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Comunicato n° 526 dell'11 ottobre 2017
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale -
Comunicato n° 527 dell'11 ottobre 2017
Respinta la richiesta di iscrizione di un punto riguardante l'elezione del nuovo Presidente e della nuova Giunta -
Comunicato n° 528 dell'11 ottobre 2017
Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni del Presidente della Regione Pierluigi Marquis
Comunicato n° 526 dell'11 ottobre 2017
Adunanza straordinaria del Consiglio regionale
Il Presidente del Consiglio, Andrea Rosset, in apertura dei lavori del Consiglio straordinario di oggi, mercoledì 11 ottobre 2017, già convocato per discutere della mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione depositata sabato 7 ottobre scorso, ha comunicato le dimissioni del Consigliere Pierluigi Marquis dalla carica di Presidente della Regione pervenute nel tardo pomeriggio di ieri.
Il Presidente Rosset ha riferito che ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 21 del 2007 e dell'articolo 9 del Regolamento interno del Consiglio è previsto che il Presidente del Consiglio dia comunicazione delle dimissioni al Consiglio nella prima sessione utile e che queste diventano efficaci dalla data di presa d'atto da parte del Consiglio da effettuarsi nella medesima adunanza.
«Poiché la riunione odierna è la prima adunanza utile del Consiglio occorre procedere già in questa riunione alla presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Presidente della Regione - ha detto Rosset -. Conseguentemente, essendo le dimissioni efficaci dalla data di presa d'atto, il punto relativo alla trattazione della mozione di sfiducia costruttiva nei confronti del Presidente della Regione risulta assorbito e superato dalle dimissioni stesse.»
«Come concordato in Conferenza Capigruppo - ha proseguito il Presidente - i lavori proseguono quindi con la presa d'atto delle dimissioni del Presidente della Regione.»
SC
Comunicato n° 527 dell'11 ottobre 2017
Respinta la richiesta di iscrizione di un punto riguardante l'elezione del nuovo Presidente e della nuova Giunta
Nella seduta straordinaria dell'11 ottobre 2017, il Consiglio regionale ha respinto l'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno riguardante l'elezione del nuovo Presidente e della nuova Giunta. Per l'iscrizione d'urgenza erano richiesti 24 voti: la richiesta ha ottenuto 21 voti a favore (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 voti contrari (ALPE, AC-SA-PNV, M5S, GM).
Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, aprendo la discussione su questo punto, ha osservato che «in Conferenza Capigruppo abbiamo chiesto di poter inserire all'ordine del giorno di questo Consiglio un nuovo punto all'ordine del giorno, ossia che alla presa d'atto delle dimissioni si desse contestualmente la possibilità di prevedere l'elezione del nuovo Presidente e degli Assessori. Ci siamo posti con un approccio collaborativo, senza voler calcare sulla questione giudiziaria. Visto che ora si parla solo delle dimissioni del Presidente, chiedo formalmente che sia messa in votazione la proposta di iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno. Vogliamo che attraverso una posizione palese, i gruppi si assumano le loro responsabilità. Noi crediamo che si debba favorire il transito da una giunta all'altra, e procedere oggi all'elezione di un nuovo governo. Se il punto non verrà accettato, consegnerò al Presidente la richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario.»
Il Capogruppo di UVP Nogara si è associato alla richiesta di iscrizione all'ordine del giorno della nomina di un nuovo Presidente e degli Assessori.
Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha quindi aperto il dibattito sull'iscrizione del nuovo punto.
Per il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, «vi è la necessità di dare al più presto un governo stabile alla nostra Regione. Il resto sono sotterfugi per rimanere seduti su certe poltrone e ci fanno pensare che il nuovo modello di cui si è tanto parlato non aveva in realtà nulla di nuovo. Noi chiediamo al Presidente Marquis una spiegazione sulla "facile lettura politica" della sua vicenda giudiziaria. Tutti dobbiamo prenderci delle colpe perché abbiamo fatto di tutto in questa Legislatura: ora arriviamo alla fase finale. Quest'estate abbiamo proposto il progetto di Rassemblement per cercare di unire e non di dividere. Noi auspichiamo che questa unione cominci proprio da qui. Non cambia nulla per noi essere eletti oggi o venerdì, ma crediamo che lo dobbiamo a certi settori che necessitano di risposte urgenti.»
Il Consigliere di AC-SA-PNV, Stefano Borrello ha replicato: «La nostra volontà non è impedire la concretizzazione di un percorso chiaro, evidenziato con un progetto nato da alcune forze politiche già in estate. Ieri, il Presidente della Regione ha rassegnato le dimissioni: non è un atto comune, usuale, non è capitato in tutte le Legislature, denota grande senso di responsabilità. Oggi, per rispetto dell'Aula, trattiamo la presa d'atto delle dimissioni. Non è nostra intenzione diluire il brodo, ma vogliamo dividere l'aspetto istituzionale rispetto ad un passaggio politico-amministrativo legato ad un nuovo percorso.»
Il Capogruppo di EPAV, Mauro Baccega, ha rimarcato: «La convocazione odierna è dovuta al fatto che nei giorni scorsi è stata presentata una mozione di sfiducia costruttiva che delinea il governo che ci porterà a fine Legislatura. Ieri è avvenuto un fatto nuovo, su cui però devono intervenire altri palazzi. Di fatto, questo governo è sfiduciato, ha già concluso il suo percorso all'inizio dell'estate. Il comportamento che si sta delineando oggi non è quello costruttivo che auspicavamo; è irresponsabile, vuole solo procrastinare. Riteniamo doveroso proseguire nella direzione di dare subito un governo alla nostra Regione.»
La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha specificato: «La nostra proposta è stata serena e chiara, priva di polemiche. Il Consiglio era convocato oggi per discutere la mozione di sfiducia costruttiva, ma nel frattempo sono intervenuti fatti nuovi, che hanno contribuito in maniera determinante alle dimissioni del Presidente Marquis. I fatti di cronaca gettano un'ombra sulla Valle d'Aosta. Riteniamo, visto il clima a dir poco teso, che sia opportuno scindere i due momenti. Siamo d'accordo sull'urgenza di ritrovare un assetto governativo stabile, non vogliamo far melina. Non appena il Consiglio sarà riconvocata, potremo fare una discussione politico-amministrativa. La nostra è una richiesta di buon senso, che potrebbe portare anche a nuove riflessioni sulla composizione della Giunta.»
Per il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, «la Consigliera Morelli ha preso a calci il buonsenso. Le dimissioni del collega Marquis sono state chieste in un Consiglio della settimana scorsa e formalizzate da una risoluzione. Dal punto di vista politico, la discussione è già quindi avvenuta: il collega Marquis ha detto che non riteneva di dover dare le dimissioni perché non poteva lasciare nell'imbarazzo l'Amministrazione regionale. Cosa che abbiamo contestato, perché la norma è chiara: il Vicepresidente assume la carica di Presidente e si apre un confronto politico. Ma il Presidente Marquis e tutti i suoi colleghi ci hanno invitato a presentare la mozione di sfiducia costruttiva: a mozione presentata, il Presidente Marquis si dimette per permettere il dibattito politico. Per noi questa è una squallida "melina" e lo avete dimostrato con tutte le delibere fuori sacco che sono state approvate questa settimana. La Giunta attuale ha programmato iniziative culturali che vanno oltre le elezioni del 2018, deliberando senza nessuna copertura politica. Nella vicenda dei 25 mila euro, Marquis ha alzato i toni politici andando in televisione a dire che era colpa di Rollandin: oggi deve chiedergli scusa. Se oggi Marquis, come ha detto lui stesso, si è dimesso, non per l'inchiesta, ma per facilitare il dialogo politico, vi chiedo di smetterla di allungare il brodo, altrimenti mi viene il dubbio che forse la Giunta ha bisogno di ulteriore tempo per approvare nuove delibere e fare qualche altra opera buona.»
Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha affermato: «Non possiamo raccontare che tutto va bene. Per l'ennesima volta il panorama politico si ridefinisce perché il governo non è in grado di governare per la mancanza di una maggioranza di Consiglieri in grado di assicurare supporto. Non è solo questione di numeri, ma anche di volontà di concretizzare un percorso. Si sarebbe potuto evitare questa parentesi senza futuro e presupposti, questa alleanza nata contro qualcuno, priva di basi solide e intese tra le persone. Ora per trattare dossier interrotti i tempi sono brevissimi. Dovremo anche capire i motivi della fretta di far approvare tante delibere fuori sacco. Ci aspetta un lavoro immane per riprendere il percorso interrotto a marzo. Nei prossimi giorni non ci sarà un nuovo ribaltone, ma il ripristino ex ante della situazione. Non siamo stati noi a volere questa inutile parentesi che puntava all'occupazione militare dei gangli del potere. Come avete potuto pensare che la gente avrebbe creduto alla barzelletta del nuovo che avanza? Il Presidente Marquis sulla vicenda dei 25.000 euro si è scagliato contro i suoi avversari, si è definito il garante del cambiamento, annoverandosi tra coloro che avevano portato una visione diversa. Ora assistiamo al fallimento delle parole ordine di cui avete fatto vessillo: trasparenza, condivisione, metodo, onestà; tutti elementi costituivi della tanto evocata casa di vetro. Invece non avete condiviso un bel nulla, non avete mantenuto la promessa. La vostra melina mette ulteriormente alla berlina i valdostani. Invece si deve tornare a parlare di politica.»
Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha osservato: «Il quadro che viene dipinto a livello nazionale della Valle d'Aosta è devastante. Oggi, la vera vittima della politica valdostana sono i cittadini valdostani. Perché in questi cinque anni lo spettacolo è stato pietoso e in questo Consiglio non abbiamo mai dato l'immagine del fare. È preoccupante per la nostra autonomia. Oggi, non c'è nessuna volontà di allungare il brodo, vogliamo soltanto scindere il discorso tra la presa d'atto delle dimissioni di un Presidente, che è coinvolto in un'indagine giudiziaria, e l'elezione del nuovo Governo. Io voglio un dibattito dove si parli solo di politica e non ci sia a monte nessuna vicenda giudiziaria.»
Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha evidenziato: «Trasformando la mozione di sfiducia costruttiva nell'elezione di un nuovo governo è come se fossimo all'inizio della Legislatura. Io non appoggio nuovi governi, quindi non voterò per l'iscrizione del punto all'ordine del giorno. Sono contento delle dimissioni del Presidente della Regione, che mi hanno tolto dall'impiccio del voto della mozione di sfiducia costruttiva. Così posso votare tranquillamente contro la nuova maggioranza perché la mia posizione resta la stessa.»
Il Consigliere del GM Andrea Padovani ha annunciato il voto contrario sulla richiesta di iscrizione del nuovo punto: «Sono tante le pagine incomprensibili di questa Legislatura, ma credo che i nuovi fatti che modificano l'ordine del giorno per il quale siamo stati convocati (la mozione di sfiducia) richiedono una riflessione politica ulteriore.»
La discussione prosegue ora sulla presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Marquis dalla carica di Presidente della Regione.
SC-MM
Comunicato n° 528 dell'11 ottobre 2017
Il Consiglio ha preso atto delle dimissioni del Presidente della Regione Pierluigi Marquis
In chiusura dei lavori della seduta straordinaria dell'11 ottobre 2017, il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni del Consigliere Pierluigi Marquis dalla carica di Presidente della Regione, dando altresì atto che la Giunta regionale, la cui Presidenza è assunta dal Vicepresidente Laurent Viérin, continui in prorogatio ad assicurare l'ordinaria amministrazione fino all'elezione del nuovo Presidente della Regione e della nuova Giunta.
Il Presidente dimissionario Pierluigi Marquis (AC-SA-PNV) ha preso la parola per evidenziare: «Le dimissioni che ho rassegnato ieri rappresentano il culmine di un percorso intrapreso il 4 ottobre scorso, quando è stata presentata e votata a maggioranza una risoluzione che chiedeva le dimissioni del Presidente della Regione. In quel momento, ho ritenuto doveroso non ottemperare alla richiesta, per senso di responsabilità, per garantire la governabilità da una fase ad un'altra, tanto dal punto di vista amministrativo tanto per quanto attiene le funzioni prefettizie. Sabato mattina abbiamo appreso della presentazione della mozione di sfiducia costruttiva; pertanto, tenuto conto che lunedì mattina abbiamo concluso i lavori della Giunta, il mio percorso in quanto Presidente della Regione è terminato. Un percorso iniziato il 10 marzo per il cambiamento, svolto in difficili condizioni, in un contesto in cui abbiamo potuto dare il nostro contributo per la Valle d'Aosta, in modo da farla uscire da tante difficoltà. Ieri mattina, inoltre, mi è stato notificato un provvedimento per cui mi sono stati prelevati computer e telefoni cellulari. Sono certo che queste azioni saranno utili a dimostrare la mia assoluta estraneità a quanto contestato. Ad oggi resto testimone inascoltato di fatti cui sono completamente estraneo. L'ipotesi investigativa contrasta con tutto ciò che io so. Io non ho fatto nulla, non ho difficoltà a giurarlo su quanto ho di più caro al mondo, la mia famiglia. Quanto accaduto per pura coincidenza temporale si può prestare peraltro a una facile lettura politica e questo mi dispiace. Una vicenda, questa, per la quale abbiamo subito auspicato chiarezza nel più breve tempo possibile; purtroppo al momento non è così. Purtroppo, non ha facilitato il compito della magistratura la sicurezza del palazzo regionale, di cui è emersa tutta la vulnerabilità. È un problema che il prossimo governo dovrà affrontare e su cui lavorare. Tenuto conto anche della situazione in cui sono coinvolto, ritengo doveroso ed etico rassegnare le mie dimissioni, anche per poter dimostrare al meglio la mia estraneità ai fatti che mi sono contestati.»
La Capogruppo di ALPE Patrizia Morelli ha osservato: «Gli ultimi avvenimenti ci lasciano sgomenti, ma confidiamo sul fatto che Marquis possa dimostrare la sua totale estraneità ai fatti e al reato contestato. Il ritrovamento di una cifra importante nell'ufficio del Presidente della Regione è estremamente spiacevole e grave, va a intorbidare una situazione già difficile. I giornali nazionali parlano di vendette politiche e rancori personali, ma certamente il clima generale è molto pesante. È importante mantenere un profilo corretto, senza illazioni e congetture non suffragate da fatti. Ne va della credibilità sempre più risicata delle nostre Istituzioni e della politica valdostana. Oggi prendiamo atto delle dimissioni rassegnate dal Presidente della Regione, che da un lato consentono al collega Marquis di potersi concentrare sulla necessità di chiarire la propria posizione e dall'altro aprono una nuova fase politico-amministrativa di questa travagliata Legislatura. Oggi dobbiamo limitarci a questa presa d'atto, apprezzando il gesto del collega Marquis e iniziare a ragionare più serenamente e liberamente.»
La Consigliera dell'UV Emily Rini sperava «nel buon senso dei colleghi per affrontare una discussione nel senso della responsabilità e dell'operosità. Così non è stato. I cittadini ci dicono basta, ma in quest'Aula, oggi, siamo andati di nuovo nella direzione della confusione. Si è cercato volutamente di confondere chi ci ascolta, che è già abbastanza schifato da tutto. Ieri non abbiamo assistito all'apertura di un'indagine, come detto da qualche Consigliere, ieri abbiamo appreso che le indagini hanno raggiunto uno step importantissimo e avanzatissimo, ossia la notizia di tre indagati. Ma ieri c'è stato un altro fatto giuridico importante: abbiamo scoperto che c'è stato lo stralcio totale del reato di corruzione. Il che vuol dire che l'unica certezza è la totale estraneità dei fatti del collega Rollandin. Questo è un dato di fatto. Sono una ferma sostenitrice del principio di non colpevolezza ed esprimo la mia solidarietà personale a Marquis. Ma, dal punto di vista politico, se il collega Marquis voleva veramente favorire il dialogo politico perché non si è dimesso lunedì? Perché lo ha fatto solo ieri dopo aver ricevuto il decreto di perquisizione? Le sue dimissioni avrebbero avuto un significato diverso. Avremmo gradito anche noi qualche mese fa toni bassi e gentilezza, e oggi le chiediamo di esprimere le proprie scuse al Consigliere Rollandin.»
Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha ricordato: «Nello scorso Consiglio avevamo invitato il Presidente a dimettersi per favorire uno sviluppo meno traumatico della fine della sua esperienza di governo, avocando come in democrazia chi non ha la maggioranza deve farsi da parte. Non era un modo di dire, esprimevamo un concetto in cui crediamo fermamente, perché la politica deve risolvere i problemi della comunità: arroccarsi alle poltrone è un atteggiamento miope. In questo grave e delicato momento, l'UVP e le altre forze politiche, ognuna nei propri nuovi ruoli, devono responsabilmente concorrere a garantire nuova fase meno turbolenta e più stabile per la nostra regione. E questo, come era stato richiesto con l'inserimento del nuovo punto all'ordine del giorno, deve accadere il prima possibile.»
Per il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson «questo decreto di perquisizione è giunto in modo intempestivo. Sono dispiaciuto che questa esperienza di governo, che voleva essere un tentativo di cambiamento, si sia infranta: non abbiamo affrontato alcuni problemi, ma ci siamo impegnati. La stabilità non dipende dal numero dei Consiglieri, ma dalla responsabilità. L'autonomia è un tema che sta a cuore a tutti noi: autonomia è attenzione alla persona e va tutelata con comportamenti corretti e con la buona amministrazione. Di fronte ad una difficoltà manifesta a governare, forse le elezioni anticipate sarebbero la soluzione più giusta per i cittadini.»
Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «la brutta e grave vicenda del ritrovamento dei 25.000 euro, sin dall'inizio, è stata sconcertante e inquietante. È bene che al più presto si faccia chiarezza, e non si lascino dubbi sull'accaduto, visto che di misteri e veleni ce ne sono già abbastanza in questa Valle. Occorre fare chiarezza per il buon nome e l'immagine della Valle d'Aosta, della credibilità delle Istituzioni e delle persone coinvolte, direttamente e indirettamente, prima e dopo. Che non diventi un nuovo capitolo di un romanzo giallo irrisolvibile o la puntata di una serie televisiva, una "House of cards" alla valdostana senza il finale. Bisogna invece che finisca al più presto, è necessario che la nebbia che avvolge questa grave e triste vicenda venga eliminata per liberare la Valle d'Aosta da quest'asfissiante cappa.»
Per il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, «la ex maggioranza ha chiesto di aprire un dibattito non incentrato sulla politica, bensì sulla vicenda personale del Presidente Marquis. Le dimissioni di Marquis sono confuse: sono avvenute per il problema giudiziario o per allungare di qualche giorno l'agonia di questo governo? Oggi non c'è più un governo: non può essere riunito e una componente importante, l'Union Valdôtaine Progressiste, ha firmato la mozione di sfiducia. Questa è un'impasse istituzionale! Oggi, respingendo l'iscrizione dell'elezione del nuovo Presidente della Regione e del Governo, state facendo un danno al collega Marquis, perché oggi lo costringete a subire un processo mediatico che si poteva evitare: i colleghi dell'ex maggioranza non lo proteggono, lo stanno usando per processi insondabili e incomprensibili. Avete messo in piedi un processo che, a livello nazionale, frullerà l'intera Valle d'Aosta, non la politica valdostana. Pur essendo vicino umanamente a Marquis, non posso dimenticare i giudizi astiosi, quasi di condanna preventiva, che ha detto al momento del ritrovamento dei 25 mila euro. Oggi, questo dibattito è surreale e sulla persona, mentre poteva essere costruttivo e sulla politica.»
Il Consiglio sarà convocato nuovamente in via straordinaria venerdì 13 ottobre 2017, alle ore 9.00.
SC-MM