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Riunione del Consiglio regionale del 6 e 7 ottobre 2021

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Comunicato n° 553 del 29 settembre 2021
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato mercoledì 6 e giovedì 7 ottobre 2021, a partire dalle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 45 oggetti, di cui 14 interrogazioni, 24 interpellanze e due mozioni.

Delle 14 interrogazioni, 9 sono state depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste: procedure per la prevenzione e il contrasto della corruzione nell'espletamento di gare pubbliche e nel corso dell'esecuzione del contratto; retribuzione congiunta dei mesi di settembre e ottobre per le giornate di servizio degli insegnanti supplenti; completamento dei lavori di pulizia e manutenzione delle briglie e delle platee del torrente Chalamy; avvio dei confronti richiesti dalle organizzazioni sindacali in merito alla volontà dell'Amministrazione regionale di esternalizzare alcuni servizi pubblici di viabilità; strategie attuate per ovviare ai possibili disservizi derivanti dalla sospensione di personale sanitario ai sensi del decreto-legge 44/2021 (misure urgenti in materia di vaccinazioni anti Covid-19); attuale ruolo della Struttura programmazione e governo delle attività sanitarie dell'Azienda USL; verifiche in merito a segnalazioni all'ARER di fattispecie di decadenza dall'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ai sensi dell'articolo 42 della legge regionale n. 3/2013; prestazione di servizio a favore della campagna vaccinale di medici destinatari della sospensione di cui al decreto-legge 44/2021; corsi di formazione erogati dall'Azienda USL a lavoratori somministrati.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato quattro interrogazioni a proposito di: riduzione del costo dei pedaggi autostradali nel territorio valdostano; mancato accreditamento dello stipendio del mese di settembre ai docenti supplenti; iniziative per incrementare l'attrattività in ambito sanitario; numero di autisti soccorritori assunti dall'USL della Valle d'Aosta.

Un'interrogazione è stata posta dalle Consigliere del gruppo PCP Chiara Minelli ed Erika Guichardaz per chiedere notizie dello studio di interventi per la mobilità a idrogeno previsto nella legge regionale n. 18/2021.

Sono 24 le interpellanze presentate, di cui 19 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: eventuali criticità dei criteri di selezione del personale ausiliario nelle Istituzioni scolastiche ed educative della regione; strategie per il sostegno futuro dell'agricoltura valdostana e di montagna; azioni per fronteggiare le perdite degli operatori economici della filiera della carne; specifiche misure di sostegno alla promozione turistica in vista della prossima riapertura degli impianti sciistici; acquisto di futuri servizi specialistici di affiancamento tecnico funzionali all'organizzazione dei grandi eventi sportivi; compenso indicato nell'avviso di selezione della Società di Servizi Valle d'Aosta Spa; utilizzo futuro della piattaforma per la Carta del docente; incentivazione dell'attività di sensibilizzazione indirizzata all'orientamento verso il percorso di studi dell'Institut agricole régional; mantenimento della scuola dell'infanzia pubblica di Perloz; eventuali deroghe concesse ai soggetti aggiudicatari del servizio di trasporto disabili per il periodo 2021-2026; creazione di un centro unificato di ricerca scientifica; fatturato minimo per accedere al bonus per partite IVA; garanzia di collegamento tra Chamois e il resto della regione nell'impossibilità di percorrenza del tratto stradale che porta a La Magdeleine; finanziamento di interventi per lo sviluppo di "Aosta capitale dell'autonomia" nel prossimo bilancio regionale; problematiche per il deflusso delle acque del torrente Bocqueil a Issogne; decadenza dall'assegnazione di alloggi ERP per coloro che non rispettano i regolamenti di comportamento stabiliti dall'ente gestore; congruità del contributo regionale concesso alla Casa di riposo J.B. Festaz e prospettive future dell'Azienda pubblica; iniziative per arginare efficacemente l'assunzione smodata di alcool fra i giovani; avvio della pubblicazione del nuovo bando di sostegno alla locazione per il 2021.

Tre interpellanze sono state depositate dal gruppo Pour l'Autonomie: procedure concorsuali da bandire entro la fine del 2021; tempistica per rendere di nuovo disponibile il Palaindoor per il movimento sportivo valdostano; completo ripristino del percorso sterrato tra Saint-Christophe e Roisan.

Le restanti due interpellanze sono a firma delle Consigliere del PCP Minelli e Guichardaz per conoscere la tempistica per l'approvazione del Piano regionale dei trasporti e il numero di posti letto previsti nel progetto di ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale Parini.

Il Consiglio discuterà anche 2 mozioni, entrambe a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste, volte a: uniformare la segnaletica regionale relativa alla via francigena a quella nazionale; avviare un'interlocuzione con lo Stato per l'attuazione di una riforma fiscale che comporti semplificazione e riduzione dell'imposizione fiscale nei confronti dei possessori di immobili.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

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Comunicato n° 559 del 4 ottobre 2021
Iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio del 6 e 7 ottobre

 

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocata in via ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 ottobre 2021, è stato integrato da cinque punti.

Sono stati iscritti un atto amministrativo e una proposta di legge: il quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030, presentato dalla Giunta regionale lo scorso 5 agosto e su cui la prima Commissione "Istituzioni e Autonomia" il 30 settembre ha espresso parere favorevole a maggioranza; la proposta legislativa del gruppo Lega Vallée d'Aoste per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia, su cui la quinta Commissione "Servizi sociali" ha espresso parere favorevole all'unanimità su un nuovo testo il 29 settembre.

In discussione anche tre interrogazioni a risposta immediata: la prima, presentata dalle Consigliere Chiara Minelli e Erika Guichardaz del gruppo Progetto Civico Progressista, chiede notizie in merito al censimento o alla raccolta dati sulle scelte vaccinali Covid-19 delle famiglie effettuati dalle autorità sanitarie regionali; con la seconda, i Consiglieri del gruppo Pour l'Autonomie pongono l'accento sulla carenza di guardie mediche nei distretti sanitari valdostani; le iniziative per garantire la disponibilità di test antigenici ai lavoratori dopo il 15 ottobre sono l'oggetto della terza iniziativa, posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 50 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

MM

 

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Comunicato n° 562 del 6 ottobre 2021
Comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

Il Presidente Alberto Bertin ha aperto i lavori dell'adunanza consiliare, convocata oggi, mercoledì 6, e domani, giovedì 7 ottobre 2021, per discutere un ordine del giorno composto di 50 punti, ricordando che il mese di ottobre è dedicato alla campagna Nastro Rosa 2021 per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori, promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori, in collaborazione con la Regione.

Nelle sue comunicazioni all'Aula, il Presidente è intervenuto sulla questione vaccini ai Consiglieri: «Ci tengo a dire che ho appreso dai giornali che ci sarebbe un procedimento nei miei confronti, tuttavia io non ho ricevuto al momento alcunché dall'autorità giudiziaria. Non posso far altro che ribadire quanto già detto, ossia che il Consiglio regionale non ha competenza e che l'Ufficio di Presidenza non ha assunto alcuna deliberazione riguardo alla campagna vaccinale. Chi dice o scrive il contrario si sbaglia. Sono fiducioso che l'Autorità giudiziaria farà chiarezza in tempi brevi sulla questione.»

Il Presidente Bertin ha anche comunicato che lunedì 4 ottobre, il gruppo Progetto Civico Progressista ha comunicato di aver designato i Consiglieri Paolo Cretier e Andrea Padovani rispettivamente Capo e Vice Capogruppo.

Il Presidente Bertin ha poi riferito di aver partecipato in videoconferenza ai lavori del coordinamento dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome. «Dalla riunione - ha specificato - è emersa la necessità, non più rinviabile, di una modifica della legge n. 18 del 1979 che norma l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, tema che avevo già sottoposto all'attenzione della Ministra Gelmini. In questo senso sarebbe utile garantire ai cittadini di tutte le regioni almeno un rappresentante al Parlamento europeo: una necessità sentita ancor più dai territori ad autonomia speciale. Abbiamo quindi deciso la costituzione di un gruppo di lavoro tecnico che si occuperà di elaborare una prima bozza di modifica. Inoltre, si è anche discusso della vicenda che vede coinvolto l’ex Presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puidgemont, sottolineando che le controversie di natura politica che non trovano soluzioni istituzionali, ma vengono affidate al giudizio dei Tribunali, rappresentano una sconfitta per tutti. Ricordo peraltro che dal referendum consultivo organizzato il 1° ottobre 2019 in Catalogna hanno preso avvio le vicende giudiziarie in questione, che hanno coinvolto poco meno di 4.000 persone oltre a Puidgemont.»

Infine, il Presidente del Consiglio ha evidenziato che a febbraio scorso, l'Ufficio di Presidenza ha accettato la donazione da parte di Enrico Marcoz della macchina da scrivere Remington appartenuta a Federico Chabod, primo Presidente del Consiglio Valle. «Il donatore ha chiesto che il bene fosse valorizzato - ha detto Bertin -: abbiamo quindi deciso di realizzare una teca con pannello esplicativo, che abbiamo posizionato nel foyer del Consiglio. Nel rendere omaggio a Federico Chabod si vuole anche ricordare la storia del Consiglio Valle ed esercitare la memoria storica della nostra comunità.»

 

SC

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Comunicato n° 563 del 6 ottobre 2021
Dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio Valle

 

Sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio si è aperto un dibattito, in particolare sulle modifiche del gruppo politico Progetto Civico Progressista e sulla questione dei vaccini ai Consiglieri.

Il Consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi ha ricordato che «il Presidente Bertin, quando fu eletto, ha detto che avrebbe rivestito un ruolo di garante dell'Assemblea: come può un garante sottoscrivere una dichiarazione, come quella di ieri del gruppo PCP, che si riverbera sull'attività del Consiglio? In questo caso, più che da garante si è comportato da partigiano. Allora, il Presidente parlò anche della necessità per il Consiglio di sapersi rinnovare ed essere sempre più aperto e trasparente nei confronti dei cittadini: visto che non è la prima volta che succede e glielo abbiamo già chiesto con una mozione di impegnarsi a essere il rappresentante di tutti, le ricordiamo che bisogna essere garanti anche nei confronti del proprio gruppo, anche se per voi la definizione di gruppo è molto particolare. Ringrazio per aver fatto chiarezza sulle vicende che la riguardano: valuti lei se è opportuno che chi, in vari modo, è coinvolto in vicende poco chiare, occupi un posto come quello di Presidente che ha valenza istituzionale di rappresentanza del Consiglio Valle tutto, come garante e come ruolo.»

La Consigliera Erika Guichardaz (PCP), espresso il proprio disappunto «per l'azione divisiva messa in atto, in contrasto con lo sforzo di costruire il Progetto Civico Progressista, che ha ottenuto il consenso degli elettori. Mi sento onorata di rappresentare l'intero PCP e di essere l'unica, con la collega Minelli, a rispettare gli accordi presi al momento della candidatura», ha affermato: «Nel corso della riunione dei Capigruppo di ieri, ho appreso della designazione, da parte di cinque componenti il gruppo PCP, di un nuovo Capogruppo e di un nuovo Vice; una designazione che non ho ancora ricevuto, che nasce da una riunione illegittima, convocata in contrasto con le regole democratiche generale e in contrasto con gli impegni sottoscritti all'atto della candidatura. Forzature e nuove farse che hanno l'avvallo del Presidente del consiglio che dovrebbe essere un garante, ma d'altronde si può dire e fare di tutto, interpretando a proprio piacimento. Chi si oppone a PCP vorrebbe rappresentare questo progetto: è un paradosso folle e insensato. Le divisioni nel gruppo ci sono: ci sono persone che pur di mantenere gli accordi con gli autonomisti vengono meno agli impegni e ai programmi concordati. Insieme con la collega Minelli, non ho mai portato avanti posizioni personali, ma ho preso come riferimento i ragionamenti fatti negli organismi dirigenti di PCP. Sono i cinque Consiglieri che si comportano in questo modo, staccandosi dalla base che ha permesso la loro elezione; sono loro ad aver compiuto una scelta personale devastante in contrasto con il grande sforzo unitario fatto per costruire PCP.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha aggiunto: «PCP è un importante progetto che qualcuno sta cercando di usare e di svuotare dal suo significato. Fin dal febbraio 2020, molti di noi si sono impegnati per creare un progetto di unità, basato in primis sulla solidità programmatica. In sinergia con Rete Civica, ho lavorato con grande impegno alla creazione del programma prima e della lista poi, convinta che fosse necessaria un'aggregazione ampia che raggruppasse le forze progressiste della Valle d'Aosta e che si proponesse come forza di cambiamento e di governo. Continuo a pensare che sia la strada da percorrere. Purtroppo ci sono cinque Consiglieri che non hanno agito nello spirito del progetto e con il loro atteggiamento hanno portato alle vicende odierne. Con la collega Guichardaz continueremo a lavorare nel solco del programma, onorando gli impegni assunti all'atto di accettazione della candidatura, compresi quelli di natura economica. Chi non si riconosce in PCP e nella sua struttura, dovrebbe semplicemente cercarsi un'altra casa.» In merito alla verifica di maggioranza, la Consigliera ha sottolineato: «Fin dal mese di giugno, PCP ha presentato ai gruppi autonomisti un documento con una serie di punti da discutere sulla base dei quali confrontarsi e capire se c'era l'alleanza programmatica. A quel documento non è stata data nessuna risposta se non attraverso atti contrari votati da questo Consiglio o tramite comunicati stampa: un confronto non c'è mai stato. Se la verifica si vuole finalmente farla, si capirà come procedere.»

Il Vicecapogruppo di PCP Andrea Padovani ha osservato: «Il Capogruppo è un organo del Consiglio e alle sue regole deve sottostare. All'inizio il Capogruppo è stato scelto su logiche spartitorie, ma è evidente che questa scelta non ha funzionato. Questa è una sconfitta di tutti, anche mia, e in qualche modo bisognava cambiare. Quando la macchina non funziona più è giusto cambiare gli ingranaggi: è questo che abbiamo pensato quando abbiamo fatto questa scelta. Il funzionamento della macchina del gruppo è una priorità. Delle nostre miserie non parlerò perché quest'Aula deve essere tenuta fuori da questo: qui dobbiamo parlare delle cose da fare per la Valle d'Aosta.»

Il Consigliere Mauro Baccega (PlA) è intervenuto in merito alla questione dei vaccini ai Consiglieri: «Un argomento di cui sarebbe stato più opportuno discutere prima, quando più volte ho sollecitato un chiarimento e un dibattito in Commissione. C'è stato uno scarica barile, invocando la privacy. La mia vaccinazione è stata fatta seguendo il rispetto delle norme: ero del tutto ignaro del fatto che in Ufficio di Presidenza si sia parlato della tematica, visto che il nostro gruppo non è rappresentato. La mia inoculazione è avvenuta rispettando le tempistiche della fascia d'età cui appartengo: ero del tutto tranquillo sulla correttezza dei fatti. Ma poi si sono palesate delle indagini: non risultavo indagato, se non dopo le dichiarazioni alla Procura da parte del Presidente Bertin. Ed è stato questo suo comportamento a mettermi nei guai: lui sa cosa ha fatto, cosa ha detto e deve comportarsi di conseguenza.»

In merito alla questione vaccini, l'Assessore Luciano Caveri ha sostenuto che «aveva chiesto di essere sentito dall'autorità giudiziaria: durante l'interrogatorio abbiamo appreso delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio che erano in contrasto con quanto noi avevamo dimostrato. Non mi dilungo oltre perché, come è noto, se ne stanno occupando altri soggetti.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha posto un interrogativo: «Le Consigliere Guichardaz e Minelli dove si collocano, in maggioranza o in minoranza? La questione non è di poco conto, perché la Consigliera Minelli non sta adempiendo a un obbligo del Regolamento di funzionamento dell'Assemblea: non è inserita in nessuna Commissione. Se le colleghe si considerano in maggioranza, nelle Commissioni c'è un vulnus, il rapporto maggioranza-opposizione è falsato. Chiedo di fare chiarezza e di rispettare le regole democratiche di una maggioranza.»

La Consigliera della Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha evidenziato: «Da quando si è insediato questo Governo osserviamo questo teatrino: siete nell'immobilismo totale, nell'incapacità totale di portare avanti decisioni, con liti a colpi di comunicati stampa, crisi di maggioranza. E, in tutto questo, la Valle d'Aosta piange. Sono ormai quasi sei mesi che siamo senza un Assessore: quando vi deciderete a risolvere questa questione? Quando inizierete finalmente a lavorare? Non lo sanno i valdostani, ma la cosa più grave è che non lo sapete voi.»

 

SC

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Comunicato n° 564 del 6 ottobre 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, nelle sue comunicazioni al Consiglio del 6 ottobre 2021, è intervenuto su due questioni riguardanti la gestione dell’emergenza pandemica.

«La prima riguarda il sistema scolastico - ha detto Lavevaz -, che nelle scorse settimane ha affrontato un rientro complesso ma finalmente in presenza, grazie allo sforzo dei tanti soggetti coinvolti. L’obiettivo comune è quello di tutelare al massimo la didattica in presenza, per tornare a garantire pienamente l’importanza sia educativa sia formativa della scuola. I confronti tra le diverse strutture regionali, con l'Assessore Luciano Caveri e la Sovrintendente Marina Fey, e dei referenti sanitari hanno permesso di arrivare a redigere un nuovo protocollo sperimentale, che sarà oggetto già nella giornata di oggi di un’ordinanza regionale. Questa nuova prassi permetterà di ridurre al minimo o di azzerare i periodi di quarantena nelle scuole, attraverso un monitoraggio capillare e screening continui. Dobbiamo tenere conto, allo stesso tempo, della maggiore contagiosità tra i ragazzi della variante Covid che affrontiamo oggi: per questo si tratta di misure sperimentali, di un rischio che insieme alla componente sanitaria ci sentiamo di assumere per dare massima attenzione al regolare svolgimento delle lezioni in presenza.»

«Sempre riguardo alle norme di lotta alla pandemia - ha aggiunto il Presidente -, in queste settimane l’amministrazione ha lavorato in maniera trasversale, con il coordinamento della Segretaria generale Stefania Fanizzi, per predisporre le misure necessarie per l’entrata in vigore delle nuove norme sull’obbligo di certificazione verde per i lavoratori. Le diverse strutture sono state messe a confronto per creare delle procedure uniformi nonostante la grande eterogeneità delle sedi di lavoro del personale regionale, che è chiamato a collaborare perché questo passaggio avvenga senza ripercussioni sui servizi che l’amministrazione deve offrire con costanza. Con l’occasione rivolgo un appello al senso di responsabilità di tutti i dipendenti regionali: dobbiamo tutti insieme essere consapevoli del ruolo che abbiamo nell’essere parte dell’amministrazione, rispettando le regole in modo attivo e mettendoci a servizio della comunità valdostana, consci del nostro ruolo in un momento così delicato per la ripartenza della nostra regione.»

 

SC

 

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Comunicato n° 565 del 6 ottobre 2021
Approvato il quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030

 

Nella seduta del 6 ottobre 2021, il Consiglio Valle ha approvato, con 24 voti a favore e 11 astensioni (Lega VdA), il quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030.

L'atto amministrativo, presentato dalla Giunta regionale il 5 agosto scorso, definisce la governance per l'attuazione, a livello regionale, della Politica di coesione economica, sociale e territoriale europea 2021-2027, in coerenza con le politiche di settore nazionali e regionali.

«La Valle d'Aosta - ha detto l'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, illustrando il documento all'Aula - ha scelto di dotarsi di una cornice programmatica unitaria: il quadro è la restituzione di un lavoro corale che ha visto la partecipazione tra giugno 2019 e maggio 2021, sotto il coordinamento del Dipartimento politiche strutturali e affari europei, delle diverse strutture regionali e dei principali stakeholder del partenariato istituzionale, socioeconomico, ambientale e della società civile. È stato un modo per raccogliere le esigenze del territorio. Ora ci deve essere l'impegno di tutti per utilizzare i fondi comunitari, con un rafforzamento delle capacità amministrativa regionale e locale. Nella precedente programmazione, ci stiamo avviando ad una spesa totale dei fondi a disposizione. Possiamo aprire le ali e volare nel cielo europeo che dà un ruolo reale alla nostra regione. La logica sarà quella di un approccio partecipativo, ogni passo del percorso di questo periodo di programmazione avverrà in stretta connessione del Governo regionale con il Consiglio

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha evidenziato due ambiti: la ricerca e la strategia complessiva della transizione ecologica, «che spesso si citano con ottiche diverse, mentre va fatta certamente chiarezza. Per il complesso argomento della ricerca, troviamo una concretizzazione con la costruzione di tre centri di ricerca; ben vengano la parte energetica e la citazione dell'idrogeno, di cui non bisogna aver paura. Bisogna avere una declinazione più regionale, specificando la via da intraprendere e inserendo risorse nel bilancio. Riguardo allo sviluppo sostenibile, il Consiglio ha già abbozzato la strategia Fossil fuel free, ma vanno fatti investimenti e capire a che punto siamo: inutile avere tante tematiche, tanti documenti e rischiare di perdere risorse. Importante anche l'ambito della competitività delle nostre imprese: dobbiamo lavorare molto di più nelle aggregazioni e nelle reti di impresa, tenendo conto che il nostro obiettivo deve essere la nicchia, non i grandi numeri. I prossimi anni saranno fondamentali per trovare una coerenza e una concretizzazione di idee condivisibili. Le nostre strategie devono convergere sulla qualità e dove ci può essere il maggior valore aggiunto

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha sottolineato che «i finanziamenti europei svolgono un ruolo fondamentale per la nostra regione. Questo documento affronta in modo compiuto un'analisi strategica di sviluppo: mai come ora è necessario avere una strategia di medio e lungo termine. Un documento che è frutto di una logica partecipativa, anche se è stato fortemente condizionato dall'emergenza da Covid che ha mutato il quadro socio-economico. È necessario, immaginandone l'applicazione concreta, fare tesoro e autocritica rispetto a quanto fatto nel passato: autocritica che ci consentirà di essere più efficaci. È necessario ridefinire la governance in quanto questa dovrà essere unitaria e orientata verso il risultato concreto e che preveda un ruolo propulsivo e di facilitazione dell'Amministrazione regionale nei confronti di coloro che devono diventare i veri beneficiari delle politiche di sviluppo

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha osservato che «questo quadro avrà la necessità di essere rivisto e riaggiornato alla luce dell'accordo di partenariato 2021-2027. Un documento che valutiamo positivamente, anche se ci addentreremo nei dettagli quando saranno portati i contenuti e le variazioni dettate dal periodo che abbiamo vissuto. Sarà fondamentale spendere i soldi: abbiamo delle risorse che arrivano dall'Europa ma che non sappiamo gestire e far fruttare. Condivido con l'Assessore che servano competenze specialistiche e studi importanti: sarà fondamentale coinvolgere anche i nostri giovani attraverso l'Università della Valle d'Aosta.»

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha invocato l'esigenza di avere «la capacità politica e anche amministrativa, di rendere coerenti le varie fasi, ossia di rendere effettivi gli obiettivi che ci si è posti. Consultare i cittadini è stata sicuramente una parte fondamentale e particolarmente interessante; ora bisogna compiere scelte importanti, a partire dalla tematica dei cambiamenti climatici, tenuto conto del fatto che nei mesi invernali è atteso un riscaldamento piuttosto omogeneo a tutte le quote, mentre in estate è atteso un riscaldamento maggiore in media e alta montagna. Avremo meno neve? Cosa accadrà ai nostri ghiacciai, cambierà la portata dei nostri torrenti? Il nostro gruppo sostiene questo documento, ben sapendo che la sfida è proprio di concretizzare, all'interno del perimetro che approviamo oggi, la coerenza dei vari progetti e piani, coordinando le varie strutture degli Assessorati coinvolti. È così che potremo essere al passo coi tempi e migliorare la qualità di vita della nostra comunità

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha osservato: «Se a livello europeo la transizione energetica potrà creare notevoli problemi, per la nostra Valle potrebbe rappresentare invece un'opportunità: CVA produce al 100% energia pulita, abbiamo risorse da sfruttare nel miglior modo possibile, a partire dall'idrogeno verde quale vettore che potrà essere creato da energia rinnovabile. Non dobbiamo lasciarci sfuggire questa fortuna, ma indirizzarla per produrre non solo una Valle d'Aosta più pulita, ma una Valle d'Aosta che crea ricerca, sviluppo e benessere economico

Per la Consigliera Chiara Minelli (PCP) «si tratta di un documento ambizioso, ma la responsabilità più grande sarà quella di evitare che molti punti rimangano solo nella sfera delle buone intenzioni. Bisogna cercare di mettere in cantiere delle azioni concrete per far sì che lo sviluppo si realizzi nella sua interezza e nelle sue linee essenziali. È utile cercare di promuovere delle occasioni di formazione sugli obiettivi della strategia regionale di sviluppo 2030, perché se non c'è conoscenza delle misure questa rischia di rimanere aleatoria. Occorre realizzare un percorso di realizzazione dei comportamenti virtuosi di sostenibilità, che già esistono ma che devono essere implementati. Così come occorre sperimentare l'autovalutazione della sostenibilità per cercare di ritarare la strategia in maniera più concreta

 

SC-MM

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Comunicato n° 566 del 6 ottobre 2021
Approvato un disegno di legge in materia di operazioni societarie della CVA

 

Il Consiglio Valle, nella seduta del 6 ottobre 2021, ha approvato con 33 voti a favore e due astensioni (Consigliere Minelli e Erika Guichardaz) un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di operazioni societarie della Compagnia Valdostana delle Acque Spa. Il provvedimento è stato iscritto in Aula in via d'urgenza.

Il testo di legge, presentato dalla Giunta regionale l'8 settembre scorso, si compone di 4 articoli che, definendo la transizione energetica quale obiettivo strategico per lo sviluppo del territorio valdostano, sono volti ad autorizzare la Compagnia Valdostana delle Acque, a porre in essere tutte le attività finalizzate all’emissione di due prestiti obbligazionari quotati in un mercato regolamentato, di cui uno tramite lo strumento del collocamento privato per un importo di 50 milioni di euro e l’altro con un bond destinato al mercato, riservato a investitori istituzionali, per un importo massimo pari a 450 milioni di euro.

Il Presidente della quarta Commissione, Giulio Grosjacques (UV), ha relazionato all'Aula: «Il disegno di legge nasce dall'esigenza manifestata dalla CVA, con l'obiettivo da un lato di fornire adeguata copertura finanziaria al Piano strategico 2021-2025 dell'azienda e dall'altro di riarticolare le fonti di finanziamento del gruppo CVA al fine di diversificare l'approvvigionamento finanziario, ad oggi esclusivamente di natura bancaria. Tutto questo per consentire a CVA, sulla quale la Regione intende mantenere il controllo pubblico in virtù del ruolo strategico detenuto dalla stessa nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, di ridurre l'indebitamento bancario sostituendolo con uno strumento i cui costi saranno inferiori rispetto agli oneri attualmente sostenuti e altresì per finanziare le sei priorità previste nel Piano Strategico 2021-2025 che ha in realtà un orizzonte temporale che si proietta agli anni 2029-2030 nel corso dei quali, se non interverranno provvedimenti legislativi statali o l'approvazione della norma di attuazione attualmente in fase di esame da parte dei competenti Ministeri, verranno rispettivamente a scadere le concessioni di derivazione e quelle relative alla rete di distribuzione dell'energia: diventa quindi fondamentale fornire all'azienda tutti gli strumenti utili a poter consolidare il proprio ruolo tra i principali produttori di energia da fonti rinnovabili in Italia e poter affrontare con la necessaria solidità le sfide che potranno presentarsi negli anni a venire, in primis quella delle gare per i rinnovi delle concessioni.»

«Siamo all'alba del decennio che porterà alla transizione energetica - ha proseguito Grosjacques -, con obiettivi approvati da tutti gli Stati membri dell'Unione europea che porteranno entro il 2030 alla riduzione delle emissioni di C02 nell'atmosfera di oltre il 50% e una preponderanza delle fonti rinnovabili rispetto al totale dell'energia prodotta: questa crescita delle rinnovabili avverrà in modo particolare per quanto riguarda l'eolico e il fotovoltaico mentre sull'idroelettrico la crescita sarà minima, essendo la fonte ampiamente sfruttata. Attraverso questo disegno di legge consentiremo a CVA di strutturarsi in modo adeguato dal punto di vista finanziario, allo scopo di valutare e possibilmente cogliere tutte le opportunità che il mercato delle rinnovabili offrirà nel prossimo periodo provvedendo nello stesso tempo, attraverso operazioni di revamping delle centrali, a migliorare le condizioni di sicurezza e di performance degli impianti, aumentandone le prestazioni in termini di produttività energetica con una sempre maggiore attenzione alla salvaguardia dell'impatto ambientale e ai deflussi nei corsi d'acqua sui quali insistono gli impianti di produzione.»

L'Assessore alle società partecipate, Luciano Caveri, ha aggiunto che «la transizione energetica non sarà facile ma CVA è nel posto giusto nel momento giusto: anni fa non c'era questa coscienza green. Quelli messi in campo oggi, sono investimenti necessari che rafforzano la potenza di fuoco di CVA e che andranno ad aggiungersi ad altre iniziative legislative e alle necessarie norme di attuazione sulle concessioni idroelettriche in scadenza. Questo è quindi un atto significativo che consente a CVA di risparmiare nell'approvvigionamento del credito, sapendo che nel Piano strategico esiste una logica di costruzione di nuovi impianti fuori Valle ma soprattutto la modernizzazione di due centrali quasi centenarie che sono Chavonne e Hône 2.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha parlato di «un'ambiguità di fondo sul ruolo di CVA emersa già nel primo decennio del Duemila e non del tutto risolta. In questo senso, occorre definire la vera mission di CVA e ci sono due opzioni: la prima, una CVA quale società strumentale della Regione per valorizzare il patrimonio regionale fatto di acque e impianti idroelettrici e ricavarne benefici per la comunità; ma soprattutto quale strumento di autonomia energetica e uscita dall'utilizzo combustibili fossili. La seconda opzione vede invece la CVA operare per essere azienda leader nazionale nella produzione di energia da fonti rinnovabili, investendo in grandi impianti fuori Valle, ricercando alleanze con altri gruppi e eventualmente quotandosi in borsa. Questa seconda opzione alimenta, a mio avviso, questo testo di legge. In effetti, la Regione non ha compiuto una chiara e precisa scelta tra le due alternative; infatti le scelte per la CVA dalla metà di questo decennio sono state praticate soprattutto dai vertici aziendali, non tanto dalla politica regionale; e la dirigenza è andata nella direzione della seconda opzione. Una visione prettamente imprenditoriale è del tutto legittima, ma seguendola si accantona il fatto che nel corso del 2019 la politica valdostana ha imboccato una strada che non combacia con quella strategia: mi riferisco alla strada della norma di attuazione dello Statuto, volta alla riassegnazione diretta delle concessioni di grandi derivazioni senza gara. Ma questa strada non può riguardare una grande impresa che opera sul mercato nazionale in competizione con altre imprese: se la logica è quella del mercato, non ci può essere una deroga alle gare per la Valle d'Aosta. Occorre valutare bene, si corre un rischio. In base a quanto emerso da precedenti audizioni del professor Florenzano, c'è una terza alternativa, che prevede una cessione di parti di CVA, creando due società distinte: una CVA ente strumentale della Regione che opera in ambito locale per l'autonomia energetica e la strategia Fossil fuel free; una seconda CVA che opera sul mercato nazionale e internazionale con la logica del profitto e della concorrenza. Questo testo di legge, così come formulato, non è quindi accettabile, almeno finché non si chiarisca fino in fondo l'obiettivo che la Regione vuole perseguire e che norma di attuazione si vuole portare a casa.»

Il Consigliere di PlA, Augusto Rollandin, ha evidenziato: «Con questo provvedimento stiamo sostenendo un intervento volto a far operare con ancora più incisività la società per eccellenza della Valle d'Aosta, la CVA, che solamente quest'anno ha versato alle casse regionali circa 40 milioni di euro. Si è giunti a questo testo di legge dopo una discussione proficua e animata; è una norma lineare, che non lascia spazio a fraintendimenti e va incontro alle esigenze della nostra comunità, in un'ottica di nuovi benefici. Conosciamo bene le difficoltà della CVA: riguardo alla scadenza delle concessioni, abbiamo lavorato a lungo per ottenere una norma di attuazione che andasse di pari passo a quella del Trentino, ma il concomitante termine della Commissione Paritetica ha bloccato l'iter. Approvare il disegno di legge non significa tradire le origini della CVA, dapprima incentrata sulle acque e ora pronta all'evoluzione di questi ultimi anni, operando in altri settori oltre all'idroelettrico; significa permettere alla CVA di lavorare ancora meglio sul territorio. Ma è necessaria un'accelerazione: basta perdere tempo.»

«Questo provvedimento è l'applicazione del Testo unico delle società partecipate - ha osservato il Consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi -, sul quale il Consiglio si deve esprimere: si tratta quindi di adempiere a un obbligo formale e sostanziale di una norma. Se oggi la CVA si è data quel piano industriale è perché nel passato si è scelto di non scegliere: oggi, quindi, la CVA si deve corazzare per la sua sopravvivenza stessa. Non facciamo ideologia su scelte che oggi dobbiamo fare e che hanno due obiettivi: la valorizzazione di una partecipazione pubblica e la sopravvivenza di una società che ha un'importanza strategica per la Valle d'Aosta. Faccio appello al Presidente della quarta Commissione affinché si possa riaprire una discussione e fare tesoro del lavoro fatto fino ad oggi - anche attraverso la Commissione speciale istituita nel passato - per capire cosa si vuole per il futuro di CVA. Visto che vi sono tanti programmi - di governo, degli autonomisti, del PCP - sono curioso di capire se vi sia una coincidenza tra di voi e se vi sia la volontà di addivenire a una soluzione su questa tematica. Vorrei anche capire verso quale lido ci sta portando la norma di attuazione, sapendo che la norma di attuazione non è la tachipirina che si compra in farmacia, ma è frutto di un processo complicato che deve passare attraverso un accordo pattizio con lo Stato. CVA non è una società in house, è una partecipata e mi auguro che nessuno la obblighi a fare scelte che è l'ente pubblico che deve fare e non un'azienda che opera su di un mercato regolamentato e che deve seguire le regole di un buon imprenditore.»

«Noi oggi siamo chiamati a votare o meno un'autorizzazione a procedere con dei bond, con un ricorso al mercato tramite indebitamento - ha puntualizzato il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) -. Va tenuta ben chiara una triplice finalità: il potenziamento dell'azienda sia in caso che la norma di attuazione vada a buon fine, sia che questo non avvenga; una modalità di ristrutturare finanziariamente il proprio debito. Mettere i bastoni tra le ruote a processi di questo tipo è paradossale. Se vogliamo realizzare obiettivi sfidanti verso cui il mondo sta andando, dobbiamo avere aziende che siano in grado di farlo, anche sul mercato. Se questi sono gli obiettivi, questa è la strada e dobbiamo dare alle nostre aziende gli strumenti per poter operare.»

Per il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, «sostenere questa legge è una scelta obbligata, perché senza questa autorizzazione si fa del male alla società e di conseguenza alla collettività valdostana. Stiamo parlando di uno strumento che permette alla nostra regione di affrontare le sfide future e alla nostra azienda di essere competitiva, di cogliere tutte le opportunità che il mercato delle rinnovabili offrirà. Importante ribadire che la Regione, per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali in materia ambientale, conferma la strategicità di CVA e l'intenzione di mantenerne il controllo. Il fatto che ieri in Commissione questo atto sia stato approvato convintamente all'unanimità sta a indicare che il percorso effettuato sinora tiene conto delle esigenze della CVA, una società che ha dato, sta dando e potrà dare a tutta la comunità l'opportunità di una crescita equa, compatibile per quanto attiene le questioni ambientali, con ricadute estremamente importanti dal punto di vista economico e finanziario e sociale.»

L'Assessore Caveri ha replicato: «CVA non è ideologia, CVA deve fare profitto: non esiste da nessuna parte al mondo che una società pubblica debba fare beneficienza, se fosse così dovremmo chiuderla. Immaginare qualcosa di diverso, stupisce. Certo è che più è florida CVA e più la Valle d'Aosta ci guadagna: più posti di lavoro, più tutela del territorio. Ritengo quindi che si debba fare in modo che CVA sia una società che opera sul mercato con quelle logiche che tutti condividiamo, ossia un'azienda che opera non solamente in una logica redditizia, ma che ha la capacità di essere rispettosa del territorio e della comunità valdostana.»

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 567 del 6 ottobre 2021
Approvata una proposta di legge per il riconoscimento della fibromialgia

Le disposizioni per il riconoscimento, la diagnosi e la cura della fibromialgia sono state approvate all'unanimità dal Consiglio Valle in conclusione della seduta mattutina del 6 ottobre 2021.

La proposta di legge, presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste ed emendata in Commissione su proposta dell'Assessore alla sanità, si compone di nove articoli che riconoscono la fibromialgia quale patologia cronica e invalidante. Il testo dà inoltre mandato all'Azienda USL per la predisposizione dei protocolli diagnostico-terapeutici, per la formazione del personale medico, per l'individuazione delle modalità di riconoscimento del diritto all'esenzione, parziale o totale, per i farmaci e le prestazioni sanitarie.

Il Consigliere Andrea Manfrin (Lega VdA), ha innanzitutto evidenziato «il lavoro svolto per arrivare a questo testo, che ha fatto emergere uno sforzo corale, con l'obiettivo chiaro di alleviare le sofferenze di chi è affetto da questa patologia, disciplinare le modalità di diagnosi e cura, coinvolgere le associazioni, sostenere i sanitari. Questa malattia colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani e insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta con un rapporto uomo-donna di 1 a 8. L’età media di insorgenza dei primi sintomi di fibromialgia si situa intorno ai 35 anni, per poi aggravarsi tra i 45 e i 55 anni. Attualmente ci sono circa 200 pazienti in Valle d'Aosta. Il Servizio sanitario nazionale, ad oggi, non riconosce la fibromialgia tra le malattie croniche invalidanti per cui è prevista l'esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria; in Parlamento, la proposta di legge è ancora ferma in Commissione e non accenna a procedere, mentre a livello regionale solo la Valle d'Aosta è giunta a un testo così preciso e puntuale

Entrando nel merito del provvedimento, il Consigliere Manfrin ne ha evocato «il percorso che inizia nel settembre del 2018 e passa attraverso una prima proposta di legge presentata nel 2019. Oggi, con i dovuti aggiornamenti e con una notevole implementazione, discutiamo questo nuovo testo. Un articolato frutto dell'importante percorso nella quinta Commissione permanente, che ha visto un confronto franco e aperto coi Commissari e con le forze politiche, con l'Assessorato alla sanità, con i sanitari, con chi si è occupato della questione nel passato. Si è quindi arrivati a questa proposta, il cui scopo principale, ribadisco, è permettere ai pazienti di essere adeguatamente curati, ottenendo l'assistenza e le terapie di cui hanno bisogno, restituendo loro al tempo stesso diritti e dignità

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin ha sottolineato il percorso che ha portato a questa legge, evidenziando che «intervenire su tematiche non riconosciute a livello nazionale porta ad avvicinarsi ancor più alle esigenze della comunità. Le criticità riscontrate a suo tempo con le delibere adottate sono affrontate oggi con una norma che porterà ad una gestione più organica delle azioni da mettere in campo.  Stabilire gli approcci più opportuni per le persone che soffrono di questa patologia e la costituzione di un tavolo di lavoro multidisciplinare darà contezza delle soluzioni per dare le giuste risposte. Così come saranno importanti i percorsi da sviluppare per il reinserimento nel mondo del lavoro dei fibromialgici. Il confronto tra tutti gli attori potrà essere proficuo e opportuno per mettere a disposizione della politica le valutazioni per migliorare ulteriormente la legge. Questo è il punto di partenza per iniziare a lavorare a favore delle persone che soffrono di questa malattia

Il Consigliere di VdA Unie Claudio Restano ha parlato di «legge importantissima: la fibromialgia è una malattia particolare che non ha avuto il giusto riconoscimento da parte dello Stato e dalle Regioni italiane, benché riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità fin dal 1992. Noi diventeremo la Regione che cerca di fare qualcosa di più rispetto a questa patologia. Lo studio epidemiologico delle malattie è essenziale e noi con questa norma lo definiamo, ponendo in evidenza la collaborazione tra la struttura ospedaliera deputata alla cura e la struttura che raccoglie i dati per la prevenzione. Invito l'Assessore a definire, nella predisposizione delle delibere attuative, chi dovrà detenere il registro di queste malattie e chi dovrà collaborare con la terapia antalgica al fine di dare piena operatività alla norma

Per il Consigliere di Pour l'Autonomie Mauro Baccega, «si conclude oggi un percorso virtuoso iniziato nel 2015 con il riconoscimento di questa malattia tramite una delibera di Giunta e che è proseguito con l'approvazione dell'esenzione per le prestazioni nel 2020 e la costituzione del team multidisciplinare. Nel confronto di avvicinamento all'elaborazione della legge, è venuta fuori una criticità: i 60 mila euro stanziati non sono sufficienti e ci aspettiamo che nel prossimo bilancio ci sia un maggiore finanziamento a favore di questa norma

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha espresso soddisfazione per «questa legge che pone sicuramente la Valle d'Aosta all'avanguardia su questa patologia, estremamente particolare, in cui la diagnosi è legata soltanto ai sintomi, senza potersi avvalere di esami o indagini strumentali. Alla sofferenza si può purtroppo aggiungere la beffa di non essere creduti. Con questo provvedimento, rendiamo strutturale ciò che le delibere non riescono. Ringrazio per il lavoro svolto e per avere evidenziato l’importante apporto delle strutture dell'Assessorato alla sanità. Farò tesoro delle suggestioni emerse.»

SC-MM

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Comunicato n° 568 del 6 ottobre 2021
Interrogazione a risposta immediata su scelte vaccinali Covid-19 delle famiglie

 

Con un'interrogazione a risposta immediata illustrata nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, la Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha voluto sapere se le autorità sanitarie regionali siano in possesso di un censimento o di una raccolta dati strutturata sulle scelte vaccinali Covid-19 delle famiglie con figli minori residenti sul territorio valdostano e, se del caso, a chi i dati siano accessibili.

«Sabato scorso - ha specificato la Consigliera Minelli - abbiamo appreso dai giornali che l'Assessore all'istruzione ha scritto: "Si sappia che i bambini e ragazzi che risultano positivi al Covid nelle scuole sono in larga parte, secondo le autorità sanitarie, provenienti da famiglie no vax". Un commento che riteniamo inopportuno oltre che controproducente perché rischia di esasperare una situazione già di per sé delicata, in un momento in cui ci vorrebbe una comunicazione specificamente rivolta alle famiglie e basata sul rapporto esistente soprattutto con pediatri, medici e autorità scolastiche.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto che «l'Assessorato, né direttamente né attraverso l'Azienda USL, non effettua e non è in possesso di qualsivoglia censimento o raccolta di dati strutturata sulle scelte vaccinali delle famiglie residenti sul territorio valdostano. L'USL effettua invece delle analisi statistico/epidemiologiche sui dati singoli anonimizzati e aggregati vaccinali, da cui si è rilevato che chi non è vaccinato ha la probabilità di infettarsi cinque volte di più di chi è vaccinato. È da questa analisi che è derivata l'affermazione per cui con molta probabilità i bambini e ragazzi risultati positivi nelle scuole sono figli di madri e padri non vaccinati. Condivido sulla necessità di incrementare la sensibilizzazione alla vaccinazione delle famiglie attraverso i pediatri di libera scelta e la scuola.»

La Consigliera Minelli ha replicato: «Immaginavo fosse così: sembrava strano il contrario. Alla data di sabato scorso i positivi nelle scuole erano 9, un campione esiguo, ed effettivamente era difficile identificarli come figli di famiglie no vax. È importante e necessaria una comunicazione molto specifica ed esaustiva alle famiglie perché tocca a loro decidere se vaccinare o meno i figli minori, e bisogna evitare questa esitanza per la tranquillità della comunità scolastica.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 569 del 6 ottobre 2021
Interrogazione a risposta immediata sull'assenza di guardie mediche ad Aosta e in alta Valle

 

Nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto conto dell'assenza del servizio di guardia medica ad Aosta e in alta Valle nella giornata di venerdì 1° ottobre.

«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni - ha sottolineato il Capogruppo Marco Carrel -: vorremmo quindi sapere se queste notizie corrispondano al vero e, in particolare, quali siano state le guardie mediche in servizio quella sera e dove esse abbiano prestato servizio

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha confermato che «nella serata del 1° ottobre il servizio di continuità assistenziale (turno dalle 20 alle 8) non è stato attivato per l'assoluta carenza di medici convenzionati. In particolare, i medici titolari delle sedi dei distretti di Aosta e alta Valle risultavano aver già raggiunto il massimo dei turni assegnati nella programmazione e non vi sono state ulteriori disponibilità per coprire turni aggiuntivi rispetto a quelli pianificati. Esiste quindi una grave carenza di medici convenzionati di continuità assistenziale nonostante l'USL, nel corso del 2021, abbia pubblicato sette avvisi per incarichi provvisori e di sostituzione. A questo proposito si segnala che in queste settimane la carenza è stata aggravata dalle dimissioni da parte dei sanitari in servizio in Valle per motivazioni di natura fiscale, dovute al cosiddetto "regime forfettario" nell'ambito della tassazione reddituale. Di conseguenza, l'Azienda USL, dopo un incontro con i medici di continuità assistenziale, ha messo in atto le misure di contenimento percorribili riorganizzando la presenza dei sanitari disponibili nelle varie sedi distrettuali. In contemporanea è stato attivato un tavolo di lavoro per valutare una serie di proposte di natura contrattuale ed economica, che saranno presentate a breve alle Organizzazioni sindacali di categoria per stipulare, in tempi brevi, un Accordo integrativo regionale specifico che dovrà tenere conto anche dei dati di attività del servizio

Il Consigliere Carrel, nella replica, ha osservato: «Ci premeva fare luce su questa situazione grave e significativa. Sarebbero da rivedere i calendari e l'organizzazione dei turni: non è possibile lasciare scoperti due interi distretti per un'intera notte. Sono convinto che l'Assessorato porrà rimedio a questo problema

 

SC-MM

 

 

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Comunicato n° 570 del 6 ottobre 2021
Interrogazione a risposta immediata sulla disponibilità di test antigenici per i lavoratori

 

Nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto conoscere le iniziative per garantire la disponibilità dei test antigenici a tutti coloro che ne avranno necessità a partire dal 15 ottobre.

Il Consigliere Simone Perron, ricordando che «da metà ottobre entrerà in vigore l'obbligo di green pass per diverse categorie di lavoratori», ha evidenziato: «Federfarma Valle d'Aosta ha già lanciato l'allarme sulla disponibilità di tamponi rapidi, auspicando che vi fosse un aumento di tamponi al Drive-in per non caricare esclusivamente questo peso sulle farmacie. Vorremmo quindi sapere dal Governo se siano state previste iniziative per garantire a tutti la possibilità di ottenere un tampone e prevenire il conseguente blocco del lavoro pubblico e privato per cause non imputabili al lavoratore, ma alla carenza di tamponi.»

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha aggiunto: «Vi avevamo messo in guardia su questa criticità: il Presidente ha fatto appello alla responsabilità delle famiglie, noi facciamo appello a quella del Presidente affinché tutti siano messi nelle condizioni di lavorare effettuando il tampone.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito che «il decreto-legge del 21 settembre precisa due aspetti fondamentali: il prezzo calmierato dei tamponi (15 euro per gli adulti e 8 euro per i minori); la gratuità dei tamponi riservata a chi non può fare il vaccino. Io condivido i contenuti del decreto, che va nella logica di non incentivare l'uso dei tamponi in alternativa alla vaccinazione: noi implementeremo la struttura del Drive-in per garantire la gratuità del tampone a chi ne ha diritto, mentre laddove il tampone deve essere pagato il discorso è diverso. Ci sono problemi, che peraltro stiamo risolvendo, ma ovviamente il tema del carico di richieste di tamponi presso le farmacie compete essenzialmente alle farmacie stesse, che si muovono in autonomia rispetto alla Regione.»

Il Consigliere Perron ha quindi replicato: «Prevenire è meglio che curare. In questo caso le ripercussioni saranno sia sul comparto pubblico che su quello privato: noi volevamo sapere se si possono trovare delle soluzioni cercando altre modalità di tamponare, magari nelle strutture pubbliche, a pagamento. Questo per evitare il blocco del lavoro, anche nel settore pubblico.»

Il Capogruppo Manfrin ha osservato: «Da quello che abbiamo capito il Presidente non vuole rispondere e soprattutto non vuole garantire il tampone a chi ne ha bisogno, se ne assumerà le responsabilità.»

 

 SC

 

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Comunicato n° 571 del 6 ottobre 2021
Interrogazione sulla riduzione del costo dei pedaggi autostradali

 

Il gruppo Pour l'Autonomie, con un'interrogazione discussa nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, ha riportato l'attenzione dell'Aula sui costi dei pedaggi autostradali, chiedendo aggiornamenti in merito a un incontro con il Ministro ai trasporti preannunciato dall'Assessore alle partecipate e delucidazioni sui possibili interventi per ridurre i prezzi, da portare ad un tavolo con le altre Regioni con questi stessi problemi.

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha riferito: «Nel recente incontro con il Ministro Giovannini, ho rappresentato la situazione dei nostri tratti autostradali. Va detto che ad oggi si è vicini alla concretizzazione del ritorno al pubblico delle autostrade, con una configurazione dell'azionariato che porterà la RAV ad avere un azionariato interamente pubblico. Ecco allora che con la RAV non si può interloquire con l'azionariato uscente, bisogna aspettare qualche mese per aprire una trattativa con la parte pubblica. Per quanto riguarda invece la tratta della SAV, ho rappresentato al Ministro la situazione della differenza sostanziale dei pedaggi tra Torino e Quincinetto e da Quincinetto a Aosta, pur in presenza di un medesimo gestore. Su questo, il Ministro ha garantito interesse e azioni come quella di eventuali sconti in casi della presenza di cantieri che ledono profondamente la mobilità. So che al momento le informazioni che posso dare sono scarse, ma terrò informato il Consiglio sugli sviluppi. La questione dei rincari autostradali non lede solo i valdostani, ma incide anche sul traffico internazionale: se non arriverà una soluzione nazionale, occorrerà rivolgersi alla Commissione europea

Il Consigliere Augusto Rollandin ha replicato: «Sono trascorsi sei mesi dalla nostra analoga iniziativa in Aula ma siamo di nuovo da capo. Non ci sono novità e per non far montare la bile è preferibile non raffrontare le tariffe dei pedaggi valdostani con quelli di altre tratte autostradali. A nostro avviso qualcosa si può fare, ad esempio istituendo un tavolo di lavoro: non stiamo parlando di centinaia di chilometri, anche le società di gestione devono capire che ridurre i costi dei pedaggi porta solo vantaggio, anche alla luce del calo dei passaggi. La situazione è vergognosa, chiedo all'Assessore di impegnarsi ancora

 

MM

 

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Comunicato n° 572 del 6 ottobre 2021
Interrogazione sullo slittamento della retribuzione degli insegnanti supplenti

 

Nella seduta del 6 ottobre 2021, con due interrogazioni discusse congiuntamente, il gruppo Lega Vallée d'Aoste e il gruppo Pour l'Autonomie hanno voluto conoscere il motivo dello slittamento delle retribuzioni di settembre per gli insegnanti supplenti, quali le conseguenze e le segnalazioni pervenute.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha precisato che «non si è trattato di una scelta, ma di una questione legata alle tempistiche del procedimento di erogazione degli stipendi. Infatti, per garantire l’accredito dello stipendio il giorno 27 settembre sul conto corrente dei dipendenti in forza, l’elaborazione dei cedolini doveva essere effettuata tra l'8 e il 9 settembre, affinché ci fosse sufficiente tempo disponibile per l’effettuazione di tutte le operazioni successive all’elaborazione e propedeutiche al pagamento. Le operazioni di conferimento delle supplenze dalle graduatorie regionali si sono svolte, come noto, a partire dal 9 settembre pomeriggio e si sono concluse il 17. A seguire sono state conferite dalle scuole le supplenze sui posti rimasti disponibili a coloro che hanno presentato domanda di messa a disposizione. Considerato, pertanto, che le suddette supplenze sono state conferite in date successive a quella di elaborazione dei cedolini, le giornate di servizio di settembre dei supplenti non possono che essere retribuite con il primo cedolino utile, che è quello di ottobre. L'Ufficio personale scolastico ha diramato un avviso affinché gli interessati venissero informati per il tramite delle istituzioni scolastiche. Non risultano segnalazioni critiche pervenute dagli interessati agli uffici stipendi, così come non ho ricevuto nulla in quanto Assessore.»

L'Assessore ha poi precisato che «il 27 settembre è stato pagato lo stipendio a 1.946 dipendenti: oltre che a tutto il personale di ruolo, ai supplenti assunti dalle graduatorie regionali ad esaurimento, agli incaricati annuali di religione e ai supplenti annuali assunti dalle GRS ai sensi della procedura straordinaria volta all’immissione in ruolo, per i quali le operazioni di assunzione si sono svolte in date antecedenti a quella di elaborazione dei cedolini. Aggiungo solo che a livello italiano, su 12000 cattedre vacanti ne risultano ancora 53 mila vacanti. Siamo stati cattivi allievi, ma non è vero che nel resto d'Italia gli insegnanti sono in situazione di regolarità, come invece è avvenuto da noi.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha replicato: «Il fatto che in Italia la situazione non funzioni, non vuol dire che qui non ci siano delle responsabilità ben precise. Trovo allucinante la risposta dell'Assessore: il fatto che a lei non siano arrivate lamentale perché paga le retribuzioni a ottobre, per lei significa che tutto è andato bene. Questo dimostra il totale distacco dell'Assessore dalla realtà, che forse non sa che le persone normalmente fanno riferimento al proprio stipendio per mantenere le proprie famiglie, per pagare i mutui e sostenere tutte le spese. Visto il disastro avvenuto con le nomine dei docenti, io mi aspettavo che, dopo una lezione del genere, l'Assessore avrebbe raddrizzato il tiro e si sarebbe messo finalmente a fare il proprio lavoro di Assessore. E invece lei ha continuato a fare di tutto tranne quello che le compete, a passare le ore a scrivere sui social, a giocare ad occuparsi di questioni di altri Assessorati e a fare il Presidente. Qui il Presidente non fa il Presidente e troppi Assessori si sentono Presidente. Vede, in una squadra ci sono dei ruoli: se uno vuole fare al contempo l'allenatore, il portiere e l'attaccante, la squadra non funziona. Così facendo, non fa un bel servizio né come Assessore né alla sua Giunta.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha osservato: «La nostra interrogazione è il seguito di un nostro lavoro su questo tema: è da tempo che chiediamo aggiornamenti sulle graduatorie e sulla piattaforma informatica. Ci è stato risposto che tutto era a posto, ma poi abbiamo dovuto assistere a quello che è successo. Non si doveva arrivare a nominare i supplenti il 15 e 20 settembre: noi lo avevamo detto già un anno fa.»

 

SC

 

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Comunicato n° 573 del 6 ottobre 2021
Interrogazione sul completamento dei lavori sul torrente Chalamy

 

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Lega VdA ha chiesto notizie dei lavori riguardanti il torrente Chalamy, in particolare la pulizia e la manutenzione delle briglie e platee, tenuto conto dell'importanza di procedere all'esecuzione di queste opere prima dell'arrivo delle piogge autunnali.

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha risposto: «L’avvio dei lavori per la pulizia del materiale depositato all’interno delle briglie a valle dell’apice del conoide non è avvenuto in quanto l’unico operatore economico ad aver dimostrato interesse non ha ad oggi ancora presentato il progetto esecutivo, necessario a perfezionare l’istruttoria per il conseguente affidamento dei lavori. Gli uffici hanno sollecitato più volte in tal senso l’operatore e continueranno a farlo, in modo da realizzare l'intervento nel corso del 2021. Ricordo comunque che la presenza del materiale all’interno delle briglie nel tratto di conoide del torrente Chalamy non impedisce il regolare deflusso delle acque, anche in occasione di eventi eccezionali come quello dell’ottobre 2020. L’attenzione prestata al torrente Chalamy è continua e stiamo organizzando un sopralluogo con le strutture, ma più in generale va detto che le strutture della Regione operano in un’ottica di prevenzione del rischio e tutela del territorio su tutta la rete idraulica regionale. Per questo ambito la destinazione di spesa ammonta a circa 2.800.000 euro

Nella replica, il Consigliere Dennis Brunod ha puntualizzato: «Riproporre in Consiglio iniziative sulla situazione del torrente Chalamy non ci diverte, ma i dati riportati sono sempre gli stessi e le vasche sono colme. È trascorso un anno dall’evento calamitoso del 2 e 3 ottobre 2020 e le briglie, in occasione delle forti piogge di questi giorni, hanno dimostrato chiaramente di non essere nelle condizioni più performanti per via delle enormi quantità di materiali, anche di grosse dimensioni, che riempiono totalmente quelle in alveo. Va poi tenuto conto che l’aumento delle acque dovuto dalle piogge autunnali contribuirà ulteriormente all’erosione delle platee già fortemente danneggiate nelle opere strutturali. Ci sarebbe stato tutto il tempo per intervenire e invece si dovrà slittare al 2022. È una questione che avrebbe meritato maggiore attenzione e auspichiamo che, comunque, si giunga al più presto alla concretizzazione dei lavori per un discorso di sicurezza, di prevenzione e cura del territorio

 

MM

 

 

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Comunicato n° 574 del 6 ottobre 2021
Interrogazione sull'esternalizzazione di servizi pubblici di viabilità

 

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interrogazione discussa nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, ha chiesto delucidazioni in merito all'attivazione di confronti tra le Organizzazioni sindacali e il Governo regionale circa la volontà dell'Amministrazione regionale di procedere all'esternalizzazione di alcuni servizi pubblici di viabilità.

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha richiamato una delibera del 2017 di autorizzazione all’acquisizione del servizio di manutenzione invernale ordinaria lungo le strade e i piazzali di competenza regionale, per il quinquennio compreso tra le stagioni invernali 2017-2018 e 2021-2022: «La deliberazione disponeva, tra l’altro, l’espletamento del servizio di manutenzione ordinaria direttamente da parte delle Struttura viabilità dell’Amministrazione regionale, in funzione dei mezzi e del personale a disposizione, su alcune strade regionali (la 16 di Saint-Christophe, la 18 di Pila, la 19 di Pollein e la 34 dell’Autoporto). Le ridotte disponibilità di risorse umane (dalle 11 unità in forza nel 2017 si è passati a 9), il vetusto stato delle dotazioni strumentali (su sette mezzi per il servizio sgombero neve, 5 risultano immatricolati negli anni '80 e '90) e le conseguenti spese di manutenzione correlate al loro utilizzo (la previsione di spesa per il 2021 è di circa 73 mila euro) hanno posto le basi razionali per la scelta di una futura, diversa gestione almeno di una parte del servizio di sgombero neve, individuata esclusivamente in quello relativo alla strada regionale 18 di Pila: una strada caratterizzata da pendenze e quote altimetriche che rendono particolarmente significativo il logorio dei mezzi e il conseguente impatto sui costi di manutenzione. Tale previsione che oggi viene già applicata a 32 delle 44 strade regionali è, tuttavia, ipotizzata esclusivamente in vista della nuova programmazione quinquennale di sgombero neve che decorrerà dall’anno 2022-2023: pertanto, per l’imminente stagione invernale, le modalità di espletamento del servizio rimarranno immutate. Tengo a sottolineare che tale scelta è stata opportunamente condivisa, in più occasioni, con i dipendenti coinvolti nell’espletamento del servizio.»

Riguardo ai confronti richiesti dalle organizzazioni sindacali, l'Assessore ha riferito di averle incontrate lo scorso 28 settembre, unitamente ai responsabili delle strutture regionali competenti: «In quella sede sono stati esposti gli intendimenti dell’Amministrazione regionale e sono state dettagliate le motivazioni a monte della valutazione della futura, diversa gestione di questa parte del servizio, che non ha nulla a che fare con la categoria di esternalizzazione, concordando che su questo tema deve restare alta la soglia di attenzione. Nell’occasione, che è stata collaborativa e proficua, ho inoltre anticipato che sarebbe stata mia cura garantire la corretta informazione sui processi decisionali e l’attivazione dei tavoli di confronto che si rendessero necessari per approfondire la questione, dopo averne dato comunicazione in Consiglio

La Consigliera Raffaella Foudraz, nella replica, ha sostenuto: ««Il 20 settembre è pervenuta dalle Organizzazione sindacali una richiesta di incontro urgente: essendo noi all'opposizione, non siamo a conoscenza di tutti gli atti che vengono discussi nell'Esecutivo, noto però con piacere che vi siete subito attivati per fare un incontro con i Sindacati. Segno che l'opposizione è incalzante e vi tiene belli attivi. Mi auguro che la questione dell'esternalizzazione dei servizi consenta la pulizia delle strade in maniera migliore rispetto a quanto fatto fino ad ora.»

 

SC

 

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Comunicato n° 575 del 6 ottobre 2021
Interpellanza sui concorsi regionali da bandire entro il 2021

 

Nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato un'interpellanza in merito ai concorsi regionali da bandire entro la fine del 2021.

Ricordato come «la carenza di personale sia stata più volte segnalata e che da diverso tempo ci sono incarichi di supplenza e di reggenza su posti dirigenziali», il Capogruppo Marco Carrel ha voluto sapere «quanti e quali concorsi per dirigenti verranno banditi entro la fine dell'anno e con quali modalità di svolgimento delle prove. Quali altri concorsi sono previsti? In occasione della prossima programmazione del fabbisogno di personale, le strutture esistenti saranno modificate?»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito: «Il momento per tutto il comparto unico è particolare, si fa anche fatica ad avere partecipanti ai concorsi, in particolare per gli Enti locali: un fatto che non avveniva da diversi anni. Per il 2021, la Giunta regionale ha previsto l’espletamento di otto concorsi, di cui uno concluso e ulteriori due già avviati. Per le ulteriori procedure concorsuali, comprese quelle per il reclutamento di dirigenti, l'avvio è previsto entro la fine dell’anno 2021. È stata anche approvata la graduatoria per l’assunzione con procedura selettiva straordinaria di undici funzionari a tempo determinato da assegnare alle strutture coinvolte nell’attuazione delle misure emergenziali conseguenti al protrarsi dell’emergenza epidemiologica

«Ad oggi - ha aggiunto il Presidente Lavevaz -, nella vigenza dello specifico protocollo di sicurezza predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica e validato dal Comitato tecnico scientifico, le prove concorsuali sono svolte prevalentemente da remoto in modalità telematica. Stiamo valutando di sollecitare la revisione di queste regole stringenti per ampliare le maglie e poter effettuare finalmente le prove in presenza, soprattutto per i funzionari e i livelli dirigenziali. I problemi per lo svolgimento in presenza consistono principalmente nella gestione della distanza tra partecipanti e nel limite di un'ora per lo svolgimento della prova, dovendo peraltro dotare i candidati di tablet o supporti adatti. Non è, infine, prevista al momento la modificazione della struttura organizzativa dell’Amministrazione regionale, fatte salve eventuali modificazioni della ripartizione delle competenze assegnate alle strutture che si rendessero necessarie per soddisfare esigenze organizzative emergenti

Il Capogruppo Carrel ha replicato: «Inserire dei funzionari per soli quattro o cinque mesi per supplire a carenze legate all'istituzione della struttura temporanea Covid-19 potrebbe anche essere controproducente per l'Amministrazione. Per ovviare alla scarsa partecipazione, a mio avviso sarebbe necessaria una maggiore pubblicità dei concorsi, in primis pubblicando tutti i concorsi del comparto unico sul sito della Regione. Dobbiamo chiedere di modificare il protocollo per lo svolgimento delle prove, alla luce dell'introduzione del green pass. La situazione va sbloccata e mi auguro che entro fine anno i concorsi vengano davvero espletati

 

MM

 

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Comunicato n° 576 del 6 ottobre 2021
Interpellanza sulle strategie di sostegno dell'agricoltura

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'accento sul futuro dell'agricoltura nella nostra regione.

Ricordato il ruolo «fondamentale dell’agricoltura montana nell’alimentazione sostenibile, nella corretta gestione del territorio, nella conservazione della biodiversità e nel contrasto all’abbandono della montagna e delle economie locali», il Consigliere Dino Planaz ha voluto conoscere «la linea politica e le azioni che si intendono intraprendere per sostenere il futuro di questo settore. Sembra che non ci siano sbocchi per uscire da questa crisi, invece bisognerebbe porsi degli obiettivi mirati per aiutare le nostre aziende e le nostre piccole realtà

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha sottolineato: «Adattare un sistema a un mondo che cambia, e non sempre in meglio, non è facile. I prezzi delle materie prime che aumentano, lo spopolamento del territorio sono alcuni degli aspetti da valutare a livello non solo regionale: non si potrà prescindere dagli indirizzi strategici che l’Unione europea ha delineato per il periodo di programmazione 2023-2027. Le strategie e le azioni che più direttamente interessano i territori montani sono volte a promuovere un settore agricolo intelligente, resiliente e diversificato; rafforzare la tutela dell'ambiente e l'azione per il clima e contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Unione europea in materia di ambiente e clima; rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali

«Abbiamo di fronte un periodo transitorio, il 2021-2022 - ha proseguito l'Assessore Sapinet -, con la modifica del Programma di sviluppo rurale e la redistribuzione delle risorse aggiuntive, ma c'è già un percorso che ci porta nella programmazione 2023-2027 e sarà strategico riuscire a lavorare congiuntamente alle altre Regioni. Le priorità riguardano la zootecnia e la pratica della monticazione in alpeggio, il supporto ai Consorzi di miglioramento fondiario, la diversificazione e l'agriturismo, il rafforzamento del ruolo dell’Institut agricole régional, la promozione e la commercializzazione, l'attenzione ai giovani e la sburocratizzazione. Saranno tutte azioni portate avanti condividendo i ragionamenti con la Commissione competente. In un momento in cui le risorse scarseggiano dobbiamo far leva sulle risorse cofinanziate che ci permettono di moltiplicare i nostri sforzi. Sono in corso periodici incontri con Assessori regionali e il Ministro ed esiste una certa sinergia tra le Regioni dell'arco alpino

Il Consigliere Planaz ha replicato: «Mi aspettavo una risposta di indirizzo e non un elenco di programmi già in atto. Se vogliamo mantenere il nostro territorio dobbiamo valorizzare i vigneti, nonostante tutte le difficoltà per la loro lavorazione, e non far avanzare i boschi; ma questo è solo un esempio: dovremmo indirizzare le nostre aziende a produrre eccellenze locali, da promuovere nel mercato nazionale e internazionale. L'agricoltura eroica rappresenta anche un'opportunità di rilancio turistico, va fatta conoscere e incentivata

 

MM

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Comunicato n° 577 del 6 ottobre 2021
Interpellanza sulla disponibilità del Palaindoor per le attività sportive

 

L'utilizzo del Palaindoor "Marco Acerbi" di Aosta è tornato in discussione nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021 con un'interpellanza con cui il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto di conoscere le tempistiche di restituzione della struttura al mondo dello sport valdostano.

Ribadita «l'esigenza di mettere a disposizione delle società sportive e delle Federazioni la struttura», il Consigliere Mauro Baccega ha detto: «L'attività di vaccinazione presso il Palaindoor è stata prorogata al 31 dicembre 2021, ma da informazioni giornalistiche pare si siano individuati i locali della Grand Place di Pollein per collocare il nuovo centro vaccinale per la Plaine: è confermato questo trasferimento? Per quanto riguarda i lavori al Palaindoor, c'è già stato l'affidamento? Chiedendo di poter disporre di un cronoprogramma degli interventi, vorrei anche sapere se, durante i lavori, sia possibile utilizzare la struttura del tennis coperto, esterna alla struttura. Il mondo dello sport è in crescita e ha bisogno di spazi: io mi auguro che il tavolo di confronto con il Comune di Aosta possa portare i suoi frutti.»

L'Assessore allo sport, Jean-Pierre Guichardaz, ha confermato che «il 27 settembre la Giunta ha approvato l'attivazione di un ulteriore hub vaccinale nel centro polifunzionale Grand Place che andrà a sostituire, dopo un periodo di cogestione il Palaindoor: l'obiettivo è proprio quello di liberare a breve questa struttura in modo che possano cominciare i lavori quanto prima.»

L'Assessore poi riferito i dati comunicati dal Comune di Aosta: «Per quanto riguarda il primo lotto di lavori di adeguamento antincendio del Palaindoor, si prevede il completamento del progetto esecutivo e l'avvio dell'appalto entro la fine del 2021 e l'esecuzione dei lavori nel primo semestre del 2022. Per il secondo lotto, entro la fine del 2021 si prevede l'affido della progettazione e l'inizio lavori nel secondo semestre 2022. Sulla possibilità di utilizzare la struttura del tennis coperto, abbiamo attivato un confronto con il Comune di Aosta per fare un quadro della situazione e per cercare eventuali soluzioni per il periodo invernale: in ogni caso siamo stati avvisati che non vi è la possibilità di stralciare la struttura dal progetto complessivo per poterne prevedere l'utilizzo parziale. È stata valutata una soluzione “tampone” che stiamo analizzando.»

Il Consigliere Baccega si è detto «parzialmente soddisfatto: ci sono buone notizie per quanto riguarda il Centro vaccinale che sarà spostato a Pollein, liberando così un'importante struttura a servizio del mondo dello sport. L'ideale sarebbe che entro la prossima stagione invernale il Palaindoor potesse essere operativo: chiedo all'Assessore che si faccia portavoce di questa esigenza. Fa piacere che vi sia attenzione da parte dell'Assessore al tennis: si tratta di un movimento che cresce ma che è in difficoltà. Una soluzione tampone per questo inverno sarebbe importante.»

 

SC

 

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Comunicato n° 578 del 6 ottobre 2021
Interpellanza sull'equo compenso di professionisti

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 6 ottobre 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto delucidazioni in merito a un avviso di selezione pubblicato dalla Società di Servizi Valle d'Aosta Spa - società interamente partecipata dalla Regione - per l'individuazione di tre consulenti esterni per la costituzione dell'Organismo di Vigilanza.

«Dalla lettura di questo avviso di selezione ci interroghiamo sui compensi previsti per i professionisti - ha spiegato il Consigliere Paolo Sammaritani -; la legge regionale n. 19 del 2021 prevede che, in questi casi, le retribuzioni siano fissate in base a criteri ben determinati, in modo da garantire l'equo compenso: la Giunta regionale ha già ottemperato agli atti di indirizzo previsti dalla normativa? L'Assessore ritiene che i compensi previsti nell'avviso in questione (mille euro oltre IVA e oneri previdenziali per i componenti; 3.000 euro per il Presidente) siano adeguati al delicato ruolo che i professionisti, una volta individuati, andranno a ricoprire?»

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha specificato: «La Giunta sta effettuando le opportune valutazioni per individuare le strutture che ordinariamente effettuano le attività di affidamento di incarichi a liberi professionisti. Si tratta di un'attività interlocutoria, necessaria per meglio comprendere il quadro generale degli incarichi e rendere così più rispondente la definizione degli atti di indirizzo. Riguardo alla Società di Servizi, il bando risale al 30 settembre e ha generato un legittimo affidamento da parte dei soggetti che hanno presentato domanda. I compensi individuati risultano identici a quelli del periodo precedente. Provvederemo ad apposita circolare nei confronti delle società, non appena la struttura delegata ci dirà come operare

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Rilevo un'inerzia da parte della Giunta: individuare il quadro generale degli incarichi mi pare essere un'attività eccessiva rispetto all'adozione, piuttosto semplice, di atti di indirizzo; basterebbe una lettera di comunicazione dell'entrata in vigore della legge alle strutture interessate. Molto spesso, piuttosto che la mole di lavoro, è la responsabilità che l'incarico comporta a pesare, come nel caso di un Comitato di Vigilanza, tanto da farmi pensare che il compenso previsto non sia adeguato. Invito a voler procedere al più presto all'adozione delle linee di indirizzo.»

I lavori del Consiglio sono sospesi e riprendono domani mattina, giovedì 7 ottobre, a partire dalle ore 9.00.

 

MM

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Comunicato n° 579 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sulla scuola dell'infanzia di Perloz

 

La scuola dell'infanzia di Perloz è stato l'argomento di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste illustrata nella seduta consiliare del 7 ottobre 2021.

Il Consigliere Erik Lavy ha riferito di un «progetto sperimentale attivato dal Comune tramite una cooperativa per mantenere aperta la scuola, considerata l'importanza strategica che queste piccole realtà ricoprono per il mantenimento in vita di comunità intere» ha voluto sapere «come si sia arrivati all'adesione a questo progetto e in che modo, anche attraverso la Sovrintendenza agli studi, l'Assessorato si sia reso parte attiva nel tentativo di salvare la scuola e quali le prospettive per il futuro della scuola regionale di Perloz. Non vorremmo che fosse un precedente pericoloso: va bene l'intervento dei privati, ma non può essere una questione funzionale e questo vale anche per altri territori.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha premesso che «il continuo calo demografico e il basso tasso di natalità stanno determinando situazioni di plessi della scuola dell'infanzia in cui il numero di bambini iscritti non raggiunge il numero per concorrere alla determinazione dei posti in organico. Gli iscritti sono quindi spostati nel plesso vicino, dove viene aumentato il numero degli insegnanti. Per l'infanzia il numero minimo per il funzionamento di un plesso è di 10 bambini, ridotto a 5 per le scuole di montagna (oltre 1000 metri e che distano più di 5km dalla scuola regionale più vicina). Già dal 2009, grazie a un accordo tra amministrazione scolastica e sindacati, le scuole ubicate in aree montane con significative difficoltà di collegamento con le sedi vicine possono funzionare con 3 alunni iscritti con il limite massimo di 6 insegnanti. Nel 2018, queste disposizioni sono state estese a tutte le scuole di montagna. Per rispondere ai bisogni del territorio, a gennaio 2021 abbiamo sottoscritto un'intesa con i sindacati per gli anticipi alla scuola dell'infanzia: si tratta di una sperimentazione per l'anno scolastico 2021-2022 che prevede l'anticipo alla scuola per l'infanzia per i bambini che compiono tre anni entro il 30 aprile 2022. Le iscrizioni di questi bambini concorrono alla determinazione dei posti dell'organico da assegnare all'istituzione scolastica. Visto che fuori Valle gli "anticipatari" venivano presi, mentre da noi no, molte famiglie della bassa Valle iscrivevano i propri bambini nei vicini comuni del Piemonte e questo significava farli uscire dal sistema scolastico regionale.»

Riguardo a Perloz, «i bambini iscritti all'anno scolastico 2021-2022 erano sei, di cui tre con meno di tre anni: gli stessi sono stati ricondotti a Pont-Saint-Martin, in quanto Perloz non è un comune di montagna. I numeri a Perloz c'erano, ma purtroppo, malgrado la "moral suasion" delle autorità comunali, molti hanno preferito portare i bambini altrove. Il Comune di Perloz ha valutato autonomamente di attivare un progetto educativo tramite una cooperativa con metodo Montessori, di cui siamo venuti a conoscenza tramite i giornali.»

Per l'Assessore «sarà particolarmente importante orientare le famiglie per farle riflettere sul loro progetto di vita, per farle valutare l'opportunità di frequentare una scuola di paese immersa nel verde. La Giunta regionale ha previsto uno studio per capire l'evoluzione demografica, a partire dall'età scolastica: il dato capitale è che questo studio demografico ci consentirà di capire come la catena di diminuzione demografica avrà conseguenze prima sulle scuole per l'infanzia, poi sulle scuole primarie e secondarie e quindi sull'intera comunità e sulla sua vitalità.»

Il Consigliere Lavy, nella replica, ha osservato: «Il calo demografico e lo spopolamento della montagna non sono irreversibili: il Covid ha dimostrato che un ritorno alla montagna è possibile perché la città è satura. Ma per il ritorno alla montagna ci vogliono conoscenza del territorio e idee. L'azione dell'Assessore in questo contesto è poco incisiva e la scuola di Perloz lo ha dimostrato. Ho incontrato la preside dell'istituzione scolastica di Pont-Saint-Martin e le avevo suggerito di fare a rotazione, portando una sezione delle classi da Pont a Perloz: idea che era stata ritenuta fattibile. Per la prima volta una scuola di montagna poteva essere vista come un valore e non come un peso. Fino ad ora sono sempre stati quelli della montagna a spostarsi verso il basso, si può fare il contrario: questa è una scelta politica che deve essere fatta a livello regionale, altrimenti continueremo a spopolare la montagna. Certo, all'inizio queste scelte potrebbero risultare impopolari, ma se si capisce il loro valore, allora la montagna potrà tornare protagonista. Assessore: meno tweet, più idee, più lavoro.»

 

SC

 

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Comunicato n° 580 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sull'approvazione del Piano regionale dei trasporti

 

Nella seduta del 7 ottobre 2021, il Consiglio Valle ha parlato della tempistica per l'approvazione del Piano regionale dei trasporti discutendo un'interpellanza presentata dalle Consigliere del PCP Chiara Minelli e Erika Guichardaz.

La Consigliera Chiara Minelli nell'illustrare l'interpellanza ha sottolineato come «il Piano regionale dei trasporti (PRT) sia uno strumento previsto da una legge, mai applicata, del 1997» e ha ricordato le vicende relative al Piano «dal 2017, quando è stato affidato l'incarico di elaborazione alla società TPS, al 2019 quando la bozza del PRT è stata consegnata e sottoposta all'esame delle categorie interessate. L'iter si è poi fermato per le vicende che hanno portato allo scioglimento anticipato del Consiglio. A febbraio 2021, in qualità di Assessora ai trasporti ho sottoposto il Piano con minime integrazioni alla Giunta e ho presentato una deliberazione per avviare la procedura di VAS, ma la Giunta non l'ha approvata. Il testo è stato trasmesso alla Commissione competente, a cui avevo chiesto di far pervenire entro il 30 aprile eventuali osservazioni. Ne è arrivata una sola, che è stata recepita. Poi mi sono dimessa e da lì non si è più saputo nulla del PRT.» La Consigliera ha quindi chiesto: «Vorrei che mi fossero esplicitati i motivi del perdurante blocco dell'iter di approvazione della bozza del PRT. Il Presidente Lavevaz, rispondendo in Aula ad analoga iniziativa, ha annunciato che il documento andrà approvato entro l'anno: si valuta di rispettare questa tempistica? Se non fosse stato bloccato, il Piano sarebbe oggi in vigore

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ai trasporti, ha ricordato che «con una scelta concordata, il Governo regionale, prima di sottoporla alla procedura di VAS, aveva ritenuto opportuno inviare nuovamente la bozza del Piano del 2019 alla Commissione consiliare competente per due ragioni: in primis perché, a seguito del cambio Legislatura, era necessario un nuovo confronto politico prima di proseguire dal punto di vista tecnico; quindi perché erano state apportate alcune modifiche al documento, da valutare in modo collegiale. La quarta Commissione aveva così avviato il proprio iter istruttorio, attraverso l’esame del documento e diverse audizioni, l’ultima delle quali prevedeva l’incontro proprio con la Consigliera Minelli, in quanto allora Assessore competente nella materia. Confronto che, come noto, non aveva potuto avere luogo prima per la sua indisponibilità causa Covid e poi perché lei si è dimessa

«Circa quindici giorni fa, in una riunione di maggioranza cui la collega Minelli legittimamente non ha partecipato, abbiamo concordato di riavviare il lavoro in Commissione - ha concluso il Presidente Lavevaz -. Nei prossimi mesi potremo chiudere questo procedimento importantissimo, che rientra tra le priorità, compatibilmente con le altre urgenze esistenti, come quella del sistema idrico integrato

La Consigliera Minelli ha replicato: «La mia domanda era precisa: quando si procederà all'approvazione del Piano? Non ho ricevuto risposta. Conosco molto bene i motivi del blocco dell'iter mentre ero Assessora e ricordo che le mie dimissioni risalgono al mese di maggio. Non solo: non è stata certamente la mia scelta di dimettermi a complicare la situazione, perché il lavoro era già pronto ed è gravissimo che non si sia andati avanti con la procedura di VAS. I tempi adesso sono strettissimi, il ritardo già macroscopico ora è ancora più ampio. È evidente che c'è stata una mancanza di volontà reale, ma gli strumenti di programmazione approvati non fanno parte della cultura valdostana di governo: meglio vivere giorno per giorno e scegliere caso per caso. Questa però è una modalità che non condivido

 

MM

 

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Comunicato n° 581 del 7 ottobre 2021
Interpellanza su "Aosta capitale dell'autonomia"

 

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA nella seduta consiliare del 7 ottobre 2021, è stato affrontato il tema degli interventi previsti per lo sviluppo di "Aosta capitale dell'autonomia".

Richiamati i contenuti della legge regionale n. 27/2011 «che disciplina la realizzazione e il finanziamento di opere pubbliche per lo sviluppo della Città di Aosta, capitale dell'autonomia regionale, nonché il finanziamento delle attività volte allo sviluppo economico, sociale e turistico del capoluogo regionale», il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha evidenziato: «Ad oggi su Aosta incombono numerosi cantieri di opere di competenza regionale (ad esempio Nuova Università, Ospedale, struttura di via Brocherel), ma nei prossimi anni la città sarà interessata dall'apertura di ulteriori altri cantieri tra cui sicuramente anche quello inerente l'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, nonché il rifacimento della stazione e la ristrutturazione dell'istituto scolastico Manzetti, che abbiamo appreso dai giornali e che vorremmo capire meglio. Con l'Amministrazione comunale è in corso un dialogo o un tavolo definito in merito alle cantierizzazioni in essere e a quelle future? Nel prossimo provvedimento di bilancio di previsione si intende finanziare opere strategiche per "Aosta capitale dell'Autonomia"?»

«Il dialogo con l’Amministrazione comunale di Aosta è continuo, anche a livello amministrativo - ha risposto l'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi -: questo, sia in merito alle cantierizzazioni in essere, sia in merito alle questioni legate alla predisposizione della previsione di spesa per il triennio 2021-2023 relativa al Piano di interventi per lo sviluppo di Aosta capitale dell’autonomia.»

Ricordando il percorso dall'approvazione della legge 27/2011, l'Assessore ha spiegato che «in ultimo, con la legge di stabilità regionale 2020-2022, la Regione ha rimodulato la spesa complessiva e il periodo di riferimento, passando dal finanziamento originario di 15 milioni di euro nel decennio 2012-2021 al finanziamento attuale di 12 milioni di euro per il periodo 2012-2024. La Giunta regionale, con delibera del 2020, ha previsto 4 assi di intervento che concernono le riqualificazioni delle piazze Roncas e Giovanni XXIII, la costruzione del parcheggio pluripiano nella zona F8, la realizzazione della rotonda su via delle Betulle, la sistemazione della piazza Arco di Augusto e degli interventi di pedonalizzazione dell’area circostante. Gli originari interventi relativi al Mont Fleury e al Palaghiaccio sono stati stralciati in quanto dirottati all’accesso al finanziamento ministeriale del bando periferie, mentre l’intervento sullo stadio Puchoz è stato stralciato direttamente dall’Amministrazione comunale. Sono ad oggi già stati trasferiti al Comune di Aosta 5 milioni di euro, mentre sono previsti quasi 6 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per il completamento delle opere. Un ulteriore milione di euro è previsto per il 2024, a chiusura totale del finanziamento dei complessivi 12 milioni di euro. Al momento, gli stanziamenti previsti soddisfano le attuali esigenze del Piano di interventi presentato dal Comune di Aosta e poi rimodulato nel corso degli anni secondo le esigenze della città e i conseguenti indirizzi dell’amministrazione e le intervenute nuove opportunità di finanziamento. È certo che qualora permangano le difficoltà, la Regione dovrà collaborare per trovare insieme al Comune di Aosta le migliori soluzioni possibili che però tengano anche conto del contesto e dell'esperienza che la legge Aosta Capitale dell'Autonomia ha portato con sé.»

In merito all'istituto Manzetti, l'Assessore ha specificato che «i professionisti che si sono aggiudicati il servizio di redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica hanno optato per l'ipotesi di nuova costruzione, che consente un’ampia flessibilità sia dal punto di vista architettonico che funzionale oltre che un ottenimento di elevati standard sotto il profilo strutturale e sismico, impiantistico, energetico e acustico. La Struttura edilizia strutture scolastiche ha avviato una serie di confronti con le Strutture che rilasciano i necessari pareri o le autorizzazioni, tra cui il Comune di Aosta, nell’incontro avvenuto lo scorso 16 settembre, per approfondire lo sviluppo del progetto secondo i presupposti ipotizzati dai progettisti. Al momento le verifiche preliminari non si sono ancora concluse.»

Il Vicecapogruppo Aggravi, nella replica, ha detto: «Mi sembra che il dialogo continuo di cui parla l'Assessore sia "à la carte", ma non intravedo un progetto coeso e definito sul futuro della città, né dal punto di vista dell'Amministrazione comunale né da quello regionale. Prima di pensare a ulteriori interventi, forse sarebbe l'ora di chiarirsi le idee, altrimenti rischiamo di perdere dei pezzi, con situazioni che non vengono governate, alimentando cantieri che rimangono poi parte dell'arredo urbano. Un rapporto più forte tra Città e Regione è necessario, perché Aosta è la città a servizio dei valdostani. Bisogna quindi riflettere su quale futuro vogliamo darle, anche per quanto riguarda le strutture e le infrastrutture di competenza regionale. Concordo sul fatto che la legge vada sicuramente adeguata.»

 

SC

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Comunicato n° 582 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sui posti letto nel progetto di ristrutturazione dell'ospedale Parini

 

Nella seduta consiliare del 7 ottobre 2021, le Consigliere Minelli e Guichardaz del gruppo Progetto Civico Progressista hanno interpellato il Governo regionale riguardo alla questione dei posti letto previsti dal progetto di ristrutturazione dell'attuale ospedale Parini.

Evidenziata «la già nota carenza di posti letto delle tre strutture (ospedali Parini e Beauregard, sede di via Saint-Martin-de-Corléans)», la Consigliera Erika Guichardaz ha chiesto «il numero di posti letto di degenza e di day hospital previsti dall'attuale progetto di ristrutturazione e ampliamento. Vorrei anche che mi fossero esplicitati gli intendimenti su questa tematica specifica rispetto alla variante del progetto esecutivo dell'ala est dell'Ospedale regionale e la ristrutturazione dell'attuale ospedale. Preciso che questa iniziativa, come quella presentata in precedenza dalla collega Minelli, vuole entrare nel merito della questione dell'importanza di approfondire la situazione rispetto al progetto di ampliamento del Parini, alla luce della pandemia e della necessaria riorganizzazione sanitaria e non scadere in attacchi personali. Nonostante la nostra diversità di vedute e l'assoluta convinzione che questa scelta di mantenere una vecchia struttura, un cantiere perenne, una convivenza difficile tra reperti archeologici e ospedale e un impatto molto pesante sulla città di Aosta per noi rimanga completamente sbagliata, è doveroso cercare di capire come intende migliorare l'attuale progetto ormai vetusto e che non teneva conto della pandemia e quale visione sanitaria sta alla base delle diverse scelte

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito: «La dotazione attuale di posti letto esclusivamente per acuti al Parini è pari a 425, di cui 341 di degenza ordinaria, 39 diurni in day hospital e 45 tecnici (dialisi, Osservazione breve intensiva in pronto soccorso, reveil di blocco operatorio e terapie indifferibili). Nel progetto di ampliamento e ristrutturazione la dotazione per acuti sarà di 445, di cui 300 in degenza ordinaria, 84 diurni in day hospital e 61 tecnici. Ulteriori 18 posti potranno essere aggiunti alla luce di una revisione del progetto, legata anche ai ritrovamenti archeologici. Questo computo riguarda esclusivamente i posti per acuti, mentre i posti per i cronici (lungodegenti, riabilitazione geriatrica) sono circa 30, ma ricordo che, in base alla prossima riforma sanitaria, questo genere di pazienti non dovranno rimanere in ambito ospedaliero, sul territorio saranno infatti previsti circa 100 posti letto per i cronici

L'Assessore, nel richiamare la risoluzione approvata dal Consiglio a maggio scorso, ha specificato: «Il 20 settembre la Giunta ha approvato una delibera che, riguardo al tema dei posti letto, prevede di dare mandato alla società SIV srl di rivedere la fase 3 di ampliamento ospedaliero e, quindi un eventuale aggiornamento generale dei posti letto ordinari, diurni e tecnici, anche in ottemperanza alle nuove prescrizioni Covid-19; di rivedere il progetto preliminare della fasi 4 e 5 di ristrutturazione dell'ex Mauriziano e, quindi, un eventuale aggiornamento del numero posti letto di ostetricia, ginecologia, nido, pediatria, neonatologia e psichiatria. Su questo ultimo aspetto, sono in corso le valutazioni, di concerto con i progettisti, l'azienda USL e il Comune di Aosta

La Consigliera Guichardaz ha replicato: «C'è da ringraziare il guerriero celtico che grazie alla sua apparizione ci ha permesso di ricavare altri 18 posti letto. La riforma sanitaria prevede il superamento del modello ospedalo-centrico: non dobbiamo ridurre le prestazioni ospedaliere, ma aumentare quelle del territorio. Questo non corrisponde automaticamente a un calo drastico degli ingressi ospedalieri, così come non ha nessuna dimostrazione il postulato per cui al momento siano ricoverati soggetti che non hanno bisogno di cure per acuti. I servizi territoriali non riducono i ricoveri, devono curare per mantenere lo stato di salute, non filtrare i ricoveri. Il sogno degli ospedali di comunità - tappa intermedia tra ospedale per acuti e domicilio - è ancora un'incognita. La vera emergenza ora è un'altra: provvedere a una nuova organizzazione del lavoro. Sarebbe interessante audire in quinta Commissione l'attuale Commissario dell'USL per capire se, come il suo predecessore, ritenga la priorità sia individuare la soluzione più rapida oppure sia favorevole a diverse possibilità

 

MM

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Comunicato n° 583 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sulla decadenza dagli alloggi di edilizia residenziale pubblica

 

Il gruppo Lega VdA, nella seduta del 7 ottobre 2021, discutendo un'interpellanza, ha riportato l'attenzione dell'Aula sulla tematica della decadenza dall'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica in caso di mancato rispetto dei regolamenti da parte degli assegnatari.

«Alla luce delle numerose segnalazioni di molestie condominiali, di episodi di intolleranza e comportamenti che hanno reso impossibile la convivenza di un assegnatario di ERP con altri inquilini, tra l'altro con denunce - ha specificato il Capogruppo Andrea Manfrin -, vogliamo conoscere se sia intenzione dare applicazione a quanto previsto dalla legge regionale 3/2013, ovvero procedere alla decadenza dall'assegnazione di alloggi.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha spiegato: «In base alla legge regionale 3/2013, non è sufficiente un unico richiamo per determinare l'avvio dell'iter di decadenza. Nel caso di specie, a seguito di verifiche fatte con l'ARER, per i due nuclei in questione, tra cui c'erano stati importanti contrasti, non sussistono le condizioni per la procedura di decadenza, ma l'ARER è intervenuta per risolvere la questione attuando la mobilità coatta di uno dei due. A seguito del ricevimento di segnalazioni di comportamenti irrispettosi del regolamento e del vivere civile, a seguito della ricezione di segnalazioni, l'ARER provvede alle necessarie verifiche e, se accertata la violazione delle regole e qualora ricorrano le condizioni per un'intimazione, provvede a sanzionare il nucleo responsabile. Allo stesso modo, nel caso di sussistenza del procedimento della decadenza, l'ARER provvede a un avvio tempestivo dell'iter, secondo le modalità disciplinate per legge. Questa è la normativa attuale: ci sono tante problematiche e alcuni regolamenti dovrebbero essere rivisti, anche alla luce di comportamenti irrispettosi sia nei confronti delle persone sia delle cose, così come sarebbe necessaria una maggiore sorveglianza su quanto succede.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha osservato: «È assurdo rilevare che una persona che si è resa responsabile di molestie e aggressioni usufruisca di un cambio alloggio. Un altro tema è chi decide se fare un richiamo o meno all’interno dell’ARER. In questo caso c'era una querela, l'ARER sei mesi dopo fa un richiamo: perché si è deciso di non fare un ulteriore richiamo a fronte di uno scontro fisico? L'ARER poi crede di risolvere la questione con un cambio di alloggio. È incomprensibile e sicuramente non è un segnale positivo. Se potremo cambiare le regole bene, se potremo approfondire quello che è accaduto meglio.»

 

SC

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Comunicato n° 584 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sull'abuso di alcool tra i giovani

 

Il gruppo Lega VdA, a inizio della seduta pomeridiana del 7 ottobre 2021, illustrando un'interpellanza, ha affrontato il fenomeno dell'abuso di alcool da parte dei giovani.

Il Consigliere Christian Ganis, rappresentato il fenomeno «del binge drinking, vale a dire l'assunzione smodata di alcool, finalizzata a un rapido raggiungimento dell'ubriachezza», ha chiesto «se si intenda procedere a iniziative incisive, in modo da arginare in maniera efficace questo genere di comportamenti sbagliati, purtroppo presenti nella nostra regione, così come nel resto d'Italia

Il Consigliere Simone Perron ha sottolineato: «I danni nell'organismo dovuti all'alcool sugli adolescenti sono maggiori rispetto a quelli che interessano gli adulti: i ragazzi non hanno ancora gli enzimi per la digestione degli alcolici. Il mondo della scuola deve essere sensibilizzato sul tema delle dipendenze e nello specifico, data la diffusione riscontrata in Valle d'Aosta, sull'abuso di alcool

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha spiegato: «Occorre contrastare in maniera incisiva i fenomeni delle dipendenze, soprattutto negli adolescenti, affrontando la questione da vari punti di vita (politico, sanitario, educativo, sociale). La Regione da molti anni partecipa a uno studio di sorveglianza nazionale che stima i comportamenti a rischio dell'adolescenza. Tra questi rientra il monitoraggio del consumo di alcool occasionale e il fenomeno del binge drinking: per la Valle d'Aosta, è emerso un dato decisamente superiore rispetto alla media nazionale per i 15 anni (ragazzi e ragazze) che hanno riferito almeno due esperienze di ubriachezza. È quindi indispensabile adottare politiche di promozione di stili di vita corretti, di prevenzione e di contrasto agli abusi: in questo senso, sono già state attivate delle iniziative a livello regionale, coordinate dal Servizio dipendenze dell'USL, per prevenire l'alcooldipendenza. Massima attenzione a attività e progetti nelle scuole, volendo comunque coinvolgere le famiglie, gli operatori e i soggetti che entrano in contatto coi giovani

«Stiamo predisponendo un programma articolato e pluriennale di educazione sanitaria e prevenzione - ha aggiunto l'Assessore Barmasse -, da attuare nel medio periodo. Sono stati definiti anche interventi prioritari per il contrasto delle situazioni a maggior rischio. L'obiettivo dichiarato è quello di limitare stabilmente i fenomeni estremi legati al consumo di alcool negli adolescenti e, più in generale, di qualsiasi forma di dipendenza

Il Consigliere Ganis, nella replica, ha detto: «Ad oggi tutti gli sforzi non hanno risolto il problema, che va assolutamente arginato. La scuola, attivando programmi mirati, potrebbe essere davvero l'arma vincente, ma non basta: occorre avere anche il supporto dei sanitari, delle famiglie. Con una campagna di sensibilizzazione e prevenzione congiunta, potremmo crescere giovani attenti alle buone abitudini e a sani stili di vita. Non penso che l'abuso di alcool sia un aspetto culturale della comunità valdostana: questo è uno stereotipo che va rimosso

Il Consigliere Perron ha espresso soddisfazione «avendo constatato la particolare attenzione che viene riservata alla tematica

 

MM

 

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Comunicato n° 585 del 7 ottobre 2021
Interpellanza sul nuovo bando affitti

 

Le tematiche abitative sono state nuovamente affrontate dall'Aula nel corso della seduta del 7 ottobre 2021, trattando un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste che si è focalizzata sul bando di sostegno alla locazione, meglio conosciuto come "bando affitti".

«Sulla questione permane una situazione di incertezza che va risolta e che genera due criticità - ha detto il Capogruppo Andrea Manfrin -: da una parte, manca ancora il bando del 2021 che permetterebbe alle persone in difficoltà che non avevano aderito a quello del 2020 di poter accedere a questo aiuto, di cui c'è veramente bisogno; dall'altra, sono stati riattivati i pagamenti dei beneficiari del bando 2020 per l'annualità del 2021, ma alcuni di questi pagamenti non sarebbero stati erogati a causa di un abbassamento del limite ISEE, che ad oggi non risulta essere stato inserito in nessuna delibera di Giunta. Su quali basi sono avvenute queste esclusioni? E quando verrà pubblicato il nuovo bando?»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha spiegato: «Gli uffici stanno lavorando alla stesura del bando per il contributo relativo al 2021: si auspica di arrivare alla sua approvazione quanto prima, compatibilmente con la situazione di criticità della Struttura di riferimento, più volte e in più sedi segnalata, anche al fine di dare risposta al bisogno di sostegno economico delle famiglie. Sono circa 70 gli atti da chiudere entro la fine dell'anno, ma la priorità è quella di approvare il bando e mi impegno in tal senso.»

In merito alle esclusioni, l'Assessore ha sottolineato che «la soglia ISEE prevista per l'ammissione al contributo è pari a 12.500 euro, limite riportato nelle disposizioni per l'accesso al sostegno alla locazione approvate dalla Giunta a 2020 e poi integrate nel 2021: non vi è stata, in queste delibere, alcuna modifica riguardo al valore ISEE di ammissione al beneficio. Le esclusioni hanno riguardato esclusivamente nuclei non risultati più in possesso dei requisiti richiesti da queste delibere. Naturalmente un errore è sempre possibile: i soggetti interessati possono, pertanto, rivolgersi agli uffici competenti per avere delucidazioni rispetto alla situazione specifica ed eventuali errori saranno tempestivamente sanati. Allo stato attuale non risultano pervenute segnalazioni in merito.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, si è detto «soddisfatto per l'impegno assunto dall'Assessore riguardo alla pubblicazione del bando, anche se è quello che ripete tutte le volte che sollevo questa questione: mi auguro che si arrivi quanto prima ad approvarlo. In realtà ho segnalato delle anomalie direttamente agli uffici: mi farò portatore di quanto riferito e spero vivamente che si possa dare una risposta alle famiglie in difficoltà.»

 

SC

 

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Comunicato n° 586 del 7 ottobre 2021
Dibattito sul collegamento intervallivo Cime Bianche

 

Nella seduta pomeridiana del Consiglio del 7 ottobre 2021, il Presidente Alberto Bertin, dopo una sospensione chiesta dal Consigliere Restano per una riunione di maggioranza, ha informato l'Aula che sarà aperto un breve dibattito politico sulle notizie riguardanti le interrogazioni presentate dalla Deputata Tripodi e dall'Europarlamentare Beghin sul collegamento intervallivo Cime Bianche.

Il Vicecapogruppo di VdA Unie, Claudio Restano, ha osservato: «A fronte di queste iniziative sul collegamento intervallivo di Cime Bianche, chiediamo al Presidente della Regione se ci siano state delle interlocuzioni con la Deputata Tripodi e l'Europarlamentare Beghin. Questo per avere delle conferme: il Consiglio, a più riprese e con diverse maggioranze, ha fatto delle precise scelte politiche, nell'ambito della propria autonomia, e qui vogliamo ribadire con forza la nostra intenzione politica riguardo alla possibilità di avviare dei collegamenti intervallivi e in particolare, in questo caso quello di Cime Bianche, per il futuro del turismo invernale ed estivo della nostra regione.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato «che non ci sono state interlocuzioni con la Deputata Tripodi rispetto a questo argomento: per quanto ci riguarda si tratta di un tema chiaro e definito, inserito nel programma di Legislatura, che prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità per capire le problematiche e le prospettive di questo collegamento. Al termine dello studio, sarà il Consiglio a esprimersi sull'argomento.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato: «Ho letto i testi delle due iniziative. L'Eurodeputata Beghin chiede se ritiene legittima la realizzazione di tale impianto: io credo che se la Società ha intrapreso un percorso, su sollecitazione di una parte di questo Consiglio, per la realizzazione di uno studio di fattibilità, non credo che i professionisti possano dire delle falsità, ossia che il collegamento intervallivo si può fare se invece non si può fare. Dal punto di vista politico, vorrei capire se l'iniziativa della Deputata Tripodi sia nata o sia sostenuta dal gruppo PCP o da una sola parte.»

Il Capogruppo di PCP, Paolo Cretier, ha replicato che «non abbiamo avuto nessuna interlocuzione con la Deputata, quindi l'iniziativa credo sia partita esclusivamente da lei. La decisione di bloccare il progetto è una forzatura: tutto passerà dallo studio di fattibilità e una volta che sarà acquisito, ne discuteremo in maggioranza e con la centralità del Consiglio e quindi saranno prese le decisioni più opportune. Spiace che non ci siano state interlocuzioni con il Governo regionale: è un attacco all'autonomia da un rappresentante eletto in un collegio uninominale, che dovrebbe essere un baluardo dello Statuto speciale.»

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha espresso «rammarico nell'apprendere di questa iniziativa condotta da un'esponente politica che dovrebbe rappresentare la Valle d'Aosta, una regione alpina, autonoma; un'iniziativa che mette in evidenza elementi non corretti. Il percorso che questo dossier ha compiuto è limpido, trasparente; il via gli è stato dato a gennaio del 2020, dopo una discussione franca, interessante, e dopo un voto a larga maggioranza. A ottobre 2020, 21 Consiglieri hanno firmato il prosieguo dello studio di fattibilità, consci dell'importanza della questione e delle sue conseguenze sulla nostra realtà di montagna. Solo dopo aver acquisito gli esiti dello studio il Consiglio prenderà una decisione. Questa iniziativa è fuorviante, non è corretta nei confronti del Consiglio; la Deputata non ha nemmeno avuto l'accortezza di confrontarsi con la massima Istituzione regionale.»

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha affermato: «Ritengo pericoloso sindacare la libertà dei parlamentari di presentare interrogazioni. L''iniziativa della Deputata è legittima e rientra nelle prerogative parlamentari. Chiedere se la Deputata sia stata guidata da qualcuno di noi nel fare l'interrogazione, dipende forse dal fatto che essendo una donna deve per forza essere telecomandata? Anch'io ho presentato un'interpellanza sulla questione delle Cime Bianche, a seguito della sentenza del Terminillo, e ho chiesto di approfondire con il Ministero competente se lo studio sia del tutto legittimo. Rispondo esclusivamente del mio operato, non posso sapere se ho ispirato la Deputata. Forse tutta questa agitazione nasconde però il timore di una verifica di cosa dice esattamente la normativa.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, si è detto «offeso, deluso e mortificato come cittadino valdostano e come Consigliere regionale. Un'iniziativa del genere è inaudita: un rappresentante del collegio uninominale della Valle d'Aosta porta all'attenzione del Parlamento un argomento senza aver avuto interlocuzioni con i rappresentati delle istituzioni regionali e con il senatore del collegio uninominale della Valle d'Aosta. Questa iniziativa sostanzialmente vuole commissariare la nostra regione e dipinge i valdostani come degli sciagurati che vogliono cementificare o devastare la Valle d'Aosta. Un'immagine che fa male e che può avere impatti negativi all'esterno, pensiamo al turismo. Sottolineo che il progetto del collegamento è contenuto nel nostro programma di Legislatura e anche in quello della neo eletta amministrazione di Ayas. Alla luce di questa iniziativa parlamentare, non si può che invitare la Deputata Tripodi a rassegnare le dimissioni per totale inadeguatezza.»

Il Consigliere Giulio Grosjacques (UV) ha aggiunto: «Il nostro ruolo in Consiglio regionale è quello di rappresentanza dei territori, i quali si sono espressi con forza e convinzione sulla validità di questo progetto. E noi abbiamo l'obbligo di portare avanti le iniziative per la realizzazione dello studio di fattibilità. Oggi dobbiamo dire forte e chiaro che siamo contrari a questa iniziativa della Deputata Tripodi, che mina la sovranità di questo Consiglio.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha chiuso il dibattito: «Tutti abbiamo le nostre idee politiche, ma quando uno rappresenta le Istituzioni, prima di fare una iniziativa così pesante, dovrebbe avere l'accortezza e la correttezza di sentire almeno il Presidente della Regione, perché qui stiamo parlando di una tematica regionale, che dovrebbe essere oggetto di confronto interno alla nostra regione. Questo è un tema divisivo e noi dobbiamo creare le condizioni affinché le comunità possano parlarsi serenamente al loro interno. L'iniziativa della Tripodi non serve a rasserenare il dibattito e in più lede l'autonomia di un Consiglio regionale che ha chiesto uno studio per verificare la fattibilità di un progetto, che poi potrà realizzarsi o meno. È corretto che la politica abbia tutti gli elementi necessari per potere assumere poi delle decisioni definitive.»

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 587 del 7 ottobre 2021
Approvata una mozione sulla segnaletica regionale della Via Francigena

 

In conclusione dei lavori della seduta del 7 ottobre 2021, il Consiglio Valle ha trattato due mozioni depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

È stata approvata all'unanimità l'iniziativa volta a migliorare la segnaletica regionale relativa alla Via Francigena: il testo, così come emendato in Aula su proposta dell'Assessore all'agricoltura, impegna il Governo regionale a porre in atto le azioni per migliorare, in collaborazione con i soggetti interessati, la segnaletica del tratto di Via Francigena che transita nel territorio regionale, in modo da renderla riconoscibile a tutti i fruitori.

«Dal sito internet ufficiale del cammino emerge che la segnalazione bianco e rossa è stata posta lungo il percorso ufficiale certificato dal Ministero dei beni culturali, ad eccezione della Valle d'Aosta, dove è necessario seguire le indicazioni regionali gialle e bianche - ha osservato il Consigliere Christian Ganis nell'illustrare la mozione -: una situazione che va modificata, perché una differenza del colore della segnaletica può disorientare pellegrini o viandanti

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, di concerto con l'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito: «Il tratto valdostano è segnalato con un quadrato con bordo nero su sfondo giallo; su tutti i cartelli è presente un'aletta esterna che riporta il logo ufficiale della Via Francigena. Negli anni, è stato fatto un grande lavoro nella regione per uniformare tutta la segnaletica dei sentieri col colore giallo, così come stabilito nel 1990 tramite delibera di Giunta. I segni bianchi e rossi, che solitamente caratterizzano la Via francigena, da noi indicano da sempre i confini delle particelle forestali (anche su canaloni e torrenti pericolosi): ecco perché non sono stati utilizzati per segnalare i sentieri. Teniamo conto che un'eventuale modifica della segnaletica comporterebbe oneri rilevanti e non totalmente giustificabili: anziché uniformare la segnaletica, il nostro impegno è di valutarne dei miglioramenti

È stata invece respinta, con 13 voti a favore, 8 contrari e 13 astensioni, espressi con votazione segreta, la mozione riguardante l'attuazione di una riforma fiscale che comporti semplificazione e riduzione dell'imposizione fiscale nei confronti dei possessori di immobili.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere Luca Distort, che ha evidenziato come «non c'è alcun dubbio sulla necessità di una riforma del Catasto, oltretutto dopo l'approvazione del disegno di legge delega votato dal Consiglio dei Ministri del 5 ottobre, ma è necessario che i passaggi verso i decreti attuativi avvengano secondo criteri corretti. A tal fine, è necessario agire, attraverso lo strumento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e sollecitando i parlamentari valdostani, per vigilare sulla riforma del sistema fiscale, perché vada davvero nella direzione di una corretta imposizione nei confronti dei possessori di immobili. La nostra mozione prevede quindi che i parlamentari valdostani siano investiti di un ruolo di vigilanza sulla revisione del catasto, che aumenterebbe significativamente il peso fiscale sulle seconde case e rischierebbe di escludere tante famiglie dal sistema di welfare, deprimendo, peraltro, il mercato immobiliare e in generale l’economia del territorio. La riforma non ha ancora i contorni definiti nel dettaglio, siamo nel perimetro del disegno di legge, e se procederà in maniera corretta sarà una riforma auspicata; altrimenti, sarà penalizzante

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha chiesto il ritiro dell'iniziativa: «Il Consiglio dei Ministri ha nel frattempo approvato una legge-delega che sposa anche quanto chiesto dalla mozione, e cioè razionalizzare e ordinare il catasto senza alzare la pressione fiscale, ma puntando all'equità sociale. Del resto il sistema di estimi catastali risale al 1939 ed è spesso stato utilizzato aumentando le rendite in modo piatto e non equo. E come abbiamo sempre fatto presteremo attenzione affinché anche le peculiarità del nostro territorio così speciale vengano riconosciute

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 20 e giovedì 21 ottobre 2021.

 

SC-MM

 

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