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Riunione del Consiglio regionale del 12 e 13 giugno 2019

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Comunicato n° 346 del 5 giugno 2019
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in seduta ordinaria mercoledì 12 e giovedì 13 giugno 2019, con inizio alle ore 9.00, per trattare un ordine del giorno composto di 69 oggetti, di cui 39 rinviati dalla scorsa adunanza.

Tra i nuovi punti iscritti figurano l'accettazione delle dimissioni del Consigliere Claudio Restano dalla carica di Segretario del Consiglio regionale e la sua sostituzione. Il Consiglio sarà inoltre chiamato a nominare tre Consiglieri regionali, di cui uno rappresentante la minoranza, in seno al Consiglio per le politiche del lavoro, di cui all'articolo 6 della legge regionale n. 7/2003, così come modificato dall'articolo 7 della legge regionale n. 5/2019.

Gli altri nuovi oggetti riguardano l'attività ispettiva e, in particolare, 8 interrogazioni e 16 interpellanze.

Delle otto interrogazioni, una del gruppo ADU-VdA riguarda gli interventi adottati per prevenire gli infortuni nei luoghi di lavoro; una è del gruppo Mouv' sulla mancata evasione di richieste di accesso agli atti da parte dell'Ufficio responsabile della tutela dei minori; sei sono state depositate dal gruppo Lega VdA: dimissioni rassegnate dal Presidente della società Autoporto Valle d'Aosta Spa; tariffa gratuita per l'ingresso all'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans applicata ai partecipanti alla "Fête du printemps du SAVT"; interventi normativi per evitare la chiusura perpetua di strade o sentieri a causa di episodi di dissesti idrogeologici; interventi per la riapertura del distributore di benzina all'autoporto; modalità di trasferimento del personale regionale all'Office régional du tourisme; erogazione di finanziamenti ad una associazione di volontariato per la gestione di dipendenti.

Delle 16 nuove interpellanze all'ordine del giorno, una è stata presentata dal gruppo ADU-VdA per chiedere dei ritardi nell'effettuazione dei lavori presso il Liceo scientifico Bérard di Aosta, mentre sette sono della Lega Vallée d'Aoste: controlli sui prodotti di artigianato esposti alla Fiera di Sant'Orso e sulla produzione artigianale conferita all'IVAT; approfondimenti sulla correttezza dell'operazione di vendita dell'immobile Hôtel Gran Baita di Cervinia; proroga dei componenti delle Commissioni mediche per l'accertamento dell'invalidità civile, dell'handicap e delle condizioni di disabilità; apertura di un cantiere forestale per il ripristino della viabilità della strada Sorressamont/Rhêmes-Saint-Georges; prove di accertamento della lingua francese per gli alunni delle classi seconde della scuola primaria; promozione turistica della Regione in occasione della tappa valdostana del Giro d'Italia; verifica della sussistenza di negligenze degli uffici regionali sui controlli delle erogazioni al CRER. Due interpellanze sono poi a firma del gruppo Mouv' e riguardano, una, le indicazioni date all'azienda USL per l'affidamento a personale specializzato della dirigenza del reparto di ginecologia e ostetricia e, l'altra, gli interventi a sostegno dell'attività gestionale della società Autoporto Valle d'Aosta Spa. Il Movimento 5 Stelle ha depositato tre iniziative: adozione di misure per debellare la presenza di insetti all'interno della scuola dell'infanzia di Saint-Martin e della scuola primaria Giovanni Pezzoli ad Aosta; riorganizzazione del Dipartimento di salute mentale; predisposizione delle prove regionali di conoscenza della lingua francese per gli alunni della scuola primaria. Infine, tre interpellanze sono del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne: revisione dell'autorizzazione allo smaltimento di rifiuti speciali inerti nella discarica di Pompiod, nel comune di Aymavilles; individuazione di strumenti per contenere il consumo di suolo; sostegno ai consorzi irrigui per la realizzazione di centraline idroelettriche.

Gli altri punti all'ordine del giorno sono tutti rinviati dalla scorsa adunanza.

Restano da trattare 24 interpellanze, di cui una è congiunta di Mouv' e Lega VdA (accordo di programma per il rinnovo del complesso funiviario "La Palud" nel comune di Courmayeur); una è del gruppo ADU-VdA (modalità di riconversione del Collège de Saint-Bénin in struttura convittuale); undici sono della Lega VdA (riorganizzazione dei reparti di psichiatria e di geriatria; motivazione dell'indicazione della terna di candidati per la carica di Consigliere in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; bonifica di un'area verde situata in via Lavoratori Vittime du Col du Mont ad Aosta; risultato del lavoro svolto dalla macroregione alpina Eusalp e obiettivi per il futuro; controlli in merito al rispetto della normativa, da parte della Società INVA, nell'adozione di bandi di gara per gli anni 2016/2019; verifiche in merito all'erogazione di contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela di minori; intendimenti del Governo regionale in merito all'evoluzione del percorso concordatario riguardante la Casinò de la Vallée; stato di manutenzione dei terreni di proprietà regionale circostanti il Castello di Sarre; controllo dell'attività di proroga del servizio di gestione della Cittadella dei Giovani concessa dal Comune di Aosta; mancata approvazione di procedure concorsuali per fare fronte alle richieste di personale avanzate dai Comuni; impossibilità di iscrivere informazioni in lingua francese sulle carte di identità dei residenti valdostani all'estero); quattro sono del gruppo Mouv' (indicazioni della Regione alla Finaosta per l'avvio di un'indagine in merito alla condotta del Presidente della Cervino Spa; classificazione del Palazzo Cogne di Aosta come "edificio documento"; inserimento nel mondo lavorativo di persone con importanti disabilità; azioni di sensibilizzazione nei confronti dell'associazione Forte di Bard per un riordino della sua gestione complessiva); cinque sono del M5S (modalità di fornitura di presidi assorbenti negli ospedali, nelle strutture residenziali per anziani e per i pazienti a domicilio; mancato coinvolgimento del Dipartimento personale e organizzazione nella predisposizione del Piano di rafforzamento amministrativo relativo alla politica regionale di sviluppo e ai programmi a cofinanziamento europeo e statale interessanti la Valle d’Aosta nel periodo 2014/2020; riorganizzazione e rilancio dei Centri per l'impiego; difformità fra i costi tariffari preventivati e quelli definitivi per il recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti; modalità operative e organizzative per il rispetto del divieto di utilizzo dello smartphone durante le ore di lezione); due, infine, sono del gruppo RC-AC (valutazioni e intendimenti in merito ai nuovi collegamenti aerei con l'aeroporto Corrado Gex e ai contenziosi tra la Regione e AVDA Spa; contrazione di posti di lavoro nella scuola valdostana a seguito del calo delle iscrizioni degli alunni al primo anno di ogni ordine e grado).

Il Consiglio sarà anche chiamato ad esaminare 8 mozioni e 5 risoluzioni rinviate dalla scorsa adunanza. Delle otto mozioni, una è a firma del gruppo ADU-VdA (impegno del Governo regionale a concordare con i Comuni azioni per vietare l'utilizzo del diserbante contenente glifosato); due sono del gruppo Lega Vallée d'Aoste (promozione dell'uso della lingua francoprovenzale/arpitana e walser in occasione di eventi prettamente valdostani; adozione di misure volte a contrastare atti anticonservativi); una è del gruppo Mouv' (prosecuzione delle interlocuzioni con il Governo nazionale per un ritorno dei Vigili del fuoco professionisti alle dipendenze del Ministero dell'interno e nel Corpo nazionale); due del Movimento 5 Stelle (adozione di misure straordinarie a sostegno della natalità e alla conciliazione tra i tempi lavorativi e il tempo famiglia; sostituzione di due componenti del Consiglio di amministrazione della società SITRASB Spa); due sono di RC-AC (attivazione delle procedure per la registrazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) delle persone interessate; riorganizzazione degli orari dei servizi ferroviari con la garanzia di una riduzione dei tempi di percorrenza rispetto agli attuali).

Infine, delle cinque risoluzioni, la prima è stata depositata dai gruppi di maggioranza UV, AV, SA e Misto per invitare la Commissione consiliare competente ad affrontare un dibattito sul prezzo del latte prodotto nella regione con le categorie interessate; la seconda è di Lega VdA e Mouv' per impegnare il Governo regionale per un incontro con le categorie interessate nella competente Commissione consiliare per la tutela del settore lattiero-caseario e dell'allevamento; la terza è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari per esprimere l'impegno del Governo regionale ad attivarsi con lo Stato per il pieno rispetto della volontà referendaria espressa dai Vigili del fuoco valdostani; la quarta è a firma dei gruppi Lega VdA, RC-AC, Mouv', M5S e ADU-VdA per impegnare il Governo regionale ad attivarsi per garantire ai pazienti minori affetti da diabete mellito la fornitura degli adeguati sistemi di monitoraggio per migliorarne la qualità della vita; la quinta è stata proposta dai gruppi RC-AC e M5S per impegnare la prima Commissione consiliare permanente ad avviare una fase istruttoria per la revisione dei meccanismi di elezione del Consiglio regionale.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

SC

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Comunicato n° 352 del 10 giugno 2019
Iscritti cinque punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

 

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocato in sessione ordinaria mercoledì 12 e giovedì 13 giugno 2019, è stato integrato da ulteriori cinque punti.

L'Assemblea discuterà la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, presentata dai gruppi Lega VdA e Mouv' il 6 giugno scorso.

Sono state poi iscritte quattro interrogazioni a risposta immediata, di cui tre riguardanti la Casinò de la Vallée Spa: la prima, del gruppo Mouv', chiede notizie di potenziali acquirenti di crediti vantati da creditori della società che gestisce la Casa da gioco; la seconda, del gruppo ADU-VdA, riguarda l'applicazione dell'accordo tra la Casinò de la Vallée Spa e le Organizzazioni sindacali per la ricollocazione del personale licenziato del Grand Hôtel Billia presso altri enti partecipati dalla Regione; la terza, sottoscritta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste, intende conoscere il voto espresso in sede di approvazione del progetto di bilancio di esercizio 2018 della società.

Un'ulteriore interrogazione a risposta immediata è stata depositata dai Consiglieri del Movimento 5 Stelle per conoscere la tempistica per il ripristino della funzionalità della Biblioteca comprensoriale di Châtillon.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 74 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 SC

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Comunicato n° 353 del 12 giugno 2019
Il Consiglio regionale ricorda Gerardo Beneyton e Osvaldo Ruffier

 

I lavori del Consiglio regionale, convocato oggi, mercoledì 12, e domani, giovedì 13 giugno 2019, si sono aperti con un minuto di silenzio in ricordo di Gerardo Beneyton e di Osvaldo Ruffier.

«La notizia della scomparsa di Gerardo Beneyton - ha detto la Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini - ha lasciato tutti profondamente rattristati. L'amico Gerardo non era soltanto il giornalista che ci intervistava ad ogni Consiglio, era anche il consigliere in tema di agricoltura, colui che ci spronava a fare meglio per questo settore al quale era intimamente legato e per il quale ha lavorato tanto, raggiungendo risultati eccellenti di promozione della nostra Valle a livello nazionale e internazionale. Ma Gerardo era soprattutto una persona generosa e disponibile. Oggi, guardiamo alla tribuna stampa con una sensazione di vuoto. Gerardo non c'è più. Ci mancheranno la sua verve e le sue idee, il suo impegno e il suo dinamismo.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha commemorato la figura di Osvaldo Ruffier, per oltre 30 anni Sindaco del Comune di Cogne: «Osvaldo è stato un personaggio di grande rilievo non solo per la sua comunità ma per tutta la Valle d'Aosta: un uomo di origini umili, un minatore, che divenuto Sindaco fu a disposizione della sua comunità, la quale ancora ne porta l'immagine e la tenacia che lo hanno contraddistinto. È giusto ricordare Osvaldo come grande esponente di quei Sindaci valorosi che operano in Valle d'Aosta e che sono la base di ogni azione amministrativa.»

SC

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Comunicato n° 354 del 12 giugno 2019
Communications du Président du Conseil Emily Rini

 

La Présidente du Conseil, Emily Rini, dans ses communications à l'Assemblée du 12 juin 2019, a informé que lundi 10 juin, le nouveau groupe Pour Notre Vallée-Area Civica-Front Valdôtain a été constitué: en font partie la Présidente Rini, en tant que Chef de groupe, et le Président de la Région, Antonio Fosson, en tant que Vice-Chef du groupe.

La Présidente de l'Assemblée a aussi informé que la Conférence des Chefs de groupe a décidé de renvoyer à mercredi 3 et jeudi 4 juillet la réunion du Conseil déjà programmée pour les 26 et 27 juin.

SC

 

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Comunicato n° 355 del 12 giugno 2019
Dimissioni del Consigliere Restano dalla carica di Segretario: il dibattito in Aula

 

La seduta mattutina e parte di quella pomeridiana del Consiglio del 12 giugno 2019 è stata occupata dal dibattito sulle dimissioni del Consigliere Claudio Restano (GM) dalla carica di Segretario dell'Assemblea rassegnate il 4 giugno scorso, a seguito della sua fuoriuscita dalla maggioranza regionale.

Il Consigliere Restano ha motivato le proprie dimissioni puntualizzando che si tratta «di un atto dovuto e doveroso, in coerenza con la mia scelta, che è stata comunque sofferta. Non sono legato alle poltrone, come qualcuno sostiene: in questa Legislatura ho fatto un doppio passo indietro. Per me, rimane un grande onore far parte di quest'Assemblea, in cui cercherò di svolgere al meglio i compiti del Consigliere

Restano ha quindi richiamato le vicende degli ultimi anni, sottolineando: «Il mio percorso politico è stato votato al cambiamento, fin dal 2014, e già nel 2016, insieme con il collega Fosson, sono stato definito traditore. In questi mesi, è venuto meno il dialogo, è venuto meno il confronto all'interno di Pour Notre Vallée. Ma bisogna guardare avanti, bisogna avere la forza delle proprie idee, constatando che questo Governo si è trasformato da Governo di scopo in uno di Legislatura: una scelta politica che non riguarda le ideologie, ma è un'esplicita volontà di proseguire. Si è elevato un muro tra una parte del Consiglio e l'altra, in antitesi ai buoni propostiti che ci eravamo dati. Abbiamo idee diverse su quello è il futuro della Valle d'Aosta. Prendo atto che sia stato finalmente costituito il gruppo PNV-Front Valdôtain

«Se il mio si è trattato di un tradimento, sono in buona compagnia - ha proseguito il Consigliere Restano -: in questi ultimi anni, per creare maggioranze ho visto diversi passaggi; ma sono passaggi sempre leciti, per cui non mi ritengo un traditore politico, perché, molto semplicemente, le strade si sono divise e le idee non collimano più, in primis perché PNV non ha mai stipulato un accordo politico con questa maggioranza. Dovremmo riflettere su questo fallimento, perché in questi sei mesi non siamo riusciti ad essere attivi e incisivi a sufficienza. E penso alle diverse posizioni sulla gestione della sanità, alle difficoltà di produrre atti legislativi, di risolvere problematiche dell'agricoltura, al nodo sul futuro dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano. Sono stupito del ritiro del disegno di legge sul turismo: non capisco questa scelta, perché se l'impianto normativo è valido, il Consiglio ha dimostrato di saperlo approvare

Il Consigliere Claudio Restano ha quindi concluso esprimendo «tristezza perché abbiamo concluso un importante percorso, soprattutto all'interno di PNV» e ribadendo: «È stato un onore lavorare insieme all'Ufficio di Presidenza, ai dirigenti e al personale, che ringrazio per la loro professionalità e disponibilità

Sulle dimissioni si è aperto un lungo dibattito.

Il Vicepresidente del Consiglio Luca Distort (Lega VdA) ha espresso stima nei confronti del Consigliere Restano: «Una stima che nasce da una dimensione esperienziale, che è quella di aver condiviso con lui il lavoro all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Se l'albero si riconosce dai frutti, i frutti sono stati i comportamenti e l'agire di Claudio Restano: ha dimostrato di essere una persona volenterosa che impegna tutte le sue risorse a servizio del Consiglio, una persona che riflette e che si confronta con coscienza ed esperienza, una persona pacata che analizza prima di agire. Ma soprattutto Restano è una persona leale: ed è proprio la lealtà che è l'elemento fondamentale e raro in una dimensione di squadra, ancor più della fedeltà. Ritengo, quindi, grossolano che anziché far tesoro delle posizioni leali, dall'iniziale maggioranza siano nate accuse di tradimento nei confronti del collega

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, è intervenuto più in generale sulla situazione politica, «a partire dal risultato delle elezioni europee, che ha sancito la messa in minoranza dell'attuale Governo. Evidentemente, il minestrone autonomista creato contro la Lega è stato indigesto per i valdostani; d'altronde, basta un ingrediente per rendere cattivo tutto l'insieme. Il collega Restano ha staccato la spina a questo Governo regionale, che si è trasformato da tecnico-passeggero a politico, continuando a rimandare il sacrosanto diritto degli elettori ad esprimersi nuovamente. Dopo sette mesi, ci chiediamo quale sia il frutto del competente e duro lavoro svolto, atteso che in agricoltura così come negli altri ambiti non si sono aperti tavoli di lavoro, non si sono affrontati gli impellenti problemi; non è stata risolta la crisi delle imprese; non è stata ridata fiducia alla comunità. Insomma, non è stato centrato nemmeno un obiettivo del programma di governo. Ma è già pronto un nuovo connubio di forze per far proseguire questo Governo; in effetti, non paghi di essersi visti bocciare il minestrone alle europee, se ne ripropone uno ancora più ampio. Come sarà possibile coniugare posizioni tanto divergenti? Ora è necessario che si prenda atto del fallimento politico e amministrativo di questo Governo, che si colga lo sprone che arriva dai valdostani: dimettetevi e ridate la parola alla comunità, le cui richieste sono state sopite per ben sette mesi.»

Per la Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, «non siamo stati stupiti dalla fuoriuscita del collega Restano dalla maggioranza: le avvisaglie duravano ormai da tempo, con segnali di impazienza, con prese di posizione contro le nostre decisioni, con smentite alle dichiarazioni del Presidente Fosson, con assenze strategiche. Questa notizia è stata quindi accolta con sollievo, perché finalmente abbiamo capito le intenzioni di Restano, tuttavia non ne abbiamo capito le motivazioni politiche. Oggi, dalle sue dichiarazioni, prendiamo atto che è una questione interna al suo movimento, dove non è stato capito. Purtroppo succede che ci siano problemi all'interno di una forza, è successo anche a noi, ma non ne abbiamo fatto una soap opera: la politica va avanti e ognuno segue la propria strada serenamente. Non si può provare onore e orgoglio nel far cadere un Governo, presieduto peraltro da un collega di cui si era il delfino. Oggi, prendiamo atto con realismo di questa decisione, ma la Valle d'Aosta, più che di cambiamenti continui di scena, ha bisogno di stabilità e di programmazione per affrontare tutte le questioni che Restano ha ricordato. Tutti quanti abbiamo bisogno di un bagno di umiltà e le nostre ambizioni personali dovrebbero venire meno per guardare all'interesse generale. Con questa convinzione noi intendiamo proseguire, se vi saranno le condizioni per farlo, per portare a termine le riforme necessarie a dare stabilità: la legge elettorale dei Comuni, la riforma elettorale regionale per dare governabilità. Vorrei ricordare che nessuno ha vinto le scorse elezioni regionali: abbiamo votato con un sistema proporzionale e sono entrati in Consiglio rappresentanti di otto liste ed è quindi normale che vi siano delle interlocuzioni tra i gruppi, nel rispetto delle regole democratiche. Faccio un richiamo a volare basso: non ci sono martiri, ognuno si assuma le proprie responsabilità per dare corso al mandato che gli è stato conferito dagli elettori

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha richiamato il clima sereno dell'attività dell'Ufficio di Presidenza e ha ringraziato il collega Restano, di cui però «è difficile capire l'orientamento politico. Nella scorsa Legislatura, ha cambiato quattro gruppi consiliari, diventando Assessore poco dopo il primo cambio. A sentire le sue dichiarazioni, questo pare essere un ennesimo tentativo di annusare l'aria per poter dirigere la barca nella direzione della probabile nuova maggioranza. L'appartenenza politica secondo noi ha un perché, non condividiamo il continuo cambio di casacche. Per questo, il gesto di Restano per noi è incomprensibile e la nostra visione della politica è del tutto divergente dalla sua

Per la Consigliera del M5S Manuela Nasso, «la scelta del collega Restano sembra più dettata da questioni personali che da ideologia politica o mancata condivisione di temi: vorrei capirne di più, anche se dalla mia posizione non cambia nulla.  Al di là dei giochini politici, in questo primo anno di lavori consiliari, ho potuto constatare, anche con apprezzamento, che quando un tema era condiviso trasversalmente è stato portato avanti da questo Consiglio.» La Consigliera si è poi soffermata sulle Europee: «Riguardo alle ultime elezioni, i risultati di una consultazione non annullano gli effetti di quella precedente, altrimenti andremmo sempre a votare: l'astensionismo sembra ormai essere il partito di maggioranza e visto cosa è diventata la politica a malincuore bisogna prendere atto del rifiuto dei cittadini. Delle lotte intestine dei movimenti io credo che ai valdostani interessi poco, a loro interessano i temi

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha parlato di «uno scollegamento totale tra la politica e i cittadini, tra il senso dell'essere uomo e il senso dell'essere politico.  Il collega Restano avrebbe tradito i giochi di palazzo e di persone che, per l'appunto, non hanno più alcun collegamento con la comunità. Il nostro gruppo si focalizza sugli ideali, sugli obiettivi, sul bene della collettività e sulla nostra visione della Valle d'Aosta, senza avere la presunzione di avere la bacchetta magica. Nel nostro modo di lavorare, anche con Restano, l'unico presupposto era avere visioni, giuste o sbagliate che fossero, e muoversi in quella direzione. Lui, a questo, non è mai venuto meno, in un percorso sempre coerente. Ciò che conta, in politica, è rimanere fedeli e non tradire i propri ideali e ciò che è stato promesso per essere eletti. In questo Consiglio, ciò che porta avanti la politica è purtroppo il gioco di palazzo, che distrugge la Valle d'Aosta. Continuiamo a ripeterlo, già da tempi non sospetti: bisogna tornare alle urne

Per la Consigliera Maria Luisa Russo (M5S), «la crisi non è del collega Restano o dell'attuale Giunta, è dell'intero Consiglio. Fare politica è prestare servizio ad una comunità: il buon amministratore deve avere l'umiltà di saper ascoltare e l'onestà intellettuale di dire sempre la verità; la politica vera e reale si fa solo se si ha una visione complessiva di sviluppo della Valle d'Aosta, attraverso la definizione di priorità e di principi che si vogliono trasmettere e raggiungere, altrimenti la disaffezione nei confronti della cosa pubblica non farà che crescere. Se vogliamo recuperare il senso di appartenenza alla comunità e assicurare una vita dignitosa ai cittadini, dobbiamo mettere in atto una rottura nell'affrontare il modo di fare politica, riattivando la prospettiva di fare la polis che si proietta nella dimensione futura. In questo primo anno di Consiglio, sia dalla Giunta Spelgatti che dalla Giunta Fosson, non ho visto né umiltà, né onestà intellettuale, non ho visto la definizione di priorità precise, non ho capito la visione per la nostra Regione. Per contro, ho visto slogan, autocelebrazioni e dichiarazioni che non rispecchiano la realtà. Spero che con le prossime elezioni vi sia qualcuno che abbia chiaro cosa si vuole per la Valle d'Aosta, diversamente la nostra regione imploderà senza un futuro di rinascita

Il Capogruppo del M5S Luciano Mossa ha dichiarato: «La gente si aspetta che i Consiglieri gestiscano il bene comune, che vadano incontro alle esigenze della comunità. Alle persone non importano dimissioni o ribaltoni; loro si aspettano una sanità e dei trasporti funzionanti, vogliono avere un lavoro e un mutuo per la casa, vogliono potersi dedicare con serenità all'agricoltura o al turismo. Le persone sono ormai disgustate dalla politica. Ribadiamo l'importanza di accettare i nostri prerequisiti per ripartire, per essere davvero vicini ai cittadini. Per prima cosa, dobbiamo tagliarci le indennità; poi dobbiamo finalmente sancire che chi è condannato non deve più gestire il bene comune. Proviamo ad immedesimarci in un padre o in una madre che fa sacrifici per conciliare e gestire lavoro e famiglia, e apprende la notizia delle dimissioni di Restano: ma davvero credete che a qualcuno importi?»

Il Consigliere della Lega VdA Paolo Sammaritani ha osservato che «il voto dei valdostani alle Europee ha un significato preciso: se tutte le Autonomie riunite hanno messo insieme il 13 per cento e con il PD hanno raggiunto il 30%, questo risultato è ancora lontano da quel 37% raccolto dalla Lega. Questo significa che la maggioranza non ha più il consenso popolare, eppure invocando la stabilità di governo, si vogliono portare avanti delle riforme. Il Consigliere Restano ha correttamente staccato la spina perché il Governo di scopo aveva raggiunto il suo scopo, ma la resistenza in Consiglio va avanti a tutti i costi. Io vi invito ad uscire dalle ipocrisie: chi ha il coraggio di abbandonare e ridare la parola agli elettori lo faccia, per far sì che la politica riacquisisca legittimazione e per dare un segnale di coerenza agli elettori valdostani. Se vogliamo rispettare i valdostani sappiamo cosa fare, se invece vogliamo fare gli interessi nostri andiamo avanti restando bloccati perennemente

Il Consigliere Alberto Bertin (RC-AC) ha evidenziato: «Ancora una volta, si è aperta una crisi. I Governi, mediamente, negli ultimi sette anni, sono durati all'incirca otto mesi: una situazione che, di fatto, ha bloccato l'attività politica e amministrativa di una Regione che non riesce più a dare risposte ai cittadini. Oggi non è cambiato niente, si è fermi e questo è il dato più preoccupante. Va trovata subito una soluzione per non fare continuare una situazione ormai cronicizzata. Andare ad elezioni subito potrebbe riproporre lo stesso quadro, con cambi di governo continui. È una preoccupazione che tutti dobbiamo avere. La risposta potrebbe essere l'elezione diretta del Governo, dando più responsabilità ai cittadini. Se ci sarà consapevolezza da parte di tutti, guardando al futuro della Valle e non agli interessi di bottega, si potrà proseguire e realizzare in poco tempo questo cambiamento strutturale, altrimenti, è ovvio che occorra andare subito al voto. In quanto alle elezioni europee, il dato politico più rilevante che è emerso è che la Valle d'Aosta, ancora una volta, non avrà un deputato. Anche chi aveva chiesto il voto utile proponendosi come possibile eletto, la Lega, è risultato lontanissimo dal risultato. È necessario affrontare il problema della rappresentanza europea della Valle d'Aosta sin d'ora

Per il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Luca Bianchi, «le dimissioni di Restano avvengono in un momento molto difficile per la Valle: sul tavolo ci sono tanti dossier e i valdostani si aspettano che vengano risolti. Sulla fedeltà di Restano, mi sembra di vivere un déjà vu: nel 2016, quando è uscito dall'UV aveva fatto un discorso condivisibile, contestando un metodo che vedeva un uomo solo al comando e lui non voleva più essere il mero esecutore di decisioni prese da altri. Oggi, invece, non capiamo: sembra di assistere ad un salto della quaglia, ma politicamente sembra più una manovrina di palazzo, la stessa che abbiamo continuato a vedere nella scorsa Legislatura, e guarda caso il manovratore è sempre lo stesso. Più che di lealtà, dovremmo parlare di "leoaltà".» Sul discorso delle Europee, Bianchi ha detto: «La Lega ha stravinto le elezioni sia a livello regionale che nazionale, ma la Valle d'Aosta non ha vinto da nessuna parte. Oggi, se ci saranno le condizioni per proseguire e cercare di dare risposte andremo avanti, altrimenti si tornerà alle elezioni. Se dovessimo andare alle elezioni, credo che tutti e 35 dovremmo fare un'analisi di cosa fare nel prossimo futuro

Il Consigliere Roberto Luboz (Lega VdA) ha puntualizzato: «La gente che incontriamo per strada ci esprime smarrimento, a maggior ragione per le stampelle che stanno caratterizzando quest'ultimo periodo. Le elezioni europee hanno certificato il requiem politico per gli pseudo autonomisti, ma la mino-maggioranza sembra non voler trarne le opportune conseguenze. La linea di Restano è coerente con gli impegni assunti al momento della sfiducia al Governo Spelgatti, mentre per il Governo Fosson sta per essere gettata una rete civica di salvataggio. La crisi era palese da mesi, forse sin dall'inizio di questo Governo che si definiva di scopo ma che puntava alla riconquista del potere.» Il a poursuivi: «Vous avez géré le pouvoir essentiellement pour soif personnelle et ce pouvoir vous a conduit à cette situation. Vous avez démontré un manque de partage, la présomption d'être les seuls à défendre l'autonomie. Je crains que cette désespérée recherche de survie du Gouvernement Fosson représente un piège pour prolonger de quelques mois l'agonie d'un Gouvernement que la Vallée d'Aoste ne mérite pas. Nous souhaitons que cette phase politique puisse se clore vite et qu'une nouvelle époque plus ouverte au dialogue puisse finalement s'ouvrir. Etes-vous vraiment convaincus qu'une nouvelle loi électorale sera suffisante à garantir une gouvernabilité solide? Attention à ne pas succomber à la grande ambition des petits hommes

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha parlato di «momento importante perché si fa chiarezza: questo aiuta a definire le questioni e a immaginare il percorso da seguire per il futuro. Inutile nascondere che le elezioni europee siano state vinte dalla Lega, ma la Valle d'Aosta non ha ottenuto nessun risultato. Tuttavia, le Europee non hanno niente a che vedere con le elezioni regionali o con quelle comunali: i valdostani sono persone intelligenti e sanno distinguere i diversi livelli di elezioni. Fare un minestrone di tutto significa distorcere la realtà. Forse qui dentro più che non si può non si vuole lavorare: nessuno di noi è impedito per dare il proprio contributo alla Valle, siamo stati eletti con un sistema proporzionale ed è importante che i dieci gruppi si parlino per risolvere le questioni; se rimaniamo ancorati sulle nostre posizioni, diamo soddisfazione agli ultras del nostro partito ma non diamo soddisfazione ai problemi dei cittadini. Prima di essere politici, siamo cittadini e abbiamo la responsabilità di dare l'esempio, di dare un'indicazione sulla via di uscita per la nostra Valle. La nostra regione è chiamata ad un forte processo di cambiamento, dettato anche dalla mancanza di risorse: oggi il problema vero è la governabilità, andare ad elezioni oggi non serve a niente perché con questa legge elettorale non garantiamo la stabilità. Oggi una via di uscita non può che venire che attraverso il contributo di ogni singolo cittadino e abbiamo il dovere di ridurre il distacco tra la politica e i cittadini. Sapevamo di essere legati in una cordata come quando si sale in montagna e che bastava una sola persona a fermarla, ma se siamo responsabili non dobbiamo considerare la politica come un gioco ad uso personale, come ha fatto qualcuno che pur definendosi responsabile è stato poi considerato irresponsabile dalla Severino

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha osservato: «Constato con stupore che il soccorso a questo Governo si è trasformato in giallo-rosso e penso che sarà opportuno regalare a qualche collega una bussola per capire chi sta in maggioranza e chi in opposizione. Il fallimento è della classe politica e in quest'Aula si sta consumando uno scontro tra il vecchio e il nuovo, ma con numeri troppo risicati. Il futuro politico del collega Restano sarà deciso dai suoi elettori, non oggi da quest'Aula. In politica, ognuno a modo suo, almeno una volta, tradirà, ma bisogna capire non solo se si tratta di un'azione necessaria, ma anche perché alcuni tradimenti vengono lavati con acqua fresca e altri considerati peccato originale. Anche la caduta della Giunta Spelgatti è passata da un tradimento

Il Consigliere dell'UV Giovanni Barocco ha affermato che «le recenti vicende mettono in evidenza la difficoltà di mettere insieme una compagine seria per governare la Regione e risolvere i problemi. Le difficoltà risiedono più sul "chi" che sul "come" governerà: per noi dell'UV non è una novità, visto che per anni ci siamo fatti del male allenandoci in questo sport. Ma dobbiamo guardare avanti e prima di guardare alle consultazioni elettorali, bisogna cercare di raccogliere le suggestioni che provengono dai banchi di questo Consiglio, perché la politica è sintesi tra le diverse proposte e idee. Per risolvere i problemi, bisogna innanzitutto mettere mano alle regole del gioco se si vogliono superare bisticci e teatrini e garantire governabilità, superando il problema del numero 18. Discutere delle regole del gioco, essere trasparenti, guardare oltre dalle stanze del potere aiuta a superare la litigiosità. La nuova casa autonomista non deve essere solo la casa di vetro per il cittadino; il cittadino deve poter entrare, discutere e partecipare. Mi permetto di ricordare alla Lega che la sola ricerca del consenso può essere pericolosa - i problemi dell'Union sono cominciati con 18 Consiglieri eletti -: oggi cerchiamo di utilizzare al meglio il tempo per affrontare le questioni che possono garantire governabilità alla Valle.»

Il Consigliere della Lega VdA Diego Lucianaz ha sostenuto: «Questo Governo ha certamente uno scopo: quello di durare almeno 12, al massimo 18 mesi; una data molto importante, perché scadono i due anni e mezzo di mandato. È un Governo che ha una scadenza come la mayonnaise. Fatevi una ragione della realtà che c'è fuori di qui

La Consigliera di Rete Civica-Alliance Citoyenne Chiara Minelli ha parlato di «interventi paradossali, perché tutti oggi hanno sollecitato la governabilità e la stabilità, ma nessuno ha mosso un passo per attuarla. Come gruppo abbiamo depositato una proposta di legge di riforma istituzionale al fine di offrire un contributo ai lavori, sulla quale siamo disposti a confrontarci, ma che contiene un elemento a cui non possiamo rinunciare: l'elezione diretta del Presidente della Regione e della maggioranza di Legislatura. È una proposta che potrebbe diventare legge in pochi mesi, che garantirebbe due effetti importanti: trasparenza nei confronti degli elettori, cambiamento del modo di fare politica. Da mesi diciamo che non siamo favorevoli allo scioglimento del Consiglio fin tanto che non sia approvata la riforma istituzionale e non siano affrontati temi specifici, come la norma di attuazione sull'idroelettrico che riguarda direttamente CVA. Non vogliamo entrare in maggioranza, non chiediamo posti in Giunta né di sottogoverno: chiediamo atti concreti e perseguibili entro un anno per poi andare a elezioni, sulla base di un sistema totalmente nuovo. C'è chi parlerà di puntello, di soccorso rosso alla maggioranza, ma non è così: non c'è nessun attaccamento alle poltrone, la nostra è una proposta che riteniamo di buon senso e di alto profilo. Qualora non fosse accolta sarà inevitabile tornare alle urne, con la consapevolezza politica però che si possa riconfigurare la situazione attuale. Noi siamo stati eletti per assumere dei buoni provvedimenti per la comunità, ma l'anno trascorso è stato inconcludente e questo non giova a nessuno. Possiamo, nei prossimi mesi, lasciare un segno duraturo di cambiamento strutturale, sarebbe un segno importante per i cittadini.»

La Capogruppo di ADU-VdA, Daria Pulz, si è detta «incredula per la lungaggine di questo dibattito: si è persa una mattinata di lavoro, piuttosto che pensare ai problemi della comunità. Sono insofferente rispetto a questo modo di fare politica, cercando di tirare a campare utilizzando come scusa la riforma elettorale. Siamo contrari alla ricerca della governabilità per via legislativa e siamo preoccupati del ritorno del mito del capo. Bisogna puntare al ricambio totale della classe politica, al riconoscimento del ruolo dei movimenti e partiti rispetto ai Consiglieri, che sembrano mine vaganti. L'ingovernabilità da sanare nasce già dai comitati elettorali, dal culto dell'uomo forte che dietro di sé lascia un deserto. La vera governabilità esiste nella misura in cui ci siano forze politiche che rappresentano valori, idee e progettualità, che danno risposte alle istanze sociali. Appoggeremo le proposte intelligenti, utili, non ci importa la provenienza, maggioranza o opposizione, e non avremo paura di votare in perfetta solitudine. La vera scommessa è tornare ad essere rappresentativi dei bisogni reali, non di gonfiare il consenso per mere esigenze di conservazione del potere. La proposta di Rete Civica, che non conosco nel dettaglio, pare farci tornare agli anni Novanta quando, di fronte ai cambi di maggioranza, sembrava ci fosse bisogno dell'elezione diretta del Presidente, sfiduciabile anche a costo di far cadere anche il Consiglio (regola del " simul stabunt simul cadent "). Non vediamo con favore questo percorso che sta per essere intrapreso e consegneremo le nostre critiche come contributo alla discussione.»

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') si è detto convinto «che sia giunto il momento di fare chiarezza, di avere trasparenza e lealtà. Il Presidente Fosson, a gennaio 2019, aveva dichiarato che nel momento in cui non avrebbe più avuto i numeri, si sarebbe dimesso senza prolungare l'agonia del Governo. Invito quindi il Presidente ad aprire una crisi politica con le sue dimissioni. Dopo il risultato di questa maggioranza alle elezioni europee, c'erano due strade da intraprendere: fare la politica dello struzzo o prenderne atto. Il collega Restano, lasciando la maggioranza, con coerenza ha scelto di prenderne atto; la maggioranza costituita dai movimenti autonomisti, invece con il suo 13% alle Europee, sta prendendo in giro i valdostani perché tutela il vecchio sistema e impedisce ai valdostani di esprimersi. Al Consigliere Bertin, per il quale nutro profonda stima per le sue competenze, chiedo: è davvero convinto che la riforma elettorale e la norma di attuazione sull'idroelettrico siano attuabili in un anno? Non credo che basti una Legislatura, a fronte anche delle dichiarazioni del Presidente dell'UV che, il 5 giugno, si è detto contrario all'elezione diretta del Presidente della Regione. L'unica cosa di certo è la durata di questo accordo: un anno per trovare il sistema per allungare il brodo, senza però superare i due anni sei mesi e un giorno per evitare che il limite dei tre mandati entri in vigore.»

Per il Consigliere Jean-Claude Daudry (AV), «le elezioni europee sono state il detonatore per tentare l'assalto alla Giunta Fosson, questa è la cruda verità: è mancato il dialogo per riuscire ad ottenere un eurodeputato per la Valle d'Aosta, che avrebbe dovuto essere l'obiettivo da raggiungere, non abbattere il nemico, individuato in questo Governo. Stiamo lavorando alla ricostruzione autonomista e l'Union Valdôtaine dovrà compiere un ulteriore passo. Se si saranno le condizioni, in tempi ragionevoli, per portare avanti dei temi in favore di un cambiamento della nostra Regione, noi siamo pronti a proseguire. Altrimenti, non temiamo le elezioni e ci vorrà uno sforzo corale da parte di tutte le forze autonomiste e unioniste.»

La Presidente del Consiglio, Emily Rini (PNV-AC-FV), ha dapprima ringraziato il Consigliere Restano per il lavoro svolto in questi mesi in Ufficio di Presidenza «dove il clima è sereno, costruttivo e propositivo e di questo sono grata a tutti i colleghi», per poi entrare nel merito del dibattito politico: «La stragrande maggioranza dei cittadini fa fatica ad arrivare a fine mese e non si cura delle beghe politiche di quest'Aula e su questo abbiamo tutti delle responsabilità. Io oggi mi chiedo: cosa è cambiato dal 10 dicembre 2018, ossia da quando abbiamo dato il via al progetto amministrativo della Giunta Fosson? Non è cambiato nulla. Ci sono state, però, le Europee con un risultato chiarissimo e noi, come Front Valdôtain che guardiamo all'area di centrodestra, avremmo potuto cogliere la palla al balzo e saltare sul carro del vincitore. Ma, in questo momento, ci vuole serietà e noi di FV crediamo vi sia l'esigenza di garantire stabilità: uno dei primi punti del nostro programma politico è proprio quello dell'elezione diretta del Presidente della Regione, che consentirebbe di trovare una medicina ad una situazione di instabilità politica. Oggi, ci farebbe più comodo di buttarla in caciara politica, ma non sarebbe responsabile, ed è per questo che vi chiedo di trovare il coraggio di mettere mano alle regole del gioco. Se non ci sarà convergenza sulla volontà di cambiarle, l'unica strada percorribile sarà il ritorno alle urne. Ma abbiamo il dovere di trovare la medicina giusta per superare questa situazione e, questo al di là, dell'opportunismo politico.»

Il Consigliere Alessandro Nogara (AV): «Arrivati a questo punto, mi sento di affermare che se le dimissioni del collega Restano forse non toccano più di tanto i cittadini, ugualmente non interessano nemmeno all'Aula che è stata impegnata in un dibattito politico su altri fronti. Abbiamo discusso delle Europee, ma teniamo conto del fatto che il loro risultato va ridimensionato perché non corrisponde al 100% dell'elettorato. In merito invece alle dimissioni di Restano, ricordo che lui stesso ad ottobre aveva firmato un documento per il cambiamento con noi, gli altri 17 componenti della maggioranza Fosson e forse in questo si può individuare un tradimento. Paradossalmente ci viene da dire che alla fine abbiamo appreso con sollievo della sua fuoriuscita dalla maggioranza, perché non riuscivamo a lavorare serenamente, non capendo in quale direzione volesse andare.»

Chiusa la discussione generale, l'Assessora all'istruzione Chantal Certan ha replicato che «vi è la necessità di garantire una legge elettorale più solida perché cambiare ogni sei mesi di governo non è più sostenibile di fronte ai cittadini e alle risposte che si devono dare in termini di azioni amministrative. Sulle elezioni elettorali, la Lega sta andando a gonfie vele, ma voglio ricordare che le Regionali si sono svolte lo scorso anno: voler sempre confondere le varie consultazioni non è corretto, perché se ad ogni elezione mettiamo in discussione le altre, non ha più senso andare a votare per i vari livelli di governo.» En ce qui concerne les démissions du Conseiller Restano, l'Assesseure Certan «a remercié le collègue pour avoir supporté de rester avec nous pendant six mois, malgré que sa volonté n'était pas si évidente. Aujourd'hui il a décidé de partir, mais je lui rappelle que c'est sur les thèmes qu'il fallait se confronter. Le fait d'avoir joué sur deux tableaux ne lui rend pas honneur, mais aujourd'hui je lui souhaite de trouver vite un mouvement où être libre de s'exprimer, que ce soit la Lega ou le Mouv'.»

L'Assessore al turismo Laurent Viérin ha puntualizzato: «La legge di riforma del turismo non è politica, ma prettamente amministrativa; era stata tracciata già dalle scorse Legislature, quando più volte si era parlato della creazione dell'Ente unico di promozione turistica, con relativi fondi. Il testo era stato condiviso con la maggioranza ma ora, non potendo più contare su 18 Consiglieri, abbiamo deciso di ritirarlo, proprio per il suo aspetto amministrativo. Non è stato nemmeno sottoposto al Consiglio permanente degli Enti locali. Essedo una riforma molto importante, auspico che possa essere uno dei temi del confronto, indipendentemente dall'evoluzione politica. Evitiamo di scindere questo Consiglio in buoni e cattivi, tra chi ha fatto bene e chi male, ergendosi a unici detentori dell'autonomia o di certi ideali. Prima di venire in Aula a giudicare gli altri, ognuno deve valutare i propri contributi all'azione politica. Bisogna dare una soluzione a questa Legislatura per dare definizione ai dossier, come la comunità si aspetta. Occorre affrontare temi concreti, al di là delle posizioni partitiche; se questo non è possibile, concordo sul ritorno alle urne, che però temo non possa essere risolutivo. La nostra comunità deve ritrovare un'identità e linee d'azione messe in campo con stabilità, evitando la politica dell'aggressione, che ha solo portato difficoltà nel dialogo tanto evocato. Le prossime settimane saranno determinanti per il futuro della nostra regione.»

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, ha affermato: «Pur rispettando l'intervento del Consigliere Restano, non siamo riusciti a capire le ragioni delle sue dimissioni; probabilmente non aveva mai fatto parte di questa maggioranza. Avremo modo di capirle forse nei prossimi mesi. Il Consigliere Restano condivide con me il principio che l'Amministrazione parla per atti: misuriamoci quindi sugli atti approvati in questi mesi. A proposito della sua affermazione di non aver mai chiesto poltrone, ricordo che si propose senza giri di parole come Assessore al turismo o alla sanità. Dare delle risposte puntuali è importante: da quando il Presidente Fosson ha accettato questa sfida non facile, abbiamo cercato di lavorare per risolvere problemi, per dare risposte e far funzionare meglio la macchina amministrativa che era alquanto ingessata. I fatti e gli atti concreti dimostrano il contrario e personalmente mi ritengo più che soddisfatto dei risultati. Il Piano Lavori dei cantieri forestali trasformato da annuale a triennale, il reinsediamento dell'osservatorio dei rifiuti, l'avviamento dei corsi per dieci agenti forestali, l'ordine del giorno sulla Valle d'Aosta carbon free, l'impulso dato a tutto il comparto pubblico sulle scelte plastic free. Ravviso due posizioni distinte da parte dell'opposizione di cui una più realistica e utile

In sede di dichiarazione di voto, il Consigliere Roberto Cognetta ha annunciato il voto contrario del gruppo Mouv' «alle dimissioni del collega Restano, in primis tenuto conto del fatto che ha svolto un buon lavoro, come più volte evidenziato oggi in Aula da tutte le forze politiche. Inoltre, i numeri per la sua sostituzione non ci sono e bisogna mettere mano alla composizione delle Commissioni che non rispecchiano l'equilibrio tra maggioranza e opposizione.»

Ha infine preso la parola il Presidente della Regione, Antonio Fosson, evidenziando: «Ci sono situazioni difficili da accettare, come il fatto che una persona che mi definisce amico organizza una conferenza stampa senza nemmeno contattarmi. La gente capisce solo che in quest'Aula non siamo capaci di andare d'accordo e di lavorare seriamente per la Valle d'Aosta. Il 17 non è un brutto numero, se si tratta di una compagine compatta, che condivide i problemi e le diversità di approccio. Iniziamo questo nuovo percorso con molta umiltà, consci della situazione molto critica. Non mi fanno paura le dimissioni, siamo qui per servire i valdostani e, con senso di responsabilità, proseguiremo il nostro cammino di governo di scopo. Con onestà, potremo dirci di non poter più stare insieme in questo Consiglio di 35 persone, ma anche di trovare 18 persone che vogliono condividere un programma

SC-MM

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Comunicato n° 356 del 12 giugno 2019
Il Consigliere Daudry eletto Segretario dell'Assemblea regionale

 

Nella seduta pomeridiana del 12 giugno 2019, dopo un lungo dibattito e dopo aver accettato le dimissioni del Consigliere Claudio Restano dalla carica di Segretario dell'Assemblea (25 voti a favore e 10 contrari di Lega VdA e Mouv'), il Consiglio Valle ha eletto in sua sostituzione il Consigliere Jean-Claude Daudry (Alliance Valdôtaine). Il neo Segretario ha ottenuto 18 voti a favore, mentre 3 sono andati a Claudio Restano, 7 sono state le schede nulle e 7 le bianche.

La candidatura è stata presentata dalla Capogruppo di AV, Patrizia Morelli.

SC

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Comunicato n° 357 del 12 giugno 2019
Iniziata la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità

Nella seduta pomeridiana del 12 giugno 2019, il Consiglio Valle ha iniziato la discussione generale sulla mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega, depositata il 6 giugno scorso dai Consiglieri dei gruppi Mouv' e Lega Vallée d'Aoste.

Ha illustrato il testo il Consigliere del Mouv' Roberto Cognetta, che ha sottolineato: «I settori della sanità e delle politiche sociali, che rivestono per la Valle una fondamentale importanza, sono da anni in crisi, ma il palese immobilismo della gestione Baccega non ha fatto che acuire le criticità strutturali e organizzative dell'Assessorato.» Ha poi evidenziato «la mancanza di azione sulla legge che dovrebbe riorganizzare i servizi agli anziani e che dovrebbe fermare la strisciante e continua privatizzazione messa in campo dalle Unités des Communes, la lunghezza eccessiva delle liste di attesa sia per gli esami diagnostici sia, soprattutto, per gli interventi chirurgici e per le terapie post-operatorie, l'elevato numero di suicidi, le infezioni ospedaliere, l'inadeguatezza delle apparecchiature medicali e diagnostiche nonché la prassi consolidata del ricorso al manuale politico Cencelli per gli incarichi affidati in diversi reparti dell'ospedale regionale.» Per il Consigliere Cognetta, «la sanità valdostana è un problema politico, perché è stata gestita in modo politico, come un serbatoio di voti, e l'Assessore Baccega è responsabile di questa situazione di crisi.»

Per il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, «sembra di assistere al gioco del tiro al bersaglio, che comincia con l'Assessore Baccega per poi impallinare tutti gli altri. Mi chiedo come in cinque mesi, l'Assessore abbia potuto generare la situazione di crisi della sanità valdostana che è incancrenita da anni. Non credo che siano queste le vere motivazioni della mozione di sfiducia, bastava mettere la sola che sta alla sua base: far cadere la Giunta. Avremmo evitato tutta questa discussione. Detto questo, se eravamo contrari di ritornare al voto fino all'elezione del Consigliere Peinetti perché la nuova legge elettorale non era ancora in vigore, oggi siamo d'accordo di ridare la parola ai cittadini. Quindi, visto l'esito delle elezioni europee e constatato che gli equilibri si sono totalmente capovolti, noi voteremo a favore della sfiducia all'Assessore.»

Per il Capogruppo del Mouv', Stefano Ferrero, «il tenore delle dichiarazioni dell'Assessore Baccega in una conferenza stampa sulla sanità valdostana mi hanno convinto a firmare la mozione di sfiducia: infatti, l'Assessore non ha il minimo senso della gravità della situazione, dove fra un po' mancheranno medici e infermieri e se tutto regge è grazie ad una serie di persone di buona volontà. Pochi anni fa, c'è stato un taglio di 20 milioni di euro e l'allora Assessore Fosson aveva storto il naso perché sapeva che quella era una ghigliottina che avrebbe decapitato la sanità. Se non si mette mano al portafoglio e non si fa una riorganizzazione seria, la situazione non farà che peggiorare. La mozione è super motivata e chiunque deve votarla perché siamo al limite del disastro e questo non è perdonabile.»

Il Consigliere della Lega VdA Paolo Sammaritani ha aggiunto: «La sanità valdostana va malissimo sotto molti profili. Il costo pro capite della sanità è di 3.240 euro l'anno e risulta essere il più caro d'Italia; il costo medio dei ticket sanitari in Italia è di 49,1 euro a persona mentre il valdostano ne spende 90 e siamo i primi in classifica; abbiamo una speranza di vita media di 65 anni che pone la Valle d'Aosta tra le ultime regioni; per le morti evitabili, siamo la terz'ultima Regione in italiana. Non abbiamo più l'Osservatorio epidemiologico che consentiva di realizzare studi sulla sanità anche in collaborazione con altri enti, le liste d'attesa si sono prolungate all'eccesso. La classifica della salute ci dice che siamo al 54° posto su 108; per la prevenzione siamo quindicesimi su 21; siamo tra le Regioni che non garantiscono i Livelli essenziali di assistenza. Da queste classifiche si evince che costiamo più di tutti e otteniamo meno di tutti. Abbiamo quindi deciso di presentare questa mozione perché il primo compito di un amministratore è quello di avere contezza dei problemi per poi risolverli: se l'Assessore Baccega non li percepisce, come fa ad affrontarli?»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha parlato di «motivazioni solide, con alla base dati certi. In merito alle responsabilità dell'Assessore Baccega, richiamo un'iniziativa ispettiva che avevo presentato relativamente ai bandi per le commissioni di accertamento dell'invalidità: in questo caso, la risposta che mi era stata fornita in Aula è stata ampiamente smentita da enti e uffici competenti. Ma gli esempi di inadempienza dell'Assessore sono molteplici, non sa neppure che i Sindacati hanno minacciato uno sciopero e ha dimostrato di non saper essere sul pezzo in diverse questioni. Per questo, non deve più ricoprire questa carica.»

Per il Capogruppo di ADU-VdA, Daria Pulz, «è evidente la strategia di Mouv', della Lega e di soggetti esterni a questo Consiglio, cioè bloccare l'attività dell'Aula, alla faccia della paventata vivacità politica, facendo cadere uno dopo l'altro gli Assessori per arrivare alle elezioni anticipate. ADU ha già detto che questo Governo è delegittimato dal 23 gennaio 2019, ma a questi metodi non ci sta. Vogliamo utilizzare il tempo, pagato dai cittadini, lavorando a pieno ritmo, non ci interessano complotti, giochi di società guerrafondai. La nostra strategia su questa scacchiera non prevede l'arrocco sulla torre. Baccega non può essere la causa unica della crisi della sanità valdostana, che peraltro amministra da soli cinque mesi. Certo che il comparto sembra essere in caduta libera, ma non possiamo usare la salute, il bene più prezioso per tutti, per far cadere il Governo. Noi continueremo a lavorare con tutto l'impegno di cui siamo capaci, in Aula e nelle Commissioni, non vogliamo essere la gamba di legno della maggioranza o l'ago della bilancia; per noi è vincolante il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni. La nostra sarà un'astensione convinta: non è un atto di irresponsabilità, è un atteggiamento attivo di chi vuole fare opposizione senza far sconti a nessuno, ma senza essere mai distruttivi né arroganti e anche con la capacità di ringraziare quando se ne presenti il caso

La Capogruppo di Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, ha rilevato che «all'interno dei proponenti stessi ci sono approcci diversi. Un approccio è legato alla lettura dei rapporti sulla sanità e dà la possibilità di avere un quadro e di confrontarsi su dati, che per quanto ci riguarda sono in chiaroscuro, come per le altre Regioni. Questo approccio si fonda su un'analisi e ha una sua ragione d'essere. Rileviamo che si sottolinea come il costo della sanità valdostana sia elevato, ma non si dice che questo dato è formato da due componenti: uno dalla spesa pubblica, di 2000 euro, l'altro dalla spesa privata. È evidente che una realtà di montagna con dei piccoli numeri ha costi maggiori, perché paga il prezzo di una conformazione territoriale che complica le cose e di questo la Regione deve farsi carico. L'altro approccio è quello evocato dalla collega Pulz, ossia del tiro al bersaglio: l'Assessore è meritevole di sfiducia perché non è abbastanza umile. Ma questo approccio è assolutamente strumentale e anche se la sanità è un settore che deve essere sempre tenuto sotto la lente di ingrandimento, l'Assessore Baccega non può diventare il capro espiatorio di una situazione critica che dura da anni. La mozione è irricevibile e certamente non è questo l'approccio corretto per affrontare un tema come la sanità che attiene alla sfera più sensibile della vita dei cittadini

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) ha evidenziato: «Non abbiamo votato il collega Baccega alla carica di Assessore alla sanità, così come non avevamo votato l'Assessora della maggioranza a guida leghista, perché ritenevamo necessario individuare una persona competente e addentro alla materia; è stato un errore nominarlo, ma questa mozione di sfiducia è palesemente strumentale, non si preoccupa del miglioramento del comparto socio sanitario. Avrebbe potuto essere condivisibile, se nel testo non ci fosse stato solo un elenco di problemi e carenze, ma si fosse impegnato l'Assessore a compiere determinati atti o spiegare in Commissione cosa sta facendo e cosa intende fare. È inaccettabile affermare che la speranza di vita in Valle d'Aosta sia diminuita da quando Baccega è Assessore, così come sostenere che lui non abbia fatto nulla per evitare i suicidi. Tecnicamente, questa mozione di sfiducia non sta in piedi perché non rispondente ai requisiti di legge. Non ci prestiamo ad iniziative strumentali prive di motivazioni solide. Pertanto, questa mozione di sfiducia non avrà il nostro appoggio, così come non lo avranno eventuali altri atti che mirano alla paralisi del Consiglio creando una situazione di sfascio. Noi quindi ci asterremo

Per il Vicecapogruppo di Alliance Valdôtaine, Alessandro Nogara, «il passaggio che fa specie è questo: in sei mesi l'Assessore Baccega avrebbe dovuto ribaltare la sanità. Un settore che deve avere un'attenzione particolare, ma i cui problemi si sono sommati negli anni anche a causa dei tagli che ci sono stati. Io credo che sia esagerato togliere la fiducia ad un Assessore per le motivazioni illustrate dai proponenti

Il Vicecapogruppo del M5S, Luigi Vesan, ha aggiunto: «Nella mozione sono stati citati tanti numeri, senza però indicare l'anno di riferimento. Ovviamente, tutti i dati statistici dovrebbero riguardare il periodo temporale in cui è stato in carica Baccega. Questo atto è pertanto solo strumentale, come peraltro evidenziato sui social network dal primo firmatario. Secondo noi, questo è semplicemente l'inizio del tiro al piattello

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 13 giugno, alle ore 9.00.

 


SC-MM

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Comunicato n° 358 del 13 giugno 2019
Respinta la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità

 

Dopo un dibattito durato l'intera seduta mattutina del 13 giugno 2019, il Consiglio Valle ha respinto con votazione per appello nominale (17 contrari - AV, UV, SA, PNV-AC-FV -, 15 a favore - Lega VdA, Mouv', M5S, GM -, 2 astensioni - RC-AC, ADU-VdA), la mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, Mauro Baccega, depositata il 6 giugno scorso dai Consiglieri dei gruppi Mouv' e Lega Vallée d'Aoste.

Per il Consigliere dell'UV Flavio Peinetti, «questa mozione ha posto l'attenzione su alcuni problemi: sulle liste d'attesa è innegabile che ci siano delle criticità, sia per quanto riguarda le visite - cardiologia, dermatologia, psichiatria, radiologia - sia per alcuni interventi chirurgici. Questi dati sono legati ad una serie di fattori: la riduzione significativa degli organici medici, connessa alla difficoltà di trovare specialisti e alle lungaggini delle procedure concorsuali, ma anche all'inappropriatezza della domanda di visite specialistiche, cui si sta cercando di sopperire cercando di regolamentare l'accesso alle prestazioni per gravità di patologia. Sono poi stati attivati la libera professione con oneri a carico dell'azienda e il ricorso al privato accreditato, che non deve essere un tabù anche se presenta un problema perché genera inappropriatezza e costa molti soldi. In Valle d'Aosta abbiamo la quota pro capite di privato accreditato più bassa d'Italia. Riguardo al numero di interventi chirurgici, vorrei ricordare che nel 2017 sono stati 9.744, aumentati a 11.294 nel 2018 con un incremento quindi di 1.500 interventi. I dati relativi alla speranza di vita sono sbagliati: l'età media non è di 65 anni bensì ben superiore agli 80 anni. Anche sulle infezioni post operatorie il dato è falso e deriva da un'errata interpretazione di una tabella: i dati ospedalieri misurati da un protocollo nazionale rilevano che l'incidenza è più bassa che nel resto d'Italia. Infine, sulla mobilità sanitaria, i dati dal 2013 al 2018 registrano un risparmio di 10 milioni di euro perché abbiamo migliorato la mobilità attiva; per l'adeguamento delle apparecchiature sono stati investiti 40 milioni di euro, destinati per il 60% alla radiologia e per il 40% alle altre strutture. I problemi ci sono, ma non creiamo allarmismi: bisogna lavorare seriamente tutti quanti assieme.»

Il Consigliere della Lega VdA Nicoletta Spelgatti ha dichiarato: «Dobbiamo riscontrare la strenua difesa dell'Assessore Baccega da parte di esponenti della minoranza che temono di dover andare a casa qualora questa mozione fosse approvata. I dati che abbiamo presentato sono ufficiali ed incontestabili. Sulle statistiche si costruisce la buona Amministrazione, in tutti i campi, ma i numeri non devono venire fuori, perché sono impietosi: abbiamo la peggiore sanità in Italia, oltre che la più cara, c'è una fuga senza precedenti di tutti gli operatori della sanità. Finché si parla degli altri disastri della Valle d'Aosta ci si riferisce a questioni economiche, ma quando si parla di salute la situazione si complica, le responsabilità si fanno ancora più pesanti; eppure il pensiero va solo al mantenere la poltrona, piuttosto che mandare a casa questo Governo.  Il Commissario USL resta in carica nonostante ci sia una sentenza di reintegro di un'altra persona, il Dipartimento regionale non solo è stato sdoppiato con una scelta scellerata, ma addirittura si è affidato l'incarico a un dirigente in prossimità della pensione; non si può fare, ma va bene così, piuttosto che far lavorare persone scomode. Nel periodo del nostro Governo, abbiamo imbastito una riforma, tra cui i voucher nidi, l'incarico al veterinario regionale, l'accesso agevolato alle strutture ospedaliere per i disabili, ma da quando c'è Baccega tutto tace e l'ospedale è tornato ad essere gestito come un potentato. Non si sa più nulla nemmeno del nuovo ospedale, del Piano sanitario, mentre il bilancio dell'USL è in perdita e non vengono forniti i servizi. A cosa sono serviti i soldi spesi dai valdostani? È uno scandalo.»

La Consigliera del M5S Maria Luisa Russo ha osservato: «Dobbiamo trovare soluzioni incisive per eliminare sprechi e inefficienze, dobbiamo recidere il legame tra politica e sanità. La carenza di medici non può diventare un alibi per ricorrere a professionisti singoli che coprono soltanto i turni; c'è la necessità di poter contare su medici assunti regolarmente, che facciano parte di un'équipe. Ma le criticità della sanità valdostana toccano anche il personale e troppe volte ci si dimentica che al centro ci sono sempre i pazienti. Sono poi insorte le nuove problematiche sociali, quali l'inserimento lavorativo, i problemi legati all'anzianità, i nuovi poveri, la disabilità, le minoranze; per questo, occorrono un Piano per l'imprenditorialità sociale, nuovi strumenti finanziari, non solo pubblici, per trovare soluzioni innovative. Siamo di fronte a una situazione complessa e delicata per un sistema sanitario regionale che deve essere pubblico, garantire equità e qualità della cura. Attualmente, l'Assessorato è molto ben articolato, l'USL ha 1.250 dipendenti e varie figure apicali, ma in sei anni il sistema sanitario è peggiorato; una situazione, questa, per cui non si possono incolpare certamente solo gli Assessori che si sono succeduti. Riteniamo quindi che, in futuro, l'Assessore alla sanità debba essere una figura tecnica, perché per risollevare le sorti ci vuole una persona che deve conoscere bene il sistema, la complessità della legislazione corrente, il contesto socio economico finanziario. L'orientamento politico dell'Assessore tecnico deve ovviamente essere dato dalla Giunta.»

Il Consigliere Claudio Restano (GM) si è chiesto: «Oggi discutiamo dell'operato dell'Assessore Baccega o vogliamo fare una radiografia dello stato di salute della sanità? Secondo me, sono in discussione le scelte fatte in questi anni e Mauro Baccega, obtorto collo, se ne deve fare carico in termini di responsabilità. L'Assessore può agire direttamente fornendo degli indirizzi, mettendo a disposizione delle risorse, ma è chiaro se non dà la possibilità di lavorare diventa indirettamente responsabile di situazioni che non gli competono direttamente.» Il Consigliere ha quindi declinato una serie di criticità politiche: «L'USL valdostana, da oltre un anno e quattro mesi, è gestita da un Commissario straordinario e non da un Direttore generale: la prima responsabilità politica sarebbe quella di risolvere questa situazione perché il Commissario non è nelle condizioni di lavorare in prospettiva. È poi da definire l'operatività rispetto ai disabili, che non è stata affrontata, l'introduzione dei voucher nidi, l'istituzione dell'agenzia sociale che non è mai stata avviata e che ha portato con sé le problematiche dell'assistenza socio-sanitaria agli anziani, degli operatori socio-sanitari. Altro problema è il mantenimento dei servizi sul territorio per evitare lo spopolamento dei comuni di montagna: malgrado una risoluzione approvata da questo Consiglio per i servizi nella valle del Gran San Bernardo, l'Assessore non ha fatto niente. Questi sono problemi reali sui quali la politica può e deve intervenire. La sanità valdostana era di alto livello, ma lentamente si sta avviando al declino: ci vuole un organismo terzo di alto profilo che analizzi i dati ed elabori un piano sul quale poi la politica dovrà confrontarsi. Tutte queste iniziative non si possono realizzare in sei mesi, ma in sei mesi si può avviare un percorso, perché i dati sono innegabili e servono delle misure strutturali che ad oggi non vedo né nell'area territoriale né nell'area ospedaliera. Infine, un'ultima sollecitazione: rivedere la legge 5 del 2000 al fine di dare indirizzi chiari in materia di organizzazione del Servizio socio-sanitario regionale e per il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza delle prestazioni.»

L'Assessore Chantal Certan, nel concordare «sull'esigenza di intervenire su problematiche la cui origine è lontana e la cui risoluzione, purtroppo, non sarà immediata» ha puntualizzato: «Per quanto attiene alle microcomunità, sta proseguendo proficuamente la collaborazione con gli Enti locali e la realizzazione di lavori in alcune strutture ne è la dimostrazione. Il tema è certamente molto complesso, non va trattato limitandosi ad archi temporali ristretti ma basandosi su dati certi e considerati nella loro globalità. Nessuno cita che l'utilizzo del fascicolo sanitario ha caratterizzato positivamente il nostro sistema sanitario, siamo una delle regioni più virtuose, anche se bisogna proseguire nelle implementazioni. Personalmente, alla materia mi sono approcciata con molta umiltà, gettandomi a capofitto in questo lavoro. Mi sono così resa conto di quanto sia difficile iniziare e terminare progetti a breve termine pur avendo molti collaboratori e personale competente che lavora seriamente e alacremente; so che i cittadini fanno fatica a capirlo, io stessa ho conosciuto per la prima volta tematiche avviate con molta competenza dai miei predecessori, non portate a termine. Preciso che per i voucher nidi risorse erano state individuate già nella scorsa Legislatura per le Unités des Communes, ma quest'anno ci sono alcune difficoltà nel reperirle nel bilancio. Non mi risulta che l'Assessore Baccega abbia bloccato le riforme già avviate, ma ci sono argomenti con varie sfaccettature e uno stesso tema ha criticità ma anche sviluppi positivi. A mio modo di vedere, è più serio lavorare in modo concreto e costruttivo, piuttosto che presentare una mozione di sfiducia.»

Per il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Luca Bianchi, «la questione va inserita in un contesto in cui anche a livello nazionale la problematica sanitaria emerge. I tagli alle risorse negli anni in Valle d'Aosta sono stati pesanti, ma hanno riguardato anche settori importanti quali l'agricoltura, addirittura la scuola. E si sono resi necessari per coprire il debito pubblico nazionale. La partecipazione della Valle d'Aosta, in questo senso, è grande e la sfida futura sarà rendere la nostra sanità appetibile, per far sì che i professionisti tornino ad avvicinarsi. Noi vogliamo continuare a mantenere i servizi sull'intero territorio, pur consci delle grandi difficoltà. Esorto a parlare dei problemi, perché vanno assolutamente risolti. Nessuno può credere che questa non sia una mozione prettamente politica. Il disegno è chiaro: si punta a buttare tutto in bagarre, nello stallo più totale. L'astensione di parte della minoranza dimostra che non tutti si fanno prendere in giro. Rispediamo al mittente questa mozione di sfiducia, ribadendo che se vogliamo discutere dei problemi della sanità, noi ci siamo.»

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA) ha osservato che «anche se il bilancio regionale è sempre più stretto, bisogna fare delle scelte che seppur non facili sono doverose. La mozione ha una natura politica, perché si fa politica in funzione amministrativa. Il tiro al piccione lo subiamo tutti, tranne quelli che rimangono puri e duri e che per astuzia politica sanno dove stare e che oggi rimangono con la maggioranza.» Il Consigliere si è soffermato sul futuro dell'ospedale: «Uno degli elementi di comunanza tra la Giunta Spelgatti e la Giunta Fosson era quello di addivenire ad una valutazione tra costi-benefici per l'ospedale nuovo. A febbraio avevo presentato un'iniziativa chiedendo quale percorso fosse stato intrapreso per dare attuazione a questa valutazione. L'Assessore aveva riferito di una serie di incontri e solo ieri la Giunta ha approvato una delibera che incarica la società COUP di dare corso alla valutazione costi-benefici: si sono persi quattro mesi, rimandando una decisione strategica come quella dell'ospedale regionale e questo non è ammissibile.»

Per il Consigliere del Mouv' Elso Gerandin, «con questa mozione bocciamo gli ultimi sei anni di sanità e welfare valdostani: quattro Assessori più il Presidente Fosson hanno ricoperto questo posto, mettendo in seria difficoltà questi settori e Baccega è solo l'ultimo anello della catena. Non si mette sotto accusa un sistema: il sistema è vittima e si regge sulla buona volontà di persone che fanno sacrifici a fronte di scelte politiche che o sono assenti o sono dannose. Il Presidente Fosson quando era Assessore si è fatto tagliare dal Presidente Rollandin oltre 20 milioni di euro: una scelta politica dannosissima, salvo poi togliere agli Enti locali 50 milioni di euro di avanzo di amministrazione per garantire il welfare valdostano. L'Assessore Baccega ha dimenticato il welfare: c'è un settore che sta aspettando di essere riorganizzato, ma si continuano a fare approfondimenti. E questo è inaccettabile. La mozione di sfiducia è politica perché deriva da una scelta politica: la gente ha già capito perché qualcuno si asterrà o voterà a favore, ma chi in questi anni ha presentato iniziative per mettere in discussione le scelte politiche dovrà assumersi la responsabilità del suo voto. Nulla di personale contro Baccega, ma sta suonando il de profundis della sanità e del welfare valdostani.»  

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha rappresentato solidarietà all'Assessore Baccega: «È una mozione mal posta, si evince chiaramente che è soltanto un giochino e non uno sprone ad affrontare le problematiche della sanità; un tema sensibile, su cui avremmo potuto discutere se l'iniziativa avesse avuto un taglio costruttivo. Sono fiero di essere valdostano, sono fiero dei servizi che sono offerti. È vergognoso e irrispettoso affermare che nulla funziona; non solo, si creano diseducazione e allarmismo. Certo, il settore va migliorato e bisogna procedere ai dovuti approfondimenti. Impariamo a fare buona politica, piuttosto che continuare a screditare tutto e tutti, trasformando la realtà in film polizieschi. Voi della Lega siete sempre a invocare Procura e Magistratura, ma invocateli a Roma. Mi pare che qualche problema lo abbiate in questi giorni. In questi ultimi mesi abbiamo cercato di lavorare bene, con responsabilità, nonostante tutte le difficoltà e i nostri limiti. Il mio invito è a dare tutti insieme un contributo costruttivo, con serietà ed onestà. La Valle d'Aosta ha bisogno del cambiamento, non del cambiavento.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, ha quindi replicato: «Sono abituato a certe bassezze e mi aspettavo di essere preso di mira. L'occasione era troppo ghiotta per tentare di dare il colpo di spugna a questa maggioranza. In questi sei mesi, il mio Assessorato è stato oggetto di 84 attività ispettive, contro le 26 del Governo Spelgatti. Mi sono chiesto cosa avessi mai combinato per meritarmi una mozione di sfiducia, ma quando ho letto il testo, con errori e riferimenti ad anni precedenti alla mia delega alla sanità, ho capito che si voleva fare uno sgambetto non alla mia persona, ma alla sanità, ed è gravissimo. Avete messo sotto accusa un intero sistema che si sta dando da fare per recuperare le posizioni perdute per colpa della mancanza di risorse. Avete denigrato tutto il personale regionale, l'USL e tutto il personale sanitario, dall'elevata professionalità. Mi sento di essere stato capace di costruire una grande squadra, compatta ed efficiente; sapevo di poter contare su un sistema già performante e fortemente umanizzato. Non abbiamo mai nascosto le criticità e non accetto le accuse di aver mentito o nascosto la verità. In questo Consiglio ci eravamo impegnati alla trasparenza e a riferire periodicamente: così stiamo facendo.»

L'Assessore Baccega ha quindi proseguito illustrando il lavoro svolto, tra cui «l'aver diviso in due Dipartimenti l'Assessorato che corrisponde a dare l'adeguata attenzione a due settori fondamentali per il benessere dei valdostani. Abbiamo prodotto 41 delibere di Giunta sulla sanità e 22 per i servizi sociali, oltre a 232 provvedimenti dirigenziali. E questo sarebbe immobilismo? Abbiamo preso in mano Piani per migliorare il sistema che giacevano nei cassetti da diverso tempo. La sorpresa ce l'avete lasciata voi. In merito alla gestione della mobilità passiva, il Ministero ci ha comunicato l'esigenza di rientrare di 36 milioni di euro per conguagli 1997-2004, altrimenti avrebbe bloccato i trasferimenti: abbiamo trovato un accordo per dilazionare il debito in 15 anni, ma di questo nessuno ha mai voluto parlare. In Consiglio, abbiamo poi messo in campo azioni per ridurre le liste di attesa, finanziato 500 mila euro per risorse aggiuntive regionali, siglato convenzioni con strutture convenzionate. Grande impegno anche per la formazione, per l'adeguamento delle strutture socio assistenziali. Prosegue il percorso per riportare la psichiatria in ambito ospedaliero e procederemo ad avviare le procedure per la gara di nomina del Direttore generale dell'USL.  Il tutto, facendo fronte a ristrettezze del bilancio.»

E ha concluso: «Spiace dover constatare che ad alcuni Consiglieri non interessano le persone, ma soltanto i voti e per questo si è pronti a creare allarmismi ingiustificati. Il dispiacere non è personale, ma per quanto è stato costruito e per tutte le persone che, in questi mesi, hanno lavorato alacremente. Questa mozione è stata smentita in ogni punto; le problematiche esistono, e vanno affrontate in primis in Commissione. La porta dell'Assessorato è sempre aperta per tutti coloro che vorranno contribuire a far tornare la sanità valdostana all'efficienza. Chiedo a questo Consiglio di dare continuità alla struttura e la mia scommessa sarà proseguire nel cammino per far tornare la buona sanità in Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha aggiunto: «La sanità e il sociale sono al centro del nostro programma e ci metteremo più risorse e tutta la nostra attenzione, affinché tornino ad essere settori d'eccellenza. Ringrazio l'Assessore Baccega perché in questi mesi ha affrontato queste tematiche con grande determinazione e in un confronto permanente con tutti gli attori. La sanità valdostana non è così negativa come qualcuno, per mere ragioni politiche, l'ha voluta descrivere.» Il Presidente ha poi invitato «chi grida che abbiamo la peggior sanità a chiedere scusa a tutti coloro che vi lavorano con professionalità e dedizione, perché la sanità dipende molto dalle persone che vi operano. È una sanità che costa di più delle altre perché è una sanità di montagna e i numeri sono molto piccoli. Se non si parla di standard sanitari allora non si può parlare di costi: noi diamo dei servizi che non potremmo dare se ci attenessimo agli standard. Il decreto Balduzzi ha sancito che le Regioni a Statuto speciale, a proprie spese, possono istituire nuovi servizi, e lo abbiamo fatto perché siamo convinti che i cittadini debbano avere tutti pari dignità. È vero che il Commissario straordinario è un problema, ma il Consiglio di Stato non essendo entrato nel merito ha effettivamente posto una difficoltà che cercheremo di risolvere. Certo è che per gestire al meglio, abbiamo bisogno di stabilità politica. Metteremo al centro della nostra attività politica l'attenzione ai problemi della sanità valdostana perché si superino le difficoltà attuali.»

SC-MM

 

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Comunicato n° 359 del 13 giugno 2019
Approvate tre mozioni: sostegno natalità, divieto del glifosato e registrazione del testamento biologico

Nella seduta pomeridiana del 13 giugno 2019, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità tre mozioni, la cui discussione è stata rinviata dalla scorsa adunanza.

La prima mozione, così come emendata su proposta dell'Assessore Certan, è stata presentata dal Movimento 5 Stelle per porre l'accento sul sostegno della natalità e sulla conciliazione tra lavoro e famiglia. Il testo impegna la Giunta regionale ad analizzare entro la fine del 2019 nelle competenti Commissioni consiliari le azioni in materia di politiche del lavoro, di politiche della famiglia e di istruzione da mettere in atto al fine di implementare misure concrete di articolazione delle responsabilità familiari e lavorative, per prendere in carico il problema della riduzione della natalità nella nostra regione.

Nell'illustrazione, la Consigliera Maria Luisa Russo ha sottolineato come «dal 2015 al 2018 il numero di parti nella nostra regione sia diminuito di 100 unità; le iscrizioni alla scuola d'infanzia sono diminuite di circa 350 unità in due anni scolastici. I nostri paesi più piccoli rischiano lo spopolamento. Per tutti questi motivi, riteniamo indispensabile definire, entro la fine del 2019, le azioni strutturali prioritarie, quali Assessorati e quali professionalità coinvolgere per prendere in carico il problema della riduzione delle nascite, in aggiunta alla riduzione degli oneri a carico delle famiglie per i servizi alla prima infanzia che non può essere l'unico strumento di sostegno

L'Assessore all'istruzione, Chantal Certan, ha risposto a nome della Giunta regionale: «Per quanto attiene all'ambito scolastico, queste tematiche sono oggetto di attenzione per mettere in atto misure più puntuali, a breve e lungo termine. Nel corso del 2019 sarà effettuata un'analisi di dettaglio sulle scuole di montagna ma anche sugli altri plessi dislocati sul territorio per valutare gli interventi a tutela delle scuole e delle pluriclassi. Anche le strutture dell'Assessorato alla sanità si stanno adoperando per il benessere delle famiglie; è in itinere l'elaborazione di piani programmatici per giungere ad un modello trasversale per i vari Assessorati, venendo incontro ai nuovi bisogni, spaziando, a titolo esemplificativo, dalle valutazioni sui cambiamenti di orario di lavoro, ai finanziamenti per i caregiver, passando dalla sfida di riuscire a mantenere donne e madri nel mondo del lavoro. Ogni Assessorato è pronto a discutere in Commissione

Vietare l'utilizzo del diserbante contenente glifosato è l'obiettivo della seconda mozione, presentata dal gruppo ADU-VdA e poi emendata su proposta degli Assessori all'ambiente e all'agricoltura. Il nuovo testo, sottoscritto anche dai gruppi M5S, RC-AC, UV, Mouv' e AV, impegna il Governo regionale a costituire nei prossimi trenta giorni un tavolo di lavoro interassessorile che coinvolga una rappresentanza degli enti strumentali dell'Amministrazione regionale, degli Enti locali nonché delle associazioni del territorio, per predisporre entro tre mesi una relazione che indichi le alternative da utilizzare rispetto all'uso dei diserbanti contenenti il principio attivo del glifosato. Lo scopo è quello di diffondere una nuova filosofia di tutela dell'ambiente e della salute, che renda partecipe l'intera comunità valdostana con le modalità che il tavolo stesso indicherà, a partire dall'illustrazione nella Commissione competente del documento al fine di evidenziare le precise azioni da mettere in campo, concordandole con tutti gli attori interessati nel più breve tempo possibile entro il 2019.

 

La Consigliera Daria Pulz ha espresso «grande soddisfazione per essere giunti a un accordo per la predisposizione di questo emendamento che ha permetto l'approvazione all'unanimità della nostra mozione. Presentandola, oltre a tendere alla formale richiesta di non utilizzare sul territorio regionale diserbanti contenenti glifosato, il nostro obiettivo è di concordare con tutti i Comuni, attraverso il CPEL, azioni comuni per vietare l’utilizzo, pubblico e privato, del glifosato, di cui non dimentichiamo che sarebbe stata accertata la pericolosità per la salute umana, animale e vegetale da parte di diversi team di scienziati. Sottolineiamo poi l'importanza che tutta la popolazione sia messa in seguito a conoscenza di questo divieto, ad esempio attraverso l'emanazione di un’ordinanza. Infine, a nostro avviso deve continuare a essere garantito un monitoraggio, costante e approfondito, dell’acqua e della sicurezza alimentare sul territorio regionale

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, riconoscendo l'importanza del tema, ha affermato: «Abbiamo convenuto di riunire subito gli attori principali per fare una fotografia di ciò che si è già fatto e di ciò che si sta facendo, in modo poi da concordare le azioni da mettere in campo. Questa nuova impegnativa racchiude il percorso da seguire, anche per giungere a nuove azioni e misure da mettere in campo. Ci assumiamo inoltre l'impegno a verificare le modalità di svolgimento dei controlli

L'Assessore all'agricoltura, Laurent Viérin, ha aggiunto: «La necessità di affrontare l'argomento e sensibilizzare la comunità è ancora più attuale. Questa è una proposta operativa, innanzitutto per monitorare quanto è già stato fatto, che peraltro ci segnala che la situazione valdostana è tranquilla. Tuttavia esistono situazioni ancora desuete che presuppongono azioni concrete, ad esempio per l'abbattimento dell'uso dell'ammoniaca a favore di enzimi totalmente naturali. L'idea è di lavorare sull'evoluzione delle pratiche rurali ed agricole in un'ottica di messa a disposizione delle nostre aziende delle nuove tecniche

Attivare le necessarie procedure per la registrazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) depositate, il cosiddetto testamento biologico, curando la tutela della riservatezza di tali dati e, solo in caso di incapacità di autodeterminazione del soggetto, la loro apertura da parte delle strutture sanitarie che lo hanno in cura: questo l'impegno della terza mozione, firmata dal gruppo RC-AC.

Nell'illustrazione, la Consigliera Chiara Minelli ha richiamato «la normativa vigente, secondo cui ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso apposite DAT, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari. Le DAT devono essere redatte per atto pubblico, o per scrittura privata autenticata, ovvero consegnate all'Ufficio di Stato civile del proprio comune di residenza. In Valle d'Aosta la norma stabilita dal CELVA in merito è complessa e, essendo gli uffici chiusi nel fine settimana, diventa impossibile l'acquisizione in caso di urgenza. Si può ovviare a questo problema con la decisione di inserire il testamento biologico nel FSE, azione che va anche nella direzione della semplificazione burocratica

L'Assessore alla sanità, Mauro Baccega, ha ritenuto condivisibile la mozione, assumendo l'impegno «di attivare le procedure per la registrazione nel Fascicolo sanitario delle DAT depositate, curando le dovute tutele di riservatezza, tenuto conto che il 6 giugno il Garante della privacy ha dato il via libera allo schema di decreto di inserimento nelle banche dati nazionali, individuando le modalità di interfacciabilità tra le banche dati nazionali e quelle regionali

 


MM

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Comunicato n° 360 del 13 giugno 2019
Approvata una mozione sui Vigili del fuoco e sul Corpo forestale valdostani

In chiusura della seduta del 13 giugno 2019, il Consiglio Valle ha approvato, con 27 voti a favore (AV, UV, SA, PNV-AC-FV, Lega VdA, Mouv', RC-AC e GM), 4 contrari (M5S) e un'astensione (ADU-VdA), una mozione sui Vigili del fuoco valdostani.

La mozione presentata dal gruppo Mouv', così come emendata d'intesa con il Presidente della Regione, impegna il Governo regionale, entro 30 giorni, a verificare un percorso di allineamento ed equiparazione continuativa giuridica, economica e ordinamentale al personale professionista dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano con conseguente definizione dell'onere economico e a riferire nella competente Commissione.

Il Consigliere Elso Gerandin ha osservato che «bisogna uscire con le idee chiare sul percorso da attuare, che sia quello di trasferire il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco allo Stato o quello di attivare proposte alternative per il riconoscimento delle loro richieste. Noi non vogliamo aprire tavoli all'infinito, vogliamo un impegno preciso, con tempistiche e risorse certe. In questi mesi ci sono stati degli sviluppi, non da ultimo l'incontro del Presidente Fosson con il Sottosegretario Candiani, il quale ha osservato che spetta alla Regione tracciare la linea di percorso definitiva che sarà fatta propria dal Governo, una volta valutate tutte le dinamiche. Ieri alla Camera dei deputati, il Ministro Salvini ha annunciato che per i Vigili del fuoco ci sarà l'equiparazione dello stipendio al Corpo di Polizia. Rischiamo di essere in ritardo due volte se non abbiamo in mente il percorso da fare

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa ha sostenuto che «per anni i Vigili del fuoco valdostani hanno chiesto di equiparare il loro sistema previdenziale e il loro trattamento economico a quelli del Corpo nazionale. Per disperazione hanno fatto un referendum, passato quasi all'unanimità, chiedendo di essere nuovamente alle dipendenze del Ministero all'interno. Vogliamo trasferire questo Corpo allo Stato o vogliamo metterci seriamente attorno ad un tavolo per affrontare definitivamente la questione? Senza contare che c'è un problema grave di strutture e di equipaggiamento che è ugualmente da risolvere. Spero vivamente che le loro proposte siano prese seriamente in conto

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello (SA) ha fatto una puntualizzazione sul ruolo dei Vigili del fuoco valdostani: «Essi fanno esattamente lo stesso lavoro dei Vigili del fuoco italiani, con lo stesso orario, le stesse peculiarità, gli stessi rischi. Chiedono quindi di essere trattati alla pari dei loro colleghi nazionali. Dal 2005 c'è stato un disallineamento nello stato giuridico, economico e contrattuale rispetto ai Vigili del fuoco italiani. La Regione ha cercato di sanare questa differenza nel 2009: qualcosa è stato fatto, altro no. Nel 2016 è stata riconosciuta una peculiarità per il Corpo forestale e per i Vigili del fuoco valdostani con la legge di bilancio, ma questo non è bastato perché il difetto è a monte. Le problematiche sono quindi di tre ordini: status giuridico, sistema previdenziale e trattamento economico. Ora c'è bisogno di una volontà politica forte per risolvere la questione

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha parlato di «problema serio che ci sta molto a cuore, che si trascina da molto tempo ma che deve essere risolto. L'incontro con il Sottosegretario Candiani è stato molto proficuo perché finalmente abbiamo affrontato la questione in maniera concreta. Dopo questo confronto, i limiti di questo percorso sono molto più chiari e abbiamo appurato che rientrare alle dipendenze dello Stato richiede un percorso assai complesso. Il Sottosegretario Candiani è stato preciso, evidenziando che se il Servizio antincendio passa allo Stato passa nella sua globalità, per i volontari e per i professionisti. Questo non è da poco, senza contare che cederemmo un pezzo di nostre competenze allo Stato; passaggio che deve passare necessariamente attraverso una norma di attuazione. Per il mantenimento del Corpo a livello regionale, bisogna fare una legge che modifichi lo stato previdenziale e che permetta ai Vigili del fuoco valdostani di andare in pensione come quelli nazionali. Il percorso presenta quindi due opzioni su cui bisogna assumere una decisione, confrontandoci con i Vigili del fuoco professionisti e volontari. La nostra volontà politica è quella di trattare con i Vigili del fuoco professionisti per verificare ogni possibilità affinché il Corpo rimanga in Valle d'Aosta, perché i Vigili del fuoco hanno conoscenze e competenze del territorio che sono estremamente importanti per noi e per il nostro sistema di protezione civile, insieme al grande patrimonio di sapeurs pompiers volontari della nostra Valle. Ho già scritto una lettera al Ministro degli affari regionali per verificare la possibilità di lavorare su di una legge nazionale che equipari il trattamento previdenziale con quelli nazionali. Ho chiesto al Presidente della seconda Commissione di essere audito. Ci rendiamo conto che non si possono più fare delle promesse, ma noi vogliamo intraprendere un dialogo con i Vigili del fuoco valdostani aprendo un tavolo di concertazione serio con loro

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, pur apprezzando il testo, ha motivato il voto contrario «perché la situazione dei Vigili del fuoco è di disperazione, e la loro richiesta è di passare al Corpo nazionale

Voto favorevole è stato invece annunciato dal Consigliere di RC-AC Alberto Bertin «perché la mozione va incontro alle richieste dei pompieri: l'impegno che ci prendiamo è di garantire pari trattamento per i Vigili regionali e per quelli che operano fuori regione

«La nostra specialità serve ad ampliare i diritti, non a restringerli - ha dichiarato la Capogruppo di ADU-VdA Daria Pulz -; il contesto è pasticciato e poco chiaro, la volontà dei pompieri e l'esito del referendum non sono stati tenuti democraticamente nella giusta considerazione. Per questi motivi, il voto sarà di astensione

I lavori sono conclusi.

SC-MM

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