CHIUDI PAGINA
STAMPA PAGINA
Riunione del Consiglio regionale del 19 e 20 febbraio 2019

Indice



Comunicato n° 90 del 13 febbraio 2019
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 19 e mercoledì 20 febbraio 2019, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 53 oggetti, di cui 11 interrogazioni, 19 interpellanze e 17 mozioni.

L'Assemblea sarà inoltre chiamata a esaminare il testo di legge in materia di elezioni del Consiglio regionale predisposto dalla prima Commissione "Istituzioni e Autonomia" e risultante dal coordinamento delle proposte di legge n. 2 e n. 3.

In merito alle interrogazioni, sei sono state depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: stato delle interlocuzioni tra la Regione e la società AVDA per la risoluzione del contenzioso inerente la gestione dell'aeroporto regionale; procedura di appalto della gestione della "Cittadella dei giovani"; interventi per potenziare l'attività svolta dalla Servizi Previdenziali Valle d'Aosta Spa; criteri adottati per la nomina del Comandante del Corpo forestale della Valle d'Aosta; presentazione di un ricorso per l'annullamento del concorso per la nomina di dirigenti scolastici; adozione di misure per debellare la processionaria del pino.

Il gruppo Mouv' ha presentato quattro interrogazioni: notizie in merito alle competenze conferite all'"Emergency Manager" di Palazzo regionale; illustrazione alla Commissione consiliare competente delle risultanze dell'indagine effettuata sul regolare svolgimento del concorso per l'assunzione di tre dirigenti; ritardi nei pagamenti degli indennizzi agli allevatori per i danni causati dai predatori; predisposizione del provvedimento di variazione al bilancio di previsione della Regione.

La restante interrogazione è del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne e chiede notizie sull'attuazione dell'impegno relativo al divieto di concessione di spazi pubblici di proprietà regionale ad associazioni che professano comportamenti e idee fasciste.

Riguardo alle interpellanze, due sono state proposte congiuntamente dai gruppi Lega Vallée d'Aoste e Mouv': la prima è sulla sopravvivenza delle piccole stazioni sciistiche mentre la seconda verte sulla regolarizzazione delle assunzioni nelle società partecipate.

Tre iniziative sono del gruppo ADU-VdA: posizione della Regione in merito all'approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano di gestione e conservazione del lupo in Italia; attività svolta dall'Osservatorio regionale dei rifiuti della Valle d'Aosta; interventi per garantire al personale scolastico della Regione la partecipazione alla selezione per l'invio all'estero a partire dall'anno scolastico 2019-2020.

La Lega VdA illustrerà cinque interpellanze: mancata sottoscrizione di un contratto per l'utilizzo di locali siti all'interno del Palazzo sportivo di Verrès da parte dell'Associazione Sportiva Danza & Danza; presentazione agli organi competenti della prima variazione al bilancio regionale per il 2019; sollecitazione delle istituzioni scolastiche ad una maggiore adesione alle iniziative organizzate per celebrare il Giorno del Ricordo; insegnamento dell'educazione civica nelle scuole valdostane e adeguamento dei contenuti alle nuove esigenze della società; modalità di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte del Comune di Aosta.

Quattro sono le interpellanze a firma del gruppo Mouv': sostenibilità dell'aeroporto regionale rispetto all'attuale classificazione; avvio di un'indagine interna per accertare eventuali responsabilità in merito al conferimento dell'incarico di "Emergency Manager" di Palazzo regionale; costituzione di una Commissione speciale d'inchiesta per l'analisi delle cause che hanno determinato il fallimento della Cioccolato Valle d'Aosta Srl; tempistiche per la presentazione di un disegno di legge in materia di lavori pubblici.

Il gruppo RC-AC ha sottoscritto cinque iniziative per interpellare il Governo sui lavori riguardanti la variante sulla strada statale 27 tra i comuni di Etroubles e Saint-Oyen, sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Valle d'Aosta, sulla destinazione futura dell'immobile "Cral Cogne" di Aosta, sul completamento della pista ciclopedonale di fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur e sul monitoraggio dei rapporti tra Regione, enti pubblici e società partecipate con la ditta "Passangers Transports di Addario S & C".

All'ordine del giorno figurano poi 17 mozioni, di cui una congiunta fra tutti i gruppi consiliari (rinviata dalla scorsa adunanza) volta a istituire un tavolo di concertazione tra Ministero dei trasporti, società SAV e RAV e Regione per la ridefinizione del quadro gestionale delle tratte autostradali valdostane.

Altre sei mozioni sono congiunte: una dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA sollecita la costituzione di una Commissione d'inchiesta per l'analisi della documentazione contabile della Casinò de la Vallée Spa relativa ai lavori di ristrutturazione (punto rinviato dalla scorsa riunione consiliare); una dei gruppi Mouv', M5S, Lega VdA e Gruppo misto è volta alla presentazione di una bozza di linee guida in materia di minori e famiglia nella Commissione consiliare competente; una dei gruppi ADU-VdA e Mouv' riguarda la modifica della normativa regionale in materia di indennizzi dei danni da predazione; una dei gruppi Lega VdA, Mouv' e RC-AC propone la revoca del mandato conferito ad un legale esterno all'Amministrazione regionale e sostituzione con un legale interno; una è dei gruppi ADU-VdA e RC-AC e chiede la convocazione del Comitato regionale di controllo dei flussi di traffico attraverso il territorio regionale; una è dei gruppi RC-AC, Mouv', M5S e Lega VdA ed è volta alla predisposizione di uno schema di norma di attuazione dello Statuto speciale in materia di utilizzo delle acque a scopo idroelettrico.

Il gruppo ADU-VdA ha poi depositato una mozione riguardante la modifica dello Statuto dell'Università della Valle d'Aosta.

Tre sono le iniziative della Lega VdA: engagement pour le déroulement de la cérémonie de la remise des prix de la Foire de Saint-Ours à l'intérieur du Palais régional; interventi per la riqualificazione dello stabile di Palazzo Cogne ad Aosta; adozione di provvedimenti per prevenire e contrastare l'uso della cannabis.

Le quattro mozioni a firma del M5S sono state tutte rinviate dalla scorsa adunanza consiliare: riduzione del costo dell'abbonamento mensile per l'utilizzo del parcheggio di via Roma ad Aosta da parte del personale dell'ospedale; impegno dell'Assessore agli affari europei a riferire alla Commissione consiliare competente sulle problematiche della gestione dei fondi europei; impegno a sollecitare l'Azienda USL a distribuire al personale medico questionari di valutazione del benessere organizzativo; impegno delle Commissioni consiliari permanenti a provvedere alla sostituzione dei rispettivi Presidenti in relazione all'operazione "Geenna".

Infine, sono due le mozioni del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne, entrambe rinviate dalla scorsa riunione: affidamento a Finaosta Spa della realizzazione di uno studio per una diversa gestione nel centro di Parigi dell'immobile denominato "Maison du Val d'Aoste"; presentazione alla Commissione consiliare competente di una relazione sulle prospettive del turismo nell'area interna della bassa Valle.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 97 del 18 febbraio 2019
Iscritte quattro interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

 

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 19, e dopodomani, mercoledì 20 febbraio 2019, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da quattro interrogazioni a risposta immediata.

La prima è stata presentata dal gruppo Lega Vallée d'Aoste per chiedere notizie delle iniziative intraprese dal Governo regionale per favorire il rasserenamento dei rapporti tra Italia e Francia.

La seconda è stata depositata dal gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta in merito all'organizzazione dell'Istituto superiore di studi musicali della Valle d'Aosta.

La terza, a firma del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne, chiede delucidazioni sui toponimi di epoca fascista riportati sui documenti di identità elettronica di cittadini valdostani.

La quarta, infine, sarà illustrata dal gruppo Mouv' a proposito dell'esito del referendum promosso dal personale professionista del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 57 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 98 del 19 febbraio 2019
Comunicazioni del Presidente Emily Rini: solidarietà alla Consigliera Manuela Nasso

Il Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata oggi, martedì 19, e domani mercoledì 20 febbraio 2019, per discutere un ordine del giorno composto di 57 oggetti.

La Presidente Emily Rini ha espresso solidarietà nei confronti della Consigliera Manuela Nasso, «che ieri è stata vittima di inauditi e gravissimi insulti sui social. Ieri è stata scritta una brutta e triste pagina. L'onorabilità e la credibilità delle istituzioni vanno rispettate e promosse attraverso atteggiamenti consoni al ruolo che siamo stati chiamati a ricoprire. L'utilizzo delle reti social con toni sopra le righe, che sfociano nella baruffa se non nell'insulto gratuito, va a discapito della legittima discussione sui temi posti in discussione. La credibilità deve essere rispettata e promossa da tutti coloro che ne fanno parte, perché è bene ricordare che si è amministratori pubblici sia dentro che al di fuori della massima assemblea legislativa regionale. Sono stata vittima anch'io di insulti gratuiti che hanno leso la mia vita personale: ho provveduto immediatamente a sporgere denuncia e invito chiunque a farlo perché credo che si stia davvero degenerando. Quando ci candidiamo sappiamo che ci sono onori e oneri. Tra gli oneri non è previsto l'insulto. Purtroppo, vittime degli insulti sono spesso le donne e per questo dobbiamo tutti insieme, in maniera forte e chiara, essere coesi nel prendere le distanze da questi atteggiamenti. Insieme cerchiamo di fare quel salto di qualità che la nostra società richiede. Solidarietà quindi mia personale e di tutta l'Aula alla collega Nasso

Il Capogruppo della Stella Alpina, Pierluigi Marquis si è unito alla disapprovazione per quanto avvenuto: «Esprimo la massima solidarietà alla collega Nasso, vittima di un triste attacco social che è andato ben oltre ai limiti dell'educazione. Il vento sta cambiando anche in politica, che negli ultimi anni, anche con l'approdo sui social, ha cambiato linguaggio: un linguaggio diventato forse più chiaro, senza filtri, ma che troppo spesso sfocia nella maleducazione. Quest'Aula dovrebbe essere il luogo del confronto, anche duro, sui temi che devono portare all'adozione di provvedimenti legislativi; invece rischia di essere un podio per parlare alla gente col megafono, mortificando la democrazia rappresentativa. Si cerca sempre più il consenso giornaliero, piuttosto che tendere a migliorare il rapporto di fiducia con la gente. È vergognoso agire solo per ottenere un "mi piace" in più. Coloro che rivestono un ruolo pubblico hanno delle responsabilità, sono stati votati per risolvere i problemi della gente. Facciamo tutti autocritica, cercando di far scaturire qualcosa di positivo per la nostra comunità

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC): «La violenza maschile, anche verbale, è un fatto endemico della nostra società, gli stereotipi di genere resistono, anche nel 2019, rinvigoriti dai social, in cui il linguaggio è fortemente sessista. È da questi comportamenti che chi occupa ruoli e funzioni pubblichi deve assolutamente dissociarsi. Dobbiamo condurre un'azione politica per superare le discriminazioni di genere, in ogni settore. Mi aspetto che dai presenti in quest'Aula si metta la parola fine a sistemi inqualificabili

La Consigliera della Lega VdA, Nicoletta Spelgatti ha ricordato che «membri della passata maggioranza facevano diffondere notizie false e per giocare sul mio ruolo di Presidente anche in quanto donna. Non ho mai reagito e ho sempre sorriso di fronte a tanta pochezza e codardia, ma trovo davvero ipocrita da parte di alcuni il lanciarsi in parole a difesa delle donne

Il Consigliere Luca Bianchi, a nome del gruppo UV, ha espresso solidarietà alla collega Nasso, «perché ognuno di noi eletti deve essere libero di esprimere i propri pensieri, invece sembra che chi non resta nella linea tracciata dai propri partiti o movimenti viene subito estromesso dalla grande famiglia. Questa discussione purtroppo temo cadrà nel vuoto, visto che già in passato si sono fatte pesanti illazioni sui social e sempre dalle stesse persone

Il Capogruppo di UVP, Jean-Claude Daudry, ha ribadito l'importanza di «attenersi alla buona educazione, di permettere la libertà di espressione e di rispettare i colleghi. Ci alzeremo sempre in questa Aula ogni volta che ci saranno episodi di violenza verbale o come, in questo caso, tramite i social, perché tale tipo di violenza sovente ferisce molto di più delle armi e delle spade. Ci auguriamo quindi che questi episodi non accadano più

Il Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, esprimendo la solidarietà del gruppo ALPE, ha sottolineato che «i social hanno sdoganato l'utilizzo gratuito e feroce degli insulti: insulti che rimangono scritti e feriscono profondamente. Io ho scelto di non utilizzare quel mezzo di comunicazione perché se qualcuno ha da dirmi qualcosa in merito alla mia attività, può contattarmi direttamente. L'utilizzo di questa comunicazione deviata è estremamente negativa. Tra gli eletti deve esserci consapevolezza non solo di quello che si scrive, ma anche delle reazioni che ne conseguono e dietro alle quali talvolta qualche eletto si nasconde in modo meschino. Ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità. Ces instruments de communication ne sont ni bons ni mauvais: c'est leur utilisation qui peut les rendre mauvais

Il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha manifestato vicinanza alla Consigliera Nasso, «che ha compiuto un atto di coraggio esprimendo il proprio pensiero. Il nostro movimento sarà sempre dalla parte di chi non ha paura di dire ciò che pensa, nei limiti dell'educazione. È inaccettabile l'uso distorto dei social, anche per offendere a livello personale

La Consigliera Manuela Nasso (M5S) ha dichiarato: «Ci sono rimasta male, ma mi sono fatta scivolare tutte le accuse. Ho scelto di usare i social, ma per il mio profilo facebook ho fissato delle linee guida di educazione, rispetto e confronto. Mi è già capitato di dover cancellare commenti non rispondenti a questa "policy" e controllo con frequenza quanto viene pubblicato. Ognuno è responsabile di ciò che accade nelle proprie pagine e profili. La gravità risiede nell'affermare "mi scrivono in troppi, non ho tempo per gestire i commenti" e non far nulla. Resto convinta del fatto che si possano usare i social in maniera intelligente ed educata. Confermo che sporgerò denuncia, anche per lanciare un segnale forte. Facciamo attenzione a come ci muoviamo, anche tenuto conto del ruolo istituzionale che ricopriamo

La Présidente Emily Rini a aussi communiqué que le 7 février dernier, «le Président du Parlement de la Catalogne, Roger Torrent i Ramió, nous a exprimé ses remerciements pour la motion de soutien à la cause catalane approuvée par notre Assemblée. Il fait appel à continuer à suivre avec attention l'évolution des faits politiques qui auront lieu en Catalogne dans un avenir immédiat. Votre soutien, il a écrit, est essentiel pour préserver la démocratie et les droits fondamentaux, non seulement en Catalogne, mais dans l'ensemble de la société dont nous sommes tous membres.»

 SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 99 del 19 febbraio 2019
Interrogazione a risposta immediata sulle iniziative regionali in merito ai rapporti tra Italia e Francia

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 19 febbraio 2019, la Lega Vallée d'Aoste ha voluto approfondire le iniziative intraprese dal Governo regionale per favorire il rasserenamento dei rapporti tra Italia e Francia, «anche alla luce dell'avvenuto incontro informale tra il Presidente della Regione e il Console generale di Francia a Milano.»

Le Président de la Région, Antonio Fosson, a référé: «En diplomatie, l’absence de dialogue est la pire des choses. Mais heureusement, comme nous l’avons vu, il s’agissait d’une situation temporaire, qui est déjà résolue. Le dialogue, donc. C’est précisément de cela que nous avons parlé le 7 février dernier avec le Consul général de France à Milan, lors de notre rencontre informelle, organisée à sa demande. Nous avons eu un échange extrêmement cordial, au cours duquel nous avons abordé divers sujets, dont les relations entre la France et la Vallée d’Aoste et la façon de les développer encore, notamment pour ce qui est du tourisme, de la culture et des transports. Nous avons également parlé de santé et de secours en montagne : cette question présentait un intérêt tout particulier pour le Consul, qui a tenu à remercier tous les membres du système valdôtain de secours et de santé pour l’assistance qu’ils apportent aux citoyens français

«C’est le consul en personne qui a suggéré l’idée que la Vallée d’Aoste puisse être un "trait d’union" entre la France et l’Italie. À ce propos, il entend mettre en place de nouvelles pistes de collaboration. C’est ainsi qu’il visitera la Maison du Val d’Aoste à Paris et qu’à notre invitation, il participera à la Fête de la Vallée d’Aoste, ce dimanche 24 février

Le Conseiller Stefano Aggravi a affirmé: «Je suis content d'apprendre que cette rencontre très utile pourra relancer l'utilisation de la Maison de la Vallée d'Aoste à Paris. Je pense que notre ambassade pourra représenter un lieu de dialogue avec la France

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 100 del 19 febbraio 2019
Interrogazione a risposta immediata sull'Istituto superiore di studi musicali

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 19 febbraio 2019, la Consigliera Daria Pulz del gruppo Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta ha voluto conoscere le decisioni assunte dall'Amministrazione regionale in merito all'organizzazione dell'Istituto superiore di studi musicali della Valle d'Aosta «tenendo conto dei due decreti ministeriali dello scorso 8 febbraio che stanziano le risorse e stabiliscono i criteri per la statizzazione delle istituzioni dell'Alta formazione artistica musicale e coreutica italiane, in base alla quale tali istituzioni storiche vengono riconosciute dallo Stato come parte integrante del sistema formativo, uscendo dal limbo dell'incertezza e precarietà.»

L'Assessore all'istruzione, Chantal Certan, ha risposto che «non sono state assunte decisioni in merito all'Istituto musicale nell'attesa che i decreti fossero pubblicati. Ho fissato un incontro per il 28 febbraio prossimo con il Direttore, la Presidente e il legale rappresentante del Conservatoire oltre che con il Consiglio accademico. Ci auguriamo di poter analizzare i decreti del Ministro dell'economia, che dovrebbero stabilire le risorse per la statizzazione. Durante l'incontro avrò modo di conoscere le loro valutazioni, che non potranno prescindere dalle conseguenze di un'eventuale statizzazione. Nel 2006 furono fatte chiare scelte riguardo alla regionalizzazione dell'Istituto e bisognerà quindi valutare attentamente le scelte future. Il Conservatoire de la Vallée d'Aoste e la Valle d'Aosta hanno una norma di attuazione, la 136 del 2007, che aveva già definito le competenze e occorre ora misurare e valutare questo percorso di 12 anni in cui la Valle d'Aosta ha anticipato questi decreti ministeriali.»

 La Consigliera Pulz (ADU VdA), nella replica, ha evidenziato: «La nostra preoccupazione nasce dal riconoscimento del grande lavoro svolto dal Conservatoire. Per permettere all'Istituto di continuare a lavorare con professionalità e serenità è importante che il Governo assuma una posizione chiara in merito.»

 SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 101 del 19 febbraio 2019
Interrogazione a risposta immediata sui toponimi fascisti sulle carte d'identità

Con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 19 febbraio 2019, il gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ha chiesto delucidazioni sui toponimi di epoca fascista riportati sui documenti di identità elettronica di cittadini valdostani.

«Un increscioso episodio - ha commentato il Capogruppo Alberto Bertin -, quello riferito dagli organi di stampa, secondo cui un valdostano si sarebbe recentemente ritrovato sulla carta d'identità, alla dicitura 'luogo di nascita', il toponimo 'Porta Littoria'. Ci chiediamo se la Giunta regionale sia riuscita a ricostruirne i motivi

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha spiegato: «Questa situazione grave e assurda è dovuta all’adesione da parte dei Comuni valdostani nel 2018 all’Anagrafe nazionale della popolazione residente, ovvero la banca dati nella quale stanno progressivamente confluendo le anagrafi dei Comuni italiani. La predisposizione della banca dati ha comportato un processo di reperimento di informazioni da tutti i Comuni, compresi quelli valdostani, applicando il principio della tracciabilità della denominazione storica dei Comuni, per cui il nome del luogo da riportare nelle certificazioni anagrafiche deve corrispondere a quello indicato nell’atto originale di nascita. Insomma, il luogo di nascita deve essere “storicizzato” ovvero riferito al momento in cui l’evento della nascita si è verificato

«Questo è il motivo per cui per i Comuni valdostani sono inserite nella banca dati dell’Anagrafe nazionale le denominazioni imposte dal regime fascista - ha continuato il Presidente Fosson -, che sono così automaticamente riportate nelle nuove carte di identità elettroniche per i nati durante il regime fascista, tra il 1939 e il 1946. Ribadisco che questa situazione non è accettabile: non si può dimenticare che l’italianizzazione delle denominazioni dei nostri Comuni non è stato un atto volontario, ma un’imposizione volta a cancellare l’identità francofona della Valle d’Aosta. Abbiamo provveduto ad invitare i Sindaci a dare indicazioni ai funzionari dei servizi di anagrafe e stato civile affinché inseriscano manualmente la corretta denominazione. Con l’occasione, abbiamo anche ricordato ai Sindaci che gli addetti all’anagrafe devono provvedere a selezionare la lingua francese subito dopo la lingua italiana nel rilascio delle carte di identità elettroniche, dato che di default è l’inglese

Il Capogruppo Alberto Bertin ha dichiarato: «Questo ritorno al passato è scandaloso ed è un'offesa alla nostra storia. È essenziale rimediare subito ed è importante intervenire sul database generale perché è altrettanto scandaloso che lo Stato riporti ancora certe diciture che rappresentano il retaggio di un passato che vorremmo dimenticare

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 102 del 19 febbraio 2019
Interrogazione a risposta immediata sul referendum promosso dal personale professionista del Corpo Valdostano dei Vigili del Fuoco

Il referendum promosso il 12 e 13 febbraio scorsi dal personale professionista del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco è stato l'argomento dell'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 19 febbraio 2019 dal gruppo Mouv', che ha chiesto «quali siano le azioni concrete messe in campo dal Governo regionale alla luce del risultato plebiscitario a favore del ritorno alla gestione statale espressa dai Vigili del fuoco, anche in relazione al trattamento economico e alla previdenza.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha risposto: «Bisogna superare le incomprensioni e le polemiche. Il percorso non è semplice. Prendiamo atto con grande rispetto di quello che i lavoratori chiedono. È chiaro che l’esito del referendum apre a nuovi scenari, tanto più che abbiamo letto anche una dichiarazione del CONAPO che chiede alla Regione di “intraprendere subito interlocuzioni con Roma per il transito dei servizi antincendi valdostani allo Stato secondo regole che garantiscano la migliore soluzione per i pompieri”. Non abbiamo mai interrotto il dialogo con le Organizzazioni sindacali per cercare di dare una risposta, nel limite delle nostre possibilità, alle richieste che ci venivano formulate e continueremo a essere aperti a ogni dialogo, ma il rispetto della volontà dei Vigili del fuoco che emerge chiaramente dal referendum ci impone di avviare anche un confronto con il Governo italiano, tanto più che il CONAPO ha annunciato di aver già previsto un incontro con il Sottosegretario all’interno, Stefano Candiani, per rappresentare al Ministero l’esito del referendum. Noi non eravamo stati fermi e abbiamo fatto riunione con il Capo dei Vigili del fuoco per valutare le ipotesi. Abbiamo fissato per giovedì un incontro con il Direttore dell'INPS della Valle d'Aosta. Ho avuto un'interlocuzione telefonica con il Sottosegretario Candiani e ho contattato il neo Presidente della Commissione paritetica Louvin, per studiare e analizzare un percorso e speriamo di farlo in collaborazione con i Vigili del fuoco e con chi si è occupato di questo.»

Il Consigliere Elso Gerandin, nella replica, ha affermato: «Non c'è ancora un percorso chiaro. Il tavolo tecnico era già aperto, non l'ha aperto il Presidente. Ci sono due problemi fondamentali: il trattamento economico e quello previdenziale. Annuncio che depositeremo una risoluzione per recuperare la situazione chiedendo che si faccia come ha fatto Trento e per dare mandato alla Commissione paritetica di occuparsi della questione previdenziale.»

SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 103 del 19 febbraio 2019
Approvata una proposta di legge in materia di elezioni del Consiglio Valle

Nella seduta del 19 febbraio 2019, con 33 voti a favore e un voto contrario (ADU-VdA), il Consiglio Valle ha approvato un testo di legge in materia di elezioni del Consiglio regionale.

Il provvedimento, predisposto dalla prima Commissione "Istituzioni e Autonomia", risulta dal coordinamento di due proposte depositate rispettivamente dalla Consigliera Emily Rini (GM) il 12 luglio 2018 e dai Consiglieri Alberto Bertin (RC-AC) e Luciano Mossa (M5S) il 20 luglio 2018.

Il testo, oltre a introdurre la preferenza unica, rende definitivo lo scrutinio centralizzato dei voti, istituendo complessivamente otto poli, di cui uno nel Comune di Aosta e uno in ognuna delle Unités des Communes valdôtaines, fatta eccezione per le Unités Mont-Rose e Walser che costituiscono un unico polo. Riguardo alla rappresentanza di genere, la percentuale in ogni lista di candidati sale dal 30 al 35 per cento. Per quanto concerne le liste dei candidati, queste devono comprendere ciascuna un numero di candidati non inferiore a 21 (prima era 18) e non superiore a 35; le firme necessarie per la loro presentazione devono essere non meno di 900 (prima era mille) e non più di 1400 (prima era 1500). Infine, viene dato mandato alla Giunta regionale di valutare la percorribilità del voto e dello scrutinio elettronico. È stato inoltre recepito un emendamento del gruppo Mouv' che istituisce il limite di tre mandati consecutivi.

In Aula sono stati depositati 5 emendamenti dai componenti della prima Commissione, 2 dal gruppo Mouv', 2 dal M5S, 11 da Rete Civica-Alliance Citoyenne e 12 dal gruppo ADU-VdA.

Il dibattito in Aula

Il Capogruppo di RC-AC, Alberto Bertin, nell'illustrare il testo di legge, ha ricordato che «l'introduzione della preferenza unica non è nuova nel dibattito regionale. In Valle d'Aosta, i cittadini si espressero sia in occasione del referendum nazionale del 1991 sia in quello regionale del 2007 per l'abrogazione delle preferenze multiple, ma nulla fu fatto. La preferenza unica, pur in presenza di inevitabili difetti, è il modo migliore per avere un voto più "pulito", nel quale ogni elettore si assume le proprie responsabilità. Con questa scelta vengono eliminate le famigerate "cordate elettorali" e si introduce un elemento di rottura rispetto alle pratiche che abbiamo vissuto negli ultimi decenni. Riguardo allo scrutinio centralizzato, la sperimentazione ha dato esito positivo e quindi vogliamo renderlo definitivo: si tratta di un procedimento innovativo per l'ordinamento italiano e finora non era stato ancora utilizzato. Un'interessante novità che mette a frutto l'ampia autonomia legislativa attribuita alla Valle d'Aosta dallo Statuto speciale, che assegna competenza primaria alla Regione in materia elettorale.»

Il Consigliere Bertin ha quindi puntualizzato: «Le regole possono favorire un cambiamento, ma non possono determinarlo: gli attori politici e i cittadini che esprimono il proprio voto hanno le loro responsabilità. Se verrà approvata questa legge, si introdurrà un elemento di cambiamento strutturale nella scelta del personale politico della nostra Regione. Ma non dimentichiamo che questa norma è un intervento molto limitato; occorre lavorare per garantire stabilità a questa Regione, che non può più permettersi continui cambi di governo.»

La Presidente della prima Commissione, Patrizia Morelli, ha ripercorso l'iter di questo testo di legge, in particolare dal dicembre 2018, «quando si è deciso di trattare un testo congiunto delle due proposte. Il provvedimento che analizziamo oggi ha obiettivi chiari, pochi ma qualificanti, ovvero garantire la segretezza voto, riequilibrare le liste e favorire la partecipazione democratica. Per quanto attiene la segretezza, in prima battuta, si è optato per la preferenza unica e lo spoglio centralizzato; successivamente, abbiamo ritenuto di dover procedere all'approfondimento dell'introduzione del voto elettronico. Quello di oggi è un testo di messa in sicurezza, che mantiene l'impegno assunto dalla prima Commissione di licenziare la legge entro mese di febbraio. Si è trattato di un lavoro intenso, concentrato in lasso di tempo relativamente breve; sono state necessarie mediazioni e abbiamo condotto un utile confronto con l'ufficio elettorale e i servizi legislativi del Consiglio e della Regione. Ora, la Commissione proseguirà il proprio lavoro per quanto attiene il voto elettronico, ma anche con l'obiettivo di assicurare stabilità al governo della nostra Regione, che palesemente in questi anni ha fatto difetto.»

A nome del gruppo ALPE, la Consigliera Morelli ha dichiarato: «Che il nostro ordinamento regionale avesse bisogno di un intervento legislativo a garanzia della segretezza e quindi della libertà di voto è un'evidenza da tempo perseguita da ALPE. Questo dibattito avviene in un momento storico in cui sono emerse in modo inequivocabile le storture di una politica clientelare che porta al commercio dei voti: è importante che questo Consiglio dia oggi un segnale forte. Il nostro gruppo ha sostenuto la necessità di chiudere in fretta perché il periodo lo richiede. La politica è mediazione soprattutto quando l'obiettivo da raggiungere non è facile e, in particolare, quando lo si vuole ottenere. Non basta presentare una proposta di legge, bisogna cercare di condividere affinché possa essere portata all'approvazione del Consiglio.»

Il Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Luciano Mossa, ha ricordato: «La Commissione, allora presieduta dal collega Luboz, ha dapprima accordato priorità al contrasto del controllo del voto; poi, anche alla luce dell'operazione Geenna, i Commissari hanno lavorato per concludere in tempi brevi tutti i tecnicismi della proposta di legge Bertin-Mossa,  senza distogliere lo sguardo dalla fondamentale azione combinata della preferenza unica e dello spoglio centralizzato, al fine di lanciare un forte segnale di contrasto alle infiltrazioni mafiose. Oggi, con grande fatica, riusciamo a far approdare in Aula questo testo, anche tenuto conto che si è persa misteriosamente la volontà della prima Commissione di discuterlo già nella scorsa adunanza. Dobbiamo riscontrare che non è stato adottato alcun provvedimento di contrasto alle infiltrazioni mafiose, tutto prosegue come se nulla fosse accaduto, nonostante la gravissima situazione. L'unico provvedimento, in questo senso, è proprio la riforma della legge elettorale. Chi avrà il coraggio di non approvare questa legge? Forse, a qualcuno le tre preferenze fanno ancora comodo per ottenere una poltrona. Per evitare il controllo del voto, lo spoglio centralizzato, da solo, oggi non basta. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità, perché la popolazione si aspetta una risposta da parte di questo Consiglio.»

Il Consigliere della Lega VdA, Diego Lucianaz, ha affermato: «A livello personale, non posso esprimere soddisfazione per la scelta dello spoglio centralizzato: democratico come sono credo nel voto palese. Per lo spirito di libertà che dovrebbe essere insito in ogni elettore, il voto elettronico è una mezza sconfitta, ma questa è la realtà. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati in questo lavoro e siamo pronti a proseguire negli approfondimenti, volti a migliorare questa legge che resta incompleta, in quanto dovremo ancora affrontare il nodo della governabilità e della proposta del voto elettronico.»

Il Consigliere Luca Bianchi, annunciando il voto favorevole del gruppo UV, ha tenuto a motivare l'astensione in Commissione, «in quanto il nostro Movimento non ci aveva dato mandato di votare questo provvedimento, essendo in corso approfondimenti. Sottolineo due aspetti di questa legge: il primo è il passare da quattro ad otto centri di spoglio per facilitare le operazioni; il secondo è l'introduzione del voto elettronico che deve dare la trasparenza e sicurezza; ma per voto elettronico noi intendiamo quello in cabina, nei singoli Comuni. Su questo, dopo l'approvazione di questa legge, chiederò alla Commissione di proseguire negli approfondimenti. Per quanto attiene la preferenza unica, rilevo la facilità di essere eletto per un candidato residente in un Comune grande, rispetto ad uno residente in un Comune piccolo. In ogni caso, ben venga questa nuova legge elettorale. A titolo personale ed in linea con quanto espresso dalla Jeunesse Valdôtaine, auspico che si vada nella direzione di arrivare all'elezione diretta del Presidente della Regione.»

Il Presidente del Consiglio, Emily Rini (GM), ha parlato di «tema delicato e importante perché si tratta di definire le regole del gioco democratico che potranno cambiare il volto della nostra regione. Subito dopo l'avvio della Legislatura avevo ritenuto presentare una proposta di legge molto semplice per la mera messa in sicurezza dello spoglio centralizzato, la cui finalità era evitare la possibilità di un controllo del voto. Il testo di legge che esaminiamo oggi è frutto di un compromesso tra posizioni molto distanti: ho qualche perplessità sulla preferenza unica, perché ritengo che le donne e i giovani possano essere penalizzati rispetto a chi si muove da anni sulla scena politica, pur considerando che la preferenza unica possa fermare il fastidioso fenomeno delle cordate. Così come non sono assolutamente favorevole all'aumento dei poli. Questo è comunque un primo passo, seguiranno altre riflessioni importanti, perché non possiamo fare finta che non ci sia la necessità di garantire stabilità al governo della nostra Regione. Saremo attenti a tutte quelle proposte che saranno migliorative di un sistema che deve essere chiaro e serio.»

Il Capogruppo di Mouv', Stefano Ferrero, si è detto soddisfatto del lavoro svolto «perché abbiamo ottenuto il minimo sindacale. In una situazione come quella che contraddistingue la politica valdostana, non vorrei che passasse il messaggio che con questo sistema si risolva il problema del voto di scambio. Lo spoglio centralizzato e la preferenza unica possono attenuarlo, ma c'è un problema più profondo: la criminalità organizzata continuerà a controllare il voto con altri sistemi, adattandosi ai cambiamenti. Non perdiamo quindi di vista la contaminazione di parte del tessuto politico, produttivo e sociale valdostano: è lì che bisogna lavorare. Questa è una misura di emergenza indispensabile, ma non è la panacea di tutti i mali; bisognerà rimettere mano in maniera puntuale a tutta la normativa elettorale per garantire un cambiamento, un voto libero.»

Per il Capogruppo di UVP, Jean-Claude Daudry, «questo testo non può essere banalizzato né sminuito, perché tratta di questioni che il mondo autonomista segue da anni in quest'Aula. Con questa proposta si dà forza allo spoglio centralizzato, così come si irrobustiscono tre principi fondamentali: l'universalità del voto - ogni cittadino deve sempre avere la possibilità di recarsi alle urne con il minor sforzo possibile -; il principio della segretezza - grazie all'introduzione della preferenza unica e dello spoglio centralizzato, tenendo comunque sempre conto del territorio della nostra regione che ha realtà diffuse; il principio dell'integralità - il voto deve essere verificabile. Anche con l'introduzione del voto elettronico, che è al vaglio con questa proposta di legge, si dovranno garantire quei principi del voto che approviamo oggi con questo testo.»

Il Consigliere Claudio Restano (gruppo Misto) ha parlato «di un confronto sereno e costruttivo tra tutte le forze politiche che, in breve tempo, ha condotto alla discussione di questo testo, grazie al quale è stata aumentata la percentuale della rappresentanza di genere, è stato diminuito il numero di firme necessarie per la presentazione di quelle liste non già facenti parte del Consiglio, si sono introdotti preferenza unica e voto elettronico. A conti fatti, però, la montagna ha partorito un topolino, perché il voto sarà comunque controllabile: ci saranno ancora promesse elettorali, saranno penalizzati i giovani e i piccoli Comuni. Insomma, non c'è da cantare vittoria. Per noi, oggi non ci troviamo alla fine di un percorso; questo deve essere l'inizio di un lavoro serio, non condizionato dalle urgenze, che porti ad una legge elettorale che, pur rappresentando un compromesso, sia di livello elevato.»

La Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz ha osservato che «la politica locale continua ad essere un luogo ben lontano dal dare pari peso a uomini e donne. A fronte di 565 Consiglieri nella storia della Valle d'Aosta, fino alla XIV Legislatura solo 19 sono state donne. Solo la Legislatura attuale ha migliorato un po' la situazione. Le donne stesse non si candidano perché ritengono spesso di essere meno capaci degli uomini: oggi abbiamo, quindi, bisogno di accorgimenti tecnici come l'introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale valdostana. A chi obietta che con la doppia di genere si potranno fare le cordate, diciamo che c'è una minore corruttibilità fra le donne, così come hanno maggiore senso di responsabilità rispetto alla comunità. Io credo che, se vogliamo lavorare a un cambiamento reale, dobbiamo garantire un confronto serio sulle regole del gioco perché appartengono a tutta la comunità valdostana: per noi la doppia di genere resta uno degli obiettivi principali da raggiungere. Perché rappresenta il riconoscimento di un principio costituzionale come quello dell'uguaglianza.» Ha quindi annunciato il voto contrario al testo di legge perché «siamo in emergenza democratica.»

La Consigliera Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha osservato: «La legge che stiamo per licenziare introduce misure minime che dovrebbero farci riflettere sulla drammaticità di tutto quanto sta accadendo, e mi riferisco in particolare al controllo del voto, che subiamo dalla notte dei tempi. Purtroppo però con le sole norme non si cambiano radicalmente le cose; il vero cambiamento passa necessariamente attraverso una trasformazione netta della classe politica, del fare politica, ma, soprattutto, attraverso un moto d'orgoglio dei valdostani, che non devono più avere paura. Le donne, nel tempo, hanno dimostrato di sapercela fare e io, da donna e da politico, non accetterò mai di avere dei canali preferenziali e delle facilitazioni, ad esempio le preferenze di genere. Certo, così è più faticoso, ma le scorciatoie servono persino a falsare il voto. Io sogno che ovunque in politica ci siano sempre più donne, però bisogna aspettare che i tempi siano maturi, spingendo le donne a candidarsi e ad esprimere i propri valori, senza dover ricorrere a facilitazioni.»

Il Capogruppo di Stella Alpina, Pierluigi Marquis, si è detto «convinto che il voto, con l'introduzione dello spoglio centralizzato, abbia avuto garanzia di segretezza, ma ben venga se si può dare ulteriore tranquillità ai cittadini. La preferenza unica non credo incida, è una mediazione, con pro e contro, perché non va visto con favore quanto limita la libertà d'espressione dei cittadini. Apprezzo comunque lo sforzo compiuto per arrivare a questa iniziativa legislativa, pur ribadendo che questo è un cantiere aperto e devono essere affrontate puntualmente tutte le questioni, anche quelle sinora rimandate. In merito alla partecipazione delle donne alla politica, condivido che questa rientra in un processo culturale ed evolutivo della società. Questa legge elettorale non risolve il problema delle infiltrazioni mafiose e dei comportamenti sbagliati: per questo, occorre una crescita culturale cui dobbiamo tendere, anche con la nostra attività politica. Ritengo in ultimo che la futura possibile introduzione del voto elettronico potrebbe garantire segretezza e libertà di espressione plurima dell'elettore. E su questo lavoreremo.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, ha precisato che «se ogni forza politica selezionasse la propria dirigenza sulla base delle capacità e non in base al sesso, emergerebbero solo le eccellenze indipendentemente dal genere. Suddividere l'umanità in categorie - giovani, anziani, dipendenti pubblici, uomo, donna… - va contro tutto quello che la Consigliera Pulz sostiene, ossia che siamo tutti uguali. Noi, invece, crediamo nella diversità e nell'unicità, nelle capacità e nella rappresentatività. Non siamo poi d'accordo di abbassare il limite del numero di firme per presentarsi alle Regionali perché si rischia di avere liste di disturbo che non sono per niente rappresentative della comunità, soprattutto a fronte dei soggetti certificatori. Questo testo garantirà sicuramente la necessità di rendere ancora più sicuro il voto, ma è evidente che rimangono sul tavolo altri temi, su tutti quello della governabilità. Ben venga quindi questa nuova legge elettorale, ma con alcuni emendamenti che non ci sentiamo di condividere.»

Il Consigliere del M5S Luigi Vesan ha sostenuto: «La compravendita di voti e le infiltrazioni mafiose per condizionare le elezioni sono fenomeni purtroppo esistenti in Valle d'Aosta. Questa legge è un primo passo nella direzione giusta, al fine di consentire agli elettori valdostani di esprimersi liberamente. Confido che questa legge, seppur frutto di compromesso e diversa dalla nostra proposta iniziale, possa portare i valdostani alle urne con la serenità necessaria per eleggere il nuovo Consiglio.»

La Consigliera Chiara Minelli (RC-AC) ha puntualizzato: «Il sistema delle quote di lista non piace nemmeno a me, ma, da persona realista e concreta quale sono, prendo atto di una situazione di difficoltà per le donne in politica presente non solo nella nostra regione, ma in tutta Italia. Mi chiedo quali sarebbero i numeri delle elette se non ci fossero questi meccanismi per favorire la partecipazione delle donne. Prima che cambino i tempi, passeranno due generazioni. È necessario quindi che si ci sia un aumento delle percentuali della rappresentanza di genere nelle liste, almeno nella misura del 60/40, e che si introduca, in alternativa alla preferenza unica, una seconda preferenza di genere. La politica valdostana è ben lungi dall'essere luogo di apertura alle donne, sarebbero necessari un atto di maturità politica e un esempio di civiltà e democrazia che probabilmente non arriveranno. Anticipo infine la presentazione di un altro emendamento volto a consentire ai giovani a partire dai 18 anni di candidarsi.»

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin, si è soffermato sull'articolo 38 della proposta di legge: «La possibilità di introdurre il voto elettronico ha tutta una serie di vantaggi che daranno risposte a tutti gli interrogativi che oggi sono stati posti: preferenza unica, segretezza del voto, partecipazione. Io mi auguro quindi che si possa lavorare in questo senso nel minor tempo possibile. Riguardo alla preferenza di genere, mi sento di dire che, in generale, le donne non fanno la corsa per candidarsi, c'è piuttosto la corsa a cercarle. È quindi necessario mantenere il principio di riservare una quota al riequilibro della rappresentanza di genere.»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha commentato: «Non esiste una legge elettorale perfetta, ma c'è una legge che può raccogliere le forti esigenze del momento. Queste erano di consentire la segretezza del voto attraverso la conferma dello spoglio centralizzato. In questo testo c'è anche la possibilità di introdurre la modalità del voto elettronico che sarà verificata nella sua applicazione. C'è la maturità di tutta una popolazione che sempre più deve rendersi conto che gli eletti sono frutto di una loro scelta, la quale deve essere libera e consapevole. Su questo testo c'è stata la sinergia, la volontà di lavorare insieme su proposte che erano diverse e di questo ringrazio tutto il Consiglio.»

 

SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 104 del 19 febbraio 2019
Approvata una mozione sulla gestione delle tratte autostradali valdostane

 Nella seduta serale del 19 febbraio 2019, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione sulla situazione delle tratte autostradali valdostane sottoscritta da tutti i gruppi consiliari.

Il testo, nel ritenere che la situazione attuale non sia più sostenibile e che sia necessario agire subito per ridare all’autostrada Pont-Saint-Martin/Courmayeur quel ruolo di sostegno per l’economia e la società in cui la Valle d’Aosta ha fortemente creduto sostenendone la realizzazione, chiede, preliminarmente a qualsiasi aggiornamento delle attuali concessioni o dei relativi Piani economici e finanziari, l’istituzione di un tavolo di concertazione tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, società concessionarie SAV Spa e RAV Spa e Regione Autonoma Valle d’Aosta al fine di analizzare congiuntamente la situazione attuale e ridefinire il quadro gestionale delle tratte autostradali valdostane alla luce delle esigenze e delle legittime aspettative della Valle d’Aosta. Inoltre la mozione invita il Governo regionale ad avviare con le società concessionarie SAV e RAV una riflessione congiunta per migliorare, nell’ambito delle attuali concessioni, le agevolazioni tariffarie a favore dei residenti e dei frequentatori del territorio regionale.

Il Capogruppo dell'UVP, Jean Claude Daudry, nell'illustrare il provvedimento, ha evidenziato come «i continui rincari abbiano trasformato questa infrastruttura da un volano a una sorta di freno per la nostra regione, che deve ritornare ad essere un motore del nostro sistema viario attirando i turisti e agevolando i flussi di traffico dei residenti e dell'economia locale.»

Il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin, condividendo appieno quanto scritto nella mozione, ha affermato: «Ho sempre detestato i politici che auspicano: l'auspicio è un augurio che ammette di essere impotenti rispetto ad una questione. Il Presidente Fosson ha chiesto l'apertura di un tavolo con lo Stato, ma malgrado gli annunci roboanti, i rincari ci sono stati. Oggi, grazie ad un'opera di mediazione, sono state coinvolte tutte le forze politiche, anche quelle che hanno punti di riferimento a livello nazionale. Qual è il vero punto di questa iniziativa? Quella di avere un mandato politico per l'apertura di un tavolo. Se ritenete utile sedervi al tavolo, sarebbe bene che i toni ipercritici nei confronti del Governo nazionale venissero smorzati. È inconciliabile una sinergia tra forze che continuano a denigrare il governo giallo-verde. Noi chiediamo di non utilizzare questa mozione per condividere le colpe, ma di considerarla come l'inizio di un percorso che ci vedrà impegnati in un costruttivo confronto

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha osservato: «Il tentativo che tutti insieme stiamo mettendo in atto va nell'ottica di realizzare un percorso diverso dal passato, quando l'attività ispettiva in Consiglio non aveva una prosecuzione concreta. Nel presentare questa iniziativa, non vogliamo creare illusioni, ma costruire un cammino politico condiviso con tutti i gruppi ed esteso alla comunità valdostana nel suo complesso. L'approvazione di questa mozione non potrà risolvere da sola il problema, ma può metterci in condizione di segnalare con forza un problema che ha ricadute sociali ed economiche. Altri aumenti sembrano essere alle porte, ma confidiamo anche nel fatto che i gruppi che siedono in quest'Aula e rappresentati nel Governo nazionale possano condurre un'azione proficua anche a Roma. Vogliamo lavorare all'ottenimento di un nuovo sistema di autorizzazioni agli sconti e ragionare in maniera più ampia sulla questione delle concessioni

Per la Consigliera Chiara Minelli (RC-AC), «è importante intervenire sui pedaggi autostradali e migliorare la fruizione della rete autostradale. Nella fase successiva, quando si dovranno elaborare delle proposte concrete, ad esempio gli abbonamenti, per noi deve rimanere ben chiara la questione che nessun onere dovrà essere a carico dell'Amministrazione regionale

Il Vicepresidente Augusto Rollandin (UV) ha sostenuto l'opportunità «di seguire tutte le strade che possono portare risultati tangibili per un tema à la une come quello che stiamo affrontando. L'auspicio è che ci sia un'interlocuzione valida per consentire l'attivazione di tutti quei meccanismi necessari per arrivare finalmente ad una riduzione dei pedaggi, che ad oggi gravano sulle famiglie e sulle imprese. Va anche tenuto in considerazione il fatto che l'attuale scontistica prevede oneri a carico dell'Amministrazione regionale

La Consigliera di ADU-VdA, Daria Pulz, ha riferito: «I Sindaci della Valdigne hanno evidenziato che il caro dei pedaggi ha ricadute anche sulla salute, sull'ambiente e sicurezza, atteso che i tir si stanno spostando sulla strada statale 26. La nostra prospettiva è la gestione pubblica delle autostrade; nel frattempo, la politica valdostana deve pretendere riduzione dei pedaggi. Meno proficua, a nostro avviso, sarebbe l'acquisizione della società RAV da parte della Regione, anche al fine di evitare un "Casinò bis".»

Il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ha rimarcato: «Auspichiamo di avere al più presto un incontro con il Ministro ai trasporti Toninelli, anche per il tramite dei Consiglieri del Movimento 5 Stelle e della Lega, in particolare del collega Manfrin grazie alle sue conoscenze romane

 SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 105 del 19 febbraio 2019
Approvate tre mozioni

Nella seduta serale del 19 febbraio 2019, il Consiglio Valle ha discusso tre mozioni rinviate dall'adunanza del 5 e 6 febbraio scorso.

È stata approvata all'unanimità una mozione del M5S così emendata su proposta dell'Assessore alla sanità Mauro Baccega riguardante la riduzione del costo dell'abbonamento mensile per l'utilizzo del parcheggio di via Roma ad Aosta da parte del personale dell'ospedale. L'iniziativa, illustrata in Aula dalla Consigliera Manuela Nasso, impegna il Governo regionale a contattare il Comune di Aosta al fine di verificare la possibilità di rivedere le scelte adottate lavorando nella direzione di rendere più elastico il limite orario per i dipendenti dell'ospedale.

La Maison du Val d'Aoste di Parigi è tornata all'attenzione dell'Assemblea con una mozione del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne: il testo, illustrato dal Capogruppo Alberto Bertin e approvato all'unanimità, invita il Governo regionale ad affidare a Finaosta Spa la realizzazione, entro 45 giorni, di uno studio finalizzato ad una diversa gestione della struttura e che dia attuazione alla mozione approvata all'unanimità in data 25 gennaio 2017 (riduzione dei costi, gestione affidata a terzi ed eventuale alienazione dell'immobile).

Il Consiglio Valle ha poi approvato sempre all'unanimità una mozione del gruppo M5S riguardante la gestione dei fondi europei. Il testo, illustrato dalla Consigliera Maria Luisa Russo, invita l'Assessore competente a riferire alla Commissione competente, con cadenza da definire, sul Programma per la Crescita e l'occupazione del Fondo sociale europeo-FSR (descrizione delle cause alla base del disimpegno delle risorse da parte dell'UE e relative soluzioni che il nuovo Assessorato intende mettere in campo per l'anno 2019, stato dell'avanzamento dei lavori rispetto alle soluzioni individuate ed eventuali criticità emerse in itinere) e sul Programma per la crescita e l'occupazione del Fondo europeo di sviluppo regionale-FESR (obiettivi prefissati dal nuovo Assessorato per il 2019, se sussistono particolari problematiche nell'attuazione di questo programma e lo stato di avanzamento dei lavori). L'Assessore alle politiche europee Luigi Bertschy ha inoltre annunciato la costituzione di un tavolo tecnico per approfondire le direttive UE e fare delle valutazioni ai fini di una loro modifica oltre che un gruppo di lavoro permanente.


SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 106 del 20 febbraio 2019
Interrogazione sulla procedura di appalto della gestione della Cittadella dei giovani

Al termine della seduta serale del Consiglio di ieri, martedì 19 febbraio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interrogazione, ha chiesto notizie sullo stato di avanzamento della procedura d'appalto a evidenza pubblica per la gestione della Cittadella dei giovani di Aosta e se questa sarà conclusa entro il 31 marzo prossimo, ossia entro la data di scadenza della proroga concessa all'attuale gestore.

L'Assessore alla cultura, Chantal Certan, ha riferito: «La concessione per la gestione di questa struttura, la cui scadenza naturale era il 7 settembre 2018, è stata prorogata a seguito di un'intesa tra le Amministrazioni pubbliche interessate. Nello specifico, il gruppo inter istituzionale composto dal Comune di Aosta, da un rappresentante dell'Assessorato alla cultura, da uno dell'Assessorato alle politiche giovanili e da un rappresentante del Celva, il 7 agosto 2018 ha stabilito una proroga tecnica fino al 31 marzo 2019, nelle more di dissipare alcuni dubbi, anche di carattere legale, e di convenire sui contenuti del protocollo d'intesa e delle linee guida, prima di procedere con la gara vera e propria.»

«Nel corso del mese di ottobre 2018 - ha proseguito l'Assessore -, i componenti di questo gruppo hanno proseguito in un'attività di confronto che ha lasciato aperta la possibilità di riproporre un contratto che sostanzialmente replicasse le condizioni della concessione in corso. Questa decisione è stata ratificata definitivamente il 7 febbraio scorso. Alla luce di quanto espresso dai legali del Comune, i documenti di gara andranno trasmessi entro il prossimo 31 marzo, da parte del Comune di Aosta, all'Inva in quanto centrale di committenza.»

Il Consigliere Manfrin, nella replica, si è detto stupito «perché è evidente che non sia molto chiara né alla Regione né al Comune di Aosta la normativa sull'utilizzo delle proroghe. A luglio 2018, il Vicesindaco Marcoz sosteneva che era in corso la predisposizione degli atti di gara, quando si sapeva che il contratto scadeva a settembre. La proroga doveva essere limitata allo stretto necessario, così come impongono le disposizioni dell'Autorità nazionale anticorruzione. Il Governo Spelgatti aveva quindi finanziato una proroga di sei mesi nell'attesa di bandire le procedure di gara. Oggi scopriamo che nessun provvedimento è stato adottato e la proroga scade a marzo. Anche se è il Comune a gestire l'appalto, voglio vedere come si comporterà la Regione quando sarà chiamata a finanziare l'ulteriore proroga: c'è un'evidente violazione delle disposizioni dell'Anac e faremo le dovute segnalazioni alle autorità competenti

I lavori del Consiglio sono ripresi questa mattina, mercoledì 20 febbraio, a partire dalle ore 9, con la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.


SC-MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 107 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sul futuro dell'immobile Cral Cogne di Aosta

Il futuro dell'immobile che ospita le attività del Cral Cogne di Aosta è tornato all'attenzione dell'Aula con un'interpellanza del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne discussa nella seduta consiliare del 20 febbraio 2019.

Il Capogruppo di RC-AC, Alberto Bertin, ricordando che l'immobile è stato inserito nel piano delle alienazioni e di valorizzazione della Regione e richiamando le notizie «di un'eventuale imminente chiusura dei locali, con conseguente impossibilità di svolgere le molteplici attività organizzate dal CCS Cogne, che coinvolgono migliaia di persone», ha chiesto «se corrisponde al vero che non si è data risposta a due manifestazioni di interesse da parte del CCS Cogne e se siano pervenute ulteriori richieste da altri soggetti. Vorremmo anche capire se è confermata la volontà di sgomberare i locali o si siano trovate soluzioni alternative.»

L’Assessore alle finanze, Renzo Testolin, ha riferito che «nel 2017, la volontà dell'Amministrazione era quella di avviare un’indagine conoscitiva al fine di verificare l’interesse da parte di soggetti privati ad acquisire a titolo di concessione l’immobile di proprietà della Regione al fine di una possibile riconversione, previa realizzazione di interventi di ristrutturazione da parte del concessionario. Da parte del CCS Cogne era stato proposto un intervento su alcune zone circoscritte dell’immobile senza indicare il necessario e importante intervento di recupero strutturale. A seguito di tale intervento era stato proposto un popolamento dell’immobile con svariate altre attività aumentando in modo significativo i carichi dei solai senza peraltro aver messo in atto un complessivo recupero strutturale. Nel caso specifico gli uffici non hanno fornito una risposta formale poiché non prevista, ma gli stessi hanno, comunque, notiziato il proponente del fatto che l’Amministrazione stava valutando ipotesi di attività future da porre in essere. Ciò in un contesto di confronto, anche nelle more della definizione del regolamento di situazioni finanziarie pregresse e pendenti in capo al CCS Cogne. Non sono invece pervenute altre manifestazioni di interesse da parte di altri soggetti

In merito allo sgombero dei locali, l'Assessore ha ribadito che «l'obiettivo primario rimane l’incolumità pubblica. L’ordine di sgombero attivato sin dall’agosto 2018 rimane allo stato attuale il mezzo di tutela in attesa che la nuova perizia da eseguirsi sull’intero immobile possa fornire ulteriori importanti indicazioni in merito alle iniziative da porre in essere e ai loro tempi di attuazione. Con una lettera di ieri è stata comunicata la diffida a svolgere manifestazioni con numeri importanti. Gli uffici sono al lavoro per giungere alla stesura di un bando che miri all’individuazione di investitori che possano riqualificare l’immobile nel suo complesso e per ridargli nuova vita e nuova dignità. Il bando dovrà prevedere la presentazione di un business plan con l’indicazione di un computo metrico e dei tempi di ammortamento dell’investimento. Al contempo dovrà essere propositivo di iniziative a diretto impatto sociale o a favore diretto della Regione che possano permettere la definizione di accordi di cessione e/o di valorizzazione congrui e sostenibili per dare nuove prospettive ad una struttura che ha dato molto alla comunità valdostana.»

Il Consigliere Bertin si è detto insoddisfatto: «Le idee sono molto confuse. Il CCS Cogne è l'unico soggetto ad aver presentato una manifestazione di interesse: si poteva almeno dargli una risposta. Nessuno oltre a CCS è interessato a questo immobile. Adesso si vuole fare un bando per individuare degli investitori che valorizzino o acquistino la struttura. Non vorrei che si trasformasse in una speculazione edilizia. Il palazzo è storicamente vocato a funzioni sociali, sede di associazioni e di moltissime attività ad esse collegate, punto di riferimento per l'intera città. Nell'attesa di una nuova perizia, oggi, si vuole sgomberare l'intero immobile: dal 2016 non si è fatto niente e poi . A volte si ha l'impressione che si voglia essere troppo zelanti con il rischio di creare dei problemi seri. A volte, invece, si sottovalutano molte situazioni a rischio».

 SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 109 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sul completamento della pista ciclopedonale di fondovalle

 

Il completamento della pista ciclopedonale di fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur è stato affrontato nel corso della seduta consiliare del 20 febbraio 2019 discutendo un'interpellanza del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne.

La Consigliera Chiara Minelli ha infatti chiesto aggiornamenti sulla questione, «anche alla luce dell'impegno assunto lo scorso 18 ottobre in quest'Aula con l'approvazione all'unanimità di una mozione che ha impegnato la Giunta regionale a concertare l'ideazione, la realizzazione e la promozione della ciclovia Baltea.» La Consigliera ha quindi voluto sapere «se siano stati attivati i tavoli con il CELVA, gli operatori e le associazioni di settore e se ci si sia mossi presso la Regione Piemonte per concertare l'ideazione e la realizzazione della Ciclovia Baltea. Vorrei anche conoscere gli eventuali altri passi fatti per dare concretezza agli impegni assunti e come si intenda procedere nell'immediato futuro per assumere la regia del progetto.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha risposto: «Abbiamo avviato un'interlocuzione diretta con gli Enti locali per stabilire le esigenze del territorio e identificare un percorso base. Una volta conclusa questa attività troverà restituzione nel piano di mobilità ciclabile che sarà affrontato con il piano regionale dei trasporti che sarà portato all'approvazione di quest'Aula prossimamente. Sarà inoltre importante il coinvolgimento degli operatori e delle associazioni di settore al fine di avviare con loro un ragionamento complessivo in materia turistica. Con la Regione Piemonte i contatti sono già stati avviati e si esplicitano nella partecipazione a progetti comuni, nazionali e comunitari, che coinvolgono la mobilità transfrontaliera e la variante ciclabile della via francigena. Il confronto con i nostri omologhi della Regione Piemonte è fondamentale per coordinarci dal punto di vista politico con il fine di dare gli indirizzi ai tecnici che dovranno poi attuare i progetti.»

In merito alle altre iniziative messe in atto, l'Assessore ha riferito che «sono in via di completamento il percorso ciclabile all'interno della Unité Mont Emilius, la progettazione e il finanziamento della ciclabile tra Pont-Saint-Martin e Hône, la realizzazione del tratto tra Sarre e Avise all'interno della Unité Grand Paradis, il finanziamento del progetto "Aosta in bicicletta" che rientra nel piano della sicurezza stradale. La differenziazione dei progetti messi in campo impone una regia che coordini le progettazioni e le opere oltre che le risorse. Proseguiremo poi il confronto trasversale all'interno del Governo sugli aspetti turistico e di mobilità nonché con le Regioni transfrontaliere in una prospettiva di sviluppo turistico. La politica deve dare un segnale confrontandosi in maniera continuativa al fine di avviare la realizzazione tecnica dei progetti.»

La Consigliera Chiara Minelli si è detta parzialmente soddisfatta: «Aver preso contatto anche attraverso un piano che non comprende solo la ciclovia, ma che è transregionale, è importante. Questo intervento deve infatti essere inserito in un piano di sviluppo turistico della Valle d'Aosta. Insisto sull'importanza di avere una regia che coordini e razionalizzi i progetti: è fondamentale che quest'azione sia incisiva e strutturata, altrimenti si rischia di avere interventi a spezzatino. Sarebbe quindi necessario pensare ad uno studio di fattibilità che veda coinvolte tutte le varie realtà da Pont-Saint-Martin a Courmayeur. Per promuovere il cicloturismo bisogna anche pensare alle infrastrutture adeguate: è un impegno oneroso ma bisogna farlo se si vuole arrivare a dare un esempio per il turismo sostenibile, che potrebbe diventare una caratteristica peculiare della nostra regione. Mi auguro che le azioni intraprese siano portate avanti.»

 

SC

 

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 110 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sulle assunzioni nelle società partecipate

Alla ripresa dei lavori pomeridiani della seduta consiliare del 20 febbraio 2019, i gruppi Mouv' e Lega Vda hanno illustrato congiuntamente un'interpellanza in merito alle assunzioni nelle società partecipate.

«Ci chiediamo innanzitutto per quante persone e in quali società partecipate siano state fatte stabilizzazioni senza procedere ad effettuare selezioni - ha sottolineato il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') -; inoltre, chiediamo al Governo regionale se intenda dare indicazioni a Finaosta Spa affinché, dopo le opportune verifiche, chieda alle società partecipate che hanno effettuato assunzioni non regolari di annullare tali contratti e di svolgere regolari selezioni.»

L'Assessore alle finanze, Renzo Testolin, richiamato «il parere formulato dal Dipartimento legale della Regione in cui è stata evidenziata una problematicità rispetto alla stabilizzazione per effetto dell’applicazione per così dire “automatica” del diritto di precedenza in favore dei dipendenti già assunti a tempo determinato», ha risposto: «Negli anni 2017 e 2018, sono state effettuate complessivamente 13 assunzioni a tempo indeterminato in due società di  impianti a fune, sulla base proprio del diritto di precedenza. A seguito della trasmissione a Finaosta del parere legale cui ho accennato, il 31 gennaio scorso la stessa Finaosta ha inviato a tutte le società funiviarie una nota, invitandole ad astenersi dall’effettuare trasformazioni di contratti di lavoro subordinato a termine in contratti a tempo indeterminato, nonché dall'effettuare assunzioni a tempo indeterminato in applicazione del diritto di precedenza. In generale, le società sono state invitate a non procedere ad assunzioni a tempo indeterminato in assenza di procedure selettive pubbliche. La stessa Finaosta ha poi provveduto a richiedere un ulteriore parere ad un soggetto terzo in merito all'esame delle problematiche connesse agli attuali regolamenti di assunzione delle società di impianti a fune.»

Il Consigliere Cognetta, nella replica, ha osservato: «È chiaro che non si vuole riparare all'errore commesso. C'è un nominato da parte della Regione - proprietaria della società - che prende decisioni, anche a dispetto dei pareri dei funzionari della stessa Regione. Stiamo parlando di assunzioni irregolari: bisogna mandare a casa chi occupa un posto che non gli spetta e procedere con selezioni pubbliche e trasparenti, cui tutti, con uguali diritti, possono partecipare. Mettere un tappo non serve, anzi, è dannoso, soprattutto se si ha a che fare con responsabili di società partecipate che si credono sceriffi, al di sopra della legge!»

 MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 111 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sulla prima variazione al bilancio regionale per il 2019

 

La predisposizione della prima variazione al bilancio regionale per il 2019 è stata al centro di un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste e di un'interrogazione del gruppo Mouv' poste nella seduta consiliare del 20 febbraio 2019.

Il Consigliere Stefano Aggravi, nel rappresentare «la necessità di dare recepimento agli effetti economici dell'Accordo finanziario siglato il 16 novembre 2018 con il Ministero dell'economia e delle finanze che consentiranno al bilancio regionale di poter beneficiare di ulteriori 20 milioni di euro», ha chiesto «quando si ritenga di presentare agli organi deputati la prima variazione al bilancio dell'esercizio 2019 e se si intenda rispettare la destinazione delle risorse derivanti dall'Accordo siglato con lo Stato.»

Il gruppo Mouv' ha anche chiesto l'ammontare della manovra e se vi siano impedimenti alla sua predisposizione.

L'Assessore alle finanze, Renzo Testolin, ha confermato che «la variazione di bilancio ha lo scopo, tra gli altri, di recepire gli effetti dell’Accordo finanziario siglato il 16 novembre 2018, i cui contenuti sono stati trasposti nel bilancio di previsione dello Stato per il 2019. Il 19 gennaio scorso, gli uffici del Dipartimento bilancio hanno avviato le procedure per la raccolta dei dettagli dei capitoli per la composizione della variazione, che metterà sicuramente a disposizione, nel 2019, i 20 milioni di euro previsti dall’Accordo finanziario dello Stato a cui si aggiunge una parte di variazione compensata (all’interno degli stanziamenti già definiti per Assessorato) e una variazione compensata, per euro 4,8 milioni di euro, per finanziare la manovra IRAP, come già discusso nella seduta di approvazione della legge di stabilità e bilancio 2019-2021. Le eventuali ulteriori determinazioni di risorse aggiuntive verranno esplicitate direttamente nel disegno di legge di variazione che verrà a breve presentato e che sarà oggetto di discussione all'interno della Commissione consiliare

L'Assessore ha poi specificato che «l’iter di predisposizione è stato rallentato dalla problematica del debito pregresso per la mobilità sanitaria passiva, ante 2005, reclamato dallo Stato e di cui, peraltro, già il Governo Spelgatti, avrebbe dovuto essere a conoscenza e avrebbe potuto tenerne conto in sede di confronto con lo Stato al momento della definizione dei contenziosi allora in essere. La mancata analisi a suo tempo con lo Stato di tale argomento ha richiesto in questi mesi un profondo lavoro di relazione con il Ministero competente, al fine di definirne i tempi e le modalità per la sua liquidazione. È in corso la definizione degli ultimi dettagli formali, propedeutici a definire e chiudere la questione, senza i quali, non è possibile procedere con un disegno di legge di variazione che aumenta le disponibilità di spesa del bilancio regionale: chiuso questo passaggio si potrà procedere con la variazione

Il Consigliere della Lega VdA Aggravi ha replicato: «La questione della mobilità passiva era conosciuta dal Governo precedente ma è ovvio che un conto è trattare sull'Accordo con lo Stato, un altro è definire una cifra che era presente già da tempo che tra l'altro è relativa ad un'altra voce contabile del bilancio dello Stato. Uno dei grossi problemi di questa variazione è che formalmente siete in diciassette e state aspettando il diciottesimo Consigliere. I numeri stanno continuando a influenzare le maggioranze: credo che quando arriverà il diciottesimo elemento tutto forse si risolverà.»

Il Consigliere di Mouv' Elso Gerandin ha osservato: «La variazione di bilancio era già stata annunciata per gennaio 2019: considerato che incide in settori davvero importanti, c'è tanta attesa. La situazione è diversa rispetto a quando governavamo noi: voi avevate depredato le risorse e non riuscivamo a chiudere la seconda variazione del 2018. Vi invitiamo a portare in Consiglio la manovra al più presto: da parte nostra non ci sarà ostruzionismo e anche se non avete i diciotto Consiglieri, noi per senso di responsabilità l'approveremo perché è nell'interesse dei valdostani e non di una maggioranza del momento.»

 SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 112 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sul fallimento della Cioccolato Valle d'Aosta Srl

Con un'interpellanza presentata dal gruppo Mouv', il Consiglio Valle il 20 febbraio 2019 è tornato ad affrontare la situazione dell'azienda Cioccolato Valle d'Aosta Srl di Pont-Saint-Martin.

In particolare, il Capogruppo Stefano Ferrero ha dapprima rappresentato «l'esigenza di chiarire il percorso che ha portato al fallimento questa impresa, che aveva ottenuto finanziamenti regionali per quattro milioni di euro», chiedendo poi «l'ammontare complessivo ad oggi del debito nei confronti dell'Amministrazione regionale e l'attuale consistenza dei macchinari e attrezzature presenti in azienda ancora pochi mesi or sono.» Infine, il Capogruppo Ferrero ha voluto sapere «se sia intenzione del Governo regionale farsi promotore della costituzione di una Commissione speciale di inchiesta che analizzi puntualmente tutti gli aspetti della vicenda al fine di individuare eventuali anomalie e responsabilità

L'Assessore alle attività produttive, Renzo Testolin, ha risposto: «I mutui erogati da Finaosta in favore della Cioccolato VdA non hanno generato alcun debito verso l’Amministrazione regionale. Nel dettaglio, si tratta di due mutui di scopo, destinati a finanziare, l’uno, l’acquisto dell’immobile industriale di Pont-Saint-Martin (per 3 milioni 500 mila euro) e, l’altro, l’acquisto dei macchinari e delle attrezzature aziendali (per 500 mila euro), che la Finaosta ha concesso nell’ambito della gestione ordinaria, ovvero con mezzi propri e a proprio rischio, risultando così unica creditrice dell’impresa

«L’operazione è al momento al vaglio della Banca d’Italia - ha proseguito l'Assessore Testolin -, che negli scorsi mesi ha acquisito presso Finaosta la documentazione relativa ai mutui in questione nonché al vaglio della Corte dei conti e, a seguito del fallimento della parte mutuataria, degli organi della procedura concorsuale. Quanto al finanziamento immobiliare, Finaosta ha versato poco più di 3 milioni direttamente al venditore Feletti 1882 Srl in liquidazione, circa 200 mila euro sono stati intestati alla parte mutuataria e 170 mila euro al notaio. Per quanto concerne i macchinari, Finaosta ha accertato l’effettiva e corretta destinazione delle somme erogate versando 400 mila euro direttamente a Feletti 1882 Srl, 100 mila euro alla parte mutuataria. L’attuale consistenza dei macchinari e delle attrezzature presenti in azienda verrà accertata dal curatore della procedura fallimentare

L'Assessore alle attività produttive ha quindi concluso: «Tenuto conto che tanto la Banca d’Italia quanto la Corte dei conti potranno, se del caso, evidenziare eventuali anomalie, non riteniamo rilevante un’ulteriore analisi rispetto a quelle già in corso da parte degli enti preposti e competenti

Il Capogruppo Ferrero ha osservato: «Stiamo parlando pur sempre di denaro dell'Amministrazione regionale. Riusciremo mai a recuperare le somme versate? Invidio l'atteggiamento imperturbabile con cui la maggioranza affronta le questioni, e in particolare la Giunta, che continua a far finta di nulla, scaricando le responsabilità o non prendendo mai l'iniziativa.»

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 113 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sulla presentazione di un disegno di legge in materia di lavori pubblici

 

Le tempistiche per la presentazione di un disegno di legge in materia di lavori pubblici sono state al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Mouv' nella seduta consiliare del 20 febbraio 2019.

«È opportuno, nonché urgentissimo - ha detto il Consigliere Elso Gerandin -, che la Valle d'Aosta si doti al più presto di una normativa in materia di lavori pubblici e appalti. A nostro avviso occorrerebbe introdurre in questa legge disposizioni per favorire l'accesso delle microimprese e delle medie imprese agli appalti delle pubbliche amministrazioni

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha annunciato di essere «pronto ad andare in Commissione per illustrare una proposta normativa. È una necessità urgente e chiedo al Presidente della Commissione competente di calendarizzare una riunione su questa tematica. Già nel Documento di economia e finanza regionale abbiamo declinato gli interventi per la tutela delle piccole e medie imprese, indicando l'esigenza di una legge specifica sugli appalti per valorizzare le imprese valdostane. Bisognerà anche ricercare un accordo con gli ordini professionali, perché il mondo dell'edilizia deve essere considerato a 360° gradi. La proposta ha bisogno di una forte volontà politica che deve essere trasversale a tutte le forze politiche. È uno di quei provvedimenti che non devono avere colori politici, ma devono essere a servizio di un settore

Il Consigliere Gerandin ha parlato di «bella notizia. Un tema che ho sollecitato più volte e mi auguro che la proposta dell'Assessore sia coraggiosa per tutelare la microimpresa valdostana. Il mondo imprenditoriale valdostano ha bisogno di ossigeno e mi auguro che segua la strada tracciata da Trento. Quello che va fatto nell'interesse dei valdostani va portato avanti, senza colori politici. L'importante è che la legge non sia una fotocopia del decreto legislativo, che alla Valle d'Aosta non serve.»

 SC

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 114 del 20 febbraio 2019
Interpellanza sull'insegnamento dell'educazione civica

Nella seduta consiliare del 20 febbraio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interpellanza, ha voluto fare il punto sullo stato dell'insegnamento dell'educazione civica nella scuola valdostana, chiedendo inoltre, come ha specificato il Consigliere Paolo Sammaritani, «se sia intendimento del Governo regionale dare maggiore spazio alla materia, declinandola in modo più moderno e adeguato alle nuove esigenze della società in cui gli studenti vivono.»

L’Assessore all'istruzione, Chantal Certan, ha concordato sulla rilevanza della materia: «Per l'anno scolastico in corso non ho potuto potenziare i programmi già approvati nei vari Istituti, ma è mia intenzione compiere un passo in più. Certo, bisogna tenere presente che per queste tematiche è fondamentale che anche le famiglie facciano la loro parte.»

«L'insegnamento dell'educazione civica in Valle d'Aosta è erogato in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Si tratta di un insegnamento che, oltre alla classica educazione civica, comprende anche l'educazione ambientale, l'educazione alla legalità e alla salute, i principi di lealtà sportiva, i valori del volontariato e del rispetto delle regole. Per promuovere cittadinanza e costituzione l'Assessorato ha istituito una task force che opera in sinergia con l'analoga cabina di regia del Ministero all'istruzione, con la rete di scuole regionali, il cui capofila è l'Istituzione Valdigne Mont-Blanc, con l'Università della Valle d'Aosta, con le associazioni presenti sul territorio e la Questura. Gli interventi previsti concernono, tra l'altro, azioni di formazione per dirigenti scolastici, docenti ed educatori, attività di sensibilizzazione e informazione per gli studenti di ogni ordine e grado, nonché il monitoraggio delle varie iniziative. A titolo esemplificativo, cito "La Commune à l'école" e il progetto Icaro condotto congiuntamente con la Polizia di Stato.»

Il Consigliere Sammaritani ha replicato: «È vero, non si può delegare tutto alla scuola, ma, soprattutto in un periodo in cui la famiglia è in crisi, non ci si deve sottrarre alle proprie responsabilità. D'altronde, i genitori di oggi sono frutto dell'educazione di ieri ed evidentemente qualcuno in passato ha fallito. Oggi però non possiamo solo lamentarci. Dobbiamo lavorare al potenziamento dell'insegnamento dei valori civici, anche perché i giovani valdostani risultano essere ben poco impegnati in politica. I dati, in questo senso, sono impietosi, siamo ben al di sotto della media nazionale, anche per quanto attiene all'interessamento dei nostri ragazzi alla politica. Restituiamo all'educazione civica il ruolo di formare dei buoni cittadini

MM

TORNA ALL'INDICE


Comunicato n° 115 del 20 febbraio 2019
Respinta una mozione sul progetto di turismo nell'area interna della bassa Valle

In chiusura dell'adunanza del 19 e 20 febbraio 2019, il Consiglio Valle ha respinto, con 26 voti di astensione e 7 a favore (RC-AC, M5S, ADU-VdA) una mozione del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne che impegnava la Giunta regionale a presentare alla Commissione consiliare competente di una relazione interassessorile sulle prospettive del turismo nell'area interna della bassa Valle, con un focus specifico sulle valli valdostane del Monte Rosa e a richiedere alla Commissione di consultare, sulla base di tale relazione, i diversi portatori d'interesse.

Il testo è stato illustrato in Aula dalla Consigliera Chiara Minelli, che ha spiegato che l'iniziativa traeva spunto dalla notizia secondo cui la Giunta regionale avrebbe commissionato un documento relativo ad un eventuale collegamento fra i comprensori sciistici del Monterosa Ski e di Cervinia/Zermattun collegamento, di tipo impiantistico, che inciderebbe «in modo pesante ed irreversibile su un vallone, quello delle Cime Bianche». L'Assessore ai trasporti Luigi Bertschy, nell'annunciare l'astensione della maggioranza, ha parlato di mozione prematura, «perché non vorremmo mettere in contraddizione lo sviluppo intervallivo del Monte Rosa con lo sviluppo della bassa Valle e continueremo a lavorare per dare alle Commissioni un progetto concreto che potrà essere discusso in maniera puntuale e non su posizioni ideologiche.»

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 6 e giovedì 7 marzo 2019.


SC

TORNA ALL'INDICE