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Riunione del Consiglio regionale del 26 e 27 maggio 2021.

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Comunicato n° 295 del 19 maggio 2021
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato mercoledì 26 e giovedì 27 maggio 2021, a partire dalle ore 9.00, in via ordinaria e, a seguire, in sessione europea e internazionale.

La seduta ordinaria prevede l'esame di un ordine del giorno composto di 64 oggetti, di cui 30 rinviati dalla scorsa adunanza.

I Consiglieri saranno innanzitutto chiamati a prendere atto delle dimissioni rassegnate dalla Consigliera Chiara Minelli dalla carica di Assessore regionale all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, per poi procedere alla designazione di un componente effettivo del Comitato misto paritetico per le servitù militari previsto dal Codice dell'ordinamento militare e di un componente supplente della Sottocommissione elettorale circondariale di Aosta.

Delle 10 interrogazioni, 8 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: proroga del personale ausiliario assunto tramite chiamata pubblica nelle Istituzioni scolastiche ed educative della Regione; utilità e vantaggi ottenuti dall'installazione di fototrappole per il conteggio dei lupi presenti sul territorio; possibilità per i componenti degli organi societari del gruppo CVA di partecipare all'avviso di selezione per l'incarico di Direttore generale; attività di bonifica da amianto condotte dal GEIE del Traforo del Monte Bianco; variazioni di velocità media del 4G sul territorio regionale; pubblicazione del bando affitti di edilizia residenziale pubblica 2021; strumentazione in dotazione alle Unità speciali di continuità assistenziale (USCA); problematiche relative alla gestione dei bar all'interno dei presidi ospedalieri.

Il gruppo Pour l'Autonomie ha presentato le altre 2 interrogazioni: una chiede notizie della soluzione dei conflitti relativi al confine italo-svizzero, l'altra informazioni sui titoli obbligazionari depositati sui buoni fruttiferi postali dall'Agenzia regionale per l'edilizia residenziale.

Delle 42 interpellanze iscritte all'ordine del giorno, 36 sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste, di cui  21 rinviate dalla precedente adunanza, e riguardano: proiezione di segni distintivi della Regione su monumenti o edifici in occasione di ricorrenze regionali; autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande durante la festa di fine "Ramadan"; revoca di eventuali incarichi affidati a soggetti indagati per concorso esterno in associazione di stampo mafioso; criteri di revisione della legge regionale n. 17/1985 in materia di circolazione di veicoli a motore sul territorio regionale; attuazione in funzione preventiva degli interventi di pulizia degli alvei della Dora; illuminazione notturna del Castello di Issogne; recupero dell'ex Priorato di Saint-Bénin ad Aosta; sviluppo e rilancio turistico della bassa Valle; eventuale statalizzazione dell'Istituto Musicale pareggiato della Valle d'Aosta; coerenza della Carta dei servizi della Cittadella dei Giovani con lo spazio concesso a un cantante nell'ambito del programma "Rima in cittadella"; organizzazione e gestione della dotazione organica di Finaosta Spa; azioni per evitare la creazione di classi sovraffollate nella scuola secondaria di primo grado; sostegno dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità durante la sospensione della didattica in presenza; rispondenza della programmazione della Cittadella dei Giovani agli obiettivi della legge regionale n. 12/2013 sulle politiche a favore dei giovani; studio relativo all'individuazione di linee guida per l'uso promiscuo di strutture pubbliche in coabitazione con altre attività compatibili; intendimenti del Governo regionale in merito alla chiusura definitiva della discarica di Pompiod; compatibilità dell'ipotesi di riattivazione della tratta Aosta/Pré-Saint-Didier con l'accesso dalla "Porta Sud" della città di Aosta; problematiche inerenti la retribuzione di dipendenti di una società affidataria del trasporto pubblico per disabili; interventi di aggiornamento normativo e di natura strutturale del sistema di gestione delle acque reflue regionali; predisposizione di un piano di programmazione regionale in materia di promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico; sviluppo di un nuovo piano di copertura in banda ultralarga per garantire l'uniformità di collegamento Wi-Fi su tutto il territorio regionale; utilizzo dell'edificio sede dell'ex Centrale del latte e dell'area annessa; messa in sicurezza della strada Sarrasins a Châtillon; sperimentazione del 5G sul territorio regionale; creazione di un archivio unico regionale relativo all'affidamento di lavori pubblici mediante procedura negoziata; proroga del voucher a favore delle famiglie con bambini frequentanti gli asili nido pubblici e privati; verifica della rispondenza alle norme in materia antisismica dell'ospedale Parini; possibilità per i lavoratori stagionali che provengono da fuori regione di ricevere la seconda dose vaccinale in Valle d'Aosta; problematiche relative alle disdette di prenotazioni vaccinali con poco preavviso temporale; adozione di un sistema rapido di allerta per il tracciamento dei contatti; modalità di utilizzo da parte dell'Azienda USL dei fondi ricevuti a titolo di donazione da privati per l'emergenza Covid; problemi inerenti il contatto telefonico dell'USL per l'emergenza Covid; inserimento delle scelte operate in merito all'area sanitaria temporanea di Variney nell'ambito della riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale; coerenza tra i progetti relativi al futuro dell'ospedale Parini e l'adesione da parte dell'Azienda USL alla convenzione per l'affidamento di un multiservizio tecnologico integrato; oneri per l'assistenza di pazienti affetti da gravi disabilità ricoverati presso le Residenze sanitarie assistenziali (RSA); avvio di una campagna vaccinale del settore turistico in funzione dell'avvio della stagione estiva.

Sei sono invece le interpellanze depositate dal gruppo Pour l'Autonomie, di cui 5 rinviate dalla scorsa adunanza: stato delle interlocuzioni con lo Stato per l'introduzione di una specifica normativa per la riapertura degli impianti a fune; valorizzazione dei simboli religiosi presenti lungo i sentieri della regione; riformulazione delle tariffe per l'accesso a castelli, musei e mostre in vista delle prossime aperture; ampliamento del parco idroelettrico della CVA Spa attraverso l'acquisto di centraline in vendita sul territorio regionale; riduzione del costo del pedaggio autostradale a favore dei turisti e dei residenti; mitigazione del rischio valanghivo o idrogeologico in Val Ferret.

Il Consiglio discuterà anche 5 mozioni, di cui quattro rinviate dalla precedente adunanza. Il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha depositato una mozione sulla promozione e valorizzazione dei percorsi della Via Francigena pedonale. Delle 4 rinviate, una è congiunta dei gruppi Vda Unie e Union Valdôtaine in merito all'istituzione di un tavolo di lavoro per l'aggiornamento del contratto regionale degli esaminatori abilitati per patente di guida operanti presso la Motorizzazione civile; le altre tre sono a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste, volte a: garantire attraverso le future ordinanze regionali l'attività di ristorazione anche all'interno dei locali; richiedere al Ministro della salute, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico, l'esclusione per l'intero territorio regionale o per porzioni dello stesso dall'applicazione delle limitazioni previste per la zona rossa e arancione; introdurre ulteriori differenziazioni nella raccolta dei dati sui contagiati da Covid-19.

L'Assemblea proseguirà i propri lavori in sessione europea e internazionale. All'ordine del giorno figurano due punti:la relazione sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione nel biennio 2019-2020, ai sensi della legge regionale 16 marzo 2006, n. 8, nonché le linee di indirizzo programmatiche per le attività di rilievo europeo e internazionale della Regione per la 16a Legislatura, su cui la prima Commissione "Istituzioni e autonomia" il 6 maggio ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l'astensione del gruppo Lega VdA.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

 

MM

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Comunicato n° 301 del 24 maggio 2021
Ordine del giorno suppletivo del Consiglio: iscritto un disegno di legge

 

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocata in via ordinaria, nonché in sessione europea e internazionale, mercoledì 26 e giovedì 27 maggio 2021, è stato integrato da un disegno di legge che contiene disposizioni straordinarie in materia di elezioni comunali per l'anno 2021. L'atto legislativo, su cui relazionerà il Consigliere Giulio Grosjacques (UV), è stato approvato all'unanimità dalla prima Commissione "Istituzioni e autonomia" nella riunione del 20 maggio.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

SC

 

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Comunicato n° 303 del 26 maggio 2021
Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Alberto Bertin

 

In apertura dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 26, e domani, giovedì 27 maggio 2021, il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin, ha rivolto un pensiero ad Alessandro Letey e Alfredo Canavari, i due free-rider che hanno perso la vita travolti da una valanga sul versante francese del Monte Bianco, e alle vittime dell'incidente della funivia Stresa-Mottarone, esprimendo il cordoglio di tutta l'Assemblea regionale.

Il Presidente Bertin ha anche riferito che l'Ufficio di Presidenza ha deliberato la ricevibilità della petizione popolare contro l'apertura di una cava di ghiaia in frazione Chetoz nel comune di Quart, depositata il 3 maggio e sottoscritta da 99 cittadini. L'iniziativa è stata assegnata alle Commissioni consiliari terza e quarta. Entro novanta giorni dalla presentazione, l'argomento dovrà essere sottoposto all'esame dell'Aula consiliare, il cui iter può concludersi con l'approvazione di una risoluzione diretta a far partecipi gli organi competenti delle necessità esposte.

 

SC

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Comunicato n° 304 del 26 maggio 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

 

Nelle sue comunicazioni al Consiglio del 26 maggio 2021, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha riferito: «Nel corso dell'ultima settimana non si sono svolti incontri straordinari con il Governo nazionale, si è tenuta soltanto una riunione interlocutoria con i Ministri sul trasporto pubblico locale per affrontare la questione della ripresa delle scuole a settembre, in modo da condividere le soluzioni migliori per poter garantire il 100% in presenza

«Finalmente, anche in Valle d'Aosta nell'andamento pandemico si è registrato un miglioramento importante e speriamo tutti sia definitivo - ha proseguito Erik Lavevaz -. Abbiamo così potuto fare qualche passo in avanti per quanto riguarda le riaperture, condivisi con l'unità di supporto: abbiamo anticipato a venerdì 28 maggio la ripresa dell'attività di ristorazione al chiuso, potendo far sfruttare al meglio il ponte del 2 giugno. È stato anche attivato il servizio sperimentale, nell'intento di farlo diventare strutturale, della gratuità dei tamponi per gli usi previsti dal green pass

Il Presidente della Regione ha parlato anche della tragedia della funivia del Mottarone, «un dramma che ci tocca sia per la vicinanza territoriale, sia per la terribile analogia con l'incidente che si è verificato in Valle d'Aosta nel 1983: due impianti molto diversi, ma due incidenti simili, che hanno causato vittime e ma hanno visto due giovani vite salvarsi. Sperando che il piccolo Eitan possa avere presto una prognosi di guarigione, esprimo, a nome del Governo regionale, il cordoglio della comunità valdostana e le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiesto «quali sono le motivazioni per cui le riaperture della ristorazione al chiuso inizieranno venerdì 28? C'è una scelta tecnico scientifica? Ci auguravamo maggior coraggio: se una deroga viene fatta, si deve basare sulle esigenze del territorio. Teniamo presente che i recenti assembramenti di decine di migliaia di persone a Milano per festeggiare lo scudetto non hanno comportato un incremento dei contagi. Non vorrei che l'apertura fissata a venerdì sia stata mirata ad evitare un'impugnazione

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha replicato: «Queste ordinanze sono fatte in deroga alle norme nazionali e sottese a trovare il giusto equilibrio tra l'aspetto sanitario e quanto possibile fare a livello amministrativo. Ci troviamo sempre a muoverci al limite. Anche in questo caso, c'è stata un'attenta riflessione all'interno dell'unità di supporto: inizialmente si era pensato di partire da lunedì 24, ma la parte sanitaria ha rilevato che i dati dell'incidenza relativa erano ancora alti rispetto ad altre regioni; si è così ritenuto di partire dal venerdì, salvando il week-end e il ponte successivo. Per fortuna i dati stanno andando nella direzione giusta. Si tratta di utilizzare il buon senso, il coraggio non c'entra. La responsabilità sull'emanazione di questo tipo di ordinanze ricade sul Presidente della Regione

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha rappresentato alcune criticità segnalate dal mondo della scuola: «Le quarantene a seguito di possibili contatti riguardano anche i docenti vaccinati con la seconda dose. È una direttiva nazionale, ma è un meccanismo che porta la scuola a impantanarsi. Ci sono state valutazioni in merito, anche per procedere con ordinanze mirate?»

Il Presidente della Regione ha confermato: «La problematica è già oggetto di considerazioni. Ci si basa su indicazioni sanitarie nazionali e speriamo che questo meccanismo possa essere rivisto, nell'auspicio che non siano più necessarie le quarantene

 

MM

 

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Comunicato n° 305 del 26 maggio 2021
Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni dell'Assessore Chiara Minelli

 

Nella seduta mattutina del 26 maggio 2021, dopo un ampio dibattito politico, il Consiglio Valle ha preso atto delle dimissioni della Consigliera Chiara Minelli dalla carica di Assessore all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile, rassegnate il 14 maggio scorso.

Con la presa d'atto, le dimissioni diventano efficaci: il Presidente della Regione ha assunto ad interim le funzioni assessorili fino all'elezione del nuovo Assessore.

Le motivazioni delle dimissioni

Richiamando il «dissenso espresso sulla risoluzione dell'ospedale che accelerava la progettazione esecutiva della variante al progetto di ampliamento, scelta che reputo non sufficientemente ponderata», la Consigliera Chiara Minelli ha specificato che «questo episodio ha fortemente accentuato un disagio preesistente che in parte deriva dalle mie condizioni di salute, ma anche dalla constatazione delle difficoltà a svolgere una proficua attività amministrativa su vari e importanti dossier. Progetto Civico Progressista ha deciso di partecipare ad una coalizione di maggioranza sulla base di un accordo di programma definito con tre gruppi autonomisti: una mediazione che è partita da punti di vista diversi su vari aspetti, ma che nella sua sintesi e nel suo insieme conteneva una visione accettabile e degli obiettivi utili per la comunità valdostana. Speravo allora in una collaborazione più lunga e produttiva: purtroppo nei mesi successivi all'accordo mi sono resa conto che per alcuni esponenti della maggioranza, e anche di spicco, quel documento programmatico contava poco. Questa scarsa coerenza rispetto al programma è uno dei principali motivi per cui in questi sette mesi mi sono sentita spesso a disagio e anche fuori luogo.»

La Consigliera ha quindi citato una serie di esempi: «L'ostilità o comunque la freddezza sull'elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta; l'atteggiamento di ostruzionismo sul Piano regionale dei trasporti, atto che la Valle d'Aosta aspetta da 24 anni e che ho portato più volte in Giunta, non per approvarlo ma solo per trasmetterlo alla Valutazione ambientale strategica; i ripetuti rinvii anche rispetto alla proposta di ridefinire chiaramente il ruolo futuro dell'aeroporto regionale abbandonando una fallimentare opzione di aeroporto commerciale; la vicenda delle discariche di Pompiod e Chalamy, per le quali, con gli uffici competenti, avevo predisposto un disegno di legge per aggiornare la normativa regionale, ma che è stato bloccato; l'avvallo della progettazione definitiva del collegamento funiviario nel vallone delle Cime Bianche, pur essendo il mandato del Consiglio regionale relativo agli studi preliminari; il mancato esame da parte delle Commissioni consiliari della Road Map per una Valle d'Aosta fossil fuel free, passata in Giunta a febbraio.»

«Non ho sbattuto nessuna porta - ha aggiunto la Consigliera Minelli -, ma certo non posso assistere inerte a voti che non condivido e ad atteggiamenti che impediscono di operare proficuamente. Dalle dimissioni sono passati 12 giorni, ma purtroppo sotto l'aspetto politico non mi pare che sia emersa finora la volontà di un confronto reale sulle questioni che hanno portato alle stesse. Do atto al Presidente della Regione di aver ascoltato le argomentazioni mie e della collega Guichardaz e di aver fatto i passi opportuni per riaprire il dialogo, ma ben diverso è stato finora l'atteggiamento di altri consiglieri ed esponenti politici della maggioranza. E così due giorni fa una riunione che doveva essere finalmente di confronto costruttivo, con lo scopo di capirsi e ragionare, ha visto gli interventi del solo Presidente e di quattro esponenti di PCP e un sorprendente silenzio di tutti gli altri.»

«La Valle d'Aosta sta uscendo da un periodo drammatico - ha concluso la Consigliera -: grazie soprattutto alla campagna di vaccinazioni si incominciano ad intravvedere le possibilità di una ripresa della vita normale e dell'economia. È del tutto evidente che non è opportuno provocare delle crisi di maggioranza in una fase come questa, ma il buongoverno esige anche chiarezza di idee, prospettive, strategie per guardare lontano e non solo per gestire gli interventi di ordinaria amministrazione. L'attuale maggioranza può ben operare se effettivamente affronta i problemi, li mette a fuoco e dà delle risposte convincenti e condivise. Da parte di tutto il gruppo PCP e anche da parte mia c'è la massima disponibilità per unire le energie, per collaborare, ma la stessa disponibilità ci deve essere da parte di tutti. Se si pensa di continuare come nei mesi passati in cui spesso è mancata anche la lealtà rispetto al lavoro di esponenti della Giunta a mio avviso non si fanno cose utili per la comunità valdostana.»

Il dibattito in Aula

Il Vicecapogruppo di PCP, Paolo Cretier, ha sostenuto: «È necessario proseguire con questa maggioranza e limare le incomprensioni che ci sono state. Il nostro gruppo sostiene questa maggioranza che, in questo momento di pandemia e crisi economica, deve operare con celerità: il tempo è ancor più prezioso per cercare di sostenere le attività e la comunità. Il nostro gruppo ha contribuito alla stesura di provvedimenti legislativi, che hanno visto la luce anche col supporto della minoranza; il confronto tra i gruppi consiliari deve essere mantenuto, in modo da risolvere i temi che premono sulla Valle d'Aosta. Ci sono ancora tasselli da mettere a posto, è quindi opportuna una dialettica per creare la stabilità di cui la comunità ha bisogno. Ci sono state incomprensioni, siamo un soggetto plurimo con diversità di vedute su certi temi, ma sono convinto dell'idea di proseguire. Certo, va fatto uno sforzo per guardare al futuro, trovando un equilibrio per svolgere il programma che abbiamo sottoscritto. Il programma di PCP era molto dettagliato, per arrivare a quello di Legislatura ci sono stati compromessi ma anche condivisioni. Per noi il faro resta il DEFR, votato da 21 consiglieri di maggioranza. Così come per il tema dell'ospedale, i valdostani hanno bisogno di risposte puntuali ai problemi, che non devono essere procrastinati. Altre questioni andranno affrontate e faranno scaturire discussioni, ma ci deve essere sempre un confronto serio, che porti rapidamente alle soluzioni che possano dare sviluppo alla nostra regione.»

Il Vicecapogruppo di Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato che «la celerità con la quale si è costruita la nuova maggioranza non è stata buona consigliera: è vero che bisognava gestire una pandemia con scelte da portare avanti in fretta, ma sul programma c'erano troppi punti aperti, troppi aspetti non risolti. Aspetti che abbiamo sollevato, non per speculazione politica, ma perché riteniamo necessario l'approfondimento di alcuni temi per poter governare: forse avevamo ragione sul dossier Cime Bianche; sul discorso rifiuti, sarebbe utile capire dalla Giunta quale sia il futuro della sua gestione; riguardo all'elettrificazione della ferrovia, evidenzio che i fondi previsti dal PNRR dovranno essere effettivamente riconosciuti e che sarebbe quindi opportuno avere un piano B per non perdere occasioni. All'epoca, fare presto non ha sortito un programma completo: la colpa non è dell'Assessore Minelli, ma di chi deve coordinare l'azione di governo e dirimere i problemi. Chi è chiamato a coordinare deve pensare al significato di certi silenzi e al significato stesso del suo silenzio: se oggi nulla verrà detto da parte sua non ci sarà solo un problema all'interno della sua maggioranza ma sulla gestione futura della consiliatura.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha espresso «invidia alla collega Minelli perché non ha mai un dubbio, è sempre dalla parte della ragione e non mette mai in discussione la sua attività. Ha però sottaciuto che del gruppo del PCP, cinque hanno votato diversamente dalla sua opinione: prima di accusare gli autonomisti, avrebbe dovuto chiarire all'Aula perché la sua posizione in PCP è minoritaria. Le riconosco che ha intrepretato in maniera autentica il pensiero di coloro che l'hanno votata, portando avanti in modo integralista le sue azioni senza tenere conto della comunità valdostana nella sua interezza, come nel caso delle discariche o del collegamento di Cime Bianche. In questi mesi abbiamo discusso di argomenti che avranno ricadute soltanto tra diversi anni: parliamo della riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier pur trovandoci in una situazione emergenziale, di crisi, con persone che non sanno come arrivare a fine mese. Il mio giudizio come Assessore è negativo: ha intrepretato il suo ruolo come delega, senza confrontarsi con le Commissioni, col Consiglio, con la maggioranza. Si è Assessori della Valle d'Aosta, non dei Comitati. Confermo che questa maggioranza esiste, non c'è alcun caos. Noi andremo avanti, cercando sempre il dialogo, la sintesi di posizioni senza mortificare gli alleati e senza scaricare sugli altri eventuali insuccessi.»

«Lo avevamo già detto il 20 ottobre - ha osservato il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel - quando pareva già chiaro quanto le posizioni fossero distanti. Il programma di Legislatura era troppo aperto, con troppi punti lasciati senza una linea. Noi siamo sempre stati collaborativi laddove condividevamo le azioni di governo; noi non siamo il gruppo consiliare dei "no" così come non abbiamo mai alzato i toni in quest'Aula. Ma questo momento storico necessita di idee chiare e condivise, la Valle d'Aosta ha bisogno di una maggioranza chiara, con obiettivi sicuri. La Valle d'Aosta è pronta per la ripartenza, ma dobbiamo sapere dove vogliamo andare: l'immobilismo di questi mesi ha dimostrato che non è così. Speriamo ora di capire chi fa parte della maggioranza e cosa vuole fare. Ad oggi questo non ci è assolutamente chiaro: è ora di ripartire e non possiamo più aspettare gli eventi

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian ha parlato di «un momento surreale per la nostra comunità: non è il momento delle dimissioni, delle rinunce, né dei primi della classe, è il momento di avere ben chiare le priorità e trovare soluzioni, facendo funzionare al meglio la macchina pubblica e restando coi piedi per terra. La politica implica mediazione, avere la voglia di dialogare con gli altri, senza arroccarsi sulle proprie posizioni. La collega Minelli in questi mesi si è impegnata molto, ma talvolta ha dato l’impressione di tendere a scaricare sugli altri le responsabilità scomode e a voler prendere tempo, rinviando le decisioni più delicate. Sono atteggiamenti che chi governa in questo momento storico non può permettersi. L’ambiente è il bene più prezioso di cui dispone la Valle d'Aosta: non bisogna trovare i buoni e i cattivi, c'è la necessità di avere una visione, un percorso, la volontà di creare le condizioni di salvaguardia, di sostenibilità. L'ambientalismo reale, proficuo, in Valle d'Aosta c'è, nonostante ci sia anche quell'ambientalismo che dà pagelle senza trovare soluzioni. Sulle discariche, ho un dubbio: si voleva prendere tempo? C'era già l'intenzione di dimettersi e di lasciare sul tavolo questo problema? A pensare male a volte ci si azzecca. Su temi così delicati, non vanno illuse le persone: ci vuole correttezza, onestà intellettuale, capacità amministrativa. Il collegamento tra Alagna, Gressoney, Ayas, Valtournenche e Zermatt è uno degli atout dei prossimi trent'anni per la nostra regione; sappiamo che la collega Minelli ha sempre messo nero su bianco la sua contrarietà, ma ha votato a favore del DEFR, che diceva altro. La maggioranza, comunque, c'è

Per il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, «dispiace dover essere qui a discutere le dimissioni di un Assessore, giudichiamo negativamente i tempi e i modi. Fare parte di una maggioranza, soprattutto se eterogenea, comporta necessariamente una mediazione, e non ci si dimette se non si è d'accordo, soprattutto non lo si fa senza confrontarsi con i gruppi della propria stessa maggioranza. Non si può essere allo stesso tempo forza di lotta e forza di governo. Occorre essere sinceri e riconosco all'Assessora Minelli lo studio e la tenacia nella gestione dei dossier, ma avrebbe dovuto confrontarsi con maggiore fiducia con gli altri gruppi consiliari, senza troppi dogmi precostituiti; una fiducia che la maggioranza deve avere in tutti i suoi componenti e questo avvenimento deve servirci per migliorare il confronto e la condivisione. Vorrei capire se le dimissionarie facciamo ancora parte della maggioranza: noi aspettiamo una risposta. Ci dicano quale sarà il loro atteggiamento. Gli autonomisti sono coesi e non mettono in dubbio il programma di Legislatura: la maggioranza c'è, assicuriamo la continuità politica e amministrativa e facciamo sapere ai valdostani che queste dimissioni non ostacolano il nostro lavoro

Il Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha ribadito «piena solidarietà alla collega Minelli, a nome personale e di tutto PCP che le riconosce capacità e l'ottimo lavoro svolto. Chiara è una donna forte e tenace, che lotta per le sue idee e valori; per questo è stata spesso tacciata di ideologismo, di integralismo, ma quando una persona lotta per le idee portate avanti da un gruppo di persone è un valore aggiunto per la comunità. Le lobbies e gli interessi sono stati il male per la politica. È un caso che siano due donne ad aver dato le dimissioni? È un caso che si parli di istinto emotivo e che siano state proprio le donne, anche da banchi opposti, a lottare per quella risoluzione sull'ospedale? Non credo al caso: alla base c'è la volontà di approfondire, di far capire che un progetto nato nel 2010 non può essere pensato per il 2050 e scisso dallo stravolgimento della pandemia. Le regole dopo l'alluvione o il rogo del Traforo del Monte Bianco sono cambiate e analogamente avremmo dovuto trarre degli insegnamenti dalla pandemia. Il DEFR inizialmente parlava di dare corso al progetto, la formulazione attuale, votata dalla maggioranza, parla di verificare la compatibilità, riferita proprio ai bisogni della comunità. Mi dispiace che la presa d'atto delle sue dimissioni sia stata così celere, è inaccettabile che non ci sia stato nemmeno il tentativo di congelarle. Personalmente ritengo che lei abbia fatto bene.»

Il Consigliere della Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha chiesto: «Celerità per fare cosa? Sono passati sette mesi da quando governate: che risposte avete dato alla comunità? Oggi, i problemi sono risolti? La sinistra ha preso delle decisioni sui nodi cruciali non risolti fino ad ora? Non c'è un solo Assessorato che abbia prodotto qualcosa, a parte l'Assessorato della sanità che ha dovuto gestire una pandemia. Pensate di andare avanti così? Occupare delle poltrone non è governare: governare significa dare delle risposte concrete, avere obiettivi chiari e condivisi. Un'ultima domanda: uscite Minelli e Guichardaz, sulle tematiche dei punti programmatici non ancora risolte, il resto della sinistra che cosa farà?.»

«Il Governo non è in stallo, la maggioranza c'è e andrà avanti, cercando un giusto equilibrio all'interno delle forze politiche. Non era questo il momento opportuno di dare le dimissioni - ha affermato il Presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Spiace di essere in questa situazione, a pochi mesi dall'avvio della Legislatura. Ringrazio del lavoro svolto la collega Minelli, che non si è mai risparmiata. La Giunta regionale è un organo collegiale, in cui ci devono essere dialogo e confronto continui. E c'entra molto poco il fatto che siano uomini o donne. Gli Assessorati non sono compartimenti stagni: un'istanza può anche non andare avanti, può necessitare di un confronto politico e amministrativo, ma questa non è mancanza di lealtà.  Il programma di Governo, che in alcune parti è gioco forza generico, detta le linee programmatiche; il DEFR entra in un primo momento di dettaglio, ma bisogna poi concretizzare gli atti legislativi e amministrativi, sempre attraverso un confronto dell'organo collegiale di governo. E ciò non significa perdere tempo, ma trovare la giusta condivisione, il giusto modus operandi contemperando le priorità, all'interno di una condivisione consensuale. Priorità che, a causa del Covid, sono mutate. Ma questo non implica slealtà, uscire dal confine del programma di Legislatura

Il Consigliere di PCP Antonino Malacrinò si è detto «imbarazzato: le dimissioni non sono state concordate, né con la maggioranza né con il resto del gruppo. Certo diventa difficile lavorare con chi non si confronta con i suoi compagni e quando le scelte vengono dettate dall'esterno. PCP è composto da diverse forze politiche: per questo quando si parla a nome del gruppo, gli interventi dovrebbero essere condivisi.»

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 306 del 26 maggio 2021
Approvato il disegno di legge per le elezioni comunali nel 2021

 

Nella seduta del 26 maggio 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni straordinarie in materia di elezioni comunali nel 2021.

In considerazione del perdurare dell'emergenza pandemica e analogamente a quanto previsto dallo Stato per le consultazioni elettorali della primavera 2021, i tre articoli del provvedimento legislativo disciplinano il differimento a una domenica compresa tra il 15 settembre e il 30 novembre delle elezioni del Consiglio comunale di Ayas, che si sarebbero dovute tenere tra il 1° maggio e il 15 giugno. Inoltre, si prevede che vengano inserite nella stessa tornata elettorale anche le elezioni dei Consigli comunali che potrebbero essere rinnovati per motivi diversi dalla scadenza naturale del mandato.

Il Consigliere Giulio Grosjacques (UV), illustrando il provvedimento «che è stato predisposto nell'ambito della competenza primaria della nostra Regione in materia di elezioni comunali», ha precisato la possibilità «che siano indette le elezioni del Consiglio comunale di Saint-Pierre, per cui ad agosto scadranno i diciotto mesi di Commissariamento. Si resta ovviamente in attesa del pronunciamento del Ministero dell'interno

Il Consiglio ha anche designato Francesco Maria Gentile componente effettivo del Comitato misto paritetico "servitù militari" (in sostituzione di Giovanni Seghi, che ha rinunciato all'incarico l'11 febbraio) e Paola Iseglio in qualità di componente supplente della Sottocommissione elettorale circondariale di Aosta (in sostituzione di Ercole Balestrieri, che ha rinunciato all'incarico il 9 febbraio).

Il Comitato per le "servitù militari" è previsto dal decreto legislativo n. 66/2010 "Codice dell'ordinamento militare" per l'esame dei problemi connessi all'armonizzazione tra i piani di assetto territoriale e di sviluppo economico e sociale della regione e i programmi delle installazioni militari e delle conseguenti limitazioni; la Commissione e la Sottocommissione elettorale circondariale di Aosta si occupano della tenuta e della revisione delle liste dell'elettorato attivo.

 

MM-SC

 

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Comunicato n° 307 del 26 maggio 2021
Interrogazione sul confine italo-svizzero al Rifugio Guide del Cervino

 

La questione dei conflitti relativi al confine italo-svizzero al rifugio Guide del Cervino è tornata in discussione in Aula con l'interrogazione posta nella seduta del 26 maggio 2021 dal gruppo Pour l'Autonomie, che ha voluto conoscere le azioni poste in essere con il Governo centrale e ha chiesto se vi siano stati, ultimamente, dei riscontri da parte dei Governi italiano e svizzero.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha ricordato che «il percorso è già stato individuato nel 2016, quando a seguito delle iniziative della Presidenza della Regione di allora, la Commissione mista per la manutenzione del confine italo-svizzero si era pronunciata favorevolmente su una possibile soluzione, condivisa con Valtournenche, Ayas e Zermatt, che compensava la cessione dell'area su cui insistono il rifugio delle Guide del Cervino, la scuola di sci del Cervino e l'arrivo della funivia del Plateau Rosa con un'area del comune di Ayas sulla Gobba di Rollin. La questione esula dalle competenze regionali e compete alle autorità statali e confederali. Evidenzio che dal 2016 a oggi non ci sono state particolari problematiche, ma condivido sul fatto che si debba trovare una soluzione definitiva, per quanto definitivo possa essere un confine che segue la cresta del ghiacciaio e che potrebbe ancora modificarsi nei prossimi decenni. Il Senatore Lanièce ha sollecitato una risposta definitiva al Governo italiano, ma ad oggi non ho aggiornamenti.»

Il Consigliere Augusto Rollandin, nella replica, ha evidenziato: «Il tema è molto delicato, ma dal 2016 non si è fatto più niente: il rifugio è stato costruito con risorse delle Guide del Cervino, ma noi stiamo lì a guardare. È difficile immaginare che questa vicenda si risolva da sola, sapendo che il rifugio è un punto di riferimento sia per noi che per gli svizzeri. Se non troviamo una soluzione ora che non sia collegabile al ghiaccio che si scioglie, rischiamo di perdere un gioiello delle nostre montagne. La invito a dare un segnale rispetto all'interesse della Valle d'Aosta a risolvere questa questione.»

 

SC

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Comunicato n° 308 del 26 maggio 2021
Interrogazione sulla bonifica da amianto al Traforo del Monte Bianco

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto un'interrogazione in merito alle attività di bonifica da amianto condotte dal GEIE del Traforo del Monte Bianco a seguito della scoperta di tracce di fibre di amianto in alcune strutture della galleria, chiedendo, in particolare, se la sospensione dei lavori sull'impalco stradale e le eventuali attività di bonifica incidano significativamente sul cronoprogramma di realizzazione degli interventi di risanamento.

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha innanzitutto sottolineato: «Il futuro della struttura, in progressivo invecchiamento, sarà all'attenzione di questo Consiglio nel corso della Legislatura ma, trattandosi di una struttura a carattere binazionale, sarà trattato anche dalle autorità francesi.»

Entrando nel merito dell'interrogazione, l'Assessore Caveri ha riferito: «In relazione al rilevamento su alcune condutture di traforo della presenza di amianto, sono state sospese le attività di sostituzione degli elementi di impalcato stradale, dando quindi corso a ispezioni, verifiche e prelievo del materiale sospetto; si è anche proceduto all'analisi dell'aria per valutare fibre di amianto in sospensione: analisi, questa, per fortuna risultata negativa. È comunque in corso un'ulteriore attività ispettiva e di prelievo dei campioni per individuare tutte le tubature che dovranno essere oggetto di bonifica nella zona di cantiere, da concludersi entro la prossima settimana

«Attualmente, i lavori, dopo un avanzamento pari a circa il 30% degli elementi della soletta dell'impalcato, sono sospesi, in attesa delle necessarie autorizzazioni dell'Ispettorato del lavoro francese - ha aggiunto l'Assessore alle partecipate -. Il calendario di chiusure precedentemente comunicato non è più valido e, ad oggi, non si dispongono di informazioni sufficienti per stabilirne uno nuovo. In ogni caso, a giugno saranno numerose le interruzioni notturne per manutenzioni. Abbiamo fatto presente alle autorità del Traforo questa situazione: occorre riflettere sempre meglio sulle modalità di svolgimento di lavoro in galleria, soprattutto nel periodo estivo in cui il traffico è più sostenuto

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha concordato «sull'esigenza di concentrare l'attenzione sull'invecchiamento progressivo delle strutture, del Traforo del Monte Bianco, come del Traforo del Gran San Bernardo, ma va anche monitorata la situazione della frana di Quincinetto. Le problematiche si acuiscono perché in tutti e tre i casi occorre rapportarsi con controparti e spesso bisogna contemperare gli interessi degli uni e degli altri. Se l'orizzonte di Legislatura può essere importante per il futuro del Traforo, è proprio in questo periodo che vanno prese decisioni e definiti i rapporti con il governo francese, soprattutto a Chamonix, dove la sensibilità è più alta. Attenzione particolare non solo alla fruibilità del tunnel, ma anche alla circolazione e sugli interventi che riguardano gli accessi, date le problematiche per i flussi veicolari che interessano direttamente le aree limitrofe al traforo. Oltre a mantenere alta la guardia su quelle che possono essere le problematiche dei lavori di manutenzione e di consolidamento, mi auguro che ci sia piena condivisione col territorio

 

MM

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Comunicato n° 309 del 26 maggio 2021
Interrogazione sui buoni fruttiferi postali dell'ARER

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha interrogato il Governo regionale sull'ammontare dei titoli obbligazionari depositati sui buoni fruttiferi postali dall'Agenzia regionale per l'edilizia residenziale, da cui derivano interessi attivi.

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha riferito: «Nel 2003, a seguito di un'eccedenza di cassa oggetto di possibile investimento per complessivi 3,5 milioni, l'ARER aveva dato mandato al Direttore di svolgere un'indagine conoscitiva presso Poste Italiane e quattro istituti bancari al fine di individuare un investimento economico per un anno. A conclusione, era stato stabilito di sottoscrivere buoni fruttiferi postali dematerializzati per 3,5 milioni di euro per la durata di almeno dodici mesi, con capitale garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti con interesse lordo di 2,5%; trascorsi i dodici mesi, l'interesse aumenta a 3.35%, con capitalizzazione bimestrale. Al 31 dicembre 2020, il valore complessivo maturato è risultato essere di 8 milioni 140 mila euro, corrispondente a un valore di rimborso al 20 maggio 2021 di 7,5 milioni. In considerazione della scadenza a marzo 2023 dei buoni, l'utilizzo di tali somme potrà essere oggetto di indirizzo all'ARER per il 2022 da parte dell'Amministrazione regionale, anche in un'ottica di integrazione con gli interventi previsti da bandi nazionali.»

Il Consigliere Mauro Baccega, nella replica, ha sottolineato: «I fatti confermano che la scelta di allora fu oculata: ritrovarsi oggi con un valore di 8,1 milioni di euro, di cui 7,5 milioni accessibili, rappresenta un tesoretto che l'ARER potrà mettere a disposizione nei momenti di crisi. Nell'ultimo Consiglio abbiamo votato una mozione che invita il Presidente e il Direttore dell'ARER a confrontarsi con la Commissione consiliare competente: in quella sede potremo indicare eventuali suggestioni su come collocare queste risorse che saranno a disposizione al più presto.»

 

SC

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Comunicato n° 310 del 26 maggio 2021
Interpellanza sulla pulizia degli alvei della Dora e degli affluenti

 

La pulizia degli alvei della Dora e dei suoi affluenti è stata al centro di un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 26 maggio 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«La pulizia dei fondali e cura degli argini - ha affermato il Consigliere Dino Planaz - concorrono a scongiurare il rischio di esondazioni e allagamenti, ma ci risulta che, oltre agli interventi in urgenza, nessuna azione utile a prevenire danni sia stata intrapresa dall’ottobre scorso, quando le avversità atmosferiche hanno provocato danni. È previsto un programma per la pulizia degli alvei? Chiediamo che ci siano dettagliati gli interventi stabiliti, da attuare in funzione preventiva.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, premettendo che «non corrisponde al vero che oltre agli interventi in urgenza, nessuna azione utile a prevenire danni sia stata intrapresa dall’ottobre scorso ad oggi e negli anni che furono», ha evidenziato che «il Governo e gli uffici operano continuativamente su tutto il reticolo idraulico regionale individuando le situazioni di pericolo, progettando e realizzando gli interventi necessari, compresa l’asportazione di materiale inerte dall’alveo e di piante, laddove si riducano in maniera consistente le sezioni di deflusso delle acque. Non solo sono stati eseguiti diversi interventi di asportazione del materiale depositato negli alvei immediatamente dopo l’evento di piena dell'ottobre 2020, ma, parallelamente, la Struttura opere idrauliche ha altresì definito un piano regionale di prelievo di materiale inerte, suddiviso in 10 lotti, che comprende la Dora di Rhêmes, i torrenti Savara, Chalamy ed Evançon oltre che vari punti della Dora Baltea. A seguito della pubblicazione del piano con invito a tutti coloro che abbiano interesse a prelevare il materiale inerte demaniale depositatosi nei tratti d'alveo indicati, sono stati assegnati tutti i lotti, eccetto uno.»

«Sia l'obiettivo del piano regionale di prelievo del materiale, sia la realizzazione degli interventi a seguito dell’evento alluvionale del 2020, sia le manutenzioni delle opere, già realizzate e in corso di progettazione - ha precisato l'Assessore - hanno lo scopo di garantire una preventiva funzione di sicurezza per il deflusso delle piene nei corsi d’acqua regionali, collocandosi quindi in un’ottica di prevenzione del rischio e di tutela del territorio. Evidenzio anche che il materiale depositato in condizioni normali raramente costituisce un grave pericolo perché è la dinamica del corso d’acqua stesso che crea una situazione di equilibrio tra deposito e asportazione. In condizioni di piena, qualunque sezione può essere oggetto di deposito di materiale e ostruire in pochi minuti l’alveo del corso d’acqua: il deposito può diventare pericoloso laddove l’alveo è stato regimato e privato della sua possibilità di divagazione per favorire l’uso dei terreni limitrofi, ed è quindi anche in quest’ottica che si deve orientare l’azione di prevenzione. L'impegno complessivo degli interventi si sostanzia in un importo di 2,8 milioni di euro.»

Il Consigliere Planaz ha accolto con «piacere che si sia dato corso a numerose iniziative per pulire i corsi d'acqua. Tuttavia, se si transita lungo la Dora si può vedere che molti punti necessitano ancora di interventi immediati. Evidenzio inoltre che nella stagione estiva basta un temporale per far innalzare improvvisamente le acque: sarà quindi importante che la pulizia degli alvei dei torrenti sia assicurata proprio per evitare che si creino danni nelle aree circostanti.»

 

SC

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Comunicato n° 311 del 26 maggio 2021
Interpellanza sullo sviluppo turistico della bassa Valle

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, si è parlato di sviluppo e rilancio turistico della bassa Valle discutendo un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Dennis Brunod, nell'illustrazione, ha rilevato come «secondo gli amministratori locali, uno dei principali motivi che impedisce di fare turismo in bassa Valle sia soprattutto la mancanza di una figura che coordini, che crei i pacchetti turistici e soprattutto si occupi del reperimento delle risorse necessarie. È fondamentale fare sistema, come sta accadendo tra il Parco Mont Avic e il Forte di Bard. Per arrivare alla definizione sia dell'Ente unico sia del marchio ombrello, di cui si è già discusso e che è stata inserita nel DEFR, le tempistiche non sono brevi, ma il territorio della bassa Valle necessita fortemente di incentivare il turismo: attraverso quali modalità e tempistiche si intende procedere per centrare l'obiettivo del rilancio? Sarebbe ipotizzabile l'istituzione di una Fondazione, come per esempio la Fondation Grand Paradis, che coordini tutte le operazioni relative alla promozione e valorizzazione della bassa Valle?»

«Per sostenere la ripartenza delle attività turistiche - ha risposto l'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, - l'Assessorato sta curando una serie di iniziative pubblicitarie e di comunicazione che, pur senza trascurare i principali mercati esteri, saranno indirizzate prioritariamente all'Italia e al turismo di prossimità. Dal mese di giugno sarà diffuso sulle principali reti nazionali uno spot televisivo, cui si accompagneranno annunci pubblicitari coordinati su carta stampata e sull'online. A questo, si affiancano altre iniziative, molte delle quali pensate per sostenere la crescita del "Cammino Balteo" e per rilanciare complessivamente l'attività turistica della bassa Valle: il 28 giugno, in abbinamento alla rivista "Dove" sarà distribuita una monografia dedicata alla Valle d'Aosta che, prendendo spunto dall'itinerario del "Cammino Balteo" dedicherà ampio spazio alle località della valle centrale e, in particolare, della bassa Valle; il 13 giugno, su La7 sarà trasmessa una puntata di "Bell'Italia" in cui saranno promossi, tra l'altro, i borghi di Issogne e di Arnad; tra maggio e giugno saranno realizzati sei video-reportage (che saranno diffusi sui siti Turistipercaso.it e altri) in cui Susy Blady e Patrizio Roversi raccontano alcune esperienze di visita, di cui una dedicata a Donnas e alla filiera dei cereali e della segale; al "Cammino Balteo" sarà poi dedicato un numero della nuova collana "Cammini, itinerari e luoghi d'Italia" acquistabile in abbinamento con il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport il 22 giugno; si stanno programmando viaggi stampa in estate con visite al Parco del Mont Avic e al Forte di Bard; in autunno si prevede di promuovere i nuovi itinerari di scoperta enoturistica nell'ambito del progetto "Route des vignobles alpins".»

In merito all'ipotesi di costituire una Fondazione per la bassa Valle come quella del Grand Paradis, l'Assessore ha sostenuto che «esiste già un soggetto per la bassa Valle che ha finalità analoghe a quelle della Fondation Grand Paradis: è l'associazione Forte di Bard. Il Forte ha infatti la mission di farsi volano dello sviluppo turistico del territorio e, in particolare, del rilancio dell'economia della bassa Valle oltre che di farsi promotore dell'intero sistema turistico regionale. Al momento, sono soci dell'associazione la Regione e la Fondazione CRT di Torino: tuttavia, possono entrare a farne parte tutti i soggetti che dichiarano di condividerne gli scopi, per cui, analogamente a quanto avviene per la Fondation Grand Paradis, potrebbero entrare i diversi portatori di interesse del territorio, tra cui Comuni, Unités des Communes e Parco Mont Avic. Sarebbe quindi un'inutile complicazione ipotizzare l'istituzione di un altro soggetto per valorizzare il territorio della bassa Valle. Preciso, infine, che sono state avviate interlocuzioni con le associazioni, i consorzi, gli enti locali per promuovere in modo coordinato l'offerta turistica della bassa Valle e anche con il Forte di Bard per favorire una sempre più stretta azione di coordinamento con il territorio.»

Nella replica, il Consigliere Brunod ha osservato: «Il Forte di Bard e il Parco del Mont Avic hanno già fatto tante azioni per rilanciare il turismo in bassa Valle, ma non è sufficiente. La bassa Valle possiede molte peculiarità che vanno opportunamente valorizzate. La forma giuridica dell’associazione potrebbe rappresentare un po’ un limite riguardo alle diverse necessità espresse dagli amministratori della bassa Valle: le chiedo di mettersi in contatto con loro per coordinare al meglio gli interventi per promuovere il territorio. Mi auguro che le iniziative pubblicitarie pianificate servano a rilanciare effettivamente la ripartenza. Con piccoli sforzi si possono ottenere grandi risultati.»

 

SC

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Comunicato n° 312 del 26 maggio 2021
Interpellanza sulle tariffe per l'accesso a castelli, musei e mostre

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha parlato della rimodulazione della bigliettazione per l'accesso a castelli, musei e mostre in regione.

«L'Assessore Guichardaz, nello scorso gennaio, in Aula aveva annunciato delle novità - ha ricordato il Capogruppo Marco Carrel -, tra le quali anche la gratuità per tutti i visitatori con meno di 25 anni. Vorremmo capire le basi su cui si è fondata questa decisione: prendendo come base l'analisi del 2019, con la nuova tariffazione, a quanto ammontano le minori entrate previste? Quanti ragazzi, dai 6 ai 25 anni, che attualmente hanno diritto a un biglietto ridotto, frequentano i nostri siti? Si prevede anche un cambio delle tariffe contrattuali con Abbonamenti musei? Vorremmo infine conoscere l'intenzione del Governo su un'eventuale nuova riforma delle tariffe in vista delle prossime aperture dei castelli di Aymavilles e Saint-Pierre

L'Assessore ai beni culturali, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto: «L'idea della gratuità dai zero ai 25 anni nasce dall'intento di sensibilizzare i giovani. La fase sperimentale, che abbiamo previsto dal 1° luglio al 31 dicembre prossimi, va proprio nella direzione di creare circuito intorno al mondo della cultura, eliminando anche la barriera economica e catturando l'interesse del mondo giovanile. Segnalo che 8/9 biglietti ogni 10 vengono staccati per gli adulti, e ciò significa che al di fuori delle visite scolastiche, il pubblico dei giovani frequenta poco i luoghi della cultura. La nuova politica tariffaria ha una doppia valenza, quindi: aumentare il livello culturale complessivo della comunità e incrementare le presenze complessive, incentivando l'effetto traino che diventa ancor più virtuoso se ad innescarlo sono i giovani. Ho avuto modo di anticipare la nuova politica tariffaria ad alcune associazioni e consorzi turistici e tutti gli interpellati si sono dichiarati molto favorevoli a questa iniziativa, che può rappresentare un volano estremamente interessante anche per il turismo. La gratuità fino ai 25 anni rappresenta un primo passo nell'ambito di un progetto più esteso, che coinvolga e faccia diventare i giovani motore della veicolazione della cultura. Stiamo avviando una campagna pubblicitaria indirizzata agli under 25

Entrando nel merito dei dati, l'Assessore Guichardaz ha comunicato: «Nel 2019, gli incassi riferiti ai giovani fino ai 18 anni ammontano a circa 145 mila euro, a fronte di un incasso generale di 1 milione 466 mila euro. I proventi per i biglietti per gli utenti nella fascia 6-18 anni corrispondono ad una percentuale pari a meno del 10% dell'incasso totale calcolato tra gli adulti. Le visite delle scolaresche, a causa della pandemia, sono abolite da un anno e i siti sono ancora chiusi: la perdita di incassi legata alla gratuità, quindi, non sarà particolarmente significativa, oltre che per il venir meno della fruizione scolastica anche per il periodo di sperimentazione che sarà limitato a qualche mese. Non sono previsti al momento cambiamenti per quanto attiene a Abbonamenti musei. In vista delle aperture di ulteriori castelli, gli uffici stanno predisponendo uno studio sulla congruità dei prezzi coi servizi offerti e per rivedere il sistema delle convenzioni, favorire integrazioni e promuovere circuiti di visita che incentivino i siti meno frequentati, esaminare strategie commerciali a seconda della stagionalità. Il nuovo piano tariffario sarà ulteriormente rivisto quando finirà l'emergenza Covid. Segnalo infine che la Giunta lo scorso lunedì ha approvato un nuovo biglietto cumulativo per Aosta archeologica: con 10 euro si ha anche il diritto all'ingresso all'Area megalitica

Il Consigliere Marco Carrel ha replicato: «Dobbiamo aspettare questo semestre di prova per capire le ricadute di questa scelta. Condivido la ratio, ma non la gratuità per gli under 25, che finora avrebbero pagato al massimo 2 euro. Bene investire in campagne pubblicitarie. Segnalo il possibile insorgere di problemi nella gestione dei siti e dei castelli con la gratuità: purtroppo capita che le persone si prenotino per più volte. É un aspetto da monitorare. Il sistema di bigliettazione ha bisogno di essere chiaro e efficace, perché ne possa discendere un corretto piano di marketing e di promozione

 

MM

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Comunicato n° 313 del 26 maggio 2021
Interpellanza sullo svolgimento della festa di fine "Ramadan"

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo regionale chiedendo informazioni sulle autorizzazioni allo svolgimento della festa di fine "Ramadan".

«Vorremmo innanzitutto avere la conferma dell'autorizzazione all'effettuazione di questa iniziativa nella tensostruttura del Montfleury ad Aosta. Dalle immagini televisive di un servizio giornalistico - ha rappresentato la Consigliera Raffaella Foudraz -, si è visto chiaramente che sono stati somministrati alimenti e bevande ai partecipanti: sono stati rispettati tutti i protocolli per il contenimento del contagio da Covid? Dato che la Valle d'Aosta in quel periodo era classificata in zona arancione, ci chiediamo come sia stato possibile procedere a distribuire all'interno di una struttura chiusa bevande e alimenti, visto e considerato che non era possibile farlo nei pubblici esercizi del territorio

Il Capogruppo, Andrea Manfrin, ha aggiunto: «Sono stupito dall'atteggiamento del Presidente della Regione che, il 25 marzo scorso, aveva affermato che tutti i focolai sono stati creati in ambito familiare o in momenti di convivialità, arrivando ad accusare una partita di bocce di essere stata volano del contagio. A inizio maggio ha espresso criticità, insieme col Sindaco di Aosta, sulla manifestazione non autorizzata che si è tenuta in piazza Chanoux. Ma nessun grido di allarme è stato lanciato per questa festa di fine "Ramadan" al chiuso, cui peraltro ha partecipato lo stesso Sindaco del capoluogo. La violazione dell’ordinanza, integrata dalla consumazione di cibo e bevande, è netta e in palese contrasto con le limitazioni imposte a bar, ristoranti e manifestazioni locali

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, puntualizzato come «il fatto dei contagi in ambito familiare sia purtroppo un'evidenza dimostrata», richiamando «i protocolli che disciplinano le funzioni religiose in tempo di Covid, che affidano alle autorità religiose la responsabilità del rispetto delle prescrizioni di sicurezza», ha specificato: «Questa festa non necessita di alcuna autorizzazione specifica, come nessuna festività religiosa di qualunque confessione professata in Italia. Lo svolgimento della festività è stato preventivamente comunicato alla Questura di Aosta, mentre il Comune di Aosta aveva autorizzato l’utilizzo della pista di rotellistica sita in località Montfleury, ma per ragioni meteorologiche la festività è stata celebrata all’interno della tensotruttura sita sempre a Montfleury, struttura privata e regolarmente locata dall’associazione Lega islamica autonoma della Valle d’Aosta. Nel caso specifico, a quanto a nostra conoscenza la manifestazione si è tenuta nel rispetto delle distanze e dell'obbligo di indossare le mascherine ed è stato previsto un servizio d'ordine interno per garantire che tutto si svolgesse regolarmente

In merito alla somministrazione di alimenti e bevande, il Presidente ha osservato: «A quanto risulta, non vi è stata nessuna somministrazione, considerando che la somministrazione è una forma di commercio al dettaglio che prevede la vendita di alimenti e bevande. La festività in argomento si chiama “Festa della rottura del digiuno” e prevede alla fine delle preghiere la consumazione da parte dei fedeli di dolciumi, piatti tradizionali e bevande

La Consigliera Raffaella Foudraz ha sottolineato: «Non voglio prendere di mira una persona piuttosto che un'altra: l'integrazione di qualsiasi individuo, di qualsiasi etnia, provenienza o ceto sociale, deve assolutamente passare dal rispetto delle regole. Questa sì che è la vera integrazione. Non ci devono essere cittadini di serie A e di serie B: il 13 maggio, quando si è tenuta questa festa, la nostra regione era in zona arancione, non erano consentite diverse attività: sostare all'interno di un bar, festeggiare con la famiglia le Comunioni o le Cresime, assistere alle Batailles des Reines. E tutto questo per contenere la diffusione del virus. Peccato poi che arrivino le immagini di questa festa. Non è questo che le persone che rispettano le regole, magari hanno perso il lavoro, vogliono vedere. Ai politici che hanno partecipato a questa manifestazione per dimostrare l'integrazione di una comunità, ricordo ancora una volta: l'integrazione passa dal rispetto delle regole, proprio per non creare differenze tra le persone.»


MM

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Comunicato n° 314 del 26 maggio 2021
Interpellanza su eventuali incarichi pubblici conferiti a persone indagate

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Governo regionale chiedendo di fare il punto su eventuali incarichi pubblici a due soggetti indagati nell'operazione "Alibante" condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

«Vorremmo conoscere la natura degli incarichi affidati a queste due persone residenti in Valle, di cui una risulta indagata per concorso esterno in associazione di stampo mafioso, nella pubblica amministrazione, nelle società partecipate regionali, nei comuni - ha rappresentato il Consigliere Erik Lavy -. In che anno sono stati conferiti? Se sono ancora in essere, il Governo regionale intende procedere alla revoca?»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, premettendo che «le persone coinvolte nell’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro al momento sono indagate», ha riferito che «da una rapida verifica non risultano incarichi in essere conferiti dall’Amministrazione regionale alle due persone coinvolte. Risultano due incarichi in essere, per attività di recupero crediti, presso una società partecipata dalla Regione per una delle due persone e altri incarichi professionali risalenti nel tempo, e oggi conclusi, presso altre società partecipate. Le faccio avere un prospetto riassuntivo, con i dettagli richiesti dall’interpellanza. Eventuali incarichi affidati dai Comuni esulano dalla competenza della Regione e non sono in possesso di questi dati.»

Il Consigliere Erik Lavy ha replicato: «Aspetto il prospetto e mi riservo di approfondire la questione.»

 

SC

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Comunicato n° 315 del 26 maggio 2021
Interpellanza sul recupero dell'ex Priorato di Saint-Bénin

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto fare il punto sull'intervento di recupero dell'ex Priorato di Saint-Bénin.

«Oltre a conoscere lo stato di avanzamento delle fasi concorsuali relative a questo progetto - ha specificato il Consigliere Luca Distort - vorremmo che ci fossero comunicati gli intendimenti dell'attuale Giunta in merito agli obiettivi di recupero dell'ex Priorato di Saint-Bénin: sarà sempre un'espansione del convitto Chabod? Saranno mantenuti gli indirizzi di recupero avviati dalla precedente Giunta o si ipotizza un uso diverso del complesso monumentale? Teniamo conto della situazione al contorno: mi riferisco ai fabbricati che "assediano" il complesso monumentale del Saint-Bénin e dei rispettivi adeguamenti strutturali che si renderanno necessari in linea alla vigente normativa antisismica. In particolare mi riferisco agli edifici realizzati nei recenti anni '60 e '70, vale a dire l'organismo edilizio del convitto Chabod e l'edificio scolastico del Manzetti. Queste considerazioni mettono in moto meccanismi di riflessione che accompagnano verso l'ottica della rigenerazione urbana: l'intervento va pensato nell'insieme della zona e nell'ottica dei principi di rigenerazione urbana, che intende anche il coraggio di ipotizzare l'eventualità di radere al suolo alcuni edifici per ridare dignità al complesso monumentale e restituire aree libere

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha spiegato: «Il Saint-Bénin è un simbolo della cultura valdostana, generazioni e generazioni si sono formate in questo luogo. Per quanto riguarda il concorso di progettazione, 45 partecipanti hanno inoltrato elaborati, e 5 sono stati ammessi alla seconda fase; la proclamazione della graduatoria provvisoria avverrà il prossimo 7 giugno. Una volta disponibili questi elaborati, potremo iniziare coi ragionamenti, tra cui quello proposto nell'interpellanza. La logica sottesa al concorso era di allargare il convitto. Ritengo poco attuabile la strada della demolizione dell'attuale convitto, mentre sono già stati presi in considerazione i costi di ristrutturazione sismica del Manzetti, che sarebbero enormi. Discorso analogo con le ex Magistrali di via Torino. La sede del Liceo scientifico è invece in fase di ristrutturazione, i lavori sono purtroppo fermi per il fallimento dell'azienda. Aspettiamo di vedere gli esiti del concorso. Accogliamo la proposta di un ripensamento generale sull'area del Saint-Bénin e sarà oggetto di approfondimento e di confronto in Consiglio

Il Consigliere Luca Distort ha replicato: «Una governance deve avere una visione d'insieme. Non intendo pungolare in termini di pura attitudine di opposizione, ma proporre un ragionamento necessario. Il concetto di rigenerazione urbana prevede la possibilità di attuare anche situazioni di tabula rasa: bisogna avere coraggio e sta alla politica decidere. Ovviamente, per agire occorre contare su un corretto e intelligente turn over: prima le ricollocazioni, poi lo studio di questa parte della città, che è fatta di equilibri, di pieni e di vuoti. Bisogna mettere in atto questi temi con coraggio, professionalità, dedizione

 

MM

 

 

 

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Comunicato n° 316 del 26 maggio 2021
Interpellanza sull'ampliamento del parco idroelettrico della CVA

 

L'ampliamento del parco idroelettrico della Compagnia Valdostana delle Acque Spa acquistando centraline in vendita sul territorio regionale è stato l'argomento di un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 26 maggio 2021 dal gruppo Pour l'Autonomie.

«Sono sempre più frequenti le notizie riguardanti vendite di centrali idroelettriche presenti sul territorio regionale a società diverse dalla CVA - ha specificato il Consigliere Augusto Rollandin -; si tratta di operazioni legittime, conformi con le norme di libero mercato, ma, considerata l'importanza di questa società partecipata, ci chiediamo se ci siano stati accordi preventivi con CVA prima della vendita delle centrali idroelettriche e se questa sia stata una scelta politica societaria oppure se queste vendite siano legate esclusivamente a dinamiche di mercato. È intenzione della Giunta ampliare il parco idroelettrico di CVA con l'acquisto delle centraline in vendita?»

L'Assessore alle partecipate regionali, Luciano Caveri, nel fare gli auguri a CVA che il 1° giugno compirà 20 anni, ha riferito: «La società Edison ha rilevato il 100% di una società di Gaby acquisendo sette centrali: questa acquisizione non sembra essere stata fatta per ragioni produttive quanto piuttosto come operazione industriale in vista del 2029, data di scadenza delle concessioni idroelettriche. CVA opera in un mercato regolato, esposto alla concorrenza, ma è meno competitiva. Infatti CVA, non avendo scelto di porre sul mercato le obbligazioni, è limitata nelle sue possibilità dall'applicazione del decreto legislativo 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica): se CVA vuole acquisire partecipazioni in altre società, il Consiglio regionale deve adottare un atto deliberativo ad hoc basato su ragioni di efficienza economica e non su ragioni strategiche. Da quanto riferitomi dalla Società, l'acquisizione di queste centraline non sarebbe stata una scelta economicamente valida e quindi non possibile. Oggi, abbiamo quindi un gigante dai piedi d'argilla, se non usciremo dalla legge Madia. Ci si deve concentrare il più possibile per trovare una soluzione alla questione dell'applicazione della legge Madia.»

Il Consigliere Rollandin, replicando, ha sostenuto che «chi ha acquistato queste centrali non lo ha fatto per perdere: il contrario mi stupirebbe molto. È vero che CVA doveva avere l'autorizzazione da parte del Consiglio regionale, ma qui si pone nuovamente la questione dell'approvazione di una apposita norma di attuazione, come ha fatto il Trentino. Il fatto che le nostre centraline vadano in mano a terzi è un problema: chiedo di approfondire questo tema, che è uno dei punti più importanti che abbiamo in sospeso. Rischiamo seriamente di perdere le centrali con tutte le conseguenze che ci saranno nel futuro.»

 

SC

 

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Comunicato n° 317 del 26 maggio 2021
Interpellanza sull'eventuale statalizzazione dell'Istituto musicale pareggiato

 

Nel corso della seduta del 26 maggio 2021, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega VdA, l'attenzione dell'Aula si è focalizzata nuovamente sull'Istituto musicale pareggiato.

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha voluto innanzitutto fare il punto «sui costi che l'ente Regione affronta annualmente per il funzionamento del Conservatorio regionale: qual è il costo medio di un dipendente del Conservatorio regionale, considerate anche le risorse per il fondo d'Istituto, quelle per il funzionamento amministrativo e quelle per le attività didattiche?» Successivamente, il Consigliere ha affrontato «la vicenda relativa alla decisione se statalizzare o meno il nostro Conservatorio: vorrei che fosse chiarito l'iter, compresi gli organi coinvolti, relativo alla scelta se statalizzare o meno l'Istituto musicale pareggiato della Valle d'Aosta. È ancora possibile procedere alla sua statalizzazione? Quali sono le intenzioni dell'attuale Giunta regionale?»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha specificato: «Ho avuto modo di constatare che qualcuno al Conservatorio auspica la statalizzazione, che però, a mio avviso, un piccolo istituto come il nostro non reggerebbe.  I docenti sono una cinquantina (costo medio circa 31 mila euro), ci sono un direttore didattico e una decina di amministrativi (costo medio circa 23 mila euro); gli oneri riflessi per entrambe le categorie ammontano a circa 12 mila euro. Nel 2020 le spese complessive per il personale ammontano a più di due milioni di euro, 229 mila sono le spese per i beni e i servizi

«L'iter di statalizzazione - ha spiegato l'Assessore Caveri - ha previsto la presentazione delle domande da parte degli Istituti interessati entro il 30 settembre 2019; il procedimento è in corso. Al Conservatoire la maggior parte degli insegnanti si era detta favorevole alla statalizzazione per la mancata appartenenza a un sistema comune, per la validità dei titoli di studio e per la possibilità di creare una rete con gli altri Istituti. Si è anche parlato di un aumento di finanziamenti. Siamo veramente sicuri che si manterrebbe un Conservatorio nella nostra regione? Nessuno ce lo può certificare. Esistono dei problemi che devono essere risolti e non lo si può fare con la statalizzazione: occorre una norma di attuazione che modifichi quella attuale; una legge statale sarebbe andata contro le fonti del diritto. Per questo, intendiamo sottoporre alla Commissione Paritetica una bozza di norma, in modo che si consenta la mobilità dei docenti, a richiesta, con passaggio nei ruoli nei Conservatori nazionali e viceversa, previo l'accertamento della lingua francese. Resta ferma anche l'appartenenza del Conservatoire a pieno titolo alla rete dei conservatori statali, anche senza la statalizzazione. Non c'è mai stata l'intenzione di rinunciare alle importanti deleghe contenute nelle norme di attuazione. Il Conservatoire, seppur dilaniato da lotte interne, esiste e funziona proprio grazie alle norme di attuazione vigenti. Seri dubbi insorgerebbero sulla sua esistenza e sulla sua identità se invece la competenza fosse passata allo Stato: ad esempio, il decreto ministeriale parla esplicitamente di fusioni. La mancata statalizzazione è una scelta giusta e comunque, ad oggi, non si potrebbe procedere in questo senso

Il Consigliere Sammaritani, nella replica, ha evidenziato: «Il tema è importante e il problema consiste nel chi ha preso la decisione e con quali modalità. In Aula della questione non si è mai parlato. Ci sono 58 Conservatori in tutta Italia, 18 non statali, di cui 17 hanno chiesto e ottenuto la statalizzazione. Uno resta non statale: il nostro. Magari è un atout, ma valeva la pena dibattere più approfonditamente e non ragionare in una camera caritatis. La fusione tra Istituti, peraltro, non era obbligatoria. Continuerò ad approfondire questa tematica

I lavori sono sospesi. Riprendono domani, giovedì 27 maggio, alle ore 9.00.

 

MM

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Comunicato n° 318 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla coerenza della Carta dei servizi della Cittadella dei giovani

 

Nella seduta di ieri, mercoledì 26 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato la Giunta regionale a proposito della coerenza della Carta dei servizi della Cittadella dei giovani con lo spazio concesso a un cantante.

«La Cittadella dei giovani dovrebbe promuovere i valori della coesione sociale, dell’integrazione nella comunità e della condivisione di esperienze; ha valenza regionale come luogo di incontro, aggregazione e confronto tra le giovani generazioni e come spazio di sviluppo di progetti culturali - ha dichiarato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Recentemente è stato ospite di un'iniziativa della Cittadella un cantante che afferma di aver girato sul tetto del “grattacielo alto” di via Capitano Chamonin, oltre a utilizzare un drone, alcune scene del video di “Niente credito”, una canzone il cui testo lancia chiari messaggi che incitano allo spaccio e al consumo di droga nonché all’uso incontrollato delle armi da fuoco. Chiedo quindi all'Assessore di chiarire come questi fatti siano coerenti con la Carta dei servizi della Cittadella dei Giovani di Aosta. Vorrei anche sapere se il cantante abbia ottenuto i necessari permessi per poter effettuare le riprese video.» 

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha evidenziato: «In questi giorni ci siamo incontrati con l'Assessore comunale di Aosta, Samuele Tedesco, e abbiamo convenuto come questo episodio sia stato grave, sbagliato e censurabile. Intendiamo riflettere sulla programmazione della Cittadella affinché casi di questo genere non si ripetano più, perché la logica della Cittadella, per essere attrattiva, deve essere massimamente pluralista. A metà giugno riuniremo il gruppo interistituzionale, che monitora il servizio di gestione coordinandone l'operato, per fare il punto della situazione. Chiederemo il calendario della programmazione operativa almeno a 4/5 mesi, non per un atteggiamento censorio, ma per evitare che succeda quello che è successo in questo caso.  Il video in questione è brutto: il Quartiere Cogne non è Scampia, non è possibile immaginare cose di questo genere. Ribadisco contrarietà e rammarico, perché per quanto capisca le buone intenzioni del gestore della Cittadella per attrarre il più possibile utenza, questi non sono temi sociali, sono temi anti-sociali. Riguardo al grattacielo, non ho competenze: so che non sono state rilasciate autorizzazioni dal Comune di Aosta, so che l'episodio del video è stato inserito in un fascicolo investigativo al vaglio della Procura della Repubblica, ma non ho elementi in più. È amaro pensare che il Quartiere Cogne, che è stato simbolo di operosità, oggi abbia fenomeni di degrado sociale di questo genere

Il Consigliere Manfrin, nella replica, si è detto «stupito in positivo: sottoscrivo in toto quanto detto dall'Assessore. È giusto che passi l'informazione che quando si utilizzano degli spazi pubblici certi atteggiamenti non si possono avere. Promuovere un'immagine come quella che è stata data del Quartiere Cogne è sbagliato, promuoverlo con i soldi pubblici è ancora più riprovevole. Ben venga l'incontro di metà giugno, con l'auspicio che certi episodi non si abbiano a ripetere. La ringrazio per la sua forte presa di posizione.»

 

SC

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Comunicato n° 319 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla riduzione del costo del pedaggio autostradale

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha riportato all'attenzione dell'Aula la questione dei costi dei pedaggi autostradali.

«La realizzazione del tratto autostradale da Quincinetto al Traforo del Monte Bianco - ha ricordato il Consigliere Augusto Rollandin - è stata fortemente voluta dalla nostra Regione, che ha anche contribuito finanziariamente, con l'obiettivo di limitare il più possibile i danni ambientali. Questo intervento, che ha anche reso più sicuro e veloce il raccordo con i due Trafori, con indubbi vantaggi nei collegamenti con Francia e Svizzera, oggi non è utilizzato al meglio, a causa dell'entità dei pedaggi. Ci chiediamo se la Giunta pensi di introdurre misure che prevedano una riduzione del costo del pedaggio autostradale del 30% per i turisti e del 50% per i residenti, attraverso abbonamenti. Bisogna dare un segnale dopo questi mesi di pandemia, facilitando gli spostamenti verso e nella nostra regione a un prezzo ragionevole.»

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha risposto: «Non posso dare una risposta positiva - e il Consigliere che ha una lunga esperienza politica non ne sarà stupito - perché non rientra nelle nostre competenze fissare le tariffe autostradali, che sono regolate da complesse modalità statali che hanno dato concessioni di lunga data (per noi si arriva al 2032). Non abbiamo meccanismi per poter incidere sulle tariffe: ci sono stati accordi per i pendolari, esiste un accordo pagante dalla Regione per l'uso della tangenziale Aosta-est/Aosta-ovest. La questione va risolta in una logica di ripensamento complessivo, perché noi come soci di minoranza non contiamo né all'interno della SAV né all'interno della RAV: contano i voti che si esprimono in assemblea e i ruoli che si hanno all'interno del Consiglio di amministrazione. Nei prossimi giorni avrò una interlocuzione con il Ministro dei lavori pubblici, al quale ribadirò per l'ennesima volta la possibilità di introdurre degli sconti, così come mi impegno ad affrontare il tema d'intesa con le altre Regioni. Questa situazione parossistica dei prezzi in continua crescita porta sia i turisti sia i residenti a disertare l'autostrada e a intasare la Strada statale 26. È un tema politico delicato e oggi le nostre armi sono molto spuntate.»

Il Consigliere Rollandin ha replicato: «Se è vero che noi oggi non abbiamo il potere di decidere, ricordo però che da Roma in giù le autostrade sono gratuite. Mi chiedo perché in alcune situazioni ci sono agevolazioni, mentre noi in Valle d'Aosta dobbiamo sempre pagare. La nostra autostrada è funzionale sia al Traforo del Monte Bianco che al Traforo del Gran San Bernardo. Non possiamo arrenderci: dobbiamo trovare le soluzioni, ci deve essere una mobilitazione da parte di tutti per presentare delle proposte corrette per rendere plausibili i costi della nostra autostrada, che oggi son assurdi. Noi siamo a disposizione per intervenire nel modo giusto.»

 

SC

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Comunicato n° 320 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla programmazione della Cittadella dei giovani

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste è tornata a focalizzare l'attenzione sulla Cittadella dei Giovani di Aosta.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha osservato: «Questa struttura deve essere a disposizione di tutti: la sua Carta dei servizi fa riferimento in particolare alla missione della promozione dei valori della coesione sociale, dell’integrazione nella comunità e della condivisione di esperienze; da parte sua, la legge regionale n. 12/2013 sulle politiche giovanili cita espressamente la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni e del patrimonio culturale e valoriale della Valle d’Aosta. La programmazione della Cittadella di questi ultimi mesi non sembra essere coerente con lo spirito della legge: diverse iniziative, peraltro finanziate con soldi pubblici, hanno riguardato storie di femminismo radicale, transessuali e travestiti, stereotipi di genere nelle scuole. La Regione vuole intervenire con una verifica sulla programmazione della Cittadella dei giovani? Non ritengo che organizzare iniziative pseudo culturali che nascondono finalità politiche o accettare che movimenti politici facciano propaganda non debbano essere di competenza della Cittadella né meritino di essere sostenuti con soldi pubblici

L'Assessore all'istruzione e politiche giovanili, Luciano Caveri, ha risposto: «Nella scelta dei progetti che la Cittadella ha ospitato, ha inciso in primis la serietà degli interlocutori, tra cui il CSV e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Il ventaglio delle tematiche artistiche e sociali che possono essere legittimamente affrontate in base alla Carta dei servizi è veramente molto ampio, ferma restando la logica del pluralismo e nel rispetto delle opinioni altrui, seppur diametralmente opposte. Garantisco la nostra attenzione per quanto riguarda la programmazione della Cittadella dei prossimi mesi, che dovrà avere l'equilibrio necessario per camminare sul filo del politicamente corretto e per marciare nella direzione tracciata dal principio per cui la stessa Cittadella è nata: gli spazi devono essere equilibrati e pluralisti

Replicando, il Capogruppo Manfrin ha evidenziato «la differenza tra la libertà di portare avanti con le proprie forze le proprie idee e la possibilità di utilizzare spazi pubblici per fare propaganda politica. Fatta salva la libertà di espressione, non ci si deve concentrare sul garantire un pluralismo di idee; piuttosto, bisogna evitare che la politica approdi in Cittadella, veicolando in spazi pubblici la propaganda politica mascherata con temi sociali. Questi atteggiamenti sono deleteri

 

MM

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Comunicato n° 321 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla società affidataria del trasporto pubblico per disabili

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto delucidazioni sulle problematiche inerenti la retribuzione di dipendenti della società affidataria del trasporto pubblico per disabili.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha riferito di «segnalazioni ricevute in merito a mancati pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti per i primi mesi del 2021, mentre, riguardo al periodo agosto-dicembre 2020, la ditta Tundo Spa avrebbe fornito le buste paga e la Regione avrebbe provveduto a questi pagamenti, limitandosi però a corrispondere circa il 25-30% del totale, con variazioni di pagamento apparentemente senza spiegazione.» Ha quindi voluto sapere se «quanto rappresentato corrisponda al vero e quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione regionale per farsi carico del pagamento incompleto delle buste paga sinora erogate. Quali sono le motivazioni della differenza di pagamento dei dipendenti? Quali azioni porterà avanti l’Amministrazione regionale nei confronti della ditta, affinché consegni le buste paga relative ai primi mesi del 2021 per il pagamento?»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «Al momento rimane un solo dipendente, che ha continuato a coprire il servizio di navetta tra mille difficoltà e ora è anche senza mezzo perché la ditta non ha nemmeno più pagato le fatture del gasolio. L'appalto scade ad agosto e i dipendenti che ancora aspettano lo stipendio temono che con il cambio di ditta appaltatrice nulla verrà loro pagato.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha confermato che quanto riportato dall’interpellanza «per quanto riguarda l’Amministrazione regionale corrisponde al vero. Preciso che le buste paga dei dipendenti sono state consegnate al Dipartimento trasporti. I loro avvocati si sono entrambi rivolti al Giudice del lavoro per vedere riconosciuti i diritti dei propri assistiti, ma con tempistiche e modalità diverse.»

«Il contratto di servizio firmato il 10 ottobre 2011 - ha aggiunto il Presidente - non prevede alcun vincolo di esclusiva in favore della Regione e la flotta del gestore può essere destinata anche all’esecuzione di servizi di altri committenti. Pertanto la giornata lavorativa del singolo autista, e questo spiega le differenze di pagamento, può anche prevedere ore rese per servizi non svolti per l’Amministrazione regionale. È stato quindi approvato il pagamento agli autisti di un acconto, stimato dagli uffici sulla base delle ore effettivamente lavorate per la Regione, ricavate dal sistema informatizzato di gestione del servizio stesso: l’importo delle fatture trattenute dalla Regione non sarà quindi verosimilmente sufficiente per il pagamento degli stipendi finora maturati di tutti gli autisti. Questo perché il numero di servizi che la società svolge nell’ambito del servizio regionale - e quindi il relativo fatturato - si è ridotto sensibilmente negli ultimi mesi per problemi organizzativi della ditta stessa, quale ad esempio il mancato pagamento del gasolio per i mezzi, che pertanto non riescono a circolare. Consapevoli dell’insufficienza delle somme a disposizione della Regione, il 4 maggio scorso, in rappresentanza di tutti gli autisti interessati, gli avvocati hanno proposto di pagare il 90% di quanto loro dovuto, percentuale calcolata utilizzando tutte le somme trattenute alla società Tundo. La Regione ha quindi provveduto al pagamento di quanto richiesto, nei limiti delle somme nella sua disponibilità e cioè per fatture della Tundo spa non ancora pagate. Si ribadisce che il totale degli stipendi dovuti agli autisti è maggiore delle somme trattenute dalla Regione, ma ovviamente la Regione non può essere chiamata a pagare importi superiori a quelli dovuti alla società per il servizio affidato.»

Il Capogruppo Manfrin, nella replica, ha portato l'attenzione sulla «questione del nuovo appalto per il trasporto disabili: in Commissione avevamo segnalato che una delle criticità dell'appalto fosse la durata decennale, che è stata confermata anche in questo nuovo appalto (5 + 5 anni). Con un appalto decennale si comincia con una dovizia di mezzi e di personale, ma dopo dieci anni comincia a mostrare le trame. Non prendiamoci in giro: sappiamo benissimo che questo nuovo appalto sarà confermato dopo i 5 anni e quindi ci troveremo nuovamente con mezzi vetusti, con personale non formato, ossia le stesse scene cui abbiamo assistito in questi anni. Questo nuovo appalto è sbagliato e per noi non è accettabile.»

 

SC

 

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Comunicato n° 322 del 27 maggio 2021
Interpellanza sul sistema di gestione delle acque reflue regionali

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto approfondire la questione della gestione delle acque reflue regionali.

Il Consigliere Christian Ganis ha osservato: «È una questione che abbiamo già trattato più volte, ma tracciare oggi un quadro della situazione serve a evidenziare l'importanza e la funzionalità dei depuratori. Vorremmo conoscere lo stato delle procedure di infrazione che interessano due impianti di depurazione (Pont-Saint-Martin e Courmayeur), nonché lo stato complessivo dei progetti o cantieri di realizzazione di altri impianti di depurazione. Ci chiediamo anche se non si valuti la necessità di intervenire sul sistema complessivo della gestione delle acque reflue nella nostra realtà, sia da un punto di vista normativo (e penso all'aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque) sia dal punto di vista strutturale (magari prevedendo ulteriori impianti di depurazione)

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, si è soffermato innanzitutto sulle procedure di infrazione: «Per quanto riguarda l'agglomerato di Courmayeur, a seguito della sentenza di condanna dell’Italia del 2014 della Corte di Giustizia europea, lo Stato ha nominato un Commissario straordinario che fino ad oggi ha semplicemente supervisionato l’iter, essendo l’opera già appaltata al momento della nomina. L’impianto di depurazione, ubicato a La Salle, è stato ultimato nel 2018 e collaudato nel 2019, ma per la chiusura della procedura di infrazione è necessario collegare tutti i comuni facenti parte dell’agglomerato. Ad oggi, manca ancora Courmayeur: l’Unité des Communes valdôtaines Valdigne - Mont Blanc ha comunicato di avere già avviato le procedure di asservimento delle aree interessate e di prevedere la data di inizio dei lavori per l’autunno 2021 e il termine entro i primi mesi del 2022. L’agglomerato di Pont-Saint-Martin rientra in una procedura di infrazione iniziata nel 2019, conclusa dal punto di vista dell’istruttoria e in attesa della decisione da parte della Corte di Giustizia europea. Anche qui opera il Commissario unico statale che non ha tuttavia, a quanto risulta, preso formalmente contatto con il Sub ATO. L’impianto di depurazione, comprensivo dei collettori verso Donnas e Pont-Saint-Martin, è stato appaltato nel 2018, i lavori di costruzione sono iniziati nell’autunno del 2019 e hanno subito due sospensioni, una a causa dell’emergenza epidemiologica e una a seguito degli eventi alluvionali dell'ottobre 2020. La conclusione dei lavori è prevista nei primi mesi del 2022. Restano da progettare e poi realizzare i collettori a servizio dei comuni di Hône, Bard e Perloz per la completa risoluzione della procedura di infrazione

Per quanto riguarda la progettazione di nuovi impianti di depurazione di rilevanza regionale, il Presidente della Regione ha affermato: «L'unico impianto a servizio di agglomerati urbani è quello di Chambave, per cui si prevede a breve l’approvazione del progetto esecutivo e l’avvio della gara per l’affidamento dei lavori nel corso del 2021. Gli interventi ricadono comunque in capo ai sotto ambiti

Confermato che è in atto «l’aggiornamento del Piano di tutela delle acque, che costituisce il documento di programmazione di riferimento per la gestione della risorsa idrica, compresi gli obiettivi di qualità collegati alla gestione delle acque reflue», il Presidente Lavevaz ha riferito: «Oltre all’aspetto pianificatorio, si ritiene necessario intervenire sotto il profilo normativo per definire condizioni organizzative e gestionali in grado di consentire di superare le attuali criticità e di fare evolvere il Servizio idrico integrato regionale verso modelli di eccellenza. In particolare, è necessario operare per potenziare la struttura tecnica e amministrativa del BIM. Sotto il profilo infrastrutturale, le Unités hanno approvato i propri piani di intervento che ricomprendono, oltre agli interventi relativi agli impianti di depurazione, anche quelli attinenti alle reti acquedottistiche e fognarie.  La copertura economica, per una spesa complessiva di circa 70 milioni di euro, è stata richiesta dalla Regione nell’ambito degli interventi presentati per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)

Replicando, il Consigliere Ganis ha evidenziato che «il problema persiste da anni: già dal 2017 si sono rilevate criticità negli impianti. Sappiamo che certi lavori prevedono tempistiche lunghe, aggravate dalla burocrazia, ma non è accettabile che alcuni comuni valdostani risultino sprovvisti di un impianto di depurazione delle acque reflue. Si rischiano nuove procedure di infrazione. Questo è un settore importante, in cui bisogna investire

 

MM

 

 

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Comunicato n° 323 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla promozione di fonti rinnovabili e risparmio energetico

 

Nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'attenzione sulla promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico illustrando un'interpellanza.

Il Consigliere Christian Ganis ha evidenziato: «L'energia eolica e l’energia fotovoltaica rappresentano fonti di energia pulita e rinnovabile, mentre la cosiddetta energia verde potrebbe entro il 2030 coprire oltre il 20% del fabbisogno di energia elettrica. A livello regionale, c'è l'intenzione di elaborare un piano di programmazione riguardo alle fonti energetiche rinnovabili come quella eolica? È prevista la possibilità di creare altri parchi eolici o fotovoltaici sull’esempio di quello che si trova a Saint-Denis? Vorrei anche sapere se l’Assessorato sia a conoscenza dei nuovi aerogeneratori (pale eoliche), meno invasivi dal punto di vista dell’impatto ambientale.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha specificato che «la Valle d’Aosta sviluppa attraverso il Piano energetico ambientale regionale la sua strategia energetica. La produzione da fonti rinnovabili è dovuta per oltre il 98% dall'idroelettrico, per lo 0,8% dal fotovoltaico e per l'1% da fonte eolica; il 37% dell'energia che produciamo la consumiamo, il resto la esportiamo. L’attuale Piano prevedeva di produrre almeno 8 mega watt derivanti dall'eolico per avere una produzione di 14 gigawatt all'anno: il parco di Saint-Denis ha dato una spinta importante, ma ci si è fermati per ora a 2,5 megawatt. C'è quindi un margine di crescita: un conto è la stima, un conto è l'aspetto pratico, in quanto la nostra capacità di produrre energia eolica è legata anche alle forti limitazioni a livello ambientale. Come Regione siamo parte di un gruppo di lavoro coordinato a livello ministeriale che sta definendo i criteri generali riguardo alle possibilità di sviluppare l'installazione di impianti eolici o fotovoltaici; spetterà poi alle singole Regioni fare una propria pianificazione per dare massimo sviluppo a questi indirizzi.»

«Entro la fine dell'anno - ha aggiunto l'Assessore - dovremo definire il nostro prossimo Piano energetico regionale e dovremo essere bravi a sostenere attraverso un sistema di incentivazione - con fondi europei, nazionali e regionali - soprattutto in termini di ricerca e di sviluppo. Lo sviluppo della strategia energetica vedrà nel programma "fossil fuel free 2040” un forte coinvolgimento di tutti gli attori e di tanti settori. Nella programmazione degli interventi è stato inoltre recentemente costituito un tavolo di lavoro con il Consiglio permanente degli enti locali, che sarà allargato a CVA e a Deval, per affrontare il tema delle comunità energetiche. Bisognerà fare passi decisivi in avanti: nella strategia si cercherà di inserire più progetti per aumentare l'utilizzo di fonti rinnovabili e per utilizzare al meglio quello che il nostro territorio può mettere a disposizione. Siamo a conoscenza dei nuovi aerogeneratori, ma sono soprattutto le aziende che devono essere a conoscenza dello sviluppo di questi nuovi prodotti: come Assessorato coordiniamo le azioni e cerchiamo di fornire le informazioni necessarie alle aziende. Nel piano e nelle strategie c'è volontà di dare massimo sviluppo alle fonti rinnovabili.»

Il Consigliere Ganis, replicando, si è detto «compiaciuto del fatto che il progetto venga preso in considerazione. Nella costruzione di un parco eolico non sempre si può stimare l'intensità del vento e quindi la resa, ma oggi la tecnologia ci viene in aiuto: ci sono nuovi generatori così come ci sono progetti in fase di sperimentazione, anche da parte di aziende italiane. Il nostro compito è quello di programmare al meglio gli investimenti futuri: le fonti alternative rappresentano il futuro, sta a noi svilupparle a favore delle nuove generazioni, sapendo che la Regione ha come traguardo il "carbon free".»

 

SC

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Comunicato n° 324 del 27 maggio 2021
Interpellanza sul piano di copertura in banda ultra larga della regione

 

In un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie del piano "VdA Broadbusiness", volto alla copertura in banda ultra larga del territorio regionale.

«A partire dal 2009 - ha spiegato il Consigliere Nicoletta Spelgatti - la Regione ha avviato una serie di interventi strategici ricompresi in questo piano, per portare la fibra ottica quale infrastruttura di rete di dorsale di nuova generazione abilitante la banda ultralarga nei 73 comuni, esclusa Aosta. Nell'ambito dello stesso intervento sono stati installati 600 hotspot Wi-Fi pubblici per l'accesso gratuito. A quanto ammonta il costo complessivo di “VdA Broadbusiness”? E qual è il costo annuale per la gestione e alla manutenzione della rete? Vorremmo anche sapere se il Governo regionale abbia intenzione di sviluppare un nuovo piano di copertura dell'ultimo miglio in modo da raggiungere l'obiettivo di fornire un collegamento ultra veloce alla rete internet a tutti i valdostani. Questa interpellanza nasce da alcune segnalazioni che ho ricevuto: rete che salta, centraline con cavi volanti, cassette attaccate con lo scotch, coperture in plastica.» 

L'Assessore alle opere pubbliche e innovazione, Carlo Marzi, ha riferito che «il Piano di realizzazione di un’infrastruttura in fibra ottica di oltre 700 chilometri e 600 punti di accesso al Wi-Fi libero prevede per il 2021 di connettere circa 17000 unità abitative; nel 2019 le realizzazioni erano circa 2000, nel 2020 erano circa 8000. Si conta di arrivare nel 2022 a connettere circa 33.000 unità per giungere a concludere le installazioni previste che contano circa 60.000 unità. Grazie all’infrastruttura Wi-Fi, distribuita sui 600 Access Point e realizzata sull’intero territorio regionale, nel marzo 2020, l’accesso alla stessa è stato abilitato senza limitazione d’uso per agevolare l'accesso alle infrastrutture digitali nel particolare periodo di pandemia. In alcune località montane l’utilizzo privato alla rete risulta ancora difficoltoso: stiamo sollecitando gli operatori affinché per l’utenza finale si migliorino le condizioni di accesso alla rete proprio per gli hotspot Wi-Fi. Il Piano è costato complessivamente poco più di 24 milioni di euro, di cui 9,8 milioni sulla programmazione FESR 2007-2013, 12,6 milioni sul FESR 2014-2020 e 1,7 milioni sul bilancio regionale. La realizzazione e gestione dell’infrastruttura in fibra ottica sono state aggiudicate al raggruppamento temporaneo di impresa Telecom Italia, Alpitel e Sirti: la manutenzione ordinaria dell’intera infrastruttura prevede un costo annuale di 68.000 mila euro (+ IVA).»

«Il piano di copertura dell’ultimo miglio - ha proseguito l'Assessore - rientra nel Piano nazionale per la banda ultra larga gestito dal Ministero dello sviluppo economico, per il tramite della propria società in house Infratel Italia, e aggiudicato all’operatore Open Fiber, il quale ha l'obiettivo di coprire l’85% del territorio regionale (circa 60.000 abitazioni): dall'ultima revisione del cronoprogramma (i lavori sono iniziati a giugno 2018) le attività in Valle d'Aosta si completeranno entro il 2022. Al nostro insediamento a ottobre 2020, erano 10 i comuni abilitati ai servizi di collegamento con la fibra ottica fino alle abitazioni; ad aprile 2021 i comuni abilitati sono saliti a 15 e, parallelamente, risultano aperti i cantieri su 21 comuni mentre altri 16, disponendo del progetto esecutivo approvato, saranno a breve cantierizzabili. I restanti comuni inclusi nel piano sono nella fase di progettazione esecutiva. Si sono costruite interlocuzioni con Open Fiber per poter incidere sull’andamento dei lavori e in tale contesto l’osservazione ricorrente ha sempre riguardato le procedure autorizzative, ritenute complesse e farraginose.»

Il Consigliere Spelgatti, nella replica, si è detta soddisfatta: «Vista la scarsa densità di popolazione c'è bisogno che la Valle d'Aosta intervenga laddove non si riesca a trovare una soluzione. Si era fortemente in ritardo nell'avanzamento dei lavori e sono contenta di sapere che si stia procedendo, anche per non rischiare di perdere i fondi messi a disposizione. Fornirò le fotografie che mi hanno inviato: anche se molti lavori sono stati eseguiti correttamente, rimangono alcune sacche di lavori mal realizzati e sta alla Regione controllarne l'esecuzione, individuando le eventuali responsabilità.»

 

SC

 

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Comunicato n° 325 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla strada Sarrasins di Châtillon

 

La messa in sicurezza della strada Sarrasins di Châtillon è stata al centro dell'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

«Per questo tratto di strada che ad oggi risulta non essere percorribile - ha spiegato il Consigliere Dennis Brunod - è stato predisposto dall'Amministrazione comunale un progetto preliminare per la messa in sicurezza di tutti i manufatti e il rifacimento della sede stradale per un importo di circa un milione di euro: una spesa molto importante e strategica ma troppo onerosa da accollarsi totalmente da parte del Comune di Châtillon. Stiamo parlando di una strada utile per deviare il traffico dalla Strada statale, che rappresenta un ottimo accesso per il paese e per il Castello Gamba. Non solo: la sua messa in sicurezza eviterebbe, in caso di caduta di materiale, problemi alla ferrovia sottostante, che sarà a breve oggetto di interventi di potenziamento infrastrutturale. C'è da parte della Regione l'intenzione di collaborare col Comune e risolvere definitivamente la questione? Quali sarebbero le tempistiche previste per la realizzazione dei lavori?» 

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha premesso un inquadramento più ampio: «Occorre ripensare il paradigma dei rapporti tra la Regione e gli enti territoriali, soprattutto riguardo al settore delle opere pubbliche e degli interventi sul territorio. Non è più sostenibile, infatti, pensare alla Regione come mero ente finanziatore, sia perché oramai da tempo le iniziative dei Comuni risultano enormemente superiori alle risorse disponibili, sia perché è sempre più indispensabile rafforzare il reperimento di risorse extra regionali. Abbiamo stabilito di rapportarci con i Comuni in un’ottica di programmazione, che discenda dalla mappatura delle esigenze e dalla successiva individuazione degli interventi secondo le priorità dettate dall’urgenza e dall'importanza. Con l’avvio di questa Legislatura, d’accordo con la Presidenza della Regione e il Celva, abbiamo effettuato, con la compilazione di una scheda direttamente on line, una ricognizione delle esigenze di tutti i comuni (ammontanti a circa 530 milioni di euro), legate alla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche rispondenti alle necessità sul territorio. Le informazioni raccolte costituiranno quindi l’insieme dei bisogni dai quali, unitamente al Celva, si individueranno criteri di priorità di finanziamento, in relazione alle diverse disponibilità e modalità di realizzazione, in un arco temporale quinquennale, a maggiore garanzia di disponibilità di risorse e conclusione delle opere previste

Entrando nel merito della situazione della strada Sarrasins, l'Assessore Marzi ha risposto: «La struttura regionale competente si è occupata di un primo intervento di riduzione del rischio da caduta massi della parete a monte della strada; il Comune si è invece attivato per realizzare un consolidamento e il disgaggio di massi per circa 52 mila euro. La strada, di competenza comunale, non è stata completamente riaperta al traffico non per i rischi di natura idrogeologica, bensì per lo stato di conservazione dei manufatti viabili a protezione della carreggiata. Il Comune di Châtillon ha indicato un fabbisogno di 24 interventi, per circa 4,8 milioni di euro, tra cui la messa in sicurezza della strada Sarrasins, l'accesso sud al Castello Baron Gamba e la creazione di una pista ciclabile e di una careggiata a senso unico. Un progetto che comporta una spesa superiore al milione di euro e che è stato indicato dal Comune con una priorità di livello medio: due fattori, questi, per cui non si rende immediato stabilire una tempistica di finanziamento. La valutazione della priorità, come detto, sarà condivisa con il Celva e seguirà i successivi passaggi istituzionali necessari a definire le strategie di intervento più coerenti e razionali

L'Assessore Marzi ha quindi anticipato: «È in corso una revisione dei contenuti della legge n. 26/2009 (interventi a favore degli enti locali per l'adeguamento e la realizzazione di opere minori di pubblica utilità), attraverso una nuova proposta di legge che verrà portata all’attenzione del Consiglio. Si vuole condividere e coordinare con i Comuni valdostani, per il tramite del Celva, uno strumento metodologico prima ancora che finanziario che permetta agli enti locali di programmare per più anni e in piena autonomia col supporto paritario della Regione, in modo da risultare meno dipendenti dalle magre e volatili risorse regionali

Il Consigliere Brunod, nella replica, ha evidenziato: «Capisco che ci siano delle priorità, ma, seppur di competenza comunale, questa strada presenta aspetti molto importanti che meritano riflessioni da parte della Regione. Ribadisco che rappresenta un'alternativa alla strada statale e che le criticità della situazione dei manufatti rischiano di incidere negativamente sulla ferrovia sottostante. A questo si innesta anche un discorso legato alla promozione della cultura e del turismo, visto che l'Amministrazione sta investendo sul vicino Castello Gamba. Auspico che questa problematica venga presa in carico nel più breve tempo possibile

 

MM

 

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Comunicato n° 326 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla mitigazione del rischio valanghivo o idrogeologico in Val Ferret

 

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 27 maggio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha sottoposto all'attenzione dell'Aula l'opportunità di realizzare opere di mitigazione del rischio valanghivo o idrogeologico in Val Ferret, per una migliore fruizione della zona.

Il Consigliere Mauro Baccega ha sottolineato «l'importanza di far tornare all'antico splendore le abitazioni rurali del borgo di Le Pont, sempre molto frequentato, nonostante sia stato martoriato da eventi calamitosi e per questo classificato a elevato rischio valanghivo e franoso. Nelle vicinanze è operativo l'apprezzato Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses e ci sono attività per gli amanti dell'enogastronomia». Ha quindi voluto sapere «se si ritenga opportuno consentire gli interventi di protezione, così come previsto dalla legge regionale n.11/1998 e se si intenda realizzare un vallo o altre opere di mitigazione del rischio valanghivo o idrogeologico, in modo così da consentire lavori di ristrutturazione o di ricostruzione delle case esistenti e favorire una maggiore sicurezza alle persone

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha riferito: «Sulle azioni di prevenzione e contenimento dei fenomeni idrogeologici e valanghivi c'è la massima attenzione, tanto da parte delle diverse strutture dell'Assessorato, quanto della Fondazione Montagna Sicura, che supporta e collabora con la Regione, attraverso iniziative condotte negli ambiti dei ghiacciai e delle valanghe, caratterizzate da un elevato livello scientifico. Su mia proposta si è costituito, con il Comune di Courmayeur e la Fondazione Montagna Sicura, un tavolo di lavoro sulla gestione delle situazioni di rischio glaciale nella Val Ferret, con particolare attenzione alle attività di informazione e comunicazione. Abbiamo quindi avviato una proficua collaborazione tra le due Amministrazioni per tenere sotto controllo una situazione che può avere conseguenze rilevanti non solo per il comune di Courmayeur, ma anche per l’intera regione sotto il profilo turistico, tenendo sempre come massime priorità la sicurezza degli abitanti del fondovalle e la salvaguardia delle attività sociali ed economiche

Venendo al caso specifico, l'Assessore Marzi ha spiegato: «Come tutte le vicende annose, anche quella della località Le Pont in Val Ferret presenta numerosi profili di difficoltà che evidentemente ne hanno impedito la rapida risoluzione nei tempi passati. La zona è fortemente esposta non solo a fenomeni valanghivi, rispetto ai quali sono ben definite le modalità di dimensionamento delle opere, ma anche a fenomeni di crolli di roccia unita a blocchi di ghiaccio, che risulta impossibile modellare. La disposizione normativa in materia risulta abbastanza ampia nel consentire le ricostruzioni, ma nel caso specifico ci si dovrebbe limitare, al massimo, alla sola sistemazione dei volumi esistenti e attualmente fruibili, piuttosto che ipotizzare operazioni di ricostruzioni generalizzate. Questo presuppone, anche nei confronti dell’Amministrazione comunale, che vi sia un’unica procedura autorizzativa che consenta di verificare le condizioni di rischio e gli interventi per la sua riduzione in modo unitario. In questo ambito va anche valutata l’efficacia e l’efficienza di un’opera di protezione passiva che tenga conto anche di eventuali fenomeni misti ghiaccio/frana di roccia che, si ripete, sono di difficile dimensionamento. Le valutazioni e ogni decisione competono al Comune con la collaborazione dei proprietari degli immobili. Domani a Courmayeur avrò un primo incontro tra le Amministrazioni con l’obiettivo di strutturare una proposta e incontrare insieme, nelle prossime settimane, gli abitanti di Le Pont

Il Consigliere Baccega si è detto soddisfatto della risposta, parlando di «un percorso che richiede cautela ma che auspico possa procedere in modo significativo. Siamo coscienti che, soprattutto per la Valle d'Aosta, il rischio zero non esista e che la Val Ferret sia una delle più soggette a valanghe e colate idrogeologiche. Nell'agosto 2018, a causa di una colata sono decedute due persone: utilizzando i detriti si sarebbe potuto costruire un vallo per proteggere l'abitato. A seguito dello studio che sarà effettuato, speriamo di poter dare ai proprietari la possibilità di ricostruire lo status pre valanga del 2001

 

MM

 

 

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Comunicato n° 327 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulla campagna vaccinale del settore turistico

 

L'avvio di una campagna vaccinale del settore turistico in funzione dell'avvio della stagione estiva è stato l'argomento di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 27 maggio 2021.

«Nel settore turistico, ricettivo e della ristorazione, il più penalizzato dalle chiusure - ha sottolineato il Consigliere Simone Perron -, vengono impiegati lavoratori di tipo stagionale, spesso al di sotto dei 30 anni e quindi non ancora coperti dalla campagna vaccinale all'inizio dell'estate. Dobbiamo assolutamente evitare dannose chiusure in corso d'opera: vorrei quindi conoscere gli intendimenti della Giunta in merito alla campagna vaccinale di questo settore, con particolare riguardo ai titolari delle attività e al personale dipendente e stagionale. Avere un settore ricettivo Covid free sarebbe anche un'ottima questione di marketing oltre che di sicurezza.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, facendo riferimento agli accordi siglati in materia di vaccinazione nei luoghi di lavoro, ha spiegato che «l'Assessorato sta predisponendo una bozza di deliberazione di approvazione delle linee guida per la vaccinazione nei luoghi di lavori in ambito regionale, che abbiamo condiviso oggi con le associazioni di categoria e che adotteremo entro fine maggio per essere attiva entro la prima quindicina di giugno. L'atto prevede che le aziende e le associazioni di categoria che intendano attivare dei punti vaccinali straordinari nei luoghi di lavoro possano farlo e debbano presentare all'Azienda USL un piano aziendale di adesione alla campagna vaccinale anti Covid-19. I costi per la somministrazione dei vaccini e la gestione dei piani aziendali saranno interamente a carico del datore di lavoro o dell'associazione di categoria, mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe e aghi) e di protezione individuale, gli strumenti formativi e gli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite saranno a carico dell'USL. Pertanto, in tale ambito, fatta salva la disponibilità di vaccini, sarà possibile vaccinare gli operatori del settore turistico, ricettivo e della ristorazione, i loro familiari e conviventi. Preciso che, su indicazioni della struttura del Commissario Figliuolo, non era possibile far partire questa modalità prima di giugno. Dopo il 15 giugno non ci saranno limitazioni d'età e quindi le aziende potranno far vaccinare tutti.»

Nella replica, il Consigliere Perron ha osservato: «Tutte le categorie sono importanti, ma è anche vero che il settore turistico per noi rappresenta una parte ingente della nostra economia: la partenza dell'estate deve quindi essere fatta nel migliore dei modi. Siamo soddisfatti e ci auguriamo che tutto proceda senza intoppi.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 328 del 27 maggio 2021
Interpellanza sulle problematiche legate alle disdette di prenotazioni vaccinali

 

Le problematiche conseguenti alle disdette di prenotazioni vaccinali avvenute con poco preavviso temporale sono state al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 27 maggio 2021.

A rappresentare la questione è stata la Consigliera Raffaella Foudraz, riportando «segnalazioni in merito a disdette di prenotazioni vaccinali che si verificano 2 o 3 ore prima dell'inoculazione prevista nei centri» e chiedendo «quanti casi del genere si siano verificati e come vengono ridistribuite le dosi vaccinali preparate e non utilizzate. Vorrei anche sapere come la Regione intenda provvedere per ovviare alla problematica.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito che «per ogni seduta è previsto un numero di convocati cui corrisponde un numero di dosi vaccinali e un elenco di riserve creato e aggiornato in base ai criteri di priorità previsti dalle indicazioni nazionali. Durante la seduta vaccinale, i soggetti con 30 minuti di ritardo rispetto all'appuntamento sono contattati telefonicamente dal personale amministrativo, in modo da poter organizzare la redistribuzione delle dosi residue. In questo modo tutte le dosi vaccinali a mRNA non diluite vengono utilizzate. Grossi problemi invece ci sono stati con AstraZeneca: questo ha portato ad avere poche sedute di AstraZeneca e ci ha condotti a organizzare giornate dedicate a questo vaccino. Alcune disdette sono motivate come improvvisi motivi di salute, problemi familiari o personali, mentre altre non sono giustificate: da 1 a 3 al giorno nelle sedute vaccinali al Palaindoor. Si ritiene che tali disdette in numero limitato siano del tutto fisiologiche.»

Nella replica, la Consigliera Foudraz si è detta «contenta di sapere che non vi sia spreco di dosi.»

 

SC

 

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Comunicato n° 329 del 27 maggio 2021
Interpellanza sugli oneri di assistenza ai disabili gravi ricoverati nelle RSA

 

Si è parlato di oneri per l'assistenza di pazienti affetti da gravi disabilità ricoverati nelle residenze socio assistenziali trattando un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 27 maggio 2021.

Ad affrontare la tematica è stato il Consigliere Paolo Sammaritani, che ha evidenziato: «Abbiamo ricevuto varie segnalazioni da parte di sindacati e da familiari di ospiti delle residenze socio assistenziali (le microcomunità) valdostane che riferiscono di richieste di pagamento delle rette da parte delle strutture in cui sono ricoverate persone affette da gravi patologie come l'Alzheimer e la schizofrenia. La Corte costituzionale ha però affermato che l’attività sanitaria e socio-sanitaria a favore di anziani non autosufficienti è elencata tra i livelli essenziali di assistenza (LEA) sanitaria, e anche l'orientamento giurisprudenziale va in questa direzione. La Giunta è a conoscenza del numero dei pazienti affetti da Alzheimer, schizofrenia e altre gravi patologie che escludano l'autosufficienza, ricoverati nelle RSA valdostane? È a conoscenza delle richieste di pagamento della retta mensile rivolte ai pazienti affetti da queste gravi patologie? Vorrei che mi fosse esplicitato l'intendimento del Governo regionale e dell'Azienda USL Valle d'Aosta su questa problematica

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha spiegato: «In conformità con le vigenti disposizioni per i LEA, quando il quadro clinico del paziente richiede un elevato livello di assistenza sanitaria, i costi sono posti a totale carico del servizio sanitario regionale. È prevista invece una compartecipazione alla spesa per la sola quota alberghiera quando invece i pazienti presentano un quadro non eccessivamente complicato o quando, dopo un primo trattamento intensivo, le condizioni si stabilizzano ed è possibile transitare verso setting assistenziali meno severi dal punto di vista sanitario. Ricordo che per coloro che presentano particolari situazioni di disagio economico o sociale esistono specifiche misure regionali di intervento. Visto che l'assegnazione dei setting di assistenza e cura è posta in capo alle unità di valutazione multidimensionale, i pazienti destinati alle microcomunità non dovrebbero presentare quadri clinici e sanitari eccessivamente complicati; altrimenti, dovrebbero trovare accoglienza, secondo le regole di non compartecipazione o parziale compartecipazione alle spese, nelle strutture socio sanitarie del JB Festaz (con 49 posti letto complessivi), di Perloz (18 posti letto) e nei due nuclei demenze (uno presso la struttura del JB Festaz, con 10 posti letto, l'altro presso la Casa di riposo Domus Pacis di Donnas con 17 posti letto)

Nella replica, il Consigliere Paolo Sammaritani ha osservato: «La risposta non è stata esauriente. Nel marasma di norme e disposizioni, c'è un dato iniziale fondamentale: la diagnosi. Non si possono indicare genericamente forme di demenze che potrebbero invece essere meglio specificate, come nel caso del morbo di Alzheimer, e affrontate in modo più mirato. Altro aspetto molto delicato sono i contratti che vengono stipulati al momento del ricovero nelle strutture. È un tema da affrontare con coraggio, perché, anche se le risorse economiche dedicate alla sanità sono sempre insufficienti, la popolazione sta invecchiando e un amministratore serio si deve porre questi problemi e cercare di risolverli. Non sono accettabili situazioni di disparità nell'accesso alle esenzioni e agli aiuti. È un discorso di civiltà che non possiamo assolutamente trascurare

 

MM

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Comunicato n° 330 del 27 maggio 2021
Approvata una risoluzione a sostegno dell'AIDO Valle d'Aosta

 

Nel corso della seduta del 27 maggio 2021, l'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione depositata in Aula da tutti i gruppi consiliari in merito alla situazione dell'AIDO Valle d'Aosta.

Il testo impegna il Governo regionale e invita i Parlamentari valdostani a farsi promotori di tutte le iniziative possibili a sostegno di questa importante associazione per la comunità valdostana e per riaffermare il suo ruolo sociale oltre che ad attivarsi per sospendere la scelta di commissariare l'AIDO Valle d'Aosta.

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, nell'illustrare l'iniziativa, ha evidenziato che «l’AIDO in Valle d'Aosta è attiva da più di 40 anni, conta più di 6000 soci e possiamo essere fieri di vantare una delle più alte percentuali di iscritti in rapporto al numero di abitanti. Da diversi mesi il direttivo nazionale dell'AIDO contesta la legittimità della sezione valdostana a causa della non attivazione di sezioni comunali. Regole che sembrano eccessivamente ristrettive e poco flessibili: in una realtà come la nostra, bene hanno fatto i primi rappresentanti dell’AIDO a ragionare in termini regionali anziché disperdere le forze in piccole sezioni comunali. L’assenza di dialogo tra il direttivo nazionale e quello regionale non è positiva, così come è poco utile che a livello centrale si metta in discussione l’operato della sede regionale solo per aspetti formali e non sostanziali. Questa polemica e le prese di posizioni che si sono succedute stanno portando a un commissariamento della sezione regionale non fanno bene a tutta l’associazione e soprattutto non promuovono la donazione di organi e l’immagine del volontariato. Da segnalare poi l’increscioso fatto della donazione di un immobile a favore dell’AIDO valdostana che per una definizione non precisa, ma scontata nei fatti, vede l’AIDO nazionale diventare intestataria dell’immobile senza il coinvolgimento del gruppo regionale, il quale doveva a giusto titolo essere il beneficiario del lascito.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha ricordato che «grazie al supporto del gruppo valdostano dell'AIDO, quando ero deputato, nel 1999 scrivemmo la proposta di legge, poi approvata dal Parlamento, che continua a essere alla base della donazione degli organi. Questo deve sapere la Presidente nazionale dell'AIDO e ci auguriamo che ci sia umanità da parte sua e che non si vada verso il commissariamento. Speriamo anche che si risolva la questione della donazione alla sezione valdostana. A nome del Governo regionale votiamo convintamente questa risoluzione.»

Per il Consigliere di Pour l'Autonomie Mauro Baccega, «la burocrazia ci ha messo del suo e l'AIDO nazionale non ci sta facendo una bella figura in questo percorso. È giusto che il Consiglio si affianchi alla sezione valdostana in questa querelle, che ci auguriamo possa concludersi con una ricomposizione dell'associazione. Il nostro gruppo è a sostegno di tutte le forme di donazione e in particolare all'AIDO VdA che tanto ha fatto per la donazione degli organi grazie alla generosità dei tanti valdostani che vi hanno aderito

La Consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) ha sottolineato: «Questa risoluzione va nella direzione univoca del sostegno ad un'associazione che da più di quarant'anni svolge un ruolo importante sul territorio valdostano. Non è possibile far sfumare un lavoro messo in piedi con tanto impegno, dedizione, in modo totalmente volontario.»

Anche il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha parlato «dell'importanza di chi dona per gli altri. Speriamo che questo documento politico aiuti a trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. Ci sono una storia, una comunità che crede nel dono. E non si può interrompere questo percorso.»

Il Consigliere dell'UV Renzo Testolin ha evidenziato che «l'attività di volontariato fa parte del DNA valdostano. All'interno di questo percorso e di questa predisposizione al sostegno e alla vicinanza al più debole e sfortunato si inserisce l'AIDO VdA, che è stata importante non solo per la nostra regione, ma ha fatto da traino per tutto il Paese. L'AIDO è un'eccellenza grazie anche alla sezione valdostana, che è rappresentata da persone motivate e concrete. Oggi è importante sottolineare la vicinanza della politica valdostana alla nostra associazione regionale, nella speranza di ricucire le divergenze e garantire che i risultati del passato siano portati nel futuro.»

 

SC-MM

 

 

 

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Comunicato n° 331 del 27 maggio 2021
Approvata una mozione sulla Via Francigena pedonale

 

Al termine della seduta del 27 maggio 2021, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione del gruppo Lega VdA così come emendata su proposta dell'Assessore alle risorse naturali riguardante la promozione e valorizzazione dei percorsi della Via Francigena pedonale.

Il testo impegna il Governo regionale a verificare la presenza della problematica relativa al tratto della Via Francigena compresa tra Montjovet, Champdepraz, Issogne, Verrès e successivamente intervenire in collaborazione con i Comuni interessati al fine di ricercare una soluzione condivisa, concordata con l'Associazione europea delle Vie Francigene, e provvedere successivamente all'installazione dell'idonea segnaletica; a comunicare all'AEVF, in collaborazione con i Comuni interessati, le modifiche e integrazioni del percorso individuate da inserire sul portale www.viefrancigene.org; ad apportare sul sito www.lovevda.it le necessarie modifiche e integrazioni relative alla promozione e valorizzazione del tratto di Via Francigena presente nel territorio dei quattro comuni interessati.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere Dennis Brunod, che ha rappresentato la problematica per cui «i territori di Issogne, Champdepraz, Montjovet risulterebbero esclusi dal percorso della Via Francigena, anche se la segnaletica li comprende e tanto sul portale ufficiale della Via Francigena quanto sul sito Lovevda si ravvisano delle discordanze negli itinerari. È fondamentale non cambiare in continuazione il percorso originale di itinerari così importanti, anche per evitare disagi o svantaggi per le località interessate.»

L'Assessore alle risorse naturali, Davide Sapinet, nel presentare gli emendamenti proposti congiuntamente all'Assessore al turismo, ha ricordato i meccanismi di modifica dell'itinerario, «che solo l'Associazione europea delle Vie Francigene può validare: considerato che già nel passato l'associazione non aveva espresso parere favorevole alla proposta di inserire una variante relativa ai comuni di Verrès e Issogne a causa di un eccessivo prolungamento del percorso, crediamo che una soluzione percorribile sarebbe quella di condividere con i Comuni interessati le varianti al percorso ufficiale, da concordare con AEVF, offrendo così la possibilità ai pellegrini di scoprire borghi di interesse storico.»

È stata respinta con 20 astensioni e 14 voti a favore la mozione, presentata dalla Lega VdA, che ha riguardato l'ambito delle norme di contrasto della pandemia. L'iniziativa era volta all'esclusione per l'intero territorio regionale, oppure per porzioni, dell'applicazione delle limitazioni previste per la zona rossa e la zona arancione.

«La regione, a causa dell'andamento dei contagi, per lungo tempo non ha più visto la possibilità di riaperture, fino a questa settimana - ha ricordato il Capogruppo Andrea Manfrin -. Il nostro territorio differisce in maniera netta da altre realtà: al netto della stagionalità, del miglioramento dei dati, va mantenuta alta l'attenzione e evitare gli errori del passato: meglio essere preparati, sarebbe sbagliato non porci l'eventualità del ripetersi di questa situazione in futuro. IL DPCM del 2 marzo scorso prevede la possibilità che il Ministro della salute, d'intesa col Presidente della Regione interessata, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico e dell'incidenza settimanale dei dati di contagio, esenti dall'applicazione delle misure che fanno scattare la zona rossa o arancione. Vogliamo impegnare il Presidente della Regione ad attivarsi in questo senso, anche alla luce della volontà con cui è stata approvata la legge regionale n. 11/2020: poter gestire in autonomia le misure di prevenzione o le eventuali riaperture delle attività economiche e sociali sul territorio regionale. Vogliamo evitare qualsiasi ulteriore pericolo di chiusura

«Condividiamo l'auspicio di non avere più questa cappa sulla testa e che non si registrino nuovi peggioramenti - ha evidenziato il Presidente della Regione, Erik Lavevaz -. È evidente che le disposizioni nazionali si confanno a realtà diverse da quella della Valle d'Aosta: è difficile, se non impossibile, una settorializzazione del nostro territorio. Non abbiamo più reso pubblici i dati dei contagi ripartiti per comuni perché non significativi, ma sono stati costantemente monitorati, soprattutto per l'individuazione di eventuali focolai. Nelle ordinanze abbiamo lasciato libertà di movimento su tutta la regione, soprattutto per consentire l'accesso ai servizi non presenti nelle varie vallate: se in regione ci fossero classificazioni diverse da zona a zona, gli spostamenti sarebbero limitati. La mozione non è accoglibile

È stata infine ritirata dai proponenti del gruppo Lega Vallée d'Aoste l'iniziativa riguardante lo svolgimento dell'attività di ristorazione anche all'interno dei locali attraverso l'emanazione di ordinanze regionali, atteso che la ripartenza è prevista per domani, 28 maggio.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 9 e giovedì 10 giugno 2021.

 

SC-MM

 

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