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Riunione straordinaria del Consiglio regionale del 10 dicembre 2018

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Comunicato n° 500 del 7 dicembre 2018
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà in sessione straordinaria lunedì 10 dicembre 2018, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 10 oggetti.

L'Assemblea sarà chiamata ad accettare le dimissioni del Consigliere Antonio Fosson dalla carica di Presidente del Consiglio, dei Consiglieri Luca Bianchi e Emily Rini dalla carica di Vicepresidenti e dei Consiglieri Patrizia Morelli e Laurent Viérin da quella di Consiglieri segretari, e a procedere alla loro sostituzione.

Il Consiglio affronterà poi la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 21/2007, depositata il 5 dicembre scorso dai Consiglieri Baccega, Bianchi, Farcoz, Rollandin, Sorbara e Testolin (UV), Bertschy, Daudry, Nogara e Viérin (UVP), Certan, Chatrian e Morelli (ALPE), Borrello e Marquis (Stella Alpina), Fosson, Restano e Rini (Gruppo Misto).

Successivamente, si procederà alla ricostituzione delle Commissioni consiliari e alla trattazione di cinque progetti normativi.

Il primo è il disegno di legge sulla disciplina dello svolgimento delle prove di francese all'esame di Stato del secondo ciclo di istruzione in Valle d'Aosta.

Due proposte di legge riguardano l'elezione del Consiglio Valle: la prima è stata presentata dalla Consigliera Emily Rini (GM) e riguarda lo scrutinio centralizzato dei voti; la seconda è stata presentata dai Consiglieri Alberto Bertin (IC) e Luciano Mossa (M5S) e reca disposizioni in materia di preferenza unica, riequilibrio della rappresentanza di genere e scrutinio centralizzato dei voti.

In discussione vi sarà anche la proposta di legge dei gruppi Lega Vallée d'Aoste, Movimento 5 Stelle, Mouv', Impegno Civico, ALPE e sottoscritta dalla Consigliera Rini (GM), volta a modificare i termini per l'applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco d'azzardo.

È stato infine iscritto per decorrenza termini il disegno di legge sulle disposizioni regionali per lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 


MM

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Comunicato n° 503 del 10 dicembre 2018
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale

Il Presidente dell'Assemblea regionale, Antonio Fosson, ha aperto i lavori dell'adunanza consiliare convocata in sessione straordinaria oggi, lunedì 10 dicembre 2018, per discutere un ordine del giorno composto di 10 oggetti, tra cui l'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle, la discussione sulla mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione e l'esame di cinque progetti di legge.

La Presidenza, dopo i ringraziamenti ai Consiglieri e al personale del Consiglio da parte del Presidente Fosson, è stata assunta dal Vicepresidente dell'Assemblea, Luca Bianchi.

Il Capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, ha chiesto di procedere ad una discussione politica unica che comprenda l'elezione dell'Ufficio di Presidenza e la mozione di sfiducia.

I lavori sono stati quindi sospesi, dapprima per una riunione dei gruppi e quindi della Conferenza dei Capigruppo, che ha deciso di fare una discussione unica sui quattro punti: elezione Presidente del Consiglio, dei Vicepresidenti e dei Consiglieri segretari e mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione.

SC

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Comunicato n° 504 del 10 dicembre 2018
Il candidato alla Presidenza della Regione Antonio Fosson ha illustrato la mozione di sfiducia costruttiva

Nella seduta straordinaria del 10 dicembre 2018, l'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza e la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 21/2007, depositata il 5 dicembre scorso dai Consiglieri Baccega, Bianchi, Farcoz, Rollandin, Sorbara e Testolin (UV), Bertschy, Daudry, Nogara e Viérin (UVP), Certan, Chatrian e Morelli (ALPE), Borrello e Marquis (Stella Alpina), Fosson, Restano e Rini (Gruppo Misto), si sono svolte in un'unica discussione, che è stata introdotta dalla Consigliera di ALPE, Patrizia Morelli.

La Consigliera Morelli ha proposto alla Presidenza del Consiglio la Consigliera Emily Rini, alla Vicepresidenza il Consigliere Augusto Rollandin e quale Consigliere segretario Claudio Restano e, nella mozione di sfiducia, ha indicato alla Presidenza della Regione il Consigliere Fosson: «Oggi l'Aula è chiamata a discutere temi essenziali per la nostra Regione. Questo momento deve chiudere una fase di questa Legislatura e aprirne un'altra, ecco perché abbiamo ritenuto opportuno porre le questioni della sostituzione dell'Ufficio di Presidenza e della mozione di sfiducia al Presidente della Regione insieme, in quanto sono tutte frutto di una crisi politica aperta in seno al Consiglio nei mesi scorsi. Questa crisi è stata lunga, ha richiesto mesi per giungere ad una conclusione, ma è stata una tempistica giusta per poter maturare una decisione di vitale importanza per la nostra comunità. Il risultato delle elezioni di maggio aveva consegnato alla Valle d'Aosta un panorama estremamente frammentato; la soluzione adottata a inizio Legislatura vedeva un Governo a conduzione leghista, sostenuto da parte del mondo autonomista, ma sono subito venute allo scoperto difficoltà legate all'inesperienza di buona parte di questo Governo; inesperienza che, se da una parte può portare ad una certa innovazione, dall'altra ha prodotto un rallentamento pesante della macchina amministrativa. Ci si è posti di fronte a questa crisi con spirito costruttivo, per garantire un governo più solido, più aderente alla realtà regionale. Si è compiuto un percorso lungo, di avvicinamento dei gruppi di area autonomista; non si è di certo trattata di una manovra di palazzo. I gruppi SA, ALPE, UVP, PNV, UV e Misto propongono oggi l'assegnazione di cariche a persone che hanno dimostrato capacità ed esperienze.»

Il Consigliere del Gruppo Misto Antonio Fosson, candidato alla carica di Presidente della Regione, ha quindi illustrato la mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, nonché la proposta di programma di governo.

«L'attuale preoccupante situazione politica regionale - ha detto Antonio Fosson -, caratterizzata da un sostanziale immobilismo dell'azione amministrativa ad oggi impedisce di fornire risposte adeguate ai tanti problemi che affliggono la nostra Valle d'Aosta. E aggiungo: questo succede in una situazione di crisi economica, occupazionale e sociale, che ha sicuramente il punto di partenza in una crisi culturale di valori, di identità, di ideali della nostra popolazione. Crisi che porta ad una sfiducia nelle istituzioni e verso noi tutti che cerchiamo di rappresentarle. Di fronte a questa realtà è necessario avere una maggioranza, e questa dei 18 che sottoscrivono questa mozione, si pone come un accordo di Consiglieri che condividono un programma, urgenze e un progetto che nasce nell'ambito e nella tradizione autonomista che alcuni hanno già siglato come progetto politico dopo un lungo cammino. Una maggioranza che dovrà essere in grado di dialogare, di fare sintesi per far sì che il progetto comune raggiunga risultati utili a risolvere i problemi della nostra regione. E queste sintesi non possono essere altro che il frutto di un dialogo e di un confronto permanente perché è il dialogo che consente il cambiamento. È forse questo errore di metodo, permettetemi, che ha interrotto il progetto della Giunta Spelgatti. Se molti dei suoi alleati se ne sono andati, e tra questi anche noi, è perché è mancato il confronto e non si poteva più costruire nulla, pur nel rispetto delle capacità e della dedizione di chi c'era.»

«Noi 18 - ha aggiunto Antonio Fosson - ci siamo riuniti soprattutto per un senso di responsabilità verso la comunità in un momento di crisi istituzionale e di urgenza, come ho già detto. Introducendo una novità che è quella di riscoprire la necessità di un nuovo accordo di tutti quelli che hanno alla base e al centro del loro percorso politico l'ideale dell'Autonomia. Ideale che è poi all'attenzione del singolo abitante della Valle d'Aosta, da quello che vive nel più piccolo paese delle nostre montagne, che non è un numero ma una specificità. Il nostro discorso sulla difesa dell'autonomia non è una formalità, è elemento e bene comune anche ad altre forze politiche. L'Autonomia, quale strumento per rendere concreta e responsabile l'azione di autogoverno, è il perno attorno al quale ruota il programma che sottoponiamo alla vostra attenzione. Vogliamo promuovere, rilanciare e arricchire l'Autonomia della Valle d'Aosta, per rendere la nostra regione un luogo migliore, credendo nella sussidiarietà, nella forza della comunità e nel confronto finalizzato al bene comune. L'Autonomia è un bene di tutti e per tutti.»

Il candidato alla Presidenza della Regione ha quindi illustrato i punti di governo, tra emergenze e progetto per il futuro della Valle d'Aosta.

Fra le emergenze, Fosson ha citato il Casinò: «In questi ultimi mesi la situazione dell'azienda è precipitata al punto che oggi lo spazio per assumere decisioni politiche è pari quasi a zero. Questo Consiglio regionale ha rivendicato lo scorso luglio e poi a settembre le azioni che andavano messe in campo per evitare la drammatica situazione che purtroppo, oggi, stiamo vivendo. La Valle d'Aosta rischia, in questo momento, di perdere un'azienda che produce un importante fatturato, che ha ricadute sull'occupazione e sull'indotto economico che ancora garantisce. La priorità di tutti deve essere la salvezza del Casinò. Per farlo abbiamo pochissimo tempo ed ad oggi esiste una sola ed immediata possibilità: la rimodulazione dei contenuti dell'accordo sindacale siglato nel luglio del 2017. Una rimodulazione che deve indicare una forte riduzione dei costi del personale.»

Il Consigliere Fosson ha poi annunciato la divisione delle deleghe assessorili, sottolineando che «sono nuove aggregazioni funzionali che ci sembrano utili a garantire sinergie e maggiori risultati, per evitare burocrazia e conflitti di competenze tra i vari uffici.»

La squadra di governo proposta è la seguente: Mauro Baccega alla carica di Assessore alla sanità, salute e politiche sociali; Stefano Borrello alle opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale pubblica; Chantal Certan all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili; Luigi Bertschy agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale e trasporti; Renzo Testolin alle finanze, attività produttive e artigianato e alla Vicepresidenza della Regione; Albert Chatrian all'ambiente, risorse naturali e corpo forestale; Laurent Viérin al turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali.

Concludendo il suo intervento, il candidato Antonio Fosson ha dichiarato: «È un governo istituzionale, di responsabilità per superare l'emergenza con uno sguardo e un’attenzione concreta ai problemi esistenti. È un governo di dialogo. Su questo giocheremo in questi mesi, sia io che tutti i 18, la nostra affidabilità e credibilità. Sappiamo che sarà una grande sfida, ma lo sarà per tutto il Consiglio regionale.»

SC-MM

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Comunicato n° 505 del 10 dicembre 2018
Elezione Ufficio di Presidenza e mozione di sfiducia costruttiva: il dibattito in Consiglio Valle

L'intera seduta mattutina del 10 dicembre 2018 è stata dedicata alla discussione politica sul rinnovo dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle e sulla mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione Spelgatti depositata il 5 dicembre scorso dai gruppi UV, UVP, ALPE, Stella Alpina e Gruppo Misto.

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha osservato: «Finalmente siete riusciti a raggiungere il fatidico numero 18, difficile da trovare soprattutto perché non tutti i 18 avranno una poltrona. Nonostante le avversità, oggi siete pronti a formare una nuova Giunta. Si tratterà del Governo del cambiamento o del restauro, del fare o del fare danni? Secondo me si tratta di un Governo minestrone, per di più già traballante, dato che hanno già fatto capolino i primi litigi. Vi chiediamo di lasciare a noi dell'opposizione questo ruolo, senza farvela da soli. Voi gruppi autonomisti, dopo esservi scontrati per anni, oggi siete mano nella mano pronti a governare. Ci avete presi in giro prima o oggi? Faccio anche notare che state mettendo all'opposizione le due forze politiche che governano a livello nazionale: non mi sembra un'idea per coltivare i rapporti con lo Stato. Comunque, se ci chiederete aiuto, cercheremo di venirvi incontro, vista la vostra situazione disastrosa. Auspichiamo di vedervi portare a compimento a breve le vostre azioni, come il riconoscimento carbon free e gli incentivi ad acquisto veicoli elettrici e ibridi. Auguriamo a questo Governo minestrone buon lavoro, pur riscontrando che la nostra richiesta di dimissioni da parte dei Consiglieri condannati non sia stata minimamente presa in considerazione.»

Per il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, «non è bastata l'abilità degli esploratori a trovare una soluzione, c'è voluta tutta la perizia medica di un Consigliere. Su 18 Consiglieri della nuova maggioranza, 12 sono condannati per reati diversi, mentre la Presidenza del Consiglio vede una rappresentanza di persone con pendenze penali. La gente si chiede con quale credibilità queste persone potranno trattare anche a livello statale. È un problema, questo, della Valle d'Aosta, soprattutto per quella parte di cittadini che non si riconoscono in questa nuova maggioranza. Siamo sempre alle solite, non si ravvisa un rapporto tra preparazione del singolo e la carica che si va a ricoprire. Tutti noi dobbiamo fare una riflessione, perché è mancata una rappresentanza consiliare che potesse contribuire alla formazione di un Governo alternativo. Non sempre l'esperienza basta, nell'impegno politico bisogna saper seguire anche una dirittura morale. Una volta messo mano alla legge elettorale, vi invito a pensare di tornare alle urne, per dare a questo Consiglio la possibilità di realizzare qualcosa di duraturo e non di effimero. Il Mouv' garantisce un'accresciuta collaborazione: su ogni atto, su ogni provvedimento delle società partecipate, ci sarà l'occhio vigile per verificare che tutto si svolga correttamente. Questo vi spronerà nel vostro lavoro, che vi auguriamo sia proficuo. Vedremo presto la direzione che questa nuova maggioranza prenderà. Ribadisco che le priorità devono essere l'approvazione del bilancio, una nuova legge elettorale che garantisca governabilità e le elezioni. Un passo grave, certo, perché significa che la politica non riesce a prendere decisioni; ma bisogna riconoscerlo e fare squadra, per riuscire a consegnare ai valdostani una maggioranza solida, capace di affrontare tutta la Legislatura.»

 

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha evidenziato: «La nuova maggioranza ha un collante che risale alla prima Repubblica. Anche la figura del Presidente del Consiglio è rientrata nella spartizione di poltrone e potere per trovare un equilibrio, tenendo conto che chi ora andrà in minoranza ha avuto più consensi di questa raffazzonata nuova maggioranza. Nella prima adunanza della Legislatura, il Consigliere Bianchi aveva invitato la collega Rini a non riscoprire il ruolo di stampella, così come il Consigliere Testolin aveva ravvisato nella formazione della maggioranza il rischio di distruggere la Valle d'Aosta e i valdostani, in quanto le forze politiche che la componevano non avevano vinto le elezioni. Ho esaminato il programma del nuovo Governo, ma non ho trovato illuminanti suggerimenti per valorizzare, ad esempio, i beni culturali, nemmeno per la questione dell'immigrazione, così come non ho rintracciato le risorse cui si intende attingere per realizzare le varie iniziative. Eppure a giugno tanti Consiglieri erano intervenuti per evidenziare - a loro dire - gravi lacune del nostro programma, definito come una lista della spesa. Sono state solo chiacchiere: oggi, quale sicurezza, quale affidabilità, può avere chi fa carne di porco di quanto affermato non più di due mesi fa. Ora arriva la prova del nove: vedrete chi vi ha mentito e chi ha lavorato per salvare il salvabile, in particolare per quanto attiene la Casa da gioco di Saint-Vincent. Vedo partire questo Governo sotto i peggiori auspici e con fratture che esploderanno virulente alla prima criticità. Se avessimo voluto, oggi non discuteremmo di una Lega all'opposizione. Ma noi abbiamo imboccato la strada della chiarezza, della coerenza e del valore della parola data, non dell'inciucio e degli intrighi di palazzo. Noi lavoreremo per riportare la Valle d'Aosta al posto che le spetta. I politicanti che sperano in una sponda a Roma sbagliano. Ringrazio gli Assessori per aver ottenuto in soli cinque mesi risultati importanti quali la chiusura del contenzioso fiscale, l'eliminazione della politica nel Casinò e lo stop ai finanziamenti pubblici, le decisioni sulla scuola polmone, il rinnovo del contratto del pubblico impiego, il ripristino del bon chauffage, la tutela dei valdostani sul bando affitti e lo stop all'arrivo dei clandestini nella nostra regione. I valdostani hanno già bollato questo nuovo Governo come stantio e superato. Confermo che l'unica strada per risolvere la crisi sono le elezioni.»

Le Conseiller Roberto Luboz (Lega VdA) a soutenu que «pour la moitié de la communauté valdôtaine celui qui devait être un rêve est aujourd'hui un cauchemar. On parle de Gouvernement de transition, d'urgence, en énonçant des points génériques. Vous donnez l'idée des revenants: on verra combien durera cette nuit valdôtaine que vous venez d'inaugurer. Si notre majorité était faible et sans expérience, celle-ci se caractérise par des personnalités unies par un égocentrisme exceptionnel. Cette tentative de réunification autonomiste est la tentative de récupérer le pouvoir, en remettant en question les solutions pour le Casino. Notre majorité a écoulé, car la loyauté a fait défaut. En politique, comme dans la vie, il n'y a aucune gloire à être le meilleur parmi d'autres: le vrai défi est celui d'être meilleur de ce que l'on était le jour précédent. Je doute fortement que les Conseillers qui ont mis en place ce théâtre sont meilleurs par rapport à juin dernier. Nous avons été élus pour donner des réponses, mais par nos attitudes nous faisons le possible pour rendre encore plus difficile la vie de nos concitoyens en particulier pour les fonctionnaires régionaux qui se trouvent à vivre un énième changement de majorité. La cohésion, l'enthousiasme, la collaboration même sur des plans politiques différents devraient être à la base de notre action: si nous n'arrivons pas à le faire c'est l'échec de notre système politique. Quant à moi, voir clair pour vouloir vivre et collaborer là où il y aura les conditions pour le faire seront les principes qui inspireront mon action dans cette Salle.»

La Consigliera Maria Luisa Russo (M5S) ha affermato: «Le forze politiche sono state impegnate in questi mesi a sfiduciare il Governo, anziché porpore soluzioni ai gravi problemi dei valdostani. La mozione di sfiducia coinvolge e sfiducia l'intero Consiglio. Le Istituzioni si modificano, si tutelano, non sfiduciano così facilmente e frequentemente come sta accadendo in questi ultimi anni. Il fallimento del Governo sta anche nel fatto che non è stato capace di iniettare una dose di fiducia. L'instabilità politica della nostra Regione sta gradualmente allontanando dalla politica e deludendo non solo gli attuali elettori, ma anche i futuri, i nostri giovani. Ricordiamoci che spesso noi 35 Consiglieri siamo definiti "la casta". Invece siamo chiamati a creare una visione di lungo periodo, che attraverso la revisione degli obiettivi della pubblica Amministrazione e delle imprese consideri i nostri Comuni e il nostro territorio come luogo in cui realizzare un benessere equo e sostenibile. Vanno considerate inscindibili le dimensioni ecologica, economica e sociale dello sviluppo. L'acqua deve restare pubblica e essere di qualità. Temi fondamentali sono l'economica circolare e il riciclo, crediamo nella connotazione universalistica del diritto alla salute, proponendo soluzioni incisive per eliminare sprechi e inefficienti. Non è più rimandabile l'integrazione socio sanitaria e territorio. Cultura, scuola, università e sport vanno a valorizzare le competenze e il merito di ognuno, per costruire una società più libera. Occorre recuperare il trasporto pubblico che sfrutti energia elettrica e le fonti rinnovabili. È nostro dovere ridurre i costi della politica. Gli autonomisti, tutti con la medesima origine, non hanno sinora avuto bisogno di una vera dialettica, per andare a fondo, studiare le scelte da effettuare. La nostra autonomia è stanca, va ripensata per il bene della nostra comunità. Una parte dei cittadini, tramite una capillare distribuzione di contributi è diventata dipendente dalla pubblica Amministrazione. Ora non è più così: la politica non può più essere utilizzata per mantenere lo status quo. Per non far implodere il sistema, bisogna tutelare il bene della collettività, non di pochi.»

La Consigliera Daria Pulz (IC) ha annunciato il voto contrario, sottolineando che «il cambiamento può essere anche in peggio e l'ultimo colpo di coda della Giunta Spelgatti lo ha dimostrato, attraverso la volontà di discriminare gli ultimi con il nuovo bando affitti. Il Governo del cambiamento formatosi a giugno scorso si è infranto al primo scoglio preannunciato - il Casinò - così come le scelte politiche si sono arenate su proposte che non hanno trovato sintesi, come ad esempio la modifica urgente della legge elettorale regionale. Il vecchio - non tanto anagrafico quanto politico - oggi torna in auge, con prospettive che non ci piacciono. In primis, confondere la cultura con l'agricoltura, creando un super Assessorato che unisce questi ambiti. Spero di essere smentita in fretta riguardo alle mie perplessità attuali, ma voglio anche dire che appoggerò qualsiasi proposta che sia degna delle aspettative più vere e sane della comunità valdostana tutta.»

Il Capogruppo di Impegno Civico, Alberto Bertin, ha detto di «assistere ad una restaurazione senza rivoluzione: strano paese la Valle d'Aosta. Sino ad oggi c'è stato un Governo debole della Lega, nato dalla spartizione, un Governo a 18 dal programma evanescente, che ha creato i problemi che conosciamo. Le aspettative erano forse eccessive, personalmente ne avevo ben poche ma sono rimasto ugualmente deluso: quasi nulla è stato fatto, nessun elemento di novità strutturale è stato introdotto. È stato molto enfatizzato il rapporto privilegiato con Roma, riabilitando addirittura la vecchia politica degli anni Settanta, quella dei rubinetti. In realtà, questi rapporti di tipo personale non hanno portato a grandi risultati. È necessario che i rapporti con lo Stato siano impostati diversamente, uscendo da personalismi politici, basandosi su relazioni istituzionali seri, leali. La maggioranza regionale dovrebbe rispondere alle esigenze del territorio, non omologarsi a Roma. Oggi, senza grandi rimpianti, finisce il Governo leghista in Valle d'Aosta. A sostituirlo sarà il Governo Fosson, per certi versi in continuità col precedente: mi riferisco ai numeri e alle modalità di costituzione o, meglio, di spartizione delle poltrone e ad un programma inesistente. Il perno della vecchia maggioranza è stata la Consigliera Rini, e anche oggi rappresenta, numericamente parlando, un elemento centrale. Oggi nasce il Governo Fosson/La Torre, che vede ruoli da protagonista attribuiti a Viérin e a Rini, con diverse altre "comparse". Tutto questo non mi porta ad essere ottimista sul nuovo Governo, che ha un sapore di restaurazione dei vecchi tempi, con le solite facce, i soliti accordi e dalle porte girevoli. Peccato, si sarebbe dovuto pensare a qualcosa di diverso. Per dare stabilità alla Regione oggi occorre procedere ad una seria riforma istituzionale ed elettorale, per evitare crisi ogni nove mesi. La Valle d'Aosta meritava e merita qualcosa di meglio.»

Per la Consigliera Manuela Nasso (M5S), «il Presidente in pectore Fosson ha detto che tra i nuovi 18 non ci sono politici di professione: cosa non vera. E riferisce anche "lasciateci lavorare": il problema è che è 30 anni che lavorano e la Valle d'Aosta non è di certo un'isola felice. Sarebbe stato apprezzabile un approccio diverso da parte di questo nuovo Governo. Non è corretto nella sacralità di quest'Aula affermare che nella formazione di questo nuovo gruppo di 18 non ci siano stati giochi di palazzo. Questa è una minestra riscaldata. Ho apprezzato la definizione di Governo aperto al dialogo. Auguro sinceramente un buon lavoro. Ricordiamoci che tutti abbiamo una grandissima responsabilità.»

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha spiegato: «Alle elezioni, la nostra lista ha presentato un programma articolato per risollevare la Valle d'Aosta in preda a continui cambiamenti di Governo. Cosa succederà ora? Non lo so, ma credo che si sia iniziato davvero male. Durante questa lunga crisi, il collega Bertin ed io non ci siamo chiusi in un atteggiamento di opposizione aprioristica, ma abbiamo elaborato una proposta alternativa che, seppur non presa in considerazione, vogliamo lasciare sul tavolo politico, sperando nell'emergere di quella saggezza che ora sembra proprio mancare. Di fronte a questa grave frammentazione, a nostro avviso l'unica cosa sensata sarebbe stata puntare a un accordo a termine, di quindici mesi, in modo da realizzare interventi e provvedimenti utili e necessari per la comunità. Priorità anche alle riforme istituzionali per imprimere una svolta al modo di fare politica e per evitare questo continuo cambio di maggioranze. Non possiamo continuare a votare con meccanismi di trent'anni fa: fatta la riforma, si potrà tornare alle urne con una prospettiva di stabilità di Legislatura. La nostra proposta non è stata considerata, per continuare a seguire logiche spartitorie e personalistiche. La domanda di cambiamento non trova espressione in questa nuova maggioranza priva di segnali di novità ed espressione di vecchi sistemi, peraltro responsabili del malgoverno che purtroppo ci caratterizza. Il programma della nuova maggioranza non denota approfondimenti e proposte efficaci; alcuni temi sono assenti: basti pensare che non sono esplicitate idee sul Casinò, su CVA, sulla legge elettorale, sui trasporti, sulla governabilità. Una piccola luce in questo programma inefficace c'è: la previsione della ricostituzione dell'Agenzia del lavoro. Non faremo opposizione pregiudiziale, siamo disponibili al confronto. Ricordiamoci che il motivo per cui siamo in Consiglio è ottenere risultati positivi nell'interesse della comunità valdostana e non per alimentare sterili e inutili polemiche.»

L'Assessore all'agricoltura Elso Gerandin (Mouv') ha osservato che «l'esperienza di governo è stata positiva, ma la nostra maggioranza è entrata in crisi sin da subito, perché è bastato che un problema serio come quello del Casinò fosse affrontato per far mancare i numeri in Aula. Non abbiamo voluto creare intoppi nella nascita della nuova maggioranza, anzi facciamo gli auguri alla nuova Giunta. Dire che non si tratta di un'azione di Palazzo è un'alchimia per arrampicarsi sui vetri: questo è un accordo tra 18 eletti con l'unico obiettivo di evitare le elezioni, visti i risultati delle ultime consultazioni che hanno bocciato un vecchio modo di fare politica. Questo Governo dovrà essere davvero bravo per invertire questa sensazione. Consiglio al candidato alla Presidenza Fosson di guardarsi bene le spalle, visto che ha fatto proclami sulla necessità di fidarsi e affidarsi ai compagni di viaggio. Se il programma avrà la necessaria concretezza, noi ci saremo, come ci saremo sul bilancio 2019 se proporrà quelle necessarie azioni che la comunità si aspetta. Riguardo all'Autonomia, credo che quanto da noi realizzato per chiudere l'accordo finanziario sia oggi una certezza, che darà la possibilità al sistema valdostano di avere sviluppi solidi. I due Presidenti, Regione e Consiglio, appartengono al Gruppo Misto: o questa è una sconfitta delle forze politiche o è un mandare allo sbaraglio chi non appartiene a certi percorsi. Dipingere la Valle d'Aosta in grave crisi a causa del nostro Governo è falso: non credo che siano stati questi cinque mesi ad aver provocato dei danni irrecuperabili, in particolare al Casinò de la Vallée. Negli anni è stata creata una situazione di grave crisi, che oggi qualcuno vuole addossare a noi, ma non è facendo finta di raccontare una verità che non esiste o illudendo le persone che si risolvono i problemi. Oggi, la Casa da gioco è la grande emergenza e se ci sarà la possibilità di aver un percorso che consenta la salvaguardia dei posti di lavoro, per quanto ci riguarda, io ci sarò. Sono convinto che non sarà un Governo a corto termine, anzi sarà a lunga conservazione, perché l'unica alternativa sarà il ritorno alle urne. Come opposizione io solleciterò affinché le cose vadano avanti, in particolare pensando all'agricoltura, i cui problemi si sono incancreniti nel tempo e sui quali stavamo cercando di avviare delle azioni per far dialogare in particolare gli uffici.»

In sede di dichiarazioni di voto, il Vicecapogruppo del M5S Luigi Vesan, nel dichiarare il voto contrario alla mozione di sfiducia, ha parlato di «un Governo di spartizione di poltrone, di risorse regionali e delle residue speranze dei valdostani. Ma soprattutto di un Governo di sparizione: quando i valdostani si confronteranno con la vostra vecchia politica di annunci, vi faranno scomparire.»

Si procede ora con la votazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle e della mozione di sfiducia costruttiva.

 

 SC-MM

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Comunicato n° 506 del 10 dicembre 2018
Emily Rini è il nuovo Presidente del Consiglio Valle

La Consigliera Emily Rini è il nuovo Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta. La sua elezione è avvenuta oggi, lunedì 10 dicembre 2018 alla prima votazione con 18 schede a favore, mentre 16 voti sono andati al Consigliere Gerandin e 1 al Consigliere Restano. Succede al Consigliere Antonio Fosson, che era eletto il 26 giugno scorso, data di avvio della XV Legislatura, e dimissionario dal 7 novembre 2018.

Nata il 15 agosto 1982, Emily Rini è al suo terzo mandato in Consiglio regionale. Negli ultimi mesi della XIII Legislatura (2008-2013) aveva già ricoperto la carica di Presidente del Consiglio, risultando essere la prima donna nonché il più giovane Consigliere nella storia dell'Assemblea regionale ad assumere tale ruolo. Aveva poi guidato il Consiglio nel primo anno della XIV Legislatura (2013-2018) per poi essere eletta Assessore regionale all'istruzione e cultura. Alle consultazioni regionali del 20 maggio 2018 ha confermato la sua elezione in Consiglio, iscrivendosi al Gruppo consiliare Misto. Dal 26 giugno 2018, data di insediamento della XV Legislatura, ad oggi è stata Vicepresidente dell'Assemblea regionale. Laureata in giurisprudenza presso l’Università del Piemonte orientale, è coagente di assicurazione nell’impresa di famiglia. È mamma di Iris e di Émile.

La Presidente Rini, nel suo discorso di insediamento si è augurata «sinceramente che il nostro Consiglio possa ritrovare una serenità di dialogo e un clima di collaborazione tra le diverse forze politiche. Perché con visioni diverse, c'è un'ambizione che ci accomuna tutti: quella di compiere il nostro dovere, con l'energia e l'impegno di cui siamo capaci, per migliorare la Valle d'Aosta. A tal fine, occorre metterci tutti insieme subito al lavoro, perché la collettività valdostana è in attesa di risposte. Risposte che dovranno arrivare anche e soprattutto attraverso un confronto serio e costruttivo - ancorché acceso - all'interno di quest'Aula, nel rispetto delle posizioni e delle opinioni di tutti, perché è solamente attraverso la ricerca e il perfezionamento di sintesi tra posizioni anche molto diverse che la politica potrà acquisire nuovamente la credibilità e la dignità che merita, rifiutando sin da subito la polemica fine a se stessa.»

«Sarà mia intenzione - ha aggiunto - cercare di essere la garante di una linea di azione inclusiva e non divisiva, pur nel rispetto delle singole idee e delle singole posizioni politiche che ognuno legittimamente rappresenta in quest'aula, confidando per questo nella collaborazione di tutti, nel rispetto di un confronto consiliare che sia sereno, serio e costruttivo, nell'interesse della Valle d'Aosta e di chi questa regione la vive e la abita. Sono sicura che in quest'ottica sapremo aprire una nuova fase della politica valdostana.»

SC

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Comunicato n° 507 del 10 dicembre 2018
Eletti i nuovi Vicepresidenti e Segretari del Consiglio Valle

Nella seduta del 10 dicembre 2018, dopo l'elezione della Consigliera Emily Rini alla carica di Presidente del Consiglio Valle, l'Assemblea ha eletto i nuovi Vicepresidenti e Consiglieri Segretari dell'Assemblea.

Sono stati eletti Vicepresidenti i Consiglieri Augusto Rollandin (UV), che ha ottenuto 18 voti, e Luca Distort (Lega VdA), con 14 voti.

In qualità di Segretari sono stati designati i Consiglieri Claudio Restano (GM), con 20 schede a favore, e Luigi Vesan (M5S) con 14 voti a favore.

L'elezione è avvenuta a seguito delle dimissioni rassegnate il 7 novembre scorso dai Consiglieri Emily Rini (GM) e Luca Bianchi (UV) dalla Vicepresidenza e da Patrizia Morelli (ALPE) e Laurent Viérin (UVP) dalla carica di Consiglieri segretario.

L’Ufficio di Presidenza è l’organo di governo dell’Assemblea, con competenze in vari settori, soprattutto in considerazione dell’autonomia funzionale e contabile del Consiglio. L’Ufficio è formato dal Presidente del Consiglio, dai Vicepresidenti e dai Consiglieri Segretari.

 


SC

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Comunicato n° 508 del 10 dicembre 2018
Il Consigliere Antonio Fosson eletto Presidente della Regione e nuova Giunta regionale

Il Consiglio Valle, nella seduta straordinaria del 10 dicembre 2018, ha eletto il Consigliere Antonio Fosson del Gruppo Misto nuovo Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta. L'elezione è avvenuta con l'approvazione, per appello nominale, della mozione di sfiducia costruttiva nei confronti della Presidente Nicoletta Spelgatti (Lega VdA), che ha ottenuto 18 voti a favore (UV, UVP, ALPE, Stella Alpina, GM) e 17 contrari (Lega VdA, Mouv', M5S e Impegno Civico). Il voto della mozione ha determinato la decadenza della Giunta Spelgatti e il contestuale subentro del nuovo Esecutivo: sono stati nominati neo componenti della Giunta regionale i Consiglieri Mauro Baccega (UV) all'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali; Stefano Borrello (SA) alle opere pubbliche, territorio ed edilizia residenziale pubblica; Chantal Certan (ALPE) all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili; Luigi Bertschy (UVP) agli affari europei, politiche del lavoro, inclusione sociale e trasporti; Renzo Testolin (UV) alle finanze, attività produttive e artigianato e Vicepresidente della Regione; Albert Chatrian (ALPE) all'ambiente, risorse naturali e Corpo forestale; Laurent Viérin (UVP) al turismo, sport, commercio, agricoltura e beni culturali.

Nato l'11 ottobre 1951, laureato in medicina e chirurgia, il neo Presidente Antonio Fosson ha esercitato la professione di chirurgo all'Ospedale Umberto Parini di Aosta dal 1977 al 2003. Nel 2003 è stato eletto per la prima volta in Consiglio Valle nella lista dell'Union Valdôtaine diventando Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, carica che occupa sino al 2008, quando viene eletto Senatore della Repubblica. Alle elezioni del 26 maggio 2013 è stato rieletto in Consiglio regionale, sempre nella lista Union Valdôtaine. Il 27 ottobre 2016, lasciata l'UV, ha costituito il gruppo Pour Notre Vallée, insieme al collega Claudio Restano. Alle elezioni regionali del 20 maggio 2018 è stato rieletto con 1437 voti e a inizio Legislatura è stato nominato Presidente del Consiglio, carica che ha ricoperto fino ad oggi.

SC

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Comunicato n° 509 del 10 dicembre 2018
Approvato il disegno di legge sulle prove di francese all'esame di Stato

Nella seduta del 10 dicembre 2018, il Consiglio Valle ha approvato, con 32 voti a favore (UV, UVP, ALPE, SA, GM, Lega VdA, M5S, Mouv' e Consigliera Pulz di Impegno Civico) e 2 astensioni (Consiglieri Minelli e Bertin di Impegno Civico), il disegno di legge riguardante la disciplina dello svolgimento delle prove di francese all'esame di Stato del secondo ciclo di istruzione in Valle d'Aosta.

Il provvedimento, presentato dalla Giunta regionale il 4 settembre scorso, è stato emendato in quinta Commissione consiliare "Servizi sociali", che ha licenziato un nuovo testo, composto di 14 articoli volti ad abrogare la legge n. 52 del 1998 e ad aggiornare la disciplina delle prove di francese all'esame di Stato delle scuole superiori, anche alla luce delle novità introdotte dal decreto legislativo n. 62/2017 inserendole nell’ambito della competenza legislativa della Regione in questa materia, ulteriormente rafforzata dalle norme di attuazione del 2016 sull'ordinamento scolastico.

Il Consigliere Luca Distort (Lega VdA), relatore del provvedimento, ha rappresentato all'Aula le principali novità del decreto legislativo n. 62/2017: l'istituzione di prove a carattere nazionale, predisposte dall’INVALSI, volte a verificare i livelli di apprendimento conseguiti in italiano, matematica e inglese; l'ammissione all’esame di Stato a condizione che lo studente abbia partecipato alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI; la riduzione da tre a due delle prove scritte, una di lingua italiana e una relativa a una disciplina di indirizzo, con conseguente eliminazione della terza prova scritta pluridisciplinare; la revisione della prima prova scritta che accerta la padronanza della lingua italiana o della diversa lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato; la pubblicazione di quadri di riferimento per la redazione e lo svolgimento delle prove e di griglie di valutazione per l’attribuzione dei punteggi, al fine di uniformare i criteri di valutazione delle diverse commissioni di esame.

Il Consigliere Distort ha quindi spiegato che «il modello proposto da questo disegno di legge prevede, quindi - ed è questa la novità più rilevante - che prima dell’esame di Stato, oltre alle prove, predisposte a livello nazionale dall’INVALSI per verificare le competenze acquisite in italiano, matematica e inglese, vi sia una prova regionale di lingua francese che accerta i livelli di apprendimento della predetta lingua attraverso prove di posizionamento (B2-C1) sulle abilità di comprensione scritta e orale e di produzione scritta e orale, coerenti con il Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue; durante l’esame di Stato, una terza prova di francese le cui tipologie e modalità di svolgimento sono definite con decreto dell’Assessore regionale competente in materia di istruzione, da emanarsi entro il mese di agosto di ogni anno scolastico; il rilascio di una certificazione di conoscenza della lingua francese all’interno del diploma di esame di Stato, dedotta dai risultati della prova INVALSI. Questo modello risponde a diverse esigenze, tra le quali l'ancoraggio allo standard internazionale di riferimento per le certificazioni linguistiche, che faciliterà il riconoscimento della predetta certificazione in contesti lavorativi o di studio, nazionali e internazionali; il rispetto del dettato statutario che parifica le due lingue nella nostra Regione; l'uniformità di accertamento e di valutazione delle abilità di comprensione e produzione scritta e orale all’interno dell’esame di Stato

«Per l’anno scolastico 2018-2019 - ha concluso Luca Distort -, il provvedimento intende mantenere inalterate le tipologie della prova scritta di francese prevista ai sensi della legge regionale n. 52/1998. La prova di lingua francese, prevista in analogia con le prove INVALSI, entrerà, pertanto, in vigore a partire dall’anno scolastico 2019-2020 quando arriveranno in classe quinta gli studenti che hanno già sperimentato la prova regionale di lingua francese al termine della classe seconda (anno scolastico 2016-2017). L’introduzione del nuovo modello sarà preceduta e accompagnata dalla costituzione di gruppi di lavoro composti da docenti di francese, rappresentativi di tutte le istituzioni scolastiche. I gruppi di lavoro procederanno alla definizione condivisa del formato delle prove (regionali di posizionamento e terza prova) e delle griglie di valutazione, in analogia con quanto già sperimentato per le prove regionali relative agli altri gradi di scuola

La Consigliera Daria Pulz (IC) ha evidenziato: «Questa legge dovrebbe essere l'occasione per ripensare a tutto il curriculum dell'insegnamento del francese e spronare i professori di disciplina, così come gli insegnanti di materie non linguistiche, a rivedere il loro approccio, per renderlo sempre meno nozionistico e dogmatico, ma incentrato sulle reali esigenze comunicative richieste dalla nostra società. L'atout di questa legge risiede nel riferimento al "Cadre commun européen de réference pour les langues", perché la certificazione che lo studente avrà alla fine degli studi gli consentirà di misurare le competenze raggiunte e posizionarsi sia individualmente sia come parte dell'Istituzione scolastica, in modo scientifico, al di là della valutazione che può subire pregiudizi. Sta poi alle Università riconoscere o meno la validità di questo titolo, che sarà rilasciato dalla Sovrintendenza regionale agli studi. In questo processo di cambiamento vanno coinvolti a fondo i docenti di francese, ma anche tutti gli altri insegnanti, gli allievi e le famiglie. La legge non deve essere calata dall'alto, rischiando di produrre effetti di protesta, ma va presentata e discussa nelle sedi opportune. Altro atout di questo provvedimento è voler uniformare le griglie di valutazione. Il mio voto sarà favorevole non solo per l'urgenza della legge, in modo da poter informare correttamente le scuole e, di conseguenza, formare gli alunni, ma anche perché è un provvedimento che possiamo giudicare discreto, così come emerso in sede di audizione in Commissione. Lo studio di una lingua e una cultura in maniera inclusiva è un valore aggiunto della scuola valdostana che dobbiamo coltivare con impegno

Le Vice-Président Augusto Rollandin a remarqué: «Au cours des travaux de la cinquième Commission on a travaillé en abordant aussi le problème de faire comprendre la richesse du français pour notre Région et de certifier le niveau de connaissance de cette langue. Les temps d'élaboration de cette loi ont été très étroits, on n'a pas pu effectuer des approfondissements ultérieurs, mais le résultat aujourd'hui est satisfaisant; il faut toutefois travailler encore et l'améliorer. Quand même, on a fait des pas de l'avant

La Consigliera Maria Luisa Russo (M5S) ha dichiarato: «In questa legge vedo aspetti positivi e un'ulteriore valorizzazione oltre che un'occasione di nuova vivacità della lingua francese. Ma soprattutto vedo che i ragazzi avranno un'ulteriore occasione di crescita delle competenze specifiche trasversali e una nuova capacità di adattamento alla realtà. Tramite simulazioni, i ragazzi avranno la possibilità di essere tranquillizzati e di affrontare la prova con tranquillità. Due sollecitazioni sul concetto di valutazione, che non piace a nessuno: la valutazione deve essere formativa e deve servire a rafforzare il percorso degli studenti. Rilevo poi che è inutile estendere i programmi di insegnamento; l'accoglienza degli insegnanti e la modalità di presentazione del test invalsi faranno la differenza

La Consigliera Chiara Minelli (IC) ha annunciato il proprio voto di astensione sul disegno di legge, «perché vi è la necessità di rivedere la promozione dello studio del francese in Valle d'Aosta, mentre questo testo non interviene per migliorare le competenze dei ragazzi, ma è una legge che riguarda esclusivamente l'esame di maturità. Mentre le prove invalsi nazionali sono anonime, quelle per il francese saranno nominative: io credo che sarebbe stato meglio utilizzare lo stesso metodo per il francese, al fine di monitorare il livello di studio della lingua per poi andare a proporre un nuovo modello. Per l'applicazione di questa legge si utilizzeranno molte risorse pubbliche, che andrebbero destinate a molte altre criticità della scuola valdostana. Inoltre, ancora una volta ci si occupa esclusivamente di competenze linguistiche, mentre bisognerebbe intervenire anche sulle altre materie. Altra cosa è pensare una certificazione spendibile per i nostri studenti, ma che dovrebbe essere svincolata dall'esame di maturità. Si è forse proceduto troppo in fretta e si è perso di vista un impianto più ragionato e meditato

Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega VdA) ha precisato: «Le prove Invalsi sono anonime laddove si deve arrivare a fare elaborazioni statistiche, ma non possono esserlo se costituiscono condizione all'ammissione all'esame. In questa legge non ci sono anomalie, non c'è stata fretta, ma per esperire il procedimento per arrivare all'emanazione di un decreto del Presidente della Repubblica si è cercato di accelerare il lavoro

La Conseillère Patrizia Morelli (ALPE) a observé: «Suite à l'intéressant débat en Commission, on a fait un pas de l'avant, un point à faveur de la langue française et de la perception que les jeunes ont du français. Avec cette certification on permet une reconnaissance utilisable à niveau national et international. C'est donc un résultat positif à apprécier. Le français est un patrimoine, non une charge onéreuse pour les étudiants qui doivent être mis dans la condition de voir reconnues leurs compétences linguistiques

L'Assesseur à l'éducation Chantal Certan a souligné que «ce projet de loi a eu un processus d'examen assez long du moment qu'il a démarré en juillet 2017. Il est important d'adapter de façon ponctuelle et scientifique le nouveau système de l'examen d'Etat au contexte valdôtain en ce qui concerne l'épreuve d'Etat du mois de juillet 2019. Cette nouvelle formule d'examen est importante pour l'épanouissement de notre plurilinguisme et pour les garanties de notre Région, car le texte représente un pas en avant par rapport au décret national. Pour ce qui est de l'épreuve du mois d'avril, épreuve d'accès pour l'examen d'Etat, tous les élèves valdôtains auront un encadrement pour ce qui est des compétences linguistiques reconnues au niveau européen. Il sera important d'expérimenter ce nouveau système de façon graduelle, afin de pouvoir vérifier les problèmes éventuels découlant de son application, mais il est aussi important de rechercher, si possible, des améliorations

La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di rinviare all'esame della Commissione le due proposte di legge in materia di elezioni del Consiglio Valle, a fronte dei numerosi emendamenti depositati in Aula.

È stato anche rinviato in Commissione il disegno di legge sulle disposizioni regionali per lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio, già iscritto a questa adunanza per decorrenza termini.

 

 

SC-MM

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Comunicato n° 510 del 10 dicembre 2018
Approvata una proposta di legge in materia di contrasto al gioco d'azzardo

Il Consiglio Valle, nella seduta del 10 dicembre 2018, ha approvato all'unanimità la proposta di legge che modifica i termini per l'applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco d'azzardo di cui alla norma regionale n. 14 del 2015.

Presentato dai gruppi consiliari Lega Vallée d'Aoste, Movimento 5 Stelle, Mouv', Impegno Civico, ALPE e sottoscritta dalla Consigliera Rini (GM), il provvedimento legislativo è stato illustrato in Aula Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin. «Questa proposta di legge - ha detto Manfrin - si incardina in un percorso legislativo che, in tutta Italia, ha visto le Regioni schierarsi a fianco di chi combatte la dilagante piaga della ludopatia, dai malati di gioco d'azzardo patologico alle associazioni. Il fenomeno che si intende combattere è particolarmente insidioso e ha assunto in questi ultimi anni dimensioni sempre più allarmanti, tanto da poter essere considerato a tutti gli effetti una vera e propria piaga sociale. La Valle d'Aosta, così come la totalità delle altre regioni, non è immune dalla patologia citata e proprio per questo si è reso necessario un intervento normativo di tutela e contrasto attuato con l'approvazione all'unanimità della legge regionale n. 14 del 2015, che oggi proponiamo di modificare.»

«Una delle principali misure introdotte dalla legge del 2015 - ha proseguito il Consigliere Manfrin - è stata quella dell'imposizione delle distanze delle strutture per l'esercizio del gioco d'azzardo dai luoghi sensibili del territorio regionale, ovvero il rispetto di una distanza di 500 metri di raggio da istituti scolastici e strutture culturali e sociali. Detto limite, però, già in vigore per le attività di nuova apertura, era stato vincolato, per quelle già operanti, alle date del 2023 per quella a esercizio prevalente, e al 2020 per quelle a carattere secondario. La proposta che sottoponiamo all'attenzione dell'Aula, modificando le disposizioni transitorie, interviene anticipando i termini rispettivamente al 1° giugno 2019 e al 1° gennaio 2019, e introducendo un nuovo metodo di misurazione delle distanze, non più per mezzo del percorso pedonale più breve, ma tramite il raggio dai luoghi sensibili, più facilmente misurabile.»

La Consigliera Patrizia Morelli ha precisato: «ALPE ha sostenuto convintamente il disegno di legge illustrato dal Consigliere Manfrin e aveva già contribuito alla stesura della legge 14/2015 che aveva posto la nostra Regione all'avanguardia e in una situazione di preveggenza rispetto ad altre realtà. Votarla oggi è quanto mai opportuno, la proposta successiva di UV e UVP è ulteriormente migliorativa e ci porrà in una situazione di contrasto ancora più incisivo rispetto a una piaga purtroppo presente anche in valle d'Aosta.»

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a parlé «d'un phénomène très grave. Toute personne peut s'approcher des slots machines dans les bars et jouer: il s'agit là d'un thème qui impacte fortement sur la diffusion de la ludopathie. C'est pourquoi nous avons déposé une proposition de loi afin d'interdire l'ouverture de nouveaux espaces consacrés au jeu: une proposition qui a reçu l'approbation de toutes les communes, car le problème est en train de se diffuser de façon préoccupante. Cela dit, nous sommes d'accord avec ce texte, car il anticipe les délais concernant le respect des distances, en améliorant ainsi la loi régionale de 2015.»

Il Capogruppo del Gruppo Misto, Claudio Restano, annunciando il voto favorevole al provvedimento ha ricordato: «La legge regionale n. 14/2015 ha visto ampie discussioni in Commissione e poi in Aula, prima di essere approvata all'unanimità.  Oggi votiamo convintamente questa nuova legge.»

L'Assemblea ha poi respinto, con 18 voti contrari e 15 a favore, l'iscrizione di un ordine del giorno collegato alla proposta di legge e depositato dai gruppi Mouv' e Lega VdA riguardante il Casinò de la Vallée.

 

SC-MM

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Comunicato n° 511 del 10 dicembre 2018
Nuova composizione delle Commissioni consiliari

Nella seduta del 10 dicembre 2018, l'Assemblea regionale ha provveduto a ricostituire le Commissioni consiliari permanenti, a seguito dell'elezione dei nuovi Presidenti del Consiglio e della Regione, del nuovo Ufficio di Presidenza e della nuova Giunta regionale.

Le Commissioni, riunite immediatamente dopo la chiusura dei lavori dell'Assemblea, hanno nominato i propri Presidenti, Vicepresidenti e Segretari.

Prima Commissione "Istituzioni e Autonomia": Patrizia Morelli (ALPE), Presidente; Claudio Restano (GM), Vicepresidente; Jean-Claude Daudry (UVP), Segretario; Pierluigi Marquis (SA), Joël Farcoz e Augusto Rollandin (UV), Diego Lucianaz e Roberto Luboz (Lega VdA), Stefano Ferrero (Mouv'), Luigi Vesan (M5S), Alberto Bertin (IC), componenti.

Seconda Commissione "Affari generali": Pierluigi Marquis (SA), Presidente; Marco Sorbara (UV), Vicepresidente; Luca Bianchi (UV), Segretario; Patrizia Morelli (ALPE), Stefano Aggravi (Lega VdA), Roberto Cognetta (Mouv'), Luciano Mossa (M5S), componenti.

Terza Commissione "Assetto del territorio": Alessandro Nogara (UVP), Presidente; Joël Farcoz (UV), Vicepresidente; Luca Distort (Lega VdA) Segretario; Marco Sorbara e Augusto Rollandin (UV), Elso Gerandin (Mouv'), Daria Pulz (IC), componenti.

Quarta Commissione "Sviluppo economico": Marco Sorbara (UV), Presidente; Alessandro Nogara (UVP), Vicepresidente; Claudio Restano (GM), Segretario; Jean-Claude Daudry (UVP), Nicoletta Spelgatti (Lega VdA), Manuela Nasso (M5S), Chiara Minelli (IC), componenti.

Quinta Commissione "Servizi sociali": Luca Bianchi (UV), Presidente; Patrizia Morelli (ALPE), Vicepresidente; Paolo Sammaritani (Lega VdA), Segretario; Alessandro Nogara (UVP), Augusto Rollandin (UV), Andrea Manfrin (Lega VdA), Maria Luisa Russo (M5S), componenti.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre nominato con proprio decreto la Commissione per il Regolamento, che risulta così composta: Emily Rini, Presidente del Consiglio; Joël Farcoz (UV), Andrea Manfrin (Lega VdA), Pierluigi Marquis (SA), Jean-Claude Daudry (UVP), Luigi Vesan (M5S), Patrizia Morelli (ALPE), Alberto Bertin (IC), Roberto Cognetta (Mouv'), Claudio Restano (GM).

I lavori del Consiglio sono conclusi; l'Assemblea si riunirà nuovamente da martedì 18 a giovedì 20 dicembre 2018.

 

SC

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