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Riunione straordinaria del Consiglio regionale del 21 marzo 2017

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Comunicato n° 138 del 16 marzo 2017
Il Consiglio regionale è convocato in via straordinaria martedì 21 marzo

Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha riunito la Conferenza dei Capigruppo oggi, giovedì 16 marzo 2017, per assumere determinazioni in merito alla richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario finalizzato alla sostituzione del Consigliere regionale Orfeo Cout, deceduto domenica 12 marzo scorso, alla nomina dei nuovi Vicepresidenti e Segretari del Consiglio, alla ricostituzione delle Commissioni consiliari permanenti e alla sostituzione di componenti nella Commissione consiliare d'inchiesta.

Il Presidente Rosset ha comunicato alla Conferenza che nella mattinata odierna sono giunte le dimissioni dei Consiglieri dell'UV Joël Farcoz e David Follien dalle cariche di Vicepresidente e Segretario del Consiglio. Pertanto, dopo la sospensione di diritto dalla carica di Consiglieri di Carmela Fontana e Marco Viérin, che ricoprivano rispettivamente il ruolo di Segretario e Vicepresidente del Consiglio, l'Assemblea sarà chiamata a rinominare i due Vicepresidenti e i due Segretari, componenti dell'Ufficio di Presidenza.

Il Presidente Rosset ha stabilito di convocare il Consiglio per martedì 21 marzo prossimo, alle ore 15.00.

Il Presidente ha altresì riferito che, sempre oggi, il gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine ha designato quale Capogruppo il Consigliere Ego Perron e quale Vice il Consigliere Aurelio Marguerettaz, mentre il gruppo Pour Notre Vallée ha designato il Consigliere Antonio Fosson nelle vesti di Capogruppo e il Consigliere Claudio Restano Vicecapogruppo.

La Conferenza dei Capigruppo ha inoltre deciso di riattivare il calendario delle adunanze consiliari a partire dal 4 aprile prossimo. Restano, quindi, confermate le seguenti date:

 

SC

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Comunicato n° 145 del 21 marzo 2017
Inizio dei lavori della seduta straordinaria del Consiglio Valle

La seduta straordinaria dell'Assemblea legislativa, convocata oggi, martedì 21 marzo 2017, per discutere un ordine del giorno composto di 5 punti, si è aperta con la commemorazione del Consigliere del PD-SVdA Orfeo Cout, deceduto improvvisamente all'età di 57 anni nella mattinata di domenica 12 marzo scorso, due giorni dopo il suo insediamento in Consiglio regionale. L'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio in sua memoria.

Il Presidente del Consiglio Valle, Andrea Rosset, ha poi comunicato all'Aula una serie di modifiche all'interno dei gruppi consiliari.

I neo Consiglieri Andrea Padovani e Carlo Norbiato hanno chiesto l'iscrizione al gruppo Misto (Norbiato come indipendente), mentre Paolo Contoz al gruppo Union Valdôtaine come indipendente.

Il gruppo ALPE ha designato la Consigliera Patrizia Morelli Capogruppo e il Consigliere Alberto Bertin Vicecapogruppo.

Il gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano ha nominato il Consigliere Mauro Baccega Capogruppo e il Consigliere André Lanièce Vice.

Per il gruppo Pour Notre Vallée il nuovo Capogruppo è il Consigliere Antonio Fosson, mentre il Consigliere Claudio Restano è Vice.

Il gruppo Stella Alpina ha nominato Capogruppo il Consigliere Stefano Borrello e Vice il Consigliere Pierluigi Marquis.

Il gruppo Union Valdôtaine ha designato Capogruppo il Consigliere Ego Perron e Vice il Consigliere Aurelio Marguerettaz.

Il gruppo Union Valdôtaine Progressiste ha nominato il Consigliere Alessandro Nogara Capogruppo e il Consigliere Nello Fabbri Vicecapogruppo.

 

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Comunicato n° 146 del 21 marzo 2017
Convalida e giuramento del Consigliere regionale supplente Paolo Cretier

Il Consiglio, nella seduta straordinaria del 21 marzo 2017, ha quindi preso atto della cessazione dalla carica per decesso del Consigliere regionale supplente Orfeo Cout, provvedendo alla sua sostituzione con il Consigliere Paolo Cretier, vista la rinuncia di Fulvio Centoz, che figura quale successivo candidato non eletto nella lista del Partito Democratico.

Il Consigliere supplente Paolo Cretier ha prestato giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana e allo Statuto speciale per la Valle d’Aosta.

Il Consigliere, intervenendo in Aula, ha parlato della sua entrata in un momento difficile: «Oggi inizia il mio percorso di responsabilità verso i 452 elettori che mi hanno votato e verso tutta la comunità valdostana. Sono stato eletto raccogliendo la fiducia trasversale di persone che sostenevano il cambiamento nel modo di fare politica. Il mio intento è quello di incidere sulle scelte e sulle priorità di governo: mi interessa il bene comune, quindi le mie decisioni saranno prese di volta in volta, a seconda degli atti che il Governo assumerà, in particolare nei settori della sanità, dei trasporti, delle politiche del lavoro e dell'agricoltura, che considero fondamentali

 

 

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Comunicato n° 147 del 21 marzo 2017
Eletti i Consiglieri Vicepresidenti e Segretari del Consiglio

Nella seduta straordinaria del 21 marzo 2017, l'Assemblea regionale, dopo aver accettato le dimissioni dei Consiglieri dell'UV Joël Farcoz e David Follien dalle cariche di Vicepresidente e Segretario del Consiglio, ha provveduto a rinominare i due Vicepresidenti e i due Segretari, componenti dell'Ufficio di Presidenza, anche a seguito della sospensione di diritto dalla carica di Consiglieri di Carmela Fontana e Marco Viérin, che ricoprivano rispettivamente il ruolo di Segretario e Vicepresidente del Consiglio.

L'Assemblea ha eletto quali suoi Vicepresidenti il Consigliere Antonio Fosson di Pour Notre Vallée (18 schede a favore) e il Consigliere Joël Farcoz dell'Union Valdôtaine (15 schede a favore). È risultata una scheda bianca.

Ha quindi nominato in qualità di Consiglieri Segretari il Consigliere Carlo Norbiato del gruppo Misto (18 schede a favore) e il Consigliere André Lanièce dell'Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano (15 schede a favore). È risultata una scheda bianca.

L'Ufficio di Presidenza risulta così composto: Andrea Rosset, Presidente del Consiglio; Antonio Fosson e Joël Farcoz, Vicepresidenti; Carlo Norbiato e André Lanièce, Segretari.

SC-MM

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Comunicato n° 148 del 21 marzo 2017
Dibattito sull'elezione dei Vicepresidenti e dei Segretari del Consiglio

L'elezione dei nuovi Vicepresidenti e Segretari del Consiglio avvenuta nella seduta consiliare di martedì 21 marzo 2017 è stata anticipata da un dibattito sulla nuova situazione politica regionale, a seguito dell'elezione della nuova Giunta regionale il 10 marzo scorso.

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron si aspettava «qualcosa in più di una semplice comunicazione notarile da parte del Presidente Rosset sul nuovo quadro politico. Per Rosset è come se nulla fosse successo, mentre gli assetti di quest'Aula si sono completamente rivoluzionati. Al di là delle dinamiche di come è avvenuto questo passaggio, è evidente che l'Ufficio di Presidenza dovrebbe essere un momento di sintesi tra gli schieramenti che ci sono in quest'Aula.»  

Il Presidente Rosset ha replicato di aver seguito l'iter della procedura: «In Capigruppo è stato correttamente chiesto chi voleva avanzare delle candidature; nulla è stato detto in proposito.»

Il Capogruppo dell'UV Perron ha quindi chiesto una sospensione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo. Al rientro in Aula, ha espresso delusione: «Avremmo apprezzato un gesto di garbo istituzionale da parte del Presidente del Consiglio Rosset attraverso una sua disponibilità a fare un passo indietro per ragionare ad una nuova composizione dell'Ufficio di Presidenza. Noi non volevamo avanzare nessuna candidatura alla Presidenza del Consiglio, ma volevamo partire su di un ragionamento condiviso tra tutti i gruppi. Prendiamo atto che il Presidente non dà le dimissioni, ricordando che altri, invece, si sono dimessi per fargli il posto. Rosset non ha garantito l'imparzialità in quest'Aula nella gestione di questa fase politica molto difficile e non ha tenuto conto delle esigenze che venivano avanzate da una parte del Consiglio, che rappresenta quasi il 50 per cento dei seggi. Oggi, il Presidente Rosset siede al posto della Presidenza grazie ai nostri voti: avremmo quindi voluto un azzeramento. Esprimiamo tutto il nostro disappunto per un suo arroccamento e per un inizio non condiviso.»

Il Capogruppo del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha evidenziato: «All'interno della Conferenza dei Capigruppo non sono state ascoltate le ragioni e le richieste della minoranza. Avevamo semplicemente chiesto di non forzare i tempi, come già fatto in occasione delle precedenti due riunioni consiliari. Avevamo chiesto di posticipare questa convocazione di un giorno e mezzo, tenuto conto ad esempio che la ricostituzione delle Commissioni non è un fatto semplice. Il Consiglio, con queste accelerazioni imposte, non è messo nella condizione di lavorare al meglio, di operare serenamente. Il cosiddetto attacco ai dirigenti del Consiglio non è nient'altro che un effetto atteso di questa accelerazione imposta dal Presidente Rosset, che non ha tutelato gli uffici, ma ha fatto nascere il dubbio sulla terzietà del loro operare e non ha messo in condizione la minoranza di confutare il parere legale presentato in fretta e furia. Il Presidente non ha tutelato l'Assemblea, ma ha agito da uomo di parte, peraltro di una parte neppure così maggioritaria. Mi sono pentito di aver dato la mia fiducia a Rosset, che sta svolgendo la partita non da arbitro, ma da giocatore di una squadra. Gli chiedo allora, a nome del PD-Sinistra VdA un passo indietro, un atto di responsabilità: il Presidente Rosset ha fatto il suo tempo, le dimissioni vanno date per lasciare il posto a un Consigliere della sua parte, che conduca in maniera equa quest'Aula e contribuisca a ripristinare rapporti ormai deteriorati. La nuova maggioranza poi dimostra di avere poche idee e ben confuse, come per la sanità o per la Casa da gioco. Se questo è il nuovo corso della politica valdostana, il cambiamento tanto atteso, auguri due volte. In politica si fanno gli accordi sugli obiettivi, non sulle persone. Non è con un colpo di mano che si possono risolvere le urgenze e la nuova Giunta ha capito di aver fatto il passo più lungo della gamba. La maggioranza deve avere la consapevolezza dei propri limiti e dei bisogni della nostra comunità.»

La Consigliera dell'UV Marilena Péaquin ha chiesto «coerenza e rispetto verso il popolo valdostano. Una richiesta che è caduta nel vuoto per un mero scambio di poltrone, per sete di potere. Peccato che per entrare nelle stanze dei bottoni si sia fatta piazza pulita della volontà degli elettori, relegando all'opposizione il partito che ha più voti, grazie ad una grande accozzaglia unita da un solo obiettivo: distruggere qualcuno. Quanto valgono i voti dei valdostani? La gente è stufa di vedere certi teatrini, il nostro è uno spettacolo indecoroso che allontana i cittadini dalla politica e dalle Istituzioni. Torniamo alle urne e lasciamo le decisioni al popolo. Spiace che un Presidente della Regione con 1400 voti dica "un cambiamento voluto dagli elettori", quando, invece, si è trattato di un "golpe" e non di quello che vogliono i cittadini.»

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ha osservato: «Anch'io ho votato convintamente il Presidente Rosset, apprezzando la sua tranquillità e la sua determinazione. Ora però sono costretto a ricredermi: il suo autoritarismo è preoccupante. Con i suoi atteggiamenti di uomo al comando ha avallato la più sconcertante operazione di potere mai perpetrata in Valle d'Aosta. Mai nessuna mediazione alle nostre richieste, Rosset ha solo voluto mettere fretta, persino ai Consiglieri subentranti, e ha deluso anche i valdostani. Ecco le ragioni per cui chiediamo un suo passo indietro. È stato fatto un vero e proprio golpe senza avere le carte in regola. La fame di potere e la voglia di sedere su quelle poltrone ha offuscato la mente della nuova maggioranza, anche dell'Assessore Chatrian, che a nostro avviso non ha i requisiti per questa carica. Più che demolire un sistema, si demolisce la Valle d'Aosta. In quest'Aula il movimento della Stella Alpina si è spaccato, qualcuno è stato contagiato dalla voglia di potere. EPAV farà un'opposizione seria, concreta.»

Il Consigliere Luca Bianchi (UV) ha dichiarato: «Il Presidente Rosset ha dimostrato di non essere un uomo di parola. Ci siamo resi conto tutti che l'interpretazione delle norme non è facile, nemmeno per gli addetti ai lavori: la prudenza era ancora più necessaria, ma Rosset ha pensato solo e soltanto a far votare la mozione di sfiducia costruttiva, che ha capovolto il voto dei valdostani. Il non partecipare a una seduta consiliare è una condotta perfettamente legittima, benché volta all'ostruzionismo, ed è stata attuata sia dai colleghi Rosste e Morelli quando sedevano all'opposizione. La forzatura del Presidente del Consiglio è gravissima, vergognosa. In questa vicenda, sono state calpestate tutte le regole poste a tutela dell'intero Consiglio e dei cittadini. Aver escluso da tutto questo l'Ufficio di Presidenza, che era in carica, è un fatto altrettanto vergognoso. Le dimissioni di Rosset sono solo un invito, ma se non le rassegnerà finirà solo per confermare di non essere un uomo di parola.»

Per la Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, «i toni forti di questo confronto riportano in quest'Aula un dibattito politico cui non eravamo abituati: i Consiglieri dell'ex maggioranza, infatti, difficilmente prendevano la parola, mentre oggi ho percepito un accento liberatorio, come se prima non avessero potuto esprimere le loro istanze e quindi questo è positivo. Tuttavia, invito a misurare i termini, soprattutto quando si parla di sgarbo istituzionale e di spettacolo indecoroso, perché per i valdostani, che hanno preso la buona abitudine di seguire il Consiglio, lo sgarbo e l'indecorosità sono stati palesi nella scorsa seduta dell'Assemblea quando i gruppi dell'UV, del PD-Sinistra VdA e dell'Edelweiss hanno deciso di non partecipare. Noi respingiamo quindi queste accuse. Fa piacere che l'UV raggiunga con quattro anni di ritardo posizioni più democratiche, di appello alla partecipazione, alla condivisione riguardo ad una Presidenza del Consiglio super partes e condivisa, mentre all'inizio della Legislatura, quando era tutto da costruire, l'aveva lasciata cadere bellamente. Voglio poi ricordare che questo non è un programma di Legislatura, è un piano urgente che va ad affrontare alcuni temi che palesemente l'ex maggioranza non è stata in grado di affrontare fino in fondo e a cui non ha saputo trovare delle soluzioni. Non si è trattato quindi di un golpe, ma di un'assunzione di responsabilità, di una misura di emergenza e quando arriveremo alle urne saranno i valdostani a valutare il risultato. Infine, ho apprezzato l'appello alla consapevolezza: tutti dobbiamo essere consapevoli della partita che stiamo giocando e mi auguro che dopo questa prima fase di scontro diretto, si giunga ad una consapevolezza con la quale si cerchi di fare il bene della Valle d'Aosta. Noi di ALPE abbiamo sempre cercato di cambiare metodi nella politica: oggi non ci siamo sottratti neanche di fronte a responsabilità pesanti perché a noi sta a cuore questa regione.»

Per il Consigliere Nello Fabbri (UVP), «Rosset è stato veramente Presidente del Consiglio, perché ha guardato al suo funzionamento. In uno stallo del genere il Consiglio doveva essere tolto dall'impasse in cui era stato fatto cadere dal precedente Governo. L'azione di Rosset è stata di responsabilità, per garantire alla Valle d'Aosta di poter contare su un governo che possa portare avanti i dossier più rilevanti.»

Pour le Conseiller de l'UV Renzo Testolin, «après quatre ans de Législature où nous avons travaillé avec du sérieux, dans un cadre financier et politique délicat, il est triste de constater que, dans un moment où les citoyens ont toujours moins de confiance dans les Institutions, la politique régionale s'est standardisée sur la politique nationale. È nei momenti difficili che bisognerebbe avere la lucidità e l'umiltà del confronto: invece, il Presidente Rosset ha gestito questa situazione in maniera tutt'altro che delicata, dimenticando i diritti di chiarezza e di certezza dovuti ai valdostani. Il momento politico aveva portato i movimenti di maggioranza a ragionare in prospettiva e a mettere in campo un allargamento con un progetto per ridare prospettiva alla Valle d'Aosta per risolvere i problemi più delicati. Peccato che il tutto di sia ridotto ad essere un espediente per regolare asti personali contro una persona. Oggi, alla luce di questo atteggiamento improvvido, esprimo timore per l'intera attività politica e amministrativa che verrà, che potrebbe essere viziata da una scelta non corretta dettata da una interpretazione frettolosa.»

Il Consigliere David Follien (UV) ha ripercorso le vicende della composizione dell'Ufficio di Presidenza degli ultimi anni, «con un brusco cambio di rotta e condotta del Presidente Rosset, votato da 27 Consiglieri. È stato il diciottesimo di questa nuova maggioranza, anche usando il regolamento consiliare e le sue storture per ottenere un certo scopo. Lo invito a farsi votare dalla sua nuova maggioranza, per rispetto a quest'Aula.»

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha sostenuto: «Quando si invocano la coerenza e il lavoro, bisognerebbe guardare prima di tutto in casa propria. Gli attacchi gratuiti che abbiamo sentito oggi sono per noi uno stimolo a fare meglio e di più, con sano spirito di collaborazione. Oggi, stiamo lavorando con la Giunta in modo condiviso e corale: questo è il nostro metodo per risolvere i problemi più importanti. Certo, non abbiamo la presunzione di parlare di programmi a lunga scadenza, ma di tacconare le grosse problematiche che abbiamo sempre sollevato. L'idea dell'ex Presidente Rollandin di far dimettere tutti i suoi Assessori ha bloccato l'attività, con tutti i dossier urgenti (Casinò, agricoltura) da affrontare: per senso di responsabilità abbiamo quindi presentato la mozione di sfiducia e abbiamo trovato una maggioranza per votarla. Avremo una maggioranza risicata, ma dateci il beneficio del tempo e un po' di credito per farvi vedere cosa siamo capaci di fare. Se volete bene alla Valle d'Aosta, collaborate, non avanzate soltanto attacchi personali.»

La Consigliera Emily Rini (UV) ha sottolineato: «Noi non rivendichiamo posti apicali perché non vogliamo spartire nulla all'interno di questo triste teatrino. Non abbiamo bisogno di sedere su certe poltrone per ottenere consenso elettorale. Ciò che chiediamo è che la figura del Presidente del Consiglio venga condivisa e concertata con tutta l'Aula. Noi siamo leali e coerenti, non servi sciocchi, e lo dimostreremo. Non è dignitoso che il Presidente Rosset sia ancorato a quella poltrona ottenuta anche con i nostri voti; da lui non ci sentiamo più rappresentati. Ci troviamo in una situazione surreale, degna delle più tristi favole. Non è stata rispettata la volontà degli elettori. Ma per la Valle d'Aosta auspico un lieto fine, che i valdostani possano esprimere di nuovo il loro voto. E noi lavoreremo perché questa giusta conclusione si concretizzi.»

Il Consigliere del Gruppo Misto, Andrea Padovani, ha sottolineato: «I Consiglieri dell'UV parlano di responsabilità, di vergogna e di sgarbo istituzionale, ma devo ricordare che il mio primo giorno in Consiglio è stato caratterizzato dalla loro assenza. Hanno disertato l'Aula cercando di impedire a noi neo Consiglieri di subentrare: chi ha portato avanti questo atteggiamento non può quindi permettersi di parlare né di responsabilità né di garbo. L'unica responsabilità che l'UV ha è quella di aver portato la Valle d'Aosta alla gravissima situazione di crisi che sta vivendo. Ho accettato di sedere qui per senso di responsabilità e per senso di responsabilità ho votato la mozione di sfiducia contro l'ex Presidente della Regione. Per tentare di risolvere le tante situazioni che la vecchia maggioranza ha provocato. La responsabilità è quella di far ripartire la Valle d'Aosta in un senso diverso.»

Il Consigliere André Lanièce (EPAV) non ha condiviso «la scelta politica della Stella Alpina di non voler più confermare la validità della maggioranza che aveva vinto nel 2013, poi integrata successivamente. Mi associo alla delusione per il comportamento adottato dal Presidente Rosset: tutti possiamo sbagliare, ma da lui mi aspettavo autocritica. Avrebbe dovuto ricoprire un ruolo super partes, invece ha agito proprio da uomo solo al comando. Mi chiedo a quali principi di confronto e di condivisione si sia ispirato. Oggi è più opportuno che sia il Presidente dell'UVP.»

Il Capogruppo della SA, Stefano Borrello, ha ripercorso gli ultimi eventi politici: «Per rispetto istituzionale, visto che la vecchia maggioranza non aveva voluto partecipare al dibattito sulla mozione di sfiducia disertando l'Aula, il confronto odierno è positivo. Ma la visione dell'UV è soggettiva quando parla di rispetto degli elettori, perché o il risultato elettorale lo si rispetta in maniera continuativa oppure può subire delle variazioni legate a progetti come avvenuto in questa Legislatura. Le urne avevano indicato al Governo UV e SA, poi sono entrati i Consiglieri, prima, del PD e, poi, dell'UVP, fino ad arrivare a questo ultimo periodo, quando vi è stato un appello al confronto da parte di tutte le forze politiche al fine di dare maggiori risultati alla comunità, ma i tavoli politici sono stati disertati da qualcuno. L'ultimo atto è stato quello di far dimettere tutti gli Assessori, che si è sovrapposto ad una serie di eventi - anche giudiziari - che hanno portato ad un'impasse totale dell'azione politica che è stata risolta con la mozione di sfiducia. Riguardo alla conduzione del Consiglio da parte del Presidente Rosset, qualsiasi azione che ha assunto nella direzione di ricostituire il plenum è un'azione che ha reso nobile l'interpretazione del ruolo del Presidente del Consiglio.» Il Capogruppo ha poi espresso dispiacere per «il percorso che Baccega e Lanièce hanno deciso di intraprendere: mi sarei aspettato che si allineassero, pur nel rispetto della diversa posizione, alle decisioni del movimento Stella Alpina. Ricordo che questo nuovo percorso è per il bene della Valle d'Aosta: diamo quindi la possibilità a questa nuova maggioranza di dare sviluppo, entusiasmo e prospettiva alla nostra regione, e in seguito si potrà giudicare il suo operato.»

Il Consigliere dell'UV Joël Farcoz ha osservato: «Saggezza, buon senso e temperamento freddo hanno abbandonato il Presidente Rosset, impegnato in una gestione solitaria, assolutamente non curante dell'Istituzione consiliare per agevolare una parte di questa Assemblea. Tenuto conto che nessuna riunione dell'Ufficio di Presidenza aveva questo punto all'ordine del giorno, mi chiedo come il Presidente del Consiglio abbia potuto ottenere e protocollare un parere esterno. Pare che questo parere sia stato chiesto da Rosset personalmente: ma in quel momento, Andrea Rosset e il Presidente del Consiglio erano la stessa persona?  Lui, da quanto appreso dai giornali, ha chiesto il parere da privato cittadino, e poi come Presidente del Consiglio l'ha fatto proprio? Per questi motivi e dati i mutamenti politici, il collega Follien ed io abbiamo rassegnato le dimissioni dall'Ufficio di Presidenza, organo dal quale eravamo già ritenuti superflui dal Presidente Rosset, che ci aveva esclusi da ogni decisione. È più che lecito richiedere l'azzeramento dell'Ufficio di Presidenza, che deve rappresentare l'attuale composizione del Consiglio, non quello che lo ha eletto nel 2016.»

Il Consigliere dell'UV Aurelio Marguerettaz ha affermato: «La Giunta si è dimessa non per volere del Presidente Rollandin, ma perché gli Assessori erano il bersaglio del tiro al piccione. Nessuno poi voleva bloccare i lavori consiliari. Chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio è il minimo sindacale, perché è inadeguato, non è politicamente all'altezza. Questo essere 18 a 17 è innaturale, è un gran pasticcio, probabilmente dovuto anche alla fretta imposta dal Presidente Rosset. Non condividiamo questo approccio ingiusto, finalizzato solo ad ottenere la testa di Rollandin. Vi assicuriamo che noi non abbiamo una memoria volatile.»

Per il Consigliere dell'UVP Vincenzo Grosjean, «il Presidente e i suoi uffici hanno rispettato le regole. Non solo, hanno portato fuori dall'impasse questo Consiglio. È surreale il dibattito di oggi, la Valle d'Aosta ha problemi gravi e questo cambiamento politico era fondamentale per riportare la democrazia e ridare speranza alla comunità. Mi auguro che l'attuale minoranza possa vivere il rapporto con il territorio, così come l'abbiamo vissuto noi.»

Il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin ha definito «un atto di responsabilità la condotta di questa fase politica delicata da parte del Presidente Rosset. Se non ci fosse stato il cambiamento di governo, avremmo continuato, con una maggioranza senza i numeri, la melina e un Aventino assolutamente inappropriato in questa fase tanto delicata. Non posso che essere dalla parte del Presidente Rosset, che ha evitato un vuoto politico. Mi chiedo come la nuova minoranza giustificherà dossier portati avanti con menzogne o il depredamento delle finanze dei Comuni. Il primo miracolo di questo cambiamento politico è stato ridare voce a quest'Aula: ben venga che la minoranza si esprima.»

Il Capogruppo del PNV Antonio Fosson ha giudicato positivo il poter dibattere alla luce di quanto accaduto. «Si è parlato di un golpe, di uno sgarbo istituzionale: ma da parte di chi? Pensiamo a un Presidente della Regione che non si è presentato per due volte in Aula, che ha portato in una conferenza stampa documenti riservati non ancora protocollati: questa è la vera vergogna. Chi non fa autocritica è questa minoranza. I valdostani sanno benissimo chi vuole le poltrone, chi è disteso sui sofà. Il nostro è un progetto di lavoro per dare un futuro a questa Valle; un progetto difficile, ma ci tiene insieme il forte desiderio di aiutare la comunità. È un progetto che resta aperto ai contributi di chi ha buona volontà. Ravviso che solo oggi si parla di elezioni.»

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a souligné deux aspects: «Cette Législature a eu des difficultés dès le début, en raison d'une loi électorale que nous voulions modifier: aujourd'hui nous parlons de golpe, car, même si en ces quatre ans, nous avons élargi la majorité à de nouveaux groupes, nous n'avons jamais changé le noyau central qui avait gagné les élections, à savoir UV et SA. Su questo c'è poco da discutere, perché in democrazia il rispetto per gli elettori viene innanzitutto. Il secondo aspetto riguarda la Presidenza del Consiglio, che non è stata terza nel suo lavoro a tutela dei gruppi: il Presidente Rosset ha acquisito dei pareri pro-veritate in maniera personale e qui ci chiediamo se non vi sia un abuso d'ufficio. Questa è una brutta pagina, sia dal punto di vista istituzionale che politico: noi manteniamo tutta l'attenzione necessaria e non faremo sconti a nessuno e vigileremo affinché non si vada contro gli interessi delle Istituzioni.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha chiuso il dibattito: «Non vogliamo dare lezioni a nessuno, ma non vogliamo nemmeno riceverne. Le assenze strategiche in quest'Aula, che non fanno onore al nostro impegno di Consiglieri, sono il vero ostruzionismo nei confronti dei valdostani. La legislatura è stata travagliata e sono già cinque i governi che l'hanno caratterizzata. Il governo odierno è lo sviluppo di questo percorso: non si tratta di ribaltoni, perché questi si fanno in 24 ore, sono azioni improvvise; invece, questa nostra proposta è il risultato di una crisi durata quattro mesi, nata all'atto dell'approvazione del bilancio. Una proposta nata dalla consapevolezza della situazione di estrema difficoltà della nostra regione, con un'enorme e pressante esigenza di dare sviluppo nell'economia e nel lavoro. Temi che sono priorità del nostro governo. Niente di più sbagliato, quindi, che portare il confronto sulla personalizzazione. Oggi ci sono due modi di vedere la Valle d'Aosta: uno ancorato al passato che non tornerà più; un altro rivolto al futuro, prendendo atto del processo di destrutturazione subito dalla Valle d'Aosta negli ultimi venti anni. È questo che ci viene chiesto ed è questo che dobbiamo fare. Il nostro progetto è aperto, tutti possono contribuire; un progetto di responsabilità dove diverse forze politiche hanno trovato il collante: quello di dare soluzione alle urgenze con metodo partecipato e condiviso in un'azione di consapevolezza. Da qui in avanti, se sapremo ritrovare il dialogo e superare questa fase di conflittualità politica, potremo avviare un percorso utile per dare soluzione a tutti i problemi dei valdostani.»

SC-MM

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Comunicato n° 149 del 21 marzo 2017
Ricostituzione delle Commissioni consiliari

Il Consiglio regionale, nella seduta straordinaria di martedì 21 marzo 2017, a seguito del nuovo assetto politico regionale, ha provveduto a ricostituire le Commissioni consiliari permanenti.

Prima Commissione "Istituzioni e Autonomia": Alberto Bertin (ALPE), Presidente; Elso Gerandin (GM), Vicepresidente; Andrea Padovani (GM), Segretario; Antonio Fosson (PNV), Nello Fabbri (UVP), Paolo Contoz (UV), David Follien (UV), Joël Farcoz (UV), Stefano Ferrero (M5S), componenti.

Seconda Commissione "Affari generali": Nello Fabbri (UVP), Presidente; Patrizia Morelli (ALPE), Vicepresidente; Roberto Cognetta (M5S), Segretario; Elso Gerandin (GM), Antonio Fosson (PNV), Ego Perron (UV), Renzo Testolin (UV), componenti.

Terza Commissione "Assetto del territorio": Alessandro Nogara (UVP), Presidente; Vincenzo Grosjean (UVP), Vicepresidente; Patrizia Morelli (ALPE), Segretario; Carlo Norbiato (GM), Giuseppe Isabellon (UV), Mauro Baccega (EPAV), Paolo Cretier (PD-SVdA), componenti.

Quarta Commissione "Sviluppo economico": Patrizia Morelli (ALPE), Presidente; Alessandro Nogara (UVP), Vicepresidente; Andrea Padovani (GM), Segretario; Carlo Norbiato (GM), Aurelio Marguerettaz (UV), Marilena Péaquin (UV), Luca Bianchi (UV), componenti.

Quinta Commissione "Servizi sociali": Antonio Fosson (PNV), Presidente; Andrea Padovani (GM), Vicepresidente; Carlo Norbiato (GM), Segretario; Elso Gerandin (GM), Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA), André Lanièce (EPAV), Emily Rini (UV), componenti.

L'Assemblea ha poi sostituito i Consiglieri Fabrizio Roscio (ALPE) e Pierluigi Marquis (SA) - perché eletti rispettivamente Assessore e Presidente della Regione -, con i Consiglieri Nello Fabbri (UVP) e Alberto Bertin (ALPE) nella Commissione consiliare d'inchiesta sull'acquisto di turbine e altro materiale proveniente dalla Cina da parte della Compagnia Valdostana delle Acque-CVA spa.

La Commissione d'inchiesta risulta ora così composta: Alessandro Nogara (UVP), Presidente; Roberto Cognetta (M5S), Segretario; Alberto Bertin (ALPE), Nello Fabbri (UVP), Antonio Fosson (PNV) e Elso Gerandin (GM), componenti.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre nominato con proprio decreto la Commissione per il Regolamento, che risulta così composta: Andrea Rosset, Presidente del Consiglio; Aurelio Marguerettaz (UV), Nello Fabbri (UVP), Antonio Fosson (PNV), Elso Gerandin (GM), Alberto Bertin (ALPE), Stefano Borrello (SA), André Lanièce (EPAV), Jean-Pierre Guichardaz (PD-SVdA), Roberto Cognetta (M5S).

I lavori del Consiglio sono conclusi; l'Assemblea si riunirà nuovamente martedì 4 e mercoledì 5 aprile 2017.

SC

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