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Riunione del Consiglio regionale del 3 e 4 novembre 2021

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Comunicato n° 625 del 29 ottobre 2021
Sostituzioni all'interno delle Commissioni e tre question time all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocata in via ordinaria mercoledì 3 e giovedì 4 novembre 2021, è stato integrato da quattro punti.

I Consiglieri saranno chiamati ad accettare le dimissioni rassegnate dalla Consigliera Erika Guichardaz (PCP) da componente della prima e della quinta Commissione e ad effettuare le conseguenti sostituzioni all'interno delle Commissioni consiliari permanenti.

Sono poi state iscritte tre interrogazioni a risposta immediata, tutte inerenti alla situazione della sanità valdostana: il gruppo Pour l'Autonomie vuole conoscere le determinazioni a seguito delle notizie emerse dagli organi di stampa; il gruppo Progetto Civico Progressista le azioni del Governo regionale a seguito degli esiti delle indagini sulla sanità valdostana; il gruppo Lega Vallée d'Aoste chiede le azioni poste in essere per salvaguardare la reputazione e la trasparenza dei processi dell'Azienda USL.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 72 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

La tribuna stampa è accessibile ai giornalisti accreditati presso il Consiglio e muniti di Certificazione verde Covid-19 nel numero massimo consentito e con la stretta osservanza delle disposizioni di contenimento del contagio (uso della mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento, divieto di assembramento). Scrivere a ustampa@consiglio.vda.it per comunicare l'intenzione di seguire i lavori.

 

MM

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Comunicato n° 628 del 3 novembre 2021
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

 

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori dell'adunanza consiliare, convocata oggi, mercoledì 3, e domani, giovedì 4 novembre 2021, per discutere un ordine del giorno composto di 72 punti.

Il Presidente del Consiglio ha comunicato di aver partecipato, giovedì 28 ottobre, in videoconferenza, all’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome: «È stata l'occasione - ha detto - per fare il punto sul progetto Capire portato avanti dal Coordinamento, da me presieduto, per la valutazione delle politiche pubbliche. L'Assemblea si è inoltre focalizzata sull'attuazione del PNRR evidenziando ancora una volta il poco coinvolgimento delle Regioni nelle politiche di attuazione con il rischio che non si concretizzino realmente i progetti nei territori coinvolti: è stato quindi rinnovata la richiesta di un maggiore coinvolgimento da parte del Governo.»

Il Presidente ha anche riferito in merito a una serie di modifiche ai gruppi consiliari.

Il 28 ottobre, i Consiglieri Cretier, Padovani, Malacrinò, Jean-Pierre Guichardaz e Bertin hanno costituito il gruppo consiliare Federalisti Progressisti - Partito Democratico. Capogruppo è stato designato Paolo Cretier, Vice Andrea Padovani. Il 29, le Consigliere Erika Guichardaz e Minelli hanno comunicato di essere rispettivamente Capo e Vicecapogruppo di Progetto Civico Progressista.

Il 2 novembre, i Consiglieri Marquis e Marzi hanno costituito il gruppo Stella Alpina, di cui Marquis è Capogruppo e Marzi Vice; i Consiglieri Chatrian e Bertschy hanno costituito il gruppo Alliance Valdôtaine, di cui Chatrian è Capogruppo e Bertschy Vice. Il gruppo Alliance Valdôtaine - Stella Alpina risulta così cessato.

Inoltre, il gruppo Vallée d'Aoste Unie ha designato il Consigliere Caveri Vicecapogruppo.

È quindi intervenuto il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, sulla costituzione del gruppo: «Con gli amici di Alliance Valdôtaine abbiamo condiviso la proposta elettorale che è stata premiata alle elezioni del 2020, abbiamo dato fiducia al Governo Lavevaz e intendiamo continuare ad appoggiarlo. Tuttavia, a causa di una continua disaffezione della politica, la dirigenza di Stella Alpina ha chiesto ai Consiglieri un'azione di coraggio e di generosità per dare un contributo al rilancio del Movimento. In questi anni, le difficoltà della Regione sono state attribuite all'instabilità, che deriva anche dalla perdita di peso specifico dei partiti: noi contribuiremo per l'affermazione della politica, in stretto contatto con i movimenti autonomisti e con i partiti e movimenti con cui si ha affinità e condivisione di principi valoriali e di pensiero. Abbiamo grandi sfide da affrontare per riposizionare la Valle d'Aosta al centro: dovremo confrontarci sul ruolo del pubblico, sul rafforzamento del tessuto economico, sulle questioni dell'inclusione sociale, sulla transizione energetica. Temi che richiedono competenze, cuore e grande progettualità, ma soprattutto processi partecipati. Sarà con questo spirito e questa consapevolezza che parteciperemo attivamente al sostegno del governo e collaboreremo con chi vorrà condividere il confronto sui temi piuttosto che su sterili questioni ideologiche per restituire il benessere alla comunità valdostana.»

 

SC

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Comunicato n° 629 del 3 novembre 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 3 novembre 2021, ha parlato del confronto con il Ministero dell’economia e delle finanze sul tema del contributo della Valle d’Aosta alla finanza pubblica.

«Un confronto - ha detto - che si è concluso positivamente la settimana scorsa. La Giunta ha approvato la proposta di accordo che prevede la rideterminazione del concorso regionale a 82 milioni di euro all’anno; si tratta quindi di una riduzione di oltre 20 milioni di euro all’anno per il periodo che va dal 2022 al 2025. È un risultato importante, che abbiamo raggiunto anche grazie a un confronto con le altre regioni e province autonome: è un esito che avrà una conseguenza concreta sul bilancio dei prossimi anni a partire dalla legge che presto arriverà in Aula

«Il confronto con le altre realtà autonome ci ha portato anche a una riunione tra i Presidenti che ha prodotto due diverse istanze verso il Governo centrale - ha proseguito il Presidente Lavevaz -. La prima è la richiesta comune di dare al sistema delle Regioni e delle Province autonome la possibilità di essere incisivi nella governance dei fondi del PNRR. Come abbiamo richiesto fin da subito, chiediamo che la dimensione locale abbia voce in capitolo nella scelta di come e dove utilizzare le importanti risorse che sono state annunciate, in modo da rafforzare la sinergia tra la dimensione regionale e quella centrale. Il secondo elemento della discussione è il confronto sul numero sempre maggiore di norme regionali che viene impugnato dallo Stato. Come accaduto per alcune delle leggi approvate da quest’Assemblea, anche nelle altre realtà è cresciuta la quantità di leggi che sono state bloccate dal livello centrale: su questo abbiamo chiesto l’apertura di un confronto con il Governo, chiedendo il rispetto delle prerogative garantite alle nostre autonomie regionali e provinciali.»

Il Presidente Lavevaz ha concluso accennando alla situazione pandemica nella nostra Regione: «Nonostante la discesa dei casi si sia arrestata, negli ultimi giorni, la situazione è ancora tale da non impattare gravemente sul nostro sistema sanitario. Esattamente un anno fa, invece, la Valle d’Aosta veniva inserita nella “zona rossa”: uno scenario che adesso non si ripete grazie a chi ha partecipato al percorso di immunizzazione, che ancora non è completato ma che si conferma come uno strumento indispensabile per portarci a ritrovare spazi di normalità. Negli scorsi giorni è ripartito lo sci a Breuil-Cervinia, questa settimana riparte la Saison Culturelle e stiamo guardando al ritorno della Fiera di Sant’Orso: sono tutti esempi dei risultati che possono essere raggiunti grazie a questo sforzo comune, che ci permette di riappropriarci delle nostre vite

 

SC

 

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Comunicato n° 630 del 3 novembre 2021
Nuova composizione delle Commissioni consiliari

 

Nella seduta del 3 novembre 2021, l'Assemblea regionale ha effettuato una serie di sostituzioni nelle Commissioni consiliari permanenti, a seguito dell'uscita dalla maggioranza delle Consigliere del Progetto Civico Progressista.

Nella prima Commissione "Istituzioni e Autonomia", che passa da 7 a 9 componenti, sono stati eletti i Consiglieri Pierluigi Marquis (SA) e Paolo Cretier (FP-PD) per la maggioranza e la Consigliera Erika Guichardaz (PCP) per la minoranza. La Commissione risulta così composta: Claudio Restano (Misto), Presidente; Giulio Grosjacques (UV), Vicepresidente; Albert Chatrian (AV); Paolo Cretier (FP-PD); Pierluigi Marquis (SA); Erik Lavy, Simone Perron, Paolo Sammaritani (Lega VdA); Erika Guichardaz (PCP).

Nella terza Commissione “Assetto del territorio” è stata designata per la minoranza la Consigliera Chiara Minelli (PCP) a seguito delle dimissioni del Consigliere Augusto Rollandin (PlA). La Commissione risulta quindi così composta: Albert Chatrian (AV), Presidente; Corrado Jordan (VdA Unie), Vicepresidente; Paolo Cretier (FP-PD), Segretario; Luca Distort e Dino Planaz (Lega VdA), Chiara Minelli (PCP), Renzo Testolin (UV).

Infine, in quinta Commissione "Servizi sociali" è stato eletto il Consigliere Pierluigi Marquis (SA) in qualità di componente di maggioranza (a seguito delle dimissioni della Consigliera Guichardaz). La Commissione, che sarà chiamata a eleggere il proprio Presidente, è quindi così composta: Claudio Restano (Misto), Vicepresidente; Andrea Padovani (FP-PD), Segretario; Mauro Baccega (PlA), Andrea Manfrin e Nicoletta Spelgatti (Lega VdA), Pierluigi Marquis (SA), Aurelio Marguerettaz (UV).

Il Consiglio ha anche nominato il Consigliere Andrea Padovani (FP-PD), rappresentante della maggioranza in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, in sostituzione di Erika Guichardaz. Il Consigliere affianca i Consiglieri Giulio Grosjacques (UV) e Stefano Aggravi (Lega VdA), già eletti componenti del Consiglio per le politiche del lavoro a novembre 2020.

Nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio ha inoltre ricostituito, con proprio decreto, la Commissione per il Regolamento, che risulta composta di nove Consiglieri, oltre al Presidente Bertin che la presiede: Mauro Baccega (PlA), Albert Chatrian (AV), Erika Guichardaz (PCP), Corrado Jordan (VdA Unie), Andrea Manfrin (Lega VdA), Aurelio Marguerettaz (UV), Pierluigi Marquis (SA), Andrea Padovani (FP-PD), Claudio Restano (Misto).

 

SC

 

 

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Comunicato n° 631 del 3 novembre 2021
Approvata una proposta di legge sulle nomine della dirigenza sanitaria

 

Il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una proposta di legge che modifica le norme per la razionalizzazione dell'organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale (legge regionale n. 5/2000) nella parte che riguarda la nomina del Direttore generale dell'Azienda USL e la predisposizione degli elenchi di idonei all'incarico di Direttore sanitario e di Direttore amministrativo, e ulteriori disposizioni attinenti ai settori sanitario e sociale.

L'iniziativa, depositata il 17 maggio dal gruppo Pour l'Autonomie, è il risultato di un nuovo testo elaborato in quinta Commissione consiliare e poi ulteriormente emendato in Aula dall'Assessore alla sanità: il testo recepisce, con adeguamento al contesto regionale, il decreto legislativo n. 171/2016 e la legge n. 124/2015 in materia di dirigenza sanitaria e introduce ulteriori disposizioni necessarie per garantire la funzionalità del sistema sanitario regionale e quello delle politiche sociali nel 2022.

Per il Consigliere relatore, Mauro Baccega (PlA), «questo progetto di legge, anche con la collaborazione di molti operatori sanitari che sono stati auditi dalla quinta Commissione consiliare, darà alla nostra regione, in ambito sanitario, trasparenza, affermata professionalità, managerialità e competenze. Il nostro è stato un percorso di approfondimento serio che ha portato alla stesura odierna: una stesura che non stravolge l'obiettivo, che era quello di consentire di non creare potenziali situazioni di illecito. Sappiamo che abbiamo prodotto una legge che porta a casa risultati importanti e che rasserena tutti. Esprimiamo la nostra soddisfazione per l'accoglimento unanime di questa nostra iniziativa.»

Entrando nello specifico, il Consigliere Baccega ha spiegato che «per quanto riguarda la procedura di conferimento dell'incarico di direttore generale dell'USL, la nomina è effettuata tra i candidati idonei inseriti in un elenco costituito a seguito di una procedura valutativa, per titoli e colloquio (i criteri sono stabiliti dalla Giunta regionale), a cui possono partecipare i soggetti iscritti nell'elenco nazionale dei direttori generali istituito presso il Ministero della salute. L'avviso sarà pubblicato sul sito internet della Regione, sul Bollettino ufficiale regionale e sulla Gazzetta ufficiale per garantire massima trasparenza della procedura. È poi introdotto un vincolo di due mandati consecutivi per l'inserimento nell'elenco dei candidati idonei: questo per promuovere l'avvicendamento degli incarichi. Viene anche disciplinata l'ipotesi di commissariamento, prevedendo che la durata di tale incarico non possa eccedere i sei mesi, prorogabili una tantum di ulteriori sei per gravi e comprovati motivi. Anche per la nomina di direttore amministrativo e di direttore sanitario è stata normata la procedura per la predisposizione degli elenchi degli idonei, a seguito di avviso pubblico. Infine, riguardo alla prova di accertamento della lingua francese, si stabilisce che questa debba svolgersi solo successivamente all'atto di nomina: l'eventuale mancato superamento, entro 18 mesi dal conferimento dell'incarico, comporta la risoluzione del rapporto contrattuale.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, nell'illustrare gli emendamenti depositati, ha specificato: «In relazione al protrarsi dell'emergenza da Covid-19, si tratta, da una parte, di posticipare i termini per l'approvazione degli indirizzi di funzionamento dei servizi dell'Azienda USL e dell'adozione del bilancio preventivo economico per il 2022. Stante poi la necessità di continuare a garantire il monitoraggio della situazione epidemiologica e tenuto conto dei flussi turistici che caratterizzano la regione, i soggetti che somministrano i test antigenici rapidi validi ai fini del green pass sono autorizzati a svolgere tale attività anche in sedi diverse da quelle già consentite. Inoltre, in considerazione della necessità di dare continuità al sostegno economico alle famiglie residenti in Valle, il trasferimento di finanziamenti straordinari in favore dei soggetti titolari dei servizi dei nidi d'infanzia pubblici e privati e dei servizi domiciliari di tata familiare previsto dall’articolo 29 della legge regionale 15/2021 è autorizzato anche per i mesi di novembre e dicembre 2021: l’estensione della misura si rende necessaria in considerazione del fatto che l’assegno unico e universale di cui alla legge 1° aprile 2021, n. 46 (Delega al governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale) decorrerà, per la generalità dei cittadini, dal 1° gennaio 2022

La Capogruppo del PCP, Erika Guichardaz, ha evidenziato: «È un testo che ha visto un travaglio piuttosto lungo: in quinta Commissione il lavoro è stato interessante e molto migliorativo. Pur dopo diversi mesi, anche facendo passi indietro, è stato importante attendere e arrivare a questo testo. Ed è anche per questo che dispiace vedere, ancora oggi, presentare emendamenti e subemendamenti. Ritengo importante sottolineare poi il parere coeso di tutti riguardo alle modalità di svolgimento esame del francese, in modo da non precludere a professionisti meritevoli l'accesso a questo ruolo

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha espresso soddisfazione soprattutto per l'inserimento dell'emendamento sull'estensione dei luoghi per effettuare i tamponi: «È una questione che avevamo sollevato con un'interpellanza, in particolare per riuscire a fare fronte a tutte le richieste legate agli importanti flussi turistici che ci saranno in Valle d'Aosta con l'apertura degli impianti. Oggi emerge come il lavoro che svolgiamo come gruppo seppur di opposizione sia utile a risolvere i problemi

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha parlato di «obiettivo del proponente chiaro e ben definito nei suoi intenti; a questo si sono aggiunti degli emendamenti dell'Assessore che intendono dare risposte amministrative a delle urgenze. Anche se arrivati all'ultimo momento, questi emendamenti sono importanti e fanno capire che la legge regionale del 2000 deve essere rivista perché è datata: ci sarà bisogno, in quinta Commissione, di affrontare questa tematica, insieme al Piano socio-sanitario. Sono questi gli argomenti che deve affrontare la politica.»

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 632 del 3 novembre 2021
Interrogazioni a risposta immediata sulla situazione della sanità

 

Nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, sono state poste tre interrogazioni e risposta immediata in merito alla situazione della sanità valdostana.

Le prime due sono state poste dai gruppi Pour l'Autonomie e Progetto Civico Progressista.

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha chiesto «quali siano le decisioni politiche e amministrative, condivise con la maggioranza, che sono state messe in atto per far fronte a quanto emerso dagli organi di stampa. Non dobbiamo sostituirci al lavoro della Procura, ma è necessario che quest'Aula rifletta e focalizzi l'attenzione su questa situazione molto spiacevole e molto preoccupante

L'iniziativa del gruppo Progetto Civico Progressista, come ha specificato la Capogruppo Erika Guichardaz, è volta a sapere quale sia la posizione del Governo regionale nel merito della situazione della sanità in regione, «definita dagli inquirenti di grave e inquietante "clientelismo, pressapochismo e favoritismo" e quali azioni abbia messo in campo per fare chiarezza e intervenire sulle gravi storture evidenziate e sulla preoccupante perdita di credibilità dell'intero sistema sanitario valdostano. Si parla di un diffuso sistema clientelare ed è pertanto assolutamente necessario che vi sia una precisa presa di posizione da parte delle Istituzioni, anche a tutela di sé medesime, come sollecitato da più parti. Tutto questo avviene poi in un momento in cui la situazione sanitaria e l'organizzazione della sanità ricoprono la vera priorità riconosciuta da tutti. Un periodo dove sempre di più ci troviamo liste di attesa infinite, interventi ed esami rimandati o saltati e personale non stabilizzato. Naturalmente non si può certo imputare tutto questo all'ultimo anno, ma a un sistema consolidato nel tempo

«Rispondo a queste interrogazioni che si appoggiano su quanto pubblicato dagli organi di stampa la scorsa settimana e ancora stamattina - ha detto il Presidente della Regione, Erik Lavevaz -: il punto di partenza è una richiesta di archiviazione per un’inchiesta che ha coinvolto i vertici dell’Azienda sanitaria e dell’Assessorato. Credo che sia anomalo che l’ampio spazio dedicato dai mezzi di informazione coincida con una richiesta di archiviazione: ma i documenti che sono stati trattati dai cronisti sono conditi da considerazioni di ordine generale e difficilmente riconducibili a eventi specifici. Anche per questo è difficile fornire una risposta specifica a interrogazioni che a loro volta rimangono piuttosto generiche

«Rispondo separando i due ordini della questione - ha aggiunto Lavevaz -: da una parte quello che riguarda l’Azienda, dall’altro quello che concerne l’Assessorato e quindi l’Amministrazione regionale. Per quanto riguarda l’Azienda, sottolineo come l’Amministrazione regionale abbia un ruolo di controllo dell’operato dei suoi vertici quando necessario, pur nel rispetto dell’autonomia dell’ente. Si tratta di un compito principalmente dell’Assessorato, ma che ho anche personalmente messo in campo durante la prima fase vaccinale: in più occasioni ho scritto ai vertici dell’Azienda USL per avere conferme sulla corretta attuazione del piano vaccinale

«Il ruolo dell’Assessorato, anche alla luce delle notizie apparse in queste settimane, è stato esercitato vigilando e intervenendo quando necessario - ha sottolineato il Presidente -. È quello che è avvenuto quando, nella fase più difficile per l’ospedale regionale, l’intervento dell’Assessore ha permesso di risolvere una criticità che avrebbe altrimenti bloccato interventi chirurgici salvavita. Trovo invece molto, molto grave che siano state pubblicate situazioni cliniche di alcuni pazienti: si tratta di un'evidente violazione delle più elementari indicazioni di tutela dei dati sensibili. L’intervento dell’assessore è stato reso necessario per segnalare e affrontare un problema esistente nella fase delicata dell’ondata di ricoveri Covid. L’Assessore avrebbe forse dovuto tacere riguardo ad una criticità, reale e grave? Essersi attivato per sbloccare degli interventi salvavita può essere considerato “clientelismo” o una questione eticamente discutibile? Sono personalmente molto amareggiato

«In un'altra occasione - ha proseguito -, l’Assessore ha semplicemente richiesto che i termini per la pubblicazione di un bando fossero rispettati e non ne venisse anticipata la pubblicazione solo per la richiesta interessata di un possibile candidato. Se l’Assessore si fosse comportato diversamente, allora sì che si sarebbe trattato di un’ingerenza non legittima. Anche in questo caso, invece, l’Assessore si è fatto garante del sistema. Non voglio neppure parlare, invece, delle allusioni di interessamenti su assunzioni interinali. Lo dico chiaramente: se avessi avuto il minimo dubbio che l’Assessore avesse mosso un dito in tal senso, sarei il primo a chiedere le sue dimissioni. Credo che ci voglia più rispetto per le persone e per il lavoro di tutti, senza strumentalizzazioni e manipolazioni. Siamo tutti d’accordo che sia necessario diminuire l’impiego del lavoro interinale, ma il reperimento del personale in questo preciso momento storico per fronteggiare l’emergenza è particolarmente difficoltoso e la procedura di stabilizzazione richiede procedure strutturali e tempi più lunghi

«Per quanto esposto fin qui - ha concluso Lavevaz -, l’Assessore e i vertici dell’Azienda hanno oggi la mia più totale fiducia. Agiamo ancora in una situazione di emergenza: ma garantisco il mio impegno, insieme a quello dell’Assessore e del Commissario dell’Azienda, per vigilare affinché tutti i processi e tutti i passaggi siano svolti nel totale rispetto delle regole e dei procedimenti

Nella replica, il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha rilevato: «Il Presidente non ha risposto alla nostra interrogazione e sia chiaro che non volevamo mancare di rispetto al lavoro di nessuno. Ma quest'Aula e la politica devono assumere decisioni su quanto emerso. Comprendo la risposta dal punto di vista politico ma non la comprendo dal punto di vista amministrativo. E da amministratore credo sia necessario risolvere questa situazione preoccupante

La Capogruppo del PCP, Erika Guichardaz, ha aggiunto: «La politica ha il compito di controllo sull'azienda - e nel caso in cui quanto segnalato sia vero - è importante individuare chi abbia operato in aperto contrasto con il bene comune e la meritocrazia, a discapito dei più deboli. Insomma, è importante iniziare a cambiare passo, rimuovendo dai loro incarichi i responsabili di un sistema sbagliato, in modo da dare esempi positivi, non certo basati su raccomandazioni

Con la terza interrogazione a risposta immediata, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto le azioni poste in essere per salvaguardare la reputazione e la trasparenza dei processi dell'USL «a fronte delle notizie di stampa che pongono numerosi interrogativi sui processi adottati dall'Azienda

«L'auspicio è che venga introdotto un meccanismo interno per salvaguardare la reputazione dell'USL - ha specificato il Vicecapogruppo Stefano Aggravi -. È necessario fare chiarezza e capire se il processo amministrativo sia coerente e eviti possibili rischi o reati; altrimenti, qualcosa va cambiato. L'azienda deve promuovere un'analisi: i cittadini non possono avere dubbi nei confronti del principale attore della salvaguardia della nostra salute, nonché dell'azienda più importante nella reazione e prevenzione dell'emergenza Covid

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, nella risposta, ha ribadito la sua «totale estraneità a qualunque forma di condizionamento o, peggio, di raccomandazione di chiunque nell’ambito del mio operato di Assessore alla sanità. Preciso che l’operato dell’Assessore si svolge nell’ambito di un continuo confronto tra Azienda USL e strutture regionali competenti per materia, per cui le numerose problematiche vengono quotidianamente affrontate in specifici tavoli di lavoro, il cui operato deve svolgersi in coerenza con tutti gli atti di programmazione e di indirizzo regionale approvati dal Governo regionale. Questo non travalica il preciso confine tra chi dà indicazioni di tipo politico e le scelte gestionali/amministrative, le quali stanno in capo ai tecnici aziendali e regionali che, nel rispetto della legittimità delle scelte, propongono ai decisori le soluzioni più corrette e percorribili. Questo è stato sempre il mio modo di procedere nel rispetto dei ruoli di ognuno, nel segno della trasparenza e della reputazione, al fine di garantire il miglior funzionamento possibile della sanità valdostana in un contesto decisamente difficile. Proprio per questo mi dispiace ancora di più che le illazioni che hanno coinvolto la mia persona pesino e facciano nascere dei dubbi sull’operato di tutti, anche perché strumentali ad altre finalità che sono distanti dal perseguire il buon funzionamento del sistema sanitario regionale.»

«Al fine di evitare il ripetersi di insinuazioni relative al mio operato e nel segno della massima trasparenza, anche al fine di salvaguardare l’immagine dell’Amministrazione regionale nonché di quella dell’Azienda USL - ha proseguito -, informo che è mia ferma intenzione richiedere un audit interno all’Azienda USL per verificare sia le modalità di applicazione della predetta procedura di selezione del personale, introducendo altresì la verbalizzazione delle attività poste in capo all’Azienda USL nel procedimento, sia la corretta applicazione dei regolamenti aziendali in materia di attribuzione e mantenimento di incarichi apicali. Di tali verifiche sarà richiesto che l’Azienda USL fornisca le risultanze all’Assessorato.»

L'Assessore ha poi fornito alcune precisazioni in tema di personale somministrato da parte dell’Azienda USL, «servizio che viene svolto sulla base di un capitolato di gara in linea con i capitolati predisposti dai principali enti statali e regionali», annunciando che di recente «è stata aggiudicata da INVA la nuova gara alla ditta G I Groupe che subentrerà dal 1° dicembre 2021 all’ATI Synergie e Umana, attuale gestore che aveva vinto la precedente gara europea.»

Con riferimento al personale assunto con forme di lavoro flessibile, l'Assessore ha specificato che «l’Azienda USL della Valle d’Aosta è stata tra le poche aziende a livello nazionale che ha espletato in passato i concorsi con riserva per la stabilizzazione del personale somministrato, passando dalle 354 unità al 1° gennaio 2013 alle 224 unità al 1° gennaio 2021, con conseguente riduzione dei costi di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Come molti altri Enti, anche l'USL valdostana, nel corso del 2021, ha dovuto attingere ulteriormente ai lavoratori somministrati per far fronte alle varie attività nell’ambito dell’emergenza sanitaria ancora in corso (per campagna vaccinale, tamponi e aperture nuovi servizi per fronteggiare pandemia, nonché per far fronte a malattie, esoneri...): attualmente il numero dei lavoratori somministrati è pari a 272 unità, quindi, nell’anno in corso sono stati forniti dall’agenzia interinale una cinquantina di nuovi somministrati tra amministrativi, tecnici e sanitari sempre per fronteggiare l’emergenza COVID. Inoltre, l'Azienda ha una percentuale di somministrati in servizio, anche in questa fase emergenziale, abbondantemente al di sotto del limite previsto dalla contrattazione nazionale di settore. I documenti di gara, in analogia a quelli standard nazionali, prevedono che la società di somministrazione, che è tenuta a ricercare, selezionare ed assumere il dipendente, a fronte di una richiesta di fornitura da parte dell’Azienda USL, si impegna a presentare i curricula di almeno 3 candidati, già selezionati dalla stessa Agenzia di somministrazione, in possesso dei requisiti professionali richiesti. La procedura di valutazione dei curricula è stata rivista e ulteriormente rinforzata, a seguito di specifica iniziativa aziendale, attraverso l’implementazione della composizione della Commissione di valutazione con Dirigenti esterni al Dirigente richiedente.»

L'Assessore ha poi comunicato che «il 15 novembre prossimo è in programma la prova di francese per il concorso da infermieri (si ricorda che analogo concorso era stato espletato nel 2019) e che sono in programmazione nei prossimi mesi i concorsi per amministrativi categoria D, C e BS (si ricorda che questi concorsi erano bloccati per l’emergenza Covid). Permangono tuttavia gravi criticità anche nella partecipazione ai concorsi, basti pensare che l’ultimo concorso per informatici ha portato ad una sola assunzione a fronte di 4 posti disponibili, così come permane la difficoltà a reclutare personale sanitario e amministrativo a tempo determinato su graduatorie esistenti.»

Nella replica, il Vicecapogruppo Stefano Aggravi, si è detto soddisfatto: «Di fronte alla messa in discussione della reputazione dell'azienda, bisogna intervenire. L'invito è di definire tempi certi e che questo audit interno sia messo a disposizione della Commissione consiliare competente. Mi auguro che, dovendo fare chiarezza e ridare reputazione all'USL, l'audit venga definito con tutti i crismi e soprattutto sia espressione di una terzietà forte

 

SC-MM

 

 

 

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Comunicato n° 633 del 3 novembre 2021
Interrogazione a risposta immediata e interpellanza sull'accesso ai presidi ospedalieri

 

Nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto conto del divieto di accesso ai presidi ospedalieri per gli accompagnatori di minori sprovvisti di green pass presentando un'interrogazione a risposta immediata e un'interpellanza.

«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, ad esempio di genitori che non hanno potuto stare vicini ai loro bambini disabili per effettuare le terapie, contro le disposizioni di legge, minori che non hanno potuto usufruire dei servizi sanitari perché i loro accompagnatori erano sprovvisti di green pass, utenti che dovevano pagare il ticket per fare il tampone a cui è stato chiesto il green pass - ha sottolineato il Capogruppo Andrea Manfrin -: ci chiediamo se le misure attuate nella nostra regione siano rispondenti a quelle previste dalla normativa nazionale. Oppure il divieto di accesso agli accompagnatori di minori e/o disabili sprovvisti di green pass o con green pass da tampone è frutto di una errata interpretazione? Si intende per evitare che si ripetano situazioni anche gravi? Chiedo anche che siano esplicitate le motivazioni per cui si procede a verifica della certificazione verde del personale sanitario e, di concerto, all'utenza dei presidi ospedalieri impedendo l'ingresso a chi ne è sprovvisto: non è possibile che venga richiesto il green pass per pagare un ticket alla piastra del Parini. Ritengo che la situazione sia grave e occorre porvi rimedio

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, precisata la normativa di riferimento, ha comunicato: «Non vengono poste eccezioni rispetto all'accompagnamento di minori per quanto attiene l'obbligo di vaccinazioni o di green pass; unica eccezione è prevista per le situazioni urgenti di pronto soccorso, valutate dai sanitari, se possibile provvedere al tamponamento dell'accompagnatore. E questa è la procedura in uso al pronto soccorso pediatrico. Anche in caso di rifiuto a sottoporsi al tampone, la prestazione non viene rifiutata, e l'accesso è garantito attraverso il percorso per i pazienti potenzialmente infetti

Riguardo ai soggetti disabili, «la norma non sembra poi ingenerare dubbi interpretativi: agli accompagnatori di pazienti disabili è sempre consentito prestare assistenza, anche nel reparto di degenza. L'Assessorato ha poi disposto che agli accompagnatori di disabili ex lege 104 non si applica in nessun caso l'obbligo di green pass

Rispetto alle segnalazioni riportate nell'interpellanza, «per cui l'USL si riserva verifiche», l'Assessore Barmasse ha precisato: «La richiesta del green pass ad accompagnatori di minori deriva dalla stretta applicazione della norma. Il personale sanitario e di interesse sanitario è obbligato al vaccino Covid; per gli esenti dall'obbligo vaccinale per motivi di salute l'Azienda deve garantire che gli stessi possano essere messi in grado di non diffondere il contagio: solo e soltanto in questi casi, viene richiesta l'esecuzione di un tampone gratuito. Il possesso del green pass viene poi richiesto alle altre categorie di soggetti individuati dalle normative, con l'esclusione assoluta di coloro che accedono alle strutture USL per l'erogazione di un servizio che l'Azienda è tenuta a prestare, ivi compresi, e a maggior ragione, i pazienti che accedono ai servizi sanitari, (reparti, ambulatori, servizi di diagnostica) per le prestazioni rese dal sistema sanitario nazionale

Il Consigliere Manfrin, nella replica, si è dichiarato «assolutamente e pienamente soddisfatto: con questa risposta si è fatta giustizia nei confronti delle famiglie che, in queste settimane, hanno patito delle angherie, somministrate contra legem. Un disabile cui venga impedito di entrare in struttura ospedaliera o socio-sanitaria ha subito un sopruso. Sono felice che si siano date disposizioni e indicazioni per superare queste criticità. Finalmente si afferma che per ricevere una prestazione sanitaria non occorre il green pass. Per quanto attiene i minori, purtroppo ci sono interpretazioni diverse, alcune più stringenti (obbligo di tampone), altre decisamente più permissive (accesso libero per gli accompagnatori); la Regione Valle d'Aosta ha scelto la strada più restrittiva: noi vorremmo che gli accompagnatori potessero entrare nelle strutture senza tampone, ma prendiamo atto della decisione e che sia stato chiarito che deve essere la struttura a erogare il tampone. Mi auguro che questo modo di procedere per correggere le storture del green pass prosegua e si garantisca a tutti l'accesso ai servizi, pagati con le contribuzioni erogate ogni anno

 

MM

 

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Comunicato n° 634 del 3 novembre 2021
Interrogazione sull'anticipo alla scuola dell'infanzia

Nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, il gruppo Progetto Civico Progressista ha interrogato il Governo sulla sperimentazione avviata per l'anticipo alla scuola dell'infanzia per le bambine e i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, prevista dal protocollo d'intesa siglato a gennaio scorso tra Regione, Consiglio permanente degli enti locali e sindacati.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha risposto che «il protocollo d’intesa riguarda unicamente le scuole pubbliche e non le scuole paritarie e interessa i Comuni con popolazione non superiore a 700 abitanti. Le istituzioni scolastiche che hanno avviato la sperimentazione, per un totale di 24 anticipatari, sono la “Maria Ida Viglino” - plesso di Introd (3 anticipatari), la “Grand Combin” - plessi di Etroubles (1), Oyace (2) e Valpelline (7), la “Luigi Barone” - plesso di Challand-Saint-Victor (1), la “Walser e Mont Rose B” (oggi Elio Reinotti) - plessi di Gaby/Issime (3), Perloz (3) e Lillianes/Fontainemore (4).»

«Il tavolo tecnico previsto dal protocollo d'intesa - ha proseguito l'Assessore - è coordinato dalla dirigente tecnica dell’area infanzia e primaria ed è composto da rappresentanti dell'Assessorato delle politiche sociali, dell'Università, delle istituzioni scolastiche coinvolte nella sperimentazione, dei sindacati, del Celva. Il tavolo prevede un monitoraggio della sperimentazione che sarà oggetto di verifiche periodiche durante l’anno scolastico nonché di confronto generale, tra le varie parti interessate, sulla scuola dell’infanzia. La riunione di insediamento si è tenuta il 25 ottobre: si ipotizza di predisporre un primo report entro il mese di gennaio, in vista delle prossime iscrizioni 2022-2023, e una relazione finale, entro luglio 2022, a conclusione della fase di sperimentazione (30 giugno 2022).»

Per l'Assessore si tratta di «una sperimentazione importante: si tratta di allinearsi alla situazione che c'è fuori Valle per evitare che ci siano fughe verso le scuole materne del Canavesano; serve anche per tenere aperte delle materne che altrimenti sarebbero state chiuse a causa della crisi demografica.»

La Capogruppo Erika Guichardaz, nella replica, ha sostenuto: «Nel protocollo d'intesa si parlava anche di possibile generalizzazione di questa sperimentazione, ampliandolo anche ad altre realtà: dalla risposta dell'Assessore pare che non vi sia questa intenzione, ma che si aspettino gli esiti. E questo ci rassicura, perché a noi risultano alcune situazioni di criticità soprattutto ad Aosta, dove le scuole paritarie stanno avviando tale sperimentazione e di cui purtroppo nemmeno oggi conosciamo i numeri nonostante le ingenti risorse impegnate dall’amministrazione. Sappiamo bene che la criticità dei nidi sono i costi, ma non può essere questa una motivazione per voler a tutti costi anticipare i tempi di sviluppo dei bambini perché questa non è la scelta migliore; è grazie alle politiche intraprese negli anni che la scuola dell'infanzia valdostana risulta essere un'eccellenza proprio perché è rimasta nel sistema di istruzione. Le sezioni primavera e le esperienze di altre regioni infatti comportano una dimensione organizzativa e pedagogica ben diversa dall' accogliere nelle classi comuni i bambini di 2 anni e mezzo. Sono attualmente in revisione a livello nazionale le linee guida del sistema 0-6 e sarebbe importante che prima di pensare a generalizzare una qualunque sperimentazione si facesse una seria riflessione anche su questo coinvolgendo il mondo della scuola. Non vorremmo infatti ritrovarci di fronte ad un nuovo fallimento come fu per le adaptations e dover ripensare il modello pedagogico e didattico della scuola dell'infanzia. Rispetto al mantenimento dei posti di lavoro si potrebbero rimodulare i numeri evitando sezioni dell’infanzia con 22 bambini. Spero vivamente che di questo nel tavolo tecnico si terrà conto, come si dovrebbe tener conto che, se si vuole andare in un'ottica diversa, che non ci vede favorevoli, vanno comunque aumentate notevolmente le risorse per la scuola dell'infanzia e gli insegnanti debbano essere affiancati da altre figure professionali necessarie a garantire la medesima qualità

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

SC

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Comunicato n° 635 del 3 novembre 2021
Interrogazione sui pagamenti relativi al Programma di sviluppo rurale 2014-2020

 

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, il gruppo Lega VdA è tornato a parlare dei pagamenti relativi al Programma di sviluppo rurale 2014-2020, chiedendo quale sia la situazione delle annualità a partire dal 2015, quali le cause dei ritardi, e se siano previsti anticipi o saldi per il 2021.

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha dettagliato la situazione dei pagamenti: «Al 13 ottobre 2021, gli impegni finanziari complessivi del PSR 2014-2020, assunti nei confronti dei beneficiari a valere sulle misure a superficie/capo e ad investimento, ammontano a circa 131 milioni di euro, pari al 95,44% della dotazione finanziaria del Programma. Alla stessa data, l’avanzamento di spesa si attesta su 105 milioni di euro (76,74% del totale della dotazione del PSR), valore che posiziona la Valle d’Aosta fra le più performanti nel quadro nazionale e seconda fra le 12 Regioni con organismo pagatore AGEA. In media, i pagamenti delle misure a superficie/a capo hanno raggiunto l’86% della dotazione finanziaria complessivamente assegnata a queste misure per il sessennio 2015-2020

L'Assessore Sapinet è poi passato a trattare dei ritardi, «le cui cause in generale hanno natura oggettiva, e sono legate, da una parte, a errori nella compilazione o nelle dichiarazioni rese in fase di presentazione delle domande, dall’altra a difficoltà tecnico-informatiche di adeguamento ai continui cambiamenti imposti dalle normative europee e nazionali, che gli uffici regionali stanno via via risolvendo. La percentuale di domande sospese varia da una campagna all’altra, oscilla dal 12% del 2018 al 3% del 2020; va segnalato che un certo numero di domande presentate nei primi anni di avvio del Programma sono viziate nella forma e nella sostanza, il che impedisce il pagamento dei premi spettanti. Un capitolo a sé è legato alle domande a campione, i cui controlli sono di competenza dell'AGEA, l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Un’altra casistica è legata alla rideterminazione delle superfici ammissibili conseguente i refresh, ovvero l’effettuazione di nuove fotointerpretazioni, da parte dei servizi AGEA, della superficie agricola potenzialmente ammissibile»

In conclusione, l'Assessore all'agricoltura ha confermato l'erogazione da parte di AGEA «nel mese di novembre, degli anticipi all’85% delle misure a superficie/a capo dell’annualità 2021 e entro dicembre completerà le istruttorie automatizzate di sua competenza per l’erogazione dei saldi delle misure 10-11-13-14

Nella replica, il Consigliere Dino Planaz ha puntualizzato: «Dalla risposta emerge che gran parte delle aziende ha percepito i fondi che aspettavamo, ma ci sono ancora aziende che negli anni stanno affrontando difficoltà per non aver ricevuto i contributi. Oltre agli errori di compilazione delle domande, permane la difficoltà di dialogo tra AREA e AGEA; bisogna sanare questa situazione e garantire i fondi: perdere un'annualità può significare non avere liquidità per svolgere le attività. Prendo atto dell'impegno dell'Assessore ma mancano ancora quasi due milioni di euro per saldare tutte le domande dell'annualità 2019 e non siamo certi di poterla erogare. Rinnovo l'invito a dare solidità e garantire la concessione dei fondi

 

MM

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Comunicato n° 636 del 3 novembre 2021
Interpellanza sull'allertamento contemporaneo di Vigili del fuoco volontari e professionisti

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'accento sulla gestione degli interventi dei Vigili del fuoco.

Ricordato «l'accordo siglato nel 2015, che prevede, da parte della sala operativa dei Vigili del fuoco professionisti, l'allertamento immediato del distaccamento dei Vigili del fuoco volontari del comune o di quelli limitrofi a quello in cui c'è un'emergenza», il Consigliere Erik Lavy ha evidenziato che «questo allertamento spesso non avviene e causa problemi. In occasione della recente assemblea dei Vigili del fuoco, è stato il Capo della Protezione civile regionale a sottolineare la necessità di avere una chiamata automatica di allertamento della componente volontaria, vista l'importanza di un intervento tempestivo per garantire la massima efficienza. C'è l'intenzione di istituire questa chiamata automatica di allertamento contemporaneo delle due componenti? Quando sarà concretizzata?»

Le Président de la Région, Erik Lavevaz, dans la réponse, a souligné que «le Corps valdôtain des sapeurs-pompiers a une particularité qui est unique, car il se compose de professionnels et de volontaires, dont l'action a donné des résultats importants et nous l'avons vu dans la gestion du Covid. Cette organisation impose donc une collaboration par des accords et des pratiques pour rendre leur activité la plus efficace possible. Depuis l'accord de 2015, il y a eu d'importantes nouveautés dans le complexe système du secours public en Vallée d'Aoste, en particulier l'activation du numéro unique de l'émergence, le 112, qui a un protocole opérationnel spécifique. Ce protocole prévoit le transfert de tout appel concernant le secours technique urgent à la salle opérationnelle des sapeurs-pompiers professionnels, qui activent les différentes composantes suivant les nécessités, en sachant que les volontaires ne peuvent pas intervenir dans tout type d'urgence. Les sapeurs-pompiers sont aussi une composante de la Centrale unique de secours: le logiciel qu'ils utilisent est le même que celui de la CUS et il fera l'objet d'une importante mise à jour l'année prochaine, afin d'évaluer aussi une intervention technique permettant une automatisation des appels; évidemment, il faudra bien définir ce qui peut être géré par les volontaires et ce qui ne l'est pas. Je tiens aussi à rappeler qu'un groupe de travail, qui a été créé au mois de juillet, sera amené à travailler sur la façon de rendre plus fluides et plus fonctionnelles les procédures concernant le secours, y compris la composante du corps des volontaires, que nous estimons fondamental dans la gestion du secours.»

Il Consigliere Lavy ha replicato: «È una questione di assunzione di responsabilità: se l'accordo c'è, bisogna farlo rispettare. È vero che in alcuni distaccamenti non ci sono tutte le professionalità che hanno i Vigili del fuoco professionisti, ma sappiamo che, anche solo per la messa in sicurezza, l'apporto dei volontari è fondamentale perché sono i primi ad arrivare sul territorio in caso di emergenza. Mi auguro che ci sia una revisione della CUS, perché è giusto fare chiarezza come è giusto stabilire i ruoli e avere un coordinamento maggiore: chiarezza che deve esserci anche all'interno dei Vigili del fuoco, che comprende professionisti e volontari. È importante dare delle sicurezze a chi ci mette la faccia 360 giorni all'anno sul territorio.»

 

SC

 

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Comunicato n° 637 del 3 novembre 2021
Interpellanza sull'operatività dei distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'accento sull'operatività dei distaccamenti dei Vigili del fuoco volontari presenti sul territorio regionale.

Riferito di segnalazioni «su problematiche emerse a causa delle tempistiche delle revisioni e manutenzioni sui mezzi in dotazione ai distaccamenti che, nel caso di richiesta di intervento immediato urgente, non possono garantirne al 100% la riuscita, ma devono necessariamente appoggiarsi ai distaccamenti posti nelle vicinanze», il Consigliere Dennis Brunod ha voluto conoscere «se ci sia l'intenzione di cercare delle possibili soluzioni in collaborazione con il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco. Questo è un settore di enorme importanza per garantire in maniera tempestiva i primi interventi di sicurezza sul territorio

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha sottolineato: «La problematica è dovuta ad una pluralità di cause tra cui la complessità di manutenzioni e riparazioni dei mezzi e delle attrezzature antincendio, ma anche la momentanea carenza di organico dell’ufficio officina e autorimessa del Comando del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco. Ed è proprio il Comando che, intanto, ha messo in atto delle misure organizzative collocando i mezzi disponibili in modo da avere la migliore copertura possibile del territorio. Inoltre, a luglio è stata approvata la cessione a titolo gratuito e definitivo di alcuni automezzi di servizio in dotazione alla componente professionista a favore di quella volontaria, tra cui un'autopompa e un mezzo poli-soccorso; è stato avviato l'iter per l’acquisto di sei nuovi mezzi pick up con cabina doppia allestiti antincendio e, entro la fine dell’anno, verrà predisposto il nuovo affidamento del servizio di manutenzione ordinaria e di esecuzione dei tagliandi periodici per gli automezzi con massa superiore a 3.5 tonnellate, andando a ridurre i tempi di fuori servizio dei veicoli.»

Il Consigliere Brunod ha replicato: «Il tema è molto importante e i Vigili del fuoco volontari rappresentano una risorsa per la nostra comunità. Quando si tratta di sicurezza, dobbiamo tutti garantire il massimo. In caso di incidente o incendio, ogni minuto è prezioso e la tempestività dell'intervento è fondamentale. Le problematiche che affliggono i distaccamenti vanno risolte

 

MM

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Comunicato n° 638 del 3 novembre 2021
Interpellanza sulla nomina di un Assessore tecnico all'ambiente

 

La nomina di un Assessore tecnico all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile è stata al centro di un'interpellanza del gruppo Lega VdA, discussa nella seduta del 3 novembre 2021.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti, ricordato che «sono trascorsi quasi sei mesi dalle dimissioni della Consigliera Minelli da Assessore e i problemi che attendono soluzioni aumentano sempre di più», ha voluto sapere se sia intenzione del Governo regionale nominare «un Assessore tecnico, come appreso da organi di stampa. Questa situazione sarebbe già gravissima in un qualsiasi momento storico ma è del tutto insostenibile per la Valle d'Aosta nel periodo di piena crisi sanitaria ed economica che stiamo attraversando. In questo momento dovremmo correre come dei treni per portare fuori la Valle da questa situazione: continuare a barcamenarsi senza sbloccare la casella dell'Assessorato non è accettabile e non è sostenibile né per i cittadini, né per l'amministrazione. In un anno di governo, tutto è immobile, a parte i cambi di casacca in Consiglio: questo a fronte di un programma stupendo che la Giunta aveva portato all'attenzione della maggioranza; programma scaduto che non è mai stato realizzato.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto di «non aver mai fatto dichiarazioni alla stampa in merito alla nomina di un Assessore tecnico. L'elezione di un nuovo Assessore sarà l'ultimo passaggio di un percorso di ricomposizione della maggioranza - parlerei di tagliando -, che è in corso. Oggi, in Consiglio, abbiamo preso atto di una serie di modifiche ai gruppi, così come abbiamo finalmente fatto chiarezza sul perimetro di questa maggioranza. La settimana prossima, ci sarà un confronto con le forze politiche per condividere i temi politici e programmatici da affrontare prioritariamente e di conseguenza trovare una quadra sulla ricomposizione della Giunta. Non credo sia necessario avere un Assessore tecnico e spero che non lo sia, ma saranno le forze politiche a definire questo ultimo passaggio.» Riguardo al programma citato dalla Consigliera, il Presidente ha osservato: «Si trattava di un documento di lavoro interno alla maggioranza, forse troppo ottimistico: speravamo di avere una coda della gestione pandemica un po' più corta, ma così non è stato. Da qui a parlare di immobilismo totale, ci sono delle sfumature evidenti.»

Il Consigliere Spelgatti, nella replica, ha osservato: «Dopo un anno non abbiamo visto neanche partire tutte le cose che avete detto e non si può trovare una giustificazione nella pandemia. C'è una lettura di questo: quando un governo nasce e relega la forza principale all'opposizione, il risultato è già scontato. Governare non è solo occupare dei posti di potere, il problema è fare, dare risposte ai cittadini. Le cose che vengono fatte o non fatte si vedono, ma tutto quello che vi proponevate non è stato realizzato. Intanto i valdostani stanno male, la Valle d'Aosta affonda sempre più. Siamo completamente bloccati per puri giochi di potere. Perché vi siete assunti la responsabilità di governare? State dando delle risposte alla comunità? Sarebbe utile che ve lo chiedeste e, soprattutto, vi rispondeste. Voi e i movimenti che rappresentate.»

 

SC

 

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Comunicato n° 639 del 3 novembre 2021
Interpellanza sullo sconto sulla componente energia della bolletta

 

L'aumento delle bollette dell'energia elettrica è stato oggetto di un'interpellanza del gruppo Pour l'Autonomie, presentata nella seduta consiliare del 3 novembre 2021.

«Il rincaro delle bollette colpirà anche le famiglie valdostane che però, vista la natura della società partecipata CVA, dovrebbero essere in una posizione di maggiore tutela - ha affermato il Consigliere Augusto Rollandin -: a nostro avviso sarebbe opportuno chiedere a CVA Energie di proporre un'offerta che includa anche uno sconto del 50% della componente energia. La Giunta pensa di provvedere in tal senso? Ci sono altre azioni in programma per sostenere le famiglie valdostane? Nel caso, vorremmo conoscere quali siano e in quali tempistiche saranno poste in essere. La risorsa acqua, non solo per le centrali, è fondamentale per il nostro territorio, è fonte di un introito importante: ad oggi, tra gli utili della CVA c'è una distribuzione alla Regione di circa 45 milioni di euro. Sarebbe importante redistribuire queste disponibilità per sostenere gli oneri che le famiglie devono sopportare, in particolare per l'energia elettrica

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha spiegato: «La CVA Energie, nella logica di preservare la clientela domestica dall'aumento dell'energia elettrica, ha già previsto interventi nel portafoglio clienti del mercato libero, riconoscendo a tutti i contratti di utenza domestica (prima e seconda casa) una percentuale di sconto del 40% sulla componente energia del prezzo stabilito dall'autorità nazionale, in modo da calmierare e ridurre gli effetti degli aumenti. Interventi anche sui contratti a uso diverso dalle abitazioni (servizi e piccole partite IVA), con uno sconto del 10% sul prezzo della componente energia; per questi clienti c'è anche la possibilità di aderire al nuovo prodotto tariffario a prezzo fisso. La comunicazione di variazione unilaterale del contratto sarà inviata a tutti i clienti interessati dalla modifica. Riguardo al portafoglio clienti per il servizio in fornitura col servizio di maggior tutela, sotto il marchio Enerbaltea, non è possibile porre in essere azioni per intervenire sull'aumento dei prezzi decisi a livello nazionale, ma è data la possibilità di passare subito il proprio contratto sul mercato libero, con uno sconto del 40% per le prime e le seconde case in Valle d'Aosta e del 10% per i servizi e piccole partite IVA

L'Assessore Caveri ha quindi portato un esempio «per quantificare il risparmio: ipotizzando una bolletta con una spesa di 590 euro, su 361 offerte reperite nel mercato libero, con lo "sconto 40" CVA si colloca al terzo posto, e consente un risparmio di 144 euro annui

«C'è l'intenzione di porre in essere altre azioni per aiutare le famiglie - ha precisato l'Assessore -, ma bisogna tenere conto di quanto previsto dalle norme per la tutela della concorrenza e del mercato per non incorrere in una condotta abusiva. Risulta necessario definire un parametro di costi al di sotto dei quali il prezzo potrebbe essere definito predatorio: per questo, si sta facendo una scrupolosa analisi e si sta cercando di capire l'elemento di rischio nel caso di superamento della soglia, nell'ottica di aumentare ulteriormente la scontistica. La politica di attenzione di CVA alla clientela è comunque evidente

Il Consigliere Rollandin ha replicato: «Ritengo che sia possibile attivare un meccanismo, senza entrare nella logica dei prezzi predatori, e arrivare allo sconto del 50%. Chiedo di convocare una Commissione sull'argomento. Questo è un passo importante: auspico un approfondimento e speriamo di trovare le soluzioni che le famiglie aspettano.»

 

MM

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Comunicato n° 640 del 3 novembre 2021
Interpellanza sui programmi di alternanza scuola-lavoro

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA nella seduta consiliare del 3 novembre 2021, si è parlato dei programmi di alternanza scuola-lavoro.

«Si tratta di una modalità didattica - ha spiegato il Consigliere Luca Distorttra le cui forme di svolgimento rientra la convenzione con reparti delle Forze Armate. Tenuto conto che il rapporto tra le truppe alpine e il contesto socio-culturale valdostano costituisce un legame che si potrebbe definire "fisiologico", la possibilità di svolgimento di programmi di alternanza scuola-lavoro, in convenzione con il Centro addestramento alpino, che è un centro di eccellenza per qualità e professionalità, permetterebbe agli studenti la costruzione di obiettivi didattici, pedagogici e professionali di particolare rilievo e di specificità di contesto. A tal fine si chiede se ci sono state interlocuzioni tra Sovrintendenza agli studi e Centro addestramento alpino? Ci sono intenzioni attuali o future all'orientamento degli istituti scolastici valdostani in tal senso?»

«Nel 2017, la Giunta ha definito i percorsi scuola-lavoro - ha risposto l'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri -: all'interno di questo documento non si fa riferimento esplicitamente alle forze armate ma implicitamente, perché fra i protocolli d'intesa che oggi fanno parte del nostro ordinamento, c'è anche l'accordo siglato proprio in quell'anno fra Ministeri della difesa, del lavoro e dell'istruzione. Il Ministero della difesa si impegnava con le proprie strutture territoriali in attività di comunicazione, attraverso eventi espositivi e conferenze, ma anche a spiegare le opportunità professionali e di studio, in una logica di interazione tra forze armate e sistema educativo per il miglioramento della formazione tecnico-professionale degli studenti di secondo grado. Alcune cose sono già state fatte: molte istituzioni scolastiche del secondo ciclo, in maniera autonoma, hanno scelto di avere collaborazioni, ma credo che si debba fare di più. Di recente ho incontrato i responsabili degli alpini in Valle e abbiamo deciso di intraprendere un percorso comune per formare i nostri giovani alle specialità che sono un vanto del Centro, come lo sci, l'alpinismo, la conoscenza della neve, il soccorso organizzato. Confermo, quindi, che i contatti con il Corpo degli alpini sono già in corso e presenteremo un'offerta formativa per gli istituti superiori della Valle d'Aosta. Molti giovani non hanno la consapevolezza delle possibilità di carriera che offre il Corpo degli alpini: è possibile che grazie a queste iniziative vi sia un rinnovato interesse per questo Corpo che tanto è legato al territorio valdostano.»

Il Consigliere Distort, nella replica, si è detto confortato: «Rimarrò vigile affinché questo approfondimento tra realtà scolastiche ed esperienza formativa nell'ambito del Centro addestramento alpino possa avere un connubio che possa avviarsi e svolgersi. Il Centro è un'eccellenza che non possiamo tenere in un compartimento stagno: è importante che vi sia permeabilità con la società. È stato triste che alle celebrazioni di ieri vi fosse un'assenza fortissima delle nuove generazioni: questo significa un disamoramento nei confronti della nostra storia. Il ruolo militare è di difesa, non di attacco: "se ami, difendi", quindi rientra in un messaggio d'amore, che deve essere trasmesso fin dall'età scolastica. La invito ad andare avanti con determinazione in questo percorso.»

I lavori sono sospesi. Riprendono domani, giovedì 4 novembre, alle ore 9.00.

 

SC

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Comunicato n° 641 del 4 novembre 2021
Interpellanza sui costi delle tratte autostradali valdostane

 

Nella seduta consiliare del 4 novembre 2021 il Consiglio Valle è tornato a parlare dei costi dei pedaggi autostradali, discutendo un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA che si è focalizzato sulla tratta Aosta-Courmayeur, gestita dalla società RAV.

La Consigliera Raffaella Foudraz ha invocato una soluzione «per arrivare finalmente all'applicazione di una scontistica per questa tratta che oramai è di fatto percorribile ad una sola corsia. L'Assessore ha avuto interlocuzioni con i vertici della Società RAV, come aveva annunciato? Quali sono state le risposte alle richieste inoltrate per far fronte all'annosa problematica?»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «La prima interpellanza che abbiamo presentato al riguardo risale allo scorso febbraio. I cantieri si moltiplicano, i costi dei pedaggi sono talmente elevati da far sì che il percorrere l'autostrada sia uno status symbol. Non è possibile rivedere l'abbonamento per i residenti, rendendolo più appetibile?»

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha spiegato: «L'aumento delle tariffe autostradali risale al momento della proroga per le società RAV, SAV e Traforo del Monte Bianco delle scadenze delle concessioni al 2032. Sono concessioni che prevedono aumenti periodici intollerabili per la comunità, ma la materia è nelle mani del governo nazionale, atteso che la Regione Valle d'Aosta è soltanto socio di minoranza, non ha modo di incidere, se non attraverso un'interlocuzione a livello nazionale che dovrebbe riguardare l'intero sistema autostradale. La questione è stata affrontata coi governi di tutti i colori: non c'è forza politica nazionale che non avrebbe potuto occuparsene e, nel tempo, le richieste che abbiamo avanzato si sono concretizzate con un sistema di scontistica costosa. Ed è il minimo risultato che siamo riusciti a ottenere, a fronte dello sforzo minimo dello Stato. È un tema più grande di noi: tutte le Regioni dovrebbero ribellarsi a questo sistema duopolistico. La soluzione a mio avviso può passare o dalla rinegoziazione delle concessioni da parte dello Stato o dalla richiesta formale di intervento della Commissione concorrenza dell'Unione europea. Teniamo presente che RAV nel 2022 potrebbe aumentare le tariffe di quasi il 10%.»

«La mia lettera inviata all'Amministratore delegato della RAV ha una invece connotazione diversa - ha proseguito l'Assessore Caveri -, partendo dal presupposto della notizia emersa nel corso della scorsa estate circa la possibilità di ottenere rimborsi a causa di gravi ritardi o blocco del traffico, come accaduto in Liguria, attraverso una applicazione. In risposta, ci è stata comunicata l'impossibilità ad applicare sconti del genere in quanto la tratta non è chiusa, non permette di misurare le percorrenze, e non si sono verificati blocchi della circolazione; garantita comunque l'attenzione a seguire la problematica e gli sviluppi dei cantieri. Nei giorni scorsi ho incontrato di persona l'amministratore della RAV e prossimamente incontrerò l'Amministratore delegato dell'intero gruppo Autostrade: intendo manifestare per l'ennesima volta la totale insoddisfazione rispetto anche alla gestione della cantieristica. Confermo la mia disponibilità a riferire in modo più dettagliato in Commissione

La Consigliera Foudraz nella replica, ha osservato: «La risposta fornita dalla RAV era purtroppo prevedibile. Per evitare di dare illusioni e false aspettative alla cittadinanza, sarebbe più opportuno impegnarsi a interagire in maniera fattiva con gli organi preposti a livello statale. Sarebbe anche un modo per far sì che l'obiettivo fissato nel programma di Legislatura di intervenire per ridurre i costi di utilizzo non rimanga una vana promessa elettorale

Come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, i lavori sono sospesi per permettere la partecipazione alle celebrazioni del 4 novembre e riprendono alle ore 12.00.

 

MM

 

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Comunicato n° 642 del 4 novembre 2021
Interpellanza sul Programma strategico degli interventi per la ferrovia

 

Il Programma strategico degli interventi per la ferrovia previsto dalla legge regionale 22/2016 è stato l'argomento dell'interpellanza del gruppo Lega VdA nella seduta consiliare del 4 novembre 2021.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto di dettagliare la situazione a seguito dell'entrata in vigore della normativa: «Quante risorse sono state stanziate ed effettivamente spese da parte della Regione, dello Stato, dell'Europa o di ogni altro ente a favore degli interventi previsti? Quali obiettivi sono stati ad oggi definitivamente raggiunti? Mi chiedo se sia anche intenzione del Governo regionale stanziare nell'ambito della formazione del prossimo bilancio di previsione regionale fondi specifici e vorrei conoscere, anche solo stimato, l'ammontare delle risorse necessarie per il completo raggiungimento di tutti gli obiettivi.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ai trasporti, ha risposto: «Per quanto riguarda le risorse stanziate, il primo importo da evidenziare sono i 115 milioni di euro del PNRR, assegnati all’elettrificazione della linea Aosta/Ivrea, confermati da RFI in un incontro della settimana scorsa. 36 milioni di euro a disposizione di RFI sul vigente contratto di programma con lo Stato sono le risorse stanziate: di questi, 2 milioni sono previsti per l’elevazione di rango della tratta; 5 milioni per l’implementazione del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT); 21,8 milioni per la realizzazione di movimenti contemporanei nelle stazioni della tratta; 600 mila euro per la manutenzione straordinaria di traversine e rotaie sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier e 430 mila euro per la riclassificazione della medesima tratta. Rispetto a questi stanziamenti, RFI sta realizzando gli studi e le progettazioni e sta già realizzando, con ultimazione prevista per luglio 2022, l’implementazione del sistema SCMT. A questi stanziamenti vanno aggiunti 1,5 milioni per lo studio sul carico assiale della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, risorse in parte statali e in parte regionali. Lo studio è già stato concluso con una spesa finale di 160 mila di euro. Infine, tra le somme stanziate vi sono 1,9 milioni di euro di risorse regionali per il sistema di bigliettazione integrato, per cui è in fase di espletamento la gara per la fornitura del nuovo sistema di bigliettazione integrato gomma/ferro e 600 mila di euro di risorse regionali per il prolungamento della tratta fino a Courmayeur per cui è stato affidato lo studio tecnico-economico di approfondimento sul cosiddetto sistema tram-treno.»

«L’unico intervento ad oggi concluso è lo studio per l’incremento del carico assiale sulla tratta Aosta/Pré-Saint-Didier - ha proseguito il Presidente Lavevaz -. Il Programma strategico contiene un’ampia analisi sulle possibili fonti di finanziamento e anche una loro specifica individuazione per ciascun intervento, evidenziando che i principali stanziamenti vanno ricercati nella programmazione statale, trattandosi di beni dello Stato, dati in concessione a RFI e per i quali ci sono specifici strumenti di programmazione e finanziamento. Coerentemente con quanto previsto nel Programma, l’Amministrazione regionale prevede di farsi carico degli interventi che riguardano il servizio ferroviario e di alcune analisi e studi, direttamente o tramite cofinanziamento di attività che sono necessariamente in capo a RFI. La Regione intende farsi carico, e ha già previsto i necessari impegni finanziari, del servizio tra Aosta e Pré-Saint-Didier, non appena sarà riaperta la linea, per una spesa di circa 1,35 milioni annui e prevede di stanziare nel prossimo bilancio regionale delle risorse per il progetto di fattibilità tecnica ed economica di un sistema tram-treno. È stato previsto, inoltre, di stanziare delle risorse da utilizzare per il cofinanziamento di studi e progetti di RFI o per interventi complementari a quelli individuati dal Programma strategico, per esempio per cofinanziare l’eliminazione di passaggi a livello o la riqualificazione delle stazioni. Il Programma strategico ha parzialmente individuato le stime di massima per la realizzazione di alcuni degli interventi; stime che ammontano a circa 404 milioni di euro, equamente ripartiti tra le due tratte.»

Il Vicecapogruppo Aggravi ha replicato: «404 milioni di euro, parametrati al bilancio della Regione ma anche dello Stato, sono tanta roba. Il Presidente utilizza il verbo "cercare": bisogna cercare i finanziamenti nella programmazione di bilancio, ma il cercare è anche trovare un senso a tutto questo. Se uno realizza un'opera, deve capire a cosa serva, senza finalità ideologiche. Dobbiamo capire l'utilità di quanto stiamo facendo: la mia preoccupazione è di arrivare con progetti vecchi. In questa situazione, sarebbe il caso di capire se quel Programma strategico approvato abbia ancora un senso oggi. Quando fu fatto, aveva una finalità più politica che di realizzazione di infrastruttura: oggi, il mondo va in un'altra direzione e noi rischiamo di perderci. Non deve essere l'ideologia a guidare le scelte politiche, ma il costo, la fattibilità e la sostenibilità, altrimenti stiamo spendendo male i nostri soldi.»

 

SC

 

 

 

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Comunicato n° 643 del 4 novembre 2021
Interpellanza sul monitoraggio dell'aria

 

Nella seduta del 4 novembre 2021, il Consiglio Valle ha parlato della qualità dell'aria nella nostra regione discutendo un'interpellanza del gruppo Lega VdA.

Il Consigliere Christian Ganis ha sottolineato: «L'ARPA attua un monitoraggio dell'aria giornaliero grazie alle sei stazioni di misura fisse (tre ad Aosta, una a Donnas, una a la Thuile e una a Courmayeur). Il laboratorio mobile ha invece effettuato una campagna a Verrès per l'ultima volta nel 2015, mentre non risultano monitoraggi nella media Valle o nel tratto fra Sarre e Courmayeur dal 2013 ad oggi: non sarebbe opportuno prevedere una nuova campagna lungo la statale 26, anche per confrontare i risultati con quelli del passato? È intenzione installare, a breve-medio termine, altre stazioni fisse di monitoraggio dell'aria sempre lungo la statale? Sarebbe uno strumento per controllare l'aumento di inquinamento legato alla diminuzione dell'uso dell'autostrada. Riferisco infine di una carenza di organico nell'ARPA valdostana

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore all'ambiente, ha risposto: «In tutte le stazioni di rilevamento sono ampiamente rispettati i limiti normativi e anzi, i dati sono in miglioramento. In particolare, nel sito di Courmayeur-Entrèves, sulla rampa di accesso al traforo del Monte Bianco, con il passaggio di un numero importante di mezzi pesanti, negli ultimi anni la media annua è inferiore a 15 microgrammi al metro cubo (µg/m3) rispetto al valore massimo previsto per legge di 40 µg/m3. Inoltre, in Valle ARPA utilizza i modelli di dispersione degli inquinanti: si tratta di modelli matematici che, a partire dalle condizioni meteorologiche in atto e dalla geolocalizzazione dei punti, ricostruiscono precisamente l'andamento degli inquinanti. Le concentrazioni più alte di PM10 si registrano in corrispondenza del capoluogo regionale e dei comuni vicini (con valori massimi dell’ordine di 25 µg/m3), mentre lungo il fondovalle, da Courmayeur a Pont-Saint-Martin, i valori sono generalmente inferiori ai 10 µg/m3

«Le campagne di monitoraggio effettuate con laboratorio mobile, per essere rappresentative, devono avere una durata annuale - ha proseguito il Presidente Lavevaz -. Attualmente ne sono in corso due, al Villair di Quart e a Issogne. Per quanto riguarda l’anno solare 2022, sono già previsti due siti di monitoraggio (Pont-Saint-Martin e Gressoney-Saint-Jean). I dati delle campagne di monitoraggio sono sempre elaborati e confrontati con ARPA, sono implementati e gestiti in forma congiunta. La configurazione attuale della rete di monitoraggio della qualità dell’aria consente di coprire in maniera soddisfacente la regione: non è quindi prevista l’installazione di ulteriori punti di misura di tipo fisso. Peraltro, l’acquisto di una stazione di monitoraggio sarebbe di circa 100 mila euro, cui vanno aggiunti i costi annuali relativi alla manutenzione e gestione. Condivido le osservazioni circa l'organico di ARPA: ci sono eccellenze da valorizzare e sull'implementazione del personale è in corso un ragionamento. ARPA ha tutte le carte in regola per fare ricerca ad alto livello

Il Consigliere Ganis nella replica ha constatato: «I limiti rimangono nei parametri e la qualità dell'aria è buona; manca comunque un riscontro in alcuni punti della regione. Anche tenuto conto che il personale dell'ARPA è in sofferenza, ritengo che sarebbe utile investire maggiormente in questo settore

I lavori sono sospesi e riprendono alle ore 15.

 

MM

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Comunicato n° 644 del 4 novembre 2021
Interpellanza sull'ampliamento del Parco regionale del Mont Avic

 

Nella seduta consiliare del 4 novembre 2021, il gruppo Progetto Civico Progressista ha presentato un'interpellanza in merito all'ampliamento del Parco regionale del Mont Avic.

La Consigliera Chiara Minelli ha ricordato la costituzione nel 2018 «del Comitato per l'ampliamento del Parco del Mont Avic, che comprende vari soggetti privati proprietari di terreni nel comune di Fénis, interessati a inserire le loro proprietà nel perimetro del Parco, consci dell'importanza che un ampliamento del territorio protetto rivestirebbe per la tutela ambientale, in particolare per la salvaguardia degli uccelli e per l'offerta turistica della zona con l'implementazione della rete sentieristica.» Ha poi evocato il percorso «che nel 2019 e nel 2020 ha visto incontri e contatti dell'Assessorato all'Ambiente con le Amministrazioni comunali di Châtillon, Pontey, Chambave, Fénis, Champorcher e Champdepraz e con il Comitato e l'Ente Parco. Nel 2021 si è continuato su questa strada e si è deciso di procedere per gradi, iniziando con l'inserimento dei terreni privati, in accordo con l'Ente Parco e i soggetti coinvolti e dando tempo alle amministrazioni comunali di fare le proprie valutazioni.» La Consigliera ha quindi chiesto i motivi «del ritardo nell'adozione della apposita deliberazione della Giunta, pronta da mesi, dopo aver completato tutta l'istruttoria prevista; un atto che va ad ampliare il Parco limitatamente ai terreni di proprietà di privati cittadini e alle due particelle di proprietà comunale. Si rischia peraltro di perdere i 100 mila euro che erano stati impegnati nel 2021 a favore del Parco.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato «la volontà di procedere quando tutti i tasselli saranno a posto. Qui si tratta, infatti, di fare una scelta strutturale e di avere la certezza di gestire l'ampliamento in modo corretto. Prima di procedere definitivamente, ho quindi voluto valutare con attenzione questo dossier, incontrando i rappresentanti del Comitato, dell'Ente Parco e del Comune di Fénis. In particolare, il Parco ha manifestato una serie di criticità che ha già oggi - senza l'ampliamento - per quanto riguarda il personale: ha pertanto la necessità di fare ordine nel personale e di procedere a nuove assunzioni. Voglio avere certezza che l'Ente Parco possa far fronte alla gestione di questi ettari in più, per poi procedere con l'approvazione della delibera. I 100 mila euro destinati nell’assestamento non sono persi, potranno eventualmente essere re-imputati il prossimo anno. Il Parco è uno dei nostri gioielli ed è quindi importante rinforzarlo, agendo nel modo più corretto.»

La Consigliera Minelli, nella replica, ha sostenuto: «Il Presidente dice che ci vuole attenzione sulla sostenibilità delle scelte: nelle riunioni svolte a suo tempo, quando ero Assessora, il Comune di Fénis e l'Ente Parco avevano dato parere positivo, sapendo che ci sarebbe stata una somma di 100 mila euro per il 2021 - alla quale si aggiungevano 120 mila euro nelle due annualità successive - che consentiva di dare corso all'iniziativa per la tipologia dell'ampliamento. Le valutazioni erano quindi state fatte anche sulla sostenibilità economica. Ricordo peraltro che il progetto era stato inserito nel programma di maggioranza: se si vuole cambiare, bisogna dirlo subito, perché non si può tenere sulla corda le persone per così tanto tempo e c'è amarezza da parte dei proprietari dei terreni. La questione si trascina dal 2018: francamente, quasi quattro anni per dire un sì o un no a delle persone che aspettano, mi sembrano un po' troppi.»

 

SC

 

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Comunicato n° 645 del 4 novembre 2021
Interpellanza sugli indennizzi regionali a favore delle partite IVA

 

Nella seduta del 4 novembre 2021, il gruppo Lega VdA ha presentato un'interpellanza portando all'attenzione dell'Aula la situazione dell'erogazione del bonus ai titolari di partita IVA danneggiati dall'emergenza sanitaria.

«Il fisco, dal 1° settembre, non solo sta notificando ai contribuenti le cartelle esattoriali arretrate, ma sta addirittura pignorando, con una procedura speciale, le somme messe a disposizione, con legge regionale, alle partite IVA danneggiate dall'emergenza Covid - ha spiegato il Consigliere Paolo Sammaritani - L'effetto, anche in Valle d'Aosta, è quello che chi ha diritto ad indennizzi superiori a 5.000 euro, perché ha subito danni più ingenti, subisce la falcidia del fisco, che incamera l'importo al posto del povero imprenditore danneggiato: chi ha subito danni maggiori, non ottiene nulla. Il Governo regionale ha contezza della situazione e delle conseguenze per i destinatari degli indennizzi? Sono previste azioni dirette per evitare l'incameramento da parte del fisco o azioni presso l'ente di riscossione?»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha risposto: «Abbiamo richiesto un chiarimento all'Agenzia delle entrate e riscossioni sui pignoramenti effettuati sui pagamenti della pubblica Amministrazione: ci è stato confermato che l'intera procedura è disciplinata da norme operanti da anni e che non esiste alcun margine di discrezionalità sull'opportunità o meno di procedere all'esecuzione del pignoramento. L’Amministrazione regionale dal 1° settembre al 12 ottobre ha emesso 8.749 mandati, le verifiche effettuate sono state 1.992 e a seguito di queste 114 soggetti sono risultati inadempienti.»

«La materia è di esclusiva competenza statale - ha aggiunto l'Assessore Marzi -: resta quindi escluso che un ente territoriale, come una Regione, possa intervenire in materia di pignoramento di somme da parte dell'agente delle riscossioni, così come su altri aspetti inerenti al recupero coattivo effettuato dall'agente della riscossione in applicazione della normativa. La Regione Valle d'Aosta non ha competenza per poter intervenire nell'escludere o modificare i criteri per la definizione dei pagamenti da sottoporre a verifica, né potestà legislativa per prevedere l'impignorabilità di contributi regionali. Le forze politiche che compongono il Governo nazionale sono intervenute solo sui contributi di natura statale, prevedendo l'impignorabilità del contributo statale a sostegno degli operatori economici colpiti dall'emergenza Covid; non lo hanno fatto su tutto ciò che riguarda le Regioni. Da parte nostra, è stato già fatto tutto il possibile, sia nel 2020 sia nel 2021: fino al 31 dicembre 2021 si è sospeso il meccanismo di compensazione legale a regolazione contabile tra debiti a crediti: abbiamo evitato di incamerare a compensazione i contributi regionali concessi per l'emergenza Covid, evitando di sottrarli a cittadini e imprese che versano in posizioni debitorie per marcato versamento di debiti.»

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Comprendo la risposta burocratica, me l'aspettavo ma non la condivido. In situazioni come questa, potendo contare su appigli normativi importanti, bisogna avere più coraggio. Si trattava di un'emergenza sanitaria, sociale, economica: era giusto dare i soldi, non prenderli. Invece è successo che con gli stessi indennizzi dello Stato ma erogati dalle Regioni, l'agente riscossore li abbia presi. Si tratta di soldi destinati ai valdostani ma finiti nelle casse del fisco: abbiamo così disatteso completamente la ratio della legge regionale sulle misure anti Covid. C'erano dei sistemi per cercare di evitare che questo accadesse: e penso al principio dei diritti quesiti e a una circolare della Ragioneria dello Stato. La Regione avrebbe potuto tutelare i suoi cittadini e invece non l'ha fatto: i soldi sono finiti nelle casse dell'Agenzia delle entrate. Così abbiamo fatto due danni: non abbiamo ridotto il debito a chi aveva diritto a questi soldi e non abbiamo consentito a queste persone di avere un indennizzo che abbiamo inserito appositamente in legge per venire incontro alla comunità e non certo per farli incamerare dal fisco.»

 

MM

 

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Comunicato n° 646 del 4 novembre 2021
Interpellanza sul bando volto al contrasto dell'afrofobia

 

Il gruppo Lega VdA, nella seduta consiliare del 4 novembre 2021, discutendo un'interpellanza, ha parlato del bando AFAR (Afrodescendants fighting against racism) volto a contrastare il razzismo e l'afrofobia.

«Questo bando, che mira a contrastare una minima parte del razzismo e non il razzismo nel suo complesso, è stato pubblicato sul portale dell'Amministrazione regionale - ha specificato il Capogruppo Andrea Manfrin -: vorremmo conoscere quale sia l'interesse della Regione per questa iniziativa che, peraltro, ci chiediamo se sia coerente con l'articolo 3 della Costituzione, visto che mira a selezionare un gruppo di ragazze e ragazzi di origine africana, escludendo quindi a priori chi non abbia quel tipo di origine. Sono inorridito dal fatto che si facciano delle distinzioni nel razzismo: come si può condividere un bando che fa differenziazioni di questo genere? E chiedo: si intende riproporre iniziative similari per il futuro?»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha spiegato: «Il bando, che non vede tra i soggetti proponenti né aderenti la Regione Valle d'Aosta, si riferisce a una "call" nell'ambito del progetto europeo "Champs", promosso da African Medical and Research Foundation (AMREF Health Africa) e da una rete di soggetti no profit tra cui CSVnet, la rete che associa e rappresenta 50 Centri Servizi per il Volontariato sui 51 esistenti in Italia. Il progetto, che nasce da un rapporto dell'Agenzia europea per i diritti fondamentali riguardante la discriminazione delle persone di origine africana in Europa, intende coinvolgere attivamente un gruppo di persone nella progettazione di azioni di sensibilizzazione a livello nazionale e locale contro il razzismo anti-nero. Sul portale Immigrazione Valle d'Aosta è stata semplicemente riportata una notizia, su richiesta di CSVnet, al fine di informare anche i ragazzi e le ragazze afro-discendenti residenti in Valle d'Aosta del progetto e della possibilità di candidarsi. Il progetto non vede quindi il coinvolgimento della Regione, tuttavia non ravviserei alcun problema nell'adesione della Regione a iniziative similari, purché connotate da serietà e imparzialità.»

In merito alla coerenza con il dettato costituzionale, l'Assessore ha ricordato che l'articolo 3 riguarda «non solo la pari dignità sociale e l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge senza distinzione, tra gli altri, di razza, ma anche il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Ritengo pertanto questa iniziativa in linea con la Costituzione in quanto, appunto, diretta a rimuovere, in questo caso, gli atti discriminatori che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza di una fetta della popolazione.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, si è detto insoddisfatto: «L'articolo 3 dice che non si possono discriminare le persone e che si devono rimuovere gli ostacoli: questo è a tutti gli effetti un bando che fa distinzioni sulla base della razza, visto che è destinato solo agli afrodiscendenti. Sono molto critico e interesserò i nostri parlamentari perché è assolutamente razzista: non si possono pagare le persone sulla base della loro razza di appartenenza. Voglio infine ricordare all'Assessore che in Valle d'Aosta gli episodi di razzismo sono a zero.»

 

SC

 

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Comunicato n° 647 del 4 novembre 2021
Interpellanza sul servizio tamponi

 

Nella seduta consiliare del 4 novembre 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato un'interpellanza in merito all'effettuazione dei tamponi Covid.

«L'introduzione delle disposizioni sul possesso della certificazione verde comporta un aumento delle richieste di effettuazione dei tamponi sia al drive-in sia alle farmacie - ha osservato il Capogruppo Marco Carrel -:  tenuto conto della situazione critica, con quale criterio si è scelta la fascia oraria tra le 8 e le 12.30 per il servizio tamponi effettuato al drive-in? Ad oggi, molti tamponi vengono effettuati essenzialmente dai lavoratori: si valuta un cambiamento, con un'estensione nelle ore serali e mattutine? Visto l'importante contributo da loro offerto e visto l'inizio della stagione invernale ormai alle porte ci chiediamo anche se sia intenzione supportare le farmacie per l'effettuazione di questo servizio

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito: «L'orario 8-12.30 e il luogo sono stati scelti in base all'attività organizzativa routinaria del drive-in già in atto da diversi mesi e dalla disponibilità di personale. È stato implementato il personale infermieristico e amministrativo per garantire il raddoppio dell'attività portando il numero di tamponi effettuabili da 150 a 300 al giorno. Ricordo che chi è esente dalla vaccinazione con certificato riconosciuto non ha bisogno di fare il tampone per lavorare, tranne in alcune strutture, quali RSA o presidi ospedalieri. Si è deciso di monitorare strettamente il numero di prenotazioni e le chiamate al CUP in modo da variare e implementare eventualmente il personale in caso di aumento della domanda, ciò al fine di accrescere il numero di tamponi sino anche a 600 al giorno. Deve, comunque, essere fatta salva la disponibilità di personale sanitario da dedicare a questo servizio; si pensi che non è stato possibile anticipare l'operatività del drive-in alle 7

«Non è possibile al momento ipotizzare nuove sedi USL deputate all'effettuazione di tamponi sul territorio - ha proseguito l'Assessore Barmasse -, tenuto conto della sensibile riduzione di risorse umane, già peraltro impegnate da mesi nell'attività clinica anti Covid e nonostante le continue sollecitazioni e richieste al personale. Si tenga presente che i soggetti dotati di esenzione alla vaccinazione sono in numero limitato, circa 100; non devono esibire il green pass, eccezion fatta per contesti lavorativi più a rischio, quali ospedale, RSA. In questi casi, il datore di lavoro può attivare procedure interne e richiedere comunque al soggetto di sottoporsi al tampone

«Le farmacie stanno supportando il servizio di tamponi - ha detto l'Assessore Barmasse -; inoltre, l'attività di somministrazione di test antigenici rapidi può essere effettuata da strutture sanitarie private o accreditate, previa specifica autorizzazione. Il Consiglio ha proprio ieri approvato una legge in base alla quale questi soggetti possono effettuare i test per il green pass anche in sedi diverse rispetto a quelle autorizzate, nel rispetto di quanto sarà poi stabilito da una delibera della Giunta regionale. Una norma importante, per favorire la nascita di ulteriori punti di erogazione dei test, a favore dei valdostani e in previsione degli importanti flussi turistici. I costi dei tamponi rapidi saranno calmierati (15 euro per gli adulti, 8 per i minorenni tra i 12 e 18 anni). Segnalo che ogni giorno al drive-in rimangono circa ottanta tamponi non utilizzati. Abbiamo già esempi di imprese accreditate fuori Valle che sono state contattate dalle società degli impianti a fune per aprire dei "centri di tamponamento" nelle località sciistiche.»

Il Capogruppo Carrel si è detto «preoccupato: se non riusciamo a trovare il personale per offrire il servizio tamponi e dobbiamo richiederlo a strutture sanitarie private fuori Valle, il problema è grande. Vista la normativa nazionale, è un dovere della Giunta regionale offrire il servizio di effettuazione del tampone per tutti coloro che lo richiedono, finché le disposizioni sul green pass non saranno cambiate. L'Assessore ha detto che i Comuni e gli impianti a fune devono porre in essere delle convenzioni con strutture sanitarie esterne: stiamo privatizzando questo servizio? Dove stiamo andando? È un problema e nulla sinora è stato fatto, anche in vista della stagione invernale. Personalmente avrei organizzato diversamente il servizio, prevedendo dei punti in centro città per effettuare il tampone, esattamente come fatto con gli hub vaccinali. Sostengo questa tesi anche perché sul drive-in abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di persone che lamentano il mancato rispetto degli orari di prenotazione: è un fattore rilevante, che obbliga gli utenti a rivolgersi alle farmacie per poter rispettare gli orari di lavoro

 

MM

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Comunicato n° 648 del 4 novembre 2021
Interpellanza sui ritardi per visite mediche e interventi chirurgici

 

I ritardi nelle visite specialistiche ambulatoriali e nei ricoveri ospedalieri sono tornati in discussione nella seduta consiliare del 4 novembre 2021 con un'interpellanza del gruppo Pour l'Autonomie.

Il Consigliere Mauro Baccega ha evidenziato: «La Giunta regionale nel 2019 aveva approvato il Piano regionale per il governo delle liste d'attesa 2019-2021, istituendo l'Osservatorio regionale per le liste d'attesa. Nel febbraio 2020, con delibera di Giunta, sono stati assegnati fondi statali destinati all'implementazione e all'ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie, individuando quale soggetto attuatore INVA: quando è stato presentato il progetto, qual è lo stato dell'arte del cronoprogramma e come sono state investite queste risorse? Vorremmo anche sapere quante volte siano stati convocati la cabina di monitoraggio finalizzata a verificare l'attuazione del programma di attività per l'implementazione delle infrastrutture e l'Osservatorio regionale. Infine, quali disposizioni l'Assessorato intende assegnare all'azienda USL per recuperare i ritardi per visite, esami e interventi chirurgici?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto che «la società INVA ha presentato il documento di progettazione dell'ecosistema a metà gennaio 2021. Al di là delle valutazioni strategiche sulla soluzione proposta (viene prevista la creazione di una sovrastruttura informatica pur in presenza di un'unica Azienda con un incremento dei costi di gestione non sovvenzionabili con il Piano nazionale per il governo delle liste d'attesa), le offerte economiche presentate sono al momento bloccate perché fanno riferimento, in relazione ai criteri di congruità dei costi, ai prezzi applicati da Consip in un Accordo che non è più in vigore e che è stato sostituito da un ulteriore Accordo Quadro Sviluppi Applicativi. L'USL e l'Assessorato, anche con il supporto di INVA, hanno comunque sempre lavorato per raggiungere gli obiettivi indicati dalla delibera del 2020 e dal decreto del Ministero della salute che aveva assegnato alla Valle d'Aosta la somma di 4 milioni 895 mila euro per il triennio 2019-2021. Le risorse impegnate ammontano complessivamente a 1 milione 528 mila euro per i seguenti interventi: piattaforma vaccini Covid, gestione consenso farmacie, smart working per la gestione delle agende CUP, licenze aggiuntive per l'incremento del CUP online, project management contratti per i sistemi informativi ospedalieri, acquisto e installazione personal computer, firma digitale remota, appalto Consip per progettazione e sviluppo dei sistemi informativi sanitari all'USL. Per la parte di risorse assegnate non ancora utilizzate, che sono in conto investimenti, sono in corso con l'Azienda USL delle valutazioni per l'implementazione di sistemi di monitoraggio e valutazione in tempo reale dello stato dei tempi di attesa, che potranno essere utili per risolvere velocemente le criticità nascenti o per riprogrammare l'offerta di prestazioni.»

L'Assessore ha poi riferito che «la cabina di monitoraggio si è riunita a maggio 2021 per verificare il raggiungimento degli step previsti. L'ultima riunione dell'Osservatorio regionale per le liste di attesa risale al 15 gennaio 2020: non è stato più riunito a causa della pandemia. Dopo l'aggiornamento del Piano, l'Osservatorio potrà essere utilmente riunito per osservare le ricadute degli interventi intrapresi. L'Assessorato, facendo seguito alla delibera del 21 giugno 2021 che dispone gli indirizzi e gli obiettivi di salute per il 2021, ha chiesto all'Azienda USL di rimodulare il Piano approvato il 16 ottobre 2020 per il recupero delle liste di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero ospedaliero non erogate nel 2020, al fine di dettagliare azioni e programmazione dell'attività 2021. Ad agosto scorso, l'USL ha formalizzato la rimodulazione del Piano: a seguito di incontri tra i referenti aziendali e regionali sono state richieste delle revisioni al Piano al fine di attivare tutte le soluzioni per ampliare l'offerta di prestazioni alla luce della grave carenza di professionisti sanitari. Revisione che è stata presentata formalmente all'Assessorato lo scorso 18 ottobre e che contiene delle linee di intervento che proseguiranno anche oltre il 2021. Il Piano sarà presentato ai Consiglieri nella riunione della quinta Commissione già convocata per il 10 novembre prossimo.»

Il Consigliere Baccega si è detto perplesso e preoccupato: «INVA ha presentato un progetto, lo abbiamo presentato al Ministero che lo ha reputato performante e rispondente alle esigenze, ma poi pare sia stato accantonato per una questione con la Consip. C'è qualcosa che non funziona ed è grave che i soldi investiti, oltre 4 milioni 800 mila euro, riguardino per una minima parte una società partecipata della Regione: se dobbiamo investire i nostri soldi fuori Valle perché non riusciamo a trovare un accordo economico con la nostra società in-house, il ritorno non pare essere così efficace. Noi andremo a fondo su questa questione, perché è ora di capire come ci si è comportati rispetto a questi percorsi.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 649 del 4 novembre 2021
Approvata una mozione sulla segnaletica delle manifestazioni sportive

 

In conclusione dei lavori della seduta del 4 novembre 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità, così come emendata in Aula, la mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste volta alla sensibilizzazione di tutti gli enti e le associazioni che organizzano manifestazioni sportive ad un conforme utilizzo della segnaletica di tracciatura dei percorsi. Il testo è stato emendato su proposta dell'Assessore allo sport, Jean-Pierre Guichardaz, che ha chiesto di stralciare l'impegnativa che intendeva inserire come spese ammissibili a contributo previste dalla disciplina degli interventi a favore dello sport (le legge regionale n.3/2004), le spese necessarie all'acquisto del materiale per la tracciatura dei percorsi, anche nei casi in cui il suo uso e consumo non si esaurisca totalmente con la conclusione della manifestazione.

«Il perdurare della segnaletica tracciata per una determinata manifestazione crea, a lungo termine, confusione - ha evidenziato nell'illustrazione il Consigliere Dennis Brunod -: più indicazioni contemporanee comportano problemi ai partecipanti. È una questione non solo di sicurezza, ma anche di cura e attenzione dell'ambiente: sarebbe opportuno utilizzare segnali posizionati nel periodo precedente l'evento e rimossi nei giorni successivi, in modo tale da non lasciare tracce. Per questo chiediamo che gli organizzatori di manifestazioni sportive di vario genere sul territorio regionale siano sensibilizzati a prestare maggiore attenzione nelle operazioni di segnaletica e tracciatura dei relativi percorsi. È un segnale importante che la Valle d'Aosta lancia: salvaguardia del territorio e immagine pulita per i turisti e frequentatori della montagna

«Già adesso l'acquisto di materiale di consumo o di rapida obsolescenza è considerato spesa ammissibile - ha riferito l'Assessore Jean-Pierre Guichardaz -; per i beni durevoli (strutture mobili o fisse) non è ammesso l'acquisto ma il noleggio. È anche possibile richiedere materiale contrassegnato coi loghi della Regione agli uffici dell'Assessorato. È auspicabile una maggiore responsabilizzazione degli organizzatori: sono i primi a dover prendere cura del territorio che gli è concesso. Ma incuria e inciviltà non si risolvono concedendo ulteriori contributi. L'esigenza di sensibilizzazione è condivisibile, contrariamente alla richiesta di inserimento di ulteriori spese ammissibili per ragioni tecniche: va tenuto conto che non è detto che una manifestazione si ripeta negli anni e comunque i costi di noleggio sono inferiori all'acquisto

Il Consiglio Valle ha respinto, con votazione segreta (8 contrari, 11 astensioni e 16 a favore), una mozione, depositata congiuntamente dai gruppi FP-PD, AV, VdA Unie e UV, che intendeva impegnare la Giunta a sostenere in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota IVA agevolata del 4% sull'acquisto dei prodotti igienico-sanitari femminili. Il testo invitava anche ad avviare un progetto per la messa a disposizione gratuita di prodotti igienicosanitari femminili in tutte le scuole; a costruire momenti di sensibilizzazione sul tema del ciclo mestruale nelle scuole; ad attivarsi per sollecitare e sostenere i Comuni valdostani ad applicare una scontistica su questa tipologia di prodotti in vendita nelle farmacie comunali in gestione attuando, parallelamente, un’azione di marketing pubblicitario, come già approvato nel Comune di Aosta.

«L'uguaglianza, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, deve essere non solo formale ma sostanziale - ha specificato nell'illustrazione il Consigliere del gruppo Federalisti Progressisti - Partito Democratico Andrea Padovani -. Il ciclo mestruale non dovrebbe essere un lusso, eppure gli assorbenti igienici sono costosi; in Italia, a differenza di altri paesi europei ed extra-europei, sono ancora soggetti all'aliquota IVA massima, che per noi è del 22% al pari di una Ferrari, e non al 4% come un bene primario, come invece lo sono. Ricordo che una donna dalla pubertà alla menopausa affronta circa 520 cicli mestruali, utilizzando mediamente 12 mila assorbenti per un totale di spesa pari a oltre 2 mila euro. Dobbiamo dare un segnale forte, al fine di allinearci al resto della civiltà.» Il Consigliere ha quindi richiamato analoghe risoluzioni e iniziative assunte da altre Regioni e Consigli, come l'Emila Romagna, la Lombardia, la Provincia autonoma di Bolzano.

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha annunciato il non sostegno alla mozione: «Ben vengano le indicazioni politiche, ma quando si parla di risorse bisogna fare proposte che stiano in piedi: qui ci sono delle impegnative che possono costare - e vedremo se saranno messe a bilancio - o che non possono essere realizzate come la questione dell'IVA al 4% su cui la Regione non ha competenza. Perché non avete impegnato i Parlamentari, che potevano essere gli interlocutori giusti per portare avanti una iniziativa di questo genere?»

La Capogruppo del PCP, Erika Guichardaz, ha annunciato il voto favorevole del gruppo, sottolineando come sia «meritevole di nota che siano stati cinque uomini a presentare questa iniziativa

Il Capogruppo della Lega VdA ha chiesto il voto segreto.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 17 e giovedì 18 novembre 2021.

 

SC-MM

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