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Riunione straordinaria del Consiglio regionale del 13 ottobre 2017

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Comunicato n° 530 dell'11 ottobre 2017
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in seduta straordinaria venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 9.00.

All'ordine del giorno figura un unico punto: elezione del Presidente della Regione e degli Assessori regionali ai sensi degli articoli 2 e 4 della legge regionale n. 21/2007.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 


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Comunicato n° 532 del 13 ottobre 2017
Adunanza straordinaria per l'elezione del nuovo Presidente della Regione e degli Assessori

Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha aperto i lavori dell'Assemblea convocata in sessione straordinaria oggi, venerdì 13 ottobre 2017, per procedere all'elezione del nuovo Presidente della Regione e degli Assessori, a seguito della presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) avvenute nell'adunanza di due giorni fa, mercoledì 11 ottobre.

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Ego Perron, ha preso la parola per annunciare la candidatura del Consigliere dell'Union Valdôtaine Progressiste, Laurent Viérin, alla carica di Presidente della Regione. Nell'evidenziare che la proposta «è presentata a nome dei gruppi UV, UVP, PD-SVdA e EPAV», il Consigliere Perron ha ripercorso le tappe degli ultimi eventi: «Il 4 ottobre scorso, avevamo chiesto un gesto di responsabilità e di coscienza da parte del Presidente Marquis. Nous avions pris acte d'une situation de crise caractérisée par un manque de projet politique et de partage des dossiers les plus importants. Nous avions demandé au Président de prendre acte qu'il n'avait plus une majorité et nous avions demandé ses démissions. La maggioranza non disponeva più dei numeri in Aula: non c'erano più le condizioni per quella proposta politica di continuare a governare la Regione. Malgrado la risoluzione fosse stata approvata, l'assunzione di responsabilità non c'è stata: ci è stato chiesto di seguire i percorsi previsti dalla legge e abbiamo quindi depositato la mozione di sfiducia costruttiva. Abbiamo lavorato, alla luce del sole, per dare alla Valle d'Aosta un governo in grado di governare pienamente legittimato, con una nuova proposta politica, frutto di una negoziazione tra forze che hanno lavorato in modo trasparente, cercando di coinvolgere anche altri movimenti che hanno poi seguito altri percorsi. Un progetto che inizia ora e che guarda ai prossimi anni in una prospettiva di salvaguardia dell'autonomia. Oggi assistiamo nuovamente ad un dibattito tra centralismo e regionalismo: per noi, oggi, è necessaria l'unione delle forze unioniste, autonomiste e di centro sinistra per la difesa delle prerogative statutarie della Valle. Saremo fortemente impegnati nelle trattative con lo Stato per stabilire un'equa ripartizione che non penalizzi la Valle d'Aosta, affinché questa possa disporre di risorse da essere utilmente impegnare per favorire la ripresa e il benessere della nostra comunità. Nous sommes convaincus que c'est déjà dans l'immédiat que nous pouvons créer ces conditions: voilà le projet politique que nous présentons aujourd'hui dans cette Salle. Un progetto che prende corpo oggi ma che è a lungo termine: per rinnovare il sistema di gestione della cosa pubblica, agendo con criteri di condivisione e di trasparenza. Ci assumiamo la responsabilità di proporre un governo che in un lasso brevissimo cerchi di dare le risposte ai problemi più urgenti. La Giunta che proponiamo prevede lo stesso numero di componenti di quella dimissionaria, al fine di dare un segnale di razionalizzazione. Siamo soddisfatti di aver lavorato con l'intento di superare la frammentazione politica, che non è sicuramente un valore aggiunto per la politica valdostana

Le Chef de groupe de l'UV a ainsi conclu: «Nous constatons la nécessité d'une prise de conscience forte des difficultés que notre Région traverse: chacun d'entre nous a fait des pas en arrière pour en faire de l'avant, pour unir et pour réunir. L'avenir de la communauté est l'enjeu sur lequel la politique doit miser

Il Consigliere Viérin ha quindi illustrato le nuove linee programmatiche di governo.

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Comunicato n° 533 del 13 ottobre 2017
Elezione Presidente della Regione: illustrazione delle linee programmatiche

Nella seduta consiliare straordinaria del 13 ottobre 2017, il Consigliere Laurent Viérin (UVP), candidato alla carica di Presidente della Regione, ha illustrato le nuove linee programmatiche di governo.

«Avant l'été, nous avons lancé un projet ambitieux afin de donner des certitudes à la communauté valdôtaine. Nous avons regardé à l'avenir pour essayer d'affronter la crise non seulement économique mais aussi des valeurs, vis-à-vis du thème de l'autonomie. En effet, on avait l'exigence de rassembler les sensibilités qui ont en commun la défense de l'autonomie, ainsi que de réunir la diaspora unioniste. On a alors revu les alliances pour créer la 'Maison des autonomistes'. Nous avons cru en ce projet, nous y avons assidument travaillé pendant trois mois. Avant de parler des personnes, des responsabilités, des changements, nous avons travaillé sur des contenus; un programme a vu la naissance. Je tiens à remercier tous ceux qui ont cru à ce projet et qui ont travaillé sérieusement. Nous avons uni - et non pas divisé - pour changer un climat qui n'est pas bon, pour bâtir un avenir.»

«Questo progetto - ha proseguito il Consigliere Laurent Viérin - vede oggi quattro forze politiche unite da idee e condivisioni d'intenti e di impegni. Siamo pronti ad affrontare le sfide del futuro, partendo dai rapporti con lo Stato e l'Europa, le questioni finanziarie urgenti, che si tradurranno nel DEFR e nel bilancio, nell'ottica di dare risposta a quesiti ad oggi insoluti. Le energie che abbiamo messo in campo hanno cercato di modellare obiettivi urgenti ma anche prospettive per l'avvenire. Ribadisco il ringraziamento a chi ha lavorato lasciando da parte le divisioni, i personalismi; ringrazio per i passi avanti e per quelli indietro. È giunto il momento di fare fronte comune, di ritrovarci sugli ideali in cui crediamo.»

Ha quindi illustrato le linee programmatiche d'urgenza: rapporti con lo Stato e l'Europa (rafforzamento di tali rapporti anche attraverso l'individuazione e l'implementazione di idonee strutture tecniche e politiche in seno all'Amministrazione regionale); accessibilità (definizione degli accordi con RFI; sviluppo e incentivazione della mobilità elettrica in ottemperanza alla legge regionale 22/2016; Piano strategico dei trasporti; valutazione in ordine ai collegamenti intervallivi; interventi a sostegno e completamento dei domaines skiables; sviluppo economico e del lavoro, politiche giovanili per l'impiego, Piano cantieri forestali (ampliamento e rilancio dei cantieri forestali con riapertura della graduatoria finalizzata a nuove assunzioni, con almeno 120 giornate lavorative, togliendo i limiti di età e la clausola sociale; valorizzazione dei terreni agricoli e forestali abbandonati e sotto utilizzati - studio di modelli e misure finalizzate all'affermazione di un'attività agricola e forestale che sappia valorizzare l'ambiente, il paesaggio e il territorio quale elemento essenziale del modello di sviluppo, nell'ottica del rilancio di una green economy virtuosa che sappia coniugare l'agricoltura, il turismo ed altre attività economiche -; rafforzamento dei principi e delle azioni contenute nella legge regionale n. 8 del 2016 in materia di promozione degli investimenti, al fine di accrescere in modo concreto e sussidiario l'attrattività e la competitività del sistema economico della Valle d'Aosta, concorrendo alla realizzazione della strategia europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva); misure di sostegno alla natalità, alla famiglia e alle persone con disabilità e migliore accesso alle cure per tempi -.riduzione delle liste di attesa - e logistica - potenziamento dei servizi sanitari sul territorio (interventi per: ridurre gli oneri a carico delle famiglie per la frequenza dei servizi per la prima infanzia; garantire un progetto di vita personalizzato alle persone con disabilità, anche nella fase del "dopo di noi"; efficientare l'organizzazione dei servizi per gli anziani attraverso la razionalizzazione e l'unificazione della gestione; valorizzare le competenze in possesso dei giovani laureati e laureandi in discipline sanitarie e sociali; migliorare l'accesso dei cittadini alle cure attraverso il potenziamento dei servizi sanitari sul territorio - poliambulatori e medicina di gruppo - e la riduzione dei tempi di attesa; sbloccare l'assunzione della scelta definitiva sul futuro presidio ospedaliero e sviluppare reti cliniche interregionali nell'ambito del neo-approvato Accordo di confine con la Regione Piemonte, in particolare per le patologie tempo-dipendenti e l'alta specializzazione chirurgica); prosecuzione del rilancio del settore agricolo e piano straordinario dell'uso razionale delle acque; rilancio del settore edilizio e tutela del territorio (sostenere e rafforzare il settore edilizio favorendo l'accesso al credito e valorizzando l'imprenditoria locale; interventi sul patrimonio edilizio scolastico in termini di sicurezza e adeguamento normativo; prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico; difesa del territorio: revisione e attualizzazione dei piani comunali e territoriali di protezione civile); Compagnia Valdostana delle Acque (prosieguo dell'iter di valutazione della quotazione in borsa e sviluppo delle politiche energetiche); Università (adeguati finanziamenti per la realizzazione del piano triennale di sviluppo); completamento della fase di valutazione per la realizzazione della nuova sede ospedaliera con interventi di valorizzazione del sito archeologico.

Enfin, le candidat à la Présidence de la Région a conclu: «Je vous assure que nous déploierons toutes nos forces pour développer les thèmes que nous vous avons soumis et œuvrer en faveur de la communauté valdôtaine que nous aimons avec toutes nos énergies.»

SC-MM

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Comunicato n° 534 del 13 ottobre 2017
Dibattito sull'elezione del nuovo Presidente della Regione

Dopo l'illustrazione delle nuove linee programmatiche di governo da parte del candidato alla carica di Presidente della Regione, Laurent Viérin, si è aperto il dibattito, che ha occupato l'intera seduta consiliare mattutina del 13 ottobre 2017.

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha parlato di situazione surreale: «Il candidato Presidente che illustra il nuovo programma di governo circondato dai vecchi Assessori appare alquanto singolare.» Ha quindi ripercorso le tappe della Legislatura: «Una Legislatura cominciata con un risultato inedito e pericoloso, che aveva consegnato una maggioranza di 18 Consiglieri a fronte di una minoranza di 17. Le sue difficoltà sono emerse sin da subito, anche perché quella opposizione di 17 Consiglieri era unita, motivata e aveva cercato di essere propositiva e non soltanto oppositiva. Non posso, infatti, dimenticare il progetto della Renaissance: per me quello è stato un alto momento di politica, che voleva mettere fine ad un sistema che si reggeva più sulle posizioni personali che sullo spirito di servizio per la comunità. Dopo quattro governi Rollandin, il 10 marzo abbiamo presentato la nostra proposta con la mozione di sfiducia costruttiva che ha dato avvio al Governo Marquis sostenuto da ALPE e dall'UVP. Io credo che questo governo, in questi mesi, abbia ridato speranza ai cittadini, nonostante il disfattismo di una minoranza rancorosa. Oggi, possiamo rivendicare dei risultati: la modifica della legge elettorale che garantirà la segretezza del voto, la messa in sicurezza del Casinò dove nessun dipendente ha perso il lavoro attraverso un Piano che ha previsto la riduzione dei costi e la razionalizzazione del personale, la predisposizione di misure per il recupero del settore edilizio privato, gli interventi in agricoltura. Se il governo del 10 marzo nasceva debole, questo è ancora più debole, totalmente incompreso dai cittadini, i quali vi leggono un ritorno ad un passato fatto di giochi di potere e di faide tribali. Un governo che riporta in sella persone, metodi, logiche che hanno contribuito alla crisi politica di questa Regione. Come potete pensare che possa funzionare? Non è sulla base di una semplice spartizione di potere che si possono gettare le fondamenta di una prospettiva futura per la nostra Valle. A queste condizioni è evidente che ALPE non ci possa essere. Noi pensiamo tuttavia che non tutto sia perduto: se c'è la volontà di un confronto serio, di sviscerare le questioni nel merito, ALPE non si sottrarrà, come ha sempre fatto in questa Legislatura.»

Il Consigliere dell'UV Paolo Contoz ha evidenziato: «Dopo sei mesi di governo Marquis, non votato ma voluto solo per far cadere il precedente Presidente Rollandin, si è avverato quanto avevo ipotizzato: questa Giunta ha fatto la fine che inevitabilmente doveva fare. D'altronde, era una maggioranza Arlecchino, amalgama di ideologie troppo diverse. Così, si sono fatti perdere sei mesi di lavoro alla Valle d'Aosta in un grave momento di difficoltà. È una situazione scandalosa, tutti i valdostani sono arrabbiati. Personalmente, a marzo avevo votato contro il cambio di governo, perché ritenevo doveroso rispettare la decisione degli elettori. Questo di oggi non è un ribaltone bis, ma il ripristino del giusto status quo. La legge elettorale consentirà di governare in futuro di nuovo tranquillamente. Avevo auspicato una maggioranza di sole forze autonomiste, ora si sta verificando, anche se avevo sperato l'adesione di ulteriori forze. Per il futuro la porta resta però aperta. A chi ha chiesto elezioni anticipate voglio dire che non è stato possibile perché non era in vigore la nuova legge e perché non era stato ancora votato bilancio. Un piccolo merito va dato alla Giunta Marquis: essere riusciti ad approvare la legge elettorale.» Il Consigliere Contoz ha anche fatto cenno alla vicenda giudiziaria legata al ritrovamento dei 25 mila euro: «È una delle pagine più brutte della storia politica; aspettiamo la fine dell'indagine, ma c'è un fatto evidente a tutti: Rollandin non è parte in causa.» Ha quindi concluso: «Penso che questa prima mia esperienza politica in Consiglio sarà più unica che rara per i record di cambio di governo in meno di un anno. È di moda il termine 'responsabilità', spero che non sia solo parola ma venga concretizzata da tutti i trentacinque Consiglieri perché la gente è stanca di slogan, vuole fatti concreti. Possiamo recuperare la fiducia degli elettori solo con provvedimenti rivolti alla comunità, altrimenti il rischio sarà quello dell'astensionismo e del voto di protesta.»

Per il Consigliere di ALPE, Fabrizio Roscio, «considerare questa proposta come nuova stride con la storia e offende l'intelligenza dei cittadini. Come si può pensare che le stesse persone che erano state tacciate di cattiva gestione possano essere oggi considerate come nuove: penso al collega Marguerettaz, che sui trasporti ha creato non pochi problemi, al collega Perron, che ha creato il dissesto nel Casinò di Saint-Vincent. Questa nuova Giunta non ha né le caratteristiche né la credibilità per essere considerata nuova. Fra pochi mesi sapremo che cosa ne pensano i valdostani. Oggi ci chiediamo quale sia il legante tra chi fino a pochi mesi fa litigava furiosamente e oggi si presenta qui come portatore di rinnovamento: per noi il legante risiede nella smania di avere in mano il potere, anche a costo di interrompere dei processi in corso, e il tutto mascherato nel bene dei valdostani. Come si può ritenere credibile questa nuova maggioranza dove primeggia una forza che cambia idea ogni sei mesi? Il progetto nato il 10 marzo 2017 era sicuramente imperfetto e a termine, però aveva una carica innovativa inedita, con una profonda volontà di perseguire un cambiamento reale. Noi ci abbiamo creduto e ci siamo impegnati, direi ingaggiati, ma una sola forza politica, l'UVP, ha deciso di farlo fallire. È stato detto che c'era un problema di condivisione di temi: oggi, vorrei sapere quale sia la posizione della nuova maggioranza, a titolo di esempio in merito ai collegamenti intervallivi. Nel nuovo programma non compare nulla sull'ambiente: come si può pensare ad uno sviluppo durevole se non si cita questo tema? Oggi sono a confronto due visioni del mondo antitetiche e incompatibili. Qui c'è solo la smania di potere, nessun elemento indica qualche novità. L'unico scopo è quello di prendere quel famoso 42 per cento alle prossime elezioni. Noi continuiamo a lavorare: a noi interessa proporre un'alternativa credibile per traghettare la Valle d'Aosta fuori dalla spirale tossica nella quale è caduta.»

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega ha osservato: «L'insuccesso di questo Governo di sette mesi era evidente fin da fine luglio. È stata una Giunta balneare, senza presupposti per governare, incapace di mantenere le promesse di condivisione. Il minimo comune denominatore è stato unicamente distruggere, la voglia di conquistare il potere ha annebbiato la Giunta Marquis. L'unico vero obiettivo politico era far cadere il Presidente Rollandin. Troppo spesso avete confuso l'avversario politico con un nemico da abbattere. Questo non è il nostro modo di far politica: le nostre sfide sono sulle idee, sui programmi, sul confronto rispettoso con gli avversari. Il nostro motto è fare, agire, dare risposte; non parlare con spot e annunci. Vogliamo cambiare la situazione, andando nella direzione di un progetto politico serio, ricco di contenuti, volto alle condizioni di sviluppo, all'occupazione, al rilancio dell'agricoltura, dell'edilizia, della tutela del territorio e della famiglia. Un progetto forte, che ha dignità politica per contrastare i populismi. Daremo risposte rapide, per il tempo che ci rimane in questa Legislatura, mentre per il futuro daremo stabilità alla nostra regione. La nostra coalizione vuole tornare e migliorare ulteriormente i risultati positivi già acquisiti. Siamo pronti anche alle prossime sfide elettorali, sempre decisi a difendere le prerogative del nostro Statuto speciale.»

Il Consigliere di AC-SA-PNV Stefano Borrello ha parlato di «debolezza politica all'interno del sistema Valle d'Aosta. Il 10 marzo, quando si è insediato il Governo Marquis, l'Union Valdôtaine, il PD-SVdA e l'EPAV hanno disertato l'Aula e non c'è stato un dibattito politico. Oggi, invece, noi siamo qui, perché non ci sottraiamo al confronto e perché abbiamo rispetto di questo Consiglio, del Presidente della Regione e delle forze politiche che lo compongono. Quando ci siamo insediati a marzo, abbiamo posto il problema del Casinò tra le nostre priorità: in questi mesi di governo, abbiamo scoperto che non avevamo tutti i torti. Per senso di responsabilità, abbiamo votato tutti gli atti proposti dagli Assessori. Oggi, avete fatto un'operazione di potere: questo è il classico patto per le elezioni. Siamo consapevoli che si tratti di un programma di fine Legislatura, ma ci chiediamo le intenzioni sul finanziamento al Casinò, sul trail 4K, sui treni bimodali. Sono sicuro che alcuni temi rilevanti (rapporti con lo Stato, definizione della partecipazione regionale al risanamento del debito pubblico), ci sarà continuità del lavoro che abbiamo svolto. Vi adopererete per ottenere risultati per il bene della Valle d'Aosta. Voglio comunque sottolineare la rilevanza della concretizzazione della norma di attuazione per la fiscalità ottenuta dalla nostra maggioranza. Leggendo le linee programmatiche, sono contento di trovare iniziative per risolvere il problema degli operai forestali, così come le azioni per l'agricoltura, un settore cui la maggioranza uscente ha saputo dare risposte grazie ad un percorso coordinato e condiviso. In merito all'accesso al credito edilizio e al rilancio dell'imprenditoria locale, ricordo la riforma normativa che abbiamo sottoposto alla Commissione consiliare. A questo proposito, continuerò a rappresentare le nostre istanze, la nostra visione di sviluppo economico, ma sono soddisfatto che sia stata colta la valenza della nostra proposta. Al Presidente del Consiglio rinnovo la stessa stima e la stessa fiducia del 10 marzo.»

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha dichiarato: «Oggi l'UVP ha raggiunto un risultato fondamentale per la prossima campagna elettorale portando il suo uomo di punta Laurent Viérin alla Presidenza della Regione. Siete stati fenomenali. È ovvio che non potrete fare granché, anche perché mancano una decina di Consigli prima delle elezioni.» In tono ironico ha commentato: «Rispetto al Consiglio di mercoledì 11 ottobre, vedo un miglioramento dei contenuti: almeno oggi ci è stato consegnato un foglio, scritto peraltro a caratteri grandi, così tutti possiamo leggere. E questo è un fatto positivo. Ma ora mi faccio serio: in questo programma non si parla di lavoro, non si parla di sviluppo. La continua guerra fondata su invidie personali continua. Perché qui non si guarda ai contenuti, ma sempre e solo alle persone. È un limite umano, amplificato ai valdostani: questo è un peccato, perché quando c'erano i soldi, tutto andava bene lo stesso, oggi questo limite dovrebbe essere superato. In molti qui vogliono sedere sulle poltrone assessorili perché pensano di essere i migliori, per poi accorgersi che non lo sono. Riguardo poi ai tre che oggi ritornano su quelle sedie, non hanno nemmeno il beneficio della novità: sono coraggiosi perché saranno giudicati due volte. Oggi, l'UVP nella nuova Giunta avrà un peso inferiore: perché se UV, PD-SVdA e EPAV, vorranno mettere in difficoltà il Presidente, lo faranno senza problemi, visto che si tratta di una continua lotta di potere tra persone. Non credo che le cose miglioreranno. Noi auspichiamo che l'ipocrisia di questa discussione, si trasformi in qualcosa di reale: ho i miei dubbi e non voterò questo nuovo Governo. Anche se spero che finalmente dopo 4 anni si cominci a fare qualcosa per i valdostani, perché la Valle d'Aosta ha bisogno più che mai di politiche di sviluppo.»

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) ha rilevato: «Si parla di autonomia, ma mi chiedo se si tratti dell'autonomia vera, concreta, non fatta di parole vuote, retoriche. L'autonomia è servita e deve servire per i valdostani, non deve essere utile solo ai politici nei momenti di competizione elettorale o di crisi; deve essere un baluardo per la nostra economia. Ai valdostani è questa autonomia che interessa. Allora sì, che questo tema unisce la politica alla popolazione. Un'autonomia che si estrinseca nel saper creare, costruire, governare nella buona maniera per uscire dalla crisi politica. Si parla di accordo paritario con il governo nazionale o di impegno a ristabilire un'equa ripartizione che non ci penalizzi: ma non è già da anni che si devono rimodulare i rapporti con lo Stato? Del centralismo si discute dagli anni Duemila, nel tempo abbiamo visto frantumarsi l'Union Valdôtaine. Ma noi la stiamo difendendo, la nostra Autonomia? Ci siamo chiusi nelle sedi del partito abbandonando i cittadini. Stiamo facendo prevalere l'inglese al francese, di cui non scriviamo più gli accenti. L'ottava meraviglia del mondo si chiama SkyWay. La politica ha abbandonato il particolarismo valdostano! Il faut faire un effort pour employer notre langue maternelle. Questi sono discorsi che hanno diviso i movimenti, hanno fatto crescere il populismo. In questi mesi abbiamo lavorato alacremente e diversi argomenti sono ripresi nel nuovo programma di governo, seppur sommariamente. Vi chiedo di non sottovalutarli, di svilupparli, in particolare il contratto ponte con Trenitalia, lo sport, che manca del tutto, il marchio ombrello. Il mio successore raccoglierà il lavoro sinora fatto e lo valuterà. L'importante è impegnarsi sinceramente per i valdostani. L'autonomia non sta solo da una parte, ma è intrinseca in tutti i valdostani. Auguro un buon lavoro alla nuova maggioranza, che non sosterrò ma cui non farò mancare la mia visione, in un'ottica propositiva e costruttiva.»

Il Consigliere di AC-SA-PNV Carlo Norbiato si è detto deluso «per l'ennesimo parto di una maggioranza. Le decisioni, peraltro sofferte, del 10 marzo erano frutto di una consapevole convinzione: la nuova maggioranza avrebbe potuto essere foriera di un effettivo cambiamento nel fare politica. Purtroppo, il giocattolino si è rotto e, a seguito della fuoriuscita dell'UVP, il progetto si è arenato. Sono deluso dall'incomprensione di fondo, dall'interpretazione errata da parte dell'UVP nei confronti del gruppo di cui mi onoro far parte. Ricordo che, in occasione della nascita di AC-SA-PNV, avevamo definito il nostro gruppo un laboratorio, un contenitore di idee che guardava sì alle elezioni - e dunque agli elettori -, ma ponendosi in dialogo, con un confronto costruttivo, con la minoranza e con altri laboratori politici similari, quali il Rassemblement. Un tavolo, quello del Rassemblement, da cui siamo stati unilateralmente esclusi. Non ritengo che la patente di autonomista, federalista, regionalista, sia prerogativa degli Unionisti o degli ex Unionisti. È di grande attualità la necessità che le forze autonomiste, nel senso più nobile e disinteressato del termine, si riuniscano per risolvere i problemi della collettività. Questo momento, però, pare non essere maturo, ma il popolo sovrano, fra pochi mesi, saprà mettere ordine a questi interrogativi. La tanto decantata impalcatura del 10 marzo e il suo elemento di novità e cambiamento metodologico sono scomparsi nel programma di governo, facendo registrare l'entrata di consumati professionisti della politica nella nuova Giunta.»

Il Consigliere del GM Andrea Padovani, nell'annunciare che «non darò nessuna fiducia a questo governo e farò un'opposizione molto dura», ha specificato: «Non so a che gioco si stia giocando, ma la linea è ben chiara: alle elezioni bisogna andarci governando avendo la Presidenza. Diamo atto all'UVP di esserci riuscita. Si parla di ristabilimento di una situazione ex ante Marquis, e a leggere i nomi della nuova Giunta direi che è cosa fatta. Questo nuovo governo ha un obiettivo dichiarato: arrivare al 42 per cento al fine di permettere governabilità.  Ma è una governabilità artificiosa, perché la politica valdostana ha perso di credibilità e non riesce più a rappresentare le necessità della maggioranza della popolazione. Il progetto è chiaro: volete gestire i cordoni della borsa per arrivare alle elezioni, accelerando peraltro la quotazione in borsa della Compagnia Valdostana delle Acque. Io spero che non gestiate le risorse come avete fatto prima del 10 marzo: non è un modo per dare risposte ai bisogni dei valdostani, ma per dare risposte agli amici degli amici. Sono convinto che questo non sia un governo di cambiamento, ma semplicemente la restaurazione dell'ancien régime e di quella situazione che ha portato la Valle d'Aosta sull'orlo del baratro, in una situazione di crisi economica gravissima.»

Il Consigliere di ALPE Albert Chatrian ha affermato: «I valdostani lo sanno: non abbiamo voluto aderire a questo progetto molto debole, nonostante i corteggiamenti ricevuti. Il nostro gruppo porterà le sue idee per l'elaborazione del bilancio e, una volta approvato, bisognerà davvero andare ad elezioni. Ecco perché definisco questo il governo del bilancio. Sembra passato un secolo dalle Regionali del 2013, quando la nostra coalizione perse, per quanto con onore. Avevamo e abbiamo ancora le idee chiare per cambiare un sistema Valle d'Aosta malato. Noi siamo rimasti fedeli al mandato che ci è stato attribuito e non condividiamo l'attuale progetto. In questi mesi, non abbiamo voluto fare favori o promesse, non abbiamo scalpitato per mettere sulle poltrone nostri amici. Abbiamo dimostrato, in questi sette mesi, che si può amministrare e fare politica in modo diverso. Eppure tanti colleghi vogliono cancellare completamente questo periodo, in cui sono stati conseguiti risultati importanti, in cui sono state messe in moto novità, in cui dossier difficili sono stati affrontati con serietà. Non abbiamo licenziato nessuno al Casinò, abbiamo invertito la rotta e ora siamo sulla strada giusta, passando dalle parole ai fatti, come è successo anche per l'agricoltura e l'edilizia. Abbiamo anche instaurato un buon modo di lavorare in Giunta, perché non è vero che non abbiamo discusso, non abbiamo avuto progettualità e condivisione. Improvvisamente la Valle d'Aosta necessita di autonomia finanziaria: mi fa male sentir dire che la colpa ricade sulla Giunta Marquis. Forse siamo ingenui per riuscire a capire i pretesti per questo cambio di Governo, come nel caso dei collegamenti intervallivi e della CVA. Per il bilancio, preciso che a tutte le 120 strutture regionali è stato scritto che la disponibilità per il 2018 è la stessa del 2017, ovvero 1079 milioni. Questa crisi di governo ci ha impedito di concludere il percorso della finanziaria. Ora andiamo all'opposizione a testa alta, siamo fieri di noi stessi e della nostra coerenza. Per il bene della Valle d'Aosta, auguro al nuovo Presidente, alla nuova Giunta e a tutta la maggioranza un buon lavoro

Per il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, «siamo ai titoli di coda di un film che non avremmo mai voluto vedere. Qui si stanno mortificando la Valle d'Aosta e i valdostani, con la presunzione di farli assistere ad una prima visione. Quello che leggiamo di brutto sui giornali nazionali, non sono i valdostani, è la politica valdostana, che essendo stato poco incisiva, poco trasparente e poco coerente sta pregiudicando il futuro della nostra autonomia. Il nuovo progetto politico è un'offesa all'intelligenza dei valdostani, io lo chiamo piuttosto "obiettivo 42". In questo momento di difficoltà, bisognava proporre qualcosa di diverso. Invece, tra gli Assessori rispuntano il nome di Perron, che per il Casinò proponeva dei "ristori" dovuti e che ha portato la Valle ad una situazione economica disastrosa a causa dei patti siglati con lo Stato, il nome di Marguerettaz, ossia l'Assessore ai contenziosi e che ha ridicolizzato la Valle nel duello con il Tor des Géants, il nome della Rini, che da Assessore è stata baciata dalla fortuna perché le hanno regalato 50 milioni di euro che non ha speso, il nome di Baccega, che non voleva modificare i mutui per la regione. Il Presidente Viérin avrà il suo bel da fare nel gestire una squadra di questo genere. Oggi, per la Valle d'Aosta, non è il momento di illudere, è il momento di essere realisti. Ma io credo che questa maggioranza abbia tre obiettivi: far dimenticare quello che è successo in questi ultimi mesi, far crescere la disaffezione alla politica e al voto, mettere mano sul tesoretto della CVA. Lancio un messaggio ai miei ex colleghi dell'UVP: avevamo avuto il coraggio di contrastare una contraerea con un canotto, perché abbiamo dimenticato questo progetto? L'unionismo non è un pericolo, è un valore di appartenenza, ma l'unionismo è anche autocritica, è ribadire i valori della nostra autonomia, è lavorare nell'interesse dei valdostani. Mi auguro che il Presidente Viérin, da Roma porti a casa risultati concreti e non solo foto con Ministri. Me lo auguro per i valdostani

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz: «Non è agevole parlare di politica in queste condizioni; oggi il concetto di buon governo del popolo in quest'Aula lascia spazio alle schermaglie politiche. Questa fase per noi è il ripristino della situazione ex ante, con gli opportuni accorgimenti, frutto degli accordi politici del 2015 e del 2016. Oggi l'alleanza autonomista e di centro-sinistra punta al rilancio della nostra economia, il programma d'urgenza riprende in parte i programmi precedenti per convinzione e per ribadire gli intenti e le idee che li animavano. Il nostro progetto, pur nell'emergenzialità e coi piedi per terra, vede oltre la Legislatura, trattando temi che apriranno il dibattito politico e che per la loro trasversalità non sono patrimonio delle varie maggioranze, ma patrimonio comune di chi sarà chiamato a dare il proprio contributo, indipendentemente dalla collocazione politica. Il nostro gruppo non ha mai avuto paura di affrontare l'attività ispettiva o le varie proposte, anche quando era all'opposizione. E l'opposizione è l'anima della democrazia, è velleitario pensare che la politica possa operare senza il suo contributo. Noi siamo qui per lavorare, senza porre pregiudiziali al coinvolgimento di chi voglia proporre idee e dibattiti. Non vogliamo distruggere né abbiamo la frenesia di attribuirci meriti non nostri. Ce la vogliamo mettere tutta, siamo qui per lavorare con impegno, poi saranno gli elettori a decidere chi ha ben governato, chi ha fatto una buona opposizione, chi ha fatto e chi ha disfatto. Sul Rassemblement in quanto operazione fragile non ho mai cambiato idea. Oggi torniamo a quel 10 marzo con un programma aggiornato, senza la frenesia di occupare le poltrone, al contrario di chi ci ha preceduto; frenesia che alcuni componenti della stessa ex maggioranza hanno più volte criticato e stigmatizzato

La seduta è sospesa. I lavori riprendono alle ore 15.30.

SC-MM

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Comunicato n° 535 del 13 ottobre 2017
Concluso il dibattito sull'elezione del nuovo Presidente della Regione

Nella seduta pomeridiana del Consiglio straordinario del 13 ottobre 2017, convocato in via straordinaria per l'elezione del nuovo Presidente della Regione e degli Assessori, si è concluso il dibattito politico.

Per il Vicecapogruppo di UVP Nello Fabbri, «oggi ci auguriamo di dare un progetto di governo e di stabilità politica che si possa sviluppare nei prossimi anni. La Presidenza della Regione e due Assessorati particolarmente impegnativi affidati a uomini dell'UVP sono per noi motivo di soddisfazione e rappresentano lo sviluppo di un nostro lavoro di impegno, frutto di una logica politica e non di una spartizione di potere. Logica che è alla base della fondazione dell'UVP con il fine di promuovere un processo di cambiamento e che oggi vede un'ulteriore tappa nella sua evoluzione. La maggioranza nata dal 10 marzo ha lavorato bene, in particolare su alcuni dossier, ma non aveva la forza per affrontare l'approvazione del bilancio regionale che si preannunciava, per le note vicende dei rapporti con lo Stato, di difficile condivisione. Questa incertezza, insieme ad altri punti di attrito, si rifletteva negativamente sull'operatività del governo, una su tutte il Documento di economia e finanza regionale. L'UVP ha quindi cercato di stabilizzare la situazione dando vita ad un nuovo progetto che, oltre ad offrire una nuova prospettiva politica futura, potesse consolidare l'azione governativa attuale. Oltre a riunire la diaspora unionista, l'UVP voleva poi parlare a tutte le forze autonomiste valdostane per ricompattarle sotto l'unica bandiera della difesa dell'autonomia. Così non è stato: alcuni gruppi si sono allontanati, altri hanno proseguito il cammino con noi, avviando un progetto amministrativo, che oggi si concretizza e che traghetterà la Valle vero il prossimo futuro politico. Il progetto del Rassemblement non si ferma qui: è un progetto aperto a tutti coloro che credono nell'autonomia e che ritengono sia giunta l'ora di difenderla soprassedendo al passato, non per scordarlo ma per correggere ciò che ha diviso. Un progetto che deve risvegliare nei valdostani l'attualità e l'importanza dell'autonomia e che renda coscienti che dobbiamo conquistarla e difenderla quotidianamente. Un projet donc pour réunir et non pas pour diviser; un projet pour offrir un futur à notre Vallée.»

Per il Consigliere di AC-SA-PNV, Pierlugi Marquis, «questa è una Legislatura atipica che si può dividere in due fasi: la prima, caratterizzata da 4 governi alla ricerca di stabilità e continuità progettuale; la seconda ha avuto inizio il 10 marzo, quando abbiamo presentato un progetto di cambiamento. È stato un percorso difficile per il quale abbiamo speso molte energie. Abbiamo lavorato su varie tematiche: l'accessibilità, attraverso la predisposizione dell'accordo-quadro per la ferrovia e il contratto-ponte con Trenitalia, la possibilità di acquisire le quote della RAV al fine di ridurre i costi autostradali per turisti e valdostani; il Casinò, al quale abbiamo dato un'impronta di responsabilità e di razionalizzazione e ci auguriamo che si continui su questa strada per non riportare le lancette all'autunno scorso; lo sconto sulle bollette dell'energia grazie alla disponibilità di CVA e delle quali hanno beneficiato il 50 per cento dei  valdostani; l'edilizia, stravolgendo in questi sei mesi l'approccio dell'Assessorato e aprendo ad una visione non solo sociale ma volta alla crescita economica attraverso i mutui per la casa; la manovrabilità fiscale, portando a casa la norma di attuazione che consentirà di sviluppare una nuova economia, riducendo le tasse alle imprese valdostane. Auspichiamo che i messaggi lanciati siano recepiti dal nuovo governo perché vanno a favore di tutta la comunità.» Il Consigliere è poi entrato nel merito del nuovo progetto politico: «L'autonomia è patrimonio di tutti i valdostani; autonomia significa responsabilità, capacità e coraggio di decidere. Questo progetto è verticistico, guarda al 42 per cento per avere il premio di maggioranza, non per dare un futuro alla Valle d'Aosta. Noi, non siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo, ma abbiamo fatto un tratto di strada. Mi auguro che siano portate avanti le iniziative avviate nell'interesse dei valdostani. Oggi, mi aspettavo un po' di autocritica: invece, neanche una parola sui trasformismi. Il cambiamento lo si può contrastare, ma non fermare. La Valle d'Aosta ha bisogno di guardare al futuro, non di tornare al passato.»

Il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha rappresentato «la volontà di impegnarsi e agire. Il mondo non è iniziato il 10 marzo e sicuramente non finirà il 13 ottobre. In questo lasso di tempo non sono state fatte solo cose negative, proprio come prima del 10 marzo e dopo il 13 ottobre. Nei discorsi di oggi ho sentito il giacobinismo peggiore, in cui si è integralisti, in cui da una parte c'è il bene e dall'altra il male. Chiedo all'ex maggioranza di guardare a ciò che si è fatto in questi mesi: avete compiuto delle azioni basandovi su quanto già imbastito. È insopportabile sentirvi disconoscere il bene fatto in Valle d'Aosta grazie all'Union Valdôtaine e all'autonomia, così come sentirvi dire che siete stati voi a dare la svolta, mentre invece avete solo cambiato il vestito. Andateci piano con le promesse elettorali. Il nostro è un progetto credibile, nobile, che vuole unire tutti i valdostani, stanchi di questa politica, ma anche delle lotte tra di noi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra: oggi dobbiamo essere tutti più prudenti. In questi mesi ci avete insegnato che le leggi possono essere approvate in due o tre giorni, che le audizioni possono essere ritenute non necessarie, Consigli in cui non ci sono urgenze. Noi vogliamo occuparci dei problemi dei valdostani; uno su tutti, avere da ANAS la garanzia per cui il Colle del Gran San Bernardo resti aperto finché non c'è la neve, in modo da evitare disastri per i lavoratori, per il turismo e l'economia locale. Cerchiamo, tutti insieme, maggioranza e opposizione, di pensare alla nostra comunità.»

Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «non ci sono più parole per descrivere questa Legislatura: è già stato detto tutto e abbiamo visto di tutto. Questa Legislatura è nata male e finisce peggio, producendo solo caos. Oggi, a pochi mesi dalla sua fine, la situazione si aggrava ulteriormente. Situazione che fa male alla politica, che la allontana dai cittadini. Tutto legittimo dal punto di vista formale, ma censurabile sotto il profilo politico. Non credo che il raggiungimento del 42 per cento si possa considerare un programma politico: governare non è solo un problema di numeri, ci vogliono una visione, un'efficacia amministrativa e degli obiettivi chiari. Oggi, nascono una maggioranza debole e un governo altrettanto debole, grazie anche alla presenza dell'UVP, che è notoriamente molto volubile. È una minestra riscaldata, senza nessuna novità, con le stesse facce, addirittura negli stessi posti. Debole è anche il Presidente incaricato Laurent Viérin, che non ha una legittimazione popolare: faceva, infatti, parte dell'alleanza che aveva perso le elezioni del 2013. Il neo Presidente non è legittimato da un voto popolare, ma dal passo indietro di Rollandin, cosa ben diversa. Questo nuovo Governo è un'altra brutta pagina di questa Legislatura.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson, ha espresso «dispiacere per questa conclusione di un progetto iniziato insieme per cambiare un metodo, per risolvere almeno alcune urgenze e poi andare ad elezioni anticipate. Ma l'entrata in vigore della nuova legge elettorale ha posto dei problemi. È giusto parlare di autonomia, ma non so quanto sia proficuo stringere un patto a fine Legislatura, anche perché non basta parlare di difesa dell'autonomia, bisogna agire, in primis modificando lo Statuto o pensando a norme di salvaguardia. Non è un percorso semplice, per cui forse era meglio sottoporlo prima agli elettori. I numeri hanno condizionato il funzionamento di questo Consiglio, è utile pensare ad una stabilità, ma non sono le cifre a dare sicurezza e questo susseguirsi di maggioranze lo dimostra: nel giugno 2016 la maggioranza contava su 26 voti, ma è durata poco. La squadra presentata oggi non ha discontinuità, se non nel Presidente. Confuso anche il ruolo del Presidente del Consiglio, che non sappiamo se lascerà il posto a qualcun altro. Forse chi ha compiuto il passo indietro non lo ha fatto di sua sponte e comunque ha aspettato troppo. I giovani devono ancora aspettare. Noi ci saremo, soprattutto nelle sedi in cui potremo confrontarci e dialogare. La nostra sarà un'opposizione serena, costruttiva, auspicando di trattare i problemi dei valdostani, portando la nostra esperienza, entrando nei meriti delle questioni e non restando sul piano ideologico.»

La Conseillère de ALPE Chantal Certan a souligné que «le renouveau valdôtain ne s'interrompt pas, aujourd'hui c'est seulement une secousse pour qu'une nouvelle ère de la Vallée d'Aoste commence au printemps 2018. Une secousse pour apaiser l'appétit des lions et les exigences d'une soi-disante nouvelle politique qui se cache derrière les nécessités des citoyens. Le projet de renouvellement ne s'interrompt pas pour des questions de principe, pour des raisons politiques ou administratives, mais plutôt pour des raisons électorales. Pour cette politique, il ne faut pas gagner la confiance des citoyens avec des programmes; pour gagner les prochaines élections, il faut y arriver "en étant à la Présidence de la Région". On rassemble aujourd'hui ceux qui se ressemblent. Nous avions cru que le rassemblement devait se faire en partageant des programmes et des principes, non pas des places. Quand nous avons accepté le défi le 10 mars, j'avais des réserves, mais je connaissais l'importance de devoir le faire du moment que le Gouvernement avait démissionné. ALPE a su démontrer d'être une force de gouvernement constructive et de savoir travailler. Nous regarderons attentivement à ce qui se passe.» Ha quindi proseguito: «Mi spiace che questo settimo governo inizi già con un programma d'urgenza: un'operazione capricciosa, di vertice, di spartizione di potere. Anche la questione dei 25 mila euro è inquietante e mi auguro che venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile. Speriamo che sia l'ultimo colpo di coda di irrequieti, affetti probabilmente da deliri di onnipotenza, e mi auguro che il complesso di Edipo sia superato definitivamente e che dopo tanto saltellare da un Assessorato all'altro si riesca a trovare la pace dei sensi per qualche mese. In questi 7 mesi, noi non abbiamo perso tempo: chi si avvicenderà troverà del lavoro portato avanti, in ambito scolastico si è lavorato alacremente sull'alternanza scuola-lavoro, siglando accordi con le imprese, la revisione della "adaptations" è pronta perché ci siamo messi all'ascolto della scuola. L'accordo Stato-Regione per il Programma operativo nazionale è pronto, si potrà andare a siglarlo a fine mese e avremo i sette milioni e mezzo per la dispersione scolastica e l'educazione degli adulti che aspettavamo da almeno due anni. È pronta la programmazione triennale dei corsi di Istruzione e formazione professionale, al fine di poter programmare meglio l'orientamento. Nel settore culturale, abbiamo rifinanziato la legge 27/1993 (contributi per patrimonio edilizio artistico, storico ed ambientale) per i privati e per i Comuni e stavamo rivedendo la legge sulle biblioteche, oltre ad aver modificato la norma sulla Film Commission. Molto è ancora da fare, ma la strada per una nuova stagione della scuola e della cultura è stata tracciata. Questo è solo un arrivederci e in primavera, fortunatamente, la parola passerà finalmente ai valdostani.»

Il Consigliere di EPAV André Lanièce ha evidenziato: «Questa maggioranza è basata su veri progetti politici, non su collanti che volevano solo destituire il Presidente Rollandin: per noi la vera politica agisce per i cittadini e non contro le persone. C'era da aspettarsi la fine precoce del governo del 10 marzo: l'UVP ne ha dettato la fine facendolo alla luce del sole e non in incontri carbonari, come ha fatto la precedente maggioranza che ha generato il governo Marquis. Il nostro è un progetto politico che non guarda solo all'immediato, ma al medio-lungo termine e ciò è possibile perché c'è omogeneità di vedute politiche tra le forze che oggi lo presentano; forze che si sono impegnate a guardare oltre, che si vogliono proporre unite alle prossime elezioni. Il nostro intento è quello di rigenerare il governo della cosa pubblica, di dare soluzioni non più procrastinabili ai problemi urgenti Sono tanti i dossier da affrontare, ma noi confidiamo nella capacità degli uomini e delle donne ai quali oggi affidiamo la responsabilità di governare. Una cosa è certa: se i cittadini ci daranno il voto, noi non li tradiremo, come hanno fatto invece i fuoriusciti dall'UV o la Stella Alpina. I cittadini hanno bisogno di una classe politica seria, capace di lavorare per i cittadini e per la Valle d'Aosta, per il rilancio della sua economia e del suo welfare. Ci impegniamo a lavorare per creare un senso di vicinanza e di condivisione con i cittadini: sono questi i fattori che generano fiducia. Per noi è fondamentale privilegiare i progetti, le idee e i contenuti: è questo che conta in politica. Oggi, inizia la stagione delle "formichine" e finisce quella delle "cicale".»

Il Capogruppo dell'UVP Alessandro Nogara ha osservato: «Abbiamo parlato di tutto ma ben poco di politica. Sono stufo di sentire paternali da parte di colleghi, soprattutto da parte di chi, in questi anni, non ha mantenuto la stessa linea. Con quello che è successo in questi giorni, come avremmo fatto a votare il bilancio? Forse volevate un bilancio provvisorio? Non c'era una maggioranza, piuttosto che andare avanti alla giornata, in questi mesi ho invocato le elezioni anticipate. Qualcuno ha voluto fare il Robin Hood, eppure si parlava di coesione. Io non vedo pretesti nel nostro nuovo progetto, ma piuttosto è l'ex maggioranza che accusa e divide. Il nostro obiettivo invece è quello di unire: réunir et réussir, sin dal 2012. Siamo andati avanti da marzo, anche quando non eravamo d'accordo, come nel caso del Casinò, le cui sale restano vuote. Oggi, in quest'Aula ho sentito tanta campagna elettorale. Il nostro progetto non si è del tutto realizzato come auspicato perché non vi hanno aderito tutte le forze politiche, ma prosegue col nostro impegno. Ci hanno accusato di voler far tutto noi, ma mi chiedo cosa sarebbe successo altrimenti.»

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin a exprimé de la gêne à l'égard du débat: «On a beaucoup parlé d'aspects personnels et peu d'aspects politiques. Je veux rappeler que la loi électorale a été approuvée grâce à la contribution de presque toutes les forces politiques: son objectif était, en effet, celui de garantir, grâce à la prime de majorité, une stabilité gouvernementale, et cela afin d'éviter tout ce qui s'est passé au cours de cette Législature. Dans sa première partie, il y a eu des gouvernements qui étaient conséquents au résultat électoral, par contre le gouvernement né le 10 mars ne l'était pas. Pour nous, ce gouvernement a été une parenthèse "d'annunci" et "de nomine". Aujourd'hui on veut réparer à cette situation. En confirmant les Conseillers qui étaient déjà présents dans les gouvernements précédents, nous avons voulu donner continuité et confiance aux personnes qui ont des compétences et qui connaissent les dossiers.» Ha quindi proseguito: «La gente si aspetta che questo nuovo governo cominci subito a lavorare e io credo che troveremo il modo di produrre dei risultati. Senza troppe parole, ma con fatti. Perché quando si vuole strafare a livello dialettico, di solito si fa un buco a livello pratico. Noi riteniamo che questo governo darà forza al nostro progetto politico e cercheremo di dare delle risposte ai cittadini. Noi come Union Valdôtaine lavoriamo sui principi, non facciamo la guerra contro qualcuno. Perché la rabbia, in politica, non paga

Il dibattito è concluso. Si procede ora al voto.

SC-MM

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Comunicato n° 536 del 13 ottobre 2017
Eletti il nuovo Presidente della Regione e la nuova Giunta

Il nuovo Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta è il Consigliere Laurent Viérin (UVP). Lo ha eletto, a votazione segreta con 21 schede a favore, 12 bianche e 1 nulla, il Consiglio Valle riunito in seduta straordinaria oggi, venerdì 13 ottobre 2017.

L'Assemblea ha inoltre eletto la nuova Giunta regionale, sempre a votazione segreta, con 21 voti a favore e 13 contrari.  Il nuovo Esecutivo è così composto: Aurelio Marguerettaz (UV) al turismo, sport, commercio e trasporti; Alessandro Nogara (UVP) all'agricoltura e risorse naturali; Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA) alle attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente; Ego Perron (UV) al bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate; Emily Rini (UV) all'istruzione e cultura e Vicepresidente della Regione; Luigi Bertschy (UVP) alla sanità, salute e politiche sociali; Mauro Baccega (EPAV) alle opere pubbliche, difesa del suolo ed edilizia residenziale pubblica.

Nato ad Aosta il 7 agosto 1975, Laurent Viérin è residente a Jovençan. Laureato in politiche amministrative, ha esercitato la professione di insegnante. Ha militato dall’età di 15 anni nelle fila della Jeunesse Valdôtaine, movimento giovanile dell’Union Valdôtaine, del quale è stato Animatore principale dal 1998 al 2003. Eletto per la prima volta nel 1995 in Consiglio comunale di Jovençan, nel 2003 è eletto per la prima volta in Consiglio Valle nella lista dell'Union Valdôtaine e ricopre la carica di Consigliere Segretario fino al 2006, quando viene nominato Assessore regionale all’istruzione e cultura. Nel 2008, conferma la sua elezione in Consiglio regionale e assume nuovamente la carica di Assessore all'istruzione e cultura. Si dimette da Assessore a dicembre 2012 e sul finire della XIII Legislatura costituisce, insieme ai colleghi Andrea Rosset e Luciano Caveri, il gruppo consiliare Union Valdôtaine Progressiste, lasciando l'UV. Alle elezioni del 26 maggio 2013 è stato rieletto in Consiglio regionale, con 7748 voti, secondo votato in tutta la Valle d'Aosta, nella lista dell'Union Valdôtaine Progressiste. Dal 7 giugno 2016 al 10 marzo 2017 è stato Assessore alla sanità, salute e politiche sociali. Il 10 marzo 2017 è stato nominato Assessore all'agricoltura e risorse naturali, nonché Vicepresidente della Regione. Ha ricevuto per il suo impegno in favore della francofonia l'onorificenza di 'Chevalier des Arts et des Lettres' da parte del Governo francese.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio tornerà a riunirsi, in sessione ordinaria, martedì 17 e mercoledì 18 ottobre prossimi.

SC

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