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Riunione del Consiglio regionale del 22 e 23 giugno 2022

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Comunicato n° 358 del 14 giugno 2022
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in via ordinaria mercoledì 22 e giovedì 23 giugno 2022, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 57 oggetti, di cui 16 interrogazioni, 32 interpellanze e 3 mozioni.

Delle sedici interrogazioni, tre sono del gruppo Forza Italia: progetto "VdAlavora" e problematiche sull'incontro tra domanda e offerta di lavoro in Valle; abolizione del regolamento dell'Azienda USL in merito alla pausa pranzo degli operatori sanitari; indicazioni all'ARER sulle richieste di pagamento dei canoni di locazione di autorimesse oggetto di lavori di adeguamento alla normativa antincendio.

Il gruppo Lega Vallé d'Aoste ha depositato nove interrogazioni: immissioni di specie ittiche e progetti di ricerca su azioni di conservazione degli ambiti acquatici; vendita del castello di Introd ed eventuali interlocuzioni con i nuovi proprietari; coinvolgimento delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità nella predisposizione del progetto "Lo sci per tutte le abilità"; aggiornamento e futura gestione del sistema informativo della società Casinò de la Vallée; congruità degli stanziamenti di bilancio per le tessere di libera circolazione in favore dei profughi ucraini; piani di efficientamento energetico degli edifici dell'Amministrazione regionale; interlocuzione con il Governo in merito alla definizione del protocollo del progetto bandiera per la Valle d'Aosta nell'ambito del PNRR; ritardi nei pagamenti ai beneficiari del bando di sostegno alla locazione 2021; diritto a un canone per i costi energetici accessibile alle famiglie assegnatarie di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato una interrogazione per chiedere conto della norma di attuazione in materia di concessioni idroelettriche e altri dossier all'esame della Commissione paritetica.

Sono tre le interrogazioni del gruppo Progetto Civico Progressista: modalità di utilizzo dell'istituto della mobilità volontaria rivolta al personale del comparto unico della Valle d'Aosta; interlocuzioni con il Comune per sostenere la candidatura di Aosta quale Capitale della Cultura 2025; stato di abbandono ed eventuale rilancio della stazione di arrivo dell'impianto di Punta Indren nel comprensorio del Monterosa.

Delle trentadue interpellanze depositate, sei sono del gruppo Forza Italia: modalità di prenotazione dei biglietti per i concerti dell'edizione 2022 di Musicastelle Outdoor e promozione della tappa valdostana del Jova Beach Party; scelta del progetto "Lo sci per tutte le abilità" nell'ambito del bando nazionale del turismo accessibile; tempi di pubblicazione del bando per il finanziamento, a valere sul PNRR, di progetti di investimento per la riconversione di aree industriali dismesse a favore di centri di produzione e distribuzione di idrogeno verde; sovrapposizione dell'Associazione Quartiere Cogne e della Cooperativa Mont Fallère nella gestione delle aree verdi del quartiere Cogne; affidamento ad una figura professionale qualificata dell'incarico di "Bed Management" nei presidi ospedalieri regionali; predisposizione di una norma che chiarisca le modalità di assegnazione degli alloggi ERP.

Diciannove le interpellanze del gruppo Lega Vallée d'Aoste: nomina del nuovo Assessore all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile; priorità dell'azione di governo e intendimenti in merito alle tempistiche di realizzazione; apertura di un secondo centro di lavorazione della selvaggina autorizzato; problematiche nell'organizzazione della Sagra del Jambon di Saint-Oyen e della Festa del Lardo di Arnad; esito degli incontri con le rappresentanze di settore per l'avvio del percorso di riforma della legislazione regionale in materia di guide escursionistiche; revisione della normativa per le strutture ricettive "Case e appartamenti per vacanza"; valutazioni preventive sui progetti che coinvolgono le istituzioni scolastiche valdostane; creazione di un Liceo scientifico sportivo nel comune di Saint-Vincent con eventuale indirizzo professionale; mancata assegnazione di ulteriori risorse alla scuola dell'infanzia di Issogne per mantenere lo sdoppiamento delle sezioni; risoluzione delle criticità riguardanti gli esami di guida presso la Motorizzazione civile regionale; predisposizione di uno studio per l'implementazione dei collegamenti intervallivi e dei conseguenti effetti sul territorio; recupero e valorizzazione del Palazzo Cogne di Aosta e delle aree circostanti; misure di messa in sicurezza dell'area lungo la Dora Baltea nel comune di Pollein occupata da strutture abusive a fini abitativi; riduzione del "consumo di suolo" nell'ambito della disciplina edilizia regionale; politiche di attrattività, valorizzazione e mantenimento del personale infermieristico dell'Azienda USL; misure per evitare disservizi causati dalle carenze di medici di medicina generale; riqualificazione energetica degli impianti deliberata dall'AUSL; campagne di sensibilizzazione all'utilizzo di farmaci generici o equivalenti; indicazioni all'USL per la destinazione dell'utile di bilancio 2021.

Il gruppo Pour l'Autonomie illustrerà tre interpellanze: assunzione di dirigenti nel comparto unico regionale; modifica del progetto "Lo sci per tutte le abilità"; misure per calmierare l'aumento dei costi dell'energia sostenuti da famiglie e imprese valdostane.

Quattro sono invece le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: interventi per risolvere la problematica della mancanza di collaboratori scolastici; azioni per assicurare il regolare funzionamento dell'attività scolastica regionale 2022-2023; predisposizione di un provvedimento normativo per attuare il passaggio da deflusso minimo vitale a deflusso ecologico nei torrenti regionali; soluzioni per evitare la sospensione dell'indennità di accompagnamento per invalidi in caso di ritardo nell'invio della documentazione relativa al ricovero.

Il Consiglio discuterà infine tre mozioni, di cui due del gruppo Forza Italia: la prima chiede l'impegno del Governo a predisporre e a presentare alla Commissione consiliare competente un rapporto di monitoraggio aggiornato delle diverse Missioni del PNRR; la seconda sollecita l'istituzione di una misura sperimentale di attrattività e sostegno da inserire nei contratti a tempo determinato del settore turistico. L'ultima mozione è del gruppo Lega Vallée d'Aoste per impegnare il Governo ad adottare un "Programma delle priorità di intervento" da attuare nei primi cento giorni dall'adozione del Piano regionale per la salute e il benessere sociale.

Sono state inoltre iscritte per decorrenza termini due proposte di legge: indennità una tantum per lavoratori della Casa di riposo J.B. Festaz coinvolti nell'emergenza Covid-19; disposizioni in materia di garante per la tutela delle persone con disabilità.

La Presidenza del Consiglio precisa, infine, che non è ancora stata iscritta all'ordine del giorno la richiesta di referendum consultivo di iniziativa popolare sulla proposta di legge riguardante le norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nell'attesa dell'audizione dei promotori dell'istanza, così come richiesto, in prima Commissione consiliare "Istituzioni e autonomia" e di conoscere le valutazioni che emergeranno in seguito all'incontro. La convocazione, ufficializzata l'8 giugno, è stata fissata per giovedì 16, alle ore 9. 

L'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, nel numero massimo consentito. Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta.



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Comunicato n° 365 del 20 giugno 2022
Consiglio del 22 e 23 giugno: iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo

L’ordine del giorno del Consiglio regionale, convocato in riunione ordinaria, mercoledì 22 e giovedì 23 giugno 2022, è stato integrato da ulteriori cinque oggetti.

Sono stati iscritti due disegni di legge: il primo contiene disposizioni urgenti in materia agroalimentare e forestale, di imprese turistiche e di personale regionale, mentre il secondo si occupa della concessione di contributi a favore delle piccole stazione sciistiche di interesse locale.

Verranno poi trattate tre interrogazioni a risposta immediata. La prima, depositata dal gruppo Progetto Civico Progressista, chiede di dare una rapida risposta al referendum consultivo avanzata da oltre 3 mila elettori valdostani. La seconda, presentata dal gruppo Forza Italia, chiede notizie sullo stato dell'arte degli schemi di norme di attuazione per l'equiparazione previdenziale ed economica del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e dei Forestali ai corrispondenti corpi nazionali. La terza, del gruppo Lega Vallée d'Aoste, riguarda l'impiego e lo stoccaggio delle risorse idriche per fronteggiare le conseguenze della siccità in corso.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 62 oggetti. 

L'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 13 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio, nel numero massimo consentito. L'accesso dei giornalisti al foyer è consentito per il tempo strettamente necessario all'effettuazione di interviste dei Consiglieri.


LT

 

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Comunicato n° 369 del 22 giugno 2022
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

 

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha aperto i lavori dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 22, e domani, giovedì 23 giugno 2022, per discutere un ordine del giorno composto da 62 punti.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 22 giugno 2022, ha riferito che lo scorso 10 giugno si è svolta la prima riunione dell’Osservatorio che si occupa del Protocollo di intesa tra Ministero della giustizia e la Regione riguardo al mondo che orbita intorno alla Casa circondariale di Brissogne.

«Con questo nuovo avvio - ha evidenziato il Presidente Lavevaz - contiamo di poter avere uno spazio più costante di confronto e condivisione, anche grazie al coinvolgimento degli enti locali, della Garante dei detenuti e dell’Associazione valdostana volontariato carcerario. Da una parte c’è il confronto sulle azioni congiunte che sono messe in campo relativamente alla gestione sanitaria e a quella della formazione; dall’altra c’è la richiesta di continuità che abbiamo avanzato al Ministero, perché i percorsi di riabilitazione possano portare frutto e perché tutti coloro che lavorano all’interno del carcere e intorno alla struttura possano svolgere il proprio ruolo con la dovuta serenità.»

Il Presidente ha poi comunicato che, compatibilmente con i lavori del Consiglio, è sua intenzione partecipare domani, giovedì 23 giugno alle 18, alle celebrazioni per il 248°anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza, che quest’anno si svolgono a Torino, nella caserma Emanuele Filiberto di Savoia Duca d’Aosta.

«Con l’occasione - ha concluso il Presidente della Regione -, vi segnalo anche che la Giunta regionale ha approvato nella giornata dell'altro ieri il protocollo d’intesa proprio con la Guardia di Finanza per una stretta collaborazione sul dossier del PNRR, che chiede a tutte le strutture pubbliche rapidità e attenzione. Il protocollo adesso è all’attenzione del CPEL, e quando sarà approvato sarà uno strumento rilevante per una collaborazione fattiva tra le istituzioni, con lo scopo comune di non sprecare l’occasione offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, è intervenuto per esprimere solidarietà ai due agenti di polizia penitenziaria oggetto di aggressione da parte di un detenuto: «Nella struttura di Brissogne, quotidianamente, ci sono persone che rischiano la loro incolumità per proteggerci. La modalità detentiva di sorveglianza dinamica, con tutte le celle aperte all'interno di un braccio, voluta da una certa parte della sinistra, ha portato a questi risultati. Ricordo che il Consiglio ha approvato una mozione per garantire un direttore in pianta stabile alla struttura di Brissogne attraverso un concorso regionale, visti i diversi interpelli andati a vuoto e il trasferimento in tempi troppo brevi dei vari direttori in altre strutture. Bisogna definire speditamente la procedura per la nomina regionale, garantendo un direttore stabile nella nostra struttura che possa essere interpellato ogni giorno h 24

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha replicato: «Interverremo nelle prossime settimane per capire quale sia il margine di manovra per il concorso regionale: il Ministero competente sta lavorando sulla questione e attendiamo di sapere quale saranno le risultanze.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha chiesto la possibilità di «esaminare il protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza e di aggiornare l'incontro avuto a marzo in Commissione consiliare sullo stato dell'arte dei progetti PNRR durante il quale avevamo appurato che nel report consegnato risultavano finanziati progetti, in particolare della sanità, che non lo erano. Il Presidente della seconda Commissione ha anticipato la disponibilità a farlo, ma vorremmo che fossero coinvolte tutte le Commissioni consiliari competenti per materia dei vari progetti.»

 

SC-LT

 

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Comunicato n° 370 del 22 giugno 2022
Approvate le disposizioni urgenti in materia agroalimentare e di imprese turistiche

 

Con 18 voti a favore (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM) e 17 astensioni (Lega VdA, PCP, PlA, FI), il Consiglio Valle ha approvato un testo di legge che contiene disposizioni urgenti in materia agroalimentare e forestale, di imprese turistiche nonché di personale regionale.

Contestualmente è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo Lega Vallée d'Aoste che impegna il Governo regionale, al termine delle operazioni di stanziamento ed erogazione dei contributi integrativi alle imprese turistiche a ristoro dei costi degli immobili strumentali (di cui all'articolo 2 del disegno di legge), a fornire alle Commissioni competenti in materia una relazione di rendicontazione finale dell'utilizzo delle risorse.

Come specificato in Aula dal Consigliere Corrado Jordan (AV-VdAU), a nome anche del Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD), il testo di legge «è stato implementato in Commissione a seguito degli emendamenti proposti dal Governo regionale per migliorare l'efficacia dello strumento normativo e, soprattutto, per consentire l'utilizzo del "Fondo Montagna" previsto l'anno scorso nelle misure statali a ristoro Covid, sia per il "voucher" per la promozione dei prodotti agroalimentari regionali di qualità sia per il ristoro delle spese degli immobili strumentali nel settore turistico, entrambi introdotti con la legge 35/2021. Dell'opportunità di utilizzare il "Fondo Montagna" si è avuta certezza solamente dopo la presentazione del disegno di legge al Consiglio: non vi è stata pertanto nessuna volontà di comprimere l'attività delle Commissioni consiliari, ma solamente la possibilità di utilizzare risorse statali.»

Il provvedimento, nei suoi sei articoli, dispone il rifinanziamento della misura a sostegno del commercio dei prodotti agroalimentari regionali di qualità (cosiddetto "voucher"): le domande di aiuto già presentate entro il 1° giugno possono essere finanziate per quanto riguarda le imprese turistiche per un totale di 1 milione di euro, mentre per le restanti domande lo stanziamento iniziale di 300mila euro è integrato con 202mila euro.

Per quanto riguarda i contributi destinati alle imprese turistiche a ristoro degli immobili strumentali, per cui sono previsti ulteriori 6,8 milioni di euro, il Consigliere Jordan ha precisato che «le domande, già concesse entro il 31 dicembre 2021, che sono state quasi 1.500 e hanno comportato un impegno finanziario di quasi 4 milioni di euro, sono incrementate per il 2022 di un importo proporzionato a quanto già concesso.»

Nel testo di legge è poi previsto un contributo forfetario una tantum di 4.800 euro alla Fondazione San Giovanni Gualberto, istituita in onore del Santo Patrono dei Forestali d’Italia, per l’erogazione di borse di studio per le attività di ricerca. Sono infine prorogati fino al 31 dicembre 2022 gli incarichi di alcune particolari posizioni organizzative del personale regionale, nell'attesa di una revisione stabile del modello organizzativo dell'Amministrazione regionale.

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha parlato di «grande opportunità dell'utilizzo delle risorse del "Fondo Montagna". Questo disegno di legge permette di chiudere la misura "voucher" che ha erogato risorse importanti per i settori agricolo, commerciale e turistico: nata in un momento di difficoltà, è durata un triennio e ha permesso la valorizzazione dei nostri prodotti locali, con ottimi riscontri. Nel 2021, sono state 440 le domande, per un totale di 1,5 milioni di euro erogati; nel 2022, 542 domande per 2 milioni di euro: atteso il buon successo, si è deciso di proporre l'intervento anche per quest'anno, ma per il futuro non potremo più reiterarla.  Occorre quindi pensare ad altre soluzioni e sono già stati avviati dei confronti con la Chambre Valdôtaine: condivideremo con i colleghi i dati che ci saranno forniti. Al di là dell'incentivo, questa misura ha avvicinato il mondo della ristorazione all'utilizzo delle nostre eccellenze enogastronomiche, valorizzando il nostro territorio.»

Nell'illustrare l'ordine del giorno proposto dal gruppo Lega VdA, il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha detto: «Vogliamo focalizzare la nostra attenzione sui fondi messi a disposizione dall'articolo 2 chiedendo che al termine di tutte le operazioni di stanziamento dei fondi si possa avere una rendicontazione puntuale nelle Commissioni competenti delle spese effettuate, in modo da poter capire come sono state spese le risorse di provenienza statale per far fronte alla pandemia. L’emendamento che ha introdotto l’articolo 2 è importante ma ha stravolto la versione iniziale della legge, questo anche a causa dell'accavallarsi di situazioni amministrative e politiche degli ultimi tempi. Auspico che per il 2022 questo non avvenga più, soprattutto su provvedimenti su cui tutti insieme abbiamo trovato accordi che permettono di dare respiro alle nostre imprese.» Il Vicecapogruppo ha poi dichiarato il voto favorevole del gruppo sui primi due articoli, specificando che «ci asterremo su tutti gli altri e sull' intero testo che non ha avuto un percorso totalmente condiviso.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha dichiarato: «In Commissione avevamo già anticipato che il nostro voto di astensione era sull'intero disegno di legge, ma che avremmo fatto dei distinguo articolo per articolo. In coerenza con quanto già richiesto nella seduta di bilancio dal nostro gruppo voteremo convintamente l'articolo 1 che integra le risorse per il bonus prodotti agroalimentari e l'articolo 2 che mira a utilizzare delle importanti ricorse a vantaggio delle nostre imprese. Sugli altri articoli e sul complesso del disegno invece ci asterremo.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha annunciato: «Questo testo di legge è completamente cambiato diventando una sorta di legge omnibus con quattro articoli su quattro materie diverse. Un testo caratterizzato dall'urgenza solo per una mancanza di coordinamento tra la politica e l'amministrazione. Voteremo quindi i primi due articoli, ma ci asterremo sull'intera legge.»

 

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Comunicato n° 371 del 22 giugno 2022
Approvate le disposizioni per la concessione di contributi alle piccole stazioni sciistiche

 

Nella seduta del 22 giugno 2022, il Consiglio Valle ha approvato il disegno di legge che contiene disposizioni per la concessione di contributi a favore delle piccole stazioni sciistiche di interesse locale.

Sul testo sono stati approvati tre emendamenti, di cui due della quarta Commissione e uno, depositato in Aula dall'Assessore allo sviluppo economico, volto alla costituzione di un apposito gruppo di lavoro composto da rappresentanti della Regione, delle società di gestione degli impianti e degli enti locali concessionari di piccole stazioni sciistiche nonché da altri soggetti pubblici o privati del territorio, nell'ambito degli accordi di cooperazione previsti dalla norma per garantire il raggiungimento delle finalità di rilancio turistico delle piccole stazioni sciistiche.

L'Assemblea ha anche approvato all'unanimità un ordine del giorno presentato in Aula dal gruppo Lega VdA che impegna l'Assessore allo sviluppo economico a informare le Commissioni consiliari competenti in materia di impianti a fune e società partecipate in merito alle attività di studio (prime considerazioni, valutazioni, conclusioni) in corso di espletamento per la valutazione e l'evoluzione dell'attuale modello di gestione e sviluppo delle stazioni sciistiche della Valle.

Sul testo di legge sono stati respinti altri due ordini del giorno del gruppo Lega VdA: uno che riguardava la rappresentanza all'interno del Consiglio di amministrazione della Monterosa Ski Spa delle amministrazioni comunali interessate, l'altro che chiedeva di prevedere nella delibera di definizione delle modalità per l'ottenimento del contributo anche un ambito specifico che si occupasse della pianificazione e dell'organizzazione di eventi sportivi.

La relazione del Consigliere Grosjacques

Il provvedimento si compone di quattro articoli volti a disciplinare la concessione di contributi in favore delle stazioni sciistiche aventi non più di tre impianti aerei e caratterizzati da un bacino di utenza prevalentemente locale. «Queste disposizioni - ha specificato il Consigliere relatore Giulio Grosjacques (UV) - discendono dall'impegno contenuto nella risoluzione approvata dal Consiglio a gennaio 2021 riguardante l'incremento dell'offerta turistica dell'impianto sciistico del Weissmatten e dei piccoli comprensori sciistici, a seguito della quale la quarta Commissione aveva dato mandato all'Assessore Bertschy di predisporre un testo di legge che, attraverso il sostegno finanziario pubblico, potesse garantire una riorganizzazione complessiva di tutti i piccoli comprensori sciistici presenti in Valle.»

«Uno degli obiettivi principali - ha proseguito Grosjacques - è il riconoscimento del ruolo fondamentale delle piccole stazioni sciistiche nell'economia delle nostre comunità di montagna, come strumento di sviluppo socio-economico legato, da un lato, al sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali del territorio attraverso la garanzia di continuità di apertura per l'intera stagione invernale e, dall'altro, al mantenimento della popolazione nei comuni sui quali insistono tali impianti attraverso la conferma di numerosi posti di lavoro i quali, nel caso di chiusura degli stessi, sarebbero difficilmente sostituibili con altre iniziative imprenditoriali aventi uguale ricaduta in termini occupazionali.»

Le piccole stazioni sciistiche oggetto del provvedimento sono attualmente dodici, sette delle quali incardinate nelle grandi società Cervino Spa (Chamois), Pila Spa (Saint-Rhémy Crévacol e Cogne) e Monterosa Spa (Ayas Antagnod, Brusson Palasinaz, Gressoney-Saint-Jean Weissmatten e Champorcher) e cinque di proprietà delle amministrazioni comunali di La Magdeleine, Rhêmes-Notre-Dame, Valgrisenche, Ollomont e Saint-Vincent, che ne affidano la gestione in subconcessione a società o enti diversi.

«L'impegno di spesa - ha specificato il Consigliere Grosjacques -, stabilito in 2 milioni di euro all'anno per i prossimi tre anni, dovrebbe consentire di dare copertura a circa due terzi del possibile deficit previsto da tali stazioni, sapendo che il sostegno è riferito unicamente alle giornate di bassa affluenza dell'utenza, al fine di garantire la continuità anche nei periodi di scarso afflusso, come l'inizio e la fine stagione sciistica, in cui non ci sono le condizioni, dal punto di vista economico, per una continuità di apertura. Non dobbiamo però considerare questo disegno di legge come un semplice strumento di ripianamento delle perdite generate dalle piccole stazioni, ma al contrario una legge ambiziosa che lancia una sfida al territorio tutto intero, enti locali e operatori economici in primis, affinché tutti insieme creino i presupposti per mettere in campo dei progetti volti a invertire il paradigma della gestione e della fruizione dei piccoli comprensori sciistici, anche in ottica multistagionale, con l'obiettivo di aumentare le presenze: tutto questo dovrà concretizzarsi, ai fini dell'ottenimento dei contributi, attraverso accordi di cooperazione tra le società di gestione degli impianti e i comuni interessati, e più in generale con i territori aventi una ricaduta diretta, in termini commerciali ed occupazionali, dai benefici derivanti dalle misure di sostegno previste.»

«Un provvedimento quindi di grande importanza - ha concluso Grosjacques -, con un orizzonte triennale, al termine del quale dovranno essere misurate le effettive ricadute: siamo chiamati tutti ad uno scrupoloso lavoro per non vanificare le positive e immediate ricadute derivanti da questa legge e non essere costretti, al termine del triennio, a dover assumere decisioni dolorose, ma a quel punto non più rinviabili, nei confronti anche di una sola delle piccole stazioni oggetto di questo contributo.»

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha commentato: «Questo disegno di legge rappresenta la risposta, a breve termine, alla continuità di servizio delle piccole stazioni sciistiche fatta tra le maglie della normativa europea che tanto piace a molti ma che pone dei limiti evidenti. Il sostegno economico solo per le giornate di bassa utenza che potrebbero risolversi con la chiusura dell'impianto da parte del gestore è un provvedimento che è stato preso a fronte di una petizione popolare finalizzata a mantenere l'apertura del Weissmatten a cui è seguita una risoluzione multipartisan sulla necessità di rivedere e riorganizzare l'intero sistema regionale degli impianti di risalita. Questa legge più di così non poteva fare ma bisogna iniziare a ragionare su tutto il resto e la riflessione non può essere fatta in emergenza che, invece, è il modus operandi tipico di questa maggioranza. È necessario cercare una soluzione valida per tutti gli impianti a fune: si parla di realizzare una sola società di gestione degli impianti a fune valdostani e mi auguro che questa legge non sia antesignana di un errore di questa portata. Gli elementi di gestione e sviluppo su cui ragionare sono perlopiù i medesimi per tutte le società ma bisogna valutarli ognuno nella loro unicità e complessità avendo chiari i risultati a cui si vuole arrivare e considerare a monte tutti gli elementi necessari per capire dove vogliamo andare. È necessario riflettere anche sulla struttura finanziaria dei nostri comprensori: oggi la Regione con Finaosta si sono mosse a vario titolo e con varie finalità ma, per la sopravvivenza di queste realtà, è necessario approfondire aspetti centrali come il cambiamento climatico in atto, gli investimenti da fare e le manutenzioni future. Bisogna pensare a un modello che non sia un carrozzone travestito da berlina fiammante e oggi pare che questa riflessione sia assente.»

Il Consigliere di PlA Augusto Rollandin ha ricordato che «la discussione di un anno fa sulla petizione del Weissmatten ha fatto emergere che questo impianto non era l'unico ad avere delle difficoltà e che la situazione delle piccole stazioni non doveva essere sottovalutata. È importante capire in che termini siamo in grado di sostenere le criticità, a fronte di problemi che non sono secondari: prima c'erano i Comuni che cercavano di sostenere i piccoli impianti, oggi, con questa legge, si dà una copertura alle esigenze che di volta in volta emergono, con un controllo sugli interventi già al termine del primo anno di applicazione, che consentirà di monitorare la situazione. Essendo il primo anno, è importante che ci sia continuità di intervento della Regione con i comuni e con le società che gestiscono le piccole stazioni. Ci sono situazioni diversificate: in Commissione abbiamo fatto un ragionamento su come prevenire i deficit e su come intervenire in modo da valutare oggettivamente e seriamente questo tipo di intervento, che ha un valore se è conseguenza delle indicazioni date dalla legge. Sarà questa una sfida importante che ci auguriamo porti ad un risultato effettivo per dare continuità di lavoro nei comuni interessati.»

«Questa legge è l'unica possibile ed è importante per il mantenimento del territorio e per l'economia dei comuni soprattutto di quelli ubicati in testata di valle - ha detto il Consigliere Erik Lavy (Lega VdA) - : è corretto garantire una perequazione nei periodi di massima e di minima affluenza. Tuttavia la norma non dà una direzione vera e propria per il futuro di tutti gli impianti di risalita e, oltre ai principi contenuti, sarà essenziale capire come sarà attuata: la maggiore cooperazione tra enti locali, gestori e Regione sulla carta è sicuramente lodevole ma con che modalità verrà realizzata? Come la mettiamo con certi amministratori ancora presenti oggi in alcune società che avevano posizioni contro il mantenimento dei piccoli impianti? Non è consigliabile che questi soggetti rimangano al loro posto, proprio per assicurare il rispetto dei principi della legge. Infine, visti gli importanti cambiamenti climatici in atto, sarà comunque centrale concentrarsi e ragionare sugli scenari futuri che, non è detto possano garantire la presenza della neve in tutte le località, pensando ad un "piano B" che vada al di là, appunto, della neve.»

Il Vicecapogruppo di AV-VdA Unie, Corrado Jordan, ha osservato che «le piccole stazioni sono caratterizzate da tensioni finanziarie legate a questioni strutturali anche per le loro ridotte dimensioni. Negli ultimi decenni hanno avuto ricadute significative che hanno permesso lo sviluppo in ambito turistico e non solo di molti territori, contribuendo così all'arricchimento dell'offerta turistica invernale, oltre che assicurare lavoro e sviluppo imprenditoriale. Intelligente è la proposta dell'Assessore Bertschy di intervenire esclusivamente a sostegno nei periodi di bassa affluenza e in periodi in cui per diseconomicità gli impianti potrebbero essere chiusi dai concessionari. Oltretutto, garantire la continuità di apertura produce effetti positivi rispetto al mantenimento dell'offerta turistica. Questa norma consente alle piccole stazioni di avere un dignitoso equilibrio finanziario, soprattutto nei confronti delle più grandi società in cui alcune sono accorpate. Interessante e sfidante, oltre che di assoluta responsabilità, è la condizione vincolante di definire degli accordi di cooperazione con azioni sinergiche che devono vedere i comuni protagonisti e che possano coniugare i piani gestionali societari con le strategie di sviluppo territoriale dei comprensori.»

Il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) ha rilevato che «la sinergia tra enti locali e gestori è un aspetto molto importante della legge. Aiutando le piccole stazioni, si avranno ricadute positive su tutto il territorio perché queste permettono ad intere comunità di sopravvivere grazie all'indotto economico generato. La pandemia, la crisi economica, il caro energia hanno fortemente penalizzato i piccoli comprensori sempre più fagocitati da quelli grandi. Le sinergie dovrebbero portare alla realizzazione di specifiche strategie di marketing per attrarre il target di turisti costituito prevalentemente dalle famiglie. La valorizzazione turistica del nostro territorio passa anche attraverso il rilancio di queste piccole località.»

Per il Consigliere dell'UV Renzo Testolin, «questo disegno di legge rappresenta l'evoluzione dell'attenzione da sempre dimostrata dell'Amministrazione regionale anche nei confronti delle piccole stazioni e si inserisce nel percorso di accompagnamento sostenuto dalla Regione negli ultimi 30 anni: percorso nato dalla necessità delle varie comunità di attivarsi per lo sviluppo locale, anche attraverso l'apertura di piccoli impianti per diversificare l'offerta turistica, sono nate piccole iniziative che hanno fatto crescere le comunità stesse, radicare le famiglie e far crescere nuove generazioni nei piccoli comuni di montagna. Questa attenzione nei confronti delle piccole stazioni oggi si ripete: un aspetto interessante è stato quello di saper cogliere le suggestioni del Celva che introducono un senso di responsabilizzazione delle comunità locali nello sviluppo di future iniziative e decisioni per il mantenimento sul territorio di una diversificazione dell'offerta turistica anche legata ai piccoli comprensori sciistici, sviluppando e facendo crescere una forma di turismo sempre più a dimensione umana. Questa attenzione della Regione rientra peraltro nell'ambito di tutte le politiche che nel tempo ha sviluppato a favore della montagna, investendo sulle scuole, sulle strade, sulla sicurezza, per mantenere la gente sul territorio. Sostenere un turismo minore è tutt'altro che trascurabile. Se vogliamo trovare una piccola "pecca" a questo testo di legge è quella di non essere riuscita ad inserire una forma di premialità per chi investe meglio diminuendo nel tempo le perdite storiche: uno strumento che potrà comunque essere introdotto nel futuro, magari parlandone anche nel tavolo di lavoro che sarà costituito tra tutti gli attori coinvolti. Ultima considerazione legata al ruolo di prospettiva che le varie società di impianti a fune che inglobano le piccole stazioni dovranno assumere: un ruolo di sostegno allo sviluppo territoriale e sociale nel suo complesso accompagnato in questo percorso anche da questa norma e dal sostegno dell'Amministrazione regionale e locale trovando, in questa nuova missione, nuovi e rinnovati stimoli anche per caratterizzarsi come società attente al proprio ruolo imprenditoriale ma completato e rilanciato anche da messaggi di etica e sostenibilità aziendale sempre più apprezzati dall'opinione pubblica.»

«Voteremo in maniera convinta questa legge - ha dichiarato il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian - che è stata confezionata in un terreno molto difficile dovuto alle difficoltà di realizzarla in modo sostenibile e legittimo, consentendo di raggiungere il risultato prefigurato. La norma ribadisce l'importanza dello sci nella nostra regione, dà centralità alle località meno frequentate e prevede uno sforzo corale che vede coinvolti la Regione, le società gestrici e gli enti locali, non solo quelli interessati direttamente dalla presenza degli impianti, ma anche quelli limitrofi. Questa legge rappresenta il passo ulteriore compiuto da questo Consiglio che ha impiegato importanti risorse per sostenere lo sci, settore centrale dell'economia del nostro territorio. Ci auguriamo di mantenere e creare nuova occupazione, che sono vitali per l'economia e per arginare la tendenza allo spopolamento delle zone di montagna. Anzi, auspichiamo che con questo provvedimento si possa invertire la tendenza, avvicinando a questi luoghi i giovani, in particolare quelli che si dedicano alle professioni della montagna.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, nel ringraziare i cittadini, gli operatori e gli amministratori che avevano presentato la petizione popolare su Weissmatten «perché ci hanno portato a fare una riflessione complessiva sulla tematica. Tuttavia, questa norma, arrivata dopo un anno e mezzo, si presenta solo come un mero contributo alle piccole stazioni e non come una riorganizzazione complessiva delle piccole stazioni come previsto nell'impegnativa della risoluzione votata. Si trattano tutte le piccole stazioni nello stesso modo, ma Weissmatten e il Col di Joux sono agli antipodi: sembra un tirare a campare, finanziando anche impianti che sappiamo essere fallimentari non solo sotto il profilo economico ma anche sotto quello ambientale. Una legge che non ha nulla di risolutivo, né di sistematico e che perde molto di quello che si era promesso riguardo al ripensamento delle piccole stazioni. Si parla di politiche volte ai cambiamenti climatici e alla diversificazione turistica, ma qui non ve ne è traccia. Anche se riteniamo importante la riflessione che c'è stata all'interno della Commissione, coinvolgendo le comunità locali, non possiamo non rilevare che in questa legge c'è una mancanza di visione, quella stessa mancanza di visione che ci ha portati a lasciare la maggioranza.»

La replica dell'Assessore Bertschy

In replica, l'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha evidenziato che «i modelli gestionali dei piccoli comprensori sciistici sono differenziati: abbiamo piccole gestioni degli impianti e appalti di concessione fatti direttamente dai Comuni. Questa legge ha il grande obiettivo di riunire a un unico tavolo di discussione gli enti locali, gli operatori del territorio e gli enti economici con la duplice finalità di portare nuove idee e di responsabilizzare tutti ad una gestione del territorio più realistica e consapevole, con progetti concreti e realizzabili per far ripartire lo sviluppo, la crescita e la valorizzazione di queste località. Gli accordi di cooperazione sono centrali anche a livello regionale e, oltre alla delibera che sarà realizzata dalla Giunta, ci sarà una ulteriore fase di confronto nelle Commissioni competenti. Questa legge rappresenta un nuovo avvio e bisogna ragionare sull'indotto e sul fatturato, tenendo presente che il nostro modello è diverso da quello degli altri territori. Nel rispetto delle nostre unicità, si dovranno sostenere le sfide del futuro, investendo per far crescere la competitività di tutte le nostre località sciistiche. Per far rinascere le piccole stazioni sarà importante la costruzione di un prodotto commerciale unico volto anche a portare nuovi sciatori presenti nei territori di prossimità e a riportare nei campi di sci chi non frequenta li frequenta più. Le grandi località sciistiche devono, invece, giocarsi la sfida della competitività con i comprensori più grandi e rinomati di tutto il mondo, puntando a una clientela sempre più globale.»

«Questa legge è un primo passo per rianimare i rapporti sul territorio in una logica federalista che mette al centro coloro che vivono e conoscono il territorio - ha aggiunto l'Assessore Bertschy -. Non è un mandato vuoto di significato e dobbiamo continuare a confrontarci dando alla politica elementi utili per le scelte future che qualcuno intravede in un modello gestionale unico e altri no. Al momento, non è stata adottata nessuna scelta in questo senso. Vista la storia passata, il nuovo sistema dovrà comunque includere le società più piccole. L'obiettivo è quello di rendere più competitivi i nostri territori con una proposta turistica che tenga insieme tutti i comprensori, intervenendo anche sul divario economico e sociale. Tra gli obiettivi importanti c'è anche quello di continuare a recuperare l'attenzione dei valdostani rispetto allo sci, aumentando la loro partecipazione all'attività sportiva. Oltre alle scontistiche per i residenti sugli skipass stiamo realizzando progetti nelle scuole per riavvicinare i giovani alla montagna e dare ai nostri ragazzi l'opportunità di frequentare i campi da sci. Bisogna arginare il rischio di avere un settore di grandi potenzialità ma sempre meno partecipato dai valdostani sia come frequentatori che come operatori economici della montagna. È una sfida importante che deve trovare la collaborazione di tutti. Trovo interessante la premialità da inserire per le località che saranno capaci di invertire la tendenza e molte altre suggestioni venute dall'Aula durante il dibattito che sono degne di interesse. I lavori sono in corso e sono importanti tutti i contributi e la collaborazione delle componenti politiche, amministrative e degli operatori del territorio.»

Le dichiarazioni di voto

La Consigliera Chiara Minelli (PCP), nell'annunciare «il voto positivo ma condizionato», ha parlato di disegno di legge «deludente: dopo un anno ci aspettavamo una norma più strutturata e incisiva. Noi riteniamo che la legge avrebbe potuto avere una genesi diversa e il tavolo che oggi viene istituito con un emendamento arrivato in Aula avrebbe potuto essere costituito prima della predisposizione della legge stessa per contribuire alla sua stesura. La vera sfida sarà quella di capire quale futuro ci potrà essere per alcune di queste piccole stazioni. Nessuno pensa che si possa fare a meno dello sci in Valle d'Aosta, però sappiamo che dovremo, tra non molto, fare i conti con situazioni di mancanza di neve in certe località. Ci asterremo su alcuni articoli, ma nel complesso il voto sarà positivo, seppur condizionato, con l'auspicio che si cominci fin da subito a pensare, con una visione prospettica, al futuro di quelle stazioni che non potranno risollevarsi solo con un contributo dato sulla perdita di giornate di fruizione degli impianti.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha dichiarato il voto favorevole: «La legge è una risposta alla problematica delle piccole località sciistiche ma è solo un punto di partenza: sarà importante scegliere bene per rendere più sostenibili queste località che hanno importanti riflessi positivi su tutto il contesto economico.  La proposta non solo si prefigge di coprire le perdite ma da anche elementi di innovazione come l'accordo tra gestori e enti locali per cercare il giusto sviluppo e per minimizzare i disavanzi della gestione. Auspico che nell'applicazione pratica non ci siano pregiudizi aggiuntivi nei confronti degli impianti gestiti direttamente dai Comuni e mi auguro che ci sia pari dignità di trattamento.»

Il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, ha annunciato il voto favorevole al disegno di legge, perché «c'è un reale sostegno alla montagna e alla sua valenza multifunzionale, riconoscendo il bisogno di mantenere il presidio puntuale sul territorio attraverso il mantenimento delle attività anche turistiche. Importante che ci sia un accordo di cooperazione tra gli enti coinvolti per lo sviluppo del comprensorio e sarà l'imprenditoria locale che dovrà reagire con iniziative a tutto tondo per allungare la stagione. Per il nostro gruppo si tratta di una importante misura di accompagnamento.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, annunciando il voto favorevole, ha sottolineato: «Questa legge mette in primo piano il mondo della montagna la cui componente fondamentale è rappresentata dallo sci. Le piccole stazioni hanno la possibilità di offrire un prodotto sartoriale dove coesistono molte discipline: camminate, ciaspole, pelli di foca ma, se non ci fossero gli impianti di risalita, tutto questo non esisterebbe. La costruzione di queste infrastrutture è dunque necessaria e non va vista come una violenza sul territorio perché sono questi che consentono lo sviluppo economico e anche sociale. Con il cambiamento climatico alcune piccole stazioni potrebbero avere dei problemi e, per questo, è importante creare anche prodotti turistici sciistici in quota che collegano tra loro varie località come ad esempio il collegamento intervallivo fra il comprensorio di Monterosa e quello del Cervino. Inoltre, gli impianti di risalita hanno generato professionalità con competenze specializzate da spendere, al bisogno, anche in altri settori.»

 

SC-LT

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Comunicato n° 372 del 22 giugno 2022
Question time sulla richiesta di referendum consultivo di riforma del sistema elettorale

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interrogazione a risposta immediata sulla proposta di referendum consultivo di riforma del sistema elettorale.

La Consigliera Chiara Minelli ha rilevato che «ci troviamo a discutere di un avvenimento istituzionale di notevole importanza: per la prima volta da quando esiste la Regione autonoma Valle d'Aosta è stato richiesto, da cittadini, un referendum popolare consultivo su di una proposta di legge. Un avvenimento inedito che dovrebbe essere vissuto come un'occasione eccezionale di confronto e di partecipazione alla politica, peraltro su di una questione centrale: la modalità di elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione. Noi crediamo che i Presidenti della Regione e del Consiglio si debbano adoperare affinché il referendum si faccia in tempi rapidi e si permetta poi all'Assemblea regionale, con il conforto del parere degli elettori, di approvare la legge elettorale regionale. Tuttavia, guardando all'iter fino ad ora seguito, sembra che non si voglia cogliere positivamente questa occasione: lo scorso 10 giugno la Segreteria generale della Presidenza del Consiglio ha attestato la validità della richiesta di referendum e ha trasmesso il verbale al Presidente della Regione che, secondo la norma di legge, avrebbe dovuto essere pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione entro i successivi dieci giorni. Il perfezionamento di questo iter richiede anche il voto del Consiglio regionale ma il Presidente del Consiglio non ha provveduto a iscrivere la richiesta di referendum all'ordine del giorno di questa adunanza. Interroghiamo il Presidente della Regione per sapere se abbia concordato con il Presidente del Consiglio di dare una rapida risposta alla richiesta di referendum avanzata dal 3.363 valdostani, convocando a breve, se necessario, un Consiglio straordinario.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nella risposta, ha espresso «perplessità sul tentativo di coinvolgere il Presidente della Regione, attraverso un uso strumentale e selettivo dei richiami normativi, in un iter che è assolutamente interno al Consiglio regionale. Non voglio entrare nel merito della questione, anche se credo che il lavoro iniziato in prima Commissione, soprattutto riguardo al dibattito sul quesito referendario, sia un passaggio fondamentale: il referendum è un momento di democrazia, che deve essere chiara e limpida, quindi la discussione sul quesito referendario è molto importante perché l'enjeu è complesso e fondamentale per il futuro della nostra regione. Attendo quindi che il Consiglio trasmetta, ai sensi dell'articolo 45 della legge sul referendum, la deliberazione di questa Assemblea per procedere all’indizione del referendum. Non credo che il Presidente della Regione abbia nulla da concordare con il Presidente del Consiglio, anche perché sarebbe un’indebita ingerenza in un procedimento che, ripeto, è tutto interno al Consiglio regionale.»

La Consigliera Minelli ha replicato che «tocca al Presidente della Regione pubblicare sul Bollettino ufficiale il verbale dell'avvenuta verifica, cosa che sarà fatta solo domani, quindi in ritardo rispetto ai 10 giorni previsti per legge. Pertanto i dubbi del Presidente sull'interrogazione a lui rivolta non hanno fondamento perché il Presidente è "concerné". Sull'importanza del quesito, il Presidente del Consiglio, in Commissione, ha indicato ben tre diverse ipotesi dello stesso: quindi non manca la possibilità di formulare un quesito pertinente ed efficace, quello che manca è la volontà di rispondere alla richiesta di così tante persone che si sono espresse su di un tema che, evidentemente, non è solo prerogativa di chi è seduto qui dentro.»

 

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Comunicato n° 373 del 22 giugno 2022
Question time sulla norma di attuazione del trattamento previdenziale ed economico del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e dei Forestali

 

La questione del trattamento previdenziale ed economico del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e dei Forestali è stata nuovamente affrontata nella seduta consiliare del 22 giugno 2022 con un'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Forza Italia.

Il Consigliere Mauro Baccega ha ricordato: «Nella riunione dello scorso aprile, tra i Capigruppo e le organizzazioni sindacali e, a seguito dell'ultima riunione con la Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto Speciale, era stato concordato di effettuare, entro giugno, approfondimenti per apportare eventuali modifiche alla bozza di norma di attuazione per l'equiparazione del trattamento previdenziale ed economico del Corpo dei Vigili del fuoco e di quello dei Forestali ai colleghi nazionali. Considerato che, ad oggi, non è giunto dalla maggioranza nessun aggiornamento in merito, vorremmo sapere a che punto sia la situazione

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «Il dossier sta procedendo nella maniera concordata con la Commissione paritetica ai tempi del suo insediamento e stiamo mantenendo gli obiettivi prefissati. Per quanto riguarda il trattamento pensionistico e previdenziale del personale del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco era stata analizzata una prima bozza della norma di attuazione e, dopo la nota del Presidente della Commissione paritetica pervenuta alla Presidenza della Regione, in queste settimane le strutture regionali competenti, la parte politica e i componenti di parte regionale della Commissione paritetica hanno lavorato per trovare una nuova soluzione che, ci auguriamo, possa essere quella definitiva. Il testo della nuova norma è stato inviato nei giorni scorsi alla Commissione paritetica affinché possa essere esaminato ed eventualmente licenziato nella prossima seduta. Per quanto riguarda il Corpo forestale bisogna ricordare che questo non esiste più a livello nazionale, essendo stato assorbito nell’Arma dei Carabinieri e la parifica dei Forestali valdostani ai Carabinieri non è l'obiettivo da raggiungere. È stata predisposta una prima bozza della norma di attuazione dedicata alla situazione previdenziale del personale del Corpo forestale valdostano: bozza che è stata inviata ai componenti di espressione regionale della Paritetica affinché sia portata all'attenzione della Commissione stessa. Ritengo che nelle prossime sedute sarà licenziata, prima, la norma di attuazione dei Vigili del fuoco e, in quelle successive, quella che riguarda i Forestali.»

Il Consigliere Baccega ha replicato: «Questo dossier ha avuto un iter piuttosto lungo negli anni e ci auguriamo che sia possibile raggiungere una soluzione a breve

 

LT

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Comunicato n° 374 del 22 giugno 2022
Interrogazione sulla norma di attuazione in materia di concessioni idroelettriche

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Pour l'Autonomie con un'interrogazione ha chiesto di fare il punto sulla norma di attuazione in materia di concessioni idroelettriche all'esame della Commissione paritetica.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che «grazie all'audizione in prima Commissione con la parte regionale della Commissione paritetica, la tematica è stata sviscerata in maniera puntuale. La questione fondamentale è che al momento manca il parere del Ministero dello sviluppo economico, che è stato sollecitato a più riprese. Ci è stato detto che nel caso non arrivasse, la Commissione paritetica andrà comunque avanti e licenzierà il testo della norma così come predisposto. Le osservazioni arrivate dai vari Ministeri non sono troppo contrarie rispetto al testo originario: rimane un punto fondamentale, sollevato dal Ministero degli affari europei, che è quello della possibilità di evitare le gare per le concessioni idroelettriche in presenza di una società in house. Un aspetto che va approfondito e che sarà inserito nella versione finale della norma.»

Il Consigliere Augusto Rollandin si è detto stupito dalla risposta del Presidente: «Dall'incontro avvenuto con la prima Commissione è stata rilevata ancor di più l'urgenza di avere delle risposte. Non è vero che se non arriva il parere del MISE, la norma può comunque andare avanti: al contrario, si ferma tutto. Il fatto di sottovalutare l'importanza di questa norma è gravissimo oltre che demenziale: arriviamo alla fine dell'anno e non abbiamo nulla in mano. Prendo atto che questo tema non interessa alla Giunta attuale e che la Commissione paritetica non ha portato nessuna condizione vantaggiosa per i possibili futuri interventi in questa materia.»

 

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Comunicato n° 375 del 22 giugno 2022
Question time sull'impiego e stoccaggio di risorse idriche per fronteggiare la siccità

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022 il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato un'interrogazione a risposta immediata sull'impiego e lo stoccaggio delle risorse idriche per fronteggiare la siccità in corso.

«Nei primi cinque mesi di quest'anno si è registrata una siccità eccezionale: i dati parlano di uno dei periodi più secchi degli ultimi 70 anni e le temperature elevate di questi giorni stanno mettendo in crisi l'intero sistema idrico regionale - ha spiegato il Consigliere Dino Planaz -. Le gravi carenze di acqua potabile e per uso agricolo, il progressivo impoverimento dei bacini e il disseccamento del suolo in tutta la regione rendono necessario pianificare una gestione del rischio per non lavorare in emergenza, prevenendo, per quanto possibile, le criticità. Chiediamo quindi quali siano le valutazioni effettuate in merito

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, con una risposta congiunta con gli Assessorati delle risorse naturali e dell'ambiente, ha richiamato il Piano di tutela delle acque recentemente presentato in Commissione consiliare che «è lo strumento di indirizzo della politica nel settore delle risorse idriche. Gli scenari futuri contenuti nel documento già operano con una previsione, tra le altre cose, di un aumento del riscaldamento di due gradi nelle Alpi occidentali; di una diminuzione della precipitazione estiva e di un aumento di quella invernale; dell'aumento del fabbisogno idrico per l'agricoltura e l'allevamento e, nelle annate più calde, dal fatto che la domanda di acqua irrigua potrebbe superare la disponibilità di acqua superficiale in bacini piccoli nivali o con sistemi irrigui a canalizzazione tradizionale.

Il sistema idrico regionale è già in crisi per la concomitanza di più fattori: elevate temperature, grave carenza delle precipitazioni e un delicato equilibrio tra il settore irriguo che necessita di una profonda riconfigurazione per poter assicurare nei prossimi anni la disponibilità necessaria a mantenere le colture in atto - ha specificato l'Assessore Marzi -: il settore potabile necessita inoltre di una razionalizzazione dei prelievi e un'interconnessione delle reti per far fronte anch'esso alle future carenze idriche. Il Governo sta valutando con serietà e attenzione quanto sta accadendo e sta monitorando l'evoluzione della situazione che è in rapida evoluzione. Oggi e in futuro è probabile che saremo chiamati ad assumere provvedimenti che potranno sconvolgere abitudini consolidate e diritti che si ritenevano acquisiti. Per far fronte all'emergenza stiamo lavorando con il BIM per individuare le criticità e approvare un primo programma urgente di interventi puntuali per aumentare le fonti di approvvigionamento da realizzare in tempi brevi. Riguardo alle perdite di acqua potabile, segnalo, comunque, che la Valle d'Aosta è la Regione migliore in Italia con un dato di perdita che è inferiore alla metà della media nazionale

Il Consigliere Planaz ha invitato a «non dimenticare il grido d'allarme sulle attività di irrigazione che sta arrivando da tutti i consorzi. L'utilizzo corretto della risorsa idrica passa anche attraverso la necessità di interventi urgenti sulle infrastrutture per evitare gli sprechi: l'acqua è una è di primaria importanza per tutti noi.»

 

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Comunicato n° 376 del 22 giugno 2022
Interrogazione sull'utilizzo gratuito dei mezzi pubblici da parte di profughi ucraini, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto informazioni sull'applicazione della legge regionale approvata dal Consiglio a fine maggio riguardante l'utilizzo gratuito dei mezzi pubblici di trasporto da parte dei profughi ucraini, dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale.

In particolare, la Consigliera Raffaella Foudraz ha voluto conoscere il numero di tessere di libera circolazione rilasciate alla data del 20 giugno 2022, la nazionalità dei richiedenti l'agevolazione e se le somme previste a bilancio siano sufficienti a soddisfare le richieste.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha risposto che «lunedì 27 giugno, la Giunta regionale adotterà la deliberazione attuativa della legge (pubblicata sul Bollettino ufficiale il 14 giugno) e che è in fase di predisposizione il provvedimento dirigenziale di impegno delle risorse necessarie. Ad oggi, quindi, siamo ancora in un regime provvisorio, nel quale, grazie alla collaborazione delle aziende di trasporto su gomma, i profughi provenienti dall’Ucraina possono viaggiare gratuitamente sugli autobus, con oneri a carico delle aziende medesime. Infatti, nel mese di aprile è iniziata la distribuzione delle tessere ai soli profughi ucraini (finora ne sono state rilasciate 265), cosa che ha consentito loro di viaggiare gratuitamente sui bus, senza ribaltamento dei costi da parte delle aziende alla Regione. La distribuzione delle tessere anche ai richiedenti asilo e ai titolari di protezione internazionale potrà avvenire solo dopo tutti i passaggi, verosimilmente dal 1° luglio prossimo.»

Il Presidente ha quindi riferito che per la stima dell’onere a carico della Regione a decorrere dal 1° luglio «è stato preso a riferimento il costo medio di un viaggiatore che usufruisce della gratuità ai sensi della legge regionale 29/1997 (in materia di servizi di trasporto pubblico di linea), moltiplicandolo per il numero stimato di tessere che sarebbero state rilasciate ai profughi ucraini e alle persone straniere richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale presenti in Valle d’Aosta. Pur essendo una stima preventiva, le strutture regionali competenti ritengono che le risorse stanziate saranno sufficienti fino alla fine dell’anno

La Consigliera Raffaella Foudraz, nella replica, ha osservato: «Volevamo far luce su alcuni aspetti della normativa recentemente adottata in Consiglio per avere una stima in termini numerici delle tessere rilasciate, delle somme stanziate e della disponibilità di risorse regionali perché, durante l'esame del disegno di legge in quarta Commissione non era stato possibile approfondire se le stime fatte fossero coerenti con le successive richieste di agevolazione. Alla luce dei dati forniti oggi, ci riserviamo di fare successivi approfondimenti e verifiche. Infine, faccio presente che la legge regionale n. 10/2022 conteneva la dichiarazione di urgenza ma è stata approvata con la tempistica prevista per le leggi non urgenti, cioè entro il quindicesimo giorno dalla pubblicazione sul BUR. Se fosse stata così urgente avrebbe dovuto essere pubblicata in uno dei due numeri del Bollettino regionale che hanno preceduto quello del 14 giugno

 

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Comunicato n° 377 del 22 giugno 2022
Interrogazione sul Regolamento AUSL per la pausa pranzo dei dipendenti

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno, il gruppo Forza Italia ha presentato un'interrogazione sulla possibilità di abrogare la parte del Regolamento aziendale dell'USL che disciplina la pausa pranzo degli operatori sanitari, istituendo nuove regole più favorevoli al personale, in linea, tra l'altro, con la questione dell'attrattività.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito che «in merito alle modalità di accesso alla mensa aziendale e di fornitura del pasto ai dipendenti tramite esercizi convenzionati, l'Azienda USL, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, ha avviato un percorso finalizzato a garantire che, entro il prossimo mese di ottobre 2022, si  giunga  all'approvazione  di un nuovo Regolamento aziendale che dovrà necessariamente rispettare i vincoli posti dai vigenti contratti collettivi di lavoro, dalla legislazione nazionale, oltre che dalle direttive comunitarie in materia di orario di lavoro e di rispetto delle norme di carattere igienico-sanitario. In quest'ottica l'Azienda USL si è impegnata a porre la massima attenzione sull'esigenza primaria di raggiungere il maggior grado di soddisfazione possibile da parte di tutto il personale interessato, compreso quello a rapporto di lavoro interinale e convenzionato, prevedendo un primo confronto sulla qualità del servizio offerto dalla nuova ditta fornitrice del servizio mensa con le organizzazioni sindacali di settore, che si è tenuto nel mese di giugno e nel corso del quale è stato espresso da tutti i presenti un sostanziale apprezzamento per l'innalzamento del livello quali/quantitativo rispetto alla precedente gestione

Il Consigliere Mauro Baccega, nella replica, ha osservato: «L'istituzione di un nuovo Regolamento che richiami maggiore soddisfazione tra i dipendenti è un fatto positivo. Tuttavia, prima di riattivare un Regolamento vecchio di dieci anni, sarebbe stato meglio ragionare su quello nuovo. Sulla base delle disposizioni contenute nel documento del 2010 è stato riattivato il servizio mensa solo negli ospedali del Parini e del Beauregard e, tra l'altro, si è dimenticato di inserire nella gara d'appalto il Dipartimento di emergenza di Quart, con 150 dipendenti che devono recarsi negli unici due punti di ristoro previsti, che sono inevitabilmente interessati da numerose code create dal personale che vi si reca negli stessi orari. È stata poi abolita la fornitura dei pasti take-away con danno per gli operatori ma anche per gli esercenti che si erano organizzati per dare questo servizio. Prendiamo atto che i pasti sono forniti da una nuova azienda e che paiono essere di soddisfazione ma, segnalo che, due domeniche or sono, in un reparto, la colazione non è stata distribuita ai pazienti e i ricoverati in urologia che necessitano di due litri di acqua al giorno non sono stati serviti: il problema ha potuto essere risolto solo grazie all'iniziativa personale di un'infermiera che ha comprato l'acqua pagando di tasca propria. Auspichiamo che sia rivista l'organizzazione di questo servizio

 

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Comunicato n° 378 del 22 giugno 2022
Interrogazione sul "bando affitti"

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riportato in Aula la tematica dei bandi di sostegno alla locazione, cosiddetti "bandi affitti".

In particolare, il Capogruppo Andrea Manfrin ha chiesto quale sia la data stimata per la pubblicazione del nuovo bando 2022, quali le tempistiche per la liquidazione ai beneficiari del 2021 e quali le criticità che hanno prodotto ritardi nei pagamenti.

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto che «la data stimata per la pubblicazione del bando sostegno alla locazione 2022 è prevista per il prossimo autunno, sempre che non vi siano ritardi dovuti alla vacanza, sin dal febbraio scorso, della dirigenza della struttura. Per quanto riguarda il bando 2021, questo è stato approvato con delibera del mese di dicembre 2021 e sono state presentate complessivamente 399 istanze. La struttura regionale deve predisporre, entro 120 giorni lavorativi, l'elenco degli ammessi e degli esclusi e la relativa liquidazione. A inizio giugno è stata inviata a 33 soggetti la comunicazione di esclusione con la possibilità di fare ricorso entro 15 giorni dal ricevimento dell'informativa. Entro il 30 giugno si concluderà quindi l'istruttoria sugli esclusi e, nella prima settimana di luglio, si procederà all'approvazione dell'elenco definitivo degli ammessi, cui seguirà la procedura per erogare il contributo che dovrebbe concludersi al più tardi entro il prossimo mese di luglio, quindi entro i termini previsti dal bando. Infatti i 120 giorni per la conclusione dell'iter partono dall'11 febbraio (data di scadenza della presentazione delle istanze) e scadono il prossimo 29 luglio. Ne consegue che le tempistiche per la gestione del procedimento sono in linea con i tempi previsti dal bando e non si rilevano, di conseguenza, criticità né ritardi nei pagamenti

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha osservato che «è assurdo e imbarazzante comunicare a persone in stato di necessità come quelle che fanno ricorso al bando affitti, che devono aspettare nove mesi per vedersi riconosciuto un diritto e che, ad oggi il bando 2022, non esiste nemmeno sotto forma di bozza. Non è normale fare aspettare così tanto tempo persone che hanno problemi a pagare l'affitto. A seguito di nostre iniziative consigliari precedenti, l'Assessore ci aveva annunciato l'arrivo del bando affitti nel mese di luglio che, invece, sarà pronto solo in autunno. Per quanto riguarda poi i 120 giorni di attesa dalla presentazione della domanda, riteniamo questa tempistica assolutamente inaccettabile: tutto questo ritardo è originato dall'esclusione di 33 persone che devono presentare le controdeduzioni. Una volta le domande si facevano con il form online, con procedure speditive. Quanto ci vuole per analizzare le domande di 399 persone dando una risposta celere? Mi chiedo se le persone che sono in attesa di vedersi riconoscere questo diritto, apprezzino il ritardo

 

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Comunicato n° 379 del 22 giugno 2022
Interrogazione sul progetto #VdALavora

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno, il gruppo Forza Italia ha presentato un'interrogazione sul progetto #VdALavora che ha l'obiettivo di favorire un migliore incontro tra domanda e offerta di lavoro per accrescere l'occupabilità delle persone.

Richiamando le difficoltà a trovare lavoratori segnalate dai settori turistico-ricettivo, dell'agricoltura e del commercio, il Capogruppo Pierluigi Marquis ha voluto conoscere i risultati, anche parziali, del progetto #VdALavora e se siano basati su elementi oggettivi e misurabili degli impatti; le cifre stanziate per l'organizzazione del progetto; se, considerate le prese di posizione di alcune associazioni di categoria, è stato previsto di concentrarsi maggiormente sugli aspetti più operativi dei meccanismi di incontro tra domanda e offerta.

L'Assessore al lavoro, Luigi Bertschy, ha evidenziato che «il progetto #VdALavora è parte di una strategia più ampia delineata dal Piano di politica del lavoro: tra gli indirizzi dati dal Consiglio politiche del lavoro c'è stato anche quello di realizzare una serie di azioni e comunicazioni per riportare, nella fase post-pandemica, una serie di attenzioni sul tema del lavoro in un momento di profonda trasformazione. All'interno di questo progetto è prevista la realizzazione di un sito web e di un'App con l'obiettivo di avere, entro l'autunno, non solo la possibilità di promuovere tutte le azioni ma anche di offrire servizi di domanda e offerta del lavoro, sia del settore pubblico che di quello privato. Nel frattempo si è avviata una campagna che ci ha permesso di raggiungere un'utenza che ha cominciato a prendere conoscenza dei servizi e che si è dimostrata attenta a sviluppare ulteriori collaborazioni con i servizi del Centro per l'impiego e il Dipartimento politiche lavoro. La situazione è monitorata e le prime indicazioni sono positive per l'obiettivo che si prefigge, che è quello di creare cultura, parlare di lavoro e organizzare una progettualità futura.»

«La cultura del lavoro è dunque parte di una strategia più grande che promuove azioni che hanno ricadute immediate e concrete e altre a medio lungo termine - ha proseguito l'Assessore Bertschy -. Nel 2021, nell'ambito degli incentivi alle assunzioni, sono stati stipulati 800 contratti, di cui 339 nuove assunzioni e 509 trasformazioni (nel settore turistico-ricettivo 100 le nuove assunzioni e 234 le trasformazioni); nel 2022, sono stati 466 i contratti stipulati, di cui 197 nuove assunzioni (32 nel settore turistico-ricettivo) e 269 trasformazioni (66 nel turismo). Sono attivi 32 corsi di formazione per disoccupati, 15 per occupati, 6 di formazione professionale per i giovani, 84 voucher erogati per il conseguimento delle patenti, 152 voucher per le azioni formative; 471 voucher di servizi al lavoro.»

«La risposta - ha concluso l'Assessore - è parte del lavoro che stiamo facendo con le associazioni di categoria, che sono presenti all'interno del Consiglio politiche del lavoro, e che stanno portando all'attenzione della Regione la mancanza di lavoratori del settore turistico, come di altri settori e stiamo provando a dare una risposta sul piano regionale, sapendo però che la problematica esiste a livello italiano ed europeo. Il settore turistico-ricettivo va dunque sostenuto mettendo in campo nuove idee e una nuova progettualità per migliorare il modello al fine di rendere il comparto  maggiormente attrattivo.»

Il Capogruppo Marquis ha osservato che «a seguito anche delle preoccupazioni espresse dalle associazioni di categoria, più che il lavoro mancano i lavoratori: sarebbe quindi importante rispondere alla loro proposta di creare una task force che affronti tutte le criticità, partendo dagli aspetti più concreti. Da una parte, abbiamo l'impressione che ci sia un approccio innovativo nel Piano di politica del lavoro, cercando di andare oltre la situazione consolidata e monitorare i risultati, ma dall'altra siamo preoccupati perché c'è bisogno di un passo più sostenuto. La programmazione 2021-2027 è alle porte: se riusciamo a dare degli obiettivi più innovativi, potremo utilizzare i fondi messi a disposizione dal Fondo sociale europeo, andando a lavorare sulla parte della formazione delle competenze. C'è bisogno di avere i dati sugli effetti che hanno prodotto le attività di formazione sull'effettivo impiego dei lavoratori. I problemi sono ereditati dal passato, ma per cambiare passo c'è bisogno di approfondire meglio tra tutti gli attori interessati i problemi legati al mondo del lavoro e credo che una task force possa essere una soluzione per mettere insieme tutte le criticità e dare soddisfazione alle domande della comunità.»

 

SC

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Comunicato n° 380 del 22 giugno 2022
Interpellanza sull'apertura di un secondo centro di lavorazione della selvaggina

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto un'interpellanza riguardante l'apertura di un secondo centro di lavorazione della selvaggina cacciata nell’ambito del piano faunistico di controllo e di contenimento adottato dalla Regione.

Nello specifico, il Consigliere Christian Ganis ha evidenziato che «ad oggi, in base alle normative europee, l'unica struttura autorizzata ad occuparsi della lavorazione della selvaggina è la cooperativa La Kiuva di Arnad, che gestisce un macello di proprietà regionale. I cacciatori dell'alta e media Valle hanno lamentato la difficoltà di doversi spostare ad Arnad, in caso di abbattimento di un cinghiale durante l'attività di controllo, perché questo comporta perdite di tempo e di denaro: un centro in alta Valle potrebbe sveltire e semplificare le procedure oltre che creare nuovi posti di lavoro. Chiediamo quindi se l'Amministrazione regionale abbia l'intenzione di valutare l'apertura di un secondo centro autorizzato, quando e dove.»

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet, ha segnalato che «nell'autunno del 2021 abbiamo intrapreso un interessante confronto con il mondo venatorio della nostra regione, per cogliere punti di vista, sensibilità e critiche. Dagli incontri è emersa anche la necessità per i cacciatori di avere un centro autorizzato in alta Valle: ci siamo quindi già fatti portavoce di queste richieste, che porteremo su altri tavoli. Ricordo che la carne di selvaggina abbattuta per poter essere commercializzata deve passare attraverso un centro di lavorazione della carne autorizzato: l'apertura di un centro e la sua gestione rientrano in una sfera imprenditoriale privata. La Regione, nel passato, ha condotto un'apposita indagine di mercato che ha coinvolto la maggior parte dei gestori di macelleria: purtroppo non c'è stata la disponibilità a causa dei notevoli investimenti necessari per adeguare i locali alle norme sanitarie che prevedono filiere separate. Porteremo nuovamente la questione sui vari tavoli di lavoro.»

Il Consigliere Ganis ha quindi replicato: «Credo che non debbano essere sottovalutati i possibili sbocchi occupazionali e imprenditoriali anche in ragione dell'aumento della richiesta di carne di selvaggina. Suggerisco di pubblicare un bando per capire se ci siano delle persone che hanno l'intenzione di aprire un'attività di questo tipo: sarebbe un'occasione per creare nuove occasioni di lavoro e per venire incontro ai cacciatori valdostani.»

 

SC

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Comunicato n° 381 del 22 giugno 2022
Interpellanza sulle problematiche organizzative della Sagra del Jambon di Saint-Oyen e della Festa del Lardo di Arnad

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato all'attenzione dell'Aula le problematiche dell'organizzazione della Sagra del Jambon di Saint-Oyen e della Festa del Lardo di Arnad.

«Abbiamo appreso da fonti stampa che vi sono criticità nell'organizzazione di queste due manifestazioni che, nel corso degli anni sono diventate appuntamenti fissi molto attesi, di grande richiamo turistico e importanti momenti di promozione dei nostri prodotti tipici - ha spiegato il Consigliere Dennis Brunod -. Visto che entrambe le manifestazioni sono organizzate anche con il sostegno della Regione, vorremmo sapere se c'è l'intenzione di avviare delle interlocuzioni con i comitati organizzatori e con le relative Amministrazioni comunali per valutare se ci sono le condizioni per dare continuità a questi due importanti appuntamenti che promuovo prodotti molto rinomati della Valle d'Aosta

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, ha chiarito che «esistono due diversi eventi: la sagra di Bosses (Jambon day) e quella di Saint-Oyen che celebra, invece, il Jambon alla brace. In estate avremo entrambe le manifestazioni: il 10 luglio quella di Bosses e dal 5 al 7 agosto quella a Saint-Oyen. Per quanto riguarda il sostegno e la promozione di queste iniziative, che rappresentano dei momenti importanti di promozione del nostro territorio e dei suoi prodotti di qualità, la Regione mette in campo numerose azioni rivolte, non solo agli enti locali, alle pro loco e alle associazioni ma anche a soggetti privati. Ad esempio, per l'organizzazione di manifestazioni tematiche a interesse agricolo, ogni anno vengono dati contributi per circa 95 mila euro. Ci sono poi una serie di aiuti rivolti alle piccole e medie imprese per favorirne la partecipazione a eventi fuori Valle e sono previsti anche sostegni per le attività di informazione e promozione rivolte alle associazioni di produttori, erogati anche dall'Office régional du tourisme. La legge regionale contempla poi l'erogazione di un sostegno economico anche per la sicurezza degli eventi che incide in maniera rilevante sull'organizzazione complessiva. Per quanto riguarda la Festa del Lardo di Arnad, ricordo che la Regione ha collaborato da sempre all'attività di allestimento, ma la decisione finale sulla realizzazione dell'evento non può che nascere dal territorio e dai suoi operatori. I due anni di pandemia e i conseguenti protocolli per il contenimento della diffusione del virus, hanno influito in maniera significativa sull'organizzazione della Festa su cui ha inciso anche la crisi sociale ed economica in atto. Sappiamo che la Festa del Lardo è un evento di assoluta qualità e che rappresenta un momento di ripartenza importante ma il comitato locale è ancora in fase di riorganizzazione

Il Consigliere Brunod ha replicato: «Volevamo conoscere le attività poste in essere dall'Assessorato al turismo visto che si tratta di feste a importante ricaduta turistica. La loro mancata organizzazione, come per quella di Arnad, ha effetti su tutta l'area della bassa Valle e dell'intero territorio regionale. Sarebbe importante fare sforzi congiunti con le associazioni del territorio per mettere in piedi un evento così rilevante per la stagione turistica estiva e per l'indotto generato. Il sito LoveVdA parla delle sagre ma la calendarizzazione è ancora da aggiornare e ci auguriamo che possa presto figurare anche la Festa del Lardo di Arnad

I lavori riprendono domani, giovedì 23 giugno, alle ore 9.

 

LT

 

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Comunicato n° 382 del 23 giugno 2022
Interpellanza sul personale ausiliario scolastico

 

Si è parlato di personale ausiliare scolastico nella seduta consiliare del 22 giugno 2022 con un'interpellanza illustrata dal gruppo Progetto Civico Progressista.

La Capogruppo Erika Guichardaz ha sottolineato il ruolo importante dei collaboratori scolastici (bidelli) «la cui mancanza incide pesantemente sul buon funzionamento delle scuole, soprattutto nelle scuole dell'infanzia e primaria e, laddove vi sia carenza di docenti, ha risvolti negativi anche sull’attività didattica, sulla sorveglianza degli alunni e sulla sicurezza del luogo di lavoro. Interpelliamo il Governo per sapere quante sono state nell'anno scolastico 2021-2022 le assunzioni dei collaboratori e come sono state suddivise per ordini di scuola; se è vero che per il prossimo anno non è prevista l'assunzione di collaboratori negli stessi numeri di quello precedente; se l'Amministrazione intende intervenire sull'annoso problema della carenza di questa categoria di personale; come si intende procedere nel caso in cui vi siano dei plessi scolastici che non possono nemmeno garantire la sorveglianza e la sicurezza sul luogo di lavoro a causa della presenza di un solo adulto nella scuola dell'infanzia o primaria.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che «per l’anno scolastico 2021-2022, il numero complessivo di assunzioni di personale ausiliario a tempo determinato aggiuntivo è stato di 195 unità, così suddivise: 136 a tempo pieno e 18 a tempo parziale (50%) nelle Istituzioni scolastiche di base (infanzia, primarie e secondarie di primo grado); 30 a tempo pieno e 2 a tempo parziale (50%) nelle Istituzioni scolastiche superiori; 9 a tempo pieno nelle Istituzioni educative (Convitto regionale Chabod e Istituto regionale Gervasone). Queste assunzioni aggiuntive e straordinarie sono state effettuate per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e in applicazione della legge regionale 15/2021, che ha finanziato la maggiore spesa. Lo stato di emergenza, deliberato dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2020 e via via prorogato, è terminato il 31 marzo 2022 e pertanto non è più possibile effettuare assunzioni aggiuntive in deroga alle piante organiche per assicurare la pulizia e l’igienizzazione degli ambienti, anche durante l’orario scolastico.»

«Non è chiaro - ha proseguito il Presidente - quale sia l’annoso problema a cui fa riferimento la Consigliera, dato che non si rilevano criticità particolari sul personale ausiliario assegnato alle istituzioni scolastiche di competenza regionale. Ogni anno, in sede di programmazione delle risorse umane, si provvede alla copertura dei posti vacanti con assunzioni a tempo indeterminato mediante avviamento degli iscritti alle liste dei Centri per l’impiego, con una procedura anche semplificata

In merito ai plessi scolastici dell'infanzia o primaria dove è presente un solo adulto, il Presidente ha osservato che «la questione è sicuramente importante e degna di attenzione, ma al di là delle misure emergenziali messe in atto negli ultimi anni, va ricordato che la funzione “servizi ausiliari delle istituzioni scolastiche di base” è di competenza degli enti locali: bisognerà quindi fare un ragionamento con loro per affrontare il problema.»

«Si tratta di un annoso problema e ci stupiamo della non conoscenza dello stesso. Nel resto d'Italia i collaboratori scolastici sono previsti in tutti i plessi, mentre in Valle d'Aosta no - ha replicato la Consigliera Guichardaz -. Senza la presenza di questi operatori, si pone un problema legato alla didattica, ma soprattutto un problema di sicurezza, perché spesso i docenti si trovano da soli in classe, non solo nei plessi piccoli, perché devono coprire i turni previsti nei piani di fattibilità, attivare le azioni previste nei piani d’inclusione o nei progetti di recupero e alfabetizzazione, seguire gli alunni con disabilità non coperti per intero e quindi diventa gravoso e pericoloso anche solo dover rispondere al telefono o al citofono, accompagnare i bambini al bagno o altro. Il problema deve essere affrontato con urgenza e non solo nei piccoli plessi. Oltretutto, tenendo conto dei dati dei contagi che sono attualmente in aumento, se in autunno si ritorna ad una situazione pari allo scorso anno, non saremo attrezzati per garantire la sicurezza necessaria. Sarebbe quindi opportuno prendere in mano questo dossier e cercare di dare una risposta a tutti quei docenti che devono rinunciare agli aspetti didattici per supplire ad una carenza che si sente pesantemente all'interno dei plessi.»

 

SC

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Comunicato n° 383 del 23 giugno 2022
Interpellanze sulla nomina del nuovo Assessore all'ambiente e sulle priorità dell'azione di governo

 

Le tempistiche per la nomina del nuovo Assessore regionale all'ambiente e le priorità dell'azione di governo sono state al centro di due interpellanze presentate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 23 giugno 2022.

Richiamando le dimissioni della Consigliera Minelli da Assessore a maggio 2021, il Consigliere Nicoletta Spelgatti si è detta «imbarazzata nel dover ricordare che la Valle d'Aosta non può, dopo un anno, continuare a permettersi di non avere un Assessore all'ambiente e ai trasporti. Ci si avvia verso i due anni di governo regionale in un perpetuo stato di verifica di maggioranza. Dopo l'ennesima perdita di un pezzo, in nome della necessità di dare solidità al governo, la maggioranza ha aperto delle consultazioni formali affermando di non poter governare a diciotto Consiglieri, salvo poi, come se nulla fosse, dichiarare, dopo oltre due mesi, che non vi è stata nessuna crisi di maggioranza e che l'attuale assetto a 18 garantisce stabilità. Noi riteniamo che la Valle d'Aosta attenda risposte ai propri bisogni, in particolar modo in un periodo complesso come questo in cui si dovrebbero prendere delle decisioni importanti, assumersi delle responsabilità, condurre un'azione decisa. Invece, questo Governo rappresenta l'apoteosi dell'immobilismo, con un'unica visione di insieme: tenere la Lega, che è la principale forza politica in Valle, all'opposizione.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto che «l'intento di questa maggioranza, quando è nata, non era quello di ribaltare la volontà del voto dei valdostani, ma vista la campagna elettorale condotta dalla Lega, si era creato un fossato con le altre forze politiche che ha reso difficile un accordo all'indomani delle elezioni. In questi mesi è stata fatta una narrazione pretestuosa e poco realistica, dipingendo una Regione in stallo, immobile, ma la realtà è ben diversa: il Governo e la maggioranza hanno continuato a lavorare con produttività, licenziando ben dodici atti legislativi in due mesi. Alle fantasie cerchiamo di rispondere con i fatti, con senso di responsabilità: abbiamo cercato un assetto più stabile rispetto allo scenario a 18, ma nel momento in cui il confronto tra forze politiche non ha portato ad assetti diversi, andiamo avanti. Riguardo all'interim all'ambiente, ricordo che in questo anno sono stati portati avanti dossier che erano nei cassetti da anni: servizio idrico, discariche, piano rifiuti.»

Il Presidente ha poi riferito che «in questi giorni abbiamo iniziato un confronto tra i gruppi di maggioranza, che sarà quindi allargato ai movimenti e partiti politici, per definire le priorità dell'azione di governo in vista anche della predisposizione del Documento di economia e finanza regionale. A conclusione di questa fase seguirà la ricomposizione della Giunta. Ci siamo dati l'obiettivo di ricomporre il quadro della nostra compagine di maggioranza prima della pausa estiva. Nelle prossime settimane avremo gli aggiornamenti necessari.»

Il Consigliere Spelgatti, nella replica, ha sostenuto che «da quando la Lega è scesa in campo ha sempre cercato di combattere contro quello che non funzionava, anche scavando dei fossati, perché quando si vuole portare avanti il cambiamento bisogna creare il vuoto, altrimenti il rinnovamento non riesce. Lo ha anche fatto il Presidente Lavevaz quando ha preso in mano le redini dell'Union Valdôtaine e ha proposto un cambiamento all'interno del suo partito, tant'è che poi è stato premiato dalle urne. L'interim è difficile da portare avanti: quando eravamo al Governo, con un interim alla sanità, e non avevamo più la maggioranza, abbiamo continuato a chiamare il ribaltone perché ci rendevamo conto delle difficoltà di gestire una situazione di incertezza. Voi, invece, fate la scelta al contrario, ma non vi porterà bene, perché comporterà grandissime criticità. Della vostra azione di governo non si percepisce nulla: un anno fa avevate proposto in maggioranza uno schemino con le vostre priorità, che è stato completamente disatteso. L'Union Valdôtaine è un partito con una storia incredibile e valorosa, così lo è la Lega, ma deve avere il coraggio di fare delle scelte per il bene dei valdostani. L'interesse è che la Valle d'Aosta stia bene e che vada avanti.»

 

SC

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Comunicato n° 384 del 23 giugno 2022
Interpellanza sulla creazione di un Liceo scientifico ad indirizzo sportivo

 

La creazione di un Liceo scientifico ad indirizzo sportivo a Saint-Vincent è stata al centro di un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 23 giugno 2022 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Simone Perron, richiamando l'approvazione di una risoluzione a gennaio 2022 che impegnava il Vicepresidente della quinta Commissione ad avviare entro 30 giorni la calendarizzazione delle audizioni per approfondire la possibile creazione del Liceo, ha ricordato che «le audizioni si sono svolte nel mese di febbraio, coinvolgendo anche i Comuni di Châtillon e Saint-Vincent che si sono dimostrati particolarmente interessati al progetto. Le scuole secondarie di secondo grado hanno una funzione attrattiva per i giovani e sono un volano di indotto per le attività commerciali. Chiediamo quindi a quali conclusioni si è giunti rispetto alla fattibilità del Liceo scientifico sportivo; se è stata valutata l'ulteriore proposta presentata dal nostro gruppo in quinta Commissione riguardo al possibile affiancamento di un indirizzo professionale, sempre legato al mondo dello sport, in modo da ampliare l'offerta formativa con più livelli didattici; quali sono gli intendimenti del Governo sulla questione.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha riferito: «Abbiamo fatto approfondimenti con i dirigenti scolastici e gli esperti del settore e si ritiene che sarà necessario approfondire ulteriormente la questione tenuto conto anche di altre opportunità offerte dal mondo dell'istruzione e della formazione professionale. Dalle nostre ricerche è emerso che, a livello nazionale, oltre al percorso del Liceo interordinato con quello sportivo - che è poca cosa perché offre ai suoi frequentatori solo la possibilità di praticare più ore di sport rispetto alle altre scuole - ci sono degli indirizzi tecnici e professionali che potrebbero rappresentare un'altra modellistica. Parlo ad esempio, dell'Amministrazione finanziaria e marketing per la gestione del marketing sportivo: ci sono pochissime scuole del genere in Italia e i percorsi si rivolgono, non tanto a chi fa sport, ma a chi ha interesse per le materie economiche e giuridiche e, amando anche le discipline sportive, può conciliare le due cose. Una scuola per manager dello sport con un indirizzo che realizza una curvatura particolare verso determinate discipline consentendo di acquisire competenza manageriale rispetto all'organizzazione sportiva.

«Nei mesi estivi avremo poi anche un confronto con Coni e Asiva per la valutazione della modellistica delle Classes des neiges - ha proseguito l'Assessore Caveri -. In Valle d'Aosta abbiamo uno dei pochi Ski college d'Italia e si potrebbe proporre un istituto simile anche a Saint-Vincent. Sarebbe importante incrementare gli istituti tecnici che, mentre in passato erano un punto di forza, negli ultimi anni hanno perso parte della loro attrattività in favore dei licei: l'eventualità di una specializzazione di tipo sportivo potrebbe essere un'occasione di rilancio degli istituti tecnici, mentre abbandonerei l'idea del Liceo sportivo che mi sembra molto debole

Il Consigliere Perron ha replicato: «Rimango dell'idea che il Liceo sportivo potrebbe avere delle potenzialità: non è un Liceo per alunni che fanno sport ma che prepara alle future professioni di settore. Non mi esprimo sull'alternativa che propone l'Assessore. Faremo ulteriori verifiche sul punto. Tutto quello che muove la scuola valdostana in direzioni innovative, contrastando l'abbandono scolastico, è sicuramente positivo

 

LT

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Comunicato n° 385 del 23 giugno 2022
Interpellanza sugli esami di guida alla Motorizzazione civile regionale

 

Si è tornato a parlare di esami di guida nella seduta consiliare del 23 giugno 2022, con un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Luca Distort, richiamando le iniziative consiliari dello scorso maggio per evitare la sospensione degli esami di guida alla Motorizzazione civile per le patenti di tipo A, C, D ed E a causa della carenza di personale, ha sottolineato: «L'impedimento alla prova d'esame di guida non è solo una penalizzazione per coloro che hanno raggiunto l'età per conseguire la patente A e smaniano di poter finalmente realizzare il loro sogno di guidare una moto. L'esame di guida serve anche, in modo ben più urgente e indispensabile per quelle persone che, per necessità lavorative hanno assolutamente bisogno dell'abilitazione alla guida di automezzi per i quali è richiesta la patente di tipologia C, D o E, in particolare per coloro che svolgono attività incardinate nelle operazioni di soccorso o di protezione civile, quindi, ulteriormente urgenti e necessarie. Noi abbiamo intravisto due soluzioni che proponiamo al Governo: attuare degli accordi con altre Motorizzazioni per consentire alle persone in attesa di fare gli esami di guida presso altre sedi, o in alternativa, per ottenere la disponibilità di personale a svolgere, a chiamata, il ruolo di esaminatore presso la nostra sede. Teniamo presente che il prolungamento dei tempi di attesa, oltre a rappresentare un evidente disservizio dell'ente pubblico, si rivela anche penalizzante per lo svolgimento delle attività richiamate, con impedimento di passaggi di carriera e dei conseguenti danni economici. Chiediamo quindi all'Assessore di fare il punto della situazione.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim ai trasporti, ha risposto che «siamo riusciti a sbloccare alcuni passaggi importanti, in particolare il 13 giugno è stato possibile abilitare il dirigente della Motorizzazione civile come esaminatore per tutte le patenti esistenti: aspettiamo il rilascio del codice da esaminatore da parte del Ministero.»  

«Ricordo poi che questa situazione si sta verificando da tempo in tutta Italia - ha proseguito il Presidente -, tanto che lo Stato ha disposto che gli esami in questione possano essere svolti anche da personale della Motorizzazione civile collocato in quiescenza: una ex dipendente, in possesso dei requisiti previsti, ha dato la propria disponibilità a tornare ad effettuare esami di guida, questo nell'attesa dell'espletamento del concorso per l'assunzione di personale qualificato, che sarà bandito nelle prossime settimane e che si svolgerà probabilmente nell'autunno.»

Il Consigliere Distort ha osservato: «Bisogna avere la capacità di anticipare i problemi, non solo di risolverli. Il fatto che noi avessimo da tempo un solo esaminatore era già un campanello d'allarme: non possiamo permetterci di essere ostaggio di una situazione del genere. Conto che le parole del Presidente siano conclusive di un iter e che a giorni si sblocchi questa situazione estremamente importante per il tessuto imprenditoriale e per le attività in genere del settore della nostra Valle.»

 

SC

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Comunicato n° 386 del 23 giugno 2022
Interpellanza sulle misure per calmierare i costi dell'energia

 

Si è parlato nuovamente dell'aumento dei costi dell'energia nella seduta consiliare del 23 giugno 2022, con un'interpellanza presentata dal gruppo Pour l'Autonomie.

«Il perdurare della situazione internazionale sta avendo ripercussioni su imprese e famiglie valdostane - ha specificato il Capogruppo Marco Carrel -: vorremmo conoscere se e quante risorse il Governo regionale abbia intenzione di destinare per specifiche misure volte a calmierare l'aumento dei costi dell'energia e delle bollette nel brevissimo tempo; ma anche quante siano le risorse destinate alle imprese e alle famiglie per realizzare degli investimenti che mirino a ridurre i consumi e ad aumentare le produzioni di energie rinnovabili

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha evidenziato che «l'approccio deve essere ragionato ed è fortemente condizionato dagli sviluppi della guerra in Ucraina, il cui perdurare non consente di fare previsioni sicure. Il Governo regionale non ha la competenza per calmierare i costi dell'energia, ma come deciso in maggioranza intende promuovere degli interventi in termini sociali nei confronti delle famiglie in difficoltà. Bisogna però fare anche un ragionamento complessivo sulle ricadute che questi aiuti avranno negli anni successivi, dal momento che i sostegni economici vanno ad influire sulla situazione ISEE delle famiglie. Inoltre, non potendo applicare l'assestamento di bilancio alla spesa corrente, stiamo cercando altre risorse e metteremo a disposizione delle strutture tecniche le banche dati con i diversi progetti a livello sociale che sono stati creati negli anni passati. Per quanto riguarda le imprese, è in corso una discussione in fase di assestamento di bilancio per sostenere investimenti di settore.»

«Il punto centrale di tutto il ragionamento che rappresenta la giusta visione del futuro riguarda la le energie rinnovabili - ha proseguito l'Assessore Bertschy -. Bisogna lavorare a una forte programmazione sull'aumento delle rinnovabili, sulla riduzione dei costi energetici e, se possibile, uscire dalla dipendenza dal gas russo del nostro sistema. Destinare risorse per investimenti di questo genere avrà ricadute positive non solo sulle imprese ma anche sulle famiglie. Abbiamo un bando di circa 3 milioni di euro con finanziamenti a tasso agevolato per le famiglie e, nel programma FESR 2021-2027 abbiamo risorse dedicate alle imprese. Stiamo poi studiando un intervento specifico che permetta da subito di aiutare le imprese a fare degli investimenti, tenendo presente che è mutato il quadro normativo europeo per la gestione dei finanziamenti alle imprese. Il ragionamento è in corso anche con la nostra finanziaria ed è anche all'esame la legge sulle Comunità energetiche che sarà approvata in Giunta quanto prima.»

Il Capogruppo Carrel ha commentato: «La legge sulle Comunità energetiche è sicuramente positiva ed è interesse comune discuterla in Commissione. Per quanto riguarda gli aiuti, in passato, avevamo presentato al Consiglio un ordine del giorno sullo studio della povertà in Valle d'Aosta che sarà utile per capire come e chi aiutare. La nostra Regione deve intervenire anche senza l'Unione europea e il livello nazionale, perché il momento è delicato, l'inverno è alle porte e la situazione si complicherà molto sia per le famiglie che per le imprese: in quanto regione alpina, saremo svantaggiati più di tanti altri. Bisogna attivare immediatamente un sistema che permetta di far fronte a ciò che ci aspetta da novembre in poi. Non possiamo aspettare l'autunno per cercare soluzioni rapide per dare delle risposte ai valdostani.»

I lavori sono sospesi. Riprendono alle ore 15.00.

 

LT

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Comunicato n° 387 del 23 giugno 2022
Interpellanza sui deflussi minimi nei torrenti

 

La questione del deflusso minimo vitale e di quello ecologico nei fiumi e torrenti regionali è stata affrontata nella seduta consiliare del 23 giugno 2022 con un'interpellanza del gruppo Progetto Civico Progressista.

Ricordando che la produzione di energia idroelettrica rappresenta il settore più remunerato dalla finanza pubblica attraverso gli incentivi verdi, la Consigliera Chiara Minelli ha evidenziato che «la Regione, da almeno dieci anni, non riesce a far rispettare il deflusso minimo vitale visto che l'azione penale si è rivelata inefficace. Non si può negare però che nel tempo ci siano state varie mancanze nel rispetto delle regole, tanto che sono pendenti 163 sanzioni. Noi crediamo che per superare l'inefficacia dell'azione penale ed evitare di avere corsi d'acqua in secca sia necessario un intervento dell'Amministrazione anche per evitare eventuali inadempienze, con possibile danno patrimoniale per i mancati introiti. Per altro, la Direttiva europea prevede l'attivazione del passaggio dal deflusso minimo vitale a quello ecologico e il Consiglio regionale avrebbe dovuto realizzarla entro il 31 dicembre 2021 - come hanno fatto altre Regioni. Anche in considerazione delle previsioni di future diminuzioni della disponibilità idrica in conseguenza dei cambiamenti climatici, bisogna regolamentare opportunamente l'uso delle acque pubbliche. Chiediamo quindi se si intenda predisporre nel breve una norma per attuare il passaggio al deflusso ecologico, allo scopo di salvaguardare gli ecosistemi acquatici e il mantenimento degli obiettivi ambientali, evitando prelievi eccessivi da parte dei concessionari con il conseguente degrado dei fiumi e dei torrenti e se si intenda prevedere strumenti adeguati e risorse per effettuare i controlli.»

L'Assessore alle opere pubbliche e territorio, Carlo Marzi, ha risposto che «non vi è la necessità di predisporre in tempi brevi il provvedimento normativo per attuare il passaggio da deflusso minimo vitale a deflusso ecologico perché le disposizioni vigenti regionali sono già allineate alle indicazioni fornite dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po per gli adeguamenti previsti dalla Direttiva Quadro Acque.»

L'Assessore ha infatti ricordato che «fin dal 1995 la Regione si è dotata di una disciplina del deflusso minimo vitale, che con il Piano di tutela delle acque del 2006 è stata ulteriormente raffinata ed estesa a tutti i concessionari idroelettrici, i quali sono tenuti a rilasciare a valle delle proprie derivazioni una portata d'acqua per salvaguardare l'ecosistema fluviale. I casi di non ottemperanza rilevati dal Corpo forestale sono limitati. Quello che conta è come viene calcolata la portata, che dal PTA del 2006 è computata secondo un sistema congruente con la definizione di deflusso ecologico; inoltre, per le nuove derivazioni idroelettriche (quelle dopo il 2006) sono previsti dei rilasci addirittura superiori a quelli proposti dall'Autorità di bacino. La nostra Regione sta anche adottando delle metodiche molto più raffinate su un numero di casi e una estensione territoriale che non ha eguali a livello nazionale: per questo la Valle d'Aosta è citata dal Ministero della transizione ecologica quale esempio virtuoso. Sul nostro territorio sono infatti attive sperimentazioni che coinvolgono complessivamente 85 impianti idroelettrici per raffinare ulteriormente la determinazione dei rilasci da garantire a valle delle derivazioni.»  

«Prendo atto che non vi è la volontà di fare un intervento normativo - ha replicato la Consigliera Minelli -, tuttavia faccio riferimento ad azioni portate avanti da altre Regioni, che pur avendo una situazione analoga alla nostra, hanno sentito l'esigenza di normare il passaggio al deflusso ecologico per istituzionalizzarlo (vedi Piemonte e Veneto): questo perché non c'è solo una questione di rilascio, ma una diversa maniera di intendere il tipo di rilascio, che secondo noi sarebbe opportuno definire, in modo che non si parli più di deflusso minimo vitale ma di deflusso ecologico. Riguardo alla virtuosità della nostra regione, manteniamo dei dubbi, ma crediamo che la discussione sul Piano di tutela delle acque sarà un momento di confronto importante nei prossimi mesi. Noi ci auguriamo che si possa anche rivedere la posizione riguardo alla necessità di fare una norma.»

 

SC

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Comunicato n° 388 del 23 giugno 2022
Interpellanza sulla valorizzazione del personale infermieristico

 

La tematica del personale infermieristico è stata riproposta all'attenzione del Consiglio del 23 giugno 2022, con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi, rifacendosi al Piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025 all'esame della quinta Commissione, all'interno del quale «è contenuto un programma di attrattività e di welfare aziendale per il mantenimento delle professionalità presenti e per quelle future» ha specificato: «Al di là del libro dei sogni, è importante capire anche nell'immediato quali siano le politiche attivate riguardo al personale infermieristico, di cui vi è carenza non solo in Valle d'Aosta. Chiediamo quindi a quanto ammonti ad oggi il fabbisogno di infermieri con riferimento ai carichi di lavoro e alle piante organiche delle strutture dell'ospedale Parini, dell'organizzazione territoriale e dell'intera AUSL e, di conseguenza come siano stati definiti i carichi di lavoro e la programmazione dei turni. Questo per capire quale sia la sostenibilità umana e l'efficienza di un'organizzazione, collegandola anche all'evoluzione tecnologica. Vorremmo anche capire quali politiche di esclusività del rapporto di lavoro siano applicate dall'AUSL: è questo un elemento che può permettere agli infermieri di integrare il loro reddito e di arricchire la loro esperienza. Vogliamo poi conoscere le modalità di organizzazione e partecipazione alle attività formative, sapendo che la formazione continua specialistica dà la possibilità di accrescere le proprie competenze. Infine, se vi sia l'intenzione di definire specifiche politiche di valorizzazione e mantenimento del personale infermieristico, perché parlare di sola indennità di attrattività sarebbe riduttivo rispetto alla dimensione strutturale di questo grosso problema.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha spiegato che «il fabbisogno stimato di infermieri, tenuto conto anche delle attività richieste a seguito dell'emergenza Covid-19, è di 720 unità ed è destinato ad aumentare in base ai nuovi standard per l'assistenza territoriale (decreto ministeriale 71/2022) e al Piano regionale della salute e del benessere sociale. La turnistica viene definita sulla base dell'articolazione oraria necessaria nelle diverse sedi aziendali ed è in previsione l'acquisto di un programma che consentirà la programmazione annuale dei turni. Per quanto riguarda il rapporto di lavoro, l'Azienda USL oggi applica le disposizioni previste dal contratto nazionale (in scadenza) che prevede un'esclusività, che sarà probabilmente riproposta anche nel nuovo contratto.»

Nel dettagliare le attività formative predisposte dall'Azienda USL nell'ambito del piano annuale di formazione continua che è integrato semestralmente, l'Assessore Barmasse ha segnalato che «dal 2011, opera nell'AUSL il Comitato scientifico che ha come obiettivo principale la verifica della congruenza tra il fabbisogno formativo e i contenuti di progetti formativi, con una visione d'insieme che evita duplicazioni di tematiche. Inoltre il Comitato supporta anche la Direzione strategica e l'Ufficio formazione un'ottica di miglioramento continuo della qualità della formazione.»

Sulle politiche di valorizzazione e mantenimento in servizio del personale infermieristico, l'Assessore ha evidenziato che «il piano recruitement dell'AUSL prevede una serie di azioni, tra le quali: sostegno logistico dei nuovi assunti con alloggi a prezzi calmierati; sviluppo di una campagna informativa della figura infermieristica negli istituti scolastici regionali in collaborazione con l'Assessorato dell'istruzione; formazione continua basata sui bisogni formativi espressi; indennità di attrattività; ampliamento delle convenzioni con le università per dare la possibilità al personale che frequenta i master di fare un tirocinio clinico in sede; modelli organizzativi per valorizzare la professionalità dell'infermiere; supporto per la stesura di articoli scientifici a chi ne fa richiesta. Con l'entrata in vigore del nuovo contratto, c'è inoltre la possibilità di valorizzare la figura infermieristica con l'attribuzione di incarichi di posizione, di funzione organizzativa e di funzione professionale.»

Il Vicecapogruppo Aggravi ha replicato che «i processi aziendali sono la prima condizione per l'efficienza e per la sostenibilità umana dei carichi di lavoro. All'interno della procedura di riforma del Piano, c'è anche la revisione dell'atto aziendale: le politiche, fino ad ora, non sono state particolarmente lungimiranti, bisognerà porre particolare attenzione ai livelli intermedi - e non solo a quelli apicali e di base - che sono il punto nodale di una struttura che vuole essere efficiente. Riguardo alla formazione e alla valorizzazione degli infermieri, ci sarà da parte nostra una continua attenzione e sollecitazione, con iniziative in Consiglio perché le criticità sono tante: nessuno di noi ha la bacchetta magica, ma se vogliamo trovare delle soluzioni bisogna lavorare tutti insieme.»

 

SC

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Comunicato n° 389 del 23 giugno 2022
Interpellanza sulla carenza di medici di medicina generale

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 23 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la questione delle carenze dei medici di medicina generale.

Il Consigliere Paolo Sammaritani, ha evidenziato: «Le prolungate carenze di organico di medicina generale rendono difficile reperire un medico di base, tanto che gli utenti si trovano privi del medico anche per lunghi periodi con tutti i disagi che ciò comporta. Chiediamo di conoscere il numero degli utenti scoperti e il periodo di mancata assegnazione del medico di base; quali sono le conseguenze per i pazienti privi di medico; se è intenzione del Governo adottare misure per evitare questi disservizi

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito che «la momentanea scopertura dal 12 maggio al 20 giugno 2022 ha riguardato 297 assistiti dal Distretto 2 (ambiti di Aosta e Unité Monte Emilius) e questo per via dell'autolimitazione al massimale da parte di un medico di medicina generale. La problematica è stata risolta grazie all'ampliamento del massimale da parte di un altro medico di medicina generale (da 1.200 al massimo consentito di 1.500 assistiti). Nel periodo di scopertura, gli assistiti potevano comunque rivolgersi a qualsiasi medico di medicina generale, facendo richiesta di visita occasionale e richiedendo all'AUSL il rimborso della spesa eventualmente sostenuta

«Attualmente sono stati approvati 23 incarichi vacanti nell'ambito dell'assistenza primaria sul territorio - ha specificato l'Assessore Barmasse -, pubblicati sul BUR e con scadenza il 26 giugno. Nel frattempo, l'Azienda USL ha anche predisposto un avviso per incarico provvisorio nel Distretto 2 che, purtroppo, ha avuto esito negativo. L'Assessorato sta lavorando con l'USL per il recepimento del nuovo Accordo collettivo nazionale 2016-2018 (divenuto efficace con l'intesa Stato-Regioni a fine aprile 2022), che prevede l'approvazione della programmazione della riorganizzazione territoriale e l'avvio della contrattazione per gli Accordi integravi regionali. È un'importante operazione che andrà a ridisegnare il modello della medicina del territorio con la disciplina delle Aggregazioni funzionali territoriali e la sua interrelazione con la Centrale operativa del territorio e le Case di comunità. In particolare, la Direzione funzionale territoriale permette di coordinare meglio i medici dello stesso gruppo sulle attività da svolgere e anche sulle coperture: questo, in conseguenza della carenza dei medici, dovrebbe migliorare la funzionalità del sistema

Il Consigliere Sammaritani ha commentato: «Dal punto di vista del "materiale umano", la situazione di carenza è ormai strutturale. Oltre a questo, le persone lamentano spesso anche una scarsità di informazione e sarebbe bene predisporre un servizio che sia più vicino agli utenti perché abbiamo l'impressione che, talvolta la parte amministrativa dell'Azienda sia un po' lontana dai pazienti e anche dai suoi dipendenti. Questo non giova all'immagine dell'AUSL che appare distaccata dalle preoccupazioni degli utenti e del personale operativo, andando ad incidere negativamente anche sul benessere lavorativo

 

LT

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Comunicato n° 390 del 23 giugno 2022
Interpellanza sui collegamenti stradali di arroccamento tra valli

 

Si è parlato di aumentare i collegamenti tra valli nella seduta consiliare del 23 giugno 2022 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Erik Lavy ha richiamato il Piano regolatore di Olivetti e le sfide del cambiamento climatico sottolineando che «il documento prevedeva numerosi collegamenti intervallivi intesi come collegamenti stradali di arroccamento, la cui mancanza aveva causato lo scarso sviluppo socioeconomico e turistico di numerose valli laterali. L'importanza di questi collegamenti è centrale per mantenere gli abitanti nelle terre alte e, essendo ormai superati i divieti di tipo militare a costruirli per esigenze di protezione in caso di invasione straniera, chiediamo se siano stati fatti degli studi sul territorio valdostano per l'implementazione di questi collegamenti, con la relativa valutazione delle ricadute; quali ipotesi di collegamento sono attualmente allo studio e a che punto è la loro realizzazione. In caso di non presenza di studi, vorremmo conoscere per quali motivi non siano stati avviati, visto anche il cospicuo ammontare di lavori pubblici effettuati dal dopoguerra e se sia intenzione svolgere uno studio in questo campo

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha sottolineato che «sul territorio valdostano esistono collegamenti intervallivi, realizzati nel tempo, per una lunghezza complessiva di circa 75 km. Ad oggi, non risultano redatti studi complessivi per l'implementazione di questi collegamenti e l'eventuale realizzazione di nuovi collegamenti, prevalentemente in quota, comporterebbe la necessità di approfondire specifiche tematiche legate alle peculiarità geografiche e morfologiche della Valle d'Aosta che ha un'altezza media di oltre 2.100 metri sul livello del mare con solo il 20% della superficie al di sotto dei 1.500 metri

«La tipologia prettamente sentieristica e forestale, come quella del collegamento tra la Val d'Ayas e la Valle di Gressoney, potrebbe rappresentare uno dei possibili sviluppi dei collegamenti - ha specificato l'Assessore Marzi. - Questo sarebbe uno degli ambiti più appropriati per poter valutare la realizzazione dei collegamenti intervallivi in genere in quanto sono quelli più attinenti alla cura e al presidio del territorio. Il collegamento tra Brusson e Gressoney-Saint-Jean, ad esempio, si renderebbe possibile grazie ad una pista a uso prettamente agricolo e turistico.»

L'Assessore ha concluso: «Mi prendo, invece l'impegno di ragionare in prospettiva, con un approccio programmatorio e politico al nostro territorio che guarda a creare delle occasioni di incontro anche tra territori tra Regioni, si deve andare oltre le difficoltà e guardare al futuro. La mia visione della Valle d'Aosta non è quella di una terra che si chiude su sé stessa ma piuttosto di "carrefour d'Europe", che guarda a tutto quello che la circonda e alle possibili opportunità di sviluppo e incontro che l'altro da sé crea. Da sempre il passaggio delle persone è occasione di confronto, di sviluppo, di ricchezza e di turismo. Un esempio perfetto è rappresentato dal Colle del Gran San Bernardo. È un'opportunità approfondire i passaggi intervallivi perché possano essere visti come occasioni di sviluppo prospettico perché la Valle deve essere vista come terra che si attraversa e che crea occasioni di incontro nazionali e internazionali.»

Il Consigliere Lavy ha replicato: «Ho apprezzato lo sforzo dell'Assessore di andare oltre la visione dei suoi uffici secondo cui nulla si può fare. Bisogna pensare ad un tipo di viabilità diversa per la nostra regione e, per questo, serve una visione non solo dei costi ma anche dei ritorni degli investimenti iniziali che renderebbero la montagna maggiormente attrattiva: questi collegamenti sono importanti per il raggiungimento di masse critiche di popolazione in montagna funzionali anche al mantenimento di alcuni servizi, oltre a servire per incoraggiare il turismo circolare e come viabilità alternativa in situazioni emergenziali

 

LT

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Comunicato n° 391 del 23 giugno 2022
Approvata una mozione sul Piano per la salute e il benessere sociale

 

In conclusione dell'adunanza del 22 e 23 giugno 2022, il Consiglio ha approvato all'unanimità una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, così come emendata in Aula dall'Assessore alla sanità, che impegna il Governo a predisporre, dopo l'approvazione del Piano per la salute e il benessere sociale da parte del Consiglio regionale, una bozza del "Piano operativo annuale" relativa al 2023 da presentare alla quinta Commissione in tempo utile per l'inserimento nel prossimo Documento di economia e finanza regionale, comprendente un cronoprogramma delle azioni e delle relative risorse, ove necessarie.

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha evidenziato la situazione di crisi che affligge il settore della sanità: «La fuga del personale medico, il funzionamento delle Commissioni di invalidità, i disservizi del Centro prelievi dell'ospedale Parini sono state oggetto di numerose iniziative consiliari ed è importante avere un documento che individui chiaramente le priorità, gli obiettivi e le relative tempistiche di attuazione trovando un adeguato percorso di definizione.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha dichiarato: «È importante sottolineare la complessità del Piano del benessere sociale ed è bene pensare alla realizzazione di un documento complesso di tipo strategico e programmatorio da aggiornare annualmente.»

L'Assemblea ha anche esaminato altre due mozioni - di cui una respinta e una ritirata - e tre risoluzioni, tutte respinte.

Mozioni

È stata respinta con 33 voti di astensione e 2 a favore (FI) una mozione del gruppo Forza Italia che chiedeva l'istituzione di una misura sperimentale di attrattività e di sostegno al settore turistico, per l'elargizione a favore di ogni contratto a tempo determinato di un voucher mensile di 350 euro per il periodo luglio-settembre 2022.

Il Capogruppo Pierluigi Marquis, evidenziando l'importanza che riveste la stagione estiva per il comparto turistico e commerciale, ha segnalato che «gli operatori del settore e gli imprenditori hanno difficoltà a reclutare personale e questo mette a repentaglio l'apertura dei locali. I dati forniti dal Governo regionale parlano di una carenza di circa 800-1.000 unità, che può essere affrontata sul medio periodo rafforzando le iniziative di politica attiva. Inoltre, le politiche sugli ammortizzatori sociali non stimolano la fuoriuscita dall'area della disoccupazione visto che il delta di remunerazione rispetto a un contratto di ingresso è disincentivante. Il problema va affrontato, perché il danno che ne deriva, sia al settore privato sia a quello pubblico, è rilevante. Una indennità di attrattività secondo noi può essere una soluzione, in via sperimentale, per incentivare questo tipo di assunzioni per la stagione estiva. Spiace constatare che il problema non sia stato e non lo si voglia prendere in carico come emergenza.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha annunciato l'astensione: «Intanto, perché sarebbe scorretto nei confronti delle altre categorie: il tema del personale coinvolge un po' tutti i settori e non solo quello del turismo. Inoltre, che la Regione si sostituisca ad altri livelli di contrattazione sarebbe controproducente e farebbe saltare ogni meccanismo. La nostra intenzione è quella di dare risposte strutturate: stiamo lavorando con tutte le categorie professionali per trovare delle soluzioni di sistema e non interventi spot. Inoltre, abbiamo aperto un tavolo di concertazione con gli attori del turismo per definire una risposta strutturata e rendere attrattivo il comparto.»

È stata ritirata la mozione del gruppo Forza Italia, illustrata dal Consigliere Mauro Baccega, che sollecitava la predisposizione e la presentazione di un rapporto di monitoraggio aggiornato delle diverse Missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, a fronte dell'impegno del Presidente della Regione, Erik Lavevaz, a trasmettere e illustrare il nuovo report - concluso in questi giorni - alla Commissione consiliare competente.

Risoluzioni

Il Consiglio regionale ha respinto, con 19 voti di astensione (UV, AV-VdAU, FP-PD, SA, GM, PlA) e 15 voti a favore (FI, Lega VdA, PCP), una risoluzione depositata in Aula dal gruppo Forza Italia che era volta a impegnare la Giunta regionale a predisporre entro 30 giorni il provvedimento legislativo utile all'istituzione di un comparto soccorso e sicurezza della Regione per i Vigili del fuoco e i Forestali, oltre che a trasmettere alla Commissione paritetica, entro 10 giorni, lo schema di norma di attuazione sul personale del Corpo forestale, di modo che potesse essere portato in discussione, insieme a quello relativo al personale del Corpo dei Vigili del fuoco, nella prima convocazione utile della Commissione.

«Nell'ambito dell'incontro del 20 aprile 2022 con i Capigruppo consiliari e le organizzazioni sindacali dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale della Valle d'Aosta - ha ricordato il Consigliere Mauro Baccega -, oltre all'istituzione di un tavolo informativo, era stato deciso un percorso per la redazione di una norma finalizzata all'istituzione di un comparto soccorso e sicurezza della Regione. Un percorso che - a parere di tutte le organizzazioni sindacali di categoria - andrebbe a rendere immediatamente applicabili le norme di attuazione in fase di predisposizione, con particolare riferimento all'aspetto dell'equiparazione ordinamentale ed economica sia del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco al Corpo nazionale sia del Corpo forestale della Valle d'Aosta, essendo quest'ultimo peraltro un corpo di polizia ad ordinamento civile. Capiamo le difficoltà del percorso, ma noi crediamo importante dettare delle tempistiche anche per dare risposte concrete al comparto. In merito alle norme di attuazione, il 21 giugno, la Regione ha trasmesso alla Commissione paritetica lo schema di norma di attuazione sui Vigili del fuoco, noi sollecitiamo il Governo a trasmettere anche quello relativo al personale forestale in modo che i due testi possano essere analizzati congiuntamente. Continueremo a sollecitare la Giunta regionale affinché si adoperi per giungere all'obiettivo entro 30 giorni.»

«Si tratta di una questione che ci siamo presi in carico, dopo aver preso atto che c'era una sorta di convergenza di idee sulla questione comparto sicurezza - ha replicato il Presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Sulle questioni fondamentali rimangono, però, delle diversità di vedute, in particolare sul perimetro che deve avere questo comparto (inserire o meno la Polizia locale). Per questo motivo, nell'incontro del 10 giugno, per accelerare i tempi, insieme all'Assessore all'agricoltura, abbiamo chiesto alle organizzazioni sindacali una posizione condivisa. La nota è arrivata, ma non è ancora condivisa: la questione non è semplice e, quindi, non riusciamo ad assumerci un impegno nei 30 giorni richiesti, perché c'è ancora un lavoro di confronto e di sintesi da fare. Sulla trasmissione alla Commissione paritetica, la bozza di norma sui Forestali è stata presentata ai componenti di parte regionale della Commissione paritetica, che la porteranno all'attenzione della Commissione stessa. Chiediamo quindi il ritiro dell'iniziativa o, in alternativa, ci asterremo.»

Con 18 astensioni (UV, AV-VdAUnie, FP-PD, SA, GM) e 17 voti a favore (Lega VdA, PlA, PCP, FI) è stata respinta anche la risoluzione depositata in Aula dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie che impegnava la Giunta regionale a pubblicare, entro 15 giorni, il bando per il sostegno alla locazione 2022.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha ricordato che «la tempestività di pubblicazione del bando affitti è essenziale per le molte famiglie in difficoltà. Il documento sarà pubblicato solo nel prossimo mese di luglio, ma, visto che la lavorazione delle pratiche e i successivi pagamenti richiedono un iter piuttosto lungo, riteniamo che sia assolutamente necessario anticipare i tempi, vista anche la disponibilità dei fondi.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha dichiarato l'astensione della maggioranza: «La risoluzione non è fattibile, non per la cattiva volontà dei nostri uffici, ma perché le tempistiche indicate nel bando sono quelle necessarie alla gestione di tutto l'iter amministrativo che ha un percorso molto articolato. Ricordo, inoltre, che il bando 2022 prevede il pagamento a consuntivo e, quindi, anche anticipando i tempi di pubblicazione, i contributi saranno comunque pagati nel 2023.»

Il Consiglio regionale ha respinto con 17 voti contrari, 3 astenuti e 14 a favore, in sede di votazione segreta, una risoluzione depositata in Aula dal gruppo Lega Vallée d'Aoste che intendeva invitare il Presidente del Consiglio regionale a moderare la propria comunicazione affinché fosse rispettosa di tutte le parti politiche, anche di quelle a lui non gradite; a rispettare l'azione politica e amministrativa condotta da altri Consigli regionali o istituzioni regionali tutte anche quando queste non siano allineate alle proprie convinzioni politiche; a condurre il proprio mandato istituzionale con la dovuta terzietà e imparzialità facendosi rappresentante di tutti i gruppi consiliari presenti in Aula.

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, nell'illustrazione ha richiamato «un recente post del Presidente del Consiglio riguardo ai referendum abrogativi del 12 giugno, nel quale ha paventato la strumentalizzazione del referendum da parte di un partito, la Lega, che avrebbe strumentalizzato a sua volta i Consigli regionali che si sono fatti promotori della richiesta dei quesiti referendari. Mettere in dubbio la libera scelta dei Consigli regionali, che sono eletti per mezzo di libere elezioni, è gravissimo, soprattutto se arriva da un Presidente del Consiglio. Rileviamo inoltre che la comunicazione social del Presidente continua ad essere caratterizzata da una polemica politica, sia essa ironica o meno, che fa venire meno il necessario distacco e la terzietà che dovrebbe contraddistinguere chi rappresenta l'intera Assemblea regionale. Non è la prima volta che richiamiamo il Presidente: questa volta lo facciamo aggiungendo un elemento in più, ossia chiedendo il rispetto delle altre realtà consiliari regionali.»

Il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha precisato che «si trattava di un post privato e non istituzionale, a commento delle elezioni referendarie. Ho parlato di strumentalizzazione di un problema, perché gli effetti sono stati quelli di un'affluenza molto bassa, con il rischio di delegittimare sempre più lo strumento referendario. È una scelta legittima quella dei Consigli regionali di farsi promotori di una richiesta referendaria, ma non sempre la ritengo opportuna: è stata fatta due volte e in entrambi i casi non è andata bene. Credo nell'utilità della democrazia diretta e sono anche andato a votare. Sono quindi valutazioni politiche legittime, che non vanno oltre questo aspetto e che nulla aggiungono al dibattito politico.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 13 e giovedì 14 luglio 2022.

 

SC-LT

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