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Riunione del Consiglio regionale del 20 e 21 settembre 2017

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Comunicato n° 484 del 13 settembre 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Mercoledì 20 e giovedì 21 settembre 2017, alle ore 9.00, il Consiglio regionale si riunirà in seduta ordinaria per esaminare un ordine del giorno composto di 23 oggetti, tra cui 7 interrogazioni e 8 interpellanze.

I Consiglieri saranno inoltre chiamati a sostituire un componente della prima, seconda e quinta Commissione a seguito delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Elso Gerandin (GM) e discuteranno di due relazioni: la prima, che sarà illustrata dall'Assessore alle attività produttive, politiche del lavoro e ambiente, riguarda le attività di Vallée d'Aoste Structure, società cui l'Amministrazione regionale ha conferito i beni facenti parte del patrimonio immobiliare destinato ad attività produttive e industriali (ai sensi della legge regionale 10/2004); la seconda, che sarà presentata in Aula dall'Assessore al bilancio, patrimonio e società partecipate, è sull'andamento della gestione della Casinò de la Vallée spa (ai sensi della legge regionale n. 36/2001).

In merito alle interrogazioni, il gruppo ALPE ne ha iscritte due, chiedendo notizie delle iniziative per la promozione del Parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans, nonché della realizzazione e dell'allestimento dell'area degli spettacoli all'interno del Teatro romano di Aosta. Ha anche depositato un'interrogazione a risposta scritta sulle procedure di recupero dei fondi europei irregolarmente versati alla Comunità Montana Grand-Combin.

Il Movimento 5 Stelle posto un'interrogazione a proposito delle modalità normative per l'individuazione di un dirigente tecnico per la scuola.

Tre sono invece le interrogazioni del Partito Democratico-Sinistra VdA: misure adottate per ridurre i tempi per il rinnovo della patente di guida; stato di attuazione del piano di valorizzazione e vendita di beni di proprietà regionale; azioni intraprese a seguito della chiusura dell'attività produttiva da parte dell'azienda Lavazza a Verrès.

Per quanto riguarda le interpellanze, una è stata iscritta dal gruppo ALPE in merito agli interventi per il mantenimento degli standard qualitativi e di sicurezza nei comprensori sciistici della Regione.

Il M5S illustrerà due iniziative, la prima sulla realizzazione di un protocollo d'intesa con la Regione Piemonte o Lombardia per una collaborazione con uno psichiatra esperto di autismo, la seconda sulla regolamentazione e sul controllo dei benefit erogati ai manager della Casinò de la Vallée.

Il gruppo PD-SVdA ha proposto cinque interpellanze: bozza di piano di riorganizzazione dell'Azienda USL; interventi per sopperire ai disservizi e ritardi nella tratta ferroviaria Pont-Saint-Martin/Aosta; interventi per ottemperare alle nuove disposizioni di legge in materia di prevenzione vaccinale; attività di monitoraggio della presenza di un'orsa nel territorio regionale; mancata condivisione delle notizie riguardanti il dossier Casinò con le Commissioni consiliari competenti.

Infine, all'ordine del giorno è stata iscritta per decorrenza termini una proposta di legge del Movimento 5 Stelle volta a modificare la norma regionale n. 19/2003 che disciplina l'iniziativa legislativa popolare, il referendum propositivo, abrogativo e consultivo.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 

 

MM

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Comunicato n° 488 del 18 settembre 2017
Iscritti sei punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 20 e giovedì 21 settembre 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da sei punti.

Sono state infatti iscritte tre interrogazioni a riposta immediata: la prima è stata posta dal Movimento 5 Stelle in merito all'adozione di provvedimenti per la revoca degli incarichi ai componenti del Collegio sindacale della società di gestione del Traforo del Gran San Bernardo-SITRASB; la seconda è stata depositata dal gruppo PD-SVdA sugli eventuali legami esistenti tra il Policlinico di Monza e l'Istituto Clinico della Valle d'Aosta in relazione all'indagine sull'uso di protesi ortopediche; la terza è stata iscritta dal gruppo EPAV per chiedere notizie sulle soluzioni alternative alla vendita della centralina ex Balzano di Verrès.

I Consiglieri sono poi chiamati a discutere due atti di revisione straordinaria delle partecipazioni regionali di cui all’articolo 24 del decreto legislativo n. 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) su cui la seconda Commissione "Affari generali", lo scorso 15 settembre, ha espresso parere favorevole a maggioranza.

Infine, all'ordine del giorno suppletivo figura il disegno di legge recante nuove disposizioni in materia di Film Fund (modificazioni alla legge regionale n. 36/2010 che ha istituito la Fondazione Film Commission Vallée d’Aoste), su cui la quinta Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità lo scorso 13 settembre.

Con questa integrazione, saranno quindi 29 gli oggetti in discussione nella prossima riunione consiliare

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 489 del 20 settembre 2017
Communications du Président du Conseil: constitution d'un nouveau groupe

Le Président Andrea Rosset a ouvert les travaux du Conseil de la Vallée convoqué aujourd'hui, mercredi 20, et demain, jeudi 21 septembre 2017, pour discuter un ordre du jour composé de 29 points.

Le Président Rosset a informé l'Assemblée que les Conseillers Borrello, Fosson, Marquis, Norbiato et Restano ont communiqué la constitution d'un nouveau groupe appelé "Area Civica, Stella Alpina, Pour Notre Vallée" à partir d'aujourd'hui. Le Conseiller Fosson assume les fonctions de Chef de groupe et le Conseiller Norbiato celles de Vice-Chef de groupe.

Per il Consigliere del M5S Roberto Cognetta «finalmente il gruppo si è palesato: ora ci chiediamo se questa maggioranza sia ancora tale e se questo Governo sia ancora nel pieno delle sue funzioni. Pare che ci sia un documento politico che riunisce gruppi di maggioranza e di opposizione in vista di intenti futuri. Oggi vorremmo si facesse chiarezza anche per capire come procedere in questa Legislatura

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha evidenziato: «Ci saremmo aspettati una comunicazione da parte dei Consiglieri del nuovo gruppo, dopo la robusta conferenza stampa avvenuta ad agosto. Questo gruppo è un collage tra varie sigle: un gruppo particolare che occupa 6 figure apicali con 5 componenti e questo è un fatto che secondo noi è anomalo. Diamo una lettura critica sulla nascita di questo soggetto: tra ex sindaci di Aosta, mancati sindaci di Aosta, ex senatori, ex componenti dell'UV, sicuramente non viene fornita alla politica valdostana una bella ventata di novità come, invece, si vuole fare intendere. Finalmente capiamo le diversità e le necessità di cambio di metodo: per noi sono una scusa per rifarsi una verginità politica, per riconquistare posizioni apicali. L'UV ha sempre avuto rispetto delle differenze perché queste contribuiscono a far crescere le persone e le comunità. Non rispettiamo questo nuovo gruppo perché sotto diversi nomi è raggruppata una sola bandiera, che è quella degli opportunisti di cui la Valle d'Aosta non ha bisogno. Noi lavoriamo ad un progetto che metta insieme dei progetti comuni in nome della vera Autonomia di questa regione

Il Capogruppo di AC-SA-PNV, Antonio Fosson, ha risposto che «questa è la formalizzazione di un nuovo gruppo consiliare all'interno della maggioranza, di cui si è parlato sia in conferenza stampa sia nell'ultimo Consiglio di agosto. Ripeto volentieri le ragioni già espresse: è una riunione tra due gruppi con lo scopo di semplificare il quadro politico, di dare maggiore sinergia ad un'azione che altrimenti era frammentata tra forze che collaborano già da tempo, che manterranno le loro singole individualità ma che parleranno con un'unica voce per dare nuovo impulso e per modernizzare la nostra specificità. È un fatto di democrazia. La loro collaborazione ha alla base identità culturali e programmi simili. La fusione in un unico gruppo consiliare permetterà di lavorare in modo più proficuo per risolverei problemi dei valdostani

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha commentato: «Ci ritroviamo finalmente con la formalizzazione della nascita di questo nuovo gruppo che semplifica effettivamente il quadro politico valdostano, ma aspettiamo anche un progetto politico. Oggi, vogliamo fare qualche precisazione perché l'estate valdostana non è stata di vacanza: con gli altri gruppi autonomisti abbiamo lavorato per predisporre un progetto politico per il futuro, per lanciare la Valle in un avvenire che abbia ampi orizzonti, per un periodo molto lungo della nostra regione. Quattro forze politiche - UV, UVP, ALPE e MOUV - hanno redatto un documento: abbiamo preso l'impegno di portarlo ai nostri movimenti per decidere come procedere al fine di portare avanti idee e progetti necessari alla Valle per unire e rinnovare. Saremo ben lieti se tutte le forze politiche che hanno partecipato proseguiranno il percorso con noi

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha aggiunto che «l'estate di confronto dovrà portare a dei risultati: ma non è questa la sede dove dibattere di questo. Vi sono tavoli politici che correttamente lo faranno. La moltiplicazione dei gruppi o l'assemblaggio non hanno un valore negativo o positivo assoluto in sé: ci sono delle ragioni che di volta in volta stanno alla base delle scelte che vengono fatte. In questo caso noi prendiamo atto del percorso intrapreso dai colleghi e delle loro decisioni che riteniamo positive perché hanno l'intento di semplificare il quadro politico e di fare sinergia. Auguriamo al nuovo gruppo buon lavoro con l'auspicio che il confronto sia sempre chiaro e leale

Il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha sottolineato che «nell'ultimo Consiglio, siamo noi che abbiamo fatto la discussione, voi vi siete nascosti. In questa nuova formazione, l'unica forza politica è la Stella Alpina, che si è presentata alle elezioni, mentre i colleghi Fosson, Norbiato e Restano non sono una forza politica, non hanno fatto dei congressi fondativi. Il nuovo gruppo ha cinque componenti con cinque cariche: la vostra forza politica è la forza della poltrona. I ruoli si acquisiscono presentandosi alle elezioni, acquisendo un consenso: non come avete fatto voi che avete abbandonato i movimenti con i quali vi eravate presentati

Il Consigliere UV Augusto Rollandin ha dichiarato: «Obiettivamente questo insieme di sigle non merita una discussione se non per mettere in evidenza che è un modo fittizio per fare qualcosa insieme, senza un supporto politico concreto. È difficile convincere la gente che con questo artificio, un ibrido, si possa portare avanti un progetto politico comprensibile. Bisogna avere delle radici, dei fondamenti che qui non ritroviamo: è semplicemente l'aggregazione di tre denominazioni fittizie composte nel corso di questa Legislatura. È veramente poco, se non addirittura una presa in giro. Non si tratta né di convergenze, né di sinergie: un giochino che non incanterà sicuramente gli elettori.»

Per Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin, «questo annuncio aggiunge poco al destino della comunità valdostana, perché non cambia nulla: è solo tempo sprecato, un continuare a farsi del male. Questa Legislatura ha dato un pessimo esempio in termini di condivisone e di trasparenza. Siamo alla quarta maggioranza non legittimata dagli elettori. Per fare chiarezza voglio ribadire che a seguito dell'approvazione delle modifiche alla legge elettorale regionale e alla sua pubblicazione definitiva (dopo l'11 ottobre), ritengo che si dovrebbe giungere ad elezioni anticipate

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha detto che «bisogna lasciar perdere i personalismi e mettere in piazza le proprie idee. Noi siamo per e non contro qualcuno: chi fa politica non può pensare solo alla propria carriera, deve tenere conto dell'evoluzione politica. L'UVP è convinta e orgogliosa di aver lanciato un progetto: al tavolo fino ad ora non abbiamo mai parlato di nuovi Governi o lanciato controribaltoni. Noi stiamo cercando di fare un percorso nella direzione di fare chiarezza ed essere trasparenti nei confronti degli elettori, perché vogliamo presentarci alle prossime elezioni con un progetto politico forte e innovatore, con le forze autonomiste e federaliste, che possa raggiungere il 42 per cento che abbiamo definito nella legge elettorale votata quasi all'unanimità da questo Consiglio regionale, al fine di assicurare governabilità a questa Regione. Questo è essere trasparente nei confronti dei cittadini. Qualcuno pensa prima al proprio consenso e poi all'interesse della Valle d'Aosta, e lo fa ben sapendo che la soluzione che non si trova prima dovrà essere trovata obbligatoriamente dopo le elezioni. Chi si siede a questo tavolo con l'intento di rompere è preferibile che non si sieda più. Noi dobbiamo fare l'interesse dei valdostani, non prenderli in giro

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha preso la parola in conclusione del dibattito: «Abbiamo guardato con rispetto al processo di riunificazione e all'apertura di un dialogo avvenuti in questi mesi. Siamo convinti che un'area autonomista rafforzata sia utile a irrobustire l'Autonomia: un'Autonomia responsabile e consapevole, però! Aggregazioni che abbiano altri collanti non sono utili alla Valle, soprattutto se non hanno una chiara visione per il futuro. Noi siamo convinti della validità del progetto politico che ci portò in maggioranza nel 2015, perché era un progetto con contenuti e programmi che ritenevamo validi: in quel periodo, c'è stato un fermento, attraverso la realizzazione di azioni concrete; era un progetto aperto all'esterno e che non guardava al proprio ombelico

SC

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Comunicato n° 490 del 20 settembre 2017
Interrogazione a risposta immediata sulla revoca dei componenti il Collegio sindacale della SITRASB

Il Consigliere Roberto Cognetta del Movimento 5 Stelle, con un'interrogazione a risposta immediata discussa nella seduta consiliare del 20 settembre 2017, è tornato a parlare degli incarichi ai componenti il Collegio sindacale della società SITRASB.

«A seguito dei maggiori compensi percepiti - ha evidenziato il Consigliere Roberto Cognetta -, un parere legale, che mi è arrivato attraverso una richiesta di accesso agli atti, indica alla società SITRASB di recuperare le somme indebite e di revocare l'incarico ai sindaci di nomina regionale, essendo venuto meno il rapporto di fiducia. Mi chiedo quindi se la Giunta regionale abbia già preso provvedimenti in questo senso

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha risposto: «Per quanto a nostra conoscenza il Consiglio di Amministrazione della SITRASB non ha ancora definito compiutamente se e in che misura vi sia stata la percezione di un maggior compenso da parte di alcuni componenti del Collegio sindacale. I componenti del Collegio nominati dalla Regione hanno infatti informato i soci e i componenti del Consiglio di Amministrazione di aver depositato presso la società le proprie considerazioni in merito a questa vicenda. Inoltre, hanno comunicato che il Collegio sindacale nel suo complesso provvederà a produrre un documento collegiale al fine di consentire al Consiglio di Amministrazione di assumere le determinazioni di competenza con completa cognizione di causa. Non appena il CdA arriverà alle determinazioni e allorquando ne verremmo messi a conoscenza, ci esprimeremo per quanto di competenza e sicuramente a tutela dell'interesse della Pubblica Amministrazione

Il Consigliere Cognetta, nella replica, ha commentato: «Il Presidente Marquis demanda tutto al CdA della SITRASB. Il Governo deve assumersi le proprie responsabilità, verificando e prendendo le decisioni conseguenti. Annuncio quindi una risoluzione su questo punto e invierò a tutti i colleghi il parere legale, che non può essere reso pubblico, ma che serve ai Consiglieri per potersi esprimere

SC

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Comunicato n° 491 del 20 settembre 2017
Interrogazione a risposta immediata sull'uso di protesi ortopediche

Con un'interrogazione a risposta immediata posta nella seduta consiliare del 20 settembre 2017, il gruppo PD-SVdA ha fatto riferimento a recenti indagini in merito all'uso di protesi ortopediche definite 'di qualità inferiore'.

«Sono stati comminati arresti a numerosi professionisti sanitari operanti presso strutture del Policlinico di Monza, di cui fa parte anche l'Istituto Clinico Valle d'Aosta - ha evidenziato il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz -. Ci chiediamo quali accertamenti siano stati messi in atto dall'Assessorato alla sanità e dall'USL per verificare eventuali legami tra l'indagine di Monza e le attività rese in convenzione dall'Istituto di Saint-Pierre, al fine di preservare la salute dei valdostani che si sono sottoposti a interventi chirurgici.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, ha risposto che «a seguito delle notizie concernenti le indagini, abbiamo chiesto una verifica ispettiva aggiuntiva rispetto a quella che avviene trimestralmente in base alla convenzione. Ieri, ho ricevuto la risposta dall'Istituto di Saint-Pierre che indica come le prestazioni rese siano estranee alle indagini in corso e come i chirurghi non abbiano mai utilizzato protesi dell'azienda oggetto dell'indagine. L'Istituto ha inoltre dato la propria disponibilità a fornire maggiori informazioni nelle sedi politiche competenti

Il Capogruppo Guichardaz, nella replica, ha commentato: «Era importante avere queste informazioni. Vi era il timore che anche in Valle fossero state utilizzate queste protesi, che sono state definite un vero e proprio scandalo sanitario. Rimane il dubbio che qualche valdostano abbia subito degli interventi protesici in altri Istituti del gruppo e quindi invito l'Assessore ad accertare anche questo dato

SC

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Comunicato n° 492 del 20 settembre 2017
Interrogazione a risposta immediata sulla vendita della centralina ex Balzano

La valutazione di soluzioni alternative alla vendita della centralina ex Balzano sita nel Comune di Verrès: questo è stato l'argomento dell'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano nella seduta consiliare del 20 settembre 2017.

«Visto che rappresentanti dell’attuale maggioranza hanno sempre sostenuto che la produzione di energia elettrica doveva essere mantenuta sotto il controllo pubblico», il Capogruppo Mauro Baccega ha voluto sapere «se siano state vagliate altre alternative alla vendita della centralina ex Balzano a Verrès

L'Assessore al bilancio e patrimonio, Albert Chatrian, nell'evocare che «la decisione di alienare la centralina è conseguente all’attuazione del Piano di alienazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale, adottato dal Consiglio regionale a febbraio 2016», ha riferito che «nella giornata di ieri ci è stato trasmesso un atto della Giunta dell’Unité Evançon, adottato lunedì 18 settembre 2017, con cui si richiede all’Amministrazione regionale di sospendere la procedura di vendita all’incanto della centralina. La deliberazione chiede anche un confronto con la Regione per individuare e condividere soluzioni alternative che possano rappresentare un futuro sviluppo dell’area industriale in questione. La Giunta dell’Unité, a motivazione dell’atto, esprime una serie di considerazioni, fra cui il fatto che l’alienazione della centralina, scorporata dal resto del complesso industriale ex Balzano, farebbe perdere valore all’intera area pregiudicandone un futuro recupero.»

L'Assessore ha poi ricordato che «la centralina è inutilizzata dal 2002 - data in cui è stata danneggiata da un incendio - e l’Amministrazione regionale ha speso circa 700 mila euro per lavori di ripristino dei danni provocati. I lavori sono terminati nel 2010. Faccio presente che per la messa in funzione dell’impianto sono comunque ancora necessari importanti lavori, in particolare sulla conduttura: allo stato attuale non è quindi possibile mettere in funzione l’impianto

Ha quindi annunciato il deposito di una risoluzione sul tema: «Visto che l’atto trasmesso dalla Giunta dell’Unité Evançon è stato votato all’unanimità, con i colleghi di maggioranza abbiamo deciso di proporre al Consiglio l’adozione di una risoluzione che impegni la Giunta a sospendere l’asta, per un periodo non superiore a 60 giorni, per dare modo ai Sindaci dell’Unité Evançon di rappresentare le loro proposte. Qualora non si trovino soluzioni alternative fattibili, allo scadere della sospensione l’asta verrà nuovamente bandita

Il Capogruppo dell'EPAV, Mauro Baccega, ha replicato: «Un'identica risoluzione l'avremmo preparata anche noi. Nel 2016, la Giunta aveva inserito la centralina nel piano alienazioni, ma nel frattempo sono intervenute molte novità che hanno portato alla situazione attuale. È stata attivata una nuova subconcessione che era stata fatta scadere nel 2010, inoltre un'importante azienda siderurgica ha manifestato l'intenzione di insediarsi nel complesso industriale ex Balzano e di avere l'opportunità di gestire la centralina. Auspichiamo che il tema sia portato in Commissione consiliare al fine di esaminare e individuare un percorso da attuare

SC

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Comunicato n° 493 del 20 settembre 2017
Interrogazione sul Parco archeologico di Saint-Martin de Corléans

Con un'interrogazione posta nella seduta del Consiglio regionale del 20 settembre 2017, il Consigliere di ALPE Alberto Bertin è voluto tornare sulla situazione del Parco archeologico di Saint-Martin-de-Corléans di Aosta.

Il Consigliere ha chiesto di conoscere il numero di visitatori, gli incassi ed i relativi costi di gestione dall'inizio dell'anno ad oggi, chiedendo anche se e quali iniziative siano state realizzate per la promozione del sito.

L'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha riferito: «Il numero totale dei visitatori del Parco archeologico e Museo dell’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans dal 1° gennaio all'8 settembre 2017 è di 10.283 presenze. L’incasso per lo stesso periodo ammonta a circa 43.778 euro. Per quanto riguarda la promozione, quest’anno, oltre al rinnovo delle convenzioni già esistenti con ADAVA, FAI, Touring Club Italiano, Torino città capitale europea, Agenzie di incoming e Consorzi turistici valdostani, Skipass Valle d’Aosta, sono state attivate nuove convenzioni con  Maison Bruil di Introd, Aosta Valley Card, oltre ad una convenzione specifica tra l’area megalitica e SkyWay Monte Bianco che prevede l’ingresso ridotto all’area megalitica ai possessori del biglietto della Skyway e viceversa. Abbiamo avuto, e avremo nuovamente a breve, un incontro con il Comune di Aosta, con il quale è necessario riparlare degli accordi presi

L'Assessore Certan ha quindi elencato le varie iniziative realizzate, tra cui attività didattiche, anche per bambini e famiglie, visite guidate, workshop, aperture straordinarie, concerti, pagine promozionali su riviste.

In sede di replica, il Consigliere Bertin ha commentato: «Purtroppo i risultati confermano le mie più pessimistiche previsioni: 10 mila visitatori, 43 mila euro incassati a fronte di 400 mila euro di costi di gestione. Lo ripeto da anni - a questo punto inutilmente -: questo sito, oltre ad avere un importante valore culturale e storico, può rappresentare un'opportunità per Aosta che non va sprecata. Però, per farlo diventare attrattività anche turistica, non basta aprire la porta per far sì che i visitatori affluiscano, ci vuole un'adeguata promozione che al momento non c'è. Si sarebbe anche potuto prevedere che l'effetto novità sarebbe svanito abbastanza in fretta. Secondo degli studi, per dare un senso e rendere sostenibile il parco bisognerebbe registrare circa 180 mila all'anno. Abbiamo aspettato trent'anni per aprire questo sito, e ci siamo fatti cogliere impreparati. I numeri parlano da soli. Siamo in emergenza e bisogna trovare rimedio. A tutt'oggi manca non soltanto una promozione adeguata ma anche un minimo di visibilità, tanto che chi arriva ad Aosta non sa nemmeno che c'è e dov'è questo importante parco archeologico. Il rilancio di Saint-Martin-de-Corléans deve essere una priorità della Regione

MM

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Comunicato n° 494 del 20 settembre 2017
Dibattito sulle comunicazioni del Presidente della Regione

Nella seduta consiliare del 20 settembre 2017, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha comunicato all'Aula che domani, 21 settembre, «in cui ricorre il bicentenario della fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria, incontrerò il Provveditore di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta per sollecitare e sostenere, ancora una volta, la posizione della Regione in merito alla difficile situazione della Casa circondariale di Brissogne. In effetti, il disagio in essere è ben noto alla Presidenza della Regione, che negli ultimi 10 anni, in forza del protocollo d’intesa decennale con il Ministero della Giustizia, ha sostenuto attività ed iniziative importanti. Già il 29 agosto abbiamo incontrato i rappresentanti della Direzione del carcere e del Provveditorato Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, oltre al Difensore Civico della Valle d’Aosta nelle funzioni di Garante dei diritti dei detenuti, in cui è stata confermata la comune volontà di rinnovare il protocollo d’intesa e di continuare ad operare in favore della Casa Circondariale e del suo inserimento nel territorio, ma è anche stata l’occasione per noi di ribadire che una direzione stabile del Carcere e la continuità al comando del personale della Polizia Penitenziaria sono imprescindibili condizioni per ottenere gli obiettivi voluti. Voglio evidenziare la disponibilità e lo spirito di abnegazione degli operatori che prestano il loro servizio all’interno del carcere: a loro, e a tutta la popolazione carceraria, garantisco l’impegno del Governo regionale, affinché, nel più breve tempo possibile, si risolvano le criticità

Il Presidente della Regione è quindi passato a trattare la questione fiscale: «Nella seduta di venerdì scorso, 15 settembre, il Consiglio dei ministri ha approvato con decreto legislativo la norma di attuazione in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e la finanza regionale. La norma di attuazione amplia l’autonomia statutaria nella determinazione delle aliquote, delle deduzioni ed esenzioni di tributi locali e regionali nonché di tributi erariali devoluti alla Regione e ai Comuni, e trasforma molteplici imposte, in “tributi regionali propri”. La norma rafforza le potestà anche organizzative in materia di riscossione dei tributi. Nel suo insieme, prevede strumenti volti allo sviluppo e tiene conto delle particolarità territoriali e socio-economiche della Valle d’Aosta, anche in esplicito riferimento al tema montagna. Ha grande valenza politica, perché affida alla Regione e a questo Consiglio regionale un ruolo importante per i prossimi anni in materia di programmazione e politica economica, con un alto grado di responsabilità nel rapporto tra politiche di sviluppo economico ed equilibri di bilancio. Ringrazio tutti coloro che si sono adoperati per la definizione di questo validissimo strumento, che auspico consenta di attuare sin da prossimo bilancio politiche atte a vivacizzare la nostra economia

In merito alla questione si è sviluppato un dibattito.

Il Capogruppo dell'UV Ego Perron ha affermato: «Questa norma ha avuto una genesi lontana, questo non è di certo un risultato ottenuto esclusivamente da questo nuovo Governo, rimediando a un ritardo accumulato negli anni. Sentirci dire che nei pochi mesi si è trovata soluzione a un difetto annoso, è un atteggiamento che non fa onore al ruolo di Presidente della Regione. Quest'Aula su quest'argomento ha avviato nel tempo un percorso condiviso. Resta la preoccupazione sulla questione del risanamento della finanza pubblica (visto l'enorme sforzo che ancora una volta viene chiesto alla Regione), sulle ripercussioni che potranno esserci sul bilancio regionale. Vorremmo capire la posizione del Governo regionale in merito ai rapporti con lo Stato e anche con le altre Regioni a Statuto speciale, tenuto conto che il Friuli si è costituito parte civile contro la Valle d'Aosta. Presenteremo una risoluzione perché si tratta di un argomento cha va assolutamente approfondito.»

Per il Consigliere di ALPE Alberto Bertin, «si tratta di un atto molto importante, che fornirà strumenti efficaci per orientare lo sviluppo economico della nostra regione. La Valle d'Aosta avrà una significativa manovrabilità fiscale che consentirà un maggiore adattamento alla realtà locale in materia finanziaria. Una norma senza oneri per lo Stato ma che accrescerà l'autonomia e la responsabilità della Regione. A maggiore autonomia deve corrispondere maggiore responsabilità: da federalista quale sono, questa è sempre stata l'idea che ho avuto dell'autonomia, purtroppo nel tempo si è affermata un'altra idea, per cui autonomia significa soltanto spendere. Con questo provvedimento la nostra regione potrà intervenire significativamente in materia fiscale, tutto sotto la propria responsabilità. Dovremmo avere la capacità di utilizzare in modo intelligente questo nuovo strumento, questa maggiore autonomia.  Su questo, si misurerà l'efficacia delle politiche

L'Assesseur à l'agricolture Laurent Viérin a affirmé: «Cette norme repropose un thème qui a fait l'objet de débat pendant des décennies. Nous exprimons satisfaction pour une norme qui va prévoir la possibilité d'introduire une fiscalité autonome d'une façon différenciée. Les racines de cet acte sont lointaines, mais c'est dans cette Législature qu'il a eu un élan. Già con la Constituante valdôtaine, come UVP avevamo cercato di riunire intorno ad un tavolo le sensibilità politiche per rilanciare vari temi, tra cui la zona franca. In proposito, avevamo quindi deciso di formalizzare un documento all'interno del bilancio di previsione 2016, nel dicembre 2015, attraverso una risoluzione che poi è stata accolta da più parti. Non siamo qui per rivendicare paternità, ma per ricordare che abbiamo rimesso in moto, con un lavoro comune, un dibattito in un Consiglio regionale spesso svilito e oggi concretizzato. Ci riserviamo di accendere una discussione più puntuale con la risoluzione che presenteremo per ribadire l'esigenza di disporre finalmente di una zona franca moderna

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha parlato di «un momento importante per poter agire sui tributi, ma è anche un momento di grande responsabilità per declinare le scelte per il futuro. In effetti, siamo chiamati a mettere in campo politiche fiscali per rilanciare sia i settori in crisi sia quelli che danno soddisfazioni, ottenendo l'equilibrio di bilancio. Stara a noi fissare le leve per il futuro del sistema Valle d'Aosta

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha dichiarato: «Spiace leggere comunicati della Stella Alpina che affermano sia stato il Governo Marquis ad ottenere questo risultato. Confermo che l'iter è stato ben più lungo, ed è bene che i cittadini lo sappiano, ma non perché vogliamo reclamare meriti. Questo è uno strumento da gestire con estrema intelligenza, con capacità gestionale ed estrema prudenza. Nessuno con questa norma può pensare che aumentino le risorse, non è un'operazione di incremento automatico, ma uno strumento per ritoccare l'imposizione fiscale. Una gestione elettoralistica può essere pericolosa. Non è indifferente chi e come viene usato questo strumento, che non è una bandiera che ci si può auto attribuire. Questo è un percorso intrapreso in maniera unanime e chi governa deve usarlo in maniera responsabile

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha espresso soddisfazione, sottolineando: «Questa norma fa sì che da ora in poi chi amministra non avrà più alibi. Arriviamo in ritardo rispetto alle altre autonomie speciali, si è perso tempo. Si è molto restii a parlare dei 144 milioni di euro (pari a circa il 15% bilancio regionale) che lo Stato ci chiede, ma io su questo resto sempre preoccupato, perché non ci sono novità e rimane in ballo l'annualità 2018. La Regione Friuli si è costituita parte civile e la sua Presidente è nella stanza dei bottoni del Governo nazionale: potrebbe trattarsi di un segnale politico

Il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha specificato: «Il ritardo di passaggio della norma è dovuta al fatto che la Commissione paritetica era decaduta ed è stato necessario aspettare sei mesi per una nuova nomina. In merito ai 144 milioni, voglio sottolineare che la sospensiva è stata respinta e che la nostra finanziaria, approvata con l'esclusione della trattenuta dallo Stato di questa cifra, non è stata impugnata

Il Presidente Marquis ha replicato alle varie osservazioni: «Il tema fiscale è stato discusso nel corso dell'intera Legislatura e quando ci si riferisce al ritardo della Valle d'Aosta non si pensa ai mesi di stop della Paritetica, ma al ritardo di alcuni anni rispetto a Trento e Bolzano, alla Sardegna e al Friuli. Questo Governo si è attivato sin da subito per definire la norma e il lavoro portato avanti non va banalizzato: molte norme di attuazione, predisposte e approvate dal nostro Consiglio regionale, non sono mai approdate al Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione

Il Vicecapogruppo dell'UV Aurelio Marguerettaz ha voluto evidenziare un approccio da lui definito «singolare da parte di questo Governo, che del DEFR (Documento di economia e finanza regionale) non parla. L'Assessore Chatrian ci vuole dire cosa ne sarà di questo documento? Siate più onesti e affrontate i problemi, anziché fare comunicati stampa e appuntarvi medaglie

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha replicato: «Venerdì scorso sono stato audito dalla seconda Commissione e ho avuto modo di comunicare che entro fine settembre sarà organizzato un incontro tra la Commissione stessa e i Capigruppo proprio sul DEFR. Ribadisco che il termine di presentazione di questo documento al 30 giugno non è perentorio

MM

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Comunicato n° 495 del 20 settembre 2017
Interpellanza sul piano di riorganizzazione dell'Azienda USL

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 20 settembre 2017, il gruppo Partito Democratico-Sinistra VdA ha chiesto informazioni sulla bozza del piano di riorganizzazione dell'Azienda USL.

«Siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di una bozza di riscrittura del Piano aziendale dell'USL direttamente dalle Organizzazioni sindacali, cui pare sia stata inviata il 18 agosto scorso per un parere - ha spiegato il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz -. Questo documento, che ha anche una forte valenza politica piuttosto che tecnica, dovrebbe essere stato elaborato tenendo in conto analisi e considerazioni del gruppo interistituzionale composto da rappresentanti dell'USL, dell'Assessorato alla sanità, dei Sindacati e della quinta Commissione. Quest'ultima, però, non è mai stata coinvolta. Eppure un documento del genere non può prescindere da una visione d'insieme, dato che è anche dallo stabilire l'organizzazione dei dipartimenti e delle strutture dell'USL che passa la decisione di dove vuole andare la nostra sanità.»

Il Capogruppo Guichardaz ha quindi chiesto di ricevere spiegazioni sul lavoro svolto per la redazione della bozza trasmessa ai Sindacati e sulle ragioni che sottendono alla riorganizzazione dell'USL, l'entrata in vigore dello stesso e il cronoprogramma degli atti conseguenti (modifiche legislative, cambi di governance).

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha riferito: «Il tempo per la discussione non manca e il percorso che stiamo conducendo è il più corretto, anche nell'ottica di una condivisione da parte di tutti. L'ultimo anno è stato caratterizzato da cambiamenti importanti per la sanità: abbiamo rinominato il Direttore generale dell'USL e ricomposto la Direzione strategica in sei mesi; affidando questo incarico e i relativi obiettivi di mandato da perseguire (condivisi con la quinta Commissione) abbiamo espresso chiaramente il modello di sanità al quale tendiamo. Fra diciotto mesi ci sarà il primo momento di verifica del lavoro svolto dal Direttore generale per realizzare gli obiettivi di mandato. Ritengo quindi che la politica non abbia limiti per compiere il percorso che ritiene opportuno, per esprimere il proprio parere sull'atto aziendale. Non c'è stata quindi volontà di togliere spazio agli interlocutori. Piuttosto, c'è desiderio di massima trasparenza e di dibattito aperto. Il gruppo interistituzionale si è riunito cinque volte prima di concludere i propri lavori in modo che la Direzione potesse definire l'organizzazione che ritiene più opportuna. Va anche detto che, a monte, manca un piano socio-sanitario che legittimi i percorsi. Bisogna decidere se andare avanti con il vecchio piano o se vogliamo, dati i cambiamenti delle condizioni nel servizio socio-sanitario, aprirci a una progettazione condivisa che sia di prospettiva e attinente ai bisogni dei valdostani

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha affermato: «Confermo che avrebbe dovuto esserci un processo di concertazione, in cui tutte le parti in causa avrebbero dovuto essere poste nelle stesse condizioni. Invece avete optato per un passaggio con le Organizzazione sindacali e con il gruppo interistituzionale, senza dare la possibilità alla quinta Commissione di esprimersi, quantomeno contestualmente. Stiamo parlando di un atto organizzativo che contiene il modello di sanità che verrà proposto nei prossimi mesi. La politica non può rinunciare ad essere protagonista, soprattutto in campi così delicati come la sanità e il welfare

MM

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Comunicato n° 496 del 20 settembre 2017
Interpellanza su un protocollo d'intesa in materia di autismo

Nel corso della seduta consiliare del 20 settembre 2017, il Movimento 5 Stelle ha affrontato la tematica dell'autismo.

In particolare, con un'interpellanza, il Consigliere Roberto Cognetta, considerato che «in Valle d'Aosta manca un esperto di autismo, mentre in altre Regioni operano professionisti in grado di attuare terapie innovative», ha chiesto se «sia intenzione realizzare un protocollo d'intesa con le Regioni Piemonte o Lombardia per attivare una collaborazione con uno psichiatra esperto di autismo, che disegni ai malati valdostani percorsi individualizzati e possa aggiornare il personale medico locale. Infatti, alcune terapie messe in atto in Valle non sono aggiornate con i tempi, così come il limite dell'età della presa in carico non pare adeguato alle diverse specificità di ognuno.»

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, nell'evocare il percorso già intrapreso lo scorso anno in quinta Commissione con l'audizione dell'associazione valdostana autismo, ha confermato che «in Valle stiamo lavorando per migliorare la nostra organizzazione e la nostra preparazione: l’Assessorato sta predisponendo, in accordo con l’Assessorato all’istruzione e cultura, un protocollo d'intesa per la presa in cura delle persone con disturbi dello spettro autistico. L'intento è quello di costruire un percorso di cura che non riguarderà solo gli aspetti sanitari ma anche quelli sociali. Non c'è, infatti, un modo di agire standard per tutti, il lavoro deve essere fatto sulle singole persone e sulle famiglie. Per il futuro si immagina una rete di servizi più ampia, alla quale collabora anche l'associazione autismo e che vorrebbe vedere la nascita di una Fondazione che si pone l'obiettivo di realizzare una struttura che avrà carattere residenziale e diurno per dare la possibilità ai ragazzi di lavorare in un'azienda e di essere quindi attivi, essendo comunque affiancati da figure professionali

L'Assessore ha poi aggiunto che «c'è un'équipe multidisciplinare che lavora da tempo e che si sta confrontando anche sulle criticità date dal passaggio di età dall'area giovani a quella adulta. Si sta operando con un centro specialistico piemontese affinché siano accresciute le nostre competenze in questa materia. Il primo e vero momento di verifica avverrà dopo l'approvazione del protocollo d'intesa per realizzare dei momenti di formazione diretta da attuarsi possibilmente già entro la fine dell'anno

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha commentato: «Credo che la strada intrapresa sia quella corretta, anche se con un certo ritardo rispetto alla situazione. Resto in attesa degli sviluppi e farò gli opportuni controlli sull'andamento del protocollo d'intesa

SC

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Comunicato n° 497 del 20 settembre 2017
Interpellanza sulla tratta ferroviaria Pont-Saint-Martin/Aosta

Nella seduta del Consiglio regionale del 20 settembre 2017, il gruppo PD-SVdA ha illustrato un'interpellanza per conoscere gli interventi per sopperire ai disservizi e ritardi nella tratta ferroviaria Pont-Saint-Martin/Aosta.

«Siamo allarmati da possibili ripercussioni sui pendolari riguardo a puntualità e presenza sul posto di lavoro, in particolare per gli abitanti della Bassa Valle e per chi è in transito per Torino - ha specificato il Consigliere Paolo Cretier -. Ci chiediamo le motivazioni che hanno prodotto questi gravi disservizi e se la Giunta regionale intenda intervenire a tutela dei pendolari e dei lavoratori che utilizzano questo servizio di trasporto. Purtroppo, resta valido il detto per cui ciò che arriva puntuale per Trenitalia è il ritardo.»

L'Assessore ai trasporti, Claudio Restano, ha risposto: «Siamo a conoscenza di disservizi lungo la tratta Montjovet-Châtillon, riguardanti coincidenze, allungamento dei tempi di percorrenza e soppressione di alcuni treni. Nel periodo tra gennaio e agosto 2017 non sono pervenuti reclami né segnalazioni particolari da parte degli utenti della tratta Pont-Saint-Martin/Aosta. In generale, dai dati di puntualità trasmessi da Trenitalia, per i mesi da gennaio a luglio 2017 si è riscontrata una media del 94,44% dei treni con ritardo inferiore ai 5 minuti e del 98,48% con ritardo inferiore ai 15 minuti; sono dati, questi, migliori di quelli del 2016, in cui, nello stesso periodo, la puntualità media è stata, rispettivamente, del 92,82% e del 97,82%. Sono migliori anche di quelli per lo stesso periodo del 2015, pari al 91,35% ed al 97,51%

«Le motivazioni delle problematiche - ha aggiunto l'Assessore Restano - sono riconducibili ai lavori infrastrutturali effettuati da RFI. Trenitalia ha risolto tali criticità con l'uso di bus sostitutivi lungo il tratto autostradale, evitando, così, la percorrenza lungo la strada statale con tempi superiori. La Regione non ha ricevuto ulteriori lamentele su disagi o disservizi successivamente a questa soluzione

Infine, l'Assessore ai trasporti ha spiegato: «Al momento, la Regione è vincolata dal contratto di servizio 2004-2005 sottoscritto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con Trenitalia. Rispetto ai ritardi, negli ultimi due anni sono state applicate le penali previste (poco meno di 35 mila euro per il 2015 e circa 18 mila euro per il 2016). Il quadro dovrebbe cambiare per il futuro, considerato che la Regione ha avviato la procedura di gara per l’affidamento del servizio ferroviario regionale a partire da dicembre 2018. Il nuovo contratto prevede maggiori penalizzazioni in caso di ritardi; standard di qualità più elevati per le dotazioni tecnologiche obbligatorie; specifiche per la tutela ambientale; maggiore possibilità di controllo da parte della Regione. Previste anche misure orientate ai viaggiatori, tra cui una più efficace gestione dei reclami, un maggior coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali e delle associazioni dei consumatori, l’abbonamento unico, un potenziamento dei servizi per le persone con disabilità o mobilità ridotta

Il Consigliere Paolo Cretier ha auspicato «un notevole miglioramento del servizio, dando così risposta alle tante segnalazioni dei cittadini. Più in generale, in materia dei trasporti, sollecito il Governo regionale a riflettere e a mettere finalmente in campo benefici per i valdostani, sulla stregua della 'vignette' svizzera

MM

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Comunicato n° 498 del 20 settembre 2017
Interpellanza sui benefit erogati ai manager della Casinò de la Vallée

Nel corso della seduta consiliare del 20 settembre 2017, il gruppo Movimento 5 Stelle è tornato a parlare di tematiche relative alla Casa da gioco di Saint-Vincent. In particolare, con questa interpellanza, è stata affrontata la questione dei benefit erogati ai temporary manager della Casinò de la Vallée con il ruolo di "hotel director" e "human resources director".

«A questi manager, oltre al compenso di 118 mila euro annuo, sono riconosciuti vitto, alloggio, servizio di lavanderia, auto uso promiscuo - ha detto il Consigliere Roberto Cognetta -: vorrei sapere se sia intenzione regolare e controllare l'utilizzo di tutti i vari benefit, in modo da non far gravare eccessivamente queste spese sulle casse disastrate della società ed evitando possibili abusi. Inoltre, sarebbe un segnale di equità e giustizia sociale verso i dipendenti che hanno accettato un taglio dello stipendio capire come sono calcolate tali spese.»

L'Assessore alle società partecipate, Albert Chatrian, ha illustrato quanto riferito dalla Società: «L’importo complessivo dei benefit accordati sono stabiliti nei contratti stipulati con i due collaboratori il 1° agosto 2017, nel pieno rispetto delle norme di legge nazionali e regionali e sono individuati nella misura del 10% del compenso. Con i due collaboratori sono stati stipulati contratti a termine, con inquadramento diverso. Il loro ingresso in servizio è avvenuto in tempi brevissimi, per far fronte a tutte le problematiche di rilancio del business dell’Unità Produttiva Alberghiera e di gestione delle relazioni sindacali presso la Casa da Gioco individuate nel piano industriale, anche perché, secondo quanto dichiarato dalla Società, la grave destrutturazione aziendale ereditata aveva fatto registrare un preoccupante rallentamento delle iniziative in programma

Riguardo all'utilizzo dei benefits, l'Assessore ha evidenziato che «la Società ha provveduto a redigere una bozza di Disposizione Operativa che regolamenta appunto i benefit e l’uso delle strutture e dei servizi aziendali per tutti i dipendenti e collaboratori. La bozza di procedura, che è in fase di condivisione anche con consulenti fiscali esterni per la sua complessità, sarà varata a breve

L'Assessore ha poi detto che «i due collaboratori hanno trascorso in azienda tutto il mese di agosto alle prese con le complesse attività di riorganizzazione previste, in ossequio all’oggetto del contratto che ne disciplina il rapporto di lavoro, ove si richiede ai collaboratori la presenza assidua in sede, senza l’osservazione degli orari di lavoro, al fine di assicurare il perseguimento degli obiettivi. I due collaboratori, proprio per la loro assidua presenza in azienda, hanno ricevuto come ospiti per alcuni brevi periodi, le rispettive signore. La gestione amministrativa e fiscale di tale ospitalità è in corso di definizione: in linea di massima per quanto riguarda l’alloggio, sarà ricompreso tra i benefit concessi ai collaboratori come da contratto (essendo le signore state ospitate nelle stesse stanze occupate dal collaboratore), pertanto il controvalore sarà assoggettato fiscalmente e dal punto di vista previdenziale nell’ambito del rapporto con il collaboratore. Se il Consigliere è in possesso di altra documentazione, lo invito a farla pervenire nelle sedi più opportune

Nella replica, il Consigliere Cognetta ha evidenziato: «Sicuramente trasmetterò la documentazione nelle sedi opportune. Il contratto è chiaro e preciso, ma è un contratto che è stato fatto in un momento molto difficile per l'azienda. Non si capisce perché siano dati pasti a questi signori e alle consorti: certi atteggiamenti non andrebbero tenuti, perché questo non fa che peggiorare un clima aziendale già negativo. Allora ci chiediamo: chi governa questa società? L'Assessore ha tutti gli strumenti in mano per fare qualcosa: lo invitiamo a mandare a casa questi manager che dal Casinò prendono solamente senza risolvere i problemi.»

SC

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Comunicato n° 499 del 20 settembre 2017
Relazione sulle attività di Vallée d'Aoste Structure

Nella seduta del 20 settembre 2017, il Consiglio regionale ha preso atto della relazione dell'Assessore alle attività produttive, Fabrizio Roscio, sulle attività 2016 di Vallée d'Aoste Structure, società cui l'Amministrazione regionale ha conferito i beni facenti parte del patrimonio immobiliare destinato ad attività produttive e commerciali (ai sensi della legge regionale n. 10/2004).

Dalla relazione emerge che la Società ha chiuso il conto economico dell’esercizio 2016 con un risultato negativo di 7 milioni 522 euro (contro il negativo per 1 milione 731 del 2015), dovuto all'adempimento di indirizzi civilistici e contabili. I costi della produzione al 31 dicembre 2016 ammontano a 12 milioni 559 mila euro contro i 6 milioni 785 mila del 2015, con un incremento di 5 milioni 774 mila euro, sostanzialmente imputabile alla svalutazione di beni strumentali durevoli resasi necessaria ai sensi di quanto previsto dall’Organismo italiano di contabilità-OIC16. Tra le principali voci operative di costo la relazione evidenzia ancora le spese per servizi, i costi per il personale e gli ammortamenti di beni strumentali e le svalutazioni.

L'Assessore Roscio ha evidenziato «il notevole incremento del costo relativo all'IMU, gravata in aggiunta dal conferimento di immobili agricoli che ha generato, da solo e per l'esercizio 2016, imposte per ulteriori 177 mila euro. È però importante ricordare che è migliorato l'indice EBITDA, espressione della redditività caratteristica al netto della gestione finanziaria e tributaria. Elemento fondamentale è l'elevata incidenza delle somme destinate all'ammortamento dei beni che superano un terzo dei costi totali, computati al netto delle svalutazioni delle immobilizzazioni. Questo va letto alla luce del fatto che non tutto il patrimonio ammortizzato risulta immediatamente valorizzabile: spesso occorre effettuare interventi migliorativi onerosi. L'esigenza è dunque quella di praticare azioni utili al favorire l'incremento degli spazi locati, il consolidamento della clientela e l'attrattività degli spazi offerti.»

«In merito alle linee di indirizzo per il 2017 - ha proseguito l'Assessore -, si punta, tra l'altro, al potenziamento delle attività di dismissione degli immobili già contenuti nel piano di dismissione, all'ottimizzazione dei costi monetari e non, all'implementazione dei servizi alle imprese insediate, all'attivazione di un social media marketing, all'efficientamento dell'attività di incasso e recupero crediti

«Structure VdA è contraddistinta dal suo patrimonio industriale con anche immobili a valenza agricola. Le criticità societarie riguardano gli immobili non adeguati alle esigenze del mercato, necessitanti di manutenzione, difficilmente locabili nella loro interezza. I costi facilmente superano i ricavi, come nel 2016, anche se alcune azioni di miglioramento sono già state intraprese

L'Assessore Roscio ha concluso osservando: «La valorizzazione del patrimonio industriale va a beneficio dell'intera collettività valdostana, ed è in quest'ottica che è andata la scelta di mantenere il controllo della società da parte della Regione. Va certamente previsto un piano di risanamento credibile, redatto in tempi brevi per dare solidità alla società e metterla in condizione di generare ricchezza e sviluppo a vantaggio della comunità

SC-MM

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Comunicato n° 500 del 20 settembre 2017
Relazione annuale sulla gestione 2016 della Casinò de la Vallée spa: l'intervento dell'Assessore Chatrian

Nella seduta del 20 settembre 2017, l'Assessore al bilancio, patrimonio e società partecipate, Albert Chatrian, ha presentato al Consiglio regionale la relazione annuale 2016 sull'andamento della gestione della Casinò de la Vallée, la società per azioni controllata dalla Regione che gestisce il Saint-Vincent Resort & Casinò.

L'Assessore Albert Chatrian ha fatto presente che «di fatto è una fotografia della passata gestione che il nuovo Amministratore Unico, sulla base delle informazioni che ha potuto acquisire e delle risultanze delle scritture contabili, nel rispetto delle scadenze di legge, ha proposto all’approvazione dell’assemblea ordinaria della società il 25 luglio 2017

«Il bilancio consuntivo relativo alla gestione 2016 attesta una perdita d’esercizio pari a 46 milioni 590 mila euro, contro una perdita del precedente esercizio di 18 milioni 566 mila euro - ha proseguito l'Assessore -. L’ammontare della perdita è stato condizionato in modo rilevante dallo stralcio e dalla conseguente imputazione al conto economico delle imposte anticipate per 28 milioni 107 mila euro e di quanto accantonato al fondo ristrutturazione e riorganizzazione aziendale per 6 milioni 193 mila euro. Ancorché il risultato economico rimane negativo e per un importo rilevantissimo, risulta importante analizzare le sue componenti gestionali, in termini di andamento dei ricavi e dei costi, che nel loro combinarsi hanno determinato, nel 2016, un risultato economico comunque meno negativo dell’anno precedente

Riguardo all'andamento dei ricavi, l'Assessore ha riferito che «i proventi lordi di gioco registrati alla Casa da gioco, nel 2016, sono stati pari a 59 milioni 820 mila euro, con un calo rispetto all’anno precedente di 5 milioni di euro (-7,80%). I giochi tradizionali hanno totalizzato complessivamente proventi lordi per 26 milioni 487 mila euro, con un calo di 3 milioni 852 mila euro (-12,7%). I giochi elettronici hanno totalizzato proventi per 33 milioni 110 mila euro, con un calo di 1 milione 224 mila euro (-3,57%). Gli ingressi dei clienti alle sale sono stati in totale 442 mila 705, con un calo di 52 mila 953 rispetto al 2016 (-10,68%). Per quanto riguarda, invece, i Servizi Alberghieri, nel 2016 si è registrato un incremento del fatturato, che ha raggiunto per la precisione quota 5 milioni 450 mila euro (+24,28% rispetto al 2015)

«Anche i costi di produzione nel 2016 - ha detto Chatrian -, rispetto alla chiusura dell’esercizio 2015, hanno subìto una riduzione. Le principali voci interessate sono state le prestazioni a vario titolo (1 milione 170 mila euro, -64,6%), i costi per la promozione del gioco (425 mila 434 euro, -46,6%), i costi per le utenze energetiche (249 mila 180 euro, -10,5%), il trasporto clienti (298 mila 359 euro, -25,10%). Il costo del lavoro è stato pari a 51 milioni 611 mila euro, di cui 43 milioni 970 mila euro afferenti alla Casa da Gioco e 7 milioni 641 mila euro relativi ai Servizi Alberghieri. La contrazione, rispetto al 2015, è pari a 1 milione 897 mila euro (-3,5% circa).»

«Il personale dipendente della società al 31 dicembre 2016 risulta pari a 652 unità, di cui 516 in forza alla Casa da Gioco e 136 ai Servizi Alberghieri - ha proseguito -. Nel corso dell’anno ci sono state quattro assunzioni di cui una presso la Casa da Gioco e tre presso i Servizi Alberghieri. L’organico della Casa da Gioco ha registrato 45 cessazioni, di cui 41 risoluzioni del rapporto di lavoro connesse all’applicazione dell’art. 4 della legge 92/2012 (ISO pensione), la risoluzione incentivata di un lavoratore, la risoluzione conciliante di due dirigenti ed un decesso. Presso l’area Servizi Alberghieri si sono registrate 4 cessazioni, dovute a risoluzioni conciliari del rapporto di lavoro

L'Assessore ha poi evidenziato che «la struttura patrimoniale risente ancora nel 2016 della massiccia attività di investimento che ha interessato gli esercizi precedenti. In particolare modo le attività fisse, oltre a trovare copertura in risorse finanziarie durevoli, risultano ancora parzialmente finanziate con risorse a breve e medio termine, con conseguente appesantimento dell’attivo circolante. Questa situazione non fa che confermare lo stato di tensione finanziaria, in cui si trovava la società all’inizio del 2017, che ha dato origine all’emanazione del piano di ristrutturazione aziendale, predisposto dalla società e approvato dal Consiglio regionale il 24 maggio 2017, in attuazione della legge regionale n. 2/2017, che si pone come principale obiettivo proprio quello della rimozione di questo stato di tensione e la creazione di nuove prospettive di rilancio e di riequilibrio economico

Albert Chatrian si è quindi soffermato sul 2017: «A fronte di un primo trimestre 2017 ancora negativo sotto il profilo degli incassi, il secondo trimestre ha registrato un segno positivo. Tendenza confermata anche nei mesi di luglio e agosto. È giusto ricordare che anche il risultato della gestione 2017 sconterà gli effetti negativi di poste straordinarie per 20,5 milioni dovuti all’isopensione 2017 e 2018, 12 milioni circa e agli ammortamenti, per circa 8,5 milioni di euro. Anche l’esercizio 2017, chiuderà con un risultato negativo ma in miglioramento rispetto all’anno precedente ed in linea con quanto previsto dal Piano. Ciò rende realistica la prospettiva di un recupero dell’equilibrio economico

I lavori sono sospesi e riprenderanno domani, giovedì 21 settembre, alle ore 9.00.

 

SC

 

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Comunicato n° 501 del 21 settembre 2017
Relazione annuale 2016 della Casinò de la Vallée spa: approvata una risoluzione

I lavori del Consiglio regionale sono cominciati questa mattina, 21 settembre 2017, riprendendo il dibattito relativo alla relazione annuale 2016 sull'andamento della gestione della Casinò de la Vallée, la società per azioni controllata dalla Regione che gestisce il Saint-Vincent Resort & Casinò, illustrata ieri sera dall'Assessore al bilancio, patrimonio e società partecipate, Albert Chatrian.

Nell'ambito della discussione, il Consiglio ha esaminato una risoluzione proposta dal Consigliere del M5S Cognetta riguardante il Comitato esecutivo gioco istituito con un ordine di servizio della Saint-Vincent Resort & Casinò. Dopo un ampio dibattito, sono stati depositati due emendamenti al testo, uno del Consigliere Cognetta e uno della maggioranza: l'Assemblea ha approvato, con 18 voti a favore (UVP, ALPE, AC-SA-PNV, GM), 1 contrario (M5S) e 15 astensioni (UV, PD-SVdA, EPAV), l'iniziativa dei gruppi di maggioranza, che impegna l'Assessore competente a dare indicazioni all'Amministratore unico, avvocato Di Matteo, affinché, per la composizione di comitati o altri organismi che coinvolgono dei dipendenti, si organizzino dei bandi di concorso aperti a tutti i dipendenti, con il coinvolgimento delle RSU e con criteri di selezione pubblici. L'impegno deve trovare applicazione anche al neonato Comitato esecutivo gioco che dovrà essere coerente con tali modalità. Il testo proposto dal Consigliere Cognetta che prevedeva anche lo scioglimento del Comitato, è stato respinto con 18 voti di astensione (UVP, ALPE, AC-SA-PNV, GM) e 16 a favore (UV, PD-SVdA, EPAV, M5S).

Il dibattito delle due giornate

Il Consigliere del M5S Roberto Cognetta ha illustrato una risoluzione depositata in Aula: «Con un ordine di servizio è stato istituito un Comitato esecutivo gioco, cui sono stati assegnati quattro dipendenti e un coordinatore; inoltre, due dei quattro dipendenti saranno distaccati e saranno posti in aspettativa dai reparti di provenienza. Con questa iniziativa si intende impegnare l'Assessore Chatrian a dare indicazioni all'Amministratore unico affinché sciolga questo Comitato, pubblichi un bando aperto a tutti i dipendenti della Casinò de la Vallée e successivamente organizzi una selezione interna fatta da una commissione in cui siano presenti le RSU che valutando i titoli e facendo gli opportuni colloqui selezioni tra i candidati i componenti della commissione. Dopo tutti gli incarichi distribuiti dall'avvocato Di Matteo, l'Amministratore unico ha ancora bisogno di consulenti e li sceglie tra gli amici degli amici. Vorremmo che si finisse con questa storia

Il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha osservato che «nei giorni scorsi, i Consiglieri hanno ricevuto la relazione trimestrale 2017 prevista dal Piano di ristrutturazione del Casinò che avete votato a maggio e ci chiediamo quando sarà portata alla discussione del Consiglio. La relazione, a firma dell'avvocato Di Matteo, è di tre paginette ed è accompagnata da un'ulteriore relazione a cura di una società esterna: ancora una volta dobbiamo prendere atto che abbiamo un Amministratore unico che continua a distribuire incarichi come fosse il signor Bonaventura. Inoltre, in questo documento non si parla assolutamente di quelle attività - introduzione di giochi tailandesi, di giochi on-line - che erano menzionate nel Piano di rilancio.  Noi siamo convinti che il Casinò abbia una sua logica e un suo ruolo fondamentale nel contesto regionale, ma abbiamo dei dubbi sull'attività che è stata concepita. L'Assessore parla di dati positivi per il mese di agosto 2017, ma non si capisce di quali giochi si tratti. Inoltre, il mese di agosto 2016 è stato caratterizzato da numerosi scioperi, quindi la comparazione dei risultati con l'agosto 2017 è totalmente alterata. State contrabbandando risultati positivi che in realtà sono del tutto casuali. Invito l'Assessore a creare le condizioni affinché la società venga gestita, perché la sola cosa che abbiamo in questo momento è un Amministratore unico che si è attorniato da uno stuolo di consulenti, che nomina dipendenti in comitati, il tutto per scaricarsi dalle responsabilità della gestione. Oggi, è bene che l'Assessore si tolga la medaglia di aver fatto approvare un piano credibile: in questi tre mesi, l'attività è su di una curva di indifferenza, un'attività che va avanti per inerzia. Posso dare atto che c'è stato un contenimento dei costi, ma vedremo a fine anno cosa vuol dire questa riduzione. Io credo che la relazione trimestrale debba essere assegnata ad una Commissione consiliare al fine di essere discussa

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha sottolineato: «questa risoluzione è provocatoria. Ma è proprio perché ci troviamo nel 'non senso più assoluto', occorre votare questa risoluzione. Si continua a sperperare denaro pubblico. Questo non è un piano di ristrutturazione e ho seri dubbi che funzioni. C'è una casta di intoccabili che ha il potere sul Casinò, poi ci sono i dipendenti che vengono bastonati: ecco la quadratura del cerchio. Non si può continuare così, bisogna mandare a casa chi fa solo danni

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha evidenziato: «La Casa da gioco ha vissuto e vive un momento di grave difficoltà. Il 2017 è stato complesso: abbiamo iniziato ad occuparci a tempo pieno di questa tematica per arginare una situazione che stava degenerando, una situazione sempre più preoccupante, necessitante di interventi straordinari. La Casa da gioco, insieme ad altri problemi, è stata alla base dell'insediamento di questo Governo il 10 marzo. Si è trattato di un momento importante per formare una coalizione volta a risolvere problemi gravi. Sin dall'insediamento, abbiamo lavorato alacremente per individuare un nuovo management; abbiamo lavorato per creare un nuovo piano di risanamento, che si rendeva necessario per ottemperare a nuove norme, che non consentono di continuare ad iniettare denaro ad aziende prive di possibilità di rientrare in una sostenibilità economica

«È stato un percorso difficile - ha aggiunto il Presidente Marquis -, che ha portato all'approvazione da parte di questo Consiglio di un piano industriale di risanamento credibile, sostenibile e serio. Un piano su cui si è sviluppato parecchio dibattito, che ha suscitato critiche, ma che ha ricevuto la sostenibilità anche da parte delle banche, che hanno capito l'inversione di tendenza della gestione rispetto al passato. È stata quindi intrapresa una via nuova, difficile; sarebbe stato più facile trasferire soldi per risanare i conti, ma abbiamo rispettato la legge e anche la comunità valdostana, in primis i lavoratori dell'azienda. Tuttora il percorso è problematico, perché il presupposto indispensabile resta il fatto che la politica deve uscire dalla gestione e dall'interesse diretto dei processi gestionali della Casa da gioco. Dobbiamo guardare in prospettiva, dare soluzione alle criticità che siamo stati chiamati ad affrontare. Per verificare l'attuazione del piano industriale ci siamo impegnati a verificare trimestralmente le fasi di attuazione. I primi mesi di questa gestione ci fanno registrare dati positivi, i cui numeri non tradiscono: ad oggi, in tre mesi, le cifre positive indicano una piccola inversione del trend. Il problema non è risolto, certo, tante cose sono da fare, ma i segnali sono incoraggianti riguardo all'aumento del circolante, mentre preoccupazione resta sui minori ingressi, ma su questo potremo fare valutazioni anche in quest'Aula

In merito alla risoluzione, il Presidente della Regione ha affermato: «Non corrisponde all'obiettivo prefissato. La politica deve fornire indirizzi di gestione, concentrarsi a valutare i risultati. La politica non deve entrare nei procedimenti, deve giudicare i manager; non è suo compito entrare a gamba tesa su procedure interne, rischiando di mettere in crisi la credibilità dell'azionista, ma anche dell'azienda nei confronti degli istituti di credito. Non può che fallire un'azienda privata che seguisse procedure pubbliche, come la pubblicazione di un bando. Un management serio, in effetti, anche senza utilizzare queste procedure, può perseguire i fini di efficienza, economicità. Non condivido quindi il contenuto di questa risoluzione

«La strada da fare è ancora lunga, bisogna porre attenzione al monitoraggio di un malato che non è ancora fuori pericolo - ha concluso il Presidente Marquis -. Non è attraverso un ritorno al passato, alle vecchie logiche, che potremo risanare una vecchia situazione. La politica deve prendere atto di questa esigenza, altrimenti tutto questo andrebbe a detrimento dell'azienda, dei dipendenti, del territorio circostante e della comunità intera

Per il Consigliere del Gruppo Misto Elso Gerandin «per anni la società KPMG certificava bilanci che erano giudicati poco attendibili perché venivano iscritte le imposte anticipate che mascheravano le perdite: finalmente, nel 2016 è stata fatta chiarezza e il bilancio, pur a fronte di una perdita di 46 milioni di euro, è trasparente, a testimonianza che la politica non ha più fatto orecchie da mercante. Il Piano di ristrutturazione approvato a maggio scorso ha dato inizio al processo di riorganizzazione: se non ci fosse stato, si sarebbe andati avanti con il "ristoro" delle somme dovute e la Valle d'Aosta si troverebbe con una quarantina di milioni in meno senza però avere contezza delle iniziative intraprese. Oggi, si parla di inversione di tendenza: non conosco l'avvocato Di Matteo e quindi non so se sia bravo o fortunato, tuttavia, bisogna capire il perché di questa inversione. È pura fortuna? C'è una strategia? Quindi credo sia legittimo richiedere un incontro per capire cosa sta succedendo. Cosa diversa è invece la risoluzione presentata dal collega Cognetta: abbiamo continuato a dire la politica non deve più entrare nel merito della gestione della Casa da gioco e, poi, con la richiesta di sciogliere il comitato esecutivo gioco vi entriamo a gamba tesa. Io credo sia legittimo invocare la trasparenza delle nomine, ma non credo giusto che la politica chieda di revocare un atto dell'Amministratore unico perché significa che la politica interferisce per l'ennesima volta nella gestione del Casinò, che invece volevamo fosse dei manager. Va bene quindi che si faccia chiarezza, ma non entriamo nel merito delle scelte gestionali

Il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, ha parlato di «un anno in cui l'azienda ha provato a funzionare a pieno regime, in cui sono continuate gravi difficoltà, anche ereditate. Il management nel 2016 ha lavorato nell'ottica di un risanamento aziendale, razionalizzando e ottimizzando i costi, investendo nel marketing. I risultati auspicati non sono arrivati, pur riscontrando un'inversione di tendenza rispetto al 2015. Quando eravamo in maggioranza, avevamo impostato un determinato percorso, perché i rapporti sul tema degli investimenti tra società e proprietà andavano e vanno regolati, ancora oggi nei conti economici ci trasciniamo perdite importanti. Sempre nel 2016, abbiamo voluto inserire in finanziaria una modifica alla legge istituiva, prevendendo la possibilità di guardare a una gestione privata. Tuttavia, preciso che nessuno ha mai parlato di vendere la proprietà, perché questo è un bene di cui siamo fieri. Non concordiamo sulla fotografia fatta dal Presidente della Regione sulla recente situazione della Casa da gioco, le cui sale restano vuote. Mi auguro che la relazione trimestrale sia approfondita in Commissione, anche incontrando il management. Il fatto concreto ad oggi è l'assunzione di una pletora di consulenti non valdostani. Purtroppo, ancora una volta, è stata l'Amministrazione regionale a dover mettere mano al portafoglio, prima con otto milioni di euro, poi, entro fine settembre, con altri 6 milioni. Ribadiamo tutte le nostre preoccupazioni, suffragate ad esempio dal fatto che l'azienda dilaziona i pagamenti a 180 giorni: non è di certo un segnale positivo che arriva dalla Casa da gioco

Il Capogruppo dell'UVP, Alessandro Nogara, ha riferito che «ieri, dopo la presentazione della risoluzione del collega Cognetta, abbiamo chiesto una riunione di maggioranza perché volevamo discutere a fondo di questa problematica nonché su altre: crediamo nel valore del confronto, oggi che siamo in maggioranza, ieri che eravamo all'opposizione. Siamo d'accordo sul fatto che la politica non debba entrare a gamba tesa nelle scelte manageriali del Casinò, dando fiducia ai professionisti, però non bisogna dimenticare che la Casa da gioco è una nostra partecipata e noi dobbiamo conoscere, in quanto azionisti, le scelte. Ieri, in maggioranza abbiamo parlato del metodo di come sono fatte queste scelte: diamo atto all'Assessore Chatrian di avere lavorato molto per migliorare la situazione del Casinò, però riteniamo che si debba fare ancora per garantire maggiore trasparenza nella gestione del personale, così come crediamo che ci debba essere un cambio di passo nella dirigenza. Dirigenza che abbiamo sempre contestato e che oggi è ancora lì. Come UVP vogliamo guardare al futuro, in maniera chiara, dicendo le cose che vanno e quelle che non vanno; non si tratta di fare ribaltoni, quello che vogliamo è il confronto. Invitiamo quindi il collega Cognetta a modificare la sua iniziativa, chiedendo di audire al più presto l'Amministratore unico sulle scelte che sta compiendo. Il Casinò è una delle aziende più importanti della nostra regione: abbiamo sempre cercato di lavorare ad un suo miglioramento, perché gravitano intorno ad essa famiglie e un'economia locale. Abbiamo votato convintamente Il Piano di ristrutturazione perché ci dava una garanzia, ma bisogna confrontarsi al più presto perché le cose scritte in quel Piano devono essere attuate, altrimenti avremo la stessa situazione del passato

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega ha posto diverse domande: «Ci interessa sapere cosa è successo dopo il trasferimento degli otto milioni di euro alla Casa da gioco dello scorso maggio, perché al riguardo abbiamo sentito tanti annunci, ma l'unico dato certo è che è stato ridotto i costi del personale. Ci interessa conoscere i risultati del piano di ristrutturazione aziendale, se si sono attivati i giochi per i fruitori russi e thailandesi, se è stato avviato il gioco online; iniziative, queste, in cui non abbiamo mai creduto. Ma anche cosa si è fatto per le manifestazioni, per i convegni, per incrementare la pubblicità e i giochi lavorati. L'Assessore Chatrian, sulla trasparenza e sul cambio di metodo, ha predicato bene e razzolato male. Tutti vogliamo salvare l'occupazione e siamo preoccupati. Ricordo la frase contenuta nel piano di ristrutturazione: non c'è certezza del conseguimento dei valori auspicati. Portiamo quanto prima queste riflessioni in Commissioni, affinché tutti possano disporre di dati precisi ed analizzare la situazione e valutare il futuro del Casinò

Per il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri, «il bilancio 2016 è drammatico, ma per la prima volta veritiero e certificato senza alcuna condizione. Il 70 per cento dei costi dell'azienda è rappresentato dal personale; quindi il Piano di ristrutturazione approvato a maggio scorso intendeva innanzitutto intervenire su questo punto. Per quanto riguarda i ricavi, il Piano di rilancio non prometteva cose eccezionali, ma fattibili. Fatto salvo che la politica non debba entrare nella conduzione aziendale, ha il dovere di dare dei suggerimenti su come affrontare i problemi di gestione del personale, soprattutto in un'azienda condizionata negli ultimi anni da fattori poco trasparenti. Io invito il management a cambiare il metodo di approccio, cercando di dare al personale la certezza che tutto viene fatto nel nome della trasparenza affinché sia motivato e possa pensare che il rilancio è possibile. È un aspetto fondamentale, ma purtroppo dimenticato. Invito quindi l'Amministratore unico a rivedere i metodi di gestione del personale

Il Consigliere dell'UV Luca Bianchi non ha ravvisato l'annunciato miglioramento della Casa da gioco e non ha concordato sul concetto di «lontananza della politica dalla Casa da gioco. A mio avviso la politica c'entra, come evidenziato dalla risoluzione presentata del collega Cognetta. Se all'interno dell'azienda la commissione giochi e la commissione marketing fossero fatte in maniera trasparente, molto probabilmente oggi non ne discuteremmo. Auspico che in comitati del genere vengano sempre rappresentati tutti i reparti, e chiedo all'Assessore Chatrian di considerare questa iniziativa consiliare, che può venire in aiuto per metter mano a questa situazione

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz: «Stupisce che il Presidente Marquis richiami la natura privata del Casinò, affermando che il pubblico non può inserirsi nel privato. Ma si contraddice, perché la politica è intervenuta in maniera molto massiccia nel "dossier Casinò": non lo ha fatto solo nella gestione, ma ha usato il Casinò per modificare l'assetto della maggioranza regionale e giustificare il ribaltone. La maggioranza attuale ha sostenuto e votato convintamente la legge sulla trasparenza nelle società partecipate, ma oggi, il Presidente dichiara che la Casinò de la Vallée è una società privata e può fare quello che vuole. Non credo che Di Matteo e la sua pletora di consulenti abbiano fatto tutto da soli, perché è proprio sul Casinò che il nuovo Governo si sta misurando. Il Presidente Marquis ha addirittura asserito che il comitato esecutivo gioco è composto da persone di buona volontà e non remunerate: ma l'ha letto l'ordine di servizio che dice che questi dipendenti sono distaccati dagli uffici per parteciparvi e che prendono una congrua indennità? Questo gruppo di lavoro va discusso nella sua utilità oltre che nella sua rappresentanza. I lavoratori sono un elemento da coinvolgere, ma in modo trasparente, perché sono loro che possono diventare i protagonisti del rilancio del Casinò: per dare un segnale a questi lavoratori, voteremo la risoluzione

Il Consigliere Augusto Rollandin (UV) ha evidenziato: «Nella relazione sul bilancio 2016 dell'azienda è scritto chiaramente che la crisi della Casa da gioco continuerà per diversi anni. Insistiamo sul fatto che il piano presentato, peraltro senza contenere novità, non ha avuto risultati. Non sono stati portati nuovi giocatori, si è intervenuti solo nella riduzione dei costi del personale, minacciati di licenziamento. A causa della procedura di pensionamento Fornero, si sono dovuti spendere quasi 12 milioni: il tema andava trattato diversamente, è un aggravio notevole, si potevano adottare altre formule. Come si fa ad affermare che il Casinò sia privato? È un'azienda pubblica, eventualmente se ne sarebbe affidata la gestione ad un privato. L'Amministrazione regionale ha speso già solo 100 milioni per rimettere in senso la struttura. Il vero problema del Casinò è che mancano i clienti. L'unica operazione capace di produrre benefici è stata la ristrutturazione dell'hotel, che rappresenta una prerogativa della nostra Casa da gioco. Le previsioni del bilancio 2016 in parte non sono state mantenute e per il 2017, al di là di alcuni mesi positivi, il trend è negativo, a riprova che il piano non funziona. Le difficoltà permangono e occorre un ripensamento

La Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha dichiarato «la relazione trimestrale al Piano di ristrutturazione non ha niente di eclatante, ma è prudente: si legge che i ricavi sono in linea con quelli previsti nel Piano di rilancio e che i costi della produzione diminuiscono notevolmente rispetto alle previsioni del Piano così come si riducono i costi del personale. Il margine lordo industriale risulta quindi positivo. Qualcosa rode all'interno dell'opposizione: forse che nonostante tutto, dopo sei mesi di questa maggioranza, il Casinò sta ancora in piedi e che sta facendo registrare una lievissima inversione di tendenza? Forse che l'Amministratore unico non è valdostano ed è una persona che non cede alle pressioni delle nostre satrapie? Che la procedura del licenziamento collettivo avviata dalla vecchia maggioranza è stata risolta senza lasciare nessuno a casa? È il metodo ad essere oggi completamente diverso: a fronte di un'elargizione a pioggia di 48 milioni di euro è stato preferito il finanziamento a tranches sulla base dei risultati. Oggi, bisogna ricordare ai valdostani le condizioni in cui versava la Casa da gioco negli anni scorsi, quanti soldi sono stati spesi (110 milioni di euro contro i 65 milioni previsti) per ristrutturare il Grand Hôtel Billia. Tutti facciamo degli errori: il primo che abbiamo fatto noi è stato quello di credere di poter trattare la gestione del Casinò considerandola un'azienda normale, facendo ragionamenti manageriali. Purtroppo così non è: cambiare un sistema che si è retto per decenni su tutt'altri presupposti, è forse una missione impossibile, ma almeno ci abbiamo provato

L'Assessore alle società partecipate, Albert Chatrian, ha evocato le varie fasi del percorso scelto per far fronte alla situazione della Casa da gioco: «Si è messo in piedi per la prima volta un sistema di controllo trimestrale per contestualizzare i risultati. Voglio evidenziare l'importanza del fatto che l'azienda non ha licenziato nessun dipendente: un obiettivo raggiunto di certo non banale. La riduzione dei costi del personale ci sarà a partire dal 2018, in questo trimestre si è già voluto calmierare le spese gestionali. Stiamo andando nella direzione corretta, abbiamo intrapreso la strada descritta dal piano industriale. Per gli introiti si sarebbe potuto ottenere di più. Sono d'accordo sull'opportunità di riferire al più presto in Commissione quanto è stato realizzato, ma anche le ulteriori azioni previste a breve, in modo da aggredire le criticità che ben conosciamo, e che sappiamo non poter essere risolte in così pochi mesi

«Non voglio dar corso alle provocazioni - ha puntualizzato l'Assessore Chatrian -, preferisco evidenziare come l'azienda con soli otto milioni di euro abbia retto in termini di liquidità con le forze interne e continui a pagare correttamente i fornitori, senza posticipi. L'azienda sta mettendo in campo opportunità per l'intera Valle d'Aosta: da un paio di settimane sono stati pubblicati bandi per forniture di servizi da parte di imprese valdostane. Uno degli indicatori principali è il margine operativo lordo, costantemente monitorato e ad oggi segna un dato positivo. Si è cambiato un metodo, un sistema, e i primi risultati arrivano. Non ravviso quindi motivi ostativi all'erogazione della seconda tranche del finanziamento regionale. La Casinò de la Vallée può camminare con le proprie gambe, ci sono le condizioni per uscire pian piano dalla crisi, per fare bene, per dare l'opportunità all'Amministratore unico di portare risultati soddisfacenti al socio, ai valdostani. La situazione non è facile, ma ci sono le possibilità di raggiungere un equilibrio economico-finanziario per il 2019

Il Consigliere Cognetta (M5S), dopo una riunione con i gruppi di opposizione, ha illustrato un emendamento alla sua risoluzione: «Recependo le sollecitazioni scaturite dal dibattito, nella sostanza si tratta di formulare un impegno di ordine più generale e non legato al solo neonato Comitato esecutivo gioco, al fine di dare indicazioni future per la composizione di comitati che coinvolgono i dipendenti. Rimane, invece, l'impegno di sciogliere il Comitato appena creato e di ricostituirlo con bandi di concorso aperti a tutti i dipendenti con il coinvolgimento delle RSU e con criteri che siano resi pubblici.»

Dopo una sospensione per una riunione dei gruppi di maggioranza, la Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli, ha illustrato un emendamento alla risoluzione del M5S: «Abbiamo recepito la proposta del Consigliere Cognetta, perché riteniamo condivisibile che questi comitati siano organizzati con criteri di selezione pubblici e che questi siano estesi anche al neonato Comitato esecutivo gioco senza prevederne tuttavia lo scioglimento, ma permettendo loro di portare a compimento il ruolo affidato.»

Il Consigliere Cognetta, nel non accettare la proposta della maggioranza, ha parlato di «questione di forma: infatti, se la politica deve stare fuori dal Casinò, il neonato Comitato deve essere sciolto, altrimenti resta il sospetto che la sua nomina sia avvenuta perché condizionata dalla politica.»

Nell'ambito della discussione sulle risoluzioni, il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, interpellato sui costi aggiuntivi del Comitato esecutivo gioco, ha detto: «Non ho affermato nell'intervento di questa mattina che la Casa da gioco non sostiene costi in relazione al funzionamento del Comitato esecutivo, ma di avere riferito che i soggetti interessati non beneficiano di remunerazione aggiuntiva rispetto a prima. Tuttavia sono stato informato che su 2 componenti dei 5 incaricati gravano dei costi indiretti a carico dell'azienda.»

Il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha osservato che «la posizione del Presidente è gravissima, perché sta dando delle risposte fuorvianti. Due persone sono distaccate e non hanno più diritto alla suddivisione delle mance; per rimanere sullo stesso livello di retribuzione, l'azienda deve quindi mettere mano al portafoglio e integrare lo stipendio. Per le altre due persone, che fanno attività extra orario, c'è il costo aggiuntivo degli straordinari; inoltre, l'azienda per sostituire le persone distaccate le persone distaccate e deve chiamare dei poker boys e quindi pagarli. Il Comitato costa quindi circa 10-15 mila euro al mese. Con questa operazione anziché riconvertire il personale amministrativo, che probabilmente è abbondante, si sottraggono lavoratori tecnici che sembrerebbero troppo pochi rispetto alle necessità. Il Presidente non dica pertanto che non ci sono costi aggiuntivi con la creazione di questo Comitato.» Ha quindi annunciato che rispetto alle due risoluzioni, «la versione del Consigliere Cognetta è più aderente perché l'attività di questo Comitato va interrotta, mentre la versione dell'Assessore Chatrian crea costi e disagi nell'organizzazione e non vi è nessun riferimento temporale. Con questa operazione anziché riconvertire il personale amministrativo, che probabilmente è abbondante, si sottraggono lavoratori tecnici che sembrerebbero troppo pochi rispetto alle necessità.»

 

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Comunicato n° 502 del 21 settembre 2017
Approvata la revisione straordinaria delle partecipazioni regionali

Il Consiglio Valle, nella seduta del 21 settembre 2017, ha approvato, con 33 voti a favore e un'astensione (M5S), due atti amministrativi che contengono la revisione di tutte le partecipazioni possedute dalla Regione al 23 settembre 2016.

I due provvedimenti, in attuazione del decreto legislativo n. 100/2017 di modifica della Riforma Madia in materia di società a partecipazione pubblica approvata nel 2016, sono stati illustrati dall'Assessore al bilancio, patrimonio e società partecipate, Albert Chatrian, che ha innanzitutto spiegato: «Il decreto legislativo, modificato a giugno 2017, ha introdotto l’obbligo a carico di ciascuna amministrazione di effettuare una ricognizione delle partecipazioni societarie, da portare a termine entro la data del 30 settembre, al fine di verificarne la compatibilità con le nuove disposizioni di legge, che elencano le tipologie di società che si possono legittimamente detenere, e di individuare quelle che devono essere alienate o, diversamente, essere oggetto di razionalizzazione. La ricognizione, oltre a costituire un adempimento obbligatorio per legge, si inserisce nel quadro più ampio della revisione della spesa pubblica ed è volta a razionalizzare e valorizzare le partecipazioni pubbliche

A norma del decreto Madia possono essere mantenute le società partecipate che svolgono determinate attività, quali attività di produzione di un servizio di interesse generale (società che gestiscono i tratti autostradali e i trafori sulla base di concessioni oche gestiscono lo smaltimento dei rifiuti); attività di autoproduzione di beni o servizi strumentali all’ente; servizi di committenza. Sono mantenute le società aventi per oggetto sociale esclusivo la valorizzazione del patrimonio delle amministrazioni stesse, così come le società aventi per oggetto sociale prevalente la realizzazione e la gestione di impianti di trasporto a fune per la mobilità turistico-sportiva, eserciti in aree montane. È stata altresì introdotta la possibilità di mantenere partecipazioni in società che risultano già costituite e autorizzate alla gestione delle case da gioco ai sensi della legislazione vigente. «Pertanto - ha evidenziato l'Assessore Chatrian - non si pongono problemi di mantenimento per la società Casinò de la Vallée spa. Le disposizioni del Testo unico non si applicano alle società che abbiano deliberato la quotazione delle proprie azioni, e neanche alle loro partecipate: è il caso della CVA

Sono quindi mantenute 28 partecipazioni senza misure di razionalizzazione nelle seguenti società: FINAOSTA spa (partecipata direttamente al 100%); Società di Servizi spa (direttamente al 100%); Casinò de la Vallée spa (direttamente al 99,96%); INVA spa (direttamente al 75%); SITRASB spa-Società Italiana per il Traforo del Gran San Bernardo (direttamente al 63,50%); Servizi Previdenziali Valle d’Aosta spa (direttamente al 50% e indirettamente al 50%); AVDA-Aeroporto Valle d'Aosta spa (direttamente al 49%); RAV-Raccordo Autostradale Valle d’Aosta spa (direttamente al 42%); SAV-Società Autostrade Valdostane spa (direttamente al 28,72%); VALECO spa (direttamente al 20%); SITMB-Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco spa (direttamente al 10,63%); Consorzio TOPIX-Torino e Piemonte Exchange Point (direttamente al 0,31%); Aosta Factor spa (indirettamente al 79,31%); Autoporto Valle d’Aosta spa (indirettamente al 98%); Cervino spa (indirettamente al 86,33%); CVA-Compagnia Valdostana delle Acque spa (indirettamente al 100%); COUP-Complesso Ospedaliero Umberto Parini srl (indirettamente al 100%); CMBF-Courmayeur Mont Blanc Funivie spa (indirettamente al 92,47%); Funivie Monte Bianco spa (indirettamente al 50%); Funivie Piccolo San Bernardo spa (indirettamente al 68,72%); ISECO spa (indirettamente al 20%); Monterosa spa (indirettamente al 87,42%); NUV-Nuova Università Valdostana srl (indirettamente al 100%); Pila spa (indirettamente al 84,69%); VALFIDI sc (indirettamente al 2,61%); Progetto Formazione scrl (indirettamente al 91,77%) e SIMA spa (indirettamente al 49%).

«Il mantenimento delle società non è condizionato solamente alla tipologia di attività - ha aggiunto l'Assessore Chatrian -, ma richiede anche il soddisfacimento di una serie di criteri. Alla luce di questo, tre partecipazioni è (Sit Vallée, Air Vallée e Regional Airport) vengono alienate

Sono poi approvate attività di razionalizzazione per il contenimento dei costi per Struttura Valle d’Aosta-Vallée d'Aoste Structure srl, «che, seppure considerata strategica, presenta esercizi in perdita negli ultimi anni. La società dovrà quindi presentare a Finaosta un Piano pluriennale di risanamento aziendale entro tre mesi. Questo documento verrà sottoposto all'approvazione del Consiglio Regionale e sarà oggetto di monitoraggio annuale e di conseguente aggiornamento

«Per le società COUP e NUV è prevista una verifica di fattibilità di razionalizzazione considerando gli aspetti operativi, gestionali ed economici delle diverse soluzioni, tra cui la fusione per incorporazione, la creazione di una newco, o l’internalizzazione regionale - ha evidenziato l'Assessore Albert Chatrian -. Ulteriori riflessioni dovranno essere condotte anche per le società di gestione degli impianti a fune per le quali già si è avviato un percorso di razionalizzazione e di efficientamento delle gestioni

«Il lavoro di ricognizione ha comportato un esame di tutte le società - ha concluso l'Assessore Chatrian -, rappresenta un valido strumento per ragionare in termini strategici, in un'ottica di corretta e sana gestione delle risorse pubbliche, che coinvolge e coinvolgerà non solo la Giunta e il Consiglio, ma anche tutte le società partecipate, strumentali fondamentali per lo sviluppo e la crescita economica della nostra regione

Entrambi i provvedimenti verranno trasmessi alla competente Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, al Ministero dell’economia e delle finanze, nonché alle Commissioni parlamentari competenti.

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a dit «qu'il est important de maintenir le rapport SIMA-Heineken afin de garder la production de Heineken en Vallée d'Aoste. C'è una situazione particolare per le società degli impianti di risalita dei piccoli comprensori: un ragionamento andrà fatto al fine di non mettere in difficoltà i centri minori. Riguardo a Vallée d'Aoste Structure sarà importante che l'attività continui come prima nell'attesa di rivedere la partecipazione regionale e questo al fine di non mettere a rischio gli accordi che prevedono l'insediamento in Valle di stabilimenti produttivi che generano occupazione

Il Consigliere dell'UVP Nello Fabbri ha parlato di «aspetto politico fondamentale perché rivedere le società partecipate significa compiere delle strategie per il futuro. Una prima scelta politica è quella di aver mantenuto queste strutture, in particolare penso a VdA Structure, perché svolge funzioni di sviluppo economico della nostra regione: ci auguriamo che, malgrado i tempi ristretti, riesca a sanare i bilanci e possa proseguire la propria attività. Questa ricognizione è quindi frutto di un lavoro importante che speriamo possa portare a risultati maggiori per il futuro

Anche il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha sottolineato la complessità del lavoro compiuto, soffermandosi su tre aspetti: «Va posta molta attenzione nella predisposizione di un piano di sostenibilità per Vallée d'Aoste Structure; la razionalizzazione delle società COUP e NUV deve essere realizzata in tempi brevi, obbligatoriamente prima dell'approvazione del bilancio regionale; resta la preoccupazione sulle piccole società di impianti a fune, bisognerebbe avere un po' più di coraggio e costituire un'unica società di impianti a fune regionale. Continuerò a monitorare queste situazioni

SC-MM

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Comunicato n° 503 del 21 settembre 2017
Approvate le nuove disposizioni in materia di Film Fund

Nella seduta del 21 settembre 2017, il Consiglio Valle ha approvato, con 32 voti a favore e 1 astensione (M5S), il disegno di legge che reca nuove disposizioni in materia di Film Fund, modificando la legge regionale n. 36/2010 che ha istituito la Film Commission Vallée d’Aoste.

Il disegno di legge interviene sulla norma regionale nella parte riguardante l'apposito fondo per l’incentivazione alle produzioni cinematografiche, televisive e audiovisive, in conformità alla nuova disciplina europea in materia di aiuti di Stato, al fine di rendere maggiormente efficace il sostegno pubblico, in particolare quello relativo alle produzioni televisive e cinematografiche che si articolano in serie per più anni o stagioni, superando le limitazioni previste dall’attuale formulazione dell’articolo 12 della l.r. n. 36/2010, che ammette i contributi nel solo regime de minimis, vale a dire nel limite massimo di 200 mila euro di aiuto concedibile al medesimo soggetto in tre anni.

Il Presidente della quinta Commissione, Antonio Fosson (AC-SA-PNV), relatore del provvedimento, ha osservato che «con la legge regionale del 2010, la Regione ha voluto riconoscere l'importanza dei settori cinematografico, televisivo e audiovisivo: al fine di garantire un efficace intervento in questi settori, funzionale a promuovere la cultura e l'immagine della Valle d'Aoste, è stata istituita la Fondazione Film Commission Vallée d'Aoste che dispone di un apposito fondo, il Film Fund. Alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi anni, è emersa la necessità di modificare la legge segnatamente per quel che concerne il settore delle serie televisive, che è divenuto di particolare interesse negli ultimi anni

L'Assessore all'istruzione e cultura, Chantal Certan, ha osservato che «con questa modifica si amplia la possibilità di accogliere nuove serie televisive in Valle d'Aosta, ampliando così la possibilità di promuovere l'immagine, le potenzialità, le bellezze ma anche le opportunità di lavoro nella nostra regione. Ringrazio il Presidente e i componenti la quinta Commissione che hanno capito l'urgenza del provvedimento e hanno fornito il proprio contributo, oltre tutte le strutture dei Dipartimenti cultura, legale e delle politiche strutturali e affari europei per aver contribuito alla rapida revisione della legge

SC

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Comunicato n° 504 del 21 settembre 2017
Approvate tre risoluzioni: sostegno al popolo catalano, sospensione della vendita centralina ex Balzano e SITRASB

In chiusura dell'adunanza del 20 e 21 settembre 2017, il Consiglio Valle ha esaminato quattro risoluzioni depositate in Aula, approvandone tre.

La prima risoluzione approvata - con 19 voti a favore (UVP, ALPE, AC-SA-PNV, GM, M5S), 12 contrari (UV, EPAV) e 3 astensioni (PD-SVdA e Consigliere Contoz dell'UV) - è stata depositata dal M5S e riguarda il recupero da parte della società SITRASB-Società italiana di gestione del Traforo del Gran San Bernardo del maggior compenso erogato ai componenti il Collegio sindacale. L'iniziativa - che è stata illustrata dal Consigliere Roberto Cognetta e poi emendata su proposta della maggioranza - impegna la Giunta regionale a chiedere al Consiglio di amministrazione di mettere in campo ogni azione possibile al fine di far ritornare la differenza, qualora dovuta, nelle disponibilità della società e a valutare, in tal caso, la revoca dell'incarico dei sindaci che hanno percepito il maggior compenso.

La seconda risoluzione, sottoscritta da tutti i gruppi consiliari, riguarda la centralina ex Alluver, situata all'interno dell'area ex Balzano di Verrès, ed è stata approvata all'unanimità, dopo essere stata illustrata dal Capogruppo di ALPE, Patrizia Morelli. Il testo impegna il Governo regionale a sospendere la procedura di gara per la vendita della centralina per un periodo non superiore a 60 giorni e a convocare in tempi brevi un incontro congiunto con la Giunta dell'Unité des Communes Evançon e con Vallée d'Aoste Structure nonché a riferire successivamente alla Commissione consiliare competente, per valutare ed eventualmente condividere nuove scelte.

La dernière résolution approuvée, à l'unanimité, a été présentée par tous les groupes du Conseil et illustrée par l'Assesseur à l'agriculture et Vice-Président de la Région, Laurent Viérin; affirme le soutien du Conseil de la Vallée au parcours d'autodétermination du peuple catalan. En particulier, le texte condamne les graves épisodes qui se sont produit et qui ont été mis en acte par le Gouvernement espagnol et la terrible tentative sans précédent d’arrêter avec tout moyen le parcours démocratique de liberté qui met en discussion le principe d'autodétermination des Peuples; exprime son plein soutien au peuple catalan et à son parcours de liberté et épanouissement politique, culturel, identitaire et linguistique dans une idée d’Europe des Peuples; invite les Institutions à œuvrer auprès du Gouvernement espagnol pour une solution pacifique et démocratique de la question catalane; souhaite que le peuple catalan puisse atteindre la pleine reconnaissance à l’Autodétermination qu’il revendique contre les attaques centralisatrices qui minent les droits et les prérogatives des Peuples; exprime les fortes préoccupations et la totale contrariété des Institutions et de la communauté valdôtaine face à ces attaques toujours plus manifestes et pressantes contre notre Autonomie, contre les Autonomies spéciales et les Régions.

La risoluzione non approvata, presentata dai gruppi UV, PD-SVdA, EPAV e M5S, è stata illustrata dal Capogruppo dell'UV Ego Perron. Il testo, respinto con 17 astensioni (AC-SA-PNV, ALPE, GM e UVP) e 16 voti a favore, intendeva impegnare il Presidente della Regione e l'Assessore al bilancio a riferire, intervenendo a una seduta della seconda Commissione consiliare, da convocarsi entro breve termine, in merito sia allo stato reale del contenzioso finanziario tra la Valle d'Aosta e lo Stato per il versamento di una somma di 144 milioni di euro e alle strategie che si intendono porre in essere (anche rispetto alle scelte delle altre Regioni autonome), sia alle ragioni che hanno ritardato la presentazione del DEFR-Documento di economia e finanza regionale. «Valutiamo generiche e assolutamente insufficienti rispetto alla portata del dossier le dichiarazioni rese in Aula dal Presidente Marquis - ha detto Perron -, così come è grave che sia mancato un raccordo con le altre Autonomie speciali, denotando non solo l'assenza di programmazione e di prospettiva, manche scarsa convinzione e miope visione sul rafforzamento delle specialità regionali. È poi mancata la presentazione, ad oggi, da parte della Giunta, malgrado le scadenze fissate dalle norme del DEFR.»

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha delineato lo stato dell'arte dei rapporti Stato-Regione, «diversa da quella delle altre Regioni a Statuto speciale, che hanno già rimodulato l'accordo con lo Stato. Al momento, in attesa della conclusione della trattativa, abbiamo accantonato a bilancio la somma prevista di 144 milioni di euro, che potrà rientrare tra le nostre risorse disponibili in caso di esito positivo. La situazione finanziaria valdostana è difficile, ma stiamo affrontando le criticità, anche agendo in sinergia con i Parlamentari. L'auspicio è che si possa, nel più breve tempo possibile, arrivare, attraverso l'interlocuzione, ad un'intesa politica per definire la questione, anche in prospettiva del 2018, annualità per cui permangono le preoccupazioni più ampie

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha aggiunto: «Questa risoluzione ci dà la possibilità di anticipare il già previsto confronto in Commissione, ma non concordiamo con le premesse, in quanto la mancata presentazione del DEFR è giustificata dal non voler produrre una fotocopia dello scorso anno, mancando ancora degli elementi e delle certezze finanziarie

I lavori dell'Assemblea sono terminati. Il Consiglio tornerà a riunirsi mercoledì 4 e giovedì 5 ottobre 2017, alle ore 9.00.

SC-MM

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