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Riunione del Consiglio regionale del 10 e 11 febbraio 2021

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Comunicato n° 71 del 3 febbraio 2021
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in sessione ordinaria mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio 2021, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 48 oggetti.

I Consiglieri esamineranno la prima tranche di proposte di modifica del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale approvate all'unanimità dalla Commissione per il Regolamento nella riunione del 20 gennaio, la cui trattazione è stata rinviata dalla scorsa adunanza consiliare.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono state poste 13 interrogazioni, di cui 9 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, per chiedere notizie su: lista di riserva di soggetti con diritto di priorità nell'effettuazione dei vaccini; aggiornamento degli elenchi dei rifiuti autorizzati al conferimento nelle discariche valdostane; utilizzo di personale medico in regime di libera professione per la somministrazione del vaccino Covid-19; interventi di manutenzione dei torrenti; requisiti per l'erogazione dell'indennità forfettaria prevista nell'avviso pubblico per l'acquisizione della qualifica di Operatore socio sanitario; svolgimento delle misure compensative finalizzate al riconoscimento del titolo professionale per le figure di guide turistiche, accompagnatori turistici, guide escursionistiche naturalistiche, accompagnatori di turismo equestre e maestri di mountain bike; numero dei suicidi in Valle d'Aosta nel 2020 e 2021 ed eventuale correlazione a problematiche economiche; aumento di decessi in Valle d'Aosta non attribuibili al Covid-19; ipotesi di finanziamento con fondi europei di uno studio di fattibilità sulla realizzazione di un tunnel di collegamento tra la Valle d'Aosta e la Savoia.

Quattro interrogazioni sono invece a firma del gruppo Pour l'Autonomie: realizzazione di strumenti pubblicitari per condurre campagne di comunicazione dell'offerta turistica regionale; problematiche di utilizzo delle pagine social della Fiera di Sant'Orso; campagna promozionale e di sensibilizzazione all'acquisto dei prodotti DOP, DOC e PAT della Valle d'Aosta; efficacia del reddito di cittadinanza quale misura di sostegno e di avviamento al lavoro.

Delle ventotto interpellanze iscritte all'ordine del giorno, ventuno sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: utilizzo a fini turistici e museali dell'immobile rurale "Grandze" al Castello di Aymavilles; analisi dei servizi socio-sanitari oggetto di esternalizzazione o convenzione per valutarne la riconduzione al pubblico; ripresa dello svolgimento dell'attività ordinaria da parte degli ambulatori specialistici; celere rilancio della "Maison du Val d'Aoste" a Parigi; risoluzione del problema dell'avvicinamento del lupo ai centri abitati; presidi adottati dall'Amministrazione regionale per garantire la terzietà del Responsabile per la prevenzione della corruzione; mancate informazioni sull'avvio di un iter legislativo per il riconoscimento delle consorterie valdostane; adozione del nuovo Piano regionale socio-sanitario; grandi eventi sportivi organizzati dalla Regione; rispetto dei termini nei procedimenti di cui al Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020; valorizzazione della "Maison Caravex" a Gignod; indicazioni uniformi ai Comuni per l'erogazione dei buoni alimentari; raggiungimento dell'obiettivo dell'individuazione dei "costi standard" delle prestazioni erogate dall'Azienda USL; raggiungimento degli obiettivi di valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e culturale perseguiti dal Piano regionale della mobilità ciclistica; strategie di governo sul futuro di CVA Spa; modifiche delle percentuali dei destinatari del vaccino Covid-19 risultanti dai dati raccolti dalla Fondazione GIMBE; potenziamento delle strutture di sanità ospedaliera e territoriale regionali; misura di sostegno specifica per le attività degli sci club; rispetto della Carta dei servizi della Cittadella dei giovani; riflessi della diffida presentata dalle maggiori associazioni di tutela dell'ambiente montano sulla procedura di affidamento di servizi preordinati alla valutazione di fattibilità del collegamento intervallivo Cime Bianche; sottoscrizione del protocollo Covid-19 per la Casa circondariale di Brissogne.

Sette sono invece le interpellanze depositate dal gruppo Pour l'Autonomie: interlocuzioni con le autorità svizzere per la ristrutturazione del Rifugio delle guide di Breuil Cervinia; riapertura dei comprensori sciistici; aggiornamento annuale della graduatoria per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica; rifinanziamento del bonus alle piccole imprese valdostane; programmazione degli investimenti per valorizzare il patrimonio immobiliare di ERP; procedure di assunzione riguardanti i Vigili del fuoco; abbattimento dei due grattacieli situati nel quartiere Cogne ad Aosta.

Infine, il Consiglio discuterà due mozioni a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste: la prima, la cui discussione è stata rinviata dall'ultima adunanza, è volta a introdurre una modifica legislativa per colmare i disallineamenti dei documenti catastali relativi allo stato legittimo degli immobili; la seconda propone l'intitolazione a Salvatore Radizza di un luogo idoneo a ricordarne l'importanza storica, quale simbolo del massacro delle foibe.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

 

MM

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Comunicato n° 74 dell'8 febbraio 2021
Iscritte due interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

 

L’ordine del giorno dell'adunanza ordinaria del Consiglio regionale, convocata mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio 2021, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

La prima, a firma del gruppo Pour l'Autonomie, chiede notizie in merito all'utilizzo del Palaindoor di Aosta come centro vaccinazioni anti Covid-19; la seconda, presentata dal gruppo Lega VdA, riguarda la possibilità di intervenire sulla proroga degli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 50 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

 

SC

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Comunicato n° 77 del 10 febbraio 2021
Il Giorno del Ricordo commemorato in Consiglio Valle con gli interventi dei Presidenti Bertin e Lavevaz

 

In apertura dell'adunanza convocata oggi, mercoledì 10, e domani, giovedì 11 febbraio 2021, i Presidenti del Consiglio Valle, Alberto Bertin, e della Regione, Erik Lavevaz, hanno commemorato il Giorno del Ricordo, istituito con legge n. 92 del 2004 per conservare e rinnovare la memoria degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

«Pagine drammatiche di storia che oggi risuonano come un monito sulle degenerazioni e le atrocità che gli estremismi ideologici, i nazionalismi e i totalitarismi possono produrre verso l'umanità - ha detto il Presidente Alberto Bertin -. Oggi, il ricordo diventa anche una forma di condanna contro ogni forma di odio razzista ed etnico in nome di un'appartenenza ad un'unica umanità e nel riconoscimento delle sue diversità, garanzia di sviluppo e di coesione. E proprio l'Unione europea, il cui ideale è nato tra gli orrori della guerra e delle persecuzioni, ha introdotto nel 2000 il suo motto "Unità nella diversità" per indicare come gli europei, insieme, siano riusciti ad assicurare pace e prosperità, cercando di mantenere al tempo stesso la ricchezza delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente. In questo momento di pandemia, occorre più che mai ricordare questo motto, affinché una nuova solidarietà si instauri nel nostro continente quale antidoto contro la crisi, contro le derive autoritarie, contro i rigurgiti nazionalistici.»

«Il Giorno del Ricordo - ha evidenziato il Presidente Erik Lavevaz - ci richiama a un nostro dovere fondamentale, come rappresentanti delle istituzioni: quello di guardare al nostro passato nel momento in cui lavoriamo al nostro futuro. Non possiamo prescindere, da una parte, dalla coscienza delle nostre radici: dall’altra, dobbiamo essere consapevoli di quanto tragici siano stati alcuni errori del nostro passato, come cittadini europei, quando in nome di nazionalismi ciechi ci siamo messi gli uni contro gli altri. Come valdostani, sappiamo cosa significhi essere terra di confine. Sappiamo che cosa significhi identificarsi in un equilibrio tra realtà diverse, che si spinge fino al punto di creare un senso antico di comunità. La tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata ha segnato per sempre un territorio e la sua storia, andando a demonizzare proprio il senso di appartenenza. E tutto questo è avvenuto in un luogo poco distante da qui, e in un tempo che ancora ha dei testimoni viventi. La storia recente ci ha insegnato poi come questo stesso dramma possa essere sfruttato per essere un tema divisivo, violando una seconda volta la dignità delle vittime. Invece, ancora oggi, dobbiamo lavorare per essere uniti di fronte al rifiuto della violenza, della sopraffazione, dei totalitarismi di qualsiasi segno. Perché le nostre peculiarità e le nostre differenti identità devono essere sempre percepite come un valore, come un’occasione di scoperta reciproca e di relazione sulla quale costruire il mondo che desideriamo per chi verrà dopo di noi.»

Inoltre, il Consiglio Valle, a inizio della seduta pomeridiana di oggi, tornerà sul tema con una mozione, depositata dal gruppo Lega VdA, per l'intitolazione a Salvatore Radizza di un luogo idoneo a ricordarne l'importanza storica, quale simbolo del massacro delle foibe.

 

SC

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Comunicato n° 78 del 10 febbraio 2021
Interrogazione a risposta immediata sull'utilizzo del Palaindoor come centro di vaccinazioni anti Covid

 

Nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021, con un'interrogazione a risposta immediata, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto notizie in merito all'utilizzo del Palaindoor di Aosta come centro di vaccinazioni anti Covid.

In particolare, il Consigliere Mauro Baccega ha voluto sapere se «la Giunta, in base a quanto approvato da questo Consiglio lo scorso 28 gennaio con una risoluzione, abbia avviato il tavolo di confronto con l'Amministrazione di Aosta per rivedere la decisione di destinare il Palaindoor a centro di vaccinazioni, individuando altre strutture più idonee. Una scelta che è fortemente penalizzante per le federazioni, le società e gli enti che praticano l'attività in quella sede. Teniamo conto che nello scorso Consiglio si è omesso di comunicare l'ipotesi di collocare il centro vaccini al Palaindoor: una mortificazione per l'Assemblea

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha specificato due temi distinti, «quello della fruizione del Palaindoor e quello del suo utilizzo come centro vaccinale. L'Assessore allo sport Jean-Pierre Guichardaz mi ha comunicato che il tavolo di confronto richiesto è stato convocato per la prima volta lo scorso 8 febbraio: oltre ad affrontare le problematiche di lunga data del Palaindoor, sono stati chiariti alcuni passaggi relativi alla struttura e alle sue note criticità legate al prosieguo delle attività. L'Assessore Guichardaz ha assicurato la propria disponibilità ad attivarsi per trovare soluzione in particolare per Disval e per l'arrampicata libera

Quanto alla scelta del Palaindoor come centro vaccinale, «questa è stata individuata come la più adeguata dopo tanti confronti con altre possibilità. I motivi sono molteplici: per avere una struttura capace di accogliere il flusso di utenti che ci auguriamo di poter vaccinare con un'adeguata fornitura di vaccini, sono necessari servizi, impianti e strutture di viabilità e accessibilità adeguati. La scelta non è quindi stata fatta a cuor leggero: soprattutto, si è tenuto conto del fatto che per il Palaindoor la chiusura era già prevista al 31 dicembre e poi slittata al 31 marzo; un periodo, questo, volto non alla prosecuzione delle attività ma allo sgombero dei locali e all'individuazione di alternative. Sono certo che non ci saranno ritardi a causa dell'utilizzo della struttura per cinque o sei mesi come centro vaccinale: il Comune deve ancora fare progetti per gli adeguamenti, e poi si procederà agli appalti

Il Consigliere Baccega ha quindi replicato: «Sappiamo bene che, con tutto quello che sta succedendo e con l'incertezza dell'evolversi della pandemia, per le vaccinazioni cinque o sei mesi non basteranno. Con questa mossa avete bruciato tutto il capitale di fiducia che il mondo dello sport vi aveva affidato. Non avete sentito i rappresentanti, le associazioni, le federazioni, vi siete riuniti senza coinvolgerli, e avete trovato soluzioni di solo precariato

 

MM

 

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Comunicato n° 79 del 10 febbraio 2021
Interrogazione a risposta immediata sulla proroga dell'apertura di bar e ristoranti

 

Con un'interrogazione a risposta immediata il gruppo Lega Vallée d'Aoste, nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021, ha sottoposto alla Giunta regionale la possibilità di intervenire sulla proroga degli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha rappresentato «la grave criticità venutasi a creare a seguito della decisione di chiudere bar e ristoranti alle ore 18: questo settore è in forte crisi e occorre intervenire al più presto. Il Presidente Lavevaz ha valutato la proroga dell'apertura fino alle 22, sia attraverso una propria ordinanza sia formulando, analogamente alle altre Regioni, una richiesta al Governo nazionale?»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, concordando sul fatto che «le attività di somministrazione sono tra quelle che più hanno sofferto in questo anno le chiusure», ha evidenziato: «Dove possibile abbiamo attuato delle iniziative per venire incontro alle peculiarità del nostro territorio in deroga alle norme nazionali: così è stato per gli spostamenti sul territorio regionale, per la possibilità di utilizzare i servizi situati in comuni vicini e così è stato ancora, con l’ultima ordinanza del 5 febbraio 2021, per quanto riguarda l’attività professionale di personal trainer esercitata con un rapporto uno a uno. Diversa è la somministrazione serale di bar e ristoranti perché, a detta del Comitato tecnico scientifico, si tratta di uno degli aspetti più delicati nella gestione pandemica. La questione è duplice: da un lato, occorre restare in zona gialla - o meglio cercare di andare in zona bianca - per evitare nuove chiusure e permettere nuove aperture, come quella degli impianti di sci; dall'altra, dobbiamo muoverci nell'ambito di un quadro normativo che, per quanto riguarda le attività di somministrazione, non consente grandi possibilità di movimento. Il Governo regionale è assolutamente sensibile e sensibilizzato a questa problematica, che abbiamo posto in tutte le sedi possibili, in particolare nella Conferenza Stato-Regioni: sconsiglio quindi iniziative di disobbedienza civile perché poi le conseguenze sono difficilmente controllabili; le forze dell'ordine devono fare il loro lavoro e non si può pretendere che il Presidente della Regione, nelle sue competenze prefettizie, non applichi le norme in vigore.»

Nella sua replica, il Consigliere Manfrin ha evidenziato: «Nessuno chiede al Presidente di disapplicare le norme. Il Presidente ha richiamato le peculiarità della Valle per quanto riguarda gli spostamenti e il benessere psico-fisico per l'apertura delle palestre: azioni che abbiamo apprezzato, ma noi chiediamo ulteriore coraggio andando a disciplinare anche l'apertura delle attività di somministrazione richiamando il benessere economico e sociale. Se ci fosse questo coraggio non potremmo che riconoscerlo. Noi siamo vicini a chi in questo momento sta patendo le conseguenze più gravi della pandemia.»

 

SC

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Comunicato n° 80 del 10 febbraio 2021
Interpellation sur la ligne de frontière au Refuge des Guides du Cervin

 

La réhabilitation du Refuge des Guides du Cervin a été le thème de l'interpellation présentée lors de la séance du Conseil du 10 février 2021 par le groupe Pour l'Autonomie.

Le Conseiller Augusto Rollandin a retracé la situation du refuge: «Quand il a été bâti, il y a 40 ans, l'immeuble était entièrement en territoire italien; aujourd'hui, à cause des montées de chaleur, les neiges se sont retirées et la ligne de frontière, qui coïncide avec la crête des glaciers, est mise en discussion. En effet, on parle de "frontière mobile". Il faut absolument régler cette situation, il faut trouver un accord avec la partie suisse, notamment en tenant compte du fait que les Guides italiens ont l'intention de réhabiliter le Refuge

Le Président de la Région, Erik Lavevaz, a répondu: «Pour ce qui est de la réhabilitation, le Syndic de Valtournenche nous a communiqué que la présentation d’une demande serait recevable

En abordant la question de la frontière, «qui ne concerne pas seulement le refuge mais aussi le bâtiment de l’école de ski du Cervin, ainsi que la station d’arrivée du téléphérique du Plateau Rosa», le Président Lavevaz a dit: «Depuis 2010, l’Italie et la Confédération helvétique appliquent le principe de la "frontière mobile", ayant convenu que le tracé puisse suivre les changements graduels et naturels de la ligne de crête. La Région s’est activée depuis longtemps, afin d’établir la pleine appartenance à notre territoire des immeubles. La possible solution, proposée par la Commission mixte pour l’entretien de la frontière italo-suisse et partagée par l’Administration régionale avec les Communes de Zermatt, de Valtournenche et d’Ayas, prévoit, en contrepartie, la cession à la Suisse d’une zone située sur la Gobba di Rollin, dans la commune d’Ayas. Il est évident que la solution de ce problème relève maintenant des autorités nationales et confédérales et non pas de la Région ou du Canton du Valais

«En vue de la  clôture de ce dossier - a -t-il conclut le Président de la Région - nous avons régulièrement informé et sollicité le Ministère des affaires étrangères, ainsi que l’Istituto geografico militare. Pour notre part, nous ne manquerons pas de relancer le dialogue avec le nouveau Gouvernement italien afin de mettre définitivement fin à ces incertitudes

Le Conseiller Rollandin a repliqué: «J'apprécie les bonnes intentions, mais le problème reste et il est sérieux: la partie suisse met en doute la propriété du refuge. Il faut aborder cette question tout de suite: je sollicite l'institution d'une table de confrontation

 

MM

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Comunicato n° 81 del 10 febbraio 2021
Giorno del Ricordo: approvata una mozione per l'intitolazione di un luogo a Salvatore Radizza

 

A inizio della seduta pomeridiana del 10 febbraio 2021, il Consiglio Valle, dopo la commemorazione di questa mattina con gli interventi dei Presidenti del Consiglio e della Regione, è tornato sul tema del Giorno del Ricordo discutendo una mozione presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il testo, approvato all'unanimità, impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale ad assumere le iniziative necessarie all'intitolazione a Salvatore Radizza di un luogo idoneo a ricordarne la figura e l'importanza storica, quale simbolo sia del massacro etnico delle foibe sia dell'esodo di Istria, Fiume e Dalmazia.

«Con questa iniziativa abbiamo la possibilità di celebrare il Giorno del Ricordo e di restituire dignità a una tragedia tutta italiana - ha evidenziato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, presentando l'iniziativa -. Salvatore Radizza, commerciante, nativo di Curzola (Dalmazia), arrestato, imprigionato e fucilato il 2 ottobre 1943 insieme con altri civili e militari italiani, rappresenta l'emblema sia del terribile odio sfociato nel massacro delle foibe, che distrusse la vita di 10 mila persone, sia della dolorosa vicenda dell'esodo giuliano-dalmata, che sradicò dalla loro terra d'origine 350 mila cittadini. La famiglia Radizza risiede permanentemente in Valle d'Aosta dal 1966; il figlio Antonio e il nipote Salvatore Paolo hanno intrapreso la carriera militare, prestando il loro servizio in regione, guidando rispettivamente il Battaglione Aosta e il Centro Addestramento Alpino. Intitolando un luogo a Salvatore Radizza consegniamo una memoria di questi luttuosi fatti per fare in modo che non si ripetano mai più.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, citando Carlo Azeglio Ciampi, ha affermato: «La Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo sono due ricorrenze molto importanti e simili, dobbiamo ricordare di non cadere più nella violenza. La follia non ha colore né appartenenza, è da condannare; celebrando questi momenti possiamo far permeare nella cultura delle giovani generazioni ciò che non può essere e che non potrà mai più essere.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha sottolineato che «il tema di questa tragedia è patrimonio della nazione dal 2004, ma questa memoria è stata avversata per decenni da una parte ideologica: c'era il tabù della cortina di ferro, la presenza in Italia del più forte Partito comunista del mondo atlantico, i rapporti con la Jugoslavia. La negazione di questi fatti esiste ancora oggi, da parte di chi rivendica un passato ideologico da difendere. La storia non si fa con retorici giudizi morali ma con lo studio scientifico degli eventi. E oggi, dopo 70 anni da quei tragici avvenimenti, dobbiamo sentirci liberi di ricordare.»

Il Consigliere Andrea Padovani (PCP) ha parlato di «strumentalizzazione politica del tema: la verità storica è ben distante dal discorso pubblico, di chi distorce la verità per capovolgere la storia e i valori fondanti della nostra Repubblica - l'antifascismo e Resistenza - presentando i fascisti come vittime innocenti. E questo, pur condannando i crimini delle foibe, va ribadito con chiarezza. Spiegare correttamente questi fatti significa dare il giusto significato alla sofferenza delle persone coinvolte. Invece il Giorno del Ricordo sempre più si pone in contrapposizione del 25 aprile: è assurdo, il fascismo non può avere una sua giornata commemorativa perché contro di esso si è costituito il nostro Paese. La tragedia delle foibe e dell'esodo va letta nel suo contesto storico e geografico e deve contribuire a raccontare ai giovani i drammi del nazifascismo.»

Le Chef de groupe de VdA Unie, Corrado Jordan, a parlé de «devoir de préserver la vérité historique de notre passé. Un drame qui a coûté la vie à tant d'innocents et qui a provoqué l'exile de tant d'Italiens qui ont été obligés de quitter leur terre et leurs maisons. Le plan criminel qui a été perpétré ne doit pas être considéré d'importance mineure. Pour ne pas retomber dans l'horreur que tout type de discrimination ethnique peut provoquer, nous devons construire une mémoire de plus en plus partagée, capable de surmonter les murs: une mémoire partagée, basée sur des valeurs de liberté, de civilisation, de démocratie. Ce n'est qu'ainsi que nous pourrons envisager l'avenir avec confiance, en évitant que de nouveaux drames puissent se reproduire.»

«Una commemorazione deve generare una vigilanza informata, attenta e intelligente - ha affermato il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) -, fondandosi sul rispetto della storia in tutta la sua verità. Come Istituzione, abbiamo il dovere di consegnare alle nuove generazioni il ricordo di come l'uomo può diventare diabolico; dobbiamo avere il coraggio di dire che il massacro delle foibe ebbe dei sicari ben precisi: i comunisti di Tito, con la responsabilità di altri comunisti italiani. Questa è la verità storica e la storia va trattata con coraggio, rispetto e rigore. Noi come Consiglio dobbiamo affermare la nostra vocazione civica a mantenere viva la memoria per generare rispetto, coscienza e vigilanza, ricordando tutta la tragicità delle foibe. Noi oggi con questa mozione, per intitolare uno spazio pubblico a Salvatore Radizza, vogliamo dare corso a un'azione simbolica, a una celebrazione liturgica, che genera coscienza e forza. Perché una società che ignora la sua storia non ha passato, ma soprattutto non ha futuro.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha evidenziato che «non esiste una violenza positiva e una violenza negativa: la violenza è violenza e come tale va condannata. Oggi il titolo di un articolo di Mauro Suttora è illuminante: "Sulla pelle di noi figli dei profughi litigano ancora comunisti e fascisti". Se le ricorrenze servono per far litigare allora non servono a nulla; le istituzioni devono mandare dei messaggi che devono servire alle giovani generazioni facendo capire che sostenere la propria identità non significa prevaricare gli altri. Il buon senso ci deve aiutare: condanniamo ciò che dobbiamo condannare, il dibattito politico lasciamolo stare ed evitiamo di speculare sulle tragedie, sulle sofferenze e sui morti. Con convinzione noi riteniamo che questi momenti debbano essere vissuti per quello che sono, con la condanna unanime di tutte le atrocità senza alibi e giustificazioni. Se con la mozione che stiamo discutendo, riusciamo a individuare un luogo che deve servire per creare una coscienza, io credo che abbiamo fatto un'opera positiva.»

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha auspicato: «La storia sia di insegnamento, si arrivi presto alla costruzione di Europa unita, federale, in cui l'appartenenza etnica o la lingua parlata non siano motivo di divisione e morte, bensì di vita e crescita. Soffermiamoci sull'aspetto dello sradicamento e evochiamo in maniera corretta la storia: è fondamentale perché certe brutture non capitino mai più.»

Per la Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, «chi sfrutta una tragedia per vantaggi politici manca di rispetto per le vittime di quelle tragedie. Questa giornata deve diventare un momento importante per condannare ogni forma di odio che genera violenza e tutti noi - valdostani che da sempre ci battiamo per il nostro particolarismo, italiani, europei e cittadini del mondo - dobbiamo restare custodi attenti, attivi e determinati perché le nostre libertà e diversità continuino ad essere difese. È un momento per porre attenzione su chi ancora oggi è perseguitato per motivi etnici e religiosi. Restiamo uniti e condanniamo tutte le violenze: questa mozione va in questo senso e la sosteniamo convintamente.»

 

SC-MM

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Comunicato n° 82 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sulla riapertura dei comprensori sciistici

 

Il tema della riapertura dei comprensori sciistici è tornato in discussione con l'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021 dal gruppo Pour l'Autonomie.

«Il Comitato tecnico scientifico il 21 gennaio ha approvato il protocollo di sicurezza per l'esercizio degli impianti di risalita - ha evidenziato il Capogruppo Marco Carrel -: ammesso che la nostra Regione sia classificata in zona gialla, dal 15 febbraio tutti gli impianti saranno riaperti? In relazione al nuovo protocollo, quali saranno i costi da sostenere e quanti gli utenti massimi che ogni stazione potrà ospitare? Vorremmo poi conoscere l'ammontare delle perdite registrate dagli impianti di risalita alla data del 31 gennaio e se, in base al dibattito scaturito in Aula, siano stati organizzati incontri con i Sindaci e se sia stata prevista l'introduzione dei "Covid angels", figure atte a verificare il rispetto delle misure anti contagio.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, si è impegnato a fornire tutti i dati entro domani al fine «di portare una risoluzione in Aula che faccia chiarezza e dia un mandato al lavoro dei prossimi giorni. Oggi è difficile programmare perché il quadro è di incertezza: sono ancora in discussione sia la mobilità tra regioni sia l'apertura degli impianti di risalita. La situazione è profondamente critica, ma da parte nostra c'è la visione di un'apertura con due obiettivi: rilanciare l'immagine della Valle d'Aosta dello sci e dare una risposta sociale al tessuto economico. Non vogliamo aprire tutti i comprensori sciistici, perché non ci sono le condizioni economiche e operative, ma per tutti i territori ci sarà da parte nostra attenzione. Stiamo continuando a lavorare con le società affinché si possa prevedere un'apertura che abbiamo ipotizzato per il 18 febbraio. È necessario anche prestare massima attenzione a partire in sicurezza e bene. Ringrazio i rappresentanti delle forze sindacali per la disponibilità a lavorare a un accordo di buonsenso che evidenzia responsabilità nei confronti del difficile momento che sia i lavoratori sia le imprese stanno vivendo.»

In merito alle perdite, l'Assessore ha parlato di stime effettuate «dalle sei società con capitale pubblico che indicano una perdita di liquidità di circa 28 milioni di euro. Abbiamo dato mandato alle società di sentire i territori in attesa di una riunione complessiva con il Consiglio permanente degli enti locali, con l'associazione degli albergatori e con tutti i soggetti che graviteranno attorno all'operazione di apertura. È in corso con il collega Barmasse anche la valutazione su come aprire i centri traumatologici per non disperdere risorse sanitarie in altri ambiti. Domani torneremo sull'argomento con i dati e la proposta di risoluzione.»

Il Consigliere Carrel, nella replica, ha evidenziato: «Lo scenario è complesso, le notizie che arrivano sembrano voler prolungare le chiusure, ma non possiamo solo aspettare le scelte del Governo romano. Bisogna prospettare diversi scenari, altrimenti continuare a sparare neve e battere le piste sarà anti-economico. Gestire la situazione è un onore e un onere di chi è al Governo: il Consiglio può essere di supporto ma non credo che una risoluzione possa contenere tutti gli aspetti da valutare in questa situazione così articolata. Quando non si può fare qualcosa, bisogna avere la forza di dire no, perché le società partecipate della Regione fanno parte del nostro tesoretto che non possiamo permetterci di disperdere. Dobbiamo operare chez nous e prendere decisioni.»

 

SC

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Comunicato n° 83 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sulle attività degli ambulatori specialistici

 

La ripresa delle attività ordinarie da parte degli ambulatori specialistici è stata al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021.

«Nello specifico - ha detto la Consigliera Raffaella Foudraz illustrando l'iniziativa -, siamo a conoscenza dell'impossibilità di prenotare visite gastroenterologiche, se non per casi d'urgenza; nemmeno gli addetti al ricevimento delle chiamate conoscono una possibile data di ripresa regolare dell'attività. La situazione è seria: le persone continuano ad ammalarsi, anche non di Covid. Quali altri ambulatori specialistici sono in questa situazione? Come e in che tempistiche l'Amministrazione regionale intende risolvere la problematica?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito: «In considerazione del calo della curva dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, numerosi servizi hanno riaperto progressivamente la loro attività a beneficio della popolazione, anche se a onor del vero, alcune agende relative a servizi ospedalieri e territoriali non sono mai state chiuse, garantendo così una risposta alle necessità dei cittadini. Nella fattispecie, le agende della gastroenterologia sono chiuse agli operatori del Centro unificato prenotazioni (CUP) e vengono gestite direttamente dal personale del reparto, soprattutto a seguito della necessità di ultimare la ricollocazione dei pazienti con prenotazioni ancora in sospeso. Anche le prestazioni urgenti o differibili sono gestite e calendarizzate dal reparto, tenuto conto che si tratta per la maggior parte di attività interventistica con prestazioni invasive che richiedono un lungo e attento trattamento della sala, tra una prestazione e l'altra, nel rispetto dei protocolli di sicurezza. Restano ancora chiuse, parzialmente o totalmente, alcune agende relative a specialità dei Dipartimenti di medicina e di chirurgia, che stanno però progressivamente riaprendo agli operatori CUP. Il Direttore dell'USL VdA ha comunicato di aver inviato una nota formale ai Direttori delle strutture invitandoli a riaprire le agende - rendendole disponibili agli operatori CUP o su CupWeb - o a motivare l'esigenza di procrastinare la riapertura

La Consigliera Foudraz si è detta insoddisfatta della risposta: «La situazione sanitaria valdostana sta procedendo verso il baratro: da eccellenza siamo passati in fondo alle classifiche. Teniamo presente che i nostri 130.000 abitanti corrispondono a un quartiere di Milano o Torino; non solo: già prima della pandemia il periodo intercorrente tra la prenotazione e la visita era di svariati mesi. Tutti paghiamo le tasse, abbiamo tutti il diritto di essere curati dal servizio pubblico, senza dover pagare le visite specialistiche ricorrendo al privato. E si tratta di esborsi notevoli, alcune famiglie devono scegliere se mangiare o curarsi. La sanità non può fermarsi alla gestione della pandemia: non ci si ammala soltanto di Covid, ci sono patologie molto serie e non si può fare a meno della prevenzione

 

 
MM

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Comunicato n° 84 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sul rilancio della Maison du Val d'Aoste a Parigi

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riportato in Aula la situazione della Maison du Val d'Aoste di Parigi.

Il Consigliere Erik Lavy ha rappresentato: «Questo immobile in centro alla capitale francese funge da ufficio di rappresentanza della Regione, che ne è proprietaria tramite Finaosta. Nel 2019, il Consiglio ha approvato una mozione impegnando Finaosta nella realizzazione di uno studio per una diversa gestione di questa struttura, per la quale sono già stati spesi milioni di euro e che peraltro oggi è formalmente chiusa e le sue attività sono sospese. Quali sono i risultati di questo studio? Chiediamo poi di dettagliare l'ammontare del costo del mantenimento della struttura nel 2020, il valore dell'immobile, gli accessi annuali e gli eventi organizzati dal 2006 al 2020. Come si pensa di rilanciare la Maison du Val d'Aoste nel più breve tempo possibile?»

«Il est évident - a répondu le Président de la Région, Erik Lavevaz - que la pandémie de Covid-19 pèse lourdement sur les réflexions et les programmations du Gouvernement régional, notamment en ce qui concerne les activités promotionnelles du système économique et productif valdôtain. La Maison du Val d'Aoste est l’un des dossiers que le Gouvernement régional entend approfondir très prochainement, avec la collaboration de Finaosta et de tous les acteurs susceptibles d’apporter des idées et des propositions. Il faudra notamment vérifier si - compte tenu de la situation actuelle et des scénarios à court et à moyen terme - il existe des modes de gestion efficaces pour la promotion de la Vallée d’Aoste sur un marché qui sera, de toute façon, capital pour la relance économique de notre région après la pandémie.»

Le Président a détaillé les coûts de la structure: «En 2020, le coût d’entretien de l’immeuble de Paris s’est élevé à 41 mille 120 euros. Quant à la valeur de l’immeuble, la dernière expertise de 2019 faisait état d’une valeur comprise entre 1 million 490 mille euros et 1 million 430 mille euros, en fonction de la méthode d’estimation utilisée. L’étude demandée à Finaosta a examiné principalement trois options. La première envisage un partenariat public-privé, dans le cadre duquel la structure serait donnée en concession à un opérateur économique qui pourrait développer là une activité économique autonome, y compris commerciale, mais toujours en lien avec la Vallée d’Aoste: cette hypothèse était en cours d’approfondissement fin 2019 - début 2020, mais la pandémie n’a pas permis de poursuivre l’analyse. La deuxième option prévoyait, en revanche, d’associer les opérateurs économiques valdôtains à la gestion de la structure: Finaosta s’était adressée au printemps 2019 à la Chambre valdôtaine, pour vérifier si les entrepreneurs locaux étaient intéressés à une possible gestion directe. La Chambre avait confirmé l’importance générale du marché français, toutefois elle avait indiqué que les conditions n’étaient pas réunies pour une gestion directe de la Maison du Val d’Aoste par les associations. La troisième option, enfin, prévoyait la vente ou la location de l’immeuble

Quant aux événements accueillis, le Président a détaillé que «entre 2010 et 2019, la Maison du Val d’Aoste a organisé, accueilli ou participé à 47 évènements très variés, soit une moyenne d’environ 5 évènements par an. Par ailleurs, entre 2010 et 2020, 17 expositions d’artistes valdôtains ont été aménagées dans les locaux de la Maison du Val d’Aoste.»

Replicando, il Consigliere Lavy si è detto «esterrefatto dalle cifre del valore dell'immobile, ma soprattutto dalla mancanza di visione per il futuro. Non c'è nulla da inventarsi, sono già attive iniziative analoghe, ma evidentemente c'è la mancanza di volontà di valorizzare uno spazio valdostano in una delle città più importanti, rilanciandolo da un punto di vista turistico e facendolo diventare, oltre che come è già, una sorta di ambasciata per i nostri émigrés, un centro dal fine commerciale per i prodotti valdostani e turistico
 
 
MM

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Comunicato n° 85 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sulla presenza del lupo in Valle d'Aosta

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha riproposto all'Aula la questione della presenza del lupo in Valle d'Aosta.

«Facciamo nostra la preoccupazione di molti cittadini - ha affermato il Consigliere Dino Planaz -, tanto per la sicurezza personale che per quella degli animali domestici o da allevamento. Faccio presente che lo scorso anno 40 capi ovini sono stati uccisi dal lupo: se continuiamo con questo ritmo andremo a distruggere un patrimonio che è stato mantenuto con grandi sforzi nella nostra regione. La situazione pare essere sfuggita di mano: vogliamo quindi sapere quali siano le strategie che saranno messe in campo dall’Amministrazione regionale per trovare una soluzione al problema.»

Il Consigliere Christian Ganis ha aggiunto: «I continui avvistamenti in collina fanno intendere che l'impatto si stia diffondendo anche ai centri abitati. Oggi la domanda è: la convivenza con il lupo è ancora possibile? Non solo per l'allevamento in montagna ma anche per i cittadini. Ecco perché si ritiene che sia giunto il momento di discuterne in Consiglio aprendo un tavolo tra i gruppi politici e con esperti al fine di ragionare sul da farsi, senza preclusioni ideologiche.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha premesso che «l'attuale quadro normativo vieta il disturbo, la cattura e l’uccisione del lupo, pur con deroghe che sono ammesse se non pregiudicano il mantenimento della specie nella sua area di ripartizione naturale e se non esiste un'altra soluzione valida. Un nuovo quadro normativo sarà possibile partendo dal disegno di legge che doveva già approdare in Consiglio nel 2020 e anche partendo dalla vostra proposta.»

Ha quindi dettagliato la strategia operativa dell’Amministrazione regionale nei confronti delle popolazioni di lupo: «Innanzitutto, il capillare monitoraggio della specie - che oggi si stima essere di 70/80 capi - anche con il supporto di moderne tecnologie, tra cui l’acquisto e la posa di 90 fototrappole sul territorio regionale, alle quali se ne aggiungeranno altre 30 di nuova generazione, che permetteranno di avere la segnalazione del passaggio degli animali in tempo reale. Proseguiranno, anche quest’anno, gli aiuti agli allevatori per la realizzazione di idonee misure di prevenzione: nel 2021, prima dell’inizio della stagione di monticazione, sarà predisposta in collaborazione con l’AREV e l'Institut Agricole Régional una sperimentazione per la protezione delle greggi in alpeggio basata su moderni sistemi di dissuasione ad alta tecnologia. A breve, vi sarà una campagna di informazione e sensibilizzazione: il sito internet della Regione sarà implementato con una sezione dedicata al lupo, da aggiornare regolarmente con i dati del monitoraggio e dell’evoluzione del progetto Wolfalps-EU. Per quanto riguarda la problematica dei cosiddetti lupi confidenti e in particolare degli animali che si avvicinano ai centri abitati, le singole situazioni sono costantemente monitorate dal Corpo forestale: se necessario - ossia in presenza di animali che si avvicinano ripetutamente alle persone entro un raggio di 30 metri -, saranno messe in atto le procedure previste dalla legge regionale 17/2010 che attribuisce alla Giunta regionale, sentito l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, la facoltà di disporre l'attuazione di metodi ecologici di intimidazione dei predatori, quali, in particolare, gli spari a salve o con proiettili a scopo dissuasivo. Infine, segnalo che la rimozione di un lupo dal territorio rappresenta l’ultima ratio laddove, a fronte di un oggettivo rischio di incidenti o lesioni, le altre misure non siano risultate efficaci. Ad oggi, le rimozioni possono essere autorizzate dal Ministero dell'ambiente, sentiti per quanto di competenza il Ministero per le politiche agricole e l'ISPRA. Oggi bisogna parlare di gestione e non più di protezione. Invito la popolazione a segnalare gli attacchi o i danni subiti per migliorare l'operato dei tecnici e del Corpo forestale valdostano.»

Il Consigliere Planaz ha replicato che «va bene tutelare un animale come il lupo, ma bisogna anche tutelare le attività sul territorio. Altrimenti fra qualche anno qualcuno dovrà assumersi la responsabilità dell'evoluzione esponenziale di questa specie. Rilevo poi che le misure di prevenzione per evitare gli attacchi sono sempre tutte a carico dell'allevatore. Sono a conoscenza di un allevatore che si è visto rifiutare l'indennizzo per un bovino abbattuto da un lupo perché non aveva attivate le protezioni necessarie. Abbiamo il dovere di aiutare un settore che è già in forte sofferenza.»

 

SC

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Comunicato n° 86 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sull'adozione del nuovo Piano socio-sanitario

 

La tematica sanitaria è stata al centro di un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste per chiedere delucidazioni sull'adozione del nuovo Piano socio-sanitario.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti, tenuto conto del fatto che «l'ultimo Piano regionale per la salute e il benessere sociale è quello del 2011-2013», si è chiesta: «Non sarebbe opportuno redigere un nuovo Piano socio-sanitario? Con quali tempistiche? Non si ritiene che questo studio, con le relative scelte strategiche, debba avvenire prima di decidere le sorti dell'ospedale Parini? Vorrei anche conoscere su quali dati oggettivi ci si baserebbe per questa scelta, che non può prescindere da una previa e puntuale analisi delle reali esigenze della popolazione sanitaria valdostana, delle criticità del nostro sistema sanitario e delle soluzioni che si intendono adottare, ancor di più alla luce di quanto accaduto a causa della pandemia

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha confermato «l'intenzione della Giunta di redigere un nuovo Piano socio-sanitario: è il principale documento di programmazione politica pluriennale che l'Assessorato ha il compito di curare. Quanto alle tempistiche, queste sono conseguenti alla metodologia di elaborazione del Piano, che deve seguire un percorso di programmazione locale partecipata in quattro fasi: la prima bozza di lavoro, tutta interna all'Assessorato, viene condivisa con i soli addetti ai lavori (USL e enti locali); da qui si passa a una seconda bozza, con le indicazioni e gli accoglimenti accordati a livello politico, che viene sottoposta a tutti i portatori di interesse (Commissioni consiliari, Sindacati, cittadini e associazioni varie). È già stata predisposta la cosiddetta "piattaforma democratica", accedendo alla quale tutti possono offrire contributi. Prevediamo di concludere le prime due fasi entro il mese di aprile prossimo

«Il Piano - ha aggiunto l'Assessore Barmasse - conterrà tutti i temi indicati come prioritari nel Programma di Legislatura, tra cui la componente strutturale dell'ospedale regionale, tenendo conto del miglior modello di ospedale che si intenderà offrire ai valdostani. La valutazione in corso è stata avviata a partire dal progetto esecutivo approvato, considerando anche la questione dei reperti archeologici emersi. Le scelte conseguenti dovranno necessariamente considerare i finanziamenti ricevuti e quelli già stanziati nel bilancio regionale, oltre che i tempi dovuti ad un allargamento dell'attuale struttura. In base a tutti gli elementi, sarà effettuata, responsabilmente, una scelta il più possibile condivisa

Il Consigliere Spelgatti ha espresso «preoccupazione, visto che l'Assessore ha dichiarato sostanzialmente che non cambierà nulla, a parte la novità che nulla ha di scientifico della piattaforma online. Se vogliamo salvare la sanità valdostana, la rotta va cambiata drasticamente. Fino a quando non partiamo dai dati tecnici, continuiamo a lasciare le decisioni in mano agli stessi soggetti, invece ci vuole un ente terzo (società che si occupano di ristrutturazione di aziende sanitarie) che conduca un'analisi puntuale e scientifica dello stato attuale di ogni reparto, delle criticità, di cosa tagliare e di cosa implementare. Siamo in piena fase emergenziale che ha cambiato il mondo, eppure, sulla base dello schema che il Presidente Lavevaz ha presentato alla riunione di verifica di maggioranza, con l'indicazione delle priorità dell'azione di Governo, viene indicato che entro fine febbraio vi proponete di assumere le scelte in merito al futuro dell'ospedale Parini (ampliamento o nuovo ospedale). Tale decisione condizionerà la sanità valdostana almeno per i prossimi trent'anni, però non avete intenzione di fermarvi per capire di cosa abbiamo bisogno, il contenuto prima del contenitore. L'esigenza primaria sarebbe, ad esempio, indirizzarci verso una medicina territoriale, capire il rapporto tra pubblico e privato per decidere quali servizi esternalizzare e quali no. Tutte queste sono scelte fondamentali per il futuro: pensateci bene.»

 

MM

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Comunicato n° 87 del 10 febbraio 2021
Interpellanza sulla valorizzazione di "Maison Caravex" a Gignod

 

La Maison Caravex nel comune di Gignod, che ospita la Maison de l’artisanat international, è stata al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 10 febbraio 2021.

Il Consigliere Christian Ganis ha spiegato: «L'ampliamento museale “Maison Caravex”, insieme con la realizzazione della nuova aerostazione di Saint-Christophe, risulta inserito nell'anagrafe delle opere incompiute del 2019: due soli casi per la Valle d'Aosta, ma per un valore complessivo di 16 milioni di euro. Per l'intervento per "Maison Cavarex" sono già stati spesi più di cinque milioni euro e i lavori eseguiti rappresentano solo il 41,58%: mi chiedo se la Regione pensi di completare questa opera e se sia a conoscenza dello stato di degrado in cui versa la parte dell'edificio incompiuta in cemento armato. Esistono dei progetti per una valorizzazione della struttura?»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha confermato che «le opere presenti sul territorio regionale inserite nell'anagrafe delle opere incompiute dell'Osservatorio dei contratti pubblici sono i lavori di ampliamento della Maison Caravex che non è attualmente prevista in alcuno strumento di programmazione (i lavori interrotti sono stati realizzati per un importo di 2 milioni di euro) e l'aerostazione a servizio dell'aeroporto Corrado Gex, inserita nella programmazione dei lavori pubblici 2021-2023 e quindi potenzialmente cancellabile dall'anagrafe (importo lavori realizzati 5 milioni di euro).»

Per quanto riguarda la Maison Caravex, l'Assessore ha specificato che «la porzione di opera incompiuta riguarda i piani interrati; i lavori sono stati sospesi a fine 2007 e non sono mai stati ripresi. I locali interrati risultano complessivamente salubri e con elementi strutturali in buono stato di conservazione.» L'Assessore ha quindi ripercorso la storia degli interventi sulla casa forte che l'hanno portata a essere sede del polo museale dedicato alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio artigianale valdostano attraverso un accordo programma siglato nel 2010 tra la Regione, il Comune di Gignod e l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition: «Nella fitta interlocuzione avviata con le diverse strutture dell'Amministrazione, coinvolte a vario titolo nella questione, è emersa la necessità di valutare i contenuti dell'accordo di programma, adeguandoli a nuovi intendimenti, più giusti e più modesti correlati all'attuale stato e alle attuali possibilità del bene quale ad esempio la possibilità di divenire un deposito adeguato per la conservazione di archivi e reperti storici e artistici.»

Il Consigliere Ganis ha replicato: «Dopo vent'anni si deve prendere una decisione, seguendo la logica di collaborare trovando la giusta soluzione e scegliendo il male minore. Suggerisco al Consiglio di organizzare un sopralluogo per rendersi conto dello stato di degrado dell'immobile e al fine di chiudere definitivamente una porta sul caso Caravex. I tempi in cui si edificavano cattedrali nel deserto sono finiti: ecco perché sarebbe importante lasciare un segno tangibile del nostro operato in questa Legislatura, segni evidenti di una buona e attenta amministrazione.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 11 febbraio, alle ore 9.00.

 

SC

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Comunicato n° 88 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sul Piano regionale della mobilità ciclistica

 

Gli obiettivi del Piano regionale della mobilità ciclistica sono stati affrontati a inizio della seduta consiliare dell'11 febbraio 2021 con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Il Consigliere Dennis Brunod nell'illustrazione ha spiegato: «Il Piano in fase di elaborazione tende alla valorizzazione sia del patrimonio naturale e ambientale, sia del territorio e dei beni culturali: come si pensa di raggiungere questi obiettivi? Noi riteniamo che la definizione di itinerari ciclabili interconnessi che permettano di visitare le piccole località, i borghi storici di fondovalle, i siti di valenza ambientale, rappresenti l'opportunità per la Regione di aumentare l'attrattività del territorio, rivolgendosi a nuovi target legati al cicloturismo.»

L'Assessora alla mobilità sostenibile, Chiara Minelli, premettendo che «ci sarà l'occasione di un puntuale approfondimento e definizione dei contenuti del Piano sia in Commissione consiliare sia in Aula», ha evidenziato che «il provvedimento dà attuazione alla legge dello Stato n. 2/2018, che contiene disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, la quale affida compiti specifici allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali.»

«Il Piano regionale si articolerà attorno a due obiettivi principali - ha specificato l'Assessora -: il primo è l'agevolazione della mobilità ciclistica sia per gli spostamenti quotidiani sia turistici, che prevede la creazione prioritariamente della ciclovia Baltea collegata con il Piemonte, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, la creazione di reti di interconnessione fra rete di fondovalle e centri intermodali previsti dal Piano regionale dei trasporti per incentivare l'intermodalità bici-trasporto pubblico, la creazione di connessione fra rete di fondovalle e servizi di interesse regionale (scuole, presidi sanitari, ecc.); il secondo obiettivo è la fruizione del patrimonio naturale e ambientale, con connessa strategia per l'individuazione di una rete cicloturistica. Dalla ciclovia di fondo valle potranno diramarsi percorsi ciclabili su piste dedicate, strade poderali e asfaltate secondarie in grado di connettere il patrimonio diffuso di beni ambientali, storici, archeologici e culturali che costituiscono una ricchezza fondamentale di questa Regione. Da questo punto di vista il Piano regionale dovrà soprattutto coordinare la segnaletica, individuare i supporti digitali più opportuni per favorire il raggiungimento e la conoscenza dei siti d'interesse, la localizzazione di servizi di supporto, quali stazioni di ricarica. La fruizione dei beni ambientali e culturali presenti lungo l'asse ciclabile di fondovalle dovrà essere promossa in sinergia con il percorso di trekking Cammino Balteo. Per la definizione della rete cicloturistica sul territorio un ruolo fondamentale è demandato agli enti locali (Unités des Communes e Comuni) che dovranno - e già lo stanno facendo - man mano estendere la rete dei percorsi, segnalare e descrivere siti d'interesse, favorire la creazione di servizi di supporto alla ciclabilità. Vorrei segnalare la proposta di creazione di un anello ciclabile di montagna in Val Veny fra i comuni di Courmayeur e di Chamonix, organizzando una navetta di bus elettrici, dotati di portabiciclette, attraverso il tunnel del Monte Bianco, con la possibilità di estendere questo progetto alla Svizzera tramite la Val Ferret. Molti spunti stanno arrivando dagli enti locali e dalle associazioni, e il Piano li valuterà. Inoltre è stato chiesto agli uffici di lavorare per una soluzione relativamente alla questione della responsabilità civile in capo ai gestori di piste ciclabili e dei proprietari di strade poderali o comunque aperte al pubblico, in collaborazione con l'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali.»

L'Assessora Minelli ha poi riferito che sono stati finanziati 19 interventi a favore degli enti locali per la progettazione e la realizzazione di zone di sosta per le biciclette e di stazioni di ricarica per la micro-mobilità elettrica e che si sta operando per dotare di portabiciclette alcuni autobus adibiti al trasporto pubblico di linea.

Replicando, il Consigliere Brunod si è detto perplesso su alcuni passaggi: «La Valle d'Aosta ha delle enormi potenzialità dal punto di vista ambientale e cicloturistico: bisogna quindi evitare di portare avanti un Piano che dimentichi aree di interesse, come i vari percorsi cicloturistici che collegano il percorso principale di fondo valle con l'area naturalistica del Parco naturale del Mont Avic (attraverso l'inserimento di itinerari nelle valli di Champdepraz e Champorcher che poi possono trovare continuità con gli itinerari cicloturistici già molto apprezzati che attraversano l'altra area protetta del Parco nazionale del Gran Paradiso) e progetti già in itinere, come ad esempio il cammino Balteo sul quale ci sono ancora grandi margini di manovra. Le tempistiche di attuazione del Piano saranno molto lunghe: la invito quindi a portare avanti il discorso della segnaletica delle vie esistenti, ad esempio mediante una App dedicata, in modo da attrarre da subito il turismo ciclistico, che in questo momento gode di grande popolarità e che può essere praticato per circa 8 mesi all'anno. È questo un settore strategico sul quale puntare molto a livello turistico e quindi con ottime ricadute in termini economici.»

 

SC

 

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Comunicato n° 89 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sul futuro della CVA Spa

 

Nella seduta consiliare dell'11 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha presentato un'interpellanza per conoscere le strategie di governo sul futuro di CVA Spa.

«Il Programma di Legislatura - ha ricordato il Vicecapogruppo Stefano Aggravi - parla di una norma di attuazione e future specifiche leggi regionali per la riassegnazione delle autorizzazioni per le società interamente pubbliche, di emissione di bond, di una proroga della scadenza delle concessioni oltre il 31 marzo 2029. Recentemente, il Senatore Lanièce ha definito la CVA "un gigante imbrigliato con grosse corde che non le consentono di muoversi". Alla luce di queste affermazioni, ci sono state interlocuzioni tra Ministero e Regione per concretizzare le modifiche prospettate? Quali strategie il Governo regionale intende ora portare avanti? Vorremmo sapere anche l'avanzamento delle attività funzionali alla definizione della norma di attuazione per l'assegnazione delle concessioni in scadenza. Sono stati fatti solo proclami e il problema resta?»

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, premesso che «l'idroelettrico e l'energia rappresentano un tema di grande attualità: il nostro gioiello di famiglia è al posto giusto e al momento giusto, seppur dovendo sottostare ai paletti della legislazione ed è un bene avere scenari alternativi», ha riferito: «Le interlocuzioni con il Governo sono in corso. Il Senatore ha riproposto al Presidente incaricato la questione della legge Madia e le storture che pesano sullo sviluppo della società: pensiamo ad esempio al tema dell'utilizzo dell'idrogeno, che rappresenta una prospettiva per il futuro. L'unico strumento forte dovrebbe essere il decreto "ristori 5", al cui interno dovrebbe essere inserita l'emissione di bond con la riapertura dei termini. È il modo per dare la libertà che la legge Madia non ci consente

«Tra le azioni da portare avanti - ha aggiunto l'Assessore Caveri -, nel breve, c'è il rafforzamento della governance della società per sviluppare il Piano strategico 2021-2025. L'obiettivo è assicurare lo sviluppo di CVA oltre il 2029. La norma di attuazione sarà presentata quando ovviamente sarà di nuovo operativa la Commissione Paritetica. Sia la questione legata alla legge Madia sia l'allungamento delle concessioni devono essere sbloccati per avere la serenità di applicare il Piano strategico: uno strumento competitivo, per porre in giusta luce la CVA nel panorama di altre società competitive. Altri obiettivi da raggiungere e su cui stiamo lavorando sono strutturare la Società in un'ottica di partecipazione alle eventuali gare di rinnovo delle concessioni di grandi derivazioni, renderla meno vulnerabile a fronte dei rischi di un mancato rinnovo delle concessioni, cogliere le opportunità introdotte con il Superbonus, adeguare con DEVAL la rete di distribuzione valdostana, trasformare CVA da venditore a erogatore di servizi innovativi e complessi. La modernizzazione delle centrali idroelettriche è assolutamente indispensabile

L'Assessore Caveri, proponendo un incontro in Commissione per approfondire e meglio illustrare il Piano strategico, ha concluso affermando: «Ci deve essere un grande sforzo complessivo, che parte dall'assunto che CVA è importante e il suo sviluppo deve essere garantito nel futuro.»

Il Consigliere Aggravi, nella replica, ha auspicato «un'attenzione diversificata tra i due temi, quello delle concessioni e della gestione di CVA. Le briglie della legge Madia impediscono una crescita anche per acquisizione. Più ci si avvicina alla scadenza delle concessioni più la situazione si complica: non abbiamo il tempo certo della norma di attuazione, ma il rafforzamento societario deve essere portato avanti, con un piano che guarda oltre al 2029. Mi auguro che l'idrogeno verde sia quota parte del business plan, visto che ha grandi potenzialità nell'ambito ferroviario: non perdiamo occasioni che possiamo sfruttare, anche per il raggiungimento dell'obiettivo ambizioso della decarbonizzazione

 

MM

 

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Comunicato n° 90 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sui dati relativi ai destinatari del vaccino contro il Covid

 

Nel corso della seduta consiliare dell'11 febbraio 2021, con un'interpellanza presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, si è parlato dei vaccini contro il Covid-19, analizzando in particolare i dati raccolti dalla Fondazione GIMBE.

«Esaminando le cifre dei piani vaccinali regionali - ha detto il Consigliere Paolo Sammaritani illustrando l'iniziativa -, risulta che in Valle d'Aosta le percentuali dei destinatari dei vaccini siano: 59% a operatori sanitari e sociosanitari; 8% agli ospiti delle RSA; 5% agli over 80 e 28% a personale non sanitario. Corrispondono ai dati a disposizione dell'USL e della Regione? Mi chiedo su quali criteri sia stata decisa la somministrazione del vaccino alle varie fasce di destinatari. A quale tipologia di popolazione corrisponde la fascia del "personale non sanitario", non prevista dal piano vaccinale, e con quali criteri, al suo interno, sono stati individuati i destinatari del vaccino? È intenzione modificare queste percentuali?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha riferito: «Le statistiche da GIMBE a gennaio sono sostanzialmente corrette, pur non essendo chiaro se siano considerati i volontari del soccorso pubblici e privati. Il Piano vaccini regionale ha rispettato la road map che si intendeva seguire. Noi siamo stati dei precursori di quello che è poi diventato il Piano nazionale, avendo deciso di dividere la popolazione per categorie di rischio. Inoltre, la somministrazione dei vaccini ai soggetti ultranovantenni è iniziata il 14 gennaio, riguardando il distretto 2 di Aosta (538 cittadini su 1.760 totali). I richiami, regolarmente avviati il 22 gennaio, si concluderanno entro metà mese. È prevista una seconda chiamata per operatori sanitari e sociosanitari che non hanno inizialmente aderito alla campagna per motivi diversi.»

L'Assessore Barmasse ha quindi dettagliato la fascia del "personale non sanitario" «che corrisponde a operatori non sanitari dell'Azienda USL (amministrativi operanti in ospedale o sul territorio, dipendenti di servizi appaltanti quali pulizie, trasporto pazienti, ristorazione, rifiuti), volontari del soccorso pubblici e privati, impegnati in attività di particolare rilevanza (ad esempio, elisoccorso) o impegnati nell'assistenza ospedaliera o domiciliare (ad esempio, volontari LILT). Tutte queste categorie sono state vaccinate in quanto reputate essenziali per l'organizzazione dell'emergenza. Sono invece stati coinvolti e vaccinati soltanto il 14 e 15 gennaio, stante la necessità di costituire scorte, un gruppo di soggetti appartenenti alle Forze dell'ordine e circa 220 insegnanti tra 55 e 65 anni. La campagna vaccinale continuerà seguendo le raccomandazioni concordate tra Stato e Regioni e sulla base delle indicazioni del Piano approvato a livello regionale. Lo scopo primario è raggiungere il prima possibile tutta la popolazione target e la Valle d'Aosta pare essere su questa strada. I dati al 5 febbraio indicano che è stato somministrato il 95,4% delle dosi consegnate, rispetto all'84% della media nazionale, migliore performance tra le Regioni. Siamo anche stabilmente alla seconda posizione tra le 21 Regioni e Province autonome per la percentuale di ultraottantenni vaccinati, significativamente superiore alla media.»

Il Consigliere Sammaritani si è detto soddisfatto della risposta: «È importante fare chiarezza sulle linee di azione dell'amministrazione in ambito sanitario in un momento così delicato. Le statistiche e le valutazioni fatte da GIMBE mostravano una percentuale molto alta di personale non sanitario vaccinato e volevamo capire chi rientrasse in questa categoria: rilevare che si tratta di personale che agisce in settori chiave sia per l'emergenza sia per servizi di pubblico interesse generale fa capire che ci sono delle priorità che vanno tenute in debita considerazione. È giusto che i piani, che vengono elaborati in modo scientifico, siano rispettati nella misura maggiore possibile.»

 

SC

 

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Comunicato n° 91 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sul potenziamento di strutture sanitarie ospedaliere e territoriali

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la tematica del potenziamento delle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali.

«Il Ministero della salute si è posto l'obiettivo di utilizzare le risorse del Recovery Fund per migliorare il patrimonio edilizio costruendo o riqualificando strutture dedicate alla sanità - ha riferito il Consigliere Luca Distort -. Quali sono gli attuali progetti regionali da presentare allo Stato per la formulazione dei percorsi di piano nazionale? I poliambulatori presenti sul territorio regionale, opportunamente adeguati, potrebbero costituire una valida base per la diffusione dei modelli di "case della salute", così come la conversione di una parte del patrimonio edilizio esistente, soprattutto alberghiero, può costituire la base per le strutture a bassa intensità di cura, come gli ospedali di comunità: ci sono valutazioni in merito? Sono strutture intermedie che possono portare giovamento al sistema sanitario, a partire dal decongestionamento dell'ospedale.» 

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha evidenziato: «Al momento, non abbiamo ricevuto ulteriori indicazioni da parte degli organi centrali né sugli interventi ammissibili al Recovery Fund né sulle modalità di utilizzo dei fondi. Il Ministero ha recentemente segnalato di aver individuato gli interventi necessari alla sicurezza sismica dell'ospedale Parini per un ammontare di circa 8 milioni di euro

In merito all'offerta di assistenza sanitaria e socio-sanitaria territoriale, l'Assessore Barmasse ha comunicato «l'intenzione di procedere con un'imminente riorganizzazione del sistema nel suo complesso. Intanto, è già stato avviato un aggiornamento dei fabbisogni in termini di salute e assistenza: conoscere le esigenze degli assistiti è il primo passo per porre in essere una corretta politica programmatoria, a maggior ragione a seguito dei profondi cambiamenti dovuti dalla pandemia. In parallelo, in collaborazione con l'USL e con gli interlocutori territoriali, intendo portare avanti una politica riorganizzativa dell'offerta riguardante le strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie. In regione non abbiamo "case della salute" e "strutture a bassa intensità di cura", ma abbiamo un'articolata rete di poliambulatori e consultori che offre importanti servizi senza comportare lo spostamento ad Aosta da parte dei cittadini. Confermo che la riorganizzazione porrà la massima attenzione a questa tipologia di servizi territoriali

L'Assessore alla sanità ha concluso precisando: «Le operazioni sinora svolte, anche in risposta alle contingenze del Covid (come l'area sanitaria temporanea di Variney o la struttura di Perloz), sono state pensate già in un'ottica riorganizzativa più complessiva, le cui fondamenta si poseranno sul Piano socio-sanitario in fase di aggiornamento. Concordo sull'esigenza di potenziare i poliambulatori e recepisco gli spunti sugli ospedali di comunità: non sarà facile ma vogliamo perseguire questi obiettivi di riorganizzazione

Il Consigliere Distort, nella replica, ha osservato: «Si tratta di pensare non solo in termini di organizzazione di funzioni e di equipaggiamento dei locali, ma anche dal punto di vista edilizio. Bisogna prospettare il coinvolgimento dei privati, affinché possano agire e interagire con un comparto così oneroso come la sanità. Esorto a mettere in atto tutte le misure per organizzare l'Assessorato affinché ci si indirizzi verso le migliori scelte possibili per la comunità. Si spera che l'amara lezione del Covid serva per razionalizzare le spese e impegnare le risorse per essere più vicini alle esigenze dei cittadini in un mondo che, lo si voglia o meno, probabilmente è cambiato per sempre

 

MM

 

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Comunicato n° 92 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sulla carta dei servizi della Cittadella dei giovani

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare dell'11 febbraio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'attenzione sulla Cittadella dei giovani di Aosta.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha osservato che «la Cittadella dei giovani deve essere uno spazio a disposizione di tutti e non deve essere piegato a nessuna ideologia. La carta dei servizi di questa struttura fa riferimento in particolare alla missione della promozione dei valori della coesione sociale, dell’integrazione nella comunità e della condivisione di esperienze, mentre la legge regionale 12/2013 sulle politiche giovanili cita espressamente la valorizzazione e il rinnovamento delle tradizioni e del patrimonio culturale e valoriale della Valle d’Aosta, che non vengono citate minimamente nella Carta. Vorrei quindi sapere quanti e quali eventi sono stati organizzati negli ultimi due anni per valorizzare il patrimonio culturale valdostano. A vedere la programmazione della Cittadella non sembra che sia coerente con lo spirito della legge e, soprattutto, orientata verso una parte politica: cito, a titolo di esempio, l'iniziativa riguardante la "rotta migratoria nel Mediterraneo", così come tante altre concentrate sull’immigrazione africana. La Regione vuole far rispettare la missione descritta nella carta dei servizi?»

L'Assessore all'istruzione e politiche giovanili, Luciano Caveri, ha risposto che «l'evento sul Mediterraneo fa parte di un progetto su temi internazionali di geopolitica, che si sviluppa da novembre 2020 e finirà a febbraio 2021 con l'intento di dedicare ogni mese a un continente diverso. Un progetto che è compatibile con lo spirito della legge regionale del 2013 e, in particolare, con l'obiettivo di supportare i processi di transizione verso l'età adulta e lo sviluppo di relazioni positive di scambio con le altre generazioni e con le altre culture. Riguardo alle iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale della Valle d'Aosta, la Cittadella - che deve essere luogo di intrattenimento e di aggregazione - ha proposto serate di musica per promuovere band e cori valdostani, momenti ricreativi come la "Veilla di Petchou" nell'ambito della Fiera di Sant'Orso, serate in collaborazione con il CCS Cogne per la raccolta di fondi, incontri con le scuole su temi delle Giornate della Memoria e del Ricordo, sulla legalità, la violenza, la mafia e il bullismo, mostre organizzate dal Liceo artistico, presentazioni di libri. Questioni abbastanza varie, quindi. Il 2020 è stato martoriato dal Covid: si sono svolte tuttavia delle iniziative, soprattutto utilizzando il sistema delle videoconferenze. In occasione della sottoscrizione del protocollo d'intesa, il gruppo interistituzionale ha approvato la carta dei servizi della Cittadella: a detta di chi esercita i controlli, si ribadisce che le attività sono state coerenti con le aree di intervento. Il pluralismo delle idee è importante e mi farò parte diligente per effettuare verifiche, in una logica di moral suasion, affinché non ci siano elementi di opacità verso il rispetto di questo principio.»

Replicando, il Capogruppo Manfrin ha ribadito che «la Cittadella non deve avere orientamenti politici: deve trattare argomenti che non abbiano un colore politico. Se vogliamo puntare sulla francofonia, gli scambi possono avvenire anche con la Svizzera o con il Canada e non con l'Africa. Ci sono mille e uno modi per contrastare il disagio che esulano da quello che viene trattato: è assurdo pensare di utilizzare questo luogo come spazio di propaganda da parte di partiti o associazioni sotto la copertura della cooperazione internazionale. Più che sul pluralismo delle idee, invito l'Assessore a vigilare affinché la Cittadella sia coerente con gli obiettivi per cui è nata: uno spazio aggregativo e ricreativo per i giovani.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 93 dell'11 febbraio 2021
Interpellanza sui grattacieli del quartiere Cogne ad Aosta

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare dell'11 febbraio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto notizie dell'abbattimento dei due grattacieli situati nel quartiere Cogne ad Aosta.

«Vorremmo sapere - ha specificato il Consigliere Mauro Baccega - quali sono e da dove provengono i fondi a disposizione dell’ARER per gli investimenti di ristrutturazione, di rifacimento di nuova costruzione di edifici e alloggi. A chi compete l'abbattimento del grattacielo basso e il grattacielo più alto? Si ritiene di poter rivedere questa pianificazione?»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Roberto Barmasse, ha risposto che il «il Piano delle opere pubbliche dell'ARER, approvato a fine dicembre 2020, dettaglia la provenienza dei finanziamenti: Superbonus 110%, avanzo di amministrazione dell'Azienda, ricavato del Piano di vendita del Comune di Aosta, trasferimenti dal Ministero delle infrastrutture e trasporti

Riguardo all'abbattimento dei grattacieli del Quartiere Cogne, l'Assessore ha ribadito che l'intervento di demolizione «è di competenza del Comune di Aosta ed è imposto dalla normativa urbanistica, nazionale e comunale. Non è quindi possibile rivedere la pianificazione, anche tenuto conto della nota dell'ottobre 2020 trasmessa al Comune di Aosta, all'ARER e alla Regione, con la quale il Ministero delle infrastrutture ha autorizzato a procedere alla redazione del progetto di demolizione dei due fabbricati. Occorre pertanto procedere con le fasi progettuali conseguenti

Il Consigliere Baccega si è detto parzialmente soddisfatto della risposta: «Sarebbe stata opportuna una chiara enunciazione delle ristrutturazioni. Proseguirò comunque negli approfondimenti del dossier, anche tenuto conto della petizione degli abitanti delle case Fresia basse che chiedono a gran voce interventi sugli immobili

I lavori del Consiglio sono sospesi per una riunione richiesta dalla maggioranza. Riprendono alle ore 15.00 di oggi.

 

MM

 

 

 

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Comunicato n° 94 dell'11 febbraio 2021
Approvate due risoluzioni su impianti sciistici e attività di bar e ristoranti

 

A inizio della riunione pomeridiana dell'11 febbraio 2021, dopo un'interruzione chiesta dai gruppi di minoranza per esaminare un emendamento al provvedimento di modifica al Regolamento interno del Consiglio proposto dal Presidente della Regione poco prima dell'avvio della seduta, l'Assemblea ha deciso di rinviare la discussione alla prossima adunanza consiliare. La seduta è stata quindi interamente dedicata alla discussione di quattro risoluzioni depositate in Aula dai gruppi consiliari.

Attività di somministrazione di alimenti e bevande

Il Consiglio ha esaminato due risoluzioni riguardanti le attività di somministrazione di alimenti e bevande: una a firma dei gruppi di minoranza Lega VdA e Pour l'Autonomie, l'altra proposta dalla maggioranza UV, PCP, AV-SA, VdA Unie.

Il Consiglio ha approvato, con 19 voti a favore e 14 astenuti, il testo delle forze di maggioranza che impegna il Governo regionale a farsi portatore, presso la Conferenza Stato-Regioni e il Governo nazionale, dell'esigenza di adattare i protocolli e le disposizioni limitative delle attività di somministrazione alimenti e bevande, di cui alle tipologie 1, 2, 3 e 4 alla peculiare situazione del territorio valdostano; a valutare, compatibilmente con i protocolli sanitari e previo confronto con gli organismi di supporto, la possibilità di concedere parziali allentamenti delle norme nazionali, relativamente agli orari di chiusura degli esercizi di somministrazione, ferma restando l'esigenza primaria di salvaguardia della salute pubblica; a ribadire, in sede nazionale, la necessità di maggiore flessibilità riguardo alla chiusura dei confini regionali, che risulta penalizzante per il comparto turistico valdostano, compresa la Casa da gioco di Saint-Vincent.

È stato invece respinto, con 20 voti di astensione e 14 a favore, il testo della minoranza che intendeva impegnare il Presidente della Regione a emanare un'ordinanza di proroga degli orari di apertura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo Andrea Manfrin, illustrando la risoluzione di Lega VdA e Pour l'Autonomie, ha detto: «Con la nostra iniziativa vogliamo farci interpreti di una categoria che è stata fortemente penalizzata da tutte le disposizioni che si sono affastellate in questo periodo di pandemia e che più di tutte ha la necessità di poter ripartire: abbiamo ascoltato le voci di chi sta vivendo una grossa crisi, con aziende e strutture che hanno ricevuto ristori irrisori, che non riescono a pagare l'affitto. Il Presidente della Regione, contravvenendo alle norme nazionali, ha deciso di aprire le palestre evidenziando la peculiarità del nostro territorio e invocando la necessità di benessere psico-fisico per le persone: oggi gli chiediamo lo stesso coraggio. Noi riteniamo che in questo momento la Valle d'Aosta debba avere un'unica direzione: le attività di bar e ristoranti possono essere aperte fino alle ore 22. Votando la nostra risoluzione possiamo dare un mandato forte al Presidente della Regione.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha aggiunto: «Abbiamo il dovere di dare risposte a tutte quelle attività che hanno bisogno di un aiuto concreto e non di un impegno generico di farsi portatori delle loro richieste in altre sedi. Dobbiamo essere più incisivi nella nostra azione, dobbiamo dare alle persone la possibilità di lavorare, pur nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza. L'emergenza sanitaria si sta trasformando sempre più in emergenza sociale ed economica e i dati dimostrano: ecco perché crediamo che la proroga dell'apertura fino alle 22 sia un piccolo segnale di ripresa.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, pur aderendo alle motivazioni della risoluzione perché «le difficoltà di esercenti e ristoratori sono note a tutti», non ha condiviso «lo strumento della risoluzione: non credo sia una questione di coraggio quanto di una questione di serietà e rigore tenendo conto degli aspetti sanitari e scientifici. La legge regionale che ci dava maggior libertà di azione è stata sospesa e le nostre ordinanze devono muoversi all'interno di un contesto di norme nazionali. Il Comitato tecnico scientifico ha discusso anche di questi aspetti, ma al momento siamo in attesa di avere una posizione ufficiale sull'attività serale di bar e ristoranti. La risoluzione così come posta è pericolosa: se dovesse uscire che con una risoluzione si decide delle aperture e delle chiusure, senza fare riferimento agli aspetti sanitari, alle unità di crisi che sono preposte a questo, sarebbe una forzatura le cui conseguenze si riverserebbero sulle attività stesse. In questo momento dobbiamo tenere alta la guardia, cercando di andare verso la risoluzione della situazione sanitaria, cercando di arrivare alla zona bianca e poi mantenere questa posizione. È su questo che dobbiamo lavorare tutti

Il Consigliere di VdA Unie, Claudio Restano, ha quindi illustrato la risoluzione dei gruppi di maggioranza, evidenziando che «la protesta è un sintomo forte della crisi e del dolore dei locali di somministrazione di alimenti e bevande, ma in generale delle attività economiche. Noi abbiamo titolo per affermare che è possibile posticipare la chiusura dopo le 18? Per farlo, dobbiamo avvalerci di studi scientifici per avere una risposta valida, interpellando ad esempio l'unità di supporto regionale. Ed è una risposta che va fornita nel giro di poche ore. La Valle d'Aosta ha esigenze diverse, peculiari, ed è giusto rappresentarle al Governo nazionale, di qualsiasi colore esso sia. Il vero obiettivo è diventare al più presto zona bianca e restare in questa classificazione. Oggi un'azione priva di fondamento ci porrebbe in grave rischio. È poi di vitale importanza la riapertura dei confini e va riservata la giusta attenzione alla Casa da gioco.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha osservato che «la maggioranza con questa risoluzione non dice nulla: è un'arrampicata sui vetri per non dire la verità ai valdostani e assumervi la responsabilità delle vostre scelte. Avete bocciato la nostra risoluzione che avrebbe dato risposta immediata ai ristoratori, per poi presentare questo testo all'ultimo, con un impegno che è una presa in giro: tutti i giorni nella vostra azione di governo dovreste portare queste questioni sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, dovreste confrontarvi con il Governo per uscire dalla crisi. Non avete bisogno di un'impegnativa che voterete solo voi. Dovete assumervi le vostre responsabilità: noi come opposizione stiamo facendo un'opposizione costruttiva, facendo continuamente proposte, segnalando criticità e senza mai intralciarvi. Voi, però, sono mesi che non fate assolutamente nulla: nessuna risposta alla comunità, nessuna idea di come far ripartire la Valle. La pazienza ha un limite.»

Apertura impianti sciistici

L'Assemblea ha approvato all'unanimità una risoluzione, a firma di tutti i gruppi consiliari, che impegna il Governo regionale a definire, assieme a Finaosta, le modalità di apertura degli impianti di risalita, tenendo conto del contesto in continuo cambiamento - a causa delle misure di contrasto della pandemia - e a trovare le necessarie contromisure a sostegno delle società di impianti a fune e dell'indotto sia con risorse finanziarie proprie che con i ristori nazionali. Inoltre sollecita il Presidente della Regione a emanare una ordinanza per definire le modalità tecniche per la riapertura degli impianti sulla base del vigente quadro normativo

Il testo è stato illustrato dal Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, che ha evidenziato: «In questi tre mesi la montagna è stata bistrattata: abbiamo riscoperto lo sci nordico, lo scialpinismo, le passeggiate e le ciaspolate, ma abbiamo sentito forte la mancanza dello sci alpino, il motore dell'economia. La situazione economica delle vallate laterali è a rischio. Ancora oggi, si sta ventilando la possibilità di non riaprire gli spostamenti tra regioni. Noi riteniamo che dal 18 febbraio ci siano le condizioni per sfruttare l'apertura degli impianti di risalita. Questa risoluzione è un documento di indirizzo in un momento molto difficile che può comunque diventare un'opportunità per il prosieguo della stagione invernale. Dobbiamo ripartire, dobbiamo avere uno scatto d'orgoglio per ridare speranza e dignità a chi abita in montagna, a chi ha investito ed è senza lavoro

Palaindoor di Aosta

È stata respinta con 20 astensioni (UV, PCP, AV-SA, VdA Unie) e 14 voti a favore (Lega VdA e Pour l'Autonomie), la risoluzione depositata in Aula dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie, volta a dare una destinazione esclusiva del Palaindoor alle attività sportive, individuando una struttura alternativa come centro vaccinale Covid.

«Soltanto il 28 gennaio scorso questo Consiglio ha votato all'unanimità una risoluzione sull'utilizzo del Palaindoor, ma questa iniziativa è già stata disattesa - ha specificato nell'illustrazione il Consigliere Mauro Baccega (PlA) -: si è deciso di adibire il Palaindoor a centro vaccinale e il mondo dello sport è mortificato. Non condividiamo questa scelta, che non è stata valutata fino in fondo. Stiamo parlando di una struttura intorno alla quale gravitano più di tremila sportivi e che rappresenta un riferimento per tutto il Nord Ovest. In questo momento, attivare il centro vaccini rappresenta un'azione di forza nei confronti di tutto il mondo dello sport: è impossibile completare la somministrazione dei vaccini nella Plaine nei prospettati quattro o cinque mesi. Non mettiamo in discussione che la priorità vada ai vaccini, ma lamentiamo che non sia stata recepita la voce dei cittadini e che non si siano considerate alternative altrettanto valide, quali il cinema-teatro Giacosa, il cinema de la Ville, l'hangar dell'aeroporto, la Grand-Place di Pollein, l'ospedale da campo alla Pépinière, l'ex scuola di Via Torino, la struttura adibita alla fiera Maison et Loisirs

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin ha aggiunto: «Abbiamo discusso diffusamente in questo Consiglio della data di chiusura del Palaindoor: il 31 marzo. Solo dopo abbiamo scoperto che la data non sarebbe stata quella e che erano stati organizzati dei sopralluoghi. Sulla base di quale documentazione si è deciso di requisire il Palaindoor? Su quale base l'ente gestore, cioè il Comune di Aosta, ha deciso di chiudere il Palaindoor? L'unico atto disponibile al momento è un comunicato stampa. Con questa risoluzione, vogliamo ovviare a questa stortura e trovare una soluzione a questo problema serio

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha replicato: «Questa risoluzione è quanto meno strumentale: si vuole mettere in evidenza una distinzione che non esiste tra chi è favorevole allo sport e chi contro. Le problematiche che interessano il Palaindoor, in particolare la mancanza di certificazioni, sono serie e banalizzarle è preoccupante. Il Palaindoor è già chiuso per la necessità di revisioni strutturali e non dimentichiamo che, per le restrizioni anti Covid, non è frequentato dagli atleti amatoriali. Questa decisione non è stata assunta a cuor leggero: sono stati messi sul tavolo benefici, costi, pro e contro. La maggioranza non è contro lo sport ma ha dovuto far fronte alla necessità di avere un luogo consono; abbiamo preso in considerazione le varie alternative, ma questa è stata l'opzione migliore. Cinque o sei mesi rappresenta la tempistica per completare la vaccinazione di massa con 1.000/1.200 vaccinazioni al giorno: vogliamo arrivare a fine estate con il 70% della popolazione valdostana vaccinata; per la vaccinazione residuale si tornerà nei locali dell'ospedale. Non andremo in nessun modo a spostare in avanti la riapertura del Palaindoor. È il Comune di Aosta che ha annunciato che i lavori non partiranno prima dell'autunno. Sia chiaro: il Palaindoor chiude perché non in regola con le certificazioni e dal 1° aprile i lavori non sarebbero comunque partiti. Al massimo, potremo fare guadagnare un po' di tempo: una parte di lavori minimali potrà essere già svolto durante la campagna vaccinale. Su questa risoluzione, la maggioranza si astiene

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 24 e giovedì 25 febbraio 2021.

 

SC-MM

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