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Riunione del Consiglio regionale del 13 e 14 gennaio 2021

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Comunicato n° 4 del 7 gennaio 2021
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in sessione ordinaria mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio 2021, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 47 oggetti.

I Consiglieri saranno chiamati alla nomina della Commissione regionale per i procedimenti referendari di iniziativa popolare e dei componenti di parte regionale in seno alla Commissione paritetica di cui all'articolo 48-bis dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta.

In merito all'attività ispettiva, sono state iscritte dodici interrogazioni, di cui 9 da parte del gruppo Lega Vallée d'Aoste per chiedere notizie su: coinvolgimento nell'organizzazione dell'emergenza Covid delle organizzazioni sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; eventuali risvolti dell'inchiesta della procura di Cuneo su presunti reati patrimoniali che coinvolgono ex amministratori di società partecipate della Regione; proposta di un percorso alternativo per lo svolgimento in Valle d'Aosta di una tappa del Giro d'Italia 2021; problematiche inerenti l'evasione delle richieste di accesso civico generalizzato; procedura di assunzione a tempo indeterminato presso il Conservatorio della Valle d'Aosta in vacatio del direttore amministrativo; analisi dei dati relativi ai decessi avvenuti a causa del Covid-19; casistiche di decadenza dell'antico diritto di prelievo e di utilizzazione dell'acqua pubblica ad uso produzione di forza motrice; predisposizione di bandi per fornire supporto psicologico nelle istituzioni scolastiche; offerta di lavoro per operatori del 118 dell'USL della Valle d'Aosta pubblicata da una società multinazionale francese.

Tre interrogazioni sono invece a firma del gruppo Pour l'Autonomie: la prima riguarda la realizzazione di protezioni sui ponti di Avise, Introd e Châtillon per impedire atti anticonservativi; la seconda l'attivazione di un servizio di accoglienza residenziale genitore-bambino; la terza la valutazione delle procedure di gara nel settore dell'edilizia espletate nel 2019 e 2020 in termini di partecipazione di aziende valdostane.

Delle ventitré interpellanze depositate, diciassette sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste: condivisione della decisione di costituirsi nel giudizio di legittimità costituzionale relativo alla legge regionale n. 11/2020 sulle misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della regione; iniziative anti crisi a favore del settore turistico, ricettivo e del commercio ad integrazione di quelle nazionali; azioni volte a calmierare i prezzi dei tamponi Covid-19; riapertura in sicurezza delle scuole secondarie di primo e secondo grado; perizia tecnica sul percorso del torrente Vertosan per individuare eventuali problemi della condotta; esistenza di un'area ospedaliera dedicata ai pazienti in attesa di accertamento definitivo di positività da Covid-19; disponibilità di personale, a presidio, assistenza e soccorso, in vista della riapertura dei comprensori sciistici; provvedimenti volti a impedire che gli animali sottoposti a sequestro per maltrattamenti vengano riaffidati al presunto autore del reato; impegno per la realizzazione di un sistema diffuso di percorsi ciclabili sul territorio regionale assunto nella XV Legislatura; dislocazione del bar dell'Ospedale Parini; miglioramento degli indicatori valutativi dei servizi dell'Università della Valle d'Aosta; attuazione di misure prescrittive per la tutela del territorio dagli effetti dell'inquinamento luminoso; tempistica e misure di risarcimento per i danni causati dagli eventi calamitosi di ottobre 2020; proseguimento del progetto di ampliamento dell'Ospedale Parini; riattivazione della linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier; esternalizzazione del servizio di assistenza domiciliare nell'Unité Mont-Emilius; conferimento di incarichi dirigenziali di I e II livello dell'Amministrazione regionale.

Sei sono invece le interpellanze presentate dal gruppo Pour l'Autonomie: piano di riapertura degli impianti sciistici valdostani; piano per la somministrazione dei vaccini Covid-19 nella nostra Regione; riqualificazione della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier; realizzazione di un centro di ricerca dedicato alla medicina personalizzata, preventiva e produttiva; piano per la riqualificazione e l'utilizzo degli immobili di proprietà regionale; riavvio del servizio di telepsichiatria.

Infine, il Consiglio esaminerà cinque mozioni a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste in merito a: organizzazione di un programma di sopralluogo per verificare lo stato di abbandono di alcuni immobili di VdA Structure; inclusione dell'ingresso all'Area Megalitica nel biglietto cumulativo per la visita ai siti archeologici della città di Aosta; posizionamento dell'indicazione "Parco Naturale Mont Avic" sui cartelli autostradali delle uscite di Verrès e Pont-Saint-Martin; avvio di un'interlocuzione con il Ministero della Giustizia per assicurare alla Regione un dirigente penitenziario a tempo pieno e in pianta stabile presso la casa circondariale di Brissogne; realizzazione di indagini sul personale del comparto sanità volto a rilevare il benessere organizzativo e la condivisione del sistema di valutazione.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

 

 
MM

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Comunicato n° 9 dell'11 gennaio 2021
Iscritti cinque oggetti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza ordinaria del Consiglio regionale, convocato mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio 2021, è stato integrato da cinque oggetti.

Due sono interrogazioni a risposta immediata: la prima, a firma del gruppo Pour l'Autonomie, chiede notizie in merito al differimento di incarichi dirigenziali; la seconda, presentata dal gruppo Lega VdA, riguarda le affermazioni del Commissario dell'Azienda USL della Valle d'Aosta sull'erronea positività di un tampone per il Covid-19.

Gli altri tre punti riguardano petizioni popolari. La prima iniziativa, depositata in Consiglio il 10 ottobre 2019 e sottoscritta da 206 cittadini, richiede l'apertura del nuovo parcheggio della Nuova Università Valdostana; la seconda, presentata il 23 luglio 2020 e sottoscritta da 13.000 cittadini, è promossa dal Comitato "La Valle non è una discarica" per contrastare l'arrivo in Valle d'Aosta di rifiuti industriali speciali non pericolosi prodotti in altre regioni. Su queste due petizioni, la terza Commissione "Assetto del territorio" ha approvato una relazione all'unanimità, che sarà illustrata all'Aula. La terza petizione, consegnata il 30 giugno 2020 e sottoscritta da 5.554 cittadini, è volta al mantenimento e l'incremento nel tempo dell'offerta turistica costituita dall'impianto sciistico del Weissmatten di Gressoney-Saint-Jean: anche in questo caso, è stata adottata all'unanimità una relazione, dalla quarta Commissione "Sviluppo economico", che sarà presentata all'Assemblea.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 52 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

 

SC

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Comunicato n° 10 del 13 gennaio 2021
Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Alberto Bertin

 

In apertura dei lavori dell'adunanza del Consiglio Valle, convocato oggi, mercoledì 13, e domani, giovedì 14 gennaio 2021, il Presidente Alberto Bertin, a nome di tutta l'Assemblea, ha ricordato il Chevalier de l'Autonomie Marino Alessio Barmaverain, la preside Attilia Chiavolini e la professoressa Gabriella Bassignana, scomparsi di recente. «Tre valdostani - ha evidenziato il Presidente Bertin - che, nei loro rispettivi settori, si sono distinti per spirito di iniziativa, cultura e passione per la loro professione.»

Le Président Bertin a aussi évoqué le 75e anniversaire de la première réunion du Conseil de la Vallée nommé par le Gouvernement italien sur indication du CLN, qui eut lieu le 10 janvier 1946. «Les 25 Conseillers réunis avaient une grande responsabilité - a dit M. Bertin -: reconstruire la Vallée d'Aoste, la sortir de l'isolement et de l'appauvrissement économique et culturel. Aujourd'hui, leur exemple doit être source d'inspiration pour les défis qui nous attendent.»

SC

 

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Comunicato n° 11 del 13 gennaio 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

 

Nelle sue comunicazioni al Consiglio regionale di oggi, mercoledì 13 gennaio 2021, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha aggiornato l'Aula sulle interlocuzioni con lo Stato.

«In questi giorni - ha riferito il Presidente Lavevaz - è in fase di predisposizione il Dpcm che sarà in vigore a partire dal 16 gennaio. Lunedì scorso si è tenuta una prima riunione interlocutoria con i Ministri Boccia e Speranza; il presupposto è stato il fatto che l'aumento diffuso sul territorio nazionale dei contagi richiede una rinnovata attenzione, perché la curva della ormai iniziata terza ondata va assolutamente appiattita, ancor più perché ci troviamo nel pieno di una campagna vaccinale senza precedenti

«In sostanza - ha proseguito -, l'impostazione del Dpcm dovrebbe rimanere quella attuale, con la divisione degli scenari di rischio regione per regione, a seconda dell'andamento della pandemia. Saranno forse inserite facilitazioni per i passaggi tra regioni, soprattutto quando i dati migliorano. Sono invece già stati rivisti al ribasso i limiti di Rt per i passaggi da uno scenario all'altro. Sono stati anche proposti ulteriori metodi di passaggio cosiddetto "automatico" per la zona arancione: in particolare il Comitato tecnico scientifico ha stabilito il passaggio automatico nel caso in cui la regione abbia un indice pari a 250 contagi su 100.000 abitanti. Questa è una discussione tuttora in corso, ma di fatto bocciata dalle Regioni

Per il Presidente della Regione, «l'aspetto più criticato è certamente la limitazione di spostamento tra regioni: è questo il vero problema su cui bisogna ragionare per poter parlare dell'apertura impianti sciistici, perché è di tutta evidenza la difficoltà e la situazione anti economica ad aprire le stazioni se non si può passare tra Regioni

«Un altro tema in discussione è il divieto di asporto per i bar dopo le 18 - ha quindi concluso il Presidente Lavevaz -. La partita è ancora aperta anche per quanto riguarda la questione dei week-end arancioni: domani mattina avremo un nuovo incontro, e con la fine del Consiglio di domani avrò informazioni ulteriori da fornirvi

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha chiesto «se vi è stata comunicazione da parte del Governo riguardo alla revisione del sistema dei 21 parametri e se nel corso degli incontri tra Regioni sia emersa la possibilità di gestione della crisi per macro-aree. Vorrei anche sapere se ci sono novità sulla tanto annunciata visita del Ministro per gli affari regionali Boccia.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiesto al Presidente Lavevaz di rispettare «l'impegno preso di riunire la Conferenza dei Capigruppo per riferire in merito alle ordinanze Covid: durante il periodo natalizio i rappresentanti di un terzo della Valle d’Aosta sono venuti a conoscenza delle ordinanze da fonti di stampa, senza che nulla ci fosse comunicato.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha voluto sapere che «aria tira riguardo all'apertura degli impianti sciistici, fermo il fatto che, se non vi è possibilità di spostamento tra regioni, l'apertura è assolutamente antieconomica. Dovrete decidere come comportarvi: in ogni caso è fondamentale capire se a Roma decidono di tenere conto delle problematiche delle regioni alpine che vivono di turismo e per cui lo sci è fondamentale.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha sottolineato che «c'è confusione sugli orari delle aperture di bar e ristoranti: è bene fare chiarezza. Anche riguardo agli impianti sciistici, sarà importante che il Presidente faccia il punto dopo la riunione di domani e si valutino varie possibilità per poter permettere anche ai ristoranti sulle piste di tenere aperto se i Dpcm lo permetteranno.»

Il Consigliere della Lega VdA Luca Distort ha chiesto notizie sulla tematica dei ristori: «Tutto il comparto economico del nostro territorio è in una situazione drammatica. Il fatturato di tutto quell'indotto è incardinato sull'attività degli impianti di sci, soprattutto riguardo al periodo delle feste natalizie. È necessario e urgente poter confortare questo settore con notizie più chiare e attendibili possibili sulle modalità, entità e tempi dei ristori

Il Consigliere Dennis Brunod (Lega VdA) ha chiesto «quale sia ad oggi la valutazione in merito alla pratica dello scialpinismo, nell'auspicio di tranquillizzare il settore, anche in base a quanto appreso dagli articoli di giornale secondo cui il Governo regionale stava facendo delle valutazioni circa una possibile apertura

Il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha replicato: «Sulla questione delle macro aree la discussione si è tenuta già a novembre, è un aspetto che potrebbe prevedere spostamenti infraregionali almeno a parità di scenario; sostanzialmente, non essendo stato inserito nel Dpcm è rimasto lettera morta. Nel confezionamento dei report settimanali, si usano ancora i 21 indici. Resta un grosso punto interrogativo sull'apertura degli impianti: non c'è una posizione chiara e domani vi porterò notizie ulteriori; al momento, posso dire che l'abbassamento degli indici comporta ulteriori vincoli. La criticata scelta di praticare lo scialpinismo con guida è stata presa dall'unità di supporto a seguito di indicazioni dei sanitari; nei prossimi giorni effettueremo una nuova valutazione, alla luce dei nuovi dati e della situazione delle valanghe. Nel caso di aperture, potremmo venire incontro anche alle attività che si trovano sulle piste e non possono lavorare

«Il divieto di asporto dopo le 18 - ha aggiunto il Presidente Lavevaz - riguarda solo i bar, ma diventa difficile a volte discernere attività da ristorante e attività da bar: è un aspetto che va tenuto in debito conto. Il tema dei ristori alle attività economiche emerge regolarmente negli incontri, seppur non sul tavolo delle Regioni. In ogni caso, c'è attenzione specifica affinché nei ristori si tenga conto delle perdite dei mesi di dicembre e gennaio che per la montagna sono tra i momenti più importanti

«Non ho ritenuto di richiedere la convocazione dei Capigruppo - ha quindi concluso - perché le ordinanze sono tutte nello stesso solco, applicando le regole già definite. Questa settimana probabilmente dovremo seguire impostazioni diverse e sarà mia cura provvedere agli aggiornamenti. Infine, confermo la disponibilità del Ministro Boccia a effettuare una visita in Valle d'Aosta; probabilmente fisseremo una data entro il mese di gennaio

SC-MM

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Comunicato n° 12 del 13 gennaio 2021
Interrogazione a risposta immediata sugli incarichi dirigenziali della Regione

 

Nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021, con un'interrogazione a risposta immediata, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto notizie in merito ai nuovi incarichi dirigenziali della Regione.

In particolare, il Capogruppo Marco Carrel ha voluto sapere se «come riportato dalle notizie di stampa, vi sia stato effettivamente un "pasticcio" nelle nomine che porterà a ritardi nell'adozione di atti amministrativi importanti come quello dei mutui, con 550 domande per la prima casa e 84 milioni di euro fermi. Vorremmo inoltre conoscere le intenzioni della Giunta in merito alla soppressione della struttura regionale che si occupa di espropriazioni, valorizzazione del patrimonio e casa da gioco. La politica ha il compito di dettare le linee, ma sono i dirigenti che le traducono in atti amministrativi: è quindi importante che la struttura dirigenziale sia a punto.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «L’articolo di stampa a cui fa riferimento l’interrogazione ha fatto insorgere una certa dose di confusione, in particolare per quanto riguarda la questione dei mutui prima casa. C'è da evidenziare, infatti, che le strutture amministrative non sono fatte di soli dirigenti, ma anche di personale di vari livelli, e continuano comunque a operare, visto che in assenza o vacanza del dirigente della struttura le relative funzioni sono svolte, automaticamente, dal dirigente di primo livello sovraordinato, ovvero in questo caso dal Coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio. Certo, non è la soluzione ottimale, ma la continuità di funzionamento dell’apparato amministrativo è assicurata.»

«La situazione dei mutui prima casa - ha proseguito il Presidente - non è nuova ed è ben nota anche a questo Consiglio: riguarda pratiche di finanziamento dei mutui prima casa in sospeso da tempo, anche quando la competenza era incardinata in una struttura presidiata da un dirigente. Non è vero che sono fermi 84 milioni e mezzo di euro. Sono invece in sospeso oltre 500 domande già istruite, ovvero non sono stati concessi i mutui, perché non vi sono le risorse finanziarie necessarie. A questo proposito evidenzio che la Giunta regionale, a dicembre 2020, ha autorizzato Finaosta a trasferire 12 milioni e 250 mila euro al fondo di rotazione per la prima abitazione e per il recupero dei fabbricati situati nei centri e nuclei storici, riducendo quindi l’ammontare delle risorse necessarie a circa 66 milioni di euro. Inoltre, a breve si procederà al finanziamento di ulteriori pratiche sospese per 3 milioni 600 mila euro, utilizzando i rientri sul fondo di rotazione “prima casa” che saranno registrati a fine gennaio 2021.»

Il Presidente ha infine riferito che «è invece confermata l’esistenza della struttura “Espropriazioni, valorizzazione del patrimonio e Casa da gioco” e il Dipartimento del personale ha altresì provveduto alla pubblicità di legge per la copertura del posto, disponibile dal 16 gennaio prossimo.»

Il Consigliere Carrel ha quindi replicato: «Non concordo con il Presidente: avere un dirigente che sovrintende al lavoro di una struttura è molto importante. Rilevo inoltre che ad oggi la Regione non ha il Coordinatore del personale e questo ci preoccupa molto.»

SC

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Comunicato n° 13 del 13 gennaio 2021
Interrogazione a risposta immediata su falsa positività di tamponi per il Covid-19

 

Nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata riguardante l'erronea positività di tamponi.

Il Capogruppo Andrea Manfrin, ha riferito: «Abbiamo ricevuto una segnalazione in merito al ritardo con cui l'USL ha comunicato la falsa positività ai diretti interessati. Preso anche atto della risposta del Commissario dell'USL Valle d'Aosta, chiedo al Governo regionale se ne condivida contenuti e metodo

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto: «Ci sono stati ritardi nelle comunicazioni. Si è cercato di risolvere nel migliore dei modi il problema dei falsi positivi, sia dal punto di vista clinico sia comunicativo. Per fortuna, dal punto di vista clinico è stata riscontrata una negatività dei pazienti spostati nei reparti; criticità invece per l'aspetto comunicativo. C'è stata una polemica per una affermazione nel corso della relazione di fine anno dell'Azienda USL: il Commissario ha utilizzato la parola "inezia", che, estrapolata dal contesto, è stata travisata; ci si riferiva infatti a un problema noto e risolto, all'interno di un grande sforzo che l'Azienda USL sta conducendo per fronteggiare la pandemia. Ci sono stati errori di comunicazione, comprensibili, ma non giustificabili, cui l'Azienda ha comunque posto rimedio

Nella replica, il Consigliere Manfrin si è detto soddisfatto della risposta, «nell'auspicio che eventi del genere non debbano ripetersi

MM

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Comunicato n° 14 del 13 gennaio 2021
Interrogazione sullo svolgimento in Valle d'Aosta di una tappa del Giro d'Italia

 

Ponendo un'interrogazione nella seduta del 13 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie in merito al possibile svolgimento di una tappa in Valle d'Aosta del Giro d'Italia 2021.

L'Assessore al turismo, Jean-Pierre Guichardaz, ha riferito: «L'ipotesi di una tappa del Giro costruita intorno al Monte Bianco per il 2021, con partenza da Aosta, avrebbe dovuto essere sviluppata e condivisa con gli organizzatori già nel 2020. Ricordo, però, che la Giunta di allora operava in amministrazione ordinaria perché il Consiglio era sciolto e quindi non poteva assumere un atto straordinario come quello di proporre una candidatura per accogliere una tappa del Giro. Colgo l'occasione per informarvi che abbiamo preso contatti per organizzare una tappa negli anni a venire, ma anche per ospitare altri eventi sportivi di alto livello. Non si può, infatti, che condividere l'importanza che le grandi manifestazioni rivestono per la nostra regione

«Apprendiamo con dispiacere che la Valle d'Aosta non accoglierà la tappa nel 2021 - ha replicato il Consigliere Dennis Brunod -: ospitare il Giro d'Italia è importante non solo per la valorizzazione a 360º dell’immagine della Valle d'Aosta, ma è anche un'ottima occasione per mettere in risalto tutti gli stupendi percorsi ciclistici che abbiamo sul nostro territorio. Poteva quindi essere un'ottima vetrina, così come lo sono tutti i grandi eventi sportivi. Sono comunque contento di sapere che ci sarà attenzione per portare una tappa del Giro nei prossimi anni.»

 

SC

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Comunicato n° 15 del 13 gennaio 2021
Interpellanza sulla riapertura degli impianti sciistici

 

La riapertura degli impianti sciistici valdostani è stata al centro di un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021 dal gruppo Pour l'Autonomie.

Nel presentare l'iniziativa, il Consigliere Augusto Rollandin ha voluto fare il punto sulla situazione, rappresentando la preoccupazione del settore e chiedendo «quale piano si vuole seguire per la riapertura e qual è la data limite, oltre cui riaprire gli impianti non risulta più sostenibile economicamente. Soffermandoci poi sui dipendenti stagionali solitamente assunti dalle società di impianti a fune: quanti sono e qual è il loro stato contrattuale?»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha risposto: «Raccolgo queste sollecitazioni che indicano l'attenzione da parte di questo Consiglio e confermo il massimo impegno del Governo regionale. Ieri il Comitato tecnico scientifico ha analizzato il protocollo per la riapertura, ma in base alle informazioni ufficiose non c'è ancora una valutazione definitiva, dovrebbe esserci un aggiornamento venerdì. L'incertezza regna sovrana e la dice lunga sulla considerazione su questa situazione: il Governo centrale non capisce che dietro a una giornata di sci non c'è solo svago, ma ci sono occupazione, sviluppo economico, sopravvivenza della montagna. Non disponiamo nemmeno di una data certa per la ripartenza dello sci: se non sarà il 18, sarà il 25 gennaio o si parla di febbraio? Come Regione stiamo seguendo, insieme con le società e tutto l'indotto, l'organizzazione della possibile apertura facendo tutti gli scenari, anche considerando quello più grave: la non apertura. Verifichiamo anche gli scenari intermedi, che variano a seconda delle regole che potrebbero essere contenute nel nuovo Dpcm. Abbiamo elaborato un protocollo con un limite massimo di ingresso nei comprensori, con l'obbligatoria prenotazione online

«Sappiamo - ha aggiunto l'Assessore Bertschy - che i comprensori più grandi potranno non aprire nella loro completezza, sappiamo che non avremo clienti stranieri, e nemmeno l'afflusso cui siamo stati abituati sinora, ma vogliamo aprire, vogliamo creare l'indotto economico minimo per garantire almeno qualche periodo di lavoro alle attività, per l'assunzione di stagionali. Il settore della montagna ha già perso almeno 11 o 12 miliardi di euro, e per dare un ristoro rispettoso delle popolazioni di montagna ci aspettiamo nel prossimo decreto un impegno finanziario di almeno 4 o 5 miliardi. I lavoratori impegnati in una stagione invernale normale sono circa un migliaio

Nella replica, il Consigliere Rollandin ha osservato: «Il danno per la chiusura dei comprensori non è solo legato alle sorti delle società di impianti, c'è tutto un indotto che rischia di morire. Dallo Stato dovremmo avere una risposta, che sia la più celere possibile, invece si continua a procrastinare e si continua a vivere nell'incertezza. Ci sarebbero conseguenze negative e perdite negli incassi, ma una riapertura è ancora possibile, anche tenuto conto di tutti gli interventi effettuati per garantire la sicurezza. Non è possibile aspettare ancora, questa situazione rischia di diventare una brutta favola

I lavori del Consiglio sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

MM

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Comunicato n° 16 del 13 gennaio 2021
Interpellanza sul piano per i vaccini Covid-19

 

Il piano per la somministrazione dei vaccini Covid-19 in Valle d'Aosta è stato al centro dell'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021 dal gruppo Pour l'Autonomie.

«Quando è iniziata la campagna vaccinale - ha evidenziato il Capogruppo Marco Carrel - sono state individuate le categorie per le prime somministrazioni: il personale sanitario e sociosanitario, gli ospiti e il personale delle microcomunità, gli ultraottantenni, le persone dai 60 ai 79 anni e coloro che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze o disabilità. Ciò che preme oggi è di capire la seconda fase che coinvolgerà tutta la popolazione e che dovrebbe portare all'immunità di gregge entro la fine di luglio: vorremmo quindi conoscere il piano regionale di somministrazione dei vaccini e quanto personale medico e personale vaccinatore sarà necessario. Inoltre, chiediamo se siano già avviati o si intendano avviare dei test di controllo per verificare la reale interfacciabilità del sistema informativo predisposto dal Ministero della salute.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, richiamando i risultati delle prime vaccinazioni che, con il 99,9% delle dosi somministrate, vedono la Valle d'Aosta seconda nell’elenco pubblicato dal Ministero della salute, ha osservato: «La seconda fase sarà molto delicata e dovremo affrontarla in maniera particolarmente attenta: sarà lì che ci giocheremo l'immunità di gregge. Ho chiesto all'USL di sviluppare al più presto il piano vaccinale, anche se, purtroppo, non sappiamo ancora quanti e quali vaccini arriveranno: sarà importante, però, essere pronti a vaccinare per quando arriveranno le dosi. Finiti i vaccini della prima fase; dal 18 gennaio saranno inserite, contestualmente ai richiami, le categorie ritenute a rischio: oltre agli ultraottantenni, vi saranno gli insegnanti, le forze dell'ordine, quindi i ristoratori e i commercianti. Il nostro auspicio è quello di vaccinare almeno 80 mila persone su 100 mila vaccinabili entro la fine di luglio: dovremmo somministrare 36 mila dosi al mese, compatibilmente con la disponibilità dei vaccini. Se riusciremo a vaccinare il 75% della popolazione sarà un risultato importante. Riguardo al personale medico e vaccinatore necessario, sono previste 62 unità oltre a un numero imprecisato di ausiliari. Dai primi test, è stata verificata la parziale interfacciabilità del sistema del Ministero con il nostro, che abbiamo acquisito dalla Regione Veneto e che è un fiore all'occhiello: la capacità del nostro sistema informatico è ottimo e permette elaborazioni importanti, pur rilevando la necessità di interloquire con il sistema nazionale.»

Il Consigliere Marco Carrel, nella replica, si è detto preoccupato per «la parziale interfacciabilità del nostro sistema informatico con quello del Ministero: è un aspetto importante che va verificato con attenzione per poter ottimizzare tutti i processi organizzativi e gestionali a partire dalle forniture fino alla programmazione e gestione delle sedute vaccinali. Bene che ci sia un piano vaccinale pronto, meno bene che non si conosca con precisione l'arrivo dei vaccini, ma questa non è una responsabilità dell'Assessore.»

 

SC

 

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Comunicato n° 17 del 13 gennaio 2021
Interpellanza sui prezzi dei tamponi Covid-19

 

Nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021, si è tornati a parlare dell'emergenza Covid-19 con un'interpellanza in cui il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto approfondire la questione del prezzo dei tamponi.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha rappresentato: «Come riportato dal sito dell’Azienda USL della Valle d’Aosta, il costo del tampone per il cittadino è di 85 euro, mentre lo stesso tampone nella Regione Lazio costa al cittadino una tariffa concordata di 22 euro, anche in circa 60 strutture private a seguito di un accordo tra Regione e associazioni di categoria. Analogo discorso per i test sierologici: in Valle d’Aosta costano 35 euro, nel Lazio 15 euro. Quali sono i motivi di queste differenze? L’Amministrazione regionale intende calmierare i prezzi dei tamponi?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto: «La prima definizione delle tariffe per l'effettuazione di tampone molecolare e test sierologici è avvenuta con deliberazione della Giunta regionale del 24 luglio 2020: le tariffe minime corrispondevano a 35 euro per il sierologico e a 65 euro per il tampone molecolare. L'Azienda USL, il 9 ottobre, ha ritenuto opportuno ridefinire queste tariffe, incrementando a 85 euro il tampone molecolare per una congrua copertura dei costi correlati; altrimenti, la quota da distribuire al personale sanitario coinvolto, al netto della tassazione, sarebbe stata troppo bassa per determinare l'adesione del personale stesso. Va precisato che i costi sia del tampone sia del sierologico sono a completo carico del servizio sanitario regionale se i test sono effettuati a scopi di igiene e sanità pubblica ai sensi delle norme anti Covid: sono quindi gratuiti per screening, attività diagnostica, entrata nel territorio nazionale. Insomma, sono marginali le casistiche a pagamento

Il Capogruppo Manfrin ha replicato: «Non capisco la motivazione dell'aumento dei tamponi. La distinzione tra effettuazione a titolo gratuito o a pagamento è presente anche nel Lazio. Evidente che le categorie soggette a screening non debbano pagare; non è giusto che in Valle d'Aosta ci siano dei prezzi così altri rispetto ad altre Regioni. Chiedo di approfondire la questione ed eliminare questa incongruenza.»


MM

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Comunicato n° 18 del 13 gennaio 2021
Interpellanza sulla riapertura in sicurezza delle scuole secondarie di primo e secondo grado

 

Discutendo un'interpellanza nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la questione della riapertura in sicurezza delle scuole secondarie di primo e secondo grado.

Il Consigliere Simone Perron, nell'illustrazione ha richiamato alcuni studi riguardanti il contagio nelle scuole e la didattica a distanza: «Uno studio di dicembre effettuato sul 97% delle scuole italiane rileva un ruolo non decisivo della riapertura delle scuole sull'aumento del contagio: quindi, con tutte le prudenze del caso, possiamo dire che le scuole sono sicure e comunque il rischio non è superiore rispetto ad altri contesti. Sulla DAD, studi recenti evidenziano che questa sia responsabile di rallentamenti evidenti nella formazione degli alunni, così come dell'aumento delle disuguaglianze sociali.» Ha quindi chiesto «quale strategia sia stata messa in atto per la riapertura in presenza, in particolare riguardo al problema dei trasporti e allo scaglionamento degli alunni per diverse fasce orarie, al fine di evitare pericolosi assembramenti all'esterno degli istituti.»

L'Assessora ai trasporti, Chiara Minelli, ha dettagliato le iniziative messe in campo per potenziare il servizio dei trasporti: «Visto che gli studenti arrivano sia dall'asse del fondovalle sia dalle valli laterali, di concerto con la Sovrintendenza agli studi non è stato ritenuto di introdurre scaglionamenti di ingresso e uscita dalle scuole, che avrebbero comportato grandi difficoltà per il trasporto dalle valli laterali ai maggiori centri scolastici e per il rientro alle abitazioni degli studenti in tempi ragionevoli. La scelta è stata quindi quella di potenziare i servizi considerati critici: unitamente ai servizi aggiuntivi su gomma (implementati per circa 90 corse quotidiane, per un costo aggiuntivo di circa 180 mila euro al mese) sono stati incrementati i servizi ferroviari per due treni (quello in arrivo ad Aosta alle 7,38 e quello in partenza alle 13,40). Abbiamo poi chiesto la possibilità di avere un presidio di forze dell'ordine nelle autostazioni di via Carrel ad Aosta e di Verrès, dove c'è il maggiore assembramento di ragazzi. La situazione è certamente complicata, però è stato fatto uno sforzo notevole per pianificare la ripartenza in sicurezza: non posso escludere che non vi siano alcuni disagi, che stiamo monitorando; le aziende sono allertate e invieranno mezzi a richiesta. È opportuno segnalare che con il rispetto della capienza del 50% i mezzi prevedono comunque sia posti a sedere sia in piedi, che sono calcolati sulla base di quanto previsto dai libretti di circolazione dei mezzi e dei criteri di omologazione degli stessi. È importante infine che tutti osservino le regole e indossino i dispositivi previsti per legge ed evitino il più possibile nelle stazioni e alle fermate dei mezzi gli assembramenti

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha aggiunto: «Quando abbiamo potuto riaprire le scuole, anche se solo al 50%, lo abbiamo fatto. Siamo pronti anche al 75% in presenza: se la data inizialmente pensata del 18 gennaio sarà mantenuta e se ci sarà data la possibilità, noi lo faremo. La didattica a distanza non è la scuola. Dai riscontri che abbiamo avuto, sono tutti contenti: la riapertura è avvenuta in sicurezza e vi è una soddisfazione generale da parte dei ragazzi, che sono quelli che hanno sofferto di più, perché quando si è adolescenti non si può prescindere dal rapporto umano diretto.»

Replicando, il Consigliere Perron ha rimarcato che «bisogna mettere in atto un sistema di controllo per evitare gli assembramenti e il conseguente aumento dei contagi. Per ora siamo soddisfatti, perché riteniamo che la scuola debba avvenire in presenza e ci auguriamo che si possa proseguire in questa direzione.»

 

SC

 

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Comunicato n° 19 del 13 gennaio 2021
Interpellanza su aree ospedaliere dedicate a pazienti in attesa di accertamento definitivo di positività

 

La tematica sanitaria è stata di nuovo al centro di un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 13 gennaio 2021 dal gruppo Lega Vallée d'Aoste per chiedere delucidazioni sull'esistenza di un'area ospedaliera dedicata ai pazienti in attesa di accertamento definitivo di positività al Covid-19.

Il Consigliere Paolo Sammaritani, richiamato «il guasto al sistema del laboratorio analisi, a causa del quale c'è stata la rilevazione di falsi positivi, che, non affetti da Coronavirus, si sono immediatamente visti trasferire in reparti a più alto rischio di contagio», ha chiesto chiarimenti sulla vicenda: «Vorremmo sapere quale sia stata la procedura seguita, quali le conseguenze per i pazienti coinvolti e sulla classificazione della nostra regione alla luce del dato errato. L'USL ha ricevuto diffide, comunicazioni scritte oppure lamentele verbali da parte di familiari di questi pazienti? Esiste o si intende realizzare un'area ospedaliera dedicata a pazienti la cui reale positività o negatività è nella fase di accertamento definitivo, prima dell'eventuale ricovero nei reparti di competenza adeguati?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ricostruita la vicenda, ha risposto: «I pazienti con diagnosi di infezione vanno ricoverati nei cosiddetti reparti Covid o "sporchi", come da indicazioni ministeriali. Nella fattispecie, la procedura seguita è stata quella di spostare come da protocollo i 16 pazienti ricoverati che risultavano positivi nei reparti Covid; al momento della rettifica dell'esito del tampone, si è stabilito di restituire la gestione in capo ai reparti di competenza "puliti". Tutti i pazienti falsi positivi a domicilio sono stati avvisati telefonicamente. I casi di falsa positività ricoverati sono tuttora negativi, ad eccezione di un paziente che si è positivizzato indipendentemente dalla vicenda

«Non ci sono state conseguenze nella trasmissione dei dati - ha specificato l'Assessore Barmasse -, perché la cifra è stata prontamente rettificata. Ad oggi risultano essere stati richiesti chiarimenti da parte del Ministero della salute, della Procura e dell'Assessorato della sanità. Un paziente ricoverato ha inoltrato una richiesta scritta per la risoluzione di una problematica specifica, prontamente risolta dall'USL; un familiare di un falso positivo domiciliare ha presentato lamentela scritta, cui è stato dato riscontro. Il reparto astanteria, istituito nella prima fase, non è stato ristabilito perché i tempi della refertazione si sono accelerati grazie al ricorso ai tamponi rapidi. Al momento, neanche negli altri ospedali sono utilizzate a questo scopo le astanterie

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «Il nostro intento non era polemico, volevamo avere dei chiarimenti anche alla luce delle modificazioni che stanno intervenendo, come nel caso dei processi più rapidi per ottenere il risultato dei tamponi. L'organizzazione ospedaliera deve essere attenta, prevedendo anche la possibilità di errori, che purtroppo possono accadere. È fondamentale evitare il contagio all'interno dell'ospedale. Non dobbiamo abbassare la guardia: le conseguenze di questa vicenda sono state ridotte, dagli errori si deve imparare.»

I lavori del Consiglio sono sospesi e riprendono domani, giovedì 14 gennaio, alle ore 9.00.

 

MM

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Comunicato n° 20 del 14 gennaio 2021
Interpellanza sulla mappatura dei percorsi ciclabili in Valle d'Aosta

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto fare il punto sulla mappatura dei percorsi percorribili in bicicletta sul territorio valdostano.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha evidenziato: «Nel novembre 2019, il Consiglio ha approvato una mozione che ha impegnato la terza Commissione "Assetto del territorio" a proseguire il lavoro già avviato sugli approfondimenti giuridici e amministrativi relativi alle questioni della responsabilità civile per le strade poderali, nonché a valutare la possibilità di mappare i possibili percorsi percorribili in bicicletta su tutto il territorio valdostano, anche elaborando un'applicazione scaricabile sugli smartphone. È passato più di un anno, ma la terza Commissione consiliare su questi argomenti non è stata ancora convocata. L'attuale maggioranza intende dare seguito a questi impegni? In Valle d'Aosta abbiamo un potenziale enorme, ma siamo profondamente indietro.»

L'Assessora alla mobilità sostenibile, Chiara Minelli, ha evidenziato «l'impegno dell'Assessorato nell'individuazione di un quadro articolato per favorire la mobilità dolce, sia per gli spostamenti quotidiani, sia per il tempo libero sia per lo sport. A novembre 2020, abbiamo inoltrato nuovamente la bozza del piano della mobilità ciclistica alle associazioni interessate e ai Comuni tramite il Celva, per raccogliere pareri e suggerimenti: il piano analizza i fondamenti della mobilità in bicicletta finalizzato all'abbattimento dell'inquinamento ambientale e al miglioramento della qualità della vita, individuando le azioni prioritarie per gli investimenti. Il termine per il deposito delle osservazioni è previsto per fine gennaio 2021: i riscontri che stanno arrivando sono propositivi. Il piano individuerà una prima serie di percorsi ciclabili che sarà poi completata con i percorsi di mountain bike nei vari comuni. Ho inoltre chiesto agli uffici che sia affrontata in tempi brevi l'annosa questione della responsabilità civile per il transito sulle strade poderali. È inoltre aperto un confronto con le associazioni di ciclo-turismo sui migliori strumenti digitali per promuovere questi percorsi. Auspico che la terza Commissione possa lavorare anch'essa su questa tematica e riprendere i punti previsti dalla mozione: un lavoro di approfondimento sarebbe importante e deve continuare.»

L'Assessora ha infine fatto il punto sulla Ciclovia Baltea: «Attualmente è stato realizzato il tratto tra Sarre e Fénis, sono in fase di progettazione e prossima realizzazione il prolungamento da Fénis a Pontey e i tratti integrativi tra Saint-Marcel e Fénis. È quasi definito l'itinerario tra Pont-Saint-Martin e Arvier, ma rimane da risolvere il problema delle strettoie di Bard e Montjovet. L'attenzione sarà poi dedicata alla realizzazione di una segnaletica uniforme per tutti i percorsi ciclabili. Per completare la ciclovia di fondovalle sono necessari tra i 20 e i 25 milioni di euro, che sono da reperire. È in fase di studio la valutazione sulla sua gestione, la cui manutenzione è attualmente in capo agli enti locali. L'impegno è di portare a regia unitaria il completamento della ciclovia.»

Replicando, il Consigliere Spelgatti si è detta insoddisfatta: «Siamo sempre allo stesso punto: si parla di grossi interventi da realizzare, ma di risultati non ce ne sono. Le ciclabili in Valle d'Aosta praticamente non esistono. Ma io ho chiesto una cosa completamente differente: sto parlando di agevolare la conoscenza dei nostri percorsi esistenti a favore del turismo e dello sport. Basterebbe individuare sulla cartina le nostre strade secondarie regionali, mettere una segnaletica e caricarle sull'App: è una cosa semplice da fare, non ci sono grossi investimenti. È così che si stimola la nostra economia, che si fa arrivare gente in Valle d'Aosta: promuovendo la conoscenza di quello che abbiamo da offrire. Dobbiamo trasformare la Valle in attrazione.»

 

SC

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Comunicato n° 21 del 14 gennaio 2021
Interpellanza sul risarcimento per i danni causati dalle piogge di ottobre 2020

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato la questione del risarcimento per i danni causati dagli eventi calamitosi che si sono verificati nel mese di ottobre 2021 a seguito delle piogge intense.

Il Consigliere Erik Lavy ha voluto sapere «a quanto ammonti la stima dei danni alle attività e ai beni di privati, e quante aziende siano state colpite. Nel caso in cui siano state previste forme di risarcimento ai privati, con quale percentuale rispetto ai danni si intende procedere con il risarcimento? Con quali tempistiche? È importante dare risposte ai cittadini e alle attività coinvolti dalla calamità.» 

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, rispondendo per conto del Presidente della Regione, ha riferito: «Da un'analisi sull’intero territorio regionale fatta attraverso l’ausilio dei Comuni e dei Dipartimenti regionali competenti, la stima dei danni ammonta a circa 3 milioni 94 mila euro per le attività produttive e 1 milione 669 mila euro per i beni privati. Il 5 ottobre 2020 è stato avviato l’iter per la deliberazione dello stato di emergenza a rilievo nazionale al Dipartimento nazionale della Protezione civile di cui alcuni tecnici, la scorsa settimana, hanno effettuato dei sopralluoghi nel territorio regionale per concludere l’iter procedurale con apposita ordinanza del Capo della Protezione civile; con quest'atto saranno definite le tipologie di beni distrutti o danneggiati e di danni ammissibili a contributo ed i relativi importi percentuali, oscillanti tra il 50% e l’80% a seconda della tipologia. Parallelamente, sempre il 5 ottobre 2020 è stato decretato lo stato di calamità a livello regionale, in modo da consentire l’esecuzione degli interventi più urgenti su opere o edifici pubblici da parte delle strutture regionali. Alla chiusura dello stato di calamità, che sarà decretato a seguito delle valutazioni effettuate con il Dipartimento di Protezione civile, la Regione potrà prevedere misure di aiuto finanziario sia a favore delle attività produttive che per i privati, non cumulabili con gli analoghi interventi statali

Per quanto attiene la parte di competenza dell'Assessorato all'agricoltura, l'Assessore Marzi ha comunicato: «I consorzi di miglioramento fondiario che hanno riportato danni maggiori sono stati Hône e Pontboset, che avranno priorità nel bando per i contributi per i consorzi in uscita a febbraio-marzo. Per il ripristino dei terreni alluvionati si chiederà il risarcimento danni per calamità naturale in fase di predisposizione

Il Consigliere Lavy, nella replica, ha osservato: «Mi sarei aspettato una risposta più articolata. Le aziende colpite numericamente non sono tante, ma i danni subiti sono davvero ingenti. Siamo in alto mare: so che le procedure per i risarcimenti non sono immediate, ma è fondamentale evitare che, come purtroppo capitato in passato, il risarcimento non sia adeguato. Seguirò con attenzione gli sviluppi dell'iter ed eventualmente presenterò ulteriori iniziative

 

MM

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Comunicato n° 22 del 14 gennaio 2021
Interpellanza sul riavvio del servizio di telepsichiatria

 

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, il gruppo Pour l'Autonomie ha chiesto approfondimenti sul riavvio del servizio di telepsichiatria.

«Si è riscontrato un aumento di disturbi d’ansia e di depressione, generati da isolamento, paura del contagio, difficili condizioni economiche - ha riferito il Consigliere Mauro Baccega -. Tenuto conto delle effettive difficoltà nel reperire medici psichiatri, ma anche delle estremamente positive e fondamentali esperienze già avviate in via sperimentale per interventi di telepsichiatria, chiediamo alla Giunta regionale di finanziare, attraverso l’Azienda USL, questo progetto già sperimentato, disgiunto dai progetti in itinere di telemedicina. Considerata l’urgenza, in che tempi si pensa di dare indirizzo all’USL di confermare la bontà del progetto?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha confermato la bontà del progetto e ha comunicato che «la data di attivazione del servizio è prevista per febbraio 2021. L'Azienda USL sta infatti portando a termine l'affidamento del servizio, nel rispetto delle procedure in materia di appalti, alla cooperativa Les Aigles che lo ha proposto a luglio 2020. L'obiettivo del progetto è quello di introdurre la telepsichiatria nei servizi di salute mentale, prevedendo la fornitura del servizio di formazione, implementazione di apparecchiature tecnologiche per l'erogazione di prestazioni sanitarie di tipo psichiatrico, psicologico, educativo, integrate dalla possibilità di riunioni interdisciplinari tra i vari operatori coinvolti e finalizzate al miglioramento dei servizi forniti. Il progetto implica la realizzazione di tre postazioni, di cui due di tipo "Host" dedicate all'utilizzo da parte degli utenti dei poliambulatori di Châtillon e Donnas con supporto di un operatore, e una di tipo "Studio", dedicata all'utilizzo da parte degli psichiatri che erogano le prestazioni di telepschiatria nella sede del Dipartimento di salute mentale ad Aosta. Le risorse umane coinvolte nell'erogazione diretta del servizio dovranno afferire al personale dell'Azienda USL, mentre la Cooperativa Les Aigles impiegherà il proprio personale limitatamente ai processi primari di supporto al corretto sviluppo del progetto. Nell'attesa di ultimare l'istruttoria per l'affidamento del servizio, al fine di dare garanzia all'erogazione dei servizi, l'Azienda USL ha attivato un contratto con la cooperativa Codess per la messa a disposizione per due mesi di due specialisti psichiatri a copertura delle visite ambulatoriali nei poliambulatori di Châtillon e Donnas.»

Il Consigliere Baccega si è detto lieto che sarà dato mandato di dare corso al progetto: «Sarà sicuramente un grande ed efficace supporto al servizio di pschiatria, di cui beneficeranno sia gli utenti sia il personale.»

 

SC

 

 

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Comunicato n° 23 del 14 gennaio 2021
Interpellanza sul progetto di ampliamento dell'ospedale Parini

 

Le intenzioni sul proseguimento del progetto di ampliamento dell'ospedale Parini sono state al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021.

«Anche a fronte dell'emergenza sanitaria in atto, le sorti relative alla soluzione di ampliamento del Parini oppure all'ipotesi di realizzazione di nuove strutture ospedaliere risultano, in ogni caso, di estrema importanza e di urgente approfondimento - ha detto il Consigliere Luca Distort illustrando l'iniziativa -. Vogliamo quindi conoscere gli intendimenti della Giunta in merito alla prosecuzione del progetto di ampliamento, anche con riguardo agli importanti ritrovamenti archeologici, per i quali chiediamo le azioni di tutela messe in campo. Non solo: quali azioni di tutela e di valorizzazione il Governo intende condurre, con quali criteri e con quali tempi

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, «condividendo che una soluzione dal punto di vista ospedaliero sia urgente per la Valle d'Aosta», ha riferito: «In base al progetto esistente, il Comitato scientifico appositamente creato ha stabilito l'esigenza di tutelare e valorizzare in sito i reperti rinvenuti, in particolare il circolo di pietra e il tumulo, anche con la realizzazione di un'area ad hoc per la loro preservazione, per la quale sono state fornite apposite indicazioni. Alcuni reperti sono stati spostati, come le tombe di epoca romana, altri sono stati trasferiti nei depositi per ulteriori indagini archeologiche e restauro. L'area accanto all'ospedale è messa in sicurezza e le evidenze monumentali presenti sono preservate. Al momento dell'ampliamento i resti saranno integrati nel progetto; nel caso in cui non sia possibile procedere con l'ampliamento, si opterà per l'organizzazione di un sito per la fruibilità. In entrambi i casi, i criteri e i tempi sono ancora da definire. Sono disponibile a fornire agli interpellanti il dettaglio di tutti i costi

Il Consigliere Distort ha replicato: «La risposta è generica, ma mi rendo conto di trattare un tema estremamente vasto, che comprende vari aspetti e strutture regionali. L'intento era avere una ricognizione dello stato dell'arte e conoscere gli intendimenti, riportando l'attenzione dell'Aula su questo tema che rappresenta un vaso di Pandora, sul cui fondo, comunque, resta la speranza, benché, così come si deduce da una notizia stampa del 2017, emergano visioni opposte da parte di attuali componenti della Giunta regionale

I lavori del Consiglio sono sospesi e riprendono alle ore 15.00.

 

MM

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Comunicato n° 24 del 14 gennaio 2021
Interpellanza sugli incarichi dirigenziali della Regione

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto di approfondire il recente conferimento di incarichi dirigenziali di primo e secondo livello da parte della Giunta regionale.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha chiesto «le motivazioni che hanno portato a fare determinate scelte organizzative, ad esempio prima revocando l'incarico dirigenziale della struttura "Finanziamento del servizio sanitario, investimenti e qualità nei servizi socio-sanitari" e poi, a seguito di una lettera dell'Assessore alla sanità, prorogandolo fino a febbraio 2021. Che dire poi della vacatio di due ulteriori strutture organizzative a far data dal 1° gennaio 2021, "Assistenza economica, trasferimenti finanziari e servizi esternalizzati" e "Affari di prefettura". Quali modalità operative sono state definite nell'organizzazione della nuova struttura?»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «L'articolazione delle strutture ha un iter ben specificato dalla legge regionale 22 del 2010 e tutta una serie di passaggi vanno espletati. In particolare, dopo la definizione della nuova articolazione della macro-struttura, sono stati resi noti il numero e la tipologia dei posti disponibili, le competenze richieste e i criteri di scelta stabiliti - la cosiddetta “pubblicità” - e sono state acquisite le disponibilità dei dirigenti interessati appartenenti alla qualifica unica dirigenziale. In tale contesto, la dirigente della struttura "Finanziamento del servizio sanitario, investimenti e qualità dei servizi socio-sanitari" ha presentato una domanda di interesse per un’altra struttura dirigenziale, la struttura "Credito e previdenza". Essendo l’unica candidatura su questa struttura, la Giunta regionale, il 24 dicembre 2020, ha stabilito di conferire alla dirigente in questione il nuovo incarico, revocando contestualmente l’incarico precedente. Per garantire la continuità amministrativa della struttura, su richiesta dell’Assessore alla sanità, la Giunta a fine dicembre ha differito la decorrenza del nuovo incarico attribuito e ha prorogato fino al 28 febbraio 2021 alla dirigente in questione la direzione della struttura “Finanziamento del servizio sanitario, investimenti e qualità dei servizi socio-sanitari”.»

Il Presidente della Regione ha aggiunto: «La copertura dei posti vacanti - ce ne sono altri oltre a quelli citati nella domanda - sarà effettuata con la programmazione necessaria e come previsto dalla legge regionale n. 22 del 2010, ad esempio con il ricorso alla mobilità all’interno del comparto unico, fermo restando che nel frattempo le relative funzioni sono affidate al dirigente di primo livello sovraordinato, senza pertanto alcuna distorsione o interruzione dell’attività amministrativa.»

Replicando, il Vicecapogruppo Aggravi si è detto dispiaciuto della risposta «perché avevo invitato il Presidente a parlare di programmazione, mentre si è limitato a rispondermi in maniera molto burocratica. Vi parlate in Giunta o vi mandate solo delle lettere? Il principio di programmazione è fondamentale per un'amministrazione: se questi sono i segnali della riforma della macchina organizzativa di cui ha tanto parlato il Presidente Lavevaz non ci siamo proprio.»

 

SC

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Comunicato n° 25 del 14 gennaio 2021
Nominata la Commissione regionale per i referendum

 

Ad inizio della seduta pomeridiana del 14 gennaio 2021, il Consiglio regionale ha nominato la Commissione regionale per i procedimenti referendari e di iniziativa popolare per la durata della Legislatura, attingendo da un elenco di esperti in discipline giuridiche e pubblicistiche indicati dal Presidente della Corte d'Appello di Torino.

Sono stati eletti componenti effettivi i professori Raffaele Caterina, Elisabetta Palici Di Suni Prat e Francesco Dassano.

I componenti supplenti sono gli Avvocati Giuseppe Gallenca e Antonella Lauria e il professore Eugenio Dalmotto.

La Commissione, nominata ai sensi della legge regionale n. 19 del 2003 (Disciplina dell'iniziativa popolare del referendum propositivo, abrogativo e consultivo), si pronuncia sull'ammissibilità delle richieste di referendum e delle proposte di legge di iniziativa popolare depositate nel corso della Legislatura.

 

MM

 

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Comunicato n° 26 del 14 gennaio 2021
Esaminata la petizione per l'apertura del parcheggio della Nuova Università Valdostana

 

Nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, l'Assemblea regionale ha preso atto della petizione che richiede l'apertura del nuovo parcheggio della Nuova Università Valdostana, sito ad Aosta nell'area della caserma Testafochi.

L'iniziativa, sottoscritta da 206 cittadini e depositata in Consiglio il 10 ottobre 2019, non aveva potuto concludere il suo iter nella passata Legislatura a seguito dello scioglimento anticipato dell'Assemblea: non essendo le petizioni tra gli atti che decadono con la Legislatura, l'Ufficio di Presidenza, rilevata l'attualità dell'argomento, ha deliberato di riavviarne l'iter e di assegnarla alla terza Commissione consiliare.

L'esame in Commissione si è concluso con l'approvazione di una relazione che è stata illustrata all'Aula dal suo Presidente Albert Chatrian (AV-SA).

«I firmatari dell'iniziativa hanno rappresentato le difficoltà riscontrate dai commercianti della zona a seguito dei vari lavori, che hanno per altro limitato il numero di parcheggi e sollecitato quale soluzione l'apertura del parcheggio della NUV. Il Presidente della Regione, durante l'audizione in Commissione, ha riferito che gli impegni della Regione sono stati realizzati e che si è in attesa della definizione del collaudo tecnico, condizione essenziale per il passaggio definitivo della proprietà dal demanio alla Regione. Il Capo di Gabinetto e il Coordinatore del Dipartimento infrastrutture hanno ipotizzato per la fine del mese di maggio 2021 il termine per la conclusione dell'iter di trasferimento alla Regione dell'intera area della caserma Testafochi. Come Commissione abbiamo quindi auspicato che tali tempistiche siano rispettate e invitiamo il Presidente della Regione a monitorare con attenzione il procedimento del trasferimento dell'intero cespite: qualora vi fossero dei ritardi, chiediamo che si attivi per la messa a disposizione del parcheggio già realizzato in quella stessa area

 

SC

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Comunicato n° 27 del 14 gennaio 2021
Weissmatten, piccoli comprensori sciistici e impianti di risalita: approvata una risoluzione

 

L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione per il mantenimento e l'incremento dell'offerta turistica dell'impianto sciistico del Weissmatten di Gressoney-Saint-Jean e dei piccoli comprensori sciistici regionali. L'iniziativa, a firma di tutti i gruppi consiliari, è frutto del dibattito avvenuto oggi, giovedì 14 gennaio 2021, sulla petizione popolare sottoscritta da 5554 cittadini e presentata al Consiglio il 30 giugno 2020, che chiedeva il mantenimento dell'impianto del Weissmatten realizzato nel 1949 dalla Società per azioni Gressoney per l'incremento turistico, poi incorporata nel 2013 nella Monterosa Spa.

La risoluzione, che riprende i contenuti della relazione predisposta dalla quarta Commissione al termine dei lavori di esame della petizione, impegna il Governo regionale a dare corso al finanziamento, attraverso l'iter tecnico/amministrativo previsto dalla legge regionale n. 8/2004, della revisione generale venticinquennale della seggiovia Weissmatten, quale attività indispensabile e propedeutica a qualsiasi azione futura di implementazione o diversificazione delle attività della stazione, al fine di migliorarne il risultato economico e la sua fruibilità pluristagionale. Sollecita a costituire, entro la fine del mese di febbraio 2021, un tavolo di lavoro unitamente a Finaosta, al Comune di Gressoney-Saint-Jean e a Monterosa Spa, così come richiesto dal Comune stesso con deliberazione del Consiglio comunale n. 1 del 6 febbraio 2020, che porti alla stipula di un accordo di programma avente come obiettivo un piano di sviluppo del comprensorio del Weissmatten non legato esclusivamente alla pratica dello sci, definendo gli impegni reciproci relativamente ai necessari investimenti finanziari; a predisporre in tempi brevi un disegno di legge regionale che, anche attraverso il sostegno finanziario pubblico, possa garantire una riorganizzazione complessiva di tutti i piccoli comprensori sciistici presenti sul territorio regionale. Infine impegna ad attivare il percorso di valutazione, sia in termini gestionali che sotto il profilo finanziario, in merito alla necessaria evoluzione dell'attuale modello di gestione e sviluppo delle stazioni sciistiche della nostra Regione.

Il dibattito in Aula

Il Presidente della quarta Commissione, Giulio Grosjacques (UV), ha illustrato il percorso di audizioni e le decisioni assunte dai Commissari a conclusione dei lavori: «Il lavoro della Commissione - ha specificato Grosjacques - non ha decretato un vincitore tra la comunità di Gressoney e la Monterosa Spa poiché non c'è mai stato da una parte chi lavorava per tenere aperta Weissmatten e chi si adoperava per chiuderla, ma ci sono state due posizioni sul futuro del comprensorio. La comunità di Gressoney-Saint-Jean tutta intera ha legittimamente portato all'attenzione del Consiglio Valle le conseguenze negative di carattere economico e sociale che sarebbero derivate dalla possibile chiusura del comprensorio, mentre Monterosa ha svolto, in maniera rigorosa e attenta, il proprio mestiere di società per azioni a controllo pubblico rappresentando all'azionista le problematiche di natura gestionale e finanziaria legate a Weissmatten, ma nello stesso tempo presentando, in più occasioni e in ultima istanza nel settembre 2020, la richiesta di finanziamento per la revisione straordinaria venticinquennale della seggiovia ai sensi della legge regionale n. 8/2004, ma offrendo un'ipotesi alternativa rispetto a tale revisione, alternativa costituita dalla richiesta di finanziamento per la costruzione di uno snow-park innovativo che potesse comunque valorizzare il comprensorio.»

«Oggi - ha concluso il Presidente Grosjacques - dobbiamo remare tutti nella stessa direzione e la relazione votata all'unanimità nonché la risoluzione sottoscritta da tutti i gruppi consiliari siano un buon viatico per affrontare con serietà le problematiche del sistema degli impianti a fune valdostani, che in questa stagione invernale ha subìto danni ingentissimi a causa delle mancate aperture legate alla pandemia.»

Il Vicepresidente della quarta Commissione, Roberto Rosaire (UV), nell'illustrare il testo della risoluzione, ha aggiunto: «La discussione in Commissione ha anche messo in evidenza la necessità di allargare la riorganizzazione di tutti i piccoli comprensori sciistici presenti sul territorio attraverso una legge che permetta una visione globale del sistema turistico Valle d’Aosta e che preveda il coinvolgimento di tutte le figure interessate, cercando anche nuove attività a complemento dello sci, creando rete tra i diversi attori economici per restare competitivi e attrattivi.»

Il Consigliere Augusto Rollandin (PlA) ha evidenziato: «La petizione è servita non solo a sensibilizzare sulla situazione del Weissmatten, ma a far emergere l'esigenza di analizzare la condizione delle altre piccole realtà sciistiche. Questa analisi corale ci ha spinto a cercare una soluzione globale per tutte quelle realtà che tengono in vita anche i piccoli Comuni della nostra regione. E questo, nel rispetto di chi negli anni ha lavorato per superare le tante difficoltà che si sono presentate nelle varie località valdostane. L'elaborazione di questa legge sarà un unicum, un esempio da far conoscere anche alle altre realtà montane

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha sostenuto: «Intendiamo seguire il principio per cui un buon legislatore deve avere sul tavolo tutti gli elementi e dimostrare la capacità di elaborare una norma davvero utile. Restare nei paesi di montagna è una scelta di vita non facile; in queste comunità un grosso lavoro è stato fatto dai privati, che si sono rimboccati le maniche. Ora la sfida è far vivere la nostra montagna, ridandole dignità e strumenti. Per pianificare le azioni, sarà essenziale rilanciare i ruoli: quello delle Istituzioni, quello del comparto pubblico e quello del privato. Ognuno deve fare la propria parte

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha osservato: «Oggi, la preoccupazione dovuta anche al Covid ci ha indotti a fare una riflessione ulteriore sul futuro della programmazione del turismo invernale della Valle d'Aosta. Inoltre, la grande concorrenza dell'arco alpino ha fatto emergere che la strategia dei grandi comprensori deve essere diversa da quelli piccoli con livelli altimetrici più bassi. Se noi vogliamo far sviluppare le piccole realtà dobbiamo puntare su nuove strategie, con un sistema di approccio diverso. Sarà importante che al tavolo di lavoro partecipino i soggetti di tutta la filiera economica affinché questo momento di difficoltà si trasformi in un'opportunità. L'auspicio è che questa petizione possa essere un banco di prova per fare evolvere i due modelli di gestione e farci capire che il nostro modello di sviluppo dello sci - e quindi della politica turistica - deve evolversi attraverso una visione e riflessione globale.»

La Capogruppo del PCP, Erika Guichardaz ha osservato: «Valorizzare i piccoli comprensori è uno degli obiettivi di questo Consiglio; valorizzare le peculiarità di Weissmatten, la cui pista nera "Leonardo David" è considerata una delle piste più belle dell'arco alpino, un pezzo importante di storia della comunità di Gressoney-Saint-Jean e un motore economico per tutta la valle del Lys, rientra in questi obbiettivi. Nei lavori di Commissione, con clima collaborativo, si è dato spazio a tutti gli attori coinvolti e si è guardato al futuro. Penso che con queste premesse si possa lavorare bene per elaborare una legge efficace

«È importante - ha detto il Capogruppo di Vallée d'Aoste Unie, Corrado Jordan -, proseguire il percorso di riorganizzazione del sistema gestionale e finanziario, assicurando a tutto il sistema degli sport invernali risorse economiche, promozione e marketing. La pandemia provocherà cambiamenti nei nostri comportamenti, favorendo gli spazi turistici meno affollati: diventa allora ancora più fondamentale poter contare su un'offerta completa e variegata, di cui fanno parte a pieno titolo anche i comprensori sciistici minori

Per il Consigliere Pierluigi Marquis (AV-SA), «bisogna tornare allo spirito con cui è stato costruito l'impianto di Weissmatten: l'incremento turistico. Questi impianti sono strumento di supporto e sviluppo turistico di un territorio: un'attitudine che si è persa negli ultimi anni. Nel 2013, la Regione aveva pensato all'accorpamento tra comprensori in un'ottica di solidarietà: la legge Madia ha vanificato questa impostazione. Oggi bisogna tornare a coinvolgere il territorio per mantenere in vita queste infrastrutture, che sono opportunità di sviluppo delle comunità e di implemento delle attività. Sfruttando le peculiarità che offre la nostra autonomia, vi sarà l'opportunità di dare soluzione a questa problematica che attiene alle realtà di montagna della nostra Valle.»

Il Consigliere Andrea Padovani (PCP) ha sostenuto che «lo sci era, è e sarà un settore decisivo per la Valle d'Aosta, almeno finché il clima ce lo permetterà. Così come decisivi sono gli impianti come quello del Weissmatten, soprattutto per l'impatto socio-economico che hanno sui territori sui quali insistono. È altresì fondamentale il coinvolgimento delle comunità locali nella riflessione sul rilancio e il funzionamento di questi impianti.»

L'Assessore all'ambiente, Chiara Minelli, ha sottolineato: «l'importanza di aver deciso di dar corso alla revisione generale della seggiovia di Weissmatten e di costituire un tavolo di lavoro misto volto al piano di sviluppo del comprensorio di Weissmatten, accogliendo così le richieste avanzate dal Comune. Uno sviluppo che non deve essere solo legato alla pratica dello sci, per quanto questo sia elemento del tutto essenziale. Il disegno di legge da elaborare rientra anche nel solco delle istanze già avanzate nel corso della trattazione della petizione per la stazione di Antagnod. È corretto anche attivare un percorso di valutazione in merito all'evoluzione del modello di sviluppo delle piccole stazioni. Non possiamo infatti esimerci dal fare una valutazione approfondita, anche per quanto attiene la questione dei cambiamenti climatici, che ha una incidenza sulla situazione

Il Consigliere Claudio Restano (VdA Unie) ha ricordato che «è dal 2017 che si parla in Consiglio della Monterosa Spa e dei suoi satelliti: già esaminando la petizione su Antagnod si era rilevata l'importanza di valorizzare i piccoli comprensori. Mai come oggi, abbiamo toccato con mano l'importanza del turismo invernale e degli impianti di sci: oggi che non possiamo aprirli percepiamo l'indotto che stiamo perdendo, anche nelle piccole stazioni. Purtroppo la proroga dei limiti di spostamento tra regioni, ci impone un'ulteriore riflessione sull'utilizzo degli impianti: secondo noi, sarà importante fare delle valutazioni per dare un'offerta agonistica, a favore delle attività sportive, cercando di uniformare i costi di utilizzo degli impianti.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha parlato dell'esigenza «di far collimare i cambiamenti climatici e le politiche ambientali a livello mondiale con le istanze della gente, le esigenze economiche e tradizioni radicate. La sfida della Legislatura deve essere quella di costruire la Valle d'Aosta dei prossimi cinquant'anni. Non dobbiamo cancellare il passato, ma trasformarci ed evolverci, altrimenti saremo triturati e superati. Teniamolo sempre a mente nei nostri interventi legislativi

Per il Consigliere Renzo Testolin (UV), «la popolazione di Gressoney vede oggi premiato il suo sforzo con un intento politico regionale preciso e chiaro che va a riconoscere la valenza sociale di Weissmatten per la comunità di Gressoney. Questa petizione ha anche il merito di aver rilanciato in tutta la politica l'interesse e il valore dello sci che in qualche contesto è ogni tanto considerato come un fattore da demonizzare: la discussione in Commissione ci ha dato la dimensione del valore che gli impianti di risalita hanno per tutto il nostro territorio, non solo per la pratica dello sci ma anche per tante altre attività complementari. Questa petizione fissa oggi le basi per una ripartenza, di fronte a nuove opportunità. In un piccolo territorio come il nostro ci sono peculiarità molto diversificate e così deve essere la nostra offerta turistica: piccole realtà molto peculiari e comprensori unici e strutturati che sappiano attrarre visitatori da tutto il mondo.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, evocato come «questo impianto abbia dato avvio allo sci in Valle d'Aosta», oltre all'omaggio alla figura di Leonardo David, ha affermato: «L'effetto moltiplicatore per le piccole comunità degli impianti di risalita è fondamentale e temo che quest'anno potremo assistere al danno globale che colpirà l'intero sistema turistico.  Bisogna avere il coraggio di guardare laicamente al rafforzamento degli impianti, senza avere tabù anche per quanto attiene eventuali collegamenti. Il Consiglio Valle ha dimostrato grande sensibilità: mi compiaccio dell'attenzione ai più piccoli, senza essersi focalizzati sulla visione dei grandi domaines skiables. Il comprendere le ragioni dei firmatari della petizione è un atto estremamente nobile

Il Vicecapogruppo di PCP, Paolo Cretier, ha evidenziato che «le vallate alpine vivono principalmente di turismo ma anche di agricoltura e zootecnia: a queste altitudini, la gestione degli alpeggi è una garanzia di qualità del fondo delle piste di sci, ma anche di abbattimento dei costi. Questi impianti permettono anche di mantenere i giovani in loco e quindi di far vivere le comunità, evitando lo spopolamento della montagna.»

Il Consigliere Dennis Brunod (Lega VdA) ha rilevato: «La pista dedicata a Leonardo David ha grandi potenzialità per portare raduni e competizioni di squadre nazionali, ma anche altri eventi che possono rilanciare l'immagine di tutta la Valle d'Aosta. Questa è un'occasione per cominciare davvero a mettere in campo azioni volte alla promozione delle piccole località

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Berstchy, ha espresso compiacimento «per l'interesse che i gruppi consiliari hanno dimostrato per il settore degli impianti a fune, per lo sci, e soprattutto per le persone che, col loro lavoro negli anni, hanno realizzato i servizi nei vari comprensori. La politica non può non riservare grande attenzione per questo settore. Il futuro dei piccoli comprensori è quello dei grandi comprensori. Sostenere questa risoluzione significa sostenere che lo sci è fondamentale per la nostra regione; e lo è in tutti i comprensori sul territorio. Dobbiamo attirare sciatori, dobbiamo sciare di più noi valdostani e il progetto Skipass giovani promuove questo obiettivo; dobbiamo utilizzare al meglio il nostro territorio per rendere sempre più complementare lo sci all'offerta turistica complessiva. Questa petizione ha aperto una strada per la revisione generale per un'innovazione del Weissmatten, rendendo corresponsabili Comune, Regione e società. Abbiamo ricevuto la petizione su Antagnod, un'altra su Weissmatten: non aspettiamo la terza, ma mettiamoci al lavoro per un disegno di legge per una soluzione valdostana per tutti i comprensori sciistici. Ora inizia la fase più decisiva per dare una risposta completa. Questa è la strada giusta per affrontare i problemi con progetti di riforma, anche alla luce del brutto momento che stiamo passando. Oggi il Consiglio regionale afferma di credere nello sci, nello sviluppo dei comprensori e nei sacrifici dei cittadini; si mette a disposizione per nuove strategie, nuove risorse per questo importante settore

 

 

SC-MM

 

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Comunicato n° 28 del 14 gennaio 2021
Comunicazioni del Presidente della Regione, Erik Lavevaz

 

Nella seduta pomeridiana del 14 gennaio 2021, il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha aggiornato il Consiglio Valle su due tematiche: l'accoglimento dell'istanza di sospensiva della legge 11/2020 (Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione autonoma Valle d'Aosta in relazione allo stato di emergenza) e sulla riunione della Conferenza unificata con il Ministro per gli affari regionali e il Ministro della sanità.

«A nostro parere - ha detto il Presidente -, la Corte non ha colto pienamente l'intento politico contenuto nella norma. Come detto, questa legge non era altro che una cornice normativa che ci permetteva di calare sulla nostra realtà le norme nazionali, che noi riteniamo di dover adeguare al nostro territorio e al nostro tessuto sociale ed economico. Ci consentiva anche di raddrizzare le storture di una normativa pensata per realtà diverse dalla nostra, sia dal punto di vista territoriale che economico. La legge è stata chiamata in modo erroneo anti-Dpcm: così non è, perché è sempre stata applicata con una logica di prudenza e di correttezza rispetto all'andamento sanitario. Nessuna scelta pericolosa per la salute dei valdostani è stata fatta e questo è di tutta evidenza: la Valle d'Aosta è stata la regione dove il miglioramento dell'andamento dei dati è stato il più rapido. Rimane il grande interrogativo per cui la legge di Bolzano - analoga alla nostra sebbene approvata in altro momento - continui ad essere in vigore nei suoi effetti: non si capisce quale sia la ratio. Quella di oggi è una decisione che limiterà il nostro raggio di azione nell'adeguare le norme nazionali alla realtà valdostana. Domani si riunirà l'Unità di supporto e nel preparare le ordinanze continueremo a elaborare degli atti che contrastino l'emergenza sanitaria ma che cerchino al contempo di adeguare le norme nazionali alla nostra realtà. Lo abbiamo fatto prima e continueremo a farlo.»

Il Presidente Lavevaz ha poi riferito in merito alla riunione di questa mattina della Conferenza unificata con i Ministri Boccia e Speranza: «Ci è stato rappresentato lo scenario delle prossime settimane: come Regioni abbiamo criticato in maniera decisa il divieto di spostamento tra le regioni, che è stato confermato per il prossimo mese. È stata prevista l'istituzione di una zona bianca che sarà istituita nel caso in cui per 3 settimane di fila una regione si trovi con Rt inferiore a 1 e con meno di 50 casi di positività ogni 100 mila abitanti. Allo stato attuale non credo che vedremo delle zone bianche prima di marzo o aprile: attualmente tutti gli indici sono in crescita. È stato inserito il passaggio automatico in zona arancione da zona rossa, è stato mantenuto il coprifuoco ed è stata confermata la rimodulazione degli indici Rt. Per lo sci, la strada è in salita - o meglio chiusa - almeno fino a metà febbraio. Come spiegato, questo scenario rivisto deriva dalla necessità di tenere alta l'attenzione durante la fase di vaccinazione. Dai dati ufficiosi, come Valle d'Aosta siamo al limite tra la zona gialla e quella arancione: domani avremo l'ufficialità. Riguardo ai vaccini si sta procedendo in maniera positiva un po' ovunque: la difficoltà attuale è il reperimento delle dosi, che devono essere conservate anche per i richiami del vaccino, altrimenti decadrebbe anche la prima vaccinazione con tutti i rischi che ne conseguirebbero.»

 

SC

 

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Comunicato n° 29 del 14 gennaio 2021
Approvate tre risoluzioni sulla gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta

 

Nella seduta consiliare del 14 gennaio 2021, l'Assemblea regionale ha preso atto della petizione popolare promossa dal Comitato "La Valle non è una discarica" per contrastare l'arrivo in Valle d'Aosta di rifiuti industriali speciali non pericolosi prodotti in altre regioni.

Contestualmente l'Assemblea ha approvato all'unanimità tre risoluzioni.

Due testi sono stati presentati dalla Lega VdA ed emendati su proposta dell'Assessore all'ambiente. Il primo impegna il Governo regionale, in particolare l'Assessore competente, a verificare entro tre mesi la possibilità di definire un percorso amministrativo atto a richiedere l'implementazione di un sistema di controllo radiometrico finalizzato alla rilevazione della radioattività, con l'obiettivo di evitare che pervengano all'impianto di Chalamy, Pontey e Pompiod (accidentalmente) rifiuti che, anche naturalmente, possono presentare criticità per concentrazione di radioisotopi. Il secondo impegna il Governo regionale, in particolare l'Assessore competente, anche in considerazione della revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, a verificare entro tre mesi la possibilità di definire uno specifico Piano di monitoraggio e sorveglianza regionale, coordinato dalla Regione, che preveda, disciplini e programmi le attività future che le strutture regionali, l'ARPA, il Corpo Forestale o ogni altro ente, agenzia o organismo competente, potranno mettere in atto per il controllo delle modalità con le quali vengono svolte le attività di esercizio delle discariche di rifiuti speciali in tutte le relative fasi.

La terza risoluzione approvata è stata depositata dai gruppi AV-SA, UV, PCP e VdA Unie e impegna il Governo regionale, in sede di revisione del Piano regionale di gestione dei rifiuti, a proseguire nel solco del percorso tracciato dalla legge regionale 3/2020 al fine di limitare sul territorio regionale il conferimento di rifiuti speciali di provenienza extraregionale nel rispetto delle indicazioni dei territori comunali coinvolti.

Il dibattito in Aula

La petizione popolare, presentata il 23 luglio 2020 e sottoscritta da 13.000 cittadini, è stata assegnata alla terza Commissione, il cui Presidente Albert Chatrian (AV-SA) ha illustrato all'Aula la relazione prodotta dai Commissari a seguito delle audizioni effettuate. «La Commissione - ha detto Chatrian - riconosce che i temi sollevati dalla petizione popolare devono essere inquadrati in un contesto pianificatorio che analizzi gli aspetti della gestione dei rifiuti su tutto il territorio regionale. Contrariamente ai rifiuti urbani, il cui ciclo deve di norma essere chiuso in ambito regionale, i rifiuti speciali possono essere oggetto di conferimento in impianti extraregionali. La Regione Valle d'Aosta non costituisce dunque in sé una eccezione, ma rientra in una dinamica comune a tutte le regioni italiane. A gennaio 2020 il Consiglio regionale, a larga maggioranza, con la l.r. 3/2020 ha approvato un intervento normativo di modifica della l.r. 31/2007, disincentivando la realizzazione e l'utilizzo delle discariche per il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni. La disposizione regionale è stata impugnata dal Governo innanzi alla Corte costituzionale per contrasto con l’art. 117 della Costituzione riguardante le competenze statali esclusive in materia ambientale, e con l'art. 120, afferente alla libertà di circolazione delle merci. Attualmente il contenzioso è pendente e l’udienza è fissata per il 23 marzo 2021. Sono altresì pendenti innanzi al TAR della Valle d’Aosta, il ricorso del proprietario e del gestore della discarica di Chalamy, che hanno sollevato in via incidentale analoghe questioni di costituzionalità della disposizione regionale, il ricorso della società che gestisce la discarica di Pompiod avverso la sospensione del procedimento di rinnovo dell’autorizzazione a gestire l’impianto, nonché un ricorso del Comitato "La Valle d'Aosta non è una discarica" che impugna una serie di provvedimenti regionali e che contesta la scelta del sito di Chalamy.»

«In conclusione dei propri lavori - ha aggiunto Chatrian - la Commissione auspica che l'intervento normativo avvenuto con la legge regionale 3/2020, volto a contenere la movimentazione dei rifiuti di provenienza extraregionale nel territorio valdostano, a tutela della salute e in modo da prevenire e ridurre l'inquinamento ambientale, sia riconosciuto dalla Corte costituzionale come legittimo, affinché possa continuare a trovare puntuale applicazione nella nostra regione. Inoltre, tenuto conto che il Piano regionale di gestione dei rifiuti - quadro di riferimento unitario per tutti i livelli della pianificazione e della programmazione degli interventi a livello regionale - è in fase di aggiornamento, la Commissione ritiene fondamentale che nella revisione dello stesso si prosegua nel solco del percorso tracciato dalla legge 3/2020. Queste considerazioni sono state riprese nel testo della risoluzione a firma dei gruppi di maggioranza che abbiamo depositato in Aula, per dare corso alle richieste avanzate da 13.000 persone con la petizione. La sfida dei prossimi mesi sarà proprio quella di lavorare all'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti tenendo conto delle indicazioni delle comunità e dei territori coinvolti.»

Il Consigliere Christian Ganis (Lega VdA) ha illustrato la prima risoluzione, spiegando: «Il posizionamento del portale radiometrico va a tutela della salute e sicurezza dei cittadini e potrebbe essere abbinato alla messa in opera di un impianto di videosorveglianza. Sono investimenti finalizzati a tutelare le generazioni di oggi ma soprattutto per quelle future

Il Consigliere Dennis Brunod (Lega VdA) si è occupato invece della seconda risoluzione, «che ha lo scopo di promuovere maggiori azioni di controllo e trasparenza sulla tematica, con un impegno a una sorveglianza superiore attraverso l’istituzione di uno specifico Piano di monitoraggio e sorveglianza regionale, che consente la piena operatività degli enti preposti alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica, dotandoli delle risorse economiche necessarie allo svolgimento di attività programmate e definite

Il Consigliere di PCP Paolo Cretier ha declinato una serie di punti «da tenere a mente nell'affrontare la questione delle discariche, tema molto delicato che deve essere affrontato con rigore: la necessità di salvaguardare la salute pubblica e garantire controlli, avere rifiuti di sola provenienza regionale, coinvolgere gli enti locali e le comunità locali, gli interessi degli imprenditori che si assumono i rischi di impresa per smaltire. Bisogna agire sulla coscienza dei cittadini e nel rispetto di chi si preoccupa di differenziare il rifiuto. Dobbiamo prenderci in carico il problema: dalla politica ai tecnici, dal Consiglio alla Giunta. La risoluzione proposta dalla maggioranza va in questa direzione.»

L'Assessore all'ambiente, Chiara Minelli, ha dichiarato: «Le 13.000 firme hanno evidenziato una preoccupazione diffusa, dando una spinta perché le Amministrazioni comunali si esprimessero. La terza Commissione ha svolto un buon lavoro e la relazione è in gran parte condivisibile. Ritengo tuttavia che il Consiglio dovrebbe integrarla con alcuni interventi operativi. Dobbiamo essere consapevoli che queste due discariche non sono impianti abusivi, ma attività che hanno avuto formali autorizzazioni; non è possibile asserire se ci siano stati degli errori nell'iter autorizzativo, ma è certo che la normativa di riferimento, nazionale e regionale, è farraginosa e lacunosa, evidentemente non adeguata. Bisogna intervenire sull'impianto normativo, per quanto ci compete, come già fatto con la legge 3/2020, che abbiamo votato, ma che è ora impugnata. Il primo impegno deve essere quello di difendere la norma regionale in sede giudiziaria, ma purtroppo esiste il rischio di trovarci presto senza una legge, con le mani legate, incapaci di dare risposte. Bisogna studiare fin da subito come intervenire, non è sufficiente contare esclusivamente sul Piano regionale dei rifiuti, che sarà pronto fra molti mesi. Si rischia di rimanere senza una norma per limitare fortemente l'afflusso di rifiuti speciali verso le due discariche. Voglio poi affrontare la questione dell'impianto di frantumazione di batterie al piombo acido che si vorrebbe installare in località Mure a Issogne: per le criticità ambientali che ne conseguirebbero, sono state espresse molte preoccupazioni e ritengo che la Commissione dovrebbe fare i dovuti approfondimenti, ascoltando i cittadini. È davvero il caso di realizzare un impianto del genere in Valle d'Aosta? Io non credo che questo sia il modello di economia circolare che la Valle d'Aosta vuole perseguire. Questi sono gli elementi che andrebbero specificati. Le risoluzioni del gruppo Lega VdA, seppur interessanti, richiedono verifiche più approfondite e per questo proporrei degli emendamenti

 

SC-MM

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Comunicato n° 30 del 14 gennaio 2021
Sospensiva della legge 11/2020: dibattito in Consiglio regionale

 

L'accoglimento da parte della Corte costituzionale dell'istanza di sospensiva della legge 11/2020 (Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione in relazione allo stato di emergenza) è stato al centro di un dibattito in chiusura dell'adunanza consiliare del 13 e 14 gennaio 2021.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha espresso «preoccupazione: il ricorso contro la legge 11/2020 risulta quanto mai curioso visto che un'analoga norma di Bolzano è tutt'ora in vigore. Non c'è che una parola: la nostra autonomia è sotto attacco.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha aggiunto: «Le sentenze non si commentano e ne prendiamo atto, ma questa sentenza rileva un'appartenenza da parte di chi deve valutare le leggi. Forse non influisce, ma sicuramente l'ondata di centralismo da parte di chi ha preso certe decisioni e le prenderà ancora domani è viva e vegeta.»

Per il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, «è una giornata molto triste per quest'Aula e per il lavoro che svolgiamo. La legge 11/2020 ci permetteva di avere dei margini in cui intervenire, in particolare nel momento in cui la pandemia avrebbe cominciato a calare. Cosa facciamo ora? Visto che arriverà un nuovo Dpcm dobbiamo essere chiari e indicare cosa facciamo da domani. Rimandare continuamente le aperture alimenta speranze vane: meglio allora trovare risposte diverse, cercando di aiutare i nostri concittadini in difficoltà. Quando vogliamo, possiamo lavorare uniti e sapremo farlo anche in questo momento. Volevo anche capire se dopo questa sentenza il Presidente Lavevaz ha sentito i parlamentari della Valle d'Aosta.»

La Capogruppo del PCP Erika Guichardaz ha parlato di «sfida al Governo nazionale lanciata al momento dell'approvazione della legge regionale. Noi del PCP ci siamo sottratti perché la salute pubblica non può essere terreno di scontro; abbiamo invece sempre sostenuto le ordinanze del Presidente Lavevaz, così come gli Assessori all'istruzione e ai trasporti che hanno lavorato alla riapertura delle scuole. È stato questo un momento in cui abbiamo dimostrato la nostra autonomia. Un'autonomia che tutto il Consiglio, unanime, deve ribadire nelle sedi opportune, a partire dall'audizione dei Parlamentari della prossima settimana.»

Il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, ha evidenziato: «Avevamo creduto in questo percorso. Non vogliamo metterla in caciara, ma riteniamo che le Istituzioni abbiano un ruolo di peso e il rammarico è veramente tanto. Il nostro intento non era solo un "proviamoci", ma si basava sulla convinzione di un rispetto istituzionale che la Valle d'Aosta merita.»

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha espresso dispiacere: «La nostra legge voleva essere uno strumento per far valere le nostre differenze, non voleva essere una legge anti-Dpcm. Voleva consentirci di ripartire secondo le nostre prerogative. L'approvazione di questa legge è stata un sussulto della nostra autonomia e io credo che i valdostani siano stati fieri di questa nostra iniziativa.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha specificato: «La legge 11 è arrivata per dare uno strumento in più, per radicare le ordinanze del Presidente della Regione in una cornice legislativa; non voleva essere motivo di scontro. Ciò che mi ferisce di più è che si parli di una Regione sciagurata che mette a rischio l'incolumità dei suoi abitanti. Vorrei ricordare che per adesso la Valle d'Aosta ha un livello basso di contagi: evidentemente non abbiamo esercitato così male la nostra autonomia. Se rivendicare le nostre competenze è considerato una sfida, sono davvero disorientato. Noi abbiamo solo chiesto di avere maggiore considerazione. Noi non ricattiamo nessuno, non condizioniamo l'appoggio a un Governo per rivendicare delle posizioni. Continueremo nel nostro dialogo e accettiamo questa sentenza che non rende onore al percorso che abbiamo intrapreso a favore dei valdostani.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha chiuso la discussione: «È evidente che ci viene a mancare un presupposto normativo, quindi dovremo muoverci all'interno del solco della normativa nazionale e delle prerogative in capo al Presidente della Regione. Ci muoveremo come all'inizio della seconda ondata a ottobre, ma cercheremo di essere interpretativi come abbiamo fatto in questa fase cercando di adeguare alla nostra realtà alcune disposizioni, come gli spostamenti o le attività. Condivido che l'approvazione di questa legge sia stato un sussulto della nostra autonomia e il fatto che la norma sia stata sospesa non deve farci desistere dall'intraprendere iniziative coraggiose: è importante continuare a far valere la nostra autonomia.»

Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 27 e giovedì 28 gennaio 2021.

 

SC-MM

 

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