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Riunione del Consiglio regionale del 22 e 23 novembre 2017

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Comunicato n° 600 del 20 novembre 2017
Iscritte due interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 22 e giovedì 23 novembre 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da due interrogazioni a risposta immediata.

La prima è stata depositata dal M5S per chiedere notizie sull'iter seguito per l'affidamento dell'appalto relativo ai lavori di manutenzione del Traforo del Gran San Bernardo, mentre la seconda è stata posta dai gruppi Misto, ALPE e AC-SA-PNV e riguarda la mancata presentazione del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2018-2020.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 24 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 603 del 22 novembre 2017
Commémoration de l'ancien Conseiller Mario Andrione

En ouverture de la réunion convoquée aujourd'hui, mercredi 22, et demain, jeudi 23 novembre 2017, le Conseil de la Vallée a observé une minute de silence en mémoire de l'ancien Conseiller Mario Andrione, décédé le 16 novembre dernier à l'âge de 85 ans.

Mario Andrione a été Conseiller régional de l'Union Valdôtaine pendant six Législatures, de 1963 à 1993. Il a été Président du Gouvernement régional de 1974 à 1984.

Le Président de l'Assemblée régionale, Andrea Rosset, en évoquant «son intelligence et sa culture exceptionnelles», a souligné son envergure «d'homme politique profondément autonomiste et fédéraliste, qui portait la Vallée d'Aoste dans son cœur et qui a toujours œuvré pour son développement.»

Le Chef du groupe de l'Union Valdôtaine, Ego Perron, a souligné que «si la politique est l'art de conjuguer la relève des défis du futur, Mario Andrione incarnait cette vision, qui n'était pas seulement administrative mais surtout politique: il jeta, en effet, les bases pour la réunification des partis autonomistes.»

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson, ne ha ricordato «la dignità di uomo e di politico e la sua azione ha dato credito alla classe politica valdostana»; per il Vicecapogruppo di EPAV, André Lanièce, «la politica perde un grande personaggio che ha sempre agito nell'interesse della Valle d'Aosta: prendiamo esempio da lui per riportare la politica al ruolo che le compete.»

Pour le Chef de groupe de ALPE, Albert Chatrian, «Mario Andrione était très efficace dans ses messages, il a conservé son grand charisme tout au long de sa vie, avec une clairvoyance politique très raffinée: pour lui le développement économique de la Vallée d'Aoste ne pouvait pas se réaliser sans un essor culturel et humain.»

Le Chef du groupe PD-SVdA, Paolo Cretier, a soutenu qu'il a toujours été «au service des citoyens valdôtains, en oeuvrant dans le domaine de l'instruction pour la réalisation des écoles de montagne», alors que le Chef du groupe Mixte, Elso Gerandin, a parlé «d'autonomiste sincère et fidèle aux idéaux fédéralistes de notre région: après sa sortie de scène, il y a eu un vide, avec une dérive morale de notre Vallée dans une logique des affaires.»

Le Président de la Région, Laurent Viérin, a conclu en définissant Mario Andrione «l'un des personnages les plus éminents de l'autonomie valdôtaine: du point de vue administratif, il a travaillé pour faire sortir la Vallée d'Aoste de l'incertitude financière, du point de vue politique il a été à la base de la réunification des forces autonomistes. Son engagement sans faille doit être aujourd'hui un exemple et il faut faire appel à la capacité d'actualiser les valeurs de l'autonomie et de la francophonie.»

SC

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Comunicato n° 604 del 22 novembre 2017
Comunicazioni del Presidente della Regione

Aosta, 22 novembre 2017

Comunicato stampa n. 604/MM

Seduta consiliare del 22 novembre 2017
Comunicazioni del Presidente della Regione

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, nelle sue comunicazioni all'inizio della seduta del 22 novembre 2017, ha informato il Consiglio Valle dell'avanzamento di alcuni dossier.

«Giovedì scorso a Roma ho avuto l'occasione di affrontare diversi argomenti - ha affermato il Presidente Viérin -. Per quanto attiene i rapporti con lo Stato, abbiamo lavorato alla presentazione di un emendamento per risolvere la questione finanziaria, in termini anche di entità economica per il 2017 e per il 2018. Abbiamo anche presentato un emendamento per il settore agricolo, in merito ai mancati pagamenti e agli errori intervenuti negli anni nelle domande presentate

«È stata poi l'occasione per lavorare in sinergia con l'Assessore Rini, sbloccando dei fondi per l'edilizia scolastica. In effetti, la nostra Regione era stata sinora esclusa dall'assegnazione, mentre ora vi è stata fatta rientrare. Nell’immediato sarà riconosciuto il finanziamento per la ristrutturazione della scuola di Moron a Saint-Vincent. Nella stessa riunione, è stato poi esaminato un altro importante decreto, relativo alla predisposizione della programmazione triennale nazionale 2018-20 dell’edilizia scolastica: anche questo provvedimento escludeva nella formulazione iniziale la nostra Regione dall’accesso ai finanziamenti, riservandoli ai soli “enti proprietari di edifici ospitanti istituzioni scolastiche statali”.  Su proposta dell’Assessore Rini - nella riunione di Genova che ho poi sostenuto nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e in Conferenza Unificata -, sono stati introdotti due importanti emendamenti che consentono alla Regione e agli enti locali valdostani di rientrare in questa programmazione. Una prima parte di fondi confluirà subito nell’intervento di ristrutturazione della scuola di Moron mentre una seconda parte, pari a circa 7 milioni di Euro, sarà assegnata alla Valle d’Aosta sul primo riparto utile 2018/2019 e sarà utilizzata per la ristrutturazione e la messa in sicurezza “sismica” di altri edifici scolastici

«Giovedì scorso, a Roma - ha proseguito il Presidente della Regione -, ho anche incontrato il Presidente e Amministratore delegato di Anas, per rilanciare dossier fermi. In particolare, il Presidente Armani ha confermato che, entro la fine di quest’anno, riprenderanno le procedure di appalto per affidare la continuazione dei lavori della variante di Etroubles e Saint-Oyen sulla Strada Statale 27 del Gran San Bernardo. Ci siamo confrontati anche sulla questione del cantiere per l’ammodernamento della Strada Statale 26 tra Quart e l’ingresso di Aosta, per il quale abbiamo chiesto ad ANAS di rinviare l’avvio dei lavori al termine delle festività natalizie. Abbiamo inoltre convenuto, in sinergia con l'Assessore all'agricoltura, sulla necessità di aprire un tavolo di confronto per risolvere la questione dei passi carrai, particolarmente sentita nella Vallata del Gran San Bernardo, i cui accessi ai terreni agricoli sono stati chiusi a seguito del posizionamento, da parte di Anas, di nuove barriere stradali. Infine, è stato aperto un dialogo sulla programmazione che l’ANAS svilupperà in Valle d’Aosta e che prevede un piano di investimenti di circa 50 milioni di euro per interventi riguardanti il rifacimento di pavimentazioni stradali, la manutenzione di cordoli e il posizionamento di nuovi sicurvia. Sono stati programmati i fondi per la progettazione della messa in sicurezza della parete rocciosa sovrastante la strada di accesso all’abitato e al Forte di Bard

In merito al cambio al vertice della Società SITRAB, il Presidente Viérin ha sottolineato: «Il nuovo Presidente Silvano Meroi è un professionista indiscusso, con grande esperienza mirata. È stata operata una scelta tecnica, non politica. Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro pubblico per aggiornare tutti i cittadini interessati sulla riapertura del traforo. È stato molto interessante, sono state ribadite quelle che sono le nostre preoccupazioni, separando il ruolo dell'Amministrazione regionale che è soprattutto un ente territoriale, portatore di indicazioni alle governance. Si è trattato di un momento di dialogo codificato dalle parti presenti per aggiornare puntualmente i cittadini. Al di là dell'emergenza, è stato auspicato un raccordo maggiore e una condivisione delle problematiche e degli sviluppi

Il Consigliere Albero Bertin (GM) ha replicato: «Il blocco dei lavori della variante della Strada Statale ad Etroubles provoca danni non soltanto alla vallata, ma a tutta la regione, col rischio di deterioramento delle opere già eseguite, senza contare lo spreco di denaro. Gli annunci sulla riapertura del Traforo ci hanno fatto fare brutta figura a livello internazionale, ed è un atteggiamento grave, con effetti negativi per la Valle d'Aosta. Gli operatori economici e i cittadini devono, per organizzarsi, poter conoscere la data certa della riapertura, non bastano semplici annunci. Mi auguro che entro fine anno si riapra davvero. Basta annunci, ci vuole serietà. Si è sottovalutato il problema, creando un piccolo disastro e si è dovuto ricorrere alla Protezione civile per rattopparlo

Il Presidente Viérin ha condiviso le perplessità del Consigliere Bertin, ricordando che l'Amministrazione regionale «deve attenersi alle dichiarazioni dell'ANAS per quanto attiene alla variante di Etroubles, e della SITRASB per il traforo. In termini di indirizzi, abbiamo richiesto la riapertura in sicurezza nel miglior tempo possibile, lavorando per quanto di competenza in questo senso. Le date sono state comunicate da SITRASB. Auspichiamo il rispetto dell'ultima data ipotizzata, venendo così incontro alle esigenze dei cittadini

MM

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Comunicato n° 605 del 22 novembre 2017
Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Perron dalla carica di Assessore al bilancio

Nella seduta consiliare del 22 novembre 2017, il Consiglio Valle ha preso atto delle dimissioni del Consigliere Ego Perron (UV) dalla carica di Assessore al bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate rassegnate il 13 novembre scorso a seguito della condanna in primo grado per induzione indebita a dare o promettere utilità nel processo riguardante la BCC Valdostana. Le funzioni assessorili sono assunte ad interim dal Presidente della Regione a partire da oggi fino all'elezione del nuovo Assessore.

Contestualmente, il Consiglio Valle ha respinto, con 21 voti di astensione (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 a favore, un ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi ALPE, AC-SA-PNV, M5S e GM, che impegnava il Presidente della Regione ad assumere sino a fine Legislatura l'incarico ad interim di Assessore al bilancio, patrimonio e società partecipate e a non procedere all'elezione di un nuovo Assessore.

Il dibattito in Consiglio sulla presa d'atto delle dimissioni

Il Vicecapogruppo di AC-SA-PNV, Stefano Borrello, ha aperto la discussione, sostenendo che «per coerenza, io sono garantista e lo sarò fino ai tre gradi di giudizio e il mio auspicio è che tutti coloro che hanno un ruolo politico possano dimostrare la loro estraneità ai fatti che vengono loro contestati. Ho apprezzato dal punto di vista politico le dimissioni del collega Perron, anche perché non sempre in questa Legislatura ci sono stati comportamenti analoghi, con Assessori che, coinvolti dagli effetti della legge Severino, non si sono dimessi.» E ha aggiunto: «Oggi, il nostro augurio è che il Presidente della Regione assuma ad interim il ruolo di Assessore al bilancio, vista l'esiguità di tempo che ci separa dalla fine Legislatura, anche se capiamo la necessità di trovare degli equilibri politici tra le varie forze politiche. Il progetto politico della nuova maggioranza è oggi molto debole perché nell'arco temporale di un mese, la squadra titolare ha già avuto dei problemi: la scelta di ottobre ha ripristinato un sistema, che oggi è all'attenzione della Magistratura e che viene definito dai contorni inquietanti. Un sistema che noi non condividiamo e, oggi, più che mai rivendichiamo la bontà del progetto che ci aveva portati alla guida del governo a marzo.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Paolo Cretier, ha detto: «Con le sue dimissioni, l'Assessore Perron, per rispetto delle Istituzioni, ha già chiuso la questione. In Consiglio, non siamo giustizieri come non siamo un collegio giudicante, abbiamo una funzione ispettiva e di indirizzo: oggi, quindi non fomentiamo ulteriormente quella cultura del sospetto che sta diventando una brutta piaga della nostra società. Ho anche scoperto che c'è un populismo di estrema sinistra con toni decisamente inadeguati e che invoca manifestazioni di piazza. Bisognerebbe fare un ragionamento approfondito sull'azione propositiva dei consiglieri: diamo un segnale di coerenza e di parvenza di serietà, occupandoci dei problemi che assillano i cittadini.»

Il Capogruppo di EPAV, Maura Baccega, ha espresso apprezzamento «per il senso di responsabilità dimostrato dal collega Perron. Tutti si professano garantisti, ma poi negli atti si chiedono le dimissioni anche di chi non è neppure indagato. Non trasformiamo quest'aula consiliare in un'aula di Tribunale, usando toni sprezzanti nei confronti dei nostri colleghi. Gli aspetti giudiziari che hanno coinvolto quasi tutti i gruppi devono essere giudicati altrove: l'invito che faccio è quello di tenere i toni della politica accettabili e andare nella direzione di consentire ai nostri colleghi di difendersi serenamente. Oggi, questo Consiglio deve dare una dimostrazione all'esterno diversa da quella proposta dall'opposizione.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha voluto precisare: «A fine febbraio la Giunta era dimissionaria, non c'era più la maggioranza; noi abbiamo dato vita ad un'alternativa di Governo che, sebbene non eletto dal popolo, si è ritenuto un passaggio doveroso. In quel momento, per quanto mi riguarda, sarebbe stato più facile non accettare la carica di Assessore. In questi giorni, per cercare di sviare l'attenzione dalla vicenda di Perron, si è voluto fare il mio nome, facendo intendere che le nostre situazioni fossero identiche. Nel mio caso, sono state emesse due sentenze, una di proscioglimento e una di condanna per concorso al finanziamento illecito ai partiti. Non sono previste né sospensione né decadenza.  Sul mio capo non pende alcun divieto di esercitare una carica pubblica e a rappresentare legalmente la Regione, a rappresentare una comunità. La mia onorabilità e la mia correttezza professionale sono state accertate. Per Perron, condannato per il reato che si definiva una volta "concussione", il nesso tra condanna e sospensione è previsto ed è automatico, non c'è discrezionalità. Eppure si cerca in malafede di confondere le idee. Non sono accusato di aver intascato soldi pubblici di ALPE, né per pranzi, per cene, per viaggi, per pagarmi i contributi previdenziali. Nessuno mi può accusare di aver usato una posizione di potere per fare pressioni o per ottenere vantaggi di natura personale. Con queste malignità non mi indebolite, ma mi date vigore; sono certo che le persone intelligenti capiranno. Siamo tutti utili, nessuno è indispensabile. La Giunta di oggi è nata con lo slogan di ritrovata stabilità, ma dopo soli 20 giorni perde un pezzo. Per i valdostani il futuro non si preannuncia sereno

La Consigliera ALPE Patrizia Morelli, facendo eco al suo collega Chatrian, ha aggiunto: «Sono rimasta sorpresa dalle affermazioni del collega Perron che ha sempre dato prova di moderazione e di bon ton istituzionale e, colpito da una condanna che, per effetto della legge Severino, comporta la sospensione dal Consiglio, ha voluto anticipare le dimissioni da Assessore. Però oggi c'è anche un atteggiamento ipocrita e speravamo di non dover arrivare in Consiglio regionale a parlare crudamente di questioni personali, ma abbiamo dovuto farlo perché siamo stati attaccati pubblicamente in modo becero e con affermazioni intellettualmente disoneste che hanno falsato la realtà in modo pretestuoso. Infatti, il Consigliere Perron, condannato in primo grado per induzione indebita a dare o promettere utilità, ha tirato in ballo il collega Chatrian e la sottoscritta, come se ci trovassimo in una situazione analoga alla sua. Invece, la differenza è sostanziale e lo stabilisce la legge Severino che prevede la sospensione da Consigliere per certi tipi di reato, mentre nessuno di noi è stato condannato per essersi curato dei suoi affari personali.»

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) si è detto imbarazzato ad intervenire, «alla luce dei fatti intervenuti, ma anche degli articoli sulla stampa nazionale che definiscono la nostra Regione un esempio di mala gestione, citando i dossier Casinò, CVA, aeroporto, autostrada. In particolare un articolo è stato pubblicato a seguito dei lavori della seconda Commissione e della Commissione speciale sulla CVA; tutti gli articoli richiamano al "sistema". Viviamo una situazione paradossale: il Presidente della Regione, cui va dato atto di voler imprimere un cambiamento, deve farsi carico dell'Assessorato di Perron, ma anche delle inchieste giudiziarie che coinvolgono altri colleghi. È anche contraddittoria la posizione dell'UVP: da un lato combatte il sistema, dall'altro lo subisce. Le primarie del PD hanno sancito il distacco della gente dal partito e dalla politica, mentre i Consiglieri regionali oggi sono la stampella dell'UV, che non ha nemmeno il tempo di convocare un Congrès. Si dà la colpa a chi ha il coraggio di parlare, di far sentire la propria opinione. Nel 2014 sei Consiglieri dell'UV hanno scritto il documento "Liberi di dire": io ero tra questi e avevamo visto le cose con lungimiranza, oggi lo possiamo confermare. Si è detto che sia meglio dire una brutta verità che una bella bugia: la politica deve dire la verità. Un anno fa, con il collega Fosson sono uscito dall'UV; pur manifestando al Comité Fédéral la nostra disponibilità al dialogo, nessuno dell'UV ci ha mai chiamato. Le persone sono solo di passaggio, ben altra cosa sono gli Assessorati. Dobbiamo guardare avanti: non serve una Regione che distribuisce soldi e favori a poche persone, dobbiamo investire per il lavoro e la ricchezza di tutti. Vogliamo dare potenziale alle imprese, attirare i giovani. Noi stiamo facendo la nostra parte con coraggio e crediamo che non serva dibattere la posizione di Perron. Questa maggioranza, nonostante la buona volontà di alcuni, non è in grado di portare avanti i propri intenti di cambiamento.»

Il Consigliere segretario Carlo Norbiato (AC-SA-PNV) ha osservato: «Sarebbe facile brandire spada del giustiziere. A livello personale, esprimo la mia solidarietà al collega Perron, augurandogli di poter chiarire al più presto la sua posizione. Ma dal punto di vista politico, non posso che definire sconcertante il quadro che sta investendo la politica valdostana. Purtroppo la tendenza che si sta manifestando in questo Consiglio è quella della non trasparenza, e mi riferisco alla volontà di non pubblicare gli importi degli assegni vitalizi, come anche al respingimento della costituzione della Commissione consiliare speciale per verificare gli appalti delle società partecipate, che peraltro sono nel mirino della Magistratura. Il mio invito è quello di riflettere bene prima di lanciare accuse di tradimento, come da parte di chi, come il sottoscritto, ha servito il Mouvement. La fedeltà e la fiducia vanno conquistate sul campo. Spero davvero che questi miei commenti possano portare a riflessioni costruttive.»

Il Consigliere del gruppo Misto Andrea Padovani ha osservato che «le dimissioni di Perron non sono un atto eroico, sono un atto dovuto, in quanto la sua condanna in primo grado rientra tra i motivi di sospensione previsti dalla legge Severino. Gli atti della Magistratura parlano oggi di un sistema inquietante di mala gestione e mala politica che francamente non avremmo voluto vedere: ritengo quindi che la questione morale di cui parlava Enrico Berlinguer nel 1981 si riproponga oggi in maniera violenta e prepotente. E le associazioni e i movimenti che saranno qui oggi a manifestare lo faranno per rompere quel muro di silenzio che ha avvolto questo Consiglio e la Valle d'Aosta.»

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha affermato: «Le dimissioni dalla carica di Assessore sono un atto dovuto, hanno evitato di aprire un'altra pagina poco consona a questo Consiglio, un'ennesima brutta figura. Fino all'ultimo grado di giudizio la presunzione di innocenza c'è, ma non facciamo falsi miti sbandierando un atto di responsabilità che non è trasparenza amministrativa, non è sintomatico di cambiamento; è un semplice atto dovuto. Il Consiglio è preposto a fare chiarezza, a dare indicazioni della vera trasparenza amministrativa che ci chiedono i cittadini, aspettando risposte ai problemi quotidiani. Si aspettano meno proclami, meno selfie. Si aspettano la risoluzione delle criticità. Bisogna spiegare ai cittadini perché si è cambiato idea, anche per quello che riguarda la trasparenza. Spero che non sia la magistratura a decidere i candidati alle prossime elezioni, ma che sia la politica a riappropriarsi il proprio ruolo. Il problema ora non è essere colpevoli o meno, ma i politici devono essere trasparenti. Il futuro che la Valle d'Aosta vuole non è quello che si sta prospettando, per cui, al di là della vicenda di Perron, riflettiamo sul sistema che stiamo mettendo in piedi, perché non credo proprio che gli elettori dell'UV volessero arrivare a questa situazione. È giunto il momento di voltare pagina. I principi dell'UV rimangono un patrimonio che appartiene ai valdostani che hanno a cuore l'autonomia e il futuro della nostra regione.»

Il Consigliere dell'UV Ego Perron ha quindi replicato: «Capisco che questa possa essere una situazione ghiotta per le opposizioni, ma catapultare questioni giudiziarie in quest'Aula non fa bene alla politica e non fa altro che favorire gli antisistema. Ancora oggi io ritengo di non avere in alcun modo abusato del mio ruolo e di non aver mai attraversato i confini della legalità: per me questa è una sentenza ingiusta e particolarmente dura e ricorrerò fino all'ultimo grado di giudizio per provare la mia innocenza. Ma non ho esitato a dimettermi e non pretendo medaglie per questo: ho fatto un atto responsabile, in linea con la mia coscienza per non mettere in difficoltà il mio Movimento, la Giunta e la maggioranza che mi ha sostenuto; l'ho fatto senza aspettare che arrivasse il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri previsto dalla legge Severino.»

Il Consigliere Perron ha poi dichiarato di «non aver apprezzato la ricostruzione da pubblico ministero fatta dal gruppo ALPE, perché non aiuta i cittadini a capire. Evidenziare una sostanziale diversità di comportamento tra me e altri che, pur in presenza di una condanna di secondo grado, non hanno esitato ad assumere ruoli, è un giudizio politico e credo che sia nel mio diritto esprimerlo. Prenderci dei rimproveri da parte di chi non è nelle condizioni di dare lezioni di morale ad altri è francamente incredibile.»

Il Vicecapogruppo di ALPE Fabrizio Roscio ha evidenziato: «Non voglio esprimere giudizi o commentare la vicenda, ma il Consigliere Perron deve riconoscere che non tutti i reati rientrano nella legge Severino, per cui prima di fare certi accostamenti bisogna riflettere. La legge Severino deriva da studi precisi, da stime a livello europeo che hanno evidenziato che la corruzione e mala gestione cosa pubblica in Italia erano rilevanti a tal punto da consumare percentuali importanti di ricchezza del Paese. Le vicende giudiziarie delineano intrecci pericolosi, comportamenti spregiudicati, scelte avallate dai vertici politici valdostani. In passato diversi scandali hanno posto in situazione di imbarazzo anche la Valle d'Aosta, ma oggi emerge un comportamento patologico, peraltro coperto dalle ideologie. Si è persino coniato il neologismo "cleptocrazia". Ci si serve della posizione pubblica per scopi privati, c'è un'occupazione delle Istituzioni, andando così a deformare la democrazia. Le Istituzioni dovrebbero essere depositarie dell'interesse generale, invece i partiti portano avanti una visione propria del bene comune, che non è sempre coincidente con l'interesse generale. Così facendo, si creano squilibri. Strumenti ordinari come sono le Commissioni ordinarie, purtroppo non sempre hanno sortito effetti; per casi eccezionali ci vogliono strumenti eccezionali, come una Commissione speciale per verificare la governance e gli appalti delle società partecipate. L'atteggiamento del Governo regionale è stato improntato a confondere, depistare, banalizzare, imputare la minoranza. Non è di certo il momento di andare sul personale, ciò che è emerso è gravissimo, è un danno per l'intera Valle d'Aosta, rappresentata come terra di privilegi immotivati. Uno dei pochi strumenti di cui dispongono le autonomie è dimostrare nei fatti che il modello funziona. Ad oggi, questa maggioranza non dà segnali in questo senso e si è insinuato un sospetto che mina il rapporto con la politica: conta l'appartenenza, non la meritocrazia.»

L'Assessore al turismo e Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha fatto appello «ad una maggiore prudenza e ad evitare speculazioni e biechi sciacallaggi sulla presa d'atto delle dimissioni del collega Perron: non possiamo immaginare che alcuni siano i portatori del verbo e della giustizia e tutti gli altri dei delinquenti. Oggi, in quest'Aula, su questo tema c'è stato un approccio simpatico: per qualcuno le sentenze sono giuste, per altri sono ingiuste; qualcuno non ha bon ton perché rimprovera a qualcun altro alcuni passaggi politici, altri con garbo dialettico ci accusano dei peggio illeciti. Io credo che stiamo perdendo di credibilità perché l'opinione pubblica guarda con sospetto all'attività della pubblica amministrazione: il momento è difficile e impegnativo, cerchiamo quindi di non alimentare continuamente la cultura del sospetto e occupiamoci dei problemi dei valdostani.»

In chiusura di dibattito, il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha rilevato: «È giusto che ognuno possa esprimere la propria opinione, così come sarebbe interessante ripercorrere le posizioni che si sono succedute in questa Legislatura, non solo dal 10 marzo scorso. È opportuno darsi delle regole, dei metri di giudizio, per discutere e affrontare gli argomenti. Una volta decisi, questi vanno mantenuti, e non cambiano a seconda delle maggioranze e delle minoranze. Spiace sentire amarezza in alcuni interventi. A mio avviso, occorre dibattere su tre argomenti: politica, amministrazione e etica. Riguardo alla politica, il progetto è portato avanti da persone che ricoprono diverse posizioni. Le persone sono conseguenza del progetto e questo era l'intento dell'idea che abbiamo elaborato in estate. L'amministrazione è parametrata su programmi, su cui ci possono essere visioni diverse. Di etica ne abbiamo parlato in diverse occasioni, anche affrontando situazioni imbarazzanti. Abbiamo sempre mantenuto un profilo basso, garantista. Quando si è garantisti si scinde un'indagine da un avviso di garanzia. Nel caso di Perron, nessuno ha parlato di eroi, ma è legittimo definire la sua decisione di dimissionare un atto di responsabilità. Cos'altro avrebbe potuto fare? Che clima vogliamo? Vogliamo procedere col muro contro muro? Io ritengo che in questo breve periodo abbiamo lanciato messaggi di cambiamento, ad esempio procedendo a nomine tecniche. Il Consiglio deve interrogarsi ma mettere sul piano tutti i problemi. Rilanciamo la pacatezza e la moderazione per costruire il futuro. Vogliamo la politica della melma nel ventilatore? Certo è che non possiamo cambiare parametri e giudizi a seconda delle persone e dei ruoli. Il clima è già pre-elettorale, andrà ulteriormente a surriscaldarsi, ma cerchiamo di scindere la posizione populista da un dibattito serio. Il nostro impegno quotidiano è quello di mettere in pratica il programma e i principi che ci appartengono.»

Ordine del giorno: illustrazione del Consigliere Gerandin e replica del Presidente della Regione

Riguardo all'ordine del giorno, il Consigliere del GM Elso Gerandin, nell'illustrarlo, ha motivato la richiesta di impegnare il Presidente della Regione ad assumere fino a fine Legislatura l'incarico ad interim di Assessore al bilancio: «Dobbiamo tenere conto del breve lasso di tempo che ci separa dalla discussione del bilancio regionale 2018-2020: una tematica che il Presidente Viérin, vista la delicatezza del momento, ha seguito in prima persona e che sarebbe necessario proseguisse a fare. Inoltre, bisogna considerare che siamo quasi a fine Legislatura e ci sembra inopportuno nominare un nuovo Assessore.»

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha risposto che «l'interim è una situazione eccezionale che va a supplire un periodo. È vero che siamo a fine Legislatura, ma crediamo che questo Assessorato abbia una valenza importante non solo per le sfide legate al bilancio, ma anche per tutte le altre competenze, come quelle legate relative alle società partecipate. Sottolineo poi come abbiamo sempre sostenuto che non bisogna concentrare tutte le deleghe nelle mani del Presidente della Regione. La politica farà quindi le proprie valutazioni per la sostituzione dell'Assessore e in questo senso procederemo.»

SC-MM

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Comunicato n° 606 del 22 novembre 2017
Respinta una mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore all'istruzione e cultura

Nella seduta del 22 novembre 2017, il Consiglio Valle ha respinto con votazione per appello nominale, con 19 voti contrari (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV; l'Assessore Rini non ha partecipato al voto) e 13 a favore, una mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore all'istruzione e cultura, Emily Rini, sottoscritta dai gruppi ALPE, AC-SA-PNV, M5S e GM.

Come concordato dalla Conferenza dei Capigruppo, prima dell'inizio della discussione, ha preso la parola l'Assessore Rini: «Intervengo in questo momento per agevolare un dibattito costruttivo e sereno. Non è facile per me, ma preciso che tutto ciò che dovevo dire e spiegato l'ho detto e spiegato in tempi non sospetti e nelle sedi preposte, in procedimento aperto presso la procura di Aosta. La persona informata sui fatti nella fase procedimentale è analoga a chi testimonia davanti al giudice nel processo. È la figura che mantengo tutt'oggi, come confermato dall'autorità giudiziale. Comunico la ferma intenzione di informare i colleghi e l'opinione pubblica non appena le esigenze investigative me lo permetteranno, dato che oggi sono tenuta anche in quest'Aula al segreto istruttorio, nel totale rispetto della magistratura inquirente

«Il periodo è complesso, per la politica, per i movimenti politici, per la mia famiglia, che ringrazio per essermi vicina, così come ringrazio tutte le persone che in me ripongono fiducia. La mia unica colpa è essere stata ascoltata dalla magistratura come persona informata dei fatti, perché non sono nemmeno indagata. Ho letto nelle premesse della mozione con vivo stupore e amarezza di un mio presunto coinvolgimento nell'inchiesta: non è vero. La discussione oggi è inopportuna, perché la politica valdostana ha già scritto brutte pagine, condite da brutte vicende che spero trovino soluzioni favorevoli per mantenere l'immagine positiva della nostra bella Regione, anche al di fuori dei confini. Nella mozione si ricostruisce un episodio che mi vede interessata. Un episodio, non i rapporti di cui mi si accusa, confondendo in maniera irrispettosa i ruoli. La politica faccia il suo, in quest'Aula si parli dei problemi dei valdostani. Ciò non vuol dire che mi sottragga alle discussioni. Ma parlare di questioni giudiziarie si fa nel rispetto della magistratura, ad indagini concluse. Capisco le esigenze elettorali, non le condivido, mi chiedo come sia possibile muovere certe accuse. Dietro ad ogni storia ci sono delle persone

L'Assessore Rini ha quindi concluso: «Ribadisco: saranno mia cura e interesse informare la comunità. Non sono attaccata dalla poltrona e rassicuro gli scettici in quest'Aula: se mai dovessi essere coinvolta penalmente nell'inchiesta, non attenderò il sollecito di nessuno. Per l'etica che ho sempre avuto, rassegnerò immediatamente le mie dimissioni da Assessore, ma oggi non è il momento di fomentare la polemica. Ricordo a questo proposito che in passato mi sono dimessa per mere questioni politiche da Presidente del Consiglio prima e da Assessore poi. Non peso in maniera diversa le condanne, come successo in quest'Aula. Il Consigliere regionale è un pubblico ufficiale, che deve assumersi le responsabilità, sempre e comunque. L'eletto ha l'onere e l'onore di rappresentare i valdostani. Ognuno di noi risponde in primis a se stesso, poi alla comunità. Mi limito quindi a chiedere rispetto per la mia persona e la mia posizione

Si è quindi passati all'illustrazione della mozione da parte della Consigliera Chantal Certan (ALPE): «Siamo persone corrette, non siamo mai andati e non andremo mai sulla sfera personale. Trovo antidemocratico quanto successo oggi: vi è un Regolamento da rispettare e il fatto che si accontentino i capricci di qualcuno non mi vede d'accordo. Avevamo già dato la possibilità all'Assessore Rini di fare questa precisazione nel corso dell'ultimo Consiglio, attraverso un question time. Questa mozione è stata presentata soltanto dopo la mancata discussione di quell'interrogazione a risposta immediata e la mancata iscrizione da parte della maggioranza di una risoluzione. Non ci interessano le vicende private, il nostro unico obiettivo è di chiarire ai valdostani se le assunzioni nelle società partecipate abbiano subito o subiscano pressioni da parte degli Amministratori regionali per regolare questioni personali. Questi rifiuti da parte della maggioranza sono gravissimi, e oggi c'è stata la procedura irrituale e non regolamentata di far parlare per primo l'Assessore Rini. Quest'Aula non è luogo di peripezie per mantenere lo status quo, dovrebbe svolgere un servizio a favore dei cittadini. Se non si è in grado, bisogna lasciar stare. Oggi chiediamo di far luce su questa vicenda che ha avuto negli ultimi giorni accelerazioni, facendola diventare "inquietante". Pur mantenendo lo spirito garantista, riteniamo opportune le dimissioni dell'Assessore Rini, che ha già provato a farci desistere da questa discussione, assumendo un comportamento a dir poco anomalo nello scorso Consiglio e oggi stesso. Ben vengano i chiarimenti, ma non credo sia normale che in Valle d'Aosta le cause di separazione avvengano come descritto sui giornali, con un importante fornitore di società partecipate regionali - ora agli arresti - che si presenta all'udienza con un contratto di lavoro a tempo indeterminato per uno dei coniugi. Molto strano appare infine che proprio quel coniuge qualche mese dopo venga assunto con contratto interinale come funzionario con un lauto stipendio in una società partecipata. I valdostani devono sapere se in questa vicenda le regole di trasparenza e pari opportunità siano state rispettate, perché credo che allora come oggi ci siano persone titolate a ricoprire quel posto di lavoro, che avrebbero voluto, ma non hanno potuto, partecipare ad una manifestazione di interesse pur non essendo ex mariti di un Assessore. E avevamo già sollevato questo fatto con un'interpellanza a marzo 2016

«Oggi riaffermiamo l'esigenza - ha proseguito la Consigliera Certan - che i cittadini abbiano chiarezza delle assunzioni nelle società partecipate. I cittadini hanno diritto ad avere un Assessore sereno, che non venga scavalcato dal Presidente della Regione in ogni iniziativa. Rimaniamo fermi sulle nostre posizioni, in attesa di spiegazioni e di un passo indietro

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha commentato: «L'Assessore Rini ha voluto parlare per prima: una scelta del tutto personale, ha voluto scusarsi subito, pur non essendo dovuto. In questa mozione manca l'analisi dell'operato come Assessore all'istruzione e cultura, perché, da un punto di vista politico, le si possono attribuire diverse colpe, a partire dalla "buona scuola": ad esempio, avrebbe fatto comodo trovare un posto di lavoro anche a diversi insegnanti valdostani di educazione tecnica. Concordo che questa sia una brutta pagina, ma sono solo quisquilie, ci aspetta ben altro. L'Assessore Rini deve farsi un esame di coscienza politico, perché è un esponente di quel sistema fatto apposta per aiutare qualcuno a discapito di qualcun altro. Sarebbe un segnale, significherebbe capire gli errori commessi e voler cambiare

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) ha ricordato che «nello scorso Consiglio ci è stato negato il dibattito in quest'Aula respingendo l'iscrizione della nostra risoluzione che chiedeva la sospensione delle deleghe all'Assessore Rini: la maggioranza si è arroccata nel suo fortino tentando di sottrarsi al confronto democratico, il che è un comportamento strano per chi appartiene a movimenti che pongono alla base del proprio agire il confronto con la popolazione. Il mancato dibattito ha peraltro danneggiato ancor di più la loro collega perché ha cristallizzato la vicenda per due settimane. Premettendo doverosamente che non dobbiamo inoltrarci nel campo giudiziario, credo che qui dobbiamo parlare di moralità e di etica politica, soprattutto in considerazione del fatto che la collega Rini è responsabile dell'istruzione e quindi della formazione dei giovani. Allora, qual è il messaggio che abbiamo trasmesso ai giovani valdostani con questa vicenda? La politica unionista è inceppata e, in parte, compromessa e la discussione odierna lo dimostra chiaramente. Il tentativo di favorire parenti e affini assume una sorta di tradimento nei confronti degli elettori valdostani, e in particolare di coloro in cerca di lavoro. Noi dobbiamo trasmettere esempi positivi, ma purtroppo non lo stiamo facendo.»

Il Consigliere Andrea Padovani (GM) ha sottolineato: «Ciò che ha portato in tribunale l'Assessore Rini è un fatto assolutamente privato e tale deve restare, ma, leggendo gli stralci delle ordinanze riportati dalla stampa, trovo collegamenti inquietanti con certi personaggi. Mi auguro davvero che, quando potrà, l'Assessore darà spiegazioni, in particolare per alcune sue dichiarazioni che hanno valenza politica perché riguardano rapporti tra imprenditori e enti pubblici. Per chi nella vita fa politica attiva il confine tra pubblico e privato è molto labile, ma in questo caso la questione mi sembra tutto tranne che privata. Le indagini riguardano la magistratura, ma le vicende politiche vanno esaminate in quest'Aula. Chiediamo un segnale di rinnovamento anche da parte dell'UV, anche per non rovinare l'immagine della Valle d'Aosta e della politica tutta

Per la Consigliera di ALPE Patrizia Morelli «l'intervento della collega Rini, pur apprezzabile nell'intento, giunge tardivo, perché la mozione di sfiducia è la conseguenza di un comportamento omissivo da parte sua e della sua maggioranza. Sono comprensibili la reticenza e l'imbarazzo di intervenire su questioni personali e familiari, però non è comprensibile il rifiuto di rispondere ad un question time con cui si chiedeva di fare chiarezza rispetto ad una vicenda che era di dominio pubblico. Un question time che avrebbe consentito di spiegare la sua posizione in una vicenda che il giudice definisce "invero inquietante" e, come riportato dagli organi di informazione, delinea "un tessuto corruttivo particolarmente significativo e variegato" nella quale la collega, è corretto precisarlo, non è coinvolta in quanto indagata, ma come persona informata sui fatti. Se la decisione di non rispondere era della maggioranza, questa non ha reso un servizio all'Assessore Rini, anzi ha alimentato i sospetti. L'Assessore dovrebbe prendere le distanze da questo sistema. Questa mozione, oltre che cosa dovuta, è una misura improntata alla prudenza: perché se è vero che Rini non è indagata, il giudice ha asserito che si tratta di "circostanze meritevoli di successivo approfondimento". In via cautelare, a tutela del buon nome della Regione e suo personale, Emily Rini non dovrebbe più essere Assessore perché nell'inchiesta sulla corruzione è emerso che "l'avvenuto cambio di maggioranza ha permesso al partito di Rollandin, l'Union Valdôtaine, di ritornare in maggioranza, il che potrebbe favorire la posizione di Accornero all'interno della compagine regionale e delle società partecipate". Un'affermazione che dovrebbe scatenare una reazione all'interno delle altre forze che compongono la maggioranza, ma in primis all'interno dell'UV stessa in cui ci auguriamo ci sia la voglia di andare fino in fondo per cercare di ridare un'altra prospettiva a questa Regione.»

Il Consigliere segretario Carlo Norbiato (AC-SA-PNV) ha specificato: «Mi son sempre distinto per una politica nobile e oggi voglio far riflettere l'Assessore Rini sul fatto che la section di Aoste Ville - di cui è esponente di spicco - con una comunicazione lo scorso marzo mi ha sottolineato come gli interessi personali o di qualcuno a loro vicino vadano in secondo piano rispetto alla volontà degli elettori. A buon'intenditrice, poche parole

Il Consigliere del gruppo Misto Alberto Bertin ha osservato che «questa mozione è un invito all'Assessore Rini a dare un segnale all'opinione pubblica. Tutte le questioni giudiziarie di questi giorni, bisogna ricordarlo, prendono avvio da un'indagine della DIA sulla 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Da queste vicende giudiziarie, sta emergendo un quadro desolante nel quale il voto di scambio, inteso in senso generale, è diventato sistema. Il Consiglio regionale poteva tentare di mettere un freno introducendo la preferenza unica, l'unico meccanismo in grado di rendere il voto pulito e contrastare questa deriva, ma l'occasione non è stata colta. Una grave responsabilità di questo Consiglio. Non si può assistere passivamente fingendo di stupirsi, bisogna agire. Questa mozione era l'occasione per dare un segnale e ci auguravamo che l'Assessore Rini e la sua maggioranza lo cogliessero

Il Consigliere del gruppo Misto Elso Gerandin ha dichiarato: «Mi aspettavo un coup de théâtre, un ripensamento da parte dell'Assessore Rini. Fa male vedere l'immagine che della Valle d'Aosta sta uscendo: una regione a due velocità, con la politica che elargisce favori. Questa mozione è legittima e opportuna perché legata al contesto che stiamo vivendo, non ad una persona. L'Assessore Rini non è penalmente coinvolta ma fa comunque parte di un sistema in cui si chiedono raccomandazioni e scorciatoie. C'è bisogno di un passo indietro, di fare chiarezza, anche solo per un sospetto. Provare a cambiare una gestione poco trasparente non è populismo. Una volta per sempre, bisogna decidere se ci si vuole assumere la responsabilità di essere i guardiani del tappeto, della polvere e delle macerie. 22 Consiglieri regionali nell'arco della Legislatura devono difendersi nelle aule di giustizia: è il momento di alzare quel tappeto e spiegare ai valdostani che nessuno ha il diritto di avere corsie preferenziali. È forse una delle ultime possibilità che abbiamo

Per il Consigliere di EPAV André Lanièce, «non spetta a questa assise trasformarsi in una sorta di foro inquirente. Qui si deve parlare di politica. Conoscendo la collega Rini, sono sicuro che in presenza di un suo coinvolgimento, non esiterà a fare un passo indietro. Fa strano che oggi la mozione di sfiducia sia stata sottoscritta da chi, otto mesi fa, aveva costituito un nuovo Governo dove era stato nominato un Assessore sul quale pesava una condanna in secondo grado per uso improprio di fondi pubblici. Un Governo che non ha cambiato il sistema, che non ha promosso iniziative legislative significative, ma si è limitato a portare avanti quanto fatto dalla precedente Giunta. Con questa mozione di sfiducia nei confronti della Rini si è applicata la regola "dei due pesi e due misure", dimenticando che oggi, sotto i riflettori, finisce una persona che non è nemmeno indagata, è solo persona informata sui fatti. La verità è che questa mozione di sfiducia è stata promossa solo con l'intento di strumentalizzare elettoralmente il tutto. Fa strano però notare che, qualche anno fa, quando c'era l'indagine sui gruppi consiliari, nessuno abbia pensato di presentare una mozione di sfiducia nei confronti dei colleghi interessati: forse perché quasi i tutti i gruppi consiliari erano coinvolti? Forse perché le elezioni regionali erano ancora lontane? Oggi, non esistono fatti acclarati, lasciamo la magistratura fare il proprio corso e occupiamoci dei problemi della Valle d'Aosta, lavorando sul confronto di idee e di programma e cercando di promuovere politiche che ridiano sviluppo alla Valle d'Aosta e serenità ai valdostani.»

L'Assessore al turismo, Aurelio Marguerettaz è intervenuto «perché più volte sono stato tirato in causa nel dibattito», affermando: «Siamo di fronte ad un'inchiesta su cui vige il segreto istruttorio. Oggi in Aula è stata letta pressoché tutta l'ordinanza, anche con elementi che sui mezzi d'informazione non erano stati pubblicati: forse un po' più di prudenza sarebbe opportuna. La minoranza è garantista solo per i suoi appartenenti, ha un doppio binario per la giustizia e per la politica. In questo contesto, per parlare di lealtà ci vuole coraggio. Con voli pindarici si è riusciti ad accostare persino un omicidio della 'ndrangheta con la separazione della collega Rini. È giusto che ci siano le indagini, che ci sia modo di difendersi senza essere messi alla gogna. La minoranza cerca di giustificare una mozione senza senso, accusandoci di non voler discutere, di non volerci confrontare. Invece è un atto che non c'entra nulla con le vicende giudiziarie, ma è un passo avanti nella campagna elettorale che, se dovesse continuare in questi termini, credo avrà molto poco successo

Il Capogruppo dell'UVP, Nello Fabbri, ha dichiarato: «Oggi, non siamo nemmeno più in un'Aula di tribunale siamo in un'Aula dell'inquisizione. Mi riferisco, in particolare, a quanto detto sul mio Movimento, le cui scelte sono state dipinte in modo scorretto e non rispecchiano la realtà. La politica è azione e l'UVP ha deciso di passare all'azione perché il momento è grave e difficile e bisognava assumersi le proprie responsabilità. Ma non poteva farlo da sola: volevamo che i compagni di viaggio fossero molti, ma purtroppo non è stato così. Abbiamo quindi portato avanti il nostro progetto per il futuro della Valle d'Aosta con chi ha voluto condividerlo. Oggi ho sentito solo parole di distruzione, che non danno nessuna prospettiva di avvenire. Io mi auguro che si possa tornare a ragionare in positivo al fine di dare fiducia e speranza alla nostra regione.»

Il Consigliere Paolo Contoz (UV) si è chiesto «per quale motivo questa mattina abbiamo continuato a mettere il coltello nella piaga nonostante le dimissioni già rassegnate da Perron, mentre nel pomeriggio abbiamo discusso dell'Assessore Rini, che non è nemmeno indagata. Ma sono questi i problemi dei valdostani? Cerchiamo di non trasformare quest'Aula in un tribunale ma pensiamo alle vere esigenze dei cittadini

Il Capogruppo del PD-SVdA Paolo Cretier ha aggiunto: «Il nostro è un partito, non c'è una sola persona che prende le decisioni. Bisogna guardare avanti, non rinvangare al passato. La procura sta svolgendo il proprio lavoro, non ci vogliono interventi della politica a gettare fango. Siamo in quest'Aula non per fare gossip, ma per costruire il futuro alla Valle d'Aosta. Non ci dobbiamo occupare di questioni personali, è riduttivo e stiamo perdendo tempo. Da quale pulpito si sentenzia, se alle spalle ci sono condanne definitive? Siamo in campagna elettorale, si vuole creare astio per attrarre una quota di popolazione. Il verdetto finale spetta alla magistratura, non certo a noi, il nostro mandato è legato a ben altro. Per questo non abbiamo avallato l'iscrizione del question time. Dare in pasto all'opinione pubblica mezze verità è scorretto

SC-MM

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Comunicato n° 607 del 22 novembre 2017
Interrogazione a risposta immediata sui lavori di manutenzione del Traforo del Gran San Bernardo

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 22 novembre 2017, il Movimento 5 Stelle è tornato sui lavori di manutenzione del Traforo del Gran San Bernardo, chiedendo in particolare notizie dell'affidamento del loro appalto.

«Si è provveduto ad una trattativa privata - ha precisato il Consigliere Roberto Cognetta -, per cui vogliamo conoscere nel dettaglio qual è stato l'iter seguito

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ribadita la separazione dei ruoli «tra l'Amministrazione regionale che dà indirizzi e la società di gestione che si occupa della governance e dell'espletamento delle procedure tecniche»,  ha riferito: «SITRASB precisa che i lavori non sono stati affidati a trattativa privata, ma in via di somma urgenza, come deliberato dal Consiglio di Amministrazione l'11 ottobre ai sensi del codice dei contratti pubblici; è una procedura che non richiede l’esperimento di una gara. Per quanto riguarda l’iter di affidamento, SITRASB ha incaricato un ingegnere per accertare le cause del crollo del 21 settembre e un altro ingegnere per individuare le opere provvisionali per la messa in sicurezza del Traforo, in modo da garantire la sua riapertura nel più breve tempo possibile e consentire, quindi, l’esperimento delle procedure per la sostituzione definitiva della soletta di ventilazione. Il 27 ottobre SITRASB ha ricevuto il benestare del concessionario di parte svizzera, il cui territorio era interessato allo svolgimento di parte delle lavorazioni, mentre il 31 ottobre è arrivato il parere favorevole del Responsabile della Sicurezza della società di gestione svizzera, la SISEX. A questo punto sono stati stimati costi e tempistiche. Su questa base SITRASB ha svolto un’informale indagine di mercato riservata, sottoponendo la documentazione progettuale alle due imprese individuate, che avevano i requisiti oggettivi e soggettivi necessari per lo svolgimento dei lavori. SITRASB ha quindi ricevuto le offerte da parte di queste due imprese e si è arrivati alla data del 20 novembre, quando i lavori sono stati affidati

Il Consigliere Cognetta ha replicato: «La risposta della società è stata fumosa, ma aspetto di poter visionare la documentazione, perché alcune informazioni non quadrano

 

 

MM

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Comunicato n° 608 del 22 novembre 2017
Interrogazione a risposta immediata sul bilancio di previsione della Regione 2018-2020

Nella seduta del 22 novembre 2017, i gruppi Misto, ALPE e AC-SA-PNV hanno chiesto delucidazioni sulla mancata presentazione del bilancio di previsione della Regione per il triennio 2018-2020.

«Vogliamo sapere se corrisponda al vero - ha chiesto il Consigliere Elso Gerandin - che esiste una correlazione tra i patti sottoscritti tra le forze politiche e la mancata presentazione nei tempi annunciati del bilancio 2018-2020

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha spiegato: «Il bilancio è stato posticipato di intesa con i Capigruppo per poter trattare con lo Stato anche per quanto attiene all'annualità 2017 e non soltanto ai 144 milioni di euro per il 2018. Questo slittamento non pregiudica la possibilità di redigere un bilancio adeguato, anzi. La quadratura politica c'è, ora si passa alla parte tecnica. In merito invece ai patti politici, noi lasciamo fare la politica ai movimenti. Rifiutiamo una lettura pittoresca di questo slittamento e chiediamo considerazione per il lavoro degli uffici. Si parla di cambiamento e questo bilancio sta nascendo in maniera diversa dal solito.»

Il Consigliere Gerandin ha replicato: «Poco incide il recupero delle somme versate nel 2017, incide parecchio la cifra che dovremmo sborsare per il 2018. Nonostante le dichiarazioni d'intenti di questa maggioranza, ho sempre sostenuto che il bilancio non sarebbe stato presentato nei tempi annunciati.»


MM

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Comunicato n° 609 del 22 novembre 2017
Interrogazione sull'assegnazione dello stato di calamità al Comune di Valtournenche

Con un'interrogazione posta nella seduta consiliare del 22 novembre 2017, il gruppo M5S ha voluto sapere se sia stato assegnato lo stato di calamità al Comune di Valtournenche a seguito del nubifragio dello scorso agosto, chiedendo anche se siano stati quantificati i danni per privati e aziende.

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha risposto: «La stima sommaria dei danni è stata segnalata dallo stesso Comune di Valtournenche, al fine della quantificazione necessaria a documentare la richiesta per la deliberazione dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei ministri. I danni subiti dai privati sono stati stimati in circa 37 mila euro e per quanto riguarda le aziende la stima è stata di circa 563 mila euro. Con Decreto n. 584 in data 21 agosto 2017, è stato decretato da parte del Presidente della Regione, lo stato di calamità conseguente agli intensi fenomeni temporaleschi verificatisi in 13 Comuni della Regione, compreso il Comune di Valtournenche. Con Deliberazione in data 28 settembre 2017 del Consiglio dei Ministri, pubblicata sulla G.U. 240 del 13 ottobre 2017, è stato dichiarato lo stato di emergenza sul territorio regionale conseguente agli eventi calamitosi.»

Nella replica, il Consigliere Cognetta si è chiesto: «Perché ci sono delle aziende a cui è stato detto che non avranno un euro malgrado abbiano subìto dei danni? Forse al Comune di Valtournenche non sanno che è stato assegnato lo stato di calamità? A questo punto la questione deve essere approfondita per non creare un corto circuito nell'informazione

Il Presidente Viérin ha quindi «dato massima disponibilità a verificare le questioni con il Consigliere C0gnetta e a dare tempestiva risposta a chi ha avuto effettivamente questo disagio

SC

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Comunicato n° 610 del 22 novembre 2017
Interpellanza sulle assunzioni nei reparti tecnici del Casinò de la Vallée

Nella seduta consiliare del 22 novembre 2017, il gruppo M5S, con un'interpellanza, ha voluto approfondire le modalità di selezione di personale per assunzioni nei reparti tecnici del Casinò de la Vallée.

Il Consigliere Roberto Cognetta ha citato le linee guida del piano di ristrutturazione aziendale, «che parlano della necessità di almeno 210 persone per coprire tutti i turni di servizio e le assenze. Si dice anche che l'azienda procederà innanzitutto alla ricerca interna di personale disponibile a ingressi nei reparti tecnici con contratti full e part-time, estendendo la proposta anche ad eventuali nuovi ingressi di personale per sopperire alle uscite della Fornero.»

Il Consigliere Cognetta ha quindi chiesto «quanti saranno i nuovi ingressi nel caso in cui con la ricerca interna non si trovasse disponibilità di personale; con quale contratto si pensa di assumere gli eventuali nuovi ingressi; se sia intenzione della proprietà dare indicazioni all'Amministratore unico Di Matteo, affinché, nel caso in cui si proceda ad una selezione pubblica attraverso un corso-concorso pubblico

Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha risposto: «Dobbiamo distinguere i ruoli tra Amministrazione regionale e società, tra indirizzi ed esecuzione delle procedure.  La Casinò de la Vallée comunica che, con avviso pubblicato nelle bacheche aziendali il 20 ottobre, ha avviato una ricerca interna di personale amministrativo da formare e impiegare nel settore giochi francesi e americani. Alla data di scadenza per la presentazione delle domande, l’11 novembre, sono pervenute alla Direzione aziendale 15 candidature per diversi reparti di gioco. Appena possibile sarà avviato il corso interno di addestramento/aggiornamento, al termine del quale il candidato, se avrà superato l’esame di idoneità, sarà ammesso alla nuova mansione. Il percorso formativo potrebbe durare anche un semestre e dopo circa un mese dall’inizio della formazione sarà effettuato un primo esame per verificare il livello di manualità minimo acquisito dagli inesperti e verificare l’idoneità alla prosecuzione della formazione. Solo quelli che supereranno questo step passeranno alle fasi successive. Oggi quindi non è possibile indicare con sicurezza quanti nuovi ingressi saranno necessari

«Per il personale interno, non trattandosi di nuovi ingressi ma di mobilità interna, verrà applicato, acquisita l’idoneità, il contratto in essere nel reparto cui verrà assegnato. Per gli eventuali nuovi ingressi sarà applicato il nuovo salario di ingresso, frutto degli accordi sindacali del 10 luglio 2017, con una riduzione di circa il 25%, rispetto al salario dei dipendenti attuali

Il Presidente della Regione ha infine specificato: «Essendo la Casinò de la Vallée spa controllata direttamente dalla Regione, nel caso in cui dovesse rendersi necessaria una ricerca di personale esterno, la Società dovrà procedere ad indire un bando con requisiti di selezione pubblica, così come previsto dalla legge regionale n. 20/2016 sulla trasparenza delle società partecipate

Il Consigliere Cognetta ha quindi replicato: «Speriamo che questo nuovo personale basti per risollevare le sorti della Casa da gioco


MM

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Comunicato n° 611 del 22 novembre 2017
Approvato il bilancio 2018-2020 del Consiglio regionale

Nella seduta consiliare del 22 novembre 2017, con 25 voti a favore (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV, AC-SA-PNV), 7 astensioni (ALPE, M5S, GM) e 1 voto contrario (Consigliere Bertin), è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio Valle per il triennio 2018-2020 e contestualmente il Piano degli indicatori e dei risultati attesi, ossia il sistema che consente di confrontare tra loro i bilanci delle diverse amministrazioni.

Il documento contabile dell'Assemblea legislativa si attesta per l'anno 2018 sul valore di 12 milioni 583 mila euro, di cui 9 milioni 999 mila 600 euro per entrate e spese effettive, 2 milioni 283 mila 400 euro per partite di giro e 300 mila quale avanzo di amministrazione presunto da restituire all'Amministrazione regionale.

Per il 2019 e il 2020, il bilancio prevede per ciascun esercizio la somma di 10 milioni 723 mila euro comprese le partite di giro e la cifra di 8 milioni 729 mila 600 euro per entrate e spese effettive.

Il documento è stato illustrato dal Presidente dell'Assemblea legislativa, Andrea Rosset, che ha specificato: «Le entrate effettive del 2018 sono previste per un valore complessivo di 9 milioni 999 mila 600 euro. Considerato che nel 2018 terminerà la XIV legislatura, le entrate registrano un aumento del 15,44% rispetto all'anno precedente, di modo da poter permettere l'erogazione delle indennità di fine mandato ai Consiglieri regionali non rieletti e dei relativi oneri. Tra le entrate si segnala l’incidenza dell’assegnazione a carico del bilancio regionale, ammontante a 9 milioni 800 mila euro, che rappresenta il 98%.»

Le spese effettive per il 2018 (9 milioni 999 mila 600 euro) includono anche le previsioni per la copertura dei costi dell’Ufficio del Difensore civico, per la gestione del Corecom Valle d'Aosta, per il programma della Consulta regionale per le pari opportunità e per il finanziamento all’associazione degli Ex Consiglieri.

I costi per gli organi istituzionali, che comprendono tutte le spese riguardanti l'amministrazione, il funzionamento e il supporto agli organi politici del Consiglio, rappresentano il 77,75% del bilancio. La gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato che comprende tutte le spese inerenti l'amministrazione ed il funzionamento degli uffici ammontano all'8,81%. Le spese per i sistemi informativi rappresentano l'11,59% del bilancio. Le spese per le risorse umane, che comprendono esclusivamente le spese per formazione e trasferte in quanto il costo del personale del Consiglio è in capo al bilancio regionale, ammontano allo 0,45%. La percentuale residuale è rappresentata dai fondi di riserva.

Il Consigliere del gruppo Misto Alberto Bertin ha chiesto se è stata risolta la questione dell'accessibilità all'Ufficio del Difensore civico. «Sono 18 anni che il Consiglio affitta degli uffici non accessibili e dal prossimo anno saremo addirittura in violazione di una legge approvata da quest'Aula che prevede che tutte le locazioni siano tali. Ma la questione, dopo quasi un ventennio, non è stata ancora risolta. Una vergogna e, anche per questo, voterò contro

Il Presidente del Consiglio, Andrea Rosset, ha risposto che «era stata trovata una soluzione, ma da un sopralluogo nella sede della DEVAL il locale è risultato troppo piccolo per ospitare gli uffici del Difensore civico. Ho attivato un ulteriore incontro per verificare altre possibilità. Sottolineo, inoltre, che il Difensore civico è sempre disponibile a incontrare i cittadini in altra sede.»

I lavori sono sospesi. Il Consiglio si riunirà domani, giovedì 23 novembre, alle ore 9.00.

SC

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Comunicato n° 612 del 23 novembre 2017
Approvato un ordine del giorno collegato alla proposta di legge, respinta, in materia di vitalizi dei Consiglieri regionali

Nell'ambito della trattazione della proposta di legge del M5S in materia di trasparenza degli assegni vitalizi dei Consiglieri regionali, l'Assemblea valdostana ha approvato un ordine del giorno sottoscritto dai Capigruppo di maggioranza, che impegna l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo a presentare entro il 31 dicembre 2017 una legge di revisione del sistema dell'Istituto del Vitalizio che prevede due punti: l'abolizione dell'attuale sistema previdenziale dei Consiglieri e la pubblicità dei vitalizi o delle somme percepite dai Consiglieri. Il testo è stato adottato con 21 voti a favore (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 astensioni (ALPE, AC-SA-PNV, M5S, GM), dopo aver provveduto ad una votazione disgiunta dei due punti del dispositivo: il primo è stato approvato all'unanimità, il secondo ha ottenuto i 21 voti a favore della maggioranza e 13 voti di astensione della minoranza. Il Consiglio ha inoltre respinto, con 20 voti contrari (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV), 13 a favore (ALPE, AC-SA-PNV, M5S, GM) e 1 astensione (Consigliere Contoz), la proposta di legge del M5S. Il dibattito ha occupato l'intera seduta consiliare mattutina del 23 novembre 2017.

Il dibattito sulla proposta di legge

La proposta di legge, depositata dal M5S e composta di due articoli, è stata illustrata in Aula dal Consigliere Roberto Cognetta. «Scopo di questa iniziativa è quello di rendere noto chi percepisce somme a titolo di assegno vitalizio e a quanto ammontino tali somme. Vorrei, infatti, che si facesse un passo avanti nella trasparenza della gestione dei fondi pubblici, uniformandoci così a quanto già fanno le altre Regioni che pubblicano gli elenchi degli assegni vitalizi sui siti internet dei Consigli regionali. Io ritengo che, per migliorare il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, sia doveroso approvare una legge che renda accessibile e trasparente i nominativi di coloro che hanno percepito o percepiscono l'assegno vitalizio, o che abbiano ottenuto la restituzione dei contributi versati ai fini dell'assegno vitalizio. In Commissione il provvedimento non ha avuto parere positivo, ma oggi voglio capire quale sia la volontà politica: sarebbe un passo importante per fare chiarezza e dare lustro alla nostra Istituzione.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha annunciato il voto favorevole «ad un provvedimento semplice, chiaro, che crea le condizioni per pubblicare ciò che è stato, è e sarà il sistema retributivo e previdenziale di chi dedica una parte della propria vita alla politica, alla comunità, il suo impegno, le sue competenze, il suo tempo per costruire una società diversa, con pari opportunità, in grado di affrontare le sfide per il futuro. È opportuno rendere trasparente l'utilizzo del denaro pubblico, in ogni caso

Il Capogruppo dell'UVP, Nello Fabbri, ha invece espresso parere negativo: «Non siamo contrari alla pubblicazione sul sito delle cifre attribuite in passato, si tratta di trasparenza. Non è per ipocrisia però che come gruppo e movimento, coscienti dell'importanza dell'argomento e con opinioni contrastanti, abbiamo ritenuto opportuno inglobare in una nuova legge che regola il sistema previdenziale dei Consiglieri. Volutamente, ho specificato "sistema previdenziale", perché di questo si tratta sin dal 2003, come peraltro per tutti coloro che hanno un contratto di lavoro. È un sistema, però, che ha bisogno di un ripensamento, che lo renda più attinente all'attualità. Non sarà un processo facile, ci sono diverse sensibilità, tutte lecite e degne di considerazione. Ci impegniamo affinché questi passaggi siano rapidi e per questo chiediamo la collaborazione di tutti i colleghi per dare una risposta definitiva a questa tematica. Ci impegniamo a trovare una sintesi che soddisfi il senso di equità per risolvere una questione spinosa, affrontata troppo spesso con intento punitivo dai tanti Robespierre moderni.»

Il Consigliere del GM Alberto Bertin, nell'annunciare il voto favorevole, ha parlato di «atto dovuto per dare maggiore trasparenza alle attività dell'amministrazione e rendere conoscibile a tutti la spesa pubblica. Un atto quindi che renderà più chiare le informazioni, che invece ora escono in modo incontrollato. Un provvedimento sul quale non si può votare contro.»

Il Consigliere segretario Carlo Norbiato (AC-SA-PNV) si è detto «basito dall'esito del voto in Commissione, quando i Consiglieri di maggioranza hanno respinto questa proposta di legge. Incredulo per la posizione di totale chiusura sulla ormai non rinviabile necessità di dare trasparenza alla gestione dei fondi pubblici. Con la classica scusa degli approfondimenti si impedisce la conoscenza e si rinviano decisioni importanti: così facendo i cittadini sono sempre più lontani dalla politica e la nostra credibilità fa passi da gigante verso lo zero. Il nostro voto sarà a favore.»

Per la Consigliera Chantal Certan (ALPE), «questa proposta di legge è dovuta, proprio perché rientra nel solco della trasparenza tanto sbandierata da molti che oggi non sostengono questo testo. Già da domani la maggioranza potrà presentare un altro disegno di legge, anche più performante, ma nulla vieta di votare oggi questo atto che chiede semplicemente di pubblicare quanto viene percepito da chi si occupa della res publica, di legiferare, di spendere denaro pubblico. Non c'è niente da nascondere, non viene lesa nessuna privacy. Sappiamo che dal 2003 il sistema è cambiato e che dal 2005 l'indennità dei Consiglieri è diminuita sensibilmente, è tutto certificato. È un'altra occasione persa soprattutto per l'UVP, che sembrava lanciata nei grandi cambiamenti e invece si rivela tra i più grandi movimenti conservatori. Gli atti devono essere pubblici. Sono perplessa da questo comportamento.»

Il Consigliere dell'UV Paolo Contoz ha affermato: «La gente vuole sapere ed è giusto che sia così. Personalmente, sono contrario ai vitalizi. Sono contento che all'interno della maggioranza attuale si lavori ad un disegno di legge che chiarisca definitivamente questa situazione. Per questo, in attesa di questo nuovo provvedimento, oggi mi astengo.»

Per il Consigliere del GM Elso Gerandin «la trasparenza nulla ha a che fare con il sistema previdenziale che si vuole rivedere. La trasparenza dovrebbe essere insita in tutto ciò che facciamo. Non comprendo quindi perché si è restii a pubblicare questi dati: una pubblicazione che contribuirebbe anche a chiarirne la lettura. Capisco che la maggioranza stia lavorando ad una norma più complessiva, sulla quale sono d'accordo, ma non vorrei che questo Consiglio fosse solo un pensatoio: il nostro compito è quello di approvare leggi concrete.»

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha sottolineato: «L'UVP è abituata al confronto in ogni situazione: al momento la maggioranza non ha una posizione univoca su questo argomento; se non si troverà, l'UVP presenterà in tempi brevi una sua proposta e vedremo sia come andrà il voto sia chi resterà basito. In maggioranza c'è la massima volontà di garantire la trasparenza, ma vogliamo un approccio complessivo.»

Per il Consigliere di AC-SA-PNV Pierluigi Marquis, «questa è un'iniziativa che dovrebbe essere condivisa a livello trasversale, dalla maggioranza e dalla minoranza. È una proposta semplice che prevede la pubblicazione degli assegni vitalizi: si tratta di fondi che sono stati percepiti sulla base di leggi in vigore e non c'è nulla di cui vergognarsi. Il cambiamento si affronta anche con i piccoli passi, non bisogna resistere, ed è giusto portare a conoscenza della comunità quanto si spende per i Consiglieri regionali in carica e per gli ex. L'approvazione di questa proposta farebbe fare un piccolo passo avanti nell'attesa di una riforma più organica e faccio un appello al Presidente del Consiglio affinché sensibilizzi il Consiglio su questo tema: se oggi la norma sarà respinta, non ci resterà che confidare in una maggiore propensione alla trasparenza di chi sarà chiamato a subentrare al suo posto.»

L'Assessore alle attività produttive, Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA), ha osservato: «Sono entrato in quest'Aula di prima nomina nel 2013 con un regime previdenziale totalmente uguale a quello dei dipendenti pubblici. Non ho alcun motivo di non di ostacolare la conoscenza dei cittadini e la trasparenza. Non ho interesse a nascondere il mio regime previdenziale. Peraltro, fino al 2012, il sistema previdenziale era diverso, tanto che nella precedente Legislatura si versava di più in termini percentuali, ma il Consiglio raddoppiava i contributi che oggi noi versiamo a carico dell'Assemblea. Se parliamo dei vitalizi parliamo del passato. Oggi il regime previdenziale è uguale a quello di ogni lavoratore. Oggi parliamo di dare in pasto all'opinione pubblica dati che sono un segreto di Pulcinella: si trovano ovunque, su giornali online o cartacei. Sono dati scomposti, che tuttavia fanno riferimento al passato. Non siamo contrari alla pubblicazione, ma l'obiettivo di questa legge è di tipo elettoralistico e ha poco senso. Invito comunque i colleghi che invocano la trasparenza ad essere conseguenti al voto di oggi e pubblicare i dati che si riferiscono alla loro situazione. Potrebbero fare un'autodichiarazione. Vogliamo piuttosto elaborare un disegno organico, che ricomprenda anche quanto maturato da chi oggi percepisce diverse pensioni, compreso il maturato economico dei Consiglieri di questa Legislatura e di quelli delle precedenti.»

Il Consigliere del GM Andrea Padovani ha osservato: «Il momento politico è particolare: i cittadini ci chiedono maggiore trasparenza sui costi della politica e non capisco, quindi, i colleghi che si dicono a favore, ma continuano a ritardarne la sua applicazione. Speravo che i colleghi con i quali mi ero candidato nel 2013 si sarebbero distinti nel voto rispetto al voto della maggioranza, invece ho scoperto che la visione differente ce l'ha solo il Consigliere Contoz. Il mio voto sarà favorevole perché ritengo che non ci sia nulla di male nel pubblicare questi dati.»

Il Consigliere Roberto Cognetta ha voluto specificare: «Stiamo parlando di dati ulteriori non ancora pubblicati. Non sono un fautore del regime del Terrore della Rivoluzione francese, da un punto di vista personale sono il più garantista di tutti. Stiamo parlando unicamente della pubblicazione, ho già presentato una proposta di legge che modifica la gestione del sistema. Oggi chi ha un lavoro e continua a pagare i contributi, vedrà aggiunta la pensione da Consigliere. Rinnovo l'invito a fare un piccolo sforzo per uniformarci alle altre Regioni, non faremmo nulla di straordinario. Non è questione di singole persone, ma dell'intero Consiglio: facciamo una discussione seria, superiamo le politiche dello steccato, facciamo un ragionamento globale. Smentisco anche che sia questione di cercare voti. L'ultima riunione del Consiglio sarà a marzo: vi chiedo di voler chiudere la faccenda entro quel termine. Non assicuro comunque il mio voto al disegno di legge della maggioranza, ne valuterò i contenuti.»

Il Capogruppo del PD-SVdA, Paolo Cretier, ha detto: «Non siamo assolutamente contrari a questa proposta di legge, però ci sono due iniziative in materia di assegni vitalizi: abbiamo quindi assunto l'impegno di lavorare ad una proposta organica e in questo senso procederemo. È una necessità perché ormai siamo tutti alla gogna mediatica, ma cerchiamo una condivisione. Nel dichiarare il voto contrario, ribadisco il nostro impegno a lavorare su questo tema.»

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha osservato: «Se c'è un gruppo che non ha mai nascosto la propria opinione su questo tema è l'UV. Abbiamo anche operato in accordo con la Stella Alpina, è singolare che oggi rimproveri ad altri il cambio di opinione. Questa dichiarazione di voto ribadisce il comportamento dei nostri Consiglieri all'interno della prima Commissione: il nostro voto è contrario. Se ci sarà la necessità di tornare sull'argomento, valuteremo le proposte complessive, contribuiremo al dibattito. Ma non vogliamo discutere a spizzichi e bocconi sulla materia.»

La Vicepresidente del Consiglio Patrizia Morelli (ALPE) ha invitato a una riflessione: «La ratio della proposta di legge è molto chiara: i fondi pubblici vanno gestiti in maniera trasparente. Si tratta di dati che attengono a persone che hanno ricoperto cariche pubbliche, esattamente come noi in questo momento. Assumersi la responsabilità delle decisioni prese nel tempo e nel tempo modificate significa non rendersi ridicoli. Le decisioni vanno contestualizzate nel momento storico in cui vengono assunte. Sono stupita dall'atteggiamento di chiusura di certe forze politiche, indipendentemente siano di maggioranza o di opposizione.»

Il Vicecapogruppo di EPAV, André Lanièce, ha ricordato «i numerosi provvedimenti su questo tema presentati dalla maggioranza che hanno portato in passato a risparmi importanti ma che sembrano non essere mai sufficienti. Osservo poi che siamo stati fra le prime Regioni in Italia a passare al sistema contributivo. C'è quindi sempre stata la disponibilità a proporre e a fare e abbiamo dimostrato che non siamo solo un pensatoio, come detto da qualcuno. In questi sette mesi di governo Marquis sulla materia non è stato fatto nulla, quindi a due mesi dalla nuova maggioranza, lasciateci un minimo di tempo per lavorare ad una nostra proposta sul sistema previdenziale, che includa, nell'ottica della trasparenza, anche la pubblicazione delle somme percepite dagli ex Consiglieri. Oggi, quindi, votiamo contro, ma ci impegniamo politicamente a portare tale proposta all'attenzione del Consiglio entro la fine della Legislatura.»

Il Capogruppo dell'UVP Nello Fabbri ha quindi ribadito «l'impegno dell'UVP a proporre una iniziativa legislativa entro la fine dell'anno» e ha annunciato il deposito da parte dell'UVP di un ordine del giorno e poi sottoscritto dai Capigruppo di maggioranza per rafforzare tale impegno.

Il Consigliere Claudio Restano (AC-SA-PNV) ha dichiarato: «Non ho mai nascosto la mia opinione, che è sempre stata leggermente diversa da quella dell'UV, ma ho fatto gioco di squadra e, in un contesto consiliare di 18 a 17, ho sempre seguito le indicazioni del gruppo. Bisogna avere il coraggio di parlare e di scegliere. È corretto difendere quanto fatto in passato, altrettanto importante pensare al futuro, ma è oggi che dobbiamo garantire la trasparenza, lo dobbiamo alla comunità. Votando questa proposta possiamo dare un segnale di cambiamento, senza rinnegare il passato, senza populismi. Ciò non toglie che apporteremo il nostro contributo alla proposta dell'UVP. Chiedo ai colleghi di dimostrare di avere coraggio al momento del voto di questa legge.»

Per il Consigliere di ALPE Fabrizio Roscio, «il dibattito è poco interessante perché, purtroppo, l'aspetto formale supera l'aspetto sostanziale: i dati di cui stiamo parlando sono già pubblici perché sono stati dati in pasto alla stampa. Pubblicarli sul sito istituzionale significherebbe distogliere quell'attenzione morbosa che c'è adesso su questo tema. La proposta del collega Cognetta è semplice, ma si trovano sempre delle scuse quando non si vuole votare qualcosa: se viene tacciata di populismo ora che siamo ancora lontani dalle elezioni, a maggior ragione sarà ancora più populista quella della maggioranza che arriverà a ridosso. Il rifiuto di approvarla è anacronistico, retrogrado e anche un po' ipocrita.»

L'ordine del giorno

L'ordine del giorno è stato illustrato dall'Assessore Bertschy: «La nostra intenzione è quella di coinvolgere anche gli altri gruppi consiliari, senza giochi di maggioranza o di minoranza. Noi vogliamo che su questo Istituto si faccia chiarezza una volta per tutte: il movimento dell'UVP ha le idee chiare su questa tema, ma vogliamo che in poco tempo sia approvata una legge in merito. Saremmo anche la prima Regione d'Italia a dare un segnale di ripartenza, anche per costruire un nuovo percorso di vicinanza ai cittadini e ai loro problemi.»

La Consigliera di ALPE Chantal Certan ha osservato che «c'è grande confusione su questo tema nella maggioranza. Proponiamo di togliere la parte dell'impegnativa relativa alla pubblicità dei vitalizi, in quanto questa è già specificata nella legge del collega Cognetta che noi voteremo. La gravità di questo ennesimo emendamento indica la spaccatura della maggioranza ma anche il timore di certi Consiglieri di pubblicare (e non sono pubblicizzare) la loro situazione economica

L'Assessore Bertschy (UVP) ha replicato che «la nostra proposta di ordine del giorno è per una legge organica che preveda anche la pubblicità dei vitalizi. Quindi, per noi rimane valida l'impegnativa come depositata.»

Il Consigliere del M5S Cognetta ha quindi richiesto il voto disgiunto sui due punti contenuti nell'impegnativa dell'ordine del giorno.

Il Consiglio è sospeso. I lavori riprendono alle ore 15.30 di oggi, giovedì 23 novembre.


SC-MM

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Comunicato n° 613 del 23 novembre 2017
Approvata una mozione sulla prevenzione vaccinale

Il Consiglio Valle, nel corso della seduta del 23 novembre 2017, ha dibattuto la questione dell'obbligo vaccinale introdotto dalla legge 119 del 31 luglio 2017.

In merito, l'Aula ha approvato all'unanimità una mozione, presentata dal gruppo ALPE ed emendata nelle premesse nel corso della discussione.

La mozione impegna l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali ad adoperarsi al più presto ad ottemperare a quanto deliberato dal Consiglio regionale il 21 giugno 2017 ed in particolare: ad organizzare serate ed iniziative di informazione e comunicazione finalizzate a promuovere l'aggiornamento dei professionisti sanitari, dei dirigenti e docenti scolastici per la diffusione della prevenzione vaccinale come scelta consapevole e responsabile dei cittadini; a prevedere attività di farmacovigilanza, che vadano oltre quelle routinarie, al fine di monitorare e valutare adeguatamente gli eventuali rischi e di informare la popolazione.

«Vogliamo ribadire l'importanza per i cittadini di un'informazione equa e corretta - ha evidenziato nell'illustrazione la Consigliera Chantal Certan -, riteniamo che le sole circolari informative inviate ai genitori non siano sufficienti né esaustive

La Consigliera Certan ha anche aggiunto: «Ieri la Corte costituzionale ha dichiarato che la scelta sull'obbligatorietà spetta al legislatore nazionale e che le vaccinazioni rese obbligatorie erano già previste e raccomandate nei piani nazionali e finanziate dallo Stato nell'ambito dei LEA (livelli essenziali di assistenza). La Consulta non si è pronunciata sulla costituzionalità o meno della legge.»

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha smentito «di non voler organizzare delle serate informative, come evidenziato nelle premesse della mozione. Non abbiamo cambiato idea, a dicembre l'Azienda USL inizierà delle attività di informazione dirette alle famiglie negli ambiti territoriali dei distretti. Abbiamo già avviato incontri nei consultori e abbiamo inviato brochure informative. Sono iniziative di informazione dirette alle famiglie e, in merito alla farmacovigilanza, vengono distribuite a tutti i genitori dei bambini vaccinati schede apposite per la segnalazione di evento avverso post vaccino. È questo il compito che ci compete e che deriva dalla delibera approvata dalla Giunta nel giugno scorso

L'Assessore ha quindi dichiarato di accettare la mozione, una volta emendate le premesse.

La Consigliera Certan ha replicato: «Possiamo tranquillamente cambiare le premesse, non è un problema. Ma vogliamo la garanzia dell'organizzazione di serate in cui sia possibile dibattere l'argomento. Non basta ricevere un opuscolo informativo, è doveroso rispondere ai quesiti e ai dubbi legittimi delle famiglie

Il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha concordato sull'opportunità di modificare le premesse della mozione, «a maggior ragione dopo la sentenza della Consulta, che ha confermato quanto avevamo già affermato in quest'Aula. Non siamo contrari ai dibattiti, ma la legge parla chiaro e la Corte Costituzionale l'ha ribadito: stiamo parlando di un obbligo, non di una possibilità

 

Prima di questa mozione, ne sono state discusse altre cinque, di cui tre ritirate, una respinta e una rinviata.

È stata ritirata dai proponenti del gruppo ALPE la mozione riguardante la revisione dell'atto dell'azienda USL, in quanto, ha spiegato la Consigliera Chantal Certan, «la discussione di questa iniziativa è stata rimandata di alcune settimane e nel frattempo l'atto è stato esaminato ed approvato in Commissione. Crediamo comunque che un discorso più generale dovesse essere fatto, anche rivedendo la legge regionale n. 41/1995 per quanto attiene il Dipartimento Prevenzione.»

Il Consiglio ha poi discusso una mozione presentata dai gruppi Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e ALPE volta a fare chiarezza sulla procedura di aggiudicazione della fornitura di materiali di ricambio per le centrali della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA Spa. Il testo è stato ritirato dopo l'impegno assunto dal Presidente della Regione a trasmettere a Finaosta una richiesta di approfondimento sulle azioni puntuali e sull'evoluzione della situazione e ad audire in sede di seconda Commissione consiliare, prima del dibattito sul bilancio regionale, i vertici di Finaosta e di CVA per fare il punto.

Ritirata anche la mozione, presentata dai Consiglieri Andrea Padovani e Alberto Bertin del Gruppo Misto, in merito alla fruizione della nell'area verde di regione Tzamberlet e la relativa cartellonistica, a seguito dell'impegno assunto dall'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Alessandro Nogara, ad approfondire la possibilità di rendere più chiare le regole.

L'Assemblea regionale ha respinto, con 21 voti di astensione (UV, UVP, PD-SVdA, EPAV) e 13 a favore, una mozione sottoscritta dai gruppi AC-SA-PNV, Misto e ALPE, in merito al potenziamento delle azioni di marketing dei prodotti agricoli che intendeva impegnare la terza Commissione "Assetto del territorio" ad audire i rappresentanti di categoria per intraprendere un percorso progettuale condiviso.

Per il Consigliere di AC-SA-PNV Pierluigi Marquis, che ha illustrato il testo all'Aula, «gli spazi di mercato vanno ampliati, in modo da favorire la competitività dei prodotti della Valle, migliorando i valori e i volumi di vendita; e questo, in un'ottica di sintonia e progettualità condivisa con le Associazioni di categoria. Gli aiuti alla nostra agricoltura regionale non sono sufficienti per il mantenimento del settore agroalimentare valdostano senza una solida e stabile presenza sul mercato capace di portare ulteriore valore aggiunto per lo sviluppo e l’occupazione. Vorremmo quindi valutare in Commissione le iniziative di incentivazione fiscale, come previsto dalla norma di attuazione sulla manovrabilità fiscale, nonché i processi di riforma organizzativa per migliorare l’efficienza e l’impatto sulla crescita e l’occupazione e lo sviluppo della filiera agricoltura/turismo.»

L'Assessore all'agricoltura, Alessandro Nogara, nel chiedere il ritiro della mozione, ha declinato le azioni che l'Assessorato sta portando avanti in questo ambito, concordando sul fatto che «le azioni di marketing sono sempre più decisive per lo sviluppo del settore agroalimentare, del territorio e dell'identità valdostana. Non abbiamo nessun problema a portare a conoscenza di tutti i Consiglieri quanto si sta facendo e a condividerlo con le Commissioni interessate, ma non possiamo votare una mozione che ci indica quanto già, di fatto, stiamo portando avanti. La Commissione consiliare, infatti, non può sostituirsi al lavoro degli uffici.»

Il Capogruppo di ALPE, Albert Chatrian, ha quindi replicato: «Noi volevamo portare la discussione all'interno della Commissione, con l'intento di dare il nostro contributo, anche in vista della prossima Finanziaria. Crediamo di avere delle idee per presentare elementi aggiuntivi e proposte concrete. Se la mozione non verrà accolta, chiederemo al Presidente della terza Commissione le audizioni con le associazioni di categoria.»

 

È stata invece rinviata alla prossima adunanza del 5 e 6 dicembre la mozione presentata dai Consiglieri del gruppo Misto in merito al Fiscal Compact, ossia il Tratto sulla stabilità, coordinamento e governance nell'Unione economica e monetaria. Lo ha annunciato il Consigliere Andrea Padovani, a seguito di una sospensione dei lavori per una riunione della Conferenza dei Capigruppo, nel corso della quale il Presidente della prima Commissione "Istituzioni e autonomia" si è impegnato ad audire a breve i Parlamentari valdostani.

 

SC-MM

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Comunicato n° 614 del 23 novembre 2017
Approuvée une motion de solidarité à la Catalogne

Le Conseil de la Vallée, au cours de sa réunion du 23 novembre 2017, a approuvé, avec 31 voix en faveur et 1 abstention (Conseiller Padovani), une motion sur la Catalogne présentée par les groupes UVP, UV, PD-SVdA et EPAV et amendée en Salle en accord avec les groupes de minorité.

Par cette initiative, qui a été illustrée par le Président de la Région, Laurent Viérin, l'Assemblée exprime sa pleine solidarité et son soutien au Peuple catalan ainsi qu’aux Institutions catalanes démocratiquement élues, dans la ferme conviction que la liberté et la démocratie sont des valeurs inaliénables de civilisation et de paix et que la pensée et la manifestation de la volonté d’un peuple ne doivent jamais être limitées, ni réprimées par la violence ou par la force, lorsqu’elles s’expriment par des voies pacifiques et démocratiques.

Par ailleurs, le Conseil reconnaît la validité universelle des principes fédéralistes d’autonomie, d’autogouvernement et d’autodétermination, sur lesquels reposent la paix, la liberté et la dignité des personnes et des peuples de par le monde, et souhaite que l’Union Européenne et ses Institutions - expression des citoyens européens avant même que de ses États membres et dans le respect de l’esprit profond de ses pères fondateurs qui voulaient une Europe des Peuples - se portent garantes du droit de chaque personne à s’exprimer de manière pacifique et civile et de chaque peuple à valoriser sa dignité et sa liberté par le biais de son autodétermination et son autogouvernement.

L'Assemblée invite aussi les Parlementaires valdôtains et le Gouvernement régional à soutenir auprès de toutes les institutions la détermination des Valdôtains à raffermir leur Autonomie spéciale, qui doit davantage être valorisée par des instruments d’autonomie financière adéquats, dans le respect du principe d’une collaboration loyale entre l’État et la Région. Enfin, le Conseil invite les Parlementaires valdôtains et le Gouvernement régional à soutenir le rétablissement du dialogue et de la démocratie en Catalogne en veillant afin que les élections du 21 décembre 2017 soient transparentes et respectueuses des électeurs.

Sur la motion ont pris la parole pour annoncer leur position favorable les Conseillers du GM, Alberto Bertin, de ALPE, Chantal Certan, de l'UV, Joël Farcoz. Il Consigliere del GM Andrea Padovani ha così motivato la sua astensione: «Così come avevo definito le reazioni del Governo Rajoy violente e spropositate, oggi non posso che definire la dichiarazione unilaterale di indipendenza catalana una pericolosa fuga in avanti che non risolve la situazione.»

È stata poi ritirata una mozione presentata dai gruppi Area Civica-Stella Alpina-Pour Notre Vallée e ALPE volta a introdurre nel disegno di legge di bilancio per il 2018 un gruppo di interventi di natura fiscale orientati allo sviluppo economico, a fronte dell'impegno del Presidente della Regione a codificare eventuali percorsi e affrontare in modo organico e condiviso le possibilità offerte dalla norma di attuazione in materia di coordinamento e raccordo tra la finanza statale e regionale.

Infine, è stata infine ritirata una risoluzione depositata in Aula dai gruppi di minoranza in merito all'affidamento dell'appalto dei lavori di manutenzione del Traforo del Gran San Bernardo, a seguito dell'impegno di affrontare l'argomento congiuntamente in terza e quarta Commissione.

I lavori sono conclusi. Il Consiglio si riunirà nuovamente martedì 5 e mercoledì 6 dicembre prossimi.


SC-MM

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