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Riunione del Consiglio regionale del 4 e 5 novembre 2020

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Comunicato n° 210 del 28 ottobre 2020
Adunanza ordinaria del Consiglio regionale

 

Il Consiglio regionale è convocato in sessione ordinaria mercoledì 4 e giovedì 5 novembre 2020, a partire dalle ore 9.00, per discutere un ordine del giorno composto di 38 oggetti, tra cui 6 interrogazioni, 22 interpellanze e 4 mozioni.

I Consiglieri dovranno inoltre procedere alla designazione dei rappresentanti della Regione all'interno del Comitato scientifico della Fondazione Centro di studi storico-letterari Natalino Sapegno.

Tutte le sei interrogazioni sono state poste dal gruppo Lega Vallée d'Aoste per chiedere notizie su: stato di attuazione delle misure per contrastare gli effetti dell’emergenza da Covid-19 istituite con la legge regionale n. 8/2020; procedura di ampliamento dei confini dell'Ente Parco Naturale Mont Avic; tempistica degli interventi da realizzare nella strada regionale n. 41 tra il comune di Saint-Nicolas e l'abitato di Vétan nel comune di Saint-Pierre; definizione della nuova struttura organizzativa dell'Amministrazione regionale, con riferimento alle competenze in materia di rapporti e controllo delle attività di gioco svolte all'interno della Casinò de la Vallée; azioni per garantire un insegnante di sostegno agli alunni con disabilità nel caso di attivazione della didattica a distanza (DAD); stato di realizzazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.

Anche venti delle ventidue interpellanze sono state proposte dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: valutazione delle competenze e del personale assegnato al Centro regionale di farmaco vigilanza; salvaguardia del patrimonio archeologico della città di Aosta; eventuale chiusura degli ambulatori ospedalieri e delle sale operatorie; applicazione di garanzie nei confronti di chi acquista skipass stagionali o plurigiornalieri in caso di limitazioni dovute alla situazione epidemiologica da Covid-19; tutela della carne valdostana; interventi e supporto delle attività di intrattenimento; intendimenti del Governo regionale in merito a eventuali misure di risarcimento nei confronti delle attività economiche situate nei tre comuni valdostani interessati dalla zona rossa; ulteriore disponibilità di fondi previsti dalla legge regionale n. 8/2020 a favore delle associazioni di Protezione Civile; previsione di test diagnostici per gli insegnanti a garanzia del regolare svolgimento delle lezioni; procedure per la riassegnazione delle autorizzazioni alle società a partecipazione interamente pubblica; protocolli sanitari da applicare in caso di contagio da Covid-19 negli alpeggi; misure per sopperire alla mancanza di un centro Covid ospedaliero; situation des minorités linguistiques en Vallée d'Aoste; proroga della misura prevista dall'articolo 71, comma 1, della legge regionale n. 8/2020 a favore degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica; individuazione di un piano strategico di azioni a sostegno del settore turistico-ricettivo; avvio di un piano strategico di azioni a sostegno del settore del commercio; definizione di un piano di emergenza a favore delle attività turistiche; sottoscrizione del protocollo di intesa con il Ministero della giustizia in materia di sanità carceraria; piano di interventi per l'individuazione di strutture per pazienti Covid dimissibili; protocolli sanitari da applicare per l'attività di commercio di vitelli in caso di lockdown generalizzato.

Le restanti due interpellanze sono state depositate dal gruppo Pour l'Autonomie: la prima affronta il modello organizzativo in materia di edilizia residenziale pubblica; la seconda gli intendimenti per risolvere il problema del precariato nella scuola valdostana.

Delle quattro mozioni, una è a firma congiunta dei gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie, in merito all'avvio di una interlocuzione con il Governo nazionale per la definizione della controversia riguardante i confini del Monte Bianco.

Le altre tre mozioni sono state depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e sono volte al potenziamento della stazione aeroportuale attraverso la creazione di un centro di manutenzione tecnica per aeromobili; all'attivazione di un tavolo di contrattazione con le Organizzazioni sindacali per l'individuazione delle risorse destinate ai fondi incentivanti conseguenti all'emergenza epidemiologica da Covid-19; a impegnare il Presidente del Consiglio regionale a garantire terzietà e imparzialità nei confronti di tutte le parti politiche.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

MM

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Comunicato n° 214 del 2 novembre 2020
Iscritti due punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

 

L’ordine del giorno dell'adunanza ordinaria del Consiglio regionale, convocato dopodomani, mercoledì 4 e giovedì 5 novembre 2020, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

Entrambe le iniziative riguardano la risoluzione della deputata della Valle d'Aosta, Elisa Tripodi, sulle funzioni prefettizie del Presidente della Regione.

La prima interrogazione è stata presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e chiede notizie in merito all'esistenza di un raccordo tra il Governo regionale e l'iniziativa parlamentare; il secondo question time, depositato dal gruppo Pour l'Autonomie, vuole avere informazioni su di un'eventuale convocazione in Consiglio Valle della deputata Tripodi al fine di riferire in merito alla risoluzione proposta.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 40 oggetti.

Vista la situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19, l'adunanza consiliare non è aperta al pubblico, ma è trasmessa sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

Si precisa inoltre che non è ammessa la presenza di giornalisti in tribuna stampa, nel foyer, né nella Sala Maria Ida Viglino.

SC

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Comunicato n° 215 del 4 novembre 2020
Comunicazioni del Presidente del Consiglio, Alberto Bertin

 

I lavori del Consiglio regionale, convocato in modalità mista oggi, mercoledì 4, e domani, giovedì 5 novembre 2020, per discutere un ordine del giorno composto di 40 oggetti, si sono aperti con la commemorazione di Eugenio Bovard, Vicesindaco di Valgrisenche, e di Osvaldo Naudin, già Sindaco di Introd.

L'Aula ha osservato un minuto di silenzio in loro memoria.

«La comunità valdostana è stata colpita da due gravi lutti in questi giorni - ha ricordato il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin -. Uomini di grande esperienza amministrativa, Eugenio Bovard e Osvaldo Naudin hanno messo a servizio dei propri paesi competenza, lealtà e dedizione.»

Pour le Conseiller de l'UV Renzo Testolin, «ils étaient de bons modèles de Valdôtains, clairvoyants, engagés et sérieux», pour le Chef de groupe de AV-SA, Albert Chatrian, «ils étaient deux administrateurs parmi les plus connus, estimés et appréciés», alors que le Vice-Chef de groupe de la Lega VdA, Stefano Aggravi, a rappelé l'engagement du Vice-Syndic Bovard, «un vrai homme d'administration et bien lié à son territoire et à sa communauté.» Le Président de la Région, Erik Lavevaz, a parlé de «grande perte pour les collectivités locales valdôtaines: deux administrateurs de qualité et passionnés, des points de repère pour leurs communautés.» Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha evocato «il loro operato svolto con grande professionalità ed esperienza, che ha dato prestigio alla Valle.» 

Nelle sue comunicazioni, il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha riferito che la Conferenza dei Capigruppo nella riunione di ieri ha approvato il calendario delle adunanze dell'Assemblea da qui a gennaio 2021. Il Consiglio si riunirà mercoledì 18 e giovedì 19 novembre; mercoledì 2 e giovedì 3 dicembre; lunedì 14, martedì 15, mercoledì 16 e giovedì 17 dicembre; mercoledì 13 e giovedì 14 gennaio 2021.

Il Presidente Bertin ha poi informato l'Aula delle decisioni dell'Ufficio di Presidenza in merito alle petizioni popolari depositate in Consiglio prima delle elezioni regionali e il cui iter non è stato avviato o non si è concluso per effetto della chiusura anticipata della Legislatura.

«In particolare - ha detto Bertin -, l'UP ha deliberato il riavvio del procedimento della petizione che richiede l'apertura del nuovo parcheggio della Nuova Università Valdostana. Inoltre ha dichiarato ricevibili la petizione riguardante l'impianto sciistico del Weissmatten di Gressoney-Saint-Jean, assegnandola alla quarta Commissione, e la petizione promossa dal Comitato "La Valle d'Aosta non è una discarica", assegnata alla terza Commissione.»

SC

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Comunicato n° 216 del 4 novembre 2020
Discussi due question time sulle funzioni prefettizie del Presidente della Regione

Nella seduta del Consiglio regionale del 4 novembre 2020, due interrogazioni a risposta immediata poste rispettivamente dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e dal gruppo Pour l'Autonomie hanno posto l'attenzione sulla risoluzione approvata in Commissione affari istituzionali della Camera e proposta dalla Deputata della Valle d'Aosta, Elisa Tripodi.

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha evidenziato come «la risoluzione sia stata adottata con il voto favorevole dei Commissari del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico e con i voti contrari di Lega e Fratelli d'Italia. Chiediamo se l'iniziativa dell'onorevole Tripodi sia stata concordata con il neo insediato Governo regionale o con l'attuale maggioranza, o parte di essa.»

Il Consigliere Mauro Baccega (Pour l'Autonomie) ha invece chiesto al Governo se «la maggioranza appena costituita abbia preso la decisione di convocarla in Consiglio regionale, in modo da fare chiarezza. Sarebbe anche un'occasione per discutere dell'impugnativa da parte dello Stato di dieci articoli della legge regionale n. 8 del 2020 che impegnava risorse in favore dei valdostani.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «L'iniziativa dell'onorevole Tripodi non è stata sicuramente concordata con questo Governo né, per quanto a mia conoscenza, con la maggioranza che lo sostiene. Il cavallo di battaglia della Deputata pare purtroppo essere quello di mettere le proprie energie contro una prerogativa valdostana e la nostra Autonomia, per di più in un periodo così critico come quello attuale. Non comprendiamo i motivi di questa iniziativa, né comprendiamo come sia possibile essere contraria alla Costituzione una disposizione statutaria. Per noi l'attribuzione delle funzioni prefettizie al Presidente della Regione è coerente con l'articolo 5 della Costituzione. Non vorremmo che questo accanimento derivasse da una non corretta comprensione del ruolo amministrativo e di coordinamento del Prefetto, che peraltro in Valle d'Aosta non c'è mai stato, se non in epoca fascista. La scelta sancita col decreto luogotenenziale del 1945 e poi confermata negli anni va in un'ottica di semplificazione e decentramento; è una scelta ponderata e adeguata alle esigenze e alle caratteristiche della Valle d'Aosta: ne abbiamo avuto prova in occasione del rogo del Traforo del Monte Bianco, dell'alluvione del 2000 e oggi nell'affrontare la pandemia. Richiamo infine la sentenza n. 38 del 2003 della Corte costituzionale che ha confermato come l'impostazione del decreto luogotenenziale fosse ispirata alla concezione dell'autogoverno. Non entro, invece, nel merito di un'eventuale convocazione, che spetta al Consiglio Valle.»

Il Consigliere Aggravi, nella replica, si è detto rincuorato della risposta: «Non si capisce la finalità dell'azione dell'onorevole, in particolare la presunta incoerenza tra le prerogative statutarie e l'articolo 5 della Costituzione. Sono spaventato dal fatto che nella risoluzione si metta in contrapposizione la Costituzione e lo Statuto, che è una legge costituzionale, e si parli di esigenze di centralizzazione.»

Il Consigliere Baccega ha affermato: «Riteniamo inopportuna la scelta della Deputata di sollevare la questione nel momento in cui tutte le forze dovrebbero, invece, essere convogliate nella gestione dell'emergenza sanitaria in atto, ma ribadiamo l'esigenza di approfondire l'argomento, a tempo debito. Porteremo, quindi, in quinta Commissione la richiesta di convocazione dell'onorevole Tripodi. Stupisce poi il silenzio della Deputata sull'impugnativa alla legge n. 8 del 2020 da parte del Governo.»

 

MM

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Comunicato n° 217 del 4 novembre 2020
Interpellanza sulle garanzie per chi acquista skipass in caso di limitazioni per la situazione sanitaria

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto notizie sulle garanzie fornite a chi acquista skipass stagionali o plurigiornalieri in caso di limitazioni dovute alla situazione epidemiologica.

Il Consigliere Dennis Brunod ha evidenziato che «la stagione sciistica invernale, che doveva partire la settimana scorsa, ha avuto uno stop immediato a causa del Covid-19. In numerose stazioni sciistiche dell'arco alpino sono state previste garanzie per assicurare massima trasparenza e sicurezza per chi acquista skipass stagionali e plurigiornalieri, considerando possibili lockdown o casi di positività accertata e quarantena. Niente del genere avviene in Valle d'Aosta: chiedo dunque all'Assessore se siano previste iniziative in questo senso, in modo da rendere più appetibile la scelta delle stazioni sciistiche valdostane per questa stagione invernale.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha risposto che «siamo di fronte a una situazione che crea uno scenario completamente nuovo per il turismo invernale: la bozza di DPCM mantiene per ora l'apertura dei comprensori sciistici per l'attività agonistica ma non per quella amatoriale. Abbiamo predisposto un protocollo con le altre Regioni, che sarà discusso domani in Conferenza delle Regioni: tutti i territori dell'arco alpino sono al lavoro per capire in che modo gestire al meglio una stagione che sarà complicata, ma che ci deve vedere pronti a partire, garantendo al contempo tutte le sicurezze richieste dal livello sanitario.»

Per quanto riguarda gli skipass stagionali, l'Assessore ha riferito che «già dallo scorso anno sono stati praticati degli sconti del 30% per i possessori di skipass da usufruire per la stagione successiva (quindi per il 2020-2021) e la stessa proposta sarà fatta anche per quest'anno. Questa scelta delle società valdostane, che è stata molto apprezzata dagli sciatori, ha permesso di fidelizzare gli sciatori: noi riteniamo che sia corretto dare fiducia ai gestori degli impianti rispetto alla conoscenza della loro clientela.»

Replicando, il Consigliere Brunod ha apprezzato «l'impegno dell'Assessore nel cercare sinergie per portare avanti strategie a favore di un comparto così importante per la Valle d'Aosta: la concorrenza è sempre più elevata e sarebbe importante che sui portali internet vi fossero maggiori informazioni su queste iniziative messe in campo per fidelizzare i clienti e per attrarne di nuovi.»

I lavori riprendono nel pomeriggio, a partire dalle ore 15.00.

 

SC

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Comunicato n° 218 del 4 novembre 2020
Interpellanza sul modello organizzativo in materia di edilizia residenziale pubblica

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Pour l'Autonomie ha voluto portare l'attenzione sull'edilizia residenziale pubblica.

Il Consigliere Mauro Baccega, lamentata la mancanza «di riferimento alle politiche della casa e dell’edilizia residenziale nel Programma di Legislatura e nelle deleghe assessorili» si è chiesto «quale Assessorato o quali Assessorati si occuperanno di tematiche importanti come l'emergenza abitativa, il sostegno alla locazione, l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, i mutui per l’acquisto della prima casa e per il recupero e ristrutturazione di immobili esistenti, la gestione dell'ARER. Quale modello organizzativo intende adottare la maggioranza rispetto alla dimenticata edilizia residenziale pubblica, che pure rappresenta un caposaldo?»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto: «Il Programma di Legislatura ha tenuto in debita considerazione la tematica: per quanto di competenza del mio Assessorato, ci occuperemo del sostegno abitativo, delle incombenze relative all'ARER, del sostegno alla locazione, dell'assegnazione alloggi, degli interventi sul patrimonio esistente. In merito al modello organizzativo, non sono previste rivoluzioni rispetto a quanto fatto sinora, anche in considerazione degli ottimi risultati ottenuti in questi ultimi anni. Con uno specifico atto, saranno presto declinate le articolazioni nei vari Dipartimenti coinvolti.»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha aggiunto: «Il settore dei mutui è stato mantenuto in capo all'Assessorato delle finanze, innovazione, opere pubbliche e territorio ampliando l'ambito delle competenze coinvolte con un chiaro senso di sviluppo della tematica. Stiamo parlando di un volano di sviluppo economico che necessita di un'analisi subitanea e del coinvolgimento di tutte le risorse sotto lo stesso Assessorato in maniera trasversale tra i diversi Dipartimenti coinvolti. La situazione attuale impone risposte certe, trasparenti e chiare per i cittadini e le maestranze in attesa. Colgo lo spirito positivo con cui questa interpellanza è stata presentata, richiamando che è giusto che la questione sociale che sottende alle politiche abitative resti nell'alveo sociale: in questo ambito, questo Governo ha compiuto la scelta coerente e innovativa di far confluire l'aspetto politico con quello amministrativo, interessando il solo Assessorato alla sanità; rispetto al mio Assessorato nel suo complesso, l'intenzione è di coinvolgere competenze diverse tra quelle finanziarie e quelle di natura tecnica col supporto di Finaosta per poter analizzare un problema noto e cercare soluzioni concrete.»

Replicando, il Consigliere Mauro Baccega ha detto: «L'intento dell'interpellanza è unicamente quello di fare chiarezza. Le difficoltà sono tante, si acuiranno dopo questa crisi. Per quanto attiene ai mutui prima casa, 569 domande si sono accumulate e devono essere finanziate per un impegno di circa 85 milioni di euro: bisogna agire al più presto, perché sostenendo le famiglie si favorisce anche il comparto edile. Un Assessorato come i lavori pubblici, che da sempre è stato in prima linea per la difesa del territorio, non può avere un Assessore part time. Chiediamo che la questione casa sia trattata come una priorità; noi continueremo a monitorare

MM

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Comunicato n° 219 del 4 novembre 2020
Interpellanza sulle zone rosse istituite in Valle d'Aosta

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato il tema dell'istituzione di zone rosse nei comuni di Chambave, Saint-Denis e Verrayes.

Il Consigliere Erik Lavy ha chiesto «quale sia la normativa di riferimento per la misurazione dell'indice RT delle divere aree. Vorremmo sapere quale fosse l'indice nei comuni diventati "zona rossa", alla chiusura e alla riapertura. Se ci sono altri comuni in cui l'indice ha superato i limiti stabiliti, quali misure sono state adottate? Vorremmo anche capire se il Governo regionale sia intenzionato a mettere a disposizione misure e fondi per risarcire le perdite delle attività e dei lavoratori di questi comuni.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha risposto: «Su scale ridotte come quelle in esame, metodi statistici come quello dell'indice RT sono poco attendibili, al contrario di quanto accade per realtà più vaste. Si è quindi fatto riferimento anzitutto al rapporto tra i contagi della settimana di riferimento rispetto a quella precedente: le incidenze massime sono state il 19 ottobre per Chambave, per Saint-Denis il 9 ottobre e per Verrayes il 23 ottobre, con un quadro che era aggravato dal fatto che i tre comuni sono confinanti. L'alto numero di soggetti positivi e posti in isolamento ha fatto propendere per una decisione che limitasse i movimenti. Non ci sono poi stati altri casi che hanno richiesto un intervento, anche in considerazione dell'entrata in vigore del DPCM del 24 ottobre: è evidente che ci troviamo in una situazione che evolve velocemente. Quanto alle risorse, le zone dovrebbero poter accedere al "decreto ristori" nazionale, come già concordato con il Governo nazionale: ci impegneremo a seguire il quadro, intervenendo dove necessario

Replicando, il Consigliere Erik Lavy si è detto «allibito, perché notizie di stampa hanno riportato che la chiusura fosse stata stabilita a partire dall'indice RT. Quali sono le basi della chiusura, allora? Non comunicare chiaramente quali criteri siano stati utilizzati per arrivare a una decisione così rilevante è un'estrema mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di quei comuni. A loro, anzitutto, occorre spiegare in modo migliore che cosa sia accaduto: non è accettabile, con il tipo di ricadute di un atto di questo genere, non fornire indicazioni precise.»

DJ

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Comunicato n° 220 del 4 novembre 2020
Interpellanza sui test diagnostici per il personale docente

 

I test diagnostici per il personale docente delle scuole valdostane sono stati al centro di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020.

Il Consigliere Simone Perron ha chiesto «viste le difficoltà del sistema scolastico a causa dell'epidemia, quanti siano gli insegnanti di scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado, che siano stati messi in quarantena a partire da settembre. Vorremmo sapere quanti di loro abbiano effettuato un tampone e quanti siano risultati positivi; ci chiediamo se si intenda prevedere una strategia di test diagnostici per i docenti, in modo da garantire l'opportuno svolgimento delle lezioni in presenza o a distanza.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha premesso: «Siamo pieni di inquietudine rispetto al susseguirsi dei continui DPCM che impatteranno fin dalle prossime ore anche sulla scuola, anche se con la prospettiva e la speranza che si possa mettere in atto un sistema intelligente, scuola per scuola.»

Dettagliando i dati della Protezione civile dal 1° settembre al 28 ottobre, l'Assessore ha riferito che «sono 262 i casi di insegnanti messi in quarantena: di questi 153 hanno effettuato un tampone e 68 sono risultati postivi. Aggiungo un dato più attuale: in questo momento abbiamo 65 insegnanti positivi e 218 insegnanti in quarantena. All'inizio dell'anno scolastico è stata avviata una campagna di test sierologici rapidi su base volontaria rivolta al personale della scuola, dei centri di formazione, dei nidi e alle tate: su 4365 soggetti se ne sono presentati 3301; un'affluenza notevole, segno di grande senso di responsabilità. Attualmente, grazie alla disponibilità dell'Assessore alla sanità, gli insegnanti sono sottoposti al tampone rapido al decimo giorno e si prevede di continuare in questo modo. Rilevo peraltro che, oggi, chi è in quarantena può svolgere la didattica a distanza, a meno che non abbia situazioni patologiche che trasformano la quarantena in vera e propria malattia. Ora stiamo lavorando con l'USL e l'INAIL per definire sempre meglio percorsi che evitino il fenomeno moltiplicatore delle persone che finiscono in quarantena, valutando i meccanismi che consentano un'attenzione sempre più forte rispetto alla salute degli allievi, degli insegnanti e del personale non docente ma anche una certa celerità per avere scuole pronte quando la ripartenza ci consentirà di avere nuovamente una situazione ottimale.»

Nella replica, il Consigliere Perron ha evidenziato l'importanza «che la scuola sia al centro di una visione strategica, che vada oltre le limitazioni forzate imposte dal Covid: una strategia che possa privilegiare una didattica integrata, con una rilevante attività in presenza. La didattica a distanza favorisce le disuguaglianze sociali e culturali: in un paese in cui meritocrazia e mobilità sociale sono ridotte ai minimi termini, la scuola dovrebbe rappresentare lo strumento per superarle. Il nostro gruppo sarà propositivo e molto attento a questo tema.»

SC

 

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Comunicato n° 221 del 4 novembre 2020
Comunicazioni del Presidente della Regione sull'applicazione in Valle d'Aosta del nuovo DPCM del 3 novembre

Durante la seduta pomeridiana del 4 novembre 2020, il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo per fare il punto sull'evoluzione della situazione emergenziale da Covid-19. Al rientro in Aula, il Capogruppo Manfrin ha spiegato: «Indiscrezioni di stampa indicano la Valle d'Aosta inserita in una o in un'altra zona. Abbiamo voluto avere chiarimenti dal Presidente della Regione sia sul DPCM che suddivide le zone per ambiti di criticità sia per sapere se effettivamente la Valle d'Aosta sia stata inserita in un'ipotetica zona rossa o arancione o verde. Il Presidente si è detto disponibile a rispondere.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha ringraziato il Consigliere Manfrin per l'iniziativa che «permette di fare chiarezza sulla questione, che è molto complicata ed evolve in maniera molto rapida. Una cosa è il DPCM del 3 novembre che entra in vigore domani, l'altra l'inserimento dei territori nelle fasce di criticità. Da domani si applica l'art. 1 del decreto che contiene misure di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale: in particolare il coprifuoco, che in Valle d'Aosta è più restrittivo e rimane dalle ore 21 alle ore 5 del mattino; la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori, il 50% di capienza del trasporto pubblico. Per quanto riguarda, invece, l'applicazione degli articoli 2 e 3 (che riguardano invece ulteriori misure di contenimento del contagio su aree caratterizzate da scenari di elevata e massima gravità), ci si rifà ai dati epidemiologici che il Comitato scientifico sta elaborando. Abbiamo cercato questa mattina di avere qualche informazione, ma al momento non c'è nulla di ufficiale: tutte le notizie che stanno uscendo sono interpretazioni che hanno poco fondamento. Negli ultimi giorni le curve di contagio si sono assestate e potrebbero forse permettere al nostro RT di scendere sotto l'1,5: la Valle d'Aosta potrebbe così rimanere nella fascia intermedia di rischio. Quando i dati saranno pubblicati, le fasce non entreranno in vigore direttamente, ma saranno oggetto di un'ordinanza ulteriore del Ministro della salute, sentito il Presidente della Regione.»

 

SC

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Comunicato n° 222 del 4 novembre 2020
Interpellanza sul futuro della Compagnia valdostana delle acque

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'accento sul futuro della Compagnia valdostana delle acque, la società partecipata al 100% dalla Regione per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

In particolare, il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha evidenziato: «In base al Programma di Legislatura 2020-2025 del Governo regionale, in merito al futuro della CVA e alla tematica delle concessioni delle grandi derivazioni a uso idroelettrico, si potranno definire, con apposita norma di attuazione e specifiche leggi regionali, particolari procedure nella riassegnazione delle autorizzazioni per le società che siano interamente pubbliche e che nelle more si potrà operare affinché si giunga a una proroga della scadenza delle concessioni oltre il 31 marzo 2029. Inoltre si dice che una legge dello Stato dovrebbe consentire la riapertura dei termini per la possibile emissione di Bond sul mercato regolamentato. Ci chiediamo quindi in che modo si possa operare e se vi siano già state interlocuzioni utili con i Parlamentari valdostani o con forze politiche nazionali endogene alla compagine governativa locale.»

L'Assessore alle società partecipate, Luciano Caveri, ha risposto: «Siamo di fronte a sfide epocali per il mantenimento dell’idroelettrico nelle nostre mani. La norma di attuazione che dovrà essere affrontata dalla Commissione Paritetica deve far sì che la Valle d'Aosta faccia un passo in avanti. Nella bozza di norma di attuazione si immaginava la possibilità di assegnare direttamente le concessioni alle società interamente partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione. Noi riteniamo che questa sia una strada da intraprendere. Non è una strada piana, ma va affrontata; avremo contro delle lobbies? Probabilmente sì, perché CVA è appetibile. Insieme a molti produttori idroelettrici, CVA ha chiesto la proroga della scadenza per almeno dieci anni; questo resta un obiettivo da perseguire. L'emissione di Bond resta una possibilità ulteriore nel bagaglio di strumenti a nostra disposizione per finanziare CVA. Per quanto attiene alle interlocuzioni con lo Stato, nel 2018, CVA aveva inviato proposte di emendamento volte tra l'altro a modificare la scadenza delle concessioni per sbloccare gli investimenti nel settore; più di recente, la Società ha presentato una nuova proposta di modifica di questo riferimento temporale, ma l'emendamento non è stato approvato. Credo che sia interesse di tutti riflettere sulle migliori strumentazioni a disposizione: noi abbiamo individuato queste strade da intraprendere, ma l'obiettivo comune deve comunque essere quello di ritenere CVA un bene per tutti i valdostani, una macchina che può funzionare sempre meglio se si eliminano fardelli come quelli contenuti nella legge Madia.»

Nella replica, il Consigliere Aggravi ha osservato: «Sulla questione dei Bond, ci fu effettivamente un tentativo da parte dell'allora Governo Spelgatti, ma senza esito. E vedo che siamo da capo. Se riusciremo a superare la questione della scadenza delle concessioni, dovremo purtroppo ringraziare il Covid? L'assegnazione diretta a società interamente pubbliche ha complicazioni e, allo stato attuale delle cose, andrebbe comunque supportata da criteri di utilità pubblica. Invito l’Assessore ad analizzare gli atti del Consiglio monotematico per poter fare chiarezza e instillare qualche utile dubbio nella gestione di questo dossier.»

 

 

MM

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Comunicato n° 223 del 4 novembre 2020
Interpellanza sui protocolli sanitari per i contagi negli allevamenti

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha affrontato il tema dei protocolli sanitari da applicare in caso di contagio da Covid-19 nelle aziende di allevamento.

Il Consigliere Dino Planaz ha ricordato «il focolaio del luglio scorso in un alpeggio nel vallone di Saint-Barthélemy: gli allevatori sono preoccupati, perché un contagio potrebbe mettere i conduttori delle aziende nell'impossibilità di proseguire con la quotidiana lavorazione lattiero-casearia. Non è neanche possibile immaginare una "messa in asciutta" di tutta la mandria, economicamente insostenibile e negativa anche per il benessere degli animali. Chiediamo dunque se siano stati definiti i protocolli necessari ad affrontare situazioni come queste.»

L'Assessore all'agricoltura, Davide Sapinet, ha risposto: «In primavera, a tutti i soggetti potenzialmente interessati è stata trasmessa una guida sulle attività possibili per gli allevatori che dovessero essere coinvolti nell'emergenza epidemica. Gli allevatori positivi devono sospendere le attività, mentre chi è in isolamento può svolgere attività che non prevedano possibilità di contagio. Qualora tutti i conduttori di un'azienda siano positivi, non essendo percorribile la "messa in asciutta", l'AREV ha messo a disposizione degli operatori che sono disponibili a sostituire i conduttori per periodi limitati. Abbiamo però aperto un tavolo di confronto che si è riunito già ieri: la situazione si sta sviluppando e l'impegno dell'Assessorato è quello di rispondere in maniera puntuale alle esigenze di queste aziende.»

Il Consigliere Planaz, nella replica, ha detto: «La situazione è grave: forse le competenze dell'Assessorato all'agricoltura non sono sufficienti e devono affiancarsi a quelle dell'Assessorato alla sanità. La situazione per ora non è compromessa, ma potrebbe esserlo se condizioni simili dovessero esserci a gennaio o febbraio, quando la produzione è molto più alta e la "messa in asciutta" sarebbe ancora meno possibile e rischierebbe di portare gravi danni agli animali. Nel caso in cui non siano sufficienti le procedure avviate, chiediamo di capire se sia possibile percorrere nuove strade anche di sostegno diretto alle aziende che non dovessero riuscire a proseguire l'attività o a commercializzare i propri prodotti.»

DJ

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Comunicato n° 224 del 4 novembre 2020
Interpellanza sulla mancanza di un centro Covid ospedaliero

 

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha portato l'attenzione sulla realizzazione di un centro Covid connesso all'ospedale Parini.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha richiamato «le notizie di stampa nelle quali l'ex Assessore Baccega ammetteva il ritardo nell'attuazione del centro Covid annunciato a luglio e la cui apertura è ormai stata rimandata fino alla prossima primavera. Chiediamo quindi quale fosse l'iter e perché non sia stato rispettato. Vogliamo sapere quali misure siano state o saranno adottate per sopperire alla mancanza di questo centro, e quanti costi aggiuntivi porterà questo ritardo per la Regione, che al momento torna a chiedere l'appoggio della clinica di Saint-Pierre e intanto sta spendendo per la realizzazione del prefabbricato.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha risposto: «Non definirei ospedale Covid il prefabbricato, anche perché non è questa la sua destinazione: è una struttura che deve fungere da potenziamento della rete ospedaliera mediante l'aumento di posti in terapia intensiva e semi intensiva, oltre che la creazione di percorsi separati nell'area del pronto soccorso. Il piano di riorganizzazione ospedaliera non prevede la realizzazione di un centro Covid. Le misure adottate dall'Usl per la gestione della seconda ondata riguardano la gestione di equipe di medici per reparti Covid, una specifica formazione del personale, l'attivazione della struttura di Perloz per agevolare le dimissioni. Misure, queste, rese necessarie a prescindere dalla costruzione del nuovo corpo ospedaliero che, una volta completato, non sarà utilizzato per risolvere il problema Covid, se non nel caso di saturazione delle terapie intensive. Nell'attuale situazione, il reperimento di posti alla clinica di Saint-Pierre ha un fattore positivo: la disponibilità di personale infermieristico e medico. Ribadisco: il vero problema è il reperimento del personale. Per questo, bisognerà puntare a una maggiore attrattività verso il personale medico e infermieristico.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti si è detta insoddisfatta della risposta: «Non sono stati riferiti i costi, nemmeno quelli non preventivati ma che vengono sostenuti per il ricovero di pazienti a Saint-Pierre. Una possibilità, questa, che forse invece era già stata tenuta in considerazione. Si è tuttavia ammesso di non aver ipotizzato nulla per affrontare nel mese di ottobre la seconda ondata del Covid.»

MM

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Comunicato n° 225 del 4 novembre 2020
Interpellanza sulla proroga del sostegno agli assegnatari di alloggi ERP

In un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto l'attenzione sulla proroga della misura a favore degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha ricordato «la misura contenuta nella legge 8/2020 che prevedeva la possibilità di usufruire del pagamento di tre mensilità del canone di locazione per gli assegnatari di alloggi di ERP, seguita da una delibera della quinta Commissione e da una della Giunta regionale. Sono emerse difficoltà di interpretazione e applicazione che hanno portato alla presentazione di pochissime domande entro la scadenza del 15 ottobre scorso. Chiediamo quindi quante siano le domande e quanti i fondi rimanenti per questa misura; vogliamo inoltre sapere se sia intenzione del Governo regionale prorogare la possibilità di avanzare richieste, fornendo agli uffici una migliore interpretazione della norma e delle delibere seguenti.»

L'Assessore alle politiche sociali, Roberto Barmasse, ha risposto: «Le domande presentate sono state 186 in totale, pari a 1.366 inquilini secondo un dato che include anche chi è diventato tale nel periodo dell'emergenza. Sono 140 le domande legate a un ISEE superiore ai 20.000 euro, che quindi sono state escluse. Le domande presentate rappresentano pertanto il 15% delle situazioni che rispettano i limiti ISEE. Attualmente i fondi ammontano ancora agli iniziali 250.000 euro: l'istruttoria si completerà entro il 30 novembre, per consentire l'utilizzo dei fondi entro il 10 dicembre. Proprio per rispetto a questi tempi, che sono necessari, non è possibile riaprire i termini di partecipazione.»

Replicando, il Consigliere Manfrin ha dichiarato di «capire che non sia possibile riaprire i termini di partecipazione; contestiamo però la mancanza di volontà politica di replicare questa misura. Il fatto che solo il 15% dei potenziali partecipanti abbia effettivamente sottoscritto una domanda è segno di una mancanza grave, dell'incapacità di raggiungere efficacemente la platea dei destinatari: se le risorse economiche ci sono, sarebbe gradita l'esplicitazione di una volontà politica in questa direzione, per poterne discutere nell'ambito del bilancio regionale

 

DJ

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Comunicato n° 226 del 4 novembre 2020
Interpellanza sulla definizione di un piano a sostegno del commercio

 

Gli effetti dell'epidemia da Covid-19 sul commercio sono stati al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 4 novembre 2020.

«L'epidemia ha prodotto un'imponente compressione nelle vendite, soprattutto nei piccoli negozi - ha detto il Consigliere Christian Ganis - e questo nonostante gli interventi di politica fiscale per favorire i consumi. Le previsioni che si stanno delineando fanno supporre che uno scenario analogo a quello della primavera scorsa possa riaffermarsi, con risvolti di ancora di più forte impatto economico. Vorremmo quindi conoscere le misure attualmente poste in atto per individuare gli scenari prossimi e se vi sia l'intenzione di predisporre un piano strategico di azioni, con quali modalità di approccio e quali tempistiche.»

L'Assessore al turismo e commercio, Jean-Pierre Guichardaz, nella risposta, ha evidenziato: «Siamo consapevoli della crisi del commercio, soprattutto di vicinato, che colpisce da tempo non solo la Valle d'Aosta: la crisi del 2008, la liberalizzazione del mercato, l'e-commerce sono tra i fattori che ne hanno aggravato gli effetti. All'inizio del 2020, la crisi è stata amplificata dal Covid-19. Oggi sono quindi due gli indirizzi strategici da perseguire: nel breve termine occorre individuare soluzioni di natura emergenziale, a medio e lungo termine soluzioni di natura strutturale. Riguardo al breve termine, è già stata avviata una stima delle risorse messe a disposizione dalle leggi regionali n. 5 e n. 8 del 2020 e non utilizzate. Per un eventuale riutilizzo si cercherà anche di adottare strumenti mirati al sostegno delle attività maggiormente colpite dall'epidemia, ossia i comparti turistico-ricettivo e della somministrazione di alimenti e bevande, intervenendo con la riduzione dei costi fissi, con il ristoro per la diminuzione degli introiti, con il sostegno rischi ai fondi delle Confidi, con le concessioni di bonus alle imprese a cui saranno imposte limitazioni o chiusure, con il sostegno al reddito, con contributi per le locazioni. Sul medio e lungo periodo, per contrastare la crisi strutturale bisognerà aspettare la fine dell'emergenza sanitaria per concertare e individuare con tutti i portatori di interesse e compatibilmente con le risorse di bilancio, iniziative fiscali, finanziarie, formative per garantire la sopravvivenza del commercio di vicinato. Propositi inseriti nel Programma di Legislatura e sui quali abbiamo intenzione di lavorare

Il Consigliere Ganis ha replicato: «Bisognerebbe ridiscutere alcuni punti del DPCM del 3 novembre dando la giusta importanza alle specificità dei territori che compongono il Paese: non ci sono solo le grandi città, ma anche i piccoli comuni. Occorre quindi intervenire per dimensioni di comune, con orari differenziati e a seconda della densità della popolazione o dell'importanza turistica. Questo potrebbe essere un buon presupposto per la Valle d'Aosta, per non dipendere da Roma e per essere più autonomi.»

SC

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Comunicato n° 227 del 4 novembre 2020
Interpellanze sull'avvio di un piano strategico per le attività turistiche e ricettive

 

Definire un piano di emergenza, di concerto con le associazioni di categoria, a favore delle attività turistiche e ricettive stabilendo misure specifiche a supporto del settore. È quanto ha chiesto il gruppo Lega Vallée d'Aoste con due interpellanze poste nella seduta consiliare del 4 novembre 2020.

«Il settore alberghiero - ha osservato il Consigliere Luca Distort - rappresenta una delle principali componenti della filiera turistica valdostana: il comparto è stato particolarmente esposto alle ripercussioni dell'epidemia, anche in ragione delle piccole dimensioni delle aziende alberghiere, strutturate su base familiare e con una disponibilità di capitale limitata. Si stima che entro la fine del 2020, la crisi da Covid-19 avrà determinato una riduzione del fatturato compresa tra il 40 e il 60%. Vista la recrudescenza della pandemia, vorremmo conoscere le misure adottate per farvi fronte e se vi sia l'intenzione di adottare un piano strategico di azioni, con quali prospettive, modalità e tempistiche.»

«Uno studio condotto dalla società TurismOK - ha fatto eco il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi - ha evidenziato come il 61% delle imprese turistiche resisterebbe soltanto tre mesi in caso di un nuovo lockdown totale. Oggi, a fronte dell'aggravarsi dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, le preoccupazioni degli operatori turistici valdostani sono più che mai comprensibili. Vorremmo anche sapere se possano essere prolungate e rifinanziate le misure già istituite con la legge 8/2020 a supporto del comparto turistico.»

L'Assessore al turismo e commercio, Jean-Pierre Guichardaz, ha risposto: «Il nostro intendimento, in condizioni di prevedibilità, riguarda una serie di misure derivanti dalla presa d'atto dello stato di avanzamento delle misure delle leggi n. 5 e n. 8. Significa che dobbiamo disporre di dati precisi sulle risorse avanzate, correggendole nel breve termine con un'eventuale manovra da valutare politicamente e finanziariamente. Abbiamo un'interlocuzione costante con le associazioni di categoria, che giorno per giorno ci rappresentano dei problemi continuamente in evoluzione. La programmazione in tempi brevi, ma anche il cronoprogramma che avevamo ipotizzato, saranno inevitabilmente condizionati dalla situazione emergenziale, nonostante il lavoro più programmatico, per quanto possibile, stia procedendo.»

Nella replica, il Consigliere Distort ha osservato: «Il lavoro che deve essere svolto è imponente e la Giunta si è appena insediata, ma il buon giorno si vede dal mattino e io non rilevo chiarezza nelle strategie da mettere in campo. L'auspicio è che su una tabula rasa venga costruito un piano strategico innovativo, partendo dai nostri tratti identitari, autentici. Il settore alberghiero è fondamentale, richiede la massima attenzione da parte della politica e noi vigileremo in tal senso.»

Il Consigliere Aggravi ha aggiunto: «Alcune misure sono in itinere, il lavoro è notevole, ma ci saremmo aspettati comunque delle valutazioni già effettuate. Bisogna evitare in qualsiasi modo che alcune grandi attività commerciali siano privilegiate, a discapito dei negozi di vicinato o del commercio al dettaglio, che dovrebbero essere rilanciati senza dover aspettare un confinamento totale. Non dimentichiamo poi il costo della conformità agli obblighi sanitari: sono spese importanti sostenute per essere in regola coi protocolli di sicurezza; possono essere già considerate loro stesse delle sanzioni.»

SC-MM

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Comunicato n° 228 del 4 novembre 2020
Fondation Sapegno: Rosanna Gorris et Jean Balsamo sont les nouveaux représentants de la Région

 

Dans sa réunion du 4 novembre 2020, le Conseil de la Vallée a nommé à l'unanimité Rosanna Gorris et Jean Balsamo en tant que représentants de la Région au sein du Comité scientifique de la Fondation "Centre d'études historico-littéraires Natalino Sapegno" au titre de la période 2020/2024.

La Fondation Sapegno, dont le siège est à Morgex, a été instituée par loi régionale n. 33 de 1991 afin d'honorer et perpétuer la mémoire du Professeur Natalino Sapegno, l'un des plus importants critiques littéraires italiens, né à Aoste en 1901 et décédé à Rome en 1990.

Le Comité scientifique est composé du directeur de la Fondation ainsi que de huit membres, choisis parmi des spécialistes en sciences humaines, dont deux sont désignés par le Conseil régional.

SC

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Comunicato n° 229 del 4 novembre 2020
Interpellanza sul precariato nella scuola valdostana

 

Le problematiche del precariato degli insegnanti nella scuola in Valle d'Aosta sono state evocate con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 4 novembre 2020 dal gruppo Pour l'Autonomie.

«Sono note - ha evidenziato il Capogruppo Marco Carrel - le difficoltà della numerica insufficienza del personale docente per far fronte alle necessità organiche degli istituti valdostani: oltre a chiedere, per ogni grado di istruzione, quanti siano gli insegnanti di ruolo e quale sia la richiesta organica necessaria al funzionamento delle varie scuole, ci chiediamo se la Giunta intenda, nei prossimi concorsi, far valere le nostre competenze statutarie prevedendo prove e tempistiche differenti rispetto a quelle previste dal Ministero dell'istruzione. Vorremmo anche sapere le tempistiche e le problematiche inerenti l'aggiornamento delle graduatorie per l'anno scolastico 2020/2021, già adeguate nelle altre regioni italiane.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha detto che «sono moltissimi gli insegnanti che vivono una situazione di precariato. A fianco dei dati numerici, che saranno forniti nel dettaglio, segnalo che la dotazione dell'organico è stabilita in base alla popolazione scolastica individuata a gennaio, modificata poi da situazioni contingenti: quest'anno lo stesso organico è stato potenziato con gli interventi previsti dalla legge 8/2020. Ci sono poi criticità ulteriori, come quella legata quest'anno all'alto numero di richieste di aspettativa proprio per la partecipazione al concorso.»

L'Assessore ha continuato spiegando che «la norma di attuazione dello Statuto prevede che al personale della scuola in Valle d'Aosta sia applicato un profilo giuridico equivalente a quello nazionale. Studieremo però tutte le possibili soluzioni per agire sui concorsi, facendo valere le prerogative dell'autonomia. Sulla scuola serve un grande dibattito, mettendo d'accordo le tante anime di questo settore e coinvolgendo anche i sindacati, per arrivare a una norma equilibrata. Il modello potrebbe essere quello del Trentino, dove la scuola è stata completamente regionalizzata.»

Il Consigliere Marco Carrel ha replicato: «Il riferimento per la nostra azione può essere la legge regionale 57 del 1983, che prevede la possibilità di organizzare concorsi regionali in concomitanza con quelli nazionali. Vista la situazione di emergenza e la sospensione del concorso straordinario, siamo in una situazione che va oltre la regola: potremmo avviare un percorso ad hoc che tenga in considerazione le esigenze specifiche della scuola valdostana. Potrebbe anche essere interessante, se non necessario, bandire un concorso per gli educatori: da vent'anni questo non viene fatto. La norma del 1983 può essere il punto di partenza, anche attraverso il suo riferimento al bilinguismo, per adattare il concorso alle nostre esigenze. Viste le notizie delle ultime ore, questa potrebbe essere l'occasione per iniziare un percorso fruttuoso per tutto il sistema.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 5 novembre, alle ore 9.00.

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Comunicato n° 230 del 5 novembre 2020
Covid-19: dibattito sull'istituzione della zona rossa in Valle d'Aosta

 

In apertura della seduta mattutina del 5 novembre 2020, il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo per organizzare i lavori e concordare una riflessione del Consiglio regionale, alla luce della conferenza stampa del Premier Conte di ieri sera, durante la quale ha annunciato che la Valle d'Aosta è stata posta in zona rossa, ossia nella fascia dove le misure di contrasto all'epidemia da Covid-19 sono più restrittive.

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin ha rappresentato «la necessità di condividere un percorso, anche per informare correttamente il Consiglio e la comunità sui fatti che stanno interessando la nostra regione.»

Rientrati in Aula dopo la sospensione, il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha comunicato le risultanze della riunione dei Capogruppo: «Si ritiene necessario un approfondimento sulle ultime notizie riguardo alla situazione pandemica. All'intervento del Presidente della Regione farà seguito un dibattito.»

Ha quindi preso la parola il Presidente della Regione, Erik Lavevaz: «Ho appreso anch'io l'informazione in merito allo slittamento dell'entrata in vigore del DPCM al momento della conferenza stampa. Ho quindi ricevuto una telefonata da parte del Ministro della salute per annunciarmi che da domani la Valle d'Aosta sarebbe stata classificata nella cosiddetta zona rossa.»

«Dalle interlocuzioni dei giorni precedenti con le Regioni, il Governo non ha tirato conclusioni - ha proseguito il Presidente Lavevaz -: nella sostanza, le richieste delle Regioni, in particolare uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale, non sono state accettate. Da qui sono sorte prese di posizioni da parte di tutte le Presidenze delle Regioni, seppur con dei distinguo a seconda delle singole situazioni. Le questioni centrali sono i dati elaborati dal Comitato tecnico scientifico, dall'indice RT ai 21 fattori di rischio che fotografano lo status della regione. Sapevamo di essere in una situazione complicata, ma anche di essere sul limite degli scenari di rischio, visto che nell'ultima settimana il nostro indice RT era migliorato. Abbiamo chiesto a gran voce, sin da domenica, di disporre di questi dati, in modo da avere delle certezze date dai numeri, piuttosto che delle interpretazioni.»

Il Presidente della Regione ha quindi esortato: «Nei prossimi quattordici giorni, almeno, dobbiamo fare tutto il possibile per cercare di migliorare la situazione sanitaria ed essere ricollocati in scenari di rischio meno stringenti, soprattutto per l'economia. E lo possiamo fare attraverso le buone pratiche. Insieme all'aspetto sanitario c'è tutto il mondo economico in apprensione che aspetta delle risposte. Lo sforzo di tutti sarà fondamentale per non pregiudicare i prossimi mesi. A livello politico, stiamo chiedendo di conoscere la tempistica e l'entità dei ristori. Le contromisure economiche dovranno essere commisurate alle restrizioni cui siamo sottoposti.»

Erik Lavevaz ha concluso specificando: «Ieri sera abbiamo ragionato per cercare di calare questo DPCM alla realtà del nostro territorio: interventi ampliativi non sono fattibili, ma almeno applicazioni corrette delle norme vanno trovate. Stiamo affrontando la questione della didattica a distanza, la ristorazione e gli alberghi che devono garantire il servizio a chi lavora, l'attività sportiva. Le elezioni di Courmayeur vanno preservate, con tutte le garanzie di sicurezza delle operazioni di voto. Nella giornata di oggi auspico di poter firmare un'ordinanza che possa dare chiarezza.»

Il dibattito in Aula

La Consigliera della Lega VdA Raffaella Foudraz ha osservato che «sono stati pubblicati dati molto contrastanti sulla Valle d'Aosta: non possiamo permetterci di giocare sulla vita delle persone a causa dell'incompletezza dei dati forniti. Chiudere significa far morire tutti coloro che da maggio hanno fatto sforzi enormi per rimettere in piedi le proprie attività. Bisogna capire perché la Valle d'Aosta sia stata posta in zona rossa.»

Il Consigliere della Lega VdA Christian Ganis ha aggiunto: «È una situazione difficile e preoccupante: i commercianti sono stremati pur essendosi adeguati a tutte le normative anti-Covid. Il Governo non è stato capace di prevenire la curva pandemica e non si è organizzato per la seconda ondata: la prevenzione fa fatta su modelli predittivi ad almeno 2/3 settimane, perché i cittadini possono continuare a inseguire i numeri giorno dopo giorno con uno stillicidio di DPCM. Bisogna anche responsabilizzare i cittadini, ma il Governo deve potenziare tutti i servizi agendo nell'immediato con aiuti concreti per la salute e il benessere dei valdostani.»

Per il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, «è una giornata triste per la Valle d'Aosta, che patisce una chiusura dettata da chi, a centinaia di chilometri di distanza, non ha la minima cognizione della nostra realtà. Abbiamo un Governo che non ha avuto nemmeno la decenza di avvertirci di quello che stava decidendo e il problema peggiore è che non si capiscono nemmeno i criteri. Il contagio in Campania è altissimo, il Trentino chiedeva di chiudere eppure a patire il lockdown è la nostra regione, con dati sul contagio decisamente più contenuti. Chiedo di porre attenzione alle piccole esigenze dei cittadini, che però diventano gigantesche se non si risponde in maniera adeguata, per prevenire danni sul nostro tessuto economico e sociale.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) si è chiesta «come sia possibile che ci sia così poca chiarezza sui dati elaborati dal Comitato tecnico scientifico. Esorto a effettuare un controllo molto preciso anche sui dati che vengono comunicati dall'USL; dati che, spesso e volentieri, come mi è stato riferito, non sono corretti. Invito poi il Presidente Lavevaz a fare pressioni sul Governo nazionale davvero forti: la nostra Valle d'Aosta è grande come un quartiere di Milano, non possiamo essere trattati alla stregua di altre Regioni. Nell'ordinanza regionale vanno considerate tutte le nostre prerogative. Stanno togliendo tutto ai nostri concittadini, teniamo conto delle conseguenze fisiche e psicologiche. Il Presidente ha dei margini di manovra, li usi per venire incontro ai valdostani.»

Il Consigliere Erik Lavy (Lega VdA) ha osservato: «Ancora una volta, la Valle d'Aosta si è fatta mettere i piedi in testa da Roma. I dati sono una cosa, i criteri un'altra. E per chiudere certe regioni sono stati usati criteri politici. Il nostro Senatore dov'è? La sua voce non si è ancora sentita. Vorrei anche sapere se il Partito Democratico valdostano che è in maggioranza condivide i metodi del Presidente Conte. Roma ci considera un'appendice sacrificabile, non è ammissibile che non ci sia rispetto per i territori, per le istituzioni regionali, per il Presidente Lavevaz. Il Consiglio regionale deve alzare la testa, come ha fatto il Sud Tirolo che fa valere la sua identità. Noi, purtroppo, dobbiamo sempre prendere esempio.»

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA) ha definito «inaccettabile il comportamento di Roma nella gestione dei rapporti tra lo Stato e la nostra Regione, rivelato da una condotta delirante e irrispettosa nei confronti della nostra Regione, con comunicazioni dell'ultimo minuto. Io deploro questo modus operandi dello Stato, nei cui confronti i rapporti da parte della Regione devono cambiare tenore. Per quanto riguarda, invece, l'attenzione alla situazione interna della nostra regione, è indispensabile una fase progettuale, costruttiva, in modo da contenere e anche prevenire il diffondersi del virus e saper disciplinare opportunamente i protocolli: è un aspetto fondamentale che dobbiamo mettere in atto.»

Il Vicecapogruppo di Pour l'Autonomie, Mauro Baccega, ha invitato «a fare chiarezza sui dati: è importante che il Presidente della Regione abbia i report aggiornati. Sui 21 fattori di rischio, uno è sicuramente legato ai posti letto sanitari: non a caso avevamo sottolineato l'esigenza di avere posti letto polifunzionali. Pian piano ci stavamo arrivando, abbiamo lavorato sulle strutture multifunzionali di Perloz e di Morgex e state lavorando su quella di Variney: questa è la direzione giusta, perché determineranno una minore incidenza rispetto alle scelte che l'Istituto superiore di sanità andrà a fare. È fondamentale che si infittisca il dialogo con l'Istituto e che si alzi la voce con il Governo nazionale: bisogna capire perché per noi è stata adottata una scelta così forte. Dobbiamo chiedere quello che si spetta: la nostra Autonomia deve essere preservata e le impugnative alla legge 8/2020 fanno ancora male.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha evidenziato: «Ci stanno limitando la libertà per decreto, ma i poteri fondamentali devono essere salvaguardati sempre, anche nelle situazioni emergenziali. Le restrizioni di libertà aumentano le responsabilità di chi prende i provvedimenti, ma anche di chi li subisce e deve firmare regolamentazioni a livello locale. In merito, abbiamo presentato un progetto di legge che chiediamo venga valutato perché non è una mera mossa politica, vuole tutelare l'Amministrazione. È bene che qualcuno si renda conto che l'Italia non è tutta uguale; è bene comunicare adeguatamente le misure in vigore. Temo che si stia creando uno scontro tra periferia e centro; noi invece siamo dimenticati e il Presidente Lavevaz deve far sentire la nostra voce.»

Il Consigliere Simone Perron (Lega VdA) ha espresso la preoccupazione «per cui lo Stato stia equivocando un atteggiamento gentile con un comportamento supino. È pericoloso che passi il messaggio secondo cui andare in piazza a protestare anche in maniera violenta serva a evitare la zona rossa. La situazione valdostana potrebbe non essere così pesante come è stata definita: i numeri sono numeri, servono, ma non sono oggettivi come dovrebbero. Attenzione alla percezione e ai messaggi che le persone ricevono: il rischio è che la diplomazia diventi sinonimo di farsi mettere i piedi in testa.»

Per il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, «l'incertezza di questi giorni non ha giovato alle istituzioni, né quelle centrali né regionali. I cittadini vogliono avere certezze, e invece potremmo fare un lungo elenco delle situazioni di imbarazzo. Dare la colpa a qualcuno, però, non risolve niente. Occorre ragionare insieme per permettere a Governo e Consiglio di approvare un'ordinanza che dia risposte e interpretazioni: misure puntuali ed efficaci, per sostenere non solo l'economia, ma anche il contesto psicologico e sociale. Alcune concessioni possono essere terapeutiche: l'obiettivo di tutti è evitare gli assembramenti e diminuire le possibilità di contagio, ma il nostro territorio ha delle specificità che possono essere salvaguardate: penso a chi si sposta da un comune a un altro per curare il territorio, e che non ha senso che venga sanzionato. Concentriamoci per risolvere questioni pratiche, e diamo forza al Presidente della Regione per contrattare un approccio diverso rispetto a quello attuale.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha dichiarato: «I cittadini valdostani devono essere informati in modo corretto. In questo momento dobbiamo lavorare insieme: credo sia possibile, come è stato fatto ieri, mettere in campo un confronto costruttivo tra le diverse forze in Consiglio. La Conferenza delle Regioni, nelle affermazioni del Governatore Bonaccini, ha ribadito le preoccupazioni delle Regioni. Autonomia significa responsabilità: dobbiamo prendere coscienza dei dati e non sottovalutare la situazione che stiamo vivendo, chiedendo ai cittadini uno sforzo ulteriore per i prossimi 15 giorni per migliorare la situazione sanitaria. Fra poco tempo partirà la stagione invernale, che per noi è la più importante: dobbiamo concentrarci sul risolvere le questioni pratiche, unendoci tutti e 35 per dare forza al Presidente Lavevaz durante la trattativa.»

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha dichiarato: «I dati evidenziano una situazione preoccupante e noi dobbiamo tutelare i nostri cittadini, al fine di riportare la situazione ad una stabilità. Dobbiamo adottare tutte le precauzioni e far rispettare i giusti comportamenti. Anche noi guardiamo con preoccupazione il prossimo avvio della stagione invernale: condividiamo la delusione e la rabbia di imprenditori e dipendenti che si vedono chiusa o limitata un'attività da un giorno all'altro; chiediamo chiarezza nella comunicazione delle limitazioni. Dobbiamo garantire ristori e interventi tempestivi, dando liquidità alle imprese, favorendo la ristrutturazione del debito, e sostegno ai dipendenti. I ristori devono essere aiuti efficaci, non elemosine. Accogliamo con favore il voler contestualizzare la normativa: sarà un modo per far valere in modo responsabile la nostra autonomia, dobbiamo ottenere un giusto rispetto istituzionale. Il rapporto tra Stato e Regione non può limitarsi ad una telefonata tardiva. Dobbiamo far valere la voce dei valdostani a livello nazionale.»

Per il Capogruppo di AV-SA, Albert Chatrian, «è indubbio che abbiamo subito malamente questo decreto, speriamo sia l'ultima volta. I numeri non sono belli: come possiamo far convivere con l'aspetto sanitario il tessuto produttivo che rappresenta la linfa per affrontare le sfide del futuro? Dobbiamo operare sin da subito per poter cambiare fascia tra quattordici giorni e ridare ossigeno alla nostra regione. Ricordiamoci delle piccole realtà, dei nostri piccoli comuni che mantengono vivo il nostro territorio. Dobbiamo comunicare con franchezza lo stato dell'arte, le azioni messe in campo. Sul lato sanitario, deve avvenire un cambio di marcia totale: solo allora potremo far ripartire il comparto produttivo. Ritengo opportuno che questo Consiglio prenda una posizione chiara con una risoluzione.»

Il Consigliere dell'UV Giulio Grosjacques ha detto: «Proviamo tutti una profonda amarezza per la gestione di questa situazione dall'azione del Governo nazionale, che non ha rispettato la nostra autonomia. La situazione è estremamente difficile: porto l'esempio del settore edile, dal quale provengo, che ha subito danni gravissimi. Non facciamoci ingannare dalla ripresa estiva, perché la situazione continua a essere critica e ha bisogno di interventi diretti. Lavoriamo quindi tutti insieme, per dare risposte concrete: invito ciascuno di noi a non parlare alla "pancia" della gente, perché l'obiettivo comune è quello di trovare una sintesi per dare forza al Presidente e al Governo per trattare con le istituzioni nazionali.»

Il Consigliere di AV-SA Pierluigi Marquis ha rimarcato: «Il tono di questa discussione dimostra che è possibile lavorare insieme. Dobbiamo garantire anche in questa difficile fase le attività che sono legate alla specificità del nostro territorio: penso a chi deve gestire un immobile in un comune diverso dal proprio, o da chi fa sport in spazi aperti come quelli di montagna che di certo non sono assimilabili a quelli cittadini. Il lavoro deve essere fatto sia per l'immediato sia per progettare le stagioni future in cui dovremo convivere con la pandemia: dobbiamo disegnare delle strutture adatte alla nostra realtà, che vive di turismo e che ha esigenze legate anche alla distribuzione territoriale. Insieme dobbiamo lavorare anche per raccogliere e comunicare in modo corretta e puntuale i dati, nel rispetto dei cittadini e per consentire interventi adeguati. Credo quindi sia necessario un cambio di marcia e sia altrettanto importante dare sostegno compatto all'azione del Governo regionale nell’interesse della Valle d’Aosta.»

Il Consigliere Andrea Padovani (Progetto Civico Progressista) ha parlato di «una situazione sanitaria pesante, per cui le misure restrittive sono l'unico modo per ripartire, ritrovare una normalità. Non tutti vivono alla stessa maniera il lockdown: chi vive in piccoli appartamenti, chi ha un solo computer ma più figli che seguono la didattica a distanza. Dovremo avere un'attenzione particolare per le persone con disabilità. Anche nella pandemia, c'è chi si è arricchito e chi ha sofferto duramente. Di tutto questo bisogna tenere conto negli aiuti e nei ristori; bisogna difendere il lavoro e mantenere la dignità delle persone. Concordo sull'esigenza di chiarezza nell'ordinanza regionale. Per avere la solidarietà dello Stato occorre agire oggi in maniera coordinata, evitando scontri che al momento sono utili alla causa.»

Il Consigliere Dennis Brunod (Lega VdA) ha sostenuto: «Il mondo all'esterno di quest'Aula ci chiede sintesi, chiarezza, sia sulle restrizioni sia sulle libertà ancora concesse. È con una comunicazione mirata e comprensibile da tutti che possiamo offrire un po' di serenità, evitando interpretazioni sbagliate. Con buon senso, contestualizzando il decreto nazionale alla nostra realtà, possiamo venire incontro ai valdostani che possono approfittare delle peculiarità territoriali. È un modo, questo, anche per favorire la ripresa delle attività non appena si cambierà fascia di rischio. L'auspicio è di uscire al più presto da questa brutta situazione.»

Il Vicepresidente del Consiglio Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha evidenziato: «La mancanza di confronto tra il Governo centrale e la Regione è una grave lesione della nostra autonomia. Da una parte occorre chiarezza verso i cittadini, che ci chiedono continuamente di avere interpretazioni certa del contenuto dei DPCM. Dall'altra, però, è necessario agire per cambiare il modo di azione dell'amministrazione centrale: il Governo deve smetterla di utilizzare strumenti come i DPCM, che vengono ormai costantemente abusati andando molto al di là di ciò per cui dovrebbero essere utilizzati. La stagione invernale, che per noi è fondamentale, sta per iniziare. Non abbiamo tempo da perdere, quindi: dobbiamo anzitutto avere chiarezza sui dati trasmessi e sulla loro correttezza, quindi comprendere bene quali sono i meccanismi di calcolo dei medesimi, per non pregiudicare i prossimi importantissimi mesi della stagione invernale.»

Per il Vicecapogruppo di VdA Unie, Claudio Restano, «questa situazione di emergenza necessita di un sostegno pieno al Presidente Lavevaz, per farlo agire per il bene di tutti i valdostani. Ogni attività economica, adesso, ha bisogno di una propria procedura: un modello capace di essere adeguato anche alla rapida evoluzione della pandemia. Dobbiamo chiedere rispetto istituzionale non solo al Governo nazionale, ma anche attraverso la messa in atto delle nostre leggi. Penso per esempio all'istituzione del servizio di epidemiologia, previsto dalla legge 8/2020 e ancora non attivato nell'azienda USL: poteva essere una struttura in grado di agire sul contact tracing, di cui avremmo bisogno ora, mentre nonostante ci siano il personale e le competenze questo percorso non è stato compiuto. Viviamo un momento difficile: dobbiamo essere consapevoli di che cosa abbiamo davanti non solo riguardo alla stagione invernale, ma anche per la prossima estate, lavorando insieme su questa prospettiva.»

Il Consigliere Renzo Testolin (UV) ha rimarcato: «Gli aspetti su cui il Governo regionale deve focalizzarsi sono tre: sanitario, sociale ed economico. Ci vuole la capacità di dare risposte concrete e tempestive: bisogna in primis attuare tempestivamente tutte le iniziative utili a frenare l'incremento della pandemia. Poi lavorando ad un'ordinanza condivisa, che sia giustamente calata nella nostra realtà, bisogna individuare tutte quelle attività che sul nostro territorio possono essere svolte anche in deroga al DPCM proprio per la nostra particolare realtà locale. Infine occorre valutare azioni puntuali per venire incontro alle categorie particolarmente penalizzate e che subiranno i danni a breve e medio termine: rallentiamo, ma non fermiamo l'attività del tessuto produttivo locale, fermo restando l'esigenza di sicurezza. L'azione del Governo regionale, di confronto e di richiesta al Governo centrale, deve essere portata avanti sulla base di dati certi, tempestivi e che giustifichino la bontà delle nostre istanze. Su questi aspetti deve concentrarsi il massimo impegno.»

L'Assessore alle finanze, Carlo Marzi, ha preso la parola per «dare prima di tutto una chiave di lettura politica. Esiste una politica seria e pratica che cerca soluzioni e lavora per trovarne: questa è una politica buona, una politica che vuole unire. Esiste poi una politica cattiva, questa è più facile, ulula alla luna e ha come principale obiettivo quello di dividere e di insinuarsi nelle ansie e nelle paure di chi oggi è in difficoltà economica e psicologica. Il principale obiettivo del Consiglio Valle deve essere oggi quello di muoversi all'unisono per cercare soluzioni e non seguire chi ulula alla luna. Come è possibile che tanti Presidenti di Regione nei giorni scorsi abbiano demandato al Governo nazionale la figura del poliziotto cattivo? Forse si è creato un paradosso logico perché le Regioni che ad oggi hanno dati migliori potrebbero trovarsi nelle prossime settimane nella condizione di dover assumere delle decisioni più restrittive. La politica deve avere un solo obiettivo comune: prepararci al meglio nel prossimo mese per tentare di scongiurare la permanenza nella zona rossa anche nel periodo di Natale. Questo Consiglio e l'amministrazione tutta devono mettersi al servizio della Valle d'Aosta affinché si arrivi proficuamente all'avvio della stagione turistica invernale.»

Per il Vicecapogruppo dell'UV, Roberto Rosaire, «bisogna reagire in maniera rapida: tutto questo Consiglio, insieme ai parlamentari che ci rappresentano, deve lavorare per evitare una situazione che penalizzi la Valle d'Aosta. Controlliamo velocemente i dati che sono stati trasmessi, la loro accuratezza e la loro attualità: in questo modo possiamo capire se possiamo fin da subito trovare alternative per la nostra regione. Ricordiamoci che la pandemia non farà distinguo per colore o per forze politiche: lavoriamo insieme per dare il massimo sostegno al Presidente Lavevaz e all'Assessore Barmasse nella loro azione.»

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha sottolineato: «Questa pandemia ci ha portato in uno "stato di eccezione", dove si sospendono le procedure ordinarie. La straordinarietà in Italia ha preso la forma del DPCM, usato anche in maniera estrema: si è arrivati a gestire l'emergenza con il Parlamento chiuso e con decreti del Presidente del Consiglio anziché con strumenti più adeguati, come i decreti-legge. Questa situazione impatta anche sulle competenze date alla Valle d'Aosta dallo Statuto, che è legge costituzionale.  Serve quindi tornare a una concertazione tra i diversi livelli, anche all'interno di un'emergenza sanitaria che ha una straordinarietà anche nell'uso di strumenti coercitivi. Credo sia perciò nostro dovere, come Consiglio Valle, dare conto che anche nell'emergenza devono valere procedure che rispettino il dettato costituzionale. Non significa piagnucolare o lamentarsi per la collocazione in zona rossa, ma riaffermare quello che in una Repubblica dovrebbe essere una normalità.»

L'Assessore alla sanità, Roberto Barmasse, ha voluto precisare: «Ci sono stati effettivamente dei ritardi nella trasmissione dei dati, ma appena lo abbiamo saputo abbiamo implementato il Dipartimento previdenza di cinque veterinari e undici persone per il contact tracing. Non credo che tutta la colpa della classificazione della nostra regione in zona rossa sia da imputare unicamente a questi dati: ci sono dei correttivi da apportare, ma resta il fatto che le cifre riguardanti la Valle d'Aosta non sono buone.»

I lavori sono sospesi. Alle ore 14.30 è prevista una riunione dei gruppi consiliari per vedere se si può arrivare alla stesura di un testo condiviso di una risoluzione.

SC-MM-DJ

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Comunicato n° 231 del 5 novembre 2020
Zona rossa in Valle d'Aosta: approvata una risoluzione all'unanimità

 

L'apertura dei lavori pomeridiani del Consiglio di oggi, giovedì 5 novembre 2020, è stata ritardata per consentire ai Capigruppo consiliari di predisporre una risoluzione condivisa riguardante l'istituzione della zona rossa in Valle d'Aosta, a seguito del dibattito politico svoltosi nella mattinata.

Il testo, sottoscritto da tutti i gruppi presenti in Consiglio (UV, Lega VdA, Pour l'Autonomie, AV-SA, PCP, VdA Unie), è stato poi approvato all'unanimità.

Prendendo atto dell'avvenuta classificazione in zona rossa della Regione autonoma Valle d'Aosta da parte del Governo centrale e che l'applicazione delle misure di contenimento del contagio, pur proponendosi a tutela della salute di tutti i cittadini, genereranno anche pesanti conseguenze di natura economica e sociale, con la risoluzione il Consiglio regionale esprime rammarico per le scarse modalità di collaborazione Stato-Regione, per il mancato coinvolgimento della Regione nell'elaborazione dei dati trasmessi e per le confuse comunicazioni del provvedimento che hanno caratterizzato in particolare la giornata del 4 novembre.

L'iniziativa impegna il Presidente della Regione a presentare al Presidente del Consiglio dei Ministri e alla Conferenza Stato-Regioni la necessità di tenere conto della specificità del territorio valdostano, anche con riferimento alle valli laterali e ai piccoli centri abitati che, a fronte dell'applicazione di misure di contenimento previste dai vari DPCM, versano in situazioni di svantaggio rispetto alle più grandi realtà urbane. Inoltre sollecita il Presidente della Regione e l'Assessore alla sanità a riferire nella competente Commissione consiliare le modalità e il contenuto dei dati trasmessi ai fini della classificazione della Regione Valle d'Aosta per la zonizzazione definita dal DPCM del 3 novembre 2020.

Il documento impegna anche il Presidente della quinta Commissione "Servizi sociali" a invitare in una propria seduta i Parlamentari valdostani al fine di comprendere quali azioni abbiano intrapreso nell'interesse della comunità valdostana, nonché di condividere istanze da presentarsi al Parlamento italiano a sostegno della nostra regione sotto il profilo economico e sociale.

Il Governo regionale viene anche impegnato a predisporre un'ordinanza utile alla corretta interpretazione delle disposizioni definite dal DPCM del 3 novembre 2020, adattando ove possibile le misure alla realtà regionale, da adottarsi previa comunicazione ai componenti del Consiglio regionale, cui farà seguito una adeguata informazione all'intera comunità. Infine, il testo impegna i Presidenti della quarta e quinta Commissione a porre in essere ogni azione utile al fine di presentare nella prima seduta utile del Consiglio regionale la proposta di legge "Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nelle attività sociali ed economiche della Regione in relazione allo stato di emergenza", che si propone di fornire un quadro normativo di riferimento a oggi non presente nel novero delle leggi regionali della Valle d'Aosta.

SC-MM

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Comunicato n° 232 del 5 novembre 2020
Approvata una mozione sulla controversia sui confini del Monte Bianco

Nella seduta del 5 novembre 2020, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione riguardante la definizione della controversia sui confini del Monte Bianco.

Il testo, sottoscritto congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie e modificato su proposta dell'Assessore agli affari europei, impegna il Presidente della Regione ad avviare una interlocuzione con il Governo nazionale per la determinazione definitiva dei confini tra Francia e Italia sullo spartiacque del Monte Bianco; inoltre impegna il Presidente della prima Commissione consiliare a invitare i Parlamentari valdostani a riferire in Commissione le iniziative da mettere in campo per arrivare a una definizione della controversia.

L'iniziativa è stata illustrata dal Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, che ha ripercorso dettagliatamente «l'annosa questione della determinazione dei confini tra Italia e Francia nella zona del Monte Bianco, di cui il nostro gruppo si è occupato già lo scorso anno discutendo un'interpellanza e di recente i Parlamentari della Lega hanno avviato un'iniziativa per difenderne la sovranità italiana.»

L'Assessore agli affari europei, Luciano Caveri, precisato che «la Presidenza della Regione non ha competenze sui confini, ma sta comunque mantenendo contatti con lo Stato», ha chiesto di modificare il testo, «affinché i Parlamentari possano riferire in Commissione e non in Aula, dove il Regolamento non prevede un dibattito sulle loro dichiarazioni.»

 

SC-MM

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Comunicato n° 233 del 5 novembre 2020
Approvata una risoluzione sulle funzioni prefettizie del Presidente della Regione

 

Nella seduta pomeridiana del 5 novembre 2020, prendendo spunto dall'iniziativa approvata in Commissione affari istituzionali della Camera e proposta dalla Deputata della Valle d'Aosta, Elisa Tripodi, per modificare la disciplina che attribuisce le funzioni prefettizie al Presidente della Regione, il Consiglio Valle ha discusso due risoluzioni: la prima depositata dai gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie, la seconda dai gruppi Alliance Valdôtaine - Stella Alpina, Union Valdôtaine e Vallée d'Aoste Unie.

L'Assemblea ha approvato, con 34 voti a favore e 1 contrario (Consigliere Padovani di PCP), il testo di AV-SA, UV e VdA Unie. Con questa iniziativa il Consiglio regionale esprime la propria contrarietà nei confronti di questa iniziativa unilaterale, effettuata senza alcun confronto con le istituzioni regionali, e afferma che le funzioni prefettizie definite dal decreto luogotenenziale del 7 settembre 1945 n. 545 sono un aspetto centrale del nostro ordinamento autonomistico da mantenere e che l'abbinamento delle funzioni in capo al Presidente della Regione è un elemento caratterizzante dell'autonomia valdostana rivelatosi utile anche per un migliore coordinamento degli interventi in situazioni emergenziali. La risoluzione richiede inoltre al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della prima Commissione consiliare, al fine di favorire un dialogo proficuo tra istituzioni e avviare una riflessione sulle motivazioni che hanno portato a tale assetto, di invitare i due Parlamentari valdostani a un'audizione in prima Commissione. Infine, sollecita l'Ufficio di Presidenza di promuovere delle iniziative pubbliche che permettano di chiarire la differenza fra il ruolo del Prefetto, quello del Presidente della Regione con funzioni prefettizie e quello del Questore della Valle d'Aosta.

Il testo presentato dai gruppi Lega VdA e Pour l'Autonomie è stato respinto con 20 voti di astensione (UV, AV-SA, PCP, VdA Unie), 1 contrario (Consigliere Padovani del PCP) e 14 a favore.

Il dibattito sulle due risoluzioni

La prima risoluzione è stata illustrata dal Vicecapogruppo della Lega Vda, Stefano Aggravi, che è intervenuto anche sul testo presentato dalla maggioranza. «È grave - ha dichiarato il Consigliere - che uno dei due rappresentanti della nostra Regione a livello nazionale persegua l'obiettivo di limitare l'autonomia speciale, affermando anche che la sovrapposizione dei due ruoli si ponga in contrasto con la Costituzione. La nostra è un'iniziativa forte perché è un'azione a tutela dell'integrità della nostra Autonomia: con questa iniziativa, che crediamo autonoma della Deputata nonostante il voto favorevole in Commissione anche del Partito Democratico, intendiamo riaffermare la necessità di salvaguardare la peculiarità del nostro modello di Autonomia speciale e impegnare il Governo a porre ogni azione utile a questo fine. Il testo della maggioranza, invece, è un testo light: è frutto di una scelta debole come debole è la maggioranza su questi temi. Noi comunque votiamo convintamente anche la risoluzione della maggioranza, perché siamo convinti che la difesa dello Statuto speciale e della nostra Autonomia debba essere posta al di sopra di tutto.»

«L'onorevole Tripodi - ha detto il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel - non ha avuto rispetto del Consiglio e del Governo regionale, mancando di qualsiasi coinvolgimento delle istituzioni valdostane; irrispettosa è l'azione anche nei tempi, perché in una situazione difficile come questa è grave andare ad attaccare in questo modo una prerogativa fondamentale della nostra autonomia. La Valle d'Aosta non ha bisogno di un Prefetto, figura che per definizione è un organo dell'amministrazione statale con funzione di rappresentanza governativa. Credo che la Deputata debba venire in Consiglio a spiegare la propria iniziativa, e che la nostra Aula debba prendere una posizione forte contro quest'azione.» Ha poi rimarcato: «Oggi la maggioranza perde un voto, per di più su un tema cruciale. La nostra è un'opposizione costruttiva, su temi come questi ci troverete sempre pronti e attenti alla difesa dell'autonomia; invitiamo i colleghi della maggioranza all'unità: dovete rimanere uniti se volete davvero governare questa Regione.»

Il Capogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha ribadito: «Non abbiamo dubbi sulle competenze prefettizie, che di certo non sono in contrasto con la Costituzione e riteniamo che vadano mantenute. Queste funzioni sono un valore aggiunto per la nostra comunità e hanno permesso di dare risposte immediate e calibrate anche in situazioni di emergenza. Ci sono però delle incomprensioni: dire che il Presidente ha funzioni prefettizie è cosa ben diversa da dire che il Presidente e il Prefetto sono la stessa figura. Occorre rendere chiaro tutto questo tanto alle nostro controparti nazionali quanto agli organi di informazione e alla cittadinanza, con iniziative specifiche che chiediamo di mettere in atto all'Ufficio di Presidenza. Credo sia fondamentale che si sviluppi un dialogo in Valle d'Aosta, perché dobbiamo mettere davanti a tutto l'interesse della nostra comunità: il gioco delle parti di individuare attacchi all'autonomia che provengono da destra e da sinistra è un gioco al massacro. Prendiamo quindi il buono della discussione e sviluppiamo un sentimento comune all'interno della nostra regione.»

Il Consigliere di Progetto Civico Progressista Andrea Padovani ha dichiarato: «La mia idea è quella di autonomia che si mette in discussione, sa rinnovarsi per rendersi più forte. Dopo settant'anni si può tornare a discutere su questa attribuzione di funzioni. Personalmente, non vedo di cattivo auspicio la separazione tra Presidente della Regione e Prefetto, pur mantenendo in capo alla Regione le funzioni prefettizie. Ritengo che sia stata drammatizzata l'iniziativa della Deputata: stiamo parlando di un atto di indirizzo non impone nulla. Accolgo con favore l'invito a una discussione con i Parlamentari, ma non posso condividere queste risoluzioni: il mio voto sarà contrario a entrambe.»

Il Capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, ha osservato: «Leggendo gli atti della discussione in Commissione parlamentare, emerge l'appoggio del Governo nazionale all'iniziativa dell'onorevole Tripodi per far perdere le cariche prefettizie al Presidente della Regione. In quel confronto si evidenzia chiaramente la posizione della Lega, che ha difeso l’autonomia della Valle d’Aosta anche a livello nazionale, e la scelta del Partito Democratico di non esitare ad andare contro a un caposaldo dell'autonomia valdostana. Il voto del PD a livello nazionale e la posizione del Consigliere Padovani evidenziano la pericolosa deriva centralista e la profonda frattura nella maggioranza che governa la Valle d’Aosta.»

Il Capogruppo di VdA Unie, Corrado Jordan, ha osservato: «La difesa della nostra specialità deve essere oggetto di un continuo confronto tra le istituzioni. Non è opportuno né utile da parte di rappresentanti della comunità valdostana mettere in discussione le nostre competenze, senza un preventivo confronto, serio e costruttivo, con il Consiglio. Le funzioni prefettizie sono un elemento centrale della nostra autonomia, sono uno dei solidi presupposti politici che hanno consentito l'autodeterminazione della nostra Regione come forma migliore della gestione della realtà valdostana.»

Il Capogruppo di Alliance Valdôtaine - Stella Alpina, Albert Chatrian, ha detto: «Con questa risoluzione non solo ci opponiamo a quest'iniziativa unilaterale della Deputata, ma ribadiamo con forza che è estremamente importante che queste funzioni prefettizie vengano applicate in loco. Con questa risoluzione prendiamo le distanze da iniziative in direzione opposta, mettendo un punto fermo e senza sottovalutare l'importanza di spiegare nel dettaglio a tutta la comunità quali siano queste funzioni: è un modo per riavvicinare le istituzioni e la cittadinanza, importante oggi più che mai.»

«La legittimità costituzionale delle funzioni prefettizie - ha aggiunto il Vicecapogruppo di AV-SA, Pierluigi Marquis - è stata ribadita in più occasioni. Questo è uno strumento alla base della nostra autonomia di grande utilità, che è frutto di battaglie e rivendicazioni con lo Stato che devono essere messe a fattore comune. Sarà bene ribadirlo, anche se questa discussione sarebbe stata da fare a livello regionale anziché in sede nazionale. È necessario mantenere e dare la giusta importanza all'assetto istituzionale della nostra Regione, che in più occasioni ci ha permesso di essere operativi in modo rapido ed efficace.»

La Capogruppo di Progetto Civico Progressista, Erika Guichardaz, ha dichiarato: «L'autonomia, nata dalla Resistenza e fondamento della Valle d'Aosta, è frutto di percorsi storici articolati ed è un patrimonio non dei Consiglieri regionali, ma di tutti i valdostani. Nel nostro programma abbiamo ribadito come sia importante cambiare passo in questo senso: è necessario applicare davvero pienamente l'autonomia, dandole anche la giusta prospettiva. Molti non conoscono il quadro della situazione valdostana, che prevede che diverse delle funzioni del Prefetto siano ricoperte dal Questore. In questo momento i temi a livello nazionale potevano essere ben altri, e un eventuale confronto in questo senso doveva necessariamente iniziare qui anziché a Roma.»

Il Consigliere Renzo Testolin (UV) ha detto che «questa risoluzione ci dà la possibilità di riflettere su quanto le funzioni prefettizie siano uno strumento rilevante in situazioni di emergenza: è accaduto all'epoca dell'alluvione e accade oggi nelle complesse azioni e iniziative di gestione della pandemia. Sottolineo anche l'inopportunità, da parte di un parlamentare che dovrebbe tutelare gli interessi della nostra regione, di avanzare proposte a livello romano senza prima una condivisione su scala locale. Credo che questo sia un insegnamento forte per i valdostani sull'importanza di valutare attentamente la scelta dei propri rappresentanti a Roma. Anche per questo è altresì importante colmare con l'opinione pubblica la carenza di informazione sulle funzioni e sulle opportunità della nostra autonomia, favorendo così l'aumento della consapevolezza dei propri mezzi e delle proprie prerogative statutarie.»

Il Vicecapogruppo del gruppo VdA Unie, Claudio Restano, ha detto che «i programmi delle forze di maggioranza concordano sull'importanza dell'autonomia: è il presupposto stesso dell'azione di governo. Non possiamo quindi accettare che iniziative in senso peggiorativo possano essere sollecitate a livello nazionale, anziché spazi migliorativi affrontati a livello regionale. Sono rassicurato dalla posizione della Consigliera Guichardaz, rispetto alla posizione del Consigliere Padovani.»

Infine, il Presidente del Consiglio, Alberto Bertin, ha preso la parola: «Le competenze prefettizie caratterizzano l'ordinamento valdostano; evidenziavano un'idea diversa di Stato diversa da quella tradizionale. Ritengo necessario far conoscere meglio questo particolarismo valdostano, anche per evitare di sentire l'espressione "Presidente-Prefetto" che è sbagliata sia giuridicamente sia politicamente. L'Ufficio di Presidenza assumerà con la debita attenzione questo impegno: è importante far conoscere a tutti, in modo serio e approfondito, questa caratteristica.»

SC-MM-DJ

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Comunicato n° 234 del 5 novembre 2020
Approvata una mozione sulla creazione di un centro di manutenzione tecnica per aeromobili

In conclusione dell'adunanza del 5 novembre 2020, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità, così come emendata su proposta dell'Assessore ai trasporti, una mozione proposta dal gruppo Lega VdA, relativamente alla creazione, all'interno o in adiacenza dell'aeroporto regionale, di un centro di manutenzione tecnica per aeromobili.

«Vogliamo impegnare il Governo regionale a porre in essere ogni iniziativa utile in questo senso, anche collaborando fattivamente con la società di gestione aeroportuale, i partner privati già in contatto e ogni altro ente necessariamente coinvolto - ha detto nell'illustrazione il Vicecapogruppo Stefano Aggravi -. Il futuro dell'aeroporto è ancora incerto, ma un centro di manutenzione tecnica potrebbe in prospettiva creare fattive condizioni per lo sviluppo in loco di una filiera di formazione tecnica e positive ricadute in termini occupazionali per l'intero territorio regionale. L'obiettivo di questa mozione è dare una possibilità di integrazione dell'offerta attuale dell'aeroporto.»

L'Assessore ai trasporti, Chiara Minelli, ha sottolineato: «Nelle aree regionali all'interno dello scalo, la maggior parte degli spazi sono occupati dalle istituzioni (Vigili del fuoco, elisoccorso, Protezione civile) e dal volo sportivo amatoriale. A prescindere dalle scelte future, è ragionevole pensare che per insediare un centro di manutenzione degli aeromobili occorrerà fare riferimento ad aree adiacenti. La Regione è favorevole a iniziative volte a incrementare l'occupazione e lo sviluppo del territorio, per cui condividiamo i contenuti di questa mozione. Evidenziamo che è in corso la revisione del master plan dell'aeroporto; non appena concluso questo iter, lo porteremo in Commissione. È possibile prevedere l'ideazione del centro di manutenzione, sapendo tuttavia che c'è un punto interrogativo, che riguarda le scelte definitive che si faranno per l'aeroporto. Chiedo di voler modificare il testo, inserendo la possibilità che il centro venga realizzato all'interno o nelle adiacenze della struttura.»

È stata poi ritirata dai proponenti la mozione relativa all'attivazione di un tavolo di contrattazione con le Organizzazioni sindacali per l'individuazione delle risorse destinate ai fondi incentivanti conseguenti all'emergenza epidemiologica da Covid-19.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi mercoledì 18 e giovedì 19 novembre 2020.

 

MM

 

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