente della prima Commissione consiliare, il Presidente della Regione, il Presidente del Consiglio comunale di Aosta, il Presidente del Consiglio permanente degli enti locali oltre che i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Roberto Billotti e Jean Dondeynaz, delle organizzazioni datoriali Stefano Fracasso e Elio Gasco, degli ordini professionali valdostani Adriano Consol e Gian Paolo Marcoz, della Chambre valdôtaine Leopoldo Gerbore, delle associazioni antimafia, antiusura, antiracket e dei consumatori Bruno Albertinelli e Fabrizio Bal.

 

SC

 

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Comunicato n° 236 del 27 aprile 2022
Approvato il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022

 

Con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI) espressi nella seduta del 27 aprile 2022, il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge di manutenzione dell'ordinamento regionale per il 2022 e disposizioni urgenti.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta l'8 marzo, si compone di 34 articoli finalizzati alla manutenzione periodica del sistema normativo regionale modificando alcune leggi regionali riguardanti ambiti diversi.

Il testo, del quale era relatore il Presidente della prima Commissione, era stato assegnato alle cinque Commissioni consiliari, che ne hanno esaminato gli articoli di rispettiva competenza.

Tra gli altri, il disegno di legge estende, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 1° gennaio 2022, il regime di esenzione dal pagamento dell’IRAP previsto per gli enti del terzo settore anche alle Aziende pubbliche di servizi alla persona oltre che l’applicabilità dei contributi in conto interessi a sostegno della prima abitazione anche nei confronti di chi stipula mutui con l'INPS, per evitare discriminazioni rispetto ai mutui bancari.

Viene inoltre disposta la proroga di ulteriori 210 giorni dopo la cessazione dello stato di emergenza da Covid-19 per gli interventi edilizi semplificati a carattere temporaneo oltre che la possibilità di rendere definitivo l’intervento attraverso la sua regolarizzazione con il titolo abilitativo, qualora ammesso dalle norme edilizie e urbanistiche ordinarie vigenti.

In materia di mutui a favore delle attività turistico-ricettive e commerciali, è estesa al 30 giugno 2023 la sottoscrizione dei contratti di mutuo stipulati, con l'obiettivo di attenuare la pressione finanziaria sull’attività di questa tipologia di imprese in conseguenza dell’emergenza da Covid-19. Per le nuove imprese innovative che hanno ottenuto un contributo (fissato in 150mila euro massimi per impresa) è stata prevista l'abrogazione del tetto annuo di 75mila euro riconosciuto per gli stati di avanzamento. Considerata la carenza di materie prime e le difficoltà nella consegna dei beni, viene prorogato da un anno a diciotto mesi il termine per la conclusione degli investimenti per i quali erano stati concessi contributi a parziale copertura dei costi in beni strumentali o in opere di adeguamento degli spazi funzionali all'esercizio dell'impresa (di cui alla legge regionale 15/2021).

Il provvedimento prevede l'aumento da 450 a 500 milioni di euro del bond emesso dalla Compagnia Valdostana delle Acque e destinato al mercato riservato a investitori istituzionali.

È riconosciuto il gioco della morra, fatti salvi i divieti previsti dalla normativa vigente, nell’ambito dei giochi appartenenti alla tradizione valdostana, come auspicato dalla "Federachon Esport de Nohtra Tera". Viene inoltre stabilito che l'attività di classificazione delle infrastrutture sportive di interesse regionale deve essere coerente con la pianificazione regionale in ambito turistico-sportivo la cui valutazione è demandata ad una commissione cui partecipa anche il CONI.

Infine, in materia di segretari degli enti locali, sono introdotte modificazioni per soddisfare l’esigenza dell’Agenzia regionale dei segretari degli enti locali della Valle d’Aosta di ampliare, il più possibile e in tempi rapidi, l’elenco degli iscritti all’Albo regionale dei segretari (ex parte I), attualmente esaurito essendo i segretari di ruolo tutti incaricati. La modificazione prevede la possibilità di iscrizione all’ex parte I dell’Albo, a domanda e senza necessità di frequentare il corso di formazione previsto sulle peculiarità dell’ordinamento regionale, per quei soggetti che risultano iscritti all’Albo nazionale dei segretari comunali e provinciali e che, in passato, avevano superato uno degli appositi concorsi espletati per il reclutamento di segretari degli enti locali della Regione, nonché il preliminare accertamento linguistico di conoscenza della lingua francese.

Il dibattito in Aula

La Vicecapogruppo di PCP, Chiara Minelli, annunciando il voto di astensione, si è soffermata su due temi, dicendosi perplessa sulla considerazione del gioco della morra come gioco tradizionale della Valle d'Aosta, in quanto si tratta di un gioco che viene praticato in moltissime regioni italiane ed europee e non particolarmente legato alla tradizione valdostana: si poteva certo pensare di sostenere tale attività ludica in altro modo, senza inserirla nella legge sugli sport de noutra tèra. Inoltre, ha ritenuto che su di un tema importante come quello delle concessioni di derivazione delle acque debba essere mantenuto il ruolo politico che, invece, con questo testo normativo viene affidato in buona parte alla dirigenza.

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha annunciato il voto di astensione alla legge nel suo complesso, evidenziando che, nell'ambito delle varie Commissioni, il gruppo Lega VdA si è pronunciato talvolta a favore di determinati articoli nei casi di interventi condivisibili quali quelli su CVA e sulle deroghe per i dehors, e talvolta contro, come nel caso dell'art. 16 sul rilascio delle concessioni e autorizzazioni da parte dei dirigenti delle varie strutture regionali.

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha dichiarato il voto di astensione alla legge nel complesso e ha voluto sottolineare la contrarietà del gruppo all'art. 16 che prevede che il rilascio di concessioni e autorizzazioni, sia fatto direttamente dai dirigenti della struttura competente in materia, in quanto questa modifica creerà difficoltà nei vari uffici regionali, quando, di fatto, vi è già una struttura creata appositamente.

Voto di astensione anche per il gruppo Forza Italia che, attraverso il suo Vicecapogruppo Mauro Baccega, si è soffermato sull'edilizia residenziale pubblica, tematica che non è stata neanche sfiorata nel testo di legge.

Il Presidente della quarta Commissione, Giulio Grosjacques, nell'annunciare il voto favorevole del gruppo UV, ha osservato che con questo testo si sburocratizzano le pratiche amministrative, dando una maggior tranquillità e una velocità di rapporti con lo Sportello unico degli enti locali. Per il Consigliere, l'aumento del plafond di CVA per gli investimenti nei prossimi cinque anni è un bene, così come l'articolato in materia di concessioni idroelettriche fa chiarezza tra le competenze in capo alla politica e quelle in capo alla dirigenza: sarà importante, secondo Grosjacques, concentrarsi su di una legge che disciplini le concessioni e le eventuali sanzioni al fine di evitare di riempire gli uffici di contenziosi.

Il Capogruppo FD-PD, Paolo Cretier, ha annunciato il voto favorevole del gruppo evidenziando che la legge contiene interventi necessari per l'adeguamento all'attuale situazione legislativa. Per quanto riguarda il gioco della morra, ha ricordato che si tratta di un gioco tradizionale e che esistono giochi ben più pericolosi.

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi (SA), ha osservato che si è operato per agevolare ulteriormente le attività di tipo ricettivo, produttivo, pubblico e di edilizia scolastica, consentendo di poter ancora fruire, sino al 31 ottobre, delle norme autorizzative semplificate per le realizzazioni o ampliamenti dei déhors o degli attendamenti legati ad attività ricettive in quota, nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari- antisismici e di sicurezza. È stata quindi inserita all’interno del disegno di legge una norma specifica che posticipa di fatto il termine attuale del 30 aprile sino al 31 ottobre 2022, garantendo così lo svolgimento delle attività ben oltre la prossima stagione estiva.

Il Capogruppo di AV-VdA Unie, Albert Chatrian, ha sottolineato come il provvedimento sia stato attentamente analizzato da tutte le Commissioni consiliari. Nell'annunciare il voto positivo del gruppo, ha rimarcato come la legge vada nella direzione di semplificare e di trovare soluzioni per i vari Dipartimenti regionali, dando risposte puntuali alla comunità valdostana.

 

SC-LT

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Comunicato n° 237 del 27 aprile 2022
Approvato l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026

 

Nella seduta del 27 aprile 2022, il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 16 astensioni (Lega VdA, PlA, PCP, FI) un testo di legge che aggiorna il Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2022-2026.

Il provvedimento è il frutto del coordinamento tra il disegno di legge della Giunta regionale sul Piano e la proposta di legge del gruppo Progetto Civico Progressista in materia di gestione dei rifiuti speciali ed è stato illustrato in Aula dal Presidente della terza Commissione "Assetto del territorio" e dalla Vicecapogruppo di PCP.

Il Presidente della terza Commissione, Albert Chatrian (AV-VdAU), ha ricordato che gli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026 sono conformi a quelli stabiliti dal pacchetto europeo di misure sull'economia circolare, che supera il concetto di differenziazione del rifiuto e spinge sulle politiche di riduzione della produzione dei rifiuti e del miglioramento della capacità di recupero: si sposta quindi l'attenzione sul riutilizzare, rinnovare e riciclare i materiali esistenti; quello che normalmente si considerava come rifiuto può essere trasformato in una risorsa e i rifiuti residui possono così diventare prossimi allo zero. La transizione verso un'economia circolare, ha detto il Consigliere, richiede però la partecipazione e l'impegno di tutta la comunità, dalle imprese, ai consumatori, alla politica.

L'aggiornamento del Piano si articola nella gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, nella bonifica delle aree inquinate e nei criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti di trattamento dei rifiuti e delle aree idonee al trattamento dei rifiuti.

Nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani, come ha evidenziato il Consigliere Chatrian, lo scenario assunto a riferimento è quello che mira a raggiungere, entro il 2026, un tasso netto di riciclo per i rifiuti urbani del 65% e un tasso di raccolta differenziata almeno pari all'80%. L'obiettivo generale è quello di ridurre l'attuale tendenza di aumento della produzione pro-capite dei rifiuti, di ridurre il conferimento in discarica, al fine di raggiungere l'obiettivo del 10% di rifiuti conferiti in discarica al 2035. Il conseguimento degli obiettivi di Piano sarà perseguito anche attraverso l'estensione della raccolta porta a porta e l'attivazione della tariffazione puntuale. Sempre in materia di rifiuti urbani, si prevede il rafforzamento delle attività di controllo e di vigilanza in materia di tutela ambientale, il miglioramento della dotazione impiantistica regionale, il monitoraggio costante della gestione dei rifiuti e l'analisi di fattibilità di adottare un modello di gestione incentrato su di un unico ATO.

Sotto il profilo impiantistico, la previsione è quella di integrare l'attuale impiantistica per chiudere all'interno della regione il ciclo di recupero dell'umido, del verde e dei fanghi di depurazione trasformandoli in prodotti quali compost di qualità da riutilizzare nel settore agricolo e nei recuperi ambientali. Fatta salva la previsione di una riorganizzazione delle discariche comunali di rifiuti inerti, non è prevista la realizzazione di nuove discariche.

Secondo il Consigliere Chatrian, l'analisi effettuata sulle quantità e tipologie di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi evidenzia che i quantitativi di rifiuti speciali prodotti all'interno della regione sono così modesti da non giustificare, per la maggior parte delle tipologie prodotte, la realizzazione di un'impiantistica dedicata: gli obiettivi principali che il Piano intende porsi consistono quindi nel favorire la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti, limitare la realizzazione di nuove discariche e incrementare il tasso di riciclo. In sinergia con il mondo produttivo, si intende sviluppare azioni volte al recupero e al riuso anche attraverso la definizione di un Piano regionale di azione sul green public procurement, promuovendo un mercato locale per l'impiego di tali prodotti.

Il Piano disciplina anche il tributo speciale per il conferimento dei rifiuti in discarica: la tabella è stata aggiornata tenendo conto della sentenza della Corte costituzionale n. 82 del 2021, secondo cui non è legittimo differenziare l'importo del tributo speciale per i rifiuti speciali non pericolosi ammessi allo smaltimento in discariche per rifiuti non pericolosi a seconda che siano prodotti in regione o fuori regione. Sono state riformulate le voci delle tipologie di rifiuto e aggiornati alcuni importi di tributi al fine di disincentivarne il conferimento in discarica.

Il disegno di legge prevede infine, oltre all'aggiornamento quinquennale, la possibilità di revisione qualora dal rapporto di monitoraggio intermedio si evidenziasse che i risultati raggiunti non sono in linea con gli obiettivi o le ricadute ambientali del Piano stesso.

La Consigliera Chiara Minelli ha osservato che il testo che approda oggi in Aula recepisce nella sostanza molti elementi della proposta di legge di PCP, nata dalla necessità di colmare un vuoto normativo su alcuni aspetti della gestione dei rifiuti e in particolare di quelli speciali, che nella legge 31/2007 risulta del tutto carente. Secondo la Consigliera, la legge 31/2007, considerata la "legge quadro" regionale in materia di gestione dei rifiuti, è nel suo complesso uno strumento ormai obsoleto e in parte inadeguato; con il testo di oggi si introducono alcune necessarie integrazioni, ma sono modifiche parziali; l'auspicio è pertanto che l'intera legge 31 venga riformata in tempi rapidi al fine di disporre di una normativa regionale aggiornata e allineata a quella nazionale ed eurounitaria.

Per la Vicecapogruppo di PCP, il testo coordinato di Commissione evidenzia un lavoro prezioso fatto attraverso un confronto serrato durato tre mesi e rappresenta un indubbio passo avanti rispetto al disegno di legge presentato dalla Giunta che non diceva nulla su un tema cruciale come quello delle discariche di rifiuti speciali già autorizzate. Secondo Minelli l'articolo più significativo del nuovo testo è quello relativo alle disposizioni transitorie che indicano come le disposizioni di settore recanti norme imperative siano da applicare anche ai procedimenti e alle autorizzazioni in essere alla data di entrata in vigore della nuova legge: una formulazione che, per la Consigliera, è ancora da affinare e migliorare.

La Consigliera, evidenziando le carenze del Piano del 2015, ha parlato di un panorama poco esaltante ritenendo che i temi centrali da affrontare siano due: il primo, come programmare, attraverso l'aggiornamento del Piano e la legge che lo accompagna, una migliore gestione dei rifiuti urbani in modo da camminare speditamente verso i rifiuti zero; il secondo, come affrontare il fenomeno delle discariche per rifiuti speciali, in particolare quelle di Pompiod e Chalamy. Ha quindi esplicitato gli emendamenti alla legge e al Piano proposti da PCP: da una parte, nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani, occorre essere più determinati nell'arrivare ad un ATO unico e nell'introdurre la tariffazione puntuale; dall'altra, la Consigliera ritiene sbagliato prospettare una nuova discarica di rifiuti urbani, dato che il Piano aderisce all'economia circolare che considera residuale il conferimento in discarica. Riguardo ai rifiuti speciali, per Minelli, il nodo da sciogliere è quello delle autorizzazioni già rilasciate che dovrebbero essere oggetto di riesame, altrimenti la norma rimane monca. Ha infine annunciato alcuni altri emendamenti relativi al monitoraggio dei rifiuti speciali e al volume sulle aree idonee e inidonee.

Sul testo di legge e sul Piano allegato sono stati depositati otto emendamenti del gruppo PCP, di cui tre approvati.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha evidenziato che il Piano rifiuti recepisce gli indirizzi delle direttive unitarie e sarà utile per accedere alle risorse del PNRR. L'allineamento alle normative eurounitarie è un aspetto decisamente delicato in quanto problematiche complesse, come quella dei rifiuti, sono applicate diversamente da Stato a Stato. Secondo il Consigliere, alla tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini contenute nel documento, avrebbe dovuto essere affiancata una maggiore attenzione alla sostenibilità economica del Piano, riferendosi nello specifico ai costi finali che hanno inciso in maniera significativa sulle bollette. Il recepimento dei principi contenuti in questa legge, ha osservato, avrà ulteriori ricadute negative, soprattutto in una regione come la Valle d'Aosta: l'aumento della raccolta differenziata implica più mezzi in circolazione sul territorio. Tenuto conto che, nella realtà valdostana, i costi più elevati del servizio riguardano proprio il trasporto e la raccolta, per il Consigliere di FI si avrà un aumento indiscriminato delle bollette: sarà dunque importante prestare attenzione per mitigare i potenziali effetti negativi del Piano.

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin ha rimarcato che il percorso effettuato in Commissione ha permesso di analizzare tutte le dinamiche che ci possono essere in un Piano di questo tipo, ma ora bisogna portare ad una nuova operatività la gestione dei rifiuti. Per Testolin, c'è stata molta attenzione rispetto alle criticità emerse negli ultimi anni, in funzione anche di timori che la popolazione di determinati territori ha percepito e manifestato: timori che sono stati presi in carico in questa norma, attraverso il coinvolgimento degli enti locali al fine di dare uno sviluppo coordinato e che abbia il minor impatto possibile sul territorio. Secondo il Consigliere, la riduzione in un unico ATO sarà un percorso che gli enti locali dovranno valutare ed attuare anche di concerto e sotto il coordinamento attento della Regione con iniziative che siano omogenee per non discriminare nessun territorio. Da qui, ha osservato, parte un percorso più complesso, la cui difficoltà rimane nella gestione quotidiana delle attività, che sono in capo alle Unités des Communes, a volte anche poco attrezzate amministrativamente: la Regione dovrà quindi dare la possibilità agli enti locali di implementare gli organici per questa tipologia di servizio; anche la popolazione non potrà più chiamarsi fuori per rendere più virtuoso questo meccanismo di economica circolare, con l'obiettivo di avere una gestione più corretta e più utile alla salvaguardia del territorio, cosi come la stessa Regione dovrà prendersi carico di esigere all'interno dei propri appalti l'utilizzo di materiale rivitalizzato remunerandolo in maniera corretta.

Il Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU) ha ricordato che, oltre a definire un quadro di principi, il Piano fornisce anche un'impostazione metodologica che sarà il riferimento futuro per le azioni di raccolta e smaltimento e recupero di rifiuti nel rispetto delle norme e dei vincoli in tema ambientale per raggiungere obiettivi virtuosi dal punto di vista del rispetto dell'ambiente, ma anche soprattutto migliorando il sistema gestionale di raccolta, selezione e smaltimento dei rifiuti. Il Consigliere ha voluto evidenziare la centralità del tema dell'economia circolare, della riduzione di produzione di rifiuti, del loro riutilizzo e del rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali che sono la logica consequenziale del passaggio tra differenziare e smaltire alla base dei precedenti Piani, e il ridurre la produzione di rifiuti, selezionare e recuperare indicati in questo Piano. Anche la raccolta e la gestione dei rifiuti sarà effettuata con una modalità più attuale e più efficace rispetto a quanto fatto nel passato, assicurando omogeneità del servizio ma anche salvaguardando le particolarità del territorio e quindi adattando le migliori e più efficaci modalità di gestione del servizio, in termini obiettivi di efficacia del servizio e di impatto economico sui cittadini. Sul tema dei rifiuti speciali, il Consigliere ha sottolineato che il Piano dedica molta attenzione alla gestione dei rifiuti speciali e all'individuazione delle aree idonee per il loro trattamento in modo che non si ripetano gli errori del passato. I movimenti autonomisti, ha detto Jordan, da sempre attenti alle tematiche ambientali e al rispetto del territorio, così come tutta la maggioranza, hanno voluto, rispetto al tema dei rifiuti speciali, inserire nel piano forti vincoli autorizzativi, impedendo possibili speculazioni sul tema dei rifiuti che, però, tengono conto del fatto che le discariche presenti sul territorio regionale sono necessarie per raccogliere anche i rifiuti speciali prodotti dall'economia e dal territorio e valdostani. Il Piano affronta inoltre il tema delle discariche Pompiod e Chalamy che hanno creato legittime preoccupazioni e pone le basi normative che permetteranno nei prossimi mesi di definire positivamente questa vicenda, con tutto il rispetto per il territorio e per l'ambiente.

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), soffermandosi sul trattamento dei rifiuti urbani, ha osservato che basare l'intero sistema di gestione dei rifiuti sulla differenziazione affidata alla buona volontà dei cittadini e alla capacità di differenziare correttamente è un primo punto debole perché la qualità del prodotto che emerge alla fine di questo ciclo è tendenzialmente bassa e la società Enval è obbligata alla ricompattazione del rifiuto o al trasporto fuori Valle negli impianti di pirogassificazione. Tutto questo, ha detto il Consigliere, ricadrà sui costi di TARI a carico dei cittadini e si perde l'occasione per un uso economicamente sostenibile dei rifiuti: per difendere l'ambiente bisogna darne le armi, che sono basate sulle leggi di mercato, bisogna costruire un'economia fondata sulla reddittività, compresa quella del trattamento dei rifiuti. Ha quindi rimarcato che nel Piano non si trova una risposta agli impianti di discarica di inerti, la cui distribuzione è poco equilibrata e poco strategica rispetto al territorio, con zone scoperte dai servizi. I rifiuti speciali pericolosi non sono mostri: devono essere trattati per ridurne la pericolosità lavorando sulla linea dell'approfondimento tecnologico, evitando l'effetto Nimby. Per Distort, questo Piano non dirime le questioni e non dà risposte: i comitati rimarranno scontenti, i cittadini preoccupati e i gestori degli impianti con la spada di Damocle di restrizioni o chiusure. Non ci sono nel Piano misure efficaci di mitigazione degli impatti ambientali e paesaggistici delle discariche: in un territorio a vocazione turistica, l'elemento bellezza è un fatto sostanziale della sostenibilità economica. Ha quindi proposto che l'attività di monitoraggio del Piano non si limiti alle sole ricadute ambientali ma si estenda al controllo dei costi che ricadono direttamente sui cittadini, al fine di mettere in atto una politica imprenditoriale non solo a livello regionale ma anche comunale. Per la Lega, il contenimento del costo a carico dei cittadini è un requisito imprescindibile così come lo sono le attività imprenditoriali che devono avere la possibilità di svolgere il loro lavoro sapendo dove e come conferire i materiali, semplificando loro l'attività. Infine, ha concluso Distort, al monitoraggio va affiancata un'attenta e costante attività di ricerca e di sperimentazione sulle migliori tecniche di settore.

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, definendo il Piano come uno strumento agile e modificabile, efficiente e mirato, ha evidenziato che il documento è il frutto di un confronto con tutti gli attori interessati del mondo della politica e della società civile, ma il raggiungimento degli obiettivi dipende dall'impegno di tutta la popolazione nelle attività di differenziazione dei rifiuti. Per quanto riguarda le discariche comunali che devono essere adeguate e autorizzate, il Consigliere ha indicato la necessità di fare specifiche valutazioni zonali dando la possibilità di differenziare sulla base della tipologia di materiale e delle piccole quantità prodotte da artigiani e privati. Bisognerà comunque sostenere economicamente la messa a norma di tutti i siti che saranno considerati necessari, sostenibili e utili e, alcuni, potrebbero essere chiusi sulla base delle risultanze del confronto con gli enti locali interessati. Per quanto riguarda la discarica regionale è necessario tenere presente che questa si esaurirà nel futuro e non si è ancora arrivati a una tariffa puntuale di conferimento. Sicuramente, secondo Cretier, il riuso generalizzato, il riciclo specifico, il recupero e la differenziazione consentiranno di arrivare a un sistema integrato con i benefici che ne deriveranno. Particolare attenzione va poi posta all'informazione alla popolazione a ai controlli per evitare abusi e mal costumi. Sulla questione dei rifiuti speciali, il Capogruppo ha ricordato che questi sono smaltiti dalle imprese sulla base di valutazioni economiche scegliendo liberamente sul mercato regolato da norme statali. Per quanto riguarda, invece la discarica di Chalamy, ha voluto precisare che questa è stata classificata - con delibera di Giunta nel 1995 - di seconda categoria di rifiuti speciali inerti e non come cava di estrazione.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha evidenziato che da un anno PCP sta cercando di dare risposte concrete, in particolare alle criticità dei rifiuti speciali e alle discariche di Pompiod e Chalamy: lavoro che è servito a migliorare il testo presentato dalla Giunta inserendo diverse proposte di PCP come l'inserimento della tabella dei tributi, l'impegno di approvare le norme tecniche di attuazione e l'esplicitazione del principio dell'adeguamento alle norme imperative. La Consigliera si è concentrata sulla discarica di Pompiod perché su questa rimangono criticità: i cittadini avevano ragione a temere i camion che arrivavano da fuori Valle, infatti, i risultati delle analisi riportati nella perizia della procura hanno evidenziato la presenza di amianto o fenoli, la documentazione progettuale presenta carenze, nonché diversi aspetti che non rispettavano il decreto legislativo 36/2003 relativi alla barriera di confinamento, ai sistemi di contenimento e di abbattimento delle polveri, al sistema di monitoraggio delle acque sotterranee. Una pianificazione regionale lungimirante dovrebbe quindi rispondere ai principi di autosufficienza e prossimità e mettere a sistema gli impianti integrando i cicli al fine di rispondere alle esigenze del territorio ed evitare una eccessiva discrezionalità. Questi due principi, oltre a garantire la tutela della salute rispondono anche al problema delle “Ecomafie”. Per la Capogruppo, il Piano rispetto ai rifiuti urbani è scritto meglio e quindi il continuo richiamo al pirogassificatore in questo dibattito, come se questo non avesse dei costi o non gravasse sulle bollette, è preoccupante. L'ingegner Tornavacca in Commissione ha ribadito come la scelta di non andare verso il pirogassificatore è stata la scelta giusta stante i quantitativi di rifiuti prodotti. La colpa dell’aumento delle tariffe sta nei 10 anni persi dal referendum e parlare di "politiche sinistre" vuol dire non conoscere la realtà. La zona geografica che ha le tariffe più basse d’Italia e quella più “virtuosa”, è la provincia di Treviso con il consorzio Contarina (il cui storico presidente era di FI, ed è venuto in Valle prima e dopo il referendum). La tariffazione puntuale e un unico ambito territoriale, ha detto la Consigliera, sono gli strumenti più efficaci, ma il Piano è poco incisivo e si rimandano anche queste scelte strategiche. Il sistema valdostano è inefficace e inefficiente ed è per questo che costa: gli emendamenti presentati da PCP cercano di porvi rimedio e di accelerare le scelte strategiche.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha definito il Piano come il frutto di un lavoro molto approfondito e dettagliato che si pone obiettivi realizzabili, calati sulla realtà locale con iniziative sostenibili e praticabili. Il testo è stato aggiornato con le nuove normative europee e nazionali: gli obiettivi sono molto sfidanti e trattano una materia complessa e articolata che va affrontata con impegno. Le novità principali riguardano il passaggio dalla quantità alla qualità del rifiuto; il potenziamento del riuso e la diminuzione dei rifiuti che resta l'obiettivo principale. Il documento ha tenuto conto delle osservazioni dei comitati, delle associazioni di categoria e degli enti locali che dovranno poi attuare gli obiettivi programmatici e di pianificazione attraverso i futuri documenti attuativi e le norme tecniche che declineranno le modalità operative. Per quanto riguarda la questione dei costi, il Presidente Lavevaz ha evidenziato che, sia a livello pianificatorio che di messa in campo da parte degli enti locali, si sta facendo un grande sforzo. Nel Piano sono incluse analisi di tipo economico rispetto alla raccolta differenziata e si è visto che dopo un aumento iniziale in fase di prima applicazione, i costi tendono a ridursi, a fronte di un servizio che deve essere ben organizzato. Sicuramente, la situazione attuale, condizionata dalla difficoltà di reperire materia prima, sta dando un'ulteriore spinta alla riduzione dello spreco e al recupero della maggior parte del materiale, differenziando meglio. Sulla questione dei trasporti, il Presidente ha ricordato che il Piano è un documento innovativo in quanto ottimizza i percorsi, utilizzando anche mezzi a bassa emissione e prevede la possibilità di un servizio a chiamata per le frazioni isolate, finalizzata a minimizzare gli spostamenti dei mezzi che sono potenziati con più vasche di raccolta. In materia di rifiuti speciali il Piano prevede l'attuazione di un sistema circolare (Green Public Procurement) per sviluppare un mercato che coinvolge le pubbliche amministrazioni finalizzato a produrre meno rifiuti e creare prodotti da immettere sul mercato locale che li potrà assorbire come succederà, ad esempio, per il compost prodotto dalla raccolta differenziata dell'umido. Sui rifiuti pericolosi, il Presidente ha segnalato che la Valle d'Aosta ha modeste quantità di produzione che non giustificano la realizzazione di impianti specifici.

Il Vicecapogruppo di FD-PD, Andrea Padovani, annunciando il voto favorevole del proprio gruppo, ha ricordato l'aspetto innovativo del nuovo Piano: quello precedente puntava ad aumentare la quota di raccolta differenziata mentre quello attuale punta sull'economia circolare, modello nel quale si incentivano ricondizionamento, riuso e riciclo dei prodotti allungandone il ciclo di vita in modo da ridurre i rifiuti al minimo. Questo sistema può creare nuovi posti di lavoro contribuendo efficacemente alla salvaguardia dell'ambiente. Ha poi definito importante che si stia arrivando a una conclusione positiva delle vicende di Chalamy e Pompiod in collaborazione con i territori interessati.

Il Consigliere di Pour l'Autonomie Augusto Rollandin ha specificato che il testo di legge è il risultato di un lungo approfondimento in Commissione, ma è stato appena accennato il discorso del pirogassificatore, che è stato oggetto di un referendum: tuttavia, oggi nelle varie indicazioni sul come e sul dove conferire, su quali riferimenti e quali difficoltà economiche dovranno essere affrontate a causa di problematiche che progressivamente vengono a galla, sarebbe opportuno valutare le evoluzioni del settore e capire cosa significhi la soluzione del pirogassificatore, che avrebbe potuto e potrebbe portare benefici importanti.

 

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Comunicato n° 238 del 27 aprile 2022
Respinta una mozione sulle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie

Nella seduta del 27 aprile 2022 il Consiglio ha respinto con 19 voti di astensione e 15 voti favorevoli una mozione dei gruppi Forza Italia e Lega VdA, rinviata dalle due precedenti sedute dell'Assemblea (23 e 24 marzo e 6 e 7 aprile), che intendeva impegnare la Giunta a riportare alla normalità la situazione delle liste d'attesa per le prestazioni sanitarie entro il 31 dicembre 2022.

L'iniziativa prende spunto da una ricognizione dell'USL secondo la quale al 31 dicembre 2021 rimanevano ancora da recuperare 1.417 ricoveri programmati, 6.702 prestazioni strumentali e visite specialistiche, 1.081 screening per tumore della mammella, della cervice e del colon retto. Il Piano operativo regionale di recupero delle liste d'attesa approvato dalla Giunta a fine gennaio 2022 prevedeva il recupero del 30% di tutte le prestazioni arretrate o sospese entro il 30 giugno 2022, del 40% al 31 ottobre 2022 e dell'ultimo 30% al 31 dicembre. Atteso che la pandemia ha attenuato la sua forza e che la campagna di vaccinazione ha ridotto la sua operatività, il Consigliere ha chiesto l'impegno del Governo regionale per riportare alla normalità la situazione entro il 31 dicembre 2022 perché i valdostani non possono sopportare ulteriori ritardi ed è necessario agire per un cambio di paradigma che porti ad un maggiore impegno nel controllare gli indirizzi dati all'Azienda.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha ricordato che la Valle d'Aosta è stata una delle poche Regioni a rispettare il termine del 31 gennaio 2022 posto dalla legge Finanziaria per approvare il Piano operativo del recupero delle liste d'attesa. Questo problema rappresentava già una criticità rilevante nel 2019 che si è acuita nel 2020 con la pandemia e che, con azioni specifiche, nel 2021-22 si è cercato di gestire compatibilmente con il susseguirsi delle diverse ondate pandemiche e con le sempre maggiori difficoltà legate alla carenza di personale, ottenendo comunque risultati migliori rispetto all'epoca pre-Covid. L'Assessore Barmasse ha aggiunto che, per garantire il cittadino, l'Azienda USL ha posto in essere percorsi di tutela per gli utenti ai quali non riesce a garantire i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali: è stato realizzato l'opuscolo "Liste d'attesa, quanto conosci i tuoi diritti?" che fornisce le conoscenze rispetto ai diritti esigibili in materia di liste d'attesa distribuito in vari punti del territorio regionale e disponibile negli ambulatori dell'Azienda sanitaria. L'Assessore ha quindi chiesto il ritiro della mozione.

 

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Comunicato n° 239 del 27 aprile 2022
Interrogazione sulla norma di attuazione per le concessioni idroelettriche

 

Nella seduta consiliare del 27 aprile 2022, il gruppo Pour l'Autonomie ha riportato all'attenzione dell'Aula la questione della norma di attuazione per le concessioni idroelettriche. In particolare, avendo appreso che quasi tutti i Ministeri hanno espresso parere positivo sulla bozza di norma, ha chiesto al Governo regionale a che punto siano i lavori della Commissione paritetica.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che la Commissione paritetica ha approvato una bozza di norma che è stata inviata ai Ministeri competenti, i quali hanno risposto con delle osservazioni. La Paritetica sta interloquendo con i Ministeri per trovare delle soluzioni volte a mantenere il testo così come è stato scritto dalla Commissione stessa. Ad oggi manca solo il parere del Ministero dello sviluppo economico, che si attende per le prossime settimane. Il Presidente ha quindi annunciato che nei prossimi giorni farà il punto sulle osservazioni con i componenti di parte regionale della Paritetica.

Il Consigliere Augusto Rollandin ha replicato che la preoccupazione è alta ed è importante far valere i diritti della Regione rispetto a chi non è in linea con questi principi: ci risulta, ha detto il Consigliere, che ci siano dei Ministeri che non sono d'accordo su questa norma di attuazione. Su questo tema, il gruppo PlA ha fatto diverse iniziative ispettive perché si tratta di una norma di grandissima importanza che bisogna fare approvare nel poco tempo che rimane da qui alla fine della Legislatura del Parlamento. Ha quindi invitato il Presidente a sollecitare le risposte in tempi brevi per evitare la débâcle totale.

 

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Comunicato n° 240 del 27 aprile 2022
Interpellanza sugli esami abilitativi per pisteur-secouriste

 

Gli esami abilitativi per pisteur-secouriste, l'operatore addetto al recupero e al primo intervento di soccorso agli infortunati sulle piste di sci, sono stati al centro di un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 27 aprile 2022 dal gruppo Pour l'Autonomie.

In particolare, il Capogruppo Marco Carrel ha chiesto informazioni in merito a quando la Regione ha organizzato gli ultimi esami, quanti sono stati i nuovi iscritti all'albo dei pisteurs-secouristes nell'ultimo quinquennio e quanti di essi abbiano sostenuto l'esame abilitativo organizzato dalla Regione, nonché se si intenda prevedere un fondo per rimborsare almeno in parte i costi sostenuti dai valdostani che hanno sostenuto gli esami abilitativi presso società di formazione private abilitate.

L'Assessore al turismo e sport, Jean-Pierre Guichardaz, ha premesso che al servizio di soccorso disciplinato dalla legge regionale si accede dopo la frequenza di un corso di formazione e il superamento di un esame, ma che è previsto un esonero ai corsi e l'ammissione diretta ai corsi per chi comprova un'attività di aiuto pisteur per due anni e per chi ha seguito dei corsi di formazione per profili equivalenti a pisteur. Normalmente sono previste due sessioni annuali di esami - a marzo e a settembre - a seguito della presentazione delle istanze: gli ultimi esami sono stati indetti nel 2017, che hanno visto l'abilitazione di 12 pisteurs-secouristes per le piste da discesa. L'Assessore ha precisato che la sessione era riservata solo a chi aveva svolto le mansioni di aiuto-pisteur e ai soggetti che avevano seguito i corsi di formazione per profili professionali equivalenti a pisteur.

L'Assessore ha quindi specificato che dal 2017 al 2022, vi sono stati 23 nuovi iscritti, di cui 12 per superamento esame e 11 per riconoscimento titoli conseguiti in altre regioni o altri Paesi. Ad oggi, sono 336 i pisteurs-secouristes, di cui 329 operatori per lo sci di discesa e 7 per il fondo.

L'Assessore ha osservato che è vero che non sono stati organizzati corsi ex-novo, ma è vero che molti operatori prestano servizio sulle piste come aiuto-pisteur e possono quindi accedere direttamente all'esame, la cui sessione è in corso di svolgimento in questo mese.

Rispetto ai soggetti che hanno seguito corsi abilitanti presso società private, l'Assessore Guichardaz ha specificato che, allo stato attuale, non è possibile erogare un rimborso visto che le risorse finanziarie disponibili sono state messe in campo per superare gli effetti socio-economici della pandemia da Covid-19.

Nella replica, il Capogruppo di PlA si è detto contento che vi sia un corso di abilitazione, perché deve essere una priorità per la Regione che i giovani siano valorizzati nei comprensori sciistici valdostani. Il Consigliere ha inoltre auspicato che l'Amministrazione regionale organizzi a breve dei nuovi corsi, perché non ci si può soltanto avvalere della figura degli aiuto-pisteur.

 

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Comunicato n° 241 del 27 aprile 2022
Interpellanza sulla linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier

Il tema della ferrovia dell'alta Valle è stato nuovamente affrontato nella seduta consiliare del 27 aprile 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che con legge regionale 22/2016 sono stati previsti la riattivazione e il potenziamento della direttrice Aosta/Pré-Saint-Didier a cui è seguito, nel 2017, un Accordo quadro fra Regione e Rete ferroviaria italiana che impegnava RFI a realizzare a proprie spese le opere necessarie gli interventi per riattivare la linea. Sempre nel 2017 è stato istituito un Tavolo tecnico coordinato dalla Regione che ha cofinanziato uno studio per individuare gli interventi necessari per incrementare la portata assiale della tratta per consentirne l'utilizzo anche dei treni fino a 18 tonnellate, mentre RFI si è impegnata a concludere il progetto di fattibilità tecnico-economica nei primi mesi del 2022. Ha quindi chiesto in che data si è svolta l'ultima riunione del Tavolo tecnico e con quali esiti; quali sono le iniziative intraprese dal Presidente della Regione per richiamare RFI e il Ministero delle infrastrutture al rispetto degli impegni presi; se è già stata definita la programmazione degli interventi di manutenzione straordinaria per attivare la tratta dell'alta Valle a partire dal 2024, utilizzando anche il personale e i treni bimodali di proprietà regionale che sarebbero sottoutilizzati negli anni di chiusura della linea Aosta/Ivrea.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha risposto che l'ultima riunione del Tavolo tecnico si è svolta il 31 marzo 2022 e che RFI ha richiesto alcune attività supplementari che hanno comportato uno slittamento dei tempi e un incremento del costo delle opere. Rispetto agli interventi per portare il carico assiale a 18 tonnellate RFI ha riferito che si sono resi necessari ulteriori indagini sulle sette opere più complesse della tratta, posticipando il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica da febbraio a fine giugno 2022 con un aumento del costo stimato da 5 a 5,6 milioni di euro. RFI ha inoltre evidenziato che per quanto riguarda il progetto di fattibilità tecnica ed economica degli interventi per la riapertura della linea, è emersa la necessità di ulteriori lavori (rinnovo e implementazione degli impianti di informazione al pubblico, illuminazione nelle stazioni, lavori di impermeabilizzazione delle gallerie, smaltimento dei materiali di risulta) e che tali necessità hanno fatto slittare da maggio a giugno la data di completamento di questo progetto con un incremento dei costi passando da 44 a 53,4 milioni di euro. Se poi vi fosse anche la necessità di smaltire eventuali materiali contenenti amianto bisognerà prevedere ulteriori 6 milioni di euro.

Il Presidente Lavevaz ho poi fatto il punto sulle azioni intraprese specificando che il tema del rispristino della linea è stato trattato, insieme ad altre esigenze del sistema ferroviario valdostano, nel corso di una riunione del 29 ottobre 2021 con i dirigenti apicali di RFI. Nell'Accordo quadro (che non contempla uno specifico obbligo di RFI) sono inoltre indicate le strategie della Regione per fornire a RFI indicazioni chiare per la loro attuazione. L'Amministrazione regionale continuerà a richiedere i lavori per la riapertura di questa linea in tutte le occasioni di interlocuzione con RFI; ulteriori azioni, specialmente nei confronti del Ministero volte ad ottenere il finanziamento dei lavori, potranno essere attuate solo completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Anche per gli interventi di manutenzione straordinaria necessari per attivare la linea ferroviaria, l'Assessore ad interim, ha sottolineato che la programmazione potrà essere definita dopo il completamento del progetto di fattibilità che consentirà di individuare le lavorazioni da fare, i costi e il quadro economico e amministrativo.

Infine sull'utilizzo dei treni bimodali è stato sottolineato come l'Aosta/Pré-Saint-Didier non sia un'alternativa di utilizzo per il materiale o per il personale dell'Aosta/Ivrea (che sarà interessata da una lunga interruzione del servizio quando saranno avviati i lavori per l'elettrificazione della linea): i treni bimodali della Regione vanno visti, anche per la fase di sospensione della tratta Aosta/Ivrea, come un mezzo per migliorare il viaggio dell'utenza valdostana che si sposta verso Torino e il loro utilizzo dovrà essere definito in questa ottica.

La Consigliera Minelli ha ritenuto inaccettabile un'attesa di quattro anni dall'Accordo quadro per la realizzazione di queste che, per RFI, rappresentano un obbligo giuridico. Per quanto riguarda, il progetto di fattibilità tecnico, ha rilevato il notevole incremento dei costi osservando che questi sono in capo a RFI, la quale dovrà reperire attraverso i canali corretti la dotazione finanziaria necessaria. Per quanto riguarda le iniziative per il rispetto dell'Accordo quadro, la Consigliera ritiene che ci debba essere un'azione costante di sollecitazione e di insistenza nei confronti di RFI. Infine, ha ribadito l'importanza di affiancare la situazione della tratta Aosta/Ivrea con quelle dell'Aosta/Pré-Saint-Didier dal momento che l'alta Valle ha un problema di trasporto e nella nostra regione vive, opera e lavora il personale ferroviario che, a seguito della chiusura della tratta Aosta/Ivrea, potrebbe essere trasferito altrove come hanno evidenziato le organizzazioni sindacali. Il termine del mese di giugno è vicino ed è necessario affrontare le questioni in tempi rapidi avendo un'idea di come operare al ricevimento del piano di fattibilità.

 

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Comunicato n° 242 del 27 aprile 2022
Interpellanza sulla sistemazione delle strade regionali

 

Nella seduta consiliare del 27 aprile 2022, è stato affrontato il tema della sistemazione delle strade regionali con un'interpellanza presentata dal gruppo Forza Italia.

Il Consigliere Mauro Baccega ha evidenziato lo stato di degrado delle pavimentazioni in molte strade regionali, rilevando che, in vista della stagione estiva e del Giro d'Italia, è necessario avere strade efficienti e sicure per moto, auto e biciclette. Ha quindi chiesto se il personale addetto alla gestione delle strade ne ha segnalato le condizioni; a quanto ammonta il finanziamento di bilancio per la stesura degli asfalti e la manutenzione delle strade regionali; quanti chilometri di manto stradale saranno interessati dagli interventi e quando inizieranno i lavori. Infine, ha voluto sapere se è intenzione del Governo proporre il Piano asfalti alla Commissione consiliare competente.

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, nel rappresentare la grave carenza di personale (con 8 capo cantonieri nel 2019, entro la fine 2022 saranno tre, attualmente sono 5), ha specificato l'impegno dell’Amministrazione regionale per garantire il transito in sicurezza sui 500 chilometri di strade regionali, 327 ponti - di cui 192 ispezionati nel 2021 e i restanti nel 2022 - oltre una cinquantina di gallerie che compongono la rete viaria regionale.

L'Assessore Marzi ha rimarcato che per il triennio 2022-2024, è stato destinato alla sicurezza stradale e alla manutenzione delle infrastrutture regionali il significativo investimento di 31,6 milioni di euro, a cui si sommano 8,3 milioni di euro assegnati dallo Stato nel periodo 2021-2026 per gli interventi dedicati all’accessibilità alle aree interne nei territori dei comuni delle Unités des communes Évançon, Mont Rose, Walser e Grand-Paradis che saranno utilizzati per migliorare la pavimentazione e la sicurezza di strade regionali, gallerie e viadotti.

Riguardo all’importo complessivo di circa euro 3,2 milioni di euro stanziato in bilancio per il 2022, l'Assessore ha specificato che sarà possibile intervenire nell’asfaltatura di circa 20 km di strade regionali, una quantità sostanzialmente in linea rispetto alla media dell’ultimo triennio. L’avvio degli interventi è previsto dal prossimo mese di maggio, tenendo conto che le tempistiche sono condizionate dalle difficoltà di reperimento delle forniture provenienti a causa dei forti incrementi delle materie prime e dei costi energetici, e dai tempi di riapertura degli impianti di produzione del conglomerato bituminoso.

L'Assessore ha quindi ricordato che per dare maggiore possibilità di respiro alle imprese, l'Amministrazione ha previsto di intervenire con la delibera n. 381 di aprile 2022 per adeguare i prezzi delle pavimentazioni stradali, oltre ai progetti già approvati ma non ancora appaltati, dando la possibilità di verificare la stima dei lavori per consentirne la loro riapprovazione attraverso l’istituzione di un fondo dedicato che possa sostenere l'eventuale aumento dei costi delle opere programmate.

Il Consigliere Baccega ha replicato che il tema della sicurezza delle strade è importantissimo: bisogna garantire strade sicure per i cittadini valdostani e per i turisti, per le auto come per le biciclette. Il Consigliere si è detto contento che questa tematica sia diventata una priorità per l'Amministrazione regionale e ha auspicato che gli interventi si realizzino quanto prima.

 

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Comunicato n° 243 del 27 aprile 2022
Interpellanza sull'esternalizzazione dei servizi dell'Azienda USL

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 27 aprile 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la questione dell'esternalizzazione dei servizi dell'Azienda USL.

La Capogruppo, richiamando una delibera del Direttore generale dell'Azienda USL dello scorso marzo con cui veniva affidata a una ditta esterna la copertura di un ambulatorio di pronto soccorso presso la Struttura complessa di accettazione e di urgenza dell'ospedale per un impegno di spesa di oltre 228 mila euro, ha interpellato il Governo per sapere quali altri servizi siano affidati a società esterne, in che percentuale e con quali costi e quali sono le azioni intraprese per ridurre questa tendenza all'esternalizzazione.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha premesso che la procedura di esternalizzazione di un servizio rappresenta l'ultimo passaggio, meramente eventuale, di un iter che viene avviato in caso di grave carenza di personale di una struttura dell'USL Valle d'Aosta. Ha quindi specificato che l'Azienda ha provveduto a esternalizzare alcuni servizi ospedalieri legati in particolar modo all'area emergenziale: esternalizzazioni che si sono rese necessarie per garantire il rispetto dei LEA senza incorrere nell'interruzione del servizio pubblico di emergenza-urgenza. In particolare si tratta di: un ambulatorio di pronto soccorso presso la S.C. Medicina e chirurgia di Accettazione e di urgenza dell'ospedale Parini per il periodo 20 gennaio - 31 dicembre 2022 per l'importo di 454.354 euro; fornitura di prestazioni di traumatologia in regime di emergenza e di urgenza presso la S.C. Ortopedia e traumatologia per l'ospedale Parini per il periodo 1° febbraio-31 dicembre 2022 per l'importo di 722.690 euro; fornitura di prestazioni di radiologia diagnostica in regime di emergenza e di urgenza presso la S.C. Radiologia diagnostica e interventistica dell'ospedale Parini per il periodo 9 agosto-31 dicembre 2022 per l'importo di 242.345 euro.

Per quanto riguarda le azioni per limitare l'esternalizzazione, l'Assessore ha segnalato che sono state presentate alla Commissione consiliare competente le linee di intervento contenute nel Piano attrattività che l'AUSL sta procedendo ad attuare. Tra le altre iniziative importanti ha poi ricordato anche l'indennità di attrattività per medici e infermieri prevista con legge regionale del 2021 e l'attività di reclutamento di personale ordinaria e straordinaria di personale sanitario non solo per l'emergenza Covid che ha impegnato l'Azienda sanitaria nell'espletamento di procedure concorsuali per il personale medico da assumere a tempo indeterminato.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha replicato che la situazione della carenza del personale medico e sanitario in atto è il frutto di un'errata programmazione e di una governance poco attenta che opera scelte senza ampia condivisione. Affidarsi alle cooperative poteva essere d'aiuto durante la pandemia, ma questo non può certo contribuire a dare continuità assistenziale e, purtroppo, nemmeno all'abbattimento delle liste d'attesa che continuano a crescere. La Consigliera ha dichiarato di non comprendere le logiche che sottendono dietro le esternalizzazioni e che, se si avrà modo di confrontarsi in Commissione sul Piano della salute e del benessere sociale forse, si riuscirà a comprendere meglio sulla base di quali dati e valutazioni sono state prese alcune decisioni. Ha poi anche rilevato che l'esternalizzazione, che presenta costi elevati, ha come effetto anche quello di disincentivare la permanenza del personale assunto nel servizio pubblico e, infatti, la Valle d'Aosta svetta per la percentuale di licenziamenti dei medici appartenenti al Servizio sanitario. Risultano poi altre esternalizzazioni non citate nella risposta su cui la Capogruppo chiederà approfondimenti.

 

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Comunicato n° 244 del 27 aprile 2022
Approvata una mozione sulla norma di attuazione per le concessioni di derivazione d'acqua

 

In chiusura dei lavori dell'adunanza del 27 aprile 2022, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista, così come emendata dal Presidente della Regione, sulla norma di attuazione per le concessioni di derivazione d'acqua. Il testo impegna il Presidente della Commissione consiliare competente a organizzare una riunione con il Presidente della Regione e i componenti della Commissione paritetica di nomina regionale per fare il punto sull'iter della norma di attuazione e a monitorare in modo permanente il suo iter al fine di raccogliere e registrare gli aggiornamenti e i progressi in materia e preparare nel migliore dei modi la discussione e la decisione del Consiglio regionale.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che la Valle d'Aosta, pur avendo la titolarità delle acque pubbliche prevista dallo Statuto speciale, non ha competenza per disciplinare con legge regionale le procedure e le concessioni a scopo idroelettrico (competenza che hanno invece le Regioni a statuto ordinario e le Province autonome), ma deve passare attraverso una norma di attuazione. Non conoscendo l'esito dell'iter istruttorio della norma e, sottolineando che la sua approvazione deve avvenire entro il 2022 per evitare che il lavoro svolto sia annullato dallo scioglimento delle Camere e dal rinnovo elettorale, la Consigliera Minelli ha ritenuto importante impegnare il Presidente della Commissione a monitorare la situazione al fine di preparare al meglio la discussione e la decisione del Consiglio regionale.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha proposto in sinergia con il Presidente della prima Commissione, una modifica al testo della mozione, condividendo lo spirito dell'iniziativa e facendosi parte attiva nell'informare la Commissione e nel monitorare l'evoluzione della situazione.

Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 11 e giovedì 12 maggio.

 

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