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Riunione del Consiglio regionale del 2, 3 e 4 luglio 2019

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Comunicato n° 378 del 26 giugno 2019
Adunanza straordinaria e ordinaria del Consiglio regionale

 

Il Consiglio regionale è convocato in sessione straordinaria e a seguire in ordinaria a partire da martedì 2 luglio, dalle ore 15.00, fino a giovedì 4 luglio 2019.

L'Assemblea, riunita in seduta straordinaria, discuterà dell'approvazione del bilancio e del rinnovo del mandato al Consiglio di amministrazione della Compagnia Valdostana delle Acque, così come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo il 13 giugno scorso su richiesta dei gruppi Movimento 5 Stelle, Lega Vallée d'Aoste, Mouv', Rete Civica-Alliance Citoyenne, Ambiente Diritti Uguaglianza VdA e Misto, con relativa proposta di risoluzione del M5S.

All'ordine del giorno della sessione ordinaria figurano 89 oggetti, di cui 64 rinviati dalla scorsa adunanza.

Tra i nuovi punti iscritti vi sono due disegni di legge: il primo contiene disposizioni urgenti per la Casinò de la Vallée Spa, sul quale la seconda e la quarta Commissione hanno espresso parere favorevole a maggioranza nella seduta del 24 giugno; il secondo è il Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2018, sul quale la seconda Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza nella riunione del 10 giugno scorso.

In discussione anche il bilancio al 31 dicembre 2018 della Gestione straordinaria in liquidazione per l'esercizio della Casa da gioco di Saint-Vincent, a norma dell'articolo 8 della legge regionale n. 88/1993.

Per quanto riguarda l'attività ispettiva, sono otto le nuove interrogazioni e otto le nuove interpellanze.

Delle interrogazioni, una è del gruppo ADU-VdA e riguarda le tipologie di macchinari utilizzati nella struttura ospedaliera Beauregard per la verifica di micro calcificazioni sospette al seno; tre sono a firma della Lega VdA: selezione effettuata dal Forte di Bard per l'assunzione a tempo determinato per servizio Hôtel/Bookshop, appalti per interventi di riqualificazione delle piscine regionali di Aosta, Pré-Saint-Didier e Verrès, funzionamento e utilizzo di impianti di riscaldamento negli alloggi di edilizia residenziale pubblica del quartiere Cogne di Aosta; una è del Mouv' sulla riduzione del costo medio a giornata lavorativa degli operai idraulico-forestali; una è del M5S sulla realizzazione di lavori di pubblica utilità nel comune di Ollomont; due sono di RC-AC: attuazione del progetto "Open source" e presentazione di osservazioni alla bozza di Piano regionale dei trasporti.

Delle otto nuove interpellanze, una è stata depositata dal gruppo ADU-VdA e concerne l'attuazione dei servizi socio-educativi, socio-sanitari e socio-assistenziali a favore di persone con disabilità, mentre sono tre quelle proposte dalla Lega VdA: assenza di spazi per lo svolgimento delle prove di esame per il conseguimento della patente di guida per motocicli; applicazione della clausola di decadenza dei contratti per gli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale colpiti da provvedimenti dell'autorità giudiziaria; criteri di valutazione per l'individuazione dell'esperto da nominare in seno al Consiglio di amministrazione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. Due iniziative sono state sottoscritte congiuntamente dai gruppi Misto e Mouv': interventi per assicurare la copertura delle sedi di segreteria dei Comuni a seguito delle elezioni amministrative del 2020; problematiche riguardanti lo sdoppiamento delle sezioni presso le scuole dell'infanzia. Due, infine, sono le interpellanze del M5S: risultanze dell'utilizzo dell'applicazione denominata "Health VdA" in ambito sanitario; destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nella regione.

Tra i punti rinviati dalla scorsa adunanza figurano 64 oggetti, tra cui 4 mozioni, 4 interrogazioni a risposta immediata, 8 interrogazioni, 40 interpellanze, 4 risoluzioni e la nomina di tre Consiglieri regionali, di cui uno rappresentante la minoranza, in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 7/2003, così come modificato dall'articolo 7 della legge regionale n. 5/2019.

Le quattro mozioni rinviate sono state presentate da Rete Civica-Alliance Citoyenne (riorganizzazione degli orari dei servizi ferroviari con la garanzia di una riduzione dei tempi di percorrenza rispetto agli attuali), dalla Lega Vallée d'Aoste (promozione dell'uso della lingua francoprovenzale/arpitana e walser in occasione di eventi prettamente valdostani; adozione di misure volte a contrastare atti anticonservativi), dal Movimento 5 Stelle (sostituzione di due componenti del Consiglio di amministrazione della società SITRASB Spa).

Dei quattro question time, tre riguardano la Casinò de la Vallée Spa: la prima, del gruppo Mouv', chiede notizie di potenziali acquirenti di crediti vantati da creditori della società che gestisce la Casa da gioco; la seconda, del gruppo ADU-VdA, riguarda l'applicazione dell'accordo tra la Casinò de la Vallée Spa e le Organizzazioni sindacali per la ricollocazione del personale licenziato del Grand Hôtel Billia presso altri enti partecipati dalla Regione; la terza, sottoscritta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, intende conoscere il voto espresso in sede di approvazione del progetto di bilancio di esercizio 2018 della società. L'ultima interrogazione a risposta immediata è del M5S ed è volta a conoscere la tempistica per il ripristino della funzionalità della Biblioteca comprensoriale di Châtillon.

Delle otto interrogazioni rinviate, una è del gruppo ADU-VdA (interventi adottati per prevenire gli infortuni nei luoghi di lavoro), sei sono del gruppo Lega VdA (dimissioni rassegnate dal Presidente della società Autoporto Valle d'Aosta Spa; tariffa gratuita per l'ingresso all'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans applicata ai partecipanti alla "Fête du printemps du SAVT"; interventi normativi per evitare la chiusura perpetua di strade o sentieri a causa di episodi di dissesti idrogeologici; interventi per la riapertura del distributore di benzina all'autoporto; modalità di trasferimento del personale regionale all'Office régional du tourisme; erogazione di finanziamenti ad una associazione di volontariato per la gestione di dipendenti), una è del gruppo Mouv' (mancata evasione di richieste di accesso agli atti da parte dell'Ufficio responsabile della tutela dei minori).

Delle 40 interpellanze rinviate, due sono state presentate dal gruppo ADU-VdA (tempistica e modalità di riconversione del Collège de Saint-Bénin in struttura convittuale; ritardi nell'effettuazione dei lavori presso il Liceo scientifico Bérard di Aosta); diciotto sono della Lega Vallée d'Aoste (riorganizzazione dei reparti di psichiatria e di geriatria; motivazione dell'indicazione della terna di candidati per la carica di Consigliere in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; bonifica di un'area verde situata in via Lavoratori Vittime du Col du Mont ad Aosta; risultato del lavoro svolto dalla macroregione alpina Eusalp e obiettivi per il futuro; controlli in merito al rispetto della normativa, da parte della Società INVA, nell'adozione di bandi di gara per gli anni 2016/2019; verifiche in merito all'erogazione di contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela di minori; intendimenti del Governo regionale in merito all'evoluzione del percorso concordatario riguardante la Casinò de la Vallée; stato di manutenzione dei terreni di proprietà regionale circostanti il Castello di Sarre; controllo dell'attività di proroga del servizio di gestione della Cittadella dei Giovani concessa dal Comune di Aosta; mancata approvazione di procedure concorsuali per fare fronte alle richieste di personale avanzate dai Comuni; impossibilità di iscrivere informazioni in lingua francese sulle carte di identità dei residenti valdostani all'estero; controlli sui prodotti di artigianato esposti alla Fiera di Sant'Orso e sulla produzione artigianale conferita all'IVAT; approfondimenti sulla correttezza dell'operazione di vendita dell'immobile Hôtel Gran Baita di Cervinia; proroga dei componenti delle Commissioni mediche per l'accertamento dell'invalidità civile, dell'handicap e delle condizioni di disabilità; apertura di un cantiere forestale per il ripristino della viabilità della strada Sorressamont/Rhêmes-Saint-Georges; prove di accertamento della lingua francese per gli alunni delle classi seconde della scuola primaria; promozione turistica della Regione in occasione della tappa valdostana del Giro d'Italia; verifica della sussistenza di negligenze degli uffici regionali sui controlli delle erogazioni al CRER); sei sono a firma del gruppo Mouv' (indicazioni della Regione alla Finaosta per l'avvio di un'indagine in merito alla condotta del Presidente della Cervino Spa; classificazione del Palazzo Cogne di Aosta come "edificio documento"; inserimento nel mondo lavorativo di persone con importanti disabilità; azioni di sensibilizzazione nei confronti dell'associazione Forte di Bard per un riordino della sua gestione complessiva; indicazioni date all'azienda USL per l'affidamento a personale specializzato della dirigenza del reparto di ginecologia e ostetricia; interventi a sostegno dell'attività gestionale della società Autoporto Valle d'Aosta Spa); otto sono del M5S (modalità di fornitura di presidi assorbenti negli ospedali, nelle strutture residenziali per anziani e per i pazienti a domicilio; mancato coinvolgimento del Dipartimento personale e organizzazione nella predisposizione del Piano di rafforzamento amministrativo relativo alla politica regionale di sviluppo e ai programmi a cofinanziamento europeo e statale interessanti la Valle d’Aosta nel periodo 2014/2020; riorganizzazione e rilancio dei Centri per l'impiego; difformità fra i costi tariffari preventivati e quelli definitivi per il recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti; modalità operative e organizzative per il rispetto del divieto di utilizzo dello smartphone durante le ore di lezione; adozione di misure per debellare la presenza di insetti all'interno della scuola dell'infanzia di Saint-Martin e della scuola primaria Giovanni Pezzoli ad Aosta; riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale; predisposizione delle prove regionali di conoscenza della lingua francese per gli alunni della scuola primaria); cinque sono del gruppo RC-AC (valutazioni e intendimenti in merito ai nuovi collegamenti aerei con l'aeroporto Corrado Gex e ai contenziosi tra la Regione e AVDA Spa; contrazione di posti di lavoro nella scuola valdostana a seguito del calo delle iscrizioni degli alunni al primo anno di ogni ordine e grado; revisione dell'autorizzazione allo smaltimento di rifiuti speciali inerti nella discarica di Pompiod, nel comune di Aymavilles; individuazione di strumenti per contenere il consumo di suolo; sostegno ai consorzi irrigui per la realizzazione di centraline idroelettriche); infine una è congiunta di Mouv' e Lega VdA (accordo di programma per il rinnovo del complesso funiviario "La Palud" nel comune di Courmayeur).

Infine, delle quattro risoluzioni rinviate dalla scorsa adunanza, la prima è stata depositata dai gruppi UV, AV, SA e Misto per invitare la Commissione consiliare competente ad affrontare un dibattito sul prezzo del latte prodotto nella regione con le categorie interessate; la seconda è di Lega VdA e Mouv' per impegnare il Governo regionale per un incontro con le categorie interessate nella competente Commissione consiliare per la tutela del settore lattiero-caseario e dell'allevamento; la terza è a firma dei gruppi Lega VdA, RC-AC, Mouv', M5S e ADU-VdA per impegnare il Governo regionale ad attivarsi per garantire ai pazienti minori affetti da diabete mellito la fornitura degli adeguati sistemi di monitoraggio per migliorarne la qualità della vita; la quarta è stata proposta dai gruppi RC-AC e M5S per impegnare la prima Commissione consiliare permanente ad avviare una fase istruttoria per la revisione dei meccanismi di elezione del Consiglio regionale.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 SC

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Comunicato n° 382 del 1° luglio 2019
Iscritto un punto all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

 

L’ordine del giorno dell'adunanza ordinaria del Consiglio regionale, convocato anche in sessione straordinaria da martedì 2 a giovedì 4 luglio 2019, è stato integrato da un'interrogazione a risposta immediata.

L'iniziativa, depositata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, è volta a conoscere la posizione della Regione in merito al Piano concordatario della Casinò de la Vallée.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 91 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 383 del 2 luglio 2019
Seduta straordinaria su CVA: approvata una risoluzione

 

L'Assemblea regionale, convocata in seduta straordinaria oggi, martedì 2 luglio 2019, sul tema della Compagnia Valdostana delle Acque, ha approvato una risoluzione proposta in Aula dai gruppi consiliari Alliance Valdôtaine, Union Valdôtaine, Stella Alpina e Rete Civica-Alliance Valdôtaine. Il testo ha ottenuto 24 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC, M5S, ADU-VdA) e 11 astensioni (Lega VdA, Mouv', GM).

Contestualmente, il Consiglio ha respinto, con 19 astensioni (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC) e 16 a favore (Lega VdA, M5S, Mouv', ADU-VdA, GM), una risoluzione, depositata dai Consiglieri del M5S, Lega VdA e Mouv'.

L'iniziativa approvata impegna la Giunta regionale a procedere speditamente, per quanto nelle sue competenze, alla definizione e concertazione nell'ambito della Commissione paritetica Stato-Regione, di una norma di attuazione dello Statuto che consenta alla Regione Valle d'Aosta di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico e preveda procedure particolari nella riassegnazione delle autorizzazioni delle grandi derivazioni per una società che sia interamente pubblica, organo strumentale della Regione stessa. Inoltre sollecita la Commissione consiliare competente a compiere, con gli strumenti che può attivare, un approfondimento sul funzionamento di CVA, sulla funzionalità della sua organizzazione e sulle criticità da affrontare.

La riunione straordinaria del Consiglio era stata decisa dalla Conferenza dei Capigruppo il 13 giugno scorso su richiesta dei gruppi Movimento 5 Stelle, Lega Vallée d'Aoste, Mouv', Rete Civica-Alliance Citoyenne, Ambiente Diritti Uguaglianza VdA e Misto.

Il dibattito

A inizio seduta, il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha illustrato il testo della risoluzione di M5S, Lega VdA e Mouv': «La nostra iniziativa intende proporre alla Commissione consiliare competente di condurre una valutazione delle attività della società CVA negli ultimi esercizi in merito alla coerenza con le finalità sociali e la mission aziendale con cui CVA è stata costituita, da trasmettere al Consiglio entro 60 giorni, al netto della pausa estiva, per le opportune valutazioni. Inoltre chiediamo al Governo regionale di non rinnovare l'affidamento degli incarichi apicali del Consiglio di amministrazione di CVA agli attuali amministratori, affidando alla Commissione consiliare competente un primo vaglio dei curricula vitae dei candidati al fine di identificare quei soggetti il cui profilo di competenze risponde al meglio alle esigenze di conduzione dell'azienda. Inoltre intendiamo impegnare la Giunta a sospendere gli effetti dell'esclusione di CVA dalla legge regionale n. 20 del 2016 (Disposizioni in materia di rafforzamento dei principi di trasparenza, contenimento dei costi e razionalizzazione della spesa nella gestione delle società partecipate dalla Regione) fino al mantenimento dell'intero capitale sociale nelle mani pubbliche.»

La Capogruppo di AV, Patrizia Morelli, ha presentato all'Aula la proposta di emendamento dei gruppi AV, UV, SA e RC-AC: «Ricordiamo due concetti sui quali il Consiglio si era già trovato d'accordo e si era espresso: il primo impegno ricalca la necessità di perseguire con convinzione e celermente la definizione di una norma di attuazione che consenta alla Regione di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo delle acque pubblico a scopo idroelettrico; il secondo chiede alla Commissione consiliare competente di compiere un approfondimento sul funzionamento di CVA, sulla funzionalità della sua organizzazione e sulle criticità da affrontare. Con questo emendamento, riteniamo si possa trovare una condivisione. Riguardo al nuovo testo presentato dal collega Mossa, abbiamo delle perplessità sia sul non rinnovare gli incarichi apicali del Consiglio di amministrazione, che competono a Finaosta, sia sul riportare la CVA sotto il cappello della legge regionale 20 del 2016.»

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha sottolineato: «Il documento della maggioranza è un emendamento sostituivo, non integrativo; non c'è volontà di condivisione. Inoltre, il testo rimanda alla Commissione impegni molto vaghi e per questo potranno essere facilmente disattesi a piacimento. Gli impegni previsti invece dal testo dell'opposizione prevedono espressamente specifiche competenze che il Consiglio affida alla Commissione, in modo da esercitare un suo controllo su quella che è una proprietà di tutti i valdostani. Se il tramite di Finaosta esclude il Consiglio dal pronunciarsi sul destino di una società come CVA, allora c'è qualcosa che non funziona. Stralciare dal controllo di quest'Aula la gestione di CVA è un atto votato da una maggioranza diversa dall'attuale. Resta ferma la nostra disponibilità a trovare una soluzione condivisa, ma ci stiamo accorgendo del fatto che questa non è la maggioranza del dialogo.»

Il Vicecapogruppo di AV, Alessandro Nogara, ha osservato che «il bilancio è redatto dall'Azienda, approvato dal Consiglio di amministrazione della stessa, sottoposto al controllo del Collegio sindacale e alla Società di revisione esterna e indipendente: il bilancio è stato quindi certificato. Se il M5S ha altre notizie, si rivolga in altre sedi, perché con le sue accuse e il suo comportamento non fa altro che screditare e indebolire la CVA. Fa specie poi apprendere che il M5S voglia entrare così pesantemente nella gestione delle società pubbliche, quando invece sostiene che la politica debba mettere giù le mani da CVA. Riguardo alla legge regionale n. 20 del 2016, ricordo che il professor Florenzano, audito in quarta Commissione su proposta dell'allora Presidente Luboz, aveva detto che era importante escludere la CVA da questa norma perché totalmente incompatibile con il libero mercato e la concorrenza.» Il Consigliere ha poi stigmatizzato «che tutti siano titolati a parlare del futuro di CVA tranne chi è stato chiamato ad amministrarla. Una società, voglio evidenziarlo, che ha ottenuto la medaglia d'oro della Corporate Social Responsibility riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa.»

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha replicato che «stiamo parlando dell'unica legge che disciplina i principi di trasparenza e contenimento della spesa delle società partecipate ed è quindi importante rispettarla anche per CVA. È irresponsabile dare completa autonomia al management aziendale, lasciando completamente al di fuori del controllo regionale la società. Il non rinnovo dei vertici è per noi opportuno per i persistenti comportamenti dell'Amministratore delegato e del Presidente di CVA nei confronti del processo di quotazione in borsa. Secondo noi è fondamentale ricostituire il team di comando per avere un'azienda davvero competitiva, anche nella malaugurata ipotesi della quotazione in borsa.»

La Consigliera di RC-AC, Chiara Minelli, ha evidenziato: «CVA è una creatura della Regione, della politica valdostana ed è pertanto necessario che il Consiglio si occupi di questa società, anche se purtroppo, in questo ultimo anno, ci si è concentrati unicamente sull'aspetto della quotazione in borsa. A nostro avviso, la quarta Commissione è il luogo adatto per procedere agli approfondimenti che sono assolutamente necessari, perché non tutti hanno gli elementi di conoscenza su questi aspetti. L'iniziativa del M5S mette sotto accusa il management di CVA. Noi abbiamo affermato che non sta all'Amministratore delegato decidere le scelte di politica energetica della Regione; ma occorre assolutamente una visione d'insieme ampia e approfondita e che si focalizzi su due questioni: come creare le condizioni perché CVA continui a essere una società interamente pubblica di primaria importanza e capirne il suo funzionamento, le sue criticità. L'emendamento che abbiamo firmato affronta questi due aspetti, tiene conto delle necessità globali, sottolineando l'assoluta importanza della norma di attuazione. La proposta di integrare i due testi con un semplice copia e incolla non sta in piedi e questa scelta di non accogliere l'emendamento sostitutivo, a mio avviso, è una occasione mancata di compattezza del Consiglio regionale su un tema fondamentale.»

Il Consigliere del Mouv' Elso Gerandin ha dichiarato: «Riprendere dall'inizio il dibattito su CVA è un'inutile perdita di tempo perché in quest'Aula ci sono delle posizioni molto chiare. Noi non abbiamo cambiato idea rispetto a quanto già espresso proprio qui, in particolare sulla questione di non rinnovare gli incarichi agli attuali vertici perché sono entrati a gamba tesa nella discussione sulla quotazione in borsa o meno della società così come siamo convinti che si debba ricondurre CVA sotto il cappello della legge 20. Ci sono altri gruppi invece, come Rete Civica, che hanno trasformato la propria posizione riguardo ai comportamenti dei vertici di CVA e che, soltanto a maggio, avevano stigmatizzato con un comunicato molto duro nei loro confronti. Non mi meraviglio più di nulla, però noi dobbiamo dare un segnale al CdA della Compagnia, perché qualcuno ha detto delle cose inopportune in un momento inopportuno.»

Il Capogruppo di ADU-VdA, Daria Pulz, ha parlato della nomina dei vertici aziendali: «Per evitare il reiterare di imbarazzanti situazioni occorre cambiare rotta con grande urgenza, serve la volontà politica di abbandonare i vecchi criteri da manuale Cencelli. Il prossimo Consiglio di Amministrazione deve avere chiaro di gestire un bene comune fondamentale, l'acqua; deve accettare che è alla comunità che si deve rendere conto delle scelte compiute. Sarebbe anche auspicabile che nel CdA siedano rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Ci chiediamo ancora il motivo per cui non siano stati emessi bond quotati per sottrarsi alla legge Madia. Per ADU-VdA, non si deve riavviare il percorso di quotazione in borsa e nulla si deve vendere a società in cerca di espansione nel Nord Ovest. Ribadiamo che qualunque decisione sul futuro di CVA deve essere sottoposta a referendum consultivo popolare e ci dichiariamo favorevoli alla risoluzione dell'opposizione, ma anche all'emendamento sostitutivo della nuova maggioranza perché siamo a favore alla norma di attuazione e a procedere agli approfondimenti del caso in quarta Commissione.»

Per il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, «così come definito dal Codice civile, la gestione dell'azienda spetta al Consiglio di amministrazione, che secondo determinate modalità deve predisporre la bozza di bilancio da sottoporre all'assemblea per la sua approvazione. Il bilancio è quello consuntivo dell'anno precedente: quando questo è validato e certificato, non esiste nessuna discrezionalità da parte dell'azionista nella votazione. Per quanto riguarda l'applicazione della legge 20, tutti i soggetti auditi nella Commissione speciale CVA hanno detto che bisognava sottrarre la società dai lacci di questa norma, perché altrimenti non veniva garantita una gestione efficace e redditizia tale da garantire adeguate risorse per la Valle d'Aosta. Stupisce quindi la richiesta della risoluzione dei gruppi di minoranza. Con la nostra proposta di risoluzione abbiamo cercato di introdurre un momento di approfondimento nella Commissione consiliare competente, perché è importante contribuire con i nostri desiderata agli obiettivi di questa società pubblica. Vi sono grosse critiche al CdA, ma tutti ce la vogliono comprare: secondo voi perché funziona male e rende poco? Non credo. E noi tutti, in quest'Aula, dobbiamo ribadire l'importanza che CVA resti sotto il controllo del pubblico: io auspico che tutti si assumano questo impegno. CVA è una società che ha alimentato e alimenta il bilancio della Regione e anche se sono stati commessi degli errori, sono sempre stati in buona fede e tutto il personale ha lavorato sempre per il meglio di questa società che fa gola a tutto il mondo. La nostra priorità è questa: mantenere il Gruppo sotto il controllo pubblico nel sistema delle regole a disposizione, dare un futuro che sia il migliore possibile in primis attraverso una norma di attuazione al fine di superare le nuove sfide che tutti i valdostani si aspettano.»

Il Consigliere della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha affermato di aver assistito «ad una grande pagina di politica, con la presentazione da parte della neonata maggioranza di un emendamento sostitutivo che in sostanza parla di altro: una sorta di disinnesco, piuttosto che un obiettivo. Non voglio tornare sulla querelle delle vendite/quotazioni o altre strade ma ribadisco la necessità di disporre di numeri per comprendere tutti i possibili scenari di evoluzione e pericolo per poter valutare la strada da intraprendere con tutti gli elementi utili.»

L'Assessore alle finanze Renzo Testolin ha replicato che «trasparenza ed efficacia sono concetti cari a tutti così come lo sono il miglioramento delle potenzialità della società. Per noi il percorso è chiaro ed è quello di rendere più sicuro da parte della Regione l'affidamento diretto a CVA della gestione delle acque, contribuendo inoltre ad alleggerire gli oneri amministrativi della società, creando i presupposti per incidere positivamente sulle iniziative per la decarbonizzazione della Valle d'Aosta e per garantire risorse importanti per la nostra Regione. Sul percorso che si sta cercando di fare, è importante sottolineare che riprende una linea di condotta già approvata da questo Consiglio a suo tempo, primo fra tutti la definizione di una norma di attuazione che renda concedibili direttamente le concessioni dopo il 2029. Se questo percorso portasse i suoi frutti sarebbe fondamentale. Rimangono aperte le necessità di individuare i limiti che impediscono la piena redditività della società, prime tra tutte le limitazioni operative imposte dalla legge Madia. Rimarco che i numeri di CVA sono in crescita e si riallineano ai dati del 20124/2015 con risorse importanti che la Regione potrà nuovamente mettere a disposizione del territorio, assicurando servizi e infrastrutture e dando indirettamente un sostegno alla nostra economia.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha aggiunto: «Questo non è un disinnesco, perché il Governo in merito ha una posizione precisa: l'azione della Paritetica non esclude né posticipa certe scelte e la Commissione porterà il proprio lavoro sui tavoli ministeriali a breve. Per addivenire a risultati, non dovremo aspettare troppo tempo; intanto, metteremo in moto approfondimenti per cercare alternative, fermo restando il principio secondo cui CVA è una società valdostana. Ci asteniamo sul testo dell'opposizione, esprimendo invece il voto favorevole a quello della maggioranza, ribadendo che il percorso che abbiamo delineato è molto attento e di stimolo, piuttosto che di attesa.»  

SC-MM

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Comunicato n° 384 del 2 luglio 2019
Comunicazioni del Presidente della Regione sulla situazione politica

Dopo aver concluso la seduta straordinaria dedicata alla Compagnia Valdostana delle Acque, i lavori del Consiglio Valle sono proseguiti con la riunione ordinaria convocata da oggi, martedì 2, a giovedì 4 luglio 2019 per esaminare un ordine del giorno composto di 90 oggetti.

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, nelle sue comunicazioni, ha parlato della nuova realtà che si è delineata «attraverso un accordo amministrativo-programmatico, siglato nei giorni scorsi dai Consiglieri regionali che sostengono il Governo e poi validato dai rispettivi movimenti politici. Si tratta di un accordo volto a sostenere le attività di questo Consiglio per approvare le riforme necessarie e urgenti, così come le riforme ormai in dirittura d'arrivo. Un accordo che va nella direzione di garantire quella stabilità di cui la macchina amministrativa ha necessità e che i cittadini ci richiedono, perché ne sentono la mancanza e non vogliono un vuoto amministrativo

«Per chi è legato alle vecchie forme di governo che distinguono nettamente maggioranza e opposizione - ha proseguito Antonio Fosson -, questa nuova realtà programmatica e amministrativa che si pone in modo forse anomalo ha finalità determinate, con verifiche mirate periodiche. È una situazione che non siamo abituati a conoscere ma è già validamente sperimentata in altre regioni. Altre alternative eventualmente perseguibili, anche il ritorno alle urne, non rappresentano stabilità e governabilità futura. Al centro di questo percorso abbiamo fatto emergere il senso di responsabilità, con attenzione alle tematiche già presenti nel programma di governo di dicembre 2018. In questi mesi di Governo, seppur in situazioni precarie e emergenziali, abbiamo ottenuto risultati positivi

«Viene rinsaldata oggi la compattezza dei 17, che denotano sinergia, capacità di confronto e volontà di lavoro notevole. Abbiamo preso atto di poter proseguire l'azione di governo con un'altra forza presente in questo Consiglio, impegnandoci reciprocamente ad una collaborazione mirata per consegnare alla Valle d'Aosta provvedimenti strutturali che sono di assoluto interesse per la comunità: con RC-AC abbiamo scritto nuove e condivise priorità. Un grazie a chi con noi intende costruire e condividere un percorso che, seppur difficile, oggi prende avvio

Il Presidente della Regione ha quindi dettagliato le tematiche previste da questa collaborazione, «in primis l'impegno all'approvazione di provvedimenti necessari ed opportuni su temi di grande rilevanza: riforma istituzionale, norma di attuazione per l'utilizzo delle acque, piano regionale per l'emergenza climatica, pacchetto lavoro, sanità e diritto alla salute, pacchetto ferrovia e mobilità. Ci siamo prefissati il confronto previo, prima di assumere atti rilevanti, su dossier problematici e sensibili (ad esempio, Casinò, CVA, Piano di tutela delle acque, impianti idroelettrici, collegamenti funiviari intervallivi, riforma del turismo; confronto inoltre su tutti i punti necessari per la buona conduzione dell'attività amministrativa)

«Poiché la sottoscrizione dei reciproci impegni non costituisce formazione di una nuova organica maggioranza, saranno individuati appositi momenti di confronto, tavoli comuni di lavoro e riunioni di coordinamento pre-consiliari. I gruppi consiliari continueranno a svolgere attivamente il proprio ruolo avvalendosi degli strumenti previsti

«Per ognuno degli obiettivi, Rete Civica individuerà un proprio referente, anche esterno al Consiglio, che collaborerà gratuitamente con gli assessori competenti o loro delegati. A partire dal mese di settembre, saranno periodicamente organizzati momenti di confronto. Gli impegni reciproci si esauriscono alla conclusione dell'approvazione di questi provvedimenti e comunque entro il mese di luglio 2020, quando sarà presentato alla comunità il Rapporto sul lavoro svolto

Il Presidente della Regione ha concluso: «Dialogo, impegno e verifica dei risultati sono le parole chiave su cui basiamo questa ulteriore scommessa, già partita a dicembre 2018. Si tratta di un'azione di grande responsabilità, non ci sono da spartire posizioni di interesse, ma tanti problemi da risolvere. È una realtà che necessita di una grande maturità politica e di capacità di rinunciare a posizioni ideologiche preconcette per confrontarsi. Saranno i risultati a definire la validità di questo progetto

SC-MM

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Comunicato n° 385 del 2 luglio 2019
Il dibattito politico sulle comunicazioni del Presidente della Regione

Nel corso della seduta consiliare del 2 luglio 2019, le comunicazioni del Presidente della Regione, Antonio Fosson, relative alla situazione politica, hanno innescato un dibattito.

La Consigliera della Lega Vallée d'Aoste Nicoletta Spelgatti ha invitato «a smetterla di prendere in giro tutti i valdostani con queste alchimie da Palazzo. Ma continuate pure tranquillamente così, perché state ottenendo un risultato eccezionale: non solo state distruggendo voi stessi come Consiglieri, ma soprattutto state annientando i vostri Movimenti. State devastando tutto. Spiace per la Valle d'Aosta, visto che i valdostani non si meritano questo. Non capiamo quale sia il problema ad andare a nuove elezioni, visto che, come da lei dichiarato, siete tutti molto compatti: evidentemente avete paura. Rete Civica addirittura si vergona di entrare in maggioranza anche se mette i tutor al Governo: come facciate a accettare di subire un'umiliazione del genere non si capisce

Per il Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, «l'accordo presentato oggi nasce dal più classico inciucio da Palazzo e lo evidenziano gli stessi Segretari dei movimenti dei quali la nuova maggioranza fa parte. Perché Rete Civica si vergogna così tanto ad appoggiare questa maggioranza? Perché in questo primo anno di Legislatura non ha fatto altro che sostenere la tesi per cui non si sarebbe mai unita al sistema clientelare di matrice unionista. Oggi Rete Civica si rimangia tutto quello che ha dichiarato. La formula è quella di non entrare in maggioranza, ma di verificare di volta in volta se le iniziative siano degne di essere votate oppure no. Oggi abbiamo una maggioranza che non è tale, che è commissariata da tutor nominati da Rete Civica. Questo è il segno che voi avete una paura folle di tornare al voto e di affrontare i valdostani. Io, invece, vi invito a chiudere questa parentesi imbarazzante

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha definito la situazione «un nuovo triste capitolo di questa Legislatura. Questo appoggio esterno da parte di RC-AC, che cade in una sorta di limbo che non è né maggioranza né minoranza, nei confronti di un Governo secondo noi delegittimato fin dalla nascita è un prezzo troppo alto da pagare. Mi stupisce l'ingenuità dei colleghi di Rete Civica di pensare di realizzare in due quei punti che non siamo riusciti a concretizzare quando eravamo 17 in minoranza. Non avete neppure iniziato e state già pagando il primo pegno di questa vostra scelta ritrattando la vostra posizione su CVA. Ci chiediamo se presto riterrete anche voi la quotazione in borsa la soluzione di tutti i mali

La Consigliera Daria Pulz (ADU-VdA) ha espresso «imbarazzo per i metodi con cui si è giunti a questa operazione politica: i Consiglieri di RC-AC hanno fatto accordi senza mai esplicitare ai colleghi di opposizione i contenuti. Oggi in quest'Aula va fatta chiarezza sull'appartenenza o meno alla maggioranza: che cosa significa far parte solo tecnicamente e non politicamente. Ci opporremo alla riforma elettorale perché il problema della governabilità non si risolve a livello legislativo: la via di uscita è un vero ricambio della classe politica, con una selezione coraggiosa già al momento della composizione delle liste, che devono essere composte da persone per cui la priorità è il bene della collettività. L'argomentazione della governabilità nasconde di fatto la paura delle elezioni. Bisogna ricostruire una società umana e solidale, una politica che deve essere spazio comune di confronto democratico. In merito all'accordo salvagente, continuiamo a condividere e sostenere i punti che facevano parte del programma comune di Impegno Civico. Ma oggi ci chiedete un atto di fede, perché questo è un programma velleitario, fatto di mere dichiarazioni di intenti che sacrificano temi qualificanti sbandierati come essenziali in campagna elettorale, con tanto di ridicolo cronoprogramma

Per il Consigliere Stefano Aggravi, «più che un percorso, questa è una via crucis politica. Il Governo Fosson secondo si trova a dare attuazione al disegno politico del guru green e giacobino che ha ispirato l'accordo. È sicuramente una grande giornata politica per due motivi: il primo è la genialità politica di aver detto tra le righe che si tratta di un supporto tecnico ma non politico; la seconda sono i navigator, i tutor che sanno tanto di commissari politici, come quelli che venivano inviati all'interno delle aziende o dei gangli dell'amministrazione sovietica. Il cronoprogramma definisce delle tappe precise, dei cancelli di valutazione, ma vi invito a ordinare l'elenco nel tempo perché non vorrei che con la mancanza dei navigator sino a settembre, potreste già perdervi nella realizzazione del programma

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha esplicitato i motivi per cui «non è stato possibile giungere ad un accordo con la maggioranza, a partire dal fatto che continuiamo a richiedere la riduzione delle indennità dei Consiglieri, cosa che noi facciamo fin dal nostro insediamento, sia con l'indennità da Consigliere che con quella di funzione. Altro punto nodale è la questione della legalità: non vogliamo condannati in Giunta. Ma il punto insormontabile ha riguardato l'attribuzione delle poltrone, ovvero l'unico aspetto che interessa questa maggioranza. In effetti, l'accordo migliore per la Giunta Fosson è stato ratificare tout court il programma stilato da Rete Civica, perché l'importante era continuare ad avere la garanzia della poltrona. Temiamo che la strada di questa nuova maggioranza non sarà particolarmente lunga né proficua, soprattutto non porterà del bene ai valdostani

La Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, ha ricordato che «venti giorni fa abbiamo preso atto dell'abbandono del Consigliere Restano della maggioranza. Il Governo Fosson si è trovato a poter contare su 17 Consiglieri, sicuramente coesi e compatti, ma senza la maggioranza necessaria. Sull'altro fronte, quello dell'opposizione, vi era invece una frammentazione di gruppi. Questa condizione di "maggioranza relativa" ha legittimato l'agire del Presidente Fosson che ha aperto delle consultazioni per verificare le possibili condivisioni programmatiche con altri gruppi. È questa la modalità con cui si opera in un sistema proporzionale come il nostro, dove nessuno ha vinto ma gruppi affini devono trovare una maggioranza. Per farlo, bisogna esercitare il ruolo di rappresentanza democratica che gli elettori ci hanno affidato per evitare che l'azione amministrativa si interrompa e porti alla paralisi dossier importanti. Bisogna avere la volontà di trovare convergenze su temi, di assumersi delle responsabilità mettendoci la faccia, ben sapendo che questo può causare malcontento. Un rischio che il M5S non ha voluto correre, facendosi scudo dei suoi prerequisiti interni: questo mi rincresce, ma ognuno fa le proprie scelte. L'approccio di Rete Civica è stato, invece, nel merito delle questioni. Di fronte alla presa di coscienza di una crisi di governo, ci siamo chiesti se andare a elezioni subito fosse la soluzione migliore. Abbiamo ritenuto di no, perché la riforma elettorale non si è completata e rischieremmo di ritrovarci di fronte alla stessa situazione di oggi. Con Rete Civica abbiamo trovato dei punti comuni sottoscrivendo un accordo molto chiaro, concreto e con un cronoprogramma preciso. Non sono dichiarazioni di principio ma sono obiettivi puntuali. Si sono fatte polemiche sul mancato coinvolgimento dei movimenti: ogni movimento ha i suoi riti e le sue dinamiche, ma sicuramente là dove gli eletti coincidono con il partito è tutto più semplice, i problemi di comunicazione non esistono. La politica è un work in progress e il risultato è la ratifica unanime dell'accordo di tutti i movimenti di appartenenza. Il documento firmato oggi parla chiaro ed è la risposta ad una situazione contingente, che vedrà lavorare con pari dignità tutti i gruppi senza disconoscere il proprio percorso. Noi, come Alliance Valdôtaine, faremo la nostra parte

Il Consigliere Paolo Sammaritani (Lega Vda) ha osservato: «In questa situazione anomala, complimenti a Rete Civica che ha saputo prendere la palla al balzo. Da giurista, posso parlare della fattispecie dell'approfittarsi di uno stato di bisogno. I cittadini hanno capito la manovra del voler rimanere al Governo, nonostante tutto. Vogliamo sapere come vi comporterete se non riuscirete ad ottenere anche uno solo degli obiettivi che vi siete prefissati

Per il Consigliere Elso Gerandin (Mouv'), «per la prima volta è mancato il confronto politico, perché è nata una maggioranza di Palazzo, celata dietro ad un titolo accattivante, che parla di reciproci impegni. Tra lo sdegno dei valdostani e la presa di distanza dei rispettivi movimenti, si è giunti a questa maggioranza. La  peggior politica è quella che si erge a tutela del pensiero e del bene assoluto dei valdostani. E così si toglie proprio ai valdostani il diritto di tornare alle urne. L'abbassamento della soglia del numero di firme per presentare le liste non potrà che aggravare la situazione di ingovernabilità. Mi chiedo se il bene dei valdostani sia davvero la base del vostro accordo, visto che dovete ancora confrontarvi su dossier basilari quali il Casinò o la CVA. Sono preoccupato anche per l'introduzione degli accompagnatori di sostegno della Giunta, calati dall'alto da Rete Civica. Vorrei far presente che, al di là delle scelte del proprio partito, ognuno di noi ha una faccia con cui si presenta all'elettorato: mi chiedo come sia stato possibile

Il Consigliere Claudio Restano (GM) ha ricordato il suo abbandono della maggioranza evidenziando che «è venuto a mancare quel confronto e quel dialogo che erano alla base del Governo Fosson. È venuto a mancare il metodo, come all'interno di Pour Notre Vallée. Qui si vede l'impronta del Presidente di decidere senza confrontarsi e così ci si è comportati in questa crisi con i movimenti che, in alcuni casi, hanno preso atto dei "pour parler". Quella che ci viene presentata oggi è un'intesa legittima, definita inusuale, anomala, con un importante profilo politico; un'intesa legittima tra gruppi, ma non è frutto di un confronto trasparente. È un accordo anomalo anche se è chiara la svolta politica di questa maggioranza con l'entrata di Rete Civica. Si tratta di una svolta politica importante ma ci viene difficile comprendere come riusciranno a convivere le diverse sensibilità che fanno capo a Rete Civica con quelle del Presidente. Il Governo deve essere giudicato sui fatti e sul suo operato e anche il programma risente dell'entrata di Rete Civica, è di fatto la sua vittoria. Quando parleremo di collegamenti intervallivi, cosa farà la maggioranza? Ci sono molti punti che non sono declinati, ci sono impegni generici, non si parla di agricoltura, non si parla di nomine nelle società partecipate. Auguro comunque un buon lavoro alla nuova maggioranza e mi auguro che riescano a raggiungere i risultati prefissati, perché farebbero solo il bene della Valle d'Aosta

La Consigliera di PNV-AC-FV, Emily Rini, ha evidenziato: «Per il Front Valdôtain, la priorità è garantire la stabilità e la governabilità. In questo senso, le risposte arrivano solo dalla programmazione, che a sua volta deriva dalla lungimiranza della politica. Per questo, è fondamentale assumerci le responsabilità e cambiare le regole del gioco e mi sono stupita, mi sono dispiaciuta, di non vedere 35 firme in calce alla proposta di riforma elettorale. L'elezione diretta del Presidente della Regione non è la panacea di tutti i mali, ma ad oggi è l'unica strada da percorrere per la stabilità. In questo modo, ciò che è accaduto in questi ultimi anni non potrà più ripetersi: a casa il Presidente, a casa tutti; nessuno sarà in balia del diciottesimo di turno. Non abbiamo paura di tornare al voto, ma cosa cambierebbe? Nulla. E allora dimostriamo serietà e proviamo a dare risposte, creando innanzitutto una sorta di costituente per poter poi disporre di un sistema più efficiente. Questo è un accordo di natura amministrativa e assolutamente non politica. Per noi la priorità è l’elezione diretta del Presidente; il resto lo valuteremo di volta in volta. Rinnovo la fiducia al Presidente Fosson, alla luce della serietà dimostrata in questo delicatissimo momento

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha osservato che «a seguito delle elezioni regionali del 2018 nessuno è stato legittimato a governare più di un altro e gli accordi devono quindi essere trovati in quest'Aula. In questo frangente, i Consiglieri Minelli e Bertin hanno dimostrato grande senso di responsabilità perché hanno cercato di trovare delle sintesi sui contenuti. Per il bene comune bisogna ogni tanto rinunciare a qualcosa e avere la capacità di confrontarsi. Con questo accordo sono stati definiti con coraggio dei punti e dei tempi, superando le solite chiacchiere. Ci siamo presi un impegno e ci mettiamo in gioco, perché riteniamo che vi siano delle situazioni da risolvere. Amministrare significa assumersi delle responsabilità nell'interesse della comunità, bisogna avere la capacità di confrontarsi e di trovare le mediazioni che la politica richiede per un obiettivo più alto di sviluppo e di benessere per la comunità

Il Consigliere Roberto Luboz (Lega VdA) ha dichiarato: «In queste torride giornate che hanno seguito l'abbandono della maggioranza da parte del collega Restano, direi "Benvenuti al Festival dell'ipocrisia". Dopo la maggioranza che avevo definito dei "revenants", ora un altro revenant, seppur nell'ombra, fa sentire la propria presenza. La nuit valdôtaine continua con nuovi-vecchi protagonisti. È di ciò che avevamo bisogno? Mi sono sentito deluso da questa pirouette degna dei più abili funamboli. La nostra Autonomia è profondamente minata dall'interno, con i ripetuti cambi di maggioranza, un sostanziale immobilismo amministrativo, i Consiglieri condannati o indagati. Auguro un buon lavoro ai colleghi Minelli e Bertin, ma ho difficoltà a credere che loro per primi credano a loro stessi

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Luca Bianchi, ha osservato che «la presenza di dieci gruppi consiliari non aiuta a trovare delle maggioranze solide per governare nell'interesse dei valdostani. Il Governo a trazione leghista ha amministrato per qualche mese con 10 Consiglieri, ma nessuno è accorso per gettare un'ancora a quel Governo. Oggi, con la crisi del Governo Fosson ci siamo seduti attorno ad un tavolo e abbiamo voluto confrontarci su di un programma scrivendo un accordo politico dei gruppi consiliari. La questione più importante sembra essere quella di sapere se c'è stata discussione su questo programma: confermo che c'è stata, perché noi al nostro interno discutiamo e troviamo delle sintesi. Saranno i valdostani a dire se abbiamo dato delle risposte o no

Il Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, ha posto una mozione d'ordine sulla composizione delle Commissioni consiliari, visto «che il gruppo Rete Civica ha detto di non far parte della maggioranza

La Presidente del Consiglio Valle ha risposto che «i Consiglieri Bertin e Minelli hanno chiarito la questione con una lettera precisando che, per permettere l'operatività e il buon funzionamento del Consiglio, ai fini dei calcoli regolamentari sono da considerarsi parte della maggioranza

L'Assessore Chantal Certan (AV) ha sostenuto: «I valdostani vogliono vedere lavorare seriamente chi hanno eletto più di un anno fa. In quest'Aula bisognerebbe smettere di accusarsi reciprocamente e mettere in primo piano i temi importanti per la comunità. In questo periodo durissimo, abbiamo dimostrato quella serietà che ci è richiesta, eppure siamo stati accusati di ogni cosa, ma con umiltà siamo sicuri che potremo lavorare seriamente. Ognuno ha portato avanti le proprie idee sui temi: per arrivare in vetta e portare risultati ci sono vari sentieri.  Ringrazio i colleghi di Rete Civica, che peraltro conosco molto bene, per la serietà che hanno mostrato. Il dibattito deve essere politico e, ancora una volta, questo pomeriggio in quest'aula avrebbe potuto essere affrontato in maniera migliore. Avessimo parlato di incarichi, nomine o posti saremmo stati accusati di giri di poltrone: abbiamo portato e condiviso temi, e questi vengono strumentalizzati. Il tempo è signore e c'è ancora tempo per lavorare per il bene della Valle d'Aosta e per farlo in maniera coesa

Per la Consigliera di RC-AC Chiara Minelli, «in Valle d'Aosta viviamo una situazione di crisi che non è solo nostra ma è di sistema. Anche quest'anno abbiamo già bruciato due maggioranze: ignorare questo problema con un ritorno anticipato alle urne sarebbe una rinuncia ad affrontarlo. Questo è il motivo per cui noi abbiamo fatto una proposta alla maggioranza uscente e ad altre forze di minoranza che potesse consentire di fare un passo avanti alla nostra Regione. Noi non vogliamo entrare organicamente in una maggioranza, non abbiamo bisogno di posti né di piazzare qualcuno nelle partecipate. Siamo coscienti che la nostra è una proposta inusuale, ma è fatta in un momento emergenziale. Questo è incomprensibile per chi pensa alla politica unicamente come spartizione di posti di potere. Non è il nostro caso. Il nostro unico scopo è quello di fare cambiamenti strutturali importanti. Per noi è una sfida impegnativa ma che può avere successo. È una collaborazione che dovrà portare a obiettivi concreti in un anno. Tutti i punti sono stati meditati e alcuni sono frutto di un lavoro già avviato, ma noi speriamo che vi sia la collaborazione di tutti. Nessuno potrà sottrarsi alla collaborazione perché realizzare la riforma elettorale e la norma di attuazione sull'idroelettrico e altri provvedimenti importanti sarebbe un importante traguardo per tutti. Lo scollamento tra i partiti e i gruppi consiliari è un problema vero, ma la nostra proposta di riforma strutturale cambierebbe modo di fare politica. C'è assoluta consapevolezza di un percorso impegnativo perché è vero che abbiamo anche visioni diverse, ma questo percorso non è quello di una maggioranza organica che vuole governare per un'intera Legislatura, è una collaborazione mirata i cui impegni si esauriranno entro luglio 2020

Il Consigliere Alberto Bertin (RC-AC) ha aggiunto: «Il fatto che si siano succedute nove maggioranze in pochi anni è grave, con conseguenze negative sul piano amministrativo e sulle risposte ai cittadini. Occorreva dunque far qualcosa in questa situazione emergenziale e si sono cercate soluzioni innovative e inusuali. La riforma istituzionale ed elettorale e lo stop alla quotazione in borsa CVA sono fatti significativi e vanno nella direzione di quanto fatto in questi anni, anche in condivisione con altri Consiglieri. Concludere la riforma elettorale con la quale sia garantita la segretezza del voto e la preferenza unica, che rappresenta anche un contrasto alle infiltrazioni mafiose, con l'elezione diretta del Governo regionale è un impegno che personalmente avevo assunto con un programma elettorale già dieci anni fa e del quale sono sempre stato convinto della necessità

L'Assessore Luigi Bertschy (AV) ha osservato che «la comunità chiede risposte e non solo il ritorno alle urne. Non c'è da preoccuparsi: le elezioni andranno organizzate non per costruire il proprio consenso del momento, ma per creare un sistema più definitivo che consenta di stare nelle Istituzioni per governare e non per farsi del male. Il nostro è un impegno preciso e posso assicurare che il cronoprogramma sulla ferrovia lo rispetteremo, perché il lavoro è già avviato. Abbiamo dato un tempo a questo progetto e questo è indice di serietà. Nei prossimi mesi, potrete vedere se siamo capaci di andare oltre al dire; dal canto nostro lavoreremo con puntualità per lavorare e realizzare i punti che abbiamo declinato

L'Assesseur Renzo Testolin (UV) a affirmé: «Des Valdôtains ont donné aux élus de l'UV de la confiance et nous avons toujours travaillé afin de donner des réponses à notre communauté. Le parcours aujourd'hui est difficile. La soluzione trovata ci vede convinti fermamente dei contenuti del programma del Governo Fosson che cerchiamo di portare avanti in sinergia. Oggi qualcuno a questo programma ha aggiunto dei punti rilevanti per portare stabilità. Bisogna continuare a lavorare trasversalmente a tutte le esigenze. Siamo orgogliosi di rappresentare chi ci ha votato, cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile. Non è vero che tutti hanno la frenesia di andare alle urne; anzi, ci sono cittadini che approvano il proseguimento di questa Legislatura. Le risposte che riusciremo a dare non saranno frutto di compromesso, ma di un confronto serio.»

Per l'Assessore Albert Chatrian (AV), «questo non è il festival dell'ipocrisia, è un progetto serio e i fatti lo dimostrano. Con questo accordo ci dedicheremo a modificare le regole del gioco, ad approvare atti innovativi che guardino alle future generazioni. In quest'Aula, c'è chi cerca di alzare i toni sulle elezioni e chi invece è più tranquillo perché altri si sono assunti la responsabilità di non andare a votare. Nelle prossime settimane, dovremo approvare il DEFR, la variazione di bilancio 2019 e la finanziaria 2020. Per la prima volta, la comunità è stata messa a conoscenza delle iniziative che devono essere messe in campo: si tratta di azioni sfidanti e sono grato ai Consiglieri Bertin e Minelli che si sono assunti questa responsabilità. Nella pubblica amministrazione, sono i fatti, le regole e le leggi a parlare: io mi auguro che nei prossimi mesi faremo la differenza

I lavori sono sospesi e riprendono domani mattina, mercoledì 3 luglio 2019, a partire dalle ore 9.00.

 
 
SC-MM

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Comunicato n° 386 del 3 luglio 2019
Approvate due mozioni

A inizio della seduta del 3 luglio 2019, il Consiglio ha approvato, con 19 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC) e 16 contrari (Lega VdA, M5S, Mouv', ADU-VdA, GM), un'inversione all'ordine del giorno: subito dopo le mozioni, saranno trattati i punti dal 78 all'85 (disegni di legge su Casinò de la Vallée e rendiconto 2018 della Regione, nomina rappresentanti in seno al Consiglio politiche del lavoro, provvedimenti amministrativi di variazione al bilancio di previsione 2019/2020).

Si è quindi passati a trattare tre mozioni, approvandone due all'unanimità.

La prima mozione, approvata all'unanimità, è stata presentata dal gruppo RC-AC, che ha affrontato la riorganizzazione degli orari dei servizi ferroviari. La mozione impegna infatti l'Assessore ad agire affinché la riorganizzazione degli orari dei servizi ferroviari prevista dal Piano regionale dei trasporti coniughi la sistematicità e la regolarità con la rapidità dei collegamenti, garantendo una riduzione dei tempi rispetto agli attuali orari; inoltre, chiede di prevedere nel Piano tutti gli interventi infrastrutturali necessari al raggiungimento di questo obiettivo.

Come ha spiegato nell'illustrazione la Consigliera Chiara Minelli, «la bozza di Piano regionale dei trasporti prevede una riorganizzazione degli orari ferroviari che porterebbe non ad una velocizzazione ma ad un ulteriore allungamento degli attuali tempi di percorrenza. In effetti, il cadenzamento dell'orario è utile, ma non deve andare a scapito della velocità dei collegamenti. Gli obiettivi di rapidità individuati nel Programma strategico per la ferrovia (50 minuti da Aosta ad Ivrea e 1 ora e mezzo da Aosta a Torino Porta Susa) vanno perseguiti e integrati anche con il Piano regionale dei trasporti.»

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha sottolineato: «L'obiettivo è la puntualità e intendiamo lavorare su questo, nonostante le varie difficoltà. Sarebbe interessante definire il tempo di viaggio non solo da stazione a stazione, ma dal luogo di partenza (anche da una valle laterale) al punto di arrivo. Dobbiamo rendere il servizio dei trasporti appetibile e rispettoso delle esigenze dell'utenza: in questo senso, occorre rendere più efficiente l'integrazione tra ferrovia e pullman, rendendoli servizi complementari. Anche alla luce dei sopralluoghi condotti di recente, l'aspetto cui tendiamo è definire un programma di servizi che renda percorribile almeno in un'ora e 40 minuti la tratta Aosta-Torino. In quest'ottica, continueremo a sollecitare la Regione Piemonte affinché venga eliminata buona parte dei loro numerosi passaggi a livello

Impegnare l'Amministrazione a proseguire e intensificare l'uso della lingua francoprovenzale/arpitana su tutto il territorio regionale e la lingua walser nei comuni della Valle del Lys sensibilizzando la comunità, le istituzioni e il tessuto sociale ad utilizzare maggiormente le lingue storiche della Valle d'Aosta. È il testo della seconda mozione approvata all'unanimità dal Consiglio così come emendata dall'Assessore ai beni culturali e presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste.

Le Conseiller Roberto Luboz (Lega VdA), en illustrant le texte de la motion, a parlé «d'un appauvrissement culturel surtout vis-à-vis du francoprovençal et des langues walser mais aussi à l'égard du français. Personne ne peut jouir de l'italianisation de notre terre: notre francophonie est l'héritage de l'histoire et il est urgent de faire une réflexion sérieuse sur ce sujet. C'est pourquoi nous proposons au Gouvernement régional de se faire promoteur de l'utilisation de nos langues maternelles dans les événements typiquement valdôtains, tels que la Bataille des Reines, la Foire de Saint-Ours ou les Floralies Vocales.»

L'Assesseur aux biens culturels, Laurent Viérin, a partagé le principe selon lequel «pour défendre une langue il faut la parler et qu'il faut être attentif sur la question linguistique non pas avec une vision passéiste mais d'une façon moderne. Il faut prendre acte de la situation actuelle sans oublier que la Vallée d'Aoste a travaillé dans les décennies pour maintenir l'identité patoisante, à partir des années 70 avec l'action des centres culturels qui ont sauvegardé le francoprovençal, et la Vallée d'Aoste est l'unique région au monde où il existe encore.» L'Assesseur a proposé un amendement à la motion, «car il est important de solliciter toutes les Institutions valdôtaines (Gouvernement, Conseil régional, Communes, associations culturelles…) à l'utilisation de nos langues et à intensifier les mesures à ce propos. Je crois que si nous faisons front commun nous serons plus forts, car ce thème n'a pas d'étiquette ni de partis, il appartient à toute la communauté valdôtaine.»

È stata poi respinta, con 14 voti a favore, 3 contrari e 17 astensioni, espressi con votazione segreta, la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle concernente la composizione del Consiglio di amministrazione della società italiana di gestione del Traforo del Gran San Bernardo, la SITRASB. Il testo intendeva impegnare la Giunta regionale ad annullare la nomina di due Consiglieri, in quanto recenti candidati in liste dei movimenti che compongono la maggioranza regionale.

Come ha specificato nell'illustrazione il Vicecapogruppo del M5S Luigi Vesan, «l'iniziativa è tesa alla loro sostituzione in modo trasparente e meritocratico, al fine di garantire ad una delle società partecipate regionali, fondamentale per le relazioni con l'intera comunità alpina, lo sviluppo che merita. È una brutta politica, indipendentemente dall'appartenenza partitica, nonché brutta abitudine, affidare incarichi a degli "Yes man". Ci auguriamo che finalmente quest'Aula lanci un segnale, per cui, d'ora in poi, si proceda a nominare ad una posizione retribuita una persona in grado di fare del lavoro utile per i valdostani. Far politica non significa calcolare i guadagni

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha replicato: «Non si può parlare di triste tendenza, la scelta è sì fiduciaria, ma le professionalità sono state valutate in modo preciso. Essere stati candidati non deve essere considerato un aspetto negativo, è espressione di una disponibilità di mettersi al servizio della collettività. Su questa mozione ci asterremo, con l'impegno a studiare una nuova legge sulle nomine

I lavori sono sospesi e riprendono questo pomeriggio, alle ore 15.30.

 

 
SC-MM

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Comunicato n° 387 del 3 luglio 2019
Approvata una mozione sul fenomeno degli atti anticonservativi

Alla ripresa dei lavori del Consiglio Valle del pomeriggio del 3 luglio 2019, l'Assemblea ha discusso una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste, che ha voluto affrontare il fenomeno degli atti anticonservativi commessi annualmente in Valle d’Aosta.

Il testo, così come emendato su proposta dell'Assessore Baccega, è stato approvato all'unanimità e impegna l’Assessore alla sanità ad adottare le misure necessarie affinché il fenomeno sia analizzato anche sulla base di criteri maggiormente analitici e a relazionarne alla Commissione competente entro il 30 novembre 2019.

Nell'illustrazione, il Consigliere Roberto Luboz, ricordato che «Elsa Triolet ha scritto: "Il n'y a pas de suicides, il n'y a que des meurtres"» ha affermato: «Il tasso dei suicidi è un potente indicatore del disagio della società. È quindi opportuno approfondire con un'attenta analisi questo fenomeno, la cui incidenza è nettamente superiore alla media italiana.  Questo è un disagio dell'intera comunità, perché quelle morti sono un rimprovero a tutti noi, perché non abbiamo fatto abbastanza, non abbiamo ascoltato il grido di dolore che sale dalla nostra terra. Purtroppo, si sta condannando all'asfissia il Servizio di salute mentale dell'USL. Noi, per riprendere la citazione fatta, vogliamo tuttavia essere persone che aiutano altre persone

L'Assessore alla sanità, Mauro Baccega, ha fornito nuovi dati: « Nel 2018 in Valle d'Aosta si sono verificati 24 suicidi (16 maschi e 8 femmine), nel primo trimestre 2019 i casi sono stati 8 (4 maschi e 4 femmine), di cui  2 con di più di 90 anni. Emerge quindi che ad essere coinvolti maggiormente sono i maschi, con un'età media decisamente alta. Nel 2018 due casi sono stati associati all'omicidio del congiunto, una persona non era residente in Valle, 8 superiore ai 70 anni; rispetto alla residenza, 5 casi in un solo Comune della Plaine, 4 ad Aosta, i restanti distribuiti sul territorio. Circa il 30% (con disturbi bipolari e depressione) dei deceduti non era conosciuto dal dipartimento di salute mentale, il restante 70% non aveva mai avuto alcun rapporto con servizi. Per il 2019, soltanto tre soggetti erano in carico al Dipartimento

«Negli anni della crisi - ha proseguito l'Assessore Baccega - si sono incrementati i ricoveri, partendo dal 2010 con 15 casi fino ai 29 casi del 2018. È importante precisare che i tentativi spesso sono una richiesta di aiuto e non volontà di morte. Attraverso il ricovero è possibile una presa in carico ambulatoriale. Il suicidio, infatti, è spesso il risultato estremo di condotte dannose per la salute ed è la seconda causa di morte dopo gli incidenti per la fascia 15-19 anni

L'Assessore si è quindi soffermato sulle azioni poste in essere, «dagli interventi per la prevenzione, anche con l'attivazione di un ambulatorio per gli adolescenti, all'implementazione dell'organico dei medici del Dipartimento di salute mentale, che non abbiamo di certo voluto condannare, ma purtroppo, per il reperimento di medici psichiatri, ci troviamo di fronte a una crisi nazionale. Resta massimo il nostro impegno per affrontare questo fenomeno, a partire dalla sensibilizzazione della cittadinanza

Le Conseil a aussi rejeté l'inscription d'une résolution qui sollicitait l'adoption de la part des Conseillers régionaux d'un comportement et d'un langage respectueux du rôle qu'ils recouvrent. Le texte a obtenu 21 voix à faveur (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC, ADU-VdA, Russo et Nasso du M5S) contre les 24 voix nécessaires; 12 contraires (Lega VdA, Mouv', Mossa et Vesan du M5S); 1 abstention (GM).

SC-MM

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Comunicato n° 388 del 3 luglio 2019
Approvato il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti sulla Casinò de la Vallée

Nella seduta del 3 luglio 2019, il Consiglio Valle, con 18 voti a favore e 1 astensione espressi in votazione segreta, ha approvato il disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per Casinò de la Vallée Spa.

Il provvedimento legislativo, che si compone di tre articoli e due allegati e sul quale ha relazionato in Aula il Presidente della quarta Commissione Giovanni Barocco, reca le determinazioni della Regione in merito ai 48 milioni di crediti postergati, derivanti dai contratti di mutuo stipulati negli anni in favore di Casinò de la Vallée per il tramite di Finaosta e destinati al finanziamento del piano di investimenti per la ristrutturazione della Casa da gioco e del Grand Hôtel Billia.

Il Consigliere Giovani Barocco (UV) ha spiegato in Aula che «l'iniziativa legislativa ha lo scopo di assicurare il buon esito della procedura di concordato preventivo di Casinò de la Valleé Spa, garantendo al contempo la migliore tutela agli investimenti effettuati nella società da parte della Regione, per il tramite di Finaosta Spa. Il piano di concordato preventivo, per come predisposto dalla Società, si basa, infatti, sull’assunto che il credito di 48 milioni di euro, per il finanziamento del piano di investimenti relativi alla ristrutturazione della Casa da gioco e del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent vantato da Finaosta nei confronti di Casinò, in quanto postergato, sarebbe stato integralmente stralciato con l’omologazione della proposta concordataria. Tale prospettazione, oltre ad essere stata ritenuta di dubbia correttezza sul piano giuridico da parte del Commissario giudiziale, avrebbe comportato la definitiva rinuncia a qualsivoglia possibilità di recupero dell’investimento effettuato.»

«La soluzione tecnica proposta prevede, invece, la conversione del credito in uno Strumento finanziario partecipativo (SFP), che sarà sottoscritto da Finaosta, intestataria del credito oggetto di conversione, in nome e per conto di Regione - ha aggiunto -. Tale operazione consentirà di concorrere al rafforzamento patrimoniale della società, riportando in attivo la consistenza del patrimonio netto, al pari di quanto sarebbe avvenuto con la rinuncia pura e semplice al credito, garantendo però il diritto di concorrere alla distribuzione degli utili che auspicabilmente la società tornerà a produrre, a seguito del rigoroso percorso di ristrutturazione che è stato intrapreso.»

«Il provvedimento -  ha concluso il Consigliere Barocco - consente quindi, da un lato, di favorire la positiva definizione della procedura concordataria, ripristinando l’equilibrio patrimoniale della società sulla base di una soluzione certa e scevra da incertezze e criticità sul piano legale, mediante esplicitazione, come richiesto dal Commissario, della volontà del socio sulle sorti del credito, e, dall’altro, di salvaguardare il patrimonio regionale, evitando di esporre lo stesso a inutili e ingiustificati sacrifici e assicurando a Regione la possibilità di rientrare dell’investimento effettuato.»

Il Consigliere della Lega Vallée d'Aoste Stefano Aggravi ha presentato «un contributo volto a rispondere ad una serie di domande con l'obiettivo di fornire all'Aula elementi di riflessione utili per poter prendere al meglio una decisione. Innanzitutto, chiedo: questa legge salverà il Casinò? No, perché non ha nulla a che vedere con la riuscita della procedura di concordato in continuità il cui destino dipenderà dall'esito del voto dei creditori (il 9 luglio prossimo) e dalla definitiva omologazione da parte del Tribunale. La salvezza della Casa da gioco dipenderà, infatti, dal rispetto del Piano di concordato e dalla futura generazione di utili che permetteranno all'azienda di far fronte alle spese e ripatrimonializzarsi. Non è poi certo che questo provvedimento salverà i 48 milioni di euro e permetterà alla Regione di recuperare il proprio credito. La natura stessa del credito muta da finanziamento a voce di patrimonio e il patrimonio per definizione non viene necessariamente rimborsato. Dai dati in possesso e da quanto emerso in sede di audizione e della natura dello Strumento finanziario partecipativo resta il dubbio circa la presenza di un capitale positivo alla luce delle perdite che colpiscono il patrimonio. Inoltre, a seguito dell'omologa, nel complesso il patrimonio avrà un ammontare positivo, ma il suo capitale sarà azzerato. Questo imporrà necessariamente una operazione di ricapitalizzazione al fine di consentire il ripristino del terzo del capitale ai sensi del Codice civile. Qualcuno ha pronto un ulteriore disegno di legge per aumentare il capitale della società mantenendo invariata la riserva dei 48 milioni di euro che mai verranno restituiti come se fossero un finanziamento?» Il Consigliere Aggravi si è poi chiesto se «questa soluzione sia la sola perseguibile e perché non si è valutato subito, in sede di assemblea per l'approvazione del bilancio 2018, di procedere alla "trasformazione" del credito in aumento di capitale che al momento dell'omologa avrebbe già consentito di avere un patrimonio complessivo in terreno positivo? Il relativo abbattimento del patrimonio per via delle perdite sarebbe stato recuperato destinando i futuri utili a capitale così che l'apporto di 48 milioni nei prossimi anni verrebbe recuperato a beneficio della società e del socio Regione. C'è poi da rilevare che l'SFP non è stato chiesto dal Commissario, il quale ha invece chiesto due cose precise al socio entro la data dell'adunanza dei creditori: approvare il bilancio di esercizio del 2018 e pronunciarsi sul destino dei 48 milioni, confermando la postergazione. Un'ultima domanda: questa legge migliora o peggiora la situazione di quei Consiglieri ai quali la Corte dei conti ha interrotto il giudizio in primo grado? Oggi questo disegno di legge cerca di porre la scelta di concedere questi 48 milioni all'interno del perimetro di una legge, di grado superiore alle delibere di Giunta, di cui ne annullerebbe l'effetto trasformando il finanziamento (concesso con delibera di Giunta) in un apporto di patrimonio (definito per legge).»

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha specificato: «Questo disegno di legge, basandosi sul Codice civile, prende in considerazione uno Strumento finanziario partecipativo che è utilizzato nelle operazioni di ristrutturazione aziendale; non è quindi uno strumento appositamente studiato per la fattispecie, ma è stato ritenuto un modo adeguato per risolvere questo tipo di problematica. Procedere nell'approvazione di questa iniziativa è un comportamento responsabile, tenuto conto della delicatezza dell'argomento trattato e con l'obiettivo della salvaguardia degli interessi della Regione. In quest'Aula siamo chiamati ad assumerci delle responsabilità, e noi non ci siamo mai sottratti, neppure nella gestione del dossier della Casa da gioco.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha stigmatizzato «la mancanza di tempo per esaminare questo disegno di legge in Commissione, così come non ci è stato concesso audire i soggetti coinvolti. I dubbi sorgono e i lati oscuri di questo provvedimento sono diversi. A suo tempo, è stato quanto meno inopportuno finanziare una società che faceva acqua da tutte le parti e non penso proprio che questa legge sgombri i dubbi della Corte dei conti. Oggi stiamo discutendo di un'iniziativa normativa che è stata inventata per non addossare ulteriore danno a Consiglieri già coinvolti. È un "barbatrucco" contabile che, ancora una volta, mette le mani nelle tasche dei valdostani. E pensare che, per rispetto delle regole democratiche, era stata approvata all'unanimità una mozione per far sì che non si ripetessero situazioni del genere, con l'approvazione di leggi senza i dovuti approfondimenti.»

Il Capogruppo di ADU-VdA, Daria Pulz, ha parlato di «uno scempio di denaro pubblico concesso anche quando sarebbe stato forse ancora possibile salvare il Casinò attraverso una riorganizzazione lucida, ragionata, e non con i soliti finanziamenti facili che notoriamente hanno rovinato la Valle d'Aosta. Noi siamo per i finanziamenti facili quando si parla di sanità pubblica, di scuola pubblica, non per il Casinò pubblico. È evidente il conflitto di interesse in cui si trova l'attuale maggioranza. Questo disegno di legge rappresenta un'alchimia finanziaria in extremis per trasferire i debiti in un prodotto finanziario che ci ricorda le obbligazioni argentine.»

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha osservato che «questi 48 milioni di euro sono stati concessi come mutuo da Finaosta alla Casinò spa. I cittadini valdostani si aspettavano quindi una restituzione. Ora con questa legge ci troviamo in una situazione per cui è chiaro che se andrà avanti il concordato preventivo questi soldi ci saranno solo quando il Casinò sarà in grado di produrre utili. A noi sembra un mero gioco contabile il fatto di dire ai valdostani che li recupereranno. Questi 48 milioni di euro non sono più nella disponibilità delle casse della Regione e non sarà questo testo di legge a restituirli. La nostra posizione è quindi di perplessità. È però giusto che chi si è assunto la responsabilità di concedere il finanziamento si assuma oggi la responsabilità di votare questo provvedimento e quindi come M5S chiediamo il voto per appello nominale.»

La Consigliera di RC-AC Chiara Minelli ha sostenuto: «La situazione del Casinò è estremamente complicata ed è frutto di una malagestione che affonda le radici nel passato. Negli anni la Regione ha erogato finanziamenti copiosi alla Casa da gioco, in modo irresponsabile. La strada dello Strumento finanziario partecipativo non è l'unica ma è percorribile e legale. Se questo disegno di legge salverà il Casinò non possiamo saperlo, lo potrà dire solo il Tribunale. Ciò che è certo è che la fine della Casa da gioco sarebbe un disastro per i lavoratori e per l'indotto, pertanto non vanno fatti giochi al massacro. Se esiste anche solo una remota possibilità di recuperare quei 48 milioni, a nostro avviso va seguita perché non si possono ritenere "regalo" alla Casinò de la Vallée. Questo disegno di legge va in questa direzione ed è nostro dovere approvarlo. Ciò non significa che io cambi idea in merito alle gravissime responsabilità di chi negli anni ha voluto trasformare la Casa da gioco in un pozzo di San Patrizio.»

Il Capogruppo di Mouv' Stefano Ferrero ha dichiarato di aver sempre votato contro ogni provvedimento sul Casinò de la Vallée: «Tutti i soldi che sono stati dati alla Casa da gioco sono stati sottratti al lavoro, alla sanità. Questo è un escamotage per buttare sul tavolo verde di Saint-Vincent altri 48 milioni al buio, come è avvenuto nel passato. Non è cambiato nulla, se non che questa volta si sceglie lo strumento della legge. Ma dietro una legge ci sono delle persone. Prendiamo le distanze da questo provvedimento e mi auguro che voi abbiate il coraggio di esprimervi pubblicamente alzando la mano e di non avere la meschinità di nascondervi dietro il voto segreto. Che una parte del cuore di leone affiori.»

Il Consigliere di Mouv' Elso Gerandin si è soffermato sul documento presentato dal Consigliere Aggravi: «Si tratta di suggestioni molto serie e approfondite, che non hanno nulla di polemico. A me non risulta nessun provvedimento di questo tipo in nessun'altra situazione, per cui nutro molte perplessità. Si tratta di uno strumento che non ha valore nominale, che viene contabilizzato in un'apposita riserva che non può essere accorpata ad altre voci di patrimonio netto. Perché nessuno risponde ai quesiti posti dal collega Aggravi? Lo Strumento finanziario partecipativo non è l'unico strumento possibile: c'è, infatti, la possibilità di riconvertire questi 48 milioni in capitale sociale e il Commissario quasi lo suggerisce. Sembra che non si voglia perseguire il percorso più chiaro e trasparente. Noi siamo convinti che con questo strumento non si risolva la ricostituzione del capitale sociale e chiunque verrà dopo sarà obbligato a farlo. Io ritengo che i valdostani abbiano il diritto di non vedere più questi giochetti sul Casinò.»

L'Assessore alle finanze, Renzo Testolin, ha sottolineato: «La nostra volontà è quella di migliorare le possibilità di crescita delle nostre aziende, salvaguardando posti di lavoro e garantendo entrate per la Regione. Va quindi in questa direzione la decisione di elaborare questo disegno di legge: vogliamo trovare una linea di condotta in una situazione contingente che questo Governo Fosson si è trovato ad affrontare in corsa, essendo frutto di scelte precedenti.  Con questo disegno di legge raggiungiamo una doppia finalità: garantire a chi accetterà questo concordato in continuità sapere che queste risorse faranno parte del patrimonio netto della società e non potranno essere vantate diversamente rispetto all'incertezza del credito postergato; per la Regione rappresenterà un conferimento patrimoniale, una trasformazione del credito in apporto di capitale di rischio che permetterà di operare con profitto in futuro, partecipando al riparto dei dividendi. Questi sono i due pilastri che sostengono questo disegno di legge. Non abbiamo rinunciato a questo capitale, il percorso è molto chiaro e la Regione ha fatto ciò che doveva fare. Dovevamo affrontare questa situazione e noi abbiamo compiuto questa scelta negli interessi dei creditori della Casinò, cui vogliamo dare continuità, garantendo posti di lavoro e ritorno sul territorio, nonché per permettere alla Regione di rientrare, se ci saranno i presupposti, di questo investimento.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha replicato: «Aspettiamo con grande fiducia il 9 luglio, data di convocazione dei creditori, consci che questo percorso concordatario deve andare a buon punto. L'emergenza è sorta il 23 maggio scorso e il nostro scopo è stato sempre quello di non far chiudere il Casinò. Questo testo di legge nasce proprio dall'intenzione di non falcidiare 48 milioni, ma trasferirli in un capitale, seppure a rischio, che non potrà essere utilizzato subito ma sarà utile. Chiediamo al Consiglio di decidere per un'emergenza con grande senso di responsabilità; questo è un atto di fiducia nei confronti del Casinò, ma noi crediamo nei lavoratori che si sono sacrificati, crediamo in questa grande azienda che ha dato tanto alla Valle d'Aosta e che, una volta conclusa la fase di ristrutturazione, potrà contribuire ancora alla nostra comunità.»

La Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, ha quindi chiesto la votazione segreta.

Il Consigliere del Mouv' Cognetta ha quindi annunciato la non partecipazione al voto del suo gruppo.

Il Capogruppo di Lega VdA, Andrea Manfrin, ha parlato di «codardia nel gesto di chiedere il voto segreto su di un atto che è stato definito "di responsabilità". Tutta la fede e la certezza che è stata invocata in questa discussione vengono sgretolate: vi vergognate forse di votare questo disegno di legge? Se io sono sicuro delle mie azioni, non ho problemi nel votarlo alla luce del sole. Se, invece, ci si nasconde questo significa che c'è da preoccuparsi. Anche il gruppo Lega staccherà la scheda e non parteciperà al voto.»

Il Capogruppo del M5S Luciano Mossa ha aggiunto: «Noi avevamo chiesto la votazione per appello nominale e quindi abbandoneremo anche noi l'Aula senza partecipare al voto.»

La Capogruppo di AV Patrizia Morelli ha ricordato che «la segretezza del voto è un diritto e stupisce che colleghi che in altre circostanze si battono per vedere garantito tale diritto, oggi lo neghino nascondendosi dietro a un'accusa di presunta codardia. Respingiamo al mittente queste accuse: il dibattito è stato trasparente ed è chiaro chi si assume le responsabilità di votare. Noi non scappiamo di fronte alle responsabilità come invece altri in quest'Aula fanno

 

 

 
SC-MM

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Comunicato n° 389 del 3 luglio 2019
Nominati i rappresentanti della Regione nel Consiglio per le politiche del lavoro

Nella seduta del 3 luglio 2019, il Consiglio Valle ha nominato i Consiglieri Giovanni Barocco (UV), Patrizia Morelli (AV) e Maria Luisa Russo (M5S) in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 7/2003, così come modificato dall'articolo 7 della legge regionale n. 5/2019.

Il Consiglio per le politiche del lavoro è la sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all'attuazione degli interventi e delle azioni previsti dal Piano triennale degli interventi di politica del lavoro, delle azioni di formazione professionale, di orientamento e sviluppo delle azioni per favorire l'impiego e l'occupazione.

Il Consiglio è composto, oltre che da tre Consiglieri regionali nominati dall'Assemblea regionale di cui uno rappresentante la minoranza, dall'Assessore regionale competente in materia di lavoro e formazione, o suo delegato, che lo presiede; dal sovraintendente agli studi della Regione, o suo delegato; da un rappresentante del Consiglio permanente degli enti locali, o suo delegato; dai rappresentanti designati dalle quattro organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale, o loro delegati; dai rappresentanti designati dalle quattro associazioni datoriali maggiormente rappresentative a livello regionale, o loro delegati; da un rappresentante delle associazioni dei familiari dei disabili designato dalle associazioni maggiormente rappresentative a livello regionale, o suo delegato; da un rappresentante designato dagli enti del Terzo settore operanti a livello regionale, o suo delegato.

 

 
SC

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Comunicato n° 390 del 3 luglio 2019
Approvato il rendiconto generale 2018 della Regione

Nella seduta del 3 luglio 2019, l'Assemblea regionale ha approvato il disegno di legge che contiene il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2018. Il testo, che ha ottenuto 20 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, RC-AC, GM) e 15 astensioni (Lega VdA, Mouv', M5S, ADU-VdA), è stato illustrato in Aula dal Presidente della seconda Commissione Pierluigi Marquis e si compone di 6 articoli e di 3 allegati.

«Il rendiconto 2018 presenta un totale a pareggio di 1.607,7 milioni di euro - ha specificato il Consigliere Pierluigi Marquis (SA) -. Le entrate, al netto delle partite di giro, sono state accertate per 1.348 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il precedente esercizio, nel quale ammontavano a 1.353 milioni. La percentuale di riscossioni rispetto agli accertamenti finali è stata del 92%, dato assolutamente positivo. Le spese impegnate nel 2018 sono pari a 1.469 milioni di euro, comprese le quote relative al Fondo pluriennale vincolato di spesa e la quota relativa nell'ammortamento trentennale del disavanzo di amministrazione. Rispetto al rapporto tra impegni e previsione definitive del rendiconto 2017, pari al 76,51%, i dati del 2018 presentano uno scostamento di miglioramento dell'1,77%. Il rendiconto 2018 chiude con un avanzo di competenza di 157,6 milioni, prima degli accontamenti di legge, ed è stato ancora caratterizzato finanziariamente da un consistente contributo regionale a risanamento della finanza pubblica pari a 194,7 milioni di euro. Il documento contabile presenta una situazione positiva in termini di cassa risultante sia dalla disponibilità del fondo cassa, pari a 263 milioni di euro, sia dall'indice dei tempi di pagamento, che risulta pari a meno 3 giorni (rispetto ai 30 giorni previsti). A decorrere dall'anno scorso, la contabilità finanziaria è stata affiancata dalla contabilità economico-patrimoniale: il patrimonio netto risulta di 2.893 milioni e il conto economico registra un utile di 12,89 milioni di euro.»

Le missioni in cui maggiormente si sono concentrate le spese, tenuto conto anche della ripartizione della spesa del relativo personale sono le seguenti: Tutela della salute (25,56%), Istruzione e diritto allo studio (17,79%), Relazioni con le altre autonomie locali (9,91%), Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (8,21%).

 

 

 
SC

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Comunicato n° 391 del 3 luglio 2019
Interrogazione a risposta immediata su potenziali acquirenti di crediti della Casinò de la Vallée

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 3 luglio 2019, il gruppo Mouv' ha chiesto approfondimenti su potenziali acquirenti di crediti vantati da creditori della Casinò de la Vallée Spa.

«Abbiamo appreso da notizie di stampa della possibilità che "oscuri finanziatori", attraverso due Avvocati, stiano tentando di acquistare almeno il 10% dei crediti dai debitori della Casinò - ha spiegato il Consigliere Roberto Cognetta - e ci chiediamo se uno o entrambi gli Avvocati abbiano rapporti di lavoro e/o di parentela con il Presidente o con qualche componente della Giunta regionale

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «Anche noi abbiamo appreso dai giornali questa notizia di un'eventuale acquisizione di crediti del Casinò, e sempre dai giornali abbiamo appreso i nomi degli Avvocati (uno di Milano e uno di La Spezia), che hanno poi dichiarato che questa ipotesi non è andata in porto. Ancora una volta attraverso gli organi di stampa, abbiamo appreso dell'interessamento dell'acquisizione di crediti da parte della famiglia Lefebvre, ma in merito non sappiamo nulla. Tengo a precisare che nessun condizionamento c'è stato tra questa ipotesi e le nostre decisioni assunte sul bilancio, mentre sul concordato non siamo mai intervenuti, in quanto rapporto tra Amministratore unico e Tribunale

Il Consigliere Roberto Cognetta, nella replica, ha osservato: «Io ho notizia del coinvolgimento di Avvocati del Foro di Aosta. Questo è un vero dilemma. Auspico che non ci siano più fraintendimenti del genere e che non sussistano collegamenti tra professionisti aostani legati in qualche modo a chi gestisce il dossier Casinò

MM

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Comunicato n° 392 del 3 luglio 2019
Interrogazione a risposta immediata sulla ricollocazione del personale licenziato del Grand Hôtel Billia

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 3 luglio 2019, il gruppo ADU-VdA ha affrontato la questione dei licenziamenti al Grand Hôtel Billia.

In particolare, la Capogruppo Daria Pulz ha chiesto «se siano state ottemperate le indicazioni previste dall'accordo dell'11 febbraio 2019 tra la Società Casinò de la Vallée Spa e le Organizzazioni sindacali, in merito alla ricollocazione del personale licenziato dal Grand Hôtel Billia con posti di lavoro esterni all'Azienda presso enti e istituzioni partecipate indicati dalla Regione stessa

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «La Casinò de la Vallée Spa ci ha comunicato che il 31 maggio si è completato il percorso di licenziamenti nel ramo alberghiero della Società. In ottemperanza a quanto previsto dall’accordo sindacale dell’11 febbraio, la Società ha avviato una serie di iniziative volte a mantenere l’impegno definito al punto 6 dell’accordo, relativamente ai lavoratori licenziati. Allo stato attuale, visto il breve lasso di tempo intercorso dal termine dei licenziamenti, non tutti i lavoratori hanno ancora fornito i propri curricula, ad oggi solo 15 lavoratori hanno provveduto. L’area risorse umane sta comunque sollecitando i lavoratori a fornirlo quanto prima

Il Presidente Fosson ha poi elencato le azioni poste in essere dalla Società, «che ha già avviato consultazioni con alcune agenzie di lavoro interinale sul territorio per la sottoposizione dei curricula e per valutare la costruzione di un percorso di outplacement per i lavoratori in oggetto; segnalato nominativi alla Fondazione per la formazione professionale turistica per eventuali docenze; trasmesso all’associazione degli albergatori ADAVA l’elenco dei lavoratori per la pubblicazione sulla sezione lavoro dei loro profili; segnalato all’Amministrazione regionale l’elenco di tutti i lavoratori usciti appartenenti a categorie protette, di operai con eventuali specializzazioni e l’elenco dei lavoratori licenziati suddivisi per tipologia professionale. Infine, è stato predisposto l’elenco dei lavoratori usciti per la preparazione di una graduatoria su cui applicare il diritto di precedenza da attivare al termine del periodo di preavviso contrattuale

La Consigliera Daria Pulz ha replicato: «Non si deve mai affrontare con superficialità il tema del lavoro, perché dietro al piano di ristrutturazione aziendale ci sono dipendenti e famiglie in difficoltà. Non bisogna dimenticare che parliamo di un ambiente ad alto tasso di clientelismo, con situazioni di privilegio economico, ma non sbagliamoci: non tutti i lavoratori del Casinò hanno navigato nell'oro

 SC-MM

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Comunicato n° 393 del 3 luglio 2019
Interrogazione a risposta immediata sulla Biblioteca comprensoriale di Châtillon

Nella seduta del 3 luglio 2019, il gruppo Movimento 5 Stelle ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata per conoscere la tempistica per il ripristino della funzionalità della Biblioteca comprensoriale di Châtillon.

«Stiamo parlando di una struttura che è il fondamentale presidio culturale per l'intero territorio di riferimento - ha dichiarato il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan -. Il 2 novembre 2018 la Biblioteca è stata chiusa per lavori di ristrutturazione e il servizio è stato trasferito, dal 17 dicembre, nella sede provvisoria presso l'ex-Hôtel Londres, sempre a Châtillon. Purtroppo, la limitatezza degli spazi disponibili ha fatto finire in magazzino oltre 30.000 pubblicazioni, il pensionamento di una risorsa ha ridotto l'orario, ci sono problemi per l'accesso dei disabili e, soprattutto, a distanza di sette mesi i lavori presso la Biblioteca non sono ancora neppure iniziati

L'Assessore ai beni culturali, Laurent Viérin, ha concordato sull'importanza della Biblioteca di Châtillon «che serve una grande parte del territorio, tuttavia tengo a sottolineare che in quella zone vi è anche la Biblioteca di Saint-Vincent con la quale ci siamo organizzati attraverso accordi: siamo riusciti a coprire dei turni di personale per avere un orario di apertura integrato e offrire un servizio continuo. Inoltre, è stato migliorato il prestito interbibliotecario e nel giro di qualche giorno i documenti richiesti vengono recapitati all'utente.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha parlato degli interventi da realizzare nella Biblioteca: «Si tratta della riqualificazione della centrale termica per un costo di 95 mila euro e i cui lavori termineranno entro il mese di ottobre, nonché della messa a norma in materia di prevenzione antincendio, per un ammontare di 250 mila euro di lavori che potranno essere consegnati a novembre 2019 al fine di poter essere operativi presumibilmente per la fine dell'anno.»

Il Consigliere Luigi Vesan, nella replica, ha commentato: «Con queste risposte diamo un po' di speranza agli abitanti di Châtillon e dintorni. Tuttavia, se le pratiche per l'assegnazione dei lavori fossero state fatte lasciando aperta la vecchia biblioteca forse il disagio sarebbe stato minore

 

 
SC

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Comunicato n° 394 del 3 luglio 2019
Interrogazione a risposta immediata sul Piano concordatario della Casinò de la Vallée

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste, nella seduta del 3 luglio 2019, ha posto un'interrogazione a risposta immediata per conoscere la posizione della Regione in merito al Piano concordatario della Casinò de la Vallée Spa.

«Il 9 luglio prossimo è stata fissata la convocazione dei creditori, che possono già esprimersi in merito al Piano concordatario ai sensi delle leggi di riferimento - ha spiegato il Consigliere Stefano Aggravi -; chiediamo quindi al Presidente se la Regione che, oltre ad essere il principale azionista della Casino de la Vallée risulta anche creditore della procedura per quanto attiene alla cosiddetta "decade", abbia già provveduto alla trasmissione del proprio voto in merito al Piano concordatario

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «Non sono debiti chirografari, sono privilegiati. Abbiamo fatto un approfondimento e sulla base del disciplinare sulla gestione della Casa da gioco gli Uffici hanno chiesto di riconsiderare la natura del proprio credito quale credito privilegiato. E se è privilegiato non si vota.»

Il Consigliere Stefano Aggravi, nella replica ha evidenziato: «Io ho chiesto se il Presidente ha votato, non di che natura fosse il credito. Poteva tranquillamente esprimere il proprio voto, se poi viene riconosciuto il privilegio, il voto non crea alcun problema.»

SC

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Comunicato n° 395 del 3 luglio 2019
Interrogazione sulla prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 3 luglio 2019 il gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza VdA ha affrontato la questione degli infortuni nei luoghi di lavoro, chiedendo quali interventi siano stati effettivamente messi in campo per quanto attiene alla prevenzione e per promuovere la sicurezza.

L'Assessore alle politiche del lavoro, Luigi Bertschy, ha risposto: «Per quanto attiene alle competenze regionali, si fa riferimento al Comitato regionale di coordinamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, cui competono programmazione e indirizzo delle attività di prevenzione e vigilanza. Le attività svolte spaziano dall'approvazione del protocollo di intesa tra INAIL di Aosta, Regione e USL per la realizzazione di un programma di azioni e interventi per rafforzare il sistema regionale della prevenzione, alla formazione dei docenti delle Istituzioni scolastiche di secondo grado sulla sicurezza sul lavoro e l'organizzazione di un workshop dedicato alle aziende del territorio. Sono state poi adottate due delibere: una sull'accordo attuativo tra Regione, USL e INAIL per la realizzazione di interventi formativi e informativi finalizzati alla promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro; l'altra sulla convenzione tra Regione e INAIL per l'inserimento lavorativo di soggetti con disabilità sopravvenuta a seguito di incidenti sul lavoro. È poi in fase di studio la definizione di percorsi formativi da fare adottare agli enti di formazione accreditati. In generale, stiamo dando attenzione all'organizzazione di attività di sensibilizzazione sulla cultura alla sicurezza; in particolare, un evento è in programma il prossimo autunno

L'Assessore Bertschy è poi passato a dettagliare la situazione valdostana, «che risulta in controtendenza, registrando una diminuzione degli infortuni: nel 2017 ce n'erano stati 1.566, mentre nel 2018 sono stati 1.495. Nel 2017 si sono registrati due decessi, nel 2018 uno. Nel panorama nazionale, la nostra regione si colloca al secondo posto dopo la provincia di Trento, rappresentando un esempio virtuoso del lavoro svolto in questi anni. Tutte queste attività hanno maggior valenza se collocate in un contesto in cui imprenditori e lavoratori pongono la massima attenzione al problema. Per fortuna in Valle d'Aosta è abbastanza diffusa questa cultura ma noi miriamo all'obiettivo di migliorare ancora la situazione

La Consigliera Daria Pulz ha replicato: «Abbiamo voluto richiamare l'attenzione su un bollettino di guerra silenziosa che in Italia provoca tre vittime al giorno, che ci parla di un Paese impotente di fronte alle problematiche che contano davvero. Il lavoro è un diritto umano fondamentale, è fonte di vita, di realizzazione personale. Morire per il lavoro ai nostri giorni è inconcepibile. I dati fanno registrare per il 2018, a livello nazionale, 1.113 morti sul lavoro e 641 mila infortuni, con una preoccupante crescita di quasi il 6% rispetto al 2017; da gennaio a maggio 2019 ci sono già 391 vittime. Nella nostra regione per fortuna c'è un decremento del 4,5% sia di decessi sia di infortuni. È fondamentale la formazione professionale costante per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Continuiamo a vegliare insieme, anche in Valle d'Aosta, su questo tema importantissimo

 
 
MM

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Comunicato n° 396 del 3 luglio 2019
Interrogazione sull'attuazione del progetto "Open source"

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 3 luglio 2019, il gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ha affrontato il tema dell'attuazione del progetto "Open Source", chiedendo quali fasi della migrazione verso questi sistemi informatici siano stati attuati e quando il progetto verrà concluso.

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, nella risposta, ha sottolineato che «l’intendimento del Governo regionale è di proseguire nel percorso intrapreso, sulla base delle risultanze del documento di analisi e delle attività già avviate, che non sempre hanno dato esiti completamente positivi e hanno richiesto un adeguamento degli applicativi. Non appena si avrà certezza di aver individuato le soluzioni per superare tutte le criticità registrate nel corso della rilevazione, potranno essere stanziate, a partire dal bilancio 2020, le risorse necessarie per definire il processo di migrazione (circa 216 mila euro). Il tempo ipotizzato per gli interventi è di circa 24 mesi.»

Il Presidente Fosson ha poi ripercorso le varie fasi, a partire dal 2016 quando è stato approvato lo studio di fattibilità realizzato dalla società INVA, finalizzato all’introduzione, presso l’Amministrazione regionale, di soluzioni open source come strumenti di produttività individuale. «Nello specifico - ha spiegato Fosson -, è stata evidenziata, in linea generale, la fattibilità di migrazione dei prodotti commerciali Microsoft Office verso software di tipo “Open Source", indicando come soluzione preferibile l’utilizzo di LibreOffice. La società INVA Spa ha concluso nel luglio 2018 la sua analisi, raccogliendo in un documento anche i risultati emersi dopo aver sottoposto agli utenti regionali, in due momenti diversi, alcuni questionari. Sono state quindi evidenziate alcune criticità in termini di compatibilità, in particolare su applicativi sviluppati con tecnologia Microsoft ACCESS, ragione per cui sarà comunque necessario mantenere circa 250 postazioni (oltre il 10% del totale) con tale sistema. Altre criticità interesserebbero i documenti generalmente forniti da soggetti esterni all’Amministrazione regionale. In questi casi INVA propone di richiedere al soggetto esterno la possibilità di utilizzare formati gestibili dall’Amministrazione, eventualmente su alcune postazioni condivise sulle quali mantenere Microsoft Office installato. Il documento di INVA evidenzia l’obiettivo di ridurre le licenze Office da 2500 a 250 e di adottare nuovi formati standard per i documenti, delineando le macro fasi del processo di migrazione. Il Dipartimento Innovazione ed agenda digitale ha quindi operato sui seguenti fronti: installazione di LibreOffice su tutte le postazioni regionali che nell’ambito delle regolari attività di sostituzione dei PC degli utenti vengono aggiornate, come prassi operativa, alle nuove versioni di LibreOffice; riprogettazione/riscrittura di alcuni applicativi per renderli compatibili con la suite LibreOffice, tra cui il sistema di gestione delle pratiche dei disabili (ARDI), avviata nel 2017 e attualmente in produzione.»

Il Capogruppo di RC-AC, Alberto Bertin, ha replicato: «È un argomento del quale mi sono interessato da tempo e che ritengo di particolare importanza perché non è solo uno strumento per costruire un sistema partecipativo, ma perché può portare a significativi risparmi alle amministrazioni grazie alla transizione dai sistemi proprietari al software libero. Siamo in una fase di spending review: questo sarebbe stato un modo per avere economie di almeno mezzo milione di euro. Molte Regioni italiane ed europee, tra le quali la Baviera, hanno il progetto di migrare integralmente verso l'open source. È un modo innovativo per immaginare l'Amministrazione. Sollecito quindi a intraprendere un percorso lineare per raggiungere l'obiettivo il più presto possibile, che fino ad ora ha funzionato a singhiozzo dopo l'impegno del 2015 da parte del Consiglio e lo studio di fattibilità realizzato da INVA. Avremmo potuto essere la prima Regione in Italia, ma vista la tempistica non lo saremo. Su questo progetto bisognerà anche coinvolgere gli enti territoriali per far sì che tutto il sistema valdostano si orienti in questa direzione. Non è semplice, ma bisogna intraprendere questo percorso con convinzione per le evidenti ricadute positive in termini di risparmio.»

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, giovedì 4 luglio, alle ore 9.00.

 
 
SC

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Comunicato n° 397 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulla condotta del Presidente della Cervino Spa

 

Con un'interpellanza discussa al termine della seduta consiliare di ieri, 3 luglio 2019, il gruppo Mouv' ha parlato della società Cervino Spa.

In particolare, il Consigliere Roberto Cognetta, richiamando recenti fatti di cronaca «legati ad un presunto abuso edilizio», ha chiesto se sia intenzione del Governo regionale dare indicazioni alla società Finaosta per avviare un'indagine sulla società Cervino Spa, al fine di rilevare eventuali profili di illegittimità rispetto alla condotta del suo Presidente. «Riteniamo inoltre opportuno che i risultati siano presentati nel più breve tempo possibile alla Commissione consiliare competente, rendendo così edotto il Consiglio sulle risultanze di tale indagine, in modo da effettuare consapevolmente eventuali scelte politiche

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «Mi chiedo quale sia la competenza di questo Consiglio in merito alla situazione cui si fa riferimento. Peraltro, è in corso un'indagine e non possiamo che attendere le risultanze. Mi sono premurato anche di contattare Finaosta, che concorda su questa posizione, attendendo gli sviluppi della questione

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha replicato: «Possibile che come Amministrazione dobbiamo aspettare la magistratura senza poter far nulla? Un Consigliere che ravvisa una palese ingiustizia non può fare nulla? Allora siamo inutili, così anche come Finaosta, che non ha un organismo di controllo. Presidente Fosson la sua risposta è ridicola: possibile che la Finaosta non controlli? Allora non serve a nulla

MM

 

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Comunicato n° 398 del 4 luglio 2019
Interrogazione sugli operai idraulico-forestali

Con un'interrogazione discussa nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, il gruppo Mouv' ha chiesto di fare il punto sulla situazione lavorativa degli operai idraulico-forestali, con particolare riguardo ai dati comparativi riguardanti il costo medio a giornata.

L'Assessore alle risorse naturali e Corpo forestale, Albert Chatrian, nella risposta, ha evidenziato che «nel programma di questa maggioranza è stata data una particolare importanza alla manutenzione del territorio e fra gli interventi meritevoli di un maggior sostegno si è ritenuto di inserire a pieno titolo la cantieristica forestale, settore che riteniamo debba essere il più possibile rafforzato. A tale scopo, a inizio anno, grazie ad uno sforzo collettivo cui si sono sottoposti gli uffici competenti del Dipartimento risorse naturali, si è provveduto in tempi molto rapidi a definire il Piano degli interventi per il 2019, approvato a febbraio, che prevedeva l’assunzione di 375 operai idraulico-forestali a tempo determinato. Contestualmente, in considerazione della necessità di dare continuità e certezze di realizzazione alle linee di intervento programmate su più stagioni, si è deciso di dare al Piano una valenza triennale, approvando la relativa spesa anche per gli anni 2020 e 2021. Successivamente, si è provveduto a definire un piano di interventi integrativo a quello già approvato, prorogando il periodo lavorativo dei 375 operai idraulico-forestali a tempo determinato stagionale di 20 giornate (lavoreranno quindi 130 giornate) e prevedendo inoltre, nell’atto, l’assunzione di 10 nuove unità a tempo indeterminato.»

L'Assessore ha poi specificato che «per determinare il costo ulteriore necessario per la proroga si è fatto riferimento al costo unitario per operaio per giornata lavorativa calcolato sulla base dei dati a consuntivo dell’anno 2018. In sintesi nel 2018 sono stati assunti 370 operai a tempo determinato per un’occupazione di 110 giornate lavorative corrispondenti ad una spesa di 4 milioni 241 mila 930 euro comprensiva dei costi per le retribuzioni, gli straordinari, le indennità contrattuali e i contributi. Da tali dati si è potuto quindi quantificare in circa 104/105 euro il costo unitario effettivo sostenuto nel 2018. Questo dato, aumentato prudenzialmente a 111 euro, è stato utilizzato per la quantificazione del costo complessivo delle spese di manodopera per la proroga nel 2019 di 20 giornate lavorative per 375 operai idraulico-forestali. Il costo unitario cosi rideterminato non è da intendersi come una “riduzione di costo medio” ma si tratta della quantificazione del costo effettivo sostenuto dall’Amministrazione sulla base dei dati rilevati a consuntivo. Non vi è stata e non è prevista alcuna decurtazione delle somme dovute agli operai a tempo determinato. A tale proposito appare quasi pleonastico sottolineare che le retribuzioni spettanti agli operai idraulico-forestali, come quelle di qualsiasi altro dipendente, non possono che essere erogate nel rispetto delle norme contrattuali.»

«Riguardo ai dati comparativi dal 2012 al 2018 - ha aggiunto l'Assessore Chatrian -, c'è da rilevare che il costo unitario a giornata in fase di programmazione presenta una evidente variabilità, ma tengo a evidenziare che quest’anno, a lavori avviati, anche in relazione alla volontà di dare concretamente un nuovo impulso al settore, si è proceduto alla determinazione del costo effettivo per operaio e per singola giornata lavorativa in modo da poter utilizzare al meglio le risorse disponibili evitando di mandare in economia, come peraltro accaduto purtroppo nel 2018 per 1,2 milioni di euro, le somme inutilizzate. Per noi la manutenzione del territorio è una priorità assoluta e come tale la Pubblica Amministrazione deve saper programmare e far funzionare la macchina organizzativa al meglio.»

Il Consigliere Elso Gerandin, nella replica, si è detto «felice che sia stato raggiunto l'obiettivo delle 130 giornate lavorative, obiettivo per il quale ci siamo battuti per un'intera Legislatura. Volevamo chiarezza ed è stata fatta. Resta il rammarico per non aver potuto concludere prima un'operazione così importante a causa di calcoli errati. Chi ha stimato il costo? L'Assessore non ha risposto. Qualcuno ha sbagliato clamorosamente e questo è indubbio. Ho avuto la responsabilità di questo settore e spiace che a causa di questi errori la politica non abbia potuto dare le giuste risposte: chi ne ha portato le conseguenze sono stati i lavoratori.»

SC

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Comunicato n° 399 del 4 luglio 2019
Interpellanza sui bandi di gara della società INVA

Il rispetto della normativa nell'adozione dei bandi di gara da parte di INVA, la società in house della Regione, è stato al centro dell'interpellanza discussa dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 4 luglio 2019.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti, riferendosi alle tabelle pubblicate sul sito di INVA relative ad avvisi e bandi di gara per gli anni 2016/2019, ha chiesto «se sia stato effettuato un controllo relativo al rispetto della normativa in materia: in caso affermativo, vogliamo conoscerne gli esiti; in caso contrario, se il Governo regionale intenda procedere con i relativi controlli

L'Assessore alle finanze, Renzo Testolin, ha spiegato: «INVA è qualificabile come società in house; su di essa la Regione esercita un controllo forte, con potere di direzione, coordinamento e supervisione delle attività, tanto sugli organi quanto sugli atti più qualificanti sulla gestione. Il controllo generale sul rispetto delle norme e, nello specifico, delle modalità di affidamento dei contratti, trattandosi di attività ordinaria, non deve essere esercitato dal socio Regione, ma dalla società stessa, che, in effetti, ha individuato un apposito ufficio acquisti e ha disciplinato le modalità di acquisizione di beni, servizi e forniture

«Le società in house - ha proseguito l'Assessore Testolin - per quanto attiene all'acquisto di beni, servizi e lavori, sono tenute ad applicare il codice dei contratti pubblici, garantendo di conseguenza il rispetto del principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti. Inoltre, la società assicura la massima trasparenza sull'uso delle proprie risorse e sui risultati ottenuti. Preciso poi che non c'è stato alcun rilievo da parte del collegio sindacale, che ha compiti di vigilanza

«In conclusione, crediamo in una correttezza delle procedure e non riteniamo di effettuare ulteriori forme di controllo, che avrebbero quale unico effetto l'appesantimento dei procedimenti, senza migliorare la trasparenza. Infine, rilevo come siano chieste informazioni relativamente ad anni in cui l'interrogante era Presidente della Regione, e nulla era stato fatto di diverso

Il Consigliere Spelgatti ha osservato: «Sussiste un problema non da poco. A titolo esemplificativo, analizzando i dati sui bandi di gara e affidamenti per i servizi di fornitura di personale interinale, emerge che nel 2015, solo due società hanno avuto gli affidamenti diretti, i cui importi di aggiudicazione sono sotto soglia, di banalissimo importo, inferiore ai cinque mila euro. Nel 2016 a una sola società cinque affidamenti sotto soglia per un importo di aggiudicazione totale di 190 mila euro; nel 2017 due società differenti con dieci affidamenti per un totale di più 350 mila euro; nel 2018 il boom: circa un milione 400 mila euro di affidamenti sotto soglia e due sole società. Dubbi emergono anche per il fatto che sul sito internet si cerca di eludere la ricerca sugli oggetti dei contratti. Questa è una palese violazione di tutte le norme. INVA dovrebbe come minimo essere richiamata e la Regione deve intervenire

MM

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Comunicato n° 400 del 4 luglio 2019
Interpellanza sui contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela dei minori

I contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela dei minori sono stati al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 4 luglio 2019.

Richiamando il testo unico in materia di interventi economici di sostegno e promozione sociale (legge regionale n. 23/2010) che disciplina, tra gli altri, i contributi a favore delle famiglie con particolare riferimento ad esigenze di tutela dei minori, il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha chiesto se e quali controlli sono stati effettuati sulle erogazioni e sui soggetti percettori.

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, nella risposta, ha riferito che «i contributi straordinari vengono concessi ai sensi dell’art. 14 della legge regionale 23/2010 e sulla base di quanto stabilito dalla delibera di Giunta 1132/2014. Vengono richiesti da nuclei in difficoltà economica che hanno necessità di essere aiutati per il pagamento di spese di carattere straordinario (consumi energia elettrica, riscaldamento, spese condominiali…). Il nucleo che necessita di un aiuto economico si rivolge all’assistente sociale competente per territorio, che si occupa di raccogliere la documentazione da allegare alla domanda (ISEE, pezze giustificative delle spese per le quali si richiede un contributo) corredandola con una relazione sociale nella quale viene descritta la situazione abitativa, economica, lavorativa del nucleo oltre al progetto di presa in carico. La domanda, consegnata al Dipartimento dall’assistente sociale stessa, viene istruita e sottoposta all’esame di una Commissione prevista dalla stessa legge che valuta l’istanza e ne decide l’esito.»

«Per quanto concerne i controlli sulle erogazioni effettuate - ha proseguito l'Assessore -, gli uffici richiedono ai beneficiari di presentare le copie dei pagamenti effettuati a fronte dell’importo erogato che devono corrispondere alle esigenze espresse nel progetto redatto dall’assistente sociale a supporto della richiesta del contributo. In alcuni casi l’erogazione è disposta con quietanza all’assistente sociale che si fa carico, in questo caso, di gestire la spesa. I soggetti percettori sono in carico alle assistenti sociali che verificano già a monte il possesso dei requisiti per la richiesta di contributo. I contributi vengono quindi erogati sulla base di presentazione di spese da effettuare (bollette ecc.) e le assistenti sociali verificano l’avvenuto pagamento mensilmente e/o settimanalmente, quindi i controlli vengono sempre effettuati.»

Nella replica, il Capogruppo Manfrin ha sostenuto che «il problema è che un contributo che è stato pensato per le famiglie con minori è stato erogato per il 50 per cento a famiglie senza figli. L'Amministrazione può essere tratta in inganno una volta, ma qui si parla della metà delle erogazioni annuali. L'altra difficoltà è che dovrebbe essere un'erogazione straordinaria, una tantum, e invece è continua a favore degli stessi soggetti più volte all'anno e più anni di seguito. Una criticità che ha portato all'erogazione di 800 mila euro di fondi pubblici in spregio alle regole. Inoltre, sono stati sforati i limiti di erogazione previsti con importi che arrivano a oltre 3.000 euro in una volta. Il controllo è più che dovuto, perché la pubblica amministrazione elargisce fondi sulla base di istruttorie certificate. Dalle segnalazioni emerse sembra che vi sia stata una dilapidazione di risorse pubbliche: dare dei soldi per comprarsi degli elettrodomestici pare una vera e propria esagerazione.»

SC

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Comunicato n° 402 del 4 luglio 2019
Interpellanza sul percorso concordatario riguardante la Casinò de la Vallée Spa

Il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, ha chiesto notizie dell'evoluzione del percorso concordatario riguardante la Casinò de la Vallée.

Oltre a voler sapere se sia intenzione del Governo regionale sostituire l'attuale governance della Casa da gioco, il Consigliere Stefano Aggravi ha approfondito diverse questioni, domandando «l'ammontare delle risorse pubbliche concesse alla Casinò de la Vallée sia in forma diretta che indiretta per mezzo della Finaosta nel periodo 2010/2018, nonché l'ammontare dell'impatto sul bilancio regionale in termini di accantonamenti a fronte delle perdite di esercizio generate dall'azienda sempre dal 2010 al 2018. Vogliamo anche sapere quale sia stata l'attività della cabina di regia, se sia stato effettivamente costituito il gruppo di esperti interni all'Amministrazione e alla finanziaria regionale per verificare la situazione della Casa da gioco; infine, se sia intenzione sostituire l'attuale governance

Il Presidente della Regione, nella risposta, Antonio Fosson, ha dettagliato gli atti di concessione adottati dalla Regione nel periodo 2010-2018 a favore della Casinò de la Vallée Spa: «Nel periodo in questione, al netto dell'incorporazione/conferimento della società di gestione del Grand Hôtel Billia (STV), la Regione ha versato 74 milioni di euro per aumenti di capitale o in conto capitale, conferito beni immobili, mobili e crediti per circa 25 milioni di euro e ha un credito residuo per i mutui concessi per 48 milioni, al momento oggetto di postergazione. Volendo sommare questi valori - per quanto non abbiano la stessa natura - il totale è di circa 150 milioni. Nello stesso periodo, la Casinò Spa ha prodotto complessivamente entrate pubbliche per oltre 173 milioni. A proposito, se non si volesse analizzare solo gli anni 2010-2018, le entrate risulterebbero impressionanti. È grazie a quelle entrate che la Valle d'Aosta ha potuto finanziare interventi in tutti i settori economici

«Il fondo perdite di esercizio delle società partecipate è previsto dalla cosiddetta legge “Madia” - ha proseguito il Presidente Fosson -, disponendo che nell’anno successivo alla registrazione della perdita societaria, le pubbliche amministrazioni partecipanti accantonino in apposito fondo vincolato, un importo pari al risultato negativo, se non immediatamente ripianato, in misura proporzionale alla quota di partecipazione, al solo scopo di salvaguardare gli equilibri dei bilanci pubblici. L’accantonamento al fondo perdite sulle partecipate, al 31 dicembre 2018, per le perdite rilevate dal bilancio societario al 31 dicembre 2017 di Casinò de la Vallée Spa, è di circa 21 milioni 500 mila euro

Soffermandosi poi sulla cabina di regia, Antonio Fosson ha parlato di «uno strumento diverso da quella dell'uomo solo al comando. Abbiamo deciso di riunirci periodicamente, anche inserendo dei tecnici. Preciso che questa cabina di regia non gestisce le attività dell'Amministratore unico, che rappresenta l'attuale governance

Nella replica, il Consigliere Stefano Aggravi ha dichiarato: «Si gioca sulle cifre, affermando di aver dato tanto e aver ottenuto di più. È vero, ma contabilmente occorre valutare l'efficacia, l'economicità e il risultato dell'investimento. Va tanto di moda prendere di mira l'uomo solo al comando, ma il più delle volte la soluzione migliore è nella via di mezzo, perché non sempre avere tante teste porta vantaggio. Anche l'uomo solo al comando può avvalersi di tanti professionisti intorno a lui, più o meno ufficiali. La cabina di regia rischia di essere uno dei soliti tavoli che vengono istituiti, ma chissà dove andremo a finire. Sulla governance, potremo esprimerci solo in futuro, così come per altre questioni contabili

MM

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Comunicato n° 403 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulla gestione dell'associazione Forte di Bard

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, il gruppo Mouv' ha parlato dell'associazione Forte di Bard.

Il Capogruppo del Mouv', Stefano Ferrero, lamentando «da parte dell'associazione un diniego di diritto di accesso agli atti ad una sua istanza ai sensi dell'articolo 116 del Regolamento interno del Consiglio», oltre a chiedere dettagli sui titoli di studio e sullo svolgimento di attività extra lavorative del personale in organico, ha voluto sapere «se sia intenzione del Governo regionale intervenire con un'azione di sensibilizzazione per riordinare in tempi brevi la gestione complessiva dell'associazione. Io sollecito il Presidente della Regione ad agire affinché la situazione cambi. Volete mettere mano all'associazione in maniera seria o dobbiamo rivolgerci ad altre autorità?»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto che «la Presidente del Forte di Bard è subentrata in una situazione difficile, ma le sue competenze e capacità organizzative sono note. Sul fatto che il Consigliere non abbia ricevuto tutti i dati, ho ricevuto una comunicazione e a breve saranno forniti alcuni dati. Mi assumo personalmente l'impegno, da una parte, a migliorare tutto il quadro perché la realtà e le potenzialità del Forte di Bard sono determinanti per tutto il territorio e, dall'altra, a seguire quanto segnalato dal Consigliere.»

Il Consigliere Stefano Ferrero (Mouv'), nella replica, ha evidenziato: «Fornirmi i dati non è un favore è un dovere e la Presidente del Forte di Bard deve capirlo. Se non avrò i dati sulla mia scrivania entro 15 giorni, farò un altro ricorso al TAR, anche se ne abbiamo già vinto uno che richiama il diritto dei Consiglieri a ottenere le informazioni. Farò anche una segnalazione alla Corte dei conti. Bisogna mettere l'opposizione nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro.»

SC

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Comunicato n° 404 del 4 luglio 2019
Interpellanza sui costi del recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti

Nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interpellanza sulla difformità fra i costi tariffari preventivati e quelli definitivi per il recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti.

Oltre a chiedere i motivi di questa situazione, il Vicecapogruppo, Luigi Vesan, ha voluto sapere «se per il 2019 sia già prevedibile una discrepanza consistente fra le tariffe già preventivate e quelle che saranno determinate in modo definitivo solo nella primavera del 2020; inoltre, a fronte di evidenti incapacità di gestione e previsione, dovute probabilmente ad una scarsa conoscenza del settore del recupero delle materie secondarie, se sia intenzione rivedere l'organizzazione della competente struttura regionale

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, nella risposta, ha innanzitutto specificato: «La tariffa per la gestione dei rifiuti urbani conferiti presso il Centro di Brissogne è determinata annualmente sulla base della tariffa applicata l’anno precedente e ricalcolata, a consuntivo, nei primi mesi dell’anno successivo tenuto conto delle somme effettivamente spese o introitate dal gestore del Centro. Ricordo che la tariffa è composta da diverse voci riferite ai costi e ai ricavi del servizio per ciascuna tipologia di rifiuto e che la sua formazione si suddivide in due fasi, quella preventiva (sulla base delle tariffe definitive applicate anno precedente) e quella definitiva (che tiene conto dei costi effettivamente sostenuti e degli introiti effettivamente conseguiti durante l’anno di riferimento).»

«Per quanto riguarda, in modo particolare, il 2018 - ha proseguito l'Assessore Chatrian -, le differenze si spiegano facilmente se si tiene conto di alcuni fatti, a partire dall'aumento del costo di avvio al recupero dei “rifiuti verdi” (erba e ramaglie), che rientrano nella categoria dei rifiuti compostabili. È stato infatti necessario ricercare impianti di recupero al di fuori della Valle d’Aosta (nelle province di Bergamo, Novara, Cuneo e Piacenza) per poter liberare spazio nell’unica area di trattamento presso il Centro di Brissogne, satura già dal 2015. Nel corso del 2018, è stato poi pubblicato un bando di gara ad evidenza pubblica per l’avvio al recupero di tutto il compost che era ancora stoccato nell’area di trattamento.  La tariffa media annua dello scorso anno è stata di circa 83 euro/tonnellata. Altri aspetti che hanno condizionato le tariffe sono la diminuzione del contributo per la valorizzazione del vetro, stimata con la tariffa provvisoria del 50% e la crescita esponenziale del costo di trattamento del multimateriale, passando dai 97,50 euro/tonnellata della prima aggiudicazione (1° giugno 2015) agli attuali 203,00 euro/tonnellata

«Non è possibile al momento prevedere se vi siano aumenti, riduzioni o la stabilizzazione degli oneri attuali, essendo il segmento della valorizzazione fortemente condizionato dalla qualità dei rifiuti avviati al recupero e dalle fluttuazioni delle richieste di materiale - ha aggiunto l'Assessore all'ambiente -. In effetti, nel settore della valorizzazione dei rifiuti non vi sono certezze e non sono prevedibili situazioni di mercato come quelle che si sono verificate negli ultimi due anni. È quindi ingeneroso, oltre che scorretto, accusare la struttura regionale competente di “incapacità di gestione e previsione”. Segnalo infine che le modalità operative che stiamo seguendo consentono di ottenere annualmente la certificazione ufficiale sulla quantità di rifiuti avviati al recupero effettivamente valorizzati: queste certificazioni hanno dimostrato sino ad ora il pieno raggiungimento degli obiettivi di effettiva valorizzazione dei rifiuti differenziati

Nella replica, il Consigliere Luigi Vesan si è detto perplesso «perché la crisi della raccolta della plastica in tutta Europa è già presente dal 2017: il trend di crescita del costo non è una scoperta recente. Analogo discorso per il compost: che si sarebbe dovuto far fronte a un aumento dei costi era prevedibile ben prima del 2018, avendo già da tempo previsto di dover liberare l'area per fare spazio ai nuovi impianti. Pur concordando sul fatto che quantificare esattamente il costo dei rifiuti è difficile, non capisco il gaudio con cui l'Assessore annuncia che, senza più fluttuazioni, i valdostani pagheranno una tariffa molto alta per i prossimi diciassette anni. Non ce la sentiamo di fare un plauso alla struttura competente e ai vari Assessori che si sono succeduti

MM

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Comunicato n° 405 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulle richieste di personale avanzate dai Comuni valdostani

 

Nella seduta del 4 luglio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto all'attenzione del Consiglio il tema del fabbisogno di personale e di procedure concorsuali degli Enti locali valdostani.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha ricordato che «da molti mesi, i Comuni hanno inviato alla Regione richieste di espletamento di prove concorsuali per far fronte a gravi carenze di organico che ne stanno compromettendo la regolare attività. A febbraio e ad aprile 2019, sono state convocate delle riunioni con Sindaci, Assessori e Segretari comunali per verificare lo stato delle richieste. In quella occasione un dirigente regionale avrebbe comunicato che non vi sarebbero procedure concorsuali da avviare in quanto la Giunta regionale non ha approvato la programmazione relativa.» Il Consigliere ha quindi chiesto quali e quanti Comuni hanno fatto pervenire richieste di personale e per quante unità; ha poi voluto conoscere le ragioni della mancata approvazione da parte del Governo regionale di tale programmazione e che cosa si intenda fare per risolvere il problema. 

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, premettendo che «siamo in presenza di un quadro normativo statale e regionale profondamente e recentemente innovato», ha risposto che «tutti gli Enti locali hanno riscontrato la richiesta di personale dell’Amministrazione regionale. L’ultimo Comune ha risposto il 7 maggio 2019: da allora, gli uffici del Dipartimento personale ed organizzazione hanno avviato l’istruttoria tecnica per la verifica delle richieste pervenute, chiedendo chiarimenti e correzioni di quanto pervenuto, se non coerente con il dettato normativo. Parallelamente, la Regione ha istruito le proprie esigenze assunzionali che sono state tradotte in un atto amministrativo che sarà sottoposto all’approvazione della Giunta regionale e che integrerà - per la parte non coperta con le graduatorie disponibili o con la mobilità - il fabbisogno assunzionale espresso dagli Enti locali da soddisfare mediante le procedure concorsuali o selettive pubbliche, affinché si realizzino le economie - in termini di procedure concorsuali o selettive da espletare - previste ed auspicate dall’ordinamento regionale.»

«Questa fase istruttoria - ha proseguito il Presidente -, pur essendosi conclusa, ha incontrato un importante ostacolo nell’impugnativa deliberata dal Consiglio dei ministri lo scorso 31 maggio che riguarda proprio due punti della legge regionale n. 1/2019 di specifico interesse degli enti locali, in merito ai criteri per la determinazione della spesa utile per attivare le procedure di reclutamento e alle procedure selettive interne, con l’effetto di determinare la necessità di una parziale rivalutazione delle richieste pervenute alla Regione. È stata portata all’attenzione del Consiglio permanente degli enti locali per concordare le modalità per un’eventuale rapida rivalutazione delle richieste inoltrate all’Amministrazione regionale. Se le informazioni sin qui raccolte saranno confermate o parzialmente modificate, potranno poi essere tradotte in un unico atto soggetto ad approvazione da parte della Giunta regionale, previo parere da parte del CPEL. Il Dipartimento del Personale ritiene di poter sottoporre per il primo esame la proposta di deliberazione alla Giunta regionale il 19 luglio prossimo.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti ha replicato che «la situazione è alquanto raffazzonata. Prendiamo atto con piacere che finalmente la delibera arriverà in Giunta, ma nel frattempo non avete pensato ad una revisione di tutto il sistema a fronte di una situazione che va avanti da molto tempo. I gruppi Lega e Mouv' hanno presentato una proposta di legge e ci auguriamo che ci possa essere una collaborazione su questo tema.»

SC

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Comunicato n° 406 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulla presenza di insetti in due scuole

 

Nella seduta consiliare del 4 luglio 2019, il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Luciano Mossa, ha illustrato un'interpellanza per conoscere quali misure drastiche e tempestive si intendano adottare per debellare in maniera definitiva la presenza di insetti «che abbiamo personalmente riscontrato sia nei locali adibiti a mensa per la scuola dell'infanzia "Saint-Martin de Corléans", sia nei corridoi adiacenti le aule della scuola primaria "Giovanni Pezzoli" posta nei piani più alti dello stabile. Si tratta di minacce che mettono ogni giorno a rischio l'incolumità e la salute dei piccoli studenti

L'Assessore all'istruzione, Chantal Certan, ha riferito: «Non c'è stata nessuna epidemia legata alla presenza di blatte e/o formiche, non ci sono stati segnalati problemi, né direttamente dalla scuola né dal Servizio di igiene pubblica. Peraltro, questa iniziativa avrebbe dovuto essere presentata per competenza al Comune di Aosta, non all'Amministrazione regionale. Per gentilezza, ho comunque chiesto informazioni agli uffici competenti

L'Assessore Certan ha quindi letto il riscontro fornito dal Comune di Aosta, «in cui, tra l'altro, si comunica che la proliferazione insetti è stata di origine esterna ed è stata oggetto di costante monitoraggio e contenimento, con ripetuti interventi effettuati da due imprese specializzate per debellare il fenomeno. In ultimo, l'origine delle blatte è stata individuata nella centrale termica e in alcune intercapedini in locali adiacenti alla scuola ma non pertinenti. Approfittando del termine dell'attività scolastica, nei prossimi giorni è prevista una nuova azione per porre fine nel medio e lungo termine al problema e si continuerà a vigilare. Il Comune di Aosta precisa infine che gli oneri del servizio di debellamento degli insetti rientra nei compiti della ditta affidataria che ha in carico i servizi integrati

Nella replica, il Capogruppo Luciano Mossa ha sostenuto: «I bambini mettono le mani ovunque, compresi i pavimenti: il pericolo di infezione è altissimo. Parlo di una forte esposizione al rischio salute all'interno di un Istituto scolastico: a chi altro mi dovrei rivolgere se non a un Assessore alla sanità e a uno all'istruzione? Non si possono scaricare le responsabilità in questa maniera. Per fortuna non è successo nulla, ma non dobbiamo certo aspettare notizie infauste per agire. Possiedo fotografie che documentano la presenza di blatte nella mensa e in prossimità delle aule. Non basta la sola disinfestazione, esistono molteplici strumenti di prevenzione efficaci, ma vanno applicati, affinché il problema non si ripresenti più. Questo è ciò che chiedo

MM

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Comunicato n° 407 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulla discarica di rifiuti speciali inerti di Pompiod

Con un'interpellanza discussa nella seduta del Consiglio del 4 luglio 2019, il gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ha chiesto delucidazioni in merito alla situazione della discarica di rifiuti speciali inerti di Pompiod, nel comune di Aymavilles.

In particolare, la Consigliera Chiara Minelli, ha voluto conoscere «le motivazioni per cui si è ritenuto opportuno autorizzare una discarica per rifiuti speciali inerti a Pompiod, classificazione non prevista dalla normativa vigente, con conseguente smaltimento di rifiuti non pericolosi, normalmente vietati in questo tipo di discariche; la provenienza dei rifiuti smaltiti; le modalità con cui sono state effettuate analisi specifiche e accurate dei rifiuti smaltiti nella discarica, se sono previste ulteriori azioni puntuali in tal senso e quali sono le azioni poste in essere per la prevenzione del rischio idrogeologico durante l'esercizio e al momento della chiusura della discarica. Infine, chiedo se l'Amministrazione regionale intenda stabilire in autotutela di rivedere i termini dell'autorizzazione, viste le numerose criticità riscontrate.»

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, ha riferito che «la discarica per rifiuti inerti è destinata a ricevere rifiuti classificati dalla normativa come “speciali” e quindi sono ammessi allo smaltimento sia i rifiuti espressamente riportati dal decreto ministeriale del 27 settembre 2010, nonché tutti i rifiuti che rispondano alle caratteristiche dei rifiuti inerti, ossia quelli che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica o biologica significativa.»

Riguardo alla provenienza dei rifiuti, l'Assessore ha detto che «dall’elenco fornito dal gestore non risulta affatto, come emerso da notizie apparse sui quotidiani on line, che vi sia conferimento di rifiuti dall’estero. Cosa, peraltro, assolutamente improbabile per non dire impossibile, visto che l’importazione di rifiuti dall’estero è strettamente disciplinata da un Regolamento comunitario che impone una procedura e dei vincoli molto restrittivi oltre ad un’apposita notifica e una conseguente specifica autorizzazione da parte della Regione. Nessuna notifica del genere è mai pervenuta alla Regione in merito ai rifiuti conferiti nella discarica di Pompiod.»

L'Assessore Chatrian ha poi spiegato che «le analisi di caratterizzazione dei rifiuti devono essere eseguite a cura del soggetto conferitore, che deve avvalersi di un laboratorio terzo accreditato. Il gestore della discarica deve eseguire campionamenti per i diversi conferimenti ed effettuare controanalisi per verificare la conformità dei rifiuti conferiti, secondo le modalità stabilite sia dalla normativa che dal proprio Piano di gestione operativa. Nel caso della discarica di Pompiod, il soggetto gestore, in ottemperanza all’autorizzazione rilasciata dalla Regione, trasmette alla stazione forestale competente per territorio, tutte le analisi dei rifiuti conferiti soggetti a preventiva caratterizzazione.»

«Posso dichiarare che non esistono, al momento, i presupposti per rivedere i termini dell’autorizzazione rilasciata per la gestione della discarica per rifiuti inerti di Pompiod - ha concluso Chatrian -. Mi preme comunicare che ho intenzione, insieme ai Sindaci di Aymavilles e Jovençan e ai tecnici, di organizzare un incontro con la popolazione al fine di confrontarsi pubblicamente

La Consigliera Chiara Minelli, nella replica, si è detta perplessa: «Io credo che la politica dovrà approfondire il tema dei rifiuti e delle discariche in maniera più puntuale, perché questo è un problema politico e non può essere appannaggio dei tecnici. La definizione rifiuti speciali inerti si trova soltanto nella nostra normativa, sarebbe il caso di rivederla. Io volevo conoscere la provenienza dei rifiuti da fuori Valle e non specificatamente quelli provenienti dall'estero che non ho citato. Credo che si debbano aumentare i controlli - e non solo lasciarli ai conferitori e al gestore della discarica - per garantire che i rifiuti siano assolutamente sicuri. Giudico però positivo che sarà fatto un incontro con la popolazione e con i Sindaci al fine di informarli sulla situazione e per rispondere alle loro più che comprensibili preoccupazioni; ricordo che oltre 1.100 persone hanno scritto all'Amministrazione per segnalare la loro inquietudine.»

SC

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Comunicato n° 408 del 4 luglio 2019
Interpellanza sull'edilizia scolastica

Il gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza VdA, nel corso della seduta consiliare del 4 luglio 2019, ha interpellato il Governo per conoscere la visione strategica complessiva dell'edilizia scolastica per il prossimo futuro.

«La situazione dell'edilizia scolastica si presenta esplosiva anche in vista del prossimo anno scolastico - ha sottolineato la Consigliera Daria Pulz -: il Liceo scientifico Edouard Bérard di Aosta ha dovuto traslocare da un anno per l'adeguamento alle norme antisismiche ma i lavori non sono ancora stati avviati, obbligando a peregrinazioni docenti e studenti da una parte all'altra della città; per l'ex sede dell'Istituzione Maria Adelaide di via Torino, ormai in stato di abbandono, non si sta procedendo con alcun progetto di recupero. Una situazione che preoccupa molto i diversi collegi docenti, gli studenti e le loro famiglie e che mette in luce l'incapacità quarantennale di dedicare alla scuola tutta la centralità che merita da parte della politica

L'Assessore all'istruzione, Chantal Certan, ha risposto: «La programmazione logistica per l'anno scolastico 2019/2020 è stata avviata sulla base della definizione del numero di classi formate secondo l'organico di diritto e l'assegnazione delle sedi non dovrebbe presentare variazioni

Circa i motivi dei ritardi degli interventi al Liceo Bérard, l'Assessore Certan ha parlato dei tempi di approvazione del progetto esecutivo «approvato dalla Giunta regionale il 24 agosto 2018», dettagliando le fasi di affidamento dei lavori, «per cui si è scelto di procedere secondo il criterio economicamente più basso e non dell'offerta economicamente più vantaggiosa anche per contrarre i tempi di affido che si sono prolungati fino allo scorso mese di maggio, essendo stati condizionati dalla mancanza di risorse nei capitoli e dall'attesa della concessione di contributi statali. Inoltre, il contratto non poteva essere sottoscritto prima dell'avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, pena la perdita del contributo statale; abbiamo anche dovuto approvare la deliberazione relativa alla variazione di bilancio, poiché non ci erano risorse sui capitoli

L'Assessore all'istruzione ha quindi specificato: «La Giunta regionale ha deciso di procedere alla verifica tecnica dei presupposti e degli impatti connessi alla realizzazione della struttura prefabbricata in regione Tzamblerlet, acquisendo al contempo gli elementi tecnici ed economici per valutare i costi diretti e indiretti connessi a soluzioni alternative, con particolare riguardo alla ristrutturazione della sede di via Torino. La relazione degli esperti incaricati sarà a breve consegnata, permettendo una valutazione da parte degli Assessorati competenti

«I prossimi mesi ci consentiranno di delineare la strategia complessiva per il futuro - ha concluso Chantal Certan -. Infatti, la questione di realizzare o meno la scuola di Tzamberlet e la scelta di ristrutturare o meno la sede di via Torino sono dirimenti per risolvere la tematica più generale dell'assetto definitivo e complessivo delle strutture scolastiche che ospitano le scuole secondarie di secondo grado ad Aosta. I risultati della verifica cui ho già fatto riferimento ci forniranno gli elementi per disegnare definitivamente la mappa delle sedi per il prossimo futuro. Gli obiettivi che l'Assessorato si è posto per risolvere le criticità riguardano l'accorpamento in una o due sedi degli indirizzi di ciascuna Istituzione scolastica, l'adeguamento normativo di tutti gli edifici, l'incremento degli spazi per le scuole più in sofferenza e dell'offerta di strutture residenziali per studenti. Inoltre, sono state avviate le attività pianificatorie per la ristrutturazione della sede di via Festaz e del complesso Saint-Bénin, nonché l'ampliamento della sede di via Chavanne

La Consigliera Daria Pulz ha osservato: «Si evidenzia ancora una volta la mancanza di lungimiranza, di visione d'insieme di progettualità, in particolare per le scuole superiori di Aosta. La situazione dell'edilizia scolastica appare contorta e preoccupante. Forse non è proprio fuori luogo fare un collegamento con il dato del 14% relativo all'abbandono scolastico da parte dei ragazzi nell'età dell'obbligo. Mancano spazi, ci sono troppe succursali in sedi infelici. Non si tiene conto che le aule necessarie non corrispondono tout court alle classi: risultano sacrificati i laboratori e gli spazi per alunni con bisogni specifici o che non frequentano le ore di religione cattolica. La struttura di via Torino necessita di adeguamenti, ma sarebbe un gravissimo errore darle un'altra destinazione non scolastica, che non le sarebbe propria. Non sottovalutiamo il fatto che si rischia di provocare una guerra tra poveri, un tira e molla tra dirigenti scolastici, che invece gradirebbero una ricognizione super partes per distribuire equamente gli spazi adeguati ad ogni scuola

 
 
MM

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Comunicato n° 409 del 4 luglio 2019
Interpellanza sulla riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale

 

Nella seduta consiliare del 3 luglio 2019, il Movimento 5 Stelle ha interpellato il Governo regionale per fare il punto sulla riorganizzazione del Dipartimento di Salute mentale.

La Consigliera Maria Luisa Russo ha innanzitutto rappresentato «l'evidente fatica degli operatori che lavorano presso il Dipartimento, tenuto conto di diverse criticità, tra cui il fatto che la psichiatria ha sette psichiatri in meno nel suo organico, la psicologia ha cinque psicologi in meno nel suo organico dal 2012, mai sostituiti, mentre il tempo d'attesa attuale per avere un primo colloquio di psicologia nell'area Minori è 94 giorni e nell'area Adulti è 176 giorni.» Ha quindi chiesto quali siano le cause principali di questa situazione, se i dirigenti dell'USL, nel 2017 e nel 2018, abbiano mai evidenziato formalmente all'Assessorato tali problematiche e quali azioni siano state messe in campo per arginarle; infine, se sia intenzione bandire un concorso per coprire i posti vacanti nelle varie strutture e per riorganizzare il Dipartimento di salute mentale.

L'Assessore alla sanità, Mauro Baccega, nella risposta, ha affermato: «I problemi sono causati dalla carenza di medici: si è passati da 12 a 5 psichiatri e questo ha comportato diverse criticità, malgrado l'Amministrazione e l'Azienda abbiano lavorato per risolvere il problema. Le difficoltà riscontrate nella Struttura semplice di psicologia riguardano l'aumento di richiesta dell'utenza, il coinvolgimento degli operatori dell'area Minori e Adulti in più ambiti di intervento. Sono state messe in campo richieste collaborazioni in tutti gli ambiti e in tutti i settori, ma voglio ribadire ancora una volta che non è legittimo richiamare i medici in pensione, malgrado altre Regioni lo stiano facendo. Sia l'Azienda USL sia il Direttore del Dipartimento di salute mentale hanno concordato azioni congiunte per arginare le criticità, attivando consulenze in ambito psichiatrico con la Regione Piemonte attraverso l'istituto della convenzione. Quest'anno abbiamo attivato una borsa di studio in psichiatria; abbiamo incrementato il tetto di spesa riferito alla libera professione ambulatoriale, messo maggiori risorse a disposizione per dare più disponibilità di ore. Abbiamo confermato la psicologia dell'emergenza rivedendo i protocolli con le istituzioni per destinare gli psicologi ai LEA. Ad agosto è stato assunto un medico, a dicembre due medici al SERD. A marzo 2019 abbiamo bandito un avviso per tre posti, a maggio espletato un concorso pubblico per due posti ma non si è presentato nessun candidato; a giugno vi sarà altro avviso per specialista ambulatoriale. Tenuto conto che i due precedenti concorsi non hanno dato esito positivo, bandirli nel breve periodo sarebbe inutile e si è deciso quindi di individuare medici specialistici disponibili a trasferirsi in Valle per poi bandire un concorso pubblico a novembre.»

L'Assessore ha quindi annunciato che «con il Direttore abbiamo pensato di definire un progetto di riorganizzazione del Dipartimento per creare una équipe di psicologi ed educatori che favoriscano la presa in carico del paziente e che stiamo esaminando. È ancora una situazione di criticità, ma con le misure messe in campo entro ferragosto dovrebbero ridursi in modo significativo le liste d'attesa.»

Nella replica, la Consigliera Russo ha evidenziato: «È evidente quanto il disagio individuale e delle famiglie stia incidendo in modo importante sulla qualità della vita ed è indispensabile che il disagio mentale sia preso in carico nei tempi dovuti. Inoltre, c'è da rimarcare che il Dipartimento di salute mentale ha una funzione fondamentale nella prevenzione e quindi se non funziona entriamo in un circolo vizioso da cui rischiamo di non uscire più.»

I lavori dell'adunanza consiliare straordinaria e ordinaria sono conclusi. L'Assemblea tornerà a riunirsi mercoledì 10 e giovedì 11 luglio prossimi.

SC

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