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Riunione del Consiglio regionale del 26, 27 e 28 luglio 2017

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Comunicato n° 417 del 19 luglio 2017
Adunanza del Consiglio regionale

Il Consiglio regionale è convocato in seduta ordinaria mercoledì 26, giovedì 27 e venerdì 28 luglio 2017, alle ore 9.00, per esaminare un ordine del giorno composto di 28 oggetti, tra cui 5 interrogazioni, 13 interpellanze e 1 mozione.

L'Assemblea sarà inoltre chiamata ad esaminare il Rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2016 nonché quattro Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti in materia di: processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente e indirettamente possedute dalla Regione; bilancio di previsione 2016 della Regione; Rendiconto generale 2015 della Regione; gestione del Servizio sanitario della Regione nell'esercizio 2015.  

In merito alle interrogazioni, tre sono state depositate congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Partito Democratico-Sinistra VdA: la prima sulla congruità degli investimenti per la comunicazione e la pubblicità turistica, la seconda sull'attuazione del Piano di rilancio del Casinò di Saint-Vincent, la terza sulle delibere attuative della legge regionale n. 3 del 2013 in materia di interventi di recupero edilizio privato.

Il gruppo PD-SVdA ha presentato un'interrogazione riguardante l'affidamento degli incarichi per la realizzazione del programma di "Châteaux en Musique" e di "Caffè letterari", mentre il gruppo Union Valdôtaine ha chiesto notizie sulla definizione di un contratto ponte del servizio ferroviario con Trenitalia.

Per quanto riguarda le interpellanze, sono tre le iniziative congiunte: la prima è del Gruppo Misto e ALPE e concerne la proposta di aggiudicazione degli interventi di realizzazione del bacino di innevamento Alpe Forca nel comune di Ayas in località Frachey; la seconda, a firma dei gruppi UV ed EPAV, intende fare il punto sull'applicazione della circolare del Ministro dell'interno che detta disposizioni in materia di misure di sicurezza nelle manifestazioni pubbliche; la terza, dei gruppi PD-SVdA ed EPAV, è volta a conoscere le ragioni della mancata attivazione delle misure di sostegno al reddito relative al 2017.

Il gruppo ALPE illustrerà poi un'interpellanza riguardante gli impianti di innevamento programmato.

Il Movimento 5 Stelle ha proposto tre iniziative: regolamentazione dell'attività di ispettore dei reparti Chemin de Fer e CRAPS/Punto Banco presso la Casa da gioco di Saint-Vincent; indicazioni per la copertura di un posto vacante nell'organico della società SITRASB che gestisce il Traforo del Gran San Bernardo; modalità di trasferimento del personale addetto all'assistenza domiciliare ad attività d'ufficio.

Sono quattro le interpellanze del gruppo PD-SVdA: regolarizzazione della figura della Guida escursionistica naturalistica; interventi per evitare la chiusura della Cooperativa "Il Riccio" di Lillianes; fase progettuale del nuovo ospedale e coinvolgimento degli organismi istituzionali del Consiglio regionale nel processo di condivisione degli obiettivi; individuazione di una nuova sede per l'Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Valle d'Aosta.

Il gruppo UV discuterà due interpellanze: la prima riguarda la presentazione alla Commissione consiliare competente del Programma strategico di interventi di cui alla legge regionale n. 22/2016 (Disposizioni per una ferrovia moderna ed un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti); la seconda è volta a chiedere un confronto con la Commissione consiliare competente in materia di affitti delle seconde case e di revisione della legge regionale n. 19/2001 (Interventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive e commerciali).

Infine, all'ordine del giorno figura una mozione presentata dai Consiglieri Bertin (ALPE) e Padovani (GM) che intende impegnare il Governo regionale a realizzare uno studio di fattibilità economica della gestione di attività promozionali della Regione nella capitale francese.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

 


SC

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Comunicato n° 427 del 24 luglio 2017
Iscritti tre punti all'ordine del giorno suppletivo del Consiglio

L’ordine del giorno dell'adunanza dell’Assemblea regionale, convocata in sessione ordinaria mercoledì 26, giovedì 27 e venerdì 28 luglio 2017, con inizio alle ore 9.00, è stato integrato da tre punti.

Sono state infatti iscritte due iniziative legislative: la prima, un disegno di legge della Giunta regionale, contiene disposizioni in materia di formazione specialistica di medici, veterinari e odontoiatri e di laureati non medici di area sanitaria, nonché di formazione universitaria per le professioni sanitarie, su cui la quinta Commissione ha espresso parere favorevole all'unanimità su di un nuovo testo nella riunione del 19 luglio scorso; la seconda, una proposta di legge del Consigliere Bertin (ALPE), modifica la disciplina dell'iniziativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale (l.r. 19/2003), su cui la prima Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza, con l'astensione del gruppo UV, nella seduta del 20 luglio scorso.

Il terzo punto del suppletivo è la Relazione della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015.

Con questa integrazione, all'ordine del giorno della prossima riunione consiliare figurano quindi 31 oggetti in discussione.

I lavori dell’Assemblea saranno trasmessi in diretta sul sito del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it), sul canale YouTube del Consiglio (www.youtube.it/user/consvda) oltre che sul canale televisivo TV Vallée (canale 15 del digitale terrestre).

SC

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Comunicato n° 430 del 26 luglio 2017
Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Il Presidente Andrea Rosset ha aperto i lavori del Consiglio Valle convocato oggi, mercoledì 26, domani, giovedì 27, e dopodomani, venerdì 28 luglio 2017, per discutere un ordine del giorno composto di oggetti.

Nelle sue comunicazioni, il Presidente dell'Assemblea legislativa ha annunciato che il 21 luglio è pervenuta alla Presidenza del Consiglio la rinuncia al ricorso promosso al TAR della Valle d'Aosta dal Consigliere Perron contro gli atti consiliari del 10 marzo scorso, per sopravvenuta carenza di interesse conseguente all'ordinanza del TAR stesso che il 9 maggio scorso ha rigettato l'istanza cautelare.

Il Presidente Rosset ha quindi riferito sulla sua partecipazione all'Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali, riunita a Roma lunedì 17 luglio scorso. «La Conferenza si è soffermata sulla tematica dell'efficacia della sospensione di diritto dalla carica di Consigliere regionale ai sensi della cosiddetta "legge Severino". Infatti, a seguito di alcune problematiche scaturite dai primi casi concreti di applicazione di tale legge nelle Assemblee regionali, la Conferenza ha conferito un incarico al professor Nicola Lupo, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella LUISS di Roma, per la redazione di un parere pro-veritate. In particolare, dal parere emerge che la giurisprudenza, ormai consolidata, della Suprema Corte di Cassazione - da ultimo la sentenza di aprile 2017 - ha chiarito che è la notifica al Consiglio regionale a determinare l’efficacia della sospensione di diritto del Consigliere.»

«Nel corso dell'Assemblea plenaria - ha aggiunto Rosset -, il parere è stato esaminato e condiviso dai Presidenti, i quali hanno concordato di trasmetterlo al Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo di recepire l’orientamento della Suprema Corte di Cassazione nell’ambito dei futuri provvedimenti volti ad accertare la sospensione di diritto, in modo da evitare che ci possano essere incertezze interpretative sulla decorrenza dell'efficacia della sospensione, come è successo nei decreti dove si parlava di retroattività dalla data del provvedimento di condanna da cui discende la sospensione. La soluzione indicata avrebbe quindi il vantaggio di evitare ulteriori dubbi e contenziosi nell’espletamento, da parte dei Consigli regionali, dei conseguenti adempimenti di legge. Dal parere del professor Lupo emerge inoltre che le disposizioni della legge Severino in materia di quorum prevalgono sulle eventuali difformi discipline regionali, anche qualora di rango costituzionale come nel caso del nostro Statuto speciale.»

«Si conclude definitivamente una vicenda che, per certi versi, è stata molto sgradevole, sia per gli attacchi contro la mia persona, politicamente comprensibili, sia per le accuse, assolutamente incomprensibili, rivolte ai dirigenti del Consiglio, dimostrando così di non percepire la distinzione dei ruoli fra organo politico e apparato amministrativo - ha concluso il Presidente Rosset -. Dirigenti, nei quali ho sempre avuto piena fiducia per il percorso suggerito riguardo all'interpretazione delle norme: prima, in merito alla decorrenza dell'efficacia della sospensione e, dopo, in ordine al quorum per la validità della seduta del Consiglio. Percorso la cui bontà è stata confermata dal parere del professor Lupo oltre che dall'ordinanza cautelare del TAR, attestando così che l'insediamento di questo Governo è avvenuto nel rispetto del Consiglio, del suo Regolamento e delle norme vigenti. Ritengo che un ringraziamento e, forse, delle scuse siano quindi doverosi nei confronti dei dirigenti che hanno dovuto gestire tematiche di difficile interpretazione in una fase politicamente convulsa. Non posso quindi che accogliere con favore la rinuncia al ricorso al TAR che dimostra senso di responsabilità politica e rispetto istituzionale in una delicata fase della nostra Regione.»

SC

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Comunicato n° 431 del 26 luglio 2017
Interrogazione sul contratto ponte del servizio ferroviario con Trenitalia

Il gruppo Union Valdôtaine, con un'interrogazione discussa nella seduta del 26 luglio 2017, ha portato all'attenzione del Consiglio Valle il tema dell'affidamento dei servizi ferroviari della Valle d'Aosta.

In particolare, richiamando l'ipotesi di un contratto ponte con Trenitalia nell'attesa di conoscere l'esito del bando che aggiudicherà il servizio ferroviario regionale, i Consiglieri dell'UV hanno voluto sapere se esiste una bozza del contratto o un documento proposto da Trenitalia e se è prevista la retroattività, il costo per la Regione e se è stata richiesta e ottenuta, nelle more del nuovo contratto di servizio, la riapertura delle biglietterie precedentemente chiuse.

L'Assessore ai trasporti, Claudio Restano, ha riferito: «Nello scorso mese di febbraio, Trenitalia ha trasmesso una bozza di contratto ponte. Si sono poi susseguiti vari incontri, prima di arrivare al 25 maggio, quando, congiuntamente ai dirigenti e funzionari, ho fornito alla quarta Commissione consiliare i principali contenuti della bozza di contratto ponte in discussione con Trenitalia. Dopo che la Regione ha trasmesso, in data 21 giugno, un’ultima bozza di contratto, ieri, 25 luglio, Trenitalia ha fornito una nuova bozza, che gli uffici stanno esaminando. Devo però evidenziare che Trenitalia, sempre nel corso del mese di luglio, ha rivisto, con un incremento significativo, il prospetto economico preventivo che aveva precedentemente consegnato

«Trenitalia aveva chiesto di far decorrere il contratto ponte dal 1° gennaio 2017 - ha specificato l'Assessore Restano -, ma la Regione non ha accettato un contratto retroattivo. Trenitalia ha anche fornito un prospetto economico biennale per il 2017 e il 2018 che prevedeva un corrispettivo unitario (iva esclusa) per treno/chilometro di 10,47 euro per il 2017 e di 10,68 euro per il 2018. Si tratta di un costo maggiore rispetto a quello di 8,30 euro previsto dal precedente contratto di servizio pubblico. Si tenga presente che da un’analisi condotta nel 2016 dalle strutture dell’Assessorato sull’insieme delle Regioni, risultavano valori variabili da 9,60 a 12 euro, con una media di euro 11,70 iva esclusa

«Come ho già accennato, l'11 luglio Trenitalia ha trasmesso un nuovo prospetto economico biennale preventivo, prevedendo un corrispettivo unitario per treno/chilometro di 12,57 euro per il 2017 e di 12,64 euro per il 2018. Si tratta quindi di un aumento di circa il 20% rispetto al prospetto economico consegnato a maggio, che porta l’incremento dei costi annui rispetto al contratto vigente ad un valore stimabile in 6.947.600 euro, iva inclusa. A tale proposito, l’Assessorato ha chiesto un parere legale per accertare che vi siano i presupposti per la stipulazione del contratto ponte, che non indebolisca la posizione della Regione nel contenzioso in corso con Trenitalia

In merito infine alle biglietterie, l'Assessore ai trasporti, evocando l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale lo scorso dicembre, ha comunicato la richiesta «di inserire fin da subito nel contratto ponte la presenza di biglietterie presidiate sul territorio regionale, mantenendo aperte le biglietterie di Aosta, Verrès, Châtillon e Pont-Saint-Martin. Dopo molte interlocuzioni e discussioni, la Regione è riuscita ad inserire nelle ultime bozze di contratto ponte la riapertura della biglietteria di Pont-Saint-Martin ed il mantenimento in servizio di quelle di Aosta e di Verrès. La Regione ha chiesto a Trenitalia che la riapertura della biglietteria di Pont-Saint-Martin non comporti, come l’impresa ferroviaria aveva prefigurato, la riduzione dei turni di servizio attualmente garantiti presso quella di Aosta

Il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, ha quindi replicato: «Questa interrogazione trae spunto dall'audizione in Commissione del 25 maggio in cui è stata annunciata la prossima chiusura del contratto ponte. Si tratta della solita politica degli annunci: a due mesi siamo ancora in alto mare. In merito all'incremento del 20%, se fossi al posto dell'Assessore al bilancio sarei terrorizzato: per il 2017 mancano 2 milioni. Se chiudessimo ad agosto il contratto ponte, dove si troverebbero i soldi per pagarlo? Non c'è un euro per servizio di trasporto ferroviario nella variazione di bilancio. Se il contratto ponte valesse anche per il 2018, bisogna trovare ancora molti più milioni. Con un rapido calcolo, la tratta Aosta/Pré-Saint-Didier, a parità di chilometri del 2015, costerebbe oltre tre milioni e mezzo di euro. Non c'è il minimo calcolo, siamo in una navigazione totalmente a vista che non ci porterà da nessuna parte. Che cosa fa la nuova maggioranza che non bisticcia con Trenitalia, che pure vuole addebitarci tutti i costi?»

MM

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Comunicato n° 432 del 26 luglio 2017
Interrogazione sulla comunicazione e pubblicità turistica

Un'interrogazione posta congiuntamente dai gruppi Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano e Partito Democratico-Sinistra VdA nella seduta del 26 luglio 2017 ha riguardato la comunicazione e la pubblicità turistica.

I Consiglieri hanno voluto approfondire un recente investimento di circa trentamila euro effettuato dall'Assessorato al turismo, nonché quanto sia stato investito finora e quanto pianificato in comunicazione sui differenti media nel corso del 2017.

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, ha risposto: «L'investimento di 30 mila euro si riferisce ad un'ampia iniziativa di promozione dell’offerta Outdoor valdostana, quale fruizione “attiva” della montagna, all'interno della quale si concretizza in un’azione promo-pubblicitaria di elevato contenuto con spazi publiredazionali e pubblicitari (49 pagine interamente dedicate alla Valle d'Aosta) pubblicati sullo Speciale Outdoor Estate della rivista Meridiani Montagne e articolato sui  6 argomenti (Trekking, Alpinismo, Bike, Trail running, Arrampicata, Rafting) che sono stati individuati tra i prodotti connotanti la nostra regione sul piano di marketing dell’Assessorato del turismo, con un costo totale di 15 mila euro

L'Assessore Restano ha quindi riferito gli investimenti generali nel campo pubblicitario: «I tagli di bilancio intervenuti negli anni, non hanno più consentito destinare importanti risorse alla comunicazione: si è passati da una spesa di 2 milioni 700 mila euro del 2007 alla cifra di 1 milione 350 mila del 2010 per poi scendere nel 2012 a circa 650 mila euro, ultimo anno di investimenti rilevanti. Per la stagione invernale sciistica 2016-2017 portata avanti congiuntamente alle stazioni di sci, l'impegno di spesa da parte dell’Assessorato è stato di 35 mila euro; la campagna di comunicazione per il nuovo servizio di collegamento mediante autobus tra la Valle d’Aosta e gli aeroporti di Caselle, Malpensa e Ginevra durante la stagione invernale dalla società SAVDA è costata 74 mila 690 euro. Finora sono stati perciò investiti circa 150 mila euro, mentre per il lancio della stagione invernale 2017/2018 è in programma una campagna a sostegno dell’offerta turistica invernale attraverso la comunicazione congiunta con le stazioni di sci, ma anche per la promozione degli altri aspetti caratterizzanti l’offerta invernale, tra i quali il Marché Vert Noël e la Fiera di Sant'Orso, in collaborazione con gli altri Assessorati regionali e il Comune di Aosta

Il Capogruppo di EPAV Mauro Baccega, nella replica, ha evidenziato l'importanza di «aprire un confronto su questa tematica perché la vocazione turistica della Valle d'Aosta richiede investimenti in campo pubblicitario. L'orientamento fin qui seguito va nella direzione giusta, ma vi è la necessità di incrementare gli interventi. Noi riteniamo che ci sia bisogno di un'azione organica, attraverso un'attenta valutazione dei target, dei progetti, dei media su cui pianificare la comunicazione, affinché tutti gli Assessorati abbiano una strategia comune, ma per farlo è necessario individuare dei professionisti della pubblicità. Ritengo inoltre che l'investimento sulla testata "Outdoor Montagne" di luglio non sia congruo per mancanza di una reale chiarezza rispetto alla tiratura e all'area di distribuzione.»

SC

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Comunicato n° 433 del 26 luglio 2017
Interpellanza sull'aggiudicazione della realizzazione del bacino di innevamento Alpe Forca ad Ayas

Nella seduta del Consiglio regionale del 26 luglio 2017, il Gruppo Misto e ALPE hanno illustrato un'interpellanza concernente la realizzazione del bacino di innevamento Alpe Forca nel comune di Ayas in località Frachey.

Il Consigliere Elso Gerandin (GM) ha ripercorso la vicenda: «Nello scorso mese di giugno è stata comunicata da parte della Società partecipata Monterosa spa la proposta di aggiudicazione di quest'opera, finanziata tramite risorse regionali per un ammontare di circa 5 milioni di euro. Il TAR Valle d'Aosta ha però sospeso questa aggiudicazione, fissando la trattazione di merito del ricorso nell'udienza pubblica del 12 settembre prossimo. Alla luce di tutto questo, vogliamo sapere chi ha deciso e da chi era composta la Commissione di gara e la Direzione lavori; chi ha deciso e perché i lavori siano continuati; se la stazione di pompaggio di Ciarcerio sia già stata smantellata, quali garanzie ci saranno per l'innevamento del prossimo inverno e chi si accollerà eventuali oneri finanziari; perché non si sia applicato il Codice degli appalti e chi pagherà gli oneri aggiuntivi

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, nella risposta, ha riferito: «Riportando quanto indicato dalla società partecipata Monterosa spa, il bando di gara ha previsto i criteri di individuazione dei commissari nel rispetto delle disposizioni contenute nel Codice degli appalti pubblici. La Commissione è stata nominata, a seguito di istruttoria e richieste di disponibilità a diversi enti e ordini professionali. Il Presidente della Monterosa spa ha quindi nominato quale direttore lavori un ingegnere dipendente interno alla stazione appaltante

«I lavori, a seguito dell’emissione del decreto cautelare del TAR Valle d’Aosta, sono stati immediatamente sospesi e si è proceduto alla messa in sicurezza dei luoghi di intervento. Si tratta di attività che richiedono procedure esecutive di non immediata realizzazione, vista l'entità delle opere. In ogni modo, è stata data piena ottemperanza alle disposizioni giudiziali. La stazione di Ciarcerio, a monte dell’abitato di Champoluc, oggetto di recenti lavori, con l’esclusione di due pompe, non è un'opera prevista in progetto di appalto e la realizzazione è prevista a cura della Monterosa spa

«Il bando - ha aggiunto l'Assessore Restano - è stato pubblicato proprio nel rispetto delle disposizioni del Codice degli appalti, nelle forme, nelle varie fasi e nei tempi indicati dalla legge. Ad oggi non si rilevano oneri aggiuntivi, visto che le opere sono da realizzare e che i lavori eseguiti dalla aggiudicataria (qualora esclusa definitivamente) verranno a questa liquidati e scorporati al subentrante

Il Consigliere Elso Gerandin ha replicato: «Sarà mia cura chiedere, ai sensi dell'articolo 116 del Regolamento del Consiglio, i verbali di Commissione. Voglio capire se ci si sia resi conto del fatto che il progettista era stato indicato come "responsabile del team di progettazione" da parte del raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario della gara; voglio capire se questa palese contraddizione sia stata rilevata e ritenuta irrilevante. Il dubbio di mancata imparzialità e poca trasparenza sussiste, è una situazione anomala. Il mio compito sarà quello di controllare se nei bilanci della Monterosa (società che dovrebbe essere gestita nell'assoluta trasparenza) ci saranno spese aggiuntive legate a questa faccenda. Sono certo che a settembre ci sarà una seconda, interessante, puntata

MM

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Comunicato n° 434 del 26 luglio 2017
Interpellanza sul Programma strategico di interventi in materia di trasporto pubblico

Il Programma strategico di interventi finalizzato al potenziamento del trasporto pubblico e all'efficace inserimento della ferrovia valdostana nel contesto nazionale e internazionale dei trasporti, come previsto dalla legge regionale n. 22 del 2016, è stato al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo UV nella seduta del 26 luglio 2017.

«Visto che per la predisposizione di tale Programma - ha detto in Aula il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz -, lo scorso 24 febbraio era stato affidato un incarico alla Net Engineering spa, vorremo sapere se la società ha già formalizzato dei pareri e dei documenti in merito e se l'Assessore intende condividerli con la quarta Commissione consiliare, promuovendo altresì un incontro con i vertici di Trenitalia, RFI e la Net Engineering. Inoltre, abbiamo assistito ad un festival di affermazioni contraddittorie in merito ai treni bimodali, in particolare sull'acquisto di tre ulteriori quasi completamente finanziati dallo Stato: vorremmo quindi capire se si ritiene ragionevole mettere a rischio un finanziamento statale già deliberato e questo sulla base di valutazioni ideologiche e tecnicamente infondate, che non sono altro che una grande presa in giro da campagna elettorale pro Comitato VdA Riparte

L'Assessore ai trasporti, Claudio Restano, ha risposto che «la Net Engineering spa ha già predisposto l'analisi degli studi e dei progetti esistenti e ha fornito le risposte ai quesiti posti dalla Regione, assistito gli uffici nella stesura della bozza di Programma strategico di interventi previsti dalla legge regionale 22/2016: bozza che è tuttora in fase di valutazione, sulla base delle ultime indicazioni pervenute dai consulenti, da altre strutture regionali e dal Comitato VdA Riparte, prima dell’approvazione in Giunta. I professionisti della società hanno poi partecipato ad alcune riunioni con il Comitato e con RFI spa, dove sono stati definiti gli allegati all’Accordo quadro per l’utilizzo di capacità di infrastruttura ferroviaria e il Protocollo di intesa per l’istituzione di un tavolo tecnico finalizzato alla determinazione degli interventi necessari allo sviluppo delle linee ferroviarie valdostane. Si tratta di atti importanti che la Regione intende perfezionare ed approvare nelle prossime settimane.»

In merito alla condivisione della documentazione, l'Assessore ha dato la disponibilità a portarla all'attenzione della Commissione consiliare «in un’ottica di collaborazione e trasparenza, così come la Commissione potrà promuovere, in tutta autonomia, un incontro con i vertici di Trenitalia, RFI e la Net Engineering

Sul finanziamento dello Stato per l'acquisto di tre ulteriori treni bimodali, l'Assessore ha commentato: «Evidentemente non è ragionevole mettere a rischio dei finanziamenti già deliberati. È tuttavia altrettanto ragionevole che il Governo regionale esamini tutte le possibili opzioni, sulla base degli obiettivi politici, delle analisi tecniche e anche degli investimenti già in corso. In quest’ottica, anche la scelta in merito al finanziamento statale verrà sicuramente effettuata senza posizioni ideologiche - né da una parte né dall’altra - e nell’esclusivo interesse dei cittadini. È proprio per fare analisi serie e valutazioni consapevoli e il più possibile corrette, che il Governo regionale intende interloquire con il Ministero, per condividere un programma coerente con le attività presenti nella legge regionale 22/2016, che è stata votata all’unanimità da questo Consiglio, valutando le opzioni che ci sono ed i relativi eventuali rischi. Non ci spaventa né pensare alla revisione di scelte già fatte, se questo avviene nell’interesse dei cittadini, né proseguire attività avviate da chi ci ha preceduto

Il Vicecapogruppo dell'UV, Aurelio Marguerettaz, in sede di replica, ha osservato: «Il Comitato VdA Riparte, soggetto estraneo a questo Consiglio, ha di fatto commissariato l'Assessorato ai trasporti e sta facendo una battaglia ideologica mettendo in contrasto due temi che, invece, possono tranquillamente coesistere: l'elettrificazione della linea ferroviaria e l'acquisto dei treni bimodali. È facile fare annunci, ma ho dei seri dubbi sul fatto che RFI abbia tutti quei quattrini per soddisfare l'infinita lista dei desideri del Comitato. Andare a Roma e rinunciare a 24 milioni in cambio di promesse sarebbe gravissimo: il Presidente e l'Assessore se ne assumeranno la responsabilità. Chiedo all'Assessore che tutta la documentazione prodotta dalla società Net Engineering sia messa a disposizione della Commissione consiliare, al fine di potersi confrontare seriamente e correttamente negli organi deputati.»

SC

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Comunicato n° 435 del 26 luglio 2017
Interpellanza sugli impianti di innevamento programmato

La situazione degli impianti di innevamento programmato è stata al centro di un'interpellanza illustrata dal gruppo ALPE nel corso della seduta consiliare del 26 luglio 2017.

«In Valle d'Aosta, 230 chilometri di pista sono coperti da innevamento artificiale - ha evidenziato il Consigliere Alberto Bertin -, mi chiedo quanti impianti di innevamento programmato siano alimentati da bacini artificiali e quanti nuovi impianti siano in previsione, nonché l'ammontare dei costi sostenuti nelle ultime due stagioni, in particolare i costi energetici. Voglio conoscere anche le valutazioni del Governo regionale per il futuro, anche in ragione dei cambiamenti climatici in atto

L'Assessore al turismo, Claudio Restano, nella risposta, ha riferito: «In Valle d’Aosta sono presenti sette impianti di innevamento artificiale alimentati da diversi bacini (un bacino a Valtournenche, tre a Cervinia, due a Pila, uno a La Thuile, uno al Col di Joux, uno per il comprensorio del Monterosa, uno a Gressoney-Saint-Jean). Per quanto riguarda i costi di realizzazione, sono disponibili i soli costi dei bacini più recenti: Pila - bacino più stazione pompaggio Nouva (circa 2 milioni 670 mila euro nel 2013), La Thuile - bacino più stazione pompaggio (circa 3 milioni 418 mila euro nel 2005), Gressoney-Saint-Jean - solo bacino (circa 550 mila euro nel 2009).»

L'Assessore Restano ha quindi affermato: «I cambiamenti climatici hanno comportato la necessità, per ottenere una certezza di apertura dei comprensori, di garantire l’innevamento dei comprensori a inizio dicembre (per quelli più grandi) e a Natale (per quelli più piccoli). Tutti i comprensori hanno sistemi di innevamento artificiale, più o meno complessi. Quasi tutte le grandi stazioni hanno dei bacini di accumulo sufficienti, alle condizioni climatiche attuali, ad eccezione di Torgnon e Ayas, per le quali sono già state impegnate risorse pubbliche per un intervento. Il bacino artificiale garantisce portate istantanee di innevamento molto elevate, sempre più necessarie con l’aumento della temperatura in novembre, periodo in cui è fondamentale poter usufruire delle poche giornate di freddo per innevare i comprensori. Gli altri comprensori non dotati di bacino artificiale possono comunque contare su sistemi di innevamento con presa in alveo, pozzo o in vasche di accumulo. Viste le attuali condizioni climatiche, si può ritenere, una volta risolte le problematiche delle stazioni di Torgnon e Ayas, che il volume di acqua disponibile possa essere sufficiente all’apertura dei comprensori principali a inizio stagione e per le integrazioni necessarie nel corso dell’inverno

Nella replica, il Consigliere Alberto Bertin ha osservato: «Ci troviamo in evidente situazione di cambiamento climatico, che modificherà le nostre esigenze. Occorrerà gestire oculatamente le nostre risorse idriche, anche perché i problemi non riguarderanno soltanto l'innevamento, ma si rischia di riscontrare criticità anche per l'uso agricolo e umano dell'acqua, usi per i quali, in futuro, non si esclude la costruzione di invasi. È obbligatorio, soprattutto in prospettiva, un approccio attento per quanto attiene l'impatto ambientale di questi invasi ad alta quota.»

MM

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Comunicato n° 436 del 26 luglio 2017
Interpellanza sulla Cooperativa "Il Riccio" di Lillianes

Nella seduta del Consiglio regionale del 26 luglio 2017, il gruppo PD-SVdA ha affrontato con un'interpellanza la questione della chiusura della Cooperativa "Il Riccio" di Lillianes.

«Il 12 luglio scorso in Commissione ci è stata sottoposta la drammatica situazione della Cooperativa - ha specificato il Consigliere Paolo Cretier -, che intende chiudere a causa dell'impossibilità di assolvere al pagamento per l'affitto della sede di proprietà regionale. Ribaditi l'importanza della castanicoltura della bassa Valle e il successo dell'attività portata avanti da "Il Riccio", vorrei conoscere l'ammontare della cifra da rimborsare per l'uso e l'affitto dei locali della sede, chiedendo anche se non vi siano altre soluzioni per contenere i costi dell'affitto o un'altra logistica per dare un futuro alla Cooperativa ed evitare la chiusura delle sue attività. In un momento di crisi complessiva dell'agricoltura valdostana e visti gli interventi significativi che l'Assessorato sta mettendo in campo a favore del comparto, credo sia importante occuparsi anche di settori che possono sembrare di nicchia.»

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Laurent Viérin, ha risposto: «Avevo personalmente sollevato la questione in Commissione, perché il sistema di cooperazione valdostano è stato messo in seria difficoltà a causa del problema degli affitti. Solo per fornire un dato, il contratto di affitto del mese di agosto 2013 era stimato in 17 mila euro dalla società Vallée d'Aoste Structure. Abbiamo avuto un incontro con i responsabili della Cooperativa "Il Riccio" e VdA Structure per cercare di trovare una soluzione volta a difendere una realtà che ha un'importanza sia dal punto di vista della commercializzazione dei nostri prodotti sia sotto il profilo della tutela del nostro patrimonio forestale: VdA Sructure si è detta disponibile a rivedere il contratto di locazione. Sul fronte delle risorse, è stato inserito un intervento urgente nella variazione al bilancio 2017-2019 che va rifinanziare la legge n. 17 del 2016 (Disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale), prevedendo la copertura del cento per cento dei canoni di locazione. Certo è che questo è una soluzione tampone, per il futuro bisognerà intervenire a monte, ossia nella predisposizione del bilancio, prevedendo soluzioni continuative. Con la cooperativa e con l'Amministrazione comunale si potranno poi fare dei ragionamenti per ottimizzare gli spazi disponibili. Questo è un segnale che vogliamo dare tutti insieme per dare risposte precise alle esigenze dell'intero comparto

Il Consigliere Paolo Cretier si è detto «soddisfatto della presa in carico della tematica. I costi di produzione non si possono abbattere, quelli di vendita vengono contenuti, ma è importante intervenire sui costi fissi, come quelli relativi al canone di locazione. Cosa che è stata fata e ringrazio per la sensibilità

SC

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Comunicato n° 437 del 26 luglio 2017
Interpellanza sulla progettazione del nuovo ospedale

Nella seduta del 26 luglio 2017, il Consiglio Valle ha trattato l'argomento del nuovo ospedale con un'interpellanza posta dal gruppo PD-SVdA.

Il Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz, evidenziando che il tema «è da tempi immemorabili nell'agenda politica regionale e che gli ultimi tre Assessori alla sanità, da Fosson a Viérin a Bertschy, hanno ribadito che serve un unico presidio che permetta al personale di lavorare al meglio e ai cittadini di avere buoni servizi», ha chiesto delucidazioni in merito al cronoprogramma dei lavori, dei costi previsti e di quelli sostenuti fino ad ora per la sua attuazione. «Dalle dichiarazioni dell'Assessore Bertschy sembra inoltre che, terminate la raccolta di informazioni e la fase di ascolto, sarebbe stata avviata una fase di progettazione partecipata e di condivisione degli obiettivi. Ci chiediamo quindi in quale fase ci troviamo ora e se vi sia l'intenzione di interessare nel processo anche il Consiglio regionale attraverso i suoi organismi istituzionali

L'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Luigi Bertschy, ha risposto: «Quest'opera deve diventare un patrimonio della comunità e l'attenzione di questo Consiglio deve essere massima, a maggior ragione ravvisato che le numerose azioni messe in campo non hanno condotto ad una conclusione efficace e univoca. Occorre completare il percorso in termini politici, non soltanto tecnico-amministrativi, al fine di rappresentare correttamente la situazione ai cittadini. Non è quindi pensabile prescindere da un confronto in Consiglio, tanto che intendiamo, entro il prossimo mese di settembre, fornire tutte le informazioni alla Commissione. In un'ottica di trasparenza e per sgombrare ogni dubbio, vogliamo anche stimare il valore complessivo economico e la fattibilità tecnica di un eventuale intervento di adeguamento sismico dell'attuale ospedale Parini. Un intervento, questo, che comunque comporterebbe la necessità di avvalersi di una struttura polmone per garantire la continuità delle cure e delle prestazioni sanitarie. Abbiamo chiesto alle strutture dell'USL di approfondire la questione, in modo da poter disporre di tutte le informazioni utili a eliminare il dubbio di poter fare qualcosa di diverso e meno impattante dal punto di vista delle spese.»

L'Assessore alla sanità ha anche sintetizzato le tappe dei lavori di ampliamento dell'ospedale Parini, partendo dal Programma triennale della società Coup 2016/2018, elaborato in base alle conclusioni del Comitato scientifico sulla tutela del rilevante patrimonio archeologico rinvenuto: «Per rispettare le prescrizioni archeologiche e ottimizzare le tempistiche è prevista la realizzazione di due lotti prioritari (collegamento sanitario interrato di viale Ginevra e avvio del procedimento di revisione progettuale della fase 3 di realizzazione dell’ampliamento ad est). Il cronoprogramma prevedeva l'inizio dei lavori del primo lotto ad aprile 2017, del secondo a settembre 2017 e del terzo lotto fase 3 a gennaio 2019. Sono iniziati a maggio (anziché ad aprile) i primi lavori di spostamento della fognatura propedeutici all’avvio dei lavori del primo lotto della fase 3, consegnati lo scorso 24 luglio. La gara per l’aggiudicazione del secondo lotto verrà avviata a settembre (con un ritardo di almeno 3 mesi). Siamo inoltre in attesa di capire se occorra indire una nuova gara per la progettazione, in quanto le nuove norme nazionali sugli appalti, molto più stringenti rispetto al verificarsi di impatti sostanziali come quelli derivanti dal ritrovamento archeologico, hanno costretto Coup a interrompere i contratti in essere. Entro fine mese dovremmo risolvere questo passaggio cruciale, in quanto l'indizione di una nuova gara allungherebbe i tempi

«I costi fino ad oggi sostenuti, escluso il costo per l’acquisto del parcheggio di via Roma, ammontano a poco meno di 11 milioni di euro, cui vanno aggiunti la spesa per il primo lotto, variante fase 3 già aggiudicata stimata in circa un milione di euro - ha concluso l'Assessore alla sanità -. La restante spesa preventivata sugli anni 2018/2022 è di circa 124 milioni, oltre alle spese per il funzionamento della società Coup. Il totale complessivo del programma è sempre stimato in circa 136 milioni di euro

Il Capogruppo Guichardaz, nella replica, ha sottolineato: «Questo tema non vede grandi progressi: si parla sempre di ritardi, di problemi. È un tema divisivo da ormai quarant'anni, perché non si arriva mai ad un risultato concreto, limitandosi a rappezzare, continuando a dilapidare denaro. Ad oggi, abbiamo speso di più rispetto alla variazione di bilancio di quest'anno. Evidentemente, quest'opera ha la capacità di raddoppiare i costi preventivati. Prima di parlare con la cittadinanza, sarebbe opportuno definire le direttive politiche, in modo da poter offrire dati certi e alternative. Sono praticamente certo che nella prossima Legislatura si continuerà a parlare di questo progetto

MM

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Comunicato n° 438 del 26 luglio 2017
Interpellanza sul trasferimento degli addetti all'assistenza domiciliare ad attività d'ufficio

Con un'interpellanza discussa nella seduta consiliare del 26 luglio 2017 il Movimento 5 Stelle ha chiesto delucidazioni in merito al trasferimento del personale addetto all'assistenza domiciliare ad attività d'ufficio.

Il Consigliere Roberto Cognetta, richiamando il caso di un comando di un dipendente di una Unité des Communes presso l'Assessorato regionale della sanità, ha chiesto di approfondire «le modalità con cui avvengono gli spostamenti dei lavoratori dall'assistenza socio-sanitaria del territorio agli uffici regionali. Mi chiedo inoltre se sia intenzione dell'Assessore cambiare tali regole, tenuto conto che si sono verificati casi di persone che necessitano di lavorare in ambito amministrativo, in quanto il ruolo di operatore socio-sanitario è molto usurante, faticoso, e spesso dà luogo a problemi alla schiena e alle braccia che, quando sono reiterati, minano pesantemente la salute

L'Assessore alla sanità, Luigi Bertschy, ha riferito che «il caso in questione non riguarda uno spostamento definitivo, bensì una procedura di mobilità temporanea (prevista dalla legge regionale n. 22/2010 sul comparto unico) motivata dalla necessità per l'Assessorato regionale, nell'ambito della riorganizzazione del modello del welfare valdostano con particolare riguardo agli anziani, di avere una figura di supporto che conoscesse in maniera approfondita i servizi territoriali di assistenza agli anziani residenziali e domiciliari. La proroga al comando è stata richiesta in quanto il processo di riorganizzazione è ancora in corso e si dovrà completare entro fine anno con il dipendente che tornerà all'Unité.»

Riguardo alle procedure di mobilità definitiva, l'Assessore ha osservato che «non ho nessuna intenzione di spostare in via definitiva un dipendente - pensando peraltro ai tanti operatori socio-sanitario presenti sul territorio - senza una preventiva valutazione di merito improntata alla trasparenza, ai requisiti e ai livelli. Riguardo infine alla questione che vi sono sempre più operatori socio-sanitari con limitazioni fisiche dovute ad un lavoro usurante che svolgono da molti anni, è mia intenzione aprire un confronto con la Direzione del personale e con le Unités des Communes per valutare come intervenire e riprogrammare la loro attività lavorativa.»

Nella replica, il Consigliere Cognetta si è detto soddisfatto, perché «l'Assessore ha dato rassicurazioni sulla chiusura del caso in questione e ha confermato che non si tratta di uno spostamento definitivo, ma al termine, dicembre 2017, non sarà più rinnovato. Sono contento che si apra un dibattito sugli operatori socio-sanitari: alcune Unités hanno fatto terrorismo su questi lavoratori che non riuscivano più a svolgere il proprio ruolo per problemi di salute. L'Amministrazione ha il dovere di dare risposte a queste criticità, soprattutto perché, in particolare in questo momento, il posto di lavoro è sacro

SC

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Comunicato n° 439 del 26 luglio 2017
Approvato il Rendiconto generale 2016 della Regione

Nella seduta consiliare del 26 luglio 2017, il Consiglio Valle, con 30 voti a favore e un'astensione (M5S), ha approvato il Rendiconto generale della Regione autonoma Valle d'Aosta per l'esercizio finanziario 2016. L'Assemblea ha altresì preso atto di cinque Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti in materia di: processo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente e indirettamente possedute dalla Regione; bilancio di previsione 2016 della Regione; Rendiconto generale 2015 della Regione; gestione del Servizio sanitario della Regione nell'esercizio 2015; tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015.

Il Rendiconto è stato illustrato all'Aula dal Consigliere Gerandin e dall'Assessore Chatrian.

«Al netto del contributo allo Stato di 240 milioni di euro - ha dichiarato il Consigliere relatore Elso Gerandin (GM) -, le previsioni definitive di spesa si assestano a 1 miliardo 131 milioni di euro, in diminuzione di 107 milioni rispetto al 2015, e le somme impegnate a 975 milioni, 102 milioni in meno rispetto al 2015. Un dato che incide pesantemente è proprio l'importo complessivamente accantonato per il risanamento della finanza pubblica, un contributo iniquo rispetto alle altre Autonomie speciali, un'illegittima appropriazione come peraltro sancito dalla Corte costituzionale.»

«La gestione di competenza del 2016, derivante dalla sola differenza delle entrate accertate e delle spese impegnate, chiude con un avanzo di 87 milioni 263 mila 845 euro - ha aggiunto Gerandin -. Risulta inoltre notevolmente migliorato l'equilibrio di parte corrente rispetto alla previsione 2016. Invece, il risultato di amministrazione alla chiusura dell'esercizio 2016 presenta un disavanzo di 121 milioni di euro e tenendo anche conto dei fondi a destinazione vincolata accertati e non impegnati e dei fondi da accantonare, il disavanzo di 278 milioni 836 mila 628 euro del 2015 (anno in cui è stata applicata per la prima volta la disciplina prevista dal decreto legislativo n. 118/2011 in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici e si è proceduto ad un riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi) si riduce di 76 milioni 845 mila, portando il nuovo disavanzo a 201 milioni 991 mila 527 euro. È forse questa la buona notizia del Rendiconto 2016: non dovremo ammortizzare 9,3 milioni per trent'anni, come prospettato lo scorso anno, ma rientrare molto prima dal disavanzo accertato nel 2015. Un altro aspetto positivo è che sono state risolte le criticità di cassa che si erano manifestate negli ultimi anni e ciò è dovuto al fatto che lo Stato ha iniziato a trasferire il credito relativo alle somme di accise energia elettrica e birra maturato nel periodo 2011-2014.»

L'Assessore al bilancio, Albert Chatrian, ha affermato che «con l’applicazione del decreto legislativo n. 118, e con la modifica normativa inserita nella legge di bilancio dello Stato per il 2017, a partire dall’anno in corso non c’è più il vincolo di spesa del patto di stabilità, ma diventa obbligatorio il rispetto del pareggio di bilancio: si tratta di una buona norma laddove impone che ci sia uniformità fra documenti contabili degli enti pubblici, a garanzia di una migliore lettura e maggiore trasparenza nella gestione del denaro pubblico. Come si può intuire, l’introduzione dell’armonizzazione non è stata indolore né semplice. Occorre ancora affinare l’approccio al bilancio armonizzato, soprattutto da parte dei dirigenti, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse assegnate, con un duplice obiettivo: da una parte evitare la formazione di debiti fuori bilancio, come è successo nel 2016 e dall’altra, in applicazione del principio della competenza “potenziata”, prevedere stanziamenti finalizzati alla copertura delle spese effettivamente impegnabili e liquidabili.»

Sul fronte della spesa, l'Assessore ha riferito che «a fronte di 867 milioni di euro di spese correnti, le spese di investimento ammontano a 70 milioni di euro (ossia il 7,47% della spesa totale). Nel 2015 le spese correnti ammontavano a 921,41 milioni di euro e le spese di investimento a 108,18 milioni di euro. Quanto al rapporto tra pagamenti e impegni, è abbastanza buono: si attesta infatti all’83,91%, in crescita rispetto al 2015, quando il rapporto era del 63,81%. Nel 2016, rispetto al 2015, c’è stato dunque un miglioramento della capacità di spesa sul quale ha indubbiamente inciso anche l’applicazione dei nuovi principi contabili.»

La spesa che ha assorbito i maggiori impegni è la sanità con 295,1 milioni di euro, per la quale sono stati reiscritti circa 40 milioni relativi alla mobilità passiva; il personale (che comprende il personale regionale, direttivo e docente delle scuole e per gli interventi di settore) per complessivi 245,7 milioni di euro; la finanza locale, pari a 165,2 milioni di euro.

«L’auspicio che mi sento di fare oggi - ha proseguito l'Assessore Chatrian - è che la capacità di spesa dell’Amministrazione regionale cresca ancora. In questa direzione andrà il mio impegno e quello del Governo regionale. Il pareggio di bilancio permette di spendere tutte, e solo, le risorse che sono a disposizione e quindi occorre lavorare affinché gli stanziamenti siano calibrati per le effettive esigenze e possibilità di spesa. Oltre a questa attenzione, che va posta in sede di previsione di bilancio, ritengo che sarà fondamentale anche il monitoraggio periodico della gestione del bilancio, che permetta di ridurre al minimo le risorse “non utilizzate” nella prospettiva del fine anno. Questo è un lavoro da fare e sarà impegnativo. Per raggiungere questo risultato è però necessario mettere in atto un’attenta programmazione da parte delle strutture organizzative, la cui attenzione sugli impegni di spesa deve essere massima. Per completezza, l’obiettivo non è ovviamente la massimizzazione delle spese, ma appunto il pareggio: per cui a fianco del monitoraggio delle spese sarà sempre più significativo il monitoraggio periodico dell’andamento delle entrate e, per un cambio di passo, soprattutto degli investimenti nel campo produttivo. Il pareggio di bilancio rispetto al patto di stabilità è sicuramente migliore, anche perché garantisce maggiori spazi finanziari e responsabilizza l’amministrazione che dovrà assicurare l’equilibrio tra entrate e spese, anche nella gestione.»

Il Presidente della seconda Commissione, Nello Fabbri (UVP), ha evidenziato: «Dal punto di vista delle leggi finanziarie contabili, il 2016 è stato un anno molto particolare, avendo dovuto gestire la complessa transizione all'armonizzazione contabile. Un passaggio fondamentale è stato il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi secondo il principio della presenza di un titolo giuridico certificato della loro esigibilità ed esecutività; un principio che ha comportato un ribaltamento dell'avanzo da un anno all'altro, passando da un avanzo positivo a uno negativo. Al contempo, è stata una forma di pulizia dei bilanci, finalmente possiamo partire da una situazione reale e più facilmente gestibile. Siamo di fronte ad un cambiamento sostanziale nella stesura delle leggi finanziarie. Questa complessità giustifica solo in parte l'essere arrivati sul filo di lana per le leggi di variazione, nonostante l'alacre lavoro degli uffici. Non ci si poteva permettere, in momenti di difficoltà economica, di perdere queste importanti risorse economiche. Questo nuovo approccio al bilancio è più complicato per le strutture coinvolte, comportando una programmazione molto puntuale. Stiamo parlando di un documento di transizione, ma ci auguriamo che sia una transizione con bilanci di previsione più aderenti alla realtà, ad una programmazione più aderente alla realizzazione dei bilanci.»

Per il Capogruppo dell'UV, Ego Perron, «il Rendiconto 2016 è la fotografia di un sistema che ha i suoi punti di forza, con un'economia che nel complesso ha tenuto e che attesta la capacità, da parte del Governo, di aver razionalizzato e ridotto la spesa. Oggi, si attesta anche il peso che ha avuto il cambio radicale nell'impostazione del bilancio, comportando uno sforzo per gli uffici, e si riconosce come il superamento del patto di stabilità debba essere considerato come un elemento positivo per la nostra regione. Un Rendiconto che certifica come la precedente Giunta da noi composta abbia amministrato il denaro pubblico nel rispetto delle regole, all'insegna della serietà, della trasparenza e dell'oculatezza; a conclusione di un ciclo, non ci sono delle poste negative che gravano pesantemente sui conti. Nel 2016, vi fu un accertamento importante di residui e questo ha comportato l'inizio di una nuova attività di programmazione. È positivo che non vi sia stato un aumento dell'indebitamento a testimonianza di una gestione sana e di buon senso. Da ricordare poi come il rapporto con lo Stato sia ancora assolutamente grave: infatti, il 20 per cento del nostro bilancio va al risanamento della finanza pubblica italiana. Questa partita continua ad essere aperta e la richiesta dello Stato di 144 milioni di euro da accantonare per il prossimo anno ne è la dimostrazione. Il Rendiconto mostra anche come diminuiscano le entrate della Regione: questo nuovo panorama obbligherà la politica tutta a creare le condizioni per avere nuove entrate, ossia per creare una nuova economia che generi gettito fiscale, indotto e occupazione. Questa è la sfida principale che saremo chiamati a raccogliere.»

Il Consigliere dell'UV Augusto Rollandin ha aggiunto: «Con l'anno 2016, il cambiamento radicale di riaccertamento dei residui ha permesso di mettere in evidenza somme dimenticate per anni. È stata un'operazione verità difficile, perché ha evidenziato la necessità di un cambiamento di programmazione, che deve essere innanzitutto annuale, oltre che pluriennale, andando a modificare continuamente gli impegni. I più grossi avanzi sono negli appalti, sui quali gravano continui ritardi e ricorsi. Il passaggio di uscire dal patto di stabilità a favore del pareggio di bilancio è positivo perché permette di utilizzare le risorse in maniera più snella, ma bisogna farlo altrimenti si rischia di perderle. Riguardo ai rapporti con lo Stato, c'è stato il grosso impegno di arrivare alla ripartizione delle accise dell'energia che altrimenti non avremmo potuto avere e che oggi ritroviamo con soddisfazione nel Rendiconto 2016. Abbiamo anche incentivato la presenza di aziende in Valle d'Aosta. Siamo convinti che con le operazioni che questo Rendiconto attesta abbiamo mantenuto alta la situazione economica malgrado il periodo di crisi economica non indifferente.»

Ha poi ripreso la parola il Consigliere Elso Gerandin (GM) per esprimere alcune considerazioni: «L'armonizzazione dei bilanci pubblici è una sfida aperta. Questa nuova contabilità impegna sì la politica, ma soprattutto le strutture, perché c'è tanto lavoro da fare. È assolutamente inaccettabile che la Valle d'Aosta contribuisca per circa il 20% del proprio bilancio al risanamento della finanza pubblica, è un'anomalia senza eguali nelle Autonomie speciali. Stiamo pagando una debolezza politica nei rapporti con Roma che non ci ha costruito un futuro. Facciamo autocritica, cogliamo la realtà della situazione di una regione in difficoltà, che regge, ma non cresce. Eravamo abituati a fare un assestamento perché avevamo un avanzo; quest'anno non ce l'abbiamo, e probabilmente neppure per i prossimi cinque anni. Bisogna allora fare una disamina e reagire per salvare il destino della Valle d'Aosta.»

In chiusura di dibattito generale è intervenuto il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis: «Per guardare al futuro e allo sviluppo della Valle d'Aosta bisogna riuscire a definire un nuovo rapporto con lo Stato, prevedendo un contributo compatibile con le nostre capacità e non iniquo come l'attuale (pari al 9% della partecipazione delle Autonomie speciali, mentre se adottassimo regole in base al PIL la nostra quota sarebbe all'incirca del 2%). Dobbiamo risolvere questo problema che da anni ci grava; a breve sarà fissata una riunione del tavolo di lavoro con lo Stato. Altrettanto importante la problematica della manovrabilità fiscale, il saldo sul gettito dovrà essere a saldo invariato e questo ci richiamerà a responsabilità per generare condizioni migliori alla crescita dell'economia. In questo ambito, le manovre dello Stato hanno ridotto il gettito IRAP. Accessibilità, sviluppo, competitività con le altre Regioni: questi sono temi su cui riflettere e cui dare soluzione. Siamo chiamati ad una svolta epocale per la ripartenza del sistema valdostano, bisogna rinforzare il tessuto economico che ha sofferto la crisi degli ultimi anni (dal 2007 al 2016 abbiamo perso l'11% del PIL). Sicuramente abbiamo le potenzialità per uscire dalle difficoltà, ma dobbiamo cambiare passo, creare le condizioni perché le imprese crescano, producano, creino nuovi posti di lavoro (pensiamo che dal 2007 è triplicata l'area della disoccupazione). Guardiamo con attenzione ai nostri giovani. Nel 2016 sono intervenute innovazioni contabili e regole che determinano una gestione differenziata rispetto al passato. Con l'impegno di tutti, determineremo le condizioni per il rilancio.»

SC-MM

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Comunicato n° 440 del 26 luglio 2017
Approvate le disposizioni in materia di formazione specialistica di professioni sanitarie

Nella seduta consiliare del 26 luglio 2017, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di formazione specialistica di medici, veterinari e odontoiatri e di laureati non medici di area sanitaria, nonché di formazione universitaria per le professioni sanitarie.

Il testo, che si compone di sedici articoli, è stato presentato dalla Giunta regionale ed emendato dalla quinta Commissione consiliare e disciplina gli interventi volti a favorire la formazione universitaria e post-universitaria in ambito sanitario, riunendo in un unico testo normativo le disposizioni legislative regionali attualmente vigenti in materia. L’onere complessivo derivante dalla sua applicazione è determinato in 53 mila 397 euro per il 2017, in 558 mila 626 euro per il 2018, in 791 mila 152 euro per il 2019 e in 1 milione 23 mila euro a decorrere dall’anno 2020.

Il provvedimento è stato illustrato in Aula dal Consigliere Carlo Norbiato (AC-PNV): «Nei prossimi otto/dieci anni andrà in pensione circa il 60 per cento dei 90 medici di medicina generale: questa iniziativa legislativa consente quindi di preparare il turn over formando più medici (si passa da 3 a 8 posti attribuiti alla Valle d'Aosta nei corsi di medicina generale a partire dal prossimo anno accademico). Inoltre, per permettere una copertura più ampia, la borsa di studio per partecipare al corso triennale è stata estesa anche ai non residenti con l'obbligo di esercitare in Valle d'Aosta per i cinque anni successivi alla formazione.»

«Gli interventi previsti - ha aggiunto Norbiato - mirano a garantire opportunità di accesso ai percorsi formativi in ambito sanitario (che sono a numero chiuso) attraverso la definizione di accordi e protocolli di intesa tra la Regione Valle d’Aosta e le Università, prioritariamente di Torino ma non solo, nell’ambito dei quali vengono finanziati posti aggiuntivi riservati agli studenti valdostani. Per quanto riguarda le professioni mediche, le borse di studio sono destinate alle professioni mediche (specializzazioni e formazione specifica in medicina generale), alle professioni non mediche (veterinari, odontoiatri, biologi, fisici, farmacisti, chimici), alle professioni sanitarie (infermieristica, ostetricia, fisioterapia, logopedia, educazione professionale, assistenti sanitari, tecnici radiologi, tecnici di laboratorio bio-medico, professioni della prevenzione) anche attraverso l'istituzione in Valle d'Aosta di corsi di laurea triennali delle professioni sanitarie di maggiore interesse.»

L'Assessore alla sanità e politiche sociali, Luigi Bertschy, ha espresso soddisfazione e ringraziato per il lavoro svolto: «Ho proposto questo disegno di legge per sottolineare l'importanza che riveste per tutti noi il percorso formativo dei nostri giovani. Un'attenzione alla formazione che è iniziata con l'Assessore Laurent Viérin e che ha permesso la presentazione di questa legge che propone una visione nuova anche in questo settore, offrendo opportunità ai giovani visto che ci sarà, in futuro, un forte ricambio generazionale. A questo ricambio rispondiamo con una legge che consentirà di avere accesso alla formazione professionale e che dà modo di avere una borsa di studio rafforzata volta a creare un interesse nei confronti del nostro territorio da parte di giovani medici. Un messaggio ai giovani per dir loro che stiamo programmando il loro futuro, offrendo sbocchi occupazionali. Un provvedimento che fa parte di un percorso sul quale stiamo lavorando sia in campo sanitario sia in ambito sociale. Dovremo rendere sempre più efficiente il nostro modello sanitario rendendo complementare il ruolo della sanità, facendo sistema tra settore pubblico e privato, e garantendo, per questo ambito, la libera scelta dei medici e offrendo un servizio il più ampio e più completo possibile sul territorio. Sono molto soddisfatto che questa legge sia stata sostenuta da tutte le forze politiche, è un bel segnale del Consiglio regionale nei confronti dei giovani, dei sacrifici che fanno per formarsi e delle loro famiglie

Il Capogruppo PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz: «Se un provvedimento diventa patrimonio di tutti, tutti partecipano attivamente. Proprio come nel caso della trattazione di questa legge importante in Commissione, nei cui lavori sono state recepite anche alcune nostre considerazioni. Credo che il settore pubblico sia in grado di corrispondere servizi di altissimo livello, non bisogna per forza delegare al privato. Ma questi servizi devono essere continuamente sostenuti. Stiamo parlando di un investimento per cui vanno create le condizioni per far sì che i ragazzi che hanno fruito della formazione rimangano nella nostra Regione. Il nostro voto alla legge sarà favorevole, pur con qualche riserva: ho ad esempio perplessità sulla capacità da parte dell'USL di individuare immediatamente i posti per i neo laureati e per gli specializzati, perché il previsto vincolo quinquennale rischia di privare le persone di opportunità lavorative e di crescita professionale. Rinnovo l'invito a mettere in campo subito un sistema che permetta il recupero delle professionalità

Per il Consigliere Andrea Padovani (GM), «non si può che votare a favore, quando si tratta di provvedimenti che aiutano, danno risposte ai giovani che si stanno formando e che vogliono trovare occupazione in Valle d'Aosta

La Consigliera dell'UV Emily Rini ha annunciato il parere favorevole del suo gruppo: «I suggerimenti avanzati in Commissione sono stati raccolti dall'Assessore e il testo che oggi approviamo affronta una tematica importante perché parla di sostegno al percorso formativo dei giovani valdostani. È un esempio di come quando c'è la volontà di trovare una sintesi condivisa si possa individuare il percorso giusto per farlo. Ringrazio infine il dottor Mario Rebagliati, Presidente della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale VdA, per il fondamentale apporto dato

 

SC-MM

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Comunicato n° 441 del 26 luglio 2017
Approvate le modifiche alla legge in materia di iniziativa legislativa popolare

Nella seduta consiliare del 26 luglio 2017, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità la proposta di legge che modifica la disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo ai sensi dell'articolo 15 dello Statuto speciale (l.r. n. 19/2003).

Il testo, che si compone di sei articoli, è stato presentato dal Consigliere Bertin (ALPE) ed è volto ad adeguare gli strumenti di democrazia diretta alle nuove tecnologie, introducendo il formato elettronico per la presentazione dei certificati comprovanti l'iscrizione dei promotori di un'iniziativa legislativa popolare e degli altri sottoscrittori nelle liste elettorali dei Comuni della regione.

Il Consigliere Alberto Bertin (ALPE), nel relazionare all'Aula l'iniziativa legislativa, ha sottolineato: «La Valle d'Aosta si colloca in una situazione di eccellenza rispetto alle altre regioni italiane per quanto riguarda gli strumenti di democrazia diretta. Con questo atto ci si pone l'obiettivo, senza modificare le modalità di raccolta delle firme e l'iter previsto dalla normativa attuale, di rendere le procedure burocratiche più semplici e veloci adeguandole alle nuove tecnologie. A tal fine si prevede l'utilizzo di strumenti informatici ormai di uso comune quali la posta elettronica certificata e i formati digitali in sostituzione di quelli cartacei. L'introduzione di questi dispositivi consentirà una riduzione dei tempi e dei costi oltre che la possibilità di promuovere pratiche maggiormente responsabili verso l'ambiente

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha segnalato una questione di metodo nella presentazione della proposta di legge: «Anche il collega Bertin non deve cadere nella trappola dell'autoreferenzialità presentando norme in tempi davvero ristretti. Guardiamo con favore alle forme di democrazia diretta che, anche se non raggiungono sempre i risultati sperati, mettono in chiaro le opinioni delle persone. Esprimiamo il nostro voto favorevole perché il provvedimento elimina le zeppe burocratiche che rallentano oltre che il procedimento referendario anche molte attività della Pubblica Amministrazione.»

 

 

SC

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Comunicato n° 442 del 26 luglio 2017
Respinta una mozione sulla presenza della Regione a Parigi

Impegnare il Governo regionale a produrre entro 90 giorni uno studio di fattibilità economica e gestionale al fine di rilanciare la presenza della Regione autonoma Valle d'Aosta a Parigi: è quanto richiedeva una mozione discussa in chiusura dei lavori dell'adunanza del Consiglio Valle del 26 luglio 2017.

Il testo, presentato dai Consiglieri Bertin (ALPE) e Padovani (GM), è stato respinto con 6 voti a favore (Consigliere Bertin, GM, PD-SVdA e M5S), 11 voti contrari (UV e EPAV) e 15 astensioni (UVP, ALPE, AC-PNV, SA). Chiedeva inoltre che tale studio riguardasse la gestione in forme, modi e siti diversi della presenza della Regione nella capitale francese con oneri finanziari per l'Ente pubblico ridimensionati, contemplando una collaborazione delle Associazioni des émigrés valdôtains e degli operatori economici valdostani interessati a una promozione nell'area parigina delle proprie attività, oltre che l'eventuale alienazione dell'immobile situato in rue des Boules a Parigi con il relativo recupero di risorse pubbliche.

L'iniziativa è stata illustrata dal Consigliere di ALPE Alberto Bertin: «La Regione, tramite la finanziaria regionale Finaosta, da diversi anni è proprietaria nel centro di Parigi dell'immobile che ospita il suo ufficio di rappresentanza denominato "Maison du Val d'Aoste". Dalla sua apertura nel 1998, la gestione della struttura è costata oltre 7 milioni di euro, con una spesa media annua significativa, di oltre 400 mila euro. Viste le sempre minori risorse finanziarie sul bilancio regionale, che hanno causato tagli in molti settori e servizi di primaria importanza, e considerata la scarsità di risultati, crediamo sia giunto il momento di ripensare la gestione della Maison du Val d'Aoste

Il Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, ha osservato: «Questa struttura, oltre che una presenza importante sotto il profilo socio-culturale per il legame con gli émigrés, rappresenta un'opportunità per il nostro sviluppo economico. Riuscire a monitorare i risultati della nostra presenza a Parigi non è facile, ma è più che mai importante sviluppare i ritorni economici, perché la Valle d'Aosta ha bisogno di rafforzare l'export. Va consolidato il rapporto con la Francia, va sfruttata la nostra rappresentanza a Parigi per dare visibilità ai nostri prodotti. Uno studio di fattibilità può essere utile, ma alla base non ci deve essere un preconcetto che ne condizioni l'esito, andando nel senso dell'alienazione dell'immobile

Il Capogruppo del PD-SVdA, Jean-Pierre Guichardaz, ha auspicato «una verifica sull'efficienza e efficacia di questa sede di rappresentanza. Va tenuto conto che dei 300 mila euro annui, circa 160 mila sono destinati agli stipendi dei due dipendenti che dovrebbero mantenere aperta la struttura, mentre si ha notizia, anche attraverso i social network, di momenti di chiusura fuori dal disciplinare. Bisogna capire se questa sede sia davvero produttiva, se davvero interagisce con le associazioni degli émigrés e con quelle di categoria. Al di là dell'esito della mozione, stiamo parlando di un patrimonio da vigilare, altrimenti i tanto auspicati risultati non arriveranno mai. Occorre ottemperare a quanto richiesto dai vari impegni assunti in questo Consiglio: operare in sinergia con gli émigrés e le associazioni di categoria, con un controllo biunivoco

Le Conseiller de l'UV Augusto Rollandin a annoncé le vote contraire de son groupe, parce que «la motion va dans la direction contraire par rapport à tout ce qui a été fait au cours de ces années: la valeur de l'immeuble a doublé et il y a la possibilité de travailler avec les opérateurs touristiques et commerciaux sur une place importante comme Paris. Sans compter l'importance d'avoir les rapports avec les émigrés, qui utilisent cet espace comme leur siège, et l'opportunité qui est donnée aux jeunes valdôtains de faire des stages à la Maison du Val d'Aoste. J'ajoute aussi que les employés de la Maison ont toujours travaillé avec compétence et avec amour, en offrant un service de qualité qui a porté des avantages à notre région

Il Consigliere Roberto Cognetta (M5S) ha evidenziato: «Con questa mozione alcuni componenti della maggioranza esortano la stessa maggioranza a effettuare una scelta. È una tendenza che potrebbe interessare molti altri ambiti. Spero che la vendita sia fatta a prezzo di mercato. Non avrei presentato queste impegnative, ma esprimo ugualmente il voto favorevole

Il Consigliere di ALPE Bertin ha quindi replicato: «Non è un'apologia alla chiusura della Maison du Val d'Aoste; l'obiettivo è quello di avere un panorama chiaro, attraverso uno studio che consideri tutte le opzioni, che permetta di assumere delle decisioni per dare un senso e valorizzare la presenza della nostra Regione a Parigi. Certo è che così come strutturata attualmente, la nostra presenza non è efficace

SC-MM

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