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Riunione del Consiglio regionale del 7, 8 e 9 maggio 2019

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Comunicato n° 271 del 2 maggio 2019
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 7, a partire dalle ore 15.00, mercoledì 8 e giovedì 9 maggio 2019, con inizio alle ore 9.00, in seduta ordinaria e, a seguire, in seduta europea e internazionale.

La seduta ordinaria prevede l'esame di un ordine del giorno composto di 69 oggetti, di cui 22 rinviati dalla scorsa adunanza.

L'Assemblea sarà chiamata a trattare la relazione conclusiva della Commissione consiliare speciale CVA, che ha terminato i propri lavori lo scorso 2 aprile.

Inoltre, il Consiglio esaminerà il piano pluriennale 2019/2021 per lo sviluppo del sistema informativo regionale, di cui alla legge regionale n. 16/1996 in materia di attuazione delle linee guida per l'agenda digitale in Valle d'Aosta.

Per quanto attiene l'attività ispettiva, sono 13 le interrogazioni depositate.

Due sono state depositate congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Mouv': la prima chiede notizie dell'eventuale esternalizzazione di alcuni servizi per anziani, la seconda della nullità di contratti di assunzioni di personale in società partecipate dalla Regione.

Sei interrogazioni sono state poste dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: partecipazione della Regione alla manifestazione "Vinitaly" di Verona; interventi per la bonifica di discariche abusive nella media e bassa Valle; diffusione di un comunicato da parte degli insegnanti dell'Istituzione scolastica Einaudi di Aosta in merito alla formazione delle classi per l'anno scolastico 2019/2020; avanzamento dei lavori di bonifica dell'amianto a Emarèse; tempistica per la definizione del cronoprogramma inerente la realizzazione del collegamento intervallivo Valtournenche-Val d'Ayas; azioni poste in essere per la promozione dell'Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans.

Il gruppo Mouv' ha presentato due interrogazioni in merito all'individuazione di percorsi per il recupero dei crediti vantati da Finaosta nei confronti della Casinò Spa e all'esito della riunione con l'ANAS per la soluzione del problema della caduta massi nel tratto della strada statale 26 nel comune di Montjovet.

Le restanti tre interrogazioni sono a firma del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne: tempistica per la presentazione all'esame del Consiglio del "Programma strategico di interventi" per il potenziamento del trasporto pubblico; deprezzamento del valore immobiliare della Casinò de la Vallée Spa e dei beni annessi; riorganizzazione del sistema di assistenza alle persone anziane.

In merito alle 22 interpellanze presentate, tre sono congiunte: una è dei gruppi Mouv' e ADU-VdA in merito al ricorso al TAR da parte di alcuni docenti per l'annullamento del concorso per Dirigenti scolastici; la seconda è di RC-AC e Movimento 5 Stelle a proposito delle indicazioni fornite ai componenti di parte regionale della Commissione paritetica per l'elaborazione di una norma di attuazione in materia di idroelettrico; la terza è di Mouv' e Lega VdA sull'accordo di programma per il rinnovo del complesso funiviario "La Palud" nel comune di Courmayeur.

Il gruppo ADU-VdA ha iscritto un'interpellanza chiedendo i motivi della non istituzione della figura del Consigliere/a di fiducia.

La Lega VdA illustrerà nove interpellanze: definizione dei criteri per l'assegnazione delle risorse alle diverse strutture dell'Azienda USL; rispetto della normativa di riferimento nell'assunzione di due operatori tecnici presso i presidi ospedalieri Parini e Beauregard; riorganizzazione dei reparti di psichiatria e di geriatria; motivazione dell'indicazione della terna di candidati per la carica di Consigliere in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino; bonifica di un'area verde situata in Via Lavoratori Vittime du Col du Mont ad Aosta; risultato del lavoro svolto dalla macroregione alpina Eusalp e obiettivi per il futuro; controlli in merito al rispetto della normativa, da parte della Società INVA, nell'adozione di bandi di gara per gli anni 2016/2019; verifiche in merito all'erogazione di contributi straordinari a favore di famiglie per la tutela di minori; intendimenti del Governo regionale in merito all'evoluzione del percorso concordatario riguardante la Casinò de la Vallée.

Le quattro interpellanze a firma del gruppo Mouv' riguardano: chiamata in servizio temporaneo di personale volontario del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco; indicazioni della Regione alla Finaosta per l'avvio di un'indagine in merito alla condotta del Presidente della Cervino Spa; classificazione del Palazzo Cogne di Aosta come "edificio documento"; inserimento nel mondo lavorativo di persone con importanti disabilità.

Il Movimento 5 Stelle ha sottoscritto tre interpellanze: tempistica per la dotazione di tutti i mezzi pubblici del sistema di sintesi vocale; organizzazione di iniziative per sensibilizzare la popolazione sul fenomeno dei cambiamenti climatici; modalità di fornitura di presidi assorbenti negli ospedali, nelle strutture residenziali per anziani e per i pazienti a domicilio.

Le restanti due interpellanze sono di RC-AC: la prima riguarda valutazioni e intendimenti in merito ai nuovi collegamenti aerei con l'aeroporto Corrado Gex e ai contenziosi tra la Regione e AVDA Spa; la seconda la contrazione di posti di lavoro nella scuola valdostana a seguito del calo delle iscrizioni degli alunni al primo anno di ogni ordine e grado.

All'ordine del giorno figurano poi 21 mozioni, di cui 16 sono state rinviate dalla scorsa riunione consiliare. Di queste, cinque sono congiunte: una è di Lega VdA, Mouv' e ADU-VdA per il conferimento di incarico alla Struttura regionale di Audit interno per verificare se sia stato leso il principio di leale collaborazione nei confronti delle Autorità giudiziarie; una è dei gruppi Lega VdA, RC-AC, Mouv', ADU-VdA e M5S sulla proroga del termine di ultimazione dei lavori della Commissione speciale CVA; una di Movimento 5 Stelle e Rete Civica-Alliance Citoyenne sulla riorganizzazione degli uffici del Difensore civico a seguito delle nuove funzioni attribuitegli quale Garante per l'infanzia e l'adolescenza; due sono di Lega VdA e Mouv': messa in opera di dispositivi di protezione a carico dei guard-rails a tutela dei motociclisti; impegno del Presidente della Regione a porre in essere le azioni necessarie per la revoca della nomina del Rettore dell'Università della Valle d'Aosta.

Le altre 11 mozioni rinviate dallo scorso Consiglio sono: due del gruppo ADU-VdA (volte alla realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica sulla struttura dello stabile di Palazzo Cogne di Aosta e all'attivazione della Giunta regionale nei confronti del Governo nazionale per garantire il rinnovo della convenzione a Radio Radicale); due della Lega VdA (per impegnare il Presidente della Regione a svolgere i necessari approfondimenti per ottenere i documenti ufficiali relativi all'identificazione delle spoglie dell'onorevole Corrado Gex e per far adottare un protocollo di intesa tra Regione e Tribunale di Aosta per una corretta applicazione delle disposizioni di cui alla legge regionale n. 3/2013 in materia di edilizia residenziale pubblica); cinque sono del Movimento 5 Stelle (definizione delle modalità per la pubblicazione su appositi siti dei dati ambientali; sollecitazione ai Sindaci dei Comuni valdostani affinché identifichino gli ambiti di impiego dei soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza; ampliamento delle agevolazioni fiscali per l'acquisto di autovetture elettriche a favore di soggetti diversamente abili; attuazione del servizio idrico integrato e per la promozione di iniziative volte al risparmio idrico; adozione di sistemi audiovisivi per addobbare le sale regionali in occasione di manifestazioni); due sono di RC-AC (abolizione del ticket sanitario sui farmaci; invito ai rappresentanti regionali in seno alla Commissione paritetica a predisporre uno schema di norma di attuazione in materia di inclusione sociale).

Delle altre cinque mozioni, una è stata presentata dal gruppo ADU-VdA per impegnare il Governo regionale a concordare con i Comuni azioni per vietare l'utilizzo del diserbante contenente glifosato.

La mozione del Mouv' riguarda la prosecuzione delle interlocuzioni con il Governo nazionale per un ritorno dei Vigili del fuoco professionisti alle dipendenze del Ministero dell'interno e nel Corpo nazionale.

La mozione a firma del M5S concerne l'adozione di misure straordinarie a sostegno della natalità e alla conciliazione tra i tempi lavorativi e il tempo famiglia.

Le restanti due mozioni sono state proposte dal gruppo RC-AC: attivazione delle procedure per la registrazione nel Fascicolo Sanitario Elettronico delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) delle persone interessate; riorganizzazione degli orari dei servizi ferroviari con la garanzia di una riduzione dei tempi di percorrenza rispetto agli attuali.

Infine, saranno trattate cinque risoluzioni, tutte rinviate dalla scorsa adunanza consiliare: la prima è stata depositata dai gruppi di maggioranza UV, AV, SA e Misto per invitare la Commissione consiliare competente ad affrontare un dibattito sul prezzo del latte prodotto nella regione con le categorie interessate; la seconda è di Lega VdA e Mouv' per impegnare il Governo regionale per un incontro con le categorie interessate nella competente Commissione consiliare per la tutela del settore lattiero-caseario e dell'allevamento; la terza è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari per esprimere l'impegno del Governo regionale ad attivarsi con lo Stato per il pieno rispetto della volontà referendaria espressa dai Vigili del fuoco valdostani; la quarta è a firma dei gruppi Lega VdA, RC-AC, Mouv', M5S e ADU-VdA per impegnare il Governo regionale ad attivarsi per garantire ai pazienti minori affetti da diabete mellito la fornitura degli adeguati sistemi di monitoraggio per migliorarne la qualità della vita; la quinta è stata proposta dai gruppi RC-AC e M5S per impegnare la prima Commissione consiliare permanente ad avviare una fase istruttoria per la revisione dei meccanismi di elezione del Consiglio regionale.

L'Assemblea proseguirà i propri lavori in sessione europea e internazionale. All'ordine del giorno figura la relazione sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione nel biennio 2017/2018, ai sensi della legge regionale 16 marzo 2006, n. 8.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

MM

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Comunicato n° 274 del 6 maggio 2019
Iscritti sette punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio regionale, convocato in sessione ordinaria, europea e internazionale per tre giorni, dalle ore 15.00 di domani martedì 7 a giovedì 9 maggio 2019, è stato integrato da ulteriori sette punti.

L'Assemblea, a seguito della notifica di oggi, lunedì 6 maggio, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sarà chiamata a prendere atto della sospensione di diritto dalla carica del Consigliere regionale Augusto Rollandin, ai sensi del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (legge Severino), e a procedere alla sua temporanea sostituzione con Flavio Peinetti, con convalida e giuramento del neo Consigliere.

Sono state poi iscritte quattro interrogazioni a risposta immediata: la prima, presentata dal gruppo Movimento 5 Stelle, riguarda i criteri di scelta dei rappresentanti del Consiglio di amministrazione della SITRASB Spa; la seconda, depositata dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne, chiede indicazione delle voci costituenti gli investimenti programmati dalla società CVA; la terza, a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste, verte sulla pubblicazione dell'avviso di selezione per l'individuazione dei componenti di commissioni medico collegiali per l'accertamento dell'invalidità civile; la quarta, posta dal gruppo Mouv', intende sapere se è stata disposta una proroga del termine per l'approvazione del bilancio di esercizio 2018 della Casinò de la Vallée.

L'Assemblea procederà inoltre alla sostituzione di componenti nelle Commissioni consiliari permanenti.

Infine, il Consiglio esaminerà, in sede di seduta europea e internazionale, le linee di indirizzo programmatiche per le attività di rilievo europeo e internazionale della Regione per la 15a Legislatura.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 77 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

SC

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Comunicato n° 276 del 7 maggio 2019
Communications de la Présidente du Conseil

La Présidente du Conseil de la Vallée a ouvert les travaux de l'Assemblée convoquée aujourd'hui, mardi 7, demain, mercredi 8, et jeudi 9 mai 2019 en session ordinaire et, à suivre, en session européenne et internationale.

Dans ses communications, la Présidente a relaté sa participation à la réunion de la Commission des affaires parlementaires de l'Assemblée parlementaire de la francophonie qui a eu lieu les 25 et 26 avril derniers à Ottawa à l’invitation du Parlement canadien.

La Commission a rassemblé des parlementaires venant de 15 Parlements. Pendant ses travaux, la Commission a examiné divers projets de rapports portant notamment sur la législation de protection des données personnelles, la place du Parlement et des parlementaires dans l’équilibre des pouvoirs avec le gouvernement et la modernisation des parlements en termes de transparence et d’ouverture.

La Présidente Emily Rini a rapporté que la Commission a adopté à un large consensus une importante proposition de loi-cadre concernant les enfants sans identité, l’une des priorités du cadre stratégique de l’APF 2019-2022 et des orientations décidées par le Bureau.

La Présidente a annoncé qu'elle organisera une réunion de la section valdôtaine de l'APF afin de discuter de ces sujets.

SC

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Comunicato n° 277 del 7 maggio 2019
Comunicazioni del Presidente della Regione

 

Nella seduta del 7 maggio 2019, il Presidente della Regione, nelle sue comunicazioni, ha riferito di aver richiesto un incontro con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti in merito al nuovo modello organizzativo presentato dall'ANAS che prevede, tra l'altro, l'accorpamento dell'Area compartimentale della Valle d'Aosta al Piemonte.

Il Presidente Antonio Fosson ha ricordato che l'attuale modello organizzativo è disciplinato con norma di attuazione statutaria del 1978, che prevede espressamente l'istituzione di un compartimento regionale di ANAS per la Valle d'Aosta. Per il Presidente, ogni intervento sul punto richiederà pertanto il rispetto delle procedure di cui all'articolo 48bis dello Statuto speciale.

Il Presidente ha poi illustrato all'Aula lo stato dell'arte sul percorso per il rientro dei Vigili del fuoco professionisti nel Corpo dello Stato. Antonio Fosson ha ricordato che ancora prima di ricevere formalmente l’esito del referendum del 12 e 13 febbraio 2019, il Governo regionale ha cercato di avere un incontro con il Sottosegretario agli interni per avviare la riflessione sul percorso necessario. Il 9 aprile scorso si è svolto un incontro tecnico con il Sottosegretario Candiani, che ha permesso di capire come il Corpo statale ipotizzi che possa avvenire il rientro nei suoi organici dei Vigili del fuoco professionisti e quali potrebbero essere le principali problematiche da affrontare che sono state riassunte in un documento condiviso tra i partecipanti all’incontro.

Il Presidente ha poi detto di aver chiesto al Presidente della seconda Commissione consiliare di illustrare lo stato della situazione: la riunione è stata calendarizzata per lunedì 13 maggio prossimo al fine di condividere una posizione politica in vista dell’incontro con l’onorevole Candiani che, dopo diversi solleciti, si è potuto fissare per il 5 giugno prossimo per ragioni legate all’agenda del Sottosegretario. Prima di tale data e dopo il passaggio in Commissione, il Presidente Fosson incontrerà anche i Sindacati.

SC

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Comunicato n° 278 del 7 maggio 2019
Convalida e giuramento del Consigliere supplente Flavio Peinetti

 

Nella seduta del 7 maggio 2019, il Consiglio ha preso atto della sospensione di diritto di Augusto Rollandin dalla carica di Consigliere regionale, a seguito della notifica del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 maggio 2019 con il quale è stata accertata la sospensione ai sensi della legge Severino. Successivamente, l'Assemblea ha proceduto alla sua temporanea sostituzione con Flavio Peinetti, secondo dei candidati non eletti nella lista dell'Union Valdôtaine con 822 voti. La convalida della sua elezione è stata votata con 19 voti a favore (AV, UV, SA, GM, RC-AC), 15 astensioni (Lega VdA, Mouv', M5S, ADU-VdA).

Il Consigliere supplente Peinetti ha quindi prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana e allo Statuto speciale per la Valle d’Aosta. Nel prendere la parola in Aula, il neo Consigliere ha parlato di grande emozione per questa occasione che la vita gli ha riservato. Per Peinetti non è stata una scelta semplice, perché il clima politico è particolarmente tormentato, ma è stato dettata da tre ragioni fondamentali: il senso di riconoscenza nei confronti di UV che lo ha candidato e sostenuto, per coloro che lo hanno votato, per dovere civico perché tutti coloro che esercitano una professione devono fare politica. Il mio, ha concluso Peinetti, sarà un contributo onesto, eticamente corretto, con l'augurio di poter lasciare una piccola traccia del tempo trascorso in Consiglio.

Nato il 16 marzo 1956 e residente ad Aosta, Flavio Peinetti è specialista in chirurgia vascolare e generale. Direttore della Struttura complessa e del Dipartimento delle discipline chirurgiche all'ospedale Umberto Parini di Aosta, ha iniziato a lavorare al nosocomio regionale nel 1986 e nel 1997 è stato nominato primario. Dal 2003 al 2010 ha diretto il Dipartimento piemontese di patologia vascolare del Gruppo policlinico di Monza in Piemonte. Dal 2013 al 2015 è stato Presidente della Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare, mentre nel biennio 2011/2012 è stato Presidente del Collegio italiano dei Primari di chirurgia vascolare.

Il dibattito sulla convalida del Consigliere Peinetti

Il gruppo Lega VdA ha sollevato la causa di ineleggibilità ai sensi della legge regionale n. 20/2007, in quanto entro la data di presentazione delle candidature alle elezioni dello scorso anno, Peinetti non risultava essere stato collocato in aspettativa non retribuita dagli incarichi dirigenziali di direttore di Dipartimento e Direttore di Struttura complessa dall'azienda USL Valle d'Aosta, ente strumentale della Regione, ma ha continuato ad esercitare le sue funzioni.

La Presidente del Consiglio ha replicato che, come attestato dall'Azienda USL della Valle d'Aosta, l'articolo 5 della legge regionale n. 20/2007 dispone l'incompatibilità con la carica di Consigliere regionale per il dirigente di area sanitaria dell'Azienda USL ma non quella di ineleggibilità, e che le cause di incompatibilità devono essere rimosse entro otto giorni dalla data di convalida delle elezioni.

In sede di dichiarazione di voto, il voto di astensione è stato annunciato dal gruppo ADU VdA - che non vuole collaborare con il rito di queste continue sostituzioni che contribuiscono a delegittimare il sistema politico -; dal M5S - per le perplessità emerse sull'interpretazione delle cause di ineleggibilità e perché questo voto è determinante per mettere in crisi il Governo attuale, che dopo i gravissimi scandali giudiziari è delegittimato a governare e se si dimettesse oggi si potrebbe andare a votare già con la nuova legge elettorale -; dal Mouv' - perché si tratta dell'ennesima triste pagina dell'Aula consiliare e ha invitato il Governo a dimettersi al fine di andare al voto -; dal gruppo Lega VdA - secondo il quale non solo non hanno convinto le questioni in ordine all'ineleggibilità e all'incompatibilità di Peinetti, ma non ci sono più le condizioni politiche per proseguire la Legislatura e i cittadini chiedono di tornare alle elezioni per dare finalmente una rappresentanza vera alla Valle d'Aosta.

Voti a favore della convalida sono stati espressi dai gruppi Misto - per il quale, nel difendere i pareri amministrativi degli uffici, non è oggi che bisogna discutere se andare a elezioni o meno e ci sarà il tempo per farlo, né tanto meno è l'Aula del Consiglio depositaria del potere giudiziario - e Rete Civica-Alliance Citoyenne - per non aprire una crisi istituzionale con la paralisi del Consiglio, perché prima di andare al voto bisogna compiere il percorso sulla nuova legge elettorale, al fine di garantire governabilità evitando il rischio di avere ancora una situazione 18 a 17, oltre che assumere decisioni su temi importanti, quali il futuro di CVA.

SC

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Comunicato n° 279 del 7 maggio 2019
Illustrata la relazione della Commissione speciale CVA

Nella seduta del 7 maggio 2019, il Consiglio Valle ha iniziato la discussione sul futuro della Compagnia Valdostana delle Acque, la società di diritto privato interamente partecipata dalla Regione autonoma Valle d'Aosta tramite la società finanziaria Finaosta Spa, che svolge - sia direttamente sia tramite le proprie società controllate - attività di produzione e vendita di energia elettrica sull'intero territorio italiano e attività di distribuzione in Valle d'Aosta.

Il dibattito è stato avviato con l'illustrazione della relazione della Commissione consiliare speciale, istituita il 20 dicembre 2018 con l'incarico di procedere all'analisi delle determinazioni in relazione a diversi scenari riguardanti la CVA Spa - società interamente pubblica, società quotata in borsa o altre forme societarie.

La relazione, in Commissione, è stata approvata dai soli componenti della maggioranza regionale.

Il Presidente della Commissione speciale ha riferito che la Commissione si è riunita dodici volte, nel corso delle quali ha effettuato numerose audizioni che hanno riguardato il management di CVA e di Finaosta, il Presidente della Commissione Paritetica, i Coordinatori del Dipartimento legislativo e aiuti di Stato e del Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio e i tecnici dell’ARPA. Sono inoltre stati sentiti gli esperti esterni indipendenti Maurizio Dallocchio, Nicola Aicardi e Matteo Di Castelnuovo; infine, sono stati ascoltati anche il Direttore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima della Provincia di Bolzano e il Comitato “Giù le mani dalle acque e da CVA”.

Come riportato dal Presidente Alessandro Nogara (AV), la Commissione ha preso atto che le limitazioni di crescita e di sviluppo di CVA sono state confermate dagli esperti che hanno partecipato alle audizioni, i quali hanno consigliato di assumere le iniziative necessarie alla loro rimozione al fine di consentire a CVA di operare liberamente e senza vincoli sul mercato.

A seguito delle audizioni e dei necessari approfondimenti e confronti, sono emersi diversi scenari, dei quali sono stati evidenziati i punti di forza e quelli di criticità nella relazione.

Quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa italiana: questa avrebbe, come primo e sostanziale effetto, quello di sottrarre la società dall'applicazione della legge Madia e di permettere alla CVA di conseguire un obiettivo di crescita, di sviluppo e di flessibilità, entro un termine ragionevolmente certo di 6-9 mesi e con modalità governate direttamente dalla società e dall'azionista. Secondo la Commissione, gli esperti hanno evidenziato che CVA possiede tutte le caratteristiche per portare positivamente a termine una quotazione; inoltre la quotazione in un mercato regolamentato è idonea a rendere la società quotata estremamente trasparente, in quanto soggetta a norme severe e al controllo di Consob e di Borsa italiana, oltre che rigorosa ed efficiente perché l'attuazione del piano industriale rappresenta un elemento fondamentale per poter stare sul mercato. Inoltre, per la Commissione si parla di quotazione di una parte minoritaria delle azioni. Eventuali criticità potrebbero essere riscontrate nella necessità per la Regione di doversi raffrontare con degli azionisti di minoranza nonché nella riduzione della percentuale di utili spettante.

Norma di attuazione dello Statuto speciale: attraverso l'intermediazione della Commissione paritetica, la Commissione evidenzia che si potrebbe concordare una norma di attuazione destinata ad ampliare l'esclusione dalla legge Madia delle società pubbliche valdostane che abbiano emesso un bond quotato su mercato regolamentato, a prescindere dalla data di emissione, superando così il termine del 30 giugno 2016 previsto dalla legge stessa. Più difficile, invece, ipotizzare una norma di attuazione che preveda la semplice esclusione delle società pubbliche valdostane dalla legge Madia, in quanto non è scontato che si possa trovare un accordo con il Governo italiano per la modifica di una norma che lo stesso ha introdotto con l'obiettivo di impedire che le società pubbliche operino sul libero mercato alterandone la concorrenzialità. Altro elemento di incertezza riguarda i tempi di emanazione. Più utile, invece, secondo alcuni degli esperti sentiti, l'utilizzo della norma di attuazione per disciplinare il tema delle concessioni di derivazioni idroelettriche e per prevedere una proroga dei termini entro i quali definire la disciplina di affidamento delle concessioni regionali  - quasi tutte quelle di grandi derivazioni scadono nel 2029 - su questo tema la Presidenza della Regione ha già posto in essere delle azioni, rafforzate da una risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio Valle a marzo 2019.

Mantenimento dello status attuale di CVA: la Commissione ha preso atto che, in assenza di quotazione o di legge di attuazione ad hoc, CVA resterà soggetta alla legge Madia, con conseguenti forti limitazioni in termini di sviluppo industriale (dovrà mantenere l'attuale parco impianti di proprietà senza poter crescere mediante l'acquisizione di ulteriori impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile) e di attività consentite (con l'impossibilità di contribuire a un progetto "Valle d'Aosta Green"), con ostacoli nella gestione del personale, con la condivisione pubblica di informazioni sensibili che arrecano pregiudizio alla società, con il rischio di assorbimento da parte di grandi gruppi.

Cessione della maggioranza delle azioni ad altro operatore privato: a fronte di due manifestazioni di interesse giunte a Finaosta e alla Regione da parte di Iren e di Swisspower, gli esperti sentiti in Commissione hanno sostenuto che l'eventuale scelta di percorrere questa strada dovrebbe privilegiare interlocutori in grado di apportare competenze industriali complementari e utili allo sviluppo dei piani strategici di CVA e non meramente orientati al risparmio dei costi, con possibili ricadute negative in termini occupazionali (chiusura della sedi in Valle d'Aosta) e di dispersione delle competenze. La Commissione ritenuto che sia da preservare la caratteristica distintiva di CVA, che è oggi un esempio di "operatore completamente green", con attività totalmente focalizzate sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, a differenza delle classiche multiutility impegnate in molteplici servizi.

In conclusione della relazione, come riferito dal Presidente Nogara, la Commissione ha osservato come emergano due possibili scenari atti a soddisfare la necessità di garantire le migliori condizioni di operatività della Compagnia Valdostana delle Acque, a beneficio della comunità valdostana: uno relativo all'approvazione di apposite norme di attuazione e l'altro che preveda la quotazione di una parte delle azioni su un mercato regolamentato di Borsa italiana, fermo restando la proprietà della Regione sulla maggioranza del pacchetto azionario. La Commissione ha inoltre rilevato come, a detta degli esperti, la percorribilità dell'opzione "norme di attuazione", ai fini della valorizzazione sul mercato, possa presentare una maggiore aleatorietà nei tempi e negli esiti del percorso, rispetto alla linearità delle certezze, anche temporali, che caratterizzano l'iter di quotazione. Avrebbe, invece, diversa natura una norma di attuazione in materia di concessioni che sarebbe da perseguire a prescindere da ogni altra decisione.

SC

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Comunicato n° 280 del 7 maggio 2019
Iniziato il dibattito sul futuro della CVA

 

Nella seduta consiliare del 7 maggio 2019, dopo la relazione del Presidente della Commissione speciale CVA si è aperto il dibattito, con l'intervento della Consigliera di Rete Civica-Alliance Citoyenne Chiara Minelli, che ha sostenuto come la relazione sia stata approvata dalla sola maggioranza, mentre i Commissari di opposizione non ne hanno condiviso i contenuti.

La Consigliera ha quindi esposto alcune delle considerazioni sottoscritte dai Consiglieri di minoranza componenti la Commissione speciale - Chiara Minelli (RC-AC), Luciano Mossa (M5S), Roberto Luboz (Lega VdA) e Elso Gerandin (Mouv').

La Consigliera ha lamentato limiti sulle audizioni (troppo poche, sia per scelta politica sia a causa dei tempi ristretti) oltre che la mancata predisposizione di un dossier giuridico completo di tutti gli atti legislativi che attengono la materia dell'utilizzo delle acque, delle concessioni per derivazioni idroelettriche, dell'evoluzione della normativa sul ruolo delle società partecipate dall'ente pubblico. A suo avviso, sono poi mancati la discussione e il confronto sugli aspetti tecnici al fine di cercare delle sintesi comuni. Secondo la Consigliera, la relazione predisposta a conclusione dei lavori è un testo preconfezionato, a senso unico, il cui scopo non è quello di fornire un quadro ampio e dettagliato della situazione CVA e dei possibili scenari futuri con i suoi pro e contro, bensì quello di portare molte argomentazioni a sostegno dell'unico scenario davvero preso in considerazione: la quotazione in borsa della Compagnia.

Per la Consigliera, nel 2019, sono emerse due novità rispetto agli scenari precedenti: la prima è l'approvazione del Decreto semplificazione convertito in legge e la seconda è l'avvio dell'elaborazione della norma attuazione dello Statuto in materia di utilizzo delle acque a scopo idroelettrico depositata in Consiglio. Per Chiara Minelli, la norma di attuazione si può fare e in tempi brevi ma deve esserci da parte della Giunta una bozza di documento su cui lavorare e a partire da quel momento sarà possibile in 6-9 mesi addivenire alla approvazione della norma di attuazione. Ha quindi illustrato una risoluzione condivisa tra i gruppi RC-AC, M5S e ADU-VdA, che vuole impegnare le Commissioni consiliari competenti a verificare la situazione attuale e gli sviluppi possibili nell'iter di elaborazione della norma di attuazione sull'idroelettrico e a riferirne in Consiglio entro il prossimo mese di luglio. Per Minelli, la CVA deve rimanere completamente pubblica e a servizio della comunità: attraverso una norma di attuazione si possono accrescere le competenze della Regione in materia di disciplina delle concessioni e delle società partecipate operanti nel settore energetico. Secondo Minelli è questa la strada maestra da seguire.

Il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA), ringraziato il Presidente e tutti i componenti la Commissione, in cui ognuno ha portato il proprio contributo, ha parlato delle risoluzioni presentate dai gruppi Lega VdA e Mouv', precisando che l'intento di questi atti è stato fissare tutte quelle strade che, nel corso dei lavori, sono emerse e che andrebbero meglio valutate. Il Consigliere si è chiesto se davvero la Regione abbia tutti gli elementi per prendere la scelta migliore, o se pure ci si sia limitati al solo scenario della quotazione in borsa, invocando una norma di attuazione che pare piuttosto essere usata come una cortina fumogena. Ad oggi, per Aggravi ai Consiglieri mancano importanti informazioni, analisi ed elementi di confronto, rammaricandosi del fatto che la relazione pecca nel voler andare in una sola strada, senza aver avuto a monte una valutazione patrimoniale e quantitativa dei rischi e delle potenzialità dei vari scenari, peraltro molto diversi tra loro. Il Consigliere Aggravi si è chiesto quale sia l'intendimento finale della maggioranza, auspicando di non trovare un'impegnativa a dare energia gratis a tutti i valdostani grazie alla quotazione.

Il Consigliere della Lega VdA Diego Lucianaz ha aggiunto che la metodologia seguita in Commissione aveva un vizio di fondo, ossia sdoganarsi dalla legge Madia. Ha poi sostenuto che nella relazione della Commissione speciale sono presenti molte omissioni: in Commissione, il Consigliere avrebbe voluto parlare di altre forme societarie - né la società mista, né la società inhouse, né l'azionariato diffuso sono stati presi in considerazione - mentre bisogna ora parlare di aspetti tecnici direttamente in Aula.

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle ha rappresentato l'importanza di mantenere la società interamente nelle mani del pubblico e ha sostenuto che il processo di quotazione in borsa sia il primo passo verso la privatizzazione, il cui obiettivo non sarà più la tutela dell'ambiente ma il mero profitto economico. Luciano Mossa ha spiegato che, a prescindere dall'assetto societario, il valore di CVA è destinato a crescere vorticosamente, a seguito dell'imminente sostituzione globale delle forme di produzione di energia nucleare e fossili a favore delle rinnovabili. Questo, secondo Mossa, è il motivo principe per non quotare in borsa CVA. Il Consigliere Mossa ha ribadito l'esigenza di esaminare a fondo tutte le soluzioni possibili per superare gli impedimenti, quali la legge Madia e i vincoli della concessione delle acque a scopo idroelettrico attraverso le norme di attuazione. Il Capogruppo del M5S ha concluso specificando che la decisione odierna sarà determinante per il destino della più importante delle società regionali.

Per la Capogruppo di ADU-VdA, in Commissione ha prevalso l'idea per cui CVA sarebbe una Ferrari che la minoranza vorrebbe far camminare con il freno a mano tirato perché non ha sposato la tesi della maggioranza di virare verso la quotazione della società in borsa. La Consigliera Daria Pulz ha osservato che vi sono vari motivi che portano a dire no alla quotazione, il primo dei quali è che il sistema capitalista non è guidato dall'etica e dal bene comune, bensì dal profitto con speculatori che puntano a dividendi sempre maggiori. Per la Consigliera, sulla base di un'analisi commissionata dal suo gruppo all'Università di Torino, la quotazione in borsa garantirebbe sì l'accesso immediato a nuovi capitali e al miglioramento dell'immagine dell'azienda, ma la Regione perderebbe il diritto a incassare una parte dei dividendi, il che nel lungo periodo porterebbe a una perdita di gran lunga superiore alla vendita delle azioni; inoltre, quotare vorrebbe dire condividere le decisioni con altri enti esterni, che hanno come obiettivo esclusivo la reddittività. Secondo Daria Pulz, cedere il controllo delle acque equivale a perdere il controllo del territorio e per partiti che si dichiarano autonomisti, questa è una contraddizione in termini, così come pare strano il timore riverenziale nei confronti dello Stato come se la norma di attuazione fosse un atto octroyé.

Il Vicecapogruppo del M5S ha puntualizzato che la risoluzione depositata dalla maggioranza per dare indicazioni alla Giunta non rispecchia il dialogo in Aula, piuttosto un dialogo interno alle 18 persone che costituiscono la appena ricomposta maggioranza. In merito alla relazione conclusiva, Luigi Vesan ha sottolineato il fatto che nessun atto è stato presentato né in Consiglio, né in Commissione, a dimostrazione della tesi secondo cui, operando in ambito pubblico, CVA avrebbe perso investimenti e, dipendendo da questo Consiglio, avrebbe dovuto sottostare a tempi incompatibili con la situazione del mercato di riferimento. Il Consigliere Vesan ha anche rappresentato la difficoltà nei lavori di Commissione dovuta alla mancata trattazione di argomenti espressamente legati alla quotazione in borsa. Vesan ha parlato di lacune di trasparenza che precludono il poter proseguire nella quotazione, processo soggetto a diverse variabili che tuttavia non sono state prese in considerazione. Il Vicecapogruppo del M5S ha sostenuto che la maggioranza ha già deciso come destinare i soldi della vendita di CVA e ha ricordato come sia stato votato di estendere il mandato alla Commissione paritetica per la gestione di società interamente pubbliche che si occupano di servizi idroelettrici, senza però aver avuto risposta. Vesan ha lamentato mancanza di confronto con la parte governativa che ha espresso una disponibilità di massima, ipotizzando che i lavori della Commissione fossero finiti in realtà già al momento del suo insediamento.

Il Capogruppo della Lega VdA ha osservato che la maggioranza ha già deciso di quotare in borsa CVA, oltre ad aver già cominciato a promettere e spendere i soldi eventualmente ricavati. Per Andrea Manfrin, sono già tanti i valdostani che con questi slogan risultano essere acquirenti del Colosseo già venduto svariate volte e che la responsabilità è di chi ha legittimato la prosecuzione di questa maggioranza, ovvero di Rete Civica, che con il suo voto determinante ha permesso di sostituire Augusto Rollandin.

Il dibattito proseguirà domani, mercoledì 8 maggio 2019, a partire dalle ore 9.00.

SC

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Comunicato n° 281 dell'8 maggio 2019
Prosegue il dibattito sul futuro della società CVA

La seduta mattutina di mercoledì 8 maggio 2019 è stata interamente dedicata al dibattito sul futuro della Compagnia Valdostana delle Acque, nell'ambito dell'esame dei lavori compiuti dalla Commissione speciale.

La Conseillère Patrizia Morelli (AV) a retracé le parcours historique de l'exploitation de l'eau en Vallée d'Aoste, à partir de la construction du réseau des rus, en soulignant que la bonne gestion de l'eau a toujours été l'objet d'une attention absolue et représente un élément de l'identité valdôtaine. La Consigliera Morelli ha osservato che la gestione della società che ha nell'esercizio statutario la produzione di acqua coincide nella percezione comune con la proprietà delle acque: un'identificazione errata, ma talmente forte da far sì che si crei un'uguaglianza matematica per cui la CVA corrisponda alla proprietà delle acque. Morelli ha puntualizzato che non è così: si tratta di due questioni regolamentate da ambiti diversi e non si rinuncia alla proprietà delle acque, qualsiasi decisione venga assunta oggi. La quotazione, ha proseguito la Consigliera Morelli, non è un argomento tabu, tutti i gruppi e i movimenti l'hanno approfondito perché ci si quota per crescere, per consolidare un'azienda, è uno strumento fornito dalla legge per sottrarre da ingranaggi troppo rigidi una società che ha la necessità di essere dinamica, pur mantenendo sempre la maggioranza in capo alla Regione. La Capogruppo di Alliance Valdôtaine ha quindi evidenziato l'esigenza di agire nel senso dell'operatività e di dotarsi di un testo di legge che tuteli l'Amministrazione e la comunità tutta, concludendo che tutte le opinioni sono rispettabili e porteranno a decisioni di cui ogni eletto si assumerà la responsabilità; questa, d'altronde, è la democrazia.

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha osservato che per una serie di situazioni normative che si sono create, vi è oggi la necessità legislativa di fare una trasformazione della CVA ed eventualmente valorizzarla per accrescere il suo potenziale economico. Tuttavia, il Consigliere si è chiesto quale sia la migliore valorizzazione della società, perché, secondo Cognetta, è proprio su questo che non c'è stato il dovuto approfondimento e si sono fatti i conti senza l'oste. Per il Consigliere del Mouv', l'oste è la Corte dei conti, che castiga quando non si portano avanti correttamente i provvedimenti e i Consiglieri devono poi pagare di tasca propria, come è successo negli ultimi anni. Cognetta si è domandato se la quotazione in borsa, che vuole la maggioranza, sia la migliore forma di valorizzazione. Per il Consigliere, allo stato attuale, non c'è un supporto reale di numeri e ragionamenti che agevoli le decisioni per renderle attuabili. Ha quindi messo in guardia la maggioranza ad assumere decisioni affrettate e ha invitato il Consiglio a fare una riflessione più approfondita proprio per evitare ripercussioni negative.

Il Consigliere Giovanni Barocco (UV) ha ribadito che il servizio idrico integrato valdostano è interamente pubblico, l'acqua è pubblica e la quotazione riguarda una parte di CVA, collocando sul mercato un 30-35% che è matematicamente una minoranza. Per Barocco, si deve procedere obtorto collo perché il tempo stringe affinché CVA sia una società senza lacci e lacciuoli, in cui la politica abbia ruolo marginale. CVA, ha proseguito Giovanni Barocco, deve restare un gioiello di famiglia valdostano, in mano ad una governance pubblica moderna, improntata alla trasparenza e all'attenzione all'ambiente, tanto che si intende richiedere la fornitura di un report annuale sullo sviluppo sostenibile. Ha comunicato di non volersi opporre a consultazioni referendarie e ha auspicato che il dibattito odierno rappresenti un'opportunità per dare slancio a una gestione rinnovata di CVA, una società importante per la nostra regione, che deve essere sempre più redditizia.

Le Conseiller de l'Union Valdôtaine Joël Farcoz, tout en remarquant que la propriété des eaux n'est pas mise en cause, vu que ce problème a déjà été résolu avec une disposition d'application de 2016, a rappelé qu'il s'agit d'une question d'exploitation des eaux, qui risque d'être faite par des entreprises en dehors de la Vallée d'Aoste, plus compétitives. Infatti, il Consigliere Farcoz ha evidenziato che CVA è ingessata a causa del decreto Madia, in un momento in cui i suoi massimi competitor sono quotati e hanno emesso dei bond; inoltre, la stessa società deve prepararsi per le gare delle concessioni del 2029 e per il processo di transizione energetica della Valle d'Aosta. Ripercorrendo i lavori della Commissione, Farcoz ha elencato i vari scenari presi in considerazione, arrivando alla conclusione che la quotazione potrebbe rappresentare una delle soluzioni migliori per, tra l'altro, uscire dai vincoli della legge Madia, mantenere la guida pubblica, per imprimere gli indirizzi e rafforzare la società.

Il Capogruppo di Stella Alpina ha dichiarato che la maggioranza ha le idee chiare su questo argomento e ha presentato una risoluzione che vuole portare la regione verso la transizione energetica: questo, ha aggiunto, si può fare solo se si segue un certo percorso per la CVA. Per Pierluigi Marquis, su questo tema non si può più tergiversare perché sarebbe un dramma per l'economia della Valle d'Aosta e per il futuro della comunità. Oggi, secondo il Consigliere, ci troviamo di fronte a un bivio della stessa importanza di quello del 2000, quando la Regione acquisì gli impianti dell'ENEL e creò la Compagnia Valdostana delle Acque. La società è partita con la gestione di 32 impianti e nel tempo ha iniziato a diversificare gli investimenti, acquisendo poi 8 parchi eolici e 2 fotovoltaici. Questi investimenti, ha evidenziato Marquis, hanno portato ulteriore beneficio ai conti economici, contribuendo alla qualità ambientale e alla decarbonizzazione. In questi ultimi anni, tuttavia, è cambiato lo scenario sia dal punto di vista industriale sia sotto il profilo legislativo. Con il percorso di quotazione, CVA potrà dare il contributo alla transizione energetica e potrà soddisfare l'esigenza di potenziare la sua attività nell'ambito delle rinnovabili oltre che diversificare: attività che, secondo Marquis, sotto il cappio della legge Madia non si possono mettere in essere. Per il Consigliere, quindi, gli obiettivi devono essere resi possibili, sempre sotto il controllo della Regione. Inoltre, per Marquis, mettere CVA nelle condizioni di poter crescere significa creare occupazione e gemmare attività nuove di cui le nuove generazioni potranno beneficiare. Continuare a sprecare queste occasioni, ha concluso Marquis, significa sprecare il futuro della Valle d'Aosta.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha evidenziato che non si può parlare di ciò che non si conosce, ed è preoccupante il non voler prendere in considerazione scenari che non siano la quotazione in borsa Per Spelgatti, non si possono scartare opzioni a priori, la politica interviene nel quadro del rispetto delle leggi, non si può prescindere dai numeri e dagli approfondimenti tecnici; nel caso, ci si avvale del supporto di esperti e professionisti. Nicoletta Spelgatti ha esortato l'attuale maggioranza a star lontana da CVA, in quanto sta agendo per depredare la società più importante della Valle d'Aosta, non per il suo bene.

Per il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') CVA è un fiore all'occhiello della Regione, la società che consente di avere utili da mettere a bilancio regionale, con un margine operativo lordo nel 2017 di 121 milioni di euro e con un utile netto di 40 milioni e che nel 2018 ha visto un incremento del 15%. Per Gerandin, non si sta quindi valutando di quotare una società in perdita e non si può pensare che una società così importante possa essere svenduta o messa sul mercato quando non si sono verificate tutte le soluzioni alternative. Per il Consigliere bisogna giocarsi tutte le carte sulla norma di attuazione, lavorando su due fronti: il rinnovo delle concessioni e togliersi dall'impasse dell'applicazione della Madia. A detta di Gerandin è inimmaginabile che lo Stato voglia rinnovare le concessioni ad una società dove ci sono delle quote private: bisogna quindi porre grande attenzione a questo tema. In Consiglio, ha aggiunto, c'è la forza per andare nella direzione di valorizzare le competenze statutarie della Regione prima di compiere ogni altro tipo di scelta: questo è il percorso da seguire. Richiamando le intenzioni della maggioranza, tra le quali quella di promettere un rimborso della bolletta ai residenti, Gerandin ha parlato di proposta populista in stile reddito di cittadinanza, ma non è questo che i valdostani vogliono: per Gerandin, con la paralisi attuale dell'economia, ai valdostani interessa piuttosto la creazione di nuovi posti di lavoro. Il Consigliere di Mouv' si è infine detto dispiaciuto che queste scelte le debba fare una maggioranza in stile sopravvivenza, che oltre agli annunci fa ben poco, perché questa sarà una scelta di non ritorno.

Il Consigliere Roberto Luboz (Lega VdA) ha parlato di tempo ridotto per i lavori della Commissione, che avrebbero richiesto almeno sei mesi per approfondire tutti gli aspetti da prendere in considerazione. Invece, per Luboz la Commissione è stata unidirezionale verso la quotazione in borsa, senza nemmeno esaminare la possibilità di procedere con norma di attuazione, che la Valle d'Aosta ha il privilegio di avere. Il Consigliere Luboz ha poi osservato che per trattare di una questione con ripercussioni così importanti per il futuro di tutta la regione occorre un'ampia convergenza, non una maggioranza fondata soltanto su 18 voti; occorre avere responsabilità, fermezza, disciplina morale, di cui spesso questo Consiglio fa difetto. Riferito il fatto che i valdostani guardano ormai con molto sospetto tutto quanto viene deciso in quest'Aula, Luboz ha espresso l'auspicio che si facciano ancora delle riflessioni, prima di assumere una decisione capitale.

I lavori sono sospesi e riprenderanno questo pomeriggio alle ore 15.30.

 

MM

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Comunicato n° 282 dell'8 maggio 2019
Concluso il dibattito sul futuro della società CVA con le repliche del Governo

 

Nella seduta pomeridiana dell'8 maggio 2019, il Consiglio Valle ha concluso la discussione generale sul futuro della Compagnia Valdostana delle Acque, nell'ambito dell'esame dei lavori compiuti dalla Commissione speciale, con le repliche del Governo regionale.

L'Assessore alle finanze ha osservato che il confronto in Commissione speciale è stato gestito in maniera corretta e non strumentalizzata. Per Renzo Testolin, il lavoro di ricerca sulle situazioni di criticità e sulle soluzioni da mettere in campo è stato importante per disegnare il futuro della più importante società pubblica oltre che per il futuro della Valle. L'Assessore ha poi sostenuto che il Governo a forte trazione autonomista non ha voglia di essere presso per la giacchetta ed essere tacciato di voler intraprendere un percorso che voglia andare a vendere o a svendere le acque della nostra regione, su cui non ci devono essere fraintendimenti: la proprietà dell'acqua, ha detto, sarà esclusivo compito e diritto dell'Amministrazione regionale, che è proprietaria dal 2017 delle opportunità di intervenire su questo bene primario. L'Assessore ha rivendicato l'importanza degli oltre 2.124 milioni di euro di tasse pagati e dei più di 600 milioni di euro di utili prodotti da CVA, in un momento in cui lo Stato ha chiesto un fortissimo contributo alla Regione per il risanamento dei conti pubblici. Se è vero che certe scelte vanno valutate, a detta di Testolin, bisogna farlo in maniera prospettica: la situazione di CVA è oggi di criticità rispetto al 2001 e la sua capacità di produrre reddito è dovuta alla diversificazione delle attività, in quanto i cambiamenti climatici potranno influenzare e magari pregiudicare la capacità di produzione della società. Per Testolin, sarà quindi importante mantenere il controllo sulla società, pur aprendo la via alla sua crescita e riservando ai cittadini una quota di azionariato popolare. Inoltre, secondo Testolin, le concessioni idroelettriche in scadenza sono un elemento da tenere in considerazione così come lo è il fattore tempo al fine di non pregiudicare la sua appetibilità sul mercato. Per l'Assessore, ci saranno sicuramente delle situazioni da approfondire ulteriormente, ma le scelte politiche vanno fatte e bisognerà lavorare negli ambiti tracciati dalla relazione, valutando il percorso migliore per valorizzare l'azienda CVA e lavorando contestualmente alla definizione di una norma di attuazione al fine di sostenere la società e la comunità valdostana tutta.

L'Assesseur au tourisme, sports, commerce, agriculture et biens culturels a affirmé que ce thème appartient au peuple valdôtain, les eaux sont un patrimoine de toute la communauté, qui a toujours conduit une bataille de principe pour revendiquer ce droit, en défendant notre autonomie. È quindi legittimo, per Laurent Viérin, che sia il Consiglio Valle ad affrontare la questione di CVA. Non c'è autonomia senza autonomia finanziaria, ha specificato Viérin, evidenziando che l'autonomia della Valle d'Aosta ha potuto continuare ad esistere, nonostante i limiti e i tagli drastici, grazie alle risorse di questa società. L'Assessore ha ricordato che alla fine 2016 si è votata l'autorizzazione al processo di quotazione, stoppato poi dal lavoro della Commissione per i dovuti approfondimenti in grado di portare ogni Consigliere a farsi una propria idea. Laurent Viérin ha aggiunto che è questo il momento per assumere una decisione e il solo modo per evitare che CVA entri negli ingranaggi delle grandi ambizioni che esistono al di fuori dei nostri confini è procedere con la quotazione in borsa rimanendo così proprietari delle acque e non rischiare di perdere le concessioni. Viérin ha osservato che la polemica sull'argomento non porta a nulla, occorre rispettare l'idea altrui, senza interpretazioni strumentali, magari proprio per non assumersi responsabilità. L'Assessore ha puntualizzato che la strada della norma di attuazione è quella giusta per rivendicare un altro tassello della nostra autonomia e che bisognerà procedere alla predisposizione di un disegno di legge per la ripresa dell'iter di quotazione; intanto, oggi l'Assemblea deve approvare una risoluzione che sia di indirizzo.

L'Assessore all'ambiente ha sostenuto che per la prima volta è stata ridata centralità al Consiglio, non solo nella forma ma anche nella sostanza. A livello di metodo, secondo Albert Chatrian, oggi si dà un indirizzo di natura politica per avviare il percorso di realizzazione di una legge. L'Assessore ha parlato di dibattito laico e proficuo: per Chatrian, nessuno ha la bacchetta magica così come nessuno ha tutte le ragioni o tutti i torti. Oggi, secondo l'Assessore è importante il posizionamento, senza dire falsità all'esterno: la maggioranza, ha detto, con la risoluzione proposta, non vende a nessuno l'acqua, perché l'acqua rimarrà e sarà sempre pubblica, così come non vuole depauperare l'ambiente, e a breve partirà l'iter del Piano tutela delle acque. Ha quindi auspicato che non sia fatta confusione né demagogia, ma come nel 2000 - quando vennero acquistati gli impianti dall'ENEL - si è chiamati a fare una scelta coraggiosa e forte per creare le migliori condizioni volte a far funzionare al meglio la CVA, mantenendo la governance pubblica e senza fare nessun tipo di speculazione. L'obiettivo del "fossil free", ha aggiunto, è nelle intenzioni della maggioranza e per farlo oggi bisogna prendere una decisione che possa andare in questo senso. Per Chatrian, il Consiglio ha la responsabilità di decidere e se sarà richiesto il referendum ci si confronterà con il territorio per far capire le ragioni alla base di questa scelta.

Il Presidente della Regione ha affermato che i lavori della Commissione speciale volevano rappresentare un'occasione per un dialogo aperto su una questione tanto rilevante per la comunità valdostana. Per Antonio Fosson il compito della politica è prendere la scelta migliore, a seguito di analisi e valutazioni. Replicando ai riferimenti all'attività della Commissione paritetica, Fosson ha ricordato che, non appena insediatasi nello scorso febbraio, la stessa ha lavorato proficuamente sulla priorità della norma di attuazione sulle concessioni idroelettriche, la cui bozza è pronta, sarà verificata con i componenti della Paritetica nella prima quindicina di giugno. Per il Presidente della Regione, questa è una possibilità di risoluzione del problema che si intende percorrere nel minor tempo possibile. Fosson ha concluso precisando che la composizione a 18 della maggioranza non fa sì che il Governo regionale non si prenda in carico responsabilmente dei problemi e li affronti.

L'Assemblea ha quindi preso atto del lavoro svolto dalla Commissione speciale. I lavori proseguono ora con l'esame di nove risoluzioni riguardanti la CVA, depositate dai vari gruppi consiliari.

 SC-MM

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Comunicato n° 283 del 9 maggio 2019
Approvata una risoluzione sulla Compagnia Valdostana delle Acque

Dopo aver preso atto della relazione della Commissione speciale sulla Compagnia Valdostana delle Acque Spa, il Consiglio regionale ha proseguito il dibattito sul futuro della società affrontando nove risoluzioni, la cui discussione ha occupato la seduta pomeridiana dell'8 maggio e l'intera giornata di giovedì 9 maggio 2019.

L'Assemblea ha approvato, con 18 voti a favore (AV, UV, SA, GM) e 16 contrari (Lega VdA, Mouv', M5S, RC-AC, ADU-VdA), una risoluzione depositata in Aula dai gruppi di maggioranza.

Il testo sollecita il Governo regionale a proseguire nella presentazione di una norma di attuazione, coerentemente con le indicazioni già fornite alla Commissione paritetica, che rafforzi la potestà legislativa regionale in materia di affidamento delle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico in scadenza nei prossimi anni, a tutela degli interessi della comunità valdostana. Inoltre impegna la Giunta a definire una ulteriore proposta di norma di attuazione che, in Valle d'Aosta, disponga la soppressione della bolletta elettrica, della componente tariffaria a favore dello Stato, relativa agli oneri di trasporto e di sistema. Il Governo dovrà infine predisporre uno specifico disegno di legge da sottoporre all'Assemblea per consentire la ripresa dell'iter di quotazione di CVA Spa prevedendo tra l'altro al suo interno: la finalità per CVA di concorrere al processo di transizione energetica, coerentemente con gli indirizzi "Fossil fuel free" della Regione, presentando annualmente un report sul progressivo raggiungimento di tali obiettivi; la fissazione della percentuale massima collocabile in borsa e la riserva di una quota da destinarsi all'azionariato popolare; il rimborso ai residenti in Valle d'Aosta di una quota significativa della componente energia della bolletta elettrica relativamente alle utenze domestiche, attraverso gli utili resi disponibili alla Regione da CVA, a seguito dell'accesso alla borsa azionaria. Inoltre, il Consiglio si impegna a dar corso all'iter di un referendum consultivo, al fine di sottoporre alla valutazione della cittadinanza valdostana il disegno di legge che verrà trasmesso al Consiglio regionale in merito al processo di quotazione del Gruppo CVA, ai sensi delle procedure previste dall'articolo 45 della legge regionale n. 19/2003.

L'Assemblea ha inoltre respinto otto risoluzioni depositate dai gruppi di minoranza, di cui sette a firma dei gruppi Lega VdA e Mouv' e una dei gruppi RC-AC, M5S e ADU-VdA.

Le prime quattro risoluzioni di Lega VdA e Mouv' intendevano impegnare il Governo regionale, per il tramite di Finaosta Spa, a valutare diversi scenari e a riferirne alla Commissione competente: l'eventualità di mantenere l'assetto partecipativo della Società inalterato (18 astensioni e 17 a favore); l'aggiornamento delle valutazioni fatte in sede di avvio del processo di quotazione tenendo conto dell'evoluzione dei conti della CVA, del settore di riferimento e dell'appetibilità finanziaria sul mercato dei capitali allo stato attuale (22 astensioni - AV, UV, SA, GM, M5S -, 3 contrari - RC-AC e ADU-VdA, 10 a favore - Lega VdA e Mouv'); lo sviluppo di nuovo assetto societario per il Gruppo CVA all'interno del quale poter individuare una società che potesse essere oggetto di assegnazione delle concessioni "dirette" per lo sfruttamento pubblico delle acque a seguito dell'evoluzione normativa di riferimento attraverso norma di attuazione (18 astensioni e 17 a favore); la promozione di una pubblica manifestazione di interesse con la quale considerare altri potenziali coinvolgimenti di terze parti operanti nel settore di riferimento (25 contrari - AV, UV, SA, GM, M5S, RC-AC, ADU-VdA - e 10 a favore - Lega VdA e Mouv'). La quinta iniziativa (respinta con 18 voti di astensione e 17 a favore) intendeva impegnare il Consiglio regionale a dare corso all'iter necessario per l'organizzazione di un referendum consultivo al fine di sottoporre alla popolazione valdostana la scelta di dare corso al processo di quotazione in borsa del Gruppo CVA.

La sesta risoluzione, presentata dai gruppi Lega VdA e Mouv' e poi integrata da un emendamento depositato in Aula dai gruppi M5S, ADU-VdA e RC-AC, è stata respinta con 18 voti di astensione e 17 a favore: il testo voleva impegnare la Commissione consiliare competente ad audire i componenti della Commissione paritetica e a produrre una relazione in merito allo stato e al proseguo del percorso di definizione della specifica norma di attuazione dello Statuto in materia di utilizzo delle acque a scopo idroelettrico che consenta sia l'affidamento diretto delle concessioni che il superamento della legge Madia. L'ultima risoluzione di Lega VdA e Mouv' (24 astensioni - AV, UV, SA, GM, M5S, RC-AC - e 11 a favore - Lega VdA, Mouv', ADU-VdA) intendeva sollecitare il Presidente della Regione a promuovere un interpello ufficiale presso la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti al fine di accertare potenziali profili di illegittimità di quanto disposto dalla legge di stabilità regionale approvata nel 2016 a fronte della mancata quotazione della CVA Spa.

Anche la risoluzione dei gruppi RC-AC, M5S e ADU-VdA è stata respinta con 18 voti di astensione e 17 a favore: il testo intendeva impegnare le Commissioni consiliari competenti a verificare la situazione attuale e gli sviluppi possibili nell'iter di elaborazione della norma di attuazione sull'idroelettrico e a riferire in Consiglio regionale entro il prossimo mese di luglio.

In chiusura dei lavori dell'adunanza, il Consiglio ha approvato la sostituzione del Consigliere Rollandin con il Consigliere Flavio Peinetti in seno alla prima, terza e quinta Commissione consiliare.

L'Assemblea si riunirà nuovamente mercoledì 22 e giovedì 23 maggio 2019.

 


SC

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