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Riunione del Consiglio regionale del 17 e 18 novembre 2021

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Comunicato n° 655 del 10 novembre 2021
Adunanza del Consiglio regionale

 

Il Consiglio regionale è convocato mercoledì 17 e giovedì 18 novembre 2021, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 40 oggetti, di cui 2 mozioni rinviate dalle ultime adunanze.

Le interrogazioni sono sette, tutte poste dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: esiti degli accertamenti eseguiti dal Corpo forestale valdostano in ordine allo sversamento accidentale di carburante nei pressi della sorgente in località "Vers le Bois" di Oyace; quarantena di classi di scuola primaria disposte in applicazione del nuovo protocollo sperimentale per il contenimento dei focolai di Covid-19; certificazioni di prevenzione incendi degli immobili di proprietà della Società Autoporto Valle d'Aosta; problema dello slittamento delle buste paga degli insegnanti della scuola valdostana; affidamento in concessione, in via sperimentale per l'anno 2018, del servizio di ripristino delle condizioni di sicurezza e viabilità di strade regionali; azioni volte ad assicurare un servizio medico e psicologico adeguato all'interno della Casa circondariale di Brissogne; corsi di formazione per assistenti personali erogati dall'Enaip, ente nazionale di istruzione professionale.

Delle 22 interpellanze depositate, 18 sono a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste: avvio delle procedure necessarie all'integrazione del personale assegnato al Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom) Valle d'Aosta; tutela delle prerogative dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta in materia di utilizzo delle acque pubbliche ad uso idroelettrico; misure di intervento funzionali ad un ulteriore rilancio della filiera del legno in Valle d'Aosta; valorizzazione delle lingue minoritarie valdostane; strategia per la programmazione e l'organizzazione di eventi sportivi in funzione di rilancio dell'economia dei comuni valdostani; studio delle ipotesi di utilizzo a fini turistici e museali dell'immobile "Grandze" al castello di Aymavilles; adeguamento degli impianti di illuminazione dei siti culturali e archeologici della Regione in funzione di una migliore efficienza energetica; eventuale proposta di acquisto del castello di Introd; soluzione delle criticità relative all'ambiente lavorativo interno della Società Autoporto Spa; realizzazione di una scuola estiva su "Federalismo, Confini ed Europa" in collaborazione con la Fondazione Chanoux; attivazione di gruppi di lavoro tra esperti e insegnanti della scuola primaria per l'apprendimento del francese; contributo della Regione Valle d'Aosta alla definizione della nuova legge a favore delle aree montane annunciata dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie; tutela della terzietà dell'istruzione valdostana rispetto alla diffusione di temi a specifico contenuto politico; ipotesi di realizzazione di una pista ciclabile lungo l'intera linea ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier; interlocuzioni con la Regione Piemonte per la soluzione dei problemi di sovraffollamento dei treni nella tratta Aosta/Ivrea/Torino; sinergie tra le aziende valdostane e la società Italvolt Spa, produttrice di batterie al litio a Scarmagno; contenuti e tempi di elaborazione dell'aggiornamento dell'elenco dei prezzi regionali delle opere edili; implementazione delle iniziative ricomprese nella metodologia terapeutico-riabilitativa della "Montagnaterapia".

Due interpellanze sono state presentate dal gruppo Pour l'Autonomie: la prima riguarda l'adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla normativa regionale in materia di misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie del lupo; la seconda l'organizzazione di eventi sportivi di alto livello.

Due sono anche le interpellanze del gruppo Progetto Civico Progressista: con una si chiede notizie dell'implementazione del personale assegnato all'Ufficio Vigilanza Ambientale, con l'altra l'avvio di una riflessione sull'apertura di nuove attività commerciali nell'area compresa tra la Statale 26 e la Dora Baltea a Sarre.

Il Consiglio discuterà infine sei mozioni, di cui due sono del gruppo Pour l'Autonomie: impegno del Presidente della Commissione consiliare competente ad attivare un confronto urgente sulle problematiche emerse in sede di applicazione della normativa regionale in materia di edilizia residenziale pubblica; impegno del Presidente della prima Commissione consiliare a convocare i componenti di parte regionale della Commissione paritetica per un aggiornamento della tempistica e delle priorità dei temi da trattare.

Tre mozioni sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: analisi, con l'ausilio di un soggetto terzo, della congruità dell'attuale dimensionamento delle strutture organizzative regionali rispetto ai carichi di lavoro dell'Amministrazione; disposizione del divieto in Valle d'Aosta delle macellazioni in cui non sia garantito lo stordimento preventivo dell'animale; previsione di un percorso terapeutico e sociale volto a soddisfare le necessità di cura dei pazienti affetti da pseudo-ostruzione intestinale cronica (CIPO).

Una mozione è a firma del gruppo Progetto Civico Progressista in merito alla previsione delle risorse necessarie a dare continuità al servizio di Unità speciali di continuità assistenziale (USCA).

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio e muniti di Certificazione verde Covid-19 nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento).  Resta fermo che l'accesso dei giornalisti al foyer rimane non ammesso e che eventuali interviste si potranno effettuare, in modo scaglionato, nella zona adiacente il plastico raffigurante la Valle d'Aosta. Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

MM

 

 

 

 

 

 

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Comunicato n° 662 del 15 novembre 2021
Iscritti quattro punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio del 17 e 18 novembre 2021

 

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocata in via ordinaria mercoledì 17 e giovedì 18 novembre 2021, è stato integrato da quattro punti.

Due sono disegni di legge: il primo, su cui relaziona il Consigliere Roberto Rosaire (UV) riguarda il sostegno degli investimenti nel settore degli impianti a fune, il secondo, il cui relatore è il Consigliere Antonino Malacrinò (FP-PD) contiene disposizioni in materia di contributi in conto interessi a sostegno della prima abitazione. Su entrambi i provvedimenti la seconda Commissione "Affari generali" ha espresso parere favorevole all'unanimità lo scorso 11 novembre.

In discussione anche l'atto amministrativo di approvazione del bilancio consolidato della Regione per l'esercizio finanziario 2020: presentato dalla Giunta regionale il 26 ottobre scorso, ha avuto il parere favorevole a maggioranza della seconda Commissione, sempre nella riunione dell'11 novembre.

È stata anche iscritta un'interrogazione a risposta immediata, con cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste chiede le azioni poste in essere per evitare la chiusura dell'asilo nido interaziendale Bibolo di Pollein.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 44 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio e muniti di Certificazione verde Covid-19 nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

MM

 

 

 

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Comunicato n° 664 del 17 novembre 2021
Comunicazioni del Presidente del Consiglio

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori del Consiglio Valle convocato oggi, mercoledì 17, e domani, giovedì 18 novembre 2021, per discutere un ordine del giorno composto di 44 oggetti.

Il Presidente ha riferito della fuoriuscita del Consigliere Mauro Baccega dal gruppo Pour l'Autonomie e della sua adesione al gruppo Misto.

Il Consigliere Mauro Baccega, nel motivare il suo passaggio al gruppo Misto, ha sostenuto che «le prese di distanza sono il risultato di divergenze che possono accadere durante un percorso e ringrazio i colleghi del gruppo Pour l'Autonomie per il cammino fatto insieme. La nostra è una divisione politica e non su di un programma elettorale: io mi propongo di favorire la costruzione di un centro liberale, democratico, popolare e federalista che coinvolga forze di centro e anche autonomiste, guardando ai partiti nazionali che hanno una storia federalista. Una forza che sia punto di riferimento per gli elettori di centro, che sono molti in questa regione e che rappresentano il cuore del nostro Paese. La politica si deve riappropriare del primato della politica. Oggi bisogna alimentare il confronto e la collaborazione con i partiti nazionali: con l'era post Covid si dovrà andare in questa direzione. Il mio passaggio al gruppo Misto mi consente di lavorare in libertà per promuovere il quarto polo di centro. Mi colloco coerentemente all'opposizione e mi colloco vicino a Forza Italia, l'unico partito che ha difeso la Valle. La mia sarà un'opposizione rispettosa e propositiva, non preconcetta, a sostegno delle buone politiche. Voterò a favore dei provvedimenti che sono positivi per la nostra comunità, in coerenza con le mie idee e la mia azione.»

 

SC

 

 

 

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Comunicato n° 665 del 17 novembre 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Nelle sue comunicazioni al Consiglio del 17 novembre 2021, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha aggiornato l'Aula sulla situazione della pandemia nella nostra regione.

«Gli ultimi dieci giorni, come abbiamo potuto vedere tutti, hanno segnato un netto incremento dei contagi registrati in Valle d’Aosta - ha detto il Presidente Lavevaz -: l’aumento registrato in altre zona d’Italia ha raggiunto anche il nostro territorio, con numeri che devono far riflettere per la prospettiva e la rapidità della crescita. Non mi stanco di ripetere l’appello a tutti i valdostani: abbiamo uno strumento potentissimo, quello della vaccinazione, che dobbiamo utilizzare insieme per scongiurare peggioramenti e restrizioni. Un anno fa vivevamo uno dei picchi della pandemia, con il contagio che aveva messo in forte difficoltà il nostro sistema sanitario: se oggi non siamo in quelle condizioni è perché una gran parte della nostra popolazione si è fatta carico di questa responsabilità comune. Ma l’emergenza non è finita: registriamo di nuovo dei casi gravi che devono essere trattati in terapia intensiva, e nei giorni scorsi abbiamo purtroppo dovuto far fronte alla morte di altre persone colpite dal virus. Ancora oggi, quindi, siamo chiamati alla responsabilità comune: questo nell’interesse di tutti, del nostro sistema sociale ed economico, per dimostrarci una comunità capace di solidarietà e coesione

Il Presidente della Regione ha anche riferito dell'incontro dello scorso 11 novembre con due dei Conseillers d’États del Canton du Valais: «Insieme agli Assessori Bertschy e Caveri e al Consigliere segretario Jordan, abbiamo ricevuto a Palazzo regionale Franz Ruppen, Chef du Département de la mobilité, du territoire et de l’environnement, e Christophe Darbellay, Chef du Département de l’économie et de la formation. L’incontro segna una ripartenza nella cura dei rapporti tra le amministrazioni sui due versanti del Gran San Bernardo: abbiamo insieme deciso di ricostituire il Conseil Valais-Vallée d’Aoste, organismo che era stato costituito nel 1990 come spazio di vita per le relazioni costanti con l’amministrazione del Valais. Questo primo incontro ha affrontato tra gli altri il tema delle prospettive del Traforo del Gran San Bernardo e delle strade di accesso al tunnel, ma anche lo stato dell’arte nella cooperazione tra le nostre due realtà nel programma Interreg Italia-Svizzera. Il futuro a breve termine vede anche la Coppa del mondo di sci con il suo tracciato transfrontaliero e il millenario di San Bernardo, che si celebrerà nel 2023

Il Presidente Lavevaz ha infine segnalato l'avvicendamento, domani mattina, del Comando per il Centro Addestramento Alpino: «Un evento cui conto di partecipare, compatibilmente con i lavori del Consiglio. Il Generale di Brigata Matteo Spreafico passerà il proprio ruolo al Generale di Brigata Marcello Orsi: ho incontrato entrambi negli scorsi giorni, alla vigilia di questo momento importante di cambiamento. In questa sede voglio quindi ringraziare il Generale Spreafico per il lavoro fatto in questi anni di servizio al suo e al nostro territorio: sono felice anche di dare il benvenuto al Generale Orsi, augurandogli di proseguire il percorso di continua collaborazione con l’Esercito e garantendo fin d’ora la collaborazione stretta e franca che da sempre contraddistingue il rapporto tra la Valle d’Aosta e i suoi Alpini

 

MM

 

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Comunicato n° 666 del 17 novembre 2021
Approvati gli interventi a sostegno degli impianti a fune

 

Nella seduta del 17 novembre 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene interventi a sostegno degli investimenti nel settore degli impianti a fune.

L'iniziativa legislativa, depositata dalla Giunta regionale il 21 ottobre, si compone di quattro articoli volti a incrementare, per il 2021, di 28 milioni 360 mila euro gli investimenti previsti dalla norma regionale n. 8/2004. Come spiegato in Aula dal Consigliere relatore, Roberto Rosaire (UV), «questa legge, in continuità con i contributi messi in campo nel 2020 pari a 21 milioni di euro, permetterà di continuare a ridare la giusta importanza ai necessari investimenti nel settore degli impianti a fune. Alla Monterosa saranno destinati circa 2 milioni 600 mila euro per l'acquisto di mezzi battipista, per l'ammodernamento dei sistemi digitale e di videosorveglianza e per la realizzazione di fabbricati annessi e complementari; all'impianto di Ollomont saranno concessi circa 136 mila euro per l'acquisto di un mezzo battipista; alla stazione di Valgrisenche si provvederà al rinnovo dello snowpark destinando circa 15 mila euro; alla stazione di Pila saranno concessi oltre 25 milioni di euro che permetteranno l'acquisto di due mezzi battipista ma soprattutto la realizzazione della nuova telecabina Pila/Couis completa di reti paravalanghe e impianto di innevamento.»

«Si tratta - ha aggiunto Rosaire - di investimenti che hanno una ricaduta su tutto il settore turistico valdostano, che è stato gravemente colpito dalla pandemia in corso. Lo sci da discesa, con le sue stazioni, rappresenta l'elemento trainante dell'economia valdostana, capace di generare direttamente un fatturato di circa 80 milioni di euro e di creare un indotto che vale fino a 6 volte tanto. Le 28 località sciistiche, con gli oltre 700 km di piste, 1200 maestri, snowpark e parchi gioco garantiscono condizioni ottimali e attraggono oltre un milione di turisti, fonte di lavoro e ricchezza. Qualità, sicurezza, tecnologia, sono elementi imprescindibili per rendere il Brand Valle d'Aosta attraente e credibile a livello internazionale.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha aggiunto che «attraverso queste risorse si dà risposta a una serie di progetti che erano presenti nei programmi strategici e, nel frattempo, si sta lavorando ai prossimi programmi. Il lavoro che stiamo facendo è fondamentale per quanto riguarda gli investimenti e le infrastrutture delle stazioni sciistiche, ma sarà altrettanto importante promuovere questi interventi avendo una visione nuova della montagna, anche a fronte dei cambiamenti climatici in atto. Le società degli impianti a fune saranno chiamate a valorizzare e a promuovere gli impianti non solo nella stagione invernale ma anche in quella estiva. Oggi, l'intervento più importante di questo disegno di legge è quello a favore della stazione di Pila per dare vita all'obiettivo che si è data la Società al fine di rinnovare le infrastrutture. Il rinnovo degli impianti e dei servizi della stazione sciistica di Pila permetterà di fare crescere la qualità dell’offerta turistica sportiva, sia invernale che estiva, a favore della Città di Aosta e di tutta la zona della Plaine.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, nell'annunciare il voto favorevole, ha ritenuto «importante evidenziare che, oggi più che mai, viste le minori risorse e considerando che il fenomeno dei cambiamenti climatici impone il ripensamento del turismo invernale, non ci si può più limitare ai soli interventi per innevamento artificiale, l'acquisto di battipista o per lo spostamento a quote sempre più elevate degli impianti: c'è bisogno di una diversificazione molto più articolata, che permetta di valorizzare gli aspetti paesaggistici, storici, culturali, enogastronomici di cui la regione è ricca. In particolare questo disegno di legge consentirà l’avvio dell’intervento proposto dalla Società Pila per il nuovo impianto funiviario denominato telecabina “Pila-Couis”: intervento da poco avviato alla procedura di VIA, intervento sicuramente valido, ma che deve essere pensato nella prospettiva futura e tenendo conto delle criticità evidenziate in una recente relazione del Servizio infrastrutture funiviarie e valutando se è prioritario uno sviluppo e un innalzamento della quota del domaine skiable con la relativa valorizzazione degli edifici esistenti o l'idea di un punto ristoro panoramico e quindi l'arroccamento alla Platta de Grevon o al Col Tsa Seche. Lo sci è sicuramente centrale per la nostra economia, ma bisogna essere pronti e attrezzati anche sull'offerta complementare.»

Il Consiglio ha anche approvato, con 21 voti a favore e 14 astensioni (Lega VdA, PlA e Consigliere del gruppo Misto Baccega), il bilancio consolidato della Regione per l'esercizio finanziario 2020, ai sensi del decreto legislativo 118/2011. L'atto rappresenta il risultato economico, patrimoniale e finanziario del "gruppo amministrazione pubblica", che comprende gli enti e gli organismi strumentali, le società controllate e partecipate dalla Regione.

 

SC

 

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Comunicato n° 667 del 17 novembre 2021
Approvate le disposizioni a sostegno della prima abitazione

 

Nella seduta del 17 novembre 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di contributi in conto interessi a sostegno della prima abitazione.

Presentato dalla Giunta regionale il 19 ottobre, il testo di legge si compone di quattro articoli, che sono stati illustrati in Aula dal Presidente della seconda Commissione, Antonino Malacrinò (FP-PD). «Si tratta di un intervento - ha detto il Consigliere - che sarà avviato in via sperimentale per il triennio 2021-2023 e darà la possibilità alle famiglie di accedere a mutui bancari per l'acquisto della prima abitazione ottenendo anticipatamente un contributo per la riduzione, per un massimo di un punto percentuale e mezzo, del tasso applicato. I requisiti per accedere alla misura, le percentuali di riduzione del tasso di interesse, la spesa massima concedibile e altri argomenti di natura tecnica saranno oggetto di una successiva deliberazione che sarà, come previsto da un emendamento proposto, sottoposta a parere della Commissione consiliare competente. Per questa misura saranno stanziati 6 milioni di euro nel triennio di riferimento

«Questo provvedimento dimostra ancora una volta l'attenzione di questa Amministrazione su una tematica fondamentale come quella della casa, importante volano per il rilancio della nostra economia e della nostra comunità - ha aggiunto il Consigliere Malacrinò -. Al beneficio di questa misura bisogna aggiungere quanto già previsto da norme statali: infatti gli interessi passivi, anche se scontati, come nel nostro caso, possono essere portati comunque in detrazione fino all’importo massimo di 4.000 euro (recuperando così fino a 760 euro all'anno). Inoltre, con il "decreto sostegni bis" è stato rifinanziato il fondo di garanzia per i mutui prima casa che dispone tra l'altro l'esenzione dalle imposte di registro e dalle imposte ipotecarie e catastali

Il Capogruppo del gruppo Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha motivato «il sostegno convinto a questa iniziativa, con cui si rappresenta vicinanza alle famiglie: dal 2020 non si accolgono più domande di mutuo, dovendo smaltire uno stock di richieste pregresse; e su questo il Governo si è impegnato a concludere. Rilanciare il settore dell'edilizia è molto importante. È un tema che ho sottoposto con il collega Barocco all’attenzione del Consiglio già nel 2020 e ringrazio il Governo per aver dato attuazione alla proposta. Questo è un primo passo, contemplando interventi a favore della prima casa, ma auspico che si possa inserire nel prosieguo la seconda casa, perché è un modo per attivare l'economia e l'occupazione. Ben venga attuare misure concrete come questa che crea lavoro vero, piuttosto che misure di puro assistenzialismo: bisogna curare la malattia e non curare gli effetti. Infine, rimarco l'importanza dell'impegno assunto dall'Assessore di semplificare la procedura di accesso, ormai datata. In quest'ottica, una valutazione e un aggiornamento andranno fatti.»

«Questa iniziativa si inserisce nel solco di quanto già intrapreso nella scorsa Legislatura per favorire l'accesso ai mutui, sia per l'acquisto di prima casa sia permettendo l'accesso ai mutui per le ristrutturazioni con fondi erogati direttamente da Finaosta - ha dichiarato il Consigliere Renzo Testolin (UV) -.  Il regime di tassi di interesse attuale consente con questa legge di attuare un buon intervento a favore della popolazione: in effetti il testo ha punti di forza sostenibili e attuali e la bontà delle leggi si vede proprio dalla capacità di sapersi inserire convenientemente nel momento storico in cui nascono, per poi essere eventualmente riviste, alla luce dell'evoluzione dei bisogni. Quella di oggi è un'ottima opportunità: poiché senza disponibilità di fondi di rotazione, Finaosta è ancora ingessata, questo provvedimento avrà rapidità di erogazione, possibilità di accesso immediato e semplificato al credito, consentendo nel contempo una possibilità di rilancio del settore delle costruzioni. Fondamentale che si tratti di una sperimentazione: infatti con un rialzo dei tassi questa misura non sarebbe più così efficace, mentre i fondi di rotazione rappresenteranno anche in quel caso uno strumento appropriato per sostenere un accesso agevolato al mercato immobiliare della prima casa. Un aspetto negativo della legge è che queste risorse rientrano in spesa corrente e rappresentano dunque una spesa non "riutilizzabile" a differenza dei fondi rotativi. Seguiremo con attenzione anche la fase attuativa, chiedendo sin da ora un controllo periodico per verificare nel tempo l'efficacia della norma, anche nell'eventualità di proseguire la sperimentazione

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, nell'annunciare il voto favorevole, ha concordato «sul bene della sperimentazione, non solo per capire quale sarà l'andamento del mercato e dei tassi, ma per comprendere l'effetto di una spesa corrente rispetto al mercato edile. Questa legge non deve però fermare un discorso più ampio, che è quello della revisione della legge sulla prima casa: infatti, questa misura consentirà a tante famiglie di uscire dall'impasse del blocco dell'erogazione, ma bisognerà fare un ragionamento sul futuro di questa legge per una più rapida soluzione del problema. Il futuro è incerto: c'è una serie di problematiche - aumento del prezzo delle materie prime a fronte di un rallentamento della produzione - che tocca le imprese e che si riverbera poi sugli utenti finali. Invito l'Assessore a valutare questa proposta e a portare nella Commissione consiliare una riforma che guardi al futuro, delle nostre case e delle nostre città

Il Consigliere della Lega VdA Luca Distort ha aggiunto: «Accolgo con piacere, anche se non con entusiasmo, lo spirito del disegno di legge, a seguito delle mie varie iniziative sulla questione mutui casa. Il blocco dei mutui nella nostra regione è il riflesso di un'incapacità a governare un tema così prioritario come la casa. Sarà necessario, d'ora in poi, andare avanti con una visione urbanistica da rielaborare completamente, creando una differenziazione negli aiuti: se non si ha questa visione si entra in un'omologazione che porta a un risultato non solo appiattente ma ingiusto. Se non esiste una visione, qualunque strategia rimane un semplice episodio. Esistono temi legati ai requisiti soggettivi che andranno sviscerati dalle successive deliberazioni di Giunta e che dimostreranno la capacità o meno della Giunta stessa

«Questa legge dà una possibilità in più alle future generazioni e a chi ha deciso di valorizzare il patrimonio esistente - ha sostenuto il Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Albert Chatrian -. Peraltro, chi opta per questa seconda opzione ha una risposta più rapida. Dobbiamo provvedere alla riforma del sostegno alla ristrutturazione degli immobili esistente, e mettere in campo opzioni per creare condizioni migliori per poter valorizzare in tutto il territorio regionale: ci sono ancora troppe differenze tra le zone della Valle d'Aosta. Per i valdostani la prima casa è un bene e un affetto che si tramanda; è "lo bien", che va mantenuto e accudito. Teniamo conto di questo aspetto e, a maggior ragione, cerchiamo di venire concretamente incontro a chi vuole investire sulla prima casa: oltre alla riduzione dei tassi di interesse, procediamo a una riforma del settore dei mutui, in modo da garantire altre opportunità

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha affermato: «Sostenere la prima abitazione è un elemento caratterizzante della buona politica, così come utilizzare strumenti innovativi, flessibili, seppur in modo sperimentale, è da rimarcare. Dal punto di vista culturale, nella nostra regione il possesso e il mantenimento delle abitazioni è qualcosa di molto importante. Necessario, quindi, valorizzare il patrimonio immobiliare, anche quello familiare, da mantenere, riqualificare e se possibile mettere a reddito, in un'ottica di effetto moltiplicatore sull'indotto

Voto favorevole è stato annunciato anche dalla Capogruppo di Progetto Civico Progressista Erika Guichardaz, che ha sottolineato come «questo disegno di legge pensato per una sperimentazione a breve termine aiuterà con rapidità le famiglie, pur presentando una criticità, quella di rientrare nella spesa corrente, visto il blocco dei fondi di rotazione. C'è però l'esigenza di porre un'attenzione particolare alla delibera attuativa e al controllo periodico della corretta applicazione della legge, affinché vengano favorite le famiglie meno abbienti e non si assista a un mercato drogato dalla corsa ai contributi

«Pour l'Autonomie ha più volte manifestato preoccupazione per lo stallo delle pratiche relative ai mutui - ha evidenziato il Capogruppo Marco Carrel -. Questa legge è una possibile soluzione: di fatto delega la Giunta a deliberare tutti i requisiti. Quando questa delibera approderà in Commissione, sarà il momento per portare fattivamente il nostro contributo, con analisi più puntuali.»

«Pieno sostegno» è stato annunciato dal Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier: «Importante erogare un'anticipazione per abbattere il tasso fisso. E questa è una delle tante iniziative che la maggioranza ha messo in atto per andare incontro alle esigenze della popolazione. Attenzione andrà posta alla presentazione delle domande, da effettuarsi online: un metodo certamente rapido, ma va attenzionato

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha replicato: «Quando ci siamo insediati la situazione del modello dei mutui tradizionalmente erogati per il tramite della Finanziaria regionale era in difficoltà: 567 pratiche ferme a fronte di 85,3 milioni di euro di mutui da erogare. La situazione attuale presenta 21,5 milioni di euro da erogare e 131 domande cui dare una risposta. Nelle prossime settimane, erogheremo altri 6 milioni di euro per altre 45 domande. Con questi numeri, a partire dal 2022, ci troveremo nella condizione di valutare la ripartenza della raccolta delle domande per poter erogare il classico "mutuo Finaosta", ma tengo a precisare che accolgo positivamente l'invito a valutare di modificare l'impianto di legge di riferimento, che tenga conto del fatto che il contesto è mutato.»

Entrando nel merito del disegno di legge l'Assessore ha osservato: «Si tratta di un contributo a fondo perduto, nella misura massima di un punto percentuale e mezzo del tasso di interesse di mutui bancari stipulati per l’acquisto, la costruzione e il recupero di immobili da adibire a prima abitazione del richiedente e del suo nucleo familiare. Questa scelta quindi non è soltanto sperimentale ma è anche parallela rispetto al mutuo Finaosta, non sostituisce quanto c'era ma avvia un percorso che parte dall'importanza della casa per i valdostani, in particolare la prima casa. L'accesso a questo contributo una tantum avverrà attraverso una piattaforma che controllerà a monte l'ISEE: l'intento è quello di essere veloci e semplici per dare risposte rapide e concrete.»

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 668 del 17 novembre 2021
Approvata una mozione sulla revisione della normativa regionale sull'edilizia residenziale pubblica

 

Il Consiglio Valle ha approvato con 31 voti a favore e 2 astensioni (PCP) una mozione presentata dal Consigliere Mauro Baccega (gruppo Misto) e dai Consiglieri di Pour l'Autonomie, volta alla revisione della normativa regionale sull'edilizia residenziale pubblica (legge n. 3/2013). La discussione di questa iniziativa è stata rinviata dalle precedenti adunanze.

Il testo, approvato così come emendato in Aula su proposta dell'Assessore alla sanità relativamente alle premesse, intende impegnare il Presidente della Commissione consiliare competente ad attivare un confronto urgente sulle problematiche emerse in sede di applicazione della normativa regionale in materia di edilizia residenziale pubblica.

«Una riflessione politica è necessaria, ma affrontare queste tematiche in Commissione è doveroso - ha affermato il Consigliere Mauro Baccega -. Tante sono le questioni aperte: dalle anomalie di interpretazione della normativa alle procedure di decadenza, dalle graduatorie ferme ai risvolti sociali. L'attività di indirizzo e di controllo spetta alla Regione: bisogna iniziare subito, coinvolgendo l'ARER per prima. È un tema molto delicato, da affrontare con le dovute attenzioni: pensiamo alle varie questioni che interessano il Quartiere Cogne di Aosta, al blocco del bando affitti, all'aggiornamento del programma delle opere pubbliche. E sono 573 le famiglie che aspettano una casa popolare. La Regione deve fare la sua parte: dare gli indirizzi, individuare i referenti, valutare l'attività dell'ARER; bisogna prestare attenzione anche agli aspetti sociali. Il confronto in Commissione rappresenterà anche l'occasione per mettere sul tavolo le modifiche alla legge regionale sulle politiche sociali

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, nel riferire diverse criticità, ha posto l'accento «sull'esigenza di applicare la legge regionale n. 3/2013 sulle politiche abitative. In particolare, sottolineo l'esigenza di provvedere alle procedure di decadenza dall'assegnazione e alla definizione della morosità incolpevole. Nel tempo, si sono anche verificati episodi di vandalismo e certamente, come più volte da noi sottolineato in Aula, vanno fatti più controlli sui comportamenti degli assegnatari. L'auspicio, con l'approvazione della mozione, è di fare il punto e poi provvedere concretamente ai correttivi e agli aggiornamenti. Va però sottolineata una criticità nella stessa mozione: la questione va trattata anche in quinta Commissione, al momento però priva di Presidente

«Le politiche abitative sono un settore articolato, vanno affrontate nella loro complessità - ha osservato la Consigliera Chiara Minelli (PCP) -. In questo momento, la Regione, prima di affrontare le problematiche esplicitate nella mozione, o contestualmente, deve mettere riparo all'ingiustizia del bando affitti del 2018, in cui, come accertato dal Tribunale di Torino, sono previste norme discriminatorie nei confronti dei cittadini stranieri. Nell'ordinanza nei confronti dell'Amministrazione si stabilisce la riapertura del bando agli stranieri e la rettifica di quattro requisiti. Quindi, è corretto fare tutti gli approfondimenti richiesti dalla mozione, ma c'è una sentenza da applicare e su cui riflettere. Si è già aspettato troppo. L'impegnativa, a nostro avviso, è riduttiva rispetto alla complessità della questione, per cui ci asterremo

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha sottolineato: «La mozione tratta una tematica con una pluralità di aspetti: occorre una riflessione ad ampio spettro, assumere decisioni e stabilire gli indirizzi per i prossimi anni, con una visione integrata e globale, in sinergia con gli Enti locali e tutti gli attori coinvolti. Sinora, sono stati approvati interventi spot nei vari settori in cui si declinano le politiche abitative, non integrati fra loro. La revisione della legge regionale n. 3/2013 è l'occasione per rivedere il sistema di risposta al bisogno abitativo: in questi anni di applicazione sono mersi nuovi bisogni, sono apparse criticità. Un approccio a tutto tondo, che coinvolge l'ARER, vari assessorati: di certo l'audizione in Commissione rappresenta solo un primo passo

 

MM

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Comunicato n° 669 del 17 novembre 2021
Interrogazione a risposta immediata sull'asilo nido interaziendale Bibolo di Pollein

Nella seduta consiliare del 17 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto delucidazioni in merito all'asilo nido interaziendale Bibolo di Pollein.

«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da molte famiglie coinvolte e raccolto la preoccupazione dei dipendenti per la paventata chiusura di questa struttura entro il 23 dicembre prossimo - ha sottolineato il Consigliere Simone Perron -: se questa notizia è vera, quali azioni sono state poste in essere dall'Amministrazione regionale per scongiurare questa situazione, che andrebbe a detrimento di famiglie e lavoratoti del settore?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha comunicato: «La Regione ha contribuito a titolo sperimentale, attingendo a fondi statali, alle spese di funzionamento di Bibolo, tenuto conto della particolarità del servizio reso in favore dei bambini dei lavoratori operanti nelle aziende convenzionate, oltre che di commercianti e artigiani: un servizio caratterizzato, in particolare, per l'elevata flessibilità degli orari in un'ottica di conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro. Tuttavia, il fondo nazionale politiche sociali, in base al quale è stato finora concesso tale contributo, non permette più, a partire dall'annualità in corso, il finanziamento di servizi per la prima infanzia, come comunicato alla cooperativa sociale Etnos (ente gestore dell'asilo nido) per le vie brevi nei primi mesi del 2021. A inizio novembre, i responsabili di Etnos hanno preso contatti con il Dipartimento politiche per comunicare l'imminente chiusura della struttura: l'Amministrazione regionale sta studiando soluzioni che siano legittime e percorribili per risolvere il problema relativo al 2021.»

L'Assessore ha quindi comunicato che per le annualità future, «a fronte di una ricognizione relativa ai fabbisogni di posti di asilo nido che confermano un'insufficienza di posti rispetto alle richieste delle famiglie, occorrerà valutare nell'immediato l'ampliamento del numero di posti di asili nido finanziabili con risorse pubbliche mediante convenzionamento tra enti pubblici gestori e strutture private, previo reperimento di adeguate risorse finanziarie aggiuntive. A lungo termine, come previsto dall'Agenda ONU, entro il 2030 sarà necessario garantire a tutti i bambini l'accesso a un'istruzione e una formazione adeguate riconducendo gli asili nido e i servizi integrativi per la prima infanzia alla sfera educativa piuttosto che al comparto assistenziale. In tale ottica, anche la bozza del Piano salute e benessere sociale prevede la definizione dei finanziamenti per il consolidamento del sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni oltre che la riqualificazione professionale di tutti gli operatori presenti nei servizi per la prima infanzia nonché la revisione della normativa regionale al fine dell'adattamento a tale sistema integrato.»

Il Consigliere Perron ha accolto «con piacere il fatto che si stiano valutando delle soluzioni per l'anno in corso, perché le famiglie si trovano in evidenti problemi organizzativi.»

Il Consigliere del gruppo Misto Mauro Baccega ha aggiunto: «Anche noi avevamo l'intenzione di presentare un'interrogazione dello stesso tenore che si è incagliata tra gli uffici e ringrazio i colleghi della Lega VdA che mi lasciano questo spazio. Sono lieto di apprendere che vi sia la volontà di mantenere questo servizio che è fondamentale per le famiglie.»

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

SC

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Comunicato n° 670 del 17 novembre 2021
Interrogazione sui certificati antincendio degli immobili di proprietà di Autoporto VdA

 

Con un'interrogazione presentata nella seduta del 17 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto sapere se l'intero complesso di immobili di proprietà della partecipata regionale Autoporto Valle d'Aosta Spa sia in regola con tutti i certificati richiesti dalla normativa antincendio.

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha risposto: «Gli immobili edificio direzionale, ipermercato con parcheggio coperto, modulo raccordo galleria commerciale, galleria botteghe artigiane, torre delle comunicazioni, archivi, centrale termica, oltre a attività minori accessorie, sono stati oggetto nel tempo di una ridefinizione architettonica funzionale, programmata dalla società Autoporto, con relativo adeguamento alla normativa antincendio, cambiata nel 2011. La procedura per l'ottenimento del certificato prevenzione incendi, iniziata dalla società nel marzo 2010 con una pratica presentata al Comando regionale dei Vigili del fuoco, ha avuto corso ed è in via di conclusione

L'Assessore Caveri ha quindi riferito gli iter relativi ai singoli immobili, specificando: «Il Comando regionale dei Vigili del fuoco ha comunicato l'impossibilità a concedere un parere frazionato, ma ha richiesto l'attivazione ex novo delle procedure presentando un progetto unitario. Pertanto, la società ha affidato l'incarico a un professionista per l'attivazione di un audit antincendio per analizzare nella sua completezza la situazione antincendio dell'intero complesso commerciale, aggiornando l'effettivo stato di fatto delle attività presenti. Al momento attuale, non si è ancora arrivati all'approvazione del progetto, cui dovrà fare seguito la predisposizione della fase progettuale esecutiva e l'esecuzione dei lavori

«Nella quasi totalità dei locali - ha concluso l'Assessore -, la proprietà e la gestione delle attività fanno capo a due soggetti diversi: la responsabilità diretta ricade unicamente sul conduttore dell'attività. Ciò che in precedenza veniva attestato dai Vigili del fuoco, oggi è a carico del titolare delle attività, che autorizza con la SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) la possibilità di autorizzare l'attività ed è il primo responsabile della sicurezza antincendio.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha osservato: «Il quadro è sconfortante, a dir poco; sicuramente è sconcertante. Atteso che gli investimenti sull'efficientamento energetico nel 2016 non hanno ottenuto i risultati auspicati e si sono persi dei soldi dei fondi europei, ho pensato di approfondire la questione della certificazione incendi. E scopro che davvero qualcosa non quadra: in 11 anni non si è ancora arrivati alla conclusione. La risposta di oggi, peraltro, è praticamente uguale a quella fornita nel 2016 agli allora consiglieri Ferrero e Cognetta, che avevano riproposto la questione già sollevata in Consiglio, chiedendo a che punto si fosse con la procedura. Ero convinta di porre questa domanda per mero scrupolo, viste le tante problematiche sulla partecipata Autoporto, e invece scopriamo oggi che ancora il procedimento è in alto mare. Il nulla dopo oltre dieci anni dall'avvio delle procedure. Non esiste che ai privati si chiedano adempimenti rigorosissimi e il pubblico invece, sui propri immobili, frequentati da migliaia di persone e da molte centinaia di lavoratori, non si metta in regola. Ci devono essere delle responsabilità in capo a qualcuno e vanno sicuramente fatte delle valutazioni complessive

 

MM

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Comunicato n° 671 del 17 novembre 2021
Interrogazione sullo slittamento della retribuzione degli insegnanti supplenti

 

Nella seduta del 17 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste è tornato a discutere della problematica relativa allo slittamento delle retribuzioni di ottobre per gli insegnanti supplenti, chiedendo quali software vengano utilizzati per l'elaborazione delle buste paga e se sia previsto di intervenire nelle mensilità successive e in quali modalità.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, riferendo che «il sistema informativo di gestione del personale utilizzato anche per l’elaborazione dei cedolini è Ascotweb dell’Azienda GPI Spa di Trento», ha precisato: «La tassazione in base al periodo di paga ha carattere provvisorio, in quanto l'imposta, salvo casi particolari di tassazione separata, è dovuta per anno solare. La ritenuta mensile, pertanto, è calcolata a titolo di acconto, mentre la determinazione dell’imposta effettivamente dovuta in relazione all'imponibile annuo viene effettuata in sede di elaborazione del cedolino di dicembre mediante l'effettuazione del conguaglio fiscale previsto dalla vigente normativa in materia. Quindi, indipendentemente dall’entità degli acconti mensili, con il cedolino di dicembre il dipendente assolve il versamento dell’Irpef dovuta all’erario in riferimento alla retribuzione percepita nel corso dell’anno. C'è pertanto un'equilibratura che non penalizza i lavoratori.»

Il Consigliere Simone Perron si è detto sollevato dalla risposta: «Volevamo avere la certezza che il conguaglio arrivasse, ma il danno è per chi ha famiglie da mantenere e si aspettava stipendi più elevati già da ora. Ci auguriamo che il prossimo anno sia tutto diverso.»

 

SC

 

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Comunicato n° 672 del 17 novembre 2021
Interpellanza sul castello di Introd

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 17 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto delucidazioni in merito ad una proposta che sarebbe stata presentata per acquistare il castello di Introd.

«Da una notizia apparsa sulla stampa, si è appreso che un industriale milanese avrebbe avanzato un'offerta per acquistare il castello, su cui la Regione ha il diritto di prelazione - ha spiegato il Consigliere Dennis Brunod -. A quanto dato sapere, il potenziale acquirente acquisterebbe il castello per farne una dimora privata, quindi ponendo fine a quanto era avvenuto negli ultimi anni: l'utilizzo del castello per eventi pubblici, rassegne e matrimoni. Quali sono le intenzioni dell'Amministrazione regionale? Il Comune ha già espresso la propria preoccupazione: il maniero non è soltanto volano turistico, ma ha anche un forte valore identitario.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha specificato: «Il castello ha un valore storico e artistico indiscutibile che nessuno mette in discussione. Dal punto di vista del territorio, c'è un valore strategico oltre che affettivo: il castello è diventato un punto di riferimento per Introd e per le due vallate che poggiano su Introd. Occorre però essere seri e pragmatici rispetto a questo passaggio: non si può semplificare la questione con un sì o con un no. In gioco ci sono cifre importanti, ma non si tratta solo di valutare l'investimento da fare oggi: bisogna verificare la fattibilità di gestione di questa struttura che verrebbe inserita nel sistema di gestione integrato dei castelli valdostani. È indubbio l'interesse della Regione sul castello, ma la fattibilità è sottesa alla verifica puntuale della sostenibilità della gestione futura. Gli uffici competenti stanno facendo tutte le valutazioni tecniche per capire come procedere: il tutto si ridurrà in tempi molto stretti e bisognerà avere l'analisi di fattibilità e sostenibilità pronta per quando dovremo far valere il diritto di prelazione.»

Il Consigliere Brunod si è detto «contento che vi sia interesse su questa struttura che è strategica per il turismo di Introd e delle vallate di Rhêmes e Valsavarenche. Noi ci auguriamo che siano fatte le migliori valutazioni affinché questo maniero possa rimanere a disposizione della comunità in un'ottica di rilancio turistico del territorio. I tempi sono stretti e bisogna agire in fretta, con decisioni ben studiate e che stiano in piedi per il bene di Introd, delle due vallate e della Valle d'Aosta tutta.»

 

SC

 

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Comunicato n° 673 del 17 novembre 2021
Interpellation sur la valorisation des langues minoritaires de la Vallée d'Aoste

 

La valorisation des langues minoritaires de la Vallée d'Aoste a été au centre d'une interpellation déposée par le groupe Lega VdA au cours de la réunion du Conseil du 17 novembre 2021.

 «Il y a eu une série de motivations qui m'ont porté à présenter cette initiative - a dit le Conseiller Erik Lavy -: dans la programmation de la Saison Culturelle il n'y aucun événement en francoprovençal, l'organisation du Concours Cerlogne est en retard et aucun membre du Gouvernement régional n'a participé aux assemblées du Centre d'Etudes Francoprovençales et de l'association Augusta di Eischeme. Je veux donc comprendre quelles sont les lignes de ce Gouvernement face à nos langues: quelle conception a-t-il du rôle de la langue francoprovençale, du titsch et du toïtschu; quelles sont ses intentions afin de les valoriser au mieux?»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha parlato di «questione assolutamente centrale per questa Amministrazione la tutela e la valorizzazione del patrimonio linguistico (francoprovenzale, parlate walser e lingua francese). Le nostre peculiarità non hanno colori politici o padrini o difensori esclusivi, ma sono parte costitutiva del nostro essere valdostani, che prescindono da qualunque ideologizzazione. Chiunque vive con orgoglio le proprie radici, e anche chi si sente valdostano al di là del proprio luogo di nascita o dei propri antenati, credo abbia nella conservazione e nella valorizzazione del nostro peculiare patrimonio linguistico una sicurezza di appartenenza, un motivo di elevazione culturale oltre che civica e intellettuale. Mi piace pensare al pluralismo linguistico come a un elemento di apertura e non di chiusura, come a un patrimonio personale e collettivo “immateriale”, ma che ha una sua materialità e sostanzialità “incontournable”. Un atout che dà alla nostra piccolissima regione un respiro internazionale, che ci consente di coltivare la nostra autonomia con indubitabili vantaggi, sicuramente di tipo fiscale e legislativo ma anche sociali, perché la pratica e la conoscenza delle lingue (anche di quelle cosiddette minoritarie) sviluppa anche attitudini, flessibilità cognitiva, capacità di critica e di confronto non scontate.»

L'Assessore ha quindi comunicato che «stiamo lavorando, anche con il collega Caveri, a una revisione delle strategie, con l’obiettivo prioritario di risollevare le sorti delle nostre lingue, che oggi in parte scontano l’assenza, al di là dello specifico ambito dell’istruzione, di solide fondamenta normative regionali. Riguardo alla Saison Culturelle vorrei solo evidenziare che nei suoi 37 anni, i concerti o gli appuntamenti in patois sono stati poco più di 10. Pochini e discontinui a dirla tutta. Ragion per cui stiamo lavorando ad un nuovo contenitore che possa sostenere l’ampia cultura musicale presente sul territorio, compresi naturalmente i dialetti, demarcandone una volta per tutte e con continuità annuale la grande potenzialità espressiva e dandogli una dignità riconosciuta e ben definita. Non posso ancora anticiparle nulla, in quanto stiamo definendo le ultime questioni di carattere organizzativo e finanziario, ma a brevissimo daremo notizia di queste novità che spero possano essere ben accolte sia dai lavoratori del settore sia dal pubblico.»

«Il francoprovenzale e le parlate walser, per essere valorizzati al meglio - ha proseguito l'Assessore - devono trovare una loro piena e nuova collocazione, non limitatamente alle attività culturali e di spettacolo, ma attraverso una revisione organica e organizzativa che definisca chiaramente come si intende operare per la salvaguardia e la valorizzazione della lingua. E per questo siamo convinti che non sia sufficiente mettere in cartellone concerti o spettacoli in francoprovenzale, ma che serva un nuovo assetto organizzativo (che immaginiamo essere una Struttura organizzata e strutturata, appunto) che operi a pieno regime con la presenza di personale opportunamente dedicato e formato (ad esempio esperti in possesso di competenze professionali in ambito demo-etno-antropologico e linguistico). Su questo stiamo lavorando da quasi un anno e presto daremo conto delle nostre conclusioni in modo da cominciare anche l’iter sotto il profilo della sostenibilità organizzativa e finanziaria.»

Le Conseiller Lavy s'est dit satisfait de la réponse: «L'Assesseur a démontré avoir à cœur cette question, qui est très compliquée et qui est le fruit d'une politique qui n'a pas été aussi efficace au cours du temps. Il faudra voir si aux intentions suivront les faits et si les moyens mis en place seront importants: il faut continuer à travailler de façon musclée sur cette question, en ayant des données organiques sur le nombre de locuteurs afin de comprendre si les actions sont cohérentes. J'ai déjà soumis ce sujet au Président de la première Commission afin d'avoir des auditions avec les Suisses et la minorité slovène qui pourront nous éclairer sur leur situation et sur les mesures activées. Il y a du travail à faire et on le fera.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 674 del 17 novembre 2021
Interpellanza sull'apertura del Castello di Aymavilles

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA nella seduta consiliare del 17 novembre 2021, si è tornati a parlare dell'apertura al pubblico del Castello di Aymavilles.

«L'Assessorato ai beni culturali ha annunciato l'apertura straordinaria del Castello di Aymavilles (i cui lavori di restauro durano da 16 anni) limitatamente al prossimo periodo natalizio, dal 22 dicembre al 9 gennaio - ha dichiarato la Consigliera Raffaella Foudraz -: è solo un banco di prova oppure, al termine di queste giornate, la fruizione al pubblico sarà calendarizzata finalmente in maniera costante? Purtroppo questa apertura coincide con i numerosi mercatini di Natale, sovrapponendosi e distogliendo l'attenzione da altre iniziative. In merito invece all'immobile Grandze, ci sono novità sullo studio delle ipotesi di utilizzo a fini turistici e museali? Quando sarà fruibile?»

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha confermato che «il castello verrà aperto alla fine di quest’anno: si tratta di un’anteprima natalizia, pensata per la comunità e per i turisti. Il periodo ben si presta, infatti, a mostrare a un pubblico davvero vasto un castello la cui apertura è molto attesa, che andrà ad arricchire l’offerta turistica valdostana e che avrà dei benefici e dei ritorni in termini economici sui comuni limitrofi e sugli altri castelli valdostani ubicati nei dintorni (Sarre e Sarriod de La Tour). All'apertura abbiamo affiancato una importante campagna pubblicitaria. Si tratta di un primo periodo, dal 22 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022, durante il quale saranno proposte visite accompagnate al percorso museale, con un orario continuato dalle 10 alle 18 e una sola chiusura giornaliera (il 25 dicembre), proprio per permettere una buona affluenza come nelle precedenti aperture straordinarie, che erano cantieri-evento. La differenza, tuttavia, è sostanziale: questa volta si tratta di fare un percorso museale con un allestimento definitivo in tutte le sale, che consente di ammirare per la prima volta gli oggetti dell’Académie Saint-Anselme e i mobili originali del castello, posizionati secondo criteri filologici e scientifici rispettosi del passato e della tipologia di oggetti esposti. Ovviamente questa anteprima serve anche e soprattutto dal punto di vista organizzativo e gestionale, per capire e studiare i punti di forza ma soprattutto le criticità da modificare e migliorare in vista dell’apertura definitiva. Posso garantire che l’apertura definitiva del museo è davvero imminente e che dalla primavera, al termine degli ultimi lavori, il sito entrerà nella rete dei castelli valdostani.  Per quella data l’allestimento sarà ulteriormente perfezionato in tutti i dettagli.»

In merito all'immobile Grandze, l'Assessore ha sottolineato che «l’impegno per l’apertura di un castello come quello di Aymavilles è stato totalizzante: anni di progettazioni, studi, restauri esterni e interni per arrivare al risultato finale hanno impedito di focalizzare tutta l’attenzione sulle strutture annesse al castello. Non appena il progetto del castello volgeva al termine, abbiamo cominciato ad occuparci delle Grandze, prendendo contatti con gli enti locali e l’Assessorato all’agricoltura con i quali ci siamo incontrati in più occasioni. Le opportunità di valorizzazione sono molte dal momento che ci troviamo di fronte a un edificio che è a stretto contatto con le vigne e con la Cave des onze communes, ma anche con il castello, potendo diventare un luogo di ampliamento dell’offerta di quest’ultimo, in sinergia con le realtà produttive locali. Tutti questi passaggi vanno studiati a fondo e inseriti all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione di tutta l’area attorno al castello (il futuro parcheggio coperto deve essere visto anche in quest’ottica) e deve tener conto di quello che all’interno delle Grandze è già stato fatto (sala conferenze, cucine, bagni e spazi di accoglienza), per non vanificare anche l’impegno del progetto Interreg seguito dall’Assessorato dell'agricoltura. Segnalo che è in corso il progressivo svuotamento dell’edificio da tutti i materiali depositati all’interno e che entro la fine dell’anno si procederà a dare il bianco e a sistemare gli impianti, nell’ottica di una prossima fruizione. Sarà mia premura aggiornare il Consiglio e la collettività sugli sviluppi relativi alle pertinenze del castello, e posso garantire che presto potrà riacquistare nuova vita.»

La Consigliera Foudraz, nella replica, si è detta «contenta di apprendere che l'apertura definitiva avverrà nella prossima primavera. Comprendiamo la mole di lavoro degli uffici e i tempi di attesa per le autorizzazioni. Spiace invece che vi sia un impedimento rispetto alle attività che saranno sviluppate nelle zone pertinenti del castello: dopo 16 anni sentirsi dire che c'è ancora bisogno di studi approfonditi per prendere una decisione ponderata non è rassicurante. Ci auguriamo che non vi sia bisogno di ulteriori 16 anni. Suggerisco infine all'Assessore che ci sarebbe la necessità di una struttura che si occupi di tutte le manifestazioni organizzate a livello regionale proprio per evitare il sovrapporsi di iniziative in alcuni periodi e lasciarne vuoti degli altri. Bisogna avere una visione generale per non disperdere risorse umane ed economiche.»

 

SC

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Comunicato n° 675 del 17 novembre 2021
Interpellanze sul torneo di tennis mondiale a Courmayeur

 

Nella seduta consiliare del 17 novembre 2021, i gruppi Pour l'Autonomie e Lega VdA hanno presentato due interpellanze sull'organizzazione di eventi sportivi di alto livello, chiedendo in particolare di fare il punto sul torneo di tennis "Courmayeur Open Ladies" dello scorso ottobre.

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha specificato: «Stiamo parlando di una manifestazione che rientrava nel Women's Tennis Association Tour 250 e che ha portato ai piedi del Monte Bianco grandi atlete a livello mondiale. Nelle immagini reperite, abbiamo però ravvisato che non è stato esposto il logo promozionale "Love vda", ma solamente il logo Courmayeur e il logo istituzionale della Regione. Consideriamo questa una mancanza ingiustificabile se l'obiettivo era di pubblicizzare e fare programmazione con questi grandi eventi. Chiediamo quindi: quante sono state le risorse impegnate per l'organizzazione? Quante sono state quelle impegnate dall'Amministrazione regionale, anche per quanto attiene la pubblicizzazione? E se la Regione abbia intenzione di riproporre questo evento.»

«A nostro avviso, sarebbe opportuno elaborare, a livello regionale, una strategia per l'organizzazione di eventi di questa tipologia, non necessariamente legati al tennis - ha comunicato il Vicecapogruppo della Lega VdA Stefano Aggravi -: è già stato fatto qualcosa in questo senso? Nel caso, chiediamo di esplicitare quali ne siano i principi, le risorse disponibili e le modalità di attuazione

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito: «Con questo evento tennistico devo dire che siamo andati ben oltre alle aspettative e il “ritorno” è assolutamente positivo in termini di valore aggiunto rispetto all’investimento. L’Amministrazione regionale non ha partecipato direttamente all’organizzazione dell’evento, per cui non è dato sapere il suo costo totale. L’Assessorato ha ritenuto opportuno sfruttarne a fini promozionali la grande risonanza mediatica: il costo della campagna pubblicitaria è stato di 50.000 euro al netto dell’IVA, a fronte di una richiesta iniziale di 90.000 euro (sempre IVA esclusa). La campagna pubblicitaria si è articolata in diversi strumenti di comunicazione: tutte attività finalizzate al rafforzamento della marca Valle d’Aosta e della sua offerta turistica. Qualora questo evento sportivo venisse riproposto e la valutazione sulla qualità dell’organizzazione e sulle ricadute economiche e di immagine generate desse esito positivo, si potrà nuovamente prendere in considerazione la possibilità di utilizzarlo come vetrina promozionale.»

L'Assessore Guichardaz ha quindi ribadito «l'opportunità che la Valle d’Aosta si doti di un organismo regionale, che operi con continuità per sostenere l’organizzazione di manifestazioni sportive di levatura nazionale e internazionale. In tal senso, è stata inserita nel DEFR la previsione dell’attivazione di uno studio comparato delle principali esperienze maturate in altre realtà regionali sulla costituzione delle “Sport Commission”

Il Consigliere Carrel, nella replica, ha evidenziato: «Dobbiamo ringraziare Courmayeur per averci portato questo evento, e la Regione ha solo sfruttato l'iniziativa di un Comune per promuovere la Valle d'Aosta. Secondo noi, in questo frangente, sarebbe stato decisamente più utile vedere sui campi il logo promozionale, piuttosto che quello istituzionale. Si parla di marchio ombrello, di riforma dell'Office du tourisme e poi si assiste a un classico scivolamento su bucce di banana, dato che non si utilizzano questi importanti eventi per farci conoscere a livello internazionale. Tutti concordiamo sulla necessità di una programmazione, ma altresì par evidentemente necessario avere ben chiara la direzione che si vuole seguire e quali manifestazioni si vogliano organizzare, prima di destinare le risorse a bilancio, anche in considerazione del fatto che nel prossimo anno ospiteremo la Coppa del Mondo di sci e il Giro d'Italia. In un'ottica di riproposizione dei grandi eventi, bisogna saper coltivare i rapporti con gli organizzatori: un compito, questo, che spetta alla Regione

Il Consigliere Aggravi ha aggiunto: «Il vero problema è capire cosa vogliamo fare, individuare la governance strategica e la clientela di riferimento, ovvero il turista tipo. Vanno anche stabilite le modalità di interlocuzione per la definizione di una strategia unica: non possiamo continuare a perdere la possibilità di ospitare in regione eventi importanti. Non serve un nuovo carrozzone, ma una governance leggera, che sappia impartire la direzione da seguire. Fondamentale è fare tesoro dell'esperienza della concorrenza: ora stiamo rincorrendo, ma poi avremo l'opportunità di raggiungere e superare almeno i competitor a noi più vicini. È una questione di metodo: serve una strategia che oggi non c'è.»

MM

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Comunicato n° 676 del 17 novembre 2021
Interpellation sur l'application de la loi régionale concernant les loups

La loi régionale portant mesures de prévention et d'action concernant les loups a fait l'objet d'une interpellation du groupe Pour l'Autonomie, présentée au cours de la réunion du Conseil du 17 novembre 2021.

«La loi adoptée par ce Conseil en mai dernier, après un débat approfondi - a dit le Conseiller Augusto Rollandin -, prévoit une série d’interventions d’application: des cours de formation et des actions d’information sur le loup, également en collaboration avec les Parcs présents sur notre territoire, ainsi que la transmission à l’État d’une série d’informations nécessaires au respect des obligations de communication à la Commission européenne. Qu’est-ce qui a été fait jusqu’à présent?»

L'Assesseur à l'agriculture, Davide Sapinet, a répondu: «Les actions d’information et de formation sur le loup, destinées aussi bien aux professionnels directement concernés par la surveillance qu’aux personnes intéressées, tels qu'éleveurs ou chasseurs, ont été constamment au centre de l’attention de la Région: nous pensons, depuis toujours, qu’il est fondamental de fournir des informations correctes sur ce prédateur, afin d'éviter toute confusion. En ce qui concerne la formation, nous avons formé une centaine de bénévoles, du monde de la chasse, des guides de la nature et des associations environnementales; une première session du cours a déjà eu lieu avec la participation de 30 personnes, tandis que deux autres se tiendront prochainement

L’Assesseur a donc énuméré une série d’activités d’information effectuées, «à partir de la mise à jour de la section internet du site de la Région consacrée au loup avec de nombreuses informations en temps réel. Des documents infographiques ont été conçus en collaboration avec les Communes; des soirées d’information ont été réalisées en différentes communes au cours de l’été. En outre, cet été les équipes d’intervention du projet Life Wolfalps, composées d’agents du Corps forestier de la Vallée d’Aoste et de techniciens expressément mandatés dans le cadre dudit projet, ont effectué plusieurs visites dans des entreprises agricoles en haute, moyenne et basse Vallée pour la formation et l’information des éleveurs en alpages afin de fournir une assistance technique et de définir la meilleure stratégie de protection du bétail. Le cas échéant, le matériel nécessaire à la protection du bétail a été fourni en prêt et usage gratuit, dans l'attente que les éleveurs puissent acheter leur propre équipement à l’aide des contributions régionales. A l'occasion de la prochaine réunion des Régions alpines à propos du loup, demandée par notre Région, de nouvelles expérimentations dissuasives seront évaluées et pourraient être insérées dans notre région avec le Piémont

«Les obligations  - a conclu l'Assesseur à l'agriculture - prévoient que la Région communique à la Commission européenne, par l’intermédiaire de l’État, toute  dérogation, à savoir le prélèvement, la capture et l’abattage éventuel des loups, à condition qu’il n’existe pas d’autre solution valable et que ces actions ne compromettent pas le maintien de l'espèce, dans un état de conservation favorable, dans son aire de répartition naturelle. À l’heure actuelle, aucune action de ce type n’a été mise en œuvre et il n’y a donc pas eu de communication. A cet égard, la collaboration avec les Provinces de Trento et Bolzano est fondamentale, tout comme un travail entre le Ministre de l'agriculture et le Ministre de l'écologie sur la thématique du loup et, plus en général, sur les problématiques de la faune sauvage, est nécessaire

Le Conseiller Rollandin, dans sa réplique, a souhaité «la rédaction d'un rapport, notamment pour ce qui concerne le nombre de loups présents dans les différentes zones du territoire, afin de comprendre les niveaux de risque. Il conviendrait également de convoquer une réunion spécifique de la Commission compétente

 

MM

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Comunicato n° 677 del 17 novembre 2021
Interpellanza sull'Ufficio regionale vigilanza ambientale

 

Nella seduta consiliare del 17 novembre 2021, il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto conto con un'interpellanza della situazione dell'Ufficio vigilanza ambientale, inquadrato all'interno dell'Assessorato regionale all'agricoltura e risorse naturali.

La Consigliera Chiara Minelli ha innanzitutto evidenziato che «a fine anno andrà in pensione il responsabile di questo ufficio, preposto alla direzione dell'attività di controllo ambientale del Corpo forestale della Valle d'Aosta. Tra i compiti, il coordinamento dell'attività di Polizia giudiziaria e contenzioso amministrativo, l'interazione con le altre strutture regionali che fanno parte integrante del sistema dei controlli ambientali (ARPA in primis) e l'interfacciarsi con la Procura della Repubblica e le stazioni forestali del territorio. I controlli riguardano ad esempio la gestione dei rifiuti, gli scarichi nei corpi idrici, i reflui zootecnici, l'emissione di agenti inquinanti in atmosfera, nel suolo e nel sottosuolo, oltre che controlli su discariche per inerti, attività soggette ad Autorizzazioni Integrate Ambientali, impianti per il recupero dei rifiuti, imprese produttrici di rifiuti pericolosi. In assenza di sufficiente e competente personale in servizio in questo Ufficio, il rischio è di effettuare meno controlli, con conseguenze ambientali e sanitarie ben immaginabili.» La Consigliera ha quindi chiesto se si intenda provvedere alla sostituzione del responsabile dell'Ufficio dal 1° gennaio 2022 e all'implementazione del personale assegnato.

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha spiegato: «Dal punto di vista dell’organico assegnato, l’Ufficio è composto da due unità: un Ispettore forestale con funzione di capoufficio e un Sovraintendente forestale. Dal luglio 2018 è stato distaccato temporaneamente un agente forestale. Dal marzo 2020, in previsione del collocamento a riposo dell’attuale responsabile, è stato assegnato un secondo Ispettore forestale, che assumerà le funzioni di capoufficio il 24 dicembre prossimo, ossia fin dal giorno successivo al collocamento a riposo dell'attuale. Proprio al fine di consentire un'adeguata formazione e un corretto "passaggio di consegne", considerata anche la delicatezza e importanza della materia, l’affiancamento è stato disposto con ampio anticipo, quasi 2 anni, e certamente in controtendenza con quanto avviene nella pubblica amministrazione visti i limiti assunzionali esistenti.»

In merito all'implementazione del personale dell'Ufficio, l'Assessore ha riferito che «sono in corso di valutazione la ridefinizione di alcune procedure, in collaborazione con le altre strutture regionali che fanno parte del sistema dei controlli ambientali, ad esempio sulle Autorizzazioni Integrate Ambientali, ed è stato migliorato il supporto fornito dalle stazioni forestali, decentrando alcuni tipi di controllo. È poi in corso di svolgimento il concorso per il reclutamento di nuovi agenti forestali, la cui assunzione è prevista, dopo lo svolgimento del corso formativo semestrale, per la fine dell’anno prossimo. Con delibera di Giunta dell'8 novembre, è stata attribuita direttamente al Corpo forestale della Valle d'Aosta la competenza per lo svolgimento dei concorsi interni per il reclutamento di sovrintendenti forestali e ispettori forestali che saranno espletati nei prossimi mesi (dopo le eventuali verifiche preventive di mobilità): si auspica che tale soluzione innovativa consentirà di efficientare le procedure selettive e contribuire all’individuazione del personale necessario per coprire i posti vacanti. È tuttavia evidente che l’organico del Corpo forestale stia soffrendo le importanti carenze di personale: infatti, rispetto ad una dotazione organica di 153 persone in divisa, il personale effettivo in questo momento, peraltro indebolito da alcune assenze legate all’indisponibilità delle “certificazioni verdi”, non raggiunge le 120 unità. In realtà quindi non è solo l’Ufficio di vigilanza ambientale che richiederebbe una maggiore dotazione, ma anche il Comando centrale nel suo insieme e soprattutto le stazioni forestali che necessitano di un forte reintegro per fare fronte alle molteplici esigenze tra cui quelle della sorveglianza ambientale.»

La Consigliera Minelli, nella replica, ha affermato: «Sicuramente il fatto di aver affiancato qualcuno è importante, ma noi riteniamo che per la tipologia e per i compiti di questo Ufficio sarebbe necessario avere un numero più adeguato di dipendenti, con una formazione specifica e approfondita. Bisogna sicuramente aspettare i concorsi e prendere atto delle carenze di personale anche negli altri uffici e nelle stazioni sul territorio, però è necessario ragionare in termini più ampi e articolati: ci vuole una formazione specifica e continuativa del Corpo forestale, non solo quando vengono assunti nuovi agenti. Sarebbe importante creare gruppi di lavoro specifici che interagiscano con i comandi periferici: sembra, infatti, non esserci una sufficiente sinergia tra tutti gli attori che lavorano, in particolare sul controllo. La normativa è in continua evoluzione e bisogna investire sulla qualificazione di tutto il personale: le competenze sono oggi prioritarie. L'auspicio è che il nuovo responsabile dell'ufficio sia formato in maniera continuativa e si aumenti il personale.»

I lavori sono sospesi; riprendono domani, giovedì 18 novembre, alle ore 9.00.

 

SC

 

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Comunicato n° 678 del 18 novembre 2021
Interpellanza sul rilancio della filiera del legno

 

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare di ieri, mercoledì 17 novembre 2021, il gruppo Lega VdA è tornato a parlare della filiera del legno in Valle d'Aosta.

«Un forte rilancio di questo settore era già stato annunciato nel 2019 - ha osservato il Consigliere Dino Planaz -, prevedendo anche la realizzazione di un'analisi per individuare misure di intervento funzionali. Visto l'andamento dei mercati e l'aumento incontrollato delle materie prime, tra cui proprio il legname, con aumenti superiori al 50% nell'ultimo semestre, vorremmo conoscere i risultati dell'analisi di settore, la situazione attuale della filiera e le intenzioni per un suo rilancio ulteriore.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha riferito che «dalla relazione finale dell’incarico affidato all’Istituto piante da legno e ambiente (IPLA) di Torino, i boschi in Valle d'Aosta sono aumentati di circa l’1% in un decennio; l’indice di boscosità (rapporto tra superficie territoriale e superficie forestale) della Valle d’Aosta è del 30%; considerando i soli boschi, questi coprono il 28,7% del territorio. I boschi di proprietà pubblica sono complessivamente il 40%, di cui circa il 90% comunali o consortili inseriti nei piani economici forestali. I boschi a potenziale gestione attiva risultano complessivamente l’80% del totale. Oltre metà dei boschi regionali è servito per l’accesso e l’esbosco (58% per i boschi in piani economici e 54% per i privati), indice che sale mediamente al 60% considerando solo quelli che hanno una potenziale gestione attiva. Il volume legnoso potenzialmente prelevabile nel quindicennio di riferimento dai boschi serviti, sulla base di una gestione forestale sostenibile, è stimato in circa 2,7 milioni di m3, pari a circa 181.000 m3/anno. Per l’intera superficie forestale servita (che è di circa 19 milioni di metri cubi), il valore del legno in piedi per l’avvio di una potenziale filiera del legno è stato stimato dall’IPLA in circa 3,7 milioni di euro/anno, ipotizzando un valore medio di macchiatico di circa 20 euro/m3.»

L'Assessore ha poi precisato che «lo studio è un punto di partenza per analizzare le potenzialità e le criticità della filiera legno della nostra regione, sulle quali occorre un'ulteriore analisi sulle imprese forestali, un'indagine di mercato dei prodotti legnosi e delle condizioni di proprietà dei boschi privati e dei servizi ecosistemici. Nel frattempo in questo periodo si è provveduto alla creazione dell’albo delle imprese forestali e degli elenchi degli operatori e degli istruttori forestali; contestualmente sono stati approvati i profili professionali di “operatore forestale” e di “istruttore forestale in abbattimento, allestimento ed esbosco”; tramite i progetti di cooperazione transfrontaliera sono state svolte attività di formazione delle imprese forestali in particolare sulla gestione economica dell’impresa e del cantiere; con il rilancio dei cantieri forestali e con l’approvazione del programma triennale degli interventi è stata assicurata la continuità degli interventi selvicolturali realizzati in amministrazione diretta e la conseguente immissione sul mercato di circa 8000 mc/annui di legname; sono state incrementate le risorse per l’affido di interventi selvicolturali a ditte esterne (complessivamente pari a 210.000 euro per il 2021) che saranno ulteriormente aumentate nel prossimo triennio; si è dato corso alle misure forestali previste dal PSR 2014-2021.»

In merito alle intenzioni per un rilancio ulteriore della suddetta filiera, l'Assessore Sapinet ha sottolineato: «Oltre alla continuazione delle azioni già poste in essere, si prevede di presentare pubblicamente il lavoro svolto dall’IPLA al fine anche di promuovere il confronto tra i soggetti interessati e di sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica. Sarà, inoltre, costituito un gruppo di lavoro formato dalle strutture regionali, dai rappresentanti degli enti locali e delle associazioni di categoria, per elaborare un testo di disegno di legge di recepimento dei principi dettati dal Testo unico in materia di foreste e filiere forestali (TUFF) da sottoporre alla Giunta e successivamente al Consiglio regionale. È poi intenzione dell’Assessorato definire delle ipotesi di intervento organiche mediante la stesura del Programma forestale regionale e del Piano forestale di indirizzo territoriale finalizzati all'individuazione e alla valorizzazione delle risorse silvo-pastorali e al coordinamento delle attività necessarie alla loro tutela e gestione attiva, nonché al coordinamento degli strumenti di pianificazione forestale di dettaglio. Interessanti sono stati i confronti diretti con le aziende che si sono manifestate propositive e con la volontà di fare rete per lavorare in sinergia.»

«Qualcosa si è mosso - ha replicato il Consigliere Planaz - ma si può fare di più. Importante poi che si sia riusciti a mettere in piedi un discorso collaborativo con le imprese, tuttavia si dovrebbe intervenire con maggiore rapidità: vanno bene gli studi, ma bisogna entrare nel concreto per evitare la perdita di appezzamenti. 5 milioni di euro per la filiera non sono molti, ma è un primo passo a testimonianza di un interesse per il rilancio della filiera.»

 

SC

 

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Comunicato n° 679 del 18 novembre 2021
Interpellanza sull'apprendimento del francese nella scuola primaria

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA nella seduta consiliare di ieri, mercoledì 17 novembre 2021, si è parlato dell'apprendimento della lingua francese nella scuola primaria.

«Nella pratica didattica della scuola primaria nelle scuole valdostane - ha spiegato il Consigliere Paolo Sammaritani -, gli insegnanti generalmente utilizzano libri concepiti per alunni madrelingua francesi o svizzeri, adottando di norma un livello inferiore rispetto alla classe effettivamente frequentata dai propri alunni e, soprattutto per quanto riguarda la classe prima, devono ingegnarsi per creare da soli il materiale didattico, vista la difficoltà a reperirne di adatto alle scuole valdostane. Molto è quindi lasciato alla buona volontà del singolo insegnante, perché mancano gli adattamenti con degli obiettivi specifici da conseguire. Ci chiediamo se l’Amministrazione regionale intenda attivare dei gruppi di lavoro, formati da esperti e da insegnanti della scuola primaria, per creare una “méthode” - come avvenuto nel passato - per l’apprendimento della lingua francese che sia adattata al contesto valdostano, con un costo accessibile alla luce dei tagli che sono stati fatti in questi anni.»

«Pour ce qui est du choix des livres, le chantier est ouvert mais il faut améliorer - a répondu l'Assesseur à l'éducation, Luciano Caveri -. Pour ce qui est de l'état des lieux, la collection “Crayons” est encore largement utilisée dans les écoles élémentaires de la région, car elle garde toute sa valeur pédagogique et constitue un exemple d’excellence en matière de didactique intégrée. En 2008, l’Assessorat a réalisé un Fichier en langue française sur l’histoire, la géographie et les traditions de la Vallée; depuis 2016, l’Assessorat a également mis à la disposition des enseignants des deux premières classes d’élémentaire un cahier, "Dame Coca", qui propose une adaptation au contexte valdôtain des activités qui sont destinées aux élèves français de classe préparatoire (CP). Tout ce matériel est à la disposition des enseignants et peut être librement téléchargé du site Webécole. Depuis 2020, l’Assessorat a repris la publication de L’Ecole valdôtaine, la revue pédagogique qui est pleine de suggestions pour les enseignants. En outre, au cours des dernières années, l’Assessorat a promu de nombreux cours de formation autour de la didactique des langues pour les enseignants de l’école élémentaire. Enfin, pendant la période du premier confinement, l’Assessorat a créé des classes virtuelles pour les langues, où les enseignants peuvent trouver des supports réalisés par des collègues et validés par les inspecteurs.»

L'Assesseur a assuré «sa pleine disponibilité à partager ces problèmes avec des groupes de travail, avec une logique d'écoute pour avoir de plus en plus des méthodes qui soient valables pour le français dans nos écoles.»

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Il materiale citato è conosciuto ed è forse un po' obsoleto: apprezzo quindi la volontà dell'Assessore di fare un lavoro di "mise à jour" perché occorre aggiornarlo con la didattica attuale, in funzione anche di una lingua che, essendo viva, si evolve costantemente. È importante porre attenzione a questo tema per il bene dei nostri ragazzi e per agevolare il lavoro degli insegnanti che sono in prima linea dando loro tutto il supporto possibile.»

 

SC

 

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Comunicato n° 680 del 18 novembre 2021
Interpellanza sulla legge a favore delle aree montane

 

La definizione di una nuova legge statale a favore delle aree montane è stata al centro di un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 18 novembre 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Richiamando le interlocuzioni avviate dal Ministro per gli affari regionali e le autonomie per dare corso a questa legge, il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto: «A che punto siamo? Quale contributo ha dato o intende dare la Regione nelle sedi deputate per la determinazione del futuro testo di legge? Ci chiediamo se sia intenzione della Giunta definire un processo di condivisione delle idee a livello locale, con il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni operanti nell'ambito delle nostre montagne. Ricordo peraltro l'attenzione che il Governo Draghi ha rivolto alle aree montane, anche attraverso lo stanziamento di importanti risorse finanziarie

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha risposto «Le condizioni della montagna e la politica per la montagna sono un tema cardine della nostra autonomia, ma nei rapporti con le Regioni oggi si deve rilevare una visione centralistica. Le Regioni in effetti non sono entrate nel tavolo tecnico scientifico istituito dal Ministro Gelmini nel giugno scorso anche per rivedere il testo di legge sulla montagna del 1994: per la Valle d'Aosta, è stato nominato il professore dell'Università della Valle d'Aosta Marco Alderighi, che ha presentato il testo della proposta di legge, presentata due volte (l'ultima nel 2009) dal Consiglio Valle in Parlamento, su sviluppo, tutela e valorizzazione dei territori di montagna: un testo frutto di un lavoro condiviso con tutte le istanze della montagna, ancora oggi interessante, ma non preso in considerazione da questo tavolo tecnico

«Ho avuto modo di sottolineare al Ministro la dimenticanza della consultazione delle Regioni - ha proseguito l'Assessore Caveri -; ho anche scritto al Presidente della Conferenza delle Regioni, sortendo recentemente la nomina di un tecnico, funzionario del Dipartimento regionale affari europei. Sono quindi pervenute due bozze di legge, diversa una dall'altra, in cui emerge un atteggiamento paternalistico nei confronti delle Regioni, con uno sbilanciamento verso i Comuni. L'aspetto capitale che abbiamo affrontato nella nostra proposta è la questione della perimetrazione: dov'è la montagna? Purtroppo, il ragionamento paradossale che si sta profilando è che per la perimetrazione ci si basi sul reddito. Il Ministro ha annunciato che questa legge sarà collegata alla legge finanziaria, quindi dovrebbe essere approvata dal Consiglio dei Ministri in tempi stretti, senza che ci sia stata consultazione con le Regioni

«Ci troviamo in un momento di passaggio - ha concluso l'Assessore Caveri -. Nei prossimi giorni convocheremo il tavolo politico della Conferenza delle Regioni che presiedo in materia di montagna, per ribadire che non è possibile far nascere come un fungo una proposta di legge su un tema così dibattuto come la montagna. Lungi da me chiudere la dialettica col Ministro e il mio intento resta quello di condividere col Consiglio, gli enti locali, e il mondo economico locale gli sviluppi della questione

Il Consigliere Aggravi, nella replica, ha evidenziato: «Questa risposta ha permesso di chiarire alcuni aspetti. Cercheremo di monitorare la situazione per non perdere delle occasioni che oggi possono davvero fare la differenza, aiutando dei territori in difficoltà. Nell'impalcatura complessa della regolamentazione di attuazione del PNRR, sicuramente il Governo centrale ha dato priorità all’efficienza della spesa piuttosto che una maggiore condivisione con i territori, ma sulla montagna c’è la necessità di una maggiore condivisione con i territori. Come Regione, dobbiamo quindi cercare di fare la nostra parte, proponendo contributi. Non vogliamo sminuire le buone intenzioni del Ministro Gelmini che, insieme ad altri esponenti del Governo nazionale come il Ministro Garavaglia, stanno dando rilievo alla montagna, come non succedeva da tempo

 

MM

 

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Comunicato n° 681 del 18 novembre 2021
Interpellanza sulla terzietà dell'istruzione valdostana rispetto a temi a contenuto politico

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 18 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la questione della tutela della terzietà dell'istruzione valdostana rispetto alla diffusione di temi a specifico contenuto politico.

«Risulta evidente che la propaganda, politica o partitica, debba sempre rimanere fuori dalle aule delle scuole - ha dichiarato il Capogruppo Andrea Manfrin -, anche a seguito della mancata votazione in Senato del famigerato "Ddl Zan". Invece, come si desume da quanto pubblicato sui social - e ne abbiamo avuto conferma anche da segnalazioni di genitori di alunni dell'Istituto tecnico Manzetti di Aosta -, è stato organizzato un incontro in cui numerosi ragazzi in età scolastica assistono ad una proiezione video sull'omolesbotransfobia insieme con un responsabile di un partito regionale di estrema sinistra. Vorremmo quindi sapere quale sia stata la natura degli incontri, in quali scuole e classi siano avvenuti, con quali finalità e da chi siano stati autorizzati. Nel caso in cui la natura degli incontri sia stata politica o partitica, anche con riferimento ai contenuti che con il disegno di legge Zan si sarebbero dovuti diffondere nelle scuole, ci chiediamo come il Governo regionale intenda tutelare la terzietà dell'istruzione valdostana rispetto alla diffusione di qualsivoglia tema teso a orientare il pensiero degli studenti verso una specifica idea politica o partitica?»

Il Consigliere Perron ha aggiunto: «L'autonomia scolastica è sacra, ma qui siamo nel campo dell'ideologia che può scivolare nell'indottrinamento. È necessario mettere un argine a questo tipo di iniziative ideologizzate: la scuola non deve diventare terreno di scontro, ma di apprendimento.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha risposto che «all'Assessorato non risultano incontri nelle scuole su questo tema. Mi pare di capire che voi, invece, avete della documentazione diversa: mi informerò presso la scuola che ritenete abbia ospitato questo incontro. Ribadisco la necessità della terzietà della scuola valdostana rispetto alla diffusione di qualsiasi tema che voglia orientare il pensiero degli studenti. Nelle scuole è ritornato l'insegnamento dell'educazione civica come materia obbligatoria e a questo ci stiamo applicando il più possibile per promuovere una cittadinanza responsabile e attiva che permette una maturazione per poter esprimere un giudizio. Una particolare attenzione è dedicata al tema dell'educazione alla cittadinanza digitale e al fatto di portare le nuove generazioni ad una capacità riflessiva e critica rispetto ai problemi.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha detto: «Forniremo all'Assessore il materiale recuperato riguardo a questi incontri. È sfiancante dover ogni volta studiare, analizzare e vigilare su quanto accade nelle scuole per evitare che vi sia un condizionamento: la scuola non deve orientare, deve dare gli strumenti ai ragazzi per poter formare una propria opinione. Che per decenni la sinistra abbia colonizzato la scuola, non c'è dubbio. Oggi, i ragazzi si trovano bombardati da teorie bizzarre, come la teoria transgender, e che lo siano per di più da responsabili di partiti politici è grave. Io mi auguro che non si debba più parlare di questo.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 682 del 18 novembre 2021
Interpellanza sull'aggiornamento dell'elenco prezzi delle opere edili di interesse regionale

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 18 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto fare il punto sull'aggiornamento dell'elenco prezzi delle opere edili di interesse regionale.

«Lo scorso 2 novembre - ha specificato il Consigliere Luca Distort -, la Giunta regionale ha approvato una deliberazione contenente indicazioni operative per l’utilizzo dell’elenco prezzi per l’esecuzione di lavori pubblici di interesse regionale. Sostanzialmente, è previsto che, dato il perdurare degli aumenti eccezionali di alcuni materiali da costruzione, i progettisti dovranno procedere ad attività di rilevazione dei prezzi di mercato dei materiali e ad una attività di redazione di analisi prezzi, in modo da arrivare a prezzi coerenti con l’attuale situazione di mercato, anche discostandosi dalle voci presenti nell’elenco della Regione. A fronte di questi contenuti, quali sono le innovazioni apportate dalla deliberazione rispetto all'attività consueta dei professionisti incaricati alla redazione degli elaborati tecnico-economici? Quali sono, inoltre, i contenuti di approfondimento e i tempi di elaborazione dell'aggiornamento del prezziario regionale?»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha ricordato che «dopo aver sollecitato il Governo nazionale a prendere in carico la problematica - la cui risoluzione non è perseguibile a livello regionale -, a luglio scorso sono state introdotte disposizioni statali urgenti per fronteggiare gli aumenti eccezionali verificatisi nel primo semestre del 2021. Considerato che tali disposizioni potranno sanare la situazione solo dei primi sei mesi del 2021, nell’ambito dei confronti con le associazioni di categoria, anche in sede di Consulta dei lavori pubblici, si sono individuate le categorie dell’Elenco prezzi maggiormente soggette a variazioni e abbiamo condiviso la necessità di far fronte, nell’immediato, agli aumenti eccezionali di alcuni materiali da costruzione causati dalla perdurante congiuntura economica sfavorevole, che ha oltretutto determinato anche gravi difficoltà di approvvigionamento e quindi ritardi nelle forniture e nelle opere. In tale ottica, la Giunta regionale, concordandole con le associazioni di categoria in sede di Consulta, ha approvato indicazioni operative che consentono ai professionisti, responsabili delle applicazioni dei prezzi, di derogare dall’utilizzo dell’Elenco prezzi per alcune voci attraverso attente attività di rilevazione dei prezzi dei materiali. Siamo quindi riusciti a fare ciò che altre Regioni stanno ancora analizzando.»

L'Assessore Marzi ha quindi comunicato che «è intenzione del Governo regionale giungere ad una completa e organica revisione dell’elenco prezzi nel 2022, adeguando le descrizioni delle opere compiute e aggiornando i prezzi dell’intero complesso delle voci di elenco alla reale situazione di mercato. Ribadendo che l’attuale situazione di mercato pone difficoltà a livello globale e investe tutte le regioni italiane nell’attività di aggiornamento dei propri prezzari, si auspica che nel breve periodo si possano riacquistare condizioni di maggiore stabilità senza ulteriori oscillazioni in aumento. A tal fine proseguirà l’attività degli appositi tavoli di confronto in essere con le Associazioni di categoria e con gli Ordini e Collegi professionali dei tecnici che si occupano di progettazione di lavori pubblici. Una ulteriore collaborazione sarà messa in campo grazie all’istituzione di una commissione prezzi per i materiali edili presso la Camera valdostana delle imprese, a cui l’Assessorato fornirà il dovuto supporto, e che potrà risultare uno strumento di monitoraggio utile ai progettisti di opere pubbliche riguardanti le amministrazioni della Valle d’Aosta. Sempre nel riconoscere la validità delle collaborazioni in essere, ricordo che la Sezione edile della Confindustria della Valle d'Aosta ha pubblicamente espresso soddisfazione per il via libera della Giunta regionale alle deroghe nell'operatività dell'Elenco dei prezzi, visto lo spropositato aumento dei prezzi delle forniture nell'edilizia che il mondo delle imprese deve sostenere. Confindustria inoltre sottolinea il lavoro svolto insieme alle altre associazioni di categoria che ha permesso di presentare alla Regione un fronte unito del mondo imprenditoriale valdostano, con il risultato di accoglimento di una proposta che permetterà al settore di tirare un sospiro di sollievo. È un metodo di lavoro che condivido e propongo, convinto che per l’Amministrazione il confronto con un unico interlocutore nelle questioni importanti rappresenti senza dubbio una condizione che consente di meglio lavorare e giungere a risultati concreti nell’interesse generale.»

Il Consigliere Distort ha evidenziato che «noi siamo una Regione autonoma e lo spirito con cui lavoriamo in questo Consiglio è quello di dare risposte nel più breve tempo possibile alla comunità. Sentire che dobbiamo aspettare Roma per darle, è una totale sconfitta. Non voglio gestire l'interpellanza come una semplice azione di accusa nei confronti dell'Assessore, bensì rafforzarne il ruolo di sprone. Se la delibera di Giunta di novembre è emersa come un paradigma del nulla, questo significa che la Giunta ha bisogno di rivedere le sue posizioni e rafforzarsi nei suoi obiettivi. L'Assessore dovrebbe imporre di più la sua posizione all'interno del Governo: so che la mancanza di personale rende difficile il conseguimento degli obiettivi, ma questa non è una scusa. Di fronte alle risorse scarse degli uffici pubblici, esistono altre dinamiche: sono il coinvolgimento delle associazioni di categoria con le quali bisogna stabilire un tavolo di lavoro affinché quelle risorse si affianchino a quelle della pubblica amministrazione. Solo così il Governo della Regione potrà funzionare, altrimenti fallirà.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 683 del 18 novembre 2021
Interpellanza sulle sinergie tra aziende valdostane e operanti nel canavese

 

Nella seduta consiliare del 18 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste è tornato a parlare dello sviluppo industriale della bassa Valle.

«Nello scorso giugno -  ha evidenziato il Consigliere Christian Ganis - avevamo già presentato un'iniziativa in merito alla nascita, nell'ex area Olivetti a Scarmagno, di un impianto dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie a ioni di litio a cura della società Italvolt, con cui l'Assessore aveva riferito di aver preso contatti. Qual è lo stato delle interlocuzioni con questa azienda e con le associazioni di settore coinvolte, sia valdostane sia piemontesi? Riaffermando oggi l'importanza di creare sinergie con il vicino Canavese e con questa nuova realtà produttiva, quali sono le azioni che la Regione intende porre in essere in questa direzione?»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha specificato: «Trattandosi di iniziativa privata, il ruolo dell'Amministrazione regionale deve essere di sostegno alla nascita di reti, relazioni e progetti capaci di ricadute sul territorio valdostano, ma non solo. In effetti, dobbiamo affrontare questa nuova fase di crescita economica con la giusta attenzione alla collaborazione con il territorio vicino al nostro: la bassa Valle e il Canavese possono essere proficuamente unite al di là dei confini. Con la società Italvolt abbiamo già instaurato rapporti negli scorsi mesi, attraverso la Confindustria valdostana e quella canavesana. Ad oggi, stiamo seguendo l'evoluzione del progetto che vede prima di tutto l'acquisizione dell'area industriale da parte della società: è questo il punto di partenza per gli sviluppi futuri. I tempi si sono allungati, ma permane l'interesse da parte dell'Italvolt a costruire questo importantissimo polo industriale

Riguardo alle sinergie col vicino Piemonte, l'Assessore Bertschy ha parlato «di un lavoro di tipo politico: sono in contatto con il mio omologo Assessore piemontese, ma anche con gli Assessori al lavoro e formazione. Vogliamo costruire relazioni politiche per porre le nostre imprese, e in particolare i giovani, nelle condizioni di cogliere opportunità, in maniera reciproca. In quest'ottica, nel prossimo mese di dicembre incontrerò l'Assessore allo sviluppo economico per conoscere vicendevolmente i progetti e stabilire il miglior modus operandi per raggiungere gli obiettivi futuri. Accanto a questo aspetto, stiamo lavorando agli investimenti, e mi riferisco alle nostre leggi a sostegno delle imprese, per cercare di attrarre e recuperare zone industriali: su questo, ci sono aziende che hanno manifestato interesse. Altro ambito di cui ci stiamo occupando è quello della formazione. E tutto questo si deve sposare con il rapporto con le nostre imprese. Insomma, un settore cui accordiamo la massima attenzione: si tratta di una dimensione molto ampia, con tanti obiettivi da perseguire nei prossimi anni

Il Consigliere Ganis ha replicato: «Questo progetto di Italvolt rappresenta anche un'opportunità di occupazione per i valdostani e fa ben sperare nella riqualificazione dell'ex Olivetti, da cui anche la Valle d'Aosta potrebbe trarre vantaggi. Evidenzio l'importanza del settore delle batterie a litio: dobbiamo essere lungimiranti, attuando procedimenti produttivi per captare questa opportunità in un ambito dalle forti potenzialità. Il riciclo delle batterie a litio esauste rappresenta una ottima chance ad oggi poco sfruttata, che va ovviamente legata a un'ampia politica di incentivi all'industria, oltre che a un chiaro quadro normativo. La nostra Regione deve prendere in considerazione questo trend positivo, anche fonte di ispirazione per creare nuovi posti di lavoro. Bisogna guardare avanti: il futuro è nella tecnologia, nelle nuove scoperte, tra cui rientrano il riciclo delle batterie a litio e l'idrogeno verde. Non perdiamoci questa possibilità

 

MM

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Comunicato n° 684 del 18 novembre 2021
Approvata una mozione per la convocazione dei componenti di parte regionale della Commissione paritetica

 

Nella seduta mattutina del 18 novembre 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione del gruppo Pour l'Autonomie che impegna il Presidente della prima Commissione consiliare a convocare entro trenta giorni i componenti di parte regionale della Commissione Paritetica per un aggiornamento sulla tempistica e sulle priorità dei temi da affrontare.

«La Commissione paritetica è stata formalmente nominata da decreto ministeriale del 6 luglio scorso - ha affermato il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, nell'illustrazione –. Nella sua risposta ad una nostra precedente interpellanza, è stato il Presidente Lavevaz ad evidenziare come i temi prioritari di cui occuparsi siano la normalizzazione in materia di derivazione delle acque, le equiparazioni del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale, oltre che la programmazione dei concorsi regionali per i docenti e gli educatori, di cui abbiamo parlato a inizio Legislatura. Questo premesso, riteniamo che non solo il Governo ma anche il Consiglio debba essere informato sui lavori, le tempistiche ipotizzate e le priorità della Commissione paritetica. E quindi chiediamo che il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia" convochi entro 30 giorni una riunione di Commissione con i tre componenti di nomina regionale.».

Il Presidente della prima Commissione, Claudio Restano (GM), ha dato «la disponibilità a portare avanti questa tematica in Commissione senza dover passare in Consiglio. È vero che questa mozione ha una valenza più politica che pratica, ma ribadisco che non ci sono problemi a convocare i componenti di parte regionale della Commissione paritetica ogni volta che se ne presenti la necessità.»

È stata invece ritirata da proponenti della Lega VdA la mozione per effettuare un'analisi, con l'ausilio di un soggetto terzo individuato tra società specializzate del settore, della struttura organizzativa dell'Amministrazione regionale, a fronte dell'impegno del Presidente della seconda Commissione "Affari generali", Antonino Malacrinò, ad un'audizione specifica in merito allo studio che, come annunciato in Aula dal Presidente della Regione Erik Lavevaz, è già in corso.

I lavori riprendono alle ore 15.

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 685 del 18 novembre 2021
Approvata una mozione sul divieto di macellazione senza stordimento preventivo

 

Nella seduta pomeridiana del 18 novembre 2021, il Consiglio Valle ha approvato, con 32 voti a favore, un contrario (Consigliere Padovani) e due astensioni (PCP), una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, così come emendata in Aula su proposta dell'Assessore Barmasse, riguardante il divieto di macellazione in cui non sia garantito lo stordimento preventivo dell'animale. Il testo impegna il Governo regionale ad avviare un'interlocuzione con lo Stato (con richiesta formale al Ministro competente, con il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dei Parlamentari valdostani) nella finalità di poter disporre, all'interno del territorio valdostano, il divieto di macellazione nel caso in cui non sia garantito lo stordimento reversibile dell'animale al fine di prevenirne la sofferenza.

«Nella tradizione islamica, la carne halal deve provenire da animali che devono essere coscienti al momento dell’uccisione e devono morire per dissanguamento, provocato recidendo la trachea e l’esofago con una morte orribile, che procura inutili e atroci sofferenze all’animale - ha affermato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Tale pratica viene però consentita nel nostro Paese e, soprattutto negli ultimi anni, a causa dei notevoli flussi migratori, sono fiorite anche nella nostra regione le macellerie halal o kosher. È necessario evitare sofferenze agli animali: a sancirlo è anche la sentenza della Corte di Giustizia europea del 17 dicembre 2020 in base alla quale, al fine di promuovere il benessere degli animali nell’ambito della macellazione rituale, gli Stati membri possono, senza violare i diritti fondamentali sanciti dalla Carta, vietare la macellazione kosher e halal se l’uccisione dell’animale non avviene previo stordimento. Si tratta di pratiche di macellazione inaccettabili per la nostra società

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha spiegato: «Disporre il divieto di macellazione con rito religioso non rientra nelle competenze della Regione. Si tratta di una questione pregiudiziale tra libertà di religione e benessere animale, espressamente garantiti dalla Carta europea dei diritti fondamentali e dal Trattato per il funzionamento dell'Unione europea. Secondo la sentenza della Corte di giustizia europea, l'equilibrio è raggiunto con il cosiddetto stordimento reversibile, che evita sofferenze inutili per animali che devono arrivare intatti alla macellazione e morire per emorragia, secondo i dettami della religione ebraica e musulmana. Attualmente, nella nostra regione la macellazione religiosa non viene praticata, in quanto nessun macello autorizzato ha dato disponibilità ad ospitarla per le difficoltà organizzative che questa comporta

Il Consiglio ha poi respinto, con 32 voti di astensione e 3 a favore (PCP e Consigliere Rollandin) una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista riguardante le Unità speciali di continuità assistenziale (USCA).

«Le Unità speciali di continuità assistenziale si sono dimostrate un supporto importante per la medicina territoriale e ospedaliera - ha ravvisato la Capogruppo Erika Guichardaz -; sono state un prezioso strumento per fronteggiare l'epidemia e ancora lo sono, visto l'aumento dei contagi delle ultime settimane e considerato che la maggior parte dei nuovi positivi non viene ricoverata in ospedale. È fondamentale sia per l'attività a domicilio di contrasto al Covid sia per far fronte alle influenze stagionali specialmente dei soggetti fragili. Gli atout delle USCA sono l'uso della telemedicina per il monitoraggio a distanza, il teleconsulto, il lavoro in équipe con infermiere e il supporto ai responsabili della presa in carico del paziente (medici di medicina generale), ma potremmo anche andare oltre e quindi vederli impegnati nella gestione degli ospedali di comunità, nei programmi di prevenzione territoriale (vaccini nelle micro, a domicilio, gestione dei fragili nelle ondate di calore) o in interventi mirati nelle scuole. Per questo, la mozione è volta a esplicitare chiaramente l'importanza di prorogare questo servizio (come emerge nella bozza del decreto ministeriali 71, nell'art 102 della bozza del Ddl di Bilancio 2022 e in molti Consigli regionali) e sostenere convintamente la richiesta di proseguire questa esperienza a livello regionale: non prorogandone l'attività, si sprecherebbe l'occasione per trasformare il progetto in un innovativo servizio territoriale che servirebbe anche al post Covid. Questa pandemia ci ha insegnato che la casa può essere il primo luogo di presa in carico dei pazienti e anche il più economico. Con questa mozione chiediamo di progettare a livello regionale - senza aspettare le decisioni a livello centrale, in linea con l’autonomia sanitaria della Valle d'Aosta - una strutturazione stabile di integrazione ospedale-territorio capace di raggiungere le persone a casa loro, assistendole con continuità e competenza in maniera innovativa ed efficace. Le USCA potevano già essere molto utili per la somministrazione delle terze dosi senza dover essere ancora una volta gli ultimi.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha confermato l'intenzione «di mantenere l'attività delle USCA e rafforzare il loro operato. Esiste una specifica norma regionale per rendere stabili e istituzionalizzare le USCA, inserita all'interno della legge regionale n. 8/2020 (assestamento di bilancio e ulteriori misure urgenti per contrastare gli effetti dell’emergenza Covid). Al termine dello stato di emergenza sanitaria, le USCA potranno quindi continuare a operare stabilmente nell'ambito dell'USL, occupandosi dell'assistenza sanitaria domiciliare dei pazienti per dare risposte tempestive. Ricordo che la manovra di bilancio statale prevede la proroga delle USCA fino al 30 giugno 2022

Con 21 astensioni e 13 voti a favore, è stata respinta la mozione riguardante la previsione di un percorso terapeutico e sociale volto a soddisfare le necessità di cura dei pazienti affetti da pseudo ostruzione intestinale cronica (CIPO).

«Stiamo parlando di una malattia rara - ha specificato il Capogruppo Andrea Manfrin - che si sviluppa soprattutto nei bambini e può essere presente alla nascita. La CIPO, malattia grave spesso non riconosciuta, è caratterizzata da complicanze di tipo invalidante che si protraggono nel tempo e che possono mettere a rischio la vita del paziente. È una patologia che non è nemmeno ricompresa nelle tabelle per il riconoscimento della legge 104/1992. Chi è affetto dalla malattia ma può ancora lavorare si ritrova a utilizzare le ferie per effettuare tutte le visite cui deve sottoporsi. Spesso non è possibile ottenere l'accompagnamento o l'assegno di invalidità per condurre una vita dignitosa. Vogliamo impegnare la Giunta regionale da una parte, a valutare, per i pazienti affetti da CIPO, il diritto di usufruire di un percorso terapeutico e sociale senza costi a loro carico; dall'altra, ad attivare la Giunta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per raggiungere un sistema omologo nelle diverse Regioni, con una procedura di riconoscimento semplificata e inquadramento univoco

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, condividendo che la patologia «può rappresentare una condizione di particolare difficoltà, con limitazioni importanti che si ripercuotono sulla quotidianità», ha motivato l'astensione della maggioranza: «Questa patologia rara comporta l'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria per tutte le prestazioni appropriate per il trattamento e il monitoraggio della patologia. Ad oggi ai pazienti è garantito un percorso terapeutico personalizzato. Va detto che in Valle d'Aosta i casi diagnosticati in adulti sono 2 in 33 anni. Il tavolo interregionale per le malattie rare permette il continuo scambio di buone prassi ed esperienze. Le occasioni di confronto e di collaborazione, anche con altri organismi nazionali, non mancano e ci sarà modo per riportare l'attenzione sul tema e per condividere con gli altri interlocutori l'importanza di garantire in modo omogeneo i livelli essenziali di assistenza. Le istanze economiche e sociali contenute nella mozione non possono essere accolte, in quanto prescindono dalla patologia, che peraltro già rappresenta un LEA in quanto malattia rara

In chiusura dei lavori, il Consiglio ha anche discusso una risoluzione, a firma congiunta dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Pour l'Autonomie, e del Consigliere Baccega (Misto), riguardante il mantenimento del servizio di asilo nido interaziendale Bibolo di Pollein. A fronte dell'impegno del Governo di affrontare l'argomento in senso generale - quello della carenza dei posti negli asili nido - nella legge di stabilità, l'iniziativa è stata ritirata dai proponenti.

Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 1° e giovedì 2 dicembre 2021.

 

SC-MM

 

 

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