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Riunione del Consiglio regionale del 6 e 7 marzo 2019

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Comunicato n° 122 del 27 febbraio 2019
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2019, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 65 oggetti, tra cui 13 interrogazioni, 20 interpellanze, 21 mozioni, 3 risoluzioni e 1 proposta di legge.

L'Assemblea tratterà inoltre la petizione popolare per il mantenimento nel tempo degli impianti sciistici di Antagnod-Ayas, presentata alla Presidenza del Consiglio il 17 dicembre 2018 e sottoscritta da 403 cittadini.

In merito all'attività normativa, sarà discusso un testo di legge predisposto dalla quinta Commissione consiliare sulla base di una proposta di legge dei gruppi UV e UVP riguardante ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla ludopatia.

Per quanto attiene alle interrogazioni, una è stata posta congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Mouv' per chiedere notizie della fornitura di presidi medici ai soggetti affetti da diabete mellito da parte dell'Azienda USL.

Cinque sono state depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: liquidazione dei fondi statali già erogati per i danni causati dall'esondazione del torrente Buthier d'Ollomont nel 2017; danni cagionati dai canidi ai capi di bestiame; adozione di provvedimenti previsti dall'articolo 143 del Testo unico degli enti locali (relativo allo scioglimento dei Consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare) nei confronti del Comune di Aosta; collocazione degli ecografi nei vari reparti dell'ospedale; costi sostenuti dalle Amministrazioni comunali per il servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri.

Il gruppo Mouv' ha presentato quattro interrogazioni: azioni poste in essere per la realizzazione di sistemi di snow farm, ovvero di conservazione della neve; previsione nella bozza di variazione del bilancio 2019 di risorse economiche da destinare alle problematiche sollevate dal Corpo forestale della Valle d'Aosta; rimborsi chilometrici spettanti ai dipendenti ed ex dipendenti a seguito della pronuncia della Corte di Cassazione; applicazione della normativa regionale in merito all'esercizio associato di funzioni e servizi comunali.

Le restanti tre interrogazioni sono a firma del Movimento 5 Stelle: modifiche nell'organizzazione del servizio di continuità assistenziale; analisi del Progetto Interreg MIMONVE riguardante la valorizzazione di alcune aree nei comuni di Valpelline e Ollomont; problematiche inerenti la gestione del servizio di Pronto soccorso dell'Ospedale Parini.

Riguardo alle interpellanze, una è stata proposta congiuntamente dai gruppi Rete Civica-Alliance Citoyenne e Movimento 5 Stelle sull'inserimento nel prossimo Piano di Sviluppo rurale dell'istituto della fattoria sociale.

Tre iniziative sono del gruppo ADU-VdA: assegnazioni di risorse professionali al Convitto "Federico Chabod" per garantire assistenza ai ragazzi in età scolare; organizzazione delle competenze inerenti le pari opportunità; creazione di un data base relativo alla raccolta differenziata.

La Lega VdA illustrerà sei interpellanze: coinvolgimento di partner privati nei futuri investimenti destinati ai comprensori sciistici; rescissione del contratto stipulato con la ditta appaltatrice del servizio di pulizia dei locali dell'Amministrazione regionale; adozione di misure per verificare la corretta gestione degli impianti sportivo-natatori di proprietà regionale; risoluzione delle problematiche relative ai livelli essenziali di assistenza (LEA); protezione e sviluppo del patrimonio linguistico e culturale della popolazione Walser; messa in sicurezza e valorizzazione della strada romana delle Gallie nel tratto compreso tra i comuni di Bard e Donnas.

Le due interpellanze a firma del gruppo Mouv' riguardano una la promozione di un incontro fra i vari soggetti incaricati di attività di soccorso per coordinare gli interventi sul territorio, l'altra il pagamento dei danni arrecati dagli animali predatori al patrimonio zootecnico.

Quattro sono le interpellanze del Movimento 5 Stelle: formazione obbligatoria da parte del personale addetto al sostegno educativo; tempistica per l'aggiornamento della cartografia della dislocazione dei defibrillatori sul territorio regionale; promozione di iniziative per consentire ai non udenti di assistere ad iniziative socio-culturali della Regione; adozione di provvedimenti urgenti per la riduzione delle emissioni di CO2.

Anche il gruppo RC-AC ha sottoscritto quattro iniziative, in merito a: impegno assunto dal Governo regionale nel 2010 di estendere il servizio di trasporto a chiamata anche alle persone con disabilità motoria; organizzazione dei Centri per l'impiego per la gestione dell'offerta dei posti di lavoro ai beneficiari del reddito di cittadinanza; messa in sicurezza del villaggio di Pramotton a Donnas; interventi per garantire il libero accesso agli atti amministrativi della Giunta regionale.

All'ordine del giorno figurano poi 22 mozioni, di cui 9 congiunte: una dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA sollecita la costituzione di una Commissione d'inchiesta per l'analisi della documentazione contabile della Casinò de la Vallée Spa relativa ai lavori di ristrutturazione; una dei gruppi Mouv', M5S, Lega VdA e gruppo Misto è volta alla presentazione di una bozza di linee guida in materia di minori e famiglia nella Commissione consiliare competente; una dei gruppi ADU-VdA e Mouv' riguarda la modifica della normativa regionale in materia di indennizzi dei danni da predazione; una dei gruppi Lega VdA, Mouv' e RC-AC propone la revoca del mandato conferito ad un legale esterno all'Amministrazione regionale e sostituzione con un legale interno; una è dei gruppi ADU-VdA e RC-AC e chiede la convocazione del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico attraverso il territorio regionale; una è dei gruppi RC-AC, Mouv', M5S e Lega VdA ed è volta alla predisposizione di uno schema di norma di attuazione dello Statuto speciale in materia di utilizzo delle acque a scopo idroelettrico. Di queste sei, la discussione è stata rinviata dalla scorsa riunione consiliare, mentre delle tre restanti congiunte una è stata depositata dal M5S e da ADU-VdA per la promozione di una campagna per l'utilizzo di assorbenti lavabili e riutilizzabili, oltre che per la costituzione di un tavolo di concertazione con gli ATO piemontesi per una gestione congiunta; la seconda è dei gruppi ADU-VdA, M5S e Mouv' per la modifica della legge regionale n. 25/2010 riguardante la pubblicazione degli atti della Regione; la terza è a firma dei gruppi Lega VdA e Mouv' sul saldo attivo e passivo della mobilità sanitaria interregionale di spettanza della Regione.

Il gruppo ADU-VdA ha poi depositato due mozioni riguardanti una la modifica dello Statuto dell'Università della Valle d'Aosta (punto rinviato dalla scorsa riunione consiliare), l'altra la regolamentazione della gestione dei materiali in plastica monouso nelle feste e sagre.

Cinque sono le iniziative della Lega VdA, di cui le prime tre rinviate dalla scorsa riunione consiliare: engagement pour le déroulement de la cérémonie de la remise des prix de la Foire de Saint-Ours à l'intérieur du Palais régional; interventi per la riqualificazione dello stabile di Palazzo Cogne ad Aosta; adozione di provvedimenti per prevenire e contrastare l'uso della cannabis; riattivazione da parte della Finaosta Spa degli interventi di "mutuo consolidamento" a favore di micro, piccole e medie imprese; piena applicazione dei contenuti e delle finalità della legge 194/78 "Norme per la tutela della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza".

Anche il M5S illustrerà cinque mozioni, di cui le prime due rinviate dalla scorsa riunione consiliare: impegno a sollecitare l'Azienda USL a distribuire al personale medico questionari di valutazione del benessere organizzativo; impegno delle Commissioni consiliari permanenti a provvedere alla sostituzione dei rispettivi Presidenti in relazione all'operazione "Geenna"; inserimento delle scuole regionali nei portali "Scuola in chiaro" del Ministero dell'istruzione e "Eduscopio.it" della Fondazione Agnelli; impegno per l'attuazione del nuovo piano per la gestione delle liste d'attesa; miglioramento degli spazi attigui al canile regionale e la divulgazione dell'attività svolta dall'AVaPA (Association valdôtaine protection animaux).

L'ultima mozione è stata presentata dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ed è volta ad invitare il Consigliere Augusto Rollandin a rassegnare le dimissioni dalla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale.

Infine, all'ordine del giorno sono state iscritte tre risoluzioni, tutte rinviate dalla scorsa adunanza consiliare: la prima è stata depositata dai gruppi di maggioranza UV, ALPE, SA, Misto e UVP per invitare la Commissione consiliare competente ad affrontare un dibattito sul prezzo del latte prodotto nella Regione con le categorie interessate; la seconda è di Lega VdA e Mouv' per impegnare il Governo regionale per un incontro con le categorie interessate nella competente Commissione consiliare per la tutela del settore lattiero-caseario e dell'allevamento; la terza è stata sottoscritta da tutti i gruppi consiliari per esprimere l'impegno del Governo regionale ad attivarsi con lo Stato per il pieno rispetto della volontà referendaria espressa dai Vigili del fuoco valdostani.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

MM

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Comunicato n° 126 del 1° marzo 2019
Iscritti due punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2019, è stato integrato da due punti.

Il Consiglio, a seguito della notifica di oggi, venerdì 1° marzo, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sarà chiamato a prendere atto della sospensione di diritto dalla carica del Consigliere regionale Marco Sorbara, ai sensi del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (legge Severino), e a procedere alla sua temporanea sostituzione con Giovanni Barocco, con convalida e giuramento del neo Consigliere.

L'Assemblea provvederà quindi a modificare la composizione delle Commissioni consiliari permanenti II, III e IV.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 67 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 


SC

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Comunicato n° 129 del 4 marzo 2019
Iscritte due interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2019, è stato integrato da ulteriori due punti.

Sono state infatti iscritte due interrogazioni a risposta immediata: la prima è stata presentata dal gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta a proposito delle azioni volte ad arginare la crisi dell'industria nella Bassa Valle; la seconda, a firma del gruppo Lega Vallée d'Aoste, chiede notizie delle iniziative messe in atto per la risoluzione delle problematiche riguardanti l'Associazione Forte di Bard e l'Università della Valle d'Aosta.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 69 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

MM

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Comunicato n° 130 del 6 marzo 2019
Communications du Président du Conseil de la Vallée

Le Président du Conseil de la Vallée, Emily Rini, a ouvert les travaux de l'Assemblée convoquée aujourd'hui, mercredi 6, et demain, jeudi 7 mars 2019, pour discuter un ordre du jour composé de 69 objets.

La Présidente Rini a communiqué depuis lundi 4 mars, Gabriele Iannizzi, étudiant en classe de cinquième au Lycée scientifique Bérard d'Aoste, représente la Vallée d'Aoste à la 23e session du Parlement Jeunesse de la Fédération Wallonie-Bruxelles réuni jusqu'au 8 mars dans la capitale belge.

Emily Rini a rappelé que le Parlement Jeunesse réunit, chaque année, près d'une centaine de jeunes qui, dans le cadre d'une simulation parlementaire, tiennent le rôle de députés, de ministres ou de journalistes. Cette année la discussion porte sur les violences sexuelles dans l'espace public, le remboursement des soins de santé, le désarmement, l'accompagnement des parents dans l'éducation des enfants. Les Valdôtains peuvent y participer grâce à l'Entente liant le Conseil de la Vallée avec les Parlements de la Fédération Wallonie-Bruxelles et du Canton du Jura.

I Consiglieri Elso Gerandin (Mouv') e Andrea Manfrin (Lega VdA) hanno quindi preso la parola per chiedere di poter prendere visione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale è stata accertata la sospensione del Consigliere Sorbara, «che non è stato allegato alla convocazione del Consiglio ma che serve per valutare debitamente il prosieguo dei lavori, in quanto pone un problema di data di sospensione del Consigliere Sorbara e quindi di legittimità degli atti che sono stati approvati in questo periodo.»

Il Presidente del Consiglio, Emily Rini, ha risposto: «Per questa Presidenza, tutti gli atti approvati dal 7 dicembre 2018 alla data dell'esecuzione della misura cautelare sono legittimi sulla base di una giurisprudenza consolidata e chiarita da più sentenze della Corte di Cassazione. Noi ci muoviamo esclusivamente seguendo le norme supportati dagli uffici del Consiglio e, soprattutto, dalle sentenze della Corte suprema. Qualora qualcuno volesse eccepire, lo invito a procedere nelle sedi opportune.» La Presidente ha quindi fatto distribuire la documentazione richiesta.

Dopo una sospensione dei lavori, il Consigliere della Lega VdA Paolo Sammaritani ha rilevato «una caratteristica peculiare di questa questione: qui si va a confliggere fra l'interpretazione normativa sotto un profilo giuridico e il fatto di evitare che un soggetto colpito da un provvedimento di sospensione possa influire sulle decisioni dell'organo di cui fa parte. C'è quindi una valenza politica altissima: il governo attuale è delegittimato non dalla legge ma politicamente, perché si regge su di un soggetto che è stato colpito da un provvedimento di sospensione. Quindi il Governo si dovrebbe dimettere.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha aggiunto «nel 2017 fu l'allora Presidente Rollandin a sostenere che la sospensione dei Consiglieri è valida fin dalla data della sentenza, per questo motivo è evidente che questa Giunta è minata dalle fondamenta, così come ogni atto da essa prodotto, fin dal 10 dicembre 2018. Minata a livello giuridico, istituzionale e politico.»

SC

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Comunicato n° 131 del 6 marzo 2019
Convalida e giuramento del Consigliere supplente Giovanni Barocco

Nella seduta del 6 marzo 2019, il Consiglio ha preso atto della sospensione di diritto di Marco Sorbara dalla carica di Consigliere regionale, a seguito della notifica del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 febbraio 2019 con il quale è stata accertata la sospensione a seguito dell'applicazione da parte dell'autorità giudiziaria della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere. Successivamente, l'Assemblea ha proceduto alla sua temporanea sostituzione con Giovanni Barocco, primo dei candidati non eletti nella lista dell'Union Valdôtaine con 860 voti. La convalida della sua elezione è stata votata con 21 voti a favore (UV, UVP, ALPE, SA, GM, M5S), 10 contrari (Lega VdA e Mouv') e 3 astensioni (RC-AC e ADU-VdA).

Il Consigliere supplente Barocco ha quindi prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana e allo Statuto speciale per la Valle d’Aosta. Nato il 3 febbraio 1961 e residente a Quart, Giovanni Barocco è stato Sindaco di Quart dal 2008 al 2018 e ha ricoperto la carica di Presidente dell'Unité des Communes Mont-Emilius oltre che di componente della Giunta Consiglio permanente degli enti locali della Valle d'Aosta.

Le nouveau Conseiller Giovanni Barocco, a pris la parole: «Une présence, la mienne qui se veut limité dans le temps, mais dans la quelle je tâcherai de répondre à mon mandat avec toute ma passion, ma résponsabilté, mes compétences et mon humilité.»

Il consigliere Barocco ha aggiunto: «La Valle d’Aosta ha vissuto, ormai un anno fa, una campagna elettorale che ha cambiato il volto della politica valdostana; ritengo che in questi mesi, la famiglia politica a cui appartengo, abbia compiuto i primi passi avanti nell’analisi di questi risultati, per comprendere fenomeni politici che è troppo semplice liquidare, con commenti del tipo “gli elettori non hanno capito” oppure “è un voto di pancia”. Penso che al nostro movimento serva capire nel profondo, i messaggi che ci giungono dai Valdostani: per cercare di arrivare adesso all’elaborazione di contenuti, prima dei contenitori; per creare assieme un percorso Autonomista (con la A maiuscola) che punti all’autonomia del terzo millennio. Io sto nell'Union Valdôtaine, il mio movimento. Le mie battaglie politiche, ho cercato e cercherò sempre di condurle, all’interno dell’UV e non concordo, pur nel rispetto totale delle altrui opinioni, con chi se ne è andato. Il dialogo vive di punti di vista differenti, ma la forza di partito si ottiene solo con l’unità del movimento. Posso però capire che quando un rapporto si lacera la colpa non è da ricercare solo in una parte. Questo è ancora più importante quando viene meno un rapporto, non solo con alcune persone o membri del tuo movimento, ma si rompe una relazione consolidata con i Valdostani. Io sono qui per costruire. Con queste premesse, che per me sono fondamentali, è con piacere che comunico la mia adesione alla maggioranza e al gruppo dell'Union Valdôtaine.»

Il dibattito sulla convalida

Nel corso del dibattito che ha preceduto l'elezione di Giovanni Barocco, sono intervenuti tutti i gruppi politici rappresentati in Aula. 

Il Consigliere della Lega VdA Stefano Aggravi ha sostenuto: «Oggi questa maggioranza non ha i numeri per procedere all'approvazione di questo punto. È un caso politico non banale, i cittadini hanno bisogno di risposte che questo governo, nato proprio per garantire governabilità, non è in grado di dare. Chi oggi prende certe posizioni si assumerà tutte le responsabilità e la comunità si comporterà di conseguenza. Questo è un organo politico e il problema che oggi si pone è politico: noi vogliamo dare un segnale politico, altrimenti saremmo semplicemente un Consiglio che ratifica degli atti. Invece facciamo politica e amministrazione. Il nostro voto di oggi è in linea con i regolamenti e con la nostra linea politica, che forse qualcuno ha dimenticato, ma di questo ne risponderà al suo elettorato.»

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha dichiarato: «Il Presidente Fosson ha affermato che, qualora non ci fossero stati i numeri, si sarebbe dimesso dopo cinque minuti. Ora siamo arrivati al nocciolo della questione: invito il Presidente a dimettersi, in modo da evitare uno scontro istituzionale, con un 17 a 17 che non potrebbe che essere devastante. Non è detto che si debba andare subito ad elezioni, chi teme questo passaggio può tranquillizzarsi. Se c'è una nuova maggioranza ne prendiamo atto, si andrà avanti, ma mi chiedo come sarà possibile spiegarlo all'esterno

Il Capogruppo del M5S Luciano Mossa si è detto «stupito del comportamento della Lega VdA e di Mouv'. Il nostro compito è decidere con il voto se per questa sostituzione ci siano o meno incompatibilità previste dalla legge. Se queste non esistono, occorre procedere. Invece devo ravvisare che tutti i principi garantisti decantati da Lega VdA e Mouv' in altre occasioni, vengono messi da parte per dare un'opportunità politica, mettendo in difficoltà la maggioranza. Ma se si hanno, i sani principi, questi vanno sempre mantenuti, nel nome della coerenza. Se questi giochetti per tornare al voto prima dell'entrata in vigore nuova legge elettorale, noi siamo contrari. Il nostro gruppo, constatato che non ci sono cause di incompatibilità, voterà a favore della nomina del primo escluso della lista dell'Union Valdôtaine. Certo che da un punto di vista etico, alcuni fatti del passato ci lasciano perplessi, ma oggi siamo deputati ad una procedura prettamente amministrativa

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha sottolineato: «La convalida è un atto dovuto, non è una concessione magnanima da parte di chi è già eletto nei confronti di chi deve fare il suo ingresso in questo Consiglio. Non c'è altro da fare che procedere alla ricostituzione del plenum e chi eventualmente negherà a Barocco il diritto di entrare in quest'Aula si assumerà tutte le responsabilità, anche erariali. Auspico correttezza istituzionale, perché ci saranno tutte le occasioni per un dibattito politico. Ricordo che, dopo le elezioni regionali, la convalida degli eletti avviene in blocco; impedire quella di oggi sarebbe una discriminazione

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) ha concordato sul fatto che questa sostituzione «è atto meramente amministrativo, riguarda la funzionalità dell'Assemblea, non la costituzione di una nuova maggioranza e respingiamo il tono minaccioso che è stato usato al riguardo da alcuni Consiglieri di minoranza. Non abdichiamo alla questione morale, ci atteniamo semplicemente al regolamento e non diamo valutazioni. Evitiamo crisi istituzionali che comporterebbero esiti gravi e conseguenze sul funzionamento del Consiglio. Qualcuno ci ha consigliato di non partecipare ai lavori, ma oggi noi ci siamo, pur rappresentando imbarazzo per la situazione che si è venuta a creare e anche per la figura del subentrante, coinvolto in passato in una preoccupante vicenda giudiziaria. Richiamo la sensibilità istituzionale che tutti dovrebbero avere, anteponendo il ruolo di Consigliere agli interessi di parte e ai calcoli di vantaggio nella contingenza politica attuale. Chiediamo anche la stessa sensibilità istituzionale nella successiva discussione della mozione con cui chiediamo le dimissioni del Vicepresidente Rollandin

Per la Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz, «è surreale questo gioco delle parti, in una tragicommedia che riguarda la vuota ritualità della sostituzione di un Consigliere che è recluso in base all'articolo 41 bis. Non possiamo sollevare questioni formali nei confronti del supplente, ma, in ragione della gravità della situazione di cui la cittadinanza sembra essere più consapevole rispetto ai molti politici, non basta sostituire un Consigliere: dobbiamo andare tutti a casa, nella speranza che i cittadini spalanchino gli occhi e abbiano il coraggio di scelte coerenti con le accuse che rivolgono alla classe politica. Questo Consiglio è delegittimato nel suo insieme, perché non siamo soltanto una sommatoria di individui. Non manteniamo un comportamento lesivo della vita democratica, offendendo le Istituzioni che noi per primi rappresentiamo. ADU dichiara il proprio voto di astensione

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, ha detto che «è dovere di tutti assumersi la responsabilità tecnica e non politica di ricostituire il plenum. Impedire la ricostituzione sarebbe impedire l'esercizio delle regole fondanti la democrazia. Ora come avviene nella seduta di insediamento della Legislatura, siamo chiamati a convalidare un atto sul quale c'è un'istruttoria da parte degli uffici, i quali non hanno rilevato cause ostative di ineleggibilità o di incompatibilità. Credo che con molta serenità possiamo esprimere il nostro parere e il nostro voto. Il compito primo della politica è quello di non impedire che si possa fare amministrazione. I valdostani vogliono che amministriamo la Valle ognuno con il proprio ruolo e con le proprie responsabilità

Il Capogruppo di UVP, Jean-Claude Daudry, ha dichiarato: «Noi crediamo che la questione debba essere ricondotta esclusivamente a quello che è: un atto di convalida per ricomporre quest'Aula a 35 Consiglieri e prendere atto del lavoro degli uffici che hanno fatto un'istruttoria e che hanno verificato che non ci sono motivi né di ineleggibilità né di incompatibilità, e per cui votare contro l'ingresso del collega Barocco in quest'aula sarebbe un atto discriminatorio. Il collega Barocco ha gli stessi requisiti e diritti che avevamo noi 34 il 26 giungo scorso all'atto della nostra convalida

Il Vicecapogruppo dell'UV Luca Bianchi ha rimarcato: «Questo è un atto dovuto, una mera presa d'atto del tutto indipendente da tutti i discorsi politici che possiamo fare. Il collega Barocco sarà un valore aggiunto per quest'Assemblea, dando il proprio contributo, anche alla luce della sua lunga esperienza nell'ambito degli Enti locali

Il Consigliere Claudio Restano ha motivato il voto favorevole del gruppo Misto, «atteso che si tratta di un atto dovuto e che nulla osta all'ingresso di Barocco, date le verifiche già effettuate dagli uffici. Tuttavia, il dibattito oggi ha fatto emergere un dato politico importante: la divergenza di voto da parte di due gruppi della minoranza. In questo momento, dobbiamo limitarci a parlare della convalida del nuovo Consigliere, che va votata per ripristinare il funzionamento del Consiglio. Il gruppo Misto in questo contesto non esprime le proprie posizioni politiche, che spesso si distinguono anche all'interno della stessa maggioranza

 SC-MM

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Comunicato n° 132 del 6 marzo 2019
Interrogazione a risposta immediata sulla crisi dell'industria nella Bassa Valle

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 6 marzo 2019, la Consigliera Daria Pulz del gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta ha voluto conoscere le azioni poste in essere per arginare la crisi dell'industria nella Bassa Valle «alla luce, in ultimo, delle problematiche che stanno interessando il colosso americano Shiloh, che ha sede anche a Verrès, nello stabilimento della ex Meridian.»

L'Assessore alle attività produttive, Renzo Testolin, ha risposto: «La crisi aziendale parrebbe essere causata da una situazione contingente temporanea di mercato, situazione che riconduce alla cassa integrazione ordinaria. Al momento, si registra un calo di produzione ma una commessa è attesa tra marzo e aprile. Inoltre, ad oggi è escluso il ricorso ai licenziamenti. Il centro per l'impiego di Verrès non è stato contattato né dall'azienda, né dai Sindacati, né dai lavoratori. Al momento l'Amministrazione non ha ricevuto alcuna comunicazione di avvio di cassa integrazione guadagni straordinaria, misura per cui vengono coinvolti gli uffici dell'Assessorato.»

L'Assessore Testolin ha quindi fatto una panoramica generale sulle imprese attive in bassa Valle: «Nel 2018 vi sono insediate 1550 imprese (rispetto alle 1568 dell'anno precedente, con una flessione dell'1%). Specificatamente nel settore industriale, le imprese insediate nel 2018 sono 191 (stesso numero del 2017). Va poi ricordato che negli immobili in bassa Valle di proprietà di Vallée d'Aoste Structure, al 31 dicembre 2017, risultano insediate 945 unità lavorative impiegate in 21 aziende. Relativamente a nuovi insediamenti tra il 2018 e il 2019, ci sono 12 contratti stipulati, a fronte dei 6 risolti perché giunti a scadenza. Al momento, l'Amministrazione regionale ha in atto 25 iniziative, a sostegno dello sviluppo e dell'imprenditoria, e finalizzati al contrasto della crisi nel suo complesso.»

La Consigliera Pulz (ADU VdA), nella replica, ha evidenziato: «Abbiamo voluto riportare l'attenzione della politica su questo quadro che al momento è sotto controllo, ma resta preoccupante per la tenuta delle industrie in bassa Valle. Rappresentiamo la richiesta da parte degli occupati del settore metalmeccanico, tramite i Sindacati, di essere ascoltati dall'Assessore.»

 MM

 

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Comunicato n° 133 del 6 marzo 2019
Interrogazione a risposta immediata sulle criticità dell'Università della Valle d'Aosta e dell'associazione Forte di Bard

 

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 6 marzo 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha chiesto chiarimenti a proposito delle criticità dell'Università della Valle d'Aosta e dell'associazione Forte di Bard.

«In questi ultimi giorni sono emerse serie problematiche - ha specificato il Consigliere Paolo Sammaritani -: il Consiglio dell'ateneo valdostano ha preso atto di due documenti in cui si manifesta forte disagio nei confronti del Rettore, mentre il Presidente dell'Associazione Forte di Bard ha rassegnato le proprie dimissioni a fronte di difficoltà nella gestione amministrativa

L'Assessore al turismo, Laurent Viérin, è intervenuto in merito all'Associazione Forte di Bard: «Già lo scorso anno questo Consiglio ha scorporato i ruoli di Presidente della Regione e Presidente dell'Associazione; in merito, sono partite le procedure che vanno nell'ottica di una sostituzione. Va comunque svolta una riflessione sulla forma di gestione del Forte: in questo caso, l'impegno è sì di risolvere la questione contingente del Presidente, ma anche di lavorare in condivisione con i tecnici per quanto riguarda la gestione.»

L'Assessore all'università, Chantal Certan, specificato «d'avoir hérité une situation très difficile, tel que le feu qui couve sous la cendre, pour citer une image très claire», ha spiegato: «La posizione dei docenti dell'Ateneo e degli impiegati amministrativi è stata espressa chiaramente in lettere consegnate nella seduta del 28 febbraio scorso del Consiglio dell'Università, in cui è presente anche la parte politica, peraltro chiamata parte in causa solo ce ci sono problemi ma ben voluta se ve ne è la necessità. Si è quindi preso atto della posizione di gran parte dei docenti (30 su 49) e del personale amministrativo (51 su 54). Il prossimo 22 marzo è prevista una nuova convocazione del Consiglio dell'Univda, che dovrà affrontare una serie di argomenti, richiedendo l'attenzione di chi ha l'onore e l'onere di partecipare. Auspichiamo che le posizioni possano trovare una sintesi costruttiva, frutto del confronto, altrimenti, il Consiglio dell'Università dovrà intervenire e prendere posizioni chiare. Non potremo però dire che si tratterà di "ingerenza politica", bensì della volontà di risolvere una situazione che impedisce all'Ateneo di progettare il proprio futuro, di consolidarsi e crescere nei prossimi anni.»

Il Consigliere Paolo Sammaritani ha replicato: «Le due vicende sono purtroppo unite da un fil rouge. Per quanto attiene al Presidente del Forte di Bard, le dichiarazioni apparse sulla stampa sono preoccupanti, profilando un dialogo che non c'è stato, di un appello del Presidente del Forte non accolto dalla Regione. Le criticità, anche serie, ci sono, ma vanno affrontate soprattutto con l'ascolto. In merito all'Università, la frattura è evidente e va ricomposta. Se il Rettore non piace più, va sostituito

MM

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Comunicato n° 134 del 6 marzo 2019
Respinte tre mozioni

Nel corso dei lavori della seduta pomeridiana di mercoledì 6 marzo 2019, il Consiglio Valle ha respinto tre mozioni, la cui discussione è stata rinviata dalla scorsa adunanza del 20 febbraio.

La mozione dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA, respinta con 18 astensioni (UV, UVP, ALPE, SA, GM) e 17 a favore (Mouv', Lega VdA, ADU-VdA, M5S, RC-AC), era volta a sollecitare la costituzione di una Commissione d'inchiesta per l'analisi della documentazione contabile della Casinò de la Vallée Spa relativa ai lavori di ristrutturazione, al fine - come evidenziato nell'illustrazione dai Consiglieri Roberto Cognetta (Mouv') e Stefano Aggravi (Lega VdA) - di valutare nel dettaglio le spese, gli eventuali sprechi e le incongruenze sul più grosso investimento che il socio ha fatto sul Casinò, sul quale si attende in questi giorni la conclusione della procedura di concordato preventivo. Il Presidente della seconda Commissione, Pierluigi Marquis (SA), nell'assumere l'impegno di affrontare da subito i dovuti approfondimenti in seno alla seconda Commissione al fine di lavorare insieme sull'argomento con l'unica finalità di fare chiarezza e eliminare ogni eventuale velo di opacità, ha invitato i proponenti a ritirare il testo. Invito declinato dal Consigliere Cognetta, che pur apprezzando la disponibilità politica ad affrontare la questione, ha ribadito la necessità di una Commissione specifica.

L'impegno a sollecitare l'Azienda USL a distribuire questionari di valutazione del benessere organizzativo a personale medico in forza nei tre presidi ospedalieri, nei consultori e ai medici di base era l'oggetto della mozione a firma del Movimento 5 Stelle, che è stata respinta con 18 voti di astensione (UV, UVP, ALPE, SA, GM), 1 contrario (ADU-VdA) e 16 a favore (M5S, Lega VdA, Mouv', RC-AC). L'iniziativa, così come spiegato dalla Consigliera Maria Luisa Russo, era volta a raccogliere dati utili per coinvolgere il personale medico nella presa in carico di alcune importanti problematiche che caratterizzano il sistema sanitario regionale, vista anche l'alta percentuale di fuga dei medici dai presidi ospedalieri valdostani, quale segnale di un malessere legato a vari aspetti dell'organizzazione in cui si lavora. L'Assessore alla sanità, Mauro Baccega, ricordando i numerosi progetti dell'Azienda USL finalizzati a promuovere il raggiungimento della “salute organizzativa”, ha comunicato che l’Azienda USL ha proceduto alla ricostituzione del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità e la valorizzazione del benessere di chi lavora, attraverso il quale sarà promosso l’avvio del percorso finalizzato ad addivenire alla rilevazione richiesta, ponendo particolare attenzione alle questioni che, grazie anche all’esperienza pregressa, si sa possano essere fonte di criticità. Ha quindi chiesto il ritiro della mozione, e in caso contrario annunciato il voto di astensione, perché il percorso richiesto è già stato avviato da USL in accordo con l'Assessorato alla sanità.

È stata respinta con 19 voti contrari (UV, UVP, ALPE, SA, GM, ADU-VdA), 6 voti a favore (M5S, RC-AC) e 10 astensioni (Lega VdA, Mouv') la mozione del Movimento 5 Stelle che ha riportato in discussione l'operazione "Geenna". Come evidenziato nell'illustrazione dal Capogruppo Luciano Mossa, il provvedimento intendeva impegnare le Commissioni consiliari permanenti a provvedere, in via precauzionale, alla sostituzione dei rispettivi Presidenti, al fine di prendere le distanze da chi parrebbe aver avuto dei rapporti con esponenti dell'ndrangheta locale. Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, nel ribadire il massimo impegno profuso per garantire la legalità in Valle d'Aosta, ha annunciato il voto contrario della maggioranza ad una mozione «che affronta l'argomento in modo generico, non ha nesso causale, ma colpisce a 360° gradi senza indicazioni precise. Rigettiamo con convinzione questa iniziativa, puntualizzando che non deve mai mancare il rispetto delle persone e del loro operato. Tengo infine a segnalare la grande professionalità e la capacità di analisi e conoscenza nel campo dell'energia idroelettrica del Consigliere in causa.»

SC-MM

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Comunicato n° 135 del 6 marzo 2019
Un minuto di silenzio per Ida Désandré

Nella seduta pomeridiana del 6 marzo 2019, il Consiglio Valle, dopo aver appreso la morte della partigiana Ida Désandré, ha osservato un minuto di silenzio.

«Abbiamo appreso con molta tristezza che è mancata oggi, all'età di 96 anni, Ida Désandré - ha annunciato il Presidente dell'Assemblea, Emily Rini -. Partigiana sopravvissuta alla drammatica esperienza dei campi di concentramento, per decenni ha offerto la propria testimonianza per sensibilizzare le persone, in particolare i più giovani, agli orrori della guerra. Proprio nel 2014, come Consiglio regionale avevamo promosso un incontro intitolato simbolicamente “Il passaggio del testimone”, in cui Ida Désandré aveva raccontato la propria esperienza in una Sala Maria Ida Viglino gremita di studenti valdostani. Nous rappelons encore la force de cette femme qui se racontait avec une lucidité extrême et merveilleuse, qui nous étonnait avec son courage et qui poursuivait une inlassable activité de divulgation. Aujourd'hui la Vallée d'Aoste perd l'un des grands interprètes de son histoire contemporaine. Mais Ida Désandré restera à jamais gravée dans nos cœurs tout comme le sera son grand enseignement de vie. Au nom du Conseil et en mon nom personnel j'exprime notre profond chagrin et nos condoléances émues à sa famille.»

Ha quindi preso la parola la Consigliera Chiara Minelli che ha ricordato come fosse «salita sul vagone che la portò al campo di concentramento a Ravensbrück il giorno del suo ventiduesimo compleanno. Ida è sopravissuta grazie all'aiuto delle sue compagne. La solidarietà femminile che Ida aveva respirato in quel campo è uno dei motivi che le hanno permesso di continuare a sperare e a sopportare le angherie quotidiane cui le prigioniere erano sottoposte. Per molto tempo, Ida non ha raccontato la sua esperienza, lo ha fatto quando era già avanti con gli anni e quando i suoi figli erano già adulti. Ho ammirato il coraggio con cui ha deciso di percorrere tutte le scuole della nostra regione e di raccontare quello che aveva vissuto. Esperienze che le avevano consentito di sviluppare una coscienza civile e politica che l'ha accompagnata per tutti gli anni della sua vita. Pubblicamente voglio ringraziare Ida per la bella persona che è stata e per il suo impegno di donna antifascista e antirazzista

L'Assesseur à l'éducation, Chantal Certan, au nom du Gouvernement régional, a exprimé les condoléances à la famille: «Ida était douée d'une culture immense, très simple mais très profonde, et intensément marquée par les douloureuses expériences que la vie lui avait réservées. L'ho conosciuta personalmente e aveva ancora quello spirito libero e "pointu", ella sapeva essere critica, puntuale e diretta. È riuscita a trasmettere in questi anni tantissimi valori ai ragazzi delle scuole, in modo semplice, diretto e profondo. Era molto amata dai ragazzi, perché non era accondiscendente nei loro confronti, li considerava adulti e cercava di trasmettere il suo bagaglio e la sua testimonianza perché crescessero più forti. Ida si augurava che l'umanità non dovesse mai più ripercorrere un simile periodo storico

SC

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Comunicato n° 136 del 6 marzo 2019
Interrogazione sui rimborsi chilometrici

Nella seduta del 6 marzo 2019, il gruppo Mouv' ha interrogato il Governo regionale in merito ai rimborsi chilometrici spettanti ai dipendenti ed ex dipendenti a seguito della pronuncia della Corte di Cassazione dello scorso mese di dicembre.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha voluto fare il punto della situazione, chiedendo che siano specificati i presupposti che hanno portato all'abrogazione del rimborso chilometrico; l'ammontare della spesa dei rimborsi non erogata dal gennaio 2011 ad oggi; la data in cui sarà disponibile il parere dell'ufficio legale regionale sulla vicenda; il numero di domande di rimborso presentate.

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «I presupposti che hanno portato a non erogare più il rimborso chilometrico per l’utilizzo del mezzo proprio sono stati di carattere normativo e sono contenuti nel decreto legge n. 78/2010, poi convertito nella legge n. 122/2010. Su questo, la Regione ha sollevato questione di legittimità costituzionale e nel frattempo ha prudenzialmente garantito l’applicazione del divieto. Nel 2012 la Corte Costituzionale ha respinto questo ricorso ritenendo che lo Stato può adottare norme per il contenimento della spesa pubblica efficaci anche nei confronti delle Regioni. In questa prima sentenza, la Corte sosteneva che le Regioni erano tenute al rispetto di un tetto complessivo di riduzione della spesa per il personale, con la facoltà quindi di rimodulare all’interno di questo tetto le voci di riduzione. Successivamente però, la Corte Costituzionale ha assunto un orientamento più rigido, affermando in altre pronunce la prevalenza assoluta del principio del contenimento della spesa pubblica su quello dell’autonomia organizzativa degli enti

«Confermato che non esiste una quantificazione dei rimborsi chilometrici non erogati dal 2011, che non essendo previsti non sono stati contabilizzati - ha proseguito il Presidente Fosson -, comunico che il parere dell’ufficio legale non è ancora disponibile in quanto sono in corso valutazioni sulla possibilità di introdurre una nuova disciplina della questione, per il futuro, che possa considerare la peculiarità degli operai forestali che prestano attività lavorativa in sedi periferiche e disagiate, nei cantieri di volta in volta interessati dai lavori, pur prevedendo modalità di spostamento per garantire il contenimento della spesa

L'Assessore all'ambiente, risorse naturali e Corpo forestale, Albert Chatrian ha quindi evidenziato: «A quanto abbiamo potuto appurare, sono state depositate circa 490 domande di rimborso, che non sono state trattate in quanto in contrasto con quanto previsto dal decreto legge n. 78/2010. Ribadisco l'impegno che ho già assunto, ovvero di aggiornare la Commissione consiliare sugli sviluppi della vicenda.»

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha osservato: «Ci è stata rappresentata l'intenzione di non erogare il giusto compenso ai richiedenti per non sottrarre risorse ai cantieri forestali. Spero che ciò non accada e invito l'Assessore a tranquillizzare i dipendenti interessati

Il Consigliere Elso Gerandin ha aggiunto: «La cautela dell'Assessore è comprensibile, ma sono preoccupato della mancanza della tempistica della disponibilità del parere legale. Se si sta ipotizzando una norma per il futuro, è opportuno capire innanzitutto come risolvere un problema pregresso. Non è immaginabile utilizzare risorse degli attuali cantieri per rimborsare queste richieste; ritengo che questa notizia sia falsa ed esorto l'Assessore a smentirla per evitare inutili allarmismi

MM

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Comunicato n° 137 del 6 marzo 2019
Interrogazione sul servizio di accoglienza di cittadini stranieri nei Comuni

 

Il servizio di accoglienza a favore di cittadini stranieri è stato oggetto di un'interrogazione posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste nella seduta consiliare del 6 marzo 2019.

In particolare, il gruppo ha chiesto quali siano stati i costi, dall'aggiudicazione del bando ad oggi, per le Amministrazioni comunali valdostane che hanno ospitato sul proprio territorio un Centro di accoglienza straordinario. Ha poi voluto conoscere i costi per i Comuni di Champorcher, Saint-Vincent e Saint-Rhémy-en-Bosses, che hanno avviato dei progetti SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «I Comuni che ospitano i Centri di accoglienza straordinaria non sostengono alcun costo diretto in quanto la gestione dei Centri è totalmente sostenuta dal Ministero dell’interno. Anzi, i Comuni che li ospitano hanno percepito negli anni scorsi un contributo annuo da parte dello Stato di 500 euro per ogni migrante ospitato. Per quanto riguarda i progetti SPRAR, invece, la struttura degli affari di prefettura non dispone dei dati richiesti in quanto il rapporto è diretto tra i Comuni interessati e il servizio centrale del Ministero dedicato allo SPRAR. Da un contatto telefonico con il Segretario comunale di Saint-Vincent, Comune capofila del progetto che vede coinvolti anche i Comuni di Champorcher e di Saint-Rhémy-en-Bosses, si rileva che la quota di cofinanziamento prevista a carico dei Comuni ammonta a 8.500 euro annui complessivi per le manutenzioni delle strutture previste nel progetto e a 5.000 euro annui complessivi per gli oneri di un revisore dei conti. Peraltro, i Comuni possono “scaricare” sul progetto una quota parte del costo del personale comunale impegnato nel progetto, per un massimo di 14.000 euro annui complessivi. Questo è quanto prevede il Sistema SPRAR; i costi reali non sono ancora disponibili in quanto sono al momento in fase di rendicontazione per l’anno 2018, ma ripeto non sono dati che i Comuni devono comunicare alla Regione, ma direttamente al Ministero dell’interno.»

Nella replica, il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha osservato: «Se da una parte, il Centro di accoglienza straordinario, che è diventato ordinario, costa zero euro ai Comuni, dall'altra parte i progetti SPRAR hanno dei costi aggiuntivi per le Amministrazioni. I Comuni, che sono più efficienti della Regione, hanno già fatto i conti che si trovano in una delibera: i tre Comuni che hanno scelto di aderire allo SPRAR spenderanno circa 100 mila euro. Quando nel 2017 informammo le Amministrazioni comunali sui costi e sui pericoli di aderire a questo tipo di accoglienza non eravamo stati ascoltati. E le tre Amministrazioni di Saint-Vincent, Champorcher e Saint-Rhémy-en-Bosses oggi si trovano a pagare un prezzo molto alto, sia in termini di costi che di presenze di immigrati. È bene avvisare i cittadini di questi tre comuni come le loro Amministrazioni hanno pensato di spendere i loro soldi, così quando un cittadino si sentirà rispondere che non ci sono risorse per le sue necessità, potrà almeno sapere che il Sindaco ha deciso di destinarle all'accoglienza dei migranti.»

SC

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Comunicato n° 138 del 6 marzo 2019
Interpellanza sul coordinamento degli interventi di soccorso sul territorio

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Mouv', il Consiglio Valle il 6 marzo 2019 ha affrontato la questione del coordinamento degli interventi di soccorso sul territorio regionale.

Il Capogruppo Stefano Ferrero ha dapprima rappresentato «il persistere di una mancanza di coordinamento tra gli operatori, comportando un'indebita sovrapposizione dei ruoli tra i soggetti intervenuti, oltre ad un improprio utilizzo, con oneri rilevanti a carico delle casse regionali, dell'elicottero e degli uomini del Soccorso Alpino Valdostano anche quando tali interventi potrebbero e dovrebbero essere effettuati gratuitamente dal Comando regionale dei Vigili del fuoco con professionalità e competenze specifiche », chiedendo poi «se sia intenzione del Governo regionale, alla luce anche dell'episodio accaduto ad Avise in occasione di un suicidio, farsi promotore di un incontro con tutte le parti in causa che coinvolga anche il Soccorso Alpino della Guardia di finanza, al fine di chiarire definitivamente i ruoli delle parti in causa e limitare spese in interventi che potrebbero essere legittimamente a costo zero

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha innanzitutto ricostruito il citato episodio «inizialmente codificato come intervento sanitario, per questo, è stato chiamato l'elicottero del Soccorso Alpino Valdostano che ha operato in collaborazione dei Vigili del fuoco, impegnati a bloccare il traffico. Per quanto riguarda le funzioni di Polizia giudiziaria, queste sono state assolte dai Carabinieri presenti, in raccordo con la Guardia di finanza. I responsabili degli enti coinvolti, a seguito di un incontro congiunto, concordano che non c’è stato nulla di arbitrario e che l’intervento è stato svolto nel rispetto delle procedure previste. Da un lato, l’utilizzo dell’elicottero per un intervento codificato sanitario è stato ritenuto motivato e rispondente al corretto utilizzo delle risorse specialistiche che compongono il sistema regionale di soccorso urgente. Anzi, è stato ritenuto che il sistema abbia risposto bene nel suo complesso

Relativamente ai costi dell’intervento dell’elisoccorso, il Presidente Fosson ha precisato: «L’intervento di Avise non ha generato da questo punto di vista alcun costo aggiuntivo. L’unica spesa aggiuntiva è riferibile al tempo di volo dell’elicottero, per un totale di 73 minuti e un costo di circa 2.370 euro

«Il sistema regionale di protezione civile e di soccorso urgente rappresenta un’eccellenza valdostana - ha aggiunto il Presidente della Regione - e a questo contribuisce il fatto che tutti gli attori, Soccorso Alpino Valdostano, Corpo Valdostano dei Vigili del fuoco, 118, Protezione civile, volontari di protezione civile e del soccorso, non sono in competizione, ma collaborano tra di loro. In quest'ottica, abbiamo chiesto di sviluppare ulteriori momenti di confronto e di addestramento comune, coinvolgendo tutti i soggetti del sistema regionale e altri soggetti presenti sul territorio come il Soccorso Alpino della Guardia di finanza e la Scuola Militare Alpina, convinti che una migliore collaborazione renda più efficace il servizio e generi minori costi.»

Il Capogruppo Ferrero ha osservato: «Se l'intervento di Avise è stato inizialmente classificato sanitario, una volta accertato l'errore sarebbe stato necessario cambiare le modalità di svolgimento, anche per evitare spese non necessarie. In questo episodio tanti aspetti non hanno funzionato a dovere, ma non è un caso isolato. Ribadisco l'esigenza di un coordinamento dei vari operatori del soccorso. Intanto, la caserma dei Vigili del fuoco cade a pezzi e i Pompieri chiedono di tornare nel Corpo nazionale.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani, giovedì 7 marzo, alle ore 9.00.

 


MM

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Comunicato n° 139 del 7 marzo 2019
Interpellanza sulla fattoria sociale

Con un'interpellanza posta nel corso della seduta serale del Consiglio del 6 marzo 2019, i gruppi Rete Civica-Alliance Citoyenne e Movimento 5 Stelle hanno parlato dell'istituto della fattoria sociale.

La Consigliera Chiara Minelli, spiegato che per "fattoria sociale" si intende «una impresa che svolge l'attività produttiva in modo integrato con l'offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi e occupazionali a vantaggio di soggetti deboli o a rischio di marginalizzazione - ma non solo - in collaborazione con istituzioni pubbliche e Terzo Settore», ha voluto sapere «se vi siano attualmente nella nostra regione imprese agricole che abbiano i requisiti delle fattorie sociali vere e proprie; in tal caso, se si intenda richiederne l'inserimento nella rete nazionale delle fattorie sociali, nonché prevedere questo istituto nel prossimo Piano di Sviluppo Rurale accanto a quello della fattoria didattica, che è già una realtà conosciuta e che ha dato buoni risultati.»

L'Assessore all'agricoltura, Laurent Viérin, ha concordato «sull'importanza dell'agricoltura sociale, che ha abbinato la funzione di recupero rurale e di conoscenza di pratiche ad una valenza sociale. È una funzione riconosciuta dal Comitato Economico e Sociale Europeo ed esiste una legge del 2015. La prima esigenza è quella di dotarsi di uno strumento normativo al di là del Piano di Sviluppo Rurale che è strumento di finanziamento: stiamo quindi lavorando ad una legge quadro che comprenda varie misure e formule innovative per ampliare la formula turistica e agricola e potenziare ciò che non è stato recepito con la normativa del 2015. La previsione per il prossimo PSR è di potenziamento delle misure di accesso a sostegni e aiuti: ci siamo confrontati con alcune realtà già presenti in Valle e con i gestori di agriturismo e la fattoria sociale potrebbe essere ulteriore elemento di volano economico. Esiste oggi una misura, e il bando sarà aperto nel 2020, che potrà sostenere formule di questo tipo, inserite nell'ambito delle strategie di sviluppo locale elaborate dal GAL. Tramite il bando investimenti per attività extra-agricole sarà incentivata la diversificazione delle attività delle aziende agricole tramite l'esercizio di attività educative e assistenziali rivolte a disabili, anziani: è un bando molto interessante che prevede un contributo in conto capitale per agricoltura e imprese turistiche di tipo sociale fino a un massimo di 100 mila euro. Non è un bando riservato esclusivamente, ma consentirà di offrire nuove opportunità per le fattorie sociali

La Consigliera Chiara Minelli ha replicato che «sono emersi elementi interessanti. Sarebbe però fondamentale che in queste misure di cui l'Assessore ha parlato fosse riservato un canale dedicato all'aspetto della fattoria sociale perché si tratta di realtà importanti ma limitate, che non possono entrare in "competizione" con altre aziende per l'attribuzione di finanziamenti. Sarebbe poi opportuno chiedere l'inserimento delle esperienze in Valle nella rete nazionale delle fattorie sociali perché esiste un turismo rurale della disabilità e questo potrebbe aiutare nella promozione e nella conoscenza delle nostre esperienze. Mi auguro che l'Assessore recepisca questa esigenza.»


SC

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Comunicato n° 140 del 7 marzo 2019
Un'interrogazione e un'interpellanza sui danni degli animali predatori

I danni arrecati dagli animali predatori al patrimonio zootecnico è stato al centro di due iniziative ispettive trattate nella seduta consiliare del 6 marzo 2019: un'interrogazione posta dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e un'interpellanza del gruppo Mouv'.

«Anche alla luce della risposta fornita dall'Assessore nella scorsa adunanza - ha detto il Consigliere di Mouv' Elso Gerandin illustrando l'interpellanza -, mi chiedo perché il pagamento di danni piuttosto cospicui e riferiti ad annualità pregresse non sia immediatamente liquidabile e si debba aspettare il parere dell'Avvocatura regionale. Vorrei anche sapere se sia intenzione del Governo rivedere il valore di riferimento per le varie categorie di animali di interesse zootecnico (ovini, caprini, bovini) quale indennizzo per i danni, determinati da una deliberazione di Giunta del 2017

L'Assessore all'ambiente e risorse naturali, Albert Chatrian, ha riferito: «La norma in vigore prevede l’erogazione delle somme dovute, in un blocco unico, l’anno successivo al verificarsi del danno. Il provvedimento dirigenziale relativo ai pagamenti del 2018 è stato approvato lo scorso 18 febbraio e in questi giorni sono in atto le liquidazioni degli indennizzi. È capitato che alcune istruttorie abbiano richiesto periodi più lunghi per il loro accoglimento e, conseguentemente, il pagamento è slittato all’annualità successiva; i motivi sono diversi e vanno dalla difficoltà di ricostruire le dinamiche che hanno causato la morte degli animali fino a mancanze procedurali delle istanze. Per quanto attiene alle problematiche tecniche, oltre ai dati raccolti durante il sopralluogo da parte degli agenti accertatori, gli ulteriori elementi da acquisire riguardano gli esami genetici dei campioni biologici, la raccolta di informazioni sulla possibile presenza di predatori nella zona e, soprattutto, i dati del monitoraggio della specie. Alcune pratiche di anni passati sono rimaste sospese a causa di problematiche di ordine procedurale, per cui si è richiesto il competente parere dell’Avvocatura regionale, espresso il 25 febbraio scorso; gli uffici stanno provvedendo a chiudere positivamente l’istruttoria e ad erogare i relativi indennizzi

Per quanto riguarda gli intenti del Governo in merito all’opportunità di rivedere il valore di riferimento per l’indennizzo delle varie categorie di animali di interesse zootecnico, l'Assessore Chatrian ha spiegato: «Fatti salvi eventuali limiti di bilancio, gli animali predati vengono ora indennizzati al 100% del loro valore commerciale, che va stabilito dalla Giunta regionale. In tal senso, l’ultima deliberazione è del 17 luglio 2017. Sulla questione dei valori e della loro eventuale revisione, l'Assessorato, le associazioni rappresentative del mondo agricolo valdostano e il Consorzio degli Enti locali si sono impegnati ad effettuare una verifica in merito ai valori così come indicati dalla deliberazione del 2017. È già fissato per il 22 marzo un nuovo incontro e se dovessero emergere delle incongruenze si provvederà al loro aggiornamento

Il Consigliere Gerandin (Mouv') ha replicato: «Il ritardo nella liquidazione degli indennizzi è da ricondurre alle disposizioni di legge troppo restrittive, tanto che si è ritenuto necessario ricorrere all'Avvocatura regionale. Dobbiamo pagare in fretta i danni, riconoscendo il giusto valore ai vari capi. Per la definizione delle istruttorie di pagamento, anche per non alimentare polemiche, facciamo in modo da poterci basare su dati certi, non su elementi che possono essere interpretati.»

 

I Consiglieri della Lega VdA hanno invece interrogato l'Assessore per avere una fotografia completa del fenomeno predatorio a carico del bestiame, chiedendo in particolare i dati relativi al 2018 sui capi oggetto di attacchi da parte di canidi ovvero da parte di categorie specifiche di canidi, segnalati dai proprietari e/o dal Corpo Forestale, nonché gli esiti di eventuali censimenti dell'Amministrazione regionale atti a stabilire la presenza di predatori diversi dal lupo.

L'Assessore Chatrian, specificato che la norma regionale intende «per animali predatori il lupo, la lince, la volpe e i cani randagi che hanno assunto comportamenti selvatici e per i quali non è possibile risalire al legittimo proprietario; per patrimonio zootecnico gli ovini, i caprini, i bovini, gli equini e altre specie di interesse zootecnico, nonché i cani da lavoro», ha comunicato: «Nel 2018 sono stati denunciati 54 episodi di attacchi da predatori o presunti tali. Di questi, 18 (34%) sono attribuibili sicuramente al lupo, 6 (11%) a cani, 25 (46%) a canidi, non essendo stato possibile distinguere con esattezza se si sia trattato di lupo o di cane. Per 5 episodi (9%), invece, gli agenti accertatori non hanno rinvenuto elementi sufficienti ad attribuire la causa della morte ad un attacco da predatori. Per quanto riguarda gli accertamenti compiuti in base alle denunce, risulta che nel 2018, sono stati accertati 84 casi di predazioni a danno di ovini, cui si sommano altri 24 casi in cui non è stato possibile attribuire la causa. I caprini predati risultano 42, cui si sommano 2 casi in cui non è stato possibile attribuire la causa del danno denunciato. Per i bovini, le predazioni accertate a loro carico sono state 24, mentre in altri 14 casi non è stato possibile attribuire le cause dei danni oggetto di denuncia. Per quanto riguarda la lince e la volpe, non risultano episodi di predazione loro attribuiti.»

L'Assessore Chatrian ha quindi concluso: «Stiamo cercando condivisione con gli allevatori e i vari soggetti coinvolti. La specie del lupo è protetta e stiamo lavorando per modificare la normativa regionale per fornire risposte migliori, velocizzando l'iter e rendendo più efficiente la macchina amministrativa

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, si è detto insoddisfatto, «non avendo ottenuto risposta in merito agli eventuali censimenti, atteso che sono stati forniti dati discordanti. È di assoluto interesse capire se i canidi predatori siano cani inselvatichiti o siano riconducibili ai lupi. Non si possono derubricare i 491 capi, che risultano dispersi, a una cattiva gestione degli allevatori, bensì devono essere ricondotti ad attacchi che non è semplice rilevare. La necessità è fare luce sulla consistenza numerica del lupo e dei fantomatici canidi, in modo da poter optare per le contromisure più opportune.»

MM

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Comunicato n° 141 del 7 marzo 2019
Interpellanza sul personale addetto al sostegno educativo

Il ruolo del personale addetto al sostegno educativo è stato al centro di un'interpellanza illustrata dal Movimento 5 Stelle in apertura della seduta consiliare del 7 marzo 2019.

Nell'illustrazione, la Consigliera Maria Luisa Russo ha ricordato che «la piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo del sistema scolastico e si realizza tramite un'articolata progettualità garantita dagli insegnanti e dagli operatori di sostegno che, con la supervisione dei servizi sociosanitari, garantiscono esperienze di crescita cognitiva, sociale ed emotiva del minore.» Ha quindi voluto sapere «se gli operatori di sostegno effettuino la formazione obbligatoria e se partecipano a formazione tecnica; mi chiedo anche con quali criteri venga effettuato l'affiancamento dell'educatore al minore disabile e se l'Amministrazione regionale intenda invitare la Società dei Servizi (che si occupa della selezione e della gestione degli operatori di sostegno nelle scuole) a garantire la continuità educativa degli operatori di sostegno sui minori di anno in anno.»

L'Assessore all'istruzione, Chantal Certan, nel ribadire «il ruolo fondamentale svolto dagli insegnanti e dagli educatori di sostegno nell'affiancamento dell'attività didattica in classe», ha parlato di due tipi di formazione: «La formazione obbligatoria nei tempi previsti per legge che la Società di Servizi Valle d'Aosta assicura in base al decreto legislativo n. 81/2008; la formazione tecnica legata al ruolo, che a partire dall'anno scolastico 2016-2017, è aperta anche agli operatori di sostegno; inoltre, nel mese di settembre, la Società dei Servizi, in collaborazione con il competente ufficio della Sovraintendenza, organizza una giornata di studio (non obbligatoria) inerente ai diversi temi dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità.»

In merito alle procedure per l’assegnazione del personale di sostegno (insegnanti e operatori di sostegno), l'Assessore Certan ha specificato: «A partire dalla scuola dell’infanzia e fino alla conclusione della scuola secondaria di secondo grado, l’operatore di sostegno integra l’attività svolta dai docenti di sostegno e di classe per il raggiungimento degli obiettivi didattico-educativi previsti dai Piani educativi individualizzati (PEI). Per le scuole pubbliche e il convitto regionale, il docente di sostegno è assegnato all’Istituzione scolastica (e non al singolo alunno) in ragione mediamente di 1 ogni 2 alunni con disabilità; per ogni singolo alunno vengono conteggiate 14,15 ore per la scuola dell’infanzia, 12,30 ore per la scuola primaria e 9 ore per le scuole secondarie di 1° e 2° grado. Inoltre, per supportare la presa in carico dei ragazzi con disabilità in situazione di gravità, vengono assegnati operatori di sostegno anche ad alcune scuole secondarie di 2° grado paritarie e al doposcuola del Don Bosco di Aosta (per gli alunni iscritti alla scuola secondaria di 1° grado). L’Amministrazione regionale e la Società dei Servizi hanno individuato nel dirigente scolastico - cui compete la gestione unitaria dell'Istituzione - la figura professionale che funge da tramite tra la Società e gli operatori di sostegno per una gestione più efficace del servizio, sia in termini organizzativi sia in termini di economicità

L'Assessora Certan ha poi assicurato che «l'Amministrazione provvede regolarmente, per tramite del “Contratto di servizio”, a richiedere alla Società dei Servizi la continuità educativa degli operatori sugli alunni con disabilità, sia in corso d’anno, sia di anno in anno, anche nel caso di passaggio di grado di scuola dell’alunno. Stiamo cercando di realizzare, in collaborazione con l'Assessorato della sanità, un collegamento tra percorso scolastico e società, al fine di dare continuità al sostegno alle persone con disabilità.»

Nella replica, la Consigliera del M5S Russo ha sottolineato: «La nostra Regione garantisce i diritti dei disabili, ma c'è ancora molto da fare, cambiando l'ottica, che non deve essere quella dell'insegnante di sostegno, ma il bisogno del minore. La formazione è molto importante per garantire la piena inclusione degli alunni con disabilità: gli operatori di sostegno devono fare formazione tecnica sia per quanto riguarda la presa in carico della patologia del minore, sia in relazione allo sviluppo di capacità di ascolto delle esigenze speciali del minore

SC

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Comunicato n° 142 del 7 marzo 2019
Interpellanza sull'organizzazione delle competenze in materia di pari opportunità

 

Le competenze in materia di pari opportunità sono state al centro di un'interpellanza del gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza VdA trattata nella seduta consiliare del 7 marzo 2019.

La Consigliera Daria Pulz, considerato che la figura della Consigliera di parità è stata incardinata nell'Assessorato dell'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, ha chiesto di ripensare «ad una riorganizzazione complessiva degli organismi di parità nell'ottica di una giusta collocazione degli strumenti istituzionali di contrasto alle discriminazioni di genere, in considerazione in particolare dello specifico ruolo della Consigliera a sostegno delle politiche attive del lavoro. Vorrei anche capire se è intenzione del Governo mettere finanziamenti a disposizione della Consigliera di parità, la cui operatività subisce gravi difficoltà in ragione della mancata assegnazione di fondi, anche minimi. Chiedo, infine, di chiarire gli obiettivi sulle pari opportunità e sulla gestione del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere istituito presso la struttura regionale competente in materia di politiche familiari e sociali.»

L'Assessore all'istruzione, università, ricerca e politiche giovanili, Chantal Certan, ha risposto: «Stiamo cercando di riordinare la materia delle pari opportunità, al fine di una programmazione concreta, facilmente applicabile e di una sensibilizzazione alla cultura del rispetto. La Consigliera di parità è una figura istituzionale ed è necessario uno sforzo consapevole, informato e continuo delle parti politiche, per non confinare la questione a tecnicismi normativi, lavorando su una dimensione sistemica per supportare una programmazione efficace e incoraggiare la rappresentazione realista del ruolo della Consigliera nell'esercizio delle sue funzioni. Negli anni, si è creata una collaborazione tra Istituzioni e Associazioni, che hanno fornito un supporto fattivo. È nostra intenzione continuare a relazionarci con chi opera in questo campo sul territorio, mentre le pari opportunità nell'ambito lavorativo devono essere trattate con un coordinamento tra gli enti preposti. Non è possibile attenersi a modelli astratti, piuttosto bisogna calarsi nella nostra realtà, in un preciso contesto e in un preciso momento temporale, allargando lo sguardo ad un'organizzazione complessiva del sistema per sviluppare una rete interna. Operativamente, stiamo lavorando in maniera sinergica tra Assessorati regionali, Presidenza della Regione e Consiglio Valle per affrontare in maniera il più possibile concreta le tematiche delle pari opportunità. Per produrre innovazione, vogliamo diventare antenna sensibile, captando i segnali del cambiamento: per questo, sarà fondamentale sostenere le reti esistenti programmando e realizzando azioni condivise, assicurando visibilità ai lavori e alle priorità strategiche sottese. In accordo con il collega Baccega, non abbiamo mai pensato di sradicare il Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, dato il suo funzionamento ottimale, che rimane incardinato presso l'Assessorato alla sanità, contestualmente ai servizi che si occupano di accoglienza delle vittime di violenza e alla loro gestione, con i quali collaboriamo

La Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz ha replicato: «Il panorama rispetto alle discriminazioni e violenze di genere torna a essere molto problematico e la politica dovrebbe scendere in campo con maggiore decisione e onestà intellettuale. Spiace constatare che l'importante figura della Consigliera di parità rischia di arenarsi di fronte alla confusione degli ambiti e dei ruoli, nonché alla scarsità di risorse finanziarie e ai vuoti normativi. Ci impegneremo per riaffermare il diritto alla parità uomo/donna anche nella comunità valdostana. Lo scarso spazio alle donne concesso dalla nuova legge elettorale regionale e da quella prospettata per i Comuni denota arretratezza culturale: è dunque quanto mai necessario che la Consigliera di parità sia posta nelle condizioni di operare per una cultura più ampia dei diritti, per il principio dell'uguaglianza nelle pari opportunità


MM

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Comunicato n° 143 del 7 marzo 2019
Interpellanza sulla gestione degli impianti sportivi-natatori regionali

 

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha illustrato un'interpellanza riguardante la gestione degli impianti sportivo-natatori di proprietà regionale.

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti, richiamando il bando «per la concessione della gestione per dieci anni delle piscine coperte di Aosta e Pré-Saint-Didier e del complesso sportivo con piscina di Verrès», ha detto di aver appreso «di una denuncia per frode nelle pubbliche forniture in concorso: vorrei quindi sapere se l'Amministrazione regionale abbia vigilato sulla corretta esecuzione del capitolato d'appalto e quali misure il Governo intenda adottare per tutelare la Regione.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha riferito che «così come previsto dalla normativa vigente, per l'esecuzione del contratto di appalto delle piscine regionali, si è provveduto alla nomina di uno specifico Direttore di esecuzione del contratto (DEC) che, nel corso dell'affidamento, ha svolto e sta svolgendo i compiti a lui demandati. Oltre all'attività di verifica in loco svolta mediante specifici sopralluoghi regolarmente verbalizzati, il DEC, con appositi ordini di servizio, ha richiesto al gestore individuato la documentazione prevista dal capitolato; qualora dall'analisi della documentazione presentata dovessero emergere mancanze riscontrabili rispetto alle indicazioni di capitolato, si procederà all'applicazione delle penali appositamente previste (dalle sanzioni pecuniarie fino alla messa in mora del concessionario nei casi più gravi)

«Le misure attuabili dalla pubblica amministrazione - ha aggiunto l'Assessore - passano attraverso la rigorosa applicazione di quanto previsto dal capitolato di gara che è posto alla base dell'affidamento delle piscine regionali. Più in generale, al di là degli aspetti strettamente amministrativi, si conferma la piena collaborazione delle strutture regionali competenti con l'autorità giudiziaria, come peraltro già avvenuto nella fase istruttoria avviata nello scorso mese di novembre.»

Nella replica, la Consigliera Spelgatti si è augurata «che ci sia un serio impegno da parte della pubblica amministrazione nella vigilanza su questo capitolato d'appalto perché a prescindere da quanto emerso dalle inchieste giudiziarie, le mancanze sono pubbliche ed è facile verificarle e, quindi, prendere i provvedimenti conseguenti in autotutela. Purtroppo, spesso, c'è una superficialità generalizzata nella verifica della corretta esecuzione dei capitolati d'appalto

SC

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Comunicato n° 144 del 7 marzo 2019
Interpellanza sulla promozione di iniziative per i non udenti

Nella seduta consiliare del 7 marzo 2019, il gruppo Movimento 5 Stelle ha illustrato un'interpellanza volta a garantire ai non udenti il diritto di assistere alle iniziative socio culturali.

Rappresentato che «in molte realtà è presente un interprete che, attraverso il linguaggio dei segni, permette ai non udenti di seguire eventi quali conferenze o presentazioni di libri», la Consigliera Manuela Nasso ha voluto conoscere la situazione locale, in particolare «la percentuale di non udenti nella popolazione valdostana e se esistano ad oggi degli studi sulla possibilità di rendere loro totalmente fruibili iniziative di stampo sociale e culturale della Regione.» La Consigliera ha poi chiesto «se sia intendimento di questo Governo promuovere iniziative per il superamento di queste barriere.»

L'Assessore alla sanità, Mauro Baccega, fornendo anche le risposte di competenza dell'Assessore alle attività culturali, Laurent Viérin, ha riferito: «Al fine di superare le barriere che al momento non consentono una piena fruizione dei beni, le strutture della Sovrintendenza per i beni culturali stanno lavorando ad un ampio progetto finalizzato alla creazione di un supporto digitale e multimediale soprattutto per le visite ai castelli per le quali, attualmente, sono previsti accompagnamenti nel percorso da parte di personale opportunamente formato. L'introduzione di sistemi digitali in grado di fornire immagini e suoni consentirà di rispondere alle esigenze di diverse tipologie di fruitori, tra cui i non udenti; a tal fine, è previsto il coinvolgimento di enti e associazioni di categoria nella fase di progettazione di sistema. Per quanto attiene la struttura museale del Castello Gamba è possibile effettuare la visita della collezione con l'ausilio di un tablet che fornisce informazioni dettagliate sul percorso espositivo e sulle opere. Va segnalato che la Sovrintendenza per i beni e le attività culturali, qualora sia fatta richiesta, rende disponibile un interprete del linguaggio dei segni, così come già capitato lo scorso ottobre in occasione di una conferenza organizzata dal BREL.»

L'Assessore Baccega ha anche comunicato: «In Valle d'Aosta, gli affetti da sordomutismo sono 14 maschi e 20 donne. Non siamo a conoscenza dell'esistenza di studi per la completa fruizione di iniziative da parte dei non udenti, ma ciò non toglie che stiamo lavorando in tal senso. Ad esempio, nei mesi scorsi ho incontrato i rappresentanti locali dell'ente nazionale sordi perché è loro intenzione nel 2020 organizzare nella nostra regione il 25° anniversario del Comitato giovani sordi nazionale; un'occasione, questa, importante anche dal punto di vista turistico e che ci permetterà di approfondire vari aspetti.»

La Consigliera Manuela Nasso, nella replica, si è detta abbastanza soddisfatta della risposta: «Ben vengano tutte le iniziative culturali che vanno in favore dei non udenti. Un'idea per il futuro potrebbe essere che i non udenti annuncino la loro presenza agli eventi, in modo che l'Amministrazione regionale possa agire di conseguenza, organizzandosi per garantire loro un interprete. Si stanno compiendo piccoli passi per un percorso volto alla piena integrazione. Continueremo a seguire questa tematica

 MM

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Comunicato n° 145 del 7 marzo 2019
Interpellanza sui provvedimenti per la riduzione delle emissioni di CO2

Con un'interpellanza illustrata nella seduta del Consiglio regionale del 7 marzo 2019, il Movimento 5 Stelle ha voluto approfondire la questione della riduzione delle emissioni di CO2.

Il Capogruppo Luciano Mossa, nell'illustrare l'iniziativa, ha affermato: «Siamo in estremo ritardo con gli obiettivi prefissati con la strategia 20 20 20 attraverso la quale avremmo dovuto ridurre del 20% entro il 2020 le emissioni di CO2. Anche gli esperti climatici locali hanno disegnato una situazione difficile nella quale, se non saremo in grado di invertire la rotta mettendo al centro di ogni azione politica la montagna, la sua tutela e il suo sviluppo, si prospetta un futuro critico.» Il Consigliere ha quindi voluto conoscere «i provvedimenti urgenti e le scelte politiche che si intendano adottare, sviluppando azioni concrete che portino il più presto possibile alla mitigazione dei cambiamenti climatici, a una riduzione di CO2, alla de-fossilizzazione del trasporto e del riscaldamento in Valle d’Aosta e per i valdostani di oggi e di domani.»

L'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, nella risposta, ha evidenziato che «il Governo regionale è molto sensibile al tema del cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di CO2, e anche questa assemblea lo è,  tant’è vero che ha approvato l’ordine del giorno proposto a dicembre dalla maggioranza, con cui abbiamo definito ambiziosi obiettivi relativi alla certificazione Carbon free del territorio regionale e al perseguimento di una Regione Fuel fossil free entro il 2040, traguardi riportati nel DEFR con relativa copertura economica.»

«L’Amministrazione regionale - ha proseguito Chatrian - ha peraltro avviato già da tempo varie azioni di contenimento delle emissioni di CO2, tra le quali la realizzazione di impianti di teleriscaldamento, l’incentivazione per la sostituzione di autoveicoli maggiormente inquinanti, l’efficientamento energetico degli edifici e la diffusione di colonnine di ricarica per la mobilità elettrica. Anche la prossima posa di dorsali del metanodotto contribuirà, nell’immediato, alla riduzione delle emissioni da riscaldamento domestico. Tali azioni, oltre che migliorare la qualità dell’aria hanno anche contribuito nel corso degli anni a ridurre in modo sensibile le emissioni di CO2 pro capite a livello regionale. Basti pensare che rispetto a una media annuale italiana pari a 11 tonnellate/persona, il valore regionale si attesta a 1 tonnellata a persona. La distribuzione sul territorio regionale delle emissioni di gas climalteranti è generalmente correlata alle attività antropiche ed è quindi concentrata soprattutto nella valle centrale. Per l’anidride carbonica è da notare l’importante ruolo dell’ecosistema forestale nell’assorbimento della CO2, che raggiunge l'84% delle emissioni complessive. Anche per questo motivo le emissioni pro capite di CO2 e di gas serra sono inferiori alla media nazionale.»

«A fronte quindi di una situazione decisamente meno preoccupante rispetto a quanto accade a livello internazionale - ha concluso l'Assessore -, la nostra Regione sta realizzando, mediante l’attuazione del Piano aria e del Piano energetico ambientale, una serie di azioni volte a migliorare ulteriormente il quadro delle emissioni. È poi in fase di predisposizione il Piano regionale dei trasporti, che verrà valutato anche in funzione della conformità con tali obiettivi. Ritengo dunque che la Regione stia già da tempo sviluppando azioni concrete e che con i nuovi obiettivi recentemente fissati nel DEFR il Governo regionale abbia dato un chiaro indirizzo politico rispetto alle scelte e alle azioni che intende mettere in campo. Inoltre, faccio presente che stiamo lavorando anche sul fronte dell’adattamento al cambiamento climatico, la cui futura Strategia regionale sta iniziando a definirsi.»

In sede di replica, il Capogruppo Luciano Mossa si è detto «poco confortato dai risultati, perché anche volendo spegnere l'interruttore del CO2 non basterebbe ad arrestare il cambiamento climatico. Riguardo agli incentivi alla mobilità elettrica, la proposta di legge è ancora all'esame della Commissione malgrado la nostra mozione di luglio 2018 e i nostri numerosi solleciti. In Valle d'Aosta, le azioni necessarie per tutelare il nostro ambiente sembrano essere un problemino di poco rilievo, mentre tutto il mondo si sta muovendo in tal senso, e in particolare i giovani che stanno marciando per chiedere seri provvedimenti per salvare il nostro pianeta. Noi, invece, siamo come al solito dormienti: sembriamo un'aragosta dentro una pentola che, pensando di fare un bagno caldo, si accorge troppo tardi che è alla fine. Speriamo che non sia così

 

 SC

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Comunicato n° 146 del 7 marzo 2019
Interpellanza sul libero accesso agli atti amministrativi della Giunta regionale

Con un'interpellanza discussa dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne, l'Assemblea valdostana, nella sua seduta del 7 marzo 2019, ha parlato della fruizione degli atti amministrativi della Giunta regionale attraverso il sito internet istituzionale dell'Amministrazione.

«Da diversi mesi, il libero accesso alle deliberazioni della Giunta regionale, tramite il sito internet della Regione, è stato limitato ai soli ultimi quindici giorni, riducendo ulteriormente il periodo dopo l'intervento nel 2005 che limitava l'accesso agli ultimi cinque anni - ha evidenziato il Capogruppo Alberto Bertin -. Mi chiedo allora quali siano gli impedimenti legislativi o tecnici ad un libero accesso agli atti, tenuto conto anche della situazione delle altre Regioni italiane, e se questa limitazione sia solo temporanea.» Il Consigliere ha quindi voluto sapere «se si voglia garantire in tempi brevi l'utilizzo della rete internet al fine di consentire la più ampia trasparenza dell'azione amministrativa, secondo le tendenze in atto nelle maggiori democrazie occidentali.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha innanzitutto precisato: «Lungi da noi voler oscurare la trasparenza, ma ci atteniamo alla normativa di tutela della privacy. Stiamo parlando di un principio, quello della trasparenza amministrativa, che è un in continua evoluzione: siamo passati dalla semplice “accessibilità” dei documenti della pubblica Amministrazione alla più completa disponibilità degli atti, grazie anche all’evoluzione degli strumenti informatici e di internet. In questo processo, la trasparenza amministrativa diventa strumento per arginare la corruzione

Il Presidente Fosson ha quindi inquadrato dal punto di vista normativo la questione, annunciando una novità, ovvero «la sentenza della Corte costituzionale del 21 febbraio scorso, che ha chiarito i limiti del principio di trasparenza, nell’esigenza di un preciso bilanciamento tra principio di trasparenza e diritto alla riservatezza dei dati personali, precisando che la trasparenza non prevale automaticamente sulla protezione dei dati personali. Le pubbliche Amministrazioni devono pertanto evitare di pubblicare informazioni che contrastino con il diritto alla tutela dei dati personali in quanto non hanno alcun effetto positivo sul diritto dei cittadini ad essere informati. Per la Corte, la libera rintracciabilità su internet dei dati personali pubblicati non favorisce la corretta conoscenza della condotta della pubblica Amministrazione, ma rischia di consentire il reperimento casuale di dati personali

Richiamando poi «la sanzione di 120 mila euro comminata alla Regione dal Garante per la protezione dei dati personali nell’ambito di un procedimento sollevato da un dipendente regionale relativo alla pubblicazione di una deliberazione della Giunta regionale», il Presidente della Regione ha sottolineato: «La situazione attuale è temporanea, nel senso che il rispetto delle norme impone di non pubblicare dei dati personali, per cui occorre modificare l'applicativo per la gestione delle deliberazioni. Va detto che la revisione dell’applicativo era già avviata da tempo e che gli uffici stanno già operando con INVA per completare in tempi brevi queste operazioni. Insomma, gli uffici devono entrare in una nuova cultura amministrativa, così come i cittadini e gli altri soggetti interessati devono modificare il loro approccio alla ricerca degli atti amministrativi. Va ribadito, anche per non generare confusione, che la trasparenza dell’azione amministrativa è assolutamente garantita, in quanto gli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente sono assolutamente rispettati con l'aggiornamento costante della sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale

Il Capogruppo Alberto Bertin ha replicato: «Dalla risposta del Presidente Fosson ho ravvisato un certo rimpianto per il rapporto tra amministrati e amministratori in voga negli anni Settanta. Va bene tutelare la privacy, ma l'intervento della Regione è stato eccessivamente zelante. In effetti, tutte altre Regioni non hanno ancora intrapreso un'applicazione tanto ossequiosa di questa legge, che non è nemmeno così vincolante. Piuttosto, va fatto tutto il possibile per salvaguardare la privacy togliendo tutti i dati sensibili ma lasciando visibili gli atti. Occorre organizzare in modo diverso questo processo per consentire comunque un'accessibilità totale e diretta da parte dei cittadini, senza filtri. Con le nuove tecnologie stiamo andando verso un'altra determinazione del rapporto amministrati e amministratori, si parla in effetti di 'open government' per andare sempre più incontro ai cittadini favorendone la partecipazione. Bisogna indirizzarsi verso questa direzione, basandoci su un rapporto di collaborazione e sulla trasparenza che significa anche contrastare sprechi e corruzione. È sbagliato invece oscurare tutto, concentriamoci sull'avere un approccio diverso. Francamente, non ci siamo

 MM

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Comunicato n° 147 del 7 marzo 2019
Approvato l'atto che autorizza la disponibilità di immobili a favore della Casinò de la Vallée

Nella seduta del 7 marzo 2019, il Consiglio regionale, con votazione a scrutinio segreto (23 voti a favore, 10 astensioni e uno contrario), ha approvato l'atto amministrativo che contiene l'autorizzazione alla piena disponibilità di immobili a favore della Casinò de la Vallée Spa.

Il provvedimento, iscritto in Aula in via d'urgenza e illustrato dall'Assessore alle finanze Renzo Testolin, autorizza, in considerazione della procedura concordataria, la Casinò de la Vallée Spa a disporre di una serie di beni immobili non strategici, individuati dall’Amministratore unico: porzione Casa del Sole in via Marconi (comprendente una cantina, un ristorante e un ufficio al piano terreno, un alloggio al piano primo, due alloggi al piano secondo, un ufficio ai piani secondo e terzo, un alloggio al piano quarto); Hotel Du Parc in via Oberdan Guglielmo (un fabbricato di 6 piani fuori terra oltre ad un deposito e due autorimesse al piano terra); Cucciolo 1 in viale Piemonte (un fabbricato di un piano sotterraneo e tre fuori terra); Cucciolo 2 in viale Piemonte (un fabbricato di un piano sotterraneo e tre fuori terra); Villa Marega in viale Piemonte (un fabbricato di un piano sotterraneo e due piani fuori terra); ex Hotel Bon Souvenir in viale Piemonte (un fabbricato di un piano sotterraneo e tre piani fuori terra); ex Centralina in frazione Renard (un fabbricato di un piano fuori terra); ex Scuderia in frazione Renard (un fabbricato di due piani fuori terra); Magazzino Le Renard1 in frazione Renard (un fabbricato di un piano fuori terra); Magazzino Le Renard2 in frazione Renard (un fabbricato di due piani fuori terra); Magazzino Le Renard Cabina Aspirazione in frazione Renard (un piano fuori terra); tennis in via Oberdan Guglielmo al piano seminterrato e terreno; terreni vari per una superficie di complessivi mq. 34.854.

Il Capogruppo del M5S, Luciano Mossa, ha osservato: «L'Amministratore unico, nel ruolo di ristrutturatore, sta facendo solo il suo dovere nel voler alienare beni immobili non strategici: si tratta peraltro di strutture in stato di degrado. L'alienazione comporta due vantaggi: un risparmio di 30 mila euro all'anno per l'azienda e il potenziale introito di circa 3,2 milioni di euro dalla vendita degli stessi. Quello che lascia basiti è la stima dell'ultima perizia: un sesto del valore di una perizia effettuata nel 2017. La Casinò è partecipata al 100% pubblica e i beni appartengono ai cittadini valdostani: finanziare una società con una situazione pluriennale di passività può provocare molti problemi. Noi siamo per la linea "basta soldi pubblici alla Casa da gioco", pertanto ci asterremo dal votare questa delibera.»

Il Presidente della seconda Commissione, Pierluigi Marquis (SA), ha ripercorso il lavoro svolto «con senso di responsabilità e grande disponibilità da parte di tutti i componenti la seconda e quarta Commissione, che, oltre a varie audizioni, hanno effettuato anche un sopralluogo. Il mio auspicio è che questa resti un'opzione residuale, subalterna a tutte le iniziative utili per l'attuazione del piano di ristrutturazione dell'azienda, tenuto conto del fatto che le condizioni di vendita degli immobili nell'ambito della procedura concordataria sono ben diverse da quelle del mercato ordinario.»

Per il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, «non è cambiato niente, le tasche dell'Amministrazione sono sempre le stesse, il risultato è sempre sborsare per il buco nero della Casa da gioco, anche se, questa volta, anziché contanti stiamo usando degli immobili. Nulla di nuovo sul fronte occidentale: sostanzialmente si continua a buttare soldi. Sono contrario a quest'atto e annuncio che mi assenterò al momento della votazione di una delibera che, per quanto mi riguarda, sarà adottata in violazione di un principio costituzionale.»

A inizio dibattito, il Consigliere Ferrero aveva sollevato una questione pregiudiziale in relazione ad un palesato conflitto di interessi, ai sensi dell'art. 78 del d.lgs 267/2000, in capo ai Consiglieri regionali, che siano dipendenti del Casinò Spa o di loro eventuali parenti o affini, nella votazione dell'atto.  

È stata quindi chiesta una sospensione dei lavori, durante la quale i responsabili degli uffici competenti del Consiglio e della Regione hanno redatto un parere, che il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha letto all'Aula al rientro.

«Si rileva che l'articolo in questione si applica esclusivamente agli amministratori degli enti locali e non ai consiglieri regionali. In ogni caso, il divieto in questione rileverebbe solo qualora dalla votazione dell'atto derivasse un vantaggio diretto e personale in capo ai consiglieri regionali o a loro congiunti. L'atto in questione consiste in un'autorizzazione, che tecnicamente è la rimozione di un limite, da parte del Consiglio regionale, ad una facoltà già propria in capo alla Casinò spa, proprietaria degli immobili. L'autorizzazione è rilasciata per il soddisfacimento di un interesse pubblico consistente, nella fattispecie, nell'inclusione delle operazioni di cui si tratta nel piano concordatario, mentre, per contro, non sussiste un interesse né dell'amministrazione regionale né di Casinò spa al mantenimento dei beni. Nulla osta pertanto all'approvazione dell'atto da parte del Consiglio regionale.»

L'Assemblea ha inoltre provveduto a nominare il Consigliere Giovanni Barocco (UV) in seno alle Commissione seconda, terza e quarta.

 SC-MM

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Comunicato n° 148 del 7 marzo 2019
Petizione popolare su Antagnod-Ayas: approvata una risoluzione

Nella seduta del 7 marzo 2019, nell'ambito della trattazione della petizione popolare per il mantenimento nel tempo degli impianti sciistici di Antagnod-Ayas che fanno parte del comprensorio sciistico del Monterosa ski, il Consiglio ha approvato all'unanimità una risoluzione depositata in Aula dai componenti della quarta Commissione "Sviluppo economico", Alessandro Nogara (UVP), Claudio Restano (GM), Chiara Minelli (RC-AC), Patrizia Morelli (ALPE), Manuela Nasso (M5S) e Nicoletta Spelgatti (Lega VdA).

Considerato che la situazione di Antagnod è comune ad altre piccole stazioni valdostane, la cui chiusura contribuirebbe all'abbandono progressivo della montagna facendo venire meno il necessario presidio sul territorio e provocando il depauperamento sociale e culturale dei villaggi, la risoluzione invita la Giunta regionale a effettuare un'analisi puntuale dei singoli comprensori che ne evidenzi le relative potenzialità e criticità, al fine di porre in atto, in collaborazione con gli Enti locali e le associazioni del territorio, un piano strategico che preveda anche politiche gestionali e promozionali finalizzate alla salvaguardia delle piccole stazioni sciistiche, laddove le stesse garantiscono il mantenimento della popolazione nelle vallate. Il testo sollecita inoltre il Governo a definire linee di indirizzo rivolte alle società degli impianti a fune che, nel rispetto delle leggi di riferimento vigenti, consentano di sostenere gli investimenti necessari al funzionamento e, dove possibile, alla riconversione concertata con gli attori del territorio e al potenziamento delle stazioni esistenti, attraverso la valorizzazione delle peculiarità di ogni località, permettendo così di attirare target particolari di clientela che non pongano in concorrenza tra di loro le singole realtà.

È stata inoltre ritirata dai proponenti una risoluzione dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA volta a non rinnovare gli incarichi ai membri dell'attuale Consiglio di amministrazione della Monterosa Spa.

La petizione popolare, sottoscritta da 403 cittadini, è stata presentata alla Presidenza del Consiglio il 17 dicembre 2018. L'Ufficio di Presidenza, nella sua riunione del 21 dicembre, ha avviato l'istruttoria assegnando la petizione alla quarta Commissione consiliare "Sviluppo economico", che il 22 febbraio scorso ha concluso l'esame approvando all'unanimità una relazione che è stata illustrata all'Aula dal Vicepresidente Alessandro Nogara (UVP). «In questi due mesi di analisi dell'iniziativa popolare - ha riferito il Vicepresidente Nogara -, la Commissione ha audito una serie di soggetti, in primis il Sindaco di Ayas, Alex Brunod, primo firmatario, accompagnato da una delegazione di rappresentanti dei firmatari composta da amministratori comunali, maestri di sci, albergatori, commercianti e residenti, i quali hanno espresso preoccupazione per l'eventuale chiusura degli impianti di risalita della stazione di Antagnod, evidenziando che la stazione rappresenta un'importante fonte di lavoro per i residenti (la Monterosa impiega 15 operai) e un indotto per la località (17 maestri di sci residenti oltre a 5 saltuari, un noleggio sci con 2 operai, 6 alberghi con una capienza di 172 posti letto, 7 residence con una capienza di 182 posti letto, 9 ristoranti, 3 negozi di alimentari, una macelleria, 2 negozi di articoli sportivi, un tabaccaio, una palestra con annessa spa).»

«Abbiamo poi sentito l'Assessore regionale ai trasporti, Luigi Bertschy - ha proseguito Nogara -, che ha fatto presente come per il futuro l'indirizzo politico sia quello di non chiudere le piccole stazioni bensì di valorizzarle attraverso un'alleanza forte con il territorio; il Dirigente della struttura regionale impianti funiviari, Giuliano Zoppo, che ha riferito che la società Monterosa in passato ha registrato perdite di esercizio significative, ma negli ultimi due anni ha registrato un utile (quasi 2 milioni di euro) e un fatturato di 20 milioni di euro, rendendo noto che dalla contabilità analitica emerge che la stazione di Antagnod ha visto un incremento di 10 mila presenze nell'ultimo esercizio, e che necessiterà nei prossimi anni di importanti investimenti per il suo mantenimento (l'impianto Boudin è i proroga e fra 4 anni dovrà sostenere une revisione generale per un costo di 400 mila euro, mentre l'impianto Pian Pera nel 2021 andrà in revisione generale con un costo di 800 mila euro).»

«Infine - ha detto Nogara - abbiamo ascoltato il Presidente della società Monterosa ski, Giorgio Munari, il quale ha ritenuto indifferibile l'avvio di un confronto con la proprietà e tutti gli attori coinvolti per discutere sul futuro delle stazioni della Società, in modo da trovare una soluzione che consenta di salvaguardarne l'apertura, cercando però di limitarne le perdite stagionali. Ha inoltre evidenziato di avere ipotizzato, in un'ottica di razionalizzazione aziendale, la sostituzione dell'attuale seggiovia Boudin con un tapis roulant che permetterebbe di ridurre i costi di gestione e manutenzione.»

Il Vicepresidente Nogara ha quindi esposto all'Aula le considerazioni finali della Commissione, che sono state tradotte nella risoluzione sottoscritta da tutti i componenti della Commissione.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha illustrato ai Consiglieri una risoluzione sottoscritta dai gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA collegata alla petizione che chiede al Governo regionale di dare indicazioni alla società Finaosta affinché non rinnovi gli incarichi ai membri dell'attuale Consiglio di amministrazione della Monterosa Spa. Il testo è stato poi ritirato a seguito del dibattito in Aula.

Il dibattito sulle due risoluzioni depositate

Per il Consigliere del gruppo Misto Claudio Restano, «lo spirito della legge che ci aveva portato ad accorpare le società maggiori con quelle minori era quello di valorizzare le piccole località e mantenere la forza lavoro in montagna. Purtroppo, la legge Madia ha portato a ragionare in termini diversi: oggi ci ritroviamo a privilegiare il ritorno economico dovendo tralasciare altri elementi. Il CdA della Monterosa ha operato bene dal punto di vista finanziario portando in attivo il bilancio della Società, ma non ha portato a compimento il mandato generale che era quello di far crescere le piccole località, anzi c'è stato un loro lento smantellamento. Per me quindi il mandato del Consiglio di amministrazione è da considerarsi esaurito perché non è stato in grado di ricostruire né di fornire il dovuto supporto alle località dove trovano sede gli impianti, avviandole verso il declino, evidenziando dei passivi che potevano essere molto meno pesanti ma soprattutto si dovevano porre in essere azioni per fare crescere le località, mantenere sul posto i lavoratori, valorizzare i professionisti della montagna e degli sport invernali. Servono dei giovani, dei manager della montagna e credo che in Valle d'Aosta ve ne siano. Sono in imbarazzo perché voto convintamente la risoluzione della Commissione e voterei convintamente anche la risoluzione della minoranza, ma faccio parte di una maggioranza. Quindi mi asterrò sulla risoluzione, ma chiederò la sostituzione dell'attuale CdA.»

Per il Consigliere Stefano Aggravi (Lega VdA), «ciò che manca e va valutato è il modello di sviluppo rispetto ad un settore che manifesta difficoltà in termini di dimensione e mercato, ma soprattutto ha periodi morti. Un'azienda deve avere una redditività: al di là delle problematiche meramente ragionieristiche, bisognerebbe avere una visione del futuro e capire come aumentare il fatturato. Si sarebbe dovuto valorizzare meglio certe stazioni, ragionando in termini specialistici rispetto alle specificità geografiche. Riguardo al management, l'utile economico del periodo non è l'unico metro di valutazione; in effetti, bisogna considerare le prospettive di crescita e di investimento. Il management di certe società dovrebbe essere un soggetto terzo, pur rappresentando il territorio. Nel caso di specie, va dato atto che nel breve alcuni risultati ci sono stati, ma mancano una visione a lungo periodo, una caratterizzazione di alcune stazioni, una strategia non legata esclusivamente al mero utile economico, una sinergia col territorio. Una visione aziendale è anche volta a garantire la sopravvivenza delle comunità e ha rispetto degli investimenti fatti in loco da privati. Un impianto a fune è nulla senza stazioni sciistiche, alberghi, ristoranti e altre attività commerciali. Qualcosa, dunque, deve cambiare.»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha osservato: «La risoluzione sul Consiglio di Amministrazione della Monterosa è estremamente concreta, non è politica, e fatico a capire la posizione dei Commissari, che non traggono le dovute conseguenze rispetto a quanto ci accingiamo a votare con la risoluzione sottoscritta dai membri della quarta Commissione. Dal momento in cui si prende atto che la situazione per le stazioni minori si sta aggravando, bisogna fare il passo successivo e seguire la strada più logica. Invece c'è incongruenza di pensiero, c'è incongruenza politica. Come mai non dobbiamo revocare i vertici della Monterosa che non hanno ottemperato a quanto indicato anni fa da questo Consiglio? Politicamente parlando, è un fatto gravissimo. Si lancia il sasso e si nasconde la mano? Si dà un colpo al cerchio e uno alla botte? Mi chiedo come sia possibile votare una risoluzione e poi fermarsi, non trarre le conseguenze logiche e non votare la revoca del management. Bisogna iniziare a ragionare come dei professionisti: una volta constatato che i vertici societari non hanno ottemperato ai loro compiti, questi vanno immediatamente sostituiti con dei professionisti. Auspico che, oltre al Consigliere Restano, anche gli altri Commissari dimostrino coerenza politica.»

Per il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, «l'attuale CdA della Monterosa è formato da politici e non da tecnici: è la rappresentanza di un manuale Cencelli. Invece, dobbiamo mettere alla guida delle persone che abbiano la competenza, l'esperienza e, soprattutto, una visione di prospettiva su quello che sarà lo sci del futuro. I cambiamenti climatici influenzeranno la politica turistica, bisogna iniziare a pensarci. Votare questa risoluzione sarebbe un primo segnale. C'è poi la necessità di dare trasparenza agli appalti, così come non bisogna dimenticare che gli accorpamenti tra grandi e piccole società sono stati fatti proprio in un'ottica di solidarietà nel sostenere le più piccole.»

La Consigliera del M5S Manuela Nasso ha affermato che «in Commissione, a seguito delle audizioni e del sopralluogo ad Antagnod che forse è stato diverso da quello della Spelgatti (o di altri colleghi?) che riferisce di conclusioni mai prese. Abbiamo condiviso un testo di risoluzione che è frutto di un lavoro corale. Oggi, ci troviamo una seconda risoluzione che è completamente slegata dalla prima e ci sentiamo dire che chi non l'ha firmata è cattivo. Francamente questo clima di continua campagna elettorale comincia proprio a stancare.»

Il Consigliere del M5S Luigi Vesan ha aggiunto: «La risoluzione della Commissione recepisce l'analisi svolta sulla petizione popolare e tiene conto di tutto quello che abbiamo sentito durante le audizioni. La seconda risoluzione, invece, cita nelle premesse la proposta di piano aziendale della società Monterosa, cita la stabilizzazione di dieci risorse umane malgrado un parere contrario dell'avvocatura - e a questo proposito credo che dal punto di vista della legittimità il CdA risponderà personalmente delle scelte effettuate anche perché non sono citate nelle motivazioni le eventuali indicazioni delle proprietà disattese dal CdA -: un testo, che in principio potrebbe anche essere condivisibile ma che è scarsamente motivato e slacciato dal contesto di analisi della petizione. Ecco perché noi del M5S non abbiamo firmato questa risoluzione e ci asterremo.»

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) ha osservato: «Il lavoro svolto dalla Commissione è in linea con il percorso effettuato, recependo le richieste dei firmatari della petizione. Nella relazione abbiamo specificato che la nostra analisi non è limitata alla sola situazione di Antagnod, ma abbiamo suggerito di esaminare anche gli altri piccoli comprensori. La risoluzione relativa al Consiglio di amministrazione a mio avviso è formulata in maniera poco chiara. Non riesco ad individuare il passaggio consequenziale tra una risoluzione e l'altra. Le due vanno tenute distinte: un conto è la situazione di Antagnod, un conto è la questione del Consiglio di amministrazione, che peraltro sapevamo già non funzionasse in modo ottimale. È esagerato usare strumentalmente la petizione per fare un discorso di altro tipo. Non sono per nulla una sostenitrice del Presidente della Monterosa, non mi riconosco assolutamente nelle sue visioni che vanno nella direzione di un "addomesticamento" della montagna, ma questa posizione va slegata dal lavoro della Commissione e dal recepimento della petizione.  Su questa risoluzione, noi ci asterremo.»

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha espresso apprezzamento «ai firmatari della petizione per aver sollevato un problema concreto, legato anche al futuro delle società di impianti a fune», spiegando poi i contenuti della risoluzione sul Consiglio di amministrazione: «Il Presidente della Monterosa è stato un manager coraggioso, rilanciando ulteriormente Champoluc, ma qualcos'altro non ha funzionato, perché non è possibile far morire le piccole stazioni per lo sviluppo della località trainante. Con questa risoluzione, non volevamo attaccare la persona, ma un metodo inaccettabile, evidenziando una gestione sbagliata, perché non si può agire come se si fosse in casa propria o come se il denaro fosse del proprio portafoglio. Il Consigliere Restano ha espresso il libero pensiero, non si è fatto condizionare dal mettere in difficoltà la maggioranza. Sappiamo che questa risoluzione non sarà votata, ma l'intento resta quello di stigmatizzare una gestione del bene pubblico non corretta.»

Il Vicecapogruppo dell'UV, Luca Bianchi, ha replicato che «si è tentato di comporre un CdA con rappresentanti del territorio, non con il manuale Cencelli. Ha funzionato? Si mantiene. Non ha funzionato? Si cambia. Cercheremo dei professionisti sul nostro territorio, perché sicuramente non andremo a cercare manager da altre regioni. Ma il tema di oggi non era questo: il tema è perfettamente declinato nella risoluzione della quarta Commissione e noi la voteremo convintamente. Il collega Restano ha una sua linea e l'ha esplicitata, ma non è caduto nel tranello teso con la seconda risoluzione. Anche noi siamo convinti che i grandi comprensori debbano essere trainanti sui piccoli, ma non dobbiamo fare risoluzioni ad hoc contro le persone.»

Il Capogruppo di SA Pierluigi Marquis ha rappresentato la propria soddisfazione «per la presentazione di una risoluzione condivisa al termine di un proficuo lavoro in Commissione. Spiace per l'altra risoluzione su un argomento corollario, elaborata in maniera raffazzonata. Due sono gli obiettivi: mantenere in vita le piccole stazioni e far quadrare conti. In questi anni c'è stata una concentrazione della direzione societaria al taglio delle spese ed è stata forse insufficiente la gestione di prospettiva. Si sarebbero potuti scegliere manager slegati alla rappresentazione del territorio; oggi dobbiamo valutare l'esperienza che è stata fatta. Ma noi probabilmente non abbiamo le competenze dei proponenti della seconda risoluzione, necessitiamo approfondimenti e vogliamo approcciare in modo serio, al fine di pervenire ad una sintesi condivisa. Certamente, è positivo che la comunità si sia mobilitata per partecipare attivamente alla vita democratica attraverso questa petizione, e per noi Consiglieri è stato molto interessante esaminare la questione. È stata un'occasione per ribadire l'importanza di fare sistema, unendo le forze di tutti i portatori di interesse per una programmazione strategica del futuro della nostra realtà alpina.»

Il Consigliere del Mouv' Roberto Cognetta ha dichiarato che «la risoluzione può non essere tecnicamente perfetta, ma quello che emerge è che la maggioranza è spaccata, perché non tutti sono d'accordo sul mantenimento dell'attuale CdA della Monterosa ski. Bisogna dare onore al merito al collega Restano per come ha espresso il suo pensiero in libertà su di un tema, pur aderendo ad una maggioranza e sostenendola. Noi, invece, della minoranza lavoriamo contro la maggioranza per metterla in difficoltà: le risoluzioni sono uno strumento di lavoro per dare messaggi politici. Noi ora un messaggio politico lo lanciamo: ritiriamo la mozione perché abbiamo fiducia nel collega Restano e in quello che ha detto oggi in quest'Aula. Speriamo che la maggioranza lo recepisca.»

Per il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin «la risoluzione sulla Monterosa ski è un po' semplicistica: parte con ampie premesse citando piani aziendali per poi fare fuori qualcuno in due righe. Il problema vero è che c'è un organo di gestione che era già in scadenza e che la passata Giunta non ha rinnovato. Un CdA che dal punto di vista della gestione finanziaria ha avuto risultati importanti, ma noi dobbiamo porci anche la domanda: che fine fanno le piccole stazioni? Se vogliamo mantenerle, dobbiamo fare delle compensazioni: la Monterosa deve farsi carico di Antagnod come Pila di Cogne. Per la nostra caratteristica montana, se ci crediamo, dobbiamo tenere conto di questa compensazione altrimenti non otterremo mai nessun risultato. Chi ha voglia di leggere sa benissimo cosa vuole. Capiamo che il Consigliere Cognetta voglia metterla sul politico, ma politicizzare queste situazioni non è positivo. È giusto, invece, che ci siano degli indirizzi concreti come quelli proposti dalla risoluzione della Commissione.»

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha replicato: «Ringrazio i cittadini che hanno firmato la petizione cogliendo nel segno, perché hanno obbligato la politica ad affrontare la questione, a confrontarsi, a dare indirizzi. Noi lavoreremo per cercare di far nascere maggiori sinergie e alleanze perché sul territorio le persone non trovino divisioni riguardo alle società degli impianti. La Commissione ha affrontato un settore particolare, facendo gli approfondimenti dovuti e facendo conseguire un'azione politica. Il mio impegno è a produrre ulteriore documentazione in Commissione e di proseguire nel lavoro intrapreso per questo dossier. La politica ha agito in maniera trasparente, non sarà così che questa maggioranza cadrà. Il più bel messaggio che il Consiglio può lanciare è venire incontro alla comunità, dare risposte lavorando e non pensando esclusivamente alle nomine dei vertici societari.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente martedì 19, mercoledì 20 e giovedì 21 marzo 2019.

 

SC-MM


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