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Riunione del Consiglio regionale del 5 e 6 febbraio 2019

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Comunicato n° 59 del 30 gennaio 2019
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale si riunirà martedì 5 e mercoledì 6 febbraio 2019, con inizio alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 60 oggetti, di cui 30 rinviati dall'adunanza del 23 e 24 gennaio scorso.

L'Assemblea sarà chiamata a trattare 11 interrogazioni, 28 interpellanze e 17 mozioni.

In merito alle interrogazioni, sette sono state depositate dal gruppo Lega Vallée d'Aoste e riguardano: realizzazione di uno studio sullo stato delle locazioni di depositi, magazzini e strutture assimilabili in carico all'Amministrazione regionale; attuazione dello studio di sostenibilità tecnica, economica e finanziaria del progetto di ampliamento dell'ospedale Umberto Parini; azioni per migliorare il servizio trasporto disabili; predisposizione di uno studio per valutare la possibilità di sfruttamento delle acque a fini idroelettrici da parte dei Consorzi di miglioramento fondiario; stato di attuazione del piano delle alienazioni immobiliari per il triennio 2018-2020; modalità di nomina della Commissione giudicatrice della procedura telematica per l'individuazione di una agenzia di somministrazione del lavoro; azioni per garantire locali adeguati agli alunni dell'Istituto "R.M. Adelaide" di Aosta. Il gruppo Lega VdA ha inoltre presentato un'interrogazione a risposta scritta in merito all'individuazione di linee guida per le agevolazioni fiscali IRAP.

Le restanti tre interrogazioni sono: una del gruppo Mouv' sull'incontro con l'ANAS in merito alla chiusura degli accessi agricoli lungo la strada statale n. 27; una del Movimento 5 Stelle per sapere i criteri di individuazione del Comune dove si svolge il "Concours de patois Abbé J.-B. Cerlogne"; una del gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne sui ritardi nell'avvio di lavori alla stazione ferroviaria di Aosta.

Riguardo alle interpellanze, due sono state presentate congiuntamente: la prima è dei gruppi Ambiente Diritti Uguaglianza VdA e Mouv' per conoscere gli intendimenti del Presidente della Regione sui gravi fatti che hanno coinvolto le massime istituzioni della Regione, mentre la seconda è dei gruppi Mouv' e Lega VdA e riguarda l'accesso alla banca dati delle delibere della Giunta regionale oltre i 15 giorni successivi alla loro pubblicazione.

Un'interpellanza è poi del gruppo ADU-VdA e concerne gli interventi per migliorare il servizio di elisoccorso.

La Lega VdA illustrerà dieci interpellanze: risoluzione delle problematiche inerenti l'erogazione dei finanziamenti per le politiche abitative; costituzione di parte civile dell'Amministrazione regionale nel processo riguardante il Circolo Ricreativo dell'Ente Regione; condivisione degli intendimenti sul futuro di Struttura Valle d'Aosta Srl con la Commissione consiliare competente; projet de revitalisation et de valorisation de la langue valdôtaine; modifica dell'attuale collocazione del punto informazioni dell'ospedale regionale Umberto Parini; azioni per scongiurare la chiusura dell'ambulatorio di Variney e dei presidi sanitari di Nus e Pont-Suaz; verifiche sul mantenimento del diritto ad alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte dei soggetti beneficiari; verifiche sugli incarichi conferiti dall'Amministrazione regionale; individuazione di indirizzi strategici per la sanità valdostana; intendimenti in merito all'avvio delle procedure previste dall'articolo 143 (scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso), comma 2, del Testo unico degli enti locali relativamente ai Consiglio comunali di Aosta e Saint-Pierre.

Sei sono le interpellanze a firma del gruppo Mouv': operatività del Centro nefrologico a servizio dei pazienti dializzati situato nel comune di Saint-Vincent; interventi per l'utilizzo dei finanziamenti dell'Unione europea; lamentele di un tour operator nei confronti della politica di prezzi adottati dalla Monterosa Ski; strategia promozionale della Fontina DOP in accordo con il Consorzio produttori e tutela della Fontina; valutazione dell'operato del management della società Skyway; dichiarazioni riguardanti il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco espresse dal Presidente del Comitato regionale per le relazioni sindacali in Commissione consiliare.

Il gruppo M5S ha depositato tre interpellanze: azioni nell'ambito delle politiche giovanili per il biennio 2019-2020; eventuale conflitto di interesse nella carica ricoperta dal Presidente dell'IVAT; azioni per la gestione degli spostamenti fuori Valle dei pazienti necessitanti di cure.

Il gruppo RC-AC ha sottoscritto sei iniziative per interpellare il Governo sul mancato utilizzo dei finanziamenti stanziati dall'Unione europea, sulla nomina del Direttore e del Comandante di polizia penitenziaria presso la Casa circondariale di Brissogne, sullo stato dell'iter di approvazione del Piano di tutela delle acque, sui lavori riguardanti la variante sulla strada statale 27 tra i comuni di Etroubles e Saint-Oyen, sul futuro della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin e sui beni confiscati alla criminalità organizzata in Valle d'Aosta.

All'ordine del giorno figurano poi 17 mozioni, di cui una congiunta fra tutti i gruppi consiliari volta a istituire un tavolo di concertazione tra Ministero dei trasporti, società SAV e RAV e Regione per la ridefinizione del quadro gestionale delle tratte autostradali valdostane.

Due mozioni riguardano la legge in materia di elezione del Consiglio Valle e sono volte a impegnare la prima Commissione consiliare: i gruppi ADU-VdA, Mouv' e Lega VdA chiedono che sia esaminata in via prioritaria la proposta di legge n. 2 in materia di scrutinio centralizzato, mentre i gruppi RC-AC e M5S invitano a esprimere rapidamente il parere sul testo coordinato delle proposte di legge n. 2 e n. 3.

Altre due mozioni sono congiunte: una dei gruppi ADU-VdA e M5S è volta a impegnare il Presidente del Consiglio a realizzare un percorso di formazione specifica a favore dei Consiglieri regionali, mentre una dei gruppi Mouv', Lega VdA e ADU-VdA sollecita la costituzione di una Commissione d'inchiesta per l'analisi della documentazione contabile della Casinò de la Vallée Spa relativa ai lavori di ristrutturazione.

Il gruppo ADU-VdA ha poi depositato una mozione per riconvertire il Collège de Saint-Benin in struttura convittuale.

Due sono le iniziative della Lega VdA: impegno per garantire un servizio di trasporto pubblico alle persone con disabilità motoria e psichica; promozione di iniziative per la valorizzazione del sito minerario di Morgex-La Thuile.

Il M5S ha sottoscritto sette mozioni: costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato al sostegno e all'incremento di un piano di marketing-pubblicità del turismo; prevenzione e riduzione dello spreco connesso alla somministrazione degli alimenti da parte degli enti gestori di mense; riduzione del costo dell'abbonamento mensile per l'utilizzo del parcheggio di via Roma ad Aosta da parte del personale dell'ospedale; impegno dell'Assessore agli affari europei a riferire alla Commissione consiliare competente sulle problematiche della gestione dei fondi europei; individuazione di un criterio univoco per la misurazione della distanza da rispettare riguardo ai luoghi sensibili, in applicazione della legge regionale n. 10/2018 sul gioco d'azzardo; impegno a sollecitare l'Azienda USL a distribuire al personale medico questionari di valutazione del benessere organizzativo; impegno delle Commissioni consiliari permanenti a provvedere alla sostituzione dei rispettivi Presidenti in relazione all'operazione "Geenna".

Infine, il gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne ha proposto due mozioni: affidamento a Finaosta Spa della realizzazione di uno studio per una diversa gestione nel centro di Parigi dell'immobile denominato "Maison du Val d'Aoste"; presentazione alla Commissione consiliare competente di una relazione sulle prospettive del turismo nell'area interna della bassa Valle.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

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Comunicato n° 66 del 4 febbraio 2019
Iscritte tre interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria domani, martedì 5, e dopodomani, mercoledì 6 febbraio 2019, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da tre interrogazioni a risposta immediata.

La prima è stata presentata dal Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle per conoscere le tempistiche relative alla definizione dei criteri volti all'individuazione della figura del navigator e dei formatori in relazione all'applicazione del decreto legge sul reddito di cittadinanza.

La seconda è stata disposta dal Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') per avere notizie in merito alle indicazioni riguardanti il piano di ristrutturazione della Casa da Gioco fornite alle organizzazioni sindacali.

La terza è dei consiglieri Paolo Sammaritani e Andrea Manfrin (Lega Vallée d'Aoste) per conoscere le azioni già poste in essere dal legale incaricato alla tutela dell'immagine della Regione nell'ambito del procedimento penale denominato "Geenna".

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 63 oggetti.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

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Comunicato n° 67 del 5 febbraio 2019
Communications du Président du Conseil régional, Emily Rini, en ouverture de la séance de l’Assemblée

Le Président du Conseil régional Emily Rini, en ouverture de la séance de l’Assemblée régionale a communiqué que deux actes législatifs ont été déposés à la Présidence du Conseil :

Deux propositions d’actes administratifs ont également été présentées :

L’acceptation du don à l’Administration régionale de matériels divers, d’intérêt iconographique et historique, soumise à l’attention de la 2ème Commission et l’autorisation à la société Casino de la Vallée S.p.A. de disposer d’immeubles, aux termes de l’article 6 du cahier des charges pour la gestion de la Maison de jeu de Saint-Vincent visé à la délibération du Conseil n° 1815/XIII du 14 juillet 2011, conformément à la loi régionale n° 36 du 30 novembre 2001, à l'examen de la 2ème et de la 4ème commission.

Le Président du Conseil a en outre annoncé que, depuis le 23 janvier 2019, les réunions suivantes ont eu lieu :

Bureau de la Présidence :  1

Conférence des Chefs de Groupes : 1

Première Commission : 2

Troisième Commission : 1

Cinquième Commission : 2

Commission spéciale CVA : 1

 Il Presidente del Consiglio regionale, nelle sue comunicazioni all’Assemblea,  ha inoltre ricordato di aver preso parte, venerdì 1° febbraio, a Roma all’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della quale, alla presenza del Presidente di UNICEF Italia, Francesco Samengo, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa tra la Conferenza e l’Unicef per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un documento al quale, come ha evidenziato il Presidente Rini, il Consiglio regionale della Valle d’Aosta assicura il proprio contributo e il proprio sostegno, nell’ambito delle iniziative e dei progetti in favore dell’educazione alla cittadinanza delle nuove generazioni e della formazione dei nostri ragazzi.

 Le comunicazioni all’Assemblea del Presidente Rini si sono concluse con l’espressione del cordoglio per le vittime dell'incidente aereo avvenuto sul ghiacciaio del Rutor lo scorso 25 gennaio. A nome di tutti i Consiglieri, il Presidente ha inoltre espresso solidarietà ai famigliari delle vittime. Così come è stata espressa vicinanza ai famigliari delle vittime delle valanghe dei giorni scorsi.

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Comunicato n° 68 del 5 febbraio 2019
Le comunicazioni del Presidente della Regione Antonio Fosson all’Assemblea regionale

Il Presidente della Regione Antonio Fosson, nelle sue comunicazione al Consiglio, ha voluto ricordare che in attuazione della mozione di sostegno alla lotta contro la criminalità organizzata, approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 23 gennaio scorso, con riferimento ai fatti che hanno portato all’arresto, tra gli altri, di un Consigliere regionale e di due Consiglieri comunali, la Giunta regionale con deliberazione n. 90 del 25 gennaio scorso ha nominato un proprio legale per tutelare l'immagine della Regione e per seguire il percorso che si sta delineando al Tribunale di Torino, nell’ambito del procedimento denominato Geenna.

 

Nel corso della seduta odierna - ha quindi aggiunto il Presidente della Regione - avremo modo di affrontare altri aspetti di questa grave vicenda e in particolare le procedure che saranno avviate prossimamente per dare attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo 235 del 2012, la cosiddetta “Legge Severino” e dall’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali.

 

A questo riguardo, è importante segnalare fin da subito che abbiamo instaurato un rapporto diretto con il Ministero dell’Interno al fine di assicurare il seguito efficace e tempestivo delle fasi procedurali che gestiremo nell’ambito delle funzioni prefettizie che il nostro ordinamento attribuisce alla Regione e al suo Presidente.

 

Il giorno dopo l’azione del Tribunale di Torino, ho scritto alla cancelleria della dottoressa Salvadori, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale, una lettera di richiesta di trasmissione del provvedimento di adozione delle misure coercitive per gli adempimenti previsti dal decreto 235 del 2012, la cosiddetta Legge Severino a carico dei tre amministratori incarcerati.  Il 25 gennaio, con delibera numero 20, la Giunta ha nominato un legale per  difendere l'immagine della Regione e rappresentarla durante tutto il percorso che si sta delineando. In data 28 gennaio, poiché non era ancora pervenuta nessuna ordinanza ufficiale, nella consapevolezza della necessità di intrattenere rapporti istituzionali e di leale collaborazione, ho in informato il Ministro dell'Interno di quanto successo e della nostra posizione, nella ferma decisione di dare corso, nelle more previste dall'articolo 143 del disegno di legge 267, ai procedimenti di cui trattasi. Il Gabinetto del Ministro, a firma del Capo Gabinetto, il giorno dopo, 29 gennaio, mi ha dato conferma della piena disponibilità ad assicurare la massima collaborazione in questo percorso, dando anche il riferimento preciso di un prefetto a cui rivolgersi.

Sempre il 29 gennaio - ha aggiunto il Presidente della Regione - veniva fatta richiesta da parte del Ministero di fornire gli elementi da trasmettere allo stesso in urgenza per consentire al Ministro la risposta all'interrogazione parlamentare dell'onorevole Tripodi. Il 30 gennaio lo stesso Ministro Salvini, in risposta in aula alla Camera all'onorevole, ha confermato la leale collaborazione con le competenze prefettizie valdostane. Venerdì scorso 1 febbraio, ci siamo ancora relazionati telefonicamente col prefetto del Ministero degli Interni che ci ha confermato che, come determinato oltre da due decreti legge anche da una circolare del Ministro, è previsto che in assenza di un'ordinanza ufficiale del Tribunale non ci possa essere alcuna sospensione. Tutto questo per dimostrare la nostra attività e la nostra pronta azione nell'intraprendere tutti i percorsi previsti dalla legge in questione, rinunciando sicuramente a ogni inerzia e ritardo nell'applicazione di quanto di nostra competenza. Questa mattina – ha concluso il Presidente Fosson - nonostante questi solleciti e l'azione dell'avvocato, non è ancora pervenuta alla Presidenza della Regione nonché alla prefettura alcuna ordinanza ufficiale del Tribunale di Torino.

In apertura delle sue comunicazioni, il Presidente del Governo, Antonio Fosson, riprendendo il cordoglio espresso dalla Presidente del Consiglio Rini, ha chiesto un minuto di silenzio.

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Comunicato n° 69 del 5 febbraio 2019
Ad inizio seduta, discusse tre mozioni

In apertura della seduta del 5 febbraio, il Consiglio Valle ha discusso tre mozioni rinviate dalle precedenti adunanze.

Le problematiche del servizio di trasporto pubblico per le persone con disabilità motoria e psichica sono state affrontate con la mozione presentata dalla Lega VdA. Il provvedimento, illustrato in Aula dal Capogruppo Andrea Manfrin, è stato approvato all’unanimità ed impegna l'Assessore competente a effettuare una ricognizione per capire quali siano le reali esigenze di mobilità delle persone interessate, in particolar modo per quelle residenti nelle strutture terapeutiche, e ad adoperarsi affinché venga garantita loro la mobilità.

La mozione presentata dal Movimento 5 Stelle sulla costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato al sostegno e all'incremento di un piano di marketing-pubblicità del turismo è stata ritirata dalla Consigliera Manuela Nasso in quanto le sue finalità sono già state  contemplate nella istituzione del Tavolo del Turismo e dell’Agenda unica promossa dall’Assessore Laurent Viérin.

Una mozione, presentata congiuntamente dal gruppo ADU VdA e dal Movimento 5 Stelle ha chiesto un impegno della Presidente dell'Assemblea valdostana a verificare le reali opportunità per tutti i Consiglieri eletti di usufruire di momenti di formazione specifica e volontaria su temi ritenuti particolarmente urgenti, quali -  come ha evidenziato la Consigliera Pulz nell'illustrazione - gli strumenti ispettivi, il bilancio regionale, la comunicazione efficace - scritta e orale - in vista delle sedute del Consiglio regionale, i ruoli e le competenze  degli Uffici del Consiglio regionale. La mozione è stata respinta con 27 astensioni (UV, UVP, SA, ALPE, GM, Lega VdA, Mouv’) e 7 favorevoli (M5S, RC-AC e ADU-VdA). La Presidente Rini si è detta comunque disponibile ad affrontare la questione in Commissione.

Con la discussione del punto 6 all’ordine del giorno, si è conclusa la seduta della mattina. I lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 15.30.

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Comunicato n° 70 del 5 febbraio 2019
Interpellanza sull'erogazione dei mutui per le politiche abitative

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 5 febbraio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha voluto approfondire le problematiche inerenti l'erogazione dei mutui regionali relativi alle politiche abitative.

Il Consigliere Luca Distort, nel rappresentare che «nel 2018, a fronte di 608 domande presentate, soltanto 208 sono state ammesse a beneficio», ha chiesto «i motivi che determinano il rallentamento delle procedure e se si intenda, in forza delle problematiche riscontrate, rivedere l'organizzazione del processo amministrativo oppure potenziare l'organico, che in questi ultimi tempi risulta molto ridotto, nonostante la grande professionalità che riconosco a tutto il personale. Vorrei anche sapere la tempistica di evasione delle pratiche giacenti e i relativi tempi di erogazione dei finanziamenti, nonché i dati statistici delle richieste, delle evasioni e delle relative tempistiche negli ultimi anni. La questione è importante, perché i mutui prima casa rappresentano la misura che maggiormente sostiene il settore dell'edilizia che, come è noto, è in forte crisi.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Stefano Borrello, ha riferito: «Nell’anno 2017 sono state introdotte migliori condizioni per il finanziamento regionale dell’acquisto della prima casa (importi aumentati fino a 180 mila euro) e del recupero del patrimonio edilizio abitativo esistente (fino a 300mila euro). La misura aveva proprio la finalità di far fronte alla crisi del settore edilizio. Queste condizioni sono entrate in vigore il 1° novembre 2017.

Il successo evidente di tali modifiche è dimostrato dal fatto che nell’anno 2017, fino al 31 ottobre le domande pervenute erano state 176 mentre dal 2 novembre al 31 dicembre le domande pervenute sono state 218, per un totale dell’anno 2017 di 394 domande. Nell’anno 2018 le domande sono state 626. Nonostante il notevole carico di lavoro degli uffici, i servizi agli utenti sono sempre stati garantiti nel rispetto dei tempi ridotti previsti dalle procedure per l’ammissione a beneficio (in media 60 giorni dalla data della domanda) e per la trasmissione della pratica a Finaosta (in media 60 giorni dal finanziamento deliberato dalla Giunta Regionale). È soltanto dal mese di agosto 2018 che la struttura non ha potuto più comunicare l’ammissione a beneficio delle domande pervenute a decorrere dal mese di giugno. Gli utenti non hanno, quindi, più ricevuto la lettera di ammissione a beneficio ma una semplice comunicazione di regolarità dell’istanza presentata, concordata con l’ufficio legale, con rinvio della comunicazione di ammissione al momento della sopravvenuta disponibilità delle risorse.

Per quanto attiene l’organizzazione del processo amministrativo o il potenziamento dell’organico in forza nel prossimo futuro, è necessario considerare le difficoltà ben note a potenziare gli organici. Siamo consapevoli di questa situazione. Siamo anche in attesa di conoscere le effettive ricadute di norme nazionali che impongono di rivedere il processo di formazione delle perizie estimative e che, quindi, potrebbero obbligare una riorganizzazione del processo amministrativo che altrimenti non sembrerebbe necessaria

Per quanto riguarda la previsione di evasione delle pratiche giacenti e i relativi tempi di erogazione dei finanziamenti, posso dire che tutte le pratiche del 2017 sono già state finanziate così come le prime 25 del 2018. Nel primo trimestre 2019, si prevede di poter finanziare altre 100/120 pratiche dell’anno 2018, arrivando a più di 2/5 delle complessive 844 domande presentate con le nuove disposizioni (218 nel 2017 e 626 nel 2018). Per le pratiche successive i tempi dipendono come già detto dalle risorse finanziarie che si renderanno disponibili sul fondo di rotazione.

Infine, relativamente ai dati statistici, nel 2015 le 192 domande pervenute, in media, sono state tutte ammesse a beneficio nei 60 giorni successivi alla presentazione, finanziate e trasmesse a Finaosta nei 70 giorni successivi. Nel 2016, le 258 domande pervenute in media sono state tutte ammesse a beneficio nei 60 giorni successivi alla presentazione, finanziate e trasmesse a Finaosta nei 110 giorni successivi. Nel 2017 le 394 domande pervenute in media sono state tutte ammesse a beneficio nei 60 giorni successivi alla presentazione, quelle pervenute entro ottobre sono state finanziate e trasmesse a Finaosta nei 90 giorni successivi mentre le altre nei 160 giorni successivi.»

Il Consigliere della Lega VdA, Luca Distort ha replicato: «Capisco che il tema è impegnativo e le risorse sono poche. Tuttavia, mi sento di mantenere le mie richieste per quanto attiene il potenziamento dell'organico. Voglio quindi esortarla ad avere coraggio e adottare tutte le iniziative necessarie per fare delle politiche abitative, che sono il cardine del tramite tra l'Amministrazione pubblica e il cittadino, un esempio di eccellenza per la Valle d'Aosta. Se questo sarà fatto, potrà contare sul nostro sostegno, come gruppo Lega VdA, perché stiamo parlando di temi che sono nel nostro DNA.»

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Comunicato n° 71 del 5 febbraio 2019
Interpellanza sul servizio di elisoccorso

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 5 febbraio 2019, il gruppo ADU-Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta ha voluto fare il punto sugli interventi per migliorare il servizio di elisoccorso, in particolare, come ha spiegato la Consigliera Daria Pulz, «in merito al fatto che a bordo degli elicotteri non è prevista la presenza di personale infermieristico che possa coadiuvare il medico, come invece accade altrove in buona parte dei servizi di questo genere.»

La Consigliera ha poi chiesto i dati in possesso dell'Amministrazione in merito al servizio di elisoccorso e gli intendimenti per un risparmio di denaro pubblico «senza tuttavia rinunciare a interventi di alta qualità, che sono in grado di salvare vite umane».

Il Presidente della Regione Antonio Fosson, per quanto riguarda la prima parte dell’interpellanza ha spiegato, premettendo la propria stima nel personale laureato in Scienze infermieristiche, che: «Non esistono linee guida a livello italiano. Pur non essendoci linee comuni, nel 2018 è stato approvato il regolamento per l’attività di elisoccorso della Valle d’Aosta.

 Per quanto inerente agli aspetti tecnici, in Valle d’Aosta, per ragioni legate alla alta percentuale di territorio in alta quota e alla sua morfologia, nonché per la tipologia e l’alto numero delle missioni legate all’ambiente alpino - la quasi totalità (più dell’85 per cento) delle attività del servizio avviene in contesti in quota o comunque in severe condizioni ambientali - l’Elisoccorso ha una connotazione di base legata al soccorso in montagna.

 Di conseguenza, - ha aggiunto il Presidente Fosson - la configurazione dell’equipaggio di Elisoccorso risponde alle valutazioni di una pluralità di fattori che ne hanno determinato l’evoluzione progressiva verso quella attuale – un medico e due “Tecnici Specializzati di Soccorso Alpino”

I Tecnici specializzati, in particolare, fin dalla fase di attivazione dell’intervento collaborano con il pilota ed il medico dell’equipaggio per le valutazioni operative e strategiche. Sul luogo dell’evento gestiscono lo scenario ed operano, grazie alla peculiare formazione a cui si faceva riferimento in precedenza, in supporto alle azioni sanitarie dei medici, ne assicurano la sicurezza nella movimentazione sul terreno e nelle operazioni al verricello ed effettuano il recupero e salvataggio di eventuali persone illese presenti sul sito, garantendo la sicurezza delle persone sbarcate (tra cui il medico) e degli infortunati.

A questo fine – ha concluso il Presidente della Regione -, il personale tecnico-alpinista dell’equipaggio è costituito da guide alpine che oltre all’abilitazione alla loro professione hanno seguito una specifica ulteriore e selettiva preparazione per ottenere la qualifica di “Tecnici specializzati di soccorso alpino».

 Per quanto attiene la domanda sui dati relativi al servizio di elisoccorso il Presidente della Regione Fosson ha evidenziato: Non è possibile in questa sede esporre tutti i dati in possesso dell’Amministrazione sugli interventi di elisoccorso, dati che riguardano gli aspetti gestionali, amministrativi e contabili, mentre i dati sanitari vengono trattati dall’Azienda USL. Le faccio avere però un prospetto riepilogativo con i dati relativi al 2016, 2017 e 2018 degli interventi effettuati suddivisi per tipo di missione e ore di volo.

E ha aggiunto: L’attuale organizzazione del servizio di Elisoccorso è ritenuta dagli uffici competenti pienamente rispondente agli obiettivi che deve raggiungere ed efficiente rispetto alle risorse disponibili. I costi sono legati alle tempistiche e l’uso dell’elicottero è legato alla gravità delle situazioni di emergenza.

Le migliorie in questo campo di ottengono solo con una maggiore flessibilità e una maggiore cooperazione tra gli enti preposti al soccorso

 La Consigliera Pulz (ADU VdA), nella replica, ha osservato: «L’intenzione che sta alla base dell’interpellanza è quella di migliorare e di razionalizzare il sistema elisoccorso. Mi riferivo soprattutto a quegli interventi non legati a condizione estreme, ma a interventi meno complessi, nei quali la presenza del personale infermieristico che affianchi quello medico è decisiva. La nostra intenzione è quella di garantire e sottolineare l’efficacia e l’indispensabilità dei soccorsi, armonizzandoli con un serio progetto di risparmio didenaro pubblico.

Come detto dal Presidente, nell’ambito del servizio di soccorso, penso ad un maggior coinvolgimento degli altri enti preposti al soccorso, come i Vigili del fuoco, che dispongono anche della squadra SAF, e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Riteniamo sia giusto ripensare alla strutturazione di questo servizio, con una maggiore partecipazione di tutti gli attori. Un servizio, che voglio ricordare, è stato fondato dal dottor Carlo Vettorato nel ’72».

La Consigliera Pulz ha inoltre ricordato il riconoscimento a Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, assegnato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Vettorato per la sua dedizione al servizio di elisoccorso in montagna. 

Anche il Presidente Fosson, nella sua replica, ha voluto ricordare Vettorato uno dei più generosi attori del servizio alpino, assieme a Franco Garda e Renzino Cosson

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Comunicato n° 72 del 5 febbraio 2019
Interpellanza sulle azioni per le politiche giovanili

Le politiche giovanili in ambito regionale sono state al centro di un'interpellanza presentata dal gruppo Movimento 5 Stelle nella seduta consiliare del 5 febbraio 2019.

Richiamando la legge regionale del 2013 sulla promozione e il coordinamento delle politiche a favore dei giovani e il Piano regionale Giovani 2016-2018, la Consigliera Maria Luisa Russo ha chiesto di fare il punto della situazione sulle iniziative messe in campo e sulle loro ricadute, oltre che di conoscere le prospettive per il biennio 2019-2020.

L'Assessora all’Istruzione, Università, Ricerca e Politiche giovanili, Chantal Certan, ha risposto:

«Il Piano regionale giovani 2016-2018 è stato elaborato dal Gruppo regionale di coordinamento delle politiche giovanili.

La struttura competente nelle politiche giovanili ha cercato di porre, attraverso quanto stabilito nel Piano regionale giovani 2016-2018, l’attenzione sulla crescita e sul sostegno dei giovani valdostani nella fascia d’età 14-29 anni».

In merito al quesito se esiste un documento complessivo di valutazione del piano effettuato dal gruppo di coordinamento del Piano, l’Assessora ha sottolineato che, come previsto dalla legge, il Gruppo di coordinamento predisporrà una relazione dettagliata alla Giunta regionale ed alla Commissione consiliare competente, quale documento di monitoraggio e di valutazione delle azioni realizzate durante la vigenza del Piano, entro marzo 2019.

L’Assessore ha aggiunto, in risposta al quesito dell’Introduzione di una valutazione della ricaduta delle azioni previste nel programma sui giovani che è importante la valutazione delle azioni e un costante monitoraggio delle singole attività che verranno pianificate, programmate e realizzate all’interno del nuovo Piano regionale dei giovani 2019-2021.

Riguardo alle prossime linee di intervento per il "Piano Giovani 2019-2021", l'Assessora ha indicato alcuni temi che potrebbero essere oggetto del Piano, quali ad esempio: alternanza scuola-lavoro, sport, borse di studio, concorsi di idee che però dovranno essere oggetto di condivisione con i giovani, con la commissione consigliare, con gli altri Enti locali, Istituzioni, Associazioni, ecc…

La Consigliera Russo ha replicato: «La risposta dell’Assessora è stata molto articolata. Noi dobbiamo fare una valutazione di quelli che sono gli obiettivi per i prossimi anni e, a distanza di un anno e mezzo, predisporre un monitoraggio di ogni singolo obiettivo. Questo, secondo me, è l’unico modo per stare dietro al continuo cambiamento che i giovani ci chiedono e che noi dobbiamo per forza rispettare. L’altro aspetto che credo sia una priorità è che per il futuro dei giovani bisogna parlare di lavoro e di sport e di strada.

I lavori del Consiglio sono sospesi, riprenderanno domani, mercoledì 6 febbraio 2019, alle ore 9.00.

 

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Comunicato n° 73 del 6 febbraio 2019
Interpellanze sui finanziamenti dell'Unione europea

Con due interpellanze presentate dai gruppi Rete Civica-Alliance Citoyenne e Mouv' nel corso della riunione consiliare del 5 febbraio 2019, l'Aula ha discusso dei finanziamenti stanziati dall'Unione europea.

Entrambe le iniziative, come evidenziato dai Consiglieri Alberto Bertin (RC-AC) e Elso Gerandin (Mouv') «riguardano il fatto che, al 31 dicembre 2018, la Regione non è riuscita a spendere e certificare all'Unione europea gli 8 milioni 135 mila euro previsti negli obiettivi fissati sul Fondo sociale europeo, con conseguente disimpegno automatico delle risorse.»

Il Capogruppo Bertin, in particolare, ha voluto sapere se «la Valle d'Aosta sia stata l'unica Regione a mancare l'obiettivo posto dall'Unione europea; l'ammontare della perdita e le relative conseguenze in relazione ai progetti avviati e alla programmazione in essere; i motivi del mancato utilizzo delle risorse e gli intendimenti affinché si ottimizzi l'impiego dei fondi europei sul territorio regionale.»

Il Consigliere Gerandin, nel rilevare «la gravità del fatto» si è invece soffermato «sul sistema informatico SISPREG2014, il sistema informativo affidato a INVA a supporto della politica regionale di sviluppo della Valle d’Aosta, del Quadro strategico regionale e dei relativi Programmi, chiedendo dettagli sulla sua operatività. Ha poi voluto conoscere la situazione di prospettiva e con quale progetto riorganizzativo intenda la maggioranza attivarsi per ovviare a queste problematiche.»

L'Assessore agli affari europei, Luigi Bertschy, ha spiegato che: «Le cause di tale situazione sono state oggetto di un'analisi approfondita sin dal primo giorno di insediamento di questo Governo regionale e riguardano principalmente una situazione organizzativa stratificatasi nel corso del tempo non sufficiente per garantire la corretta gestione di questo tipo di Programmi, noti per la loro complessità. La Valle d'Aosta, ad oggi, non è rimasta inerme per quanto concerne l'attuazione del Programma, anzi ha messo in campo iniziative per circa 9 milioni di euro di spesa monitorata, con 318 Progetti avviati e in parte conclusi e rendicontati e iniziative alle quali hanno partecipato circa 3 mila 800 persone. Rispetto al passato, oggi ci  sono più criticità che stiamo scontando come l’utilizzo dei fondi regionali, qualora disponibili, al posto di quelli europei, oltre ad altre cause che sono da rintracciarsi nei processi di programmazione e attuazione del Fondo sociale europeo, passati in Valle d’Aosta, da una gestione maggiormente centralizzata in capo all’AdG del FSE ad una gestione distribuita tra l’Autorità di gestione e le Strutture regionali responsabili dell’attuazione degli interventi di competenza, le cosiddette SRRAI, senza che il sistema fosse nelle condizioni ottimali. »

«La mancata certificazione risulta pari a euro 2.949.447, dei quali 1.474.723 di risorse europee, 1.032.306 di risorse statali e 442.417 di risorse regionali. Tengo a precisare che la decurtazione di fondi non impatta, direttamente sulle iniziative in favore dei beneficiari e del tessuto economico regionale, che proseguiranno il loro iter di attuazione e rendicontazione. Stiamo infatti lavorando per quanto concerne la programmazione delle risorse residue».

«Per quanto riguarda invece il sistema informatico Sispreg2014 - ha precisato l’Assessore Bertschy - per la prima volta, la normativa europea ha imposto la totale digitalizzazione dei flussi informativi tra i vari soggetti coinvolti nell’attuazione dei programmi europei. Questo ha comportato la costruzione di un sistema, avviato dal 2015, che consentisse, a tutti i soggetti, di gestire un Programma e tutti i relativi Progetti, dalla fase di presentazione alla fase di rendicontazione e certificazione. In aggiunta, l’amministrazione regionale ha optato per la costruzione di un unico sistema informativo, in grado di governare tutti i Programmi a cofinanziamento europeo, favorendo così economie di scala. Le strutture competenti, con il supporto di INVA, hanno comunque provveduto a rendere disponibili le principali funzionalità del sistema operativo. Confermo inoltre che l’Amministrazione ha avviato tutte le iniziative per i beneficiari, anche in assenza delle complete funzionalità previste da Sispreg2014.

Pur non negando le difficoltà tecnico-amministrative e organizzative che la Valle d'Aosta ha affrontato e che riteniamo permarranno ancora per il 2019, questa amministrazione ha intenzione di partire da questo dato per cercare di costruire - sia per la coda della programmazione 2014/2020 sia per l'avvio della programmazione 2021/27 - alcune precondizioni che garantiscano un cambio di passo. Consapevoli della rilevanza della sfida, contiamo fin da subito di implicare le nostre migliori risorse per trovare a breve un buon assetto anche amministrativo indispensabile per la buona gestione dei Programmi europei.» ha concluso l’Assessore Bertschy.

Per il Consigliere Alberto Bertin (RC-AC), la risposta dell’Assessore Bertschy «non ha fatto che aumentare la preoccupazione che già avevamo, quella di perdere risorse veramente importanti, con tutte le conseguenze negative che questo comporta per il nostro territorio. Questo conferma che qualcosa non ha funzionato e forse è necessario cambiare strategia».

Sempre in replica, il Consigliere Elso Gerandin (Mouv') ha riconosciuto all’Assessore Bertschy  «di aver fatto un quadro onesto di come è la situazione in Valle d’Aosta, che risulta però essere molto critico. Non ha fatto altro che confermare che la nostra regione è purtroppo l’unica regione che andrà al disimpegno. Per quanto riguarda invece il sistema informativo, ribadisco che qualcosa non ha funzionato, forse la scelta fatta non è stata la migliore. Anch’io posso confermare che troppo sovente, se vi sono disponibili dei fondi regionali, la scelta ricade su quest’ultima opportunità perché più facile da certificare rispetto a quella dei fondi europei; questa tendenza deve essere però invertita».

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Comunicato n° 74 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sul Circolo ricreativo della Regione

Nella seduta consiliare del 5 febbraio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste, con un'interpellanza, ha chiesto se l'Amministrazione si sia costituita parte civile nel processo riguardante il Circolo ricreativo dell'Ente Regione.

Il Capogruppo Andrea Manfrin ha ricordato che «qualche mese fa è stata resa nota la chiusura dell'inchiesta della Procura di Aosta sul CRER. Secondo le ipotesi della Procura nei rendiconti del Circolo non sarebbe stato indicato un saldo passivo e sarebbero stati omessi ricavi derivanti dalla gestione di attività commerciali come il tennis; inoltre, sempre secondo le ipotesi formulate, tra il 2012 e il 2015, il CRER avrebbe percepito indebitamente circa 90 mila euro di contributi erogati dall'Amministrazione regionale. Vorremmo capire se la Regione abbia condotto degli approfondimenti in merito ai rilievi e, se del caso, quali gli esiti e se abbia l'intenzione di costituirsi parte civile nel processo.»

L’Assessore alle Finanze, Attività produttive e Artigianato, Renzo Testolin, ha risposto: «Il CRER – ENTI LOCALI è costituito come associazione autonoma tra i dipendenti della Regione, degli Enti locali e dell’azienda USL e pertanto risponde autonomamente e direttamente degli obblighi assunti nei confronti di terzi. La Regione non è “socio” del CRER e si trova nella stessa posizione del CELVA e dell’azienda USL. Tutti i dipendenti dei citati enti hanno la facoltà di associarsi al circolo ricreativo. La Regione ne ha riconosciuto l’interesse regionale con la legge regionale n. 29/1991 ai sensi della quale è autorizzata la concessione di un contributo annuo dietro presentazione del programma di attività per l’anno in corso, del bilancio di previsione e del rendiconto.

I rendiconti Entrate-Spese del periodo 2012-2015 sono stati presentati in equilibrio.

L'ex presidente del CRER risulta indagato per indebita percezione di contributi pubblici ai danni dello Stato e, secondo le ipotesi della Procura, nei rendiconti del CRER non sarebbe stato indicato un saldo passivo e sarebbero stati omessi ricavi derivanti dalla gestione di attività commerciali come il tennis.

Nell’approfondimento condotto dal Coordinatore del Dipartimento Bilancio, Finanze e Società partecipate, l’omessa indicazione di un saldo passivo, se confermata, non avrebbe comportato, in sé, un'indebita percezione del contributo regionale.

Inoltre, quanto alla ipotizzata omissione nella registrazione dei ricavi derivanti dalla gestione del Tennis Club Aosta, il medesimo Coordinatore ha precisato che questa attività non risulta svolta nell’ambito delle funzioni del CRER in quanto il Direttivo dello stesso Circolo ricreativo, nell’Assemblea del 20 febbraio 2012, ovvero antecedentemente i fatti contestati, ne ha esplicitamente escluso la gestione.

I rilievi posti dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Aosta, così come messi a disposizione dell’Amministrazione regionale, non sono tali da permettere, al momento, un giudizio compiuto, ma non fanno emergere circostanze che giustifichino la costituzione in giudizio da parte della Regione, fatta salve comunque la facoltà di esercitare l'azione civile in esito al giudizio penale.»

Il Capogruppo Manfrin ha replicato: «Più volte in quest'aula, anche nel passato, è stata evidenziata l'estraneità della Regione rispetto al CRER. Questo però è decisamente falso, poiché è evidente che il CRER sia organico alla Regione, in primis per i finanziamenti che annualmente vengono erogati dall'amministrazione, in secondo luogo perché la struttura in cui si trova è di proprietà regionale e viene ceduta in gestione, in ultima istanza perché dei dipendenti regionali sono distaccati proprio al CRER. Il rifiuto di costituirsi parte civile è solo l'ennesima conferma del fatto che non ci si vuole prendere alcuna responsabilità

La Consigliera Spelgatti ha aggiunto: «Questa mattina evocato la costituzione di parte civile della Regione in un procedimento e questo pomeriggio ci dite di non volervi costituire in un altro. Esistono due pesi e due misure, e questa ne è la dimostrazione.»

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Comunicato n° 75 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sulla società Skyway

Le funivie Skyway Monte Bianco sono state al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Mouv' nella seduta consiliare del 5 febbraio 2019.

«Abbiamo appreso - ha detto il Consigliere Roberto Cognetta - che tra il 2015, data di inaugurazione della nuova funivia, e il 2018 il numero dei biglietti venduti è calato del 62%, così come l'incasso dei biglietti (- 59%) e delle persone trasportate (-53%). La preoccupazione nasce dal fatto che da quello che ho potuto constatare fino ad oggi, Skyway è ancora visto purtroppo come un impianto di risalita standard mentre invece dovrebbe essere gestita come un’attrazione turistica. Visto l'enorme investimento realizzato, chiediamo quali azioni di marketing saranno messe in atto per le prossime stagioni estiva e invernale, e vista la situazione, vorremmo capire se è intenzione del Governo dare indicazioni a Finaosta al fine di rivalutare la fiducia all'attuale management qualora queste trend negativo dovesse continuare

L'Assessore ai trasporti, Luigi Bertschy, ha riferito che «per la natura di Skyway, i dati vanno letti e raffrontati negli anni, tenendo conto dello stesso periodo. Diventa quindi fuorviante paragonare i primi semestri con i secondi dello stesso anno, perché le presenze sono radicalmente diverse dovuto principalmente alla diversa stagionalità. Ad oggi, non risultano dunque particolari scostamenti, legati al cambiamento del management di Skyway».

Per quanto riguarda invece le azioni di marketing, - ha concluso l’Assessore Bertschy - per la prima volta, insieme al piano strategico, è stato redatto un piano di marketing che prevede un investimento del 5% del fatturato in attività di immagine e promozione. Sono previsti vari eventi, tra i quali il giro d’Italia, che per la prima volta prende il nome di una funivia, un allineamento comunicativo quali il sito, pagine social, comunicazione interna, e una attività di webmarketing nonché la definizione di accordi commerciali.

Il Consigliere Cognetta ha replicato: «Proprio dalla lettura dei dati in mio possesso, che risultano dunque corretti, si evince che il costo del biglietto è aumentato dal 2016 ad oggi, mentre il numero delle persone è diminuito al di la delle diverse stagionalità. Visto che l’Assessore ha parlato di un nuovo piano marketing, vorrei conoscere il dettaglio oltre a sapere se c’è stato un incremento sostanziale delle persone che hanno transitato senza biglietto».

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Comunicato n° 76 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sul futuro della scuola media di Pont-Saint-Martin

Il futuro della scuola secondaria di primo grado di Pont-Saint-Martin è stato al centro di un'interpellanza posta dal gruppo Rete Civica-Alliance Citoyenne nella riunione consiliare del 6 febbraio 2019.

Richiamando la risoluzione approvata all'unanimità dall'Assemblea regionale a ottobre 2018, che impegnava il Governo regionale a reperire le risorse necessarie a garantire la continuità del servizio dell'Istituzione scolastica Mont Rose nella cittadina della bassa Valle che accoglie gli alunni di tutta l'Unité des Communes, la Consigliera Chiara Minelli ha ricordato che «a seguito delle verifiche sulle condizioni strutturali, l'edificio dovrà essere adeguato alle normative antisismiche e perizie tecniche hanno determinato già per l'anno in corso l'adozione di misure straordinarie per l'utilizzo della struttura, al fine di garantire la sicurezza degli alunni e di tutti gli operatori della scuola. Tuttavia, l'attenzione nei confronti della situazione non potrà risolvere l'emergenza, ma dovrà prevedere anche la pianificazione di interventi futuri per evitare l'ipotesi di una delocalizzazione della scuola media. Chiedo quindi quali siano le soluzioni individuate e quali risorse siano state previste per affrontare l'emergenza, inoltre quali soluzioni si sono immaginate per il futuro di questa scuola.»

L'Assessora all’Istruzione, Università, Ricerca e Politiche giovanili, Chantal Certan, ha spiegato: «Il Comune ha immediatamente disposto lo sgombero del secondo e terzo piano dell'edificio per alleggerire il carico sulle strutture. Le attività sono state concentrate ai piani terra e primo piano. All'inizio del prossimo anno scolastico 2019/20 tutte le attività scolastiche presenti all'interno dell'edificio dovrebbero essere delocalizzate: è importante fare chiarezza e dire che da quando ci siamo insediati sono stati fatti una serie di incontri. L'Assessore Borrello ed io, a nome del Governo, abbiamo preso l'impegno di ricercare le risorse necessarie che, ad oggi, non sono state messe a bilancio. Poiché sul territorio del Comune di Pont-Saint-Martin e degli altri comuni dell’Unité Mont-Rose non vi sono strutture sufficientemente capienti per poter ospitare tutte le funzioni scolastiche che devono essere spostate, gli enti locali hanno individuato, come soluzione per fronteggiare l’emergenza, quella di realizzare una struttura prefabbricata modulare, su un terreno di proprietà del Comune di Pont-Saint-Martin, prospiciente l’attuale scuola di Via Carlo Viola. La scuola, quindi, rimarrà nel Comune di Pont-Saint-Martin. Il 19 novembre 2018 il Consiglio regionale ha approvato una risoluzione per impegnare il Governo regionale a reperire nel bilancio 2019-21 le risorse per risolvere il problema della scuola di Pont-Saint-Martin. Dal 19 novembre 2018 nessun altro atto è stato portato avanti per inserire tali risorse che, sul bilancio, non ci sono.

In considerazione della necessità di garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico, nelle more dell’ufficializzazione della richiesta di finanziamento da parte del Comune e dell’Unité Mont-Rose, l’Assessorato dell’Istruzione, Università, Ricerca e Politiche giovanili ha quindi presentato, nell’ambito della procedura avviata dall’Assessorato alle Finanze, Attività produttive e Artigianato, finalizzata all’approvazione della prima variazione del bilancio 2019/2021, la richiesta di risorse per la realizzazione della scuola prefabbricata. Risorse che saremo obbligati a trovare fra tutti gli Assessorati e, come Governo regionale, abbiamo deciso di impegnarci in modo corale a reperirle. Ogni determinazione in merito alla futura localizzazione della scuola secondaria di primo grado sarà in capo al Comune e all’Unité.

La Regione come sempre è a disposizione per un confronto volto a individuare la soluzione migliore e più conveniente, attraverso un’azione di condivisione e di sinergia, nonché per supportare gli enti locali nel reperimento delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione della scuola definitiva”.

La Consigliera Minelli ha osservato: "La scelta di procedere all'acquisto della scuola modulare ha sicuramente una valenza economica importante ma spero che questo non sia il primo passo per avere poi una scuola prefabbricata che rimarrà lì nel tempo. La scelta dell'intervento definitivo è a carico dell'Amministrazione comunale però un intervento del genere non è sostenibile per il solo ente locale e, quindi, ci sarà bisogno del supporto finanziario dell'Amministrazione regionale. L'ipotesi di una delocalizzazione in un altro luogo lontano dal Comune di Pont-Saint-Martin sarebbe rifiutata dagli utenti: so che c'è già una piccola percentuale di famiglie e studenti che stanno valutando la possibilità di spostarsi fuori Valle, e questo è un elemento da tenere in considerazione. La dichiarazione dell'Assessore circa le criticità nel reperimento delle risorse, nonostante l'impegno apprezzabile di tutta la Giunta a trovare parte dei fondi necessari ad affrontare l'emergenza, di concerto con gli enti locali, conferma le mie preoccupazioni per la situazione della scuola media di Pont-Saint-Martin, che continuerò a seguire con particolare attenzione”.

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Comunicato n° 77 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sulla tutela e la strategia promozionale della Fontina DOP

Nella seduta consiliare del 6 febbraio 2019, il gruppo Mouv' ha illustrato un'interpellanza riguardante la Fontina DOP.

«A livello nazionale e internazionale - ha sottolineato il Capogruppo Stefano Ferrero - si assiste a ripetuti esempi di utilizzo fraudolento della denominazione "Fontina" con un danno difficilmente quantificabile sia a livello di immagine sia a livello economico per quanto riguarda i produttori valdostani. Considerata anche l’importanza promozionale che la “Fontina” riveste per la Valle d’Aosta, paragonabile ad un effetto “domino”, il Consigliere ha quindi chiesto se «siano stati effettuati dei monitoraggi al fine di intervenire efficacemente contro questo fenomeno. Inoltre ha voluto sapere se sia intenzione del Governo intraprendere un percorso di collaborazione con il Consorzio produttori e tutela della Fontina DOP per l'attuazione delle necessarie iniziative promozionali volte a far conoscere il prodotto, individuando a tal fine le risorse finanziarie.»

L'Assessore all'Agricoltura, Laurent Viérin, ha risposto: «questo è un dossier comune che ha necessità oggi di essere tutelato, promosso e rilanciato in modo coordinato tra il Consorzio produttori e Tutela della D.O.P. Fontina  la Cooperativa Produttori Latte e Fontina, privati e Amministrazione regionale. L’azione congiunta si deve basare su tre assi principali quali la tutela del marchio, la tutela del prezzo del prodotto e la sua promozione, coordinata e sinergica tra i vari attori del territorio.

A tal proposito, - ha proseguito l’Assessore Viérin - ricordo che diverse riunioni sono state convocate da luglio 2017 ad aprile 2018, proprio per individuare e condividere una strategia comune per la promozione della Fontina d'alpeggio, un lavoro propedeutico con l’obiettivo di sviluppare in futuro la costituzione di un Comitato di indirizzo, a regia regionale, che possa monitorare e sviluppare in forma coordinata tutte le azioni per il sostegno, promozione e valorizzazione del prodotto della Fontina DOP.

Nel tempo, abbiamo messo in campo numerose iniziative che vanno proprio nel solco della valorizzazione delle nostre eccellenze, in particolare quella della Fontina DOP, come il Modon d’Or, oltre ad eventi a cui prenderemo parte come il “Chesee” di Bra, e alle iniziative con il Consorzio Tartufo di Alba per abbinare il tartufo alla Fontina, senza dimenticare l’importante opportunità e il valore aggiunto dei mercati transfrontalieri di Svizzera e Francia.

Non posso che confermare il nostro impegno a mantenere alta l’attenzione su questo dossier, che rimane per noi prioritario – ha concluso l’Assessore Viérin.

Il Consigliere Ferrero, nella replica, ha osservato che «Il fatto di sapere che, l'azione intrapresa in passato, prosegua è confortante. Il compito dell'Amministrazione regionale è quello di fare da “trait d’union” ed è quello che ci aspettiamo dall’Assessorato. Anche per noi, è importante non trascurare il mercato svizzero e quello francese, come ha detto l’Assessore, la Fontina caratterizza il nostro territorio e proprio per questo motivo va tutelato e promosso fuori dai confini regionali».

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Comunicato n° 78 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sulla nomina del Presidente dell'IVAT

Con un'interpellanza illustrata nella seduta consiliare del 6 febbraio 2019, il gruppo Movimento 5 Stelle ha chiesto chiarimenti in merito alla nomina del Presidente dell'IVAT, l'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition.

«Questa interpellanza -ha spiegato il Vicecapogruppo Luigi Vesan - fa seguito a un'interrogazione analoga che abbiamo presentato qualche tempo fa e che voleva approfondire la logica con la quale IVAT decide quali prodotti commercializzare. Già allora abbiamo sollevato forti perplessità per la totale assenza di differenziazione tra i prodotti realizzati in serie da aziende e i prodotti che, a nostro modo di vedere, rappresentano l'essenza dell'artigianato di tradizione, cioè quegli oggetti creati a mano dall'artigiano e frutto della sua vena artistica. Oggi torniamo sull'argomento. La legge regionale 10 del 2007 - prevede, per il Consiglio di Amministrazione dell'IVAT, la nomina di due figure da parte della Giunta regionale, tra cui il Presidente, con la clausola che deve essere scelto tra i non iscritti nel registro produttori di artigianato. Nel 2015, il Governo ha nominato, durante la Giunta Rollandin, per ben due volte, un Presidente che risulta essere nel Consiglio di Amministrazione di una cooperativa presente in tale registro. Vorremmo quindi capire se esiste una situazione di conflitto di interesse e un vizio di illegittimità nell'atto della sua nomina e come si intenda operare per porre rimedio ad una situazione che dura ormai da quattro anni.»

L'Assessore alle Finanze, Attività produttive e Artigianato, Renzo Testolin, ha riferito: «Riguardo al conflitto d’interesse, la Struttura Attività artigianali e di tradizione ha prontamente chiesto chiarimenti al Direttore dell’IVAT, che sta effettuando i necessari approfondimenti e, in funzione delle informazioni che verranno trasmesse, sarà possibile un’analisi puntuale della situazione.

Preciso che nel caso di specie, il soggetto designato alla carica di Presidente non è iscritto nel citato registro dei produttori, quindi, a seguito della verifica dei competenti uffici, poteva essere nominato.

Inoltre, dagli atti depositati dallo stesso interessato ai fini del conferimento dell’incarico di Presidente dell'IVAT, risulta il mantenimento della mera carica di Consigliere di Amministrazione nella società cooperativa Derby Legno, iscritta in quanto tale nel registro dei produttori, senza poteri di amministrazione, tutti conferiti al Presidente della predetta cooperativa.

In ogni caso, sulla base delle risultanze degli approfondimenti effettuati con il Direttore dell’IVAT, si determineranno le eventuali azioni da intraprendere, sia alla luce di quanto previsto dall’attuale Statuto dell’IVAT, sia alla luce di quanto previsto dalla citata legge regionale n. 11/1997 in tema di incompatibilità.»

Il Consigliere Vesan, nella replica, ha osservato: «Questa risposta ci lascia perplessi. Con l'interpellanza volevamo conoscere gli intendimenti dell'Assessore a fronte di questa situazione, intendimenti politici prima che tecnici. In sostanza lei ci dice che la valutazione della sussistenza di un conflitto di interessi è stata lasciata all'autocertificazione, senza controlli fino ad ora. In questo momento ci troviamo a usare soldi pubblici per valorizzare non l'artigianato valdostano di tradizione, ma la produzione artigianale di un privato. Il Presidente dell'IVAT, a fronte di proposte per una diversa valorizzazione dei prodotti, ha fatto sentire la sua voce e ha fatto approvare disposizioni a lui economicamente vantaggiose. Confido che lei, Assessore, possa approfondire la sua competenza in ambito di artigianato di tradizione e intervenire in questa situazione.»

 

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Comunicato n° 79 del 6 febbraio 2019
Interpellanza sulla gestione degli spostamenti fuori Valle in ambito sanitario

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 6 febbraio 2019, il gruppo Movimento 5 Stelle ha posto l'attenzione sulla gestione degli spostamenti fuori Valle dei pazienti che necessitano di cure particolari.

In particolare, la Consigliera Manuela Nasso, nel dichiarare di essere venuta a conoscenza «di una serie di criticità sollevate da alcuni pazienti in carico all'ospedale Parini che sono costretti a spostarsi fuori Valle per avere le cure necessarie che la sede del nosocomio regionale non può offrire», ha voluto conoscere se vi sia un protocollo specifico per gestire queste situazioni, se vi siano sovvenzioni e in che misura, se vi sia un numero sufficiente di ambulanze qualora lo spostamento avvenga da ospedale a ospedale. «Vorrei anche capire come la Giunta intenda affrontare questa delicata tematica, visto che si tratta di persone con patologie delicate per cui lo spostamento continuo è motivo di ulteriori disagi e fatica, senza sottovalutare il lato economico, alcune famiglie spendono fino a 800/900 euro per visite non previste dalle sovvenzioni regionali e alcune associazioni si occupano proprio di questa questione».

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, ha riferito che «per la cura di pazienti con malattie emato-oncologiche ad alta complessità, l’attività aziendale della Valle d’Aosta si svolge in stretta collaborazione con le strutture piemontesi della Città della Salute, con cui esiste un ottimo rapporto, secondo una specifica convenzione attiva da anni. Sulla base di tale convenzione, vi è uno specialista che presta servizio in ospedale ad Aosta con cadenza quindicinale, intrattenendo contatti diretti e continui con la dr.ssa Schena, con gli oncologi e con gli ematologi che lavorano nella Struttura Complessa di Medicina Interna».

«Per quanto riguarda le spese di viaggio sostenute dai pazienti che periodicamente si devono recare per visite presso la struttura piemontese di riferimento - ha precisato l’Assessore Baccega -, la Struttura valdostana di Oncologia rilascia una dichiarazione che la prestazione non è effettuabile ad Aosta, per cui l’interessato richiede il rimborso ai competenti uffici dell'Azienda USL, sulla base della deliberazione LEA aggiuntivi, voce “pazienti oncologici terapia chemio-radio”. Il trasporto in ambulanza avviene invece secondo le norme sui trasporti secondari, solo per i pazienti allettati e per gli acuti».

In conclusione l’Assessore Baccega ha detto : «l'Assessorato intende proseguire con tutta la sensibilità e l'impegno richiesti, tant'è che il lavoro che si sta svolgendo per il recepimento del DPCM 12.01.2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502” e l'adeguamento della DGR 1902/2014 che disciplina regionale dei LEA e dei LEA aggiuntivi prevede che i sostegni economici per le spese di viaggio dei malati oncologici, seppure non trovano definizione nel nomenclatore dei LEA ordinari, continuino a essere mantenuti e erogati quali LEA aggiuntivi regionali per i residenti in Valle d'Aosta. Siamo infatti convinti che anche queste azioni - per quanto piccole se confrontate con l'incommensurabile peso della malattia - contribuiscono a qualificare l'offerta socio-sanitaria della nostra Regione».

In replica, la Consigliera Nasso ha chiesto all’Assessore di «avere un riscontro in Commissione perché è un tema trasversale. Sappiamo tutti che gli ospedali piemontesi e altri limitrofi sono rinomati ma io volevo soffermarmi di più sulla questione dei trasporti dalla regione verso altre strutture. Ho appreso che vi è una deliberazione che declina i servizi presi in carico, quali per esempio il trasporto per i cicli di chemioterapia ma altri servizi, sempre di vitale importanza come le visite di controllo non sono invece previsti. Forse sarebbe bene rivederli. Posso confermarle Assessore che noi terremo alta l’attenzione su questo importante questione.»

 

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Comunicato n° 80 del 6 febbraio 2019
Interpellanze sull'avvio delle procedure per lo scioglimento dei Consigli comunali e sui gravi fatti che hanno coinvolto le massime Istituzioni della Regione

Nella seduta consiliare del 6 febbraio 2019, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha interpellato il Presidente della Regione, nella sua qualità di titolare di funzioni prefettizie, sui tempi di avvio per le procedure previste dall'articolo 143 (scioglimento dei Consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso), comma 2, del Testo unico degli enti locali. L’interpellanza presentata dalla Lega Vallée d’Aoste è stata discussa congiuntamente a quella presentata dai Consiglieri Daria Pulz (ADU-VdA) e Roberto Cognetta (Mouv') in merito agli intendimenti del Presidente della Regione relativamente ai gravi fatti che hanno coinvolto le massime istituzioni della Regione.

La Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz nella sua illustrazione ha dichiarato: «Con questa interpellanza riprendiamo questioni già affrontate ieri in Consiglio, che sono un po’ il fil rouge di queste due giornate. Ma torniamo indietro e precisamente al 1945, al Decreto luogotenenziale numero 545 del 7 settembre, da cui ha avuto origine il nostro Statuto speciale. All'articolo 7 esso stabiliva che lo scioglimento delle Amministrazioni comunali per gravi motivi di ordine pubblico o per persistente violazione della legge spettasse al Consiglio della Valle e che al suo Presidente competessero tutte le attribuzioni che le leggi vigenti conferiscono al Prefetto. Il procedimento che oggi disciplina lo scioglimento dei Consigli comunali per infiltrazioni mafiose fa invece riferimento all'articolo 143 del decreto legislativo 267 del 2000, che in merito ai presupposti per l'avvio di tale procedimento è piuttosto chiaro: esso viene avviato con la nomina di una Commissione di inchiesta che il Prefetto è tenuto a nominare quando emergano concreti e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di stampo mafioso da parte degli amministratori ovvero quando sussistano forme di condizionamento degli stessi tali da determinare un'alterazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi tali da compromettere il buon andamento o l'imparzialità delle Amministrazioni comunali e regionali. In linea generale, il Prefetto valuta in modo discrezionale la sussistenza di questi presupposti, discrezionalità che si azzera di fronte a provvedimenti che comportano sospensione o decadenza degli eletti secondo la legge Severino. Nella gran parte dei casi la procedura di verifica sulle infiltrazioni mafiose ha tratto origine da inchieste della magistratura sulle attività illegali dei singoli clan nelle rispettive zone di influenza che hanno determinato, come accaduto per l'operazione Geenna, provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di amministratori. In tutti quei casi il Prefetto non ha esitato, certo dopo aver preso atto dei provvedimenti ufficiali da parte dell'autorità giudiziaria, a nominare la commissione di indagine.»

Il Consigliere della Lega VdA, Paolo Sammaritani, che si è detto non concorde con la collega Pulz sulle esplicitazioni rispetto al doppio ruolo del Presidente/Prefetto, ha aggiunto: «Considerato il quadro univoco emerso dall'ordinanza di custodia cautelare del GIP di Torino in merito all'operazione Geenna che ha, tra l'altro, introdotto il forte sospetto di infiltrazioni di associazioni di stampo mafioso nei Consigli comunali di Aosta e Saint-Pierre, vorremmo capire dal Presidente se sia sua intenzione avviare le procedure previste dal TUEL, con riferimento alla nomina di una commissione d'indagine, al fine di porre in essere i provvedimenti che saranno ritenuti opportuni.»

Il Presidente della Regione Antonio Fosson ha spiegato: «All'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 235 del 2012, si specifica che è a cura della cancelleria del Tribunale o della segreteria del pubblico ministero la trasmissione dei provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione ai sensi del comma 1 al Prefetto del capoluogo della Regione, che ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri. Ribadisco che non appena arriverà l'atto ufficiale, darò corso a quanto previsto dai due testi di legge che disciplinano la questione, in modo letterale, e che prevedono la comunicazione immediata al Presidente del Consiglio per l'eventuale sospensione del Consigliere regionale e tracciano, con dei tempi ben precisi, tutto un percorso per l'eventuale sospensione. In merito all'ordinanza del GIP, molti costituzionalisti mi hanno confermato che finché non c'è un'ordinanza ufficiale non si può procedere. Mi stupisce sentir dire che l'ordinanza c'è già quando questa è in via ufficiosa. Agire senza aspettare l'ordinanza ufficiale è illegale. Questa sarebbe una nuova pagina di diritto, ma non rappresenta la normativa in vigore.»

«Come Prefetto - ha proseguito il Presidente Fosson -, ho già detto ieri di aver richiesto, il 24 gennaio scorso, la trasmissione del provvedimento di addizione di misure coercitive nei confronti dei soggetti indicati per gli adempimenti previsti dagli articoli 8 e 11 della legge Severino. Non solo, ma sempre nelle mie funzioni prefettizie ho aperto un confronto col Ministro degli interni che mi ha confermato che è necessario aspettare l'ordinanza ufficiale per poi attivare l'iter conseguente che, come ho già detto, noi abbiamo tutta l'intenzione di seguire alla lettera.»

«Come Prefetto - ha proseguito il Presidente Fosson -, ho già detto ieri di aver richiesto, il 24 gennaio scorso, la trasmissione del provvedimento di applicazione di misure coercitive nei confronti dei soggetti indicati per gli adempimenti previsti dagli articoli 8 e 11 della legge Severino. Non solo, ma sempre nelle mie funzioni prefettizie ho aperto un confronto col Ministro degli interni che mi ha confermato che è necessario aspettare l'ordinanza ufficiale per poi attivare l'iter conseguente che, come ho già detto, noi abbiamo tutta l'intenzione di seguire alla lettera.»

Nelle repliche la consigliera Pulz ha esplicitato: «La mia domanda era proprio sui suoi intendimenti. Serve a poco, per la tenuta delle nostre istituzioni, che la Regione nomini un avvocato, perché passa il messaggio ambiguo che sia il processo a ledere l’immagine della Regione. Qui serve agire, proattivamente, per capire se le infiltrazioni mafiose abbiano o non abbiano influito sui Comuni.»

Il Consigliere Sammaritani ha dichiarato: «Bisogna invece rivendicare fortemente la funzione di Prefetto, come da articolo 143 del TUEL che dà mandato al Prefetto di predisporre ogni opportuno intendimento. Il Prefetto si deve attivare indipendentemente dall’azione penale. Ecco perché lei deve rivendicare le sue prerogative. Il comma 3 determina inoltre che il Prefetto può chiedere direttamente informazioni sugli atti del procedimento. Così come voglio ricordare che una recente sentenza del Tar di Roma stabilisce la possibilità di scioglimento dei Comuni indipendentemente dall’azione penale in corso, laddove sussistano le condizioni.»

Il Consigliere Roberto Cognetta (Mouv') ha aggiunto: «Lei, Presidente Fosson, a seguito di questa vicenda, ha fatto emergere, dal punto di vista politico, il vero punto debole dell’autonomia, che incarna come Presidente e Prefetto. Lei cosa ha fatto politicamente? Non ha preso nessuna posizione. Lei è anche un politico, non è solo il Prefetto. Invece ci racconta che sta aspettando le carte del Tribunale e non difende l’autonomia. Dimostra che non ci conviene avere un Prefetto interno, ma che forse è meglio avere qualcuno che, in posizione terza, ci sappia difendere. Un Prefetto che viene da Roma perché chi c'è qui non pare capace.»


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Comunicato n° 81 del 6 febbraio 2019
Approvata una mozione sulla riconversione del Collège Saint-Benin

In conclusione dei lavori dell'adunanza del 5 e 6 febbraio 2019, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità una mozione riguardante la riconversione del Collège Saint-Benin in struttura convittuale, presentata dalla Consigliera di ADU-VdA Daria Pulz ed emendata in Aula in condivisione con il Consigliere della Lega VdA Luca Distort e l'Assessore all'istruzione Chantal Certan. Il testo impegna il Governo a dare mandato ai competenti uffici regionali affinché venga studiata e presentata una procedura concorsuale di progettazione che permetta di inserire, nel più breve tempo possibile, la programmazione, fra i vari interventi di edilizia scolastica, della riconversione del prestigioso Collège Saint-Benin in una struttura convittuale anche destinata a sportivi, data la prossimità dello stesso con il convitto "Federico Chabod", al duplice scopo di colmare una grave carenza di servizi correlati all'istruzione e di riqualificare dal punto di vista urbanistico un'area centrale della città di Aosta che merita tutta la sensibilità e l'attenzione del Governo regionale.

Durante la seduta pomeridiana del 6 febbraio, il Consiglio ha anche respinto con 27 voti di astensione e 6 voti a favore (M5S, ADU-VdA e RC-AC) una mozione del M5S, illustrata dalla Consigliera Maria Luisa Russo, riguardante gli interventi per prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti da parte degli enti gestori di mense. L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Mauro Baccega, ne aveva chiesto il ritiro a fronte del percorso intrapreso e realizzato in questo settore e con l'impegno di approfondire ulteriormente il tema in Commissione consiliare.

Il gruppo Lega VdA ha poi ritirato una mozione, presentata in Aula dal Consigliere Stefano Aggravi, riguardante la valorizzazione del sito minerario di Morgex-La Thuile a fronte dell'impegno dell'Assessore all'ambiente, Albert Chatrian, a sollecitare un incontro con i sindaci per proseguire l'iter avviato e portarsi avanti con la sdemanializzazione.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente mercoledì 20 e giovedì 21 febbraio 2019.

SC

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